fisica i 6
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Storia della filosofia antica LM 2013/4 Sapienza Diana QuarantottoTRANSCRIPT
Fisica I 6
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conclusione di Fisica I 5
È dunque evidente che i principi devono essere contrari
Ὅτι μὲν οὖν ἐναντίας δεῖ τὰς ἀρχὰς εἶναι, φανερόν.
esordio di Fisica I 6
Il passo successivo consiste nel dire se [i principi] sono due o tre o di più.
Ἐχόμενον δ' ἂν εἴη λέγειν πότερον δύο ἢ τρεῖς ἢ πλείους εἰσίν.
conclusione di Fisica I 6
È dunque evidente che [il numero degli] elemen; non è né uno né superiore a due o a tre. Ma, come
abbiamo deAo, è molto difficile dire se [gli elemen;] sono due o tre
Ὅτι μὲν οὖν οὔτε ἓν τὸ στοιχεῖον οὔτε πλείω δυοῖν ἢ τριῶν, φανερόν·∙ τούτων δὲ πότερον, καθάπερ
εἴπομεν, ἀπορίαν ἔχει πολλήν.
i principi NON sono più di tre
i principi sono due (una coppia di contrari) o tre (una coppia di contrari e un terzo principio
che non è un contrario)
i principi NON sono né uno (I 2-‐3) né infiniu (I 4)
né meno di due (I 5) né più di tre (I 6)
i principi sono più di uno (I 2-‐3)
finiu (I 4) due o più di due (I 5)
due o tre (I 6)
l’indagine sviluppata in Phys I 6 stabilisce che i principi non sono più di tre, ma non è conclusiva, perché non stabilisce il loro numero esa{o, cioè se sono due o tre
stabilire se sono due o tre è qualcosa che comporta una grande difficoltà
(ἀπορίαν ἔχει πολλήν)
È dunque evidente che [il numero degli] elemen; non è né uno né superiore a due o a tre. Ma, come
abbiamo deAo, è molto difficile dire se [gli elemen;] sono due o tre
Ὅτι μὲν οὖν οὔτε ἓν τὸ στοιχεῖον οὔτε πλείω δυοῖν ἢ τριῶν, φανερόν·∙ τούτων δὲ πότερον, καθάπερ
εἴπομεν, ἀπορίαν ἔχει πολλήν.
questa difficoltà sarà superata nel se�mo capitolo con la teoria dei principi di Aristotele
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schema di Fisica I 6
1) Programma di ricerca: i principi sono due o tre o più di tre? 2) argomenu contro l’ipotesi che vi sia un solo principio e contro l’ipotesi che vi siano infiniu principi. 3) I principi non sono solo due ma tre 3a) Argomenu a favore della tesi che i principi non siano solo due ma siano tre 3b) Esemplificazioni storiche di questa tesi 4) Argomenu contro la tesi che i principi siano più di tre 5) Conclusione
programma di ricerca:
i principi sono due o tre o più di tre?
Il passo successivo consiste nel dire se [i principi] sono due o tre o di più.
Ἐχόμενον δ' ἂν εἴη λέγειν πότερον δύο ἢ τρεῖς ἢ πλείους εἰσίν.
argomenu contro l’ipotesi che vi sia un solo principio e contro l’ipotesi che vi siano infiniu principi
InfaF, non è possibile che vi sia un [solo principio], perché i contrari non sono uno.
Μίαν μὲν γὰρ οὐχ οἷόν τε, ὅτι οὐχ ἓν τὰ ἐναντία
né che vi siano infini; [principi], perché l’ente non sarebbe conoscibile [scien;ficamente]
ἀπείρους δ', ὅτι οὐκ ἐπιστητὸν τὸ ὂν ἔσται
Ora, se l’infinito, in quanto infinito, è inconoscibile, allora l'infinito per numero o per grandezza è una quan;tà inconoscibile, mentre ciò che è infinito per [le varietà di] forma è una qualità inconoscibile. E se
i principi sono infini; sia per numero sia per [le varietà di] forma, allora è impossibile conoscere le cose che di essi [sono cos;tuite]. InfaF, è così che riteniamo di conoscere un composto, quando conosciamo di quali e quante cose è composto
(Phys. I.4).
e inoltre in ogni singolo genere vi è un’unica contrarietà, e la sostanza è un genere μία τε ἐναντίωσις ἐν παντὶ γένει ἑνί,
ἡ δ' οὐσία ἕν τι γένος
qualsiasi ente sogge{o a cambiamento può essere considerato e descri{o ad un massimo livello di
generalità come una sostanza che cambia rispe{o a proprietà contrarie.
se ciò che muta è, per esempio, un cavallo, possiamo descriverne il cambiamento usando generi di progressiva generalità da ‘animale’ a
‘vivente’ a ‘corpo’ a ‘sostanza’
la sostanza è il genere più universale (al livello di massima generalità, ciò che cambia è in ogni caso una sostanza)
1) la sostanza è il genere più universale 2) in ogni genere vi è una sola contrarietà (la contrarietà è la distanza massima all’interno di un genere) 3) i contrari non sono infiniu, ma solo due
in questo capitolo non viene idenuficata la contrarietà che cara{erizza
il genere ‘sostanza’. Si tra{a probabilmente della coppia forma-‐privazione (εἶδος/στέρησις) che sarà introdo{a in Phys. I 7.
due argomenu circa la possibilità e la preferibilità di ricorrere ad un numero
limitato di principi
e poiché è possibile [ricorrere a un numero] limitato [di principi] è meglio [ricorrere a un numero] limitato, come [fa] Empedocle, piuAosto che a
infini; [principi]. InfaF, [Empedocle] ri;ene di poter rendere conto di tuAe le cose di cui rende contro
Anassagora [ricorrendo] a infini; [principi]. καὶ ὅτι ἐνδέχεται ἐκ πεπερασμένων, βέλτιον δ' ἐκ πεπερασμένων, ὥσπερ Ἐμπεδοκλῆς, ἢ ἐξ ἀπείρων·∙ πάντα γὰρ ἀποδιδόναι οἴεται ὅσαπερ Ἀναξαγόρας
ἐκ τῶν ἀπείρων
principio di ragion sufficiente economia esplicauva
?
Inoltre [alcuni] contrari sono anteriori rispeAo ad altri e alcuni si generano da altri – come il dolce e l’amaro, il bianco e il nero – mentre i principi
devono permanere sempre. Ἔτι δὲ ἔστιν ἄλλα ἄλλων πρότερα ἐναντία, καὶ
γίγνεται ἕτερα ἐξ ἄλλων, οἷον γλυκὺ καὶ πικρὸν καὶ λευκὸν καὶ μέλαν, τὰς δὲ ἀρχὰς ἀεὶ δεῖ μένειν
non tu� i contrari sono principi
poiché alcune coppie di contrari si generano da altre, e poiché ciò che si genera non può essere un principio in quanto un principio deve permanere sempre, allora non tu� i
contrari sono principi
questo esclude che i principi siano infiniu?
ammesso che esistano alcuni contrari che non si generano da altri, che cosa implica che quesu contrari ingenerau non siano finiu?
conclusione degli argomenu
contro l’ipotesi che vi sia un solo principio e contro l’ipotesi che vi siano infiniu principi
Che non vi sia né un unico principio né infini; principi è chiaro da queste cose.
Ὅτι μὲν οὖν οὔτε μία οὔτε ἄπειροι, δῆλον ἐκ τούτων·∙
2) i principi non sono solo due ma tre
2a) argomenu a favore della tesi che i principi non sono solo due ma tre
E ammesso che [i principi] siano fini; [di numero], il faAo di non porne solo due ha una qualche ragione. ἐπεὶ δὲ πεπερασμέναι, τὸ μὴ ποιεῖν δύο μόνον
ἔχει τινὰ λόγον
InfaF si potrebbe sollevare il problema: in che modo la densità agisce per natura sulla radità
o questa sulla densità? E lo stesso vale per qualsiasi altra contrarietà. ἀπορήσειε γὰρ ἄν τις πῶς ἢ ἡ πυκνότης τὴν
μανότητα ποιεῖν τι πέφυκεν ἢ αὕτη τὴν πυκνότητα. Ὁμοίως δὲ καὶ ἄλλη ὁποιαοῦν ἐναντιότης·∙
InfaF si potrebbe sollevare il problema: in che modo la densità agisce per natura sulla radità
o questa sulla densità? E lo stesso vale per qualsiasi altra contrarietà. ἀπορήσειε γὰρ ἄν τις πῶς ἢ ἡ πυκνότης τὴν
μανότητα ποιεῖν τι πέφυκεν ἢ αὕτη τὴν πυκνότητα. Ὁμοίως δὲ καὶ ἄλλη ὁποιαοῦν ἐναντιότης·∙
Perciò, se uno ri;ene che sia il discorso precedente sia questo siano veri e se intende mantenerli
entrambi, allora è necessario ammeAere un terzo [principio]
Διόπερ εἴ τις τόν τε πρότερον ἀληθῆ νομίσειεν εἶναι λόγον καὶ τοῦτον, ἀναγκαῖον, εἰ μέλλει
διασώσειν ἀμφοτέρους αὐτούς, ὑποτιθέναι τι τρίτον
InfaF, l’amicizia non unisce la discordia e non realizza nulla a par;re da essa, come neppure la discordia a par;re dall’[amicizia], ma tuAe e due
[agiscono] su una terza cosa differente [da entrambe].
οὐ γὰρ ἡ φιλία τὸ νεῖκος συνάγει καὶ ποιεῖ τι ἐξ αὐτοῦ, οὐδὲ τὸ νεῖκος ἐξ ἐκείνης, ἀλλ' ἄμφω
ἕτερόν τι τρίτον.
E infaF alcuni spiegano la natura delle cose assumendo un numero [di principi]
maggiore [di due]. Ἔνιοι δὲ καὶ πλείω λαμβάνουσιν ἐξ ὧν κατασκευάζουσι τὴν τῶν ὄντων φύσιν.
Oltre a queste considerazioni, se non si ammeAesse una natura diversa dai contrari, si potrebbe
sollevare questa difficoltà. Πρὸς δὲ τούτοις ἔτι κἂν τόδε τις ἀπορήσειεν, εἰ μή
τις ἑτέραν ὑποθήσει τοῖς ἐναντίοις φύσιν·∙
InfaF, di nessuna cosa i contrari risultano essere l’ousia
οὐθενὸς γὰρ ὁρῶμεν τῶν ὄντων οὐσίαν τἀναντία
e il principio non si deve predicare di un sostrato τὴν δ' ἀρχὴν οὐ καθ' ὑποκειμένου
δεῖ λέγεσθαί τινος
perché [se così fosse] vi sarebbe un principio del principio Ἔσται γὰρ ἀρχὴ τῆς ἀρχῆς·∙
in quanto il sostrato è un principio e sembra essere anteriore a ciò che viene predicato.
τὸ γὰρ ὑποκείμενον ἀρχή, καὶ πρότερον δοκεῖ τοῦ κατηγορουμένου εἶναι.
InfaF, di nessuna cosa i contrari risultano essere l’ousia. E il principio non si deve predicare di un sostrato, perché [se così fosse] vi sarebbe un
principio del principio, in quanto il sostrato è un principio e sembra essere anteriore
a ciò che viene predicato. οὐθενὸς γὰρ ὁρῶμεν τῶν ὄντων οὐσίαν τἀναντία, τὴν δ' ἀρχὴν οὐ καθ' ὑποκειμένου δεῖ λέγεσθαί
τινος. Ἔσται γὰρ ἀρχὴ τῆς ἀρχῆς·∙ τὸ γὰρ ὑποκείμενον ἀρχή, καὶ πρότερον δοκεῖ τοῦ
κατηγορουμένου εἶναι.
1) i contrari non sono la sostanza di nessuno degli enu, 2) un principio non si predica di un sostrato, perché a) ci sarà un principio di un principio, perché (i) il sostrato è un principio e (ii) il sostrato è anteriore a ciò che
viene predicato
1) I contrari non sono l’ousia di nessuna cosa (quindi non sono un sostrato ma predicau di un sostrato) 2) Il sostrato è un principio e sembra essere anteriore a ciò che viene predicato. 3) Non vi può essere un principio di un principio 4) I contrari non sono principi (= non sono il principio fondamentale)
data la natura dipendente dei contrari, cioè dato il fa{o che i contrari dipendono da un
sostrato di cui si predicano, affinché i contrari siano principi, è necessario un sostrato come
principio anteriore.
la necessità di porre un sostrato come principio è ricavata dalla natura stessa
dei contrari
1) disunzione tra sostanza e accidenu, tra sostrato e predicau. 2) il sostrato/ousia è anteriore ai predicau/accidenu. 3) i contrari non sono sostrato/ousia
1) disunzione tra sostanza e accidenu, tra sostrato e predicau. 2) il sostrato/ousia è anteriore ai predicau /accidenu. 3) i contrari non sono sostrato/ousia
il sostrato apparuene ad una categoria diversa dai contrari: in parucolare apparuene alla
categoria dell’ousia.
quali sono i tra� propri dell’ousia?
Inoltre, diciamo che una sostanza non è contraria ad un’[altra] sostanza.
Ἔτι οὐκ εἶναί φαμεν οὐσίαν ἐναντίαν οὐσίᾳ·∙
Quindi, come potrebbe generarsi una sostanza da cose che non sono sostanze?
πῶς οὖν ἐκ μὴ οὐσιῶν οὐσία ἂν εἴη;
O come una non-‐sostanza potrebbe essere anteriore ad una sostanza?
Ἔτι ἢ πῶς ἂν πρότερον μὴ οὐσία οὐσίας εἴη;
1) una ousia non è contraria di una ousia (=le sostanze non sono contrarie tra loro) 2) i contrari non sono la sostanza di x (= premessa tacita) 3) la sostanza non deriva da ciò che non è sostanza (cioè dai contrari) 4) ciò che non è sostanza (cioè i contrari) non è anteriore alla sostanza
l’argomento relauvo al fa{o che una sostanza non è contraria ad un’altra sostanza supporta sia l’idea che i contrari non sono il sostrato, sia l’idea che il terzo fa{ore è anteriore ai
contrari (in quanto ousia)
Perciò, se uno ri;ene che sia il discorso precedente sia questo siano veri e se intende mantenerli
entrambi, allora è necessario ammeAere un terzo [principio]
Διόπερ εἴ τις τόν τε πρότερον ἀληθῆ νομίσειεν εἶναι λόγον καὶ τοῦτον, ἀναγκαῖον, εἰ μέλλει
διασώσειν ἀμφοτέρους αὐτούς, ὑποτιθέναι τι τρίτον
2b) esemplificazioni storiche della tesi che i principi non sono due ma tre
….come fanno quan; affermano che il tuAo è una qualche singola natura, per esempio acqua o fuoco
o ciò che è intermedio tra ques;. ὥσπερ φασὶν οἱ μίαν τινὰ φύσιν εἶναι λέγοντες τὸ
πᾶν, οἷον ὕδωρ ἢ πῦρ ἢ τὸ μεταξὺ τούτων.
Ciò che è intermedio sembra preferibile, in quanto il fuoco, la terra, l’aria e l’acqua sono già combinate
con le contrarietà. Δοκεῖ δὲ τὸ μεταξὺ μᾶλλον·∙ πῦρ γὰρ ἤδη καὶ γῆ καὶ
ἀὴρ καὶ ὕδωρ μετ' ἐναντιοτήτων συμπεπλεγμένα ἐστίν.
Perciò non è senza ragione ciò che fanno coloro che pongono il sostrato come qualcosa di diverso da ques; [elemen;], e tra gli altri coloro che lo
iden;ficano con l’aria, in quanto l’aria ha differenze sensibili in misura minima rispeAo agli altri [elemen;]. Poi [all’aria] segue l’acqua.
Διὸ καὶ οὐκ ἀλόγως ποιοῦσιν οἱ τὸ ὑποκείμενον ἕτερον τούτων ποιοῦντες, τῶν δ' ἄλλων οἱ ἀέρα·∙ καὶ γὰρ ὁ ἀὴρ ἥκιστα ἔχει τῶν ἄλλων διαφορὰς
αἰσθητάς·∙ ἐχόμενον δὲ τὸ ὕδωρ.
Ma tuF danno una configurazione a quest’uno servendosi dei contrari: della densità e della radità,
del più e del meno. Ἀλλὰ πάντες γε τὸ ἓν τοῦτο τοῖς ἐναντίοις
σχηματίζουσιν, πυκνότητι καὶ μανότητι καὶ τῷ μᾶλλον καὶ ἧττον.
Queste cose evidentemente, come si è deAo prima, sono, in generale, eccesso e difeAo.
Ταῦτα δ' ἐστὶν ὅλως ὑπεροχὴ δηλονότι καὶ ἔλλειψις, ὥσπερ εἴρηται πρότερον.
E sembra che questa doArina – che l’uno, l’eccesso e il difeAo siano principi degli en; – sia an;ca, benché abbia avuto diverse versioni: gli an;chi [affermano
che] i due [contrari] agiscono e l’uno pa;sce, mentre alcuni dei [pensatori] successivi affermano piuAosto il contrario, cioè che l’uno agisce e i due
[contrari] pa;scono. Καὶ ἔοικε παλαιὰ εἶναι καὶ αὕτη ἡ δόξα, ὅτι τὸ ἓν καὶ ὑπεροχὴ καὶ ἔλλειψις ἀρχαὶ τῶν ὄντων εἰσί, πλὴν οὐ τὸν αὐτὸν τρόπον, ἀλλ' οἱ μὲν ἀρχαῖοι τὰ δύο μὲν ποιεῖν τὸ δὲ ἓν πάσχειν, τῶν δ' ὑστέρων
τινὲς τοὐναντίον τὸ μὲν ἓν ποιεῖν τὰ δὲ δύο πάσχειν φασὶ μᾶλλον.
3) argomenu contro la tesi che i principi siano più di tre
Dunque, per coloro che conducono la ricerca sulla base di queste considerazioni e di altre simili dire che gli elemen; sono tre sembra avere un qualche
ragione, come abbiamo deAo… Τὸ μὲν οὖν τρία φάσκειν τὰ στοιχεῖα εἶναι ἔκ τε τούτων καὶ ἐκ τοιούτων ἄλλων ἐπισκοποῦσι δόξειεν ἂν ἔχειν τινὰ λόγον, ὥσπερ εἴπομεν
…mentre [dire] che sono più di tre non ne ha alcuna
...τὸ δὲ πλείω τριῶν οὐκέτι·∙
infaF, rispeAo al pa;re è sufficiente l’uno πρὸς μὲν γὰρ τὸ πάσχειν ἱκανὸν τὸ ἕν
InfaF si potrebbe sollevare il problema: in che modo la densità agisce per natura sulla radità
o questa sulla densità? E lo stesso vale per qualsiasi altra contrarietà. ἀπορήσειε γὰρ ἄν τις πῶς ἢ ἡ πυκνότης τὴν
μανότητα ποιεῖν τι πέφυκεν ἢ αὕτη τὴν πυκνότητα. Ὁμοίως δὲ καὶ ἄλλη ὁποιαοῦν ἐναντιότης·∙
InfaF, l’amicizia non unisce la discordia e non realizza nulla a par;re da essa, come neppure la discordia a par;re dall’[amicizia], ma tuAe e due
[agiscono] su una terza cosa differente [da entrambe].
οὐ γὰρ ἡ φιλία τὸ νεῖκος συνάγει καὶ ποιεῖ τι ἐξ αὐτοῦ, οὐδὲ τὸ νεῖκος ἐξ ἐκείνης,
ἀλλ' ἄμφω ἕτερόν τι τρίτον.
Se è vero che i contrari sono principi e che essi non agiscono l’uno sull’altro ma su una terza cosa, è anche vero che un solo sostrato è sufficiente per questa loro azione. Quindi, se i contrari sono due, non è necessario porre più di un sostrato, e cioè
complessivamente più di tre principi.
e se [i contrari] fossero quaAro ci sarebbero due contrarietà e dovrebbe esserci quindi una qualche
altra natura intermedia per ciascuna contrarietà separatamente.
πρὸς μὲν γὰρ τὸ πάσχειν ἱκανὸν τὸ ἕν, εἰ δὲ τεττάρων ὄντων δύο ἔσονται ἐναντιώσεις,
δεήσει χωρὶς ἑκατέρᾳ ὑπάρχειν ἑτέραν τινὰ μεταξὺ φύσιν·∙
Ipotesi: i contrari sono qua{ro, quindi vi sono due copppie di contrari,
quindi vi è per ogni coppia di contrari un sostrato quindi i sostrau sono due (e i principi sei)
Ma, se [le contrarietà] possono generare l’una dall’altra, essendo due, una delle due sarà inu;le. εἰ δ' ἐξ ἀλλήλων δύνανται γεννᾶν δύο οὖσαι, περίεργος ἂν ἡ ἑτέρα τῶν ἐναντιώσεων εἴη.
E inoltre è impossibile che le contrarietà prime siano più [di due].
Ἅμα δὲ καὶ ἀδύνατον πλείους εἶναι ἐναντιώσεις τὰς πρώτας.
e inoltre in ogni singolo genere vi è un’unica contrarietà, e la sostanza è un genere μία τε ἐναντίωσις ἐν παντὶ γένει ἑνί,
ἡ δ' οὐσία ἕν τι γένος
Inoltre [alcuni] contrari sono anteriori rispeAo ad altri e alcuni si generano da altri – come il dolce e l’amaro, il bianco e il nero – mentre i principi
devono permanere sempre. Ἔτι δὲ ἔστιν ἄλλα ἄλλων πρότερα ἐναντία, καὶ
γίγνεται ἕτερα ἐξ ἄλλων, οἷον γλυκὺ καὶ πικρὸν καὶ λευκὸν καὶ μέλαν, τὰς δὲ ἀρχὰς ἀεὶ δεῖ μένειν
InfaF la sostanza è un genere dell’ente Ἡ γὰρ οὐσία ἕν τι γένος ἐστὶ τοῦ ὄντος
InfaF la sostanza è un genere dell’ente Ἡ γὰρ οὐσία ἕν τι γένος ἐστὶ τοῦ ὄντος
e quindi i principi si dis;nguono tra loro solo per il faAo di essere anteriori o posteriori,
ma non per il genere. ὥστε τῷ πρότερον καὶ ὕστερον διοίσουσιν ἀλλήλων
αἱ ἀρχαὶ μόνον, ἀλλ' οὐ τῷ γένει·∙
InfaF, in un unico genere vi è sempre un’unica contrarietà e sembra che tuAe le contrarietà siano
ricondoAe a quell’unica contrarietà. ἀεὶ γὰρ ἐν ἑνὶ γένει μία ἐναντίωσις ἔστιν, πᾶσαί τε
αἱ ἐναντιώσεις ἀνάγεσθαι δοκοῦσιν εἰς μίαν.
InfaF, in un unico genere vi è sempre un’unica contrarietà e sembra che tuAe le contrarietà siano
ricondoAe a quell’unica contrarietà. ἀεὶ γὰρ ἐν ἑνὶ γένει μία ἐναντίωσις ἔστιν, πᾶσαί τε
αἱ ἐναντιώσεις ἀνάγεσθαι δοκοῦσιν εἰς μίαν.
In un senso, le cause e i principi di cose differen; sono differen;, a in un altro senso, se si parla in
generale e per analogia, sono gli stessi. (Metaph. 12.4 1070a31-‐3)
4) Conclusione
È dunque evidente che [il numero degli] elemen; non è né uno né superiore a due o a tre. Ma, come abbiamo deAo, è molto difficile dire se [gli elemen;]
sono due o tre. Ὅτι μὲν οὖν οὔτε ἓν τὸ στοιχεῖον οὔτε πλείω δυοῖν ἢ τριῶν, φανερόν·∙ τούτων δὲ πότερον, καθάπερ
εἴπομεν, ἀπορίαν ἔχει πολλήν.