excel · matematiche e statistiche excel invece offre una serie di funzioni che consentono di...
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EXCEL
Indice
LEZIONE 1
Introduzione
LEZIONE 5
Formule specifiche
LEZIONE 9
Modelli con Excel
LEZIONE 13
Modelli specifici
LEZIONE 2
Formule
LEZIONE 6
Formule specifiche
LEZIONE 10
Modelli con Excel
LEZIONE 14
Modelli specifici
LEZIONE 3
Formule
LEZIONE 7
Formule specifiche
LEZIONE 11
Modelli con Excel
LEZIONE 15
Modelli specifici
LEZIONE 4
Formule specifiche
LEZIONE 8
Formule specifiche
LEZIONE 12
Modelli con Excel
LEZIONE 16
Modelli specifici
Indice
LEZIONE 11.1 A cosa serve Excel 1.1.1 Un sorprendente foglio di calcolo 1.1.2 Tabella = sintesi, chiarezza, efficienza 1.1.3 Funzioni ed elaborazioni con poca fatica 1.1.4 Un esempio: la durata media dei crediti 1.1.5 Un'introduzione al corso 1.1.6 Modellizzare con excel 1.1.7 Qualche step per giungere a creare il tuo modello
LEZIONE 22.1 Aspetti generali sulle formule 2.1.1 Cosa sono le formule?2.2 Formule: operatori, inserimento, modifica 2.2.1 Operatori ed esempi 2.2.2 Inserimento e precedenze 2.2.3 Funzioni al posto di formule 2.2.4 Inserimento di formule e funzioni 2.2.5 Per modificare una formula
LEZIONE 33.1 Formule: riferimenti, errori, suggerimenti 3.1.1 Riferimenti nelle formule 3.1.2 Riferimenti assoluti, relativi e misti 3.1.3 Quando i riferimenti sono in un altro foglio di lavoro 3.1.4 Riferimenti ancora più esterni 3.1.5 Suggerimenti 3.1.6 Suggerimenti per le formule 3.1.7 Errori
LEZIONE 44.1 Formule: somma e conteggio 4.1.1 L’importanza di sommare e contare secondo certi criteri 4.1.2 Si comincia con la somma 4.1.3 Prima ordini e poi sommi. Oppure sommi solo se. 4.1.4 Passiamo al conteggio
LEZIONE 55.1 Formule: ricerca di valori 5.1.1 Cercare l’ignoto a partire dal noto 5.1.2 Un esempio pratico in cui si utilizza la funzion “se” a scopo di ricerca 5.1.3 Con la funzione “se” si calcola l’IRPEF lorda 5.1.4 La funzione “Cerca verticale” 5.1.5 Cercare con la funzione “Confronta” 5.1.6 La funzione “Confronta” diventa argomento della funzione “Indice”
LEZIONE 66.1 Formule finanziarie: interessi, rate, piani di finanziamento 6.1.1 L’importanza delle formule finanziarie 6.1.2 Scendere a compromessi con la matematica finanziaria 6.1.3 Cominciamo a determinare l’importo della rata 6.1.4 Distinguiamo ora il debito dagli interessi 6.1.5 La funzione P.RATA(): come calcolare la quota di debito 6.1.6 Calcoliamo ora la quota di interessi 6.1.7 E per trovare il tasso? 6.1.8 Per il numero rate 6.1.9 Il piano di finanziamento
LEZIONE 77.1 Formule finanziarie: valore attuale, investimenti, ammortamento 7.1.1 Il concetto di valore attuale 7.1.2 Come calcolare il valore attuale 7.1.3 Il concetto di montante 7.1.4 Il calcolo del montante 7.1.5 Capitalizzazione semplice e composta 7.1.6 Il montante di versamenti periodici 7.1.7 Il concetto di ammortamento 7.1.8 Ammortamento a quote costanti
LEZIONE 88.1 Formule su matrici 8.1.1 Cosa sono le matrici 8.1.2 Le matrici in Excel 8.1.3 Una situazione che richiede le matrici 8.1.4 Un esempio di utilizzo di matrici 8.1.5 Prodotti matriciali 8.1.6 Come si traspone una matrice 8.1.7 Tante applicazioni del calcolo matriciale
LEZIONE 99.1 Aspetti generali sui modelli 9.1.1 Le domande del costruttore di modelli 9.1.2 Modello protetto o libero 9.1.3 La formattazione del modello 9.1.4 Modello concentrato o distribuito 9.1.5 Il sogno di un modello unico super-potente 9.1.6 Sigle, formati cella e riepilogo dati
LEZIONE 1010.1 Come strutturare un foglio di lavoro 10.1.1 La struttura 10.1.2 Realizzare la struttura sul foglio di lavoro 10.1.3 Un esempio: un modello per elaborare la busta paga 10.1.4 Le altre aree della struttura del modello 10.1.5 Riepilogo dati 10.1.6 Sovrastruttura 10.1.7 Sovrastruttura automatica
LEZIONE 1111.1 Come unire i fogli di lavoro 11.1.1 Collegare e consolidare 11.1.2 Con quali criteri scegliere le funzioni di Excel 11.1.3 Ecco la nostra scelta 11.1.4 Il problema da risolvere 11.1.5 Come procedere con la somma su diversi fogli di lavoro 11.1.6 Un piccolo modello su più fogli
LEZIONE 1212.1 Come proteggere il foglio di lavoro 12.1.1 Perchè proteggere un modello 12.1.2 Come proteggere un foglio di lavoro 12.1.3 Proteggere una cartella di lavoro 12.1.4 Controindicazioni per la protezione 12.1.5 Accorgimenti dettati dall’esperienza 12.1.6 Parametri di riferimento, copie e versioni del sw
LEZIONE 1313.1 “La parcella”: funzionamento e generalizzazione 13.1.1 Introduzione alla parcella 13.1.2 La parcella di un geometra 13.1.3 Il calcolo della parcella: dall’onorario al totale a debito del cliente 13.1.4 Il modello su Excel 13.1.5 Le cose importanti 13.1.6 Generalizzare un modello 13.1.7 Pensare in modo diverso
LEZIONE 1414.1 “Il registro di cassa”: funzionamento e generalizzazione 14.1.1 Un altro modello e un’altra generalizzazione 14.1.2 Il registro di cassa 14.1.3 Costruiamo insieme il registro di cassa 14.1.4 Una formula fondamentale e poi il collaudo 14.1.5 Spunti per perfezionare il registro di cassa 14.1.6 Un controllo automatico tramite la funzione “SE” 14.1.7 Spunti per generalizzare il registro di cassa
LEZIONE 1515.1 Il budget: funzionamento e generalizzazione 15.1.1 Verso un modello più elaborato 15.1.2 Il modello di budget e analisi scostamenti 15.1.3 Un modello costruito ad hoc per essere capito 15.1.4 Le principali formule del modello 15.1.5 Come costruire i budget settoriali 15.1.6 L’utilizzo del modello di budget 15.1.7 Come generalizzare il modello
LEZIONE 1616.1 Come fare simulazioni con Excel 16.1.1 Dove siamo giunti 16.1.2 Non solo per risolvere problemi di calcolo 16.1.3 Come superare l’imprevedibilità del futuro 16.1.4 Le analisi di scenario 16.1.5 L’esempio del budget 16.1.6 Simulazioni per verificare nuovi lavori 16.1.7 E con questo è tutto!
LEZIONE 1
Introduzione
Indice
1.1 A cosa serve Excel 1.1.1 Un sorprendente foglio di calcolo 1.1.2 Tabella = sintesi, chiarezza, efficienza 1.1.3 Funzioni ed elaborazioni con poca fatica 1.1.4 Un esempio: la durata media dei crediti 1.1.5 Un'introduzione al corso 1.1.6 Modellizzare con excel 1.1.7 Qualche step per giungere a creare il tuo modello
LEZIONE 1
Introduzione
LEZIONE 11.1 A cosa serve Excel
1.1.1 Un sorprendente foglio di calcolo
Excel è un foglio di calcolo molto versatile e potente
Molti lo utilizzano solo per redigere tabelle statiche ed incollarle poi magari su un testo word o su una presentazione powerpoint
In ogni caso, non sono molti quelli a conoscere l'esatta utilità di una tabella, anche statica
Partiamo quindi dalla tabella e poi vediamo quale valore aggiunto viene fornito da una rappresentazione tabellare dinamica
Introduzione
LEZIONE 11.1 A cosa serve Excel
1.1.2 Tabella = sintesi, chiarezza, efficienza
Innanzitutto una tabella, in generale, supera sempre il testo da cui è stata elaborata
Infatti una tabella è innanzitutto uno strumento di sintesi: tanti dati e tante parole riassunte in righe e colonne, ciascuna delle quali è precisamente identificata
Oltre alla sintesi, la tabella consente anche di ottenere chiarezza e fornisce diverse possibilità per esporre i dati o incrociarli fra loro
Così, molti aspetti che non risultano chiari da un testo, diventano evidenti in una tabella: questa, in una parola, è efficienza
Introduzione
LEZIONE 11.1 A cosa serve Excel
1.1.3 Funzioni ed elaborazioni con poca fatica
Quindi una tabella è già un mezzo per rappresentare sinteticamente dei dati e consente un maggior livello di comprensione di un determinato fenomeno
Ma su una tabella si possono fare anche una serie di elaborazioni, che con carta, penna e calcolatrice sarebbero piuttosto impegnative, soprattutto perché occorrerebbe avere delle ottime competenze matematiche e statistiche
Excel invece offre una serie di funzioni che consentono di effettuare utili elaborazioni: basta almeno saper interpretare i risultati
Introduzione
LEZIONE 11.1 A cosa serve Excel
1.1.4 Un esempio: la durata media dei crediti
Facciamo un esempio: hai un elenco dei tuoi clienti. Alcuni di loro ti devono saldare delle fatture. Le fatture hanno importi diversi e i ritardi di pagamento possono essere differenti: ad es. il cliente A ha un ritardo di 3 mesi rispetto alla scadenza, il cliente B magari solo di un mese
Ecco, stiamo parlando dei tuoi crediti e sarebbe utile monitorare la durata media, per capire se si sta allungando oppure accorciando. La durata media dei crediti può essere calcolata come media delle dilazioni pesate per gli importi. Magari a mano non sapresti farlo, ma con Excel è molto semplice. Lui calcola, tu interpreti il risultato. E, se lavori come libero professionista, sai di cosa sto parlando
Introduzione
LEZIONE 11.1 A cosa serve Excel
1.1.5 Un’introduzione al corso
Di funzioni ed elaborazioni Excel ne offre davvero moltissime, non c'è che l'imbarazzo della scelta
Tratterò in questo corso alcun formule e funzioni di base e poi anche formule più specifiche, che consentono di elaborare ad esempio investimenti, finanziamenti, ammortamenti
Ogni lezione sarà seguita da un test. Sono previste anche alcune esercitazioni ed un test finale
Ma il valore aggiunto di questo corso è rappresentato soprattutto da una competenza che acquisirete al termine: creare modelli con Excel
Introduzione
LEZIONE 11.1 A cosa serve Excel
1.1.6 Modellizzare con Excel
Sì perché ... saper modellizzare con Excel significa creare un programma che lavorerà per te, anzi al tuo posto
Si tratta infatti di una sorta di automatismo, che però funziona in base alle regole che tu stesso hai stabilito
E le regole possono essere svariate, le possibilità sono quindi molto ampie
Si parte da una tua esigenza; si spende un po' di tempo per costruire il modello, ma ne vale sicuramente la pena!
Introduzione
LEZIONE 11.1 A cosa serve Excel
1.1.7 Qualche step per giungere a creare il tuo modello
Per cominciare a realizzare dei modelli vedremo innanzitutto alcuni aspetti generali, poi come si struttura un foglio di lavoro e come si uniscono vari fogli
Passeremo poi alla seconda fase: quella dei modelli specifici
Si tratta infatti di lavorare con modelli che possono essere utili per i liberi professionisti
Alla fine del corso ti verrà certamente voglia di costruire i tuoi modelli personalizzati. Avrai dei modelli alle tue dipendenze ...
Introduzione
LEZIONE 2
Formule
Indice
2.1 Aspetti generali sulle formule 2.1.1 Cosa sono le formule?2.2 Formule: operatori, inserimento, modifica 2.2.1 Operatori ed esempi 2.2.2 Inserimento e precedenze 2.2.3 Funzioni al posto di formule 2.2.4 Inserimento di formule e funzioni 2.2.5 Per modificare una formula
LEZIONE 2
Formule
2.1 Aspetti generali sulle formule
2.1.1 Cosa sono le formule?
In un foglio di lavoro di Excel, le formule consentono di usare i dati disponibili per fare calcoli ed ottenere risultati
Se i dati di origine vengono modificati, le formule ricalcolano i nuovi risultati senza richiederci alcun tipo di intervento
Se la formula viene inserita nella cella di riga 1 e colonna A, il risultato si leggerà nella cella 1-A. I dati utilizzati come input dalla formula vengono, in generale, collocati in celle diverse dalla 1-A. Così i dati di input possono essere comodamente modificati.
LEZIONE 2
Formule
2.2 Formule: operatori, inserimento, modifica
2.2.1 Operatori ed esempi
LEZIONE 2
Formule
All'interno delle formule si utilizzano gli operatori, che possono essere
+(somma); -(differenza); *(prodotto); /(divisione); ^(esponente); &(concatenazione); =(uguale a); >(maggiore di); <(minore di); >=(maggiore o uguale a); <=(minore o uguale a); <>(diverso da)
Esempi: imponibile 1000 + IVA 220 = 1220; 1000*1,22 = 1220 (per far prima); 1220-1000= 220 IVA; 1000/1,22 = 1000 (per scorporare l'iva e ottenere l'imponibile); 10^2 = 100; gli operatori maggiore, minore e simili possono essere utilizzati per i confronti, ad es., fra i costi e i ricavi
2.2 Formule: operatori, inserimento, modifica
2.2.2 Inserimento e precedenze
LEZIONE 2
Formule
Cominciate ogni formula con il segno di uguaglianza: =
Excel stabilisce delle precedenze fra gli operatori. Un consiglio: usate le parentesi anche quando non siano strettamente necessarie. Così è più semplice capire a colpo d'occhio come lavorerà una formula
Inoltre è opportuno provare le formule e verificare i risultati. Se state costruendo un modello è opportuno testarlo già in fase di costruzione e non alla fine (quando il lavoro di correzione potrebbe diventare più impegnativo)
2.2 Formule: operatori, inserimento, modifica
2.2.3 Funzioni al posto di formule
LEZIONE 2
Formule
Le funzioni sono molto più veloci delle formule. E sono quindi da preferire, a patto che si sappia come lavora una certa funzione di Excel
Un semplice esempio è la media. Se avete il fatturato di 3 mesi e volete conoscere il fatturato medio occorre sommare i 3 fatturati (che vanno inclusi fra parentesi) e dividere il risultato per 3. Più rapidamente potete scrivere =media(), inserendo fra parentesi l'argomento della funzione, cioè i 3 fatturati
Si può anche utilizzare la funzione SE per calcolare lo sconto direttamente anche se esso varia come percentuale rispetto all'ammontare dell'acquisto
2.2 Formule: operatori, inserimento, modifica
2.2.4 Inserimento di formule e funzioni
LEZIONE 2
Formule
Gli argomenti delle funzioni possono contenere diversi elementi: uno o più riferimenti di celle; numeri; parole scritte fra doppi apici; somme di numeri; altre funzioni
Le formule possono essere inserite manualmente o tramite puntamento. In pratica ogni elemento della formula può essere selezionato con il mouse nella cella in cui si trova
Le funzioni possono essere inserite manualmente (ma occorre conoscerne il nome), altrimenti dal menu Inserisci / funzione si può selezionare quella desiderata inserendo anche i dati nell'argomento
2.2 Formule: operatori, inserimento, modifica
2.2.5 Per modificare una formula
LEZIONE 2
Formule
Ci sono diversi motivi che richiedono la modifica di una formula: spesso si tratta di correggere errori oppure di adattare la formula a dati diversi
Ci sono diversi modi per modificare una formula. Il più efficiente è sicuramente quello di fare un doppio clic sulla formula. In questo modo è possibile modificare la formula dall'interno, vedendo tutti gli elementi del foglio elettronico ai quali la formula è collegata
LEZIONE 3
Formule
Indice
3.1 Formule: riferimenti, errori, suggerimenti 3.1.1 Riferimenti nelle formule 3.1.2 Riferimenti assoluti, relativi e misti 3.1.3 Quando i riferimenti sono in un altro foglio di lavoro 3.1.4 Riferimenti ancora più esterni 3.1.5 Suggerimenti 3.1.6 Suggerimenti per le formule 3.1.7 Errori
LEZIONE 3
Formule
3.1 Formule: riferimenti, errori, suggerimenti
3.1.1 Riferimenti nelle formule
Siete all'interno di una formula e volete utilizzare dei riferimenti ad una o più celle
E' importante scegliere in modo opportuno il tipo di riferimento, soprattutto quando si dovesse aver bisogno di copiar la formula in un'altra zona del foglio
I riferimenti possono essere assoluti, relativi o misti
LEZIONE 3
Formule
3.1 Formule: riferimenti, errori, suggerimenti
3.1.2 Riferimenti assoluti, relativi e misti
Assoluti: con il simbolo di dollaro davanti alla riga e davanti alla colonnail riferimento resta fisso
Relativi: nessun simbolo di dollaro e il riferimento è completamente mobile, sia sulla riga che sulla colonna
Misti: anteponendo il simbolo di dollaro si può bloccare solo la riga oppure solo la colonna. Il riferimento bloccato resta fisso
LEZIONE 3
Formule
3.1 Formule: riferimenti, errori, suggerimenti
3.1.3 Quando i riferimenti sono in un altro foglio di lavoro
Talvolta può essere necessario costruire una formula i cui riferimenti sono collocati in un altro foglio di lavoro
In questo caso basta anteporre al riferimento di cella il nome del foglio seguito dal punto esclamativo. Attenzione: con Libre Office Calc il punto esclamativo è da sostituire con il punto. In caso di dubbio usate il mouse per puntare la cella in un altro foglio di lavoro (ma sempre nella stessa cartella, cioè sempre nello stesso file)
LEZIONE 3
Formule
3.1 Formule: riferimenti, errori, suggerimenti
3.1.4 Riferimenti ancora più esterni
I riferimenti possono puntare anche ad un'altra cartella di lavoro: in questo caso, rispetto a quanto prima detto, occorre anteporre il nome completo della cartella fra parentesi quadre
Se però la cartella in questione è chiusa, occorre anche indicare il percorso per raggiungerla
I riferimenti possono anche puntare ad un altro pc collegato alla rete aziendale: in questo caso occorre anteporre anche il nome del pc in oggetto
LEZIONE 3
Formule
3.1 Formule: riferimenti, errori, suggerimenti
3.1.5 Suggerimenti
Se avete costruito una formula e scelto opportunamente i riferimenti, potete estenderla facilmente alle celle sottostanti: basta trascinare con il mouse l'angolo in basso a destra
I due punti indicano un intervallo, quindi ad es. A19:D19 significa considerare tutte e 4 le celle comprese, appunto, fra A19 e D19
Il punto e virgola indica invece l'unione di 2 intervalli. Può essere utile quando, ad es. si devono sommare (o effettuare altre operazioni matematiche) gruppi di celle distanti fra di loro. Il primo gruppo verrà unito al secondo tramite il punto e virgola
LEZIONE 3
Formule
3.1 Formule: riferimenti, errori, suggerimenti
3.1.6 Suggerimenti per le formule
Nelle formule non conviene inserire valori fissi. Ad es. 0,22 per calcolare il 22% di IVA o 0,20 per calcolare il 20% di ritenuta d'acconto
Tali aliquote possono cambiare e sarebbe lungo e soggetto ad errori modificarle in tutte le formule in cui sono state utilizzate
Se avete inserito la percentuale in una cella esterna rispetto alla formula e tutte le formule “attingono” da quella cella, in caso di cambiamento della normativa tributaria basterà modificare una sola percentuale in quella cella ben denominata
LEZIONE 3
Formule
3.1 Formule: riferimenti, errori, suggerimenti
3.1.7 Errori
LEZIONE 3
Formule
Mentre si costruiscono delle formule è possibile commettere degli errori
A seconda del tipo di errore commesso, Excel comunicherà un determinato codice
Spesso, per risolvere il problema, è sufficiente controllare bene ogni parte della formula
In ogni caso e in generale, occorre fare attenzione a non dividere per zero. Inoltre spesso i nomi vanno inclusi fra doppi apici e se volete che Excel consideri nome una cosa che scrivete (che magari è a metà strada tra un nome e qualcos'altro), dovete farla precedere dall'apostrofo
LEZIONE 4
Formule specifiche
Indice
4.1 Formule: somma e conteggio 4.1.1 L’importanza di sommare e contare secondo certi criteri 4.1.2 Si comincia con la somma 4.1.3 Prima ordini e poi sommi. Oppure sommi solo se. 4.1.4 Passiamo al conteggio
LEZIONE 4
Formule specifiche
4.1 Formule: somma e conteggio
4.1.1 L’importanza di sommare e contare secondo certi criteri
Nel lavoro di un libero professionista (come anche di una qualsiasi azienda) le operazioni di somma e conteggio sono molto frequenti e risultano spesso utili
Non si tratta semplicemente di sommare dati come fatturati, costi, IVA o simili ma di sommare secondo certi criteri
Discorso analogo vale per il conteggio: non si tratta soltanto di contare quanti sono i clienti inseriti in un foglio di lavoro, ma di contare quelli che non hanno saldato le fatture oppure quelli che hanno generato fatturati sopra una certa cifra
LEZIONE 4
Formule specifiche
4.1 Formule: somma e conteggio
4.1.2 Si comincia con la somma
Innanzitutto è possibile sommare addendo per addendo (si comincia con il “+” e si usa il puntamento) oppure utilizzando la funzione “SOMMA()”, in cui fra parentesi tonde va indicato l'argomento (in questo caso si comincia con “=”)
Come detto nella lezione precedente, è possibile utilizzare i due punti per definire un intervallo e il punto e virgola per unire più intervalli. In questo modo è possibile sommare fra di loro gruppi di celle non adiacenti fra loro
Nelle tabelle è utile fare somme per riga e somme per colonna, indicando con un'etichetta il significato
I riferimenti alle celle possono essere utilizzati sulla base della disposizione delle tabelle
LEZIONE 4
Formule specifiche
4.1 Formule: somma e conteggio
4.1.3 Prima ordini e poi sommi. Oppure sommi solo se
La somma può essere accoppiata con l'ordinamento. Ad es., avendo a disposizione un elenco di numeri (possono essere fatturati, costi, debiti verso fornitori e simili), è possibile ordinarli e poi sommare per ipotesi i primi 3
Se ordiniamo dal più piccolo al più grande otterremo la somma dei primi 3 valori più piccoli; se invece ordiniamo dal più grande al più piccolo, avremo la somma dei primi 3 valori più grandi
Con la funzione somma.se si possono sommare solo i valori che rispettano un certo criterio: ad es. soltanto gli scostamenti negativi
LEZIONE 4
Formule specifiche
4.1 Formule: somma e conteggio
4.1.4 Passiamo al conteggio
Se avete costruito una tabella e volete sapere di quante celle (piene) è composta, potete usare la funzione CONTA.NUMERI(), in cui nell'argomento inserirete l'area dati. In maniera analoga con CONTA.VUOTE() conoscerete il numero di celle vuote
Utilizzando conta.se() potrete contare restringendo il risultato ad un criterio, ad es. è possibile contare quanti scostamenti negativi si sono ottenuti oppure quante fatture sopra 1500 euro sono state emesse
LEZIONE 4
Formule specifiche
LEZIONE 5
Formule specifiche
Indice
5.1 Formule: ricerca di valori 5.1.1 Cercare l’ignoto a partire dal noto 5.1.2 Un esempio pratico in cui si utilizza la funzion “se” a scopo di ricerca 5.1.3 Con la funzione “se” si calcola l’IRPEF lorda 5.1.4 La funzione “Cerca verticale” 5.1.5 Cercare con la funzione “Confronta” 5.1.6 La funzione “Confronta” diventa argomento della funzione “Indice”
LEZIONE 5
Formule specifiche
5.1 Formule: ricerca di valori
5.1.1 Cercare l’ignoto a partire dal noto
Perché dedicare una lezione alle formule che servono per cercare qualcosa?
Perché, in generale, anche per quanto riguarda i file, le tabelle e le elaborazioni, tendiamo ad accumulare senza più riuscire a trovare ciò che ci serve
Se sappiamo cosa stiamo cercando e dove si trova, il problema non si pone
Talvolta però non sappiamo esattamente cosa stiamo cercando: sappiamo soltanto che questo qualcosa è legato a qualcos'altro di noto. E' proprio questo il caso in cui Excel può fornirci un valido aiuto
LEZIONE 5
Formule specifiche
5.1 Formule: ricerca di valori
5.1.2 Un esempio pratico in cui si utilizza la funazione “SE” a scopo di ricerca
Si può cercare l'ignoto in vari modi
In generale, si ha a disposizione un insieme di dati, non necessariamente raccolti in una tabella
Facciamo un esempio: come professionisti avete un elenco di clienti che vi devono del denaro. Si tratta di fatture scadute, alcune di importo rilevante, altre no. Decidete che solo i nomi dei clienti con fatture non pagate sopra i 5000 euro devono essere comunicati all'avvocato, in modo che egli possa procedere con il recupero crediti. Bastano pochi secondi per individuare la lista ...
LEZIONE 5
Formule specifiche
5.1 Formule: ricerca di valori
5.1.3 Con la funzione “SE” si calcola l’IRPEF lorda
Un altro modo per utilizzare la funzione “SE”, al fine di ottenere ciò che si sta cercando è il calcolo dell’IRPEF
Un libero professionista, in quanto persona fisica è soggetto all’IRPEF, e il suo reddito cade in uno degli scaglioni previsti dalla normativa fiscale
Il calcolo richiede la determinazione dell’ammontare di imposta per ogni scaglione, fino a giungere all’aliquota marginale corrispondente allo scaglione in cui rientra il reddito
LEZIONE 5
Formule specifiche
5.1 Formule: ricerca di valori
5.1.4 La funzione “Cerca verticale”
Scopriamo la funzione “Cerca verticale” tramite un esempio
Avete fissato una serie di percentuali di sconto che praticherete ai vostri clienti sulla base del fatturato che da loro otterrete
Volete un sistema rapido per conoscere lo sconto da praticare al cliente “X” (output), inserendo il fatturato del cliente “X” (input) e la tabella di dati che contiene gli scaglioni di fatturato e le percentuali di sconto. Occorre però indicare nell’argomento della funzione cerca verticale anche la colonna (appartenente alla tabella) in cui Excel dovrà leggere la percentuale di sconto
Il risultato della ricerca (lo sconto da praticare al cliente “X”) verrà visualizzato nella cella dove è stata inserita la funzione “Cerca verticale”
LEZIONE 5
Formule specifiche
5.1 Formule: ricerca di valori
5.1.5 Cercare con la funzione “Confronta”
Anche la funziona “Confronta” è utile come strumento di ricerca: consente di sapere in quale punto (di una lista) si trova un elemento cercato
Se si tratta di un elenco (magari molto lungo) di cognomi di fornitori, indicando nell’argomento della funzione la cella (in cui si scriverà il nome cercato), la lista (in cui cercare) e infine – come terzo argomento – lo zero (che indica che si sta cercando un valore esatto e non approssimato), si otterrà come output il numero di riga in cui è posizionato il cognome cercato
Si ottiene quindi un automatismo: ogni volta che si digita il cognome si ottiene il numero di riga corrispondente
LEZIONE 5
Formule specifiche
5.1 Formule: ricerca di valori
5.1.6 La funzione “Confonta” diventa argomento della funzione “Indice”
Se a quello stesso elenco di cognomi di fornitori fosse abbinato un elenco di numeri telefonici, il problema di ricerca potrebbe consistere nel creare un automatismo per ottenere il numero telefonico di un determinato fornitore
Si può ottenere questo risultato abbinando la funzione “Confronta” con la funzione “Indice”
La funzione “Indice” avrà due argomenti: la lista dei numeri telefonici (dei fornitori) e l’output della funzione “Confronta”, ovvero il numero di riga che identifica un certo fornitore
Il risultato finale sarà costituito dal cognome del fornitore cercato con l’abbinamento del corrispondente numero telefonico
LEZIONE 5
Formule specifiche
LEZIONE 6
Formule specifiche
Indice
6.1 Formule finanziarie: interessi, rate, piani di finanziamento 6.1.1 L’importanza delle formule finanziarie 6.1.2 Scendere a compromessi con la matematica finanziaria 6.1.3 Cominciamo a determinare l’importo della rata 6.1.4 Distinguiamo ora il debito dagli interessi 6.1.5 La funzione P.RATA(): come calcolare la quota di debito 6.1.6 Calcoliamo ora la quota di interessi 6.1.7 E per trovare il tasso? 6.1.8 Per il numero rate 6.1.9 Il piano di finanziamento
LEZIONE 6
Formule specifiche
6.1 Formule finanziarie: interessi, rate, piani di finanziamento
6.1.1 L’importanza delle formule finanziarie
Perché trattiamo in modo specifico le formule e le funzioni finanziarie?
Perché oggi si può acquistare quasi qualunque bene o servizio tramite un finanziamento
I finanziamenti sono diventati materia di discussione al bar, perché ormai riguardano tutti
A maggior ragione, in un mondo in cui il costo del denaro è in discesa libera da parecchio tempo (e sta per toccare il fondo), occorre saper valutare il finanziamento che ci viene proposto
Tanto le persone comuni, quanto i liberi professionisti e chiunque eserciti un’attività d’impresa (piccola o grande), devono saper gestire adeguatamente i debiti, perché – in generale – senza finanziamenti un’azienda difficilmente va avanti
LEZIONE 6
Formule specifiche
6.1 Formule finanziarie: interessi, rate, piani di finanziamento
6.1.2 Scendere a compromessi con la matematica finanziaria
Tutti i calcoli relativi ad interessi, rate, piani di finanziamento, valore attuale, investimenti e ammortamenti rientrano in una branca specifica della matematica: si tratta della matematica finanziaria
Non tutti la conoscono, né la sanno applicare in modo adeguato, perciò Excel – quando ci consente di usare formule facili ed ottenere risultati veloci, ci semplifica decisamente la vita
Certo, Excel non è in grado di riprodurre tutta la gamma di strumenti di matematica finanziaria, né la loro precisione, ma può essere un buon compromesso, soprattutto quando ci consente di prendere rapide decisioni finanziarie in ambito aziendale
LEZIONE 6
Formule specifiche
6.1 Formule finanziarie: interessi, rate, piani di finanziamento
6.1.3 Cominciamo a determinare l’importo della rata
Dovete acquistare l’auto aziendale e optate per un finanziamento di 10000 euro, da restituire in 24 (comode) rate, al tasso annuo del 5%
Basta inserire questi elementi come argomenti della funzione RATA() e si ottiene (immediatamente e senza far fatica) come risultato una rata mensile di 438,71 euro
L’ordine: prima il tasso espresso in forma unitaria (cioè 0,05 invece che 5%) e diviso per 12 (poiché le rate sono mensili, ma il tasso di interesse è annuo), poi il numero di rate e infine l’importo del finanziamento preceduto dal segno meno
LEZIONE 6
Formule specifiche
6.1 Formule finanziarie: interessi, rate, piani di finanziamento
6.1.4 Distinguiamo ora il debito dagli interessi
Ogni rata è composta da una parte di debito (che in questo modo viene restituito) e da una parte di interessi (che sono aggiuntivi, poiché rappresentano il “costo del denaro”, cioè il costo che paga chi non dispone di denaro e deve, appunto, chiederlo in prestito
In linea di massima (ma in realtà esistono diversi tipi di calcolo) possiamo considerare che gli interessi decrescano man mano che si riduce il debito. Ma dato che, spesso ci viene proposta una rata costante, è necessario che la parte di debito (restituita) cresca mentre il debito si riduce (con il trascorrere del tempo)
LEZIONE 6
Formule specifiche
6.1 Formule finanziarie: interessi, rate, piani di finanziamento
6.1.5 La funzione P.RATA(): come calcolare la quota di debito
Con la funzione P.RATA(), ovvero parte principale della rata, utilizzando gli stessi argomenti (più uno) della funzione RATA(), è possibile calcolare la quota di debito
Dato che la quota di debito da restituire varia ogni mese, occorre indicare quale quota si vuole. Quindi: tasso di interesse; quota desiderata; numero rate; importo del finanziamento
Se per comodità didattica utilizziamo gli stessi dati relativi al finanziamento di 10000 euro otterremo – nel primo mese – una quota di debito di 397,05 euro (che è parte della rata costante di 438,71 euro)
Se calcoliamo le quote di debito successive, vediamo che esse sono crescenti, come spiegato in precedenza
LEZIONE 6
Formule specifiche
6.1 Formule finanziarie: interessi, rate, piani di finanziamento
6.1.6 Calcoliamo ora la quota di interessi
Basta utilizzare la funzione INTERESSI()
Nell’argomento della funzione occorre inserire tasso; numero quota desiderata; numero rate; importo finanziamento. Si tratta degli stessi elementi richiesti dalla funzione P.RATA()
Anche gli interessi variano di mese in mese, quindi occorre indicare quale quota interessi si desidera
Sommando poi la quota interessi del mese “X” con la quota di debito del mese “X” (cioè dello stesso mese) si otterrà l’importo della rata, che in origine era stata calcolata con la funzione RATA()
LEZIONE 6
Formule specifiche
6.1 Formule finanziarie: interessi, rate, piani di finanziamento
6.1.7 E per trovare il tasso?
Serve il numero di rate, l’importo della rata e l’importo del finanziamento, da inserire nella funzione specifica TASSO(). Attenzione: l’importo del finanziamento, come in tutti i casi precedenti, va sempre inserito con il segno meno
Poi l’importo ottenuto dalla funzione va moltiplicato per 12, al fine di ottenere il tasso annuo
Se applichiamo gli stessi dati utilizzati all’inizio, otteniamo 0,04999 …
Basta fare “formatta celle” con il tasto destro del mouse, optare per 2 cifre decimali e si ha 0,05, che corrisponde al 5%
LEZIONE 6
Formule specifiche
6.1 Formule finanziarie: interessi, rate, piani di finanziamento
6.1.8 Per il numero rate
C’è la funzione specifica: NUM.RATE(), che richiede il tasso di interesse (come sempre diviso per 12), l’importo della rata e l’importo del finanziamento (sempre preceduto dal segno meno)
Applicandola sempre agli stessi dati, si ottiene 24 virgola qualcosa. Basta fare “formatta celle” con il tasto destro e poi optare per zero decimali: il risultato sarà esattamente 24 rate
LEZIONE 6
Formule specifiche
6.1 Formule finanziarie: interessi, rate, piani di finanziamento
6.1.9 Il piano di finanziamento
Le formule e funzioni fin qui viste possono essere combinate per stendere un intero piano di finanziamento
Basterà considerare il finanziamento iniziale, il debito residuo (finanziamento iniziale meno quota di capitale pagata), il debito estinto (la somma di tutte le quote di capitale pagate); la quota interessi [con INTERESSI()], la quota capitale [con P.RATA()] e la rata [con RATA()]
LEZIONE 6
Formule specifiche
LEZIONE 7
Formule specifiche
Indice
7.1 Formule finanziarie: valore attuale, investimenti, ammortamento 7.1.1 Il concetto di valore attuale 7.1.2 Come calcolare il valore attuale 7.1.3 Il concetto di montante 7.1.4 Il calcolo del montante 7.1.5 Capitalizzazione semplice e composta 7.1.6 Il montante di versamenti periodici 7.1.7 Il concetto di ammortamento 7.1.8 Ammortamento a quote costanti
LEZIONE 7
Formule specifiche
7.1 Formule finanziarie: valori attuali, investimenti, ammortamento
7.1.1 Il concetto di valore attuale
Riprendiamo come esempio-guida il finanziamento ipotizzato nella lezione precedente
Sappiamo quindi che si tratta di un finanziamento al tasso del 5% annuo, con una durata di 24 mesi, con 24 rate mensili ed una rata (costante) di 438,71 euro
La domanda è: a quanto ammonta il valore attuale del finanziamento? In altri termini, quanto vale, oggi, la somma di tutte le rate che il soggetto dovrà versare da oggi per 24 mesi consecutivi?
LEZIONE 7
Formule specifiche
7.1 Formule finanziarie: valori attuali, investimenti, ammortamento
7.1.2 Come calcolare il valore attuale
Possiamo calcolare il valore attuale utilizzando la funzione VA()
Dobbiamo inserire, nell’ordine: tasso (sempre in forma unitaria e diviso per 12); numero di rate; importo della rata preceduta dal meno
Come già visto in precedenza, il risultato ottenuto sarà da formattare a zero cifre decimali: in questo modo si otterrà esattamente 10000 euro, ovvero l’importo del finanziamento. Questi problemi di arrotondamento sono dovuti agli elementi inseriti fra gli argomenti, a loro volta arrotondati (es. 438,71 euro, che è l’importo della rata)
LEZIONE 7
Formule specifiche
7.1 Formule finanziarie: valori attuali, investimenti, ammortamento
7.1.3 Il concetto di montante
Quello che Excel chiama valore futuro, in matemattica finanziaria, si chiama montante
Si tratta effettivamente del valore a scadenza che ha un capitale disponibile al tempo zero, cioè oggi
L’esempio più semplice che si può fare è disporre oggi di 1000 euro, fare un investimento della durata di un anno al tasso del 10% ed ottenere quindi a scadenza un montante di 1100 euro
Esso è composto dalla somma del capitale (1000 euro) e degli interessi (100 euro, che equivalgono al 10% di 1000)
LEZIONE 7
Formule specifiche
7.1 Formule finanziarie: valori attuali, investimenti, ammortamento
7.1.4 Il calcolo del montante
Per ottenere il montante di 1100 euro si utilizza la funzione VAL.FUT()
Fra gli argomenti si inserisce: tasso; durata dell’investimento; spazio vuoto (nel senso che non si inserisce nulla; ammontare del capitale preceduto dal segno meno)
Se si utilizza come durata 1 anno non si vede la differenza fra capitalizzazione semplice e composta
Nella capitalizzazione semplice gli interessi vengono calcolati sempre sul capitale iniziale, mentre in quella composta gli interessi vengono calcolati sul montante che via via si forma
LEZIONE 7
Formule specifiche
7.1 Formule finanziarie: valori attuali, investimenti, ammortamento
7.1.5 Capitalizzazione semplice e composta
Con la funzione VAL:FUT() si determina il montante il capitale composta: quindi si ottiene 1100 euro dopo 1 anno; 1210 dopo 2 e 1331 dopo 3
Se si utilizza la capitalizzazione semplice invece, gli interessi vengono calcolati sempre sul capitale iniziale, cioè su 1000 euro. E si tratta sempre di 100 euro, quindi il montante sarà 1100, 1200, 1300
Per calcolare il montante in capitalizzazione semplice si può utilizzare la formula capitale per (1+i*t), in cui il capitale è quello iniziale (1000 euro), “i” è il tasso, pari a 0,1 mentre “t” è il tempo, che può assumere valori 1 o 2 o 3
Occorre fare attenzione ai riferimenti di celle: in alcuni casi bisogna lasciarli liberi di variare, in altri occorre bloccarli con il simbolo del dollaro ($), come già spiegato in precedenza
LEZIONE 7
Formule specifiche
7.1 Formule finanziarie: valori attuali, investimenti, ammortamento
7.1.6 Il montante di versamenti periodici
E’ possibile determinare il montante di una serie di versamenti periodici, tutti uguali e tutti alla stessa distanza nel tempo
In matematica finanziaria si chiamano rendite
Si utilizza la stessa funzione VAL.FUT(), ma gli elementi da inserire in argomento sono: tasso; durata; importo versamento periodico; spazio vuoto; tipo (1 per versamenti anticipati; 0 per versamenti posticipati)
Si può fare un calcolo simile a quello delle polizze vite: di quanto denaro potrò disporre fra 30 anni se verso 100 euro al mese al tasso del 2% annuo?
Tutte le funzioni finanziarie, in generale, possono diventare più versatili se invece di utilizzare argomenti fissi, si utilizzano riferimenti a celle. In questo modo, cambiando il riferimento ad una determinata cella si ottiene automaticamente il valore aggiornato
LEZIONE 7
Formule specifiche
7.1 Formule finanziarie: valori attuali, investimenti, ammortamento
7.1.7 Il concetto di ammortamento
L’ammortamento è un termine tecnico-contabile
Significa perdita di valore per usura e obsolescenza
Si applica ai cosiddetti beni ammortizzabili, che costituiscono i beni strumentali di una qualunque impresa
Per un’azienda di piccole dimensioni o un libero professionista potrebbe trattarsi semplicemente di un personal computer oppure di un’automobile. Sono infatti beni definibili “costi pluriennali”, ovvero beni che forniscono (a chi ne sostiene il costo) un’utilità piuttosto lunga, comunque oltre i 12 mesi
LEZIONE 7
Formule specifiche
7.1 Formule finanziarie: valori attuali, investimenti, ammortamento
7.1.8 Ammortamento a quote costanti
Esistono diversi metodi di ammortamento (a cui corrispondono diverse funzioni di Excel), ma quello più utilizzato è detto “ammortamento a quote costanti”
E’ il più semplice da utilizzare (ed è consentito dalle leggi vigenti) e si calcola dividendo il costo storico (del bene) per la sua vita utile
Con la funzione AMMORT.COST() o semplicemente con una calcolatrice (o a mente) si può calcolare la quota di ammortamento di un’automobile che costa 20000 euro ed ha una vita utile di 10 anni. 20000/10= 2000 euro di quota di ammortamento
Si può anche considerare che, al termine della vita utile, il bene possieda ancora un valore e di conseguenza calcolare la quota di ammortamento
LEZIONE 7
Formule specifiche
LEZIONE 8
Formule specifiche
Indice
8.1 Formule su matrici 8.1.1 Cosa sono le matrici 8.1.2 Le matrici in Excel 8.1.3 Una situazione che richiede le matrici 8.1.4 Un esempio di utilizzo di matrici 8.1.5 Prodotti matriciali 8.1.6 Come si traspone una matrice 8.1.7 Tante applicazioni del calcolo matriciale
LEZIONE 8
Formule specifiche
Detto molto alla buona una matrice non è che una “tabella” di dati con forma quadrata o rettangolare
Al di là del linguaggio di Excel, le matrici sono l’oggetto di una branca specifica della matematica, che si chiama algebra matriciale
In algebra matriciale le normali operazioni (di somma, sottrazione, moltiplicazione e divisione) che usiamo tutti i giorni con i numeri, funzionano in modo diverso, proprio perché non abbiamo a che fare con numeri, ma con insiemi di numeri
LEZIONE 8
Formule specifiche
8.1 Formule su matrici
8.1.1 Cosa sono le matrici
Il calcolo matriciale in Excel serve per fare più rapidamente (con un’unica operazione) alcuni calcoli che richiederebbero anche decine di operazioni
In altri casi, il calcolo matriciale serve a risolvere problemi per i quali non esiste un metodo alternativo
In generale, le formule con le matrici sono racchiuse fra parentesi graffe, che però non vanno inserite manualmente: vengono inserite da Excel dopo che concludiamo correttamente la formula con CTRL-MAIUSC-INVIO, invece che soltanto con INVIO, come si fa di solito
LEZIONE 8
Formule specifiche
8.1 Formule su matrici
8.1.2 Le matrici in Excel
Ipotizziamo di avere identificato una serie di progetti sui quali abbiamo lavorato
Ad ogni progetto abbiamo dedicato un certo numero di ore
Ciascun progetto prevede una differente remunerazione lorda oraria
Possiamo procedere ad inserire una formula per moltiplicare il numero di ore del primo progetto per la corrispondente remunerazione oraria
Poi dobbiamo trascinare con il mouse la formula per estenderla agli altri progetti
Infine dobbiamo utilizzare una funzione somma per conoscere quale sarà il compenso totale di tutti i progetti
LEZIONE 8
Formule specifiche
8.1 Formule su matrici
8.1.3 Una situazione che richiede le matrici
Se invece utilizziamo il calcolo matriciale, basta una sola formula per ottenere subito il risultato finale
Si tratta di MATR.SOMMA.PRODOTTO()
Nell’argomento basta indicare (usando il mouse) le 2 colonne di dati (che sono 2 vettori colonna): quella che contiene le ore e quella che contiene le remunerazioni orarie
Alla fine dell’inserimento occorre ricordare di usare CTRL-MAIUSC-INVIO
LEZIONE 8
Formule specifiche
8.1 Formule su matrici
8.1.4 Un esempio di utilizzo di matrici
Se abbiamo bisogno di tutti i singoli prodotti fra numero ore e remunerazioni orarie, possiamo ottenere il risultato comunque con un’unica formula matriciale
Basta cominciare con l’”=” (come sempre per le formule) poi aprire una parentesi tonda ed inserire l’area della prima colonna, di seguito il segno di moltiplicazione (*) e poi l’area relativa alla seconda colonna. Infine si chiude la parentesi tonda e si procede con CTRL-MAIUSC-INVIO
Si ottiene in questo modo una colonna che comprende tutti i risultati
LEZIONE 8
Formule specifiche
8.1 Formule su matrici
8.1.5 Prodotti matriciali
Talvolta torna utile trasporre una tabella di dati, nel senso che le righe diventano colonne e le colonne righe. Si potrebbe anche riassumere con “inversione righe-colonne”
L’operazione di trasposizione delle matrici fa parte dell’algebra matriciale e viene proposta da Excel tramite un’unica funzione: MATR.TRASPOSTA(). Nell’argomento occorre inserire la matrice da “ruotare”
Si può ottenere la nuova matrice con pochissimo sforzo e senza riscrivere i dati (che possono essere numerosi). Da essa si possono ottenere nuove informazioni, non osservabili nella “vista” precedente
L’esempio proposto riguarda una matrice che incrocia i giorni lavorativi della settimana con i progetti su cui lavorare
LEZIONE 8
Formule specifiche
8.1 Formule su matrici
8.1.6 Come si traspone una matrice
Ci sono diverse situazioni in cui si possono applicare le matrici: si ottiene il risultato più velocemente e si incrementa quindi la propria efficienza
Ogni volta che si ha a che fare con insiemi di numeri, bisognerebbe pensare in termini matriciali
Potrebbe trattarsi ad esempio di moltiplicazioni fra una serie di prezzi unitari ed una serie di quantità …
LEZIONE 8
Formule specifiche
8.1 Formule su matrici
8.1.7 Tante applicazioni del calcolo matriciale
LEZIONE 9
Modelli con Excel
Indice
9.1 Aspetti generali sui modelli 9.1.1 Le domande del costruttore di modelli 9.1.2 Modello protetto o libero 9.1.3 La formattazione del modello 9.1.4 Modello concentrato o distribuito 9.1.5 Il sogno di un modello unico super-potente 9.1.6 Sigle, formati cella e riepilogo dati
LEZIONE 9
Modelli con Excel
Costruire un modello con Excel significa costruire un automatismo che lavori al posto nostro
Ci sono parecchie decisioni da prendere mentre si procede con l’elaborazione di un modello
Innanzitutto: lo utilizzerò solo io o anche qualche altro collega?
Nel caso in cui dovesse essere utilizzato anche da altri occorre accertarsi che sia leggibile dalla versione di Excel posseduta oppure da una versione open source (come ad es. Calc di Libre Office)
Versioni diverse del software talvolta leggono comunque il file, ma possono introdurre delle modifiche
9.1 Aspetti generali sui modelli
9.1.1 Le domande del costruttore di modelli
LEZIONE 9
Modelli con Excel
Inoltre se il modello viene condiviso con altri va protetto oppure no? Quanto sono esperti gli altri utilizzatori? Potrebbero danneggiare le formule, ovvero il motore del modello?
Occorre quindi accertarsi della perfetta compatibilità (ci si riesce soltanto provando e verificando)
Potrebbe quindi essere opportuno proteggere il modello per evitare che almeno alcune aree non possano essere toccate da altri. Necessariamente l’area degli input dovrà essere lasciata libera
La protezione incrementa la sicurezza, ma rende un po’ più lungo il lavoro di modifica, aggiornamento e integrazione del modello (quanto frequentemente va svolto questo lavoro?)
9.1 Aspetti generali sui modelli
9.1.2 Modello protetto o libero?
LEZIONE 9
Modelli con Excel
Ci saranno alcune descrizioni da evidenziare con il maiuscolo o il grassetto o lo sfondo giallo
Bisogna anche decidere quanto “tabellare” il modello, nel senso che avere righe e colonne marcate aiuta a distinguere valori e categorie, ma non bisogna neanche eccedere in tal senso
Bisognerà comunque dividere il più possibile l’area di input dei dati, dal “motore” delle formule e dall’area degli output (risultati)
Bisogna anche decidere quanto intensamente usare la funzione “inserisci commento”, utile per spiegare il contenuto della cella, ma fastidiosa se i destinatari sono degli esperti
9.1 Aspetti generali sui modelli
9.1.3 La formattazione del modello
LEZIONE 9
Modelli con Excel
Anche qui, quanto sono esperti i destinatari? E soprattutto quanto è esteso il modello? Se è grande, gli utenti hanno la tendenza a comprimere sempre di più i caratteri fino a rendere il tutto illeggibile. In questo caso è meglio optare per il modello distribuito
E’ meglio concentrare il modello su un unico foglio di lavoro o suddividerlo in più fogli di lavoro contenuti nello stesso file?
Eventualmente si può anche decidere (e spesso è opportuno farlo) di distribuire le diverse aree del modello: input; motore; output
9.1 Aspetti generali sui modelli
9.1.4 Modello concentrato o distribuito
LEZIONE 9
Modelli con Excel
In matematica risulta più utile la formula più generalizzata, semplicemente perché ne basta una per tutti i casi. In caso contrario, a seconda della situazione in cui mi trovo devo utilizzare una formula ad hoc
Un’altra questione molto importante è: se abbiamo diverse varianti di un modello è meglio optare per un unico modello che faccia tutto, o invece è preferibile costruire una serie di modelli simili (ma magari molto più semplici)?
L’ambizione del costruttore di modelli è in linea con le indicazioni che giungono dai matematici professionisti, ma si scontra con il proprio tempo, le proprie capacità (entrambi limitati) e con la possibilità che anche altri ci capiscano qualcosa ….
9.1 Aspetti generali sui modelli
9.1.5 Il sogno di un modello unico super-potente
LEZIONE 9
Modelli con Excel
Attenzione poi ai formati delle celle: dove serve una percentuale e dove invece occorre un arrotondamento (che è diverso dal troncamento). Attenzione anche a passaggi intermedi di formule che contengono già degli arrotondamenti e che poi incidono sul risultato finale
Bisogna anche decidere se è il caso di aggiungere una sezione separata che contenga i più importanti dati riepilogati. Potrebbe rappresentare una comodità di lettura
Altra questione è rappresentata dalle sigle e dalle abbreviazioni: in generale occupano meno spazio e consentono di ridurre le colonne, ma non tutti hanno familiarità con qualunque sigla …
9.1 Aspetti generali sui modelli
9.1.6 Sigle, formati cella e riepilogo dati
LEZIONE 9
Modelli con Excel
LEZIONE 10
Modelli con Excel
Indice
10.1 Come strutturare un foglio di lavoro 10.1.1 La struttura 10.1.2 Realizzare la struttura sul foglio di lavoro 10.1.3 Un esempio: un modello per elaborare la busta paga 10.1.4 Le altre aree della struttura del modello 10.1.5 Riepilogo dati 10.1.6 Sovrastruttura 10.1.7 Sovrastruttura automatica
LEZIONE 10
Modelli con Excel
Se sul foglio di lavoro costruiamo un modello, la struttura diventa ancora più importante e può essere vista proprio come ciò che sorregge l’impianto delle formule (una sorta di scheletro)
La struttura di un foglio di lavoro è una sorta di scheletro
Una buona struttura semplifica tutte le operazioni successive, in quanto è una sorta di “contorno” che però deve essere ben pensato e studiato prima
Dopo aver fatto la struttura, si passa al “riempimento” del modello, ma – a quel punto – il più è fatto
10.1 Come strutturare un foglio di lavoro
10.1.1 La struttura
LEZIONE 10
Modelli con Excel
Occorre quindi dividere aree con contenuto omogeneo, decidere dove mettere le formule, come dividere in righe e colonne e come intestarle
Il modo più tradizionale è realizzare la struttura desiderata direttamente sul foglio di lavoro
Bisogna anche pensare allo sviluppo della struttura (ad es. verticale oppure orizzontale)
Procedere in questo modo semplifica anche la lettura del modello da parte di altri, in quanto non vi sono “sovrastrutture” (cioè strutture sopra le strutture) che possono essere visibili oppure nascoste
10.1 Come strutturare un foglio di lavoro
10.1.2 Realizzare la struttura sul foglio di lavoro
LEZIONE 10
Modelli con Excel
Il modello è distribuito su 7 fogli di lavoro, nel primo dei quali è stato deciso di utilizzare il fondo giallo sulle celle di input
All’inizio di questo modello figura un’intestazione che comprende il nome del modello, quello dell’autore e l’anno in cui il modello è stato (in questo caso) aggiornato
Si è voluto evidenziare le aree che servono all’inserimento dati, poiché il modello, anziché seguire una rigida distinzione fra aree di input, aree con le formule ed aree di output, tende a riprodurre un fac simile di busta paga, così come si presenta in molte elaborazioni stampate da software gestionali professoniali
10.1 Come strutturare un foglio di lavoro
10.1.3 Un esempio: un modello per elaborare la busta paga
LEZIONE 10
Modelli con Excel
La scelta è motivata dall’importanza del totale lordo nella busta paga: si tratta dell’importo da cui dipendono molti altri importi che costituiscono lo sviluppo dell’elaborazione
In un’area successiva vengono circoscritti i dati e le formule per determinare il totale lordo
La terza area comprende il “cuore” della busta paga, ovvero tutti i calcoli che consentono di giungere al netto in busta. Le colonne sono state definite in modo che risultassero il più omogeneo (e standard) possibile rispetto al significato delle righe
Vi è poi un uso massiccio della funzione “inserisci commento” poiché il modello è destinato (soprattutto) agli studenti
10.1 Come strutturare un foglio di lavoro
10.1.4 Le altre aree della struttura del modello
LEZIONE 10
Modelli con Excel
Naturalmente gli elementi sono collegati agli analoghi elementi contenuti nel cuore della busta paga, in modo che, se questi ultimi dovessero cambiare, cambieranno di conseguenza (e automaticamente) anche gli elementi del riepilogo
La parte finale del modello è costituita da un’area di riepilogo, in cui sono riportate gli elementi essenziali della busta paga
La finestra di riepilogo dati rappresenta essenzialmente una comodità di lettura
10.1 Come strutturare un foglio di lavoro
10.1.5 Riepilogo dati
LEZIONE 10
Modelli con Excel
Una sovrastruttura può essere creata manualmente o in modo automatico
E’ possibile anche creare una struttura, o – se vogliamo distinguerla da quella che finora abbiamo spiegato – una “sovrastruttura”
Creare una sovrastruttura in modo manuale richiede tempo e presenta delle rigidità rispetto alla libertà di creare direttamente una struttura sul foglio di lavoro (come detto nelle slide precedenti)
10.1 Come strutturare un foglio di lavoro
10.1.6 Sovrastruttura
LEZIONE 10
Modelli con Excel
LEZIONE 10
Modelli con Excel
Occorre, su Excel, selezionare dati / struttura / raggruppa / struttura automatica
Se creiamo una tabella dati sul foglio di lavoro possiamo poi creare automaticamente una sovrastruttura
Su Calc di Libre Office la procedura è leggermente diversa. Occorre selezionare dati / raggruppa e struttura / gruppo
L’utilità della sovrastruttura è che -tramite un clic sui pulsanti laterali- è possibile “nasconderla”, insieme alla struttura su cui è costruita
10.1 Come strutturare un foglio di lavoro
10.1.7 Sovrastruttura automatica
LEZIONE 11
Modelli con Excel
Indice
11.1 Come unire i fogli di lavoro 11.1.1 Collegare e consolidare 11.1.2 Con quali criteri scegliere le funzioni di Excel 11.1.3 Ecco la nostra scelta 11.1.4 Il problema da risolvere 11.1.5 Come procedere con la somma su diversi fogli di lavoro 11.1.6 Un piccolo modello su più fogli
LEZIONE 11
Modelli con Excel
Il termine collegamento fa essenzialmente riferimento alla possibilità di collegare fogli di lavoro che si trovano in diverse cartelle di lavoro
Sotto le categorie “collegamento” e “consolidamento” Excel offre diverse possibilità
Consolidare invece è un termine che prevalentemente descrive l’unione tra più fogli di lavoro all’interno della stessa cartella (anche se è possibile attingere da altre cartelle)
Naturalmente, fra le opzioni consentite da Excel noi scegliamo quelle più in linea con la creazione di modelli
11.1 Come unire i fogli di lavoro
11.1.1 Collegare e consolidare
LEZIONE 11
Modelli con Excel
Infatti, potenzialmente tutto è utile, ma dobbiamo finalizzare il contenuto alla creazione di modelli
Dobbiamo selezionare delle funzionalità che abbiano un buon rapporto utilità/costo di apprendimento e inserimento
Inoltre alcune funzionalità sono difficili da capire ed anche difficili da utilizzare. Quindi ci si chiede quanto valga la pena conoscerle
I modelli richiedono peraltro tecniche di unione “dinamica”, nel senso che è preferibile usare metodi che consentano l’aggiornamento automatico. Altrimenti, dopo aver cambiato parti del modello ci tocca unire di nuovo i vari fogli di lavoro. Meglio optare per un’unione “pianificata” del tipo una volta per tutte
11.1 Come unire i fogli di lavoro
11.1.2 Con quali criteri scegliere le funzioni di excel
LEZIONE 11
Modelli con Excel
Escludiamo anche tecniche di unione statica, poiché non consentono l’aggiornamento automatico dell’unione stessa
Ecco perché escludiamo le tecniche per unire fogli provenienti da cartelle diverse
Optiamo quindi per le tecniche di consolidamento dinamico
11.1 Come unire i fogli di lavoro
11.1.3 Ecco la nostra scelta
LEZIONE 11
Modelli con Excel
Per ciascun cliente avete redatto un foglio di lavoro Excel, indicando i ricavi, i costi e l’utile (se i ricavi hanno superato i costi) oppure la perdita (se i costi hanno superato i ricavi)
Avete 5 clienti. Per ciascuno di essi avete eseguito – come professionisti – dei lavori
Su alcuni clienti avete lavorato in utile e su altri in perdita
Ora volete redigere una tabella riepilogativa su un foglio Excel senza riscrivere tutto, semplicemente sommando i valori. Volete capire se, in totale, siete in utile oppure in perdita
11.1 Come unire i fogli di lavoro
11.1.4 Il problema da risolvere
LEZIONE 11
Modelli con Excel
Nel foglio con il riepilogo ci si posiziona in corrispondenza dei ricavi (totali) e si digita =somma()
E’ importante che tutte le tabelle clienti (posizionate in fogli diversi) siano identiche
Per evitare di ricordare sintassi a memoria e per ovviare a piccole differenze che possono esistere nella sintassi di Excel rispetto ad analoghi programmi open source, conviene compilare l’argomento della funzione somma usando il mouse
Lo si punta sul primo foglio, si digita “:”, poi si punta il mouse sull’ultimo foglio e si chiude la parentesi. In questo modo si otterrà la somma dei ricavi totali dei 5 clienti (si indica quindi il primo e l’ultimo riferimento di cella dell’intervallo)
11.1 Come unire i fogli di lavoro
11.1.5 Come procedere con la somma su diversi fogli di lavoro
LEZIONE 11
Modelli con Excel
Così abbiamo i ricavi totali e i costi totali
La stessa operazione va fatta per i costi
Se dovesse cambiare qualche valore relativo ad un singolo cliente, automaticamente varieranno i corrispondenti totali nel foglio di riepilogo
Per perfezionare questo piccolo modello è utile inserire, in ciascun foglio relativo ai clienti ed anche nel foglio di riepilogo, una funzione SE, in cui il test è che il valore della cella (dove risulta la differenza fra ricavi e costi) sia maggiore o uguale a zero, la conseguenza sia “utile” e l’alternativa sia “perdita”
Così, automaticamente in base al risultato positivo o negativo, l’etichetta varierà da utile a perdita
11.1 Come unire i fogli di lavoro
11.1.6 Un piccolo modello su più fogli
LEZIONE 11
Modelli con Excel
LEZIONE 12
Modelli con Excel
Indice
12.1 Come proteggere il foglio di lavoro 12.1.1 Perchè proteggere un modello 12.1.2 Come proteggere un foglio di lavoro 12.1.3 Proteggere una cartella di lavoro 12.1.4 Controindicazioni per la protezione 12.1.5 Accorgimenti dettati dall’esperienza 12.1.6 Parametri di riferimento, copie e versioni del sw
LEZIONE 12
Modelli con Excel
Si tratta di protezioni che comunque possono essere violate dai malintenzionati
Excel offre diversi strumenti per proteggere il foglio di lavoro o la cartella in cui esso è contenuto
Il loro fine è difendere il costruttore di modelli dalla propria disattenzione
La difesa opera anche nei confronti di altri utilizzatori, che possono danneggiare il modello, anche in questo caso, magari involontariamente
Generalmente, in un foglio di lavoro, ci sono aree che devono rimanere non protette: si tratta delle celle in cui si inseriscono gli input
12.1 Come proteggere il foglio di lavoro
12.1.1 Perchè proteggere un modello
LEZIONE 12
Modelli con Excel
In Excel occorre procedere con revisione / revisioni / proteggi foglio
Occorre fare attenzione alla sintassi necessaria
In altri software open source, come Calc di Lbre Office, occorre procedere secondo questo menu: strumenti / proteggi foglio
Si può quindi inserire una password ed adottare una o più opzioni offerte dal menu “proteggi foglio”
12.1 Come proteggere il foglio di lavoro
12.1.2 Come proteggere un foglio di lavoro
LEZIONE 12
Modelli con Excel
In Excel la sequenza dei menu è: file / informazioni / proteggi cartella di lavoro / crittografia con password
In maniera simile si può proteggere una cartella di lavoro
In analoghi software open source si usa: strumenti / proteggi foglio elettronico
12.1 Come proteggere il foglio di lavoro
12.1.3 Proteggere una cartella di lavoro
LEZIONE 12
Modelli con Excel
Nella ricerca di una password dimenticata (e magari, giustamente, non scritta da nessuna parte per motivi di sicurezza) si perde tempo e quindi si diventa inefficienti
Inserire una password può anche essere una buona idea, ma talvolta la password viene dimenticata
In tal caso sarebbe quindi meglio non proteggere il foglio di lavoro, ma allora occorrerebbe adottare alcuni accorgimenti
12.1 Come proteggere il foglio di lavoro
12.1.4 Controindicazioni per la protezione
LEZIONE 12
Modelli con Excel
Utilizzare, eventualmente, il colore rosso sull’area dove sono concentrate le formule più importanti: si dice all’utente, tramite il colore (ma il divieto potrebbe anche essere indicato in maniera più esplicita), di non modificare quell’area
Distinguere le zone di input del modello (da tutto il resto) utilizzando sfondi colorati. In questo modo l’utente è agevolato nell’individuazione della zona di inserimento dati
Sarebbe auspicabile che gli utenti avessero una formazione tale da non commettere errori che possano danneggiare il modello
12.1 Come proteggere il foglio di lavoro
12.1.5 Accorgimenti dettati dall’esperienza
LEZIONE 12
Modelli con Excel
E’ poi molto utile avere molte copie di back up su supporti diversi
In ogni caso, all’apertura del modello, è opportuno individuare dei numeri, possibilmente sintesi di molte formule, che consentano di controllare che il modello resti stabile
Giova anche possedere la stessa versione del software da parte di tutti coloro che utilizzano il modello. In questo modo si minimizzano i rischi di modifica “arbitraria” da parte del programma – in fase di apertura – e senza alcun controllo da parte dell’utente (qui si intende un utente senza formazione specifica di programmazione)
12.1 Come proteggere il foglio di lavoro
12.1.6 Parametri di riferimento, copie e versioni del sw
LEZIONE 12
Modelli con Excel
LEZIONE 13
Modelli specifici
Indice
13.1 “La parcella”: funzionamento e generalizzazione 13.1.1 Introduzione alla parcella 13.1.2 La parcella di un geometra 13.1.3 Il calcolo della parcella: dall’onorario al totale a debito del cliente 13.1.4 Il modello su Excel 13.1.5 Le cose importanti 13.1.6 Generalizzare un modello 13.1.7 Pensare in modo diverso
LEZIONE 13
Modelli specifici
Ricordiamo che parcella è sinonimo di fattura
Come primo modello specifico prendiamo in considerazione un automatismo utile a tutti i professionisti: la parcella
Si tratta di una situazione in cui è molto importante la struttura
Per realizzare una buona struttura occorre aver ben compreso la normativa fiscale di riferimento
Inoltre bisogna esser pronti a cambiare parti (talvolta minime, ma non necessariamente) del modello perché ad es. è cambiata l’aliquota IVA o la ritenuta d’acconto oppure il contributo per la cassa previdenziale di settore
13.1 “La parcella”: funzionamento e generalizzazione
13.1.1 Introduzione alla parcella
LEZIONE 13
Modelli specifici
Innanzitutto esso è utilizzabile così com’è, e poi si tratta comunque di un modello generalizzabile, ovvero personalizzabile in modo da renderlo in grado di risolvere problemi diversi
In questa lezione, come nelle due successive, prendiamo in considerazione un modello specifico
In questa lezione prendiamo in considerazione una tipica parcella di un geometra. Affrontiamo però soltanto la parte relativa ai calcoli, tralasciando il resto (chi emette la parcella, a chi è destinata, la descrizione, numero e data della parcella, riferimenti alla polizza professionale e alle coordinate bancarie per il pagamento)
13.1 “La parcella”: funzionamento e generalizzazione
13.1.2 La parcella di un geometra
LEZIONE 13
Modelli specifici
Poi calcoliamo il 5%, ovvero il C.P.G. cioè il contributo (che il geometra richiede al cliente) per la cassa previdenziale dei geometri 1000 x (5/100) = 50
Partiamo da un onorario di 1000 euro
Se sommiamo l’onorario e il contributo C.P.G. otteniamo l’imponibile, che rappresenta sia il costo per il cliente che la base di calcolo per l’I.V.A.. Quindi 1000 + 50 = 1050
Calcoliamo quindi il 22% di I.V.A.: 1050 x (22/100) = 231
Il totale fattura è quindi 1281 = 1050 + 231
Ci sono però dei diritti catastali anticipati dal geometra per conto del cliente, pari a 70 euro. Quindi il totale a debito del cliente sarà pari a 1351 = 1281 + 70
13.1 “La parcella”: funzionamento e generalizzazione
13.1.3 Il calcolo della parcella: dall’onorario al totale a debito del cliente
LEZIONE 13
Modelli specifici
Se comunque seguite le regole fiscali, avete comunque parecchia libertà nell’impostare il modello
Tutto chiaro? Bene, allora possiamo realizzare su Excel la parte tabellare della fattura. Seguitemi …
Un suggerimento è questo: cercate di collocare sempre in celle a parte ciò che più facilmente potrà in futuro variare. In questo caso si tratta soprattutto delle percentuali (C.P.G. e I.V.A.). Così sarà più facile modificarle e – soprattutto – andrà fatta un’unica modifica, ottenendo velocemente il modello aggiornato
Naturalmente, se dovesse cambiare tutto, se siete stati capaci di montare il modello riuscirete senz’altro a smontarlo e a ricostruirlo da capo
13.1 “La parcella”: funzionamento e generalizzazione
13.1.4 Il modello su Excel
LEZIONE 13
Modelli specifici
Solo se il modello è piuttosto articolato servono i colori, altrimenti spesso sono ridondanti
Potete migliorare esteticamente il modello usando sfondi colorati per celle significative, ma non vi consiglio di esagerare
Ciò che è importante è questo: fare un modello costringe l’autore a dover necessariamente capire ogni singolo passaggio di calcolo
Inoltre il modello, una volta realizzato e collaudato, sarà a vostra disposizione – in questo caso potrà generare moltissime parcelle, basterà variare solo l’onorario e i diritti anticipati per il cliente
13.1 “La parcella”: funzionamento e generalizzazione
13.1.5 Le cose importanti
LEZIONE 13
Modelli specifici
Se un modello viene generalizzato può essere applicato ad un numero di casi maggiore, diventa quindi più potente
Ma abbiamo detto anche che, oltre al modello è importante la sua generalizzazione
Inoltre costringe l’autore non a pensare ad un singolo problema, ma ad una classe di problemi
E con un modello solo si possono risolvere, appunto, una classe di problemi
13.1 “La parcella”: funzionamento e generalizzazione
13.1.6 Generalizzare un modello
LEZIONE 13
Modelli specifici
Bisogna pensare a tutti i problemi che assomigliano – in questo caso – ad una parcella
Occorre però cambiare il modo di ragionare che generalmente si adotta in ambito lavorativo
Ad es. la prima parte del modello può essere usata per calcolare un margine di ricarico su un certo importo
Sta quindi a voi pensare in modo diverso ed incrementare la produttività sul lavoro ...
13.1 “La parcella”: funzionamento e generalizzazione
13.1.7 Pensare in modo diverso
LEZIONE 13
Modelli specifici
LEZIONE 14
Modelli specifici
Indice
14.1 “Il registro di cassa”: funzionamento e generalizzazione 14.1.1 Un altro modello e un’altra generalizzazione 14.1.2 Il registro di cassa 14.1.3 Costruiamo insieme il registro di cassa 14.1.4 Una formula fondamentale e poi il collaudo 14.1.5 Spunti per perfezionare il registro di cassa 14.1.6 Un controllo automatico tramite la funzione “SE” 14.1.7 Spunti per generalizzare il registro di cassa
LEZIONE 14
Modelli specifici
Cerchiamo di fornire un modello utile e immediatamente utilizzabile per gli specifici destinatari di questo corso
Proseguiamo anche in questa lezione sulla stessa falsariga di quella precedente
Poi però spieghiamo che tale modello è generalizzabile e che, in fin dei conti, Excel è fatto per lavorare al posto vostro e semplificarvi la vita
Inoltre creare modelli è un buon allenamento: riuscirete più facilmente a trovare soluzioni non banali nella vostra quotidianità lavorativa
LEZIONE 14
Modelli specifici
14.1 “Il registro di cassa”: funzionamento e generalizzazione
14.1.1 Un altro modello e un’altra generalizzazione
Sì, proprio la cassa, ovvero il contenitore dei contanti, quella cosa che sembra semplicissima da far quadrare e invece …
Questa volta si tratta di un registro di cassa
… Come sanno bene i contabili talvolta i conti non tornano
Eppure prendiamo in considerazione pochi elementi: un numero progressivo dell’operazione, la data, una descrizione e poi una colonna per le entrate, una per le uscite e l’ultima per il saldo. Seguitemi ...
LEZIONE 14
Modelli specifici
14.1 “Il registro di cassa”: funzionamento e generalizzazione
14.1.2 Il registro di cassa
Volendo, possiamo indicare le etichette in maiuscolo, grassetto e centrato rispetto alla colonna
Cominciamo ad etichettare 5 colonne di dimensione opportuna: numero; data; descrizione; entrate; uscite; saldo
Tutta la colonna “numero” potrebbe essere “centrata”; nella colonna data è opportuno optare per il formato data; la colonna descrizione deve essere sufficientemente ampia; nella colonna saldo, dopo aver inserito “+” puntare col mouse la colonna entrate. In questo modo, automaticamente, il saldo sarà sempre costituito dalla prima entrata
D’altronde, inizialmente la cassa è a zero, poi la prima entrata è il saldo a quella data
LEZIONE 14
Modelli specifici
14.1 “Il registro di cassa”: funzionamento e generalizzazione
14.1.3 Costruiamo insieme il registro di cassa
Usate il “+” per partire e puntate col mouse prima il saldo precedente, poi sommate le entrate (della 2° operazione) e infine sottraete le uscite (sempre della 2° operazione)
E’ importante la formula che inserirete nella cella saldo relativa alla seconda operazione, perché non ne serviranno altre
Otterrete in questo modo il saldo aggiornato alla seconda operazione. Vi basterà trascinare la formula su tutte le sottostanti celle di saldo che riterrete utili e siete a posto
Ma non dimenticate di collaudare il modello: inserite entrate ed uscite e controllate che i saldi siano quelli che vi aspettate
LEZIONE 14
Modelli specifici
14.1 “Il registro di cassa”: funzionamento e generalizzazione
14.1.4 Una formula fondamentale e poi il collaudo
Sta tutto alla vostra creatività, che va indirizzata - anche secondo ciò che avete appreso in questo corso – verso la soluzione dei problemi che sorgono mentre lavorate
Il modello può essere naturalmente perfezionato e generalizzato
Ad esempio, una questione è la possibilità che il saldo di cassa risulti negativo: ciò non può succedere dal punto di vista operativo in quanto o in cassa c’è qualcosa o al limite non c’è nulla, quindi non può essere negativa
Però gli errori si commettono e può quindi essere utile un controllo da parte del vostro modello
LEZIONE 14
Modelli specifici
14.1 “Il registro di cassa”: funzionamento e generalizzazione
14.1.5 Spunti per perfezionare il registro di cassa
Se il saldo è negativo, risulterà “CONTROLLA!”, altrimenti – cioè se il saldo è positivo o nullo – risulterà OK. In questo modo abbiamo inserito un controllo automatico
Per ovviare al problema, affianco alla cella saldo si può inserire una semplice (e versatile) funzione SE (già descritta in precedenza)
Potremmo intitolare quest’ultima colonna “verifica”
LEZIONE 14
Modelli specifici
14.1 “Il registro di cassa”: funzionamento e generalizzazione
14.1.6 Un controllo automatico tramite la funzione “SE”
La più immediata è certamente quella di affiancare al modello una copia di se stesso, in modo da avere sia un registro di cassa che di banca
Come già detto, vi possono essere diverse opportunità di generalizzazione
Basterà distinguere le colonne (es. “entrate di cassa” ed “entrate di banca”; analogamente le uscite e i saldi)
Fate anche attenzione quando copiate le formule: verificate che tutto funzioni e che non ci sia qualche riferimento (errato) da sistemare
Sono certo che altri spunti proverranno da voi (e saranno soddisfazioni, sia per voi che per me)
LEZIONE 14
Modelli specifici
14.1 “Il registro di cassa”: funzionamento e generalizzazione
14.1.7 Spunti per generalizzare il registro di cassa
LEZIONE 15
Modelli specifici
Indice
15.1 Il budget: funzionamento e generalizzazione 15.1.1 Verso un modello più elaborato 15.1.2 Il modello di budget e analisi scostamenti 15.1.3 Un modello costruito ad hoc per essere capito 15.1.4 Le principali formule del modello 15.1.5 Come costruire i budget settoriali 15.1.6 L’utilizzo del modello di budget 15.1.7 Come generalizzare il modello
LEZIONE 15
Modelli specifici
Questa volta però si tratta di un modello un po’ più articolato, sicuramente non proprio di livello base
Anche in questa lezione presentiamo un modello e la sua generalizzazione
D’altronde ci stiamo avvicinando alla conclusione del corso e – prima di una riflessione su quanto fatto e su come potrete utilizzare ciò che avete imparato nel futuro – è il caso di avventurarsi in qualcosa di più elaborato
LEZIONE 15
Modelli specifici15.1 Il budget: funzionamento e generalizzazione
15.1.1 Verso un modello più elaborato
Si parte dal budget delle vendite e si arriva al budget economico e a quello patrimoniale. Questi ultimi rappresentano una sintesi (rispettivamente economica e patrimoniale) di una serie di budget settoriali, ciascuno dei quali riguarda un’area dell’azienda (commerciale, produzione, ecc.)
Si tratta di un modello completo di budget
Al termine del modello di budget vi è anche l’analisi degli scostamenti, ovvero l’analisi delle differenze fra preventivi e consuntivi, che ha lo scopo di individuare l’origine degli scostamenti
LEZIONE 15
Modelli specifici15.1 Il budget: funzionamento e generalizzazione
15.1.2 Il modello di budget e analisi scostamenti
All’inizio viene sinteticamente descritta la procedura di budget
Il modello è stato realizzato con fini didattici: ha quindi molte caratteristiche utili per la sua comprensione
I dati inseriti sono molto semplici, in quanto devono essere comprensibili anche facendo un uso limitato del calcolo
Si fa riferimento ad un’azienda industriale che realizza due diversi prodotti
Le aree in giallo indicano dove vanno inseriti i dati
Ogni budget è costituito da una tabella separata dagli altri, ma ogni budget è collegato con i budget che lo precedono e con quelli che lo seguono
LEZIONE 15
Modelli specifici15.1 Il budget: funzionamento e generalizzazione
15.1.3 Un modello costruito ad hoc per essere capito
Nel budget della produzione, alla quantità da vendere si aggiungono le rimanenze finali e si tolgono quelle iniziali per ottenere la quantità da produrre
Nel budget delle vendite vi è il prodotto fra quantità e prezzi, per determinare il fatturato di ogni singola linea di produzione. Poi i singoli fatturati vengono sommati per ottenere il fatturato complessivo
Nel budget delle materie prime, sulla base del fabbisogno di materia prima per prodotto, si determina il fabbisogno complessivo
Nel budget degli approvigionamenti, tenendo conto del magazzino, a partire dal fabbisogno di materia prima si determina la quantità da acquistare
LEZIONE 15
Modelli specifici15.1 Il budget: funzionamento e generalizzazione
15.1.4 Le principali formule del modello
Le ore di lavoro vengono moltiplicate poi per il costo orario; così si trova il costo complessivo
Nel budget della manodopera diretta si determinano le ore necessarie di lavoro moltiplicando le ore necessarie per fare un pezzo per il numero di pezzo da produrre
Vi è poi la valorizzazione del magazzino materie prime e prodotti finiti
Nel budget degli investimenti i dati sono soprattutto da inserire, mentre il budget di tesoreria viene presentato in modo molto semplificato
Gli altri budget (fino a quello patrimoniale) richiedono l’inserimento dati oppure sono di riepilogo di tutti i budget precedenti
LEZIONE 15
Modelli specifici15.1 Il budget: funzionamento e generalizzazione
15.1.5 Come costruire i budget settoriali
Tutte le quantità e gli importi monetari sono in qualche modo collegati, di conseguenza il modello può anche essere usato per fare simulazioni: si cambiano degli input per vedere – ad esempio – gli effetti sulla situazione economica e patrimoniale finale
Come potete vedere nel modello non sono presenti formule complesse, eppure i risultati forniti sono molto utili
D’altronde è un budget, quindi viene fatto con un anno di anticipo sul periodo al quale si riferisce: è quindi un mezzo utile per capire come determinate scelte di gestione si ripercuotano poi sul reddito e sul patrimonio
LEZIONE 15
Modelli specifici15.1 Il budget: funzionamento e generalizzazione
15.1.6 L’utilizzo del modello di budget
Qualche spunto: potreste usare solo una parte del modello, ad es. solo alcuni budget, ma personalizzarli in base alla specifica attività del vostro studio professionale
Anche in questo caso, come nelle lezioni precedenti, ripeto: le possibilità di generalizzare il modello sono piuttosto numerose
Potreste ampliare i singoli budget se i prodotti sono più di due ...
LEZIONE 15
Modelli specifici15.1 Il budget: funzionamento e generalizzazione
15.1.7 Come generalizzare il modello
LEZIONE 16
Modelli specifici
Indice
16.1 Come fare simulazioni con Excel 16.1.1 Dove siamo giunti 16.1.2 Non solo per risolvere problemi di calcolo 16.1.3 Come superare l’imprevedibilità del futuro 16.1.4 Le analisi di scenario 16.1.5 L’esempio del budget 16.1.6 Simulazioni per verificare nuovi lavori 16.1.7 E con questo è tutto!
LEZIONE 16
Modelli specifici
Il nostro obiettivo era insegnare (almeno) qualcosa sui modelli che si possono fare con Excel
Siamo giunti alla fine del corso
Il fine è pratico: utilizzarli in ambito lavorativo per incrementare la produttività
L’orizzonte è il medio-lungo termine: cambiare modo di lavorare nel tempo per diventare più efficaci ed efficienti
Naturalmente, noi speriamo di esserci riusciti, ma sarete voi ad essere testimoni – nel vostro lavoro – di quanto avete appreso, anche solo come modalità per affrontare i problemi
16.1 Come fare simulazioni con Excel
16.1.1 Dove siamo giunti
LEZIONE 16
Modelli specifici
Il primo e più immediato utilizzo dei modelli è sicuramente risolvere i problemi di calcolo che sorgono nella quotidiana attività lavorativa
Vorrei aggiungere in quest’ultima lezione soltanto un utilizzo aggiuntivo dei modelli, peraltro già anticipato nella lezione precedente
E già su questo fronte la versatilità di Excel non è facilmente riproducibile con altri mezzi
I modelli possono però anche essere utilizzati per effettuare simulazioni
16.1 Come fare simulazioni con Excel
16.1.2 Non solo per risolvere problemi di calcolo
LEZIONE 16
Modelli specifici
Quelle che alcuni chiamano previsioni, talvolta dovrebbero essere definite profezie …
E’ noto a tutti che il futuro non è sostanzialmente prevedibile e ciò è tantopiù vero quanto più lontano nel tempo spingiamo la nostra analisi
L’unico modo per ridurre l’estrema variabilità del futuro è decidere oggi che strada vogliamo intraprendere, ma per farlo abbiamo bisogno di analisi di scenario
16.1 Come fare simulazioni con Excel
16.1.3 Come superare l’imprevedibilità del futuro
LEZIONE 16
Modelli specifici
L’esempio più esplicativo che abbiamo a portata di mano è il budget di cui abbiamo trattato nella lezione precedente
Anche senza usare strumenti più o meno sofisticati, messi a disposizione da Excel, possiamo effettuare un’analisi di scenario semplicemente facendo diverse simulazioni su uno stesso modello, ma con dati di input differenti
Cosa succede se aumentano le vendite (in quantità)? Aumenterà necessariamente l’utile? Non è detto, perché vendere di più implica produrre di più e produrre di più implica maggiori costi. Ecco quindi un caso in cui simulare il processo di budget con quantità vendute maggiori porta a risposte in anticipo rispetto a ciò che succederà in futuro
16.1 Come fare simulazioni con Excel
16.1.4 Le analisi di scenario
LEZIONE 16
Modelli specifici
E le simulazioni, in questo caso, servono anche per valutare se determinate strategie che intendiamo attuare siano effettivamente sostenibili dal punto di vista economico, finanziario e patrimoniale
In merito al budget, con le simulazioni riusciamo a definire molto meglio ciò che faremo l’anno prossimo
D’altronde un business plan non è altro che una procedura di budget più complessa, completa e articolata, ma – in fin dei conti – serve per capire se sia il caso di iniziare una nuova attività imprenditoriale o anche soltanto un nuovo progetto
16.1 Come fare simulazioni con Excel
16.1.5 L’esempio del budget
LEZIONE 16
Modelli specifici
Se tutti i dati sono certi e l’orizzonte di tempo è breve, sarete presto in grado di dire se vi conviene accettare oppure no
Immaginate anche soltanto di dover valutare un nuovo lavoro che viene proposto al vostro studio
Ma se i dati non sono certi e magari l’orizzonte non è breve (quindi durante quel tempo molte cose possono cambiare), allora è utile non usare carta, penna e calcolatrice, ma Excel
Con un modello si possono valutare gli effetti dei cambiamenti delle variabili sulla decisione di accettare o rifiutare il nuovo lavoro
16.1 Come fare simulazioni con Excel
16.1.6 Simulazioni per verificare nuovi lavori
LEZIONE 16
Modelli specifici
16.1 Come fare simulazioni con Excel16.1.7 E con questo è tutto!
LEZIONE 16
Modelli specifici
Il corso è finito, vi auguro quindi buon lavoro!
WALTER CAPUTO