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Appunti Effelleci Mantova agenzia di informazione settimanale Giovedì 24 ottobre 2013 52 Redazione: via Argentina Altobelli 5 – 46100 Mantova * tel. 0376 202218 / 202224 / 202225 – fax. 0376 320453 email: [email protected] * sito: www.cgil.mantova.it/FLC | sito regionale: www.flccgil.lombardia.it | sito nazionale: www.flcgil.it agenzia diffusa normalmente il giovedì via email | diffondere mediante affissione all'albo sindacale Finanziamenti per le supplenze: la FLC fa pressioni al MIUR sull’invio dei soldi alle scuole Manca l’erogazione per gli stipendi di settembre e ottobre e, in alcuni casi, non sono ancora arrivati i soldi per pagare maggio e giugno. 22/10/2013 Continuano ad arrivare segnalazioni di grave difficoltà da parte delle scuole per il mancato ac- creditamento dei finanziamenti per liquidare le competenze di settembre e, tra pochi giorni, quelle di ottobre, sebbene le scuole abbiano già tutte ricevuto da tempo la comunicazione dell’av- venuta assegnazione dei fondi. A questo si aggiunge anche il fatto che, in diversi casi, non riescono tuttora a pagare gli stipendi di maggio e giugno, a causa del mancato caricamento dei fondi sui POS del cedolino unico, nonostante le scuole abbiano proceduto ad effettuare l’aggiornamento dei contratti in base alle in- dicazioni ministeriali. La FLC CGIL è intervenuta presso il Ministero per chiedere l’immediata erogazione dei fondi spettanti per le supplenze. La situazione si va facendo di nuovo bollente, anche a seguito delle note riguardanti l’inattuabile utilizzo degli avanzi e la conseguente riduzione dell’assegnazione già notificata. Il tempo passa ma non si è ancora sciolto questo nodo tra il MIUR e le scuole. Questa procedura, come implementata dal Ministero, continua a non funzionare e, a quasi un anno di distanza dalla sua introduzione, rileva problematicità irrisolte. La questione è sempre il controllo dei contratti inseriti e la tempistica per caricare con regolarità mensile le somme spettanti ai supplenti. Dopo il nostro tentativo di conciliazione queste emergenze retributive finalmente saranno portate nel tavolo tecnico previsto per il 5 novembre e nei seguenti incontri già calendarizzati al MIUR . Intendiamo risolvere quest’annosa questione perché non ci sono ragioni che ostano nel corrispon- dere nei tempi dovuti il legittimo compenso a chi ha lavorato! Appunti Effelleci di Mantova Giovedì 24 ottobre 2013 1

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Appunti Effelleci Mantovaagenzia di informazione settimanale

Giovedì 24 ottobre 2013

52Redazione: via Argentina Altobelli 5 – 46100 Mantova * tel. 0376 202218 / 202224 / 202225 –

fax. 0376 320453 email: [email protected] * sito: www.cgil.mantova.it/FLC |sito regionale: www.flccgil.lombardia.it | sito nazionale: www.flcgil.it

agenzia diffusa normalmente il giovedì via email | diffondere mediante affissione all'albo sindacale

Finanziamenti per le supplenze: la FLC fa pressioni al MIUR sull’invio dei soldi alle scuole

Manca l’erogazione per gli stipendi di settembre e ottobre e, in alcuni casi, non sono ancora arrivati i soldi per pagare maggio e giugno.

22/10/2013

Continuano ad arrivare segnalazioni di grave difficoltà da parte delle scuole per il mancato ac-creditamento dei finanziamenti per liquidare le competenze di settembre e, tra pochi giorni, quelle di ottobre, sebbene le scuole abbiano già tutte ricevuto da tempo la comunicazione dell’av-venuta assegnazione dei fondi.

A questo si aggiunge anche il fatto che, in diversi casi, non riescono tuttora a pagare gli stipendi di maggio e giugno, a causa del mancato caricamento dei fondi sui POS del cedolino unico, nonostante le scuole abbiano proceduto ad effettuare l’aggiornamento dei contratti in base alle in-dicazioni ministeriali.

La FLC CGIL è intervenuta presso il Ministero per chiedere l’immediata erogazione dei fondi spettanti per le supplenze.

La situazione si va facendo di nuovo bollente, anche a seguito delle note riguardanti l’inattuabile utilizzo degli avanzi e la conseguente riduzione dell’assegnazione già notificata. Il tempo passa ma non si è ancora sciolto questo nodo tra il MIUR e le scuole.

Questa procedura, come implementata dal Ministero, continua a non funzionare e, a quasi un anno di distanza dalla sua introduzione, rileva problematicità irrisolte. La questione è sempre il controllo dei contratti inseriti e la tempistica per caricare con regolarità mensile le somme spettanti ai supplenti.

Dopo il nostro tentativo di conciliazione queste emergenze retributive finalmente saranno portate nel tavolo tecnico previsto per il 5 novembre e nei seguenti incontri già calendarizzati al MIUR.

Intendiamo risolvere quest’annosa questione perché non ci sono ragioni che ostano nel corrispon-dere nei tempi dovuti il legittimo compenso a chi ha lavorato!

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TFA Speciali (PAS): pubblicate le FAQ. Ora è necessario si avviino i corsiAtteso il decreto del Ministro per l'avvio dei corsi. Sollecitate le modifiche normative per includere il 2012/2013.24/10/2013

Il Miur con la nota 2306 del 23 ottobre 2013, ha fornito indicazioni agli Uffici scolastici regionali per l'accertamento dei requisiti di partecipazione ai Percorsi Abilitanti Speciali (PAS).

Nella nota si sollecitano gli Uffici a concludere rapidamente il controllo dei requisiti di accesso.

Dovrebbe essere pubblicato a breve il decreto che regolamenta l'organizzazione dei corsi e l'even-tuale ripartizione degli aspiranti su più anni accademici che dovrebbe avvenire, come da noi richie-sto, sulla base dell'anzianità di servizio.

Nella nota sono anche forniti alcuni chiarimenti sulla validità dei servizi dichiarati, in particolare per i servizi giuridici, quelli su sostegno, nei licei musicali, per i progetti regionali, nella scuola pari -taria e nella formazione professionale.

Nelle FAQ è ribadita la validità dei servizi prestati nel 2012/2013, anche se non è ancora stato ap-provato il relativo provvedimento normativo, che abbiamo ancora una volta sollecitato.

Il Miur, malgrado le nostre richieste, ha deciso di non considerare valido il servizio da educatore: abbiamo chiesto che si preveda comunque uno specifico percorso anche per questo profilo che è da sempre equiparato a quello docente.

Viene anche fornita indicazione di consentire la regolarizzazione delle domande che siano prive di alcune informazioni (in particolare sul titolo di studio posseduto e sugli eventuali esami/crediti).

Per quanto riguarda l'organizzazione dei corsi dopo la richiesta unitaria, siamo in attesa della con-vocazione di un incontro specifico con il Dipartimento dell'Università per costruire una vera e propria cabina di regia.

La FLC CGIL ribadisce il suo impegno nella difesa dei diritti di coloro che accederanno ai percor-si abilitanti, a partire dai contenuti dell’appello lanciato alla vigilia dell’avvio dei TFA ordinari.

Allegati nota 2306 del 23 ottobre 2013 chiusura procedura accertamento requisiti pas e faq

Contenuti correlati Formazione iniziale degli insegnanti, TFA e Lauree magistrali TFA Speciali (PAS): previste alcune FAQ prima dell'avvio dei corsi

In breveCorsi di riconversione su sostegno per i docenti appartenente ad insegnamenti in esubero

22/10/2013 Possibile presentare nuove domande volontarie o ritirare quella già presentata. Scadenza 20 novembre 2013.

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Scuola secondaria di secondo grado: Pantaleo, non ci convince la riduzione di un anno del percorso di studiComunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.24/10/2013

La sperimentazione avviata dalla ministra Carrozza, finalizzata a ridurre di un anno la durata del percorso di studi della scuola secondaria di secondo grado, continua a non convin-cerci.

Nel merito, perché si affronta il tema della durata dei cicli scolastici con una sconcertante superficialità, non tenendo conto quindi della finalità dei due cicli di istruzione, né dei currico-li né degli effetti sul personale. Non c'è alcuna visione strategica che punti ad innalzare l'obbligo scolastico a 18 anni che richiederebbe il rafforzamento e l'innovazione dei cicli scolastici. Vogliamo ricordare che proprio la scuola secondaria ha subito una riduzione, per effetto delle riforme epocali della ex ministra Gelmini, di oltre 22.000 posti e che già oggi re-gistra alcune migliaia di personale a tempo indeterminato in esubero. L'operazione di ridu-zione di un ulteriore anno determinerebbe un taglio di 46.000 docenti e alcune migliaia di personale ATA. Tutto ciò comporterebbe l'impoverimento ulteriore della qualità formativa con un effetto devastante sia sul personale a tempo indeterminato che sul perso-nale precario in attesa di stabilizzazione.

Sul metodo, poi, rileviamo una straordinaria continuità di intenti con l'ex ministro Profumo: nessun confronto e decisioni prese nel chiuso di qualche stanza ministeriale da sparuti gruppi di esperti.

I dati sulla dispersione e sull'abbandono scolastico, lo spread della conoscenza, che persino i recenti dati OCSE PIAAC ci confermano, imporrebbero una serie di misure strutturali volte al rifinanziamento della scuola pubblica, certo non a riprodurre politiche di tagli maschera-te da riforme.

Si abbia il coraggio, su temi come questo, di aprire una discussione trasparente che coinvolga tutti: le scuole, le organizzazioni sindacali e le forze politiche, le associazioni pro-fessionali e degli studenti.

La politica del fatto compiuto, senza confronto e partecipazione, riteniamo che sia pro-fondamente sbagliata e perdente.

In breve

Permessi per il diritto allo studio (150 ore), la scadenza di presentazione delle domande per il 2014

23/10/2013 Domanda con riserva di regolarizzazione per chi partecipa ai TFA/PAS. Modalità di fruizione e criteri sono definiti nei contratti integrativi regionale

Mantova: Permessi straordinari retribuiti riguardanti il diritto allo studio a.s. 2014

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A proposito di 40 ore !!!!!

Le attività funzionali all'insegnamento sono definite dall'art.29 del CCNL 2006-09.Si distinguono in attività:

1. adempimenti individuali (comma.2)2. attività collegiali (comma.3, lettera a)3. attività collegiali dei consigli di classe, interclasse ed intersezione (comma.3, lettera b).

Sono un atto dovuto gli scrutini e gli esami (c. 3, lettera c).

Per l'espletamento degli adempimenti individuali (correzione degli elaborati, rapporti con le famiglie e preparazione dell'attività in aula) ciascun docente si organizza autonomamente.

Le attività collegiali, fino ad un massimo di 40 ore annue, sono deliberate dal collegio docenti e comprendono:

attività di programmazione e di verifica di inizio e di fine anno ; informazione alle famiglie sui risultati intermedi e finali degli alunni (consegna delle schede di

valutazione).

Le attività dei consigli di classe, interclasse e intersezione, fino ad un massimo di 40 ore annue, sono programmate e deliberate dal collegio docenti.

I colloqui individuali e collettivi dei docenti con le famiglie non rientrano negli impegni sopra menzionali: la modalità del loro svolgimento è definita dal Consiglio d'Istituto su proposta del collegio docenti.

Chiarimenti: le 40 ore di attività dei consigli di classe, interclasse ed intersezione sono proporzionali al

numero di classi, ovvero devono tenere conto delle cattedre orarie (o part-time) e del numero delle classi (gli insegnanti con un numero elevato di classi si accorderanno con il Dirigente sottoponendo un piano di partecipazione ai Consigli tale da non eccedere le 40 ore) ;

gli insegnanti con riduzione di cattedra o in regime di part-time non sono parzialmente esentati dalle 40 ore di attività collegiale (art. 39 c. 8): «Il personale con rapporto di lavoro a tempo parziale è escluso dalle attività aggiuntive aventi carattere continuativo, né può fruire di benefici che comunque comportino riduzioni dell’orario di lavoro, salvo quelle previste dalla legge.

Nell’applicazione degli altri istituti normativi previsti dal presente contratto, tenendo conto della ridotta durata della prestazione e della peculiarità del suo svolgimento, si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di legge e contrattuali dettate per il rapporto a tempo pieno.»Dunque se è possibile prevedere una riduzione degli impegni dei consigli di classe/interclasse/intersezione dettata principalmente da una riduzione delle classi e/o comunque del tempo-scuola, per le 40 ore definite dall'art.29 c.3 lett. a è ipotizzabile un accordo con il Dirigente, ma non è consequenziale.

Diverso il discorso degli insegnanti in servizio su cattedra completa però su due scuole, per i quali dovrà essere definito un piano di partecipazione a tutti gli incontri di modo da rispettare il monte orario definito dall'art.29 c.3 lett. a/b in proporzione all'impiego dell'insegnante nelle sedi di lavoro.

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Riceviamo e pubblichiamo

CARO BERLINGUER, TI VOGLIO SEMPRE BENE

Caro Enrico, si chiamava così anche l’ultimo dei miei quattro figli. Da bravo giovane comunista aveva riempito quasi metà della sua libreria con i testi ( in buona parte voracemente letti ) degli Editori Riuniti, accanto ad altri della prediletta Einaudi. Tutto è rimasto come prima. Ogni tanto prelevo e consulto qualche libro. A volte sono i padri che imparano dai figli . E ne conservano le bandiere. A cominciare da quella della pace. Nei giorni scorsi ho ripreso in mano un tuo noto fascicoletto , dal titolo quasi provocante, che fece e fa ancora molto discutere: “ Austerità, occasione per trasformare l’Italia”. Mi soffermo, in particolare, sulla prima parte : contiene il discorso che hai tenuto alla conclusione del convegno degli intellettuali presso il Teatro Eliseo di Roma il 5 gennaio 1977. Come sfondo storico-politico avevi messi in evidenza due fatti recenti e piuttosto clamorosi : nelle elezioni politiche del 20 giugno 1976 il PCI aveva raggiunto il record con il 34, 37% di voti, a fronte della DC con 38,71% e del PSI con 9,64% ; e poi il PCI dette l’astensione, ,ovvero l’ appoggio esterno, al governo monocolore di Solidarietà Nazionale costituito da Giulio Andreotti. In quella situazione insolita e piuttosto strana , hai sollecitato l’intervento della cultura nell’elaborazione di un progetto di rinnovamento della società italiana. E fin d’allora, 36 anni or sono, rilevasti e denunciasti che la crisi nella quale si trovava il nostro paese era “ più grave che in altre zone del mondo capitalistico, e non soltanto in senso economico, ma anche in quello politico”. Sei rimasto inascoltato, ed anzi osteggiato, poiché proponevi di uscire dalla crisi con un invito, che sembrava pauperistico e monacale, all’austerità, invece che all’aumento ingannevole dei consumi e alla trappola della crescita felice. Quasi in solitudine, lanciavi messaggi illuminanti, per non dire profetici: “ Per noi l’austerità è il mezzo per contrastare alle radici e porre le basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale e di fondo, non congiunturale: di quel sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l’esaltazione di particolarismi e dell’individualismo più sfrenati, del consumismo più dissennato “. Mentre i cavalli rampanti e gaudenti spingevano verso l’artificiosa espansione dei consumi individuali e collettivi, tu apparivi come un saggio ascetico e responsabile, che additava tutto ciò come “ fonte di sprechi, di parassitismi, di privilegi, di dissipazione delle risorse, di dissesto finanziario”. E vi contrapponevi una politica di austerità per “ instaurare giustizia, efficienza, ordine; ” e aggiungevi, con severo spirito laico, “ una moralità nuova”. Una moralità personale e una moralità pubblica. Tutto si tiene. Ma anche tu passasti come la voce di colui che grida nel deserto. Ora è stagione di ricerca dei profili di identità , di battesimo o di confermazione dei partiti nuovi, rifatti o mai nati. Come il Pd, forse. Per il quale la tua lezione e la tua testimonianza sull’austerità e sulla questione morale rappresentano un’eredità intellettuale e politica umile e profonda , per un progetto di trasformazione, come tu chiedevi , “ discusso fra la gente e con la gente”. E cioè accogliendo, sistemando e realizzando le aspirazioni e le esigenze dei cittadini e dei lavoratori non soltanto comunisti e socialisti, ma “ anche di altre matrici ideali, di altri orientamenti politici, in primo luogo di matrice e di ispirazione cristiana”. Perché, concludevi nel tuo discorso romano, lontano ma vicinissimo, “ una società più austera può essere una società più giusta, meno diseguale, realmente più libera, più democratica, più umana “. Enrico, ti voglio sempre bene.

Egidio Lucchini

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A portata di click l'archivio degli accordi e dei contratti dei comparti della conoscenza CONTRATTI

Non solo contratti di lavoro ma anche accordi integrativi e di sede

Archivio accordi e contratti Accordi e contratti quadro pubblico impiego Accordi e contratti quadro settori privati AFAM Area V dirigenza scolastica Area VII dirigenza università e ricerca Enti pubblici di ricerca Formazione professionale Scuola Scuola non statale Università

Hanno scritto, hanno detto da l’Unità fondata da Antonio Gramsci nel 1924

Mi fa paura l’idea che non ci siano più segreti: così diventiamo tutti ricattabili. Ma lo scandalo non è in America: è dentro di noi, nella nostra assenza di reazione.Alain Touraine

La libertà di pensiero è essenziale per il progresso umano. Se la interrompiamo, interrompiamo il progresso del nostro mondoAung San Suu Kyi, durante la cerimonia per il ritiro del premio Sakharov

Si parla di tragedia solo quando succedono incidenti come quelli di Lampedusa Il tema andrebbe affrontato in modo più umano invece in Europa c’è carenza di umanità.Antonio Samaras, premier greco

Sono una mamma disperata, sola, sono allo stremo delle forze. La prego, ci dia un segnale di speranza, lei può cambiare il corso della storiaLea Garofalo lettera mai spedita a Napolitano

Viviamo in un mondo irragionevole. Le nostre teorie economiche, sconfessate dai fatti, e le politiche che ne derivano, non rendono conto della realtà e dei bisogni della popolazione.Jean-Paul Fitoussi

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Le vostre domande le nostre risposte

Quando e come si chiamano i supplenti per le assenze del personale della scuola Settembre 2013

Personale docente/educativo

In caso di assenze dei docenti/educatori in servizio si provvede alla sostituzione con contratti a tempo determinato utilizzando le graduatorie d’istituto. Nei vari ordini e gradi di scuola ci sono regole diverse per definire il momento della chiamata.

Personale educativo

Si provvede alla sostituzione fin dal primo giorno qualunque sia la durata dell’assenza.

Scuola dell’infanzia

Per procedere alla sostituzione: non c’è nessun vincolo sulla durata dell’assenza.

Scuola primaria

Per le assenze fino a 5 giorni, non si procede al conferimento della supplenza se è possibile utilizzare personale interno al plesso per le ore di contemporaneità non programmate dal collegio docenti per: "attività di arricchimento dell'offerta formativa e di recupero individualizzato o per gruppi ristretti di alunni con ritardo nei processi di apprendimento, anche con riferimento ad alunni stranieri, in particolare provenienti da Paesi extracomunitari." (CCNL 2006-2009 art. 28 c. 5).

Malgrado la compresenza sia stata sbrigativamente dichiarata superata il Collegio Docenti ha comunque competenza a programmare l'utilizzo delle ore non direttamente impiegate nella copertura dell'orario delle lezioni.

Pertanto, anche per le assenze fino a 5 giorni, si procede alla sostituzione con personale a tempo determinato se nel plesso non siano disponibili ore non programmate ovvero non ve ne sia a sufficienza per garantire l’intero orario di servizio.

In considerazione della competenza che ha la contrattazione integrativa di istituto (art. 6 c. 2-h/i del CCNL 2006-2009) sull’organizzazione del lavoro docente, è opportuno che le modalità, i tempi e le procedure di sostituzione siano inseriti nel contratto d’istituto.

Per le assenze oltre i 5 giorni si procede regolarmente al conferimento di incarichi a tempo determinato.

Scuola secondaria di primo e secondo grado

La finanziaria 2002 (L. 448/2001 art. 22 c. 6) ha previsto la possibilità (non l’obbligo) per le scuole secondarie di utilizzare personale interno, in coerenza con il POF, per assenze fino a 15 giorni. Di conseguenza si chiamano subito i supplenti a partire dal 1° giorno tutte le volte che l’assenza del titolare supera i 15 giorni anche a seguito di più certificati o richieste.

Al contrario quando l’assenza è inferiore a 15 giorni prima di chiamare il supplente va valutata la possibilità di utilizzare il personale interno a disposizione o che si è reso disponibile.

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Per docenti a disposizione si intendono coloro che devono completare l’orario di cattedra, o che, per situazioni particolari, siano senza classe (viaggi, stage, ecc.) oppure siano rientrati dopo il 30 aprile a disposizione della scuola.

Per docenti che si sono resi disponibili si intendono coloro che hanno dato la disponibilità ad effettuare sostituzioni in aggiunta al proprio orario d’obbligo per massimo 6 ore settimanali.

In quest’ultimo caso occorre valutare con attenzione la ricaduta sull’offerta formativa e quindi procedere alla nomina di un supplente ogni qualvolta si ritenga necessario per garantire il diritto allo studio come confermato dalle note ministeriali 14991/09 e 9839/10.

A questo fine è opportuno regolare nel contratto integrativo di istituto (viste le ricadute sull’organizzazione del lavoro) come si provvede alla sostituzione dei docenti assenti fino a quando non arriva il supplente.

La norma restrittiva contenuta nel DPR 399 Art. 14 C. 12 è invece da considerarsi superata dalla L. 124/99 Art. 4 ("C.10. Il conferimento delle supplenze temporanee è consentito esclusivamente per il periodo di effettiva permanenza delle esigenze di servizio. La relativa retribuzione spetta limitatamente alla durata effettiva delle supplenze medesime") e dal regolamento delle supplenze (DM 131/07) che sostituisce le precedenti ordinanze sulle supplenze. Oltretutto con la riconduzione a 18 ore di quasi tutte le cattedre la situazione, sia nelle medie che nelle superiori, è diventata ancora più complicata e anche la sostituzione, con docenti in servizio, per assenze brevi è spesso impraticabile. Una sentenza di appello della Corte dei Conti del 19 Aprile 2004 ha mandato assolto un Dirigente che aveva nominato supplenti anche per assenze brevi in quanto, qualora le risorse interne disponibili (docenti a disposizione o che hanno dato disponibilità a supplenze) non siano sufficienti a garantire la copertura dell’assenza si può procedere alla nomina dei supplenti per garantire la continuità didattica.

La sostituzione dei colleghi assenti attraverso la scissione delle compresenze previste da specifici ordinamenti o da norme di legge (L. 104/92) o previste dal POF (tempo prolungato nella media, laboratori con ITP nelle superiori, insegnante di sostegno, ecc.) non è consentita, se non in casi di emergenza e limitati nel tempo, in quanto introduce un depauperamento dell’attività didattica e lede il diritto allo studio (come già indicato nelle note ministeriali citate prima e da pronunciamenti della magistratura.

Lo stesso principio vale per lo sdoppiamento delle classi che è una prassi irregolare in quanto lede il diritto allo studio sia degli alunni "distribuiti" sia di quelli che li "accolgono" oltre a determinare spesso problemi di sicurezza e di agibilità delle aule.

In conclusione il dirigente scolastico, una volta esperiti tutti i legittimi tentativi di utilizzo delle risorse interne, può provvedere alla chiamata del supplente.

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Cambiare la Legge di Stabilità 2014

Dagli sprechi e dalle rendite più risorse ai lavoratori e ai pensionati

La scuola a Mantova e provincia sciopera per l’intera giornata.Partecipa alla manifestazione provinciale

La Legge di Stabilità presentata dal Governo non realizza quella svolta nella politica economica necessaria al Paese per uscire dalla recessione e tornare a crescere. Da tempo tutti gli osservatori indicano in una significativa riduzione delle tasse a lavoratori, pensionati ed imprese che investono, la via principale per operare questa svolta. Ribadiamo che è necessaria una nuova politica europea che liberi risorse per finanziare gli investimenti a sostegno dell’occupazione, dell’innovazione e delle politiche sociali. CGIL, CISL e UIL chiedono al Governo e al Parlamento di rifinanziare subito la cassa integrazione e di dare certezze a tutti i lavoratori esodati. È indispensabile una decisa modifica della Legge di Stabilità soprattutto sui seguenti capitoli:Meno tasse ai lavoratori e pensionatiPer gli interventi in materia fiscale l’iter parlamentare di approvazione della Legge di Stabilità deve essere l’occasione per diminuire realmente le tasse a lavoratori dipendenti, pensionati ed imprese che creano buona occupazione.In particolare bisogna:

varare un significativo aumento delle detrazioni sia per i lavoratori dipendenti che per i pensionati; misura, questa, orientata ad una maggiore equità e al sostegno al reddito di quelle categorie che contribuiscono a gran parte del gettito fiscale. In tal modo, si incrementerebbe il loro potere di spesa e, conseguentemente, aumenterebbero i consumi;

rafforzare e rendere strutturale la detassazione del salario di produttività che, inoltre, va estesa anche ai lavoratori del settore pubblico in modo da porre fine ad un’esclusione iniqua e ingiusta che colpisce milioni di lavoratori;

correggere gli elementi di iniquità della nuova tassazione immobiliare (TRISE) e cancellare la prevista riduzione delle agevolazioni fiscali.

Bisogna potenziare la lotta all’evasione fiscale attraverso la revisione del sistema di sanzioni, definendo la natura penale del reato di evasione, con l’estensione delle misure per il contrasto di interessi alle spese per i servizi alle persone e alle famiglie, con il rafforzamento del ruolo degli enti locali incrociando le banche dati e, infine, con l’intensificazione della lotta all’evasione fiscale in chiave europea. Rivalutare le pensioni CGIL CISL e UIL ritengono necessario rivedere e correggere gli elementi di iniquità e rigidità introdotti dalle norme Fornero sul sistema previdenziale. È indispensabile ripristinare i meccanismi di indicizzazione delle pensioni esistenti prima dell’entrata in vigore del DL n. 201/2011, evitando così l’erosione progressiva che i trattamenti pensionistici hanno subito in questi anni.

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Pubblica Amministrazione ed efficienza della spesa pubblica

Per il settore pubblico, anche per difendere e riqualificare l'insieme dei servizi, chiediamo al Governo e al Parlamento di dare certezza alla stabilizzazione dei precari delle PP.AA. e riconoscere e valorizzare, attraverso il contratto nazionale, le professionalità dei dipendenti pubblici. Occorre liberare la contrattazione di secondo livello al fine di distribuire gli incrementi di qualità e produttività creati a livello decentrato, utilizzando anche le risorse provenienti da sprechi, inefficienze e da cattiva gestione.

Inaccettabile è anche la prevista eliminazione dell’indennità di vacanza contrattuale per il 2013 e il 2014 ed il taglio lineare operato sugli straordinari che mette a rischio l’effettiva erogazione dei servizi. Sono questi interventi che devono essere ritirati in quanto incidono ulteriormente su un settore già particolarmente colpito dai tagli lineari che si sono succeduti in questi ultimi anni e che continuano ad essere riproposti anche in questo DDL Stabilità. Penalizzante per i dipendenti del settore pubblico è anche l’ennesima misura di rateizzazione dell’indennità di fine rapporto che rappresenta una grave deroga alle regole di corresponsione di quello che è salario differito delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.CGIL, CISL e UIL ritengono indispensabile agire per un taglio significativo della spesa pubblica improduttiva e dei costi della politica. Dall’efficienza e dalla revisione dei livelli istituzionali, dalla riqualificazione della spesa pubblica e dal rafforzamento della lotta alla corruzione, dipende la qualità dei servizi per i cittadini.

Come reperire le risorseQueste misure possono essere concretamente finanziate attraverso:

1. la obbligatorietà dei costi standard per le amministrazioni centrali e locali e il superamento della frammentazione delle attuali 30.000 centrali appaltanti, estendendo l’esperienza già realizzata con l’istituzione della Consip;

2. la riduzione drastica del numero delle società pubbliche e degli enti inutili e la riduzione dei componenti dei consigli di amministrazione, definendo più vaste dimensioni ottimali per la gestione dei servizi a livello locale, anche tramite l’utilizzo di forme associative per realizzare maggiori economie di scala, con l’assunzione di modelli organizzativi improntati a logiche industriali;

3. la riduzione del numero di componenti degli organi elettivi ed esecutivi a tutti i livelli di governo riducendo gli incarichi di nomina politica, fino al blocco delle consulenze a tutti i livelli dell’amministrazione pubblica;

4. la valorizzazione del patrimonio dello Stato;

5. l’armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie alla media europea rispetto all’attuale aliquota del 20%;

6. la destinazione automatica delle risorse derivanti dalla lotta all’evasione e all’elusione fiscale, per la riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati mediante un apposito provvedimento legislativo;

L’insieme di questi interventi è necessario per far crescere la domanda interna, condizione essenziale per favorire lo sviluppo del nostro sistema produttivo e dei livelli occupazionali del Paese.

Per sostenere queste proposte CGIL CISL e UIL di Mantova hanno deciso di proclamare lo sciopero da realizzarsi il 31 ottobre.

La scuola a Mantova e provincia sciopera per l’intera giornataPartecipa alla manifestazione provinciale.

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Corsi di riconversione su sostegno per i docenti appartenente ad insegnamenti in esubero. Possibile presentare nuove domande volontarie o ritirare quella già presentata. Scadenza 20 novembre 2013.

22/10/2013

Con la Circolare 11235 del 22 ottobre 2013 il Miur dà avvio ai corsi di formazione istituiti con decreto direttoriale n. 7 del 16 aprile 2012, finalizzati alla formazione del "Profilo del docente specializzato per le attività di sostegno".

Nella circolare si forniscono le tabelle con i posti disponibili suddivisi per regione (in rapporto alla consistenza dell’esubero di ciascuna regione) relativi ai corsi di formazione attivabili (per un massimo di 1.500 corsisti a livello nazionale). Si ricorda che la partecipazione ai suddetti corsi è su base volonta-ria e si riconfermano le priorità per la partecipazione, vale a dire:

1. i docenti in posizione di esubero nelle classi di concorso A075, A076, C555 e C999, nel caso in cui questo personale non sia transitato su altra classe di concorso o posto in quanto in possesso dell’abilitazione o di titolo idoneo;

2. a seguire i docenti appartenenti alla Tabella C in relazione all’entità dell’esubero da verificare su base regionale;

3. in subordine i docenti appartenenti alle classi di concorso in esubero della Tabella A o di altri or-dini di scuola.

I docenti di cui ai punti 2 e 3 saranno ammessi (fino a concorrenza dei posti disponibili in ciascuna regio-ne) dopo avere accolto tutte le domande dei docenti di cui al punto 1) (che teoricamente potrebbero as-sorbire circa la metà dei 1.500 posti ammessi) ed in relazione alle consistenze degli esuberi regione per re-gione. In caso di concorrenza, l’ammissione avverrà in ragione della “minore età anagrafica”.

Sarà consentito ai docenti, che non lo avessero già fatto, presentare la domanda entro il 20 novem-bre 2013 e, nel contempo, verranno accettate le rinunce di coloro che non siano più interessati. Ricor-diamo che la domanda di partecipazione ai corsi è stata presentata oltre un anno e mezzo fa, quindi è pos-sibile che molti docenti che si trovavano in situazione di esubero allora, non lo siano più adesso (oppure che altri lo siano ora, mentre non lo erano allora).

Il modello di domanda è allegato alla circolare.

Si ricorda l’importanza (e la specificità) della posizione degli appartenenti alle classi di con-corso C999 e C555. Infatti per essi il DL 104/13 prevede, nel caso siano provvisti di abilitazione o titolo di studio idoneo, di essere ricollocati in altra classe di concorso o posto. Solo nel caso ciò non sia possibile è tutt'ora previsto il transito “obbligato” nei ruoli del personale ATA.

La FLC ha presentato emendamenti per cancellare questa disposizione e ricondurre anch’essi, analo-gamente al personale inidoneo, nel quadro di un utilizzo qualificato. Il decreto legge è in fase di conversio-ne definitiva in Parlamento (entro il 12 novembre, quindi prima della scadenza delle domande e/o rinunce), per cui il personale interessato potrà valutare con attenzione anche questa possibilità alla luce del testo fi-nale della legge. Qualora gli emendamenti non fossero accolti continueremo a contrastare questa norma illegittima, anche attraverso iniziative legali.

circolare ministeriale 11235 del 22 ottobre 2013 riconversione su sostegno circolare ministeriale 11235 del 22 ottobre 2013 allegati

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150 ore per PAS/TFA e Corsi di specializzazione per il sostegno.Permessi straordinari retribuiti riguardanti il diritto allo studio anno solare 2014

In risposta ai numerosi quesiti pubblichiamo la nota della Flc Cgil:

“”””Permessi per il diritto allo studio (150 ore), la scadenza di presentazione delle domande per il 2014

Domanda con riserva di regolarizzazione per chi partecipa ai TFA/PAS. Modalità di fruizione e criteri sono definiti nei contratti integrativi regionali.

La domanda può essere presentata da tutto il personale della scuola sia di ruolo che supplente. I permessi, se accordati, saranno fruibili nell'anno solare 2013 per un massimo di 150 ore (anche frazionabili tra più aspiranti). Per i supplenti i permessi sono proporzionali alla du-rata dell'incarico.

Il numero di permessi accordabili non può superare il 3% dell’organico (DPR 395/1988).

Le modalità di fruizione [ripartizione delle quote orarie destinate alla frequenza, esami, incon-tri con i docenti ecc. (con certificazione) ed eventualmente libere (per studio)] e le priorità nel-l’accoglimento delle domande sono regolate da contratti integrativi regionali che potrebbero an-che prevedere una scadenza diversa da quella solita del 15 novembre.

Per coloro che prevedono di iscriversi ai PAS o ai TFA, in attesa di chiarimenti ministeriali, consigliamo di presentare la domanda con riserva di regolarizzazione al momento dell'i-scrizione ai corsi.

Una volta definito il quadro dei corsi effettivamente attivati, chiederemo una riapertura dei termini per garantire a tutti la possibilità di fruire di questo diritto.

“””

Per che cosa si può presentare domanda (scadenza 15 novembre)

http://www.cgil.mantova.it/FLC/index.php/strumenti/56-permessi-straordinari-retribuiti-riguardanti-il-diritto-allo-studio-a-s-2014

frequenza di corsi finalizzati al conseguimento del titolo di studio proprio della qualifica di appartenenza o di corsi finalizzati al conseguimento di un titolo di studio di livello pari o superiore a quello già posseduto o di un diploma di laurea o titoli equipollenti, oppure del diploma di laurea in Scienze della formazione primaria e scuole di specializzazioni SISS;

frequenza di corsi finalizzati al conseguimento di qualifiche professionali, attestati profes-sionali riconosciuti dall’ordinamento pubblico compresi i corsi per il conseguimento del ti-tolo di sostegno e l’abilitazione riservata per strumento musicale nella scuola media;

frequenza di corsi finalizzati al conseguimento di titoli di studio in corsi post-universitari, master, specializzazione e perfezionamento universitario o frequenza di corsi al fine di mi-gliorare le proprie capacità e conoscenze nell’ambito del Comparto Scuola;

corsi di specializzazione per il sostegno;

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A Scuola Senza Sicurezza: il nuovo monografico della rivista “2087”Nell’ultimo fascicolo si ripropongono all’attenzione dell’opinione pubblica i temi dell’emergenza edilizia scolastica e quelli più generali della sicurezza nelle scuole. Un’emergenza vera, da affrontare davvero!21/10/2013

Il numero di ottobre di “2087”, la rivista della CGIL rivolta ai temi della salute e della sicurezza, è dedicato al mondo della scuola. Una realtà spesso dimenticata dall’opinione pubblica, in cui si annidano rischi che toccano aspetti diversi: il cattivo stato dell’edilizia sco-lastica, il fenomeno delle “classi pollaio”, la progressiva riduzione di docenti e personale Ata che provoca eccessivi carichi di lavoro.

Il numero si apre con l’introduzione di Domenico Pantaleo, segretario generale della FLC CGIL, che analizza, con dovizia di informazioni e di analisi, le principali questioni inerenti la sicurezza negli istituti scolastici italiani. Si entra poi nel vivo della materia, con la presentazio-ne della ricerca FLC CGIL “La demolizione della scuola pubblica”, che mostra, me-diante dati aggiornati, l’opera di progressivo depauperamento che ha investito la scuola ita-liana. Si passa poi ad affrontare il tema del complessivo degrado dell’edilizia scolastica italia -na: prima con una precisa panoramica di Massimo Mari, responsabile sicurezza della FLC CGIL nazionale, poi con un approfondimento sull’inadeguatezza sismica degli edifici di Ales-sandro Martelli, presidente dell’International Seismic Safety Organization, infine con uno specifico articolo sulle conseguenze del terremoto in Emilia Romagna (di Vittorio Parenti, FLC CGIL Modena).

La seconda parte della rivista ospita argomenti di diversa natura: una “Guida alla contratta-zione integrativa e nazionale della sicurezza” (di Gianna Fracassi, segreteria nazionale FLC CGIL); i recenti progetti per la sicurezza nelle scuola realizzati in Sicilia e in Toscana (rispetti -vamente dei rappresentanti FLC CGIL Alberto Cipolla e Alessandro Rapezzi); due appro-fondimenti, il primo sulla salute delle donne (di Joelle Casa, segretaria nazionale FLC CGIL), il secondo sullo stress lavoro correlato (di Sergio Salerno, FLC CGIL) e una breve guida alle “visite alcolimetriche” (di Marco Bottazzi, Inca Cgil nazionale).

Concludono il numero le consuete rubriche di Sportello Diritti (a cura dell’Inca), e la nuova rubrica “In principio”, incentrata sui principi giuridici della sicurezza attraverso le sentenze della magistratura.

A tal proposito segnaliamo l’articolo di Enrico Galantini, Scuola, tra tagli e degrado, in Rassegna Sindacale n. 37, 17-23 ottobre 2013, anno LIX.

InformazioniAnno XV numero 10, ottobre 20132087 formazione e informazione per la sicurezza sul lavoroLezioni di sicurezzaCasa Editrice Edit. Coop.Redazione 0644888202Promozione 0644888207Abbonamenti 0644888201E-mail redazione, promozione e vendite [email protected] http://2087.blog.rassegna.it/_________________________

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"Scuola, tra tagli e degrado"di Enrico Galantini“Anche quest’anno al suono della campanella una parte consistente dei dieci milioni di perso-ne, tra alunni e personale, che frequentano le scuole della Repubblica vedrà il loro istituto con la veste di sempre: pavimenti sconnessi, mura scalcinate e ammuffite, infissi consumati dal tempo, palestre, bagni e aule inagibili, uscite di sicurezza inesistenti o sbarrate, fili del-l’impianto elettrico penzolanti, laboratori non a norma. Si continuerà, quindi, a studiare e la-vorare, nella migliore delle ipotesi, nello stesso ambiente di ‘degrado’ dell’anno precedente”. È il quadro che disegna Massimo Mari, responsabile della sicurezza per la FLC, nello speciale che 2087, assieme alla Federazione dei lavoratori della conoscenza della CGIL, ha voluto de-dicare al tema della sicurezza nelle scuole, come ogni anno ormai, all’inizio dell’anno scolasti-co.Anno scolastico che, in questo 2013, “si apre – come sottolinea nel suo editoriale Domenico Pantaleo, che dell’FLC è il segretario generale – con un piccolo segnale di speranza. Infatti per la prima volta dal 2008 non affrontiamo gli effetti nefasti dell’ennesima manovra estiva sulla scuola”. “Il decreto legge 103/2013 – dice ancora Pantaleo – apre qualche spazio per in-vertire la tendenza. Ma non è sufficiente”.Dopo cinque anni di tagli, infatti, non s’intravede quella nuova stagione di investimenti e di cambiamento che – secondo il segretario dell’FLC – è invece necessaria per accompagnare il paese fuori da una drammatica crisi. Se da un lato, infatti, si blocca per un ulteriore anno il rinnovo dei contratti e si congelano salari e scatti di anzianità, dall’altro le risorse per l’edilizia scolastica (il decreto legge prevede una misura che consentirà la possibilità di stipulare mutui trentennali per 40 milioni annui nella programmazione 2013-2015, grazie a specifici trasferi-menti agli enti locali, ai quali potranno accedere anche accademie e conservatori), quelle ri-sorse, insomma, sono assolutamente insufficienti per far fronte alla messa in sicurezza delle scuole del nostro paese.E la situazione della sicurezza delle nostre scuole, lo certificano proprio i dati del ministero che Mari analizza su 2087, è sì una situazione a “luci e ombre”, ma in essa purtroppo le se-conde sembrano prevalere decisamente sulle prime. Dal punto di vista dell’antisismicità e delle norme antincendio, innanzitutto, complice anche l’età del patrimonio edilizio: il 14 per cento è stato costruito addirittura prima del 1900, mentre il 44 per cento risale al ventennio 1960-1980. E non ci sono solo i rischi tradizionali di carattere strutturale: a essi se ne aggiun-gono altri, vecchi e nuovi, “dovuti alla conformazione geologica e ambientale, all’ubicazione degli edifici, al degrado, all’incuria, alla presenza di sostanze nocive e inquinanti, al sovraffol -lamento delle aule, alla vetustà dei macchinari, alla risibile applicazione delle misure di prote-zione, alla diffusa assenza di quella cultura della sicurezza necessaria per attivare le opportu-ne azioni di prevenzione”.Insomma, afferma Mari, “in tutti questi anni che ci separano dall’avvento del d.lgs 626 del 1994 e dall’entrata in vigore del Testo Unico sulla sicurezza, non solo non sono stati messi completamente a norma gli edifici, ma è venuta meno proprio quella filosofia partecipativa su cui il legislatore comunitario e nazionale ha costruito il sistema di salute e sicurezza dei e nei luoghi di lavoro”.Un’analisi spietata, che costituisce il cuore di un numero che accende i riflettori anche su altri temi – dal dopo terremoto nelle scuole di Modena alla necessità di combattere contro la cul -tura della violenza proprio a partire dai luoghi della conoscenza, passando per l’esperienza degli Rls dell’FlLC in Sicilia e le proposte comuni di FLC e Fillea toscane sull’edilizia scolastica, senza sottovalutare lo strumento di una guida alla contrattazione in tema di scuola e sicurez-za – disegnando un mosaico efficace e utile per gli addetti ai lavori e per tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra scuola pubblica. Un futuro non semplice, per il quale vale comunque la pena di lavorare.

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