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Residenzamuseo/02 Museo di San Domenico f Gianluca Gimini / Monika Grycko

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Page 1: Gianluca Gimini Monika Grycko · 3 Residenzamuseo/02 Claudia Baroncini Residenzamuseo/02 espone i progetti sviluppati e prodotti dagli artistiGianluca Gimini e Monika Grycko, vincitori

Residenzamuseo/02

Museo di San Domenicoff

Gianluca Gimini / Monika Grycko

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Residenzamuseo/02Gianluca Gimini / Monika Grycko

20 maggio - 16 luglio 2017Museo di San Domenico Imola

Città di ImolaAssessorato alla cultura Musei civici

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Residenzamuseo/02

Claudia Baroncini

Residenzamuseo/02 espone i progetti sviluppati e prodotti dagli

artisti Gianluca Gimini e Monika Grycko, vincitori della prima

edizione (2016) del concorso Chiamata alle arti!, il bando per

residenze d’artista al museo, nato per valorizzare i nuovi

linguaggi e sensibilizzare il pubblico rispetto all’arte

contemporanea. La finalità è valorizzare artisti/e emergenti,

offrendo una reale esperienza di lavoro nel museo, che diviene

spazio sperimentale, luogo di ricerca e produzione artistica, oltre

a incentivare il coinvolgimento di altri creativi, cittadinanza,

personale del museo e pubblico in visita.

Chiamata alle arti! chiedeva di presentare progetti inediti che

riguardassero Imola, il suo contesto urbano e sociale, la sua

storia, il suo patrimonio culturale e museale.

Monumenta di Gianluca Gimini e Metamorph di Monika Grycko

sono stati scelti da una commissione presieduta da Claudia

Pedrini, direttrice dei Musei civici di Imola, formata anche da

Marco Ugolini e Alberto Venturini, artisti che hanno inaugurato

e collaborato intellettualmente alla nascita di Residenzamuseo.

Gli artisti in residenzaff

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Gianluca Gimini (Faenza, 1983) si definisce “un designer con

un approccio spurio e trasversale a diverse materie progettuali”.

Si forma come architetto all’Università di Ferrara dove insegna e

fa esperienze di lavoro in Italia e all’estero, risiedendo anche per

un anno a Shangai. I suoi primi lavori si collocano nell’ambito

del design di prodotto e della grafica. Come progettista non si

lega ad alcun media o linguaggio, gli interessano i processi di

comunicazione e svolge una ricerca che approda a progetti

cross-mediali - pezzi unici, prototipi, oggetti seriali con esiti

anche solo visivi - che ibridano design di prodotto, grafica,

fotografia e illustrazione.

Monumenta è un progetto site-specific, un processo

partecipativo incentrato sulla città di Imola. Allestito nella

sezione Osservatorio, nelle sale dedicate alla ricerca

contemporanea delle Collezioni d’arte della città, il lavoro è una

riflessione declinata in tre parti sulla nostra identità che

coinvolge la cittadinanza e “celebra” luoghi divenuti a vario

titolo simboli imolesi. “Al centro” - spiega Gimini - “il valore

simbolico degli oggetti e la nostra capacità di ricordarli e

raccontarli da un punto di vista soggettivo”. Protagonista è

l’imolese “Monumento ai caduti della prima guerra mondiale”,

l’obelisco, ora nel giardino Stefanino Curti, che è stato al centroGianluca Gimini,Monumenta (particolare del lavoro in corso)ff

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negli anni passati di un acceso e lungo dibattito cittadino in

merito al suo spostamento da piazza Matteotti. Il lavoro

prosegue idealmente la ricerca intrapresa da Gimini con

Velocipedia, progetto dove a partire dal 2009 chiede a parenti,

amici e sconosciuti, di disegnare a memoria biciclette da uomo.

Raccoglie 300 disegni che in maggioranza non replicano, scrive

l’artista, “l’archetipo della bici da uomo e sono invece uno

straordinario campionario di tipologie alternative a quella

corretta […] testimoni di un processo di ricognizione

mnemonica che proprio perché fallito diviene creativo”. Nel

2016 l’artista sceglie 12 disegni e ne dà una restituzione grafica

in forma di render fotorealistico. Lo stesso metodo Gimini lo

applica al monumento imolese, raccogliendo disegni fatti fare a

memoria ad oltre 100 concittadini/e scelti a caso, a cui chiede

anche se e quanto si sono sentiti coinvolti nel dibattito sullo

spostamento. L’esito è che, quasi nessuno, sa ricordare il tanto

discusso monumento. Se in Velocipedia formalizza i disegni

delle biciclette utilizzando Photoshop, qui la traduzione ritorna

alle origini della sua formazione come architetto e sceglie il

tradizionale legno di balsa. Gimini durante la residenza lavora

Gianluca Gimini, particolare del plastico del progetto Monumenta

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nel laboratorio del museo e lo trasforma in una bottega

d’artigiano dove intaglia con minuzia e abilità una ventina di

piccoli plastici architettonici, fedeli a disegni scelti tra i 100

raccolti. Schizzi e plastici sono allestiti in una sala che l’artista

chiama dell’ “obelisco”.

In un secondo spazio, che chiama “sala del censimento”, indaga

sul rapporto privato che lega cittadinanza e monumenti.

Nel lavoro Monumenti sentimentali raccoglie ricordi intimi

degli imolesi e li restituisce sotto forma di un prodotto, una

cartolina in cui arricchisce la fotografia del monumento con un

disegno che traduce il ricordo.

Souvenir apocrifi, invece, sono una reinterpretazione/omaggio

artistico in cui Gimini esprime una sua precisa affezione per i

lavori pubblici astratti, a sviluppo verticale, degli artisti imolesi

Giovanni Bellettini e Ferdinando Forlai, predilezione che vuole

condividere con il pubblico, corredando questo lavoro di

gadget, souvenir appunto.

I monumenti appaiono nelle nostre città, atterrando a volte

come astronavi, come ricorda la critica d’arte Lisa Parola

citando l’artista Stefano Arienti1, e diventano poi parte del

nostro paesaggio e memoria collettiva. Gimini indaga la

dimensione personale che ci lega a loro e nello stesso tempoGianluca Gimini, plastico del progetto Monumentaff

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mette in discussione il concetto tradizionale di monumento.

Questo avviene nelle “monumentali incursioni” di Nonumenti,

riproduzioni di oggetti realmente esistenti o esistiti a Imola2

che, decontestualizzati, sovradimensionati o reinterpretati,

all’interno dello spazio museale divengono opera d’arte. Uno

per tutti la valvola antisismica disegnata dallo scienziato imolese

che fu allievo di Guglielmo Marconi, Pier Luigi Ighina.

Valvolina, costruita e registrata come opera d’arte da Domenico

Caputo3, entra a pieno titolo nel museo. Gimini per

“commemorare” la cabina elettrica in “finto mattone” di via

Angelo Bughetti, si avvale della collaborazione di Isotta

Sabbioni (www.madamyouhaveaproject.com), textile designer

imolese che crea pezzi unici sia per il modello che per la stoffa

che stampa con una tecnica a blocchi, timbri di gomma da lei

fabbricati, che compone in vari modi su tessuti che sceglie per

unicità e particolarità.L’artista con Monumenta trasforma

monumenti pubblici in oggetti di design, come i piccoli

obelischi in balsa; in un’operazione inversa magnifica oggetti

d’arredo, una per tutti lampada Kazuki disegnata da Kazuhide

Takahama nel 1976 per l’azienda imolese Sirrah.

Gianluca Gimini,Monumenta, cartolinaPagina successiva: Gianluca Gimini, armadio elettrico di via Bughetti della serieNonumenti

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Monika Grycko (Varsavia, 1974), studia scultura all’Accademia

di Belle Arti di Varsavia e quando si trasferisce a Faenza inizia a

sperimentare la tecnica ceramica che affianca ad altri media

come la pittura, la fotografia, il video e l’installazione.

La sua ricerca si rivolge soprattutto alla creazione di esseri ibridi,

dove uomo ed animale si mescolano per dar forma all’ambiguità

della natura umana, in una società occidentale sempre più

dominata da aggressività e paura. In un lavoro del 2014,

Dogmaster, un branco di piccoli cani dal manto talmente liscio e

lucido da sembrare glabro, fissa con occhi umani, in maniera

ottusa, una luce al neon intermittente, quasi fossero in attesa di

una rivelazione, un segno, una guida spirituale.

Metamorph è il titolo del suo progetto site-specific.

Attratta dal tema della metamorfosi rivolge l’attenzione al Museo

Giuseppe Scarabelli, alla Collezione d’Insetti (Coleopteri)

raccolta principalmente tra il 1840 e il 1882 dall’imolese

Odoardo Pirazzoli e donata alle scuole per dar vita al Gabinetto

di storia naturale.

Le 47 scatole entomologiche di coleotteri del museo, ispirano

all’artista una serie di installazioni, possibile simulacro di un

Monika Grycko, Metamorph, Bambina

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gabinetto di storia naturale. Non è però una copia degli spazi di

questo tipo e nemmeno la rappresentazione reale e realistica degli

stadi di qualche esemplare di insetto. All’artista interessa un solo

aspetto, la metamorfosi appunto. Inventa e plasma una personale

e volutamente non realistica “versione” di larve, pupe o crisalidi. Il

suo desiderio non è indagare il processo della muta dal punto di

vista del fenomeno biologico, ma riportarlo ad una dimensione

immaginaria, che definisce “domestica” più che scientifica.

“Reperti” di insetti sono realizzati in terracotta bianca e le loro

dimensioni sono notevolmente ingrandite rispetto agli originali.

La volontà di quasi “addomesticare” il fenomeno entomologico

diviene esplicito nei titoli che attribuisce alle sue installazioni.

All’inizio del percorso introduce una delle sue ambigue creature,

Nephertitti, che con quasi disgusto volta le spalle a Televisione,

caotico video di insetti. Nell’installazione Tappeto le grandi larve

di Grycko si compongono in orizzontale, a terra, mentre le

crisalidi sono Lampadari nell’omonima installazione.

Agli insetti è attribuita una dimensione in qualche modo

umanizzata per diventare simboli della condizione umana

contemporanea.

“La fisiologia della metamorfosi” – scrive Grycko – “è un

fenomeno complesso, inizia approssimativamente quando lo

stadio giovanile dell’insetto - la larva - nella sua forma definitiva,

smette di nutrirsi, trova un luogo sicuro e procede con la

creazione di una pupa o crisalide scomparendo totalmente al suo

interno e dove i suoi tessuti si disgregano, rimanendo solamente

piccoli gruppi di cellule dalle quali si originano gli organi primari

dell’insetto adulto e alla fine l’insetto stesso. Tutto a causa di

complessi processi ormonali del sistema nervoso periferico.

La realizzazione di questa parzialmente immaginaria

documentazione visiva è chiaramente un pretesto per indagare sul

concetto stesso della metamorfosi. L’individuo di homo sapiens

non viene mai sottoposto ad una metamorfosi del genere.

Attraversa vari cambiamenti fisici e chimici ma non viene mai

‘sciolto’ e ricostruito di nuovo... Nonostante questo tra la società

contemporanea e un insetto nelle sue fasi di mutamento in

esemplare adulto esistono notevoli analogie. Come la larva nel

suo bozzolo, l’attuale sistema sociale ed economico sembra

disgregarsi a causa di vari impulsi e correlazioni umorali; può

sembrare che la sua struttura stia trasformandosi in un brodo che

darà origine ad una nuova forma adulta”.

E proprio la metamorfosi, come ricerca di rinnovamento, il non

arrendersi al tempo che passa e all’idea che con la morte tutto

finisca, induce nell’artista un processo immaginoso che tramuta

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in crisalide un altro reperto del museo, la piccola mummia di

bambina egizia4. Grycko ne inventa il bozzolo-sarcofago per poi

immaginarla Bambina, dandole un corpo e un volto.

Il collegamento alla cultura dell’antico Egitto e all’idea dell’aldilà

e della rinascita del corpo se rispettato nella sua integrità grazie

alla mummificazione, approfondisce lo stretto rapporto tra

metamorfosi e rinnovamento.

Gianluca Gimini e Monika Grycko sono artisti che per percorso,

tecnica, approccio al lavoro artistico appaiono alquanto dissimili.

Ad un’analisi più approfondita però una forte analogia

concettuale lega Monumenta e Metamorph. Entrambi cercano di

tradurre e riportare ad una dimensione immaginaria, soggettiva,

quasi “domestica”, temi pubblici e riflessioni universali che

appartengono o alla costruzione della memoria collettiva o alla

ricerca di risposte sulla propria condizione umana.

1 Le voci del monumento, intervento di Lisa Parola, @ Mesopotamia, 21 Gennaio 2013https://vimeo.com/62066058

2 Valvola antisismica di Pier Luigi Ighina (Valvolina di Domenico Caputo); rete da lettoutilizzata da Roberto Mezzini come protezione per l’uscio di casa; armadio elettrico divia Angelo Bughetti; lampada Kazuki disegnata da Kazuhide Takahama nel 1976 perl’azienda imolese Sirrah.

3 www.cambioilmondo.it/il-terremoto-si-e-fermato-a-imola/4 Questa piccola mummia proviene dal Basso Egitto. Il rinvenimento è anteriore al 1850.L’analisi al radiocarbonio data la mummia al 60-260 d.C., all’epoca romana, l’esamediretto e radiologico mostra che si tratta di una bambina tra i 4,5 e il 6,5 anni.

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Gianluca Giminiwww.gianlucagimini.it

Studi2008

Laurea Specialistica in ArchiteKura, Facoltà di ArchiteKura, Ferrara

Mostre personali2016

Velocipedia, Athens Bike Festival, Atene2015

Circo Minimo, stand di Helios Automazioni, Marmomacc, Verona 2013

Sovrapp, Miro Gallery, Open design, Bologna2012

Sine Drmitate nec utilitate, allestimento site speciJc per la chiesa di VillaMontrona (Imola), Associazione Miasma, Imola

Mostre colle"ive2017

Residenzamuseo/ 02, Museo di San Domenico, ImolaSportmania, MAIF Social Club, ParigiBerliner Fahrrad Schau art pavilion, BerlinoBike I Design I City, Gewerbemuseum, Winterthur

2016Chiamata alle arti/01, Salannunziata-Musei civici di Imola, Imola Bringologia / Bikeology, Iparmu ̋vészetiMúzeum, Budapest

2015Sine Drmitate nec utilitate, Miro Gallery, Bologna

2011MiaUrna, organizzata da MiaGalleria di Faenza, ex carcere femminile Le Nuovein occasione del festival Ge Others , TorinoContemporary Sexy Shop, MiaGalleria di Faenza, evento off, per il programma C-OFF “Corpo e commiKenza”, Festival Contemporaneo, Faenza

2010MiaUrna, organizzata da MiaGalleria di Faenza, Festival Nuovo, Palazzodelle Esposizioni, Faenza

Monika Grycko, Metamorph, Bambina (particolare del lavoro in corso)Pagina precedente: Monika Grycko, Metamorph, Bambinaffff

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Residenze2017

Residenzamuseo/ 02, Museo di San Domenico, Imola

Dida"icadal 2016

Docente titolare del modulo Materials and Production del Laboratoriodi Basic Design B del primo anno del corso di laurea in Design delProdoSo Industriale presso l’Università di FerraraDocente titolare del modulo Sistemi integrati di ProdoSo delLaboratorio di Sintesi Finale B del terzo anno del corso di laurea inDesign del ProdoSo Industriale presso l’Università di Ferrara

dal 2014Docente incaricato del supporto didaSicoper il Laboratorio di productdesign 1 del secondo anno del corso di laurea in Design del ProdoSoIndustriale presso l’Università di Ferrara

2012-2014 Docente incaricato del supporto didaSico per il Laboratorio di conceptdesign del secondo anno del corso di laurea in Design del ProdoSoIndustriale presso l’Università di Ferrara

PubblicazioniI sui lavori sono stati pubblicati e raccontati anche da: BBC, WashingtonPost, PI 1, El Pais, Der Spiegel, Bild, Huffington Post, Il Post, WIRED,VICE, WeTransfer, Designboom, Dezeen, Cosmopolitan, Elle Decor,Artmagazin.de

Monika Grycko, Metamorph, Nephertittiff

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Monika Grycko www.monikagrycko.net

Studi1998

Laurea in scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Varsavia

Mostre personali2017

Die Werwandlung – Indagine a corpo libero, “Art City White Night”, Crete PieceUnique, Bologna

2016Mixentail, Il Pomo Da Damo Gallery, ImolaDogmaster, Convento Domenicano, PtuyCultDgure, Museo Carlo Zauli, FaenzaDogmaster, Marc Francl Gallery, Cannes

2015Genetic Lab, Maraveetherapy, Castello di Susans, Majano, Udine

2012Figurae, Banca di Romagna, Faenza

2011Biancaneve,Musikcafe, Art Stays 2011 - 9° Festival d'Arte Contemporanea, Ptuj

2010Dall'animale all'uomo: una storia incredibile, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano

2009Relikt, Rebecca Container Gallery, Genova

2006Personale, Kunstraum B Gallery, Kiel - Germania

2005Movimento extremo, Circolo degli Artisti, FaenzaMovimento extremo, Rebecca Container Gallery, Genova

1999AErazioni fatali, Centro d'Arte Contemporanea, Varsavia

Mostre colle"ive2017

Residenzamuseo/ 01, Museo San Domenico, ImolaMonika Grycko, Metamorph, particolare dei Lampadariff

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In the Earth Time. Italian Guest Pavillion, Gyeonggi Ceramic Biennale, WorldCeramic Livingware Gallery, GyeonggiGroup exhibition “Triennale Europeenne de la Ceramique et du Verre 2016”,Grande Halle des Ancies AbaKoirs, Mons

2016Chiamata alle arti/01, Salannunziata-Musei civici di Imola, ImolaArteam Cup 2016 – Final exhibition of selected artist, Palace of Monferrato,AlessandriaPolitic(s), Art Stays 2016 - 14° Festival d'Arte Contemporanea, PtujL'Aperto - Spazi pubbliche affissioni, Roccavignale

2015Mostra degli artisti selezionati al 59° Concorso Internazionale della Ceramica d'Arte Contemporanea, MIC -Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza13° Festival d'Arte Contemporanea Art Stays 2015 Wunderkammer, Ptuj Be Mdina Cathedral Contemporary art Biennale, Mdina

2014Finalisti Premio Combat 2014 (scultura/installazione), menzione specialeall'installazione Dogmaster, LivornoEuropean ceramic context 2014, Bornholm Art Museum, Bornholm

2013Bis Age, Galleria A+A Centro Espositivo Pubblico Sloveno, VeneziaLost Shelf Bomas Berra & Monika Grycko, Galleria Bianca Maria Rizzi &MaKhias RiKer, MilanoSetup - Fiera d'arte contemporanea indipendente, Paola Cardano ArteContemporanea, Autostazione, Bologna Off - Art Fair 2013, Paola Cardano Arte Contemporanea, Bruxelles

2012Berlin Project - You call tell me, Faktory art Gallery, Berlino

2011Ceramistes: unexpected visions, Galerie Helenbeck, NizzaHybrids-duo show Monika Grycko/Sara Stites, Galerie Helenbeck, NizzaStep09, Fiera Internazionale d'arte contemporanea, Milano

2010ColleEiva Dnalisti Premio Internazionale Arte Laguna 2009, Magazzinidell'Arsenale, VeneziaColleEiva Dnalisti del premio Biennale Internazionale di Ceramica Contemporanea2010, Vallauris Monika Grycko, Metamorph, (particolare del lavoro in corso)ff

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2007Contemporary Bank, Palazzo della Borsa Nuova, Genova V.I.T.R.I.O.L., Galleria A+A, Venezia

2006Be best of Rebecca Container Vol.2, Rebecca Container Gallery, Genova1° Exposition Internationale Peinture-Sculpture, Centro d'arte La Coupole, Saint-Loubès, BordeauxOltre Lilith, Scuderie Aldobrandini, Frascati, Roma

2004Corpi rituali, Centrale Enel di Nove e Galleria comunale di ViKorio Veneto Alta temperatura, Palazzo dei Conti BoKon, Castellamonte

2003Be states of body and mind, Galleria “Performart”, La Spezia

1996Be effects of consumerism, Wimbledon School of Art, Londra

Residenze2017

Residenzamuseo/ 02, Museo di San Domenico, Imola

Gli artisti in residenza

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Chiamata alle arti!

I Musei civici di Imola rinnovano l’invito apartecipare a Chiamata alle arti!, il concorso indetto per la seconda volta(prima edizione 2016) per coinvolgere daun lato artisti/e per Residenzamuseo/03 edall’altro associazioni culturali checollaborino con i Musei stessi allarealizzazione di progetti espositivi,workshop ed eventi dedicati ai linguaggicontemporanei.

Il Museo di San Domenico, la RoccaSforzesca, la casa museo di PalazzoTozzoni, con le loro collezioni che spazianodalla preistoria alla contemporaneità, gliedifici storici in cui sono allestiti, gli spaziespositivi, il personale che vi lavora, ilpubblico che li frequenta, sono i luoghi, itemi, le persone con cui i partecipanti alla“chiamata”, sia gli artisti/e che leassociazioni, devono confrontarsi elavorare.

Il bando è pubblicato sul sitowww.museiciviciimola.it dal 20 maggio2017 e scade il 18 settembre 2017.

Questa edizione di Chiamata alle arti vedela collaborazione dei Musei civici di Imolacon Viafarini (www.viafarini.org),organizzazione non profit nata agli inizidegli anni Novanta a Milano con l’intento difavorire la crescita professionale dei giovaniartisti e sensibilizzare il pubblico rispettoall’arte contemporanea. Viafarini unisceattività espositiva, didattica e servizi didocumentazione sulle arti visive ed èriconosciuta come uno dei più importantispazi indipendenti per l’arte contemporaneain Italia.

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CiSà di Imola Assessorato alla Cultura Musei civici

Residenzamuseo/02Gianluca Gimini / Monika GryckoImola, Museo di San Domenico 20 maggio - 16 luglio 2017

direzione Musei civici di ImolaClaudia Pedrini

cura della mostraClaudia Baroncini

segreteriaGiuseppina CataneseMaria Angela PoleSi

promozione BruneSa Barbieri Claudia BaronciniTiziana CastroOriana OrsiVinicio Dall’Ara, Ufficio stampaCiSà di Imola

graRcamudesign, Imola

allestimentoDoriano Dall’Osso, Mirco LuminasiVM Audioequipe, Imola

si ringrazianotutti coloro che hanno collaborato aMonumenta donando un disegno oun ricordo

la commissione che ha selezionatogli artisti Mannes Laffi Andrea SalvatoriMarco Ugolini Alberto Venturini

Giovanni BellettiniBottega Mirta Morigi and GirlsDomenico CaputoDavide Mariani di all’Origine per gliarredi d’epocaIsotta SabbioniGiuseppe SaviniGiulio Verago

© Musei civici di Imola

Finito di stampare maggio 2017

Stabilimento TipograRco dei Comuni, Santa SoRa (FC)

con il sostegno di

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