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LICEO SIGONIO – I.T.C. BAROZZI
LA PROPRIETA’
LA PROPRIETA’ E I DIRITTI REALI
Fausta Labidonisia
22/09/2013
La proprietà; i diritti reali di godimento; la comunione e il condominio; il possesso
1
1.5 I modi di acquisto della proprietà
Definizione Gli atti e i fatti giuridici che consentono di acquistare la proprietà di un bene
Distinzione I modi di acquisto della proprietà si distinguono tradizionalmente in:
1. modi di acquisto a titolo originario
= quando il diritto di proprietà che si si acquista sulla cosa è indipendente dal
diritto di un precedente proprietario.
Occupazione, invenzione, accessione, unione e commistione, specificazione,
usucapione, possesso vale titolo.
2. modi di acquisto a titolo derivativo
= quando si acquista sulla cosa il diritto di proprietà già spettante ad un
precedente.
A chi trasferisce il diritto si dà il nome di dante causa; a chi lo acquista quello di
avente causa
Avviene:
1. in forza di un contratto
2. per successione a causa di morte
3. trasferimenti coattivi (espropriazione, requisizione)
I modi di
acquisto a titolo
originario
Occupazione (artt. 923-926 c.c.)
= consiste nell’appropriarsi di beni mobili1
che non appartengono a nessuno, con
l’intenzione di farli propri.
Non possono essere oggetto di occupazione i
beni immobili, che qualora non siano di
nessuno (cd. immobili vacanti) diventano di
proprietà dello Stato.
Esempio: il pesce pescato nel
mare; le conchiglie raccolte
sulla spiaggia; il giornale
lasciato su una panchina; i
rifiuti soldi urbani riciclati da
un’industria ecc.
Invenzione (artt. 927-930 c.c.)
= Ha per oggetto le cose smarrite dal
proprietario. In tal caso il ritrovatore deve
consegnare il bene al Sindaco del luogo in cui
è avvenuto il ritrovamento. Dopo un anno
dall’ultima pubblicazione all’albo comunale,
il ritrovatore ne diventa il legittimo
proprietario; qualora, invece, il bene sia
reclamato e restituito al proprietario, il
ritrovatore ha diritto a un premio nella misura
di 1/10 del valore
Esempio: se nei pressi di una
piazza Tizio ritrova un
portafoglio pieno di banconote
oppure una collana di perle,
questi ha il dovere di seguire la
procedura indicata poiché non
può divenire proprietario per
occupazione, trattandosi di cose
smarrite e non abbandonate.
1 Si definiscono res nullius, le cose mobili che non sono mai state di proprietà di alcuno; sono dette res derelictae, le
cose abbandonate
2
Accessione (artt. 934 e ss. c.c.)
= si verifica quando il proprietario della cosa
principale diviene proprietario di un’altra
cosa che si è unita o incorporata (cd. cosa
accessoria) alla sua.
Esempio: 1. Accessione
artificiale: Il proprietario del
fondo diventa proprietario delle
costruzioni al di sopra e al di
sotto del suolo, come i materiali
per le costruzioni.
2. accessione per fatto naturale,
i cd. incrementi fluviali.
-alluvione: gli incrementi del
terreno che si effettuano nel
tempo per effetto dei detriti
- avulsione: il distacco di parte
di un fondo che si unisce al
terreno a valle, di tale porzione
di terreno diventa il proprietario
del fondo a valle, salvo
indennizzo del proprietario che
ha perso parte del terreno.
Unione (art. 939 c.c.)
= cose mobili appartenenti a più proprietari si
uniscono in modo da non poterle più separare,
ma mantenendo la loro individualità: il
proprietario della cosa principale acquista la
proprietà del tutto.
Esempio: il proprietario del
diamante incastonato su un
anello di rame di altro
proprietario diventa il
proprietario dell’anello salvo
rimborsare all’altro il valore del
rame.
Commistione (art. 939 c.c.)
= Quando le cose mobili, appartenenti a
persone diverse, si mescolano in modo tale da
formare un nuovo bene in cui non possono
essere più distinte e non sono facilmente
separabili. I proprietari delle singole cose
acquistano la comproprietà in proporzione al
valore di ciascun bene incorporato.
Esempio: la farina e il lievito nel
pane. I produttori che hanno
consegnato il latte a una latteria
divengono comproprietari, in
proporzione ai litri conferiti da
ciascuno di loro, del latte
contenuto nelle cisterne della
latteria
Specificazione (art. 940 c.c.)
= consiste nella creazione di una cosa nuova
con il materiale appartenente ad un’altra
persona, diversa da colui che l’ha creata. In
tal caso ci si chiede se il proprietario della
cosa creata sia colui che ha lavorato la
materia prima (es. artigiano o artista) o il
proprietario di quest’ultima. Ebbene
l’acquisto dipende dal fatto che il valore della
materia superi notevolmente o meno quello
della manodopera.
Esempio: spetta senz’altro al
falegname il tavolo da lui
costruito con il legname
comune fornitogli dal cliente; è,
invece, di proprietà di chi ha
fornito la materia la statuetta
d’oro realizzata da un artigiano
3
Usucapione (art. 1158 e segg. c.c.)
= L’acquisto della proprietà per usucapione si
verifica quando un soggetto, pur non essendo
proprietario di un bene, esercita ugualmente
sullo stesso, per un certo periodo di tempo
che di solito è 20 anni, il potere di fatto, senza
essere contrastato dal titolare del diritto.
Esempio: credendo che un
determinato appezzamento
agricolo gli appartenga, Marco
lo coltiva e lo sfrutta come se ne
fosse proprietario. Trascorsi 20
anni egli ne acquista il diritto di
proprietà. A nulla potrebbero
valere le proteste, tardive, del
precedente proprietario.
Possesso vale titolo (art. 1153 e segg. c.c.)
= l’acquirente di un bene mobile che ignori,
in buona fede2, che il bene vendutogli non
apparteneva al venditore, diventa ugualmente
proprietario di quel bene
Esempio: Marco si reca in un
negozio di biciclette e ne
acquista una usata, ignorando
che in effetti essa era stata
rubata quindi non era di
proprietà del negoziante.
Uscito dal negozio incontra il
derubato, il quale pretende la
restituzione della bicicletta.
Ebbene, per il principio del
possesso vale titolo, Marco è
legittimamente proprietario
della bici e non è quindi tenuto
a restituirla.
I modi di
acquisto a titolo
derivativo
Contratti (art. 1321 c.c.)
= sono le modalità di trasferimento più
utilizzate (vendita, donazione ecc.)
Esempio: Quando acquisto il
quotidiano in edicola
pagandone il prezzo divento
proprietario del bene per
acquisto a titolo derivativo
realizzato attraverso un
contratto di vendita.
Quando per il mio compleanno
ricevo in regalo un bene, ne
divento proprietario a titolo
derivativo per effetto del
contratto di donazione.
Successioni a causa di morte
= determina il passaggio di proprietà dal
defunto (de cuius) ai suoi eredi, secondo la
volontà testamentaria o le disposizioni di
legge
Esempio: dell’appartamento del
nonno defunto diventano
proprietari, nel momento stesso
della morte, gli eredi del nonno.
2 Buona fede = ignorando l’altruità del bene
4
Trasferimenti coattivi
-espropriazione
-requisizione
-nazionalizzazione
Esempio: il terreno di proprietà
di Marco, posto sul tracciato
della nuova linea ferroviaria,
viene espropriato a favore dello
Stato che ne diventa
proprietario anche senza il
consenso di Marco (al quale
spetta comunque un equo
indennizzo)
1.6 Le azioni a difesa della proprietà
Premessa L’ordinamento giuridico tutela il diritto di proprietà in sede penale e in sede
civile
Tutela penale Il diritto di proprietà è tutelato dal diritto penale, con la punizione come reati di
alcuni comportamenti, quali il furto o il danneggiamento3, che violano il potere
pieno ed esclusivo del proprietario.
Tutela civile Il diritto di proprietà è tutelato in sede civile, attribuendo al suo titolare un
diritto di azione4. Le azioni a difesa delle ragioni della proprietà sono dette
azioni petitorie. Esse sono quattro:
Azione di rivendicazione – art. 948 c.c. “Il proprietario può rivendicare la cosa
da chiunque la possiede o detiene”
= azione con cui il proprietario rivendica i suoi beni nei confronti di chi
li possieda o detenga abusivamente, senza la sua autorizzazione. Il
proprietario è tenuto a fornire la prova della titolarità del diritto,
acquistata a titolo originario.
Mira ad ottenere:
1. l’accertamento del diritto di proprietà e inesistenza del diritto vantato
dal convenuto
3 Art. 624 c.p. Furto “Chiunque s'impossessa della cosa mobile [c.p. 631] altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di
trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 154 a euro 516”.
Art. 635. Danneggiamento “Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose
mobili o immobili altrui, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a un anno o con la multa
fino a euro 309” 4 Azione = potere di rivolgersi al giudice civile per ottenere il riconoscimento del proprio diritto. Titolare dell’azione è
l’attore, il quale la esercita nei confronti del convenuto (= chiamato in giudizio). Attore e convenuto, insieme al
giudice, sono le parti processuali del giudizio o processo civile.
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2. la condanna del convenuto a restituire il bene.
Azione negatoria – art. 949 c.c. “Il proprietario può agire per far dichiarare l'inesistenza di diritti affermati da altri sulla cosa, quando ha motivo di temerne pregiudizio . Se sussistono anche turbative o molestie, il proprietario può chiedere che se ne ordini la cessazione, oltre la condanna al risarcimento del danno”
= Azione esercitata dal proprietario nei confronti di chi affermi
l’esistenza di un diritto reale minore sul bene, arrecando pregiudizio
turbativa o molestia al diritto di godimento e disposizione del bene da
parte del legittimo titolare.
Mira ad ottenere:
1. l’accertamento dell’inesistenza del diritto reale su cosa altrui
2. l’inibizione delle turbative o molestie per farle cessare
3. la condanna al risarcimento dei danni
Azione per il regolamento di confini – art. 950 c.c. “Quando il confine tra due fondi è incerto, ciascuno dei proprietari può chiedere che sia stabilito giudizialmente. Ogni mezzo di prova è ammesso. In mancanza di altri elementi,
il giudice si attiene al confine delineato dalle mappe catastali”
= azione mediante la quale il proprietario chiede al giudice che siano
stabiliti i confini, ritenuti incerti e non chiari, fra il proprio fondo e
quello limitrofo.
Mira ad ottenere:
1. l’accertamento dell’estensione del fondo, eliminando ogni forma di
incertezza dei confini fra fondi vicini.
Azione per l’apposizione dei termini – art. 951 c.c. “Se i termini tra fondi contigui mancano o sono diventati irriconoscibili, ciascuno dei proprietari ha diritto di chiedere che essi siano apposti o ristabiliti a spese
comuni.”
= azione mediante la quale il proprietario di fondi confinanti chiede al
giudice che siano apposti o ripristinati, a spese comuni dei proprietari
limitrofi, i segni materiali e tangibili del confine, certo e conosciuto, fra i
due fondi.
Mira ad ottenere:
1. la condanna al pagamento delle spese a carico di ciascuno proprietario
per l’apposizione dei segnali di confine, mai esistiti o venuti meno nel
tempo.
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Tabella A) – Le azioni petitorie
LE AZIONI PETITORIE
TIPO DI AZIONE
ESERCITABILE DAL
PROPRIETARIO…
AL FINE DI …
Rivendicazione … contro chi possiede o detiene la
propria cosa illegittimamente
… rivendicare il suo diritto di
proprietà:
- Accertamento della
titolarità del diritto di
proprietà
- Condanna del possessore a
restituire il bene
Negatoria … contro chi afferma di vantare diritti
sulla sua cosa
… liberarsi da quelle molestie
Regolamento di
confini
… di ciascun fondo confinante … accertare giudizialmente il
confine fra due fondi
Apposizione dei
termini
… di ciascun fondo confinante … apporre o ristabilire i segnali di
confine fra i fondi
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2. I DIRITTI REALI SU COSA ALTRUI O DIRITTI MINORI
La facoltà di godimento è uno degli aspetti più importanti del diritto di proprietà, perché il
proprietario di un bene ha il potere di utilizzarlo “in modo pieno ed esclusivo”. Di solito il diritto di
proprietà e la facoltà di godimento di un bene coincidono nella medesima persona, tuttavia il
proprietario può concedere ad altra persona di esercitare la facoltà di godimento; in tal caso, viene a
configurarsi l’ipotesi del diritto reale di godimento o diritto reale su cosa altrui o diritto reale minore
o limitato.
I diritti reali di godimento su una cosa altrui attribuiscono a una persona il diritto di utilizzare una
cosa di proprietà di un’altra persona. Hanno, pertanto, un contenuto meno ampio del diritto di
proprietà, ma, contemporaneamente, limitano il diritto di proprietà poiché riducono la facoltà di
godimento.
I diritti reali minori sono diritti soggettivi assoluti, immediati, patrimoniali e tipici.
2.1. Il diritto di superficie
Riferimento normativo Art. 952 c.c. Costituzione del diritto di superficie Il proprietario può costituire il diritto di fare e mantenere al di sopra del suolo una costruzione a favore di altri che ne acquista la proprietà . Del pari può alienare la proprietà della costruzione già esistente, separatamente dalla proprietà del suolo.
Definizione E’ il diritto di costruire al di sopra o al di sotto del suolo di proprietà di
altri e conservare la proprietà della costruzione (cd. Proprietà
superficiaria). La figura realizza una separazione fra la proprietà del
suolo e la proprietà di ciò che vi viene costruito, in deroga ai principi
dell’accessione.
Ad esempio:
Tizio costruisce un edificio o un garage o uno stabilimento sul suolo di
proprietà altrui.
E’ anche il potere di sopraelevare su una costruzione già esistente. Es.
costruire un appartamento all’ultimo piano e sul lastrico solare di
un’abitazione altrui.
Contenuto 1. diritti ed obblighi del concedente (proprietario del suolo): il
proprietario del suolo (concedente) rimane titolare della facoltà di
disposizione della proprietà del suolo, tuttavia deve permettere la
costruizione e tollerare il suo insistere sul suolo, senza ostacolare in
alcun modo l’attività del superficiario.
2. diritti ed obblighi del concessionario (cd. Superficiario): il
superficiario (concessionario) ha i seguenti diritti:
a) il diritto di costruire e mantenere la costruzione sul suolo
b) il diritto di proprietà del bene costruito (proprietà superficiaria).
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Il superficiario ha l’obbligo di pagare il canone, come corrispettivo del
diritto di superficie.
Esempio Gianni concede diritto di superficie sul terreno edificabile di sua
proprietà a favore di Chiara. Quest’ultima può quindi costruire su quel
terreno un’abitazione che, appena realizzata, sarà di sua proprietà e non
di Gianni. Ovviamente, se il diritto di superficie è costituito a tempo
determinato Gianni diventerà proprietario anche dell’abitazione per
effetto dell’accessione.
2.2. Il diritto di usufrutto
Riferimento normativo Art. 978 c.c. Costituzione. L'usufrutto è stabilito dalla legge o dalla volontà dell'uomo. Può anche acquistarsi per usucapione. Art. 981 c.c. Contenuto del diritto di usufrutto. L'usufruttuario ha diritto di godere della cosa, ma deve rispettarne la destinazione economica. Egli può trarre dalla cosa ogni utilità che questa può dare, fermi i limiti stabiliti in questo capo.
Definizione = è il diritto di godere ed usare della cosa altrui e di trarne ogni utilità,
con l’obbligo di rispettarne la destinazione economica.
Caratteristiche - Con la costituzione dell’usufrutto il proprietario del bene viene
spogliato di qualsiasi facoltà di godimento della cosa, per cui
non può più utilizzarlo; tale situazione configura la cd. Nuda
proprietà. E’ bene precisare che il proprietario mantiene il
potere di disposizione giuridica della cosa
- L’usufrutto è un diritto temporaneo, poiché la legge fissa una
durata massima. Per la recisione esso non può eccedere la vita
dell’usufruttuario, se persona fisica; trent’anni, se si tratta di
persona giuridica. Pertanto l’usufrutto non può essere trasmesso
agli eredi.
- Oggetto dell’usufrutto possono essere indifferentemente beni
mobili o immobili (titoli di credito, aziende, alberghi, immobili
ad uso abitativo ecc.), tuttavia deve trattarsi di beni infungibili
e inconsumabili, poiché l’usufruttuario ha l’obbligo di
restituire lo stesso bene al termine dell’usufrutto.
- L’usufrutto può essere:
Legale, se la legge determina la costituzione
dell’usufrutto in capo a determinati soggetti. Ad es. l’usufrutto
legale dei genitori sui beni dei figli minorenni
Volontario, quando deriva da contratto o da un
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testamento
Contenuto 1. diritti dell’usufruttuario:
- Diritto di conseguire il possesso del bene, egli può mettersi in
relazione immediata e diretta con la cosa senza la
collaborazione del nudo proprietario
- Diritto di godere del bene
- Diritto di fare propri i frutti civili e naturali della cosa
- Diritto di locare5 il bene
2. obblighi dell’usufruttuario:
- Obbligo di rispettare la destinazione economica del bene, ossia
la funzione economica data al bene dal proprietario fino a quel
momento. Per esempio se fino alla costituzione dell’usufrutto
l’immobile è stato destinato a uso non abitativo come struttura
alberghiera, l’usufruttuario non può cambiare la funzione
economica in casa di cura
- Obbligo di usare la diligenza del buon padre di famiglia. Per i
romani il bonus pater familias era il modello dell'uomo non
solo libero e fornito di piena capacità d’agire, ma anche
consapevole dell'importanza della propria posizione e delle
proprie azioni. Per il nostro ordinamento, invece, il modello del
buon padre di famiglia indica l'uomo medio. Il criterio della
diligenza indica in astratto la misura dell'attenzione, della cura e
dello sforzo psicologico che l’usufruttuario deve adoperare per
esercitare il diritto reale minore, cioè esattamente. Quindi la
diligenza del buon padre di famiglia indica l’uso dei normali
doveri di cautela e correttezza
- Obbligo di pagare le imposte
- Obbligo di restituire la cosa al termine dell’usufrutto, nella
medesima quantità e stato in cui si trovava il bene al momento
dell’impossessamento da parte dell’usufruttuario.
Esempio Gianni concede diritto di usufrutto a favore di Chiara su un campo da
tennis. Quest’ultima può quindi utilizzarlo personalmente oppure
svolgere tornei e corsi di tennis oppure concederlo in affitto.
Ovviamente, non potrà trasformarlo in una piscina o in un frutteto.
5 La locazione, in diritto, costituisce il contratto con il quale una parte (detta locatore) si obbliga a permettere a un altro
soggetto (conduttore o locatario) l'utilizzo di una cosa per un dato tempo in cambio di un determinato corrispettivo (la
cosiddetta "pigione" o canone").
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2.3. Il diritto di uso e abitazione
Riferimento normativo Artt. 1021 e 1022 c.c. Art.1021 - Uso - Chi ha diritto d'uso di una cosa può servirsi di essa e, se è fruttifera, può raccogliere i frutti per quanto occorre ai bisogni suoi e della sua famiglia. I bisogni si devono valutare secondo la condizione sociale del titolare del diritto. Art.1022 - Abitazione - Chi ha il diritto di abitazione di una casa può abitarla limitatamente ai bisogni suoi e della sua famiglia.
Premessa L’uso e l’abitazione sono diritti reali molto simili all’usufrutto ma
hanno un contenuto e un ambito di applicazione più limitato. Sono
strettamente legati al titolare e condizionati ai bisogni della sua
famiglia. Non si possono cedere o dare in locazione a terzi.
Contenuto 1. Uso: è il diritto di servirsi di una cosa altrui e se, fruttifera, di
raccogliere i frutti per soddisfare i bisogni propri e della propria
famiglia.
2. Abitazione: è il diritto di abitare una casa altrui insieme alla propria
famiglia.
Esempio Gianni concede, sull’appartamento di sua proprietà, diritto di
abitazione a favore della nonna Maria. Quest’ultima potrà abitare
l’appartamento, insieme alla sua famiglia composta dalla figlia nubile
Chiara e dal nonno Luca, ma non potrà concederlo in locazione a
nessuno per trarne una rendita.
2.4. Il diritto di enfiteusi
Riferimento normativo Art. 957 c.c. e segg.
Definizione E’ quel diritto reale che attribuisce al titolare (detto enfiteuta) la facoltà
di godimento del fondo altrui, salvo l’obbligo di migliorare il fondo e
di pagare al proprietario concedente un canone periodico.
Evoluzione storica Questo istituto6 risale al periodo medioevale. Secondo l’elaborazione
dei glossatori7, la fattispecie dava luogo ad una proprietà in cui si
potevano distinguere:
- Un dominio diretto o eminente, spettante al proprietario, il quale
formalmente era titolare del fondo
- Un dominio utile, spettante all’enfiteuta, il quale effettivamente
utilizzava il bene, e pertanto veniva definito proprietario
6 Istituto = figura giuridica alla quale sono riconducibili un complesso specifico di norme giuridiche che la disciplinano
7 Glossatori = giuristi della scuola di Bologna. La Scuola di Bologna (XII – XIII secolo) è una scuola di giuristi e
studiosi che ricostruì l'opera di Giustiniano I, il Corpus iuris civilis, e ne fece quindi un'analisi approfondita,
riscoprendo e reinterpretando i testi classici attraverso note a margine dette, appunto, glosse.
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sostanziale.
Contenuto 1. diritti ed obblighi dell’enfiteuta:
a) il diritto di fare propri i frutti del suolo e sulle utilizzazioni del
sottosuolo
b) il diritto di affrancazione
c) obbligo di pagare il canone periodico (può consistere in una somma
di denaro o in una quota dei frutti naturali)
d) obbligo di migliorare il fondo (accrescimento del valore del fondo o
incremento della produttività ad es. con la costruzione di opere
necessarie per la sistemazione dei frutti o per la coltivazione)
e) obbligo di pagare le imposte
2. diritti del concedente (proprietario del suolo):
a) il diritto al versamento del canone
b) il diritto di miglioramento del fondo
c) il diritto di chiedere la devoluzione del fondo
Affrancazione = diritto dell’enfiteuta di riscattare il fondo e diventare proprietario
pieno ed esclusivo. Tale diritto può essere esercitato anche contro la
volontà del proprietario, mediante pagamento di una somma
corrispondente a 15 volte il canone annuo.
Devoluzione = il deterioramento o il mancato miglioramento del fondo oppure il
ritardo nella corresponsione del canone stabilito consentono al
proprietario di riavere il fondo in piena e libera proprietà.
Esempio Gianni concede in enfiteusi a Chiara un proprio terreno in stato di
abbandono da tempo. Evidentemente Chiara, prima di potere trarre
profitto dalla coltivazione del fondo, dovrà realizzare le dovute
migliorie ed anche le necessarie pertinenze (la eventuale stalla, i
magazzini per la conservazione delle sementi e dei trattori ecc.) nonché
provvedere al pagamento del canone annuo pattuito per la concessione.
2.5. Il diritto di servitù prediali
Riferimento normativo Art. 1027 c.c. Contenuto del diritto La servitù prediale consiste nel peso imposto sopra un fondo per l'utilità di un altro fondo appartenente a diverso proprietario.
Definizione La servitù è diretta a realizzare l’utilizzazione di un fondo detto
servente, per il vantaggio di un altro fondo detto dominante. La
definizione mostra un primo carattere di novità rispetto alle altre figure
di diritti reali minori. Per la prima volta non si parla di facoltà (di
godere, usare, abitare, costruire ecc.) concesse ai soggetti sulle cose,
ma di un rapporto funzionale fra le cose stesse: vi è una relazione tra
due fondi e non un rapporto personale fra i rispettivi proprietari.
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Caratteristiche Le servitù prediali (praedium = fondo) richiedono per la loro
costituzione l'esistenza di due requisiti:
a) la presenza di due fondi tra i quali sussista un rapporto di
vicinanza tale che, anche se non confinanti, sia consentito
l'esercizio della servitù
b) l'obiettiva utilità, anche non economica, che il fondo
dominante tragga dalla limitazione imposta al fondo servente.
La limitazione patita dal fondo servente deve sempre
concretizzarsi in un dovere negativo del proprietario, in
particolare nell’obbligo di non fare o sopportare.
Esempio:
Servitù di passaggio dovere di sopportare il passaggio
di persone e di mezzi
Servitù di acquedotto dovere di sopportare le tubature
dell’acqua
Servitù di non sopraelevazione dovere di non elevare la
costruzione al di sopra di una certa altezza
Costituzione Le servitù possono costituirsi in 2 modi: volontariamente o
coattivamente.
1. Servitù coattive o legali: la sua costituzione è imposta dalla
legge anche contro la volontà del proprietario del fondo
servente, per le condizioni oggettive che rendono impossibile o
estremamente difficile l’uso del fondo dominante (es. passaggio
coattivo: diritto al passaggio sul fondo vicino per accedere alla
via pubblica, essendo il fondo dominante intercluso) oppure per
lo svolgimento di attività di pubblico interesse (es. servitù di
acquedotto o scarico, l’elettrodotto coattivo, il passaggio
coattivo di linee telefoniche ecc.). La legge ravvisa non solo
un’utilità a favore del proprietario del fondo dominante, ma
soprattutto una necessità. In questi casi il proprietario del fondo
dominante deve versare un’indennità al titolare del fondo
servente.
2. Servitù volontarie: quando derivano dalla volontà dell’uomo,
prevalentemente tramite contratto o testamento. Ad es. il
proprietario di un terreno lo può lasciare in eredità ad un figlio
gravandolo di una servitù di pascolo a favore di un altro fondo.
Tipologie Delle servitù possono farsi differenti classificazioni:
1. Apparenti e non apparenti:
Servitù apparenti: sono quelle che per il loro esercizio
richiedono opere visibili e permanenti, come ad es. le
servitù di acquedotto, in cui viene permanentemente
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posato l’acquedotto.
Servitù non apparenti: non sono richieste opere, ma è
sufficiente un lasciare fare o sopportare come ad es. la
servitù di non edificare
2. Positive e negative:
Servitù positive: sono le servitù per il cui esercizio è
richiesto un comportamento attivo del proprietario del
fondo dominante, come ad es. la servitù di passaggio in
cui il titolare del fondo dominante deve attraversare il
fondo servente.
Servitù negative: sono le servitù per cui il proprietario
del fondo servente deve solo non fare, come ad es. la
servitù di non sopraelevazione.
Esempio Gianni è proprietario di un fondo che non ha accesso diretto alla via
pubblica: il suo confinante sarà costretto a concedergli la servitù di
passaggio. Se non troveranno un accordo sarà la sentenza del giudice a
imporre la servitù sul fondo di Matteo.