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www.temponews.it a soli € 0,50 in edicola Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa tempo.carpi @Tempo_di_Carpi Settimanale di ATTUALITÀ, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 40 SCUOLA COSTUME TRA LE RIGHE: Cittadini ‘giustizieri’ nel XXI secolo di Sara Gelli COME MI VESTO OGGI? La moda di Carpi in un blog LE MENSE SCOLASTICHE fanno i conti con gli avanzi di cibo DISTURBI ALIMENTARI IN AUMENTO GIULIA BIGARELLI: DALLE PASSERELLE AI CAMPI DI EQUITAZIONE IL CARPIGIANO MATTEO FANTINI: “SONO QUI PER ESSERE D’AIUTO”. Il Bel Canto scalda la Russia CON LA SUA VOCE HA CONQUISTATO LA PLATEA DI SAN PIETROBURGO. E’ LA 29ENNE CARPIGIANA ELISABETTA TAGLIATI, SOPRANO MA ANCHE FRONTWOMAN DI GRUPPI DI MUSICA MODERNA. Matteo Fantini con Papa Francesco A NOVI DI MODENA ARRIVA LA PERLA NERA: UN TOCCASANA PER IL NOSTRO ORGANISMO FARMACI PER ANIMALI ALLE STELLE, LA PAROLA ALLA VETERINARIA ELENA BIRBA Elena Birba Viale Manzoni, 91 - Carpi (MO) - Tel. e Fax 059.681947 - Abit.: Via Don L. Sturzo, 32 - Carpi (MO) - Tel. 059.682978 www.verrinicalzature.it - Calzature Verrini snc CALZATURE VERRINI nuove collezioni Giulia Bigarelli Elisabetta Tagliati Serena Forghieri Silvia Cremaschi con la piccola Serena e i genitori Patrizia e Pierluigi

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www.temponews.it a soli € 0,50 in edicola

Spedizione in Abbonamento Postale Regime liberoModena tassa riscossa, Tax percue.

Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

tempo.carpi @Tempo_di_CarpiSettimanale di

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

venerdì 30 ottobre 2015anno XVI - n. 40

SCUOLA

COStUme

tra le righe: Cittadini ‘giustizieri’ nel XXi secolo di Sara gelli

COMe Mi VeStO Oggi?la moda di Carpi in un blog

le MenSe SCOlaStiChe fanno i conti con gli avanzi di cibo

diSturbi aliMentariin auMentO

giulia bigarelli: dalle paSSerelle ai CaMpi di equitaziOne

il CarpigianO MatteO fantini: “SOnO qui per eSSere d’aiutO”.

il bel Canto scalda la russia

COn la Sua VOCe ha COnquiStatO la platea di San pietrOburgO. e’ la 29enne Carpigiana eliSabetta tagliati, SOpranO Ma anChe frOntWOMan di gruppi di MuSiCa MOderna.

Matteo Fantini con Papa Francesco

a nOVi di MOdena arriVa la perla nera: un tOCCaSana per il nOStrO OrganiSMO

farMaCi per aniMali alle Stelle, la parOla alla Veterinaria elena birba

Elena Birba

Viale Manzoni, 91 - Carpi (MO) - Tel. e Fax 059.681947 - Abit.: Via Don L. Sturzo, 32 - Carpi (MO) - Tel. 059.682978www.verrinicalzature.it - Calzature Verrini snc

CALZATURE VERRINInuove collezioni

Giulia Bigarelli

Elisabetta Tagliati

Serena Forghieri

Silvia Cremaschi

con la piccola

Serena e i genitori

Patrizia e Pierluigi

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 402

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni PrandiCAPOREDATTORESara GelliREDAZIONEJessica Bianchi, Federica Boccaletti, Francesca Desiderio, Dario Po, Enrico Gualtieri, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’Multiradio - 059.698555STAMPACentro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONEVia Nuova Ponente, 28 CARPITel. 059 642877 - Fax 059 [email protected]

ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI

RADIO BRUNO Soc. Coop.Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 28 ottobre 2015

Tossicomane e ladruncolo tenta di forzare un furgone ma il proprietario lo mette in fuga a suon di botte. Topi d’auto avvertiti!

“Allo stadio Braglia si è svolta un’indecorosa e inspiegabile sceneggiata con Antonio Caliendo come protagonista… la città, gli sportivi e i tifosi del Modena non meritano la figuraccia che Caliendo ha fatto fare a tutti noi”.Dichiarazione dell’assessore comunale allo Sport del Comune di Modena Giulio Guerzoni ai microfoni di Radio Bruno.

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Ti aspettiamo con i marchi del made in Italy di qualità con:cristalleria, pentole rivestite in pietra e accessori per la tua cucina

CASALINGHI TARDINIqualità e professionalità nel cuore di Carpi

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Giacomino MambriniPh Gazzetta

di Modena

Cittadini ‘giustizieri’ nel XXI secoloHanno entrambi 65 anni France-sco Sicignano e Giacomino Mam-

brini, entrambi sono pensionati, entrambi protagonisti, nella stessa settimana, di fatti di cronaca che hanno fatto tanto discutere. Il pri-mo a Vaprio d’Adda ha ucciso con un colpo di pistola un ladro di 28 anni entrato nella sua abitazione, il secondo ha scoperto i ladri sotto casa a Rolo e ha sparato dal balco-ne per spaventarli colpendo il tetto del furgone e il radiatore. Voleva-no portare via le slot machine ma non ci sono riusciti. Il titolare della tabaccheria di Rolo, il 27enne carpigiano Stefano Ronchetti ha naturalmente ringraziato sia Giacomino Mambrini per il coraggioso intervento sia i Carabinieri intervenuti tempestivamente catturando uno dei ladri, il ventenne Devis Lucchesi, residente nel campo nomadi di Novi. I due episodi, pur differendo in modo sostanziale, hanno innescato una serie di polemiche politiche tanto sterili quanto strumen-tali culminate nel gesto dell’europarlamentare leghista Buonanno che si è presentato in televisione impugnando una pistola a ribadire l’idea che in un Paese sempre meno sicuro ‘ci sono cittadini che ancora lottano per difendere la legalità’. E’ davvero ‘giusto’ che i cittadini coraggiosi possano difendersi da soli? E’ ciò che si vuole rivendicare in barba al codice penale vigente? Che cosa succede quando lo Stato non è in grado di assicurare una pronta ed efficace protezione? E’ tempo di riconsiderare, una volta esaurita l’ondata emotiva, la disciplina della legittima difesa? Legittimare i ‘cittadini giustizieri’ ci riporterebbe al diritto romano e al prin-cipio vim vi repellere licet, per il quale è lecito rispondere alla violenza con la violenza. Siamo nel XXI secolo o vogliamo tornare indietro nel tempo?

Sara Gelli

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 403

Via Delle Magliaie, 41/43 - 41012 Carpi

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HAIRSTYLIST

H A I R S T Y L I S T

sceglie

Matteo Fantini con Papa Francesco

Per prepararsi all’in-tervista ha stilato un prome-moria, un elenco dei punti fondamentali da trattare, in lingua inglese. “Da più di dieci anni perfeziono l’inglese imparato a scuola esercitandomi, una volta alla settimana, con una madrelingua” precisa Matteo Fantini, 28 anni, aiuto cuoco presso la Scuola d’infanzia di Budrione e supporto per gli studenti della Scuola Alberghiera, in particolare per lo studio della lingua inglese. La sua testimonianza è la risposta più convincente a chi si è interrogato in questo periodo perché sollecitato da fatti di cronaca. matteo, che lavoro fai a Budrione?“Nelle mattine di lunedì, martedì e venerdì lavoro presso la Scuola d’infanzia di Budrione come aiuto cuoco: io devo solamente lavare le stoviglie e dare una mano per le pulizie ma le maestre chiedono spesso il mio aiuto quando hanno bisogno e vogliono che io vada con loro in gita per esempio per dare una mano se c’è bisogno coi bambi-ni” racconta Matteo che si è diplomato a Modena al Liceo delle Scienze Sociali. “ In questo periodo la mia giornata inizia coi lavori di giardinaggio per ripulire l’area della scuola dalle foglie che sono per terra”.e alla Scuola Alberghiera

Matteo FantInI, 28 annI, aIuto cuoco presso la scuola d’InFanzIa dI BudrIone e supporto per glI studentI della scuola alBerghIera, nutre Il sogno dI poter Fare coMIco terapIa neglI ospedalI coMe patch adaMs e tornare In MIssIone In aFrIca

Sono qui per essere d’aiuto

che ruolo hai?“Alla scuola professionale per cuochi sono di sostegno ai docenti due volte alla settimana, nelle mattine di mercoledì e giovedì. In pratica li affianco nelle lezioni e aiuto i ragazzi nelle diverse materie, in

modo particolare in inglese. Gli studenti sono diversi da me perché fanno pratica e teoria, mentre io vado per aiutare chi ha bisogno. In cucina ci vado poco, tutt’al più per impastare le torte sporcandomi le mani di farina”.

Dopo la mattinata di lavoro cosa fai?“Quando torno dopo le 14, vorrei rilassarmi per riposare e ripren-dermi dalla stanchezza ma sono sempre poco a casa. Faccio parte di diverse associazio-ni, fra cui Circostrass, che da più di dieci anni opera a Car-pi: portiamo i nostri spettacoli di giocoleria e clowneria in giro per le piazze

e nei teatri anche fuori città. Sono anche barelliere dell’Unitalsi e spesso vado a fare lunghi pellegrinaggi a Lourdes, Loreto, Padova, in Polonia: io aiuto a portare le carrozzine dei malati”.e il tempo libero?“Vado in palestra e faccio

nuoto. Come esperto di nuoto partecipo anche a gare in trasferta coi ragazzi disabili dell’Ushac. A Carpi adesso abbiamo una nuova piscina inaugura-ta da un certo … Gregorio Paltrinieri” sorride Matteo. “E’ un campione mondiale ed è nato a Carpi e, secondo me, è venuto a inaugurarla per potersi poi allenare qui”.ti piacerebbe conoscere Gregorio?“Io l’ho già conosciuto perché è venuto a trovarci in palestra all’Ushac. E’ simpatico, porta la barba ed è molto alto. Ed è juven-tino come me”.C’è qualcosa per cui ti lamenti?“Non mi lamento mai della mia vita e anche se mio padre non c’è più, ho due fratelli meravigliosi che mi vogliono tanto bene, le mie nipotine di Roma mi vorrebbero sempre vicino e poi ho sempre avuto un buon rapporto con tanti amici. Qualche volta però mi lamento con mia madre perchè lei brontola sempre”.Hai un sogno che deside-ri realizzare?“Ne ho due. Io sono in contatto con un medico americano… Patch Adams

che è stato il primo fonda-tore della comico terapia negli ospedali e anche io ho fatto il suo lavoro per tanto tempo ma ho dovuto smet-tere di frequentare il corso a Modena perché purtroppo non c’è più chi mi accompa-gna. L’altro sogno è quello di tornare in missione dopo l’esperienza in Tanzania di cinque anni fa”. In Africa Matteo ha regalato un sorriso a tanti bambini, li ha fatti divertire e ha creato per loro tante forme coi palloncini.e’ vero che hai conosciuto Papa Francesco?“Siccome in questo periodo, sto andando frequentemente a Roma per visite mediche al Bambin Gesù, ho avuto l’occasione di incontrare il Papa per ben due volte. La prima in Sala Nervi e la seconda volta vicino alla scalinata davanti all’altare di Piazza San Pietro. Io e mia madre eravamo seduti nei primi posti da-vanti alle persone disabili in carrozzina e quando lui ha finito di parlare si è avvici-nato dando la mano a tutti e, in modo particolare, a me. Quando mi ha visto mi ha abbracciato forte, come se fosse uno di famiglia e io sono rimasto contento ed emozionato perchè mi ha fatto tante domande e poi mi ha regalato un rosario che io conservo come un dono speciale”.

Sara Gelli

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 404

Lo sfogo della model-la taglia 38 Charli Howard, dopo che la sua agenzia le aveva imposto di dimagrire, perdendo 3 centimetri sui fianchi per continuare a lavorare, ha fatto il giro del mondo. Durissime le parole dell’esile silfide affidate alla Rete: “Mi rifiuto di sentirmi in colpa perché non raggiun-go i vostri ridicoli e inotteni-bili standard di bellezza mentre voi state seduti tutto il giorno alla scrivania, divorando torte e biscotti e criticando me e le mie amiche per il nostro aspetto fisico”. Malgrado gli stan-dard estetici dettati dalla moda siano a dir poco malsani, la realtà che ci circonda è ancor più allar-mante. Basti pensare che in Provincia di Modena sono circa 3.500 i pazienti affetti da disturbi alimentari, con un’incidenza di oltre 250 nuovi casi ogni anno (dati 2014). Quanto più la civiltà prospera, tanto più la ma-grezza diventa sinonimo di bellezza. Eppure si rimane inermi, scioccati, di fronte a un male di vivere tanto potente che porta chi ne é affetto a camminare a braccetto con la morte. Tali patologie dilagano intorno a noi, figlie del disagio profon-do di una generazione resa fragile da una società che discrimina tra corpi di serie A e B, proclamando il culto della perfezione delle forme a tutti i costi. Alla psicologa e psicoterapeuta carpigiana Serena Forghieri chiedia-mo qualche informazione in più circa questo oscuro mal sottile.I disturbi alimentari sono in aumento? “Sì. Negli anni scorsi, quando si parlava di distur-bi alimentari tra i giovani si pensava soprattutto ad anoressia e a bulimia. L’ano-ressia consiste nella progres-siva privazione del cibo: si inizia a mangiare sempre meno, fino a sopravvivere con porzioni di alimenti minime, mentre il corpo perde a poco a poco tutto lo strato di grasso e i muscoli. La bulimia è l’opposto: chi ne soffre si riempie di cibo fino a scoppiare, arrivando persino ad alzarsi nel cuore della notte per ingurgitare alimenti crudi o ancora surgelati. A questi si associa il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder): questo disturbo spinge il soggetto a com-piere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, fino a raggiungere la completa sazietà: è associato a forme di sovrappeso e a un’insor-genza precoce dell’obesità.Tuttavia ad anoressia e bulimia si aggiungono nuove alterazioni del com-portamento alimentare: la disfagia, ovvero la difficoltà

I dIsturBI alIMentarI dIlagano Intorno a noI, FIglI del dIsagIo dI una generazIone resa FragIle da una socIetà che proclaMa Il culto della perFezIone delle ForMe a tuttI I costI. ne parlIaMo con la psIcologa e psIcoterapeuta serena ForghIerI

più sottile del mal sottile

a deglutire determinati cibi quando questi non siano percepiti come accettabili. Un problema serio che im-pedisce di nutrirsi in modo vario, come si dovrebbe fare per crescere sani. Ancora, gli esperti hanno identificato il disturbo emotivo da evita-mento del cibo, che spinge soprattutto le ragazzine a trovare scuse per non nutrir-si, la sindrome “mastica e sputa”: si masticano grandi quantità di cibo che poi non viene deglutito; il disturbo da dieta cronica (dieting): caratterizzato da un con-trollo esasperato del peso e da una costante attenzione alla dieta; l’ortoressia è una forma di attenzione eccessi-va alle regole alimentari, si sceglie di alimentarsi solo

con cibi che si considerano salutari o dai quali si pos-sono trarre reali o presunti benefici e può essere dovuta alla paura, a volte maniacale, di ingrassare o di non essere in perfetta salute. Vigoressia/bigoressia o dismorfismo muscolare: colpisce pre-valentemente i ragazzi e si manifesta quando c’è un’attenzione ossessiva per la forma fisica e lo sviluppo dei muscoli; l’emetofobia: si teme di vomitare o di vedere altri farlo, per questo motivo si mangia meno e si dima-grisce; l’anginofobia: si ha paura di deglutire e rimanere soffocati. Spesso, non viene diagnosticata sino ai 12/13 anni d’età. I soggetti che ne sono afflitti vivono un dramma quotidiano, in parti-

colare, al momento dei pasti. La persona vede nel cibo un nemico e soffre regolarmen-te di attacchi di panico”.Qual è il target più colpito?“Se fino a pochi anni fa i di-sturbi alimentari erano tipici delle ragazze adolescenti in questi anni ci confrontiamo con la diffusione di questi disturbi anche nei maschi, con l’abbassamento dell’età media di esordio (6 – 8 anni). L’attenzione per il peso e la forma in certi settori dello sport è quasi sovrapponibile a quello dei pazienti affetti da disturbi del compor-tamento alimentare, con utilizzo di diete rigorose e di strenua attività fisica allo scopo di mantenere il peso nei limiti stabiliti. Per questi sportivi il rischio di sviluppare un disturbo alimentare è legato alla forte pressione dell’ambiente in cui viene praticato lo sport e al desiderio di migliorare continuamente la propria performance e il proprio stato di preparazione fisica. L’eccessivo allenamen-to, combinato con cattive abitudini alimentari e spesso anche con condotte com-pensatorie (vomito, diuretici e farmaci anoressizzanti) unito alla crescente diffu-sione dell’attività sportiva agonistica può avere gravi ripercussioni sulla salute dei ragazzi. Dovrebbe essere raccomandato un atteggia-mento attento e responsabile nei riguardi della salute”.Il fenomeno riguarda sempre più anche i ma-schi, cosa è cambiato rispetto al passato?“I disturbi del comportamen-to alimentare tra i giovani maschi sono un fenomeno in netto aumento. L’immagine mediatica del maschio punta soprattutto sulla forma fisica fatta di muscoli a tutti i costi. Ne consegue che spesso la causa di perdita di peso nei maschi anoressici sia l’eccesso di esercizio fisico. Anche per i maschi si evi-denziano sentimenti di bassa autostima, disturbi dell’u-more, scarsa consapevolezza agli stimoli corporei, deciso bisogno di accettazione sociale, notevoli difficoltà ad affrontare emozioni e sen-timenti e problematiche nei rapporti familiari”.Secondo un recente studio anglosassone la terapia famigliare può rivelarsi vincente in par-ticolar modo nella cura della bulimia. Perché la famiglia riveste un ruolo così decisivo nella guari-gione?

“La famiglia, essendo il nucleo primario di svilup-po dell’individuo, ha un ruolo importante nel creare l’ambiente in cui il disagio avvertito dal ragazzo può essere accolto, gestito e af-frontato o, in caso contrario, negato, respinto e trascurato. I motivi per cui le famiglie tendono a comportarsi in modi così diversi di fronte al disagio si devono ricercare nella storia familiare, nei ruoli dei diversi membri del-la famiglia e nelle sofferenze che ciascuno affronta nel suo percorso di vita e dunque an-che in questo caso è inoppor-tuno generalizzare e trarre conclusioni affrettate (“è

alcunI suggerIMentI pratIcI che I genItorI possono Mettere In atto

- Evitare di focalizzarsi esclu-sivamente sul cibo e sul peso. Anche se questi aspetti sono fonte di forti preoccupazio-ni, è importante prestare attenzione ai vostri figli nella loro globalità. Non si deve perdere di vista che il disturbo alimentare non è solo un problema di alimentazione ma che a esso sono connesse sofferenza emotiva, scarsa autostima e alte insicurezze psicologiche.- Cercare di portare avanti la propria vita come genitori e coppia, evitando di impiegare tutte le proprie energie e tempo sulla malattia. Man-tenere i propri interessi, gli hobby, il lavoro è necessario per difendere il proprio be-nessere psicologico.- Comunicare con le parole e con i gesti la nostra disponibi-lità all’ascolto e all’aiuto.- Evitare di imporvi e litiga-re sulla scelta dei cibi o sul controllo del peso ma cercare di lasciare al figlio/a il control-lo di questi aspetti, perché tanto lo farebbe comunque, magari di nascosto.- Mantenere le vostre abitu-dini alimentari, soprattutto se avete altri figli.- Cercare di invitare sempre vostra figlia a mangiare insieme a voi, senza imporvi o insistere.

Le C

AU

Se

“Le cause sono molteplici. Fra queste alcune sono necessarie per provocare il disturbo, altre costituiscono l’innesco, l’inizio dei primi sintomi, altre infine mantengono il disturbo e rendono difficile il processo di guarigione.  L’ambiente socioculturale influenza convinzioni e comporta-menti soprattutto nei bambini e negli adolescenti, assumen-do un ruolo importante per la genesi di disturbi del compor-tamento alimentare, sovrappeso e obesità. In particolare pare che i continui richiami alla magrezza, la denigrazione del sovrappeso e obesità, l’attenzione sproporzionata all’appa-renza e l’enorme disponibilità di cibo, siano un terreno fertile per l’esordio di sintomi alimentari tra i giovani. L’ambiente familiare e le difficoltà di comunicazione rappresentano il nucleo nel quale convinzioni e comportamenti vengono discussi, accettati e proposti come modello, sia in modo diretto che attraverso l’uso di messaggi non verbali. I giovani o giovanissime con una bassa opinione di sé vedono nel raggiungimento di un basso peso e di una più accettabile forma fisica la soluzione degli insuccessi e dei disagi della loro vita. Il continuo confronto con i mezzi di comunicazione poi, sembra esasperare l’abituale tendenza degli adolescenti ad adattarsi ai cambiamenti corporei attraverso altri mutamenti, quali l’abbigliamento, il tipo di pettinatura, la scelta di orecchini, piercing… Un ruolo importante è dato anche dal desiderio di identificarsi con i propri coetanei, per cui si sviluppa la tendenza a emularne i comportamenti, nel tentativo di trovare in loro le risposte che non trovano in se stessi, non avendo ancora una personalità strutturata in modo stabile. Il disturbo alimentare esordisce quasi sempre dopo una dieta dimagrante intrapresa da un soggetto normopeso o con un sovrappeso modesto. La percezione di un’immagine di sé grossa, gonfia e sgradevole è così realistica e intensa che questi soggetti la credono reale e, dunque, fanno il possibile per migliorarla. Alcuni tratti di personalità come la rigidità, il perfezionismo e l’intolleranza alle frustrazioni sono presenti nella maggior parte dei soggetti con disturbi alimentari”.

colpa della mamma, perché litiga sempre col padre”). L’utilità di trattamenti rivolti ai familiari ha lo scopo di migliorare le conoscenze relative alla malattia e al suo trattamento e di diminuire il carico familiare, l’eccessivo coinvolgimento emotivo e di critica. Le terapie familiari possono aiutare i genitori a capire meglio gli aspetti patologici del comporta-mento dei figli e possono essere utili a interrompere il circolo vizioso tra critica e malattia. L’obiettivo delle terapie familiari non è, come molti credono, la ricerca delle cause della malattia o la colpevolizzazione di uno o più membri della famiglia. Al contrario, l’obiettivo è arrivare ad avere dei possi-bili co-terapeuti all’interno della famiglia. E’ importante che gli obiettivi del trat-tamento siano condivisi e compresi da tutti i membri della famiglia e che tutti possano sapere quale possi-bile ruolo possono avere per contribuire al successo del trattamento. Spesso si tratta di compiti apparentemente semplici (come stemperare la tensione al momento dei pasti o limitare il criticismo quando sparisce il cibo dal frigorifero), ma che richie-dono un buon controllo delle proprie emozioni e una condivisione del perché sia meglio comportarsi in un determinato modo piuttosto che in un altro”.Qualora un famigliare o

un insegnante si accorges-sero di un problema cosa dovrebbero fare?“L’insegnante che si accorges-se di un proble-ma alimentare di un allievo potrebbe cercare un contatto comunicativo, esprimendo-gli la propria preoccupazione, informandolo di ciò che ha nota-to, dimostrando-

si disponibile ad ascoltarlo e prendendo poi contatto coi genitori. E’ molto impor-tante cercare di collaborare, mostrandosi disponibili, accoglienti e comprensivi. Il ruolo dei genitori è fonda-mentale: entrambi possono diventare una preziosa risorsa per la guarigione dei propri figli e il raggiun-gimento di un maggior benessere psicologico. Il genitore deve chiedere aiuto a un centro specializzato o a un professionista per rice-vere il sostegno e la cura più appropriata, data la com-plessità e la multifattorialità delle cause”.

Jessica Bianchi

Serena Forghieri

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 405

anche ad allergie e intolleran-ze alimentari. L’autrice ha pubblicato anche Niente sesso, sono incinta!, guida a gravidanza e allattamento tra verità e falsi miti. Verrà offerto un coffee break con prodotti del commercio equo e solidale. L’incontro è promos-so da Eorté, Il Pane e le Rose social market, La Fenice Libreria, GAAM, Associazione La Festa, Bottega del Sole, Carpi-Transizione e Fondazione Casa del Volontariato, con il patrocinio del Comune di Carpi e dell’Unione Terre d’Argine.

“lo abbiamo chiesto, ma ab-biamo ricevuto

parere negativo dall’azienda

sanitaria, la quale non consente di destinare il cibo

avanzato a canili e gattili”.

Sabato 7 novembre alle 15 presso la Casa del Volontariato in via Baldassarre Peruzzi, 22 a Carpi si terrà l’incontro dal titolo Alimen-tazione di grandi e piccini: ingan-no e verità. Interverrà Stefa-nia Cecchetti, giornalista e autrice di I mostri nel mio frigorife-ro un libro che è un viaggio nel cibo di tutti i giorni: dai sughi pronti ai

Il progetto è nelle nostre corde, ma occorre capire come realizzarlo”. Parola di Stefania Gaspari-ni, assessore alle Politiche scolastiche del Comune di Carpi. Sul piatto, è proprio il caso di dirlo, la possibilità di riciclare gli avanzi di cibo delle mense scolastiche. A tagliare tali sprechi ci sta pensando anche la Città della Ghirlandina dove, in alcune scuole primarie pilota, i bambini hanno ricevuto un sacchetto individuale, lavabile, per portare a casa pane e frutta non consumati. Una cultura del riciclo che, però, non deve partire certo dal piatto, come prosegue l’assessore Gasparini: “stiamo ragio-nando per capire come prevenire gli sprechi a monte. Introdurre la possibi-lità di donare alle famiglie ciò che i bimbi non mangia-no non è sufficiente. Occorre infatti che la sperimentazio-ne della sportina venga contestualizzata in un quadro educativo più ampio”. Come? “Sostanzial-mente attraverso un’adegua-ta azione di educazione alimentare. I piccoli devono imparare prima di tutto a dare la giusta importanza al cibo”. In alcuni comuni della Provincia è stata effettuata un’analisi degli avanzi: “dopo un mese di monito-raggio - spiega Gasparini - è stato notato come a non essere consumati siano soprattutto la verdura e la frutta. Credo sia da questo che occorre partire e stiamo valutando se ripetere tale esperienza anche in alcune scuole campione del territo-rio carpigiano”. Pur non

“Il progetto è nelle nostre corde, Ma occorre capIre coMe realIzzarlo”. parola dI steFanIa gasparInI, assessore alle polItIche scolastIche del coMune dI carpI. sul pIatto, è proprIo Il caso dI dIrlo, la possIBIlItà dI rIcIclare glI aVanzI dI cIBo delle Mense scolastIche

la lotta allo spreco parte dall’educazione alimentare

InterVerrà steFanIa cecchettI, gIornalIsta e autrIce dI I MostrI nel MIo FrIgorIFero VIaggIo nel cIBo dI tuttI I gIornI

Inganni e verità dell’alimentazionesalumi, dalle merendine alle cotolette di pol-lo, dai dadi alle patatine, dai succhi di frutta alle bibite e al vino. Una guida facile per fare la spesa districan-dosi tra coloranti, conservanti, aromi, adden-santi e additivi vari. Con un occhio alla

qualità dei prodotti, alla salute di grandi e piccini, ma

essendoci ancora un proget-to specifico di lotta allo spreco, nelle cucine delle scuole 0 - 6 anni “da tempo si pone grande attenzione al tema dell’ottimizzazione del cibo onde limitare le rima-nenze. Le cuoche interagi-scono continuamente col personale della scuola e sanno, poco prima di buttare la pasta, quanti bambini sono presenti e se ve ne sono alcuni con particolari esigenze; allo stesso modo, sanno in quanti restano a dormire e, di conse-guenza, a fare merenda. Un dialogo, quello tra cucina e sezioni, possibile grazie al fatto che abbiamo deciso di mantenere internamente le cucine”. Sul fronte delle scuole primarie, invece, dove le porzioni di cibo vengono dispensate dal centro pasti, si può fare ancora molto: di certo nei comuni più piccoli dell’U-nione delle Terre d’Argine, dove esiste una sola scuola, il percorso è molto più snello. “A Carpi dove gli istituti scolastici sono

numerosi, così come i bambini che li frequentano, è necessario ideare e struttu-rare un percorso preciso, capendo anche se vi è disponibilità da parte delle scuole”. Detto ciò, restano le serie limitazioni normative dettate dall’Asl: “gli avanzi cucinati non possono essere semplicemente imbustati e destinati ad altri usi. Per farlo devono essere abbattuti sul momento per mantenere così la catena del freddo ed evitare la proliferazione di batteri. Ogni mensa e cucina scolastica dovrebbero quindi dotarsi di un abbattitore… dubito che ciò possa accade-re. Al contrario possiamo continuare a lavorare per educare sempre più i bambi-ni circa l’importanza di ripulire il piatto”. A Budrio di Bologna tutte le rimanen-ze delle mense scolastiche

vengono conferite al canile locale. Un modo virtuoso per abbattere la produzione dei rifiuti, tagliare le spese legate all’approvvigiona-mento di cibo per i cani e contribuire al loro benessere. La meritoria

iniziativa, però, non può essere attivata alla Corte dei Pio: “magari - commenta Stefania Gasparini - potessi, ma ho le mani legate. Lo abbiamo chiesto, ma abbia-mo ricevuto parere negativo dall’Azienda sanitaria, la quale non consente di destinare il cibo avanzato a Canili e Gattili. La nostra azione è vincolata al loro parere”.

Jessica Bianchi

Da sinistra Stefania Gasparini, Paola Guerzoni e Laura BorghiIl dato più importan-te non è contenuto

nell’indagine sul grado di soddisfazione e di percezio-ne della qualità dei nidi ma è stato riportato e sottoline-ato dall’assessore dell’U-nione delle Terre d’Argine Paola Guerzoni: “alla data attuale abbiamo inserito nei nidi comunali e convenzio-nati di Carpi, Novi, Cam-pogalliano e Soliera quasi 700 bambini e non abbiamo posti vuoti. Ci sono inoltre 71 bambini in lista d’attesa che entreranno in corso d’anno, la maggioranza da gennaio 2016 su espressa richiesta dei genitori”. E’ vero che una rondine non fa primavera ma, quantomeno per quest’anno, le scelte effettuate da amministratori e tecnici, in trincea per di-fendere questi baluardi del sistema educativo, hanno funzionato.

l’IndagIne condotta dall’unIone terre d’argIne sulla qualItà deI nIdI rIleVa una soddIsFazIone generale Molto alta deI genItorI che hanno IscrItto I FIglI al serVIzIo dI prIMa InFanzIa: Il Voto delle FaMIglIe è 8,8. aMMInIstratorI e tecnIcI sono In trIncea per dIFendere questI BaluardI del sIsteMa educatIVo MessI a dura proVa dal calo delle nascIte

l’incerto futuro degli asili nido

A mettere in crisi un siste-ma costruito negli anni per rispondere alla richiesta delle famiglie di un pro-getto per la fascia d’età 0-3 anni sono i pochi bambini che nascono: a Carpi sono stati 764 i bambini nati nel 2010, 672 nel 2011, 639 nel 2012, 615 nel 2013 e solo 575 nel 2014. Un calo delle nascite che nemmeno gli stranieri sono più in grado di compensare.E allora si è deciso di non aumentare le rette (minima di 78 euro e massima di 470 euro) nonostante sia senza

dubbio uno dei servizi più onerosi per i Comuni per il fatto che le rette coprono solo il 27% circa del costo, per la restante parte a carico delle casse comunali. E ancora le amministrazio-ni hanno deciso di aprire le iscrizioni a bambini di quattro mesi, di favorire la mobilità interna fra i Comuni di Carpi, Novi, So-liera e Campogalliano e di allargare il bacino a piccoli non residenti nell’Unione: strategie che sono servite a evitare tagli, parola che i comuni non vogliono

nemmeno sentir pronun-ciare perché poi non c’è più modo di tornare indietro per recuperare ciò che si è perso.I bambini iscritti all’asilo nido oggi rappresentano il 36% dei bimbi residenti: il restante 64% è, per diversi motivi, accudito a casa. La percentuale di chi ha chie-sto di usufruire del servizio è rimasta più o meno stabile rispetto agli anni preceden-ti ma l’inarrestabile calo delle nascite delinea scenari apocalittici, a cui i comuni tentano di far fronte: tenuta

dei servizi e della loro qualità restano gli obiettivi dell’Unione Terre d’Argine che ha reso pubblici i risul-tati dell’indagine condotta tra le famiglie che hanno figli nella fascia 0-3 anni. 467 quelle che hanno ri-sposto sulle 721 che hanno frequentato i nidi d’infanzia comunali, convenzionati e privati nell’anno scolastico 2014/2015: 8.8 su 10 il voto espresso con valutazioni medie che non scendono mai sotto 8.4 con partico-lare considerazione per il personale e le proposte edu-cative intorno a cui ruotano gli altri aspetti (accesso al servizio, area della struttu-ra, materiali, calendario di apertura).La ricerca era allargata alle famiglie che non hanno iscritto i propri figli al nido per indagare le motivazioni della scelta: solo 181 hanno

risposto e, in base alle opi-nioni espresse, la decisione di non iscrivere il figlio all’asilo nido dipende da diversi fattori che compren-dono, non solo i costi delle rette e l’organizzazione del servizio, ma anche l’orga-nizzazione familiare, l’a-spetto culturale legato alla cura, la preoccupazione per la salute dei bimbi piccoli in comunità.“E’ nostra volontà – ha detto l’assessore Guerzo-ni – lavorare su modelli di gestione differenti ricercan-do modelli di fondamento scientifico e pedagogico fra le esperienze nazio-nali e internazionali già a disposizione per innovare e rendere più diversificata e flessibile l’offerta tenendo consapevolmente a riferi-mento i bambini e le loro famiglie”.

Sara Gelli

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 406

“Il diabete è una patolo-gia in progressivo aumento tanto che l’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2005, ne aveva previsto la pandemia in tutto il mondo, prevedendo un raddoppio dell’incidenza nel 2025: oggi l’incidenza è quadruplicata. A Carpi, nel 2001, l’incidenza era intorno al 3,5% oggi sfiora il 6% sulla popolazione totale. Se poi parliamo solo degli adulti sopra i 35 anni, siamo intorno al 7,9%. L’unica vera prevenzione - sottolinea Anna Vittoria Ciardullo, responsabile del Servizio di Diabetologia dell’Area Nord - che ha dimostrato di valere anche più dei farmaci è l’adesione convinta a delle buone abitudini di vita che riguarda-no l’alimentazione - l’unica che ha prove di beneficio è la dieta mediterranea - e

Si stima che il nume-ro dei diabetici nel mondo passerà a 380 milioni nel 2025 rispetto ai 246 attuali. E’ un problema sociale tal-mente grave che l’As-semblea delle Nazioni Unite lo ha definito “una questione interna-zionale di salute pubbli-ca”. Il diabete è una malattia cronica le cui complicazioni possono interferire pesantemen-te con la qualità della vita. E, inoltre, gli effetti del diabete possono essere catastrofici per l’economia di un Paese. Si calcola che solo nel 2007 sono stati spesi 113.000 miliardi di dollari negli Stati Uniti, un quinto del costo dell’intero sistema sanitario. Combattere il diabete è probabilmen-te una delle sfide più importanti del XXI secolo. Il fenomeno si spiega con il fatto che si diffonde sempre di più il consumo di cibi spazza-

tura (junk food). Il consumo di frutta e verdura è ridotto al minimo e si passa molto tempo davanti alla televisione. Fondamen-tale - secondo gli esperti - per prevenire la com-parsa del diabete è seguire queste indica-zioni: assumere 5 porzioni al giorno tra ortaggi e frutta, preferi-re pane e pasta integra-le, consumare spesso i legumi e almeno due porzioni di pesce a settimana, preferire carni magre e bianche, assumere formaggi e latticini non più di due volte a settimana, per cucinare o condire le insalate usare l’olio di

oliva o di semi, ridurre al massimo il cibo spazza-tura, se si usano bevan-de alcoliche quali vino o birra, limitarne il consu-mo a 1 bicchiere al giorno per la donna e 2 per l’uomo, preferibil-mente durante i pasti e infine fare almeno 30 minuti di camminata o attività fisica al giorno. Come sostegno si può sorseggiare una tisana contro il diabete:Mirtillo foglie 20 grammi, Noce foglie 3 grammi, Galega semi 20 grammi; cannella corteccia 30 grammi.Preparare un infuso e berne una tazza tre volte al giorno. Non esi-stono controindicazioni nell’uso di questa tisana, occorre solo fare atten-zione nei casi di ipersen-sibilità accertata verso uno o più componenti della formulazione, in ogni caso è sempre me-glio consultare il proprio medico o farmacista prima di utilizzarla.

Diabete: la natura può aiutare

La natura che curaa cura di

Vitor Chiessi, farmacista

“Lo spettacolo è a dir poco bellissimo e la mia ambizione è quella di salire sul palco a recitare in mezzo a loro”, sorride l’assessore alle Politiche Sociali, Daniela Depietri. Lo show, all’insegna di sorriso e solidarietà, andrà in scena venerdì 6 novembre, alle 21, nella prestigiosa cornice del Teatro Comunale di Carpi. Per far la vita meno amara… è il titolo dello spettacolo creato dalla compagnia dilettantistica Anna & The Hospitalists: 35 irriducibili, “senza vergogna”, ride la direttrice artistica o, come lei stessa si definisce, il “capo comico”, Anna Vittoria Ciardullo, nonché responsabile del Servizio di Diabetologia dell’Area Nord. Perché a rendere davvero speciale lo show è proprio la straordi-naria capacità degli attori in scena, tutti dilettanti, di prendersi in giro: “uniti da un imperativo comune, la passione che nutriamo per i nostri pazienti”, prosegue la dottoressa Ciardullo. “Ci divertiamo moltissimo - commenta il medico di famiglia Giuseppe Gaglia-nò - e da quando sono stato coinvolto non faccio altro che ripetere la parte: diven-to matto”. A calcare il palcoscenico del Comunale saranno “medici, infermie-ri, specialisti ambulatoria-li… tutti operatori che, giorno dopo giorno, lavora-no a stretto contatto con i pazienti. La nostra avventu-ra teatrale - spiega la dottoressa Ciardullo - è iniziata in punta di piedi. Per gioco quasi, nel 2009. Da allora siamo cresciuti e anche se esibirsi implica coraggio e una buona dose di autoironia, non demor-diamo. Nonostante i turni, il lavoro, la fatica e gli impe-

la coMpagnIa dIlettantIstIca anna & the hospItalIsts porta In scena Venerdì 6 noVeMBre, alle 21, nella prestIgIosa cornIce del teatro coMunale, uno show a Ingresso gratuIto, dIVertente e coInVolgente sull’IMportanza dI preVenIre la MalattIa dIaBetIca e IncoraggIare correttI stIlI dI VIta

per far la vita meno amara…

“l’unIca Vera preVenzIone che ha dIMostrato dI Valere anche pIù deI FarMacI è l’adesIone a delle Buone aBItudInI dI VIta”, sottolInea la dottoressa cIardullo, responsaBIle del serVIzIo dI dIaBetologIa dell’area nord

Diabete: la pandemia del nostro tempol’attività fisica regolare tutti i giorni. 20 minuti di cammina-ta quotidiani sono sufficienti per prevenire questa patolo-gia molto complessa”. A dar man forte anche il medico di famiglia, Giu-seppe Gaglianò: “da anni esiste una forte integrazione tra Centro diabetologico e medici di famiglia ma il merito della dottoressa Maria Vittoria Ciardullo è stato quello di farci appassionare a questa complessa patologia. Curare il paziente diabetico è difficile, poiché presup-pone una cura costante, un accompagnamento totale. Promuovere corretti stili di vita e una sana alimentazione è fondamentale per tentare di abbassare il rischio di contrar-re tale patologia”. E per ribadire gli straordinari benefici della dieta mediter-ranea, il medico calabrese

aggiunge: “nel 1957, a Nicotera, mio paese d’ori-gine, ricordo che in giro per casa c’erano alcuni ricercatori americani che osservavano i piatti cucinati da mia madre. Furono loro a scrivere il primo studio sulla dieta mediterra-nea”. La dieta mediterranea è sem-pre stata riconosciuta come una delle più salutari del mondo, un modo di cibarsi semplice, basato sul consumo di alimenti delle terre del Me-diterraneo: olio extra vergine di oliva, frutta fresca, legumi, cereali, ortaggi, pesce e vino rosso. Tutto iniziò negli Anni Cin-quanta quando Ancel Keys, uno scienziato americano della Scuola Pubblica di Alimentazione dell’Univer-sità del Minnesota, venne in vacanza in Italia e si accorse che i”poveri” dei paesini

sperduti del Sud Italia, quelli che mangiavano ancora pane, cipolla rossa di Tropea e pomodoro, erano molto più sani non solo dei cittadini di New York, ma anche dei loro stessi parenti emigrati ormai da tempo negli Stati Uniti. Il valore nutrizionale della dieta mediterranea fu dimostrato scientificamente dal celebre ‘studio dei sette Paesi’. I ricercatori misero a con-fronto le diete adottate dalle popolazioni di sette Paesi in nazioni diverse per verificarne benefici e difetti; il verdet-to finale ha definito isole felici per antonomasia Creta e Nicotera - ma tra le zone migliori vi era anche il paesino emiliano di Crevalcore e il marchigiano Montegiorgio - i due luoghi al mondo in cui il modo di alimentarsi si avvici-na maggiormente alla dieta mediterranea.

gni famigliari, dedichiamo parte del nostro tempo libero a questa attività poiché a guidarci è la passione per i nostri mala-

ti”. La rappresentazione teatrale fornisce al pubbli-co, in modo assai spassoso, le principali informazioni sul diabete e le sue compli-

canze. La serata, a ingresso gratuito, è stata infatti fortemente voluta da Adica, associazione di volontariato che si occupa principalmen-

te di “fare informazione e promozione della salute per le persone affette da diabete ma anche alla popolazione per la prevenzione della

malattia diabetica e inco-raggiare sani e corretti stili di vita”, ha commentato il presidente del sodalizio Enrico Franchini. Una dimensione, quella del teatro della salute, estrema-mente efficace per veicolare messaggi positivi alla cittadinanza. Un’esperien-za, quella di Anna & The Hospitalists, portata sino a Barcellona, nel 2014, in occasione di un convegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “nella magia del teatro - sottolinea Anna Vittoria Ciardullo - lo spettatore riesce a mettersi nei panni del personaggio. Quando scatta quell’empatia, ecco allora che il messaggio passa davvero. E arriva dritto al cuore”. La serata, aggiunge Fran-chini, dedicata a “Gian-franco Malavasi, amico e volontario, tra i soci fondatori di Adica, recente-mente scomparso” è anche una preziosa occasione per rinsaldare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il proficuo rapporto esistente tra mondo dell’associazio-nismo e quello ospedaliero e sanitario, come sottolinea l’assessore Depietri. “Vedere i propri medici spendersi professional-mente e umanamente ogni giorno è fondamentale per malati e volontari. Il fatto poi che siano disposti anche a mettersi in gioco su un palcoscenico per il bene di tutti, abbatte ulteriormente le distanze. Il mondo del volontariato è una presenza costante, un dono che si rinnova. Tra il tessuto asso-ciativo e i sanitari si stringe così un vero e proprio patto di alleanza. All’insegna della fiducia e della parteci-pazione”.

Jessica Bianchi

Da sinistra Rovatti, Gaglianò, Depietri, Franchini e Ciardullo

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 407

quando a soFFrIre è l’anIMale dI casa, non sI Bada a spese. Ma perché I FarMacI per I nostrI aMIcI a quattro zaMpe sono pIù salatI dI quellI destInatI alla salute uMana? lo aBBIaMo chIesto alla VeterInarIa elena BIrBa

Costi alle stelle per curare fido

Quando a soffrire è l’animale di casa, non si bada a spese. Ma i farmaci per i nostri amici a quattro zampe sono ben più salati di quelli destinati alla salute umana. Le case farmaceuti-che, talvolta le stesse che producono omologhi umani, giustificano il divario di prezzo con la differenza di alcuni ecci-pienti e con la formulazione più adatta alla somministra-zione veterinaria. Ma la forbice di prezzo è tale che, complice la crisi economi-ca, un gran numero di proprietari di cani, gatti e non solo si procura il corrispettivo umano per non rinunciare alle cure e risparmiare, senza essere “costretti”, come purtroppo già accade, ad abbandonare il proprio animale. Alla veterinaria carpigiana Elena Birba chiediamo:Stessa molecola e stesse dosi, ma il farma-co per gli animali può costare anche cinque volte di più di quello destinato alle persone. Perché?“Gli informatori farmaceu-tici giustificano la diffe-renza di prezzo sostenendo che, ad esempio, il settore dei medicinali a uso umano ha a che fare con una sola specie, mentre quello dei farmaci a uso veterinario con più specie animali. Il solo fatto di registrare un farmaco per una specie invece che per due o tre già influisce di per sé sul prezzo, al punto che certe aziende registrano un far-maco per un’unica specie. La necessità di sviluppare medicinali per varie specie, diverse taglie e formula-zioni ad hoc fa sì che i costi aumentino. Inoltre, nono-stante il medicinale vete-rinario durante la fase di produzione debba seguire uno stringente processo regolatorio, rappresenta una porzione minima di mercato rispetto a quello dei medicinali a uso uma-no e ciò non consente di spalmare la spesa. A volte, quando è possibile, alcune aziende cercano di registra-re i propri prodotti come mangimi complementari,

un modo per abbattere i costi ma, purtroppo, non sempre questo è possibile”Voi veterinari non po-tete prescrivere farmaci a uso umano se esiste l’omologo animale: quali le conseguenze sugli animali qualora il proprietario non possa permettersi di sostene-re i prezzi delle cure?

“Noi siamo obbligati non solo a prescrivere farmaci a uso veterinario ma, speci-ficamente, quelli registrati per curare una determinata patologia. Siamo quindi forzati a optare per un principio attivo che, alle volte, non sceglieremmo qualora non fossimo sog-getti a vincoli. Un obbligo che, personalmente, trovo

discutibile; credo infatti che ogni medico dovrebbe esse-re libero di somministrare il farmaco che ritiene più opportuno sulla base di nu-merosi parametri: dall’età alle condizioni dell’anima-le, dalle condizioni cliniche ai risultati degli esami… In caso di epilessia, ad esempio, l’antiepilettico Pexion costa quaranta euro

contro un principio attivo a uso umano che ne costa due. O, ancora, in caso di diabete canino, una confe-zione di Caninsulin costa circa 70 euro. Prezzi che incidono notevolmente sui bilanci delle famiglie”.A pagare lo scotto dei farmaci d’oro sono soprattutto gli animali malati ma anche le ta-sche sempre più impo-verite delle famiglie ne risentono. La crisi ha fatto diminuire le pre-stazioni veterinarie?“Dalla mia esperienza pos-so affermare che le famiglie sono disposte a fare grandi sacrifici pur di curare il proprio animale che, a tutti gli effetti, è considerato un membro effettivo della famiglia stessa. Certamente sono in au-mento le persone che, pur non rinunciando al farma-co, cercano di limitare gli esami diagnostici, magari diradando i controlli. Visite e vaccini si continuano a fare ma si opta per le scelte più economiche. A noi clinici quindi spetta il compito di indicare gli esa-mi diagnostici più opportu-ni e specifici per compren-dere quale sia la radice del problema, salvaguardando la salute dei nostri animali

senza però impattare troppo sulle tasche dei loro pro-prietari”.Molti rinunciano alla prescrizione veterinaria e si procurano i medi-cinali in qualche altro modo. Spesso facendo-selo prescrivere per sé o utilizzando i farmaci che sono in casa. Prati-ca in uso anche tra gli allevatori di animali da reddito. Quelli che poi mangiamo. Cosa com-porta tale pratica per la salute umana?“Pur non essendo una specialista in animali da reddito bensì in quelli da compagnia, posso afferma-re che l’azienda sanitaria locale esegue controlli mol-to scrupolosi per garantire il benessere degli animali e, al contempo, la massima sicurezza dei consuma-tori. Malgrado io abbia poca esperienza pratica in tal senso, dubito che gli allevatori locali ricorrano a terapie autogestite. Le eventuali ripercussioni sulla salute umana dipen-dono naturalmente dalla tipologia di farmaci data agli animali. La sommini-strazione di antibiotici negli allevamenti deve avvenire sotto stretto monitoraggio del medico veterinario onde evitare potenziali e gravi fenomeni di antibiotico resistenza e per garantire che nella carne non vi siano residui di farmaco. Una cosa è certa: curare un animale da reddito rappre-senta una spesa ma, non di-mentichiamoci che la morte di un capo, per l’allevatore, rappresenta prima di tutto una perdita economica, un mancato introito, motivo per il quale ritengo che sia l’allevatore in primis a voler curare adeguatamente ed efficacemente un capo e lui stesso sa che l’unico modo per farlo è quello di affidarsi al suo veterinario di riferimento”.

Jessica Bianchi

Elena Birba

Uno sguardoa cura di

Pierluigi Senatore

oltre l ’argineBOLOGNASono 26 i magistrati che hanno fatto domanda per il posto di procura-tore capo di Bologna al posto di Roberto Alfon-so nominato la scorsa estate procuratore generale di Milano. Tra i candidati c’è anche il magistrato palermitano Nino Di Matteo, ma non è il solo con un’espe-rienza nell’antimafia. Ha fatto domanda per Bologna anche l’attuale procuratore reggente di Modena Lucia Musti.CONCORDIA“E’ stato fatto un lavo-ro in sei mesi che è di

una profondità indiscu-tibile. Oggi si può dire che la cooperativa dal punto di vista organiz-zativo e degli assetti è stata rivoltata come un calzino”. E’ con que-ste parole che Mauro Lusetti, presidente di Legacoop, ha spiegato

il percorso che in meno di sei mesi ha portato il prefetto di Modena a

riammettere la Cpl alla white list.MODENA

Condannato a 16 anni in abbreviato Franco Gabbi, il 51enne di Sa-vignano sul Panaro che nel giugno dello scorso anno a Vignola uccise con 12 coltellate un coetaneo di Marano sul Panaro, Roberto Ricchi, al culmine di una lite stradale scoppiata per una manovra azzardata.

MODENAOccuparsi a turno delle zone comuni dello sta-bile o aiutare le perso-ne anziane dello stesso pianerottolo, e tanto altro ancora. E’ fondato su un modo di abitare “diverso” il patto di solidarietà alla base del welfare che il Comune di Modena sperimenta nella periferia est della città. Il nuovo condomi-nio sociale, così si chia-ma il progetto di via Gottardi 58-60, vicino al Policlinico, è stato inau-gurato dalle istituzioni insieme al vescovo Erio Castellucci.

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 408

Il signor Flavio ha deciso di raccontare

la sua storia affinché altri realizzino ciò che alla sua famiglia è stato negato per una somma di informazioni scorrette, inghippi burocra-tici e avverse fatalità. A do-menica 27 settembre risale il decesso della moglie Ti-ziana, in ospedale a Carpi, dopo una lunga malattia.“Il più grande desiderio, mio e dei miei figli, era quello di poterla avere in casa con noi, per un’ultima volta prima del rito funebre. Ci siamo rivolti al personale del reparto, con la convin-zione di poterla trasferire dall’ospedale a casa nostra; ci hanno risposto che non era previsto nelle giornate di sabato e domenica ma esclusivamente durante la settimana, dal lunedì al venerdì. Personalmente ho telefonato all’ufficio onoranze funebri locale e mi hanno confermato tale impossibilità. Ho anche chiamato l’agenzia incari-cata del funerale: il titolare ha parlato con qualcuno dell’amministrazione ospedaliera, ma la risposta è stata ancora negativa. Al

al sIgnor FlaVIo, a causa dI InForMazIonI scorrette, InghIppI BurocratIcI e aVVerse FatalItà, è stata negata la possIBIlItà dI portare a casa la salMa della MoglIe, deceduta all’ospedale

“nessuno deve vivere questo dolore”

grande dolore per la perdita di una persona così cara e tanto amata, si è aggiunta immensa tristezza oltre che, non lo nascondo, un’amara delusione”. Il signor Flavio si interrompe, e poi ripren-de: “a quel punto, mentre il personale di Reparto trasportava la salma presso le camere ardenti, anche noi ci siamo avviati, per un percorso diverso, riservato al pubblico. Purtroppo, arrivati sul posto, abbiamo trovato tutto chiuso. Più tardi abbiamo appreso che esiste un percorso prefe-renziale diretto per le salme

trasportate, con accesso alle camere indipendentemente dagli orari di chiusura delle stesse. Erano passate le 12 da pochi minuti e fino alle 13,30 non si riapriva. Puntualmente ci siamo presentati e all’operatore in servizio abbiamo posto la medesima domanda. Diversamente dal personale di reparto, ci ha risposto che anche al sabato e alla dome-nica è prevista la possibilità di trasferire la salma presso l’abitazione, previa attiva-zione di una procedura (che nessuno, successivamente, ha attivato). Ha riportato sul

suo registro le nostre os-servazioni e, con molta disponibi-lità, ha ef-fettuato una telefonata. Io non so chi ci fosse dall’altra parte della cornetta ma, ancora una volta, pareva un problema il trasferimen-

to in una giornata festiva. Non era certo il giorno per arrabbiarsi, ma oggi, a di-stanza di tempo, non posso fare a meno di pensare alla mancata attenzione per chi vive il dolore della sepa-razione dal proprio caro. Nessuno prima ci aveva prospettato una qualsiasi possibilità. Viste le telefo-nate intercorse, e avendo il reparto i nostri recapiti telefonici, qualcuno, più pronto e sensibile, avrebbe potuto chiamarci. Noi non avevamo rinunciato ma, a fronte delle negazioni rice-vute, nulla potevamo fare.

Terminata la preparazione e vestizione, siamo rimasti a vegliare Tiziana fino alle 18, orario di chiusura delle camere ardenti, desolati perché l’avremmo vegliata tutta la notte, se fosse stata a casa sua. Ovviamente, di quanto detto, esiste testimo-nianza diretta. Ultima con-siderazione: non si cerchino giustificazioni dove non ci sono”. Però non doveva andare così perché “nonostante siano rare le richieste di portare a domicilio la salma – spiega la direttrice dell’o-spedale Teresa Pesi - viene garantita comunque la pos-sibilità di trasferirla presso la propria abitazione nei giorni feriali ma anche in quelli festivi. La direzione sanitaria dispone la reperi-bilità del personale anche nel fine settimana affinché si possa procedere con l’iter burocratico che si conclude con l’autorizzazione da parte del Comune. Il parere negativo espresso all’in-terno del reparto è arrivato da personale non adegua-tamente informato dei percorsi. Successivamente l’operatore delle camere

ardenti ha fornito l’informa-zione corretta”. Il racconto del signor Flavio però non è finito qui, perché, non rinunciando all’idea di avere a casa Tiziana per un’ultima volta, ha pensato di poter portare a domicilio l’urna con le sue ceneri, prima di riporla all’inter-no del cimitero. “Quando la mattina di giovedì 1° ottobre mi sono presentato a ritirare dall’addetto alle onoranze funebri incaricate l’urna con le ceneri di mia moglie, il personale del ci-mitero urbano mi ha negato la possibilità di portarla a casa, affermando la neces-sità di una procedura detta di affido dell’urna stessa. A Modena e a Reggio Emilia è invece possibile; perché a Carpi devono esserci così tanti ostacoli?”. Il titola-re dell’agenzia di pompe funebri si è poi prodigato per risolvere la questione (la tumulazione è avvenuta ve-nerdì 2 ottobre) a realizzare il desiderio della famiglia del signor Flavio, che ha raccontato la sua storia per evitare che altri la possano vivere in futuro.

Sara Gelli

Modena - Reggio Emilia

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 409

Massimo Barbi

E’ attesa nelle prossi-me settimane l’approvazio-ne, da parte della Giunta di Carpi, dell’ultima variante urbanistica relativa al travagliato piano particolareggiato del comparto B16 di via Pola Esterna. Un nullaosta che darà il La alla tanto discussa - seppure con grande ritardo - urbanizzazione dell’area . “E’ dal 2011 che siamo in ballo - sottoli-nea l’ingegner Massimo Barbi, titolare dello studio che ha curato il progetto nonché direttore dei lavori - quan-do il Consiglio Comunale (ndr solo la maggioranza del Pd) diede parere favorevole all’urbanizzazione della zona: 60mila metri comples-sivi, compresi tra la ferrovia e via Pola e tra questa e via Lago di Molveno. La superficie edificatoria recintabile è di 26.000 metri quadri: ne possiamo edifica-re fino 18.000, con 28 lotti”. Il progetto prevede la realizzazione di barriere fonoassorbenti, per attutire i rumori derivanti dalla tratta ferroviaria e dalla strada e, recependo le direttive di un ordine del giorno presentato dal consigliere del Partito Democratico, Marco Bagnoli, la creazione, novità assoluta per la nostra città, di marciapiedi larghi due metri per garantire condizioni di maggiore sicurezza ai disabili. “Nell’area nord del comparto sorgeranno perlopiù villette bifamigliari poiché la maggior parte dei proprietari dei terreni vuole farsi costruire lì la propria abitazione, mentre nella zona a ridosso del sottopas-saggio, in risposta a una domanda concreta del mercato, sorgeranno palazzi-ne che ospiteranno uffici”, prosegue l’ingegner Barbi. Tutta l’illuminazione sarà a led ed è prevista la creazione di un “sovrappasso pedonale e ciclabile in metallo che collegherà il nuovo quartiere con via Lago di Bolsena”. La modifica più rilevante, rispetto al piano urbanistico del 2011, riguarda la possibi-lità di “edificarvi, raggrup-pando 5/6 lotti, un supermer-cato”. Quasi certamente un discount. Sull’insegna che ha manifestato il proprio interesse a stanziarsi sull’a-rea, Barbi ha la bocca cucita ma, assicura, “non si tratta di un punto vendita Conad, Coop, Famila o Esselunga”. Ed è proprio su quest’ultimo punto che si attende il via libera a procedere dall’Am-

e’ attesa nelle prossIMe settIMane l’approVazIone, da parte della gIunta dI carpI, dell’ultIMa VarIante urBanIstIca relatIVa al traVaglIato pIano partIcolareggIato del coMparto B16 dI VIa pola esterna

Spazio a un condominio “protetto”

ministrazione (ndr il Prg stabilisce che tutti i comparti di espansione possono prevedere superfici di vendita commerciali inferio-ri ai 1.500 metri). “In attesa di poter iniziare i lavori di edificazione - conclude Massimo Barbi - stiamo ultimando le opere di supporto al vero e proprio piano urbanistico. Una volta

ottenuti tutti i permessi neces-sari procedere-mo spediti”. Ogni comparto di espansione deve poi preve-dere un 60% di spazio da dedicare a verde e a politiche abitative integra-

te. “Tra le ipotesi al vaglio - spiega l’assessore all’Urbani-stica Simone Tosi - vi è quella di creare una sorta di condominio

protetto. L’associazione carpigiana Progetto per la vita - Famigliari di persone con disabilità per il Dopo di Noi sarebbe infatti interessata, tramite la costituzione di una fondazio-ne ad hoc, a gestire tali appartamenti protetti, nei quali potrebbero trovare la giusta collocazione portatori di handicap più o meno

gravi. Un’operazione positiva e dalla forte valenza sociale, grazie alla quale alcuni soggetti fragili della nostra comunità potrebbero trovare una risposta concreta alle proprie esigenze; inseriti in un percorso assistito qualora le loro famiglie non dovessero più essere in grado di accudirli”.

Jessica Bianchi

un’operazione dalla forte valen-za sociale, grazie alla quale alcuni

soggetti fragili della nostra co-munità potreb-

bero trovare una risposta concreta

alle proprie esigenze”.

rIaperture

La Sinagoga è visitabile

L’ex Sinagoga di Carpi è nuovamente aperta al pubbli-co. Sono infatti terminate le opere di ristrutturazione resesi necessarie dopo i danni conseguenti al sisma del 2012. Ogni prima domenica del mese, la Sinagoga sarà aperta con il seguente orario: il mattino dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 15 alle 19. L’ingresso è a offerta libera.

oscar sacchI In Mostra a casuMaro

Un piatto di risate per nutrire il pianeta

Il cibo è il motore della vita. E’ il nostro carburante, la nostra forza. Il cibo è una forma di cura: la prima attenzione della madre verso il bambino. Il cibo è la nostra storia. Ogni regione, ogni paese d’Italia ha la sua voce culinaria che insieme compongono la cucina mediterranea. Ma il cibo è qualcosa di più. Il cibo ci rende responsabili. Davanti al nostro pianeta e alle generazioni future, dobbiamo scegliere una dieta sostenibile ed equilibrata. Il cibo ci rende felici. Solletica la nostra allegria e ci dà quella straordinaria sensazione di pienezza che difficilmente proviamo in maniera diversa. Expo 2015: un piatto di risate per nutrire il pianeta è il titolo della mostra umoristica itinerante curata da Salvatore e Ilaria Testa. Dopo l’allestimento nelle Scuderie di Villa Borromeo d’Adda ad Arcore, l’esposizione - che riunisce molti fra i più affermati umoristi del Belpaese, tra cui l’istrionico carpigiano

Oscar Sacchi - si sposta dal 31 ottobre al 15 novembre (vernissage sabato 31 ottobre alle 11,30) presso l’Aula Magna delle scuole medie di Casumaro (Cento). Contestualmente si inaugu-rerà anche la mostra di illustrazioni Lumaca sarà lei di Oscar Sacchi, dedicata appunto a una delle eccellen-ze di Casumaro, la lumaca.

caMpo FossolI

monumento da salvareUn Paese come il nostro che ha bisogno di continui “giorni

della memoria” per poter ricordare, non può permettersi di perdere alcuni fondamentali luoghi della memoria come l’ex campo di  Fossoli, quello dove lo scrittore Primo Levi, di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita, passò i primi mesi della prigionia prima di essere deportato ad Auschwitz. Nei giorni scorsi il campo è stato inserito, dal World Monument Fund, tra i “Monumenti da salvare”. L’obiettivo della lista dell’organizzazione americana è di puntare i riflettori su questa realtà storica “che sta svanendo dalla memoria” del Paese: auspicando che Fossoli e altri siti diventino “luoghi protetti della coscienza”. Dopo questa segnalazione si sono moltiplicate le prese di posizione. In una lettera aperta inviata al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini a firma congiunta del sindaco di Carpi Alberto Bellelli e del presidente della Fonda-zione Fossoli Pierluigi Castagnetti si legge: “un’ulteriore dimostrazione della valenza ormai internazionale che riveste Fossoli, ma che sottolinea una volta di più l’importanza di procedere a un intervento complessivo di recupero e salvaguar-dia dell’ex Campo di concentramento”. In una nota l’onorevole Manuela Ghizzoni sottolinea però che “la segnalazione internazionale non ha tenuto conto degli sforzi fatti dagli enti territoriali per il recupero e la valorizzazione di questo luogo”. Per la parlamentare Pd carpigiana “non puo’ essere rinviata oltre una rinnovata assunzione di responsabilità da parte dello Stato nella tutela di un patrimonio così carico di valore simboli-co per la memoria della nostra storia recente”.

Pierluigi Senatore

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4010

nell’aMBIto deI FesteggIaMentI del suo decIMo coMpleanno, Il BorgogIoIoso, centro coMMercIale dI carpI, ha proMosso un contest FotograFIco, aperto a tuttI I non proFessIonIstI

borgoscherzoso: il contest è fotografico

Nell’ambito dei festeggiamenti del

suo decimo compleanno, Il Borgogioioso, centro commerciale di Carpi, ha promosso un contest fotografico, aperto a tutti i non professionisti, dal tema Borgoscherzoso! “Per i dieci anni del Borgo - ha dichiarato Raffaele Can-tini, direttore del centro commerciale - abbiamo pensato una serie di inizia-tive il più possibile leggere e coinvolgenti. La gioia racchiusa nel nome del cen-tro commerciale vorremmo fosse espressa nelle immagini divertenti che parteciperanno al contest Bor-goscherzoso”.Per partecipare al contest artistico, realizzato in collaborazione con Fotostudio Silmar e che si svol-gerà fino al 2 novembre, occorre caricare sulla pagina Facebook dell’evento #borgoscherzoso Contest Fotografico, uno scatto, anche un selfie, dal tono divertente e scherzoso realizzato all’interno del centro. Si potrà partecipare con una sola fotografia entrando sulla pagina Facebook del Borgogioioso

e clikkando “partecipo” all’evento appositamente creato. Le prime tre foto che otterranno più “mi piace” potranno vincere un buono gratuito per un servizio fotografico presso Fotostudio Silmar (1° premio), un buono gratuito per 100 stampe da Silmar (2° premio) e un buono gra-tuito per un ingrandimento fotogra-fico 30x40 (3° premio). Otterranno inoltre altri premi le prime tre foto giudicate migliori dalla Giuria Tecnica composta da professionisti della fotografia, della comunica-zione e dello spettacolo. La giuria tecnica sceglierà i tre migliori scatti

all’interno dei primi 20 selezionati da Facebook attraverso i Mi piace. Ai primi tre verranno assegnati tre premi “tecnici”: una fotocamera Nikon L 340 (1° classificato), una fotocamera Nikon S 2800 (2° classificato) e una fotocamera Nikon L 31 (3° classificato). Il regolamento, con tutti i dettagli, del concorso artistico è disponibile sul sito www.ilborgogioioso.it e sulla pagina Facebook. I premi verranno consegnati da un rappresentante della giuria nel pomeriggio di do-menica 8 novembre nella galleria del centro commerciale.

Il contest la BonIssIMa preMIa la Food Blogger carpIgIana chIara papottI

Una torta davvero… Bonissima!

E’ stata assegnata alla carpigia-na Chiara Papotti la menzione

speciale del contest organizzato in oc-casione de La Bonissima, il festival del gusto e dei prodotti tipici che è andato in scena a Modena.Il tema assegnato ai food blogger era “il piatto corrotto”, ovvero la rivisita-zione di una ricetta della tradizione modenese tramite l’inserimento di un elemento insolito, che scardina il gusto conosciuto proiettandolo su nuove sensazioni e altri livelli di armonia sensoriale.Chiara Papotti ha partecipato alla gara proponendo una versione della Torta Bonissima “corrotta” col miele di ciliegio.La ricetta di Chiara è stata giudicata dalla giuria che gli ha assegnato la menzione speciale, come “frutto di un’attenta ricerca e di sicuro effetto, piacevole per tutti i commensali”.Il contest è stato invece vinto da Fran-cesca Lucisano, del blog Le mille e una bontà di Franci ospitato sul noto portale di cucina Giallo Zafferano.

Chiara Papotti

dal 30 ottoBre al 1° noVeMBre In pIazza MartIrI e In pIazza garIBaldI sI rInnoVa l’appuntaMento con carpI a taVola

Il giro d’Italia del gusto fa tappa a CarpiDa 16 anni appuntamento fisso nel calendario delle

manifestazioni carpigiane, anche quest’anno torna Carpi A Tavola, la kermesse organizzata da SGP con il patrocinio del Comune di Carpi e dedicata all’eccellen-za enogastronomica italiana. Dal 30 ottobre al 1° novembre una trentina di espositori por-terà in centro storico i prodotti più noti e apprezzati dello Stivale: in Piazza Garibaldi sarà ospitata l’area relativa alle tipicità emiliane, mentre sul rialzato di Piazza Martiri avranno spazio le prelibatezze delle altre regioni del Belpa-ese. Il giro d’Italia del gusto spazia dai cannoli siciliani ai pecorini sardi, dallo strudel e lo speck del Sud Tirolo al taleggio lombardo ai taralli pugliesi: sarà un susseguirsi di delizie, in rappresentanza di oltre 16 regioni italiane. Tra le novità di quest’anno gli stra-

ordinari salumi del Cappellaio, affermata realtà toscana nota per la qualità dei suoi insacca-ti. Spostandosi di pochi metri, in una Piazza Garibaldi mai come oggi votata al food, si potranno gustare e risco-prire i prodotti della nostra terra, valorizzando in modo particolare le aziende locali e i prodotti di qualità. In una delle location più prestigiose della città, sarà presente una selezione di prodotti enoga-stronomici tipici emiliani: dalle più riconosciute leccornie come il Parmigiano Reggiano e l’aceto balsamico tradizio-nale di Modena alle specialità dei nostri monti come i porcini di Borgotaro, dai vini dei colli piacentini alla coppa di testa del bolognese, dalla pasta fresca al miele-aceto, finendo con il croccante di Sestola. Un mercato a cielo aperto, proprio come una volta. Ma non solo: al pubblico di Carpi

A Tavola sarà offerta la possi-bilità di gustare direttamente in centro alcune prelibatezze del Made in Italy, come le frittelle di castagne e il fritto misto di mare nei coni da passeggio. Sabato 31 ottobre, alle 16, appuntamento con la Brianza Parade Band che farà ballare i presenti in un concerto itinerante. Nei giorni della manifestazione Il Giusto Gusto di Corso A. Pio proporrà un aperitivo a buffet dalle 18 alle 20.30, al costo di 4 euro, mentre il risto-rante La Mistica ha ideato un menù ad hoc composto da papparuccia fritta, tortelli verdi con crema di zucca e speck, parmigiana e crema di mascarpone, al costo di 23 euro. Anche il Caffè Il 39 par-tecipa con il pranzo di sabato 31 ottobre: lasagne, tortelli di zucca, costine e coscette di pollo, il tutto accompagnato da lambrusco di Sorbara.

l’azIenda carpIgIana angelo po grandI cucIne tra le eccellenze del sIsteMa produttIVo eMIlIano-roMagnolo

Premio Capitani 2015 per l’Angelo Po L’a-zien-

da car-pigiana Angelo Po Gran-di Cucine è tra le eccel-lenze del sistema pro-duttivo emiliano-roma-gnolo che, domenica 25 ottobre a Bologna, sono state insignite del Premio Capitani 2015, il prestigioso riconoscimento rivolto a imprenditori che, grazie al loro lavoro, hanno raggiunto standard qualitativi elevati affermando il made in Italy nel mercato nazionale e internazionale. Ideato e con-dotto dal giornalista Fabio Raffaelli, il premio, giunto

alla 20esima edizio-ne, si articola in tre se-zioni che vanno dall’in-dustria alla cultura, sino ad arrivare alla ricerca

scientifica. “Per l’assegnazio-ne del Premio - ha dichiarato Raffaelli - abbiamo guardato al coraggio individuale prima ancora che ai bilanci, per ringraziare pubblicamente tutti quegli imprenditori che ogni giorno rischiano del proprio offrendo posti di lavoro e sviluppando innovazione tecnologica. Persone che lottano contro

una crisi economica senza precedenti all’interno di un contesto di mercato sempre più competitivo”. Rossella Po (in foto) presidente e am-ministratore delegato della storica azienda di famiglia ha così commentato l’onorifi-cenza: “E’ con grande onore che ricevo questo premio che voglio dedicare a tutta la squadra di Angelo Po che in questi anni ha dimostrato grande tenacia, passione e competenza per affrontare anche i momenti più duri a cui ormai il business globale ci ha abituato. Oggi Angelo Po è un’azienda globale che compete nel mondo come punto di riferimento e leader nel settore della ristorazione professionale. Ci sono mercati esteri, come quello americano, che stanno andando bene e in cui noi stiamo investendo molto”.

C.S.

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4011

E’ affascinante. Suggesti-va. Nel suo abito da sera,

appare molto diversa rispetto alla versione tradizionale a cui siamo abituati. E’ la pizza con il carbone vegetale che la pizzeria Dacci un taglio di viale Martiri della Libertà a Novi di Mode-na, propone ai suoi clienti. “Si chiama Perla Nera – racconta Silvia Cremaschi, che insieme ai genitori Patrizia e Pierluigi, gestisce il locale da asporto - e abbiamo avuto l’idea da un ami-co. Subito incuriosita, mi sono informata sulla qualità di questo impasto. Effettivamente sono molte le sue proprietà: il carbone vegetale, che va semplicemente aggiunto al tradizionale impasto della pizza, consente di renderla più digeribile, aggiungendo inol-tre tutte le proprietà solitamente riconosciute a tale integratore alimentare. Insomma con la Perla Nera il gusto incontra il benessere dal momento che, giustamente, la clientela è sempre più attenta a tutto ciò che mangia, alla salubri-tà dei cibi e, di conseguenza, a ciò che porta in tavola. Poi c’è anche chi ama sperimentare ed è attratto dalla curiosità di assaggiare una pizza nera: soprattutto le don-ne giovani, mentre gli uomini sono un po’ più diffidenti”. “La Perla Nera - ci confida Pierluigi,

un salutare IMpasto arrIcchIto col carBone Vegetale: è questa l’InnoVatIVa proposta che sIlVIa creMaschI, InsIeMe aI genItorI patrIzIa e pIerluIgI, propone nella sua pIzzerIa, daccI un taglIo, dI noVI dI Modena

la perla nera che fa bene alla salute

il papà pizzaiolo - l’abbiamo ufficialmente lanciata all’inizio del mese, in occasione della Fera d’Utober, e abbiamo ricevuto dalle persone un riscontro davve-ro positivo. Chi deve stare attento con l’impasto nero è il sottoscritto perché essendo scura, si fatica a capire quando è cotta e il rischio è che possa bruciare. Per questo è importantissimo tenere d’occhio

i tempi di cottura”. “E’ divertente proporre cose un po’ diverse dal solito - aggiunge orgogliosa la mamma Patrizia - pensi che su prenotazione vendiamo anche le tigelle colorate con coloranti naturali, come ad esempio po-modoro o spinaci. A chiedercelo sono soprattutto i genitori per le feste dei loro bambini”.

Federica Boccaletti

Silvia Cremaschi con la piccola Serena

e i genitori Patrizia e Pierluigi

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4012

Il gruppo arte In MoVIMento allestIsce una Mostra presso la saletta esposItIVa della FondazIone cassa dI rIsparMIo dI carpI, In corso caBassI, 4. VernIssage saBato 31 ottoBre, alle 16

L’arte per l’Ottobre missionario

Da anni il Gruppo Arte in movimento dell’Associazio-ne Il Portico di Carpi e in collaborazione con l’Ufficio Scuola e l’Ufficio Missionario della Diocesi di Carpi organizza una mostra in occasione dell’Ottobre missionario dal tema: Maria Assunta in cielo nostra patrona. Il 2015 per la nostra città è una data importante perché cinquecento anni fa si gettò la prima pietra del Duomo di Carpi. Nel 1514 Alberto Pio, signore di Carpi scrive una lettera a Roma per avvertire i capomastri della Collegiata che arriverà un modello ligneo dell’architetto Baldassarre Peruzzi della nuova chiesa sul modello della Basilica di San Pietro in Vaticano. Nel 1515 Alberto Pio offre alla Collegiata le statue in legno di cedro della Madonna Assunta eseguita dal carpigiano Gasperi Cibelli. La Madonna Assunta è stata scelta dal gruppo Arte in Movimento come patrona del proprio operare. Questa mostra si collega culturalmente con le iniziative del Comune di Carpi, Costruire il Tempio, alla ricerca del progetto di Baldassarre Peruzzi e il restauro delle statue dell’Assunta; e, ancora, col convegno ecclesiale nazionale In Gesù Cristo il nuovo umanesimo il quale apre il 9 novembre a Firenze oltre naturalmente a collocarsi nel clima dell’imminen-te anno santo indetto da Papa Francesco. Le opere degli artisti sono offerte dagli autori per contribuire alla costruzione di un pozzo nel Convento delle Suore Cappuccine di Mendefera in Eritrea. La mostra sarà inaugurata sabato 31 ottobre, alle 16, presso la Saletta Espositiva della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, in corso Cabassi, 4 e proseguirà sino all’8 novembre.

All’interno della stagione teatro-danza-musi-ca Vie festival 2015, sabato 17 ottobre (con replica il 18) ha debuttato al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena lo spettacolo Brevi danze giovanili da un’idea coreografica di Virgilio Sieni e con la musica della Corale Giu-seppe Savani di Carpi diretta dal Maestro Giampa-olo Violi. E’ la quarta volta che il coreografo Sieni e la corale carpigiana si fondono per dar vita a creazioni originali presentate in prima assoluta a Carpi, Firenze e Bologna. In questa occasio-ne, coordinate da Daina Pignatti e Gaia Germanà, si sono mosse sul palcosceni-co del Comunale una settan-tina di persone, tra coristi e danzatori non professionisti di età compresa tra gli undici e gli ottanta anni, per i quali, come afferma lo stesso Sieni

e’ la quarta Volta che Il coreograFo VIrgIlIo sIenI e la corale carpIgIana gIuseppe saVanI sI Fondono per dar VIta a creazIonI orIgInalI

un felice e fecondo sodalizio

“l’imperfezione di ogni gesto diventa credibile perché veicola la loro realtà personale attraverso la struttura coreografica”.

Suono e movimento, musica e gesto si sono fusi in uno spettacolo di cinquanta minuti durante il quale non era possibile percepire se

fosse il gesto a sostenere il suono o il suono a sollecitare il movimento in un coinvol-gimento totale. I danzatori hanno proposto movimenti e

gesti in strutture complesse, ora rallentate e rituali, ora a scatti e slanci con elaborate progressioni secondo l’ispirazione del coreografo Sieni. Il coro, come nei precedenti lavori insieme a Sieni, ha partecipato non solo con la voce, ma anche con azioni sceniche, a volte appariscenti come lo scuoti-mento alternato degli spartiti per simulare un ipotetico volo di farfalle oppure con cenni ironici di una danza tipo tip-tap, altre volte con gesti lenti e intensi in sincrono con il ritmo musica-le. Un apprezzamento particolare, senza nulla togliere al valore culturale e spettacolare del progetto complessivo, va al maestro

del coro Giampaolo Violi, per aver creato le musiche più appropriate con preziosi arrangiamenti di canzoni note o con brani inediti da lui stesso composti apposita-mente per l’evento. Si aveva talvolta l’impressione che i suoni si rincorressero come onde sul palcoscenico, con effetti stereofonici, ogni volta che il coro assumeva diverse posizioni, ora allungato sui lati a battente, ora racchiuso a semicerchio a ridosso del fondale. “Uno spettacolo emozionante”, hanno detto numerosi spettatori, perché, forse, attraverso la molteplice e multiforme gestualità si è risvegliata l’antica memoria del loro stesso corpo.

Elisabetta Tagliati

Incantevole, quanto giovane, voce lirica. Diva in scena, modesta e alla mano quando smette la maschera del suo personaggio. Classe 1986, è la carpigiana Elisabetta Tagliati: sopra-no dalla voce incredibile, reduce da un concerto nel tempio sacro della musica lirica, il Conservatorio di San Pietroburgo.“Sono andata a San Pie-troburgo - ha raccontato Elisabetta - grazie a una collaborazione con il Con-servatorio Peri di Reggio Emilia, il Conservatorio di San Pietroburgo e l’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo, il quale ha indetto una settimana di eventi legati ai principali compositori italiani. Non ero sola: insieme a me c’era anche la mia professo-ressa di musica da camera e soprano di fama internazio-

con la sua Voce ha conquIstato la platea dI san pIetroBurgo. e’ la 29enne carpIgIana elIsaBetta taglIatI, soprano Ma anche FrontwoMan dI gruppI dI MusIca Moderna

in russia con la voce e il cuore

nale Elena Bakanova. Io ed Elena Bakanova abbia-mo cantato duetti e brani solisti accompagnate dal talentuosissimo M° Fabio Guidetti al pianoforte.In principio, ero un po’ preoccupata che il pubblico, prevalentemente accademi-co e molto rigoroso, mi met-tesse a disagio, invece dalla sala si percepiva una grande voglia di scoprire e godersi brani spesso non eseguiti fuori dall’Italia, in quanto per cantare musica da came-ra il rapporto con il testo, l’espressività e l’interpre-tazione degli artisti devono essere in linea con il senti-mento del compositore e il gusto dell’epoca. E’ stata un’esperienza di altissimo prestigio, sia per la qualità del pubblico in sala sia per gli artisti che hanno calcato come me il palcoscenico, ed è stato un vero successo.

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4013

La storia del rock conta tre lutti accomunati da un solo numero il 27 e da una consonante, la J di Jimi, Jim e Janis: a 27 anni, infatti, scompaiono Jimi Hendrix, Jim Morrison e Janis Joplin. Tre giovani astri che col loro genio musicale hanno forgiato un’epoca, regalando al movimento giovanile della fine degli Anni Sessanta la colonna sonora del loro scontento e della loro protesta. Il cinema ci ha offerto spesso biografie e interi concerti, basti pensare al mitico Woodstock, tre giorni di pace amore e musica di Michael Wadlei-gh che vidi per la prima volta nella sala più scalca-gnata di Modena, piena all’inverosimile e tutto in piedi. Doveva essere il 1970 e al Teatro Sacro Cuore (che ancora ringrazio per quell’occasione) vissi il mio primo contatto con un mondo lontano e irraggiun-gibile. Anche così comin-ciai ad amare il cinema, straordinario mezzo che mi portava dove mai avrei potuto essere o andare. Ma torniamo al presente, a quella Mostra di Venezia che spesso ci offre occasio-nali presenze nella vita dei nostri idoli giovanili. Janis, il documentario di Amy J.Berg, presentato fuori concorso, si affida a nume-

mOStrA DI VenezIA - la storIa del rock è protagonIsta al cIneMa

quando il rock buca lo schermo

rose testimonianze e a diverse lettere ai famigliari per indagare sulla straordi-naria parabola di questa

little blue girl dalla voce roca, potente, ma anche delicata e sensibile. Janis Joplin arriva al successo

con fatica e determi-nazione, abbando-nando il suo borgo natale nel Texas per riscattare un’infan-zia e un’ado-lescenza difficili, e lasciarsi alle spalle una realtà miserabi-le. L’autore alterna alle numero-se interviste e ai momenti biografi-ci, straordi-nari

documenti musicali, per-mettendoci così di riascolta-re alcune tra le migliori interpretazioni di Janis: da

Cry baby a Piece of my heart, alla straordinaria Me and Bobby McGee eseguita coi Gratefull Dead. Davve-ro struggente e indimentica-bile. Restando a un cinema in ambito musicale, arriva sugli schermi italiani un simpaticissimo film spagno-lo che in patria ha sbara-gliato premi e botteghino. Si tratta di La vita è facile ad occhi chiusi, di David Trueba. Il titolo è un verso della canzone dei Beatles, Stawberry fields forever che John Lennon compo-se in Spagna mentre stava lavorando al film Come ho vinto la guerra di Richard Lester. La storia è vera perché, effettivamente, ci fu in quel 1966 un insegnante di inglese che utilizzava le canzoni dei Beatles nella quotidiana didattica coi suoi allievi. Solo che capitava che alcuni testi delle can-zoni risultassero “ostici” e difficili da comprendere. Così decise di approfittare della presenza del Beatle in Almeria (là dove si giravano anche gli spaghetti-western) per andare a incontrarlo e chiedergli spiegazioni. Sembra paradossale ma le cose andarono esattamente

così e sembra che dopo quell’incontro, nei suc-cessivi album dei Beatles, furono sempre pubblicati i testi delle canzoni. Il film è costruito come un road-movie essendo, in effetti, la storia di quel viaggio a bordo di una piccola Fiat 850 che ospitò anche due autostoppisti, una ragazza incinta in fuga dal passato e un sedicenne scappato da un padre che voleva si tagliasse i capelli, quel caschetto alla Beatles divenuto un po’ il simbolo di un modo nuovo di essere giovani. Sembra tutto molto esile, ma il film riesce a restituire un quadro parziale ma veritiero della Spagna sotto la dittatura fascista, con le sue ostilità verso la libertà e nei con-fronti di tutto ciò che non è tradizione e perbenismo. Una piccola lezione di sto-ria nascosta tra i fotogram-mi di un’avventura esi-stenziale che fa molto bene agli occhi, alla mente e al gusto musicale. La colonna sonora è di Pat Metheny! Avviso importante: non abbandonate la sala prima dell’ultimo titolo di coda, la sorpresa, il regista, l’ha messa proprio in fondo.

Ivan Andreoli

Quando è nata in te la passione per la lirica e qual è stato il tuo percor-so di formazione?“La mia passione per la lirica è stata graduale, l’ho scoperta sempre più profondamente man mano che studiavo la tecnica del canto e tuttora cresce. Il canto lirico mi affascina infinitamente, è qualcosa di totale e indissolubilmente legato a corpo, mente e ani-ma. Credo che sia proprio l’equilibrio tra questi tre elementi a con-traddistinguere un cantante di talento. Le opere e i brani cameristici sono opere d’arte e se eseguiti da un grande artista toccano ogni cuore, anche quello di chi pensa che non sia il proprio genere. La mia formazione scolastica è iniziata alla Corale Simo-na Andreoli di Rovereto, in seguito ho ini-ziato a studiare la tecnica del canto all’Arci

Cabassi di Carpi dopodiché sono passata alla sola lirica entrando in Conservatorio. Attualmente studio Opera con il grandissimo Bruno Praticò e musica da came-ra con Elena Bakanova. Il prossimo anno prenderò la laurea di primo livello e diventerò ufficialmente Maestro. Questo percorso mi ha fatto - e spero farà - saggiare tanta musica e tanti palchi diversi, grazie al Conservatorio e a numerose

collabora-zioni con artisti di altissimo livello come il pianista M° Danie-le Leoni, corali (in questo momento sono sopra-no solista della Corale di Rovereto e il Coro femminile da camera F. Poulenc) e formazioni moderne (tra cui le Tre Civette Sul Comò, un terzetto femmini-le vocale swing di

Carpi)”.C’è un soprano a cui ti ispiri o che ammiri parti-colarmente?“Il mondo della lirica è ricco di artisti formidabili. Tecnicamente prendo come esempio alcuni che hanno la mia stessa vocalità di sopra-no leggero o che comunque cantano il mio repertorio tra cui la Divina Callas, Joan Southerland, Mariella Devia e Rachele Gilmore. Non si tratta solo di voce, tecnica e interpretazione: il grande cantante deve possedere il giusto gusto nel fraseggio per non scadere nel pacchiano pur mostran-do tutte le sue doti. In alcuni casi, soprattutto nelle voci come la mia che si prestano a giochi quasi circensi, è una linea molto sottile”.Quale personaggio dell’opera lirica vorresti interpretare?“Ce ne sono tantissimi. Mi piace molto la mia vocalità di coloratura perchè mi permette di avvicinarmi a personaggi e brani vivaci, singolari e dinamici come sono io. Pertanto mi vedrei bene a cantare La Serva Padrona di Pergolesi, la furbetta Susanna nelle Nozze di Figaro di Mozart, Adina de L’Elisir D’Amore di Donizetti, la bambola meccanica Olympia ne I Racconti di Hoffman di

Offenbach e sicuramente la Regina Della Notte da Il Flauto Magico di Mozart”.Cosa hai in serbo per il futuro?“Il 7 novembre mi aspetta il concerto inaugurale della Pieve di San Lorenzo con la Corale Poulenc e l’8 no-vembre ad Asti la mia prima opera: si tratta di un inter-

mezzo di Pergolesi chiama-to Livietta e Tracollo, di cui verranno fatte varie recite, una delle quali al Teatro Bibbiena di Mantova. Avrò anche numerosi concerti natalizi a Rovereto, Carpi, Reggiolo e spero le occasioni aumentino sempre”.

Chiara Sorrentino

“la mia passione per la lirica è sta-ta graduale, l’ho

scoperta sempre più profonda-

mente man mano che studiavo la

tecnica del canto e tuttora cresce. Il canto lirico mi affascina infini-

tamente, è qual-cosa di totale e

indissolubilmen-te legato a corpo,

mente e anima. credo che sia

proprio l’equili-brio tra questi tre

elementi a con-traddistinguere

un cantante di talento”.

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4014

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4015

E’ stato definito il Museo più goloso del mondo e si trova nello storico Castello di Panzano di Castelfranco, per secoli residenza estiva dei Mar-chesi Malvasia di Bologna, acquistato da Mario Righini negli Anni ’70.“Lo comprai per poter ospi-tare le mie macchine stori-che che ora ho sistemato nei locali che un tempo ospita-vano le stalle dei cavalli dei Marchesi, le cantine e i de-positi delle carrozze”. E di auto storiche Mario Righini ne possiede più di duecen-to, perfettamente allineate e pulite, in locali arieggiati e protetti per evitare la for-mazione di umidità. La sua invidiabile collezione, una delle più importanti in Italia e in Europa, l’ha creata pro-seguendo nel dopoguerra il mestiere ereditato dal padre Giovanni, quello di demo-litore di automezzi, soprat-tutto militari, rivendendo i pezzi ancora utilizzabili. E col denaro proveniente da questo commercio ha iniziato a comprare auto d’epoca di cui i proprie-tari volevano liberarsi. In seguito cominciò a parte-cipare alle più importanti aste al mondo e così l’abile commerciante e amante di auto, di origini ferraresi ma trapiantato da anni a Castel-franco, ha messo insieme

Le auto da sogno di mario righini

L ’angolo di Cesare Pradella

una delle più complete, rare e preziose collezioni di auto di diverse epoche e carat-teristiche. Nel visitare gli ampi locali al piano terra del Castello seicentesco ci si imbatte in veri e propri pezzi d’arte, pezzi unici al mondo. Qualche esempio? La Fiat 525 Laundolet del 1928 appartenuta alla famiglia Reale, l’Alfa Ro-meo 6C coloniale del 1939 utilizzata in Africa dagli

ufficiali italiani, l’Alfa Romeo 1750 del 1932 che partecipò a varie edizioni della Mille Miglia, il primo modello della Lamborghi-ni, la 350 del 1966, l’Alfa Romeo 2500 del 1953, la Lancia Aurelia B24 del 1956 carrozzata Pininfari-na, la Fiat Record Chiribiri del 1913, la BMW 328 Roadster del 1938, l’Auto Avio 815 del 1940, la prima auto da corsa costruita

da Enzo Ferrari, l’Alfa Romeo 2003 Monza di Nuvolari, la Chrysler car-rozzata Ghia donata dagli americani a Papa Giovan-ni XXIII. E ancora varie Bugatti, la Cisitalia Fiat del 1957 di Alberto Ascari, l’Alfa Romeo 8 cavalli del 1933 con la quale Nuvolari vinse la Targa Florio e il GP di Monza, la Ferrari 275 del 1966 “una delle più belle costruite a Maranello – dice

Righini mentre la osser-va come fosse una bella donna – perché ha il vero motore Ferrari, quello a 12 cilindri”, l’Alfa Romeo 1750 carrozzata da Farina e l’altra versione, carrozzata da Zagato con la quale Righini ha partecipato a molte rievocazioni stori-che della Mille Miglia. Un vero spettacolo, una visita entusiasmante e avvincente tra auto da sogno. Mac-chine che abbiamo visto sulle piste e sui circuiti, nei concorsi di bellezza, in certi film come nel Federa-le, in televisione (scene del film con Sergio Castellitto sulla vita di Ferrari furono girate qui), una BMW 328 spider del 1939 appartenuta a un ufficiale tedesco che l’abbandonò al momento della ritirata e comprata da Righini dal sequestro, poi auto ministeriali come Fiat Balilla, Lancia, Alfa de-cappottabili, utilizzate dal 1920 al 1940, tra cui alcune appartenute a Mussolini, per finire con una superba Lambda del 1926, di inesti-

mabile valore, un capolavo-ro di Vincenzo Lancia, la prima auto al mondo con la scocca portante e le sospen-sioni anteriori indipendenti.Insomma, alle porte di Mo-dena, nell’austero Castello di Panzano, fanno bella mo-stra di sè 200 auto storiche, bellissime e affascinanti, alcune di grande valore storico e monetario, facenti parte di una straordinaria collezione creata da una famiglia di sfasciacarroz-ze. E non a caso proprio la settimana scorsa la Rolls Royce Italia ha organiz-zato un test-drive delle sue ultime vetture proprio da Righini, in una location ritenuta dalla casa inglese adeguata, poiché ricca di passione per la storia dell’automobile.Ma per Righini il valore economico delle auto passa in secondo piano: “qui di importante – dice con convinzione - c’è solo la storia dell’auto, dei motori e delle invenzioni tecniche, non i soldi”.Una storia d’amore per le auto quella di Righini, un uomo sanguigno e combat-tivo, amante della buona tavola, dotato di un grande intuito per gli affari. E i risultati si vedono. Basta andare a visitare il Castel-lo-Museo di Panzano per rendersene conto.

CIAK MODA!Tutte le ultime tendenze per essere sempre al passo con la moda

Torna l'autunno e con esso lo spigato, il corposo tessuto in lana nato in origine per il guardaroba maschile torna a dare vita all'eleganza rigorosa della donna.La collezione autunno/inverno di Loewe vede il tessuto spigato grande protagonista. Un esempio: i suoi pantaloni larghi e a vita alta con stampa spigata in bianco e nero.Anche la maison N°21 ha mostrato in passerella numerose proposte a tema spigato come la sua longuette in spigato molto fine, che viene abbinata ad una giacca dorata per un effetto a contrasto glamour e d'impatto.Ermanno Scervino abbina il suo cappotto spigato ad un dolcevita tricot e ad una minigonna bianca. Il dettaglio in più: un cappello a tesa larga.Fay si contraddistingue per la sua consueta raffinatezza che emerge anche nel suo mini cappotto sfiancato e con doppio petto superiore che abbinato ad un basco sprigiona fascino scottish style.Stile urban-chic per il cappotto lungo visto nella sfilata di Hogan abbinato ad accessori sempre nelle tonalità black & white.Trendy e confortevole per il look da giorno, il cappotto a spighe larghe di Sportmax ha due tasche laterali a filetto e la chiusura a bottoni a pressioni nascosti.Minimal ed adatta anche per la mise da sera la pochette di Ju'Sto è in fantasia spigata a trama sottile.Per l'outfit del tempo libero sono perfette le sneakers di Cafènoir che mixano la fantasia spigata a quella a pied de poule con inserti lucidi.Infine, dal taglio maschile, i pantaloni a gamba larga di Zara in spigato bianco e nero sono l'ideale per il look da ufficio.

L'ELEGANZA DELLO SPIGATO

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4016

Farmacia So l ian i , V ia Rooseve l t , 64 - Carp i (MO) - Te l . 059 687 121

in fo@farmaciaso l ian i . i t - www.farmac iaso l ian i . i t - seguic i su

un progetto onlIne per ValorIzzare le IMprese localI. sI tratta del Blog dI Moda “coMe MI Vesto oggI” presentato gIoVedì 22 ottoBre nella sede dI carpI FashIon sYsteM

la moda di Carpi in un blogIn un’era in cui social

network e blog di moda rendono ogni nuova ten-denza veloce e globale e le fashion blogger sono fonte di ispirazione per il look di migliaia di persone, anche la moda carpigiana trova spazio online grazie al blog Come mi vesto oggi ideato dalla scrittrice ed esperta di comunicazione Ivana Sica. Voluto da Carpi Fashion System, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e promosso dalle associazio-ni imprenditoriali locali e dal Comune di Carpi, per aiutare le piccole e medie imprese di moda del territorio. Il concept del blog, presentato lo scorso 22 ottobre presso la sede di Carpi Fashion System in via Carlo Marx, è rivolto alle aziende del distretto e, come ha spiegato la sua ideatrice, “in collaborazio-ne con la giovane cool

hunter Eleonora Rovatti e con l’esperto di web Stefano Corradini, l’o-biettivo è creare un magazi-ne digitale dove è possibile

trovare le tendenze della stagione in corso e l’antici-pazione di quelle future, narrate con foto di capi moda, video, interviste a

stilisti e trend setter: una serie di consigli e pillole informative focalizzate sulle aziende dell’area”.I prodotti presentati nel

Da sinistra Rovatti, Sica e Corradini blog saranno infatti co-stituiti da capi selezionati tra quelli delle aziende del distretto partecipanti al progetto e saranno acqui-stabili online o negli outlet aziendali, il cui indirizzo sarà sempre segnalato. Lo scopo è la valorizzazio-ne della produzione locale, dandole maggiore visibilità attraverso un’operazione di marketing che permetta alle aziende di sperimentare strumenti promozionali e di vendita di grande impatto, catturando, coinvolgendo e sorprendendo il cliente finale. “L’industria della moda - ha commentato l’assessore all’Economia Simone Morelli - è con-tinuamente alla ricerca di modalità innovative di con-

nessione col consumatore finale e di nuove strategie di mercato adeguate alla diffusione del prodotto. Il mondo della moda ha colto, forse prima di tutti, il potere di mediazione e comunicazione tra azienda e clientela rappresentato dai social media e, più di recente, dalle mobile app, utilizzando il web come potente strumento di mar-keting”. Il blog si avvale poi di importanti sinergie con due tra i principali portali moda: Vanity Fair e D Repubblica. Alla pre-sentazione sono intervenuti referenti di associazioni di categoria oltre a imprendi-tori e operatori del settore tessile.

Chiara Sorrentino

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4017

doMenIca 1 noVeMBre, alle 15, al cIneMa arIston, proIezIone dI spongeBoB

Il cinema dei ragazziLa vita è

felicemente pop sul fondo del mare, in quel di Bikini Bottom, dove Spongebob fa sfrigolare sulla piastra del capitalista Mr Krabs i più deliziosi Krabby Patty che siano mai stati fatti. Merito di una ricetta segreta, gelosamente conservata in cassaforte. Quando, però, la ricetta viene rubata, e il cibo miracoloso sottratto ai palati delle creature marine, la situazione sociale precipita, l’anarchia e l’aggressività prendono il sopravven-to e persino i migliori amici di Spongebob gli voltano le spalle. Per riportare l’ordine però occorrerà uscire dall’acqua e sconfinare nel mondo più incredibile di tutti, quello umano. Meglio dotarsi di superpoteri, secondo la moda cinematografica in voga sulla terra ferma e occupare una pista ciclabile in formazione da Power Rangers.

doMenIca 1 e lunedì 2 noVeMBre, alle 20,30, al cIneMa arIston dI san MarIno, proIezIo-ne del FIlM non essere cattIVo dI claudIo calIgarI

Il costo della vitaPeriferia di Roma e Ostia, Anni ‘90. I ragazzi di vita un tempo

descritti da Pasolini appartengono ora a un mondo in cui soldi, macchine potenti, locali notturni, droghe sintetiche e cocaina girano facili. Ed è in questo mondo che i ventenni Vittorio e Cesare si muovono. L’iniziazione all’esistenza ha però un costo altissimo: Vittorio, per salvarsi, prende le distanze da Cesare, che invece sprofonda inesorabilmente. Il loro forte legame, però, farà sì che Vittorio non abbandonerà mai veramente l’amico, sperando sempre

in un futuro migliore. Insieme. Imperfetto e bellissimo, Non essere cattivo rappresenta l’urgenza di voler raccontare attraverso una piccola storia il cuore di un periodo e di un contesto, ancora una volta grazie a una direzione degli attori impeccabile. Il motore di tutto, in fondo, è proprio lì, nell’incredibile prova di Mari-nelli e Borghi, nell’alchimia di un legame che squarcia lo schermo con violenza. Sospeso in una narrazione che può sembrare senza tempo, Claudio

Caligari non idealizza nulla e ci ha dato il suo film più bello prima di morire immaturamente lo scorso maggio.

MonteFIorIno In Festa saBato 31 e doMenIca 1° noVeMBre

tartufo protagonistaE’ dedicata al tartufo e ai prodotti della tradizione delle Valli Dolo e Dragone

la 24ª edizione della Mostra mercato del tartufo modenese di Montefiori-no che prosegue fino a sabato 31 e domenica 1° novembre, con stand dedicati alle specialità gastronomiche locali, animazioni e spettacoli. La manifestazione è organizzata dal Comune di Montefiorino, in collaborazione con l’Unione di Comuni montani del distretto ceramico, con il patrocinio della Provincia di Modena e della Regione Emilia Romagna. “E’ l’occasione per valorizzare il nostro tartufo che resta il protagonista - spiega il sindaco di Montefiorino Antonella Gualmini - ma non sarà certo l’unico. La mostra mercato, infatti, propone il meglio della cultura gastronomica della montagna modenese. Quest’anno i quantitativi di tartufo raccolti non sono certo da record, vista anche la scarsità di pioggia in estate, ma la qualità è senza dubbio ottima”. Oltre alla mostra mercato del tartufo, in Piazza Fontana, saranno aperti stand gastronomici, gestiti dalle associazioni locali, con gnocco fritto, crescentine, polenta, ciacci e tante ricette con le castagne che troveranno spazio sia in Piazza Fontana che in piazza Europa. Per le vie del paese, inoltre, si svolge il mercatino dell’artigianato artistico con hobbisti ed espositori. E i ristoranti della zona proporranno menù a base di tartufo. In programma anche la mostra di funghi e tartufi nella ex scuola elementare in Piazza Marconi, quella dedicata ai Fumetti resistenti alla rocca medievale con tavole firmate da Gianluca Foglia Fogliazza, Gabriele Peddes, Sergio Staino, Alberto Pagliaro e degli allievi della scuola internazionale di Comics di Reggio Emilia; sempre alla rocca medievale è allestita una collettiva di pittura e una mostra fotografica a cura del Consorzio di bonifica dell’Emilia centrale.

L’amica geniale inizia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompa-gnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L’autrice scava nella natura complessa dell’amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli,

saBato 1° noVeMBre a pIeVepelago

Sagra della castagna

4, 10 e 11 noVeMBre a ostellato

zucca in festa Colore arancio, forme bizzarre: allungate, tondeggianti come una carrozza od

ovoidali, sapore inconfondibile, molteplici gli usi: oggetto ornamentale dipinto da abili mani d’artista; ripieno dei tradizionali cappellacci di zucca, vero piacere per il palato; confettura da stendere sul pane o degustare con formaggi, soffice crema,

ottimo primo piatto e delizioso contorno, lanterna a illuminare le sere nebbiose. Stand gastrono-mici, spazi espositivi e tutto il paese coinvolto nella festa dedicata alla Zucca. Zucca in festa di Ostella-to in provincia di Ferrara è l’importante iniziativa dedi-cata alla zucca, prodotto della terra, che nella zona del delta del Po raggiunge qualità elevate, al punto

da fregiarsi di un apposito evento inserito nel calendario delle manifestazioni del wine food festival dell’Emilia Romagna. Nella patria degli Estensi, nelle terre delle Valli del Mezzano, l’ultima grande area umida del basso ferrarese a essere stata bonificata nel secondo dopoguerra, il terreno conferisce alle zucche caratteristiche organolettiche uniche, e la zucca che qui prende il nome di “violina”, con la polpa arancione, compatta, dolce e soda, raggiunge i massimi livelli qualitativi. L’oro giallo della zucca in questi luoghi lo si utilizza un po’ in tutti i piatti: nel ripieno dei cappellacci, come condimento nella pasta, nei dolci, in forma di zuppa, a fettine, cotta al forno, nel risotto, in purea. Parallelamente alla manifestazione Zucche in festa ci sarà Zucche in tavola che vedrà i cuochi dei ristoranti di Ostellato e dintorni prodigarsi a interpretare tutte le infinite ricette tipiche a base di zucca, regina dei ripieni, allo scopo di recuperare le antiche tradizioni estensi, del Delta e del ferrarese.

Tra le più longeve feste della castagna vi è quella di Pievepelago, che giunge quest’anno alla 23^ edizione. L’appuntamento è sabato 1° novembre in Piazza V.Veneto, con degustazioni e intrattenimenti vari. A partire dalle 15 si gusteranno le ‘mondine’ (o bruciate) con esperti ‘spadellatori’ che insegneranno ai giovani a maneggiare le caratteristi-

che padelle bucate. Degustazione anche di altri prodotti tipici della castagna presso i vari esercizi del paese. Per i più piccoli: truccabimbi, gonfiabili, acrobati, zucchero filato. Intrattenimenti musicali fino a sera. In caso di maltempo, la manifesta-zione (organizzata da Pro loco e Comune) si svolgerà nella palestra comunale.

l’Italia, in più di un cinquan-tennio, trasformando le

amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l’andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, pro-fonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l’autrice ci ha abituati. Si tratta di quel genere di libro che non finisce. O, per dire meglio, Elena Ferrante porta compiu-tamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell’infanzia e dell’adolescen-za di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto.

a cura di Clarissa Martinelli

[email protected]

Clarissa risponde

libri da non perdereL’amica geniale

Cara Clarissa, ma è mai possibile che viviamo pro-tetti da inferriate, sistemi di allarme, imprigionati in casa per cercare di evitare che bande di delinquenti vengano a depredarci beni e nemmeno questo è suffi-ciente? Non sono reati lievi: sono reati gravi! In casa mia sono entrati lo scorso anno mentre ero uscita a fare la spesa, sono riusciti a stacca-re l’inferriata da una fine-stra al piano terra e hanno rubato un Pc dove c’erano le foto di mio fratello morto in un incidente stradale e i pochi gioielli che mi aveva lasciato la nonna, avevano per me un enorme valore affettivo. In casa avevo 70 euro, hanno fatto 1.800 euro di danni. Sono finita in depressione dopo quel furto, avevo la sensazione che mi avessero tolto tutto, mi sono sentita violentata

nell’anima. Avevo paura della mia camera da letto, avevo paura del buio, non dormivo più, ho dovuto prendere ansiolitici perché vivo sola. Sono una persona normale, non ho avuto una vita particolarmente fortu-nata e vorrei sentirmi pro-tetta da uno Stato che chie-de molto e restituisce poco. Sono sempre stata pacifica e pacifista, ma confesso di capire oggi chi spara ai ladri quando se li ritrova davanti e lo dico da persona che non ha armi in casa per la paura di usarle. Se la legge non sa tutelarti resta poco altro.

P.L. 

C’erano carceri sovraf-follate e per rimettere a

posto i numeri, dal Governo Monti in avanti, si è lavora-to per rendere più difficile finire in galera;  il decreto svuota carceri lo hanno chia-

mato nel 2014, una manna per delinquenti italiani e stranieri che possono osare tanto e rischiare poco. Avevano promesso nel contempo nuove carceri ed espulsioni di immigrati irregolari  più facili. E’ finita che di nuove carceri non c’è traccia e per ragioni squisi-tamente politiche sono stati chiusi i Centri di Permanen-za Temporanea con conse-guente crollo verticale delle espulsioni anche di pluri pregiudicati. I risultati sono sotto gli occhi. I magistrati applicano le leggi, è  il Parlamento a legiferare: la beffa è che i parlamentari li scegliamo noi ed è evidente che questi problemi siano ampiamen-te sottovalutati salvo poi scandalizzarsi e non capire quando si verifica qualche grave episodio in cui la vitti-ma diventa carnefice.

“Quando la legge non ti tutela rimane la giustizia fai da te”

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4018

“Quanto può dirsi, si può dir chiaro; e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere”.

Ludwig Wittgenstein

teatro30-31 ottobre - ore 211 novembre - ore 16 Stagione ProsaCalendar GirlsDi Tim Firth Con Angela Finocchiaro Teatro Comunale

5 novembre - ore 21Paolo Belli & Big Band A Me Mi piace lo Swing (...e sottolineo A Me MI)L’incasso sarà devoluto ad AliceTeatro Comunale

mostreCARPIFino al 30 ottobreL’umorismo ai tuoi piedi

Personale di Doriano SolinasO&A Centro Affari

Fino al 1° novembreTrame e Colori - Intrecci tra Arte e MaglieriaMostra a cura di Pierluigi SgarbiPalazzo dei Pio

Fino al 22 novembreLa reinvenzione del violoncelloPartiture classiche tra musica e immaginiMattia Cipolli, violoncelloGiovanni Franzoi, videoGiulio Zanet, opere su telaSpazio Meme

Fino al 22 novembre Arriva la PimpaUn progetto promosso da Franco Cosimo Panini Editore

Sala Estense di Palazzo Pio

Fino al 6 gennaioCostruire il Tempio Alla ricerca del progetto di B. Peruzzi per la Collegiata di CarpiMusei di Palazzo dei Pio

Fino al 6 gennaioTutti invitati! Tavole povere, tavole imbanditeCuratela e testi: Natascia Arletti in collaborazione con Manuela RossiPalazzo Pio

eventi30 ottobre - ore 22Bachi da Pietra e Finale SputnikrockCircolo Arci Kalinka

30 ottobre - 1° novembreore 10/20Carpi a Tavola Fiera enogastronomicaRialzato Piazza Martiri e Piazza Garibaldi 4 novembre - ore 22Girls Name (UK) Mattatoio Culture Club

4 novembre - ore 21Le guerre dei nostri nonni: storie di uomini, donne, famiglieAuditorium San Rocco

4 novembrePer la pace, la giustizia e la libertàProgrammaOre 10Cripta della Cappella del Cimitero Urbano di CarpiDeposizione di una corona d’alloro a ricordo dei Caduti

di tutte le guerre e benedizione della lapideOre 10.30Cortile d’Onore Ritrovo autorità, rappresentanti delle associazioni e cittadiniDeposizione di coroneSaluto di Alberto Bellelli, sindaco di CarpiCerimonia accompagnata dalla Banda Città di Carpicon la partecipazione del Coro dei bambini della scuola primaria Verdi dell’Istituto Comprensivo Carpi NordOre 12Sala delle Vedute di Palazzo dei PioPresentazione del libro Manfredo Fanti. Patriota e soldatoDi Giulia Manzini e Roberto VaccariA cura del professor Giorgio

appuntamenti

Sarà Aldo Cazzullo, firma di punta del Corriere della Sera e autore di saggi di successo sulla storia d’Italia, a condurre gli spettatori lungo i sentieri della storia del ‘900, dalla Prima guerra mondiale sino alla Resistenza quando, in occasione dell’anni-versario dell’Armistizio di Villa Giusti che pose fine alle ostilità tra Italia e Austria-Ungheria, mercoledì 4 novembre, alle 21, presso l’Auditorium San Rocco di Carpi racconterà, accompagnato dagli interventi musicali di Lalo Cibelli, Le guerre dei nostri nonni: storie di uomini, donne, famiglie. Un racconto intenso e intimo, un reading musicale nel quale Cazzullo racconterà, alternando storie di uomini e donne attraverso lettere, diari di guerra, testimonianze anche inedite, due delle pagine più intense e sanguinose della nostra storia: la Grande Guerra e la Resistenza. Protagonisti della narrazione non re, imperatori o generali ma fanti contadini,

persone comuni: i nostri nonni. Attraverso la grande Storia le storie, più minute ma non meno importanti, delle nostre famiglie. A condurre il racconto, il deside-rio di tenersi lontano da miti e agiografie, così come da demo-nizzazioni e revisionismi, per restituire l’affresco dell’epoca che più di ogni altra ha messo alla prova la tenuta del nostro Paese e della comunità italiana. Un condensato de La guerra dei nostri nonni e Possa il mio sangue servire. Uomini e donne della Resistenza, i suoi due ultimi libri. Se dal ritratto fornito da Cazzullo la Grande Guerra appare come la prima sfida – vinta - dell’Italia unita, la Resistenza appare come l’insieme delle storie delle suore di Firenze, Giuste tra le Nazioni

per aver salvato centinaia di ebrei; dei sacerdoti come don Ferrante Bagiardi, che sceglie di morire con i suoi parrocchiani; degli alpi-ni della Val Chisone che rifiutano di arrendersi ai nazisti perché “le nostre montagne sono nostre”; dei tre carabinieri di Fiesole che si fanno uccidere per salvare gli ostaggi; dei 600mila internati in Germania che, come Giovanni Guareschi, restano nei lager a patire la fame e le botte, pur di non andare a Salò a combattere altri italiani. La Resistenza fu fatta dai partigiani comunisti come Cino Moscatelli, ma anche da quelli cattolici come Paola Del Din, monarchici come Edgardo Sogno, autonomi come Beppe Fenoglio. E fu fatta dalle donne, dai fucilati di Cefalonia, dai bersaglieri che morirono combat-tendo al fianco degli Alleati. Tutti gli spettacoli sono a partecipazio-ne libera e gratuita sino a esauri-mento dei posti disponibili, senza la possibilità di effettuare preno-tazioni.

Mercoledì 4 noVeMBre Il celeBre gIornalIsta sarà all’audItorIuM san rocco per una serata dI parole e MusIca per raccontare le due guerre MondIalI dal punto dI VIsta delle persone coMunI

aldo Cazzullo a Carpi

Passare la notte di Hallowe-en in un vero Castello in cui si nascondono misteri secolari, denso di corridoi e buie stanze, con passaggi segreti e prigioni lugubri e anguste è una esperienza insolita ed emozionante. Torna anche quest’anno, l’unica, inimitabile Halloween Night al Castello di Bardi. Tra le mura del maniero si terrà Il circo dell’orrore, uno spettacolo originale, ambientato nel 1800. Il conte protagonista è un nobile tedesco che gode della giurisdizione su di un considerevo-le territorio: la Val Ceno; il suo titolo di conte riesce a sopravvivere

Venerdì 30 e saBato 31 ottoBre: doppIo appuntaMento con halloween nIght alla Fortezza dI BardI, In proVIncIa dI parMa

halloween in castellonel tempo dalla fondazione del Sacro Romano Impero. Il Conte Baar, amante del grottesco, ha raccolto fenomeni da baraccone per un museo delle “stranezze”… Vengono raccolti per suo “sfizio” in giro per tutta l’Europa i personaggi più strani, tenebrosi e deformi. Ma qualcosa è andato storto e il museo pare essere diventato un vero e proprio girone infernale… Lo show associa tre importanti arti, teatro, circo e animazione. Imperdibile.

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4019

Montecchi dell’Università degli Studi di MilanoIn caso di maltempo tutta la cerimonia si svolgerà nella Sala delle Vedute di Palazzo dei Pio

I giganti della scienza Relatore: professor Alfonso Cornia5 novembre - ore 20,30Nicola Tesla(1856 - 1943)12 novembre - ore 20,30Albert Einstein(1879 - 1955)Casa del Volontariato

5 novembre - ore 9.30 Coccole sonoreMarzia Oliani, educatriceCentro Bambini e Genitori Scubidù

6 - 8 novembre, ore 10/20

Cioccolato in PiazzaRialzato Piazza Martiri e Piazza Garibaldi

7 novembre - ore 15Alimentazione di grandi e piccini: inganni e verità Incontro con Stefania CecchettiGiornalista e autrice di: I mo-stri nel mio frigorifero - Viag-gio nel cibo di tutti i giorni: come districarsi negli acquistiNiente sesso, sono incinta! Guida alla gravidanza e allattamento tra verità e falsi mitiCasa del Volontariato

I Pomeriggi della SaluteProgramma11 novembreCome mantenersi in forma e allenare la memoriaRelatrice: dottoressa Vanda

Menon, medico geriatra Sala De Andrè - Rovereto 2 dicembreCome mantenersi in forma e allenare la memoriaRelatrice: dottoressa Vanda Menon, medico geriatra Circolo sociale Cibeno Pile

Mamma e Papà tra nanna e pappa!Il sonno, l’alimentazione e il linguaggio nella relazione con mamma e papà nei primi anni di vitaCiclo d’incontri e laboratori per genitori di bambini da 0 a 3 anniLe serate saranno condotte dal dottor Enrico Quattrini, pediatraDottor Massimo Maini, pedagogista del Centro per le FamiglieProgramma

4 novembre - ore 20.45Le prime paroleLo sviluppo del linguaggio e della comunicazione nei bambini17 novembre - ore 20.45Io, la mamma e il papàIl bambino piccolo nella relazione con mamma e papàAuditorium Biblioteca Loria

Gruppo fotografico GrandangoloProgramma3 novembre - ore 21.30Tanti per tuttiNel mondo del volontariato in ItaliaIncontro con Silvano Bicocchi10 novembrePoche ma buoneConsegna/scambio delle foto per il Concorso Il Broccolo17 novembre

Concorso interno I nani e altri animali da giardinoUna giuria interna giudicherà le immagini la sera stessa24 novembreConcorso interno Il Brocco e il Broccolo: BazzanoVisione e commento delle fotoUna giuria giudicherà le immagini in altra serata a porte chiuseI risultati verranno comunicati soltanto durante la serata della cena socialeSede Gruppo fotografico Grandangolo 1° dicembre - ore 21Silenzio d’autore di Omar LorenzoniConferenze di FotoCarpi16 Il SilenzioAuditorium Biblioteca Loria22 dicembreSerata Sebastiao SalgadoSede Grandangolo

Il 30 e 31 ottoBre alle 21 e Il 1° noVeMBre alle 16, al teatro coMunale dI carpI, sI Inaugura la stagIone dI prosa con un’esplosIVa angela FInocchIaro

Calendar girlsAngela Finocchiaro e un

gruppo di attrici impegnate in un calendario sexy travolgeranno il pubblico in uno show pieno di ironia basato su un fatto real-mente accaduto alla fine degli Anni ’90 in Inghilterra: un gruppo di donne di mezza età di un’associazione femminile legata alla chiesa realizza un calendario di nudi artistici per una raccolta di beneficenza. L’iniziativa fa scalpore: le

modelle che posano nude per il calendario sono le attempate signore dell’associazione, la location dello shooting fotogra-fico è la sala parrocchiale. Il calendario raccoglie oltre un milione di sterline e una straor-dinaria notorietà, così come la commedia scritta da Tim Firth che è diventata un celebre film ed è stata rappresentata nei teatri di tutta Europa con straordinario successo.

L’Egitto delle Piramidi, dei Faraoni, degli dei potenti e multi-formi, ma anche le scoperte archeologiche sensazionali, il collezionismo più appassionato e lo studio rigoroso sono di scena al Museo Civico Archeologico di Bologna fino al 17 luglio per una grande mostra che allestirà i capolavori provenienti dal Museo Nazionale di Antichità di Leiden. Esposti 500 reperti, databili dal Periodo Predinastico all’Epoca Romana, che dall’Olanda giungo-no per la prima volta nell’istituto museale bolognese, in cui è custodita una delle più famose raccolte egizie d’Italia. Con il titolo Egitto. Splendore millena-rio. Capolavori da Leiden a Bologna, l’importante rassegna riunisce le opere straordinarie dell’istituzione olandese, tra le maggiori al mondo, affiancate anche da alcuni nuclei provenienti dal Museo Egizio di Torino e dall’Archeologico Nazionale di Firenze, dando vita così a una sorta di network che vede coinvolte le principali realtà museali italiane. Prodotta dal Comune di Bologna, in collaborazione con Bologna Musei, il Museo Civico Archeo-logico e Arthemisia Group, la mostra è stata curata da Paola Giovetti e Daniela Picchi, che hanno messo a punto una selezione di reperti di indubbia risonanza internazionale. Il percorso esposi-tivo si articola in sette sezioni, dedicate ai temi principali della storia egizia, spaziando dalle origini del predinastico e dell’Età arcaica al modello politico-reli-gioso dell’Antico regno, dal Medio Regno, in cui fiorisce un nuova prospettiva di vita ultrater-

splendore egIzIo In 500 capolaVorI. a Bologna repertI dall’olanda, torIno e FIrenze In esposIzIone al Museo cIVIco archeologIco FIno al 17 luglIo

il grande egitto

rena del dio Osiride, al trapasso verso il Nuovo Regno, testimonia-to dai reperti rinvenuti nella necropoli di Saqqara, fino all’Egit-to del primo millennio. Si potran-

no ammirare opere come la Stele di Aku (XII-XIII Dinastia, 1976-1648 a.C.), il maggiordomo della divina offerta, la cui preghiera racconta l’esistenza ultraterrena

(1479-1425 a.C.), il grande conquistatore. Ci saranno anche le statue di Maya, sovrintendente al tesoro reale di Tutankhamon, e Meryt, cantrice di Amon, (XVIII dinastia, regni di Tutankhamon-Horemheb, 1333-1292 a.C.), considerati alcuni dei massimi capolavori del Museo Nazionale di Antichità di Leiden, che mai prima d’ora avevano lasciato l’Olan-da. Mentre, tra i numerosi oggetti che testimoniano un raffinatissimo stile di vita, ecco il Manico di specchio (1292 a.C.) dalle sem-bianze di una eternamente giovane fanciulla con un uccellino in mano. Infine, a 200 anni dalla riscoperta della sua tomba nella necropoli di Saqqara, la mostra bolognese offrirà l’occasione unica e irripeti-bile di vedere ricongiunti i più importanti rilievi di Horemheb, comandante in capo dell’esercito egiziano al tempo di Tutankhamon e poi ultimo sovrano della XVIII dinastia, dal 1319 al 1292 a.C., che Leiden, Bologna e Firenze posseg-gono. Del resto, ogni tappa fonda-mentale della carriera di questo grande stratega che divenne faraone (e governò per oltre 70 anni) si lega a una città diversa nella quale egli ogni volta fece costruire la propria sepoltura. Anche la storia della scoperta della sepoltura è affascinante quanto le decorazioni parietali che la rendo-no un monumento eccezionale del Nuovo Regno (dal 1552 fino al 1069 a.C.): individuata a Saqqara nel XIX secolo, fu spogliata di numerosi frammenti parietali, ora esposti nei musei di tutto il mondo, incluse Bologna e Leiden che conservano i nuclei più rilevanti sia per quantità, sia per qualità.

del defunto in un mondo tripartito tra cielo, terra e oltretomba o gli ori attribuiti al generale Djehuty, che condusse vittoriose le truppe egiziane del faraone Thutmose III

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4020

NONA GIORNATA SERIE A TIM 2015/16DATA INCONTRO STADIO

Sab 31/10 Ore 18,00 JUVENTUS TORINO “Juventus Stadium”

Sab 31/10 Ore 20,25 INTER ROMA “San Siro”

Dom 1/11 Ore 18,00 FIORENTINA FROSINONE “Franchi”

Dom 1/11 Ore 15,00 GENOA NAPOLI “Marassi”

Dom 1/11 Ore 15,00 CARPI VERONA “Braglia”

Dom 1/11 Ore 15,00 UDINESE SASSUOLO “Friuli”

Dom 1/11 Ore 15,00 BOLOGNA ATALANTA “Dall’Ara”

Dom 1/11 Ore 20,45 LAZIO MILAN “Olimpico”

Lun 2/11 Ore 19,00 CHIEVO SAMPDORIA “Bentegodi”

Dom 2/11 Ore 21,00 PALERMO EMPOLI “Barbera”

CArPI FC 1909

Via S. Giorgio 35/D - Rio Saliceto (RE) - Tel. [email protected] - www.tessilgoal.it

Ph Fotostudio Silmar - Carpi FC

Saranno le prossime quattro partite a dire se

realmente il Carpi avrà la forza di centrare la salvezza mante-nendo la categoria. In meno di un mese, infatti, gli uomini di mister Giuseppe Sannino affronteranno Verona, Sassuolo, Chievo e Ge-noa: un poker di sfide nelle quali capitan Zaccardo e compagni do-vranno trovare le energie e le forze per racimolare sette – otto punti, ingranare la marcia per la salvezza e proseguire il cammino verso quota venti punti, soglia reputata di sicurezza per effettuare il “giro di boa” senza patemi e non vivere il girone di ritorno con un’ansia e un peso capaci, in passato, di mietere anche vittime illustri. Altro errore in cui non incappare resta quello di valutare le partite a blocchi dandosi “tabelle salvezza” che non fanno altro che accresce-re la pressione e la tensione nei giocatori. Più logico e sensato valutare una sfida alla volta e vedere realmente la gara interna contro il Verona come una “finale” da non sbagliare. Nonostante la necessità di un risultato positi-vo, il Carpi affronta una squadra in crisi di risultati che può però fare affidamento su un organico di primissimo ordine con molta qualità. Saranno infatti brutti clienti per la retroguardia del

CArPI CALCIO - saranno le prossIMe quattro partIte a dIre se realMente Il carpI aVrà la Forza dI centrare la salVezza Mantenendo la categorIa

rivogliamo gli “immortali”Carpi (la peggiore della massima serie) i vari Giampaolo Pazzini, Juanito Gomez, Luca Siligar-di, Artur Ionita e il talentuoso e sempre imprevedibile Bosko Jankovic. Tutti giocatori che in questa stagione non sono ancora riusciti a esprimere appieno il loro potenziale complicando i piani di un Verona che incassa moltis-sime reti e, solo in rare occasioni è riuscito a mettere in condizione il proprio potenziale offensivo. Il Carpi avrà bisogno dell’appoggio del suo pubblico dal momento che da Verona sono previsti più di duemila tifosi pronti a sostenere con la consueta passione l’Hellas. Per quanto riguarda la formazione che scenderà in campo domenica, il Carpi spera in una ritrovata vena realizzativa da parte dell’attac-cante Matos apparso opaco nelle ultime prestazioni e probabilmen-te sfiancato da eccessivi compiti di copertura in fase di non possesso palla. I tifosi biancorossi chie-dono a gran voce più spazio agli “immortali” ancora presenti in squadra e poco utilizzati , ecce-zion fatta per Letizia e Gagliolo, e chissà che mister Sannino non possa trovare proprio nei vari Pasciuti, Di Gaudio e Bianco gli assi nella manica per avere la meglio sul Verona.

Enrico Bonzanini

Ph Fotostudio Silmar - Carpi FC

“E’ veloce, ma molto esile e poco tecnico, non avrà vita lun-

ga in Serie B”: questo si diceva tre anni fa del ragazzo nato a Scampia il 29 luglio del 1990. Ragazzo timido e introverso, Gaetano Letizia col sorriso sempre stampato sul volto e quella gentilezza e umiltà che solo i giovani per bene cresciuti in luoghi complicati sanno avere quando diventano “grandi”. “Sogno di giocare contro il mio Napoli” dichiarò appena arrivato a Carpi da perfetto sconosciuto scovato nell’Aversa Normanna manco a dirlo da Cristiano Giun-toli. Sconosciuto nei fatti non lo era per i tifosi carpigiani di più lunga memoria poiché Letizia era in campo, e da protagonista assoluto, in quell’incredibile spareggio del piccolo impianto denominato “Sim-patia” nel giugno del 2010 quando il Pianura riuscì con un pirotecnico 8-2 a ribaltare il 5-0 della gara d’an-data al Cabassi, eliminando il Carpi in semifinale dei play off di Serie D. Dopo due anni di maturazione nella piccola squadra della città nativa le strade del “funambolo partenopeo” e del Carpi si incrociano nuovamen-te: Giuntoli si ricorda di lui e lo porta in una squadra che poi scriverà la storia centrando quella promozione

un gIocatore con MargInI dI MIglIoraMento ancora da scoprIre. uno deI prIMI a chIedere con Forza l’aIuto deI tIFosI dopo la sconFItta Interna col Bologna per 1-2, partIta nella quale ha Messo Il proprIo prIMo sIgIllo nella MassIMa serIe

Lo scugnizzo è diventato grande

in Serie B che mai era stata ottenuta in oltre 100 anni di storia, anche grazie a una sua prodezza con

la quale il Carpi espugna l’ostico Druso di Bolzano piegando, nella semifinale d’andata dei play off, il

Sudtirol di un certo Stefano Vecchi che sarebbe diventato il timoniere biancorosso soltanto un mese più tardi. Fu solo l’antipasto di ciò che Gaetano Letizia sarà per il Carpi: dal suo arrivo si avvicenderanno sei allenatori in appena quattro stagioni ma per tutti lui risulterà ina-movibile. Solo gol meravigliosi per Letizia che mette il proprio sigillo nel primo anno di Serie B segnando una rete da urlo in quel di Lanciano. Nella stagione passata, quella della scalata alla Serie A degli “immorta-li” ne segna due e le voci di mercato su di lui si moltiplicano e si intensifi-cano con l’Atalanta che già in Lega Pro aveva provato a strapparlo alla compagine emiliana. Ma il cuore comanda e Gaetano ha voglia di vivere il primo anno della sua car-riera in Serie A con la squadra che lo ha scoperto e proposto al grande calcio: il Carpi. Un’estate di grande attesa per Letizia perché quel sogno di affrontare il suo Napoli ora è real-tà ed è diventato palpabile lo scorso 27 settembre quando lo “scugniz-

zo” ha affrontato le maglie azzurre tanto tifate da bambino dove ora c’è come direttore sportivo proprio il suo mentore Giuntoli. Un incrocio unico di sentimenti che però non ha scalfito il numero 3 carpigiano che risulta uno dei migliori: protagonista assoluto conduce il Carpi a uno 0-0, l’unica prestazione stagionale sinora con la porta inviolata contro uno degli attacchi più devastanti di tutto il panorama calcistico nazionale e non solo. Un giocatore con margini di miglioramento ancora tutti da scoprire ma, soprattutto, uno dei primi a chiedere con forza l’aiuto dei tifosi dopo la sconfitta interna col Bologna per 1-2, partita nella quale ha messo il proprio primo sigillo nella massima serie. Leader per caso? Assolutamente no, la rincorsa alla salvezza parte proprio dalle sue sgroppate e da quella sua spensierata visione del calcio ancora da ragazzo di strada dei sobborghi di Napoli.

Enrico Bonzanini

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4021

Marconi Basket - Centro Lattonieri Carpine: 48 - 70

Bella vittoria per la Carpine di coach Morettin che si impone con forza in quel di Castelnovo Sotto. Partita che parte con Solera

Basket - proMozIone

Carpine vittoriosae Malagoli sugli scudi a dare le prime sferzate carpigiane sia dall’area pitturata che dalla lunga distanza per il primo parziale di +10 a fine primo quarto. I reggiani nella seconda frazione però non ci stanno e con una buona

difesa riescono ad arginare l’attacco carpigiano andando all’intervallo con solo 4 lunghezze di svantaggio. Coach Morettin si fa sentire nello spogliatoio e la Centro Lattonieri cambia completa-mente marcia portando a referto tutti quelli che mettono piede in campo e con Meschiari a punire dalla distanza. Nell’ultima frazione

i padroni di casa le provano tutte per recuperare, ma vengono sempre ricacciati indietro dalle bombe di Losi e dai canestri sotto le plance di Zanoli e Verrini. Da segnalare l’ottima prova tra le file reggiane di Bassi con 20 punti, mentre il migliore in campo è stato Malagoli con 12 punti in 13 minuti di impiego. 

Sconfitta che lascia l’amaro in bocca per la Cec che esce dalla bolgia del Palaparenti di Santa Croce senza punti nonostante un ottimo approccio al match. Per coach Molinari vige la regola che squadra che vince non si cambia e quindi ecco in campo il giovane Bertazzoni in diagonale all’opposto Ghelfi, capitan Bosi e Cordani schiacciato-ri, Luppi e Miselli al centro e Trentin libero. I padroni di casa, guidati da un mostro sacro del volley italiano come Marco Bracci scen-dono in campo con Ciulli e Da Prato in diagonale principale, Colli e Dal Campo martelli ricevitori, Testagrossa e Menichetti in posto 3 con Pochini, lo scorso anno vincitore di

pallaVolo FeMMInIle serIe c gsM ha la MeglIo sul VIgnola 3 a 1

Che fatica vincere!

Partita tiratissima fra Gsm e Vemac Vignola, vinta 3 a 1 dalle padrone di casa, ma con ben tre parziali terminati ai vantaggi. Mister Furgeri parte con Galli in regia, opposto Bellentani, Pini e Bulgarelli di banda, Faietti e Campana al centro, Dallari libero. La partita parte a rilento, il gioco delle carpigiane non è brillante, la squadra fatica tenendo in gioco le vignolesi che ne approfittano e alla prima occasione chiudono 25-23. Nel secondo set Furgeri inserisce Corsi e dopo un inizio equilibrato è proprio il nuovo innesto con due attacchi consecutivi a dare la scossa e così la squadra si sblocca, Vignola cala d’intensità e la Gsm fugge via fino al 25-16. Nel terzo parziale si torna a combattere punto a punto, il gioco non è intensissimo, ma si gioca sul filo di lana, qualche difesa di Dallari e Bulgarelli permettono alle carpigiane di vincere d’un soffio il parziale 25-23. Nel quarto, la musica non cambia, prima fuggono le vignolesi 10-8, poi sono le biancorosse a portarsi sul 17-16... le ragazze di Magna-ni, con una prova d’orgoglio, si portano al set point sul 24-23. Errore al servizio e per la legge di chi sbaglia paga, è ancora Corsi con due contrat-tacchi punto a chiudere 26-24 set e incontro. Fra le singole 17 punti per Bulgarelli, 16 per Pini e Corsi, 9 per Faietti, 7 per Campana e 5 per Galli. Ora ci aspettano due trasferte consecutive molto insidiose ad Anzola e a Nonantola, ci si rivede dunque alle Gallesi sabato 14 novembre.

Coach Alessandro Beltrami ritrova a pieno regime Rivero e Folie, ma nel sestetto titolare c’è ancora Bertone al centro insieme a Heyman, mentre confermato il resto del sestetto con Ferretti al palleggio, Diouf opposta, capitan Di Iulio e Horvath in posto quattro, Arcangeli libero.Per Montichiari ci sono Dalia in regia, Tomsia in diagonale a lei, Gioli e Sobolska al centro, Bar-cellini e Brinker in banda con Carocci libero. Spinge subito al servizio Modena trovando l’ace con Horvath, ma anche un paio di altre battute insidiose che propi-ziano il 6-3 iniziale firma-to dalla pipe di Di Iulio. Montichiari stringe in difesa e trova un paio di salvataggi che poi vengono convertiti in punti per il riaggancio. Mantiene comunque la testa del match Modena con pazienza, rigiocando palloni su palloni e con la regia di Ferretti che riesce a variare il gioco coinvolgendo tutte le proprie attaccanti. Le padrone di casa impattano sul 10 con Brinker e sul 14 con il fortunoso muro di Gioli su Heyrman. Diouf, però, riporta sempre avanti le bianconere. Si avvicina lo sprint finale e, al termine di uno scambio intermina-bile, Tomsia manda in rete la pipe, poi entra Gamba per Bertone al servizio e sia dai nove metri che in difesa propizia il +2 bianconero che però Montichiari annul-la con due muri su Diouf. Si arriva in completa parità

PALLAVOLO mASCHILe SerIe B - santa croce Batte I ragazzI dI coach MolInarI 3 a 1

Sconfitta amara per la Ceccampionato e Coppa Italia con Chiusi, nel ruolo di libero. Partenza a razzo per Bosi e compagni che impongono da subito il proprio ritmo in battuta mettendo in difficol-tà la ricezione dei toscani. A metà set sono due muri di Bertazzoni e Luppi a dare slancio alla Cec (12-18). I Lupi non mollano e trovano incredibil-mente il pareggio (18-18) con un errore in attacco di

Cordani. Miselli mura Menichetti per il 20-22 e Ghelfi chiude il primo parziale con l’attacco del 22-25. I ragazzi di Molinari ripartono di slancio (5-9 e 7-13) e tutto lascia presagire per un lieto fine ma di nuovo Santa Croce si rifà sotto trascinata dall’opposto Da Prato e dal centrale Testa-grossa (13-14). Il set proce-de punto a punto. Gli arbitri fischiano qualche palla dubbia di troppo e i carpi-giani si innervosiscono andando a subire l’ace di Lumini per il 25-22 che riporta tutto in parità. Nel terzo parziale la Cec si

trascina la tensione di aver perso il set precedente e, dopo un avvio equilibrato, lascia scappare i toscani in prossimità del secondo timeout tecnico (18-13) con un attacco sbagliato di Mantovani. Questa volta però è la Cec che rimane aggrappata al set reagendo e portandosi fino al 22-21 con un attacco out di Ciulli. Miselli al rientro dal timeout chiamato da Bracci sbaglia però il servizio e, dopo il muro di Testagrossa su Bosi, è Colli a chiudere 25-22. Quarto set ancora in equili-brio fino al 12-12. Un muro di Del Campo su Ghelfi sigla il 18-13. Mantovani con due attacchi punto riavvicina i suoi 18-15, ma è un fuoco di paglia. Santa Croce allunga e vince 25-17.

PALLAVOLO FemmInILe SerIe A - MontIchIarI è caMpo stregato, alla prIMa trasFerta arrIVa anche quest’anno una sconFItta

Ko delle bianconere

allo sprint finale, Tomsia re-gala il primo set ball alle sue e il primo arbitro lo converte subito fischiando una dop-pia che scatena le proteste sull’attacco in palleggio di Heyrman. Nel secondo set coach Beltrami riparte col sestetto d’inizio gara e Modena scatta avanti di un paio di lunghezze prima che Gioli in fast regali il vantag-gio a Montichiari sul 6-5. E’ solo un attimo, però, e iniziano anche i primi cambi per le bianconere con Scuka che rileva Horvath e in

seguito dentro anche Folie per Bertone. Entra forte in partita Diouf con tre punti in pochi palloni che regalano il 12-9 del time out tecnico in favore delle bianconere. Heyrman stampa un muro secco su Barcellini che poi lascia il campo a Lombar-do. Ancora Diouf e poi la bella piazzata di Scuka per il 15-11 che costringe le padrone di casa al time out. Si torna in campo e arriva-no i servizi di Heyrman a far traballare la ricezione delle lombarde fino al 18-11

quando il secondo time out di Montichiari è decisivo perché da un banale fallo di Heyrman che pesta la riga al servizio nasce il parziale che rimette in parità il set. Co-ach Beltrami ferma due vol-te il gioco, ma Montichiari pareggia a 18, Folie in fast e Diouf a muro riportano a +2 Modena, ma Mingardi entra al servizio ed è decisi-va come nel set precedente. Le padrone di casa chiudono a proprio favore anche il secondo set per 25-22. Nel terzo parziale Montichiari

parte avanti: le bianconere riman-gono a contatto e impattano sul 3-3 e 6-6 con le fast di Heyrman e l’attacco di Scuka. Il tecnico bianco-nero dà fiato per qualche pallone a Ferretti, ma Modena sbanda, con Brinker inarre-stabile dall’altra parte. Sul 12-7 entra anche Rivero per Diouf, la cu-bana di passaporto spagnolo trova subito il primo punto della sua gara, ma prima c’è ancora un ace della schiacciatrice tedesca. L’anda-mento del parziale però si incanala sempre più su

binari sfavorevoli a Mode-na. Un piccolo sussulto c’è sul 19-10, quando il sestetto bianconero forza con ottime difese tre errori in attacco delle padrone di casa. Un time out basta a ristabilire la giusta tranquillità in casa Montichiari e a condurre in porto set e partita.Prossimo appuntamento: domenica 1° novembre, alle 17, al PalaPanini di Mode-na, terza giornata d’andata del campionato fra Liu•Jo Modena e Unendo Yama-may Busto Arsizio.

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4022

E’ stato un vero e proprio trionfo per gli atleti di casa, il 16° Trofeo La Litografica. Nella cornice dell’impianto di atletica Dorando Pietri infatti, è stato il portacolori de La Patria SG 1879, Corrado Reggiani ad aggiudicarsi la gara competitiva di 9 chilometri, prevalendo sul suo compagno di squadra, Gianluca Mazzi (recente vincitore della Dorando Run), terzo posto occupato dal portacolori di Modena Atletica, Lorenzo Calza. Gara estremamente com-battuta questa, come in campo femminile, dove Rita Bartoli (Sintofarm) ha avuto la meglio su Giulia Vettor (Modena Atletica) e Manuela Benatti (Sintofarm).Molto apprezzate dal nu-meroso pubblico presente anche le gare Uisp giova-nili con le ultime prove di categoria del Campionato Ragazzi in corsa valevoli per il 3° Trofeo E@scribo; gare nelle quali i numerosi giovani atleti, hanno dato il

16° troFeo la lItograFIca

reggiani torna alla vittoria

meglio di sè. I partecipanti alla manifestazione sono

stati complessivamente 820. L’organizzazione

de La Patria S.G. 1879, ringraziando tutti i col-

laboratori, gli sportivi e il pubblico presente, dà

l’appuntamento al prossi-mo anno.

pallaMano serIe a - terraquIlIa cede 21 a 25 daVantI al roMagna

Biancorossi fermati dal romagna Terraquilia

perde lo scontro al vertice con il Romagna; i ragazzi di coach Ilic hanno faticato per tutto l’incontro nel gioco d’attacco che si andava a infrangere nelle parate dell’ex di turno il portiere Malavasi. Il Romagna si è dimostrato più compatto in difesa e ha sfruttato a turno la mano calda dei suoi tiratori. L’inizio di gara è equilibra-to, anche se i biancorossi sono sempre a inseguire (3-3 al 9’ e 4-4 al 12’). I tiri di rigore determinano il vantaggio di Terraquilia, Jurina para su Resca, Brzic sigla il vantag-gio a favore dei suoi (5-4 al 14’). Ma in questa fase si mette in evidenza tra le file ospiti Bulzamini, tre reti consecutive e il Romagna allunga sul 5-7 (22’). Ancora Bulzamini e Resca e Roma-gna allunga fino al +3 /(6-9 al 27’). Cuzic prova a ricucire, ma gli ospiti

mantengono il vantaggio. Inizio di ripresa a favore ancora degli ospiti; Cuzic illude (9-11), ma il Romagna colpisce con un parziale di 0-4 e vantaggio ospite al 6’ sul 9-15. Terraquilia non riesce a reagire, solo Vaccaro prova a far rientrare in partita i suoi, Romagna allunga ancora sul 10-17 (10’), raggiungendo il massimo vantaggio al 15’ sul 12-20. Le ali biancorossi Vaccaro e Sperti provano a

scuotere i compagni (15-21 al 20’), ma sul punteggio di 17-22 (23’) gli ospiti operano il break decisivo di 0-2 (17-24 al 26’). Terraqui-lia prova a riprendersi, parziale di 3-0 dei ragazzi di Ilic (20-24 al 28’), ma ormai è troppo tardi, Romagna conquista e consolida con questa vittoria la sua leadership nel gironre. Terraquilia deve riflettere su i suoi errori, ma c’è tutto il tempo per recuperare.

Esordio nel campionato di Serie A sabato 24

ottobre per la Rinascita che al Bocciodromo di Budrione ha ospitato Utensiltecnica Monte-gridolfo. E’ finita con un pari 1-1 dopo un primo tempo in cui la squadra di casa ha giocato benissimo vincendo con la terna Paleari – Bartoli – Stia 8-6 e 8-4. Nell’individua-

Bocce: 1-1 contro MontegrIdolFo e nel prossIMo turno c’è FashIon cattel

Un pari per la rinascita all’esordio in campionato

le Provenzano non è riuscito ad avere la meglio sull’avversario Rosati (8-3 e 0-8) mentre nelle cop-pie la Rinascita ha deluso, tradita dall’emozione. Bartoli (1° set Graziano) e Provenzano sono stati sconfitti 3-8 e 1-8 mentre la seconda coppia Paleari – Stia non è andata oltre il pari (6-8 e 8-7). Risultato finale 1-1.

CLASSIFICA: 3 Centro Ri-abilitazione Lars, L’Aquila, Montegranaro; 1 CVM Utensiltecnica, Fashion-Cattel, G.S. Rinascita, Montecatini Avis; 0 Alto Verbano, Ancona 2000, Boville Marino.Il prossimo turno è in programma sabato 7 no-vembre quando la Rina-scita affronterà Fashion Cattel a Treviso.

Domenica 25 ottobre si è svolta a Parma la seconda

e ultima prova regionale del Campionato di Serie B di ginnastica ritmica rientrante nel Calendario Agonistico Federale 2015. La rappresentativa del Club Giardino composta da An-nalisa Elmi (al corpo libero), Chiara Ferrari (alla fune), Asia Franchetto (a cerchio e clavette) e Asia Ognibene (a palla e nastro), emotiva-

gInnastIca rItMIca - caMpIonato serIe B

Il Club Giardino è vicecampione regionalemente sotto pressione e tesa viste le importanti aspettati-ve volte a riconfermare la su-perba prestazione dello scor-so 18 ottobre, è incappata in qualche errore di troppo chiudendo la gara in quarta posizione su un totale delle 15 squadre presenti! L’otti-mo punteggio conseguito nella prima prova di campio-nato, ha valso loro comun-que il titolo di vicecampione regionale e ha garantito

l’ammissione alla fase interregionale del prossimo 8 novembre a Castelletto Ticino. Sabato 31 ottobre è prevista la trasferta a Desio per assistere allo spettacolo della seconda prova del Campionato Nazionale di Serie A1 e A2. Una corriera di ben 50 persone, fra atlete e genitori, andrà a tifare la carpigiana Ilaria Giovanelli questa volta impegnata nella specialità fune!

venerdì 30 ottobre 2015 anno XVI - n. 4023

“Il mondo della moda non ha delle fonda-menta solide su cui

costruire una carrie-ra, perciò mi iscriverò

all’università e colti-verò a latere questa

passione: se saranno rose fioriranno! Il ca-vallo resterà sempre

al primo posto”.

VolteggIo – gIulIa BorsarI conquIsta Il secondo posto aI caMpIonatI ItalIanI dI cattolIca

medaglia d’argento per GiuliaLa carpigiana Giulia

Borsari, 17 anni, ha conqui-stato la medaglia d’argento ai Campionati Italiani di Volteggio che si sono svolti a Cattolica dal 15 al 18 ottobre. L’atleta che si allena alla scuola di equitazione e volteggio I Pioppi di Panzano ha eseguito perfettamente i propri esercizi sul cavallo che da pochi mesi si allena con lei. Non va dimenticato l’impor-tante apporto del suo longueur, nonché istruttrice, Michela Callegari. Il volteg-gio unisce la ginnastica artistica all’equitazione e l’atleta esegue figure sul cavallo al passo o al galoppo a tempo di musica. L’atleta non ha il controllo del cavallo, è il longueur ad avere questa responsabilità, tanto che senza di lui questo sport non sarebbe possibile.

Durante l’estate appena trascorsa è balzata alle cronache locali per essersi aggiudicata la fascia sport per la regione Emilia Romagna durante il concorso di bellezza Talento d’Italia, conqui-stando così un posto per la finale che si terrà il prossimo anno. Ma oltre a calcare le passerelle della moda, la studentessa carpigiana Giulia Bigarelli, classe 1996, è anche una provetta amazzone che coltiva il sogno di avere un maneg-gio tutto suo.Giulia, hai partecipato ai Campionati Italiani dei Gio-vani Cavalli all’Arezzo Eque-strian Centre, un centro ippi-co che vanta una fama inter-nazionale. Come è andata?“E’ andata molto bene, conside-rando che è stata la mia prima esperienza con un cavallo giovane e per di più stallone, che ho adde-strato da sola. Ero una delle poche ragazze della mia categoria e mi sono schierata al fianco di tanti cavalieri già affermati ed esperti in un campo gara molto difficile, riuscendo comunque a fare netto per tre giorni consecutivi: è stato un risultato ottimo e molto impor-tante per me e il mio puledro Saro Sauro, detto Sauron”.Come è nata la tua passione per il cavallo? “Quando avevo 5 anni amavo disegnare i cavalli e non volevo praticare nessuno sport a eccezio-ne dell’equitazione. Ho insistito per andare a cavallo a tal punto che mia madre ha dovuto cedere e mi ha portata a fare una lezione di prova. Da quel momento si è ap-passionata anche lei e ora mi segue in ogni gara”. La disciplina equestre che ruolo occupa nella tua vita?“Occupa un ruolo centrale: tutto gira intorno all’equitazione. E’ uno sport impegnativo che prevede non solo un allenamento giorna-liero ma anche la cura scrupolosa del proprio cavallo, soprattutto se è ancora un puledro. Sono sempre

caMpIonatI assolutI dI pesIstIca

Oro per Sharon Fiotta

Lo scorso 17 ottobre, la SG La Patria 1879 ha partecipato ai Campionati Assoluti di Pesistica nella Repubblica di San Marino, con l’atleta Sharon Fiotta. La giovane carpigiana ha gareggiato in modo eccezionale, guadagnandosi così il gradino più alto del podio. Sharon ha ottenuto un totale di 156.28 punti, così suddivisi: nella Categoria 48 chili, strappo 45 chili (primato personale); slancio 55 chili, per un totale di 100 chili (primato personale).Erano presenti in gara 13 atle-te di diverse età e categorie di peso maggiore di Sharon e la classifica è stata stilata in base alla tabella Sinclar (la quale fissa un coefficiente rapportato al peso corporeo /minore peso= maggio-re coefficiente).

ha solo 19 annI Ma ha gIà ottenuto rIsultatI dI tutto rIspetto sIa nel caMpo della Moda che dell’equItazIone. è la carpIgIana gIulIa BIgarellI che parla della sua grande passIone per I caVallI

dalle passerelle ai campi di equitazione

un carattere parti-colare ma quando sente la campana del via sa di essere in gara e dà tutto se stesso. A volte bisticciamo come una “vec-chia coppia”, ma il segreto della nostra complicità è la fiducia che riponiamo l’uno nell’altro. I ca-valli sono la cura contro ogni male e lui mi ha guarita da una brutta situazione che ho vissuto con la mia cavalla precedente. Senza il mio puledro cocciuto probabil-

mente avrei smesso di cavalcare, ma lui mi ha dato un motivo per cui combattere, perciò non posso fare altro che ringraziarlo”.Quali sono le prossime gare a cui parteciperai?“La cosa più importante per me è il benessere del cavallo. Pertanto, essendo Sauron così giovane e avendo già ottenuto dei buoni ri-sultati in questa stagione, si merita un po’ di riposo. Ci prepareremo durante l’inverno e riprenderemo il nostro percorso di crescita a gennaio iniziando a gareggiare nelle categorie più alte e difficili, sperando in una stagione buona come questa, o magari anche migliore! Sicuramente cerchere-mo di qualificarci di nuovo per i Campionati Italiani dell’anno prossimo”.Il risultato agonistico che vorresti ottenere?“Ora come ora, essendo alle prese con un cavallo giovane spero di qualificarmi per i Campionati del Mondo dei Giovani Cavalli l’anno prossimo: è più un sogno da realizzare che un risultato da raggiungere, ma faremo del nostro meglio per arrivarci”. Il tuo futuro lo immagini tra sfilate e set fotografici o in sella al cavallo?“Il mondo della moda non ha delle

fondamenta soli-de su cui costruire una carriera, per-ciò mi iscriverò all’università e coltiverò a latere la mia passione per la moda: se saranno rose fio-riranno! Il cavallo resterà sempre al primo posto, non smetterò mai di amare questi

magnifici animali e continuerò sempre a cavalcare. Magari un giorno sarò un’istruttrice in un maneggio tutto mio, chissà...”.

Chiara Sorrentino

riuscita a conciliare scuola ed equitazione senza trascurare né lo studio né lo sport, perché il mio motto è: se si vuole davvero qual-cosa, si riesce sempre a trovare il tempo per farlo”.

Qual è il rapporto con Sau-ron?“Io e Sauron abbiamo un rapporto particolare di odio/amore. Mi ha dato del filo da torcere e ho credu-to di non farcela qualche volta. Ha

Giulia Bigarelli

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