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Gestione del cromo nei processi di concia
Jurgen Christner, PhD
TFL Ledertechnik GmbH
Weil / Germany
Cosa c’è che non va nel cromo?
Principalmente nulla – il cromo ha una storia di più di 100 anni di successi in performance, versatilità e sicurezza per l’utente
Ma i quesiti che ci poniamo riguardano
La sostenibilità dell’utilizzo del cromo nella concia
La formazione del cromo (VI) sulla pelle e i rischi correlati per il consumatore e l’ambiente
Il percorso del cromo
Cromo
Conceria
pellefanghi
discaricaincenerimentoriciclo
discaricaagricolturagassificazione
350 000 tonnellate di solfato dicromo / anno = 60 000 tonnellate di cromo
Rasatura e rifili
-discarica-cuoio rigenerato-Deconcia/ uso delle proteine
Fatti
La maggior parte del cromo utilizzato nella produzione conciaria non viene recuperato a causa dei costi troppo elevati (bassa concentrazione di cromo nell’ambiente dopo l’utilizzo)
La concia al cromo sarebbe una tecnologia sostenibile se il cromo non rinnovabile venisse recuperato e reso riutilizzabile
La concia al cromo è la più economica poichè richiede la minore quantità di risorse (prodotti chimici) rispetto alle tecnologie wet white
Obiettivi
La massima quantità di cromo utilizzata nelle operazioni di concia e post concia dovrebbe essere fissata sulla pelle
Il cromo dovrebbe legarsi alla matrice di collagene nella maggior percentuale possibile in modo da disperderne il meno possibile nelle operazioni post concia e nella pelle (anche dopo l’uso)
Evitare sempre la formazione di cromo esavalente (VI) in tutte le fasi
Esaurimento del cromo
COOH COOH
Acido di - policarbossilico (DCA)
- Utilizzato nel pickel e/o dopo l’aggiunta di cromo- Forma complessi con il cromo -L’esaurimento dipende da pH e temperature di concia più alti
OH
SO3H
-utilizzato nel pickel-interagisce con la matrice di collagene -l’assorbimento del cromo è meno influenzato dal pH e dalla temperatura
Acidi Polisolfonici (PA)
A B
• Altri metodi utili a migliorare l’assorbimento del cromo sono l’utilizzo di aldeidi e di sali di alluminio nel piclaggio e nella concia
7
30 % acqua 20°0,5 % formato di sodio6,0 % NaCl 15 min
Bé 7
1,0 % 1,0 % Product PAProduct PA 60 min 1,0 % acido solforico 360 min BKG: 80% yellow pH 2,4
30 % acqua 20°0,5 % formato di sodio6,0 % NaCl 15 min
Bé 7
0,5 % acido formico 30 min 1,1 % acido solforico 360 min BKG: 100% yellow pH 3,0
Pickel & concia con PA su pieno spessore Pickel & concia con PA su pieno spessore
pickel Standard Pickel migliorato
Acidi organici e minerali a °Bé 7 Product PA + acido solforico
a °Bé 7
- 50% NaCl / - 40% SO42- / - 50% Cr3+ - miglioramento della qualità e della sostanza del wet blue
Pickel a basso contenutodi sale
Product PA a °Bé 4-5
30 % acqua 20°3,5 % NaCl 15 min
Bé 4-50,5 % acido formico 60 min
2,0 % 2,0 % Product PA Product PA 180 minBKG: 50% yellow pH 3,0
6,0 % solfato di cromo 180 min (26% Cr2O3)0,55 % Ossido di magnesio 480 min
pH 4,0
5,0 % solfato di cromo 180 min
0,45 % Ossido di magnesio 480 min pH 3.8-4
1,0 % solfatodi cromo0,5 % 0,5 % Product PAProduct PA 180min
4,0 % solfato di cromo 180 min0,45 %Ossido di magnesio 480 min
pH 3.8-4
-50% Cr3+
Miglioramento della qualità e della sostanza del wet blue
Acque di scarico
Assorbimento del cromo con l‘acido polisolfonico (PA)
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Std PA DCA PA+DCA
Std: normale concia al cromo (1.56% Cr2O3) ,pH 3,8 ;40o CPA : 1% PA aggiunto nel pickel,1.56% Cr2O3, pH 3.8; 40o CDCA: 0.6% DCA aggiunto nel pickel; 1,56% Cr2O3, pH 4; 42o C PA+DCA: 1% prodotto a base di PA nel pickel,0.6% DCA aggiunto dopo un‘ora, 1,56%Cr2O3, pH 4, 40oC
(3,5% )
(3,95%)(3.82%)
(3,75%)
( Cr2O3 nel Wet blue)
% Cr rilevata nel bagno
Bagni di fine concia al cromo
STD(6% cromo)
STD(5% cromo)
1,2% di prodotto a base di PA aggiunto nel pickel
(5% cromo)
Penetrazione del pickel & del cromo
standard vs. PA: pickle penetration o/n
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
30' 60' 90' 120' 150' 180' 210' 240' 270' 300' 330' 360'
0
1
2
3
4
std PA pH std pH PA
standard vs. PA : Cr-penetration time
0%
20%
40%
60%
80%
100%
30' 60' 90'
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
std PA pH std pH PA
Caratteristiche del pickel/concia con PA
Il pickel con PA dura di più se utilizzato come a) unico componente acido nel bagno di pickel o b) se aggiunto a una densità troppo bassa (Bé ottimale tra 4 e 5)
Se il PA viene utilizzato come additivo a un bagno di pickel standard (con acido solforico) a 7 Bé la penetrazione del pickel è uniforme
La penetrazione del pickel può essere migliorata aggiungendo una piccola quantità di cromo insieme al PA nel piclaggio
Nei casi in cui il PA viene utilizzato nel processo di pickel, risultano migliorati sia la penetrazione del cromo che il suo assorbimento
La concentrazione di cromo è maggiore verso il centro della sezione della pelle
L‘utilizzo di un prodotto a base di PA consente una riduzione di sali nel pickel (limitate proprietà concianti e anti-rigonfiamento)
Vantaggi dell’acido polisolfonico utilizzato nel pickle e nella concia al cromo
L’offerta di cromo (e eventualmente sali!) può essere ridotta del 20% circa, con conseguente riduzione del 70-80% di cromo nei reflui
Il vantaggio sopra descritto si ottiene senza portare pH e temperatura a valori troppo elevati (come è invece necessario nei sistemi di concia con alto esaurimento)
Il disegno della grana rimane liscio e sottile con una tintura molto uniforme
I fianchi della pelle mostrano una maggior pienezza contribuendo ad aumentare la qualità del crust con una maggiore area utilizzabile
In molti casi, non è necessaria la riconcia al cromo Il cromo nel bagno di concia residuo può essere fatto precipitare
senza problemi (non sono necessarie alte temperature) e riutilizzato nel successivo ciclo di concia
Bagni di fine concia
Bagni di fine concia al cromo
Precipitazione epannelli di cromo
1.Acidificazione2.Rimozione dei grassi3.Riciclo nel successivociclo di concia
Aggiunta ai bagni di riconcia Precipitazione fanghi
Discarica
Riciclaggio del bagno1.Pulizia (fibre/grassi)2.Utilizzo del bagno per il picklesuccessivo (aggiustare la densità)3.Il vecchio bagno di pickle utilizzato come secondo lavaggio dopo macerazione4.Inizio della concia al cromo con un nuovo bagno
1. Filtraggio delle fibre 2. Riciclo per lavaggi nel successivo ciclo di concia
Estrazione del cromo
COOH
HOOC
Cr Cr
HO
HO
OH2
• Età del wet blue – grado di olazione • Stabilità del cromo – complessi di collagene vs altri
“leganti” presenti in prodotti usati dopo la concia• pH dopo acidificazione
Ottimizzazione delle operazioni post concia
H2O
OO
Impatto dei vari fattori sul rilascio di cromo
• Wet blue datato vs wet blue fresco, wet blue ad alta esaustività
• Utilizzo di aldeide e acido carbossilico nella neutralizzazione
• Riconcia più marcata utilizzando tannini vegetali/sintetici (più uso opzionale di ingrassi a base siliconica)
• Fissaggio con polimero cationico a un pH finale più elevato
10-15
30-40%
10-20%
40-50%
Un processo di riconcia ottimizzato senza l’uso di cromo può portare auna riduzione del cromo rilasciato del 60-80% superando il test Cr Leaching (60 ppm) come richiesto da alcuni marchi
Cromo (III)
I composti al cromo III in forma di sali solubili sono classificati come “ dannosi per gli organismi acquatici e possono causare effetti collaterali a lungo termine nell’ambiente acquatico”; non hanno un elevato profilo tossicologico
Nei fanghi o negli scarti di pelle il cromo III è presente in uno stadio di elevata basicità (eventualmente idrossido di cromo) dove è ben fissato e non facilmente estraibile
Anche se i reflui contenenti cromo III venissero rilasciati direttamente nell’ambiente il cromo III è legato a solidi, e pertanto non facilmente estraibile.
L’ossidazione da cromo III a cromo VI negli scarti o negli scarichi non si verifica
Cromo (VI)
I prodotti chimici contenenti cromo (VI) sono classificati come dannosi perchè l’inalazione potrebbe avere effetti cancerogeni (polvere, cenere volatile, etc)
Una ripetuta esposizione al cromo (VI) a valori tra 1 e 10 ppm può causare sviluppo di allergie e reazioni allergiche
Il cromo (VI) può formarsi involontariamente nella pelle in condizioni di ossidazione
Il cromo (VI) sulla pelle viene analizzato secondo le modalità previste dal metodo EN ISO 17075 (il metodo potrebbe dare dei falsi positivi pertanto sarebbe meglio effettuare le verifiche con uno spettroscopio a raggi X);
I grandi marchi hanno stabilito che la quantità massima di Cromo VI accettata è di 3ppm (3ppm è il limite massimo di rilevazione del metodo)
Una ricerca Europea (2008) ha dimostrato che un terzo delle pelli analizzate registravano valori di cromo (VI) superiori ai 3 ppm
Negli ultimi tempi si sta prestando una sempre maggiore attenzione al cromo (VI)– le pelli con concentrazioni leggermente superiori ai 3 ppm vengono rilavorate
Cr 3+ Cr 6+ +3e
- Formato in condizioni di ossidazione come grassi ossidabili
- L’invecchiamento (temperature elevate, UV) crea condizioni ossidanti (radicali liberi) - Il Cromo 6+ è più stabile a pH alcalino
- Cr (III) è stabile a valori di pH acidi (Gli agenti concianti al cromo e il wet blue non contengono Cr VI)
- Il sudore/pelle hanno pH acido!(I test analitici funzionano a un pH leggermente alcalino)
- Un ambiente riduttivo, anti ossidante, (tannini vegetali) stabilizza il Cromo(III)
- in generale il Cromo (III) è chimicamente in una forma più stabile
ossidazione
riduzione
Rischi alla salute associati al contenuto di Cromo (VI)
Condizioni per reazioni allergiche: un prolungato contatto con la pelle (lato corne) senza protezioni in condizioni di alta umidità unita alla completa estrazione del cromo VI presente può causare allergie (crock meter test con soluzione di sudore artificiale)
I rischi alla salute associati alle pelli contenenti cromo (VI) sono estremamente bassi
Nonostante la lunga storia della pelle conciata al cromo e diversi studi, non è stata riscontrata nessuna chiara relazione tra il contenuto di Cromo VI nella pelle e la formazione di eczemi (studio danese con 15 pazienti allergici al Cromo VI – nessuna dimostrazione di presenza di sostanze potenzialmente allergiche)
L’ultima proposta avanzata dalla Danimarca alla Commissione Europea per limitare il Cromo VI nella pelle venduta in Europa è basato su supposizioni
Come gestire il cromo VI nella pelle
Assicurare un buono sgrassaggio (il grasso naturale è ossidabile e può dare il via alla formazione di Cromo VI)
Utilizzare ingrassi che non contengano grassi insaturi Se possibile, utilizzare tannini vegetali nella riconcia Non utilizzare prodotti ossidanti in nessuna operazione
successiva alla conciaMisure correttive/preventive:
1. Utilizzare un nuovo prodotto anti ossidante che elimini il Cromo VI ma e inoltre ne prevenga la formazione a causa dell’invecchiamento (Prodotto C6)
2. Il prodotto è applicato in bagni corti come ultima fase nelle operazioni di wet end, senza successivo lavaggio
Riassunto finale
Il cromo è un agente conciante non rinnovabile, pertanto dovrebbe essere utilizzato il più efficientemente possibile
La massima offerta di cromo dovrebbe essere contenuta nella pelle e non nelle acque di scarico (principalmente per motivi economici)
Utilizzando nel pickel un additivo basato su acidi polisolfonici (PA) è possibile migliorare il fissaggio del cromo, la qualità della pelle e anche la superficie utilizzabile
Da un punto di vista tecnico, la formazione di cromo ( VI) può essere evitata introducendo misure appropriate, ma il cromo (VI) rimarrà comunque una sfida