famiglie pedagogiche e evocazioni mentali. la pedagogia della “gestione mentale” è una teoria...
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Famiglie Pedagogichee
Evocazioni Mentali
La pedagogia della “gestione mentale” è una
teoria ed una pratica pedagogica,
elaborata in Francia da
A. de La Garanderie.
Egli stesso allievo con difficoltà di
apprendimento, si è interrogato sulle
ragioni della riuscita o dell'insuccesso
scolastico. Ebbe l'idea, dunque, di interrogare
gli allievi migliori con i quali lavorava a
proposito della loro riuscita e cercò di
comprendere come ciascuno di loro operava
per prestare attenzione, memorizzare,
riflettere, immaginare.
Madrelingua Pedagogica
e Famiglie
Pedagogiche
La Madrelingua Pedagogica della persona è il
“modo di evocare” individuale - vale a dire il modo
di codificare l'informazione percepita ai fini della
sua preservazione - privilegiato spontaneamente
fin dall'infanzia.
Può essere di tipo visivo o di tipo uditivo.
A tale riguerdo A. de La Garanderie asserisce:
Le informazioni ottenute interrogando allievi e insegnanti sui loro metodi personali di lavoro hanno evidenziato che (…...), essi non erano stati adottati in seguito a una decisione presa con cognizione di causa.
Tutto ciò che è scritto nelle nuvolette è direttamente tratto da: A. de La Garanderie, “I profili pedagogici. Scoprire le attitudini scolastiche”, ed. La Nuova Italia, 1991,CAP. VI.
Tutto ciò che è scritto nelle nuvolette è direttamente tratto da: A. de La Garanderie, “I profili pedagogici. Scoprire le attitudini scolastiche”, ed. La Nuova Italia, 1991,CAP. VI.
Al contrario, questi allievi e insegnanti hanno preso realmente coscienza dei loro metodi personali di lavoro solo perché li abbiamo sollecitati a farlo.
Non ci sono tanti metodi personali di lavoro quanti sono gli individui. Esiste un certo numero di gruppi di pensiero che utilizzano gli stessi metodi. Questi metodi personali di lavoro non cambiano in modo sostanziale nel corso dell'esistenza dell'individuo.
Tutto ciò che è scritto nelle nuvolette è direttamente tratto da: A. de La Garanderie, “I profili pedagogici. Scoprire le attitudini scolastiche”, ed. La Nuova Italia, 1991,CAP. VI.
Da dove possono provenire questi metodi? (…...) Come hanno origine queste abitudini evocative (…...)?
Tutto ciò che è scritto nelle nuvolette è direttamente tratto da: A. de La Garanderie, “I profili pedagogici. Scoprire le attitudini scolastiche”, ed. La Nuova Italia, 1991,CAP. VI.
Essa è proprio una lingua poiché per il soggetto che conosce è il proprio mezzo di comunicazione col passato (forma della sua memorizzazione) e con l'intelligibile (forma della sua comprensione) . (…..) queste immagini che diffondono l'acquisito e il compreso, sono, per la loro forma,una lingua pedagogica.
Tutto ciò che è scritto nelle nuvolette è direttamente tratto da: A. de La Garanderie, “I profili pedagogici. Scoprire le attitudini scolastiche”, ed. La Nuova Italia, 1991,CAP. VI.
Le abitudini della
mente e
le evocazioni
La pedagogia della gestione mentale è una pratica metacognitiva, attraverso la quale l’apprendimento si realizza mediante alcuni gesti mentali, attivati per mezzo della madrelingua naturale del soggetto.
“(…..) L'incitamento a contrarle è naturale,ma l'esercizio per lo sviluppo particolare dell'abitudine dipende da un processo di acquisizione che è quello dell'abitudine.” (tratto da: A. de La Garanderie,“I
profili pedagogici. Scoprire le attitudini scolastiche”, ed. La Nuova Italia, 1991,CAP. VI.)
• Anche se un alunno utilizza spontaneamente delle immagini visive o auditive nelle sue evocazioni,questo non lo dispensa dall'acquisire dei processi per esercitare la propria attenzione, memorizzazione, comprensione, il proprio ragionamento e la propria immaginazione.
● “(…)Noi constatiamo che tutti gli allievi molto bravi utilizzano la seconda lingua pedagogica.”(tratto da: A. de La Garanderie,“I profili pedagogici. Scoprire le attitudini
scolastiche”, ed. La Nuova Italia, 1991,CAP. VI.)
EVOCAZIONE
In che modo si può rivivere mentalmente l’immagine di un fiore?
Tratto dalla presentazione del corso di formazione “Tutti gli alunni possono riuscire” tenuto dall'ins. P. Sacchelli e M. Angeloni, 12 febbraio 2011.
Oggetto della mia
percezione
IO
Diverse andate e ritorni tra il fiore che vedo e sento in realtà e l’immagine di questo fiore che costruisco mentalmente. Evoco mentalmente il
fiore.
EVOCAZIONE
Liberamente tratto da PowerPoint del 2007di: Michèle Giroul - Institut International de Gestion Mentale - Anne Moinet, Hélène e Pierre-Paul Delvaux - Initiative et Formation Belgio.
IO
Le frecce indicano:- l’attività percettiva esercitata col progetto di evocare il fiore mediante un’immagine mentale - l’attività evocativa esercitata a partire dall’oggetto di percezione che richiede un tempo più lungo.
Processo
evocativo
EVOCAZIONE
Oggetto della mia
percezione
L’INTERO PROCESSO È L’EVOCAZIONE
Liberamente tratto da PowerPoint del 2007di: Michèle Giroul - Institut International de Gestion Mentale - Anne Moinet, Hélène e Pierre-Paul Delvaux - Initiative et Formation Belgio.
Liberamente tratto da PowerPoint del 2007di: Michèle Giroul - Institut International de Gestion Mentale - Anne Moinet, Hélène e Pierre-Paul Delvaux - Initiative et Formation Belgio.
IO
Processo
evocativo
EVOCAZIONE
Oggetto della mia
percezione
Liberamente tratto da PowerPoint del 2007di: Michèle Giroul - Institut International de Gestion Mentale - Anne Moinet, Hélène e Pierre-Paul Delvaux - Initiative et Formation Belgio.
L’oggetto mentale costituito nel prolungamento dell’attività percettiva è, in questo caso, un oggetto visivo. Tale oggetto mentale ha potuto essere costituito perché c’era alla
base un progetto preciso.
IO
Posso anche raccontarmi questo fiore guardandolo e senza vederlo mentalmente.
L’oggetto mentale costituito nel prolungamento dell’attività percettiva è, in questo caso, un oggetto verbale.
EVOCAZIONE
Oggetto della mia
percezione
Questo fiore è un girasole ed è aperto! Ha molti petali, alcuni più piccoli altri più grandi, di colore giallo acceso; ha un cuore marrone-giallo, dove si trovano i semi; ha anche 2 foglie grandi verde scuro. A che famiglia appartiene? Ecc…
Assomiglia al fiore che ho visto qualche giorno fa in un campo; com’era già? E poi ha un profumo simile al fieno appena tagliato.
Liberamente tratto da PowerPoint del 2007di: Michèle Giroul - Institut International de Gestion Mentale - Anne Moinet, Hélène e Pierre-Paul Delvaux - Initiative et Formation Belgio.
Progetto di sensoProgetto di senso• Il progetto è una struttura interna propria di ciascuno soggetto, che gli consente di orientare la propria attività mentale.
• La parola PROGETTO deriva dal latino: - pro: davanti, davanti a - iacere: gettare
Attuare il Progetto di Senso significa “gettare davanti a sé”…
realizzare un salto mentale nel futuro per anticipare nei minimi dettagli il compito da
svolgere.
- le finalità, gli obiettivi prefissati, il «perché» del compito
Affinché sia efficace, è necessario anticipare:
- ed i mezzi per riuscirci, gli ostacoli che potrebbero presentarsi, ecc.
?
?
Quale procedura
seguire?
Cosa mi serve?
Quanto
tempo?Da dove iniziare?
ecc.
ecc.
A chi chiedere consiglio?
Progetto di sensoProgetto di senso
Liberamente tratto da PowerPoint del 2007di: Michèle Giroul - Institut International de Gestion Mentale - Anne Moinet, Hélène e Pierre-Paul Delvaux - Initiative et Formation Belgio.
• Nel processo di apprendimento, l'evocazione
rappresenta una tappa intermedia: viene dopo la
presentazione dell'informazione e prima dell’uso
attraverso la consegna.
• Essa è la rappresentazione mentale di ciò che è stato
percepito con gli organi di senso, elaborata dalla
corteccia cerebrale.
Evocazione = azione mentale
I parametri mentali
• In primo luogo A. de La Garanderie ha spiegato la varietà delle abitudini evocative con due forme di “lingua madre pedagogica“. ● In secondo luogo, ha differenziato le forme evocative, per "parametri" (P1, P2, P3, P4) corrispondenti alle diverse operazioni mentali
● Pertanto si può evocare in una certa famiglia o lingua madre e in un certo parametro.
P1 P2 P3 P4
Evocazioni uditive
Sente il fischio della
caffettiera Sente la sillabazione della parola: c-a-f-f-e-t-t-i-e-r-a
Evoca una spiegazione o un commento
di tutti i passaggi per fare un buon
caffé
Inventa un racconto fantastico traendo
spunto dalla marca del caffé o dal
funzionamen
to della caffettiera
Evocazioni visive
Evoca l'immagine di una caffettiera
Vede la parola scritta
CAFFETTIERA (può rivedere la forma dei caratteri, il
colore, ecc…)
Evoca in modo
analitico o globale il
meccanismo di
funzionamen
to di una caffettiera
Rappresenta mentalmente un contesto
immaginario in cui la
caffettiera viene
adoperata in modo corretto
o anomaloTratto liberam ente da: AA. VV . La pratica pedagogica de lla gestione m enta le , pag. 41 , Ed izione . D e l C erro , P isa , 1996.
OPERAZIONI SEMPLICI OPERAZIONI COMPLESSE
BIBLIOGRAFIABIBLIOGRAFIA
A. de La Garanderie, “I mezzi dell’apprendimento e il dialogo con
l’alunno, Ed. Erickson, 2003.
A. de La Garanderie, “I profili pedagogica”, Ed. La Nuova Italia,
Firenze,1991.
A. de La Garanderie, “La motivazione”, Ed. Il Poligrafo, 2005.
Russel-Barkley, “Le malattie del cervello: disturbi dell’attenzione e
iperattività”, Articolo in “Le scienze”, n.119, Luglio 2002.
H. Bergson, “Materia e memoria. Saggio sulla relazione tra il corpo e lo spirito”, Ed. Laterza, 2009.
Husserl Edmund, ”La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale”, Il Saggiatore Tascabili, 2008.
H. Bergson, “Materia e memoria. Saggio sulla relazione tra il corpo e lo spirito”, Ed. Laterza, 2009.
Husserl Edmund, ”La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale”, Il Saggiatore Tascabili, 2008.
A voi il compito di completare le
vostre informazioni!
Realizzazione: Ins. Cecchi Silvia