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Fare clic sull'icona per inserire un'immagine TERAPIA NON INSULINICA NEL DIABETE MELLITO ASL 1 UMBRIA Servizio di Diabetolog ia Responsabile: Dr. Corrado CAMPANELLI Dr.ssa Anna RANCHELLI

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TERAPIA NON INSULINICA NEL DIABETE MELLITO

ASL 1 UMBRIA

Servizio di Diabetologia

Responsabile:

Dr. Corrado CAMPANELLI

Dr.ssa Anna RANCHELL

I

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CASO CLINICO

Uomo, 56 anni.Altezza: 185 cm, Peso: 114kg; BMI: 33.3 kg/m2; CV: 110 cmPadre e 1 fratello con Diabete Mellito tipo 2.AF: ndr.APR: ipertensione arteriosa sistemica in terapia farmacologica.APP: riscontro occasionale, agli esami effettuati di routine, di glicemia venosa pari a 157 mg%

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CASO CLINICO

Azotemia 46.7 mg%;Creatininemia 0.62 mg%;CCE 100.8 ml/min (stimata);GOT 37,7mg%, GPT 36,3mg%, GGT 46mg%; Emoglobina glicosilata: 7.6 %Glicemia venosa basale 146 mg%Glicemia dopo pasto 197 mg%Emocromo e formula leucocitaria: nella norma;Esame urine: ndp.

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CASO CLINICO

?

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FISIOPATOLOGIA DMT2

Insulino-resistenza: inadeguata utilizzazione del glucosio da parte delle cellule target, che non rispondono normalmente alla stimolazione insulinica; il difetto può essere di tipo pre-recettoriale, recettoriale o post-recettoriale.

Difetto della -cellula: anche se inizialmente relativo (la secrezione insulinica è a lungo conservata), è ormai ammesso che l’insorgenza del diabete di tipo 2 è legata a una produzione di insulina insufficiente a compensare la resistenza insulinica

Insulino-resistenza + funzione beta-cellula normale =

NORMALE TOLLERANZA GLUCIDICA

Insulino-resistenza + disfunzione beta-cellula =

ALTERATA TOLLERANZA GLUCIDICA (IFG, IGT, DMT2).

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OBESITÀ E DIABETE

L’obesità viscerale è particolarmente dannosa da un punto di vista metabolico, perché resistente all’effetto anti-lipolitico dell’insulina aumentata produzione di acidi grassi liberi (NEFA) insulino-resistenza a livello di muscolo e fegato.

Il tessuto adiposo non è una semplice riserva di grassi ma un vero organo endocrino le cellule adipose producono varie molecole capaci di indurre insulino-resistenza, in particolare leptina, TNF-a, resistina, interleuchina-6. L’obesità rappresenta un fattore di rischio per il diabete di tipo 2

La riduzione ponderale migliora la glicemia dell’obeso.

BMI > 30 kg/m2

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IPOGLICEMIZZANTI ORALI

BIGUANIDISULFANILUREEGLINIDIINIBITORI ALFA-GLUCOSIDASIGLITAZONIANALOGHI GLP-1 E INIBITOIRI DPPIV

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LE COMPRESSE SONO L’UNCA TERAPIA?

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LIFE STYLE – ALIMENTAZIONE

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LIFE STYLE – ATTIVITA’ FISICA

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Sensibilizzano in vario modo i bersagli all’insulina

gluconeogenesi FEGATO

glicogenolisi MUSCOLI

velocità assorbimento glucosio INTESTINO

trasporto glucosio nelle cellule MUSCOLO–ADIPE–FEGATO

livelli di Col-Tot, C-LDL, Trigliceridi

BIGUANIDI

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Ridotta produzione di glucosio nel fegato

Aumentata captazione di glucosio nel muscolo

Meccanismo esatto

sconosciuto

BIGUANIDI

glicemia basale

glicemia POSTPRANDIALE

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EFFETTI COLLATERALI

NAUSEAVOMITO

DOLORI ADDOMINALILa tollerabilità migliora titolando

lentamente la dose

RISCHI PRINCIPALI ACIDOSI LATTICA

BIGUANIDI

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METFORMINA cpr 500 – 850 – 1000 mg

Monoterapia: dosaggio massimo 3 g/dì

oltre 2,5 g non evidenza di maggior effetto terapeutico

Associazione: non oltre 2 g/dì

NON UTILIZZARE PAZIENTI CON INSUFFICIENZA EPATICA O RENALE (sospendere se CCE < 30 ml/min)

NON UTILIZZARE IN AZIENTI CON PATOLOGIE GASTROINTESTINALI

BIGUANIDI

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SECRETAGOGHI secrezione

insulina

PANCREAScellula β

Azione lungaSUFANILURE

E

Azione rapidaMEGLITINIDI

SULFANILUREEMEGLITINIDI

MECCANISMOBloccano un canale del K+ ATP-sensibile modificazione potenziale di membrana ingresso Ca2+ secrezione di INSULINA

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EFFETTIRiduzione glicemia (anche a digiuno!)Problemi con le solfaniluree (azione

lunga)

EFFETTI COLLATERALI AUMENTO PESO (SU)

RISCHI PRINCIPALI

IPOGLICEMIE (SU di vecchia generazione, problemi di

accumulo e durata azione anche > 36 ore)

SULFANILUREEMEGLITINIDI

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SULFANILUREEMEGLITINIDI

GLIBENCLAMIDE cpr 5 mgEmivita 8-12 ore, durata d’azione 12-24 oreEliminata 50% urine, 50% bileGLIMEPIRIDE cpr 2-3-4 mgEmivita 6-10 ore, durata d’azione 6-24 oreEliminata 60% urine, 40% bile GLICLAZIDE cpr 80 mg, cpr 30 mg RMEmivita 10-12 ore, durata d’azione12-24 oreEliminata urineREPAGLINIDE cpr 0.5-1-2 mgEmivita 1 ora, durata d’azione 1 ora

Escrezione biliare

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RIDUZIONE E CONTROLLO DEL PICCO POST-PRANDIALE

Oligosaccaride di origine microbica

INIBITORIALFA-GLUCOSIDASI

MECCANISMO

l’enzima è sito nell’orletto a spazzola delle cellule dell’intestino tenue; la sua inibizione determina rallentamento nella digestione di: disaccaridi ,

amido , destrina

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Bersaglio:

α-glucosidasi

L’acarbosio inibisce l’enzima rallenta l’assorbimento del glucosio

I carboidrati vengono idrolizzati dall’enzima

GlucosioInibitore Orletto a spazzolaCarboidrati

INIBITORI ALFA-GLUCOSIDASI

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EFFETTIRallenta assorbimento carboidratiAppiattisce il picco glicemico postprandialeEfficace anche nel DM 1

LIMITI

Effetti marcati su HbA1C solo in iperglicemia graveIn iperglicemia lieve-moderata efficacia = 30-50% degli altri antidiabetici oraliUtile soprattutto in anziani e in iperglicemia postprandiale

INIBITORI ALFA-GLUCOSIDASI

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EFFETTICOLLATERALI

DISTURBI G.I. GRAVIFlatulenzaBorborigmiDistensione addominaleFERMENTAZIONE ZUCCHERI NEL COLON

ACARBOSIO cr 50-100 mg

INIBITORI ALFA-GLUCOSIDASI

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INSULINO-SENSIBILIZZATORI trasporto glucosio nei tessuti MUSC. – ADIPE – FEG. gluconeogenesi; glicolisi FEGATO lipolisi (produzione acidi grassi liberi) TS. ADIPOSO

TIAZOLIDINEDIONI

MECCANISMO

Agonisti di un recettore nucleare (PPARγ)

Attivano geni insulino-responsivi

Effetti sul metabolismo di lipidi e carboidrati

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EFFETTIMETABOLICI

lipolisi (produzione di acidi grassi) sensibilità all’insulina trasporto cellulare di glucosiogluconeogenesi epatica

EFFETTI CLINICI

acidi grassi liberi glicemiaEffetto massimo raggiunto in 6-12 settimane

TIAZOLIDINEDIONI

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PPARγAgonisti

Azione dell’insulina

PPARγ = Peroxisome Proliferator-Activated Receptor Gamma

Adapted from Moller DE Nature 2001;414:821–828.

Modificano l’espressione genica negli adipociti lipolisi e

recupero di FFA

livelli di FFA

fattori di sensibilizzazione

all’insulina (adiponectina)

Espressione/azione di fattori di resistenza

all’insulina (resistina/TNF)

Adiposità viscerale(piccoli adipociti insulino-sensibili)

TIAZOLIDINEDONI

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EFFETTICOLLATERALI

Ritenzione idricaEdemaAnemiaIncremento fratture donne post menopausa

NON INDICATO

INSUFFICIENZA CARDIACAClasse NYHA II-III

TIAZOLIDINEDIONI

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Monoterapia quando metformina non tollerata o controindicata soprattutto se paziente in sovrappeso

Terapia duplice combinataMetforminaSolfanilurea

Terapia triplice combinataMetformina + solfanilurea

TIAZOLIDINEDIONI

PIOGLITAZONE cpr 15-30 mg

ROSILITAZONE cpr 4-8 mg

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Incretine e secrezione insulinica

GIP

GLP-1

HGP

Uptakedel glucosio

Somatostatina

glucagone Insulina

Lipolisi

Drucker D.J. – Lancet 2006; 368: 2696-2705Nauck et al. Diabetologia 1986; 29: 46–52

Ingestione di cibo provoca la secrezione di numerosi ormoni che agiscono sulla secrezione insulinica, sulla motilità intestinale e sul senso di sazietà.GLP-1 e GIP: secreti dalle cellule L dell’intestino tenue distale e del colon, in seguito ad ingestione di cibo. Clivati rapidamente dall’enzima DPP-IV.Nei pazienti con DMT2 la riposta incretinica al pasto è fortemente ridotta. Un ripristino di tali sostanze ha effetti positivi.

Appetito

Senso sazietà Introito acqua

Introito cibo

Afferenzevagali

Svuotamento gastrico

Secrezione acida

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INCRETINE

Secrezione insulinica

Sintesi insulinica

Sensibilità al glucosio

GLUT-2

AttivitàGluco-Kinasi

Proliferazione

Apoptosi

Glucagone

Drucker D.J. – Lancet 2006; 368: 2696-2705

Migliora la risposta insulinica al glucosio;

Ripristino della secrezione bifasica insulinica;

Sopprime la secrezione di glucagone;

Migliora la sensibilità all’insulina ed il profilo glicemico;

Miglora la HbA1c (1,2%) ed il peso corporeo (1,9 Kg).

EFETTI CELLULARI

Incremento massa beta-cellulare

Incremento proliferazione cellulare e differenziazione in senso beta-cellulare

Riduce apoptosi

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Il GLP-1 preserva la morfologia delle isole pancreatiche umane In Vitro

Giorno 1

Cellule trattate con GLP-1Controllo

Giorno 3

Giorno 5

Adattato da Farilla L et al Endocrinology 2003;144:5149–5158.

Isole

pancreatiche

trattate con

GLP-1 in coltura

hanno

conservato

intatta la loro

morfologia per

un periodo di

tempo più lungo

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INCRETINE – ANALOGHI GLP1

Exenatide identico all’exendin-4, un ormone naturale, riscontrato nella saliva del Heloderma Suspectum o Gila Monster, che possiede analogie con il GLP-1 ed è resistente all’azione della DPP-4.

L’Exenatide riduce l’HbA1c (0,8%-1%) ed il peso corporeo (1,5-3 Kg), l’effetto è maggiore sulla glicemia post-prandiale.

Dose iniziale 5 μg 2 volte/die per 4 sett. poi 10 μg 2 volte/die, può essere associata a SU, Met, TZD ed insulina. Rischio di lievi ipoglicemie in associazione a SU e Insulina. Effetti collaterali sono nausea vomito e diarrea.

Liraglutide: Analogo del GLP-1 legato ad un acido grasso (ac. palmitico), è parzialmente resistente all’azione della DPP-4 e si lega all’albumina plasmatica attraverso l’ac. palmitico, solo 1-2% libero, biologicamente attivo con lunga emivita (10-15 h).

In condizioni di ipoglicemia non stimola la secrezione insulinica e non blocca la risposta del glucagone, riduce il FBG, l’HbA1c ed il peso corporeo.

La dose è di 0,5-2 mg/die sc. in unica somministrazione, l’associazione con metformina migliora il compenso glicemico rispetto a glimepiride + MTF.

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Quarto livello

Quinto livello

INCRETINE - INIBITORI DPP-IV

Non rallentano lo svuotamento gastrico e non inducono perdita di peso.

Vidagliptin o sitagliptin (100 mg/die) riducono il FBG, PPG, l’HbA1c (0,8%) e migliorano la funzionalità delle β-cellule

GIP – GLP-1

DPP-4InattivaGLP-1

Secrezioneinsulina

Secrezioneglucagone

Glicemia

Inibitori DPP-4riducono la glicemia

Riducono l’attività dell’enzima del 80% per circa 24 h dopo l’assunzione e mimano molte azioni degli agonisti dei recettori per il GLP-1 sulla risposta insulinica.

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J Thromb Thrombolysis 2001,12:177-84

J Am Coll Cardiol 1999,33:119-24

JACC 2003

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SULFANILUREE

NON ESISTE UNA CONTROINDICAZIONE ASSOLUTA

NEL DIABETICO NEL POST INFARTO È

OPPORTUNO NON USARLE

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CASO CLINICO

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!