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Q uesto foglio nasce con un duplice obiettivo: comunicare gli avvenimenti che, nel passato, hanno contraddistinto la storia della nostra città e commentare gli eventi che caratterizzano IL PRE- SENTE; è un foglio, dunque, che per sua natura non avrà cadenza regolare (per questo non dovrà es- sere registrato presso gli uffici della Volontaria Giu- risdizione) ma cercherà sempre di osservare quello che avviene e lo commenterà, dando voce anche a chi vorrà inviare le sue riflessioni all’indirizzo ema il: gdsenigallia@gmail. IL PRESENTE SPECIALE ELEZIONI 2013 BEATRICE BRIGNONE Beatrice Brignone nata nel 1978 a Senigallia, madre di due bambini, laureata in Giurispru- denza presso l’Universita di Bologna, iscritta al Partito Democratico, ed ora impiegata preca- ria in una società informatica. Le due candidate di Senigallia al Parlamento rispondono alle nostre domande. SILVANA AMATI Silvana Amati è nata nel 1947 a Senigallia. Ha un figlio, ed è laureata in Scienze Na- turali presso l’Università di Bologna e in Scienze Biologiche all’Università di Urbino. Senatice dal 2006 con il Partito Democratico.

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Questo foglio nasce con un duplice obiettivo: comunicare gli avvenimenti che, nel passato,

hanno contraddistinto la storia della nostra città e commentare gli eventi che caratterizzano IL PRE-SENTE; è un foglio, dunque, che per sua natura non avrà cadenza regolare (per questo non dovrà es-sere registrato presso gli uffici della Volontaria Giu-risdizione) ma cercherà sempre di osservare quello che avviene e lo commenterà, dando voce anche a chi vorrà inviare le sue riflessioni all’indirizzo email: gdsenigallia@gmail.

IL PRESENTESPECIALE ELEZIONI 2013

BEATRICE BRIGNONE

Beatrice Brignone nata nel 1978 a Senigallia, madre di due bambini, laureata in Giurispru-denza presso l’Universita di Bologna, iscritta al Partito Democratico, ed ora impiegata preca-ria in una società informatica.

Le due candidate di Senigallia al Parlamento rispondono alle nostre domande.

SILVANA AMATI

Silvana Amati è nata nel 1947 a Senigallia. Ha un figlio, ed è laureata in Scienze Na-turali presso l’Università di Bologna e in Scienze Biologiche all’Università di Urbino. Senatice dal 2006 con il Partito Democratico.

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QUAL È STATO IL VALORE DELLE PRI-MARIE PER LA SUA ESPERIENZA?

BRIGNONE - Le primarie per i parlamentari per me sono state una grande vittoria. Da oltre due anni insieme a pochi altri e tra mille difficoltà ne ho fatto una battaglia di democrazia e partecipa-zione. Il PD fonda la sua ragione di essere sul coin-volgimento non solo degli iscritti, ma anche degli elettori e le primarie sono nel dna di questo par-tito che rimane ancora l’unico a prevederle come strumento statutario per scegliere la propria classe dirigente.

AMATI - Tra la fine di ottobre e la fine dell’an-no abbiamo vissuto due diversi momenti politici. Le primarie del 25 novembre e del 2 dicembre, fondamentali per scegliere il candidato del PD al governo del Paese, le primarie per i parlamentari convocate per dare voce agli iscritti e agli aderen-ti in modo che anche i parlamentari avessero una legittimazione popolare visto che ci era stata impe-dita la modifica dell’attuale legge elettorale. In re-altà un grande sforzo organizzativo e non solo che, come dice il nostro Segretario nazionale aveva il fine, assolutamente riuscito, di ridurre la faglia tra la politica e i cittadini. La partecipazione nel no-stro territorio è stata assai significativa sopratutto nella prima fase e comunque rilevante anche nella seconda che pure è risultata assai sacrificata nei tempi tra le festività di Natale e Capodanno. Il ri-sultato mi sembra assolutamente positivo e tanto è stato il riscontro che abbiamo visto salire costan-temente nei sondaggi di quest’ultimo periodo il consenso per il Partito Democratico.

QUALI SONO I PUNTI DEL PROGRAMMA DEL PARTITO DEMOCRATICO CHE RITIENE PIÙ IMPORTANTI?

AMATI - La Carta d’intenti “Italia. Bene comu-ne”, con la quale il centro-sinistra guidato da Pier-luigi Bersani si candida a governare l’Italia, ha un preciso baricentro politico e programmatico: il lavoro. Lotta alla disoccupazione, risorse per la creazione di nuovo lavoro, difesa del posto lavo-ro, tutela dei diritti dei lavoratori dentro e fuori la fabbrica, soluzione delle situazioni più critiche e anomale come quella degli “esodati”. Nell’epoca della globalizzazione è in effetti necessario realiz-zare un nuovo patto capitale-lavoro, per governare i processi di globalizzazione e affrontare le sfide

convergenti della crisi finanziaria e della disoccu-pazione, giovanile in primo luogo. La battaglia per la dignità e l’autonomia del lavoro riguarda infatti oggi il lavoratore precario come l’operaio sinda-calizzato, il piccolo imprenditore o artigiano non meno dell’impiegato pubblico, il giovane profes-sionista sottopagato, al pari dell’insegnante e del ricercatore universitario. La Carta d’Intenti indivi-dua di conseguenza il fulcro di un nuovo “patto so-ciale”, nel ridisegno profondo del sistema fiscale, in modo da alleggerire il peso delle tasse sul lavoro e sull’impresa, attingendo risorse dalla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari. L’altro obiettivo qualificante è la lotta alla precarietà. An-che qui si tratta di rovesciare le scelte della destra nell’ultimo decennio e in particolare l’idea di una competitività al ribasso del nostro apparato pro-duttivo.Terzo elemento: spezzare la spirale perver-sa tra bassa produttività e compressione dei salari e dei diritti. Si tratta qui di aiutare le produzioni a competere sul lato della qualità e dell’innovazio-ne, punti storicamente vulnerabili del nostro siste-ma, non certo vessando il lavoro e i suoi diritti. Un discorso a parte, per importanza e valore, quel-lo della tutela del lavoro femminile. Si tratterà di promuovere nel campo delle politiche fiscali tutte le iniziative utili a sostegno dell’occupazione fem-minile. In concreto il governo di centro-sinistra opererà per alleggerire la distribuzione del carico di lavoro e di cura nella famiglia, per realizzare una giusta e progressiva riforma del welfare. E non solo efficacia, ma anche giustizia e democrazia. Perché certo per il centro-sinistra partire dal lavo-ro significa recuperare il senso migliore del nostro dettato costituzionale: l’Italia come Repubblica democratica fondata sul lavoro.

BRIGNONE - Sicuramente l’impegno a raffor-zare il ruolo dell’Europa. Parlare di Europa non vuol dire parlare solo di vincoli e patti di stabilità, vuol dire parlare di diritti civili, di dispersione sco-lastica, di lotta alla povertà e all’emarginazione, di lavoro e valorizzazione delle risorse umane, di innovazione e ricerca, di risparmio energtico e tu-tela del territorio, di agenda digitale e di reali pari oppotunità. Parlare di Europa vuol dire declinare al presente quello che a noi ancora sembrano sogni futuri.

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COME PENSA DI DARE MAGGIORE RAPPRESENTATIVITÀ TERRITORIALE ALLA NOSTRA PROVINCIA? BRIGNONE - Credo molto nella rete e nella par-tecipazione. E’ necessario tessere una rete tra tutti i comuni della provincia, confrontarsi sui proble-mi comuni con il coinvolgimento di tutti, senza che qualcuno rimanga indietro ed altri facciano i protagonisti. E’ necessario mantenere un costante rapporto con quel famoso territorio, di cui spesso si parla, ma che non sempre trova ascolto e ade-guata rappresentatività. Gli enti locali sono in un momento di grandissima sofferenza, vorrei fare la mia parte insieme ai singoli amministratori, che fanno miracoli per far quadrare i conti e mantenere i servizi, per portare a livello nazionale le criticità locali.

AMATI - Com’è noto il ruolo che si esercita in Parlamento prevede campi di intervento vasti e di-versi.Nella mia esperienza istituzionale ho coniugato spesso l’impegno sulle grandi tematiche dei diritti, umani ed animali, della pace, del sostegno al lavo-ro in particolare femminile, con la ricerca costante di rispondere alle esigenze che emergevano dalle richieste del nostro territorio.Per dare maggiore rappresentatività alla nostra Provincia, facendo solo due esempi, penso all’u-tilità che potrebbe avere per il rilancio dell’econo-mia del territorio la riproposizione, nella prossima legislatura, del mio Disegno di Legge sui Punti Franchi che tratta dello sviluppo del Porto di An-cona, dell’Interporto di Jesi, dell’area artigianale della Cesanella di Sengallia. Inoltre, riterrei utile un impegno diretto per ottenere una maggiore at-tenzione alla gestione del trasporto ferroviario uni-versale da parte di Trenitalia. Così si potrà deter-minare un sostanziale miglioramento della qualità della vita di tante donne e di tanti uomini che quo-tidianamente usano il treno per recarsi al lavoro.

PERCHÈ UN ELETTORE DEVE VOTARE PD?

AMATI - Votare Pd e la coalizione di centro-sinistra significa battere la destra. Significa bat-tere Berlusconi. Significa battere una visione del mondo fatta di arroganza, di ingiustizia sociale, di tangenza con la criminalità, di populismo, di anti-politica, spesso di pulsioni razziste, anti-nazionali

e anti-europeiste.Un lungo, troppo lungo ciclo politico è finalmen-te al termine. Per fortuna anche un lungo ciclo economico internazionale, quello della globaliz-zazione selvaggia e delle crisi finanziarie ed eco-nomiche sembra ad una svolta. Votare per il Pd e il centro-sinistra, per il progetto “Italia Bene Co-mune”, significa allora contribuire ad aprire una pagina nuova. Una nuova epoca della politica e della democrazia: in Italia ed in Europa. Con due chiare priorità: lavoro e moralità. Lavoro nel senso che d’ora in poi le politiche di controllo dei conti pubblici dovranno essere perseguite con costante attenzione alle esigenze di rilanciare lo svilup-po, di allargare la base produttiva, promuovendo una produzione di qualità, centrata sui giovani, le donne, la tutela ambientale, la giustizia sociale e la tutela dei diritti. Moralità poi come la risposta migliore all’anti-politica. Ricerca costante cioè di un rapporto diverso fra politica e società, fra isti-tuzioni e cittadini e già la nostra esperienza delle primarie ha dimostrato che cambiare si può e i cit-tadini rispondono e si mobilitano. Vogliamo essere e contribuire a rinnovare una classe politica che sia in senso pieno classe dirigente, capace di garantire trasparenza, competenza, onestà e partecipazione.Solo il nuovo centro-sinistra guidato da Bersani è oggi in grado di impegnarsi per tutto ciò. Votarlo significa dunque contribuire ad una nuova stagio-ne della democrazia, a scrivere una pagina nuova nella storia del nostro Paese.

BRIGNONE - Perchè è un partito che pur con tut-ti i suoi limiti, sta crescendo, dando spazio a un reale cambio generazionale e a liste pulite; perchè è ricco di competenze di altissimo livello che non fanno notizia, ma lavorano sodo per offrire un se-rio progetto di paese a lungo termine che arrivi al cuore dei problemi e non alla pancia delle persone; perchè ha bisogno della forza di tutti, degli iscrit-ti e di chi preferisce impegnarsi fuori dei partiti, perchè è un partito che fonda le sue radici nella politica, nei valori di centrosinistra e negli elettori, non nella faccia o nel carisma di una sola persona.

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Foglio a cura di: Boris Diotalevi Marco PettinariChantal Bomprezzi Tiziano SorrentinoAndrea TalucciMicol MatteiMichele CarottiDamiano Priante.

Disponibili su:[email protected]

SPERIMENTAZIONE ANIMALE: TRA ETICA E RICERCA.

Venerdì 16 novembre 2012 si è svolto, presso l’Auditorium San Rocco di Senigallia, un incontro or-ganizzato dai Giovani Democratici di Senigallia, in collaborazione con il circolo GD di Corinaldo, con lo scopo di amplificare la conoscenza sulle tematiche della sperimenta-zione animale. All’incontro hanno partecipato la senatrice Silvana Amati, respon-sabile PD salute e tutela animali, Maria Aquila, referente LAV (Lega Anti Vivisezione) per le istituzioni regione Marche e il dottor Giuliano Grignaschi, ricercatore della fonda-zione Mario Negri e rappresentante AISAL (Associazione Italiana per le Scienze degli Animali da Labo-ratorio).La serata non fu un incontro a favo-re della causa animalista e contro la sperimentazione animale come ini-zialmente poteva sembrare, ma un momento di confronto super partes realizzato per dare la possibilità ai partecipanti di costruire su questa tematica una loro opinione perso-nale.

Un po’ di polemica fu sollevata sul tema che come Giovanile avevamo pensato di affrontare in un momen-to di grave crisi economica come questo. Noi riteniamo che il difficile mo-mento finanziario debba sì essere argomento di discussione pubbli-ca, ma senza che ciò comporti un abbandono dei temi etici, scheletro della nostra vita pubblica e privata.L’iniziativa svoltasi in modo sereno ma non senza la mancanza di atti-mi di attrito tra le due parti tirate in causa ha visto un primo intervento della senatrice Amati che ha illu-strato i lavori parlamentari su questa tematica, in particolare l’articolo 14 che prevede limitazioni dell’utiliz-zo degli animali da laboratorio nel-la sperimentazione cosmetica (in relazione con le direttive europee), blocco della vivisezione e in gene-rale il riconoscimento degli animali da compagnia come esseri senzienti e non come oggetti. Questo punto è stato poi ripreso in un secondo momento dalla rappre-sentante della LAV, che argomentò l’aspetto etico della sperimenta-zione, sottolineando come sia sba-gliato causare dolore agli animali e come comunque, dopo i test fat-ti sugli animali, l’uomo resti una cavia dei nuovi farmaci e questo è dipendente dalla differenza di un 5% del DNA fra l’animale (topo) e l’uomo.Queste osservazioni sono accolte dal dottor Grignaschi, che spiegò come la sperimentazione animale sia necessaria, anche se eticamente pesante per chi la applica e molto costosa, poichè è una fase fonda-mentale nella sperimentazione me-dica per impedire reazioni negative (fino alla morte) dei pazienti umani, in quanto “ogni etica va rispettata, ma la vita dell’uomo vale di più di quella di un animale”. Il dott. Grignaschi spiegò poi come la presenza di sostanziosi finanzia-menti dall’UE e dagli USA hanno

permesso ad oggi di sviluppare tec-niche innovati e meno costose, come il LAL test, ossia il prelievo di san-gue dai granchi piuttosto che dai co-nigli, con un costo 10 volte minore. Questo non toglie che queste tecni-che siano difficili da mettere appunto con la stessa efficacia delle analisi in vivo.Molto attivo è stato il pubblico, so-prattutto i ragazzi appartenenti al gruppo Pro-Test che sono intervenuti con domande intelligenti rivolte nel-la maggior parte dei casi alla rappre-sentante della LAV. In particolare il gruppo a favore del-la sperimentazione animale ha solle-vato obiezioni sul punto dell’art. 14 che nega l’allevamento degli animali in territorio italiano permettendo-ne però l’acquisto dall’estero, (cosa che oltre all’ovvio aumento dei co-sti causa anche un inutile sofferenza da stress agli animali per via dello spostamento); e sulla sperimentazio-ne dei farmaci per gli animale, che dovrebbero essere comunque testati sugli animali stessi.

di Michele Carotti