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SOLLECITAZIONI SEMPLICI A2 1 Meccanica, Macchine ed Energia – articolazione Energia 2 – Giuseppe Anzalone, Paolo Bassignana, Giuseppe Brafa Musicoro • Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. Solidi a sezione variabile Nelle costruzioni di macchine è frequente l’uso di corpi sollecitati a tra- zione o a compressione, che presentano sezioni variabili in modo gra- duale o brusco. Nei corpi le cui sezioni variano con gradualità, le tensioni si distri- buiscono in modo uniforme in ogni sezione; tuttavia, poiché le sezioni hanno aree differenti, le tensioni assumono valori diversi da sezione a sezione (4Fig. 2.5 ). Pertanto, la sezione pericolosa da verificare a resi- stenza è quella che ha l’area minore. Fig. 2.5 Solido a sezione gradualmente variabile, sollecitato a trazione. Nei corpi che presentano intagli o brusche variazioni di sezione, le ten- sioni non si distribuiscono in modo uniforme, ma si concentrano nelle sezioni S prossime alla discontinuità (4Fig. 2.6 ). Quindi, al contorno della sezione ristretta S, la tensione massima σ max è maggiore della tensione nominale σ n che si avrebbe con una distri- buzione uniforme; il suo valore è espresso dalla seguente formula: σ σ max = K t n [2.11] in cui K t , detto fattore teorico di concentrazione delle tensioni per effetto di intaglio, o semplicemente fattore di intaglio teorico, è un coefficiente numerico che dipende dalla forma ma non dalle dimen- sioni del corpo in esame. I valori di K t sono riportati dai manuali tecnici. Nei diagrammi rap- presentati nella figura 1.22 sono riportati, come esempio, i valori di K t per due forme di corpi cilindrici che ricorrono di frequente nelle costru- zioni meccaniche. Osservazione: poiché i valori sperimentali di K t sono dedotti in campo perfettamente elastico, i materiali fragili, che arrivano a rottura senza quasi presentare deformazioni plastiche, sono molto sensibili al feno- meno della concentrazione delle tensioni. I materiali metallici duttili invece, nel caso di sollecitazioni statiche, non risentono di tale fenomeno, quindi si può considerare K t = 1. Anche la ghisa grigia, pur essendo un materiale fragile, non risente del fenomeno della concentrazione delle tensioni, poiché sulla resistenza a trazione influisce già negativamente la sua struttura a lamelle.

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solidi a sezione variabile

Nelle costruzioni di macchine è frequente l’uso di corpi sollecitati a tra­zione o a compressione, che presentano sezioni variabili in modo gra­duale o brusco.

Nei corpi le cui sezioni variano con gradualità, le tensioni si distri­buiscono in modo uniforme in ogni sezione; tuttavia, poiché le sezioni hanno aree differenti, le tensioni assumono valori diversi da sezione a sezione (4Fig. 2.5). Pertanto, la sezione pericolosa da verificare a resi­stenza è quella che ha l’area minore.

Fig. 2.5 Solido a sezione gradualmente variabile, sollecitato a trazione.

Nei corpi che presentano intagli o brusche variazioni di sezione, le ten­sioni non si distribuiscono in modo uniforme, ma si concentrano nelle sezioni S prossime alla discontinuità (4Fig. 2.6).

Quindi, al contorno della sezione ristretta S, la tensione massima σmax è mag giore della tensione nominale σn che si avrebbe con una distri­buzione uni forme; il suo valore è espresso dalla seguente formula:

σ σmax = Kt n

[2.11]

in cui Kt, detto fattore teorico di concentrazione delle tensioni per effetto di intaglio, o semplicemente fattore di intaglio teorico, è un coefficiente numerico che dipende dalla forma ma non dalle dimen­sioni del corpo in esame.

I valori di Kt sono riportati dai manuali tecnici. Nei diagrammi rap­presentati nella figura 1.22 sono riportati, come esempio, i valori di Kt per due forme di corpi cilindrici che ricorrono di frequente nelle costru­zioni meccaniche.

Osservazione: poiché i valori sperimentali di Kt sono dedotti in campo perfettamente elastico, i materiali fragili, che arrivano a rottura senza quasi presentare deformazioni plastiche, sono molto sensibili al feno-meno della concentrazione delle tensioni. I materiali metallici duttili invece, nel caso di sollecitazioni statiche, non risentono di tale fenomeno, quindi si può considerare Kt = 1. Anche la ghisa grigia, pur essendo un materiale fragile, non risente del fenomeno della concentrazione delle tensioni, poiché sulla resistenza a trazione influisce già negativamente la sua struttura a lamelle.

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La verifica di resistenza consiste nel constatare che sia soddisfatta l’equazione di stabilità:

Kt n amsσ σ≤

[2.12]

Fig. 2.6 Andamento delle tensioni lungo il bordo della sezione prossima alla discontinuità per:a) un corpo cilindrico a sezione circolare con intaglio; b) un corpo cilindrico a sezione circolare con brusca variazione di sezione, cioè a due diametri raccordati.

influenza del peso dei corpi nel calcolo della tensione

Nei calcoli di progetto, quando le dimensioni di un corpo sono rilevanti, ol tre alle forze esterne si deve tenere conto anche del suo peso.

Si consideri, per esempio, il pilastro rappresentato nella figura 2.7a, sottoposto alla forza di compressione N

–, applicata alla sezione libera.

Fig. 2.7 a) Pilastro soggetto alla forza di compressione N

– e al proprio peso.

b) Profilo di un pilastro dimensionato a uniforme resistenza.

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La generica sezione S, posta alla distanza z dall’estremo libero, è sog­getta alla forza N

–z, data dalla forza di compressione N

– e dal peso della

parte di pilastro che si trova sopra di essa.Supponendo di realizzare il pilastro a sezione costante di area A, la

forza N–

z, a cui esso è sottoposto, vale:

N N g A zz = + ρ [2.16]

in cui A rappresenta l’area della sezione alla distanza z dalla sezione libera, ρ indica la massa volumica del materiale che costituisce il pila­stro, g è l’accelerazione di gravità e il termine (ρ g A z) rappresenta il pe so della parte di pilastro sopra la sezione S.

La conseguente tensione indotta nella sezione S vale:

σ ρz

NA

g z= +

[2.17]

Come si può notare, la tensione aumenta dal valore minimo N/A nella sezione libera (z = 0), al valore massimo:

NA

g h+ ρ

nella sezione di incastro (z = h).Poiché si è supposto il pilastro a sezione costante, il suo dimensio­

namento è effettuato imponendo che la tensione massima, relativa alla sezione di incastro, sia minore o uguale alla tensione ammissibile stati­ca (equazione di stabilità), pertanto si ha:

NA

g h ams+ ≤ρ σ

[2.18]

da cui si ricava il valore dell’area della sezione:

A

Ng hams

≥−σ ρ

[2.19]

Realizzando il pilastro a sezione costante, tutte le sezioni, tranne quella di incastro, risultano sovradimensionate.

Per un utilizzo più razionale del materiale, si ricorre al dimen-sionamento a uniforme resistenza, ossia si progetta in modo che in ogni sezione trasversale, con area crescente in funzione della di­stanza z, la tensione indotta sia costante e uguale alla tensione am­missibile.

Imponendo la condizione che la tensione indotta σz nella sezione S, di area Az posta alla distanza z dalla sezione libera, sia uguale alla tensione ammissibile, si ottiene:

σ ρ σzz

amsNA

g z= + =

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da cui si ricava:

A

Ng zz

ams

=−σ ρ

[2.20]

La [2.20] esprime una relazione iperbolica fra le aree Az delle sezioni e le distanze z; pertanto l’area delle singole sezioni aumenta dalla se­zione libera a quella di incastro e assume la forma rappresentata nella figura 2.7b.

solidi a sezione variabile bruscamente soggetti a sollecitazioni di flessione

Come già osservato per le sollecitazioni di trazione, i corpi costituiti da ma teriali fragili e che presentano rapidi cambiamenti di sezione subisco­no il fenomeno della concentrazione delle tensioni, per cui la tensione mas sima nella zona prossima al cambiamento di sezione vale:

σ max = KM

Wtf

f

dove il fattore di intaglio teorico Kt è ricavato da diagrammi come quelli indicati nella figura 1.22, riportati dai manuali tecnici. I materiali duttili, invece, nel caso di sollecitazioni statiche non risentono di tale fenomeno, per cui non è necessario tenere conto della concentrazione delle tensioni.

Flessione di corpi ad asse curvo

Vi sono organi meccanici ad asse curvo, detti a grande curvatura, il cui raggio di curvatura è di poco maggiore della dimensione della sezio­ne trasversale nel piano dell’asse stesso (4Fig. 2.14).

Fig. 2.14 a) Corpo ad asse curvo. b) Sezione trasversale rettangolare. c) Distribuzione delle tensioni nella sezione trasversale.

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Per questi corpi le deformazioni delle fibre sono proporzionali alla loro distanza dall’asse neutro, ma avendo diversa lunghezza proprio a causa della curvatura, non sono tali le loro deformazioni relative ε (rapporto fra la variazione di lunghezza e la lunghezza iniziale); ne consegue che anche le tensioni hanno una distribuzione più complessa di quella delle travi ad asse rettilineo e presentano il valore massimo dalla parte della concavità.

L’asse neutro n non è baricentrico, pertanto, per rendere uguali le tensio ni nelle fibre dalla parte della concavità con quelle dalla parte del­la convessità, è conveniente adottare sezioni che abbiano il baricentro più vicino al lato della concavità, come per esempio i ganci.

La tensione massima che si genera dalla parte della concavità è data dal prodotto della tensione, corrispondente a una trave ad asse rettili­neo, per un parametro Kc detto fattore di curvatura:

σ max = K

M

Wfcf

[2.48]

Il fattore di curvatura può essere ricavato dal diagramma della figura 2.15, in cui è riportato l’andamento di Kc in funzione del rapporto fra il raggio di curvatura R e l’altezza h della sezione, se la sezione è rettan­golare, o del rapporto fra il raggio di curvatura R e il diametro d, se la sezione è circolare.

Fig. 2.15 Diagramma del fattore di curvatura Kc, per corpi ad asse curvo con sezione rettangolare o circolare.

Si può ottenere il fattore di curvatura anche mediante le seguenti for­mule approssimate:

K

hRc = +1 0 4,

[2.49]

e:

KdRc = +1 0 5, [2.50]

EsempioSi consideri un corpo ad asse curvo a sezione rettangolare 20 × 10 mm, con la dimensione maggiore nel piano che contiene l’asse del corpo. Cal­co lare il valore della tensione massima generata da un momento flet­tente Mf = 150 000 N mm, sapendo che il raggio di curvatura dell’asse è R = 30 mm.

poliglottaFattore di curvaturaGB: Bending factorF: Facteur de courbureD: Krümmungsfaktor

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SoluzioneLa tensione massima nominale vale:

σ maxn f

f

fM

W

M

bh= = = ×

×=1

6

6 150 00010 400

2252

Nmm2

Poiché R/h = 1,5, dal diagramma della figura 2.15 si ricava il valore del fattore di curvatura Kc = 1,28; quindi la tensione massima effettiva che si ha dalla parte della concavità vale:

σ max ,= = × =KM

Wcf

f

1 28 225 288N

mm2

Mediante la [2.49] il fattore di curvatura vale:

KhRc = + ≈1 0 4 27, ,1

si ottiene la tensione massima effettiva:

σ max ,= = × ≈KM

Wcf

f

1 27 225 286N

mm2

che è simile al valore precedente.

solidi a sezione variabile bruscamente soggetti a sollecitazioni di torsione

Anche i corpi soggetti a torsione risentono delle variazioni di sezione e subiscono il fenomeno della concentrazione delle tensioni. La tensione massima τmax, nella zona prossima al cambiamento di sezione, è tanto più grande rispetto a quella nominale, deducibile dalla [2.70], quanto più ridotto è il raggio di raccordo e quanto più grande è il cambiamento di diametro; essa vale:

τ max = K

MWt

t

t [2.76]

in cui il fattore di intaglio teorico Kt si ricava da diagrammi come quel ­li indicati nella figura 1.22 (4A1), riportati dai manuali tecnici. Tut tavia, queste concentrazioni delle tensioni sono poco dannose per ma teriali dut­tili soggetti a carichi statici; sono invece pericolose per materiali fragili.

travi a sezione non circolare soggette a torsione

Le ipotesi di deformazione, sulle quali si basa lo studio della sollecitazio ne di torsione nelle travi a sezione circolare, non sono va­lide nel caso di se zioni di forma differente. Tali sezioni, infatti, du­rante la deformazione non rimangono piane, inoltre si deformano nel proprio piano (si “in gob ba no” per così dire). Data la complessità della

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teoria alla base dei calcoli, so no riportati di se guito i principali ri­sultati riguardanti le tensioni tangenziali massime in alcune sezioni utilizzate nelle costruzioni mecca ni che.

sezione rettangolare

Nella figura 2.25 è rappresentata parzialmente la distribuzione della ten­sione tangenziale, lungo le mediane e le diagonali di una sezione rettan­golare. La tensione è nulla al centro G (o in corrispondenza del baricentro G) e negli spigoli; nei punti mediani P e P' dei lati maggiori si ha il valore massimo della tensione τmax, mentre nei punti medi Q e Q' dei la ti mi­nori si hanno tensioni elevate, ma non massime. Lungo le diagonali la tensione cresce fino a raggiungere un valore massimo, poi diminuisce, an nullandosi ai vertici.

Fig. 2.25Rappresentazione parziale della distribuzione delle tensioni interne τ in una sezione rettangolare di lato maggiore a e lato minore b.

'

'

Il valore della tensione massima, nei punti P e P' è dato dalla seguente relazione:

τ αmax = M

abt2

[2.79]

in cui α è un fattore che dipende dal rapporto a/b fra i lati della sezione e che assume i valori indicati nella tabella 2.3, calcolati da De Saint Venant.

a/b 1,0 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 1,7 1,8 2,0 3,0 4,0 5,0 10 20

α 4,804 4,57 4,48 4,40 4,33 4,27 4,21 4,16 4,07 3,74 3,55 3,43 3,20 3,10

γ 7,114 6,02 5,65 5,35 5,11 4,91 4,74 4,60 4,37 3,80 3,56 3,43 3,20 3,10

Tabella 2.3 Coefficienti α e γ per alcuni valori del rapporto fra il lato maggiore a e quello minore b di una sezione rettangolare

Si osservi che per a/b ≥ 4, si ha α = γ.Il valore di α può essere ricavato anche con la seguente espressione

ap pros simata:

α = +3 1 8,

ba

[2.80]

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Per la sezione rettangolare, il modulo di resistenza a torsione Wt si es­pri me come:

Wab

ba

t =+

2

3 1 8,

[2.81]

Nei punti medi Q e Q' dei lati minori, il valore della tensione τ1 è dato dalla seguente relazione:

τ β1 2= M

abt

[2.82]

dove il fattore β, funzione del rapporto a/b, si ricava dalla relazione:

β = +2 2 2 6, ,

ba

[2.83]

Per la sezione quadrata (a/b = 1), il valore della tensione τ1 diminuisce, passando da τ1 = τmax al valore:

0,742 τmax per a/b ≥ 4

L’angolo di torsione ϑ, che si genera fra due sezioni poste alla distanza l, si esprime mediante la seguente relazione:

ϑ γ= M lG ab

t3

[2.84]

in cui il fattore γ, detto fattore di torsione, è un altro coefficiente nu­merico, funzione del rapporto a/b, che può essere ricavato dalla tabella 2.3 o dalla seguente formula approssimata:

γ =−

3

0 63

ab

ab

,

[2.85]

sezione ellittica

Indicando con a e b rispettivamente il semiasse maggiore e quello mino­re dell’ellisse, la tensione è massima nei punti estremi dell’asse minore (4Fig. 2.26).Il valore della tensione massima è:

τ

πmax = 22

Mab

t

[2.86]

Il modulo di resistenza a torsione, per la sezione ellittica, vale:

W

abt = π 2

2 [2.87]

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Fig. 2.26 Rappresentazione parziale della distribuzione delle tensioni interne τ in una sezione ellittica di semiasse maggiore a e semiasse minore b.

Nei punti estremi dell’asse maggiore, la tensione si esprime con la se­guente formula:

τ τ1 = b

a max

[2.88]

L’angolo di torsione ϑ, che si genera fra due sezioni poste alla distanza l, è dato dalla relazione:

ϑ

π= +

+a ba b

M lGt

2 2

3 3

[2.89]

sezione anulare di piccolo spessore

Si consideri una sezione anulare cava, con contorno di forma qualunque e spessore s, costante o variabile. Se lo spessore è piccolo rispetto alle di­men sioni della sezione, la tensione è uniforme nei suoi vari punti. Nella figura 2.27a è rappresentato il caso con spessore variabile.Le tensioni maggiori sono concentrate nei punti A e B, dove si ha lo spes­sore mi nore s0.

Si dimostra che la capacità di resistenza alla torsione della se zio ne considerata è uguale a quella di una corona circolare, di spessore s0 e diametro medio dm, che racchiude una superficie di area uguale a quella racchiusa dal contorno medio della sezione assegnata (4Fig. 2.27b, c).Pertanto, tracciata la linea media lm, fra il contorno esterno e quello in­terno della superficie in esame, si calcola l’area Am da essa racchiusa e si disegna la corona circolare di diametro medio dm, che racchiude una superficie di uguale area Am.

La corona circolare ha le seguenti caratteristiche:

d

Am

m= 4π

;

de = dm + s0; di = dm - s0

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Fig. 2. 27 a) Sezione anulare cava, con contorno chiuso di forma qualunque e spessore s variabile da s0 a s1. b) Superficie di area Am racchiusa dal contorno medio lm fra i due contorni, esterno e interno, della sezione assegnata.c) Sezione circolare cava, il cui diametro medio dm racchiude una superficie di area uguale a quella racchiusa dal contorno medio lm della sezione assegnata.

La tensione tangenziale massima vale:

τ max = M

A st

m2 0 [2.90]

e il modulo di resistenza a torsione Wt risulta:

W d A st e m= −( ) ≈π χ

161 23 4

0

[2.91]

con χ = di/de.Nel caso di spessore s costante, il valore dell’angolo di torsione che si

ge nera fra due sezioni poste alla distanza l è:

ϑ = M l

G A slt m

m4 2

[2.92]

sezioni a contorno aperto

Appartengono a questa categoria le travi a parete sottile, con sezione circolare cava, a contorno aperto (4Fig. 2.28a) e le sezioni composte da rettangoli, come i profilati rappresentati nella figura 2.28b.

La teoria dell’elasticità dimostra che le tensioni e l’angolo di tor­sione di una trave a sezione rettangolare molto allungata non cambia­no sensibilmente se, a parità di mo men to torcente Mt, la sezione viene piegata in modo da formare le sezioni della figura 2.28a, b. Perciò la capacità di resistenza di queste travi è la stessa di quella della trave a sezione rettangolare di lunghezza lm e spessore s, uguali rispettiva­mente alla lunghezza media e allo spessore della se zio ne considerata (4Fig. 2.28c).

Pertanto, il valore della tensione tangenziale massima, per queste se zio ni, è dato dall’espressione:

τ max = 3

2M

l st

m [2.93]

e il modulo di resistenza vale:

W

l st

m=2

3 [2.94]

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Fig. 2.28 Esempi di sezioni a contorno aperto: a) sezione circolare cava a contorno aperto; b) sezioni di alcuni profilati; c) rettangolo di spessore s e lunghezza lm, equivalente alla lunghezza media sviluppata diuna sezione a contorno aperto.

Se lo spessore della sezione non è costante, nella [2.93] si pone un valore medio sm, dato dal rapporto fra l’area A della sezione e la sua lunghezza media lm:

sAlmm

=

L’angolo di torsione fra due sezioni poste alla distanza l si ricava dalla seguente relazione:

ϑ = 3

2M

G l slt

m [2.95]

Il contorno aperto della sezione di un corpo riduce molto la capacità di resistenza a torsione del corpo e ancora di più la sua rigidezza; per cui, se possibile, è da evitarne l’uso.

sezione a forma di triangolo equilatero

In una sezione a forma di triangolo equilatero, la tensione varia come indicato nella figura 2.29. Indicando con a il lato del triangolo, la tensione massima τmax, nei punti medi dei lati e l’angolo di torsione ϑ fra due sezioni poste alla distanza l, sono dati da:

τ max = 20 3

Ma

t

[2.96]

e:

ϑ = 46 188 4,

MG a

lt

[2.97]

Page 12: Fig. 2 · 1 sollecitazioni semplici a2 Meccanica, Macchine ed Energia – articolazione Energia 2 ... Per un utilizzo più razionale del materiale, si ricorre al dimen-

sollecitazioni semplici a212

Mec

cani

ca, M

acch

ine

ed E

nerg

ia –

art

icol

azio

ne E

nerg

ia 2

– G

iuse

ppe

Anz

alon

e, P

aolo

Bas

sign

ana,

Giu

sepp

e B

rafa

Mus

icor

o •

Cop

yrig

ht ©

Ulri

co H

oepl

i Edi

tore

S.p

.A.

Fig. 2.29Rappresentazione parziale della distribuzione delle tensioni interne τ in una sezione triangolare di lato a.

sezione semicircolare

Si consideri la sezione semicircolare rappresentata dalla figura 2.30.La tensione è massima nel punto medio del diametro e vale:

τ max ,= 2 87 3

Mr

t

[2.98]

l’angolo di torsione fra due sezioni poste alla distanza l vale:

ϑ = 3 38 4,

MG r

lt

[2.99]

Esempio 1Si vuole calcolare la massima tensione tangenziale in una barra rettan­golare, di lati a = 24 mm e b = 18 mm, sottoposta a un momento torcente Mt = 48 000 N mm. Determinare inoltre il valore della tensione nei punti medi dei lati minori.

SoluzioneEssendo b/a = 0,75, dalla [2.80] si ottiene:

α = + = + × =3 1 8 3 1 8 0 75 4 35, , , ,ba

La tensione massima è concentrata nei punti medi dei lati maggiori e il suo valore si ricava dalla [2.79]:

τ αmax , ,= =×

=Mab

t2 24 35

48 00024 18

26 8N

mm2

Nei punti medi dei lati minori si ha la tensione τ1, data dalla [2.82]:

τ β1 2= Mab

t

Fig. 2.30Rappresentazione di una sezione semicircolare.

Page 13: Fig. 2 · 1 sollecitazioni semplici a2 Meccanica, Macchine ed Energia – articolazione Energia 2 ... Per un utilizzo più razionale del materiale, si ricorre al dimen-

sollecitazioni semplici a213

Mec

cani

ca, M

acch

ine

ed E

nerg

ia –

art

icol

azio

ne E

nerg

ia 2

– G

iuse

ppe

Anz

alon

e, P

aolo

Bas

sign

ana,

Giu

sepp

e B

rafa

Mus

icor

o •

Cop

yrig

ht ©

Ulri

co H

oepl

i Edi

tore

S.p

.A.

dove:

β = + = + × =2 2 2 6 2 2 2 6 0 75 4 15, , , , , ,ba

pertanto il valore della tensione è:

τ1 24 1548 000

24 1825 6=

×=, ,

Nmm2

Esempio 2Una trave ha la sezione a U (4Fig. 2.31). Calcolare il valore del mo men to torcente massimo, applicabile alla trave in condizioni di sicurezza, consi­derando una tensione tangenziale ammissibile τams = 80 N/mm2.

SoluzioneLo sviluppo della sezione è:

lm = 640 mmLa sua area vale:

A = 2 × 20 × 165 + 10 × 300 = 9600 mm2

Poiché lo spessore della sezione non è costante, si considera lo spessore medio sm:

s A lm m= = =9600640

15 mm

Dalla [2.93] si ricava il valore massimo del momento torcente, sostituen­do lo spessore medio sm e τams a τmax:

τ amst

m m

Ml s

= 32

quindi si ha:

Ml s

tams m m= =τ 2

3384 000 N mm

Fig. 2.31 Sezione di una trave a U.

Page 14: Fig. 2 · 1 sollecitazioni semplici a2 Meccanica, Macchine ed Energia – articolazione Energia 2 ... Per un utilizzo più razionale del materiale, si ricorre al dimen-

sollecitazioni semplici a214

Mec

cani

ca, M

acch

ine

ed E

nerg

ia –

art

icol

azio

ne E

nerg

ia 2

– G

iuse

ppe

Anz

alon

e, P

aolo

Bas

sign

ana,

Giu

sepp

e B

rafa

Mus

icor

o •

Cop

yrig

ht ©

Ulri

co H

oepl

i Edi

tore

S.p

.A.

21,3

1,2 0,7578 0,5948 0,3840 0,3606 0,7179 1,6 0,9902 0,7773 0,4835 0,4540 0,6988 2,0 1,213 0,9519 0,5707 0,5359 0,6860 2,3 1,373 1,078 0,6286 0,5902 0,6767 3,2 1,820 1,428 0,7684 0,7215 0,6499

26,9

1,2 0,9689 0,7606 0,8017 0,5960 0,9096 1,6 1,272 0,9983 1,022 0,7585 0,8963 2,0 1,565 1,228 1,220 0,9073 0,8832 2,3 1,778 1,395 1,356 1,008 0,8735 2,6 1,985 1,558 1,482 1,102 0,8640 3,2 2,383 1,870 1,703 1,266 0,8455

33,7

1,2 1,225 0,9618 1,620 0,9614 1,150 1,6 1,614 1,267 2,083 1,236 1,136 2,0 1,992 1,564 2,512 1,491 1,123 2,6 2,540 1,994 3,093 1,835 1,103 3,2 3,066 2,407 3,605 2,139 1,064 4,0 3,732 2,930 4,190 2,487 1,060

42,4

1,2 1,553 1,219 3,298 1,556 1,457 1,6 2,051 1,610 4,274 2,016 1,444 2,0 2,528 1,993 5,192 2,449 1,430 2,6 3,251 2,552 6,464 3,049 1,410 3,2 3,941 3,094 7,620 3,594 1,391 4,0 4,825 3,788 8,991 4,241 1,365

Diametro esterno

D[mm]

Spessores

[mm]

Areasezione[cm2]

Massalineica[kg/m]

Assi diametrali

I[cm4]

W[cm3]

ρ[cm]

Tabella 2.11 Profilati cavi circolari (designazione: profilato cavo circolare D × s UNI 7811; esempio di

profilato cavo circolare 21,3 × 1,2 UNI 7811)

Page 15: Fig. 2 · 1 sollecitazioni semplici a2 Meccanica, Macchine ed Energia – articolazione Energia 2 ... Per un utilizzo più razionale del materiale, si ricorre al dimen-

sollecitazioni semplici a215

Mec

cani

ca, M

acch

ine

ed E

nerg

ia –

art

icol

azio

ne E

nerg

ia 2

– G

iuse

ppe

Anz

alon

e, P

aolo

Bas

sign

ana,

Giu

sepp

e B

rafa

Mus

icor

o •

Cop

yrig

ht ©

Ulri

co H

oepl

i Edi

tore

S.p

.A.

20×20 1,2 0,8530 0,6696 0,4859 0,4859 0,7548

1,6 1,090 0,8554 0,5855 0,5855 0,7330 2,0 1,303 1,023 0,6577 0,6577 0,7106

30×30 1,2 1,333 1,046 1,805 1,204 1,164

1,6 1,730 1,358 2,259 1,506 1,143 2,0 2,103 1,651 2,644 1,763 1,121 2,6 2,617 2,055 3,101 2,067 1,088

40×40

1,2 1,813 1,423 4,483 2,241 1,572 1,6 2,370 1,860 5,706 2,853 1,552 2,0 2,903 2,279 6,802 3,401 1,531 2,6 3,675 2,871 8,216 4,108 1,499 3,2 4,359 3,422 9,368 4,684 1,466 4,0 5,211 4,090 10,52 5,262 1,421

50×50

1,6 3,010 2,363 11,57 4,627 1,960 2,0 3,703 2,907 13,93 5,572 1,940 2,6 4,697 3,688 17,10 6,842 1,908 3,2 5,639 4,426 19,85 7,939 1,876 4,0 6,811 5,346 22,87 9,149 1,833 5,0 8,142 6,391 25,69 10,28 1,776

Lato L[mm]

Spessores

[mm]

Areasezione[cm2]

Massalineica[kg/m]

Asse x-x = asse y-y

I[cm4]

W[cm3]

ρ[cm]

Tabella 2.12 Profilati cavi quadrati sagomati a freddo, saldati (designazione: profilato cavo quadrato L × L × s UNI 7812; esempio di profilato cavo quadrato 20 × 20 × 2,0 UNI 7812)

Page 16: Fig. 2 · 1 sollecitazioni semplici a2 Meccanica, Macchine ed Energia – articolazione Energia 2 ... Per un utilizzo più razionale del materiale, si ricorre al dimen-

sollecitazioni semplici a216

Mec

cani

ca, M

acch

ine

ed E

nerg

ia –

art

icol

azio

ne E

nerg

ia 2

– G

iuse

ppe

Anz

alon

e, P

aolo

Bas

sign

ana,

Giu

sepp

e B

rafa

Mus

icor

o •

Cop

yrig

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Ulri

co H

oepl

i Edi

tore

S.p

.A.

40 20 1,2 1,333 1,046 2,676 1,338 1,417 0,9106 0,9106 0,8265

1,6 1,730 1,358 3,345 1,673 1,391 1,129 1,129 0,8078 2,0 2,103 1,651 3,911 1,956 1,364 1,308 1,308 0,7888 2,6 2,617 2,055 4,573 2,287 1,322 1,513 1,513 0,7602

50 30

1,2 1,813 1,423 6,139 2,456 1,840 2,801 1,868 1,243 1,6 2,370 1,860 7,817 3,127 1,816 3,551 2,367 1,224 2,0 2,903 2,279 9,320 3,728 1,792 4,215 2,810 1,205 2,6 3,657 2,871 11,26 4,503 1,754 5,059 3,372 1,176 3,2 4,359 3,422 12,83 5,131 1,716 5,732 3,821 1,147 4,0 5,211 4,090 14,39 5,754 1,662 6,386 4,258 1,107

60 40

1,6 3,010 2,363 15,02 5,008 2,234 8,067 4,033 1,637 2,0 3,703 2,907 18,10 6,033 2,211 9,692 4,846 1,618 2,6 4,697 3,688 22,23 7,411 2,176 11,86 5,929 1,589 3,2 5,639 4,426 25,81 8,603 2,139 13,71 6,856 1,559 4,0 6,911 5,346 29,74 9,913 2,090 15,73 7,864 1,520 5,0 8,142 6,391 33,38 11,13 2,025 17,57 8,786 1,469

80 40

1,6 3,650 2,865 30,36 7,590 2,884 10,43 5,214 1,690 2,0 4,503 3,535 36,80 9,201 2,859 12,58 6,292 1,672 2,6 5,737 4,504 45,65 11,41 2,821 15,50 7,751 1,644 3,2 6,919 5,431 53,53 13,38 2,781 18,06 9,029 1,616 4,0 8,411 6,602 62,58 15,64 2,728 20,93 10,47 1,578 5,0 10,14 7,961 71,65 17,91 2,658 23,74 11,87 1,530

Ix[cm4]

ρx[cm]

Wx[cm3]

Iy[cm4]

ρy[cm]

Wy[cm3]

Tabella 2.13 Profilati cavi rettangolari sagomati a freddo, saldati (designazione: profilato cavo rettangolare a × b × s UNI 7813 esempio: profilato cavo rettangolare 50 × 30 × 3,2 UNI 7813)

Asse x-x Asse y-ya

[mm]b

[mm]s

[mm]

Areasezione[cm2]

Massalineica[kg/m]

Page 17: Fig. 2 · 1 sollecitazioni semplici a2 Meccanica, Macchine ed Energia – articolazione Energia 2 ... Per un utilizzo più razionale del materiale, si ricorre al dimen-

sollecitazioni semplici a217

Mec

cani

ca, M

acch

ine

ed E

nerg

ia –

art

icol

azio

ne E

nerg

ia 2

– G

iuse

ppe

Anz

alon

e, P

aolo

Bas

sign

ana,

Giu

sepp

e B

rafa

Mus

icor

o •

Cop

yrig

ht ©

Ulri

co H

oepl

i Edi

tore

S.p

.A.

5 0,196 0,154 32 8,04 6,31 85 56,7 44,5 6 0,293 0,222 34 9,08 7,13 88 60,8 47,7 7 0,385 0,302 35 9,62 7,55 90 63,6 49,9 8 0,503 0,395 36 10,2 7,99 95 70,9 55,6 9 0,636 0,499 37 10,8 8,44 100 78,5 61,7 10 0,785 0,617 38 11,3 8,90 105 86,6 68,0 11 0,950 0,746 40 12,6 9,86 110 95,0 74,6 12 1,13 0,888 42 13,9 10,9 115 104 81,5 13 1,33 1,04 45 15,9 12,5 120 113 88,8 14 1,54 1,21 48 18,1 14,2 125 123 96,3 15 1,77 1,39 50 19,6 15,4 130 133 104 16 2,01 1,58 52 21,2 16,7 135 143 112 17 2,27 1,78 53 22,1 17,3 140 154 121 18 2,54 2,00 55 23,8 18,7 145 165 130 19 2,84 2,23 58 26,4 20,7 150 177 139 20 3,14 2,47 60 28,3 22,2 155 189 148 21 3,46 2,72 63 31,2 24,5 160 201 158 22 3,80 2,98 65 33,2 26,0 170 227 178 23 4,15 3,26 68 36,3 28,5 180 254 200 24 4,52 3,55 70 38,5 30,2 190 284 223 25 4,91 3,85 73 41,9 32,9 200 314 247 26 5,31 4,17 75 44,2 34,7 210 346 272 27 5,73 4,49 78 47,8 37,5 220 380 298 28 6,16 4,83 80 50,3 39,5 — — — 30 7,07 5,55 83 54,1 42,5 — — —

È preferibile adottare le dimensioni in carattere neretto

Diametro d

[mm]

Areasezione[cm2]

Massalineica[kg/m]

Diametrod

[mm]

Areasezione[cm2]

Massalineica[kg/m]

Diametrod

[mm]

Areasezione[cm2]

Massalineica[kg/m]

Tabella 2.14 Barre tonde di uso generale

Page 18: Fig. 2 · 1 sollecitazioni semplici a2 Meccanica, Macchine ed Energia – articolazione Energia 2 ... Per un utilizzo più razionale del materiale, si ricorre al dimen-

sollecitazioni semplici a218

Mec

cani

ca, M

acch

ine

ed E

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ia –

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icol

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ne E

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ia 2

– G

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Anz

alon

e, P

aolo

Bas

sign

ana,

Giu

sepp

e B

rafa

Mus

icor

o •

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yrig

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co H

oepl

i Edi

tore

S.p

.A.

6 0,36 0,283 18 3,24 2,54 40 16,0 12,6 7 0,49 0,385 19 3,61 2,83 45 20,3 15,9 8 0,64 0,502 20 4,00 3,14 50 25,0 19,6 9 0,81 0,636 22 4,84 3,80 55 30,3 23,7 10 1,00 0,785 25 6,25 4,91 60 36,0 28,3 11 1,21 0,950 26 6,76 5,31 70 49,0 38,5 12 1,44 1,13 28 7,84 6,15 80 64,0 50,2 13 1,69 1,33 30 9,00 7,07 90 81,0 63,6 14 1,96 1,54 32 10,2 8,04 100 100 78,5 15 2,25 1,77 35 12,3 9,62 120 144 113 16 2,56 2,01 38 14,4 11,3 130 169 133

Lato d

[mm]

Areasezione[cm2]

Massalineica[kg/m]

Latod

[mm]

Areasezione[cm2]

Massalineica[kg/m]

Latod

[mm]

Areasezione[cm2]

Massalineica

p[kg/m]

Tabella 2.15 Barre a sezione quadrata di lato d

Spessore s

[mm]

Massalineica[kg/m]

Spessore s

[mm]

Massalineica[kg/m]

Spessore s

[mm]

Massalineica

p[kg/m]

Tabella 2.16 Barre a sezione esagonale di spessore s

4 0,109 14 1,330 41 11,40 5 0,170 17 1,96 46 14,40 6 0,245 19 2,45 50 17,00 7 0,333 22 3,29 55 20,60 8 0,435 24 3,92 60 24,50 9 0,551 27 4,96 65 28,70 10 0,680 30 6,12 70 33,30 11 0,823 32 6,96 75 38,20 12 0,979 36 8,81 80 43,50

Page 19: Fig. 2 · 1 sollecitazioni semplici a2 Meccanica, Macchine ed Energia – articolazione Energia 2 ... Per un utilizzo più razionale del materiale, si ricorre al dimen-

sollecitazioni semplici a219

Mec

cani

ca, M

acch

ine

ed E

nerg

ia –

art

icol

azio

ne E

nerg

ia 2

– G

iuse

ppe

Anz

alon

e, P

aolo

Bas

sign

ana,

Giu

sepp

e B

rafa

Mus

icor

o •

Cop

yrig

ht ©

Ulri

co H

oepl

i Edi

tore

S.p

.A.

Larghezza

[mm]

10 0,236 0,314 0,393 12 0,283 0,377 0,471 0,565 0,754 14 0,330 0,440 0,550 0,659 0,879 16 0,377 0,502 0,628 0,754 1,00 1,26 18 0,424 0,565 0,707 0,848 1,13 1,41 20 0,471 0,628 0,785 0,942 1,26 1,57 1,88 2,36 22 0,518 0,691 0,864 1,04 1,38 1,73 2,07 2,59 25 0,589 0,785 0,981 1,18 1,57 1,96 2,36 2,94 30 0,707 0,942 1,18 1,41 1,88 2,36 2,83 3,53 4,71 35 1,10 1,37 1,65 2,20 2,75 3,30 4,12 5,50 6,87 40 1,26 1,57 1,88 2,51 3,14 3,77 4,71 6,28 7,85 45 1,41 1,77 2,12 2,83 3,53 4,24 5,30 7,07 8,83 50 1,57 1,96 2,36 3,14 3,93 4,71 5,89 7,85 9,81 11,8 55 1,73 2,16 2,59 3,45 4,32 5,18 6,48 8,64 10,8 13,0 60 1,88 2,36 2,83 3,77 4,71 5,65 7,07 9,42 11,8 14,1 18,8 65 2,04 2,55 3,06 4,08 5,10 6,12 7,65 10,2 12,8 15,3 20,4 70 2,20 2,75 3,30 4,40 5,50 6,59 8,24 11,0 13,7 16,5 22,0 27,5 75 2,36 2,94 3,53 4,71 5,89 7,07 8,83 11,8 14,7 17,7 23,6 29,4 80 2,51 3,14 3,77 5,02 6,28 7,54 9,42 12,6 15,7 18,8 25,1 31,4 90 3,53 4,24 5,65 7,07 8,48 10,6 14,1 17,7 21,2 28,3 35,3 100 3,93 4,71 6,28 7,85 9,42 11,8 15,7 19,6 23,6 31,4 39,3 110 5,18 6,91 8,64 10,4 13,0 17,3 21,6 25,9 34,5 43,2 120 5,65 7,54 9,42 11,3 14,1 18,8 23,6 28,3 37,7 47,1 130 6,12 8,16 10,2 12,2 15,3 20,4 25,5 30,6 40,8 51,0 140 8,79 11,0 13,2 16,5 22,0 27,5 33,0 44,0 55,0 150 9,42 11,8 14,1 17,7 23,6 29,4 35,3 47,1 58,9

402512 151086543 5020 30Spessore [mm]

Massa lineica [kg/m]

Tabella 2.17 Barre piatte di uso generale

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0,1 0,785 0,89 0,72 2,4 18,84 21,36 17,28 0,2 1,570 1,78 1,44 2,6 20,41 23,14 18,72 0,3 2,3 552,67 2,16 2,8 21,98 24,92 20,16 0,4 3,140 3,56 2,88 3,0 23,55 26,70 21,60 0,5 3,925 4,45 3,60 3,2 25,12 28,48 23,04 0,6 4,710 5,34 4,32 3,4 26,69 30,26 24,48 0,7 5,495 6,23 5,04 3,6 28,26 32,04 25,92 0,8 6,280 7,12 5,76 3,8 29,83 33,82 27,36 0,9 7,065 8,01 6,48 4,0 31,40 35,60 28,8 1,0 7,850 8,90 7,20 4,5 35,32 39,77 32,4 1,2 9,420 10,68 8,64 5 39,25 44,50 36,0 1,4 10,99 12,46 10,0 86 47,10 53,40 43,2 1,6 12,56 14,24 11,52 7 54,95 62,30 50,4 1,8 14,13 16,02 12,96 8 62,80 71,20 57,6 2,0 15,70 17,80 14,40 9 70,65 80,10 64,8 2,2 17,27 19,58 15,84 10 78,50 89,00 72,0

Spessore s

[mm]Acciaio AcciaioRame RameZinco

Spessore s

[mm]Zinco

Tabella 2.18 Massa [kg/m2] delle lamiere di spessore s

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l’Unità didattica in breve a2

sollecitazioni assiali di trazione o compressione

Si ha una sollecitazione semplice di trazione quando in qualunque sezione trasversale di un corpo agisce solo una forza normale N

–, ossia

quando la risultante delle forze applicate ha la linea di azione coincidente con l’asse geometrico del corpo e tende ad allungare le fibre longitudinali.

Considerando l’ipotesi della conservazione delle sezioni piane, secon­do cui le sezioni trasversali si spostano parallelamente a se stesse, per effetto delle deformazioni generate dalle forze esterne, le fibre longitudi­nali della trave risultano ugualmente tese, cioè subiscono lo stesso allun­gamento totale ∆l e lo stesso allungamento relativo ε. Pertanto, secondo la leg ge di proporzionalità fra tensioni e deformazioni (legge di Hooke), an che le tensioni interne σ assumono lo stesso valore in tutti i pun ti della se zio ne.

Ricavato il valore della tensione massima agente sul corpo in esa­me e assumendo un’opportuna tensione ammissibile statica σams (o carico di sicurezza), dipendente dal materiale, affinché un corpo possa resistere alle sollecitazioni esterne, la tensione massima non dev’essere mag giore dalla tensione ammissibile.

Le formule ricavate per le sollecitazioni di trazione sono valide anche per le sollecitazioni di compressione; si differenziano solo per il verso del­le sollecitazioni, delle deformazioni e delle tensioni che, per convenzione, si indicano positivi nel caso di trazione, negativi nel caso di compressione.

Si noti che alcuni materiali, per esempio la ghisa, hanno due diversi carichi di rottura a trazione e a compressione; quindi la tensione am­missibile a trazione è diversa da quella a compressione. Molti altri ma­teriali, come per esempio l’acciaio, presentano lo stesso comportamento a trazione e a compressione, di conseguenza la tensione ammissibile a trazione e quella a compressione si possono considerare coincidenti.

Quando un corpo, per effetto di una sollecitazione assiale, è soggetto a una variazione di lunghezza ∆l, corrispondente a una deformazione relativa longitudinale ε, esso subisce contemporaneamente delle defor-mazioni relative trasversali nelle direzioni ortogonali alla direzione del la sollecitazione assiale e di verso opposto a ε.

In un corpo, soggetto a variazioni di temperatura, si generano tensio­ni normali che vanno a sommarsi a quelle dovute ai carichi applicati. In un corpo, una variazione di temperatura ∆t determina una variazione di lunghezza ∆l, funzione della lunghezza iniziale, della variazione di tem­peratura e del coefficiente di dilatazione, o contrazione termica lineare.

sollecitazioni di flessione

La sollecitazione di flessione si verifica quando, delle sei caratte­ristiche di sollecitazione che possono agire sulla sezione generica di una trave, è presente solo il momento flettente Mf, costante in tutte le sezioni e giacente in un piano che contiene il suo asse longitudinale.

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Ap pli can do quindi due coppie di forze uguali, contrarie e di momento Mf alle estremità di una trave a sezione costante, questa si deforma e il suo asse geometrico assume la forma di un arco di circonferenza.

Il piano delle coppie è detto piano di sollecitazione e la retta d’in­tersezione fra questo piano e quello della sezione considerata è deno­minata asse di sollecitazione. Per effetto delle coppie, le fibre lon­gitudinali della trave, poste dalla parte della concavità, sono soggette a compressione, quindi si accorciano, mentre quelle dalla parte della convessità sono sottoposte a trazione, perciò si allungano. Le fibre poste all’altezza del baricentro della sezione considerata mantengono la stessa lunghezza; la loro traccia, rappresentata dalla perpendicolare all’asse di sollecitazione, è denominata asse neutro.

L’equazione di deformazione a flessione mostra come la cur­vatura è tanto più grande quanto più grande è il momento flettente e quanto più piccolo è il modulo di elasticità (materiale più deformabile). Inol tre si può notare l’influenza del momento quadratico della sezione: la curvatura è tanto minore quanto maggiore è la rigidità a flessione della trave.

La tensione interna σ che si genera in ogni punto della sezione tra­sversale della trave, lungo la direzione normale all’asse neutro, è nulla in corrispondenza dell’asse neutro; inoltre, in una sezione generica, le tensioni presentano un andamento lineare triangolare. I valori massimi di tensione a trazione (σmax) e a compressione (σ 'max) si concentrano nei punti più lontani dall’asse neutro, dove la distanza è massima e sono ricavati in funzione dei moduli di resistenza della sezione.

Nei calcoli di verifica occorre accertare che le tensioni massime σmax, in dot te nelle sezioni della trave in esame, non siano maggiori delle ten­sioni ammissibili σams.

In generale una coppia flettente di momento Mf può agire in un piano qualunque (piano di sollecitazione) passante per l’asse longitu­dinale di una trave; se l’asse di sollecitazione, perpendicolare al vetto­re momento Mf, non è un asse di simmetria della sezione della trave, allora si parla di flessione deviata. In questo caso, il vettore Mf può essere scomposto in due coppie Mfz e Mfy, considerando separatamente le deformazioni e le tensioni indotte da ciascuna delle coppie in ogni punto della sezione. Nei limiti di validità della legge di Hooke, si può applicare il principio di sovrapposizione degli effetti, ottenendo la de­formazione generata da Mf e la conseguente tensione, come somma algebrica delle deformazioni e delle tensioni indotte dai momenti Mfz e Mfy, agenti separatamente.

Vi sono organi meccanici ad asse curvo, detti a grande curvatu-ra, il cui raggio di curvatura è di poco maggiore della dimensione della sezione trasversale nel piano dell’asse stesso. Per questi corpi l’asse neutro n non è baricentrico e, per rendere uguali le tensioni nelle fi­bre dalla parte del la concavità con quelle dalla parte della convessità, è conveniente adottare sezioni che abbiano il baricentro più vicino al lato della concavità, co me per esempio i ganci. La tensione massima generata dalla parte della con cavità è data dal prodotto della tensione corrispondente a una trave ad asse rettilineo, per un parametro detto fattore di curvatura.

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sollecitazioni di taglio

Una trave è soggetta a sollecitazione di taglio T se, riducendo al ba­ricentro di una sua sezione trasversale tutte le forze (incluso le reazioni vincolari) a essa applicate dalla parte destra o da quella sinistra del la sezione, si ottiene una forza risultante che giace nel piano della sezione stessa. La sollecitazione rimane costante lungo i tratti di trave non di­rettamente sottoposti a forze esterne ed è sempre accompagnata dalla sollecitazione di flessione.

Il taglio consiste nello scorrimento di una sezione di un corpo rispetto a quella immediatamente precedente, in direzione perpendicolare al l’as­se geometrico.

Le tensioni indotte dallo scorrimento, indicate con la lettera τ, giac­ciono anch’esse nel piano della sezione e hanno una distribuzione non u ni forme. Per i calcoli di verifica, occorre confrontare la tensione tangen­ziale mas sima τmax con la tensione tangenziale ammissibile statica τams, ac cer tando che risulti inferiore a quest’ultima.

sollecitazioni di torsione

Una trave rettilinea è sollecitata a torsione semplice quando ogni sua sezione è sottoposta all’azione del solo momento torcente Mt, essendo nulle le altre caratteristiche di sollecitazione. Il caso più semplice di tor­sione è quello in cui nelle sezioni di estremità della trave agiscono due coppie di forze uguali e opposte, di momento Mt, poste su piani perpen­dicolari all’asse geometrico della trave stessa.

Lo studio della sollecitazione di torsione può essere eseguito con il pro­cedimento elementare soltanto per i corpi a sezione circolare piena o cava; in tal caso le sezioni si conservano piane e non si deformano nel pro prio pia no, ossia, le rette situate sulla sezione e uscenti dal centro (i raggi) rimangono rettilinee e non cambiano il proprio orientamento reciproco.

Per effetto della torsione, una qualunque sezione ruota rispetto a un’altra sezione di un angolo ϑ, detto angolo di torsione, tanto più grande quanto maggiore è la distanza fra le due sezioni.

Le fibre longitudinali sono soggette soltanto a uno scorrimento an go­lare e non subiscono sensibili variazioni di lunghezza; nelle sezioni tra­sversali, dunque, non si hanno tensioni normali, ma solo tensioni tangen­ziali τ, che agiscono nel piano della sezione perpendicolarmente al raggio r.

La tensione cresce proporzionalmente alla distanza r del punto con­siderato dal centro della sezione; i punti più sollecitati sono quindi quelli sul contorno della sezione (r = d/2), dove le tensioni assumono il valore massimo.

Nei calcoli di verifica, esprimendo la tensione massima τmax in fun­zione del momento torcente e del modulo di resistenza a torsione, oc cor re ac certare che nella sezione in esame la tensione massima non sia maggiore della tensione tangenziale ammissibile.

I solidi a sezione circolare costante, ad asse curvilineo, presentano una tensione maggiore nella zona della concavità; il suo valore è dato dal prodotto della tensione corrispondente a una trave ad asse rettilineo per il fattore di curvatura.

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problemi di riepiloGo a2

1. Un tirante d’acciaio, a sezione circolare, è soggetto a una forza di trazione dovuta a un carico Q = 320 da N. Impiegando un acciaio S 275 e sapendo che la lunghezza del tirante è l = 2,5 m, determinare il suo diametro e l’allungamento subito.

2. Calcolare il carico massimo che può sostenere in sicurezza una catena d’acciaio, le cui maglie hanno il diametro d = 18 mm, sapendo che la tensione ammissibile del materiale è σams = 75 N/mm2.

3. Una trave in acciaio è rigidamente inserita in una struttura che subisce uno sbalzo termico ∆t = 25 °C. Poiché la trave, di lunghezza l = 3,2 m, può subire una variazione di lunghezza ∆l = 0,5 mm, determinare il con­seguente stato di tensione, considerando per l’acciaio il coefficiente di dilatazione lineare α = 12 × 10–6 1/°C.

4. Su una lamiera di acciaio S 235, di larghezza l = 900 mm e spessore s = 12 mm, si devono eseguire 11 fori di diametro d = 22 mm. Verificare la resistenza della lamiera, sapendo che è sottoposta alla forza di trazio­ne N = 7200 da N.

5. Calcolare lo spessore di un tubo in rame, con diametro esterno de = 160 mm, attraversato da vapore alla pressione di 1,3 MPa.

Si consideri la tensione ammissibile σams = 22 N/mm2.

6. Una trave di acciaio, di lunghezza l = 5 m e sezione trasversale rettango­lare (100 × 60) mm, appoggiata alle estremità, è sottoposta a due coppie di uguale momento e verso opposto, che generano una tensione interna massima σmax = 140 N/mm2. Determinare il raggio di curvatura R della trave, nel caso in cui l’asse di sollecitazione sia parallelo al lato maggiore della sezione.

7. Eseguire il dimensionamento di una trave a mensola, sottoposta a un momento flettente Mf = 2100 Nm applicato all’estremità libera, conside­rando la sezione quadrata e, come materiale, l’acciaio S 355.

8. Scegliere una coppia di profilati a U da collegare rigidamente lungo la costola, in modo da formare una doppia T, per resistere in sicurezza al momento flettente Mf = 8400 N m. La tensione ammissibile del materiale è σams = 160 N/mm2 e l’asse di sollecitazione è parallelo alla costola dei profilati.

9. Per realizzare una mensola sottoposta a un carico distribuito Q = 1150 daN, si impiega un profilato IPE 140, sulle cui ali vengono saldate due barre piatte di larghezza 60 mm e spessore 10 mm. Sapendo che la mensola ha una lunghezza l = 1,5 m e adottando come materiale l’acciaio S 355, sia per il profilato sia per le barre piatte, verificare la resistenza della mensola.

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10. Due alberi di trasmissione coassiali sono collegati mediante un giunto rigido a dischi, formato da due superfici a corona circolare, rigidamente collegate mediante 4 bulloni in acciaio S 235, di diametro netto d = 20 mm, posti lungo una circonferenza di diametro d' = 200 mm. Sapendo che la potenza trasmessa è P = 63 kW, alla velocità di rotazione ω = 20 rad/s e ipotizzando che l’aderenza fra i dischi non sia sufficiente a trasmettere il moto fra gli alberi, verificare la resistenza a taglio dei bulloni.

11. Calcolare la forza di taglio di un punzone che deve eseguire un foro di diametro d = 17 mm, in una lamiera di acciaio, dello spessore di 3,5 mm, considerando un carico di rottura a trazione Rm = 500 N/mm2.

12. Calcolare l’angolo di torsione ϑ che presenta un albero di acciaio, di dia­metro d = 90 mm e lunghezza l = 2 m, soggetto a un momento torcente Mt = 2000 daN m. Verificarne inoltre la resistenza, considerando la ten­sione di snervamento ReL = 355 N/mm2.

13. Calcolare la massima tensione indotta in una barra a sezione rettango­lare, di lati a = 18 mm e b = 14 mm, sottoposta a un momento torcente Mt = 50 Nm.

14. Un albero di lunghezza l = 1,2 m trasmette una potenza P = 10 kW, alla velocità di rotazione ω = 31,4 rad/s. Calcolare il diametro dell’albero e l’angolo di torsione che esso presenta, assumendo come materiale l’ac­ciaio S 355.

15. Un albero di trasmissione, di diametro d = 45 mm e lunghezza l = 2,4 m, gira alla frequenza di rotazione n = 600 giri/min. Determinare la potenza trasmessa, sapendo che l’angolo di torsione è ϑ = 5°.