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FORUM DELLA LEGALITA’ DELL’AREA METROPOLITANA DI
BARI
PROGETTO DI SICUREZZA URBANA INTEGRATA
“Metropolis”
(I nostri occhi sulla città)
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Bari 9 marzo 2016
PROGETTO DI SICUREZZA URBANA DELL’AREA METROPOLITANA DI BARI
“METROPOLIS”
INDICE
Introduzione
Riferimenti normativi
Analisi del contesto territoriale
Obiettivi del Progetto
Destinatari del Progetto
Situazione della sicurezza dell’area metropolitana di Bari
- Andamento dei reati
- Mappa delle organizzazioni criminali
- Percezione della sicurezza
- Attività di prevenzione e contrasto della criminalità
Programma delle attività (Come procedere)
Tematiche da affrontare
Tavoli di lavoro permanenti
- Tavolo di lavoro per la sicurezza urbana
- Tavolo di lavoro per la riqualificazione urbana
- Tavolo di lavoro per gli appalti
Misure concrete da attuare
- per la legalità e la sicurezza dei cittadini
- per la riqualificazione urbana
- per la trasparenza degli atti amministrativi e gli appalti
Gestione del Progetto
- Responsabile del Progetto e staff di coordinamento
- Monitoraggio delle attività e degli interventi
- Valutazione delle misure e dei risultati
Impegni dei soggetti sottoscrittori
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Conclusioni
INTRODUZIONE
La sicurezza dei cittadini è un bene comune talmente prezioso che la sua tutela non può essere
lasciata solo alle FF.OO..E’ un compito che deve vedere coinvolta tutta la collettività al fine di
assicurare le migliori condizioni di vivibilità e sicurezza del territorio. Nella attuale società
attraversata da rapidi cambiamenti nei costumi, negli assetti istituzionali, economici e sociali e nei
sistemi organizzativi, occorre il confronto e scambio di esperienze e soprattutto la partecipazione
convinta e attiva da parte di tutti, Istituzioni e cittadini,per trovare le risposte più appropriate ai
problemi. E’ indubbio che la crisi economica, la disoccupazione, il degrado urbano alimentano il
disagio sociale e conseguentemente l’illegalità e l’insicurezza, ma le risposte non possono che
venire da una vera e propria svolta nell’affrontare le tematiche di legalità e sicurezza del territorio.
Quello della sicurezza urbana è un tema sul quale da anni ormai si confrontano le istituzioni
politiche, sociali e di sicurezza di ogni territorio allo scopo di promuovere iniziative e avviare
progetti e interventi mirati che coinvolgano il più possibile tutti gli attori istituzionali, sociali ed
economici presenti sul territorio. Al fine di garantire una crescente capacità di risposta
all’aumentata sensibilità ai problemi della sicurezza delle comunità interessate, è opportuno
assicurare “modelli di governo della sicurezza urbana” che sappiano affiancare, ai necessari
interventi per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica - da parte delle Autorità preposte-,
iniziative capaci di migliorare la vivibilità del territorio e la qualità della vita, coniugando
prevenzione, mediazione dei conflitti, controllo e repressione. Per fare questo l’azione dello Stato
non è sufficiente; occorre la partecipazione dei cittadini che devono riappropriarsi del territorio ed
essere i custodi della città. Occorre in sintesi un salto di qualità nella strategia della
sicurezza,puntando oltre che sull’azione sinergica della Magistratura e delle FF.PP., anche sulla
collaborazione dei cittadini.
Nell’affrontare questo argomento così complesso è quindi indispensabile seguire delle linee guida
che indirizzino e facilitino l’azione dei soggetti istituzionali e sociali verso la risoluzione delle
problematiche del territorio e forniscano allo stesso risposte efficaci e concrete indispensabili alla
crescita sociale, economica e della sicurezza dello stesso.
Il Forum della Legalità dell’Area Metropolitana di Bari va in questa direzione e vuole
affermare il valore della legalità sul territorio attraverso iniziative concrete ed efficaci. Costruire
uno spazio condiviso tra le istituzioni e i soggetti del mondo associativo di rappresentanza delle
imprese, del settore dei servizi e del partenariato sociale impegnati nel sostenere la cultura della
legalità anche nell’economia, è una esigenza auspicata già da alcuni anni dagli organismi
istituzionali nazionali ed in particolare dal Ministero dell’Interno.
Nel cercare di dare una risposta alla esigenza di legalità e sicurezza del territorio,il Forum ha
condiviso l’idea di predisporre un “Progetto per la Sicurezza Urbana Integrata dell’Area
Metropolitana di Bari” denominato “Metropolis” dal sottotitolo “I nostri occhi sulla città”
proprio per qualificare e sollecitare la partecipazione dei cittadini nella tutela di un diritto
fondamentale della collettività. In altre parole, uno strumento di lavoro che qualifichi, nei settori
strategici della Legalità, Sicurezza e Riqualificazione del territorio, tutta l’attività del Forum volta a
fornire alle Autorità e alle Istituzioni competenti la massima collaborazione ed il contributo della
collettività. Il Progetto persegue obiettivi e strategie basate essenzialmente sull’azione comune di
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Istituzioni, Enti e cittadini - secondo il principio della sussidiarietà orizzontale -, sulla promozione
della cultura della legalità ad ogni livello e sulla riqualificazione del territorio attraverso misure di
intervento concrete ed efficaci. A tal fine, ha deliberato di affidare la redazione del Documento a
persone in possesso di provata esperienza nel settore e di sottoporlo alla valutazione di un gruppo
di lavoro interno.
Il Forum della Legalità dell’Area Metropolitana di Bari, consapevole della complessità delle
tematiche della legalità e della sicurezza del territorio, invita tutta la società civile a guardare con
fiducia al futuro e a mettere a fattor comune le migliori energie, competenze e risorse, in un clima
di grande collaborazione tra istituzioni e cittadini per realizzare l’obiettivo generale dello sviluppo
sociale, economico e della sicurezza del territorio. Auspica, infine, da parte della
Regione,l’approvazione di una specifica legislazione in materia, al fine di riportare nel contesto
istituzionale nazionale anche le iniziative messe in campo per la legalità e la sicurezza dalla società
pugliese già distintasi in alcuni settori strategici come quelli dell’economia, del turismo e
dell’alimentazione.
RIFERIMENTINORMATIVI
In questi ultimi anni, importanti innovazioni normative hanno posto le basi giuridiche della
cooperazione tra i diversi Enti istituzionali per il governo della sicurezza urbana, lasciando
inalterata la competenza statale riguardo le funzioni ed i compiti concernenti l’ordine e la
sicurezza pubblica con specifico riferimento alle misure preventive e repressive dirette al
mantenimento dell’ordine pubblico, alla sicurezza delle istituzioni, dei cittadini e dei loro beni.
Innanzitutto, il Decreto Legislativo nr.279/99 “ Disposizioni integrative del decreto legislativo
31.3.1998 nr.112 in materia di composizione e funzionamento del Comitato Provinciale per
l’Ordine e la Sicurezza Pubblica” che, nell’ottica di un maggiore coinvolgimento degli
amministratori locali -quali soggetti delle politiche di sicurezza pubblica - ha previsto che del
Comitato facciano parte anche il Sindaco del Comune capoluogo, il Presidente della Provincia, i
Sindaci degli altri Comuni interessati alla trattazione di questioni riferibili ai rispettivi ambiti
territoriali, nonché altri Organismi rappresentativi.
In secondo luogo, il Decreto Legislativo del 18.8.2000 nr.267 (TUEL) che all’art.54 “Attribuzioni
del Sindaco nelle funzioni di competenza statale” elenca i compiti del Sindaco – ufficiale di
governo - in materia di incolumità pubblica e sicurezza urbana, tra i quali quello di assicurare la
collaborazione della Polizia locale alle Forze di Polizia nazionali nell’ambito delle direttive del
Ministro dell’Interno-Autorità Nazionale di Pubblica Sicurezza.
In terzo luogo, il DPCM del 12.9.2000 che all’art.7 “Collaborazione tra Stato, Regioni e Enti locali”
dispone,tra l’altro, che lo Stato, le Regioni e gli Enti locali collaborano in via permanente,
nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, al perseguimento di condizioni ottimali di
sicurezza delle città e del territorio extraurbano e di tutela dei diritti di sicurezza dei cittadini,
nonché per la realizzazione di specifici progetti di ammodernamento e potenziamento tecnico-
logistico delle strutture e dei servizi di polizia amministrativa regionale e locale, nonché dei servizi
integrativi di sicurezza e di tutela sociale, agli interventi di riduzione dei danni, all’educazione alla
convivenza nel rispetto della legalità. Il Ministro dell’Interno, nell’ambito delle sue attribuzioni,
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promuove le attività occorrenti per incrementare la reciproca collaborazione fra gli organi dello
Stato, le Regioni, le Amministrazioni locali in materia, anche attraverso la stipula di protocollo
d’intesa o accordi per conseguire specifici obiettivi di rafforzamento delle condizioni di sicurezza
delle città o del territorio extraurbano.
In quarto luogo, il D.L. 23.5.2008 nr.92, convertito in Legge 24.7.2008 nr.125, c.d. “pacchetto
sicurezza” che ha introdotto la modifica dell’art.54 del Testo Unico Enti Locali (TUEL) estendendo i
poteri d’ordinanza del Sindaco, quale ufficiale di governo, nell’ambito della incolumità pubblica e
della sicurezza urbana, ponendo in capo allo stesso l’obbligo di comunicare preventivamente al
Prefetto tutti i provvedimenti adottati per le finalità suindicate, ai fini della predisposizione degli
strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione. I poteri di intervento del Sindaco sono stati poi
individuati con il D.M. 5.8.2008 e con la Legge 17.12.2010 nr.117che chiariscono loro definizione
e applicazione nell’ambito della incolumità pubblica e della sicurezza urbana e coinvolgono il
Prefetto nell’assicurare il relativo concorso delle Forze di Polizia.
Infine, la Legge 15.7.2009 nr.94 “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” con la quale si
dispone che i Sindaci, previa intesa con i Prefetti, possono avvalersi della collaborazione di
“associazioni tra cittadini non armati” al fine di segnalare alle Forze di Polizia statali o locali eventi
che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale.
Nell’affrontare la tematica della legalità e sicurezza del territorio metropolitano di Bari, il Forum
sottolinea altresì l’importanza della osservanza delle Direttive nazionali in materia di sicurezza,
antimafia e anticorruzione e di far tesoro delle proposte sulle tematiche già affrontate dai
numerosi “Protocolli d’intesa”e dai“Patti per la Sicurezza”sottoscritti a livello nazionale e locale
nelle materie suindicate, nonché dell’osservanza delle Linee guida sulla prevenzione e
repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione e delle indicazioni
dell’Autorità Nazionale Anticorruzione- con particolare riguardo a quelle contenute nel Piano
Nazionale Anticorruzione del 6.9.2013 (di cui alla legge 6.11.2012 nr.190) e nei Piani Triennali di
Prevenzione della Corruzione già adottati da alcune Regioni. Analoga attenzione va posta,nello
specifico, anche alle Circolari del Ministero dell’Interno del 23.6.2010 relative ai Controlli
antimafia preventivi nelle attività “a rischio” di infiltrazione da parte delle organizzazioni criminali
negli appalti pubblici, e del 27.12.2013, contenente la Direttiva per la realizzazione del Piano
“Arrestiamo…i furti e le rapine”, con la quale si forniscono le indicazioni specifiche da seguire
nella predisposizione delle strategie di prevenzione e controllo del territorio e di contrasto dei
reati predatori;nella stessa circolare viene suggerita la opportunità di utilizzare sempre di più il
Sistema Informativo di Georeferenziazione dei Reati (S.I.G.R.), già a disposizione delle Prefetture
e delle Forze di Polizia, per la “Mappatura dei reati” in ambito provinciale e la “Catalogazione delle
caratteristiche territoriali del fenomeno”.
Nell’attività di prevenzione e controllo del territorio e di lotta alla criminalità, un ruolo significativo
rivestono le Misure specifiche di vigilanza e monitoraggio (per la individuazione delle zone più
esposte a furti e rapine) e le relative Strategie di intervento adottate in sede di Conferenza
Regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza e di Comitato Provinciale per l’Ordine e la
Sicurezza Pubblica. In questo ambito, la Direttiva ministeriale sopra citata sottolinea l’importanza,
sul versante della Strategia di prevenzione e controllo del territorio, di avviare una capillare azione
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di coinvolgimento delle realtà associative, degli operatori commerciali, della società civile, e sul
versante della Strategia generale di prevenzione e contrasto dei reati predatori, di coinvolgere nel
sistema di sicurezza anche i soggetti privati, secondo un modello di “Sicurezza Integrata” che ha
già visto realizzate sia a livello nazionale che periferico, molteplici iniziative e protocolli d’intesa
destinati a prevenire i suddetti fenomeni. In particolare, il Ministero dell’Interno ha rinnovato i
Protocolli per la legalità e la Sicurezza delle Imprese con Confcommercio, Confesercenti e CNA
allo scopo di implementare la sicurezza degli operatori economici anche mediante l’impiego di
sistemi di videosorveglianza collegati con le Forze di Polizia. Nell’ambito della collaborazione
interistituzionale tra soggetti pubblici e privati per fronteggiare i fenomeni delinquenziali che
turbano l’ordinato vivere civile e generano insicurezza, si inquadra anche il Protocollo “Mille occhi
sulle città” sottoscritto il 17.12.2013 e finalizzato a perseguire la collaborazione proficua tra le
Forze di Polizia, le Polizie Locali e gli Istituti di Vigilanza privata anche mediante l’osservazione, la
raccolta e la trasmissione di informazioni utili alla prevenzione e repressione dei reati predatori.
ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE
L’area metropolitana di Bari è la più grande della Puglia;con 41 Comuni ed una popolazione di
circa 1.300.000 abitanti è la seconda nel Mezzogiorno e la settima in Italia. Negli ultimi anni ha
conosciuto, al pari delle analoghe realtà territoriali nazionali, un momento di grande confronto e
sinergia tra le istituzioni ed i soggetti pubblici e privati che ha prodotto risultati molto importanti
per lo sviluppo sociale, economico e urbanistico del territorio. La crisi economica che ha però
investito quasi tutti gli Stati Europei, compresa l’Italia e quindi anche il territorio barese, ha
caratterizzato le attività sociali, economiche ed occupazionali, tanto da far aumentare il ricorso al
lavoro irregolare, i tentativi delle organizzazioni criminali di condizionare l’economia legale, di
controllare le iniziative immobiliari, gli appalti e la fornitura di servizi anche nel settore della P.A..
Le forme di illegalità, l’aumento dei reati predatori, il degrado urbano delle periferie, la presenza
sempre più invasiva delle organizzazioni criminali nella vita sociale e nel tessuto urbano, i traffici
illeciti e le ingenti somme di denaro movimentate,hanno creato una situazione che, come hanno
avuto modo di sottolineare le Autorità competenti, desta preoccupazione per il crescente senso
di insicurezza dei cittadini, nonostante gli importanti risultati ottenuti dalle Forze di Polizia e
dalla Magistratura. La domanda di maggiore sicurezza che proviene dalla collettività richiede
risposte chiare e condivise da parte di tutte le Istituzioni e di tutte le forze sociali, ancor prima di
quelle delle Forze di Polizia e della Magistratura. In questi termini si parla oggi di Sicurezza
Urbana “integrata” nel senso che la progettualità della sicurezza urbana in senso stretto va
rapportata e integrata con le politiche di riqualificazione del territorio, attraverso la
pianificazione partecipata degli interventi da parte di tutti i soggetti istituzionali, sociali ed
economici. In altri termini, le politiche della sicurezza sono legate indissolubilmente alle politiche
sociali e di riqualificazione urbana del territorio che, quindi, costituiscono gli aspetti
caratterizzanti di ogni politica della sicurezza urbana integrata. Essi devono essere tenuti in
considerazione da chi è chiamato a dare le risposte alle esigenze sociali di un territorio. Infatti, il
coinvolgimento delle comunità nella riappropriazione e nell’uso degli spazi e delle attrezzature
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collettive, il controllo coordinato del territorio da parte delle Forze di Polizia soprattutto nelle zone
periferiche o degradate, la videosorveglianza delle aree cittadine più sensibili, il rafforzamento del
senso di sicurezza nei cittadini, la cultura della legalità, la mappatura sul territorio dei reati, la
integrazione degli stranieri nel tessuto sociale e urbano, la densità abitativa, le fasce
dell’emarginazione e della povertà, la sicurezza stradale, ecc., sono alcune delle tematiche da
affrontare. E’ importante quindi saper leggere e conoscere il contesto territoriale, i dati, i
fenomeni e la percezione degli stessi, evidenziando gli elementi di criticità che spesso sono dovuti
alla compresenza di tali fenomeni sullo stesso territorio.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Il presente Progetto di Sicurezza dell’Area Metropolitana di Bari è finalizzato alla individuazione
di azioni relative alla sicurezza integrata volte a garantire il miglioramento delle condizioni di
convivenza civile e di sicurezza dei cittadini. Il documento intende affermare con forza i principi
fondamentali che sono alla base della legalità, dell’economia sana, della coesione sociale e della
sicurezza del territorio metropolitano. Per questo si pone obiettivi che ritiene sostenibili e da
realizzare attraverso misure concrete ed efficaci, che siano complementari e funzionali alle scelte
strategiche degli Enti locali. In particolare, sono stati individuati i seguenti tre obiettivi
fondamentali che i soggetti destinatari del Progetto possono raggiungere a breve e medio termine
con un’azione sinergica e unitaria, monitorando e valutando step by step i risultati :
1- rafforzare la cultura della legalità
2- aumentare il senso di sicurezza dei cittadini
3- contribuire a migliorare le condizioni di vivibilità del territorio.
Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi occorre innanzitutto avere la “Conoscenza del
territorio e delle sue criticità” dal punto di vista della sicurezza in senso stretto. In questo campo
dovranno essere verificati tutti gli indicatori del contesto territoriale, con particolare riguardo al
tipo di popolazione, alla occupazione, ai movimenti della popolazione residente, ai problemi di
convivenza tra i cittadini, alla presenza di stranieri, all’aspetto sociale del territorio e cioè al livello
di scolarizzazione, alla fragilità abitativa ed economica e alla struttura ambientale (presenza di
spazi comuni, aree verdi, strutture sportive, ecc.). Particolare attenzione dovrà essere riservata
alle periferie ed ai quartieri più a rischio al fine di programmare e realizzare interventi di
riqualificazione urbana e sociale. Grande rilievo dovrà essere dato alla promozione e alla
diffusione della Cultura della legalità a tutti i livelli, soprattutto tra i giovani, alla istituzione di
“Sportelli di primo ascolto, informazione e orientamento”, al coinvolgimento delle Imprese e delle
rappresentanze dei lavoratori per debellare il fenomeno del lavoro nero, alla sicurezza dei posti di
lavoro, al monitoraggio delle attività economiche a rischio infiltrazione, alla trasparenza degli atti
amministrativi, all’accessibilità degli stessi attraverso la rete internet, alla sicurezza stradale.
Nel contesto della legalità e della sicurezza urbana, con riguardo alla conoscenza del territorio e
delle sue criticità, una proposta dalla valenza strategica per la Città metropolitana, potrebbe
essere la istituzione nell’ambito della propria struttura organizzativa di un apposito “Servizio per
la Sicurezza Urbana” quale punto di riferimento per le Istituzioni ed i soggetti chiamati a
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collaborare nelle tematiche sopra indicate, nonché per la raccolta dei dati e delle informazioni, la
realizzazione degli interventi e delle misure proposte per la soluzione delle criticità del territorio.
Il secondo aspetto da tener presente è la “Situazione della Criminalità” per la quale occorre
conoscere innanzitutto i dati e le statistiche, tenendo presente la differenza esistente tra la
situazione reale e quella nascosta e cioè tra il numero dei reati denunciati e quello oscuro dei reati
dei quali non vengono a conoscenza le Autorità. Inoltre, occorre verificare anche gli aspetti
strettamente collegati al fenomeno, primo fra tutti il degrado urbano e il disordine sociale del
territorio, terreno fertile di sviluppo delle prime forme di devianza e/o delinquenza anche
minorile, che alimentano le fila delle organizzazioni criminali e creano allarme sociale e senso di
insicurezza tra i cittadini. Tutti i dati raccolti dalle statistiche ufficiali vanno comunque considerati
con un atteggiamento realistico e cioè valutando con maggiore attenzione quelli riferiti dagli
operatori più vicini al fenomeno e cioè da tutti coloro che vivono il territorio, lo osservano da
vicino e ne raccolgono gli umori, le sensazioni e le paure. Molta attenzione dovrà essere rivolta in
questo ambito soprattutto all’attività di aggressione dei patrimoni della criminalità e all’utilizzo dei
beni sequestrati e/o confiscati per finalità sociali, culturali o assistenziali, poiché l’uso di questo
strumento nella lotta alle grandi organizzazioni criminali e ai loro affari illeciti si è dimostrato
molto efficace. Ciò produrrebbe effetti molto positivi sulla cultura della legalità e soprattutto sulla
percezione della sicurezza, uno degli obiettivi strategici dell’azione comune del Forum.
Il terzo aspetto da tener presente è “l’Attività della Pubblica Amministrazione”e delle Imprese
con riferimento specifico alle gare di appalto di lavori, forniture e servizi per le quali si dovrà
osservare la normativa sugli appalti e seguire le linee guida e le indicazioni dell’Autorità Nazionale
Anticorruzione. Particolare attenzione dovrà essere rivolta ad ogni fase della procedura della gara,
al rispetto dei tempi delle stesse ed ai requisiti delle imprese partecipanti, al fine di contrastare
fenomeni illegali di qualsiasi tipologia che potrebbero inserirsi in tutte le fasi dell’appalto. Al
riguardo, si auspica la sottoscrizione di un apposito “Protocollo d’intesa” tra le Istituzioni e gli altri
soggetti interessati (Città metropolitana, Comuni, Organizzazioni Sindacali, Associazioni di
rappresentanza delle Imprese, ecc.), al fine di avviare un percorso guidato di legalità e sicurezza
per tutte le realtà produttive del territorio, ponendo in risalto e dando visibilità a quelle attività
considerate modello di legalità e riconosciute attraverso l’attribuzione di un “apposito attestato”
delle istituzioni.
L’ultimo aspetto, non meno importante, riguarda la“Comunicazione istituzionale” che deve
precedere, accompagnare e seguire tutti i progetti specifici in materia di legalità e sicurezza e gli
interventi proposti per far fronte alle relative esigenze che le hanno richiesti. In questo ambito,
occorre fare attenzione e saper distinguere la percezione soggettiva dell’evento da parte dei
cittadini dalla descrizione mediatica dello stesso da parte dei mass media, al fine di non correre il
rischio di sottovalutare la situazione o al contrario aumentare il senso di insicurezza dei cittadini.
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DESTINARTARI DEL PROGETTO
Il Progetto di Sicurezza dell’Area Metropolitana di Bari è rivolto alla Città metropolitana di Bari, ai
Comuni dell’Area metropolitana, alle Istituzioni preposte alla sicurezza, alla Magistratura, alle
Forze dell’Ordine, agli Istituti di Vigilanza, agli Enti ed Organismi economici, sociali e culturali, alle
Organizzazioni Sindacali delle imprese e dei lavoratori, alle Associazioni delle imprese, dei cittadini
e di volontariato, tutti chiamati a fornire il proprio contributo, ciascuno nell’ambito di competenza,
per rendere più sicuro, vivibile e sostenibile il territorio metropolitano.
SITUAZIONE DELLA SICUREZZA DELL’AREA METROPOLITANA DI BARI
Andamento dei reati
I dati del 2015 sull’andamento della criminalità nell’area metropolitana di Bari mostrano un
decremento totale dei reati del 4,7% rispetto al 2014 (da 25.475 a 23.197), frutto del lavoro di
prevenzione fatto sul territorio. Nel dettaglio, invece, i reati predatori - in particolare le rapine-,
hanno subìto un incremento del 24% in danno degli esercizi commerciali e del 66% in danno degli
uffici postali, mentre in provincia hanno subito rispettivamente un incremento del 22% e del
33,33%. Modesto l’incremento delle estorsioni in città, passate da 97 a 101 (4,12%) e in provincia
(7,17%), dovuto all’aumento delle denunce. Nota positiva è stata invece la diminuzione dei reati
predatori (furti e rapine) a Bari del 9,10% (da 14.175 a 12.885), mentre in provincia l’incremento è
appena percettibile (0,64%). Quasi stabile il dato delle ricettazioni (da 279 a 299). Importanti sono
stati i risultati nella lotta alla criminalità organizzata grazie ai reati scoperti (il 24% del totale),alla
aggressione ai patrimoni dei clan (sequestrati nr.1426 beni per un valore complessivo di 154
milioni di euro) e alla conseguente confisca (per nr.599 beni per un valore di 87 milioni di euro),
insieme al sequestro di numerose armi. Anche il lavoro irregolare ha visto un’attività di contrasto
efficace con il rintraccio di 300 lavoratori irregolari e sanzioni per 230 mila euro.
In sintesi, secondo il Rapporto sulla sicurezza del 2015, a Bari,allo stato, non esiste una criminalità
in grado di permeare la società civile o dirigere aziende, ma per il futuro occorre rafforzare sia la
difesa della collettività e la sicurezza del territorio, sia le condizioni di legalità per i cittadini e le
imprese,con l’obiettivo di dare nuovo impulso allo sviluppo economico. I recenti assalti a sportelli
delle Poste e delle Banche e soprattutto a furgoni portavalori degli Istituti di vigilanza
confermano tali esigenze ed esigono, viepiù, interventi urgenti per adeguare i sistemi di
sicurezza passiva delle suddette Agenzie, in un quadro sinergico tra le Istituzioni competenti e i
Soggetti interessai attraverso la sottoscrizione di appositi “Protocolli d’Intesa.
Mappa delle organizzazioni criminali
Il Rapporto della DIA di Bari ha ricostruito i nuovi scenari delle organizzazioni criminali,
delineando un quadro in continuo movimento per nuovi assetti di aggregazione e territoriali,
tale da non poter escludere possibili ripercussioni nei comuni limitrofi, soprattutto per l’emergere
di nuove giovani leve, sempre più pericolose, identificate o ritenute responsabili di tutti i fatti di
cronaca e di violenza. Peraltro, la presenza di più gruppi criminali sullo stesso territorio accentua i
contrasti nella gestione degli affari illeciti e porta inevitabilmente alla conquista del potere da
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parte di ciascun gruppo con l’uso della forza dell’intimidazione e della violenza. Nella città di Bari
sono stati individuati 16 gruppi criminali presenti in maniera più o meno forte in tutti i quartieri,
con propaggini anche nelle zone periferiche e nei comuni dell’area metropolitana. E’ una
situazione che, unita alla c.d. criminalità comune, desta preoccupazione tra la gente e tende a far
crescere il senso di insicurezza dei cittadini. Al fine di assicurare il massimo impulso alla lotta alla
criminalità comune ed organizzata, risulta indispensabile l’ampliamento degli organici dei
magistrati e dei dipendenti amministrativi degli uffici giudiziari.
Percezione della sicurezza.
Un dato importante nella strategia di lotta alla criminalità è la percezione della sicurezza dei
cittadini, indipendentemente dall’essere o meno vittima di un crimine. Particolare attenzione
dovrà essere rivolta quindi alla percezione della sicurezza da parte dei cittadini e alla sicurezza
oggettiva riferita ai dati in possesso delle Forze di Polizia. In particolare, il numero dei reati, la
loro mappatura sul territorio e la presenza della criminalità, possono dare un quadro esaustivo
della situazione oggettiva che però dovrà sempre essere rapportata alla percezione della
sicurezza dei cittadini, sulla quale incidono il degrado e il disordine urbano (illuminazione,
sporcizia, stato diabbandono di edifici, presenza di cantieri, abusivismo, parcheggio selvaggio,
problemi di convivenza tra i cittadini, atti vandalici, ecc.) e l’effetto mediatico degli eventi che
genera ansie e paure e crea allarme sociale. In tal senso, grande importanza riveste come già
detto, la “comunicazione” delle Istituzioni e degli organismi che si occupano di sicurezza urbana.
Ai due aspetti della insicurezza c.d. “civile”, riferita alla presenza della criminalità e della
insicurezza da“comportamenti incivili” (atti vandalici, ecc.), si aggiunge anche la insicurezza c.d.
“da cambiamento” dovuta ai rapidi mutamenti della morfologia sociale e demografica della città
che provocano ansia, disorientamento e stress per la necessità di condividere lo spazio urbano che
all’improvviso non è più vissuto come proprio. Secondo un dato dell’Associazione Italiana Vigilanza
e Servizi Fiduciari della Confindustria, nella classifica nazionale per regioni della percezione del
rischio criminalità delle famiglie, la Puglia occupa il settimo posto con un indice pari al 31,4%,
aumentato di 7 punti rispetto ai tre anni precedenti.
I dati sull’andamento dei reati nell’area metropolitana di Bari e sulla situazione della criminalità
impongono la necessità di interventi sia sulla percezione della sicurezza dei cittadini che sulla
comunicazione istituzionale.
La percezione della sicurezza può essere analizzata verificando nell’opinione dei cittadini alcune
problematiche attinenti al tema e cioè cercando di cogliere non solo la preoccupazione per la
presenza della criminalità, ma anche la sicurezza nel senso più ampio che comprende la qualità
della vita, la esposizione ai rischi e alla vittimizzazione, la prossimità e la rete di solidarietà.
L’attenzione andrà posta sulla consistenza di alcune criticità sul territorio e sulla considerazione
che ne ha la comunità locale; in particolare, gli aspetti da osservare e approfondire sono : le paure
per il vissuto, per possibili fatti o eventi futuri, per fenomeni sociali o delinquenziali presenti sul
territorio;i luoghi della città che condizionano l’uso in sicurezza degli stessi (es. quartieri degradati,
bui e poco
frequentati);i soggetti pericolosi presenti sul territorio; le strategie difensive per la sicurezza
personale (detenzione di armi, dispositivi di allarme, ecc.). Incrociando tutte queste informazioni si
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può avere un quando abbastanza realistico della influenza di alcune di queste paure sulla
percezione della sicurezza dei cittadini, sulla quale incide,come già detto, la rappresentazione
mediatica degli eventi descritti dai media (TV, Radio e Giornali),cui si deve far fronte con una
adeguata e costante comunicazione istituzionale.
Attività per la prevenzione ed il contrasto della criminalità
Un aspetto rilevante della prevenzione della criminalità è il c.d. “fattore sociale” che riguarda
ciascun cittadino come persona e comprende : il rischio di essere vittima di reato, il disagio per la
rottura dei codici di comportamento della civile convivenza e per il degrado del territorio, la
percezione della insicurezza legata a fattori ambientali (scarsa illuminazione, percorsi poco
frequentati, non conoscenza dei luoghi, ecc.), la paura non necessariamente legata all’aumento
del rischio, ma dovuta a fattori diversi e più lontani dal contesto specifico. La sicurezza di una città
o di un territorio dipende quindi anche dai cittadini poiché è legata alle percezioni soggettive dei
singoli nell’ambito del contesto urbano in cui vivono; è importante quindi che i cittadini vivano il
quartiere e che attraverso i loro occhi (gli occhi della strada) lo difendano da ogni tipo di illegalità
e inciviltà; in altre parole, che diventino i primi tutori della sicurezza del loro quartiere. La
identificazione dei cittadini di un quartiere con il loro territorio, che difendono e rispettano, il
senso di appartenenza che li lega, la loro attiva partecipazione alla vita della città e la piena
fruibilità degli spazi comuni, rappresentano significativi fattori di sicurezza preliminari alle attività
svolte dalle FF.PP. e a tutte le altre iniziative di sicurezza e riqualificazione urbana.
Essenziali in questo contesto sono le misure di prevenzione e contrasto della criminalità già
adottate sulla base delle Direttive del Ministero dell’Interno su tutto il territorio nazionale e
confermate dalle Determinazioni della Conferenza Regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza
e del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. In particolare : il Ripianamento
degli organici delle Forze di Polizia, l’Impiego dei militari dell’Esercito in situazioni straordinarie per
l’ordine e la sicurezza pubblica,il “Piano Coordinato di Controllo del Territorio”, il “Piano
Arrestiamo i furti e le rapine” (con la Mappatura dei fenomeni e la Caratterizzazione degli stessi sul
territorio), il “Piano Mille occhi sulle città”, la Interconnessione delle Sale Operative delle Forze di
Polizia e la Videosorveglianza nelle zone di maggiore interesse o a più a rischio. Per quest’ultimo
aspetto, è indispensabile programmare l’ammodernamento delle apparecchiature, la loro
implementazione sul territorio (sulla base delle esigenze di sicurezza) e soprattutto la loro
costante efficienza funzionale, nell’ambito di interventi mirati di riqualificazione del territorio, con
riferimento specifico agli impianti di illuminazione e al decoro urbano.
Sono auspicabili un sempre maggiore Coordinamento delle attività delle Forze di Polizia,la
istituzione di una Centrale operativa unica delle Forze di Polizia, il Presidio stanziale delle zone ad
alta criticità e degradate da parte delle Forze di polizia e della Polizia Municipale secondo un
apposito piano di riparto,il coinvolgimento più diretto degli Istituti di Vigilanza nel controllo e
presidio del territorio, unitamente a quello delle Associazioni di volontariato, delle Associazioni
delle
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FF.OO. in congedo, dei Comitati di quartiere, la “Mappatura della dislocazione delle telecamere di
videosorveglianza”secondo le esigenze prioritarie di sicurezza di ciascun quartiere, con loro
costante manutenzione, la Istituzione di “Sportelli di primo ascolto, informazione e
orientamento”per la diffusione della cultura della legalità e la lotta alla infiltrazione della
criminalità nel tessuto sociale ed economico, a disposizione delle persone che si trovano ad
affrontare situazioni di intimidazione, estorsione od usura, la lotta all’Abusivismo commerciale,
soprattutto in occasione di manifestazioni fieristiche, ricreative e culturali, l’utilizzo di uno “Spazio
Web” per le segnalazioni di degrado, di rischio di commissione dei reati, di violenza sulle donne e
minori e di episodi di bullismo e devianza minorile. A tal fine, grande importanza va riservata
all’azione di prevenzione della violenza in genere e dello stalking attraverso la rete cittadina delle
Associazioni/gruppi femminili quale luogo stabile di partecipazione e collegamento con le
Istituzioni, le Forze dell’Ordine e i competenti Servizi degli Enti. Riguardo al fenomeno del
bullismo e della devianza giovanile in alcuni ambiti territoriali, particolare attenzione dovrà essere
rivolta alle c.d. bande giovanili, al rafforzamento del controllo delle zone di territorio a rischio da
parte delle Forze di Polizia e soprattutto della Polizia locale e alla incentivazione dell’attività
educativa nei confronti dei giovani.
PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ (COME PROCEDERE)
Per la realizzazione del presente Progetto, si ritiene debbano essere poste in essere le seguenti
attività :
1)-Acquisizione dei Dati e delle Informazioni relative alle strategie adottate per far crescere la
cultura della legalità, per la prevenzione ed il contrasto della criminalità, specie quella predatoria,
nonché quelle relative alle Determinazioni della Conferenza Regionale delle Autorità di Pubblica
Sicurezza e del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con particolare riguardo
all’attuazione dei Piani operativi in atto.
2)- Individuazione delle “Tematiche” e delle “Criticità”nelle Aree della Sicurezza, della
Riqualificazione del territorio e degli Appalti.
3)-Individuazione degli “Obiettivi” strategici da raggiungere a breve e medio termine, condivisi a
livello istituzionale e della collettività.
4)-Ridistribuzione e potenziamento delle Forze sul territorio (compreso Polizia locale e Istituti
Vigilanza).
5)-Istituzione di tre“Tavoli di lavoro permanenti”, uno per la Sicurezza urbana, uno per la
Riqualificazione del territorio ed uno per gli Appalti, con il compito di proporre misure concrete di
intervento da sottoporre all’esame e alla valutazione del Forum sulla Legalità e delle Istituzioni
competenti per la successiva realizzazione.
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6)- Adozione di una “comunicazione istituzionale” adeguata e costante volta a mettere in risalto
non solo le proposte e gli interventi realizzati, ma anche e soprattutto i risultati ottenuti grazie
all’azione sinergica delle istituzioni e alla partecipazione attiva dei cittadini.
TEMATICHE DA AFFRONTARE
Il “Progetto di sicurezza urbana integrata” contiene le proposte relative alle seguenti Tematiche:
- Promozione della cultura della legalità e trasparenza degli atti della Pubblica
Amministrazione
- Misure riguardanti la lotta alla criminalità, all’abusivismo commerciale e al parcheggio
selvaggio, la istituzione di uno spazio web per le segnalazioni dei cittadini, il presidio delle
zone degradate e a rischio, la videosorveglianza, la sicurezza stradale, ecc.
- Interventi sulla percezione delle sicurezza
- Interventi di Riqualificazione urbana (specie delle zone periferiche o dei quartieri più a
rischio)
- Ruolo più pregnante della Polizia locale per il controllo e la sicurezza del territorio
- Coinvolgimento più attivo degli Istituti di Vigilanza nella sicurezza “sussidiaria” integrativa a
quella delle Forze dell’Ordine
- Attenzione alle fasce deboli della popolazione e alla immigrazione presente sul territorio
- Coinvolgimento delle Associazioni di volontariato, dei Comitati di quartiere e dei cittadini
per la sicurezza e il decoro urbano e per la osservazione e la “custodia” degli spazi comuni
(sicurezza sussidiaria orizzontale)
- Impiego dei militari dell’Esercito in situazioni straordinarie per l’ordine la sicurezza pubblica
e per la vigilanza di obiettivi particolarmente sensibili
TAVOLI DI LAVORO PERMANENTI
Nell’ambito del Forum della Legalità dell’Area Metropolitana di Bari sono stati individuati i
seguenti tre Tavoli di lavoro permanenti, uno per la Sicurezza urbana, uno per la Riqualificazione
de territorio ed uno per gli Appalti. Le attività di progettazione comune, “svolte in maniera
permanente” dai componenti dei Tavoli e condivise dal Forum, potranno essere propedeutiche
alle valutazioni e alle conseguenti determinazioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la
Sicurezza Pubblica e agli interventi degli Enti interessati, ai fini di una più efficace azione di
coordinamento interistituzionale per rafforzare la legalità e la sicurezza del territorio.
1)- Tavolo di lavoro permanente per la Sicurezza Urbana
Scopo: Condividere dati e informazioni sulle problematiche di sicurezza presenti nell’area urbana e
metropolitana per suggerire alle Istituzioni preposte alla tutela della sicurezza le strategie più
opportune atte a prevenire nuove situazioni di illegalità - comprese quelle dovute ai mutamenti
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economici e sociali - o l’emergere di nuove dinamiche della criminalità. In pratica, una
collaborazione più diretta ed uno stimolo a valutare costantemente la situazione della sicurezza e
a proporre gli interventi più opportuni per il raggiungimento degli obiettivi della legalità e della
massima sicurezza possibile del territorio.
Composizione: Delegati del Forum per la sicurezza, rappresentanti del Comune, della Polizia
locale, dei referenti delle FF.PP. e degli Istituti di Vigilanza.
2)- Tavolo di lavoro permanente per la Riqualificazione urbana
Scopo :Condividere dati e informazioni sulle problematiche della riqualificazione urbana dell’area
metropolitana per suggerire alle Istituzioni competenti le strategie più opportune volte ad
assicurare uno sviluppo sostenibile delle aree più degradate e prevenire situazioni di illegalità -
comprese quelle dovute ai cambiamenti sociali e dalla conformazione territoriale. In
particolare,proporre soluzioni di mobilità sostenibile, di riqualificazione di spazi pubblici, di tutela
ambientale, di valorizzazione del commercio, di cura e pulizia del territorio, per consentire ai
cittadini di fruire, nelle migliori condizioni di accessibilità possibili, di un territorio più ordinato e
pulito. In sintesi, offrire una collaborazione più attiva con le istituzioni preposte,stimolandole a
valutare costantemente la situazione del territorio urbano e a realizzare gli interventi più
opportuni per il raggiungimento degli obiettivi indicati.
Composizione :Delegati del Forum per la riqualificazione urbana, rappresentanti del Comune, dei
Servizi sociali, della Polizia locale,dei Comitati di quartiere e delle municipalità periferiche.
3)- Tavolo di lavoro permanente per gli Appalti
Scopo :Condividere dati e informazioni sulla situazione degli appalti pubblici dell’area urbana e
metropolitana per suggerire alle istituzioni preposte le strategie più opportune atte a prevenire
situazioni di illegalità o l’emergere di nuove dinamiche della criminalità nello specifico settore. In
pratica, una collaborazione più attiva ed uno stimolo a valutare costantemente la situazione degli
appalti e a proporre le misure più opportune per il raggiungimento di obiettivi indicati, nel rispetto
della normativa del settore e delle direttive dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Composizione : Delegati del Forum per gli appalti, responsabili dei relativi settori delle Istituzioni e
degli Enti locali.
MISURE CONCRETE DA ATTUARE
Nell’ambito delle tematiche sopra indicate, si elencano qui di seguito le misure concrete
ritenute necessarie per la realizzazione del Progetto di sicurezza integrata dell’Area
Metropolitana di Bari :
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Misure per la legalità e la sicurezza dei cittadini
- Programmi di educazione alla legalità attraverso iniziative di carattere informativo,
formativo e culturale (consigli per prevenire furti, rapine e truffe) e inserimento
permanente nei programmi di formazione delle scuole dell’obbligo di progetti di
promozione della cultura della legalità tra i giovani.
- Istituzione di uno “Spazio web” per le segnalazioni di illegalità e di degrado urbano e
organizzazione di un apposito ufficio presso la Città metropolitana e/o i Comuni
interessati.
- Istituzione di “Sportelli di primo ascolto, informazione e orientamento” per la diffusione
della cultura della legalità e la lotta alla infiltrazione della criminalità nel tessuto sociale ed
economico, rivolto alle persone che si trovano ad affrontare situazioni di intimidazione,
estorsione od usura.
- Progetti di sicurezza stradale, contro il bullismo, il cyber- bullismo e per l’utilizzo corretto
della rete internet.
- Maggiore presenza delle FF.PP., della Polizia locale sul territorio, attraverso il “Presidio
stanziale”nelle zone periferiche ad alta criticità, degradate o più a rischio.
- Ruolo più attivo e pregnante della Polizia locale per la legalità e la sicurezza del
territorio,nell’ambito della nuova politica di sicurezza, per la creazione di una vera e
propria eccellenza nel presidio qualitativo dei centri urbani e della loro sicurezza. Gli
interventi dovranno riguardare la razionalizzazione delle risorse, l’attuazione di un più
ampio Progetto di prossimità (vigile di quartiere), la revisione delle dotazioni organiche, dei
mezzi e delle tecnologie utilizzate e l’attuazione di forme di collaborazione intercomunale
tra le Polizie locali soprattutto in occasione di grandi eventi o manifestazioni.
- Vigilanza dedicata (anche attraverso la “Videosorveglianza”) delle zone di interesse (centri
storici, vie dello shopping e della movida, ecc.), degli spazi verdi e delle zone a rischio.
- Realizzazione e implementazione di un “Sistema di Videosorveglianza” che,nel rispetto
delle Direttive del Garante della Privacy dell’8 aprile 2010, confermative delle prescrizioni
contenute nell’art. 6 commi 7/8 della Legge 23 aprile 2009 n° 38, riguardanti finalità e
trattamento dei dati, della Circolare del Capo della Polizia Nr.558/SICPART/421.2/70 del
6.8.2010 sui “Sistemi di videosorveglianza in ambito comunale” e della Direttiva del
Ministro dell’Interno del 2 marzo 2012, prodotta in collaborazione con l’ANCI, assicuri la
funzionalità, l’efficienza e l’ammodernamento delle apparecchiature, l’aggiornamento della
mappatura delle telecamere in relazione alle modifiche della geografia del degrado urbano
e la loro ricollocazione secondo le esigenze di sicurezza e controllo del territorio; il tutto in
un quadro sinergico delle Istituzioni
che garantisca gli interventi di manutenzione e di integrazione degli impianti di illuminazione
coerenti con le misure adottate con la videosorveglianza.
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- Servizi di tutela, assistenza e sostegno delle persone vittime di reato, in particolare
anziani, nonché delle imprese colpite;
- Controlli dei parcheggiatori e ambulanti abusivi, delle soste selvagge e sui mezzi
pubblici(per la verifica del possesso dei biglietti).
- Ausilio delle Associazioni, delle Imprese no profit, dei comitati di quartiere, per la
segnalazione delle situazioni di illegalità o degrado (c.d. “antenne sociali”). In questo
ambito, un ruolo strategico dovrà essere riservato agli interventi volti a favorire la presenza
attiva dei cittadini sul territorio e la riappropriazione degli spazi comuni da parte della
collettività (sicurezza sussidiaria orizzontale).
- Ordinanze sindacali per il divieto di consumo e/o asporto di bevande alcoliche e di vendita
e/o consumo di alimenti e bevande in determinate occasioni o eventi, nonché per il divieto
della prostituzione in aree pubbliche, il vandalismo, le azioni di danneggiamento del
patrimonio pubblico e privato, l’accattonaggio molesto sia con minori e/o disabili che con
animali, atteggiamenti contrari al decoro che disturbano la fruibilità di beni culturali e
artistici, gli insediamenti abusivi, i comportamenti molesti, ecc..
- Impiego di militari dell’Esercito in occasione di situazioni straordinarie per l’ordine e la
sicurezza pubblica e per la vigilanza di obiettivi sensibili, al fine di integrare i dispositivi
delle FF.OO. in atto ed aumentare il senso di sicurezza della gente.
- Azione più decisa della Magistratura inquirente e giudicante nel contrasto alla
criminalità,nel senso che nella gestione delle misure cautelari e nella irrogazione delle
pene vengano sostenute doverosamente le esigenze della prevenzione generale e
speciale.
Misure per la riqualificazione urbana e sociale del territorio
- Interventi di riqualificazione urbana del territorio (illuminazione pubblica, pulizia e
raccolta rifiuti, segnaletica stradale, spazi verdi, strutture pubbliche, aree pedonali,
parcheggi, piste ciclabili, aree pedonali, cantieri, visibilità e accessibilità, ecc.) e di
manutenzione degli spazi a rischio di degrado e degli impianti(semaforici, di
videosorveglianza, di limitazione del traffico, ecc.). A tal fine, potrebbe essere molto utile
bandire “concorsi di idee” tra gli studenti e gli operatori del settore, progettare iniziative di
adozione di un parco, uno spazio comune o una strada e di animazione degli spazi pubblici.
- Interventi di ripristino della sicurezza e del decoro di aree abbandonate o dismesse, dei
parchi, delle strutture sportive e degli spazi comuni a cura di una “struttura organizzativa
dedicata” e presente sul territorio in maniera costante.
- Progetti di coinvolgimento attivo dei cittadini per la sicurezza e il decoro urbano
nell’ambito della c.d. “sussidiarietà orizzontale” (cittadinanza attiva) finalizzati alla
realizzazione di una “rete di controllo sociale informale del territorio”, nei quali affidare
alle municipalità decentrate, alle associazioni di volontari, ai comitati di quartiere e alle
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associazioni delle FF.OO. in congedo ad es. la osservazione del territorio e la segnalazione alle
competenti autorità di fenomeni delinquenziali o situazioni di degrado o inciviltà, il controllo
dell’uscita dalle scuole dei bambini, la viabilità ed il presidio in occasione di manifestazioni ed
eventi, l’attivazione di centri di ascolto del cittadino, la custodia di zone verdi, strutture
pubbliche di tempo libero e spazi comuni. Tali progettualità, comprendenti la mappatura delle
esigenze e delle strutture affidate alla custodia ed osservazione delle associazioni e comitati di
cui sopra, snellirebbero l’attività della Polizia locale che invece potrebbe svolgere un ruolo
istituzionale più attivo e pregnante e fornire un contributo più concreto nelle funzioni
ausiliarie di pubblica sicurezza e in quelle proprie di polizia amministrativa cui è
istituzionalmente deputata.
- Controllo sul rispetto delle regole di convivenza civile (soste selvagge, imbrattamenti di
muri, danneggiamenti dell’arredo urbano, rilascio di rifiuti per strada o in luoghi pubblici).
- Interventi per la “mobilità sul territorio” attraverso “sistemi di integrazione dei servizi di
trasporto”,“modalità di utilizzo agevolate e semplici”e “aree di parcheggio e sosta
dedicate” funzionali al sistema integrato della mobilità urbana (es. misure di agevolazione
all’uso dei mezzi pubblici : biglietti e card uniche giornaliere, settimanali e mensili per tutti i
mezzi pubblici su strade urbane, extraurbane e su ferrovia, obliteratrici diffuse e
funzionanti, utilizzo della tecnologia digitale per la informazione agli utenti anche
attraverso cellulari, georeferenziazione dei mezzi, telecamere di videosorveglianza sui
mezzi di trasporto pubblico, sanzioni più elevate per chi non paga il biglietto e rimborso del
prezzo dello stesso per ritardi non dovuti a causa di forza maggiore o indipendenti dalla
organizzazione del servizio di trasporto, misure di regolazione dell’attività di scarico e
carico merci e della cantieristica nell’ambito del territorio urbano secondo un apposito
piano di informazione e verifica, ecc.).
- Interventi per le fasce sociali meno abbienti (contributi scolastici, per l’uso di mezzi
pubblici e di strutture di tempo libero, ecc.) e sostegno abitativo a persone in stato di
necessità o indigenza attraverso l’uso di strutture di alloggio temporanee o la realizzazione
di servizi (bagni e docce) e la fornitura di alimenti e effetti personali indispensabili, anche
presso le sedi di associazioni di volontariato. Molto utile potrebbe rivelarsi anche l’utilizzo
di beni confiscati non idonei per le finalità istituzionali ma indispensabili per il sostegno
abitativo, sulla base di appositi progetti da realizzare in accordo con l’Agenzia Nazionale
per i Beni Confiscati e con le Autorità di Pubblica Sicurezza.
- Politiche di inclusione, coesione sociale e di mediazione culturale nei confronti
dell’immigrazione. Un’attenzione particolare dovrà essere rivolta alla gestione degli
immigrati regolari presenti sul territorio, cui dovrà essere dedicata un’apposita “struttura
di servizio”per l’adozione delle misure indispensabili di accoglienza, sostegno e
integrazione, d’intesa con gli altri organismi a ciò preposti.
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- Interventi sulla sicurezza della circolazione stradale e sulla segnaletica, nonché quelli
dedicati agli utenti più deboli come pedoni, ciclisti, motociclisti, ecc.(passaggi pedonali,
piste ciclabili, aree pedonali, zone a traffico limitato, ecc.).
- Interventi per il controllo del rispetto delle regole di circolazione stradale e la
prevenzione di incidenti, con particolare riguardo ai limiti di velocità (impiego di photo-
red).
- Interventi di “riqualificazione dei servizi” (trasporti pubblici, agenda digitale, banda larga,
reti energetiche intelligenti, gestione digitale dei rifiuti, accesso digitale ai contenitori
culturali dell’area metropolitana, ecc.).
Misure per la trasparenza degli atti amministrativi e gli appalti
- Pubblicazione degli atti della P.A. sui rispettivi siti internet
- Trasparenza degli atti della P.A. con riguardo soprattutto alle gare di appalto
- Verifica del possesso dei requisiti antimafia delle imprese partecipanti alle gare di appalto
pubbliche;
- Consegna ad ogni impresa vincitrice di una gara di appalto pubblico di un “Attestato di
impresa antiracket” contro le infiltrazioni della criminalità,con l’invito ad esporre sul
cantiere un “Bollino Antiraketo di Legalità”
- Istituzione della “Stazione appaltante unica” per gli appalti pubblici;
- Sottoscrizione di Protocolli d’intesa tra le istituzioni, gli Enti ed i soggetti privati interessati.
GESTIONE DEL PROGETTO
Per la realizzazione del presente Progetto il Forum provvederà alla nomina del Responsabile del
Progetto (che sarà curato dalla struttura organizzativa di gestione del progetto), nonché alla
nomina dei Coordinatori dei Tavoli di lavoro permanente. Il Presidente del Forum,previa
condivisione delle proposte dei Tavoli di lavoro, provvederà alla convocazione del Forum per
l’approvazione dei documenti definitivi, da sottoporre poi alla valutazione delle Istituzioni ed Enti
competenti alla realizzazione degli interventi.
Al Monitoraggio delle attività e degli interventi e alla Valutazione delle misure adottate e dei
risultati, provvederà la struttura organizzativa del Forum della Legalità attraverso le periodiche
riunioni ed i canali informativi con le Istituzioni e gli Enti interessati, segnalando le modifiche che si
riterrà di propone in corso d’opera agli interventi e alle misure già disposte.
IMPEGNI DEI SOGGETTI SOTTOSCRITTORI
Le Istituzioni, gli Enti e tutti i Soggetti partecipanti al Forum della Legalità dell’Area Metropolitana
di Bari nel sottoscrivere il presente Progetto di sicurezza urbana integrata, si impegnano a
realizzare nel rispetto della normativa vigente e nei limiti delle proprie attribuzioni le azioni
derivanti dall’attuazione del presente Documento.
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CONCLUSIONI
Il Forum della Legalità dell’Area Metropolitana di Bari,nell’affermare i valori della legalità e
sicurezza del territorio metropolitano enunciati nel presente documento,intende avviare con le
Istituzioni, gli Enti ed i soggetti interessati, un percorso condiviso nella strategia di prevenzione e
contrasto di tutte le forme di illegalità e della criminalità in un contesto nel quale è viva la
preoccupazione dei cittadini per l’accentuazione della consumazione dei reati in particolare
predatori con il conseguente aumento del senso di insicurezza.
Le strategie messe in campo dalle Autorità preposte alla tutela della sicurezza, sono molto
significative sia da punto di vista dei risultati che della sicurezza, anche se è comune la volontà di
operare con sempre maggiore sinergia e determinazione per incidere sul senso di insicurezza
della gente, aumentato in dipendenza dei recenti fatti delittuosi avvenuti sul territorio
metropolitano.
I risultati ottenuti dalle Forze dell’Ordine nell’attività di prevenzione e repressione dei reati e
dalla Magistratura costituiscono stimolo ad operare ancora più efficacemente sulla percezione
della sicurezza e sulla riqualificazione del territorio attraverso interventi finalizzati e ridurre al
minimo le insidie della criminalità, il cui scenario appare oggi in continua evoluzione e in
aggregazione territoriale significativa.
La volontà di assicurare ai cittadini le migliori condizioni di sicurezza e vivibilità in contesto di
sviluppo economico e sociale,è un valore aggiunto da garantire anche con la partecipazione dei
cittadini, grazie alla quale il contributo all’attività di prevenzione diventa ancor più incisivo e
influente. Nel corso delle recenti riunioni del Forum della Legalità è emersa la convinzione
comune chela collettività debba essere sollecitata a svolgere un ruolo più pregnante nella tutela
del territorio attraverso una osservazione ed una presenza continua che solo chi vive la città può
avere. La sicurezza appartiene ai cittadini che devono riappropriarsi del territorio e custodirlo
contro ogni forma di illegalità e delinquenza, svolgendo un ruolo importante di “antenne sociali”
del territorio, in una cornice di sicurezza garantita dall’attività delle FF.PP..
Impegno particolarmente importante da portare avanti costantemente è quello legato alla
promozione della cultura della legalità da programmare e attuare nelle scuole, nelle imprese e sul
territorio, al fine di formare le generazioni future, i lavoratori e i cittadini.
L’obiettivo che il Forum intende perseguire è di consolidare quanto fin qui intrapreso, nella
convinzione che il territorio metropolitano debba garantire sicurezza e migliore qualità della vita.
Bari 9 marzo 2016