festival della politica 2014 - cartella stampa
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Cartella stampa di presentazione della quarta edizione del Festival della Politica di MestreTRANSCRIPT
FESTIVAL DELLA POLITICA 2014 Mestre 11-14 settembre
Il Festival della Politica continua a crescere. Più incontri. Più luoghi coinvolti. Più
Politica. Il Festival, organizzato dalla Fondazione Gianni Pellicani, è in programma
quest’anno dall’11 al 14 settembre 2014.
Un’occasione per parlare e ragionare di Politica a Mestre, storicamente un
importante laboratorio politico. Porteremo il confronto nelle piazze della città in un
momento di disorientamento e di grande confusione, con l’obiettivo di favorire la
discussione e di offrire il nostro contributo alla risoluzione dei problemi. Verranno a
discutere con noi a Mestre alcuni tra i principali protagonisti del mondo della
cultura, approfondendo il tema Violenza e Politica, che sarà il filo conduttore degli
incontri di questa quarta edizione della rassegna.
Quest’anno il Festival si allarga, coinvolgendo altri spazi pubblici della città, nella
convinzione che eventi di carattere culturale rappresentino il modo più sano per
rivitalizzare il centro e combattere quella percezione di insicurezza e di degrado
sempre più diffusa tra i cittadini. Gli incontri si svolgeranno, oltre che in piazza
Ferretto e in piazzetta Pellicani, anche in piazzetta Battisti (davanti al teatro
Toniolo), in piazzale Candiani, all’interno di una tensostruttura e in piazza Mercato
a Marghera, interessando al Festival un’altra parte strategica della città, legando
piazza Ferretto a piazza Mercato. Un legame che sarà rimarcato grazie al tram: in
collaborazione con PMV e VEZ organizzeremo degli eventi a bordo del tram stesso
che a settembre sarà entrato in esercizio.
Uno sforzo importante per un Festival che lo scorso anno è stato molto apprezzato
e ha contribuito in modo significativo a rivitalizzare il centro della città nel segno
della cultura: in quattro giorni si sono svolti decine di incontri e alla presenza di
oltre 20mila persone. Tutti elementi che confermano la manifestazione come un
vero e proprio laboratorio nazionale sulla Politica italiana con dibattiti, lectio
magistralis, tavole rotonde, reading.
Anche questa edizione del Festival è inserita all’interno di Mestre In Centro, la
tradizionale rassegna cittadina organizzata dal Comune di Venezia, in collaborazione
con numerosi enti, associazioni e sponsor privati.
I CONTENUTI: il Festival rappresenta un momento di riflessione e approfondimento
sui grandi temi che abbiamo di fronte, partendo dalla convinzione che, in un
momento di trasformazioni epocali come quello che stiamo attraversando, ci sia
l'esigenza sempre più diffusa di capire i problemi, a partire dai concetti
fondamentali che stanno alla base del pensiero politico. In questo contesto ci siamo
chiesti come potevamo reagire dinanzi alla “catastrofe” italiana, discutendo di
politica al di fuori di stereotipi e luoghi comuni.
Quest'anno il Festival si svilupperà attorno ad un tema specifico: Violenza e Politica.
Uno dei temi cruciali della cultura politologica di ogni tempo. Qualsiasi discorso che
voglia seriamente occuparsi di politica non può fare a meno di affrontare i concetti
di “violenza” e di “conflitto”. Durante le quattro giornate ci proponiamo di
analizzare le molteplici relazioni tra politica e violenza. Affrontando il tema sotto
diversi aspetti: politica e violenza di genere, politica e violenza del linguaggio,
politica e violenza dell’economia, politica internazionale e violenza, politica e
violenza della satira.
Porteremo il confronto nelle piazze di Mestre e Marghera, proponendo una
riflessione sulla politica, tentando di ricondurla al suo antico alveo, di analisi
intellettuale e comprensione dei processi sociali. Saranno quattro giorni di
confronto senza politici in cui lasceremo fuori dalla porta le polemiche quotidiane e
discuteremo delle cause profonde della crisi che stiamo vivendo, con alcune delle
figure più autorevoli del panorama culturale, nel tentativo di ripristinare quel nesso
tra cultura e politica che si è spezzato da decenni.
I RELATORI: hanno confermato la partecipazione già oltre 50 relatori: Ezio Mauro,
Gad Lerner, Renzo Guolo, Ilvo Diamanti, Angelo Panebianco, Lucio Caracciolo, ,
Sabina Guzzanti, Alessandro Bergonzoni, Aldo Cazzullo, Domenico Quirico, Pasquale
Ferrara, Silvia Avallone, Caterina Resta, Umberto Contarello, Umberto Curi, Sara
Bentivegna, Roberto Esposito, Antonio Gnoli, Gianluca Prestigiacomo, Guido
Panvini, Giuseppe Civati, Giorgio Prodi, Pierluigi Stefanini, Daniele Marini, Luciano
Canfora, Andrea Tagliapietra, Vincenzo Vitiello, Luca Taddio, Giovanni Bossi, Luca
De Biase, Emanuele Macaluso, Enrico Ghezzi, Massimo Russo, Massimo Teodori,
Massimo Bordin, Concita De Gregorio, Mario Tronti, Nadia Urbinati, Sergio Staino,
Alessandra Poggiani, Vittorio Parsi, Vauro, Giuseppe Berta, Giacomo Marramao,
Paolo Perulli, Luigi Perissinotto, Petar Bojanic, Stefano Micelli, Roberto Milani,
Diego Fusaro, Marco Filoni, Michele Boldrin, Luigi Vero Tarca, Carlo Galli, Enzo
Rullani, Mario Galzigna, Gianfranco Bettin, Marco Morganti.
LE LOCATION: quest’anno cambiano e si ampliano gli spazi della città coinvolti dalla
manifestazione. 5 piazze debitamente attrezzate più molti luoghi pubblici (vd
eventi collaterali) ospiteranno gli oltre 40 appuntamenti già programmati che
cresceranno prima di settembre. Per la prima volta sarà coinvolta anche piazzale
Candiani, un luogo restituito alla città dopo gli ultimi interventi di riqualificazione
urbana, con una tensostruttura che la mattina (ore 11) ospiterà una serie di incontri
laboratoriali incentrati sulle tematiche della città contemporanea: si parlerà di
Expo, terzo settore, Città Metropolitana. Sempre la tensostruttura il pomeriggio alle
ore 16 ospiterà quattro incontri dedicati al pensiero di Machiavelli, appuntamenti
curati da Antonio Gnoli, in cui si parlerà della storia della filosofia italiana dell’ultimo
trentennio (Italian Theory), di operaismo, biopolitica e teologia politica.
Sempre in centro a Mestre piazzetta Battisti, ospiterà due appuntamenti
quotidiani: uno alle 18 e uno in un orario in via di definizione (12.30 oppure 16).
Uno spazio dedicato alla presentazione di libri e ad altri temi.
In piazza Mercato a Marghera tutti i giorni un incontro alle ore 18. Quattro
appuntamenti che permetteranno di seguire dibattiti sul lavoro, sul rapporto
cultura-politica ed infine sulla relazione sempre più conflittuale tra economia reale
e finanza.
Anche quest’anno due gli appuntamenti in piazzetta Pellicani, alle 17.30 e alle
20.45. In Piazza Ferretto un incontro alle ore 19 e alle ore 22 la
performance/reading che concluderà le lunghe giornate del Festival.
READING e PERFORMANCE: alle 22, sempre in piazza Ferretto, l’oramai
appuntamento fisso con reading e performance, come quelli di Alessandro
Bergonzoni; Sabina Guzzanti che presenterà una forma inusuale di conferenza
animata con il testo inedito “homo srl”, ideato appositamente per il Festival;
mentre il Prof. Luciano Canfora commenterà dei testi di Tucidide letti dall’attore
Roberto Milani.
SATIRA E POLITICA: ampio spazio quest’anno al tema Satira e Politica. Verranno a
discutere con noi Sergio Staino e Vauro, inoltre all’interno della Libreria della
Politica sarà allestito un vero e proprio spazio dedicato alla satira, coordinato
dall’illustratore Marco Gavagnin, che ospiterà diversi disegnatori e vignettisti, i quali
proporranno i loro lavori sul tema del Festival in versione “live”, consentendo al
pubblico di scoprire come nasce una vignetta satirica.
PREMIO RIOBA: "al miglior livetweet del Festival della Politica 2014". Nelle ultime
edizioni, il social network Twitter è stato un luogo prezioso per il Festival della
Politica: una piazza virtuale dove tanti partecipanti al Festival si sono trasformati in
"reporter" e commentatori attivi degli eventi, raccontando in tempo reale i dibattiti,
analizzandoli e discutendoli. Un contributo di partecipazione che amplifica il
significato della manifestazione e a cui il Festival vuole rendere un riconoscimento
attraverso la seconda edizione del premio Rioba, nato lo scorso anno per esplorare
le trasformazioni della discussione politica sul social web. In chiusura del Festival,
una giuria di esperti assegnerà il premio all'utente di Twitter che sul social network
avrà realizzato la migliore "diretta" di un evento tra quelli compresi nel programma
ufficiale del Festival 2014.
LIBRERIA DELLA POLITICA: anche quest’anno in piazza Ferretto, nell’area antistante
il Duca d’Aosta, l’allestimento della Libreria della Politica, uno spazio di 240 metri
quadri, che ospiterà gli stand delle librerie del centro di Mestre. La libreria della
Politica sarà dedicata unicamente ai temi oggetto del Festival. Un segnale in
controtendenza rispetto a quanto sta accadendo in molte librerie in Italia e in città
costrette alla chiusura, un modo per riportare al centro della riflessione lo
strumento del libro e della lettura.
La Libreria sarà arricchita dallo spazio “Satira e Politica”, che vedrà la partecipazione
di vignettisti che animeranno alcuni momenti con i loro lavori, ideati appositamente
seguendo il tema portante della manifestazione.
EVENTI COLLATERALI: sulla falsa riga di quanto fatto lo scorso anno, le giornate del
Festival saranno arricchite da diversi eventi collaterali, in alcuni locali del centro: da
Il Palco a L’Officina del Gusto e molti altri che si stanno unendo via via al
programma generale: manifestazioni come il Festival della Politica giungono a
maturazione proprio quando tutta la città si riconosce nell'evento. Ovvero quando
le istituzioni, le associazioni, le categorie, gli esercizi commerciali partecipano
attivamente alla sua riuscita.
SOCIAL NETWORK / WEB / DIRETTA STREAMING: anche quest’anno massiccia la
presenza del Festival in internet. Il Festival ovviamente ha un sito dedicato
www.festivalpolitica.it costantemente aggiornato, dove sono disponibili anche i
materiali delle precedenti edizioni. Inoltre il Festival è presente su twitter e
facebook con profili dedicati. Lo scorso anno nei giorni del Festival gli aggiornamenti
su facebook hanno raggiunto oltre 350mila persone, molto apprezzate anche le
dirette twitter degli incontri. Sarà inoltre potenziata la diretta streaming che
seguirà non solo gli appuntamenti in piazzetta Pellicani e in piazza Ferretto ma
anche in piazza Candiani: lo scorso anno sono state seguite da circa 1200 visitatori,
per un tempo totale di collegamento pari a 11 giorni, 12 ore, 1 minuto e 29 secondi.
Tutte le dirette saranno realizzate in collaborazione con Venis.
VOLONTARI: fondamentali per la riuscita del Festival lo scorso anno sono stati i
volontari. Anche quest’anno durante le giornate del Festival sarà possibile
partecipare all’organizzazione in questa veste, ciò permetterà di essere a contatto
con i principali intellettuali, giornalisti, studiosi italiani. Nel sito
www.festivalpolitica.it è possibile scaricare la scheda di contatto, compilarla e
inviarla a [email protected]
ORGANIZZAZIONE/SPONSOR/COLLABORAZIONI
Festival della Politica organizzato dalla Fondazione Gianni Pellicani
con la collaborazione della Fondazione di Venezia
Si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Con il patrocinio di Regione del Veneto, Provincia di Venezia e Comune di Venezia.
I soggetti che ci sostengono:
Gruppo Banca IFIS
Camera di Commercio di Venezia
Vela
Confesercenti
Venezia Opportunità
Banca Santo Stefano
Associazione Veneziana Albergatori (AVA)
Veritas Energia
Confcommercio Marghera
Con il contributo di:
Venis
Marsilio
Movimento consumatori
PMV
VEZ
Centro Culturale Candiani
Il Palco
Officina del Gusto
Mediapartner è il quotidiano La Repubblica
FESTIVAL DELLA POLITICA
Responsabile Scientifico
Massimo Cacciari
Direzione
Nicola Pellicani
Coordinamento
Giuseppe Saccà
Natascia Di Stefano
Segreteria Organizzativa
Francesca Stratimirovich
Claudia Pessato
Comunicazione Online
Mauro Richeldi
Consulenza Scientifica
Massimo Donà
Design
Studio Lanza
POLITICA E VIOLENZA
di Massimo Cacciari
“Il tema del rapporto tra violenza e politica corre sempre il rischio di venire dimenticato.
Per poi magari tornare a imporsi, di fronte a eventi tragici, quasi fosse una tempesta
imprevedibile. Il regime democratico tende per sua natura a operare questa forma di
"pacifico oblio". Non si tratta, allora, soltanto di pensare il problema della "violenza
legittima" che necessariamente opera qualsiasi organizzazione statuale alla luce delle
esperienze storiche attuali (problema che pure sarà preso in serissima considerazione
durante gli incontri del Festival), ma di considerare la violenza insita oggi nelle diverse
forme del rapporto e della comunicazione sociali.
Politica e violenza non appartengono alla sola sfera del Politico; politico è il rapporto tra
generi, e politica è la violenza che lì si manifesta; politico è il rapporto tra generazioni e la
violenza che in esso si esercita; violento è il linguaggio stesso in circostanze determinate:
non è una metafora semplicemente quella dell'"arma del logos".
Fino a che punto è pensabile un potere-kratos esente da violenza-bia? Fino a che punto
può dirsi legittima la violenza? E dirla legittima significa forse giudicarla "giusta"? Questa
riflessione non può restare circoscritta alla sola dimensione delle relazioni internazionali
(dove il tema della violenza, alla fine, si confonde con quello della guerra), ma deve poter
intervenire in tutti gli aspetti dell'attuale crisi delle forme democratiche. Il Festival offrirà
l'occasione per una discussione a tutto campo su questa problematica decisiva”.
POLITICA E VIOLENZA
di Massimo Donà
Carl Schmitt lo aveva mostrato con grande lucidità, che la “comunità” non può essere
intesa come qualcosa di originario: l'originarietà spettava per lui, piuttosto, alla violenza
organizzata con cui ci si appropria di un territorio, lo si recinta, lo si difende dai nemici.
Ma sempre lo stesso grande giurista e filosofo politico tedesco vide anche “la politica in
quanto tale” come spazio di relazioni determinato dalla semplice contrapposizione “amico-
nemico”; cioè, concepì la politica come forma di relazione necessariamente violenta.
Per lui, d’altro canto, non v’è bisogno che il nemico politico sia moralmente cattivo, o
esteticamente brutto; egli non deve necessariamente presentarsi come concorrente
economico e forse può anche apparire vantaggioso concludere affari con lui. Egli è
semplicemente l'altro, lo straniero e basta alla sua essenza che egli sia esistenzialmente, in
un senso particolarmente intensivo, qualcosa d'altro e di straniero, per modo che, nel caso
estremo, siano possibili con lui conflitti che non possano venir decisi né attraverso un
sistema di norme prestabilite né mediante l'intervento dì un terzo «disimpegnato» e perciò
“imparziale”.
A dire il vero, però, più di qualche decennio prima di Schmitt, già Carl von Clausewitz
(generale e teorico militare prussiano, vissuto tra il Diciottesimo e il Diciannovesimo secolo)
s’era assunto la responsabilità di mostrarci come la guerra (una forma di violenza collettiva
e istituzionalmente legittimata) non fosse altro che la prosecuzione della “politica” con altri
mezzi.
Ma potremmo risalire addirittura a uno dei cosiddetti primi filosofi dell’antichità, per
trovare affermazioni dal tono similare. Anzi, forse ancora più radicali. Ci riferiamo, nello
specifico, ad Eraclito (vissuto tra il Sesto e il Quinto secolo a.C.), che già agli albori della
civiltà occidentale aveva capito come proprio polemos (termine greco che significa
“guerra”, “opposizione”, “contrasto”, “conflitto”) fosse padre di tutte le cose.
“Polemos è di tutte le cose padre, di tutte re, e gli uni rivela dei e gli alti uomini, gli uni fa
schiavi e gli altri liberi", scriveva infatti il grande filosofo greco. Ecco perché un discorso
che voglia seriamente occuparsi di politica non può assolutamente evitare di fare i conti
con quella ‘violenza’ e con quel ‘conflitto’ che pur la politica cerca di ridurre ad un livello di
sopportabilità conforme alle esigenze della società che in essa di volta in volta si esprime.
Il tema, d’altro canto, torna di moda ogni qual volta le forme di mediazione pacifica o
comunque dialogiche cominciano a mostrarsi palesemente infruttuose o del tutto
inefficaci. Se non addirittura controproducenti. Come negare che, ad esempio, sarebbe
stato molto probabilmente inefficace (e forse anche controproducente) cercare di risolvere
diplomaticamente – adottando una prassi semplicemente dialogica e contrattuale –, il
conflitto con la potenza espansiva della Germania nazista?
Anche oggi il tema della violenza sta tornando in primo piano di fronte all’imposizione di
una politica economica e finanziaria con cui il grande capitale internazionale sta
mortificando le popolazioni degli stati europei, costringendole ad un impoverimento
progressivo e apparentemente senza vie d’uscita. Una violenza non più militare, certo
(fermo restando che la violenza militare continua ad essere esercitata al di fuori del
cosiddetto mondo occidentale – europeo e americano), ma non meno dolorosa e vissuta
come intollerabile e ingiusta dai più. Sì, perché le forme di violenza sono molteplici e fatte
ognuna di infinite sfaccettature.
Ecco: è proprio ad analizzare e scandagliare queste infinite sfaccettature, a riflettere sulle
complesse relazioni che politica e violenza hanno intrattenuto nella storia, e soprattutto ad
interrogarsi sul destino che ancora attende questa coppia concettuale (politica-violenza),
che sono invitati gli importanti relatori del Festival della Politica del 2014.
Questa volta, insomma, la Fondazione Pellicani intende offrire a Mestre, e a tutti gli
interessati del territorio veneto (e non solo), un importante spaccato della riflessione
contemporanea su uno dei temi cruciali della cultura politologica di ogni tempo. Anche
quest’anno, dunque, si parlerà di politica; ma, per la prima volta, il festival mestrino si dà
un tema portante che guiderà tutti gli incontri, i dibattiti, le conferenze e gli spettacoli (non
mancheranno anche questa volta, infatti, le parentesi satiriche che animeranno le serate in
piazza Ferretto).
E se ancora una volta, quindi, riflettere e discutere di politica potesse diventare un modo
per far vivere ‘intelligentemente’ le piazze e gli spazi della terraferma veneziana?