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FACOLTA’ DI ECONOMIA SCHEDE DI TRASPARENZA INSEGNAMENTI EROGATI NELL’ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA IN SVILUPPO ECONOMICO E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE (L 37)

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FACOLTA’ DI ECONOMIA

SCHEDE DI TRASPARENZA INSEGNAMENTI EROGATI NELL’ANNO ACCADEMICO 2011/2012

CORSO DI LAUREA IN SVILUPPO ECONOMICO E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE (L 37)

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011-2012 CORSO DI LAUREA Corso di Laurea in Sviluppo Economico e Cooperazio-

ne Internazionale Classe L 37 INSEGNAMENTO Storia economica TIPO DI ATTIVITÀ Base (Storia economica)/ AMBITO DISCIPLINARE Economico CODICE INSEGNAMENTO 07043 ARTICOLAZIONE IN MODULI NO SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI STORIA ECONOMICA SECS-P/12 DOCENTE RESPONSABILE

ANNA LI DONNI Professore Ordinario Università di Palermo

CFU 8 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

136

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

64

PROPEDEUTICITÀ Micro e macroeconomia anche se non vincolan-te

ANNO DI CORSO Primo SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

Facoltà di Economia, Ed.13, Aula V/

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa, METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi, PERIODO DELLE LEZIONI primo quadrimestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Martedì e mercoledì h. 12-14, giovedì h. 8-10

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Prof. Anna Li Donni Martedì. h. 9-12

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Acquisizione degli strumenti avanzati per la redazione di uno studio storico economico e per la progettazione di modellistica economica. Capacità di utilizzare il linguaggio specifico proprio di queste discipline. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di riconoscere, ed organizzare in autonomia, le elaborazioni necessarie per la progettazione di modelli storico economici. Autonomia di giudizio Essere in grado di valutare le implicazioni e i risultati degli studi storici ed economici che si eseguono. Abilità comunicative Capacità di esporre i risultati degli studi storici ed economici, anche ad un pubblico non esperto. Essere in grado di sostenere l’importanza ed evidenziare le ricadute nella realtà economica contemporanea. Capacità d’apprendimento

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Capacità di aggiornamento con la consultazione delle pubblicazioni scientifiche proprie del settore storico economico anche a carattere statistico ed econometrico. Capacità di seguire, utilizzando le conoscenze acquisite nel corso, sia corsi d’approfondimento sia seminari specialistici nel settore della micro e macro economia. OBIETTIVI FORMATIVI DI STORIA ECONOMICA L’obiettivo primario del corso è quello di ricostruire le grandi trasformazioni economiche e sociali succedutesi a partire dalla seconda metà del XVIII secolo. In esso l’approccio metodologico seguito è quello rivolto alla individuazione e alla spiegazione dei problemi rilevanti piuttosto che alla tradizionale esposizione descrittiva dei fatti economici.

MODULO STORIA ECONOMICA ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

M. 1/h. 25 L’economia mondiale dalla rivoluzione industriale ai nostri giorni. - La storia economica come storia dello sviluppo economico. - Alle origini del capitalismo industriale - Tecnologia e sviluppo economico - Le rivoluzioni industriali

M. 2/h. 50 Moneta e Credito - Natura della moneta - Nascita ed evoluzione della Banca Centrale - Crisi finanziarie - I sistemi monetari: sistema aureo, gold Exchange standard - Crisi di Bretton Woods, ricostruzione del sistema monetario internazionale.

M. 3/h. 50 L’evoluzione dei sistemi finanziari e il processo di industrializzazione. - Le strutture finanziarie - I sistemi finanziari orientati ai mercati - I sistemi finanziari orientati agli intermediari - La finanza internazionale - Industrializzazione e sviluppo - Modelli di industrializzazione

M. 4/h. 50 Capitale umano, lavoro e organizzazione di fabbrica. - Mercato del lavoro e proletarizzazione - Il taylorismo - La rivoluzione di Ford - Il lavoro industriale dopo il fordismo - L’istruzione e la formazione del capitale umano

M. 1/h. 25 I trasporti e le comunicazioni. - I trasporti come fonte di energia tradizionale - La modernizzazione dei trasporti - L’Ottocento il secolo del vapore - Il Novecento il secolo della flessibilità - I trasporti del XXI sec: l’alta velocità.

TESTI CONSIGLIATI

Testo consigliato: Pier Angelo TONINELLIi (a cura), Lo sviluppo economico moderno dalla rivoluzione industriale alla crisi energetica (1750-1973), Marsilio, Venezia, 2006, 2° ed. pp. 17-54; 155-345; 404-531.

Oppure: Tommaso FANFANI, Storia economica, McGraw-Hill, 2010.

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FACOLTÀ Economia/Scienze della Formazione/Scienze Politiche

ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA Sviluppo Economico e Cooperazione

Internazionale INSEGNAMENTO Antropologia culturale TIPO DI ATTIVITÀ Di base AMBITO DISCIPLINARE Formazione interdisciplinare CODICE INSEGNAMENTO 01340 ARTICOLAZIONE IN MODULI NO NUMERO MODULI no SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI M-DEA/01 DOCENTE RESPONSABILE

Gabriella D’Agostino Professore Associato Facoltà di Scienze della Formazione

CFU 8 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

136

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

64

PROPEDEUTICITÀ Nessuna ANNO DI CORSO primo SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

Edificio 19: Aula 4 (lunedì), Aula 2 (giovedì, venerdì)

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale

TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Primo semestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Giorni e orario delle lezioni lunedì h. 8.00-11.00; giovedì h. 12.00-14.00; venerdì, h. 10.00-12.00;

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Dip. di Beni Culturali, piazza I. Florio 24 (IV piano), ogni martedì, h. 9.30-13.30

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Conoscenza dei principali approcci teorici e degli ambiti di indagine privilegiati dalla ricerca antropologica (sistemi sociali, economici, politici, simbolici) in ordine alla relazione individuo/società e capacità di comprenderne le trasformazioni. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di applicare gli strumenti teorico-metodologici della disciplina alla realtà socioculturale da indagare e alle diverse rappresentazioni di essa, in prospettiva interdisciplinare e comparativa.

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Autonomia di giudizio Capacità di comprendere i punti di vista implicati nelle diverse possibili rappresentazioni della realtà e la loro “natura” storicamente e culturalmente determinata, al fine di produrne letture articolate e complesse. Abilità comunicative Capacità di comunicare, a esperti e non, le implicazioni antropologicamente rilevanti dei temi e delle questioni relativi all’ambito della cooperazione per lo sviluppo. Capacità d’apprendimento Capacità di applicare gli strumenti della ricerca antropologica in prospettiva interdisciplinare per lo studio e l’approfondimento di temi inerenti lo studio delle società “semplici” e “complesse” nella relazione tra locale e globale. OBIETTIVI FORMATIVI DELL’INSEGNAMENTO Gli studenti saranno introdotti ai principali nodi teorici e tematici della disciplina secondo un’ottica che mira a mettere in relazione “mondi locali” e “mondo globale” alla luce di nozioni-chiave quali tradizione/modernità, permanenza/mutamento, ecc., superando la logica dicotomica e analizzando la specificità del contributo che l’antropologia ha fornito alla conoscenza delle produzioni sociali, culturali, economiche e delle “logiche” a esse sottese. Mirando ad andare oltre la prospettiva che guarda alla diversità delle società in termini gerarchici (primitivo/civilizzato, occidente/terzo mondo, sviluppo/sottosviluppo, ecc.), l’approccio “per problemi” e l’analisi di alcuni studi di caso mirano a trasmettere in modo efficace e adeguato la pertinenza e la ricchezza concettuale della prospettiva antropologica, prendendo spunto da pratiche e eventi della realtà contemporanea di cui lo studente può avere esperienza diretta o indiretta e procedendo poi per generalizzazioni graduali.

Insegnamento Antropologia culturale ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

10 Cultura e significato: il concetto antropologico di cultura e i suoi precedenti nella storia delle idee. Il pregiudizio etnocentrico. L’approccio relativista

3 L’essere umano come essere biologicamente incompleto: la necessità della cultura. Natura/cultura (filogenesi e ontogenesi)

4 Il concetto di razza, le classificazioni razziali e la rappresentazione ideologica della diversità naturale.

3 La ricerca sul campo e l’osservazione partecipante. Osservazione e descrizione.

4 La costruzione della realtà: il potere della metafora. Pensiero simbolico/pensiero razionale Magia/religione/scienza

3 Il principio della reciprocità e la logica dello scambio. Dono e merce

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4 La costruzione culturale dell’identità. La nozione di persona in prospettiva interculturale.

3 La costruzione culturale dell’identità “etnica” 4 Forme di discendenza e modelli di relazioni familiari. La parentela tra

biologico e sociale 7 La costruzione culturale della gerarchia. Presentazione di studi di caso 7 La costruzione culturale del conflitto e della violenza. Presentazione di studi

di caso 7 Stato-nazione, neoliberismo e globalizzazione 7 Le nozioni di progresso e sviluppo. Excursus storico e riflessione

contemporanea

TESTI

CONSIGLIATI - R. H. Robbins, Antropologia culturale. Un approccio per problemi,

trad. it., Novara, UTET 2009. - A. Biscaldi, Relativismo culturale. In difesa di un pensiero libero,

Novara, Utet Università 2009. - A. Sen, Globalizzazione e libertà, Milano, Mondatori 2002.

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011-2012 CORSO DI LAUREA Sviluppo Economico e Cooperazione

internazionale (S.E.C.I.) INSEGNAMENTO Micro e macroeconomia TIPO DI ATTIVITÀ Base AMBITO DISCIPLINARE Istituzioni di economia

e politica economica CODICE INSEGNAMENTO 2133-15200 ARTICOLAZIONE IN MODULI NO NUMERO MODULI - SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE SECS-P/01 DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1)

Rosalia Epifanio Professore Associato Università di Palermo

CFU 8 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

128

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

72 (48+24)

PROPEDEUTICITÀ No ANNO DI CORSO Primo SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

Facoltà di Economia, Viale delle Scienze, Palermo. Aula come da calendario delle lezioni.

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali ed Esercitazioni MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Scritta + Prova Orale TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Terzo CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Da definire

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Martedì 11-13 (da confermare in funzione del calendario delle lezioni)

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Conoscenza dei fondamenti della teoria economica e comprensione dei meccanismi economici alla base del comportamento dei singoli agenti economici, del funzionamento dei mercati e del sistema macroeconomico. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di applicare le conoscenze acquisite all’analisi critica dei principali fenomeni economici con l’utilizzo di strumentazione analitica di base. Capacità di specificare i modelli analitici pertinenti le tematiche da esaminare. Capacità di risolvere semplici esercizi applicati di micro e macroeconomia. Autonomia di giudizio Capacità di identificare in autonomia le principali argomentazioni teoriche da utilizzare per affrontare l’analisi delle principali tematiche di microeconomia e macroeconomia. Capacità di evidenziare i principali elementi di trade-off insiti nei modelli economici analizzati. Abilità comunicative Discutere in maniera organica e coerente gli argomenti studiati utilizzando terminologia e strumenti analitici specifici della materia. Capacità d’apprendimento

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Capacità di utilizzare le conoscenze economiche di base acquisite in corsi successivi, specificatamente per l’apprendimento di materie economico-politiche, economico-applicate e di politica economica. OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO Il corso mira a fornire agli studenti le basi per comprendere i fondamenti del funzionamento dei moderni sistemi economici ed i principi dei fenomeni economici. In particolare, il corso si propone di guidare lo studente alla conoscenza e all’apprendimento degli strumenti analitici, metodologici, ed empirici necessari per l’analisi e la comprensione del comportamento dei singoli agenti economici (microeconomia) e dell'intero sistema (macroeconomia). MODULO DENOMINAZIONE DEL MODULO ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

1 Obiettivi del corso e sua organizzazione 2 Introduzione allo studio della materia e concetti fondamentali 6 Funzionamento del mercato: Domanda e offerta 6 Mercati e benessere 3 L’economia del settore pubblico: cenni 6 Comportamento delle imprese e forme di mercato 3 Variabili macroeconomiche fondamentali e loro misurazione 6 L’economia reale nel lungo periodo 4 Il sistema monetario 6 L’economia aperta 5 Domanda aggregata e offerta aggregata ESERCITAZIONI

24 Utilizzo e applicazione di strumentazione analitica e concettuale relativa agli argomenti principali del corso..

TESTI CONSIGLIATI

- Mankiw, N.G., Principi di Economia, (4° edizione), Zanichelli, eccetto capp.12-22-27-34-35-36

- Materiale didattico integrativo di supporto alle esercitazioni sarà fornito durante il corso

OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO Riportati nel Regolamento Didattico del Corso di Studio

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011-2012 CORSO DI LAUREA (o LAUREA MAGISTRALE) Sviluppo economico e cooperazione internazionale

(classe 37) INSEGNAMENTO Storia moderna e contemporanea TIPO DI ATTIVITÀ Base AMBITO DISCIPLINARE Storico-antropologico CODICE INSEGNAMENTO 14177 ARTICOLAZIONE IN MODULI NO NUMERO MODULI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI M-STO/02 DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1)

Carmela Castiglione Professore aggregato Facoltà di Scienze della Formazione

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 2)

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 3)

CFU 8 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

136

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

64 (54+10)

PROPEDEUTICITÀ Nessuna ANNO DI CORSO Primo

SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI Vedi “Orario delle lezioni” ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali, esercitazioni in aula. MODALITÀ DI FREQUENZA Consigliata METODI DI VALUTAZIONE Prova orale, preceduta da verifica in itinere i primi di

novembre (solo per i frequentanti) con quesiti a risposta multipla e il commento di una fonte documentaria (a scelta tra cinque) relativi alle tematiche sin lì trattate. Il superamento della prova consentirà l’acquisizione di 4 cfu e la possibilità di sostenere l’esame orale solo sulla parte rimanente del programma.

TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Primo ciclo CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE Vedi “Orario delle lezioni” ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI mercoledì, ore 15, Facoltà di Scienze della

Formazione, via Pascoli, 6, II p. RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Conoscere e comprendere adeguatamente il periodo storico analizzato Identificare gli snodi fondamentali dell’Età moderna e contemporanea Orientarsi correttamente nel tempo e nello spazio Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di: cogliere nessi e relazioni tra fattori storici di tipo diverso: di carattere politico-istituzionale, economico-sociale, scientifico-culturale; decifrare tipi diversi di fonti e coglierne i significati; organizzare le conoscenze secondo un livello critico adeguato; orientarsi con sicurezza fra le più recenti problematiche storiografiche.

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Autonomia di giudizio Sostenere argomentazioni coerenti sulla base delle conoscenze acquisite. Sviluppare e potenziare il senso critico. Orientarsi adeguatamente, tramite la conoscenza del passato, nella comprensione del presente e nella riflessione critica su tematiche rilevanti ad esso connesse. Abilità comunicative Uso appropriato del linguaggio storiografico. Esposizione coerente e logica dei contenuti appresi. Abilità nel relazionare sui contenuti appresi anche all’interlocutore non specialista. Capacità d’apprendimento Capacità di: cogliere adeguatamente la problematicità storica; individuare, analizzare e interpretare correttamente le problematiche fondamentali della disciplina; vagliare in modo autonomo gli strumenti di ricerca, condurre ricerche bibliografiche e trarne informazioni per il proprio aggiornamento; rielaborare autonomamente le tematiche di studio come base per accedere ad ulteriori approfondimenti e studi successivi: laurea magistrale, master universitari, ecc. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO Il corso si propone di svolgere alcuni dei temi fondamentali relativi alla genesi del mondo moderno e ai caratteri peculiari di quello contemporaneo, con specifico riguardo agli aspetti politico-istituzionali e alle trasformazioni economico-sociali dei secoli XVIII-XX. Particolare attenzione sarà data alla storia della Sicilia nell’età moderna e contemporanea. MODULO STORIA MODERNA E CONTEMPORANEA ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

30 a) Il mondo moderno e contemporaneo: temi e problemi

L’età moderna e l’età contemporanea: problemi di periodizzazione. La parola chiave: moderno; la parola chiave: contemporaneo

La società di «ancien régime». La genesi della monarchia costituzionale in Inghilterra. La formazione degli Stati Uniti d’America. La “Dichiarazione dei diritti dell’Uomo e del Cittadino” del 1789. Le origini della rivoluzione industriale I caratteri della storia contemporanea. Spazio e “dimensione” L’età delle ideologie. Dalle rivoluzioni del 1848 all’unità italiana. La seconda rivoluzione industriale. Verso la società di massa. La Grande Guerra. Mass media e politica. L’età dei totalitarismi. Nazifascismo e comunismo. La seconda guerra mondiale e lo sterminio degli ebrei. Il dopoguerra in Italia e nel mondo. Società postindustriale e globalizzazione.

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24 b) Economia e società nella Sicilia borbonica La Sicilia nell’età moderna e contemporanea attraverso l’opera di Pietro Lanza di Scordia

Intellettuali e impegno civile L’attività politica e culturale di P. Lanza di Scordia La pubblicistica: istruzione, opere pubbliche, modernizzazione della Sicilia L’opera saggistica: Dello spirito di associazione L’opera storica: le Considerazioni sulla storia di Sicilia ESERCITAZIONI

10 Storia della Sicilia dell’età moderna e contemporanea

TESTI CONSIGLIATI

Testi di riferimento: - Si consiglia: Giardina-Sabbatucci-Vidotto, Guida alla storia, Laterza, Roma-Bari 2010*; oppure: Sabbatucci-Vidotto, Storia contemporanea, Laterza, Roma-Bari 2011; oppure: un aggiornato manuale per i licei. - C. Castiglione, Storiografia e impegno civile. Pietro Lanza di Scordia, II edizione, Nuova Ipsa, Palermo 2008, I ristampa Palermo 2010. Consigliata la consultazione di: - L’età contemporanea, a cura di P. Pombeni, Il Mulino, Bologna 2009, esclusi i capitoli V, VI e VII. Gli studenti frequentanti hanno facoltà di studiare soltanto il I e il IV dei capitoli del testo. * Materiale didattico integrativo a supporto delle tematiche trattate nel corso è consultabile on line all’indirizzo http://www.laterza.it/brochure/guida_alla_storia/. Appunti in cartaceo sono forniti agli studenti tramite il centro stampa della Facoltà. N.B. Il programma prevede la possibilità di scelte alternative, o di approfondimento, da concordare con la docente, o sulla parte generale o su argomenti relativi alla storia economico-sociale della Sicilia moderna.

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FACOLTÀ Economia e commercio ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA (o LAUREA MAGISTRALE)

Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale

INSEGNAMENTO Sociologia e metodologia della ricerca TIPO DI ATTIVITÀ Caratterizzante AMBITO DISCIPLINARE Sociologia e sistemi sociali e politici CODICE INSEGNAMENTO ARTICOLAZIONE IN MODULI NO NUMERO MODULI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI SPS/07 DOCENTE RESPONSABILE Fabio Massimo Lo Verde

Facoltà di Scienze della formazione Sociologia Generale SPS/07

CFU 8 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

136

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

64

PROPEDEUTICITÀ Nessuna ANNO DI CORSO I SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

Da stabilire

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale; eventuale presentazione di una

tesina

TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI V Calendario CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

V Calendario

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Lunedì ore 9.30 – 12.30

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione

1. Acquisizione delle conoscenze e delle competenze teorico-sociologiche, inerenti i fenomeni sociali, le istituzioni sociali, le relazioni sociali, le pratiche sociali e le dinamiche del mutamento sociale nella loro molteplice connotazione e secondo i diversi approcci paradigmatici, nonché secondo i differenti approcci che hanno caratterizzato la storia del pensiero sociologico.

2. Acquisizione delle conoscenze e delle competenze metodologiche di base necessarie allo studio dei fenomeni sociali, nonché delle tecniche e degli strumenti necessari allo studio della società in relazione alla connessione micro-macro.

3. Acquisizione delle competenze necessarie alla comprensione e spiegazione dei fenomeni

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sociali secondo un'ottica micro-meso e macrosociale Capacità di applicare conoscenza e comprensione Acquisizione della capacità d costruzione di spiegazioni esclusivamente sociologiche dei fenomeni

sociali attraverso l'uso delle conoscenze acquisite inerenti sia i diversi approcci paradigmatici sia i metodi e le tecniche della ricerca sociale necessarie per lo studio dei diversi fenomeni sociali, tenendo conto sia delle premesse epistemologiche necessarie, sia delle conseguenze che ogni scelta della metodologia comporta per la spiegazione dei fenomeni sociali

Autonomia di giudizio 1. Capacità di elaborazione di ipotesi teoriche inerenti la spiegazione delle dinamiche sociali e di

scenari macrosociali, del mutamento sociale soprattutto nelle società dei paesi in via di sviluppo.

2. Capacità di costruzione del disegno della ricerca quali quantitativa in riferimento ai diversi tipi di domanda conoscitiva inerente la struttura sociale

Abilità comunicative Capacità di presentazione delle ipotesi interpretative, della scelta delle variabili che costituiscono la base di modelli interpretativi, delle argomentazioni a sostegno delle ipotesi interpretative e dei risultati attesi in riferimento alle ipotesi interpretative. Capacità d’apprendimento Capacità di individuazione delle fonti statistiche necessarie, delle banche dati, della letteratura scientifica di riferimento per l'analisi socioeconomica delle sintesi politiche nazionali e internazionali, con particolare riferimento alle fonti esistenti nei PVS nonché di costruzione e o individuazione di nuovi scenari socioeconomici alla luce di ipotesi di implementazione di specifiche politiche di sviluppo. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO Il corso intende fornire le conoscenze di base inerenti gli oggetti di studio e di ricerca della Sociologia. Alcuni dei temi su cui verterà il corso riguarderanno le origini della sociologia come scienza, i paradigmi sociologici, il rapporto fra teoria e ricerca empirica, nonché i molteplici oggetti di studio costituiti dai diversi fenomeni sociali (la società moderna, la trama del tessuto sociale, la cultura, le norme sociali, la differenziazione e le disuguaglianze, la riproduzione della società, il rapporto fra economia, politica e società, la popolazione e l’organizzazione del territorio, la globalizzazione). La seconda parte del corso analizzerà i diversi approcci paradigmatici che orientano la ricerca sociale (positivista, neopositivista, interpretativista), sia in ambito micro, sia meso, sia macrosociologico

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OBIETTIVI FORMATIVI DELL’INSEGNAMENTO Riportati nel Regolamento Didattico del Corso di Studio MODULO DENOMINAZIONE DEL MODULO ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

Introduzione alla sociologia: paradigmi a confronto Società premoderna, società moderna, società postmoderna Interazione e relazione sociale: forme elementari della sociazione. Organizzazioni e

associazioni Valori, norme, istituzioni, Il processo di socializzazione e la formazione dell'identità sociale Devianza e criminalità La religione Differenziazione sociale: differenze di genere e di etnia, la costruzione sociale dell'idea di

razza e di etnia Stratificazione sociale e disuguaglianze

Famiglia matrimonio e riproduzione sociale Economia e società; Lavoro; produzione e consumo, tempo libero Politica, politiche, governo e amministrazione pubblica Epistemologia e metodologia della ricerca sociale Ricerca standard e ricerca non standard Metodi qualitativi e metodi quantitativi Tecniche e strumenti della ricerca standard e non standard

ESERCITAZIONI

TESTI CONSIGLIATI

- BAGNASCO A., BARBAGLI M., CAVALLI A., Corso di sociologia, Il Mulino, Bologna 2007;

- LO VERDE F. M., Sociologia del tempo libero, Laterza, Roma-Bari 2009.

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FACOLTÀ ECONOMIA ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA (o LAUREA MAGISTRALE)

SVILUPPO ECONOMICO E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

INSEGNAMENTO ECONOMIA E POLITICA DELLO SVILUPPO

TIPO DI ATTIVITÀ CARATTERIZZANTE AMBITO DISCIPLINARE COOPERAZIONE E SVILUPPO CODICE INSEGNAMENTO 02760 ARTICOLAZIONE IN MODULI SI NUMERO MODULI TRE SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI SECS-P/02 DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1)

SERGIO VIZZINI PROFESSORE ASSOCIATO UNIVERSITA’ DI PALERMO

CFU 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

90

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

60

PROPEDEUTICITÀ MICRO E MACROECONOMIA (FONDAMENTI)

ANNO DI CORSO SECONDO SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

EDIFICIO 13

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali Esercitazioni in aula

MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale

TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI V Calendario CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

V Calendario

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Martedì e Giovedì 10-12

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Si riferiscono all’insegnamento e non ai singoli moduli che lo compongono. Vanno espressi utilizzando i descrittori di Dublino Conoscenza e capacità di comprensione FAR CONOSCERE GLI STRUMENTI ESSENZIALI DI ANALISI TEORICA ED APPLICATA PER SVILUPPARE UNA

VISIONE CRITICA E RIGOROSA DELLA DISCIPLINA. L’OBIETTIVO DEL CORSO È QUELLO DI FORNIRE AGLI

STUDENTI UNA COMPRENSIONE DELLE PRINCIPALI TEORIE DELLA CRESCITA E DELLO SVILUPPO

ECONOMICO, ACCOMPAGNANDO L’ANALISI DEL DIBATTITO TEORICO CON L’ESAME DELL’EVIDENZA

EMPIRICA DISPONIBILE. Capacità di applicare conoscenza e comprensione

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Capacità di associare alla nozione di sviluppo sostenibile, sia nella sua accezione ambientale che in quella sociale, gli effetti delle diverse fasi del processo di globalizzazione. Riconoscere le interrelazioni esistenti tra le varie componenti della sostenibilità ed il modo in cui queste sono influenzate dalla relazione tra paesi industrializzati ed in via di sviluppo. Autonomia di giudizio Essere in grado di utilizzare gli strumenti essenziali di analisi teorica ed applicata per sviluppare con una visione critica i meccanismi generatori dei processi evolutivi che favoriscono lo sviluppo dell’economia locale. Abilità comunicative Capacità di gestire ed esporre l’uso degli strumenti tipici della programmazione economica condotta su base negoziale, che rappresenta la moderna interpretazione della politica dello sviluppo in ambito nazionale e comunitario. Capacità d’apprendimento Capacità di aggiornare le conoscenze, maturate durante il corso, con un profilo squisitamente professionale rivolto alle diverse vicissitudini che il mondo esterno richiede. OBIETTIVI FORMATIVI 1 – LA QUESTIONE DEMOGRAFICA Come si misura lo sviluppo economico? Un’economia in espansione richiede mutamenti strutturali, mutamenti funzionali o entrambi? Quale influenza hanno sulla crescita gli aspetti non economici come le relazioni che intercorrono tra individuo e ambiente? La crescita è arrestata da una domanda insufficiente o da un’offerta inadeguata? Quale influenza hanno i massicci aumenti di popolazione che conducono ad una variazione del rapporto tra popolazione attiva e popolazione totale? L’emigrazione è una via d’uscita piena di promesse?....interrogativi simili si ripetono quotidianamente ed al di là di ciò , un ampio dibattito, numerosi studi empirici ed il rinnovato interesse per i problemi delle economie sottosviluppate hanno contribuito al consolidarsi di una teoria dello sviluppo economico. Quindi vengono illustrate talune metodologie utili all’analisi delle differenziate strutture degli aggregati demografici e dei loro articolati mutamenti, ritenendone significativa l’influenza sui processi di crescita o sviluppo economico di un territorio. LA QUESTIONE DEMOGRAFICA ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

Obiettivi del modulo e sua articolazione Caratteristiche strutturali di un aggregato demografico I fattori che contribuiscono alle dinamiche demografiche Le fonti statistiche e la qualità del dato da un punto di vista economico e demografico Le tecniche di standardizzazione dei parametri valutativi Le tecniche di previsioni demografiche I processi di interazione tra sistemi economici e fenomenologia demografica

ESERCITAZIONI

TESTI CONSIGLIATI

Dispense a cura del docente (in distribuzione presso il Centro Stampa della Facoltà)

OBIETTIVI FORMATIVI II L’ECONOMIA E LA POLITICA DELLO SVILUPPO Il problema del divario economico tra paesi e regioni è lungi dall’essere risolto e secondo alcuni studiosi si è acuito nel corso degli ultimi anni. Con il seguente modulo ci si propone di fornire gli strumenti essenziali di analisi teorica ed applicata per sviluppare una visione critica e rigorosa dei diversi processi di sviluppo. Quindi fornire agli studenti una comprensione delle principali teorie della crescita e dello sviluppo economico, accompagnando l’analisi del dibattito teorico con l’esame dell’evidenza empirica disponibile.

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L’ECONOMIA E LA POLITICA DELLO SVILUPPO ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

1 Obiettivo del modulo e sua articolazione 3 Concetti ed ideologia di sviluppo e sottosviluppo 2 2

Il sottosviluppo come processo La teoria della dipendenza

3 Strategie e politiche di sviluppo 2 Crescita e distribuzione del reddito 2 Il processo dell’accumulazione 3 Il capitale umano ed i progetti di investimento 3 Mercato interno e mercato internazionale 3 I cambiamenti strutturali 2 Lo stato nello sviluppo economico

ESERCITAZIONI

TESTI CONSIGLIATI

Franco Volpi – Introduzione all’economia dello sviluppo; Ed.- FrancoAngeli

OBIETTIVI FORMATIVI III - LO SVILUPPO SOSTENIBILE E LA GLOBALIZZAZION E Il corso delle lezioni pone particolare attenzione alla nozione di sviluppo sostenibile, sia nella sua accezione ambientale che in quella sociale, ed agli effetti che le fasi più recenti del processo di globalizzazione possono dterminare sulla sostenibilità dello sviluppo economico. Saranno quindi evidenziate le interrelazioni esistenti tra le varie componenti della sostenibilità (disuguaglianza, povertà, salute, degrado ambientale) ed il modo in cui queste sono influenzate dalla relazione tra paesi industrializzati ed in via di sviluppo. Vengono poi affrontati gli strumenti tipici della programmazione economica condotta su base negoziale. LO SVILUPPO SOSTENIBILE E LA GLOBALIZZAZIONE ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

1 Obiettivo del modulo e sua articolazione 1 L’idea dello sviluppo sostenibile 3 L’insufficienza delle istituzioni politiche 4 Crescita economica, popolazione ed ambiente 2 Il ruolo della tecnologia 5 I progetti nazionali e comunitari 2 Cosa è la globalizzazione e le sue cause scatenanti 3 La globalizzazione come fenomeno di economia relazionale 3 Aspetti sociali e culturali 2 1 2

Problematiche finanziarie Globalizzare il Welfare State Le politiche istituzionali

ESERCITAZIONI

TESTI CONSIGLIATI

Alessandro Lanza – Lo sviluppo sostenibile; Ed. Il Mulino Vincenzo Li Donni – Governare la globalizzazione; Ed. CEDAM

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011-2012 CORSO DI LAUREA TRIENNALE L-37 INSEGNAMENTO Statistica economica TIPO DI ATTIVITÀ Caratterizzante AMBITO DISCIPLINARE Statistico economico CODICE INSEGNAMENTO ARTICOLAZIONE IN MODULI NO NUMERO MODULI 1 SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI SECS-S/03 DOCENTE RESPONSABILE

Maria Davì Prof. Ordinario Università di Palermo

CFU 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

102

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

48

PROPEDEUTICITÀ Statistica, Economia politica ANNO DI CORSO II SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

Da definire

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali, Esercitazioni in aula MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa, METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale

TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi, PERIODO DELLE LEZIONI Secondo quadrimestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Da definire

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Lunedì e Mercoledì h.11-13

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Capacità d’apprendimento Capacità di aggiornarsi con la consultazione delle pubblicazioni proprie del settore economico-statistico. Capacità di seguire, utilizzando le conoscenze acquisite nel corso, sia per proseguimento degli studi, sia master di secondo livello, sia seminari specialistici.

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Obiettivi del corso Autonomia di giudizio Capacità di valutare le implicazioni di una scelta (di fonti, di metodi, etc) e di integrare le varie fonti statistiche, di raccordare tra loro i dati provenienti dalla stessa fonte, ma ottenuti con diversi metodi. Abilità comunicative Capacità di valutare i risultati delle analisi effettuate e di comunicare gli aspetti più significativi delle analisi, sia a un uditorio competente che a soggetti sprovvisti delle conoscenze scientifiche di base. Capacità di approfondimento di aspetti specifici dell’organizzazione e dell’evoluzione del sistema produttivo italiano, anche ai fini della comparazione con la struttura e la dinamica dell’attività di produzione negli altri sistemi economici. Struttura del corso I Parte L’obiettivo primario del corso è quello di fornire gli strumenti statistici utili per la conoscenza e l’analisi: a) dei fatti rilevanti connessi allo svolgimento dell’attività produttiva con uno specifico riferimento alla distribuzione territoriale dei fenomeni economici; b) delle fonti statistiche per il reperimento dei dati necessari per le opportune verifiche empiriche; c) degli strumenti statistici adeguati all’analisi dei settori produttivi, con specifico riferimento allo studio dei fenomeni che riguardano la struttura, il comportamento e la performance delle imprese industriali e d) dei comportamenti di consumo delle famiglie. II Parte Confronti tra i sistemi di classificazione delle attività produttive, in sede nazionale e internazionale, ai fini della produzione dei dati statistici idonei allo studio dei fenomeni economici, a vari livelli di disaggregazione dell’analisi. Approfondimento dei principali argomenti della disciplina mediante il ricorso alla letteratura corrente in materia e alle pubblicazioni Istat relative ai settori produttivi, con particolare riferimento al comparto manifatturiero. Studio dello schema attuale della Contabilità Nazionale al fine di comprendere la struttura dei conti reali e finanziari e il collegamento tra le variabili macroeconomiche, i flussi e le consistenze.

ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI La statistica economica: oggetto di analisi e obiettivi Le fonti statistiche nazionali e internazionali. I censimenti e le indagini

multiscopo dell’ISTAT La Contabilita’ nazionale e gli aggregati economici. Definizioni e struttura

dei conti La Contabilita’ nazionale: i conti delle partite correnti La Contabilita’ nazionale: i conti dell’accumulazione e i conti patrimoniali. I

numeri indici semplici I numeri indici complessi. I numeri indici di Laspeyres, Paasche e Fisher I principali numeri indici costruiti in Italia: Indici NIC, FOI, IPCA, Indici

della produzione industriale La funzione di produzione: proprieta’. Caratteristiche della funzione di

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produzione di Cobb-Douglas Le misure della produttività (totale e parziale). La stima del capitale fisso

industriale Stima della capacità produttiva: la produzione potenziale e la produzione

effettiva Definizione del capitale umano. Analisi della struttura imprenditoriale italiana Il fenomeno della concentrazione: misure relative e assolute di

concentrazione Gli indici di localizzazione e i coefficienti di specializzazione

ESERCITAZIONI Costruzione di numeri indici temporali: Indici semplici. Calcolo delle

variazioni relative medie. Calcolo dei numeri indici complessi

Esempi di calcolo della funzione di produzione, delle misure di produttivita’ e degli indici di concentrazione di Gini, di Theil e di Herfindhal

Analisi dei rapporti caratteristici dell’economia TESTI

CONSIGLIATI 1) C. Piacentino “Elementi di Statistica economica e Contabilità nazionale”, Aracne Ed., 2009. 2) Estratti dalle pubblicazioni ISTAT e da altra fonte forniti dalla docente.

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA (o LAUREA MAGISTRALE)

L37 – Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale (interfacoltà con Scienze della Formazione)

INSEGNAMENTO Sociologia dei fenomeni politici TIPO DI ATTIVITÀ Caratterizzante AMBITO DISCIPLINARE Sociologia e Sistemi Sociali e Politici CODICE INSEGNAMENTO 06535 ARTICOLAZIONE IN MODULI NO NUMERO MODULI - SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI SPS/11 DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1)

Giovanna D’Amico Ricercatore Confermato Università di Palermo

CFU 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

102

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

48

PROPEDEUTICITÀ Sociologia e Metodologia della Ricerca ANNO DI CORSO 2° SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

Facoltà di Economia

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale e Presentazione di una Tesina

TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Primo Ciclo di Lezioni CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Come da calendario

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Martedì e Giovedì Ore 9:00 – 10:00

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Capacità di acquisire gli strumenti del linguaggio politologico. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di saper utilizzare gli strumenti metodologici per la conoscenza dei fenomeni politici. Autonomia di giudizio Essere in grado di valutare i fenomeni politici e le trasformazioni della società. Abilità comunicative Capacità di esporre i processi sociali, per coglierne la dimensione politica. Capacità d’apprendimento Capacità d’essere aggiornati sia attraverso le pubblicazioni scientifiche del settore politico, sia attraverso i dati on-line. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO

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L’obiettivo del corso ha la finalità di fornire le basi tecnico-culturali e metodologiche per una conoscenza approfondita del mondo politico. A partire da una prospettiva sociologica, si può consentire allo studente di conoscere il rapporto tra politica e società e tra politica ed istituzioni sociali, nel quadro delle trasformazioni della società contemporanea. ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

2 Cultura e Struttura politica 2 Lo Stato ed il Potere 2 Autorità e Legittimità 4 Analisi dei Regimi Politici: autoritarismo, totalitarismo, democrazia 4 Comportamento politico e società 2 Teoria del Conflitto: K. Marx 2 M. Weber: tipi di potere 2 Teoria dell’élite: approccio organizzativo (Mosca e Michels) 2 Approccio psicologico (Pareto) 2 Approccio economico (Bumham) 2 Approccio istituzionale (W. Mills) 4 L’origine dello Stato Moderno 2 La Rivoluzione Industriale 2 La nascita dello Stato-Nazione 2 La socializzazione politica 2 La partecipazione politica 2 Forme di Stato e Forme di Governo 4 Rapporti mafia e politica 4 La partecipazione politica delle donne

ESERCITAZIONI -

TESTI CONSIGLIATI

M. Rush, Politica e Società. Introduzione alla Sociologia Politica, Il Mulino (ultima ed.) U. Santini, dalla mafia alle mafie, Rubbettino Ed., 2006

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA Sviluppo economico e cooperazione

internazionale INSEGNAMENTO Politica economica e dell’integrazione europea TIPO DI ATTIVITÀ Caratterizzante AMBITO DISCIPLINARE Attività formative affini o integrative CODICE INSEGNAMENTO 11016 ARTICOLAZIONE IN MODULI NO NUMERO MODULI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI SECS-P/02 DOCENTE RESPONSABILE

Fabio Mazzola Professore Ordinario Università di Palermo

CFU 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

102

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

48

PROPEDEUTICITÀ Micro e macroeconomia ANNO DI CORSO Terzo SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

Facoltà di Economia, Ed. 13, Aula 3,

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali (48 ore) MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Scritta (sulla prima parte del corso)

Prova Orale (sulla seconda parte del corso) TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Primo quadrimestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

V. Calendario

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Prof. F. Mazzola Lunedì, 13.30-15.30 Martedì 9-10.30

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Acquisizione degli strumenti per l’analisi dell’intervento pubblico in economia con riferimento alla conoscenza degli strumenti utilizzati in tale intervento nonché della definizione di modelli concettuali per tale analisi. Capacità di utilizzare il linguaggio specifico proprio della disciplina. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di individuare una problematica economica e la sottostante analisi economica e di identificare le migliori strategie per definire le politiche di intervento Autonomia di giudizio Essere in grado di valutare aspetti positivi e negativi delle politiche di intervento e le loro modalità di attuazione nei diversi contesti Abilità comunicative Capacità di esporre le problematiche concernenti l’intervento pubblico e le sue motivazioni anche

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ad un pubblico non esperto. Capacità d’apprendimento Capacità di applicare le metodologie della politica economica a contesti nuovi, con particolare riferimento alle realtà italiana e dell’Unione europea. Capacità di seguire, utilizzando le conoscenze acquisite nel corso, sia master di primo livello, sia corsi d’approfondimento nelle materie economiche a livello di laurea magistrale OBIETTIVI FORMATIVI Scopo del corso è quello di fornire gli strumenti adeguati per l’analisi dell’intervento pubblico in economia con particolare riferimento ad obiettivi, modelli, strumenti di intervento ed applicazioni tratte dalle realtà italiana ed europea. Nella parte istituzionale si analizzano gli aspetti metodologici della disciplina, le “ragioni” alla base dell’intervento dello Stato sull’economia e le principali modalità di intervento in campo micro e macroeconomico. La parte monografica affronta i problemi connessi alla costruzione e funzionamento dell’Unione Monetaria Europea. L’approfondimento è rivolto alla identificazione dei costi e dei benefici dell’unione monetaria a partire dalla teoria delle aree valutarie ottimali e alla attuazione delle politiche monetarie e fiscali nel contesto dell’unione monetaria con riferimento anche al ruolo svolto dalla Banca Centrale Europea. Il corso si completa con alcune lezioni legate al dibattito economico corrente. CORSO POLITICA ECONOMICA ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

4 ASPETTI INTRODUTTIVI - Ambito disciplinare della politica economica - Struttura del modello di politica economica - Le diverse ipotesi di razionalità - Ideologia interna ed ideologia esterna.

18 LE “RAGIONI” E GLI STRUMENTI DELLA POLITICA ECONOMICA - I teoremi fondamentali dell’economia del benessere - L’intervento dello Stato e le interazioni strategiche - Regole e discrezionalità nell’intervento di politica economica - Indipendenza e coordinamento dei centri di politica economica - L’economia delle leggi e la politica economica - Competenza e interventi della politica di allocazione delle risorse - Competenza e interventi della politica di stabilizzazione - Competenza e interventi della politica di redistribuzione - Fallimenti dello Stato - Politiche a favore della concorrenza - Fallimenti e regolazione del mercato - Regolamentazione dei mercati finanziari e bancari - La disoccupazione - Il trade-off disoccupazione-inflazione e la curva di Phillips - Le cause della rigidità salariale - Crescita della moneta, inflazione e disoccupazione - Politiche di disinflazione - Costi dell’inflazione

12 COSTI E BENEFICI DELL’UNIONE MONETARIA - I costi della valuta comune e la teoria delle aree valutarie ottimali - La critica alla teoria delle aree valutarie ottimali - I benefici della valuta comune - Il confronto tra i costi e i benefici della valuta comune - Il Trattato di Maastricht e i criteri di convergenza - La strategia di politica monetaria della BCE -La disciplina fiscale nelle unioni monetarie e il Patto di stabilità

12 LA POLITICA ECONOMICA NELL’ UNIONE MONETARIA - Il Sistema monetario europeo - I problemi tecnici della fase di transizione - Le caratteristiche e il funzionamento della Banca Centrale Europea - Indipendenza e sindacabilità della politica monetaria

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- Sostenibilità e disavanzo del bilancio pubblico e sua regolamentazione - L’euro e l’integrazione dei mercati finanziari

2 L’ATTUALITA’ DELLA POLITICA ECONOMICA -Discussione sui principali provvedimenti di politica economica dell’anno corrente

TESTI

CONSIGLIATI - BALDUCCI R., CANDELA G., SCORCU A.E. (2001), Introduzione alla

politica economica, Bologna, Zanichelli, Capp.1,7,8,9,10,11 - DE GRAUWE P., Economia dell’Unione monetaria, Bologna, Il Mulino,

ultima edizione - Ulteriore materiale didattico su esercitazioni e integrazioni disponibile al centro stampa della Facoltà.

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FACOLTÀ ECONOMIA ANNO ACCADEMICO 2011-2012 CORSO DI LAUREA (L-37) Sviluppo Economico e Cooperazione

Internazionale INSEGNAMENTO Scienza politica + Elementi di progettazione per

lo sviluppo TIPO DI ATTIVITÀ Base AMBITO DISCIPLINARE Politico-giuridico CODICE INSEGNAMENTO ARTICOLAZIONE IN MODULI SI NUMERO MODULI 2 SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI SPS/04 DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1)

Salvatore Vaccaro P.A. Università di Palermo

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 2)

Sergio Cipolla Professore a contratto

CFU 10 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

170

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

80

PROPEDEUTICITÀ Nessuna ANNO DI CORSO II SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

Aula Seminario A dell’ed. 19

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali, Esercitazioni in aula MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale

TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Primo semestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Martedì, 12-14 Giovedì, 12-14 Venerdì, 10-12

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Lunedì, 9.30 – 12.30

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione I laureati dovranno padroneggiare gli strumenti teorici e metodologici per poter analizzare lo scenario politico-economico di un territorio, nonché le istituzioni e le modalità di progettazione dei principali programmi di cooperazione allo sviluppo, individuando punti di forza e di debolezza in una prospettiva comparata. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Gli studenti devono acquisire competenze adeguate sia nel campo dell'analisi socio-economica del territorio che in quello delle politiche di intervento.

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Autonomia di giudizio Gli studenti devono avere la capacità di raccogliere e interpretare i dati ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, inclusa la riflessione su temi sociali, scientifici o etici ad essi connessi. Abilità comunicative Gli studenti dovranno saper comunicare le informazioni, le idee, gli elementi progettuali a tutti i livelli della comunicazione, quindi nei confronti di interlocutori specialisti e non specialisti. Capacità d’apprendimento Gli studenti dovranno dimostrare in sede di verifica di avere assimilato con capacità di ragionamento, e non per via mnemonica, ogni dato offerto nel corso dell’insegnamento e muovendo dai testi consigliati. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO Avere familiarità con i fenomeni della globalizzazione e mondializzazione della politica, nonché con le dinamiche interculturali e di genere e con le componenti antropologiche, economiche, politiche, sociali e culturali dello sviluppo, anche a livello locale. MODULO SCIENZA POLITICA ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

Introduzione La politica e lo stato nazionale La politica mondiale Globalizzazione, mercato, capitali Governance e stato transnazionale La società civile globale Per una nuova forma Stato Il cosmopolitismo Conclusione e riepilogo

TESTI

CONSIGLIATI Ulrich Beck, Potere e contropotere nell’età globale, Laterza, Bari, 2011

OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO Acquisire la capacità di interpretare i processi di sviluppo in sede locale nell'ambito di un contesto globale individuando forme e strumenti idonei per la cooperazione, sia nel contesto istituzionale che in quello dei rapporti tra unità economiche appartenenti a culture e realtà diverse. MODULO ELEMENTI DI PROGETTAZIONE PER LO SVILUPPO ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

ESERCITAZIONI

TESTI CONSIGLIATI

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA Sviluppo Economico e Cooperazione

Internazionale – Classe L37 INSEGNAMENTO Scienza politica ed elementi di progettazione

per lo sviluppo. Modulo: Elementi di progettazione per lo sviluppo.

TIPO DI ATTIVITÀ AMBITO DISCIPLINARE Scienze politiche e sociali. CODICE INSEGNAMENTO ARTICOLAZIONE IN MODULI SI NUMERO MODULI 2 SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI SPS/04 DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1)

Salvatore Vaccaro Professore Ordinario Università di Palermo

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 2)

Sergio Cipolla Contratto

CFU 5 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

125

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

40

PROPEDEUTICITÀ Nessuna ANNO DI CORSO Secondo SEDE Aula 5 e Aula Informatica Economia ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Primo quadrimestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Lunedì 09-11, Mercoledì 14-17.

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Giovedì, ore 11-13 c/o CISS, via Marconi 2/a, Palermo

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Acquisizione delle conoscenze di base per orientarsi all’interno delle attuali politiche di aiuto allo sviluppo e dei principali strumenti d’intervento e finanziamento in quest’ambito. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di progettare interventi di cooperazione internazionale sulla base delle modalità previste dalla Commissione Europea (EuropeAid) e dai principali donatori internazionali; aspetti salienti della gestione dei progetti di cooperazione internazionale. Capacità di riconoscere e affrontare con spirito originale le problematiche che emergono dall’analisi del contesto territoriale sia a livello locale che internazionale nell’ambito degli interventi di sviluppo. Autonomia di giudizio Essere in grado di valutare le implicazioni degli strumenti d’intervento disponibili nell’ambito della cooperazione internazionale. Abilità comunicative

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Capacità di utilizzare il linguaggio specifico proprio di questo settore e di esporre problematiche e risultati degli interventi di cooperazione allo sviluppo anche ad un pubblico non esperto. Capacità d’apprendimento Capacità di aggiornamento costante sulle politiche e strumenti della cooperazione internazionale mediante ricerca e consultazione delle pubblicazioni cartacee e WEB proprie del settore. Capacità di seguire, utilizzando le conoscenze acquisite nel corso, sia master di secondo livello, sia corsi d’approfondimento sia seminari specialistici nel settore della cooperazione internazionale. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO 2 “ELEMENTI DI PROGETTAZIONE PER LO SVIL UPPO.” Obiettivo del modulo è approfondire le tematiche che ruotano intorno al concetto di progettazione internazionale allo sviluppo, introducendo lo studente alla conoscenza dei principali attori e strumenti utilizzati in quest’ambito. Saranno studiati in particolare le politiche e i ruoli rispettivi dei principali donatori internazionali, quali Agenzie delle Nazioni Unite, Unione Europea e Stati nazionali, le linee guida dei loro interventi (Obiettivi del Millennio) e gli strumenti da loro impiegati, sia sotto il profilo delle linee d’intervento (strumenti europei di cooperazione, programmazione 2007/2013) che della differente forma che assumono gli aiuti allo sviluppo (interventi a dono, a credito, programmi bilaterali, multilaterali, ecc.). Saranno anche forniti gli elementi fondamentali per la concreta progettazione d’interventi di sviluppo, partendo dal Ciclo del Progetto ed esaminandone in dettaglio le differenti fasi, dall’analisi del contesto al concetto di sostenibilità. ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

2 Introduzione generale sul perché della cooperazione e la sua legittimazione (Conferenze del Cairo, di Pechino e di Copenaghen).

2 Breve analisi dell’evoluzione del concetto di sviluppo, l’Indicatore di Sviluppo Umano (ISU). 5 Gli attori internazionali della cooperazione: il sistema delle Nazioni Unite (UNDP, UNICEF,

FAO, IFAD, UNRWA, UNHCR, UNESCO, ecc.) e il suo meccanismo di funzionamento. 4 Gli obiettivi del millennio. 2 Il ruolo delle grandi organizzazioni finanziarie internazionali (Banca Mondiale, Fondo

Monetario Internazionale le politiche di raggiustamento strutturale, ecc.). 8 La cooperazione Europea (EuropeAid) la Convenzione di Lomé e gli strumenti europei di

cooperazione. 2 Lo strumento di allargamento (IPA) e lo strumento di vicinato (ENPI). 2 Lo strumento di cooperazione (DCI). 1 Gli altri strumenti. 2 La cooperazione italiana e le altre cooperazioni nazionali (USA, Spagna, Francia, ecc.); la

cooperazione non governativa. 2 Le varie forme della cooperazione: programmi bilaterali, multilaterali e multibilaterali;

sistemi di finanziamento; interventi a dono e a credito; progetti e programmi; cooperazione centralizzata e decentrata.

2 Programma e progetto. Il concetto di ciclo del progetto e i modelli utilizzati. 2 Tecniche di progettazione: analisi territoriale e analisi dei bisogni. Le metodologie

partecipative nella progettazione. 2 Stakeholders e attori di un progetto; il concetto di sostenibilità e la valutazione degli

interventi. 2 Gli schemi e le procedure più comunemente utilizzati (call for proposal; concept note, ecc.).

TESTI

CONSIGLIATI “La Cooperazione internazionale allo sviluppo” – F. Bonaglia/V. de Luca. Edizioni Il Mulino – Collana Farsi un’idea. “La Cooperazione allo sviluppo internazionale” – Maggie Black. Carocci Editore. “RAPPORTO UNDP 2003 SULLO SVILUPPO UMANO: Le azioni politiche contro la povertà”(pag. 19/189). Rosemberg & Sellier.

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA/LAUREA MAGISTRALE

SECI Sviluppo economico e cooperazione internazionale

INSEGNAMENTO Metodologia della ricerca sociale TIPO DI ATTIVITÀ AMBITO DISCIPLINARE Sociologia CODICE INSEGNAMENTO 5120 ARTICOLAZIONE IN MODULI no NUMERO MODULI 1 SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI Già SPS/07 ora 14/C1 DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1)

Nome: Antonio La Spina qualifica: prof. ordinario Università di Palermo

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 2)

CFU 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

102

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

48

PROPEDEUTICITÀ sociologia ANNO DI CORSO 2 SEDE Esis via Palmerino 1, in quanto mutuata da Scie

nze del servizio sociale ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Esame orale TIPO DI VALUTAZIONE trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Ultimo periodo CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Da definire

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Martedì dalle 18 alle 19 piazza Bologni 8, Dipartimento di studi su politica, diritto e società “Gaetano Mosca”, pianterreno

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Il corso si pone l’obiettivo di trasmettere agli studenti le basi del metodo scientifico, una panoramica delle principali questioni metodologiche presenti nelle scienze sociali, le conoscenze e le competenze utili alla comprensione e all’utilizzo delle principali tecniche di ricerca. Conoscenza e capacità di comprensione Le conoscenze che si intende trasmettere riguardano sia il metodo scientifico, con particolare riferimento alle scienze sociali, sia alcune tra le principali tecniche di ricerca, allo scopo di incrementare nello studente la capacità di lettura, comprensione e spiegazione dei fenomeni sociali. Capacità di applicare conoscenza e comprensione

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Si intende fornire agli studenti la capacità di analizzare i fenomeni sociali, comparare tra loro I possibili approcci, scegliere le tecniche di ricerca di volta in volta più appropriate, tra quelle presentate nell'ambito del corso. Autonomia di giudizio Si intende incrementare negli allievi l'autonomia di giudizio sia nella lettura dei fenomeni sociali, sia nelle scelta di percorsi di ricerca, tecniche, informazioni, fonti di dati. Abilità comunicative Si richiede agli allievi l'acquisizione di una terminologia specifica, da utilizzare con padronanza sia esponendo quanto appreso durante le lezioni, sia i propri giudizi e le proprie opinioni. Capacità d’apprendimento Si intende potenziare la capacità di apprendimento degli studenti, sia attraverso la comprensione delle principali componenti del metodo scientifico, sia mostrando come vanno reperite, valutate e utilizzate le informazioni nella ricerca sociale. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO MODULO 1 titolo N ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

6 I paradigmi della ricerca sociale 6 Tipi di ricerca 3 La traduzione empirica della teoria 3 Tipi di variabili 3 Concetti, indicatori, indici 3 Causalità 3 Esperimento 3 Inchiesta campionaria 3 Questionario 3 Organizzazione della rilevazione 3 Fonti statistiche ufficiali 3 Intervista qualitativa 3 Osservazione partecipante 3 Uso dei documenti

ESERCITAZIONI

TESTI CONSIGLIATI

P. Corbetta, Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Mulino, limitatamente ai capitoli 1, 2, 3, 4. 5, 7, 9, 10, 11

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FACOLTÀ Economia - Scienze della Formazione ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA Sviluppo Economico e Cooperazione

Internazionale INSEGNAMENTO Sociologia giuridica, della devianza e

mutamento sociale TIPO DI ATTIVITÀ Caratterizzante AMBITO DISCIPLINARE Sociologia e sistemi sociali e politici CODICE INSEGNAMENTO 11020 ARTICOLAZIONE IN MODULI NO SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI SPS/12 DOCENTE RESPONSABILE

Nome Alessandra DINO Qualifica: prof. associato Università di Palermo

CFU 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

102

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

48

PROPEDEUTICITÀ ANNO DI CORSO 2 SEDE ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali, Studio di casi, Utilizzo di

materiale audiovisivo, testimonianze

MODALITÀ DI FREQUENZA Consigliata METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale Finale. Momenti di verifica in

itinere e a conclusione del corso (per i frequentanti

TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Primo semestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Il ricevimento si svolgerà presso la stanza del docente, sita al secondo piano dell’Edificio 15, in viale delle Scienze. Il giorno e l’orario saranno comunicati con cadenza regolare attraverso un apposito avviso sul sito della Facoltà di Scienze della Formazione

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Acquisizione di strumenti cognitivi utili per definire il processo di costruzione sociale della devianza. Comprensione dei rapporti esistenti tra variabili macro, meso e micro sociali nell’elaborazione delle teorie sociologiche della devianza. Comprensione delle nozioni di: diritto, norma, reato, sanzione, controllo sociale. Individuazione delle diverse declinazioni e attuazioni storiche delle nozioni di crimine e di devianza e delle variabili che hanno concorso, nel tempo a determinarle.

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Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di riconoscere, individuare, decostruire i meccanismi sociali attraverso cui si definiscono i processi di etichettamento dei cosiddetti soggetti devianti. Capacità di riconoscere il carattere storico e costruito delle norme sociali e di quelle del sistema penale, cogliendo l’implicito nascosto dietro i provvedimenti normativi ed evidenziando i nessi che legano teoria e prassi. Autonomia di giudizio Sviluppo di capacità critiche (strumenti cognitivi) e abilità pratiche (strumenti operativi) che consentano di individuare meccanismi attraverso cui si costruisce la nozione di outsider e si mettono a punto i processi di stigmatizzazione e di esclusione sociale o – di contro – di neutralizzazione delle etichette stigmatizzanti. Capacità di valutare gli effetti e l’impatto nel contesto sociale ed economico produttivo delle dimensioni organizzative e degli assetti di governo adottati dalle organizzazioni mafiose. Abilità comunicative Acquisizione di capacità linguistiche e comunicative che consentano di decostruire i pregiudizi e i luoghi comuni attraverso cui si puntellano e si diffondono le diverse forme di marginalizzazione e di esclusione sociale – o al contrario di sostegno e consenso – intorno a specifici gruppi sociali diversamente etichettati. Capacità di individuare e utilizzare modalità di comunicazione e di conoscenza alternative in grado di decostruire posizioni pregiudiziali e opinioni basate sull’assenza di spirito critico e sul senso comune. Capacità d’apprendimento Capacità di utilizzare gli strumenti metodologici e concettuali acquisiti come lente critica per l’analisi del proprio patrimonio culturale e delle proprie dimensioni di senso. Capacità di applicare quanto appreso nella sfera del contesto sociale di riferimento e nelle diverse dimensioni ad essa legate. Implementazione di un modello di analisi critico-cognitivo da applicare nelle differenti situazioni di studio con effetto moltiplicatore e ricadute specifiche nelle singole aree. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO Obiettivo del corso è quello di esaminare il concetto sociologico di devianza analizzandone le sue declinazioni storiche, i suoi radicali mutamenti nel tempo in relazione ai differenti sistemi sociali e politici, ponendo particolare attenzione alle dimensioni culturali e istituzionali che supportano le definizioni ufficiali di devianza e di criminalità, agli strumenti comunicativi attraverso cui esse si affermano e a quelli attraverso cui ne è possibile una qualche decostruzione. Il lavoro in aula sarà suddiviso in due parti tra loro fortemente integrate. Durante la prima, verranno affrontate le tematiche base della disciplina. Verrà discussa criticamente la nozione di devianza e verranno analizzate le principali teorie sociologiche in merito. Si evidenzierà il nesso tra teoria e prassi e il ruolo delle istituzioni sociali nella definizione dei fenomeni di criminalità e nelle procedure per l’applicazione delle sanzioni sociali a situazioni e soggetti definiti socialmente e giuridicamente devianti. Si approfondirà la nozione di sicurezza in relazione anche al peso delle agenzie informative nel costruire il “discorso di paura”. Si analizzerà il nesso tra devianza e marginalità, tra crimine ed esclusione sociale, tenendo presenti sia le dimensioni relazionali sia quelle istituzionali e normative. Verranno, pertanto, affrontate, attraverso rimandi a dati e rapporti di ricerca, questioni relative al rapporto tra sicurezza e libertà,

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tra potere e linguaggio, tra informazione mediatica e percezione sociale dell’illecito, tra immigrazione e sicurezza urbana. Nella seconda parte del corso, uno specifico approfondimento sarà dedicato all’esame del nesso tra criminalità e potere con esplicito riferimento al rapporto tra crimine organizzato mafioso e istituzioni sociali, tra mafia e democrazia, mafia e processi di globalizzazione, mafia e religione, mafia e criminalità dei potenti. Una particolare attenzione sarà dedicata allo studio degli stili di leadership e delle loro trasformazioni nel tempo in funzione dei contesti politici e storico-sociali, delle strategie dell’organizzazione criminale ma anche delle diverse personalità dei “capi”. Incrociando le dimensioni macrosociologiche (modelli organizzativi, clima politico, aspetti normativi, scenari internazionali, ecc.) con i vissuti individuali, si cercherà di indagare sulle ragioni che determinano l’affermazione di una precisa strategia organizzativa e il successo dei differenti modelli di gestione del potere da parte dei leader mafiosi. Titolo

Mafia e potere politico

LEZIONI FRONTALI ORE FRONTALI ARGOMENTI 2 Presentazione del corso, del programma e degli obiettivi, del metodo di

lavoro. Oggettivo e soggettivo nell’approccio ai fenomeni sociali. 2 Metodi qualitativi e quantitativi nella ricerca sociale. Erklären e Verstehen: i

differenti approcci allo studio dei fenomeni. Definizioni ufficiali della realtà. Il peso del simbolico. Il potere delle parole.

4 Non neutralità del sapere scientifico: Adorno e Foucault. Avalutatività e politeismo metodologico: Weber. Devianza come prodotto di costruzione sociale. Cultura e universo della significazione. Pregiudizio, senso comune, esperienza.

4 I concetti di norma, valore e sanzione. Controllo sociale primario e secondario. Le istituzioni totali e loro tipologie: Goffman Asylums. Nascita del carcere e sue differenti funzioni. Le funzioni della pena.

4 Sistemi penali a confronto: common law e civil law. Teorie sociologiche sulla devianza. La scuola classica e i suoi esponenti. La scuola positiva e le differenti posizioni in essa rappresentate.

4 La scuola di Chicago: interazionismo, ecologia urbana e metodi qualitativi. L’attenzione per gli aspetti culturali. Teoria dell’associazione differenziale. Sutherland, il crimine dei colletti bianchi.

4 Teoria dell’anomia. Teorie delle subculture; subculture giovanili e fenomeni criminali. Teorie del conflitto.

4 Teorie dell’apprendimento sociale. Teorie del controllo. Vittimologia. Teorie delle attività di routine. Teorie di genere. Il caso della criminalità femminile.

4 Dimensioni critiche del concetto di cultura mafiosa. Culturalismo e negazione del carattere criminale della mafia. Il nesso tra dimensioni organizzative e dimensioni culturali. Il ruolo del rito e della simbologia a sostegno della raccolta del consenso dentro e fuori dai contesti criminali mafiosi.

8 Modelli organizzativi e stili di leadership in Cosa Nostra. 8 Sistemi criminali e metodo mafioso. L’area grigia. Mercati illegali

transnazionali del crimine organizzato mafioso. Criminalità economica e criminalità organizzata: luoghi di intersezione. Crimini di potere e loro classificazione.

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TESTI CONSIGLIATI

Volumi: Un manuale a scelta tra:

• Williams F. P./McShane M. D., Devianza e criminalità, Bologna, il Mulino, 2002.

• Berzano L., Prina F., Sociologia della devianza, Roma Carocci, 2007. • Scarcelli D., Vidoni Guidoni O., La devianza. Teorie e politiche di

controllo, Roma, Carocci, 2009. • Melossi D., Stato controllo sociale, devianza, Milano, Bruno

Mondadori, 2002. Per tutti

• Dino A., Gli ultimi padrini. Indagine sul governo di Cosa Nostra, Bari-Roma, Laterza, 2011.

• Sciarrone R. (a cura di), Alleanze nell’ombra. Mafie ed economie locali in Sicilia e nel Mezzogiorno, Roma, Donzelli, 2011 (da studiare: parte prima pp. 3-48, 95-124; parte terza pp. 305-383)

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FACOLTÀ ECONOMIA ANNO ACCADEMICO 2011-2012 CORSO DI LAUREA SVILUPPO ECONOMICO E COOPERAZIONE

INTERNAZIONALE INSEGNAMENTO DIRITTO INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO

ECONOMICO E L 'A MBIENTE – DIRITTO DELL 'UNIONE

EUROPEA TIPO DI ATTIVITÀ CARATTERIZZANTE AMBITO DISCIPLINARE GIURIDICO CODICE INSEGNAMENTO 11014 ARTICOLAZIONE IN MODULI SI NUMERO MODULI 2 SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI

IUS/13 IUS/14

DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1)

ROMANA NICOLA PROFESSORE AGGREGATO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 2)

EVOLA MARCO DOCENTE A CONTRATTO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO

CFU 6 + 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

192

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

48 + 48

PROPEDEUTICITÀ Istituzioni di Diritto Pubblico e Privato

ANNO DI CORSO 2 SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

Da definire

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA

Lezioni frontali

MODALITÀ DI FREQUENZA FACOLTATIVA METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale

TIPO DI VALUTAZIONE VOTO IN TRENTESIMI PERIODO DELLE LEZIONI 2° E 3° QUADRIMESTRE CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Come da calendario

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI E CONTATTI

Prof. Romana: mercoledì, ore 9-10; venerdì, ore 10-12, Dipartimento di Scienze economiche, aziendali e finanziarie [email protected] – tel. 09123895219

Prof. Evola: martedi, ore 11-13, Dipartimento IURA [email protected] – tel.

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Conoscere e comprendere le nozioni fondamentali relative all’ordinamento giuridico internazionale

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e dell’Unione europea e alle politiche di cooperazione allo sviluppo, anche in termini di sostenibilità ambientale. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Saper trasferire in ambiti applicativi le conoscenze acquisite. Comprendere le ragioni dello sviluppo dei principali istituti del diritto internazionale e del processo di integrazione comunitaria e le dinamiche dell’ordinamento dell’Unione europea. Autonomia di giudizio Acquisire consapevolezza critica delle dinamiche dell’ordinamento internazionale e comunitario e dei principali problemi derivanti dallo squilibrio Nord-Sud. Abilità comunicative Comunicare le conoscenze acquisite in modo esaustivo e convincente. Capacità d’apprendimento Capacità di aggiornamento con la consultazione delle pubblicazioni scientifiche proprie dei settori. Capacità di seguire, utilizzando le conoscenze acquisite nel corso, sia master di primo livello, sia corsi d’approfondimento sia seminari specialistici nel settore del diritto internazionale e comunitario. Essere in grado di ricostruire le caratteristiche dei principali istituti dell’ordinamento giuridico internazionale e dell’Unione europea, nonché dei principali problemi dello sviluppo economico e delle politiche di cooperazione allo sviluppo, ripercorrendo i principali orientamenti giurisprudenziali. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO 1 “DIRITTO INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO ECONOMICO E L'AMBIENTE” Il corso intende illustrare i lineamenti generali del diritto internazionale e dei principali problemi della comunità internazionale Il corso si articola in una parte generale relativa ai soggetti e alle fonti del diritto internazionale. Si passerà quindi all'esame dei problemi legati alla violazione delle norme internazionali e della responsabilità internazionale, delle controversie internazionali e del mantenimento della pace. Verranno quindi affrontati i temi dello sviluppo economico e delle relazioni Nord-Sud e dei principi internazionali in tema di tutela dell'ambiente. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO 2 “DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA” Il corso si propone di fornire agli studenti gli strumenti di interpretazione del processo di integrazione attraverso la disamina dell’architettura istituzionale e dei principi fondamentali della Comunità Europea e dell’Unione Europea, delle politiche comunitarie e delle libertà poste a fondamento del mercato comune, delle attività realizzate nell’ambito della cooperazione intergovernativa. L’esame del processo storico lungo il quale si è snodato il fenomeno comunitario consentirà di mettere in luce le ragioni politiche sottese alle scelte adottate nella dialettica tra sovranità statale e attribuzioni delle istituzioni europee. Il rapporto tra potere giuridico, potere politico e potere economico costituisce lo sfondo entro il quale collocare la riflessione sugli assetti attuali e sullo sviluppo futuro dell’integrazione. MODULO 1

“DIRITTO INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO ECONOMICO E L'AMBIENTE”

ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI 24

Parte I. Profili generali del diritto internazionale

Definizione e caratteri del diritto internazionale. Lo Stato e gli altri soggetti di diritto internazionale. Rapporti tra diritto internazionale e diritto interno. La consuetudine e le norme scritte: gli accordi di codificazione. Le Nazioni Unite e gli Istituti specializzati. La violazione delle norme internazionali e le sue conseguenze. La soluzione delle

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12

12

controversie internazionali. Il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.

Parte II. Il problema dello sviluppo economico

La genesi del diritto internazionale dell’economia. I principi di carattere sostanziale a fondamento della cooperazione fra Stati in materia economica e commerciale. Il c.d. nuovo ordine economico internazionale. La cooperazione internazionale allo sviluppo: il diritto internazionale e il divario Nord-Sud. Il ruolo delle organizzazioni internazionali nella cooperazione economica fra Stati. La cooperazione non governativa.

Parte III. Diritto internazionale dell’ambiente

La dimensione sovranazionale del diritto dell’ambiente. Evoluzione della materia della protezione ambientale nel diritto internazionale. Analisi dei principi in materia ambientale. Le principali convenzioni internazionali. Le interrelazioni tra economia ed ambiente: lo sviluppo sostenibile.

Testi consigliati

Per la parte I: A. CASSESE, Diritto internazionale, (a cura di P. Gaeta), Bologna, Il Mulino, 2006 - ISBN 978-88-15-11333-7

Per la parte II e III: A. CASSESE–P. GAETA, Le sfide attuali del diritto internazionale, Bologna, Il Mulino, 2008 - ISBN 978-88-15-11335-1

Per gli approfondimenti relativi alle origini ed all'evoluzione della comunità internazionale, nonché alla pace ed alla sicurezza internazionale, si consiglia la lettura di SCOVAZZI, Corso di diritto internazionale. Parte I, Milano, Giuffrè, 2000. È raccomandata inoltre la consultazione di una raccolta dei principali strumenti normativi e giurisprudenziali di riferimento, quali ad es. CONETTI-MIGLIORINO-SCOVAZZI, Testi di base per lo studio del diritto internazionale, Milano, Giuffrè, 2006; Codice del Diritto e delle Organizzazioni internazionali, Napoli, Simone, 2010; LUZZATTO-POCAR, Codice del diritto internazionale pubblico, Torino, Giappichelli, 2006. Per l’approfondimento dei temi che costituiscono oggetto delle lezioni, in particolare per le parti relative al problema dello sviluppo economico e al diritto internazionale dell’ambiente, saranno distribuiti o indicati, nel corso delle lezioni, ulteriori materiali normativi, dottrinari e giurisprudenziali.

MODULO 2

“DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA” ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

48 Le lezioni avranno ad oggetto i seguenti temi: I. Evoluzione storica del processo d’integrazione europea. II. L’Unione europea e le Comunità europee: natura giuridica; competenze; cittadinanza dell’Unione. III. La struttura istituzionale. IV. Il sistema delle fonti. V. I rapporti tra le norme comunitarie e le norme interne. VI. La tutela giurisdizionale. VII. Le libertà di circolazione (merci; persone; servizi; capitali). VIII. La cooperzione allo sviluppo. Testi consigliati (uno a scelta, nell’ultima edizione disponibile):

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L. Daniele, Diritto dell’Unione europea da integrare con Diritto del mercato unico europeo, Giuffré U. Draeatta, Elementi di Diritto Comunitario, due volumi, Giuffré M. Evola, Lineamenti di Diritto dell’Unione Europea, Edibook Giada L. Ferrari Bravo, E. Moavero Milanesi, Lezioni di Diritto comunitario, due volumi, Editoriale Scientifica, 2002 P. Mengozzi, Istituzioni di diritto comunitario e dell’Unione Europea, CEDAM F. Pocar, Diritto dell’Unione e delle Comunità Europee, Giuffrè U. Villani, Istituzioni di Diritto dell’Unione europea, Cacucci editore Per lo studio della cooperazione allo sviluppo si consiglia: A. Tizzano, Trattati dell’Unione e della Comunità europea, Giuffré, Milano, 2004, pp. 885-907. N.B. Quale che sia l’esame da sostenere è indispensabile la lettura dei trattati istitutivi dell’Unione e delle Comunità e degli altri documenti normativi rilevanti. Lo studente può reperire detti testi su internet, o in una delle raccolte aggiornate (‘codici’) di diritto dell’Unione europea disponibili in commercio. I supporti bibliografici relativi a tematiche di riferimento saranno forniti nel corso delle lezioni.

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale INSEGNAMENTO Ambiente e regolazione internazionale TIPO DI ATTIVITÀ Caratterizzante AMBITO DISCIPLINARE Discipline storiche e geografiche CODICE INSEGNAMENTO ARTICOLAZIONE IN MODULI Si SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI

M-GGR/01

DOCENTE RESPONSABILE Franco Micale P.A. Università degli Studi di Palermo

CFU 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE 1

102 ore

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

48 ore

ANNO DI CORSO 3 SEDE ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA

Lezioni frontali, Prove di verifica profitto initinere

MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale, Test a risposte multiple e a risposta aperta TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Primo ciclo CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Giovedì, ore 11-14, presso Edificio 15, p. 6, st 608

1 Ai sensi del DM 270/2004 e del Regolamento didattico di Ateneo, 1 CFU corrisponde a 25 ore di attività dello studente (da svolgere sia in aula che a casa). Per la didattica frontale la Facoltà ha stabilito che 1CFU=7 (6,66) ore, quindi ogni CFU è composto da 6,66 ore di aula e da 18,34 ore di studio a casa.

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RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI INSEGNAMENTO “Ambiente e regolazione internazionale”

Conoscenza e capacità di comprensione Conoscere e comprendere le dinamiche fondamentali che presiedono al funzionamento del dominio naturale del pianeta. Acquisire la conoscenza dei vari approcci storicamente elaborati dalla Geografia nell’indagine territoriale. Acquisire altresì padronanza sui principali strumenti fisici e concettuali di rappresentazione e interpretazione di dati e fenomeni dello spazio geografico. Fare propria l’informazione sullo stato di fatto di alcune variabili strategiche del rapporto società-ambiente-territorio (dinamiche demografiche, urbanizzazione, risorse naturali, inquinamento, ) Capacità di applicare conoscenza e comprensione Essere in grado di utilizzare autonomamente strumenti cartografici, riferimenti teorici e indicatori sociali e ambientali applicandoli alle varie realtà geografiche. Riuscire a fare un uso adeguato della terminologia disciplinare specifica riguardante la diffusione e la variabilità spaziale delle situazioni e la loro dimensione problematica Autonomia di giudizio Acquisire la capacità di rinvenimento, lettura e interpretazione dei dati informativi di base (carte, statistiche, documenti) sulle principali dinamiche inerenti il territorio inteso come risultato ottimale della relazione società-ambiente. Sapere distinguere fra dinamiche naturali e dinamiche culturali, fra sistemi regionali e sistemi globali. Essere in grado di operare raffronti fra modelli interpretativi e di valutare criticamente la loro applicazione Abilità comunicative Sapere esporre con chiarezza, in modo coerente e informato, accedendo anche al linguaggio grafico, situazioni e problematiche relative a contesti territoriali. Capacità d’apprendimento Acquisire una familiarità con le problematiche e il linguaggio specialistico delle discipline geografiche che consenta facilità di uso della letteratura scientifica sia monografica che periodica, in vista dell’accesso a livelli di studio superiori.

OBIETTIVI FORMATIVI DELL’INSEGNAMENTO “Ambiente e regolazione internazionale”

Approfondire il rapporto fra società umane ed ambiente terrestre attraverso un percorso che vada dalla comprensione degli aspetti di fondo che caratterizzano la vita fisica del pianeta alla evoluzione del pensiero geografico puntando su alcuni strumenti concettuali e metodologici elaborati dalla ricerca geografica nel corso della sua evoluzione: paesaggio, regione, uso degli strumenti cartografici, modelli spaziali, dinamiche demografiche, insediamento con particolare riferimento a quello urbano. L’insegnamento si propone altresì di offrire chiavi di lettura qualificate ed attuali sul rapporto problematico ambiente-sviluppo e sulla distribuzione del benessere (e del malessere) nel Mondo.

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INSEGNAMENTO Ambiente e regolazione internazionale

Titolo del Corso Substrato fisico e limiti dell’ambiente LEZIONI FRONTALI

ORE FRONTALI ARGOMENTI 8

L’atmosfera, l’irraggiamento solare e il riscaldamento della superficie terrestre: radiazione ultravioletta e calore oscuro, effetto serra, difformità del riscaldamento: la zonizzazione termica della Terra; convezione e dinamica della troposfera Modello della circolazione generale dell’atmosfera: cellule termiche e cellule dinamiche; la dinamica a bassa quota e la legge di Ferrel: i venti costanti (alisei, venti occidentali), il fronte polare, aree cicloniche ed aree anticicloniche. Umidità relativa. Meccanismi di formazione delle nuvole; piogge zenitali e orografiche; fronte polare e perturbazioni meteorologiche. Oscillazione diurna. Distribuzione di calore e pioggia nel corso dell’anno, indice di aridità, marittimità e continentalità, altitudine e gradiente termico verticale dell’atmosfera I tipi climatici di W. Köppen, clima e popolazione. Correlazione fra clima e morfologia: clima = agenti esogeni. L’erosione e il modellamento. L’azione del ciclo dell’acqua, fiumi e valli fluviali, ghiacciai, erosione glaciale, valli glaciali; erosione eolica.

4

Azione di accumulo e morfogenesi. Diversa natura delle rocce. A. Wegener e il modello della deriva dei continenti. Struttura interna della Terra e caratteristiche della crosta terrestre. Movimenti convettivi; teoria della tettonica a zolle; dorsale oceanica, orogenesi e fosse tettoniche, faglie trasformi. [Relazione clima-erosione-vegetazione; pedogenesi].

6

Geografia come presa di coscienza di un ambiente e di un territorio e geografia come scienza. Storia della Geografia come: storia della esplorazione della Terra, storia della cartografia, storia della evoluzione del pensiero geografico. La geografia in epoca classica, Le prime carte, La scuola di Mileto. Dicearco da Messina e la cartografia scientifica, Eratostene, Strabone, Marino di Tiro e Claudio Tolomeo. La cartografia romana, la centuriatio; il Medioevo: Edrisi; l’età moderna: Botero, Bodin, Cluverio, Varenio, La scuola tedesca: A. von Humboldt, C. Ritter, F. Ratzel..La scuola francese: P. Vidal de la Blache. L. Febvre e le definizioni di determinismo e

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possibilismo. Gli strumenti concettuali della Geografia fra Otto e Novecento: il genere di vita, il paesaggio, (la regione). L’esempio dei paesaggi agrari europei. Concetto di regione geografica. Crisi della geografia classica.

6

La rivoluzione quantitativa e la new geography. Scienze idiografiche e scienze nomotetiche. Walter Christaller e la riscoperta di Von Thünen. I concetti chiave della geografia quantitativa. La localizzazione. il ruolo della geografia nella programmazione territoriale. Il modello di Weber. La teoria delle località centrali, le reti urbane, Geografia quantitativa e studio della città. Lo spazio funzionale (nuova idea di regione). K. Lynch e la città dell’utente. La percezione dello spazio nel modello di Moles e Rohmer. Le direzioni di studio della nouvelle nouvelle géographie. Pattison fa il punto sullo stato degli studi geografici. L’esperienza del GENIP.

6

Definizione di carta geografica secondo Lagrange. L’approssimazione e le proiezioni geografiche: Proiezioni prospettiche. Proiezioni per sviluppo, proiezioni modificate e interrotte. Proiezione conica, proiezione di Mercatore. Equidistanza equivalenza ed isogonia. La riduzione e il concetto di scala: la scala numerica, la scala grafica. Classificazione delle carte in base alla scala. Il simbolismo della carta; immagine simbolica e immagine fotografica; la teoria di Chr. Board sulla comunicazione cartografica. Simboli particolari: la rappresentazione del rilievo (tratteggio, isoipse, tinte altimetriche). Scala e complessità dei simboli.

6

Posizione relativa e posizione assoluta. Il reticolato geografico. Coordinate geografiche. Carte levate e carte derivate. La triangolazione. L’aerofotogrammetria. La cartografia digitale. Le carte ufficiali. La carta dello Stato Italiano. Fogli, quadranti e tavolette IGMI. La carta al 50.000 e le sezioni al 25.000. Le CTR. Cartografia speciale e tematica. Le carte speciali. I cartogrammi (mosaico, punti, curve isometriche, cartpgrammi a nastro, cartodiagrammi). Le metacarte.

6

La geografia della popolazione: dinamica, struttura, diffusione spaziale. Il processo di ominazione. Le dinamiche di aumento demografico. Ritmo di crescita: la riduzione dei periodi di raddoppio della popolazione. Popolazione. Problematicità dell’andamento demografico nella storia. Malthus e la ricerca di una teoria della popolazione. Natalità, mortalità, crescita; popolazione ed economia; Thompson, Notestein e la teoria della transizione demografica. Popolazione e addetti ai settori. Dinamica migratoria: i movimenti migratori nella storia; classificazioni in base al periodo, alla distanza e ai motivi. Teoria push pull. Rivoluzione industriale, urbanesimo, spopolamento delle campagne.

6

Insediamento. Insediamento rurale e urbano. Lo studio classico dell’insediamento e della città. Geografia della città e geografia delle città (U. Toschi). Origine delle città e piante urbane. Il ruolo della città nel mondo antico e nella società attuale. Città e processo di industrializzazione. L’urbanesimo. L’evoluzione del rapporto città-territorio: città, conurbazione, megalopoli. La rete urbana. I modelli spaziali: dalla teoria dello stato isolato di Von Thünen alla teoria delle località centrali di W. Christaller. Gerarchia urbana (legge di Zipf). L’interattività (modello gravitazionale, modello delle

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attività basic, non basic). Il modello di Burgess e le sue evoluzioni. Il modello degli ambiti urbani.

TESTI CONSIGLIATI

ALDO SESTINI. Introduzione allo studio dell’ambiente, Milano, F. Angeli, 2002 CLAUDE ALLÈGRE. Economizzare il pianeta. Per in’ipotesi di sviluppo ecologico. Milano, F. Angeli, 1992

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FACOLTÀ ECONOMIA ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA (o LAUREA MAGISTRALE)

SVILUPPO ECONOMICO E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

INSEGNAMENTO GEOGRAFIA ECONOMICA TIPO DI ATTIVITÀ Caratterizzante AMBITO DISCIPLINARE Dalla Tabella della Classe di Laurea L-37 CODICE INSEGNAMENTO 03614 ARTICOLAZIONE IN MODULI No NUMERO MODULI 0 SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI M.GGR/02 DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1) (MODULO 2) (MODULO 3)

ROSA TEA AMATO Qualifica Professore Aggregato Università di appartenenza Palermo

CFU 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

102

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

48

PROPEDEUTICITÀ Nessuna ANNO DI CORSO 3° SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

FACOLTA' DI ECONOMIA

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale, Prova Scritta, e Presentazione di

una Tesina facoltativa

TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI secondo quadrimestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Giovedì e venerdì ore 10.00/12.00

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Martedì e mercoledì ore 9.00/12.00

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Si vuole fare acquisire agli studenti un linguaggio tecnico ed aiutarli a conoscere meglio la Terra e tutti i rami della disciplina geografica. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Verificare se ciò che gli studenti hanno imparato durante le lezioni sono in grado di applicarlo, ad esempio la lettura di una carta topografica. Autonomia di giudizio Valutare i risultati degli studi sulla popolazione ad essere capaci di giudicare, ad esempio i motivi dell'evoluzione urbana di una città. Abilità comunicative Essere in grado di collaborare con i colleghi e di spiegare ad altri meno esperti argomenti geografici con chiarezza. Capacità d’apprendimento

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Approfondire le conoscenze geografiche seguendo seminari e convegni e completare la preparazione con master o corsi specialistici. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO

Riportati nel Regolamento Didattico del Corso di Studio 1 ELEMENTI DI GEOGRAFIA GENERALE E DI CARTOGRAFIA ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

OBIETTIVI

FORMATIVI Conoscenza della evoluzione storica della geografia e della cartografia. Partendo dalle origini della terra si vuole seguire nel tempo la sua evoluzione naturale e poi le trasformazioni avvenute ad opera dell' Uomo. Indispensabile la conoscenza e l'utilizzo della cartografia, da quella tradizionale ai sistemi più attuali.

NUMERO LEZIONI N. 12 LEZIONI 2 Introduzione allo studio della Geografia Economica , Storia della Geografia e

Geografia Storica. 2 Geografia Generale: Forze esogene 2 Geografia Generale: Forze endogene 2 Contenuti e principi della Geografia Economica 2 Storia della cartografia 2 Cartografia attuale

TESTI CONSIGLIATI

Appunti delle lezioni della Prof. Rosa Tea Amato

OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO Riportati nel Regolamento Didattico del Corso di Studio 2 LA POPOLAZIONE TERRESTRE ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

OBIETTIVI FORMATIVI

Si vuole approfondire lo studio geo-economico dai primi insediamenti umani alle megalopoli. In particolare l'evoluzione dei comuni della Sicilia analizzando i Censimenti Demografici e poi alcuni Paesi dell'Oriente Estremo dove lo sviluppo demografico ed economico offre interessanti riflessioni di carattere geo-economico e sociale.

NUMERO LEZIONI N. 24 LEZIONI 6 La popolazione terrestre 4 Formazione e sviluppo dei centri urbani 4 Energie alternative in Francia e in Cina 2 Popolazione e Territorio in Sicilia e nei Comuni Costieri 2 Popolazione e Territorio in Sicilia e nei Comuni Interni 2 Popolazione e Territorio in Usa 2 Popolazione e Territorio in Cina 2 Conclusione e riepilogo delle lezioni

TESTI R.T. Amato - Temi di Geografia Economica – vol. I Nuova

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CONSIGLIATI edizione Palermo, Libreria Dante, 1999. R.T. Amato - Temi di Geografia Economica – vol. II

Palermo, Libreria Dante, 2007.

C. Liberti- U.S.A. Popolazione, Società e Territorio- Facoltà di Economia – SEAF, 2011 - Università di Palermo. R.T. Amato – C. Liberti: Popolazione, Società e Territorio in Cina Annali Facoltà di Economia – 2008,Università di Palermo. R.T. Amato- A. Genova_-Energie alternative in Francia- Facoltà di Economia – SEAF, 2011 - Università di Palermo. R.T. Amato- Energie alternative in Cina- Facoltà di Economia – SEAF, 2011 - Università di Palermo.

OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO

Riportati nel Regolamento Didattico del Corso di Studio 3 LO SVILUPPO ECONOMICO E LA GEOGRAFIA ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

OBIETTIVI

FORMATIVI Lo sviluppo economico è fortemente legato all' ambiente geografico, da qui la necessità di conoscere la geografia dei luoghi per una programmazione economica di sviluppo dove l'acqua e i trasporti sono determinanti. Conoscenza delle Organizzazioni Internazionali.

NUMERO LEZIONI N. 12 LEZIONI 4 Geografia e sviluppo economico 2 Trasporti nel Nord del Mondo 2 Trasporti nel Sud del Mondo 2 Acqua 2 Organizzazioni Internazionali

TESTI CONSIGLIATI

G. Corna Pellegrini - La terra degli uomini – Carocci, Roma. 2002 AA.VV. - Elementi di Geografia Economica e Politica - Carocci, Roma, 2003. R.T. Amato – L'acqua, l'inizio di tutte le cose – Facoltà di Economia- Dipartimento SEAF, - Università di Palermo, 2006.

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA (o LAUREA MAGISTRALE)

Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale

INSEGNAMENTO Economia Pubblica TIPO DI ATTIVITÀ Base AMBITO DISCIPLINARE Istituzioni di Economia e Politica Economica CODICE INSEGNAMENTO 06318 ARTICOLAZIONE IN MODULI NO NUMERO MODULI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI SECS/P03 DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1)

Paolo Li Donni Ricercatore non confermato Università di Palermo

CFU 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

102

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

48

PROPEDEUTICITÀ Elementi di Economia ANNO DI CORSO III SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

Aula III e Aula NAI

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali, Esercitazioni in aula MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Scritta

TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Secondo semestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Lunedì 15:00 – 17:00 Martedì 09:00 – 11:00

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Lunedì – 11:00 – 15:00 Martedì – Mercoledì 14:00 – 17:00

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Acquisizione degli strumenti essenziali per l’analisi dell’attività pubblica nel mercato. Sviluppo della capacità di utilizzare gli strumenti dell’analisi economica positiva per analizzare gli effetti dei fallimenti del mercato. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di riconoscere i potenziali effetti (costi-benefici) delle politiche pubbliche sul mercato. Autonomia di giudizio Essere in grado di valutare ed elaborare criticamente gli ambiti rilevanti per l’intervento pubblico nell’economica di un Paese. Abilità comunicative Essere in grado di esporre i risultati ottenuti attraverso l’analisi economica e di evidenziare le ricadute socioeconomiche degli interventi di spesa. Capacità d’apprendimento Capacità di valutare criticamente, utilizzando le conoscenze acquisite nel corso, sia gli studi di

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settore specialistici che gli eventi economici attuali. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO Il corso intende sviluppare le conoscenze e le competenze utili e necessarie alle attività professionali di persone coinvolte nello sviluppo locale di comunità, istituzioni e territori. In particolare il corso si concentra sulle principali politiche, strumenti e risorse che le istituzioni nazionali e locali possono utilizzare per raggiungere determinati obiettivi socialmente rilevanti. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare gli elementi teorici e le conoscenze di base per un’analisi del ruolo allocativo, redistributivo e di stabilizzazione del settore pubblico, offrendo l’analisi degli strumenti necessari alle attività professionali per la comprensione del ruolo del settore pubblico e più in generale del contesto economico delle moderne economie di mercato. Lo studente che apprende la struttura delle principali istituzioni pubbliche e i metodi di analisi impartiti dovrebbe quindi essere in grado di conoscere i principali aspetti economici dell’intervento pubblico in economia, attraverso la manovra della spesa e delle entrate tributarie, nonché di analizzarne i principali effetti economici in termini di benessere.

MODULO DENOMINAZIONE DEL MODULO ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

Gli strumenti per lo studio dell’attività finanziaria pubblica. Analisi della spesa pubblica: (Beni pubblici, Esternalità, Monopolio Naturale) La teoria delle scelte collettive. La redistribuzione del reddito: aspetti teorici La spesa per lo stato sociale: sanità, pensioni ed istruzione Analisi della teoria dell’imposta

ESERCITAZIONI La teoria delle scelte collettive; gli strumenti dell’analisi positiva: economia

del benessere; la redistribuzione del reddito. Analisi degli effetti delle imposte sulle scelte individuali; efficienza delle

imposte; il sistema fiscale italiano in pratica: imposte sui redditi delle persone fisiche e su quelle giuridiche, imposte sui consumi.

Analisi della spesa pubblica: Beni pubblici, Esternalità, Monopolio Naturale, Sistema Pensionistico e Sistema Sanitario

TESTI

CONSIGLIATI Harvey S. Rosen: Scienza delle finanze, Seconda Edizione, McGraw-Hill, 2007

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA Sviluppo Economico e Cooperazione

Internazionale INSEGNAMENTO Statistica Sociale e Demografia (C.I.) TIPO DI ATTIVITÀ Caratterizzante AMBITO DISCIPLINARE 50208 - (B) discipline antropologiche CODICE INSEGNAMENTO 14152 ARTICOLAZIONE IN MODULI sì NUMERO MODULI 2 SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI SECS-S/05 e SECS-S/04 (13/D3) DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1-Statistica sociale)

Nome: Daria Mendola Qualifica: Ricercatore in SECS-S/05 Università degli Studi di Palermo

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 2-Demografia)

Nome: Eugenio Greco Qualifica: Professore Associato in SECS-S/04 Università degli Studi di Palermo

CFU 12 (6+6) NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

192

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

108 (60+48)

PROPEDEUTICITÀ Statistica ANNO DI CORSO III SEDE Facoltà di Economia (edificio 13) ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Terzo quadrimestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Come da calendario che stabilirà la Facoltà

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Prof.ssa Mendola: Lunedì ore 15-17 presso il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Finanziarie,Università degli studi di Palermo, Viale delle Scienze, ed. 13, piano 2 Prof. Greco: Mercoledì 10-12 e Giovedì 10-12 presso il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Finanziarie, Università degli studi di Palermo, Viale delle Scienze, ed. 13, piano 2

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RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Modulo 1 : Statistica Sociale Conoscenza e capacità di comprensione

Acquisizione delle principali metodologie per la misurazione e la costruzione del dato nelle scienze sociali, con particolare attenzione alla costruzione di strumenti di misura ad hoc, al trattamento di variabili qualitative, alla misurazione di variabili latenti, alla verifica della validità e attendibilità degli strumenti di misura, alla progettazione di un disegno di indagine nelle scienze sociali.

Capacità di applicare conoscenza e comprensione Ci si aspetta che gli studenti siano in grado di utilizzare efficacemente le tecniche della statistica sociale apprese durante il corso all’interno di tutte le attività connesse ai profili professionali di interesse. Inoltre gli studenti dovranno possedere alla fine del corso le competenze adeguate per risolvere i problemi specifici del proprio campo di attività che necessitino della strumentazione statistica acquisita.

Autonomia di giudizio La natura ed i contenuti del corso sono finalizzati al raggiungimento di questo obiettivo: la fase della costruzione del dato nelle scienze sociali, che risulta antecedente alla sua mera raccolta, è origine di diverse criticità che condizionano le successive fasi di raccolta ed elaborazione. La stessa interpretazione dei risultati della ricerca è condizionata da questi elementi. Tutte le fasi del percorso di ricerca sono analizzate all’interno del corso, per consentire allo studente l’acquisizione di competenze che gli permettano di selezionare criticamente, tra i diversi strumenti proposti, quelli più adeguati alla natura del fenomeno oggetto di studio, esprimendo così giudizi autonomi e con la consapevolezza dei risvolti sociali e scientifici delle operazioni intraprese.

Abilità comunicative Gli studenti dovranno essere in grado di comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni progettando indagini statistiche finalizzate agli obiettivi conoscitivi prefissi, costruendo questionari ad hoc, attuando procedure di validazione degli strumenti stessi. Per far questo dovranno acquisire gli elementi essenziali del linguaggio specifico della statistica sociale e la capacità di commentare le informazioni raccolte e/o costruite e redigere sintetici rapporti di ricerca.

Capacità d’apprendimento Gli studenti dovranno al termine del corso avere acquisito le capacità di apprendimento che sono loro necessarie per intraprendere studi successivi con un alto grado di autonomia.

Modulo 2 : Demografia Conoscenza e capacità di comprensione Comprensione di studi a livello universitario caratterizzato da libri di testo avanzati d’avanguardia inclusi nel proprio ambito di studi. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di raccogliere i dati e interpretarli in modo da dimostrare la comprensione su temi sociali e scientifici che dimostrano la capacità di apprendimento per potere intraprendere studi successivi

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Autonomia di giudizio Essere in grado di valutare autonomamente i risultati degli studi demografici per potere fare una ricerca sui problemi reali attuali. Abilità comunicative Capacità di esporre i risultati anche ad un pubblico poco esperto del problema. Capacità d’apprendimento Capacità di aggiornamento con la consultazione delle pubblicazioni scientifiche del settore demografico e utilizzo delle conoscenze acquisite durante il corso delle lezioni. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO MODULO 1 Statistica sociale ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

8

L’oggetto della ricerca sociale Le fasi della ricerca sociale La costruzione del dato nelle scienze sociali

- Scale di misura (nominale, ordinale, intervalli e rapporti) - Scale di atteggiamento (scale per somma, scala Thurstone, Likert, scala Guttmann)

- Scale grafiche e verbali (termometri, differenziale semantico, face scale, …)

4 Tipologie di indagine nelle Scienze sociali: - studi sezionali e longitudinali - studi per osservazione o per esperimento

- studi campionari e censuari

4 Le principali fonti statistiche per le indagini sociali (in particolare: l’indagine Multiscopo dell’Istat, l’Eurobarometro, le indagini italiane sui migranti, i panel europei sulle famiglie)

10 Tecniche di Campionamento probabilistico e non probabilistico (in particolare campionamenti in assenza di liste esaustive: campionamento per centri, campionamento a valanga, per quote)

18

Analisi dei dati categoriali: Variabili qualitative sconnesse e variabili qualitative ordinali; le principali misure di associazione; confronto tra graduatorie; coefficiente tau di Kendall; indici lambda e gamma di Goodman e Kruskal; coefficiente di correlazione generalizzato; trattamento dei ties; correlazione fra m graduatorie

4 Confronto fra proporzioni in tabelle 2x2, rischio relativo, quota, rapporto di quote

TESTI CONSIGLIATI

Delvecchio F. (1995) Scale di misura e Indicatori Sociali, Cacucci editore [capitoli I e II] + Corbetta P. (2003) La ricerca sociale: metodologia e tecniche, volume II, Il Mulino [capitoli III, IV, V] + Istat: note metodologiche sulle indagini (da scaricare da www.istat.it ) + Dispense di Statistica sociale fornite dalla docente

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MODULO 2 DEMOGRAFIA ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

3 Origine formazione ed evoluzione della demografia 4 I censimenti demografici nell’era antica e moderna e relativi errori dei

censimenti 2 Le rilevazioni demografiche italiane ed internazionali 3 Indagini speciali (Indagine multiscopo dell’Istat) Comuni urbani, semi-

urbani,semi-rurali, rurali 2 I documenti non ufficiali 4 Caratteristiche strutturali della popolazione. La piramide dell’età 3 La misura degli incrementi della popolazione 3 Paesi in via di sviluppo e la qualità dei dati 4 La tavola di mortalità e sue applicazioni 3 Il problema della natalità e della fecondità 3 Il problema dei decessi e sua evoluzione 3 Il movimento sociale della popolazione: i matrimoni e sue modificazioni

nell’era moderna 4 Le previsione demografiche. Considerazioni e applicazioni 4 Il fenomeno migratorio moderno

15 ESERCITAZIONI

TESTI CONSIGLIATI

Un testo a scelta dello studente tra i seguenti: LIVI BACCI M. (2005). Introduzione alla demografia. Loescher Editore. Torino DI COMITE L. – CHIASSINO G. (2001). Elementi di demografia. Cacucci Editore. Bari NATALE M. (2000). Demografia. Cacucci Editore. Bari. BLANGIARDO G.C. (1987). Lezioni di demografia. Ed. Il Mulino. Bologna. SOMOGYI S. (1979). Introduzione alla demografia. Palermo.

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA (o LAUREA MAGISTRALE)

Sviluppo economico e cooperazione internazionale

INSEGNAMENTO SISTEMI GIURIDICI EUROPEI C.I. -Modulo di Diritto privato dell’Unione Europea

TIPO DI ATTIVITÀ Affini o integrative AMBITO DISCIPLINARE Giuridico CODICE INSEGNAMENTO 15928 ARTICOLAZIONE IN MODULI SI NUMERO MODULI 2 SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI IUS/02 DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1-Sistemi giuridici europei e comparati)

Antonello Miranda Professore ordinario Università di Palermo

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 2-Diritto privato dell’Unione Europea)

Alessandra Pera Ricercatore non confermato Università di Palermo

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 3)

CFU 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

102

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

48

PROPEDEUTICITÀ Nessuna ANNO DI CORSO SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

Facoltà di Economia

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali Esercitazioni in aula

MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale

TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Terzo quadrimestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

V Calendario

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Martedì e Giovedì 13-14

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Acquisizione degli strumenti avanzati per l’analisi e lo studio delle fonti e degli istituti giuridici di matrice comunitaria. Capacità di utilizzare il linguaggio tecnico specifico proprio di questa area del diritto. Acquisizione di una nuova sensibilità in ordine ai fenomeni di evoluzione del diritto europeo, segnata dalla produzione di regole uniformi per tutti i Paesi comunitari e capaci di modificare solidi principi nazionali, di smentire prassi giudiziarie affermate e di introdurre regole sconosciute a molti degli Stati membri dell’Unione.

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Conoscenza e capacità di comprensione Capacità di conoscere e comprendere il ruolo delle diverse Istituzioni Comunitarie, i rapporti tra Stati membri ed Unione Europea e la circolazione dei modelli giuridici da un livello normativo nazionale ad uno transnazionale e viceversa. L’approccio metodologico sarà di tipo multidisciplinare, al fine di acquisire conoscenze giuridiche anche su alcune delle materie e politiche, in cui l’intervento comunitario ha inciso sensibilmente sul tessuto normativo degli Stati membri, ripercorrendo le tecniche e modalità di produzione delle nuove norme uniformi, approfondendo ci concetti di circolazione dei modelli giuridici, comunitarizzazione dei diritti nazionali. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di ricercare ed analizzare le fonti del diritto comunitario, di esaminare casi concreti, attraverso lo studio di sentenze della Corte di Giustizia e la simulazione di casi in materie controverse; individuazione delle possibili differenti strategie di intervento normativo e del diverso impatto sui sistemi giuridici destinatari dell’intervento, attraverso lo studio di provvedimenti legislativi specifici in materia di tutela della concorrenza, dei consumatori etc…. Autonomia di giudizio Essere in grado di valutare le implicazioni ed i risultati dello studio svolto, attraverso la rielaborazione e l’interpretazione dei dati raccolti durante il corso. Capacità di comprendere e valutare le implicazioni di carattere politico ed economico collegate al dato strettamente giuridico. Ciò avverrà attraverso la lettura di pubblicazioni specializzate, simulazioni di ruolo, partecipazione a seminari di approfondimento critico. Abilità comunicative Abilità relazionali e di sviluppo delle tecniche di esegesi ed esposizione delle fonti del diritto che regolano gli istituti analizzati, a livello nazionale, sovranazionale ed in altri sistemi giuridici che verranno analizzati. Capacità d’apprendimento Capacità di aggiornamento con la consultazione delle pubblicazioni scientifiche specialistiche proprie del settore. Capacità di seguire, utilizzando le conoscenze acquisite nel corso, sia master di secondo livello, sia corsi di approfondimento e specializzazione. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO Il corso di lezioni si propone di fornire avanzate conoscenze e competenze su come ed in quale misura l’Unione Europea riesca ad uniformare i diritti nazionali e, in particolare, ad influire sull’attuale evoluzione dell’ordinamento giuridico italiano. L’obiettivo è la trattazione unitaria di diverse problematiche legate all’armonizzazione dei diritti degli Stati membri, evidenziandone pregi e qualità ma anche difetti ed incongruenze. Il corso sarà idealmente diviso in due parti: nella prima verranno illustrati i meccanismi e le modalità dell’attività di armonizzazione svolta a livello comunitario; nella seconda parte verrà esaminato, più in concreto, l’apporto dato dal diritto comunitario al diritto italiano, attraverso una rassegna delle norme di diritto privato italiano che discendono direttamente dall’attività di armonizzazione, confrontando le soluzioni interne con le norme comunitarie da cui derivano ed analizzando i motivi, non sempre esplicitati, delle scelte comunitarie MODULO DENOMINAZIONE DEL MODULO ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

3

Il diritto privato comunitario e l’attività di armonizzazione, uniformazione e unificazione

3 La trasposizione dei concetti, i problemi di lingua, termini vecchi per concetti nuovi, tassonomia e classificazioni dogmatiche

3 Le fonti del diritto comunitario, il principio di sussidiarietà, il Trattato, i regolamenti, le direttive, le decisioni, le raccomandazioni ed i pareri

3 Rapporti tra diritto interno e diritto comunitario, la giurisprudenza della Corte di Giustizia e della Corte Costituzionale italiana

3 La circolazione delle regole e dei modelli: creazione, imitazione, recezione. Circolazione sul formante legale, circolazione sul formante giurisprudenziale. Modelli

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di compromesso e competizione tra modelli. 3 La rinascita del diritto comune europeo. Ius Commune. Lex Mercatoria.

Prospettive di unificazione. 3 Il diritto delle società 3 La tutela del consumatore ed il diritto dei contratti 3

La responsabilità del produttore 3 Attività assicurativa e tutela del contraente debole 3 Attività creditizia e tutela di risparmiatori ed investitori 3 La disciplina della concorrenza 2 La tutela della proprietà industriale ed intellettuale 10 Simulazioni e casi pratici

TESTI CONSIGLIATI

Benacchio G., Diritto Privato dell’Unione Europea. Fonti, modelli e regole, CEDAM, 2010.

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FACOLTÀ ECONOMIA ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA SVILUPPO ECONOMICO E

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE INSEGNAMENTO FONDAMENTI DI MATEMATICA ED

ELEMENTI DI INFORMATICA TIPO DI ATTIVITÀ

AFFINE

AMBITO DISCIPLINARE

L-37-SCIENZE SOCIALI PER LA COOPERAZIONE, LO SVILUPPO E LA PACE

CODICE INSEGNAMENTO 14126 ARTICOLAZIONE IN MODULI No NUMERO MODULI 1 SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI SECS-S/06 DOCENTE RESPONSABILE

DAVIDE PROVENZANO RICERCATORE UNIVERSITA’ DI PALERMO

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 2)

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 3)

CFU 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

90

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

60

PROPEDEUTICITÀ NESSUNA ANNO DI CORSO PRIMO SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

FACOLTA’ DI ECONOMIA – EDIFICIO 19, Viale delle Scienze, Palermo

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA LEZIONI FRONTALI, ESERCITAZIONI IN AULA, ESERCITAZIONI IN LABORATORIO

MODALITÀ DI FREQUENZA FACOLTATIVA

METODI DI VALUTAZIONE PROVA SCRITTA, PROVA ORALE TIPO DI VALUTAZIONE VOTO IN TRENTESIMI PERIODO DELLE LEZIONI PRIMO QUADRIMESTRE CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

LUNEDI’ 11-13, GIOVEDI’ 10-12, VENERDI’ 08-10

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

MERCOLEDI’ 10-12

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Il corso di fondamenti di matematica e di elementi di informatica si propone di fornire allo studente la conoscenza degli strumenti, sia matematici che informatici, per poter formalizzare, analizzare,

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risolvere, commentare e presentare un problema di natura economica. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Lo studente acquisirà la capacità di riconoscere lo strumento matematico idoneo alla formalizzazione ed alla risoluzione di un problema reale. Autonomia di giudizio Al termine del corso d’insegnamento, lo studente sarà in grado di valutare e analizzare il processo logico-deduttivo di un modello matematico nonché di valutare criticamente i risultati delle analisi condotte. Abilità comunicative Lo studente acquisirà la capacità di esporre i risultati delle analisi condotte nel rispetto del formalismo matematico e attraverso l’uso dei software più idonei. Capacità d’apprendimento Gli strumenti di base oggetto del corso d’insegnamento permetteranno allo studente di affrontare strumenti più evoluti in maniera indipendente. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO 1 Il modulo di fondamenti di matematica si propone di fornire allo studente un'introduzione agli strumenti, ai concetti e ai metodi matematici necessari per un'efficace comprensione dei più importanti modelli economici, sia di natura teorica che empirica. MODULO FONDAMENTI DI MATEMATICA ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

2 Teoria elementare degli insiemi 2 Relazioni 2 Funzioni reali di una variabile reale 2 Topologia naturale di R 5 Limiti di funzioni. Funzioni continue 4 Derivata di funzione reale di una variabile reale 3 Elementi di calcolo combinatorio 5 Matrici 3 Sistemi di equazioni lineari 4 Integrali 4 Funzioni di due o più variabili ESERCITAZIONI

12 Esercitazioni su tutti gli argomenti oggetto delle lezioni frontali

LABORATORIO 0

TESTI CONSIGLIATI

Boieri P.- Chili G. Precorso di matematica

Ed. Zanichelli

Malafarina Giovanni Matematica per i

McGraw-Hill (III edizione)

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precorsi

Stoka M. - Santoro G. Esercizi e complementi di matematica per i precorsi universitari

Ed. Cedam

Avondo-Bodino G. - Guerraggio A.

Lezioni di Matematica Generale

Ed. Giappichelli

Bertocchi M., Stefani S., Zambruno G.

Matematica per l'Economia e la Finanza

Ed. McGraw-Hill (1992)

Di Bari – Vetro Analisi Matematica: teoria ed esercizi

Ed. Libreria Dante

Chiang A. Introduzione all'Economia Matematica

Ed. Bollati Boringhieri (1990)

OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO 2 Il modulo di informatica è finalizzato all’acquisizione della conoscenza di base dei sistemi utilizzabili per la produzione di grafici e per la soluzione dei più comuni problemi di analisi quantitativa. MODULO ELEMENTI DI INFORMATICA ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

0

ESERCITAZIONI 0

LABORATORIO 6 Applicazioni pratiche di Excel 6 Soluzione assistita dal computer dei problemi di analisi oggetto di studio nel

primo modulo.

TESTI CONSIGLIATI

D. Sciuto, G. Buonanno, W. Fornaciari, L. Mari

Introduzione ai sistemi informatici (terza edizione)

McGraw-Hill, (2002)

a cura di Franco Boccalini

La Guida di McGraw-Hill alla Patente Europea del Computer.

McGraw-Hill (2003)

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA Sviluppo Economico e Cooperazione

Internazionale – Classe L37 INSEGNAMENTO Scienza politica ed elementi di progettazione

per lo sviluppo. Modulo: Elementi di progettazione per lo sviluppo.

TIPO DI ATTIVITÀ AMBITO DISCIPLINARE Scienze politiche e sociali. CODICE INSEGNAMENTO ARTICOLAZIONE IN MODULI SI NUMERO MODULI 2 SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI SPS/04 DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1)

Salvatore Vaccaro Professore Ordinario Università di Palermo

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 2)

Sergio Cipolla Contratto

CFU 5 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

125

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

40

PROPEDEUTICITÀ Nessuna ANNO DI CORSO Secondo SEDE Aula 5 e Aula Informatica Economia ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Primo quadrimestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

Lunedì 09-11, Mercoledì 14-17.

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Giovedì, ore 11-13 c/o CISS, via Marconi 2/a, Palermo

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Conoscenza e capacità di comprensione Acquisizione delle conoscenze di base per orientarsi all’interno delle attuali politiche di aiuto allo sviluppo e dei principali strumenti d’intervento e finanziamento in quest’ambito. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di progettare interventi di cooperazione internazionale sulla base delle modalità previste dalla Commissione Europea (EuropeAid) e dai principali donatori internazionali; aspetti salienti della gestione dei progetti di cooperazione internazionale. Capacità di riconoscere e affrontare con spirito originale le problematiche che emergono dall’analisi del contesto territoriale sia a livello locale che internazionale nell’ambito degli interventi di sviluppo. Autonomia di giudizio Essere in grado di valutare le implicazioni degli strumenti d’intervento disponibili nell’ambito della cooperazione internazionale.

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Abilità comunicative Capacità di utilizzare il linguaggio specifico proprio di questo settore e di esporre problematiche e risultati degli interventi di cooperazione allo sviluppo anche ad un pubblico non esperto. Capacità d’apprendimento Capacità di aggiornamento costante sulle politiche e strumenti della cooperazione internazionale mediante ricerca e consultazione delle pubblicazioni cartacee e WEB proprie del settore. Capacità di seguire, utilizzando le conoscenze acquisite nel corso, sia master di secondo livello, sia corsi d’approfondimento sia seminari specialistici nel settore della cooperazione internazionale. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO 2 “ELEMENTI DI PROGETTAZIONE PER LO SVIL UPPO.” Obiettivo del modulo è approfondire le tematiche che ruotano intorno al concetto di progettazione internazionale allo sviluppo, introducendo lo studente alla conoscenza dei principali attori e strumenti utilizzati in quest’ambito. Saranno studiati in particolare le politiche e i ruoli rispettivi dei principali donatori internazionali, quali Agenzie delle Nazioni Unite, Unione Europea e Stati nazionali, le linee guida dei loro interventi (Obiettivi del Millennio) e gli strumenti da loro impiegati, sia sotto il profilo delle linee d’intervento (strumenti europei di cooperazione, programmazione 2007/2013) che della differente forma che assumono gli aiuti allo sviluppo (interventi a dono, a credito, programmi bilaterali, multilaterali, ecc.). Saranno anche forniti gli elementi fondamentali per la concreta progettazione d’interventi di sviluppo, partendo dal Ciclo del Progetto ed esaminandone in dettaglio le differenti fasi, dall’analisi del contesto al concetto di sostenibilità. ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

2 Introduzione generale sul perché della cooperazione e la sua legittimazione (Conferenze del Cairo, di Pechino e di Copenaghen).

2 Breve analisi dell’evoluzione del concetto di sviluppo, l’Indicatore di Sviluppo Umano (ISU). 5 Gli attori internazionali della cooperazione: il sistema delle Nazioni Unite (UNDP, UNICEF,

FAO, IFAD, UNRWA, UNHCR, UNESCO, ecc.) e il suo meccanismo di funzionamento. 4 Gli obiettivi del millennio. 2 Il ruolo delle grandi organizzazioni finanziarie internazionali (Banca Mondiale, Fondo

Monetario Internazionale le politiche di raggiustamento strutturale, ecc.). 8 La cooperazione Europea (EuropeAid) la Convenzione di Lomé e gli strumenti europei di

cooperazione. 2 Lo strumento di allargamento (IPA) e lo strumento di vicinato (ENPI). 2 Lo strumento di cooperazione (DCI). 1 Gli altri strumenti. 2 La cooperazione italiana e le altre cooperazioni nazionali (USA, Spagna, Francia, ecc.); la

cooperazione non governativa. 2 Le varie forme della cooperazione: programmi bilaterali, multilaterali e multibilaterali;

sistemi di finanziamento; interventi a dono e a credito; progetti e programmi; cooperazione centralizzata e decentrata.

2 Programma e progetto. Il concetto di ciclo del progetto e i modelli utilizzati. 2 Tecniche di progettazione: analisi territoriale e analisi dei bisogni. Le metodologie

partecipative nella progettazione. 2 Stakeholders e attori di un progetto; il concetto di sostenibilità e la valutazione degli

interventi. 2 Gli schemi e le procedure più comunemente utilizzati (call for proposal; concept note, ecc.).

TESTI

CONSIGLIATI “La Cooperazione internazionale allo sviluppo” – F. Bonaglia/V. de Luca. Edizioni Il Mulino – Collana Farsi un’idea. “La Cooperazione allo sviluppo internazionale” – Maggie Black. Carocci Editore. “RAPPORTO UNDP 2003 SULLO SVILUPPO UMANO: Le azioni politiche contro la povertà”(pag. 19/189). Rosemberg & Sellier.

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FACOLTÀ Economia ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA (o LAUREA MAGISTRALE)

Sviluppo economico e cooperazione internazionale

INSEGNAMENTO SISTEMI GIURIDICI EUROPEI C.I. -Modulo di Diritto privato dell’Unione Europea

TIPO DI ATTIVITÀ Affini o integrative AMBITO DISCIPLINARE Giuridico CODICE INSEGNAMENTO 15928 ARTICOLAZIONE IN MODULI SI NUMERO MODULI 2 SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI IUS/02 DOCENTE RESPONSABILE (MODULO 1-Sistemi giuridici europei e comparati)

Antonello Miranda Professore ordinario Università di Palermo

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 2-Diritto privato dell’Unione Europea)

Alessandra Pera Ricercatore non confermato Università di Palermo

DOCENTE COINVOLTO (MODULO 3)

CFU 6 NUMERO DI ORE RISERVATE ALLO STUDIO PERSONALE

102

NUMERO DI ORE RISERVATE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ASSISTITE

48 (modificare il dettaglio ore)

PROPEDEUTICITÀ Nessuna, Elencare propedeuticità ANNO DI CORSO SEDE DI SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI

Facoltà di Economia

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Lezioni frontali Esercitazioni in aula

MODALITÀ DI FREQUENZA Facoltativa METODI DI VALUTAZIONE Prova Orale

TIPO DI VALUTAZIONE Voto in trentesimi PERIODO DELLE LEZIONI Terzo quadrimestre CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

V Calendario

ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI

Martedì e Giovedì 13-14

RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI Acquisizione degli strumenti avanzati per l’analisi e lo studio delle fonti e degli istituti giuridici di matrice comunitaria. Capacità di utilizzare il linguaggio tecnico specifico proprio di questa area del diritto. Acquisizione di una nuova sensibilità in ordine ai fenomeni di evoluzione del diritto europeo, segnata dalla produzione di regole uniformi per tutti i Paesi comunitari e capaci di

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modificare solidi principi nazionali, di smentire prassi giudiziarie affermate e di introdurre regole sconosciute a molti degli Stati membri dell’Unione. Conoscenza e capacità di comprensione Capacità di conoscere e comprendere il ruolo delle diverse Istituzioni Comunitarie, i rapporti tra Stati membri ed Unione Europea e la circolazione dei modelli giuridici da un livello normativo nazionale ad uno transnazionale e viceversa. L’approccio metodologico sarà di tipo multidisciplinare, al fine di acquisire conoscenze giuridiche anche su alcune delle materie e politiche, in cui l’intervento comunitario ha inciso sensibilmente sul tessuto normativo degli Stati membri, ripercorrendo le tecniche e modalità di produzione delle nuove norme uniformi, approfondendo ci concetti di circolazione dei modelli giuridici, comunitarizzazione dei diritti nazionali. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Capacità di ricercare ed analizzare le fonti del diritto comunitario, di esaminare casi concreti, attraverso lo studio di sentenze della Corte di Giustizia e la simulazione di casi in materie controverse; individuazione delle possibili differenti strategie di intervento normativo e del diverso impatto sui sistemi giuridici destinatari dell’intervento, attraverso lo studio di provvedimenti legislativi specifici in materia di tutela della concorrenza, dei consumatori etc…. Autonomia di giudizio Essere in grado di valutare le implicazioni ed i risultati dello studio svolto, attraverso la rielaborazione e l’interpretazione dei dati raccolti durante il corso. Capacità di comprendere e valutare le implicazioni di carattere politico ed economico collegate al dato strettamente giuridico. Ciò avverrà attraverso la lettura di pubblicazioni specializzate, simulazioni di ruolo, partecipazione a seminari di approfondimento critico. Abilità comunicative Abilità relazionali e di sviluppo delle tecniche di esegesi ed esposizione delle fonti del diritto che regolano gli istituti analizzati, a livello nazionale, sovranazionale ed in altri sistemi giuridici che verranno analizzati. Capacità d’apprendimento Capacità di aggiornamento con la consultazione delle pubblicazioni scientifiche specialistiche proprie del settore. Capacità di seguire, utilizzando le conoscenze acquisite nel corso, sia master di secondo livello, sia corsi di approfondimento e specializzazione. OBIETTIVI FORMATIVI DEL MODULO Il corso di lezioni si propone di fornire avanzate conoscenze e competenze su come ed in quale misura l’Unione Europea riesca ad uniformare i diritti nazionali e, in particolare, ad influire sull’attuale evoluzione dell’ordinamento giuridico italiano. L’obiettivo è la trattazione unitaria di diverse problematiche legate all’armonizzazione dei diritti degli Stati membri, evidenziandone pregi e qualità ma anche difetti ed incongruenze. Il corso sarà idealmente diviso in due parti: nella prima verranno illustrati i meccanismi e le modalità dell’attività di armonizzazione svolta a livello comunitario; nella seconda parte verrà esaminato, più in concreto, l’apporto dato dal diritto comunitario al diritto italiano, attraverso una rassegna delle norme di diritto privato italiano che discendono direttamente dall’attività di armonizzazione, confrontando le soluzioni interne con le norme comunitarie da cui derivano ed analizzando i motivi, non sempre esplicitati, delle scelte comunitarie MODULO DENOMINAZIONE DEL MODULO ORE FRONTALI LEZIONI FRONTALI

3

Il diritto privato comunitario e l’attività di armonizzazione, uniformazione e unificazione

3 La trasposizione dei concetti, i problemi di lingua, termini vecchi per concetti nuovi, tassonomia e classificazioni dogmatiche

3 Le fonti del diritto comunitario, il principio di sussidiarietà, il Trattato, i regolamenti, le direttive, le decisioni, le raccomandazioni ed i pareri

3 Rapporti tra diritto interno e diritto comunitario, la giurisprudenza della Corte di

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Giustizia e della Corte Costituzionale italiana 3 La circolazione delle regole e dei modelli: creazione, imitazione, recezione.

Circolazione sul formante legale, circolazione sul formante giurisprudenziale. Modelli di compromesso e competizione tra modelli.

3 La rinascita del diritto comune europeo. Ius Commune. Lex Mercatoria. Prospettive di unificazione.

3 Il diritto delle società 3 La tutela del consumatore ed il diritto dei contratti 3

La responsabilità del produttore 3 Attività assicurativa e tutela del contraente debole 3 Attività creditizia e tutela di risparmiatori ed investitori 3 La disciplina della concorrenza 2 La tutela della proprietà industriale ed intellettuale 10 Simulazioni e casi pratici

TESTI CONSIGLIATI

Benacchio G., Diritto Privato dell’Unione Europea. Fonti, modelli e regole, CEDAM, 2010.