filo diretto - anno i - n. 6/2010 - registrazione trib. di ......referendum pubblicato nel numero di...

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Diretto Diretto Filo Filo Giugno 2010 [email protected] FILO DIRETTO - ANNO I - N. 6/2010 - Registrazione Trib. Di Palermo n. 29 del 30/12/2009 - Stampato in proprio email : [email protected] blog: filodirettoblog.wordpress.com In distribuzione gratuita presso le edicole di Monreale e frazioni Di Luigi Gullo Crisi Italtel: riduzione di organico di 400 unità Raccolta differenziata. Qual è la differenza tra Monreale ed altri comuni siciliani? A pag. 7 I morti non parlano, le foto si All’ interno Piazza Vittorio Emanuele, 33 90046 Monreale (PA) tel. 091 6408135 Autoscuola “Li Greci” A pag. 4 A pag. 6 Servizio a pag. 2 L’acqua torna al sindaco L a Finanziaria regionale ap- provata con una lunga maratona all’ARS, con 53 voti favorevoli e 25 contrari, ha decretato defi- nitivamente con l’art. 50 la pub- blicizzazione del servizio idrico in Sicilia. Adesso la Regione dovrà dotarsi entro l’anno di atti e provvedimenti che garantiscano la cessazione delle convenzioni con i gestori privati ed il ritorno della gestione integrata del servizio alle amministrazioni locali. E’ uno dei risultati incassati dal PD regionale, che aveva con- dizionato l’appoggio esterno al governo Lombardo ter al con- seguimento di alcune riforme cosiddette strutturali, ritenute fondamentali per il progresso sociale ed economico della Si- cilia. Questa decisione rispecchia indubbiamente la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini siciliani. Anche i monrealesi si sono espressi aderendo numerosi all’appello del ...segue a pag.12 Piazza Vittorio Emanuele, 33 90046 Monreale (PA) tel. 091 6408135 Autoscuola “Li Greci” Berlusconi non mette le mani in tasca agli italiani, Di Matteo si Confronto con le tariffe di AMAP, EAS, Acquedotto Consortile Biviere L’ACQUA A MONREALE ANCORA TRA LE PIU’ ECONOMICHE, MA INEVITABILI ULTERIORI AUMENTI

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Page 1: FILO DIRETTO - ANNO I - N. 6/2010 - Registrazione Trib. Di ......referendum pubblicato nel numero di Filo Diretto del mese di Maggio. La rettifi ca riguardo la dichiarazione sul “comportamento

Dir e t t oDir e t t oFi loFi loG i u g n o 2 0 1 0

[email protected]

FILO DIRETTO - ANNO I - N. 6/2010 - Registrazione Trib. Di Palermo n. 29 del 30/12/2009 - Stampato in proprio

email : [email protected] blog: filodirettoblog.wordpress.com

In distribuzione gratuita presso le

edicole diMonreale e frazioni

Di Luigi Gullo

Crisi Italtel: riduzione di organico di 400 unità

Raccolta differenziata. Qual è la differenza tra Monreale ed altri comuni siciliani?

A pag. 7

I morti non parlano, le foto siAll’ interno

Piazza Vittorio Emanuele, 33 90046 Monreale (PA) tel. 091 6408135

Autoscuola “Li Greci”

A pag. 4

A pag. 6

Servizio a pag. 2

L’acqua torna al sindaco

La Finanziaria regionale ap-

provata con una lunga maratona all’ARS, con 53 voti favorevoli e 25 contrari, ha decretato defi -nitivamente con l’art. 50 la pub-b l ic izzaz ione del servizio idrico in Sicilia. Adesso la Regione dovrà dotarsi entro l’anno di atti e provvedimenti che garantiscano la cessazione delle convenzioni con i gestori privati ed il ritorno della gestione integrata del servizio alle amministrazioni locali.E’ uno dei risultati incassati dal PD regionale, che aveva con-dizionato l’appoggio esterno al governo Lombardo ter al con-seguimento di alcune riforme cosiddette strutturali, ritenute fondamentali per il progresso sociale ed economico della Si-cilia. Questa decisione rispecchia indubbiamente la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini siciliani. Anche i monrealesi si sono espressi aderendo numerosi all’appello del ...segue a pag.12

Piazza Vittorio Emanuele, 33 90046 Monreale (PA) tel. 091 6408135

Autoscuola “Li Greci”

Berlusconi non mette le mani in tasca agli italiani, Di Matteo siConfronto con le tariffe di AMAP, EAS, Acquedotto Consortile Biviere

L’ACQUA A MONREALE ANCORA TRA LE PIU’ ECONOMICHE, MA INEVITABILI ULTERIORI AUMENTI

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F i l o D i r e t t o • G i u g n o 2 0 1 0

2 Territorio

Berlusconi non mette le mani in tasca agli italiani, Di Matteo siConfronto con le tariffe di AMAP, EAS, Acquedotto Consortile Biviere

L’ACQUA A MONREALE ANCORA TRA LE PIU’ ECONOMICHE, MA INEVITABILI ULTERIORI AUMENTI

Di Luigi Gullo

L’aumento della tariffa dell’acqua deliberato

dalla giunta monrealese ha destato molte critiche e perplessità tra i cittadini. “Il nuovo sindaco comin-cia a mettere le mani nelle nostre tasche” è stato uno dei commenti più diffusi. Di Matteo, difendendo la delibera di incremento del 40% della tariffa dell’ac-qua, ha dichiarato l’aumen-to inevitabile e comunque irrisorio, tan-to da mantenere la nostra acqua tra le più economiche. Abbiamo confrontato le tariffe dell’acquedotto monrealese con quelle applicate dall’AMAP, che gestisce il servizio idrico a Palermo, dall’EAS, ente regionale in fase di li-quidazione che fornisce acqua in gran parte del territorio siciliano, ed infi ne con quelle dell’Acquedotto Consortile Biviere, che rifornisce gli abitanti di Al-tofonte e i nostri concittadini residenti a Villa Ciambra ed in buona parte della zona di Aquino. Dalla tabella si evince come, nonostante

AMAPFascia agevolata 0 - 88 mc

€ 0,3425

Fascia Base 88 - 140 mc € 0,85631a Eccedenza € 1,28452a Eccedenza € 1,71263a Eccedenza € 2,1408Canone fogniario € 0,1654Canone di depurazione € 0,4412Quota fi ssa € 28,0000

ACQUEDOTTO CONSORTILE BIVIERE1a fascia fi no 45 mc/min € 24,57783

€ 0,5462

2a fascia da 46 a 112 mc € 0,91073a fascia da 113 a 135 mc € 1,42294a fascia da 113 mc € 1,8213Canone fognatura € 0,1054Canone depurazione € 0,3098Contatore 13mm semestrale € 5,7500

ACQUEDOTTO MONREALE FINO A DICEMBRE 2009

DA GENNAIO 2010

EAS

1a fascia fi no 60 mc/fi sso min semestrale

€ 19,2000 € 26,8800 1a fascia fi no 40 mc semestrale

€ 0,6197

2a fascia da 61 a 150 mc € 0,4900 € 0,6860 2a fascia fi no 80 mc semestrale

€ 0,9038

3a fascia da 151 mc € 0,6700 € 0,9380 3a fascia da 81 mc semestrale

€ 1,4461

Canone fognatura € 0,1012 € 0,1012 canone fognatura € 0,1054Canone depurazione € 0,3098 € 0,3098 canone depurazione € 0,3098Nolo misuratore semestrale € 1,0300 € 1,4420manut contatori mc 0-60 € 1,2900 € 1,8060manut contatori mc 61-150 € 1,5500 € 2,1700

AMAP ACQ BIVIERE EAS ACQ MONREALE FINO AL 2009

ACQ MONREALE DAL 2010

Costo annuo per consu-mo di 100 mc

€ 122,92 € 111,28 € 109,17 € 82,75 € 98,11

Costo annuo per consu-mo di 200 mc

€ 217,83 € 243,87 € 262,76 € 164,85 € 195,89

l’aumento tariffario, il servizio idri-co monrealese si attesti ancora tra quelli più economici. Una famiglia di 2/3 persone, con un consumo medio annuo di 100 mc d’acqua, a Mon-reale, come a Pioppo e in una parte del territorio di Aquino, spende circa 98 euro l’anno, a fronte dei 111 dei concittadini residenti a Villaciambra serviti dal Biviere, dei 109 dell’EAS e dei 123 dell’AMAP. Un nucleo fa-miliare costituito da 4/5 persone, con un consumo medio di 200 mc annui, servito da EAS, spenderebbe ben 262 euro, da AMAP 218, dal Biviere circa 243. Anche in questo caso risulta an-

cora più economica la spesa per il monre-alese, intorno ai 196 euro. Questo primato potrebbe essere presto superato e potrem-mo trovarci a scalare la classifi ca. Infatti, la legge stabilisce che il costo della ge-stione dei servizi idrici debbano essere in-teramente coperto dalle entrate derivanti dall’applicazione della tariffa. L’aumento del 40% applicato ad inizio d’anno per-metterà la copertura dell’83,77% dei co-sti. Se ne deduce che, se l’amministrazio-ne non sarà in grado, tramite un’oculata gestione, di ridurre i costi, a breve sarà inevitabile un ulteriore prelievo dalle no-stre tasche.

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email : [email protected] blog: filodirettoblog.wordpress.com

FD

Politica

Rettifica In riferimento all’articolo sulla mia intervista si preci-sa: Salvino Pantuso non ha traslocato nel PDL ma è nel PD: che il sottoscritto e il consigliere Venturella si sono collocati nelle elezioni amministrative nella lista civica “Filippo Di Matteo Sindaco”. Circa il FES non ho parla-to di tagli ma di somme non disponibili perché material-mente inesistenti nel FES 2009, in quanto le somme di copertura comunale non c’erano, pertanto l’A.C. è stata costretta suo malgrado a chiudere il FES unilateralmen-te. Sul FES 2010, l’amministrazione si è impegnata a costituire il fondo con un importo pari a euro 1.050.000 (un milione e 50 mila euro) tenuto conto che il bilancio approvato dalla giunta, è stato improntato al recupero di 700 mila euro per garantire i precari e quindi il persona-le in considerazione che i fondi trasferiti dalla regione al comune destinati ai precari sono stati utilizzati nel re-cente passato (2004-2009) per altre fi nalità.

Claudio Burgio (ex assessore al bilancio)

Rettifica Desidero rettifi care una dichiarazione fatta dal Comita-to per l’autonomia di Pioppo nell’articolo sull’esito del referendum pubblicato nel numero di Filo Diretto del mese di Maggio. La rettifi ca riguardo la dichiarazione sul “comportamento ambiguo dell’UDC”, dichiarazione fatta in buona fede per la convinzione che l’Ass.re Car-dullo, che con la sua presenza ha mantenuto il numero legale nella seduta della Giunta comunale, nella quale è stato deliberato il ricorso straordinario contro il referen-dum, appartenesse all’UDC.In effetti l’Ass.re Cardullo appartiene alla lista “Frazio-ni e Centro” e pertanto ci scusiamo con gli esponenti dell’UDC per l’equivoco e l’ errata dichiarazione.

Portavoce del Comitato per l’autonomia di Pioppo Rosario Favitta

Prove di campagna elettorale

Da alcuni giorni a Monreale sono stati affi ssi manifesti per denun-

ciare ai cittadini la cattiva gestione della Res Publica.Le dichiarazioni presenti non pro-vengono da comitati di cittadini stan-chi del disagio che comporta vivere a Monreale, ma da due gruppi politici, che sembrano svegliarsi dal torpo-re privilegiato dell’opposizione per mostrare ai cittadini come sono vigi-li sull’amministrazione della città, e solerti nel denunciare il malgoverno. Mi viene da pensare come deve es-sere comodo, dai banchi dell’oppo-sizione, lanciare denuncie generiche, gridare l’incompetenza della parte avversaria, sicuri di suscitare anima-te discussioni dentro i circoli degli anziani o nei bar, di sollevare sicuri mugugni e arrabbiati consensi tra i cittadini, certamente provati da vec-chi e nuovi problemi che affl iggono la nostra città. E mi viene da pensa-re che deve essere una buona tattica quella di benefi ciare alla lunga di un governo incapace di dare soluzioni e risposte defi nitive alle richieste dei cittadini. Una politica di logoramen-to che tanto più dura tanto più può evidenziare le falle e le diffi coltà dell’attuale maggioranza e di conse-guenza far optare i cittadini elettori per l’alternativa. Solo così mi viene da spiegare perché nessun partito

dell’opposizione abbia ancora pre-sentato ricorso contro la doppia cari-ca di vicesindaco e di dep. regionale di Salvino Caputo, dichiarata incom-patibile da una recente sentenza della Cassazione, di cui abbiamo parlato nel numero di maggio. Più diffi cile deve essere affi ggere ma-nifesti ricchi di proposte alternative di governo, e dimostrare di possedere i requisiti per stare tra gli scranni della maggioranza. Questo comporterebbe studi approfonditi delle problemati-che, impiego eccessivo di energie e abnegazione per la politica.E poi come spiegare ai cittadini che

molti di questi annosi problemi non sono stati risolti quando chi oggi condanna ieri avrebbe avuto la pos-sibilità, avendo fatto parte del gover-no, non dico di risolverli, ma quanto meno di affrontarli. No, troppo ri-schioso. I cittadini non capirebbero. Bisogna pur prepararsi alla prossi-ma tornata elettorale. Quanto durerà Lombardo, quanto Berlusconi? Poi ci sono le provinciali. Ed allora me-glio proclami demagogici di sicuro effetto. Massimo risultato, minimo sforzo. Luigi Gullo

l.gullo.fi [email protected]

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4 Inchiesta

I M O R T I N O N PA R L A N O , L E F O T O S IEcco come l’amministrazione comunale spende il denaro dei contribuenti per la gestione del cimitero!

L a r i c e rc a s u l f u n z i o n a m e n t o d e l n o s t ro c i m i t e ro c o n t i n u a …

topografi co e piano di ristrutturazione urbanistico del cimitero comunale”. Ri-sale al febbraio del 1988, il progettista fu l’architetto Michele Madonia. Delle relazioni di cui si parla nell’art. 31, ne-anche l’ombra. Gli chiedo spiegazioni, mi risponde che nel suo uffi cio non ci sono relazioni di sorta e mi dice di non averne mai sentito parlare. Il Sindaco, in data 25 maggio, mi comu-nica per iscritto che, in riferimento alla

20 maggio 2010: La ricerca del Piano Regolatore Cimiteriale mi porta an-

che oggi all’uffi cio tecnico. Scopro che i giorni di ricevimento sono solo due, lunedì e giovedì, in orario antimeridia-no, fi no alle ore 13.30. Mi dicono che per poter visionare il Piano Regolatore Cimiteriale devo produrre una richiesta al Sindaco e protocollarla. Arrivo, fi -nalmente, giusto orario e giorno, con la copia della richiesta protocollata. Deci-ne di impiegati , al nostro servizio, mol-to indaffarati, mi mandano su e giù per i due piani a cercare Arcidiacono, fun-zionario tecnico, o Busacca, Dirigente dell’ Area Pianifi cazione ed Assetto del Territorio, che, forse, potrebbero darmi qualche informazione, quindi dopo un po’ di ginnastica che fa saltare, anche i nervi, mi informano che Busacca non c’è e Arcidiacono è in ferie.Decido e comunico loro che aspetterò all’ingresso fi nché non si presenterà qualcuno che li sostituisca. Sono fortu-nata, guarda caso, dopo 10 minuti arriva Arcidiacono, proprio il nostro funziona-rio che doveva essere in ferie! Aspetto il turno, a quanto pare c’erano altri ad aspettarlo, e presento la mia richiesta scritta. Arcidiacono si mostra stupito, non conosce l’articolo 31 del Regola-mento cimiteriale che prevede l’esisten-za del Piano Regolatore, ma mi fa vede-re un malloppo che contiene il “Rilievo

UN DEPOSITO DI SPAZZATURA NELLA VECCHIA CASA DEL CUSTODE

LA FOSSA COMUNE… APERTA AL PUB-BLICO…

TOMBE IN DISFACIMENTO…

mia richiesta del 19/05/2010, “posso ri-volgermi all’Area Gestione del Territo-rio – Servizi Cimiteriali, per visionare il Piano Regolatore Cimiteriale”. Pos-sibile che non sappia che non esiste?Quindi, a meno che, qualcuno non di-mostri il contrario, il nostro Comune non ha un Piano Regolatore Cimiteriale, come previsto dal Regolamento di Poli-zia Mortuaria: il Piano dovrebbe essere uno strumento che recepisce le necessi-

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FD

Inchiesta

BARE IN DEPOSITO DAL 2006…

39 SALME IN DEPOSITO…

tà del servizio nell’arco di almeno 20 anni. E’ uno strumento utile che deve prevedere anche l’andamento medio della mortalità, sulla base di dati stati-stici, valutare la capienza della struttura e il fabbisogno di aree, manufatti e ser-vizi … Ogni 10 anni il Comune è tenu-to a revisionarlo per valutare possibili variazioni nella tendenza delle sepoltu-re … ciò potrebbe impedire il periodico sostare di decine e decine di salme nel

deposito del nostro cimitero con tutti i problemi connessi che molti di noi, purtroppo, conoscono.E’ diffi cile e laborioso accedere a semplici documenti per i quali non hai “interessi personali”, e ci si stu-pisce proprio perché non hai “inte-ressi personali” e non chiedi favori per accedere ad atti pubblici che poi scopri che non esistono. Inoltre, di-verse funzioni, espletate da operato-

ri apparentemente non comunicanti tra loro, potrebbero permettere, al politico di turno, la gestione del servizio, facen-do prevalere interessi personali.Ma, siccome il Responsabile del servi-zio di Polizia Mortuaria è il Capitano dei Vigili Urbani, Grippi … la ricerca continua …

Piera Autovinop.autovino.fi [email protected]

SPAZZATURA OVUNQUE...

DULCIS IN FUNDO: 208 LOCULI PER I QUA-LI ANCORA SI ASPETTA L’AGIBILITÁ…

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6 Società

Raccolta differenziata. Qual è la differenza tra Monreale ed altri comuni siciliani?

Occorrono campagne di sensibilizzazione e di inculturazione per far sì che i rifiuti non vengano piu’ considerati tali, ma al contrario una vera e propria risorsa energetica, sia in termini ecologici sia economici.

Partiamo da alcuni dati per capire quanto siamo ancora lontani dal raggiungimento di una virtuosa

coscienza collettiva.A livello regionale la Sicilia si colloca tra le regioni a più basso indice di rac-colta differenziata. In totale in Sicilia vengono prodotti 2 milioni 544.316 tonnellate di rifi uti urbani, di cui sol-tanto 138.266 tonnellate provengono dalla raccolta differenziata.Tra le città la maglia nera spetta alla provincia di Messina. Focalizziamo l’attenzione sulla situa-zioni nei diversi comuni.Partendo dall’ esempio di quei comuni, in cui la raccolta differenziata sembra procedere meglio che nel nostro, cer-chiamo di analizzare cosa accade, ciò che non funziona negli enti preposti e nell’ amministrazione, ma soprattutto perché a Monreale la cittadinanza non ha ancora ben chiara l’ importanza di questo rispettoso e conveniente com-portamento civile.

Esempio virtuoso di educazione al rispetto dell’ ambiente ci giunge da Castelbuono, comune in cui sono state “assunte” 32 eco-asine per effettuare la raccolta porta a porta. Questa origi-nale iniziativa ha comportato oltre che un risparmio energetico sul carburante dei mezzi che sarebbero stati utilizzati al posto delle asine, anche un maggio-re stimolo e coinvolgimento da parte

degli abitanti a fare bene la raccolta, proprio grazie all’ originalità del pro-

getto. A Castelvetrano ed in altri dieci comuni dell’ am-bito territoriale (tp2) mazzarese, è stato avvia-to un sistema di raccolta por-ta a porta effi -cientissimo. La raccolta, infatti, avviene a domi-cilio secondo un calendario pre-stabilito, previa distribuzione di contenitori ido-nei, ogni giorno ad eccezione del-la domenica, con l’ utilizzo di sette mezzi e l’ impiego di 16 operatori. Inoltre l’amministrazione propone de-gli incentivi agli abitanti che praticano la raccolta differenziata, nonché la ri-duzione della tassa sui rifi uti. Questo fa in modo che si inneschi un circolo virtuoso di risparmio, in quanto, ac-crescendo la percentuale della diffe-renziata, il comune ha la possibilità di accedere agli incentivi economici sulla tariffa, anche a livello regionale, fi no ad un risparmio netto del 20%. Sorge spontaneo il chiedersi perché a Monreale poco o nulla sia stato fatto!?

Perché la gente non si dimostra particolarmente sensibile verso un così doveroso comportamen-to civico!?!?I Monrealesi sono forse più ric-chi di altri, tanto da non avere bisogno di eventuali sgravi!!?? Non sarà forse che a Monre-ale ci si e’ fi n troppo abituati a scenari di sporcizia urbana con sacchetti di spazzatura, che de-bordano dai cassonetti!?!?! (Sce-nario che fa da cornice, in molte vie del paese, e che fa inorridire i turisti!!!) Il successo della differenziata dipende da tanti elementi, ma il

primo anello di questa catena consi-ste nel farla bene a partire dalle singole case. I cittadini devono essere motiva-

ti, incentivati, sensibilizzati nell’ottica di un rinnovamento culturale, per l’ ac-quisizione di un più alto senso civico e di una sempre più urgente osservanza di normative volte alla salvaguardia ambientale. Forse non è ancora chiaro che i luoghi pubblici appartengono ad ognuno di noi, proprio come se fossero le nostre case, non viene spiegato che un’idonea e corretta raccolta differen-ziata dei rifi uti, oltre a renderne più ve-loce lo smaltimento da parte degli enti preposti, ha delle ripercussioni future sull’ ambiente, infatti la materia rica-vata potrebbe essere utilizzata come fonte ecologica di energia. Un esempio per tutti: in un paesino del-la Germania, attraverso dei sistemi di compattazione, viene utilizzato lo ster-co degli animali per alimentare i moto-ri azionanti di alcuni macchinari delle fabbriche.

A proposito delle iniziative in cantiere nel territorio appartenente all’ Alto Be-lice ambiente, riportiamo uno stralcio di un’intervista rilasciata dal presiden-te, Salvino Caputo, nel gennaio 2010, in tema di raccolta e smaltimento ri-fi uti:

«La campagna di sensibilizzazione - ha detto il presidente della socie-tà, Salvino Caputo - è fondamentale perché non si può attivare un sistema

Il sindaco di Castelbuono con a fi anco un’asina per la raccolta differenziata porta a porta.

La raccolta con l’asina

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email : [email protected] blog: filodirettoblog.wordpress.com

FD

Società

di raccolta differenziata senza una preventiva informazione. Alla fi ne di questo percorso verranno distri-buiti presso le abitazioni sacchetti differenziati per la raccolta dei ri-fi uti. Attraverso questo sistema, inoltre, sarà possibile una maggiore e migliore tutela e rispetto dell’am-biente con una riduzione dei costi ed un servizio fi nale più effi ciente per i cittadini». E le campagne di sensibilizzazione?! L’ informazione pubblica?! I semina-ri nelle scuole?! Che fi ne hanno fatto questi lodevoli ma quanto mai disat-tesi programmi!? I nostri ragazzi, avrebbero bisogno di partecipare a progetti, che hanno già riscosso successo in altre realtà sici-liane, a tutela dell’ ambiente.

E’ necessario promuovere e diffonde-re tra i giovani il valore e l’impor-tanza di effettuare la raccolta diffe-renziata dei rifi uti nella vita di tutti i giorni.Ci chiediamo, perché non seguire l’esempio illustre, ancorché unico in Italia, del comune di Niscemi, in cui e’ stato fondato il primo eco-punto italiano?

Cosa e’ un eco-punto? E’ un nego-zio in cui e’ possibile fare la spesa barattando i rifi uti provenienti dalla raccolta differenziata casalinga (gior-nali, bottiglie di vetro, contenitori di plastica…) con beni di consumo di prima necessità.Pensiamo forse che non sia una so-luzione intelligente questa, che mira a trasformare un problema cronico delle nostre città in un’opportunità, rendendo tangibile l’ importanza del recupero e del riciclo dei rifi uti, di-mostrando come differenziare non sia soltanto un onere ma soprattutto una pratica virtuosa e doverosa, da cui possono derivare numerosi vantaggi, ambientali ed economici!?

Tutto questo a Monreale sarà ancora utopia!? O potremo sperare perlo-meno in un allineamento, in tema di rifi uti, della nostra amministrazione alle altre funzionanti siciliane… Perché si riesce più facilmente ad emulare tutto ciò che non funzio-na, invece quando c’e’ da prendere esempio, si fanno le orecchie da mer-cante!??!

Maria Rita CarràBarbara La Barbera

Crisi Italtel: riduzione di organico di 400 unità

Da più di 40 giorni i lavoratori sono davanti ai cancelli della fabbrica

Di Alex Corlazzoli

Noi mon-realesi

e palermita-ni, forse, ci siamo quasi abituati ai sit-in da-vanti alla Regione. Le tende, i cartelli, i picchetti in piaz-za Indipendenza fanno parte della città. Qualche turista persino li fo-tografa. Passando davanti a Palazzo dei Normanni speriamo sempre che non ci riguardi. Ma la crisi all’Ital-tel di Carini ha toccato anche alcuni dei nostri concittadini monrealesi. Da più di 40 giorni i lavoratori sono davanti ai cancelli della fabbrica. L’azienda è sempre stata il fi ore all’occhiello nel settore dell’“Infor-mazione e Comunicazione Tecnolo-gica” ma la crisi economica ha bus-sato più volte alla porta dell’Italtel. Alla fi ne degli anni ‘90, la parte pro-duttiva di Carini dopo una drastica cura dimagrante viene ceduta con il meccanismo della cessione di ramo d’azienda, gli addetti di produzione si riducono a circa 250. L’Italtel a Carini cede anche il laboratorio di ricerca e la parte di produzione delle stazioni d’energia alla Tecno Siste-mi, che nel 2003 è protagonista di un crack fi nanziario e i 150 lavo-ratori impegnati a Carini perdono defi nitivamente il loro lavoro con conseguenze anche drammatiche nella vita delle famiglie coinvolte. Di Italtel a Carini rimane solo il la-boratorio di ricerca software, che ad oggi impegna circa 240 addetti. Le politiche aziendali 2009-2010 hanno ridotto l’organico di 450 unità per le sedi rimaste: Milano, Roma e Cari-

ni. Il nuovo piano prevede un’ulteriore riduzione di organico di 400 unità e la chiusura di una delle due sedi: Roma

o Carini. La motivazione ancora una volta è la riduzione del fatturato, ma il depauperamento delle risorse umane aziendali non può essere la soluzione ad una politica industria-le inesistente. Non esiste, da parte aziendale, una visione imprenditoria-le credibile, che voglia impostare il futuro aziendale, proprio sulle risor-

se umane che ha disponibili, che sono l’unico vero patrimonio che possiede. Lo dicono i lavoratori che da mesi stanno lottando, stanno sensibilizzan-do la città perché l’Italtel è patrimonio di tutti i siciliani. Dal 13 gennaio ad oggi hanno organizzato cinque manife-stazioni all’Ars; due cortei sulla statale 113; uno all’imbocco dell’autostrada; sono andati davanti alla Prefettura a marzo; il 30 aprile hanno organizzato un’assemblea aperta; hanno partecipa-to al forum Impastato e dal 16 aprile hanno montato un gazebo davanti alla fabbrica. Non solo. Hanno lanciato un appello di solidarietà che ha raccolto 194 adesioni tra cui quelle di Andrea Camilleri, Dacia Maraini e dell’euro-parlamentare Rita Borsellino. A che serve tutto ciò? La storia della Innse di Milano ha dimostrato che la lotta dei lavoratori è utile, può essere strategi-ca. Chi è impiegato in un’azienda non può solo subire ma essere partecipe del suo destino e delle decisioni che la coinvolgono. A Milano è stato così. La forte protesta dei lavoratori che erano saliti su un carro ponte aveva attratto l’attenzione dell’intero Paese al punto che l’accordo è stato preso in accordo con gli operai. Intanto da “Filo Diretto” va la nostra attenzione e solidarietà ai lavoratori dell’Italtel. Il nostro compito è informare. Anche della Italtel.

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F i l o D i r e t t o • G i u g n o 2 0 1 0

8 Storia

Ai più curiosi la possibilità di approfondire la conoscenza del nostro risorgimento

Quale economia

Quasi quoti-dianamen-

te si sciorina-no statistiche sull’enorme dif-ferenza di red-dito individuale fra italiani del nord e “italiani del sud”, e la frase ricorrente è: “aumenta il divario, al sud sempre più po-veri al nord sempre più ricchi”. Le radici di questa situazione non sono molto lon-tane e lascio ai più curiosi la possibilità di approfondire la conoscenza del nostro risorgimento (leggete Massimo d’Aze-glio, o don Giacomo Margotti, loro c’erano). Voglio però citare solo un dato storico che forse riassume la situazione del sud al tempo dei Borboni: i titoli di stato emessi dal Regno delle due Sici-lie davano una rendita del 10%, il loro valore nominale era aumentato del 20% e li acquistavano tutti gli stati europei, quelli dei Savoia non li voleva nessuno, erano considerati carta straccia. Cavour, da illuminato ministro delle fi nanze, de-cise di stampare carta moneta senza nes-sun riscontro in oro (i geni della fi nanza li abbiamo sempre avuti), il premio fu la palma del primo stato più indebitato d’Europa. Da noi circolavano monete d’oro e d’argento ed avevano lo stesso valore nominale. Conquistare il sud fu una vera manna, i piemontesi portarono via ricchezze immense per industrializ-zare il nord, incuranti di distruggere il ben avviato tessuto imprenditoriale esi-stente nel sud che era considerato alla pari delle più avanzate società europee. Napoli era la quarta città europea e Pa-lermo era nelle primissime posizioni. Da allora siamo diventati un peso per il nord, e a ragione adesso frange politiche anelano all’autonomia fi scale (ma que-sto si doveva fare all’indomani dell’uni-tà d’Italia), al sud non c’è più niente da depredare. Adesso la nostra economia si basa su stipendi e pensioni che do-vrebbero alimentare un commercio ste-rile, non avendo dietro nessun supporto industriale territoriale. È come un cane che si morde la coda. Non produciamo niente, consumiamo ciò che le industrie del nord producono. Nessun programma politico può dare fi ducia a un popolo che ormai da troppo tempo è abituato a vivere di favori elargiti da una politica totalmente assente, il cui unico fi ne è quello di mantenere il suo “status quo”,

e che non ha nessuna aderenza con le persone e i luoghi. La classe diri-gente sembra diafana e impalpabile, nessuno ha responsabilità dei guai che ci assillano, la colpa è sempre de-gli altri (al contrario della lega nord che è profondamente cosciente delle esigenze del popolo, ne condivide gli stati d’animo e lotta con loro per ot-tenere ciò che vuole, e per questo è molto amata e sta crescendo in modo esponenziale). Non è necessario che i politici vadano in giro con quei ve-stiti scuri un po’ cimiteriali, sempre

con giacca e cravatta pure in pieno ago-sto con 30° all’ombra, e fare promesse di pinocchio a destra e a manca. Non hanno capito che si devono sbracciare e scendere davvero in piazza e partecipa-re al movimento di giustizia sociale che il popolo reclama. Cambiare direzione? Molto diffi cile… Squallide mediocrità spesso occupano posti di grande impor-tanza per le decisioni del nostro avveni-re. Scusate il sillogismo ma tutti i mali vengono dall’inizio (1860), bisognereb-

be ricominciare da dove ci hanno rotto le ossa. A questo proposito voglio ricorda-re che Tremonti durante una conferenza a Napoli presso gli industriali campani ha detto che il nord deve moltissimo al sud, si è depauperato il sud e, sono paro-le sue, “dovreste essere risarciti per ciò che si è fatto dopo l’unifi cazione”. Per-sino il presidente Berlusconi consiglia ai giovani di leggere il libro di Angela Pellicciari “Risorgimento da riscrivere”. Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia, si è detto favorevole all’abbatti-

mento di tutte le lapidi dedicate a Giu-seppe Garibaldi.

Adesso c’è da chiedersi: dove sta il benessere? Là dove la gente ha

voglia di cimentarsi rischiando soldi e tempo. Io ho avuto modo di conoscere moltissimi industriali del nord, alcuni erano fi gli di industriali ma la maggior parte era gente che da giovane aveva la-vorato come operaio in qualche industria e, appena accumulato un po’ di denaro e tanta esperienza, si metteva in proprio, arricchendo il territorio con nuove idee e di rifl esso posti di lavoro. Questa gente comunque è stata aiutata. Nelle Marche, in Lombardia e nel Veneto la regione dà soldi a chi vuol fare seriamente impre-sa. Naturalmente bisogna avere buona esperienza e ottime idee. Oltre ad aiuti in termini economici, queste regioni, desti-nano aree adatte dove poter costruire ca-pannoni con strade agevoli per il carico e lo scarico di merce. Una economia vir-tuosa non si può basare soltanto su im-pieghi comunali o statali, che producono si servizi utili ma non producono nessu-na innovazione o nuovi posti di lavoro. Dati alla portata di tutti dicono che al sud c’è una enorme sproporzione fra impie-gati nella pubblica amministrazione ed effettiva esigenza di tali lavoratori. Un impiegato costa alla comunità intorno ai 30.000 euro l’anno, avere meno impie-gati inutili e dare questi soldi alla piccola impresa farebbe nascere un capillare si-stema industriale, darebbe da subito gli stessi posti di lavoro e ci si potrebbe, a ragione, aspettare una notevole crescita occupazionale aggiuntiva. Ricordiamoci che con l’inevitabile avvento del federa-lismo fi scale le regioni che garantiranno maggiore benessere ai propri cittadini saranno quelle capaci di produrre un adeguato PIL. Già, il PIL questo scono-sciuto, mi chiedo quanti politici sanno cos’è effettivamente. Non siete curiosi di sapere cosa dicono? A questo propo-sito vorrei spendere due parole su questo PIL, esso è il risultato della differenza fra la ricchezza prodotta dall’industria e le spese dello stato/regioni. Appare chiara la supremazia della produzione industria-le, ma di questo se volete ne parleremo una prossima volta. Adesso vorrei urlare le parole che Dante ha messo in bocca ad Ulisse, ma riferite a noi isolani “Oh siciliani, considerate la vostra semenza, fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”.

Giovanni [email protected]

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FD

Il nostro paese, parlo dell’Italia, appa-re negli ultimi anni particolarmente

incline a dimenticare, sonnecchiando in maniera disinteressata rispetto alla no-stra storia più recente.E per sottolineare l’importanza della memoria storica invito i nostri lettori a rifl ettere sulla seguente descrizione.

“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed al-luminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri ... Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina..... Fanno molti fi gli che faticano a mante-nere .... Dicono che siano dediti al furto e, se ostacola-ti, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade peri-feriche......”

Sembra inverosimile, ma non si parla degli immigrati di oggi. Il testo, le poche fra-si che riporto, è uno stralcio della relazione dell’Ispet-torato per l’immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani ne-gli Stati Uniti d’America, Ottobre 1912. La conclusio-ne prescrive una maggiore selettività, per consentire l’ingresso a veneti e lombardi “tardi di comprendonio ed ignoranti ma disposti più di altri a lavorare” (in America ave-

vano già le idee chiare sugli antenati dei leghisti?), ma procedere all’espulsione di tutti gli altri, prevalentemente quelli provenienti dal sud dell’Italia, per la si-curezza del paese.Questa premessa è doverosa per fron-teggiare la facile tendenza all’oblio del popolo italiano, come la recente legi-slazione relativa all’immigrazione con-ferma. La normativa vigente, ingiusta di per sé, inumana e irrispettosa dei più elementari diritti della persona, provo-ca un fenomeno ancora più grave ed in-quietante, sintetizzato dal titolo di que-sto articolo. Alcune famiglie immigrate vivono sul territorio italiano grazie al lavoro del capofamiglia che, messo in

regola dal proprio datore di lavoro, in maniera reale o fi ttizia, questo è un altro problema, ottiene un permesso di sog-giorno per sé, per la moglie ed i fi gli. Se il menage familiare non funziona come dovrebbe, se intervengono problemi di violenza intrafamiliare, la donna immi-grata è spesso costretta a subire il ricat-to di una situazione senza via d’uscita, perché o sceglie di sopportare la vio-lenza o sceglie la clandestinità. La se-parazione dal coniuge infatti comporta automaticamente la perdita del diritto a soggiornare in Italia, acquisito grazie al lavoro regolare del marito.Ed ecco allora il paradosso di donne che pur vivendo da anni sul nostro territo-rio sono per legge costrette a tornarsene nel paese di provenienza, a meno che non abbiano a loro volta la fortuna di

trovare un lavoro regolare. Ed il fatto di avere dei fi gli minori non aiuta, perché, pur essendo le donne ad avere in affi da-mento i fi gli, in caso di comportamento, diciamo, irrispettoso del coniuge, la per-manenza viene autorizzata, se richiesta all’Autorità Giudiziaria Minorile, solo se si è in grado di dimostrare che per reali problematiche psico-fi siche è op-portuno che i minori restino in Italia. Ma si tratta comunque di un’autoriz-zazione che va convertita in permesso di soggiorno dalla Questura, con ovvie diffi coltà, lungaggini burocratiche ed ostacoli determinati da pericolosi at-teggiamenti di diffi denza e chiusura,

dovuti al particolare momento storico che attraversiamo.Anche a Monreale ci sono delle donne che, in Italia da più di 10 anni, vivono questa condizione di clandestinità e si ritrovano ad abitare un paese che non le vuo-le e che cancella la loro dignità, rendendole doppiamente schia-ve. Lavorano “in nero” come colf nelle nostre belle case borghesi, si occupano dei fi gli e cercano di limitare all’indi-spensabile i propri movimenti, perché è meglio non farsi vede-re troppo ed evitare di incorrere in chi, chiamato a richiederne i documenti, potrebbe scoprirne la clandestinità. Lontane quindi anche dagli ospedali e costrette ad acquistare i farmaci per sé ed i propri fi gli, si rendono conto che sarebbe meglio tornare nel proprio paese, ma spesso i fi -gli non vogliono, perché il loro

paese, essendo nati in Italia, non lo co-noscono neppure. Forse un giorno riu-sciremo a raccontare la storia di una di queste donne “invisibili”, se sarà pos-sibile, se riusciremo a rassicurarla ed a tirarla fuori dalla condizione di perenne paura nella quale è costretta a vivere. E forse soltanto dopo che riuscirà ad ave-re un permesso di soggiorno rilasciato a seguito di condizione lavorativa regola-re, l’unico al quale la normativa vigente riconosce dignità.Sembrano storie lontane, eppure sono vicine a noi e ci confermano che come sempre la donna è l’anello più debole della catena sociale, certo non per scelta divina, ma per precise scelte umane che non ci fanno onore.

Maria Daniela Miceli

SE SEI DONNA ... ED ANCHE IMMIGRATA

Cultura

Ellis Island: la maggiore frontiera d’ingresso per gli immigranti che sbarcavano negli Stati Uniti

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RedazioneDirettore Editoriale

Luigi GULLODirettore Responsabile

Alex CORLAZZOLIRedattrice

Piera AUTOVINO Impaginazione e Grafica

Domenico GARLISIRosolino BUCCERI

Fotografo Luciano BUSICCHIA

Hanno collaboratoSalvatoreTrifirò,

Giovanni Bucceri, Daniele Russo, Maria Rita Carrà, Barbara La Barbera

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Democrazia faticosaDa alcuni mesi si è messo in moto a

Monreale un processo di coinvol-gimento del mondo dell’associazion-smo, per precisa volontà del Vicesin-daco Salvino Caputo, il cui obiettivo sembrerebbe voler creare delle relazio-ni, delle connessioni, una specie di gio-co ad incastro che permetta :- all’amministrazione di coinvolgere nelle proprie azioni sociali e culturali la cittadinanza, quella attiva che crede nella partecipazione e, per farlo, con-voglia le proprie istanze ed energie nel-le associazioni;- alle associazioni di poter presenta-re delle proposte o, comunque, poter esprimere il proprio pensiero su quel-la che è la strategia politico - sociale - culturale dell’Amministrazione, ar-ricchendola e qualifi candola.Un progetto di partecipazione quindi di largo respiro, anche per capitalizzare esperienze, vocazioni e professionalità del territorio.Il problema è che dopo una serie di ri-unioni estenuanti ed impegnative, con

e senza la presenza dell’Amministra-zione, per la defi nizione dello statuto e quant’altro necessario per passare alla fase attuativa, dopo alcuni mesi di as-soluto silenzio abbiamo recentemente saputo che la costituzione di quest’or-ganismo sarà a breve (????) sottoposta al vaglio del Consiglio Comunale.Intanto è passata la festa del 3 maggio, primo evento culturale, per il quale la consulta delle associazioni avrebbe potuto essere coinvolta, che ha avuto luogo come ogni anno, con lo stesso mercatino per le strade, carretti folclo-ristici, bande e concerti ... insomma niente di nuovo, nessuna attività fi na-lizzata a rilanciare il territorio, attraver-so un evento così fortemente radicato nelle tradizioni e nell’immaginario del monrealese. Anzi con l’aggravante che improv-visamente ha fatto la sua comparsa un direttore artistico, nominato pro-prio per la realizzazione della festa, il prof. Nocera, già in auge durante la prima amministrazione Caputo (si

voglia perdonare l’ironia), durante la quale da assessore aveva occupato un’ala del Complesso Guglielmo con una fondazione, che porta il suo nome e raccoglie parte della sua produzione artistica. Azione molto generosa, forse, interessata pure, in altre parole un’ope-razione di marketing. Perché certo nulla da obiettare alla professionali-tà di un docente all’Accademia delle Belle Arti, ma sicuramente con questa iniziativa il prof. Nocera è riuscito ad assicurarsi una vetrina di tutto rispetto ed ha lasciato la propria arte ai poste-ri. Ci domandiamo se sia in assoluto il miglior artista monrealese e se anche agli altri vengono assicurate le stesse opportunità.Ma tornando al ruolo delle associazio-ni, attendiamo che il Consiglio Comu-nale esperisca i necessari passaggi, nel-la speranza che anche in questo paese si possa parlare di democrazia e parte-cipazione.

Joe Rosano

Il vizio della memoriaDi Alex Corlazzoli

Ogni volta che qualche amico passa da Monreale, suggerisco di visitare

la nostra città guardando la magnifi -ca Cattedrale ma anche le lapidi che sono nelle nostre strade. Lo scor-so 4 maggio, forse qualcuno non se ne sarà accorto, ma è stato posto un nuovo epitaffi o sul “corso”. Lì dove nel 1980 il capitano Basile fu crivellato dai colpi di tre killer della mafi a, si è fatta di nuovo memoria. Ma con il Vescovo, i nuovi verti-ci dell’Arma, i politici non c’era la fi glia del capitano. Barbara Basile, invitata alla cerimonia, è rimasta a Milano. L’ha scritto Laura Anello su “La stampa” di mercoledì 5 maggio. Da cronista attenta ha notato che tra i famigliari non c’erano la fi glia e la moglie del capitano. Loro a Monre-ale, dove hanno vissuto, dove quel 4 maggio hanno sentito gli spari e visto la gente fuggire, non vogliono più tor-nare. Barbara aveva 4 anni quando papà Emanuele venne ucciso dai colpi di tre mafi osi che gli volevano far pagare le intuizioni sui corleonesi e quella peri-colosa alleanza con Paolo Borsellino. Barbara era in braccio al papà, “si salvò

protetta da un’agendina con la coperti-na di argento massiccio, in cui si confi c-cò il proiettile”, scrive la Anello su “La Stampa”. Non parlò per tre giorni. E

oggi continua a stare zitta. Lavora a Mi-lano. Sta per sposarsi. Ma in Sicilia non vuole tornare. A lei va il nostro rispetto per questa scelta. Forse dovremmo noi monrealesi quando passiamo di fronte a quella lapide essere meno indifferen-ti. Forse, senza vergogna di raccontare

di essere nati in una città dove la mafi a c’è, dovremmo dire ai nostri fi gli, tra una “passiata” e l’altra, chi era il capita-no Emanuele Basile.

Paolo Borsellino che con Basile ave-va lavorato lo capì subito. E dopo quell’omicidio non si fermò. Il gior-nalista Umberto Lucentini nel libro “Paolo Borsellino” (Edizioni Pao-line) riportando le parole della mo-glie del magistrato scrive: “Paolo è in casa quando un collega gli tele-fona per dirgli cos’è successo. (…). Comincia a piangere, a dirotto. Da quella sera la sua vita, la nostra vita, cambia. (…). Da quel momento, vive con un impulso nuovo il suo lavoro. Ha un momento di sbandamento, ma ha capito che bisogna andare avanti e combattere con tutta la determina-zione possibile”. A noi oggi il dovere di avere il vizio della memoria. Chiediamoci: quanti sono i bambini della scuola primaria

e media che conoscono cos’è accaduto quel 4 maggio 1980? A noi monrealesi il compito dopo trent’anni di mostrare a Barbara che a Monreale c’è ancora chi fa vivere suo padre. Non solo il 4 maggio.

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IMPORTANTI NOVITA’ PER LA SCUOLA P. NOVELLIRiceviamo dal Comitato per il Pietro Novelli, e volentieri pubblichiamo, un aggiornamento sullo stato dei lavori

Il giorno 21 maggio 2010 il Comita-to genitori per la scuola P. Novelli

ha ritenuto di convocare una riunione presso l’Aula Consiliare, con i geni-tori e la partecipazione del Sindaco e dell’amministrazione comunale, per fare il punto della situazione, visto che l’anno scolastico volge al termine e non è stata ricevuta comunicazione alcuna sull’esito dei carotaggi effettuati nel-le prime due settimane di marzo, i cui esiti avrebbero dovuto pervenire il 12 Aprile.Il Sindaco, intervenendo nella discus-sione, ha comunicato all’assemblea che, benché la coincidenza risulti dav-

vero singolare, la relazione sui carotag-gi è giunta al suo uffi cio due ore prima della riunione e che da essa si evince che la struttura è in buono/ottimo sta-to. L’amministrazione si impegnerà a ristrutturare il tetto cominciando i la-vori, probabilmente, nel mese di luglio affi nché l’anno scolastico 2010/2011 cominci regolarmente.Per ulteriori delucidazioni tecniche è intervenuto anche l’Ing. Cassarà, il quale ha spiegato che gli interventi ri-guarderanno la struttura (per renderla antisismica) e conseguentemente il tet-to. Entrambi hanno confermato che il progetto è pronto e che sarà presentato tra circa 20gg.Per quel che concerne i fi nanziamen-ti di quest’opera, è intervenuto l’On. Tonino Russo (membro della commis-sione cultura della Camera dei Depu-tati) che ha spiegato che il C.I.P.E. la settimana scorsa ha approvato un Piano di interventi straordinario per le scuole italiane, attingendo dai fondi F.A.S. e, per quel che ci riguarda, alla scuola P. Novelli saranno erogati 400.000 euro. Inoltre la Protezione Civile (che era in-tervenuta a gennaio aprendo le quattro

aule al secondo piano) ha promesso al Sindaco che avrebbe stanziato una som-ma che al massimo potrebbe raggiunge-re i 150.000 euro per la stessa scuola. Concludendo, l’On Russo ha chiesto al Sindaco di convocare per venerdì 28 maggio la conferenza dei Servizi tra tut-ti gli organismi coinvolti, promettendo l’invito anche ad una delegazione del Comitato genitori, per affrontare nei dettagli il piano di interventi.Concludiamo ringraziando l’esiguo nu-mero di partecipanti all’assemblea con il motto “meglio pochi ma buoni!” Il comitato, comunque, continuerà a pres-sare l’amministrazione perché la scuola sia ristrutturata e perché il diritto allo studio sia garantito.Qualunque novità, in merito a questa vicenda, il Comitato la comunicherà ai genitori attraverso la bacheca affi ssa sul portone principale della scuola.Chiunque avesse domande da porgere, può scrivere un’ e-mail a comitatopno-velli @fastwebmail.it

Il Comitato per la scuola P. Novelli

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FD

Luogo Comune

CALCIO, CAMPIONATO JUNIORES DILETTANTI 2009/2010, FASE NAZIONALESvanisce, per quest’anno, il sogno dei

nostri ragazzi! 23/05/2010 Girone H: Audace città di Monreale VS Bocale Calcio di Reggio Calabria: 2 a 1 ma non basta!I ragazzi scendono in campo con il ner-vosismo e l’ansia dovuti al necessario recupero della perdita subita, all’andata, a Reggio Calabria per 1 a 0.Durante il primo tempo non assistiamo ad un gioco di squadra. Il desiderio di protagonismo di alcuni dei titolari schie-rati in campo, impedisce una buona co-struzione del gioco, causando una debo-lezza difensiva che permette al Bocale di passare in vantaggio. Discutibile è la formazione!Durante il secondo tempo assistiamo all’espulsione di Mirko Giordano per doppia ammonizione, nonostante ciò la partita prende una piega positiva: le azio-ni di gioco si svolgono, perlopiù davanti

alla porta avversaria; il pareggio nasce dallo sviluppo di una mischia e viene se-gnato da Danilo Marcoccio; il goal del 2 a 1 viene segnato da Giuseppe Virga su assist, al bacio, di Daniele Russo. I tifosi cominciano a crederci e anche la squa-dra, ma il 3 a 1 risolutivo, che permetterebbe il passaggio alla fase successiva, non arriva.Viene bloccata, così ai nostri, la corsa al campionato nazionale da una squadra, il Bocale, che ha permesso tanto, sia in casa che fuori casa. Le “buone azioni” dei nostri, comunque, non sono mancate, dal “fair play” di Russo che mette fuori il pallone per faci-litare i soccorsi all’avversario, alla generosità e spirito di sa-crifi cio di Giuseppe Blandino, il capitano, e dei ragazzi rimasti

in panchina pur avendo forma e qualità atletiche per essere messi in campo e so-stituire altri, momentaneamente, meno attenti.

Piera Autovinop.autovino.fi [email protected]

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...continua da pag.1 “Movimento per l’acqua pubblica” per la raccolta, fra aprile e luglio 2010, di circa seicentomila fi rme necessarie per indi-re un referendum abrogativo della legge Ronchi di privatizzazione dei servizi idri-ci.La sezione monrealese del movimento ha visto la partecipazione attiva di varie associazioni del territorio. Tra i partiti vi è stata l’adesione solo dell’Italia Dei Va-lori, che a livello nazionale ha scelto di contrastare la privatizzazione anche per via referendaria. Il PD, che ha proposto l’emendamento nella fi nanziaria siciliana, in tutta Italia non ha invece aderito alla campagna referendaria. Si sono anche astenuti sia l’UDC che il PDL cosiddetto lealista, che al parlamento regionale, in-seguendo logiche di parte più che di con-vinzione politica, hanno marciato contro la riforma voluta dal governo e dal PD, ma, cosa ancora più signifi cativa, contro il volere ampiamente diffuso dei cittadini. Ben 140 Consigli Comunali dell’isola, e tra questi anche quello monrealese, han-no deliberato la proposta di legge d’ini-ziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua. Non è però molto chiara la posizione assunta dalla giunta della cit-tadina normanna. E’ il gioco demagogico delle tre carte. Come già verifi catosi nel caso del progetto di autonomia di Piop-po, una cosa è ciò che si dice, un’altra ciò che si mette in cantiere. Mentre il sindaco Di Matteo, cavalcando l’onda emotiva, si è subito apprestato a ricoprire Monreale di manifesti per dichiarare a chiare let-tere che l’acqua deve rimanere pubblica, il comportamento del numero due della Sua amministrazione è stato diametral-mente opposto. Al dibattimento tenutosi all’ARS, Salvino Caputo, leale membro del PDL lealista, ormai in aperto con-trasto con l’ala del PDL Sicilia e con il presidente della regione siciliana Lom-bardo, ha sottolineato l’incostituzionalità della riforma di ripubblicizzazione ed il

suo contrasto con le normative italiane e europee. Ha accusato il governo regio-nale di porre in essere “una presa in giro nei confronti dell’opinione pubblica con quest’approvazione di facciata, ingan-nevole e demagogica”. Il leale deputato dovrebbe spiegare ai cittadini monrea-lesi la coerenza tra la posizione politica assunta in veste di deputato regionale e quella espressa in veste di vicesindaco. Al sindaco Di Matteo non rimane che fare una verifi ca di giunta per valutare la lealtà all’interno della giunta e la con-vergenza di idee con il proprio vicesin-daco.Laddove si è proceduto alla privatizza-zione della gestione dei servizi idrici si è potuto assistere ad un immediato aumento delle tariffe idriche, senza es-servi stato un corrispettivo aumento degli investimenti per il miglioramento della rete e quindi della qualità del ser-vizio fornito. Ma si sa che gli interessi economici che girano intorno agli ATO sono enormi e costituiscono una ghiotta occasione per gruppi economici e con-sorterie territoriali. L’affare dell’acqua ha in Sicilia dimensioni inedite. Sono in gioco infatti 5,8 miliardi di euro, da am-ministrare in trenta anni, con interventi a fondo perduto dell’Unione Europea per più di un miliardo di euro. La vit-toria sbandierata dai 140 sindaci sicilia-ni sarà tale se dimostreranno di sapere avviare progetti per accaparrarsi questo fi ume di denaro per ristrutturare la rete e rendere effi ciente la gestione pubblica. Costituirà un’opportunità di lavoro per i tanti lavoratori delle ditte impegnate nella ristrutturazione e potrà essere un fi ore all’occhiello ed una cartina di tor-nasole per quelle amministrazioni che si saranno dimostrate capaci di affrontare la sfi da.Se così non sarà la ripubblicizzazione si potrà rivelare un boomerang politico, perché, come prevede la legge, i costi di gestione dei servizi idrici vanno coperti dagli introiti tariffari e quindi sarà inevi-tabile l’aumento della tariffa dell’acqua del sindaco.

Luigi Gullol.gullo.fi [email protected]

L’acqua torna al sindaco

Giornata Mondiale dell’Ambiente 5 Giugno 2010

Il 5 Giugno di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambien-te (W.E.D. – World Environment Day), organizzata dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP – United Nations Environ-ment Programme). Il tema chiave della celebrazione di quest’anno è l’urgente necessità di migliorare la gestione del patrimonio mondia-le, delle specie e degli ecosistemi. Lo slogan della Giornata mondiale dell’Ambiente 2010 è infatti “Mol-te Specie, Un Pianeta, Un Futuro”. L’Obiettivo principale è quello di mobilitare cittadini, associazioni ed istituzioni per realizzare un’am-pia gamma di azioni fi nalizzate alla conservazione della biodiversità. ARCI Sicilia, attraverso il Circolo Controcampo di Monreale, parteci-pa alla Giornata, mobilitando l’as-sociazionismo e non solo. Per le specifi che del territorio sono stati individuati 5 temi di interven-to:

- Rifi uti zero (recupero, riuso ecc ...);- Energie alternative;- Legalità e sviluppo;- Turismo sostenibile e responsabile;- Prodotti a km 0,00.

L’evento si svolgerà nel pomerig-gio del 5 giugno p.v., a partire dalle ore 16,00 e sino alle ore 24,00, nel-la piazza Guglielmo II. Nel corso della giornata, oltre a momenti di dibattito aperto con la cittadinanza e distribuzione di materiale infor-mativo, sono previsti anche mo-menti di animazione per bambini e ragazzi sulle tematiche ambientali nonché la proiezione di fi lmati sui temi individuati.L’obiettivo è quello di sensibiliz-zare sopratutto le nuove genera-zioni sui temi della esigenza della conservazione della biodiversità e conseguentemente della tutela del nostro ambiente.

Per informazioni e contatti: [email protected].