fuori dal coro n°03 - anno i

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DISAGIO. AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA? L’autonomia che parla L’autonomia che parla F F u u o o r r i i d d a a l l C C o o r r o o PERIODICO TRIMESTRALE GRATUITO - NUMERO 3 - ANNO 1 - DICEMBRE 2015 - GENNAIO 2016 A PAGINA 5 EVENTI NELLA VALLE DI SUESSOLA A PAGINA 13 Anno 1 Anno 1 IL CONTINENTE UMANO A PAGINA 4 WORKLESS: DISOCCUPATI E SFIDUCIATI Numero 3 Numero 3

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Fuori dal Coro è un social magazine basato su una forma sperimentale di redazione civico partecipativa. La rivista trimestrale è l'organo di comunicazione redatto dai volontari dell'Organizzazione di Volontariato "Il Laboratorio" e della Confraternita di Misericordia di San Felice a Cancello.

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Page 1: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

DISAGIO. AGGIUNGI UN

POSTO A TAVOLA?

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A PAGINA 5

EVENTI NELLA

VALLE DI

SUESSOLAA PAGINA 13

Anno 1Anno 1

IL CONTINENTE

UMANOA PAGINA 4

WORKLESS:DISOCCUPATI E

SFIDUCIATI

Numero 3Numero 3

Page 2: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

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w w w . m o v i d u e p u n t o z e r o . i t

REGISTRO REGIONALE DEL VOLONTARIATO

Iscritta dal13/2/2012

con decr. n°33

"Il Laboratorio" è un'organizzazionegiovanile di volontariato che operaprincipalmente attraverso la cultura,avvicinando il singolo individuo allasocietà, diffondendo quindi lacittadinanza attiva sul territorio.Lo scopo comune di ogni nostroassociato è quello di dare risposte allemancanze della società civile,contribuendo a migliorare la comunitàattraverso il sociale e attraverso la cultura.

Le nostre attività sono:

- nucleo di Protezione Civile delle Misericordie d' Italia: i volontari operano nel comune di SanFelice a Cancello, nei territori limitrofi ed hannopreso parte a numerose esercitazioni nellaRegione Campania.

- progettazione sociale: per promuovere attivitàsostenibili che mirino all'impegno nel sociale,alla cittadinanza attiva e all'emancipazione deigiovani.

- officina teatro: per sperimentare l’uso dellacultura non con meri fini filantropici ma perl’aggregazione sociale.

Chi siamo

Cosa facciamo?

Come contattarciContattaci e vieni ad iscriverti all’Associazione di

Volontariato “IL LABORATORIO”

Il Laboratorio - Web Page/odvillaboratorio

Misericordia di San Felice a Cancello/MisericordiaSanFeliceaCancello

@Ci troverai il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 17

alle 19 al Distaccamento di Polizia Municipale in Cancello Scalo (CE), via Napoli n.735

Scrivici a :[email protected]

Fuori dal coro - L’autonomia che parla/fuoridalcoropage

... E SEGUICI PER SCOPRIRE IL TEMA DEL PROSSIMO NUMERO. CONTATTACI E COLLABORA CON NOI

SSoocciiaa ll MMaaggaazz iinnee

Diventa anche tu...

FUORI DAL CORO

Page 3: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

3

Pagina 4

FFuuoorr ii ddaa ll CCoorroo

L’EDITORIALE

SOMMARIO

IL CONTINENTE UMANOdi Francesco A. De Stefano

DISOCCUPATI E SFIDUCIATI

WORKLESS

Pagina 5di Matteo M. Piscitelli

LAVORO CERCASIdi Ida Dora De Stefano

SANITA’: UNA STRAGE SILENZIOSAdi Federica Longino

DALLA TERRA DEI FUOCHI

WIRELESS

CONNESSI NELL’ERA DEL WEBdi Vincenzo Sgambato

SENZA PAURA: LA PORTA E’ APERTA

GIUBILEO

di Alfonso Sgambato

DISAGIO: AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA?L’INTERVISTA

di Andrea di Nuzzo

ARTE E SPETTACOLO

LA MUSICA PUO’di Antonio Carissimo

ASSOCIAZIONI IN VALLE

RUBRICA EVENTI

PAROLE IN VERSI

IL FRASTUONO DEL MIO SILENZIOdi Mariella Pascarella

MA TU VULIVE ‘A PIZZA?L’ANGOLO DELLA CUCINA

LA STRISCIA

Pagina 5

Pagina 6

Pagina 7

Pagina 10

Pagina 11

Pagina 12

Pagina 13di Gianpaolo Piscitelli

Pagina 14

Pagina 15

Page 4: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

4 SSoocciiaa ll MMaaggaazz iinnee

Copertina: foto repertorio Comunità S. Egidio

Stampato da: Officine grafiche Francesco Giannini & figliS.p.A. di Napoli

Il periodico collabora con la testata moviduepuntozero,organo ufficiale del Mo.V.I.

FUORI DAL COROPeriodico trimestrale di comunicazione sociale “Fuori

dal Coro” dell’Organizzazione di Volontariato “Il Laboratorio” iscritto al n. 831 presso il registro dei

periodici del Tribunale di S.Maria Capua Vetere. Copia gratuita

Direttore Responsabile: Francesco Adriano De Stefano

Caporedattore: Andrea di Nuzzo

Redattori: Vincenzo Sgambato, Antonio Carissimo,Federica Longino, Matteo Maria Piscitelli.

Fund raising: Vincenzo Fonzo, Angelo Carissimo, Virgilio Bruzzo, Raffaele Testa, Costantino Perrotta.

Hanno collaborato a questo numero: Alfonso Sgambato, Ida Dora De Stefano, Maria Pascarella, Gianpaolo Piscitelli

Difficile vivere senza. Difficile vivere nel buio.Tutto ciò che manca è assenza, è tenebre. Puòessere una scelta di vita consapevole, puòessere un capriccio o una semplice nostalgia.Ma quando ad essere minata è la dignità

umana è disagio. Chi vive senza un tetto, chi non ha un lavoro,sta ai margini delle strade nell’imbarazzo di sentirsi diverso,nella speranza di poter condurre una vita decorosa. Chi porteràil proprio conforto a chi è meno fortunato? Quale manospingerà quella carrozzina? Chi si occuperà di chi non ce la faad andare avanti da solo? “Nessun uomo è un’isola” scrisse ilpoeta John Donne, per poi essere ripetuto dal monacostatunitense Thomas Merton. Come se il continente umanofosse un lampadario ed ognuno una luce. Nessuno può sentirsiescluso dall’occuparsi del prossimo, perché parte della suafelicità è data da chi lo circonda. Un’esistenza dignitosacomprende il diritto ad esser curati, a nutrirsi, a far una famiglia,a studiare e oggi anche ad esser connessi sulla rete internet. Sequalcuno non ha ciò, a pagarne le spese sono tutti.

La diversità, le diverse identità sono spesso contrasti, più scontriche incontri. Le guerre, il terrore, l’indifferenza sono boati chescuotono ed inorridiscono il mondo contemporaneo. Larisposta sarebbe quella di partire dalle differenze percombattere ogni emarginazione mirando all’inclusione.Condividere i problemi rende mezzi gaudi, non per il maleche affligge anche l’altro, ma perché è uno in più con cuiaffrontare e superare meglio gli ostacoli. La napoletana arte diarrangiarsi è un tradizionale metodo, quasi una filosofia, perridurre il disagio diffuso, non facendo pesare un posto a tavola,non facendo mancare la buona volontà in virtù del benecomune. Meno luci intermittenti, meno lampadine fulminateperché si possa irradiare, con l’amore, il gelo. “Un po' dimisericordia rende il mondo meno freddo e più giusto” dicePapa Francesco. Non resta che praticare le sue parole.

L’EDITORIALEIL CONTINENTE UMANO

di Francesco A. De Stefano

Page 5: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

Disoccupazione giovanile

Disoccupazione generale

LA STRISCIAdi Ida Dora De Stefano

WORKLESS: DISOCCUPATI E SFIDUCIATIdi Matteo M. Piscitelli

5FFuuoo rr ii ddaa ll CCoorroo

Forti segnali di ripresa. Come un mantra, questaè una frase che sentiamo e leggiamo spesso,soprattutto da politici ed eminenti economisti,i quali sostengono che il periodo di recessioneva terminando, prospettando incremento di

PIL, aumento dei consumi e chi più ne ha più ne metta.Fatto sta, e questo non è tanto un mantra, che il dato delladisoccupazione (intorno al 12.7%) e in particolare quellagiovanile è terrificante: quasi un giovane su due non lavora.Un dato davvero poco sorprendente, visto che sono forti,tra i ragazzi, sentimenti come sfiducia e disillusione. È ormaiimpossibile per questa generazione ottenere certezza sulfuturo, vista la grande facilità di licenziamento (soprattuttoper le multinazionali) e l’allungamento quasi annuale dell’etàpensionabile. Crescono così anche i cosiddetti NEET (notin education employment or training), gli sfiduciati, coloroche all’occupazione non ci credono neanche più, che sidisattivano, escono fuori dal circuito, si estraniano. È unagenerazione di alienati a cui è necessario restituire il loroposto nel mondo: quello di innovatori. In molti paesi, adesempio, la realtà degli start-upper (coloro che avvianoun’impresa da zero) è diffusissima: basta un’idea, un pianod’affari, e delle risorse. Lo sblocco di queste ultime passasoltanto da un cambiamento, da parte delle attuali istituzioni,di approccio a questa generazione, ad esempio rafforzandolo strumento del micro-credito bancario. È necessariosuperare la sensazione di scoramento e alienazione,reazione quasi naturale a questa realtà così rapida e cosìiperconnessa, per unire queste isole che sono gli individui,e soprattutto i ragazzi odierni, per riappropriarsi del propriovalore e ridarsi un posto nel mondo.

12,7 %44,2 %

Page 6: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

SANITA’: UNA STRAGE SILENZIOSA

Interventi chirurgici rimandati, ambulatori chiusie reparti ridotti, non occorre citare i casi piùinsoliti per convincersi che il sistema sanitario èinadatto. Uno Stato efficiente lo si vede anchedalla funzionalità dei suoi servizi fondamentali,

come il diritto alla salute. In Campania la sanità è il centrodi forti polemiche per i suoi continui disservizi avvertitiin maniera drastica dai cittadini. Uno stato democraticodovrebbe tutelare la salute. S'avverte sempre di più ildisagio dell'inadeguatezza delle strutture sanitarie,perdendo così la fiducia in un’istituzione importantecome la sanità pubblica. Viene trascurata spesso unacultura del "servizio", che metta il paziente al centro delprocesso di cura. Ad esempio i decessi per cancro sonoaumentati del 47% nelle province di Napoli e Caserta acausa dell’inquinamento per rifiuti tossici sotterrati.Nonostante in Campania non esista un registro che contii morti per avvelenamento, l'inquinamento continua aduccidere ma nessuno lo documenta: il registro regionaledei tumori continua a restare nei cassetti. Già nel 2012fu varato dal governatore Caldoro un decreto legge chemirava ad avviare il registro tumori, ma recò solo illusioni.Il neogovernatore Vincenzo De Luca dopo averannunciato la nomina di sette commissari, ha illustratoin una conferenza stampa “i principi attivi” cominciandodalla cancellazione dell'Arsan, l’agenzia regionalesanitaria guidata da Angelo Montemarano, finito direcente nel mirino della Corte dei conti. Di recente èstato fondato un nucleo ispettivo regionale per verifiche

e controlli sull’appropriatezza e la qualità delle cure. DeLuca convocherà gli Stati generali della sanità dovesaranno coinvolti sindacati, medici e addetti ai lavori acui affidare un ruolo attivo per fare proposte, indicaresoluzioni e sciogliere i nodi dicendo finalmente addioalla stagione dei tagli lineari. L’obiettivo è quello di dareun’accelerata al procedimento di razionalizzazione delsistema che può consentire di tagliare i reparti insicuri einutili e rafforzare l’assistenza sul territorio. Prontosoccorso e emergenza a tutti i cittadini sembrano essereil minimo garantito.

di Federica Longino

6 SSoocc iiaa ll MMaaggaazziinnee

D I S A G I OAGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA?

DALLA TERRA DEI FUOCHI

TUMORI INFANTILIProvincia Caserta 2007-2011

(Campione da 0 a 19 anni)

LEUCEMIE +67%LINFOMI +50%ISTIOCITOSI +7%ALTRO TIPO +4%

fonte: Il Mattino

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7FFuuoorr ii ddaa ll CCoo rroo

D I S A G I OAGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA?

Nell’ambito del disagionon potevamo nonaffrontare il tema deisenza fissa dimora e,più in generale,

dell’emarginazione. Abbiamo deciso dipresentarvi un esempio concreto di una

realtà che ormai da anni lavora in un

contesto internazionale,promuovendo le singole realtà localicome ad esempio quella della città diNapoli. A testimoniarci questa intervistaè Benedetta Ferone, della comunità diS. Egidio, che opera a Napoli dal 1973e dal 1995 con i senza tetto inCampania.

Inizia nel 1968 a Roma da un gruppo di studenti del Liceo Classico “Virgilio”. Fra questiil più grande è Andrea Riccardi, allora diciottenne, che fonda poi la comunità. In quegli annisi chiudeva il Concilio Vaticano II che apriva la Chiesa ai laici e ai movimenti. Tra i tumulti ele ondate rivoluzionarie che caratterizzavano quegli anni un gruppo di giovani studenti

osservava la presenza di baraccati provenienti dal sud Italia che popolavano le periferie romane,come al cinodromo. Si trattava soprattutto di immigrati siciliani, calabresi, napoletani in difficoltà economica.Nel 1973 è stato affidato alla comunità il piccolo convento di S. Egidio in Trastevere, prima sede della comunità,da cui prende il nome. L’obiettivo di quei giovani, dopo aver avuto la sede, è stato quello di uscire e operare al di fuori delle mura delconvento, portando la solidarietà nei meandri della capitale ed oltre Roma.

Come nasce la comunità di S. Egidio?

CONTINUAcec

di Andrea di Nuzzo

BENEDETTA FERONEComunità S. Egidio

www.santegidio.org

Page 8: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

Situazione al 2015: I senzatetto sono per la maggioranzastranieri (79%), ma c’è un aumento

progressivo di italiani dovuto alla crisi (21%,contro il 14% della presenza del 2013).

Si tratta di anziani, separati e senza lavoro. Va scomparendo il clochard per scelta

8 SSoocc iiaa ll MMaaggaazz iinnee

Nel 1973 la comunità si sviluppa a Napoli, durantel’epidemia del colera. “Ritengo sia impossibile viverein una città come questa”: tale è la frase lasciata da ungiovane studente fuori sede prima di suicidarsi.Appresa questa notizia quattro giovani della comunitàda Roma decisero di studiare a Napoli e portare S.Egidio nella città campana, ospiti dai monaciCamaldolesi. Tra le prime attività svolte a Napoli,l’attenzione è rivolta principalmente a bambini eanziani. Fu fondata una “Scuola popolare”, oggi“Scuola della Pace”, dove gli infanti dei rioni piùdegradati sono educati ai temi di impegno sulla pacein contrasto alla camorra. In seguito a Napoli si èampliata l’amicizia con altre realtà come quella dei

disabili. L’ultimo appuntamento è stata la liturgia del20 dicembre con il Giubileo per i disabili mentali.Momento cruciale per la vita della comunità di S.Egidio è il 1989, dopo la morte a Villa Literno delrifugiato sudafricano Jerry E. Maslo. Da quell’episodioè nata una scuola per gli immigrati. A Napoli il servizioper i senza tetto alla stazione ferroviaria è iniziato nel1992. Il problema è sorto soprattutto alla chiusura deimanicomi: molte persone si sono trovate senza famigliae senza casa. Insieme a loro s’incontravano stranieridel Maghreb, anziani e disoccupati. Un’amicizia fedeleche in 23 anni ha sostenuto tante persone, tessendouna rete e in alcuni casi salvando la vita.

Come arriva nella realtà napoletana la comunità?

Col passare degli anni e con la crisi lacondizione è peggiorata. I senzatetto non sonopiù solo alla stazione, ma anche altrove. Unanuova moda che riprende una vecchiatradizione è quella della pizza o del caffè“sospeso” per i senza tetto e per gli anziani che,pur avendo dimora, non hanno una pensionesufficiente per sopravvivere. L’obiettivo di Sant’Egidio è di riattivare uncircuito virtuoso fra esercenti, pizzaioli efarmacisti, per sostenere i più poveri.

Com’è la situazione ora a Napoli?

Interessante è, fra i tanti casi, quello di Gennaro.Tradito dalla moglie, aveva già rotto i rapporti con lasua famiglia, in primis con il padre. È un senza tettoospitato dalle suore di Madre Teresa che decisero diportarlo a sorpresa dal genitore. In molti casi si provaa ricollegare queste persone alle famiglie di orgini, enon sempre questo tentativo va a buon fine, ma è unnodo importante. Dopo le resistenze di Gennaro c’èstato l’incontro, che ha riconciliato i due. Il padre,nonostante lui continui ad essere un senzatetto, va atrovarlo, portando il calore familiare in un momentodi difficoltà.

Puo’ citarci qualche esperienza concreta?

cecCONTINUA

Page 9: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

9FFuuoo rr ii ddaa ll CCoorroo

Quali sono i principali ostacoli che sta trovando la comunità napoletana?

Il problema degli ultimi tempi è quello della residenza anagrafica. Alcuni senzatetto, italiani non avendo fissa dimora, non hanno un medico di base e cure necessarieper patologie croniche, non comprese nel pronto soccorso. Si è cercato di ovviare aquesto problema dando una residenza “virtuale” ai senzatetto in Via Alfredo Renzi,nome di un clochard morto nel 2000 (legge nazionale recepita dai comuni e da quellodi Napoli prima del 2003 e poi nel 2014). Riguardo le urgenze e i pronti soccorsoanche gli immigrati non in regola hanno la possibilità di essere curati.

Come si configura la spiritualità in S. Egidio?

L’ispirazione è quella del Vangelo. Nella chiesadi S. Nicola al Nilo ogni sera si prega, per poi altermine andare dai poveri, praticando le opere diMisericordia in maniera gratuita, imitando Gesù. Oggila domanda spirituale è anche dei poveri. Perciòpreghiamo con i senzatetto, in strada, prima dellaconsegna dei pasti.

Chi fa parte della comunità? Occorrono professionisti?

Non ci sono professionisti del settore. Si parte dal docenteuniversitario per arrivare all’elettricista. La forza che ci tiene insiemeè la fede. Il ruolo principale della comunità è quella di fare ceneitineranti ed essere presenti la mattina in alcuni incroci per i migrantiche cercano lavoro alla giornata. Il nostro modo di operare ènell’individuazione del problema, nella ricerca di una soluzionecondivisa nei gruppi di lavoro, e infine nell’invio dei gruppi in stradadistribuiti in maniera coordinata.

Nel contesto internazionale come si muove la comunità?

In tutto il mondo operiamo con il servizio in strada.Da poco siamo arrivati anche in Indonesia. Non sitratta quasi mai di persone che vanno lì in missione. Sicerca di trovare sul posto persone che condividonoquesto spirito, aiutare i gruppi in strada e aiutare ipoveri. Fondamentale è il contatto fra operatori epoveri del territorio, perché ogni comunità dovràessere autosufficiente per la soluzione ai propri bisogni. Fra gli altri progetti c’è il programma “Dream” perl’Africa, gli accordi di pace nel continente, primo fratutti quello in Mozambico nel 1992. Grazie a questoprogetto i bambini, fra cui quelli della Scuola della

Pace di Napoli, hanno potuto sperimentare lasolidarietà con la possibilità di poter donare alprossimo con “Rigiocattolo”, il progetto che prevedela raccolta di giocattoli usati, risistemati e venduti, il cuiricavato ha sostenuto il progetto dream.Siamo anche impegnati nelle carceri per il recuperodei detenuti con l’obiettivo di reintegrare ed educare icarcerati come raramente si fa. Un esempio di amicizae solidarietà oltre i muri sono i ragazzi del carcereminorile di Nisida, che cucinano ogni settimana per isenza dimora della stazione flegrea.

La bussola per i senzatettoin cerca di aiuto e accoglienza

BASILICA DI S. MARIA IN TRASTEVERE, ROMA

Momento di preghiera

Page 10: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

Internet è oramai divenuto uno strumentocomunicativo di fondamentale importanza nellavita quotidiana della nostra società al punto tale darivoluzionarla.

Non è più possibile farne a meno, e grazie alla suacaratteristica cooperativa ogni utente può partecipare al suoampliamento attraverso lo scambio di conoscenze einformazioni. Ci sembra dunque riduttivo considerarlosolo come uno dei vari media. Molti sono i campi coinvolti, si pensi all'economia, allafinanza, alla tecnologia ma soprattutto al diritto. Le varieistituzioni giuridiche internazionali hanno infatti qualificatol'accesso a Internet come un diritto fondamentale dellapersona e come condizione imprescindibile per il suopieno sviluppo. Ogni Nazione ha il dovere di integrarequesta direttiva alle proprie leggi, tuttavia essa non è statarecepita ovunque.Tra i casi più eclatanti viene subito in mente il Myanmar(l’ex Birmania) dove chi effettua la connessione senzaautorizzazione è addirittura punibile con il carcere, o comela Corea del Nord dove il regime ha vietato in toto l’accessoalla rete. Non si può dimenticare poi, la situazione delMedioriente dove Internet è considerato come un veicolodi informazione contrario ai valori islamici e dunquedannosa per la società di tali Stati.La censura politica rappresenta così la principale minacciaa tale diritto umano, una sorta di Grande Fratello che igoverni utilizzano per controllare i vari utenti ed impedireche determinate informazioni arrivino ad essi.In Italia la libertà di accesso a internet è un diritto previstodalla Costituzione, ma come in tutti i Paesi occidentali ciòpuò mettere in evidenza aspetti negativi in base all’uso chese ne fa, come l’abuso dei social network o dei siti dipirateria informatica. Soprattutto tra chi ne diventadipendente.

Di sicuro un esempio da imitare potrebbe essere quellodei paesi scandinavi, la Svezia in particolare, dove esisteuna filosofia del web fuori dal comune. L'interapopolazione (o quasi) ha facile accesso ad internet,sostenendo dei costi di connessione altrettanto accessibili.L'auspicio è quello di prestare maggior attenzione a questimodelli, al fine di offrire un servizio pubblico che seguaperò una logica di concorrenza e liberalizzazione tra i varigestori per permettere ai più di acquisire informazioni utilia partecipare alla vita sociale e politica.

di Vincenzo Sgambato

DISCONNESSI NELL’ERA DEL WEB

10 SSoocciiaa ll MMaaggaazz iinnee

PAESI CON ACCESSO AD INTERNET IN COSTITUZIONE

FRANCIASPAGNA

COSTARICA

SVEZIAFINLANDIA

ESTONIAECUADOR GRECIA

ONU

L’ONU considera l’accesso ad Internet unmezzo indispensabile per la realizzazionedi una serie di diritti umani, combattendol’ineguaglianza e accelerando lo sviluppoe il progresso dei popoli

PAESI CON RESTRIZIONI DI ACCESSO AD INTERNET

ARABIASAUDITA

COREA DELNORD

IRANCINA

PAKISTANBIELORUSSIA

SUDANETIOPIA

Page 11: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

Il monito: “Davanti a noi sta la

porta, ma non solo la porta santa,l’altra: la grande porta dellaMisericordia di Dio che accoglie ilnostro pentimento offrendo la

grazia del suo perdono.” Sono parole d’amore e disperanza, quelle con cui Papa Francesco introducel’udienza generale parlando a milioni di famiglie, in vistadell’apertura dell’anno Santo della Misericordia. In virtùdi questo evento “straordinario”, perché indetto daBergoglio prima dei 25 anni canonici e a distanza di dueanni dalla sua elezione a Pontefice, grande è la cura e ladelicatezza con cui tratta di un argomento spinoso: l’unionefamiliare. Il paragone della Porta Santa, simbolodell’apertura dell’anno Giubilare, con lo spirito familiareviene messo alla luce con una semplicità disarmante: “LaChiesa è stata incoraggiata ad aprire le sue porte per uscirecon il Signore incontro ai figli e alle figlie in cammino. Lefamiglie cristiane, in particolare, sono state incoraggiate adaprire la porta al Signore che attende di entrare, portandola sua benedizione e la sua amicizia.” Porta intesa comefamiglia, che in perfetto spirito cristiano deve aprirsi all’altroe offrire accoglienza. Al contrario, una porta-famigliachiusa, posta come barriera, come scudo può solamenteaccrescere odio e rancore. Va contro corrente PapaFrancesco, ribadendo con fermezza che la Chiesauniversale non deve essere rinchiusa in sé stessa. “Nienteporte blindate nella Chiesa!”. L’esempio da seguire per lefamiglie Cristiane resta quello della famiglia di Nazarethche “sa bene che cosa significa una porta aperta o chiusa,per chi aspetta un figlio, per chi non ha riparo, per chi devescampare al pericolo.” L’indirizzo del Santo Padre è quellodi far sì che la famiglia cristiana possa identificare nelmondo la vera Chiesa come “custode di un Dio che bussa,che non ti chiude la porta in faccia, con la scusa che nonsei di casa”.

SENZA PAURA: LA PORTA E’ APERTA!

11FFuuoo rr ii ddaa ll CCoorroo

BANGUI (REP. CENTRAFRICANA) Il Papa apre il Giubileo della Misericordia

nel cuore del continente africano

di Alfonso Sgambato

“Dobbiamo anteporre lamisericordia al giudizio, e in ognicaso il giudizio di Dio sarà semprenella luce della Sua Misericordia”

Papa Francesco

Page 12: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

LA MUSICA PUO’ di Antonio Carissimo

Nello scenario complesso e articolato dellasocietà contemporanea la musica, formad’arte che in quanto tale permettel’espressione dello stato d’animo di chi neproduce o ne ascolta, si colloca come

strumento attraverso il quale è possibile comprendere qualisiano pensieri e sensazioni di coloro che ne usufruiscono.Non è difficile, oggi più che mai, imbattersi in versi che

denunciano undisagio profondo, chedilaga specialmentetra gli utenti piùgiovani. Molti braniriconducibili algenere rap, adesempio, i cui testisono spesso coloriti edai toni molto forti, sifanno portavoce inun certo senso di unasensazione di disagio

e di denuncia verso un mondo sempre più incomprensibilee spietato. Negli ultimi anni il genere in questione vaacquisendo maggiori consensi tra il pubblico che neconsuma i prodotti. Ma la musica, oltre ad essere veicoloattraverso cui manifestare il proprio dissenso, è anche unostrumento che può unire, creare aggregazione. Lo studio el’esercizio in gruppo di questa arte possono, infatti, aiutare afronteggiare eventuali rischi di emarginazione o isolamentosociale. Basti pensare a quelle zone a rischio dove, tramite ilsostegno di progetti promossi da enti comunali o regionaliche sostengano queste attività, la possibilità di imparare asuonare uno strumento e fare musica insieme ad altrepersone possa risultare di grande importanza per la porzionedi tessuto sociale che si andrebbe a curare. Ma la musicapuò essere impiegata anche per fini terapeutici. Lamusicoterapia è un approccio concreto per ridurre il disagiomentale e motorio.

La musicoterapia è l’uso dellamusica per facilitare le necessitàfisiche, psichiche e sociali. Essa mira ad integrare l’individuonella società.

Fonte: World Federation of Music Therapy

12 SSoocciiaa ll MMaaggaazz iinnee

CANZONI

LIBRI

Thomas Merton

Nessun uomo è un’isola (1955)

Suoni e testi a tema...

Max GazzèUna musica può fare (1999)

Marco Mengoni

Esseri umani (2015)

Umberto TozziGli altri siamo noi (1991)

Nirvana

Something in the way (1991)

Enzo AvitabileSoul Express (1986)

Italo SvevoLa coscienza di Zeno (1923)

Italo CalvinoIl cavaliere inesistente (1959)

Muhammad YunusIl banchiere dei poveri (1998)

Enrico BrizziJack Frusciante è uscito dal gruppo (1994)

La favola di Adamo ed Eva (Sanremo edition)

Parole in circolo

Gli altri siamo noi

Nevermind

S.O.S. Brothers

Page 13: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

07 FEBBRAIO 2016 - PIAZZETTA LUIGI VIGLIOTTI - S. FELICE A CANCELLO (CE)- CARNEVALE AI PONTI ROSSI

Carri allegorici e animazione per bambini

ASSOCIAZIONI IN VALLE

- I MEMORIAL “ANDREA BORACERCIELLO”Torneo di calciobalilla nella sede associativa

- INCONTRO CON L’ASSOCIAZIONE “DON PEPPE DIANA”Partita di calcio in beneficenza

- GIORNATA PER L’ECOLOGIA SULLA COLLINA DI CANCELLO

- CINQUE ESCURSIONI CON IL GRUPPO “VIVIAMO CANCELLO - TREKKING”Dal Taburno ai monti del Matese, alla risalita del fiume Lete queste leprime tappe del gruppo escursionistico cancellese.

3 APRILE 2016 - I MEMORIAL “LUIGI DE LUCIA”Gara Mountain Bike sulla collina di Cancello Scalo

13FFuuoo rr ii ddaa ll CCoorroo

21/02/2016 ORE 19 - CERVINO (CE)- NOTE D’INVERNOStrumenti e voci saranno protagonisti di un viaggio sui i classici della musica.

13/03/2016 ORE 19 - ARIENZO (CE)- LAUDATO SI’La lettura dell’Enciclica di Papa Francesco in chiave artistica e musicale

- LETTI IN... UN SORSO - VALLE DI SUESSOLAPer una sera lettura e confronto sulle tematiche sociali nella Valle di Suessola

- IN... AZIENDA - VALLE DI SUESSOLAUn percorso di visite nelle aziende artigianali, eccellenze dei nostri territori

Associazione Viviamo Cancello

Insieme

7-8-9 FEBBRAIO 2016CARNEVALINSIEME - 16° EDIZIONE

MARZO 2016 APLI-EPTAssociazioni Pro Loco Italiane ed Ente Provinciale per il Turismo di Casertainsieme per pubblicare libri che valorizzino il patrimonio artistico e culturale.

APRILE 2016 - SETTIMANA DELLA CULTURA( PROLOCOARIENZO, CERVINO, VALLEDIMADDALONI, CANCELLO- APLI)Percorso itinerante per i ragazzi di terza media a Cancello - S. Felice - Arienzo - Valle di Maddaloni - Acerra

RUBRICA DI EVENTI

Music Animation e Rivoluzionari Ponti Rossi

Pro Loco Cancello Scalodi Gianpaolo Piscitelli

15-16-17 APRILE 16, ARIENZO- MURATTERRA 2016Diversi gruppi della Valle di Suessola daranno il proprio contributo per la tre giorni perriprendere la tradizione dell’evento Muratterra. I gruppi saranno: “ARTIeBASSI”: MostraMercato di Artigiani nei bassi di Via Annunziata; “PICCOLIeVICOLI”: Bambini di oggi eGiochi di ieri; “CORTIeBREVI”: Premio Nazionale di Letteratura per racconti brevi, lettinei giardini della Terra Murata; “SapoRUOTE”: cibo da strada, ma solo su ruote;

“TUTTIgiùperTERRA”: musica, teatro, cinema, fotografia.

Associazione culturale Muratterra

Page 14: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

Per la collaborazione alla realizzazione di questo numero si ringrazia inoltre:

Flores Bar Via Napoli, 804 CANCELLO SCALO (CE)

Salumeria Cimmino FrancescaVia Polvica, S. FELICE A CANCELLO (CE)

Tintoria-Lavanderia Maione Vincenza Via Napoli 150, CANCELLO SCALO (CE)

Non fa rumoreil vero volto dell’uomo

nel frastuonodel mondo …

scivola nel silenzioil pianto dello straniero,

si disperde nel sudoredelle notti del lavoro nero:

nel frastuonodi città palpitanti al sole

non fa rumorelo sguardo di chi muore,

langue al ciglio della strada,per sete d’amore …

nel silenzio del cuoreuna tenera madre

raccoglie le parole,

non ha pane né pacema vive per la prole …

nel frastuono delle mense,degli specchi e delle bombe

non si ode l’animadi cristallo dell’esiliato

che si muove, si infrangenel sonno, senza tepore …

nel silenzio delle oresi sgretola il tempo

con gran fragorenell’eterno …

nel frastuonodel mio silenzio

parlo al tuo cuoreper supplicarti braccia

stracolme di amore …

di Mariella Pascarella

NEL FRASTUONO DEL MIO SILENZIO

P a r o l e i n v e r s i . . .

Le Magie del Profumo Via Napoli, CANCELLO SCALO (CE)

14 SSoocc iiaa ll MMaaggaazz iinnee

Page 15: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

1. Sbriciolare il lievito in 100 grammi diacqua tiepida con lo zucchero e lasciarloper circa 5 minuti.2. Disporre la farina nella ciotola dellaplanetaria o fare la fontana sullaspianatoia e versare al centro il lievitosciolto, l’olio, e un pizzico di sale fino.3. Lavorare a velocità media con unutensile a gancio per cinque minuti,oppure impastare a mano per circa 15,unendo l’acqua necessaria per ottenereuna pasta omogenea e ben lavorata.Mettere il panetto impastato in unrecipiente, inciderlo a croce, spennellarela superficie con pochissimo olio,coprirlo e farlo lievitare nel forno appenaintiepidito.4. Dopo circa 2 ore la pasta avràraddoppiato il suo volume.5. Lavorare la pasta sulla spianatoiainfarinata e dividerla in quattro partiuguali.6. Spianare con le mani per ottenere deidischi sottili secondo il vostro gusto edisporli in teglie leggermente unte d’olio.La pizza è pronta per essere farcita e cottain forno. I tempi di cottura variano daforno a forno, si consiglia di portarlo almassimo della temperatura.

500 grammi di farina 004 cucchiai di olio

extra vergine d'oliva25 grammi di lievito di birraun cucchiaino di zucchero

sale e acqua

INGREDIENTI PER L’ IMPASTO

15FFuuoo rr ii ddaa ll CCoorroo

Ma tu vulive ‘a pizza? ‘A pizza cu ‘a pummarola ncoppa

Il simbolo dell’arte di arrangiarsi napoletana in campo culinario è la pizza. Un prodotto popolare edeconomico, che sfama il nobile come il povero. Proponiamo la ricetta dell’impasto

Dosiper 4 pizzeP R E PA R A Z I O N E

di Ida Dora De Stefano

Ciao Luca!

Page 16: Fuori dal Coro n°03 - Anno I

AMBULATORIO DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA CONVENZIONATO

LABORATORIO ANALISI (CHIMICO CLINICHE, MICROBIOLOGICHE ORMONALI, CITOISTOLOGICHE).ODONTOIATRIA - OCULISTICA - OTORINOLARINGOIATRIA - TERAPIA FISICA - RIABILITAZIONE

PER MOTULESI - BRONCOPNEUMOPATICI - CARDIOPATICI

CONSULENZE: ANDROLOGIA

CARDIOLOGIA

CHIRURGIA GENERALE

CHIRURGIA PLASTICA

DERMATOLOGIA

DIABETOLOGIA

DIETOLOGIA

EMATOLOGIA

ENDOCRINOLOGIA

GENETICA

INCONTINENZA URINARIA

MEDICINA DELLO SPORT

OBESITÀ

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PEDIATRIA

PNEUMOLOGIA

PSICOLOGIA

REUMATOLOGIA

SENOLOGIA

URO GINECOLOGIA

UROLOGIA

MEDICINA POLISPECIALISTICA STRADA PROVINCIALE 335 - VIA FORCHE CAUDINE, 56 81024 MADDALONI (CE) - TEL. 0823 406633