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LdP: strategia di intervento

� Intervento multidisciplinare integrato

� Terapia delle cause di riduzione della mobilità

� Ausili antidecubito

� Nursing - Triade dell’esame obiettivo infermieristico (Osservare – Toccare – Sentire)

� Terapie medico – chirurgiche

La scelta adeguata di una superficie d’appoggio fa parte degli interventi messi in atto per la prevenzione e la cura LdD.

Va posta attenzione alle superfici utilizzate in tutto il percorso di cura (letto di degenza, lettini operatori, barelle delle ambulanze, carrozzine, presidi a domicilio…)

(RCN 2000)

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Ogni individuo valutato a rischio di sviluppare LdD dovrebbe essere posizionato su un dispositivo che riduca la pressione.

Individuato il soggetto a rischio, è necessario procedere ad un’anamnesi specifica del paziente che metta in evidenza:

�le abitudini di vita

�le caratteristiche dell’ambiente in cui vive

�La presenza di un care – giver

Allo scopo di scegliere il presidio più adeguato.

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� È importante, per una buona riuscita del nostro intervento e una ottimizzazione delle risorse, rapportare i dati rilevati attraverso la compilazione della scala di Braden con le esigenze del paziente.

� La consultazione delle schede tecniche degli ausili antidecubitoed il nomenclatore tariffario ci guideranno in una scelta migliore.

� È competenza dell’Infermiere raccogliere i dati relativi alle caratteristiche cliniche del paziente e dell’ambiente in cui vive, che permetteranno al medico prescrittore di indirizzarsi meglio nella scelta dell’ausilio idoneo.

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Gli ausili antidecubito da soli non sono in grado di prevenire una lesione da decubito ma:

riducono il lavoro degli operatori

e migliorano la qualità di vita del paziente.

Programmi di mobilizzazione attiva e passiva.

Eventuale adozione di schede infermieristiche di mobilizzazione.

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Presidi per postura

�Archetti alza coperta

�Sponde di contenimento

�Reggispalle se il letto non è articolato

�Staffe con trapezio

�Asse di scorrimento per i passaggi posturali

�Cuscini e cunei per evitare il piede equino

�Teli di scorrimento a basso attrito per la rotazione e riposizionamento

�Gambale di protezione e di scarico del tallone

Presidi per proteggere la cute

�Protettivi cutanei e creme barriera (ossido zinco, crema base e miele)

�Film di poliuretano

�Idrocolloidi sottili

Presidi per la gestione dell’incontinenza

Anal Plug / Urocondom

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Presidi per ridurre il carico pressorio

�Cuscini per carrozzina (acqua, aria, gel, gomma piuma, tutti conspessori di almeno 10 cm.)

�Sovramaterassi e materassi:

•Acqua (poco usati)

•Aria con gonfiaggio alternato

•Fibra cava siliconata / con inserti asportabili

•Ventilato in espanso

•Poliuretani (meglio distribuito il peso del paziente sul piano d’appoggio)

- Letti: articolati basculanti / fluidizzanti

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Sistemi di rotazione e posizionamentoTelo, Pad monouso più cunei di posizionamento.

Telo per la mobilizzazione e il posizionamento.Aiuta a minimizzare l’attrito favorendo lo scorrimento del paziente (shear force)Dotato di maniglie per facilitare la mobilizzazione del paziente

Pad altamente traspirante. Regola il calore e umidità del corpo. Materiale super assorbente

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Cunei di posizionamentoVantaggi per il paziente

Aiuta prevenire le UdP sacrale scaricando l’osso sacro

Mantiene il paziente posizionato correttamente anche con una postura angolare di 30°

Vantaggi per l’operatore

Questo sistema aiuta il personale a seguire più facilmente le linee guida di prevenzione

Richiede un minor numero di operatori

Minor tempo di cura necessarioDiminuisce la pressione sulla schiena dell’operatore, polsi e spalle

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Gambale di protezione e di scarico del tallone

Vantaggi

Previene le ulcere del tallone: scarica completamente il tallone donandoli una costante e totale assenza di pressione

Previene le contratture da flessione plantare

Evita strappi e contratture, aiuta a prevenire l’accorciamento del tendine di Achille (piede a 90° con paziente allettato)

Previene la caduta del piede e la rotazione laterale della gamba riducendo i rischi di infiammazione al nervo peroneale

Scopo:

Minimizza la pressione, frizione e scivolamento del piede e del tallone.

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• Azioni di riposizionamento dovrebbero essere intraprese per ridurre la durata e l’entità della pressione su aree vulnerabili.

• L’utilizzo di riposizionamento come strategia di prevenzione deve tener in considerazione le condizioni del paziente e la superficie di supporto

Evitare di sottoporre la pelle a forze di compressione e sfregamento

Riposizionamento deve essere effettuato utilizzando un inclinazione di 30°°°° (alternativamente, lato destro, posteriore, lato sinistro)

Linee Guida: riposizionamento

Panello di consulenza europea e nazionale UdP

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Intervenire attivamente sulle cause estrinseche

�Riduce e ridistribuisce la pressione (buona deformabilitàadattamento)

�Utilizza materiali materiali a basso coefficiente d’attrito e di stiramento

�Favorisce dispersione di calore e umidità (evita la macerazione)

Fornisce sostegno, garantisce il movimento, postura corretta, la maneggevolezza e la sicurezza.

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Per scegliere la superficie più idonea è consigliabile avvalersi di strumenti validati come le scale di valutazione (Braden, Norton, Waterloo … ) ma la letteratura scientifica e le linee guida raccomandano ….

“la decisione per la scelta di quale presidio utilizzare dovrebbe essere basata sulla valutazione complessiva dell’individuo e non solamente sulla scala di valutazione del rischio”

L’utilizzo delle scale si affianca ma non sostituisce il giudizio clinico…

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� Il livello di rischio basso, medio, alto

� Lo stato generale di salute del paziente (acuzie, compenso, cronicità)

� Il comfort per il paziente e per l’operatore

� Mobilità residua possibilità di pianificazione un programma di cambio posturale

� Il contesto (ospedale, struttura residenziale e domicilio)linee guida RCN 2001

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� Stabilità della posizione (assenza della sensazione di galleggiamento, instabilità)

� Mantenimento dell’autonomia residua

� Comfort termico

� Mantenimento della postura corretta a letto e da seduto (no scivolamento, no perdita d’equilibrio)

� Silenziosità – assenza di vibrazione delle pompe

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� Tipologia di letto

(dimensioni, presenza di snodi, altezza da terra)

� Aspetto assistenziale

� Facilità di pulizia e manutenzione

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� I dispositivi antidecubito possono essere forniti da SSN agli aventi diritto secondo le modalità previste dal D.M. n. 332 del 27-08- 99 del Ministero del Ministero della Sanità

� Il Nomenclatore Tariffario (NT) è lo strumento normativo che cataloga gli ausili contrassegnandoli con un codice identificativo ne regolamenta la prescrizione.

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� Supporti che servono a scaricare la pressione di contatto esercitata dal corpo su di una superficie.

Peso del paziente

Area superficie d’appoggio

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Lo scarico della pressione può avvenire con modalità e tecnologie diverse

Diminuzione o eliminazione delle pressioni (corrispondenza delle sezioni sgonfie)

Distribuzione del peso su una superficie più ampia Adattamento della superficie al corpo

� �

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� Nel Nomenclatore Tariffario i presidi antidecubito sono contrassegnati con un codice identificativo cui corrisponde una tariffa che è la cifra che il SSN èdisponibile a corrispondere al fornitore.

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� Densità (per le schiume): determina il comfort, capacità di supporto, consistenza e durata, (almeno 40 kg/m3)

� Resilienza: è la resa elastica di un polimero supportando il peso

� Altezza: evitare che il paziente tocchi il fondo, sovramaterassialmeno 10 cm, materassi 14 cm, sup. ad aria diametro delle celle almeno 10 cm

� Affondamento: è il grado di schiacciamento della superficie

� Memoria: capacità di ricordare la forma del corpo (memoria veloce – lenta) >veloce di ritorno > pressione esercita sulle zone corporee. Preferibili sup a memoria lenta

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� Esistono sistemi molto sofisticati per rilevare le P di contatto, ma si può adottare un metodo molto efficace basta mettere una mano sotto le parti sporgenti del corpo e sentire se il supporto mantiene una buona elasticità.

� Adeguatezza della superficie rispetto al peso paziente

� Evitare fenomeno del botton out = affondamento

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� Presenza allarmi acustici / visiva

� Ingombro / peso / dimensioni

� Portata terapeutica

� Presenza di sensori per la rivelazione automatica pressioni

� CPR per lo sgonfiaggio rapido

� Silenziosità

� Conformità alle norme di sicurezza

� Autonomia di alimentazione in caso di disconnessione elettrica

� Costo / efficacia di acquisto o noleggio

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� Impermeabile ai liquidi, permeabile all’aria e al vapore

� Elasticità bidirezionale (per evitare l’effetto amaca)

� Repellente agli odori, antibatterico

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� Effetto provocato dalla presenza di copertura anelastica che annulla in parte la ridistribuzione del peso

Attenzione azione di rimboccamento delle lenzuola!

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Superfici statiche

Superfici dinamiche

Letto fluidizzato

Schiume GelAcqua Fibra cava

Aria a p staticaCessione d’aria

Aria a pressione alternata

Bassa tecnologia

Alta tecnologia

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� Polimeri sintetici / poliuretano espanso

� Riducono la pressione di contatto attraverso la distribuzione del carico su una superficie più ampia

Densità omogenea o differenziata per strati o zone corporee

Spessore e memoria

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� Materasso che si “conforma” al corpo della persona che vi si sdraia, adeguandosi lentamente ad ogni curva del corpo in appoggio grazie alla caratteristica “viscoelastica”.

� A bassa memoria

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� Rischio medio

� Rischio alto ma in condizioni di stabilità clinica

� Come intermedio dopo utilizzo di materassi ad aria per alto rischio

� In fase post acuta per favorire programma di autonomia (trasferimenti, vestizione), portata da 40 kg a oltre 120 kg

In tutti i casi associato ad un programma di mobilizzazione o a una motilità residua del paziente

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� Costituito da fibre di poliestre, cave internamente, con supesterna siliconata contenute in cilindri di cotone

� A seconda del diametro delle fibre migliora l’efficacia e la durata

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� Rischio medio

� Con lesioni I e II stadio ma in condizioni fisiche generali discrete

� Portata senza base in espanso 50 kg, con base 85 kg

� Paziente con una mobilità residua o con cambi posturali garantiti

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� Il paziente non può muoversi con facilità

� Senso di galleggiamento

� Il liquido non è riscaldato epuò produrre un fastidioso raffreddamento

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� In questo gruppo rientra un ampia gamma di prodotti con caratteristiche, costo / efficacia molto variabili

Camere uniche o più celle riempite d’aria

A pressione staticaA pressione alternata A cessione d’aria con sensori

Superficie ad aria fluidizzata

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� È un sovramaterasso in materiale plastico composto da celle d’aria poco traspirante, portata limitata, si rompe facilmente

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� Celle a tenuta stagna che si gonfiano e si sgonfiano con diminuzione / eliminazione delle pressioni nelle sezioni sgonfie.

� Necessita di un materasso standard come base d’appoggio.

� Rischio medio

• INDICATO NEI PAZIENTI CON INDICE DI BRADEN >12/13 LdD STADIO I- II

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�Rischio Medio-alto anche in pazienti instabili

�Indicato nei pazienti con Indice di Braden <13 oppure

�LdD stadio III-IV

�Necessita di un materasso di basso spessore come base d’appoggio.

�Se il paziente non può variare la sua postura

�Essendo molto alto diminuisce efficacia di contenimento delle sponde.

CHAIRMAN AD - 1400

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• Scarica costantemente le pressioni di appoggio senza alternare le zone di scarico e carico.

• Migliora il flusso sanguigno e linfatico.

• Dotato di pulsoterapia (efficace nella gestione dell’edema e del dolore)

• Rischio alto / altissimo

• INDICATO NEI PAZIENTI CON INDICE DI BRADEN <9 CON LdD STADIO III - IV

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X- sensor

Permette di comparare diversi cuscini e verificare il prodotto più adatto a garantire la prevenzione sulle lesioni da decubito, o per controllare diversità di pressioni dopo una postura personalizzata all’utente.

Le pressioni variano a seconda

•Delle conformazione fisica e del peso del paziente•Del tipo del cuscino•Del tipo di carrozzina e dell’assetto

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� Inserire sempre le dimensioni:

Larghezza x profondità

� L’altezza va indicata nei cuscini a bolle d’aria

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�Guanti pieni di acqua

�Vello sintetico o naturale di pecora

�Dispositivi circolari per i talloni (II RCN 2000)

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� Utilizzare una superficie di supporto statica se il paziente può assumere diverse posizioni senza giacere sulla lesione (mobilità residua presente o cambi di postura garantiti), con cute integra o lesioni 1° - 2° stadio e senza toccare il fondo (B)

� Utilizzare superfici dinamiche se il paziente non può variare la sua postura, se tocca il fondo o se la piaga ben curata non tende alla guarigione (B).

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