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E E X X A A L L L L I I E E V V I I N N E E W W S S F F L L A A S S H H ANNO 6 - NUMERO 28 - NATALE 2017 Periodico di attualità religiosa e sociale della Confederazione Mondiale degli Exallievi ed Exallieve di Don Bosco CONFEDERAZIONE MONDIALE DEGLI EXALLIEVI E DELLE EXALLIEVE DI DON BOSCO 2 LA VOCE DEL RETTOR MAGGIORE 8 RAÙL VÁSQUEZ DIÉGUEZ TESTIMONIANZA DI UN EXALLIEVO GUATEMALTECO IL PRESIDENTE MICHAL HORT INVITA A SOGNARE 22 MALTA: GLI EXALLIEVI APRONO UN RESIDENCE PER LA GIOVENTÙ SENZA CASA Edizione italiana 34 BUON NATALE!

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ANNO 6 - NUMERO 28 - NATALE 2017Periodico di attualità religiosa e sociale della

Confederazione Mondiale degli Exallievi ed Exallieve di Don Bosco

CONFEDERAZIONE MONDIALEDEGLI EXALLIEVI E DELLE EXALLIEVE

DI DON BOSCO

2LA VOCE DEL RETTOR MAGGIORE

8

RAÙL VÁSQUEZ DIÉGUEZTESTIMONIANZA DI UN EXALLIEVO GUATEMALTECO

IL PRESIDENTE MICHAL HORT INVITA A SOGNARE

22MALTA: GLI EXALLIEVI APRONO UN RESIDENCE

PER LA GIOVENTÙ SENZA CASA

Edizione italiana

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BUON NATALE!

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LA VOCEDEL RETTOR MAGGIORE

Il Natale secondo Don Bosco

Ho visto in tutto il mondo Salesiani che difendono i ragazzi e i giovani dai tanti Erode dei nostri giorni. E che continuano a sognare, guidatidagli angeli, come don Bosco. Uno spettacolo così, i buoni torinesi del 1842 non l’avevano mai visto. Nelle eleganti vie del centro città, un grup-petto di ragazzi cantava una canzoncina natalizia e a dirigerli c’era un prete! La musica era un po’ ingenua, ma quei ragazzi la cantavano cosìaffettuosamente da commuovere. Don Bosco non aveva un posto per fare le prove di canto con i ragazzi e così le faceva per le strade. Quellestrade che i ragazzi conoscevano bene. Anche la canzone era stata scritta sul davanzale di una finestra. Quei ragazzi vivevano il Natale cam-minando, come i genitori di Gesù che avevano dovuto mettersi in viaggio e da Nazaret spostarsi a Betlemme. E là sperimentarono che cosasignifica essere in terra straniera: per loro non c’era posto nell’albergo. Le case degli uomini erano chiuse per loro.

Maria e Giuseppe condividono la sorte di molti profughi e lavoratori stranieri, che cercano una casa e vengono respinti, oggi come duemilaanni fa. Anche i ragazzi di Don Bosco cercavano uno spazio protettivo per poter crescere, lontano dai pericoli. Don Bosco lo cercò insieme aloro e impegnò la vita per trovarlo. Nelle mie visite ai Salesiani del mondo, ho incontrato tantissimi ragazzi e giovani che trovano casa e pro-tezione nelle braccia e nell’affetto dei figli di Don Bosco. E ho visto in tutto il mondo ragazzi e ragazze cantare felici insieme.Gesù nacque in una stalla. Gli uomini non l’avevano accolto, degli umili animali divisero con lui il loro riparo. Don Bosco incominciò da una tet-toia sporca e malandata. La stalla, con la nascita di Gesù, si riempì di luce, una luce calda e tenera e tutto ciò che era povero e disprezzatodivenne prezioso. E una mangiatoia per gli animali divenne il trono dell’Altissimo.

La povera tettoia Pinardi avrebbe scoraggiato chiunque. Testimoniò don Giovanni Battista Francesia: «Quando Don Bosco visitò per la primavolta quel locale, che doveva servire pel suo oratorio, dovette far attenzione per non rompersi la testa, perché da un lato non aveva che piùdi un metro di altezza; per pavimento aveva il nudo terreno, e quando pioveva l'acqua penetrava da tutte le parti. Don Bosco sentì correretra i piedi grossi topi, e sul capo svolazzare pipistrelli».

Ma per don Bosco era il più bel posto del mondo: «Corsi tosto da' miei giovani; li raccolsi intorno a me e ad alta voce mi posi a gridare: “Co-raggio, miei figli, abbiamo un Oratorio più stabile del passato; avremo chiesa, sacristia, camere per le scuole, sito per la ricreazione. Dome-nica, domenica, andremo nel novello Oratorio che è colà in casa Pinardi”. E loro additava il luogo. Quelle parole furono accolte col più vivoentusiasmo. Chi faceva corse o salti di gioia; chi stava come immobile; chi gridava con voci e, sarei per dire, con urli e strilli» (MO, 168).

Perché Giovanni Bosco sognava. L'angelo del Natale si manifesta in modo diverso nel vangelo di Matteo. Qui non è lo splendore a circondarela nascita. L'angelo appare a Giuseppe in sogno. E gli ordina a nome di Dio di prendersi cura di quel Bambino. L'angelo gli apparirà in sognoaltre volte ancora. E Giuseppe farà esattamente quello che gli dirà, fino a quando il figlio di Maria avrà raggiunto un'età in cui nessuno potràpiù attentare alla sua vita.Nei sogni, don Bosco è invitato a prendersi cura dei ragazzi e dei giovani, aiutarli a crescere con l’affetto e la bontà, a far sì che nessun Erodepiù li insidi. Ho visto in tutto il mondo Salesiani che difendono i ragazzi e i giovani dai tanti Erode dei nostri giorni. E che continuano a sognare,guidati dagli angeli, come don Bosco. «Fate come i pastori».Lascio che sia Don Bosco stesso a concludere il mio augurio natalizio. Nella “Buonanotte” che precedeva una novena di Natale all’Oratoriodisse: «Domani incomincia la novena del santo Natale. Due cose io vi consiglio in questi giorni. Ricordatevi sovente di Gesù Bambino, dell'amoreche vi porta e delle prove che vi ha dato del suo amore fino a morire per voi. Al mattino alzandovi subito al tocco della campana, sentendo il

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Per allietare gli incontri con i suoi ragazzi in attesa del Natale Don Bosco ha scritto una poesia dedicata a Gesù Bambinoe l’ha messa in musica.

Ah! Si canti in suon di giubilo,Ah! Si canti in suon d’amor.O fedeli, è nato il teneroNostro Dio Salvator.

Oh come accesa splende ogni stella.La luna mostrasi lucente e bellae delle tenebre squarciasi il vel.

Schiere serafiche che il ciel disserragridan con giubilo:sia pace in terra!

Altre rispondono: sia gloria in cielVieni, vieni, o pace amata,nei cuor nostri a riposar.O bambino in mezzo a noiTi vogliamo conservar!

IL CANTO DI NATALE DI SAN GIOVANNI BOSCO

freddo, ricordatevi di Gesù Bambino che tremava pel freddo sulla paglia. Lungo il giorno animatevi a studiar bene la lezione, a far bene il la-voro, a stare attenti nella scuola per amore di Gesù. Non dimenticate che Gesù avanzava in sapienza, in età e in grazia appresso a Dio ed ap-presso agli uomini. E sovra tutto per amore di Gesù guardatevi dal cadere in qualsivoglia mancanza che possa disgustarlo. Fate come i pastoridi Betlemme: andate spesso a trovarlo. Noi invidiamo i pastori che andarono alla capanna di Betlemme, che lo videro appena nato, che gli ba-ciarono la manina, gli offersero i loro doni. Fortunati pastori, diciamo noi! Eppure nulla abbiamo da invidiare, poiché la stessa loro fortuna èpure la nostra. Lo stesso Gesù, che fu visitato dai pastori nella sua capanna si trova qui nel tabernacolo. L'unica differenza sta in ciò, che ipastori lo videro cogli occhi del corpo, noi lo vediamo solo colla fede, e non vi è cosa, che possiamo fargli più grata, che di andare spesso avisitarlo. E in qual modo andare a visitarlo? Primieramente colla frequente Comunione. Altro modo poi è di andare qualche volta in chiesa lungoil giorno, fosse anche per un sol minuto».

Ovunque c’è un’opera salesiana, ho visto chiese piccole e grandi, ma tutte con l’immagine di Maria con il Bambino Gesù in braccio. Propriocome a Betlemme duemila anni fa.

Don Ángel Fernández ArtimeRettor Maggiore

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Carissimi allievi e amici di Don Bosco,

Quando arriva il Natale ci ricordiamo il dono di Gesù nel venire a nascere nel nostro mondo. È il più grande dono di amore. Dono altruisticodi Dio.Per me questa realtá, quando Dio dà a noi suo figlio e sa che Gesú morirà sulla terra per redimere i nostri peccati, rappresenta un disegnodi amore vero e non limitato. Nella nostra famiglia salesiana abbiamo una realtá simile in Don Bosco. Abbiamo ricevuto da Lui tanto. AncheLui ha deciso di dare tutto nella sua vita a noi, ai giovani, a quelli poveri, disagiati; e nulla ha mai voluto in cambio.Vi invito a contemplare questi due segni di amore. Per il Natale riceviamo tanti doni, ci auguriamo vicendevolmente tante benedizioni, peròla più grande benedizione l‘abbiamo già ricevuta.Con la gioia che viene da questa splendida realtà vi invito anche a contemplare quanto e come noi stessi possiamo essere doni di amore perle nostre famiglie, i nostri amici, ma anche per i giovani, soprattutto quelli più sfortunati, orfani e poveri.La gioia del più grande dono – il Figlio di Dio – è vera solo se la condividiamo con altri.

Auguri a tutti per un Santo Natale e un buon Anno nuovo 2018.Michal Hort

SALUTO DEL PRESIDENTE

IL DELEGATO MONDIALE

Nato per i più bisognosiMiei cari amici,

È Natale. È la festa dei più piccoli. Più dài a quelli di cui non si dà fastidio, il più povero dei poveri e dei bisognosi, più si esprime la differenza,la ragione fondamentale per cui Gesù è nato.

• Il Signore si è sempre dato ai piccoli; è dalla parte degli umili, ascolta la preghiera dei poveri. La piccolezza e l'umiltà lo attirano in modoirresistibile.

• Dio ha scelto l'insignificante Nazareth, e non una grande e ricca capitale; ha scelto la piccola Maria e non la figlia di un grande coman-dante. Scelse Giuseppe il falegname e non un uomo importante. Questa è la logica che scorre attraverso la Scrittura, dall'inizio alla fine.

• Pronunciando il suo "sì", Maria si è negata e ha deciso di lasciare agire Dio. Lei ci insegna ad aprirci all'azione di Dio.• La visita di Dio sulla terra avvenne in un ricovero per animali senza presenza di inservienti e nessun posto in cui depositare il neonato,eccetto una mangiatoia.

Questo è il mistero del Natale. Auguro a tutti voi - miei cari delegati, presidenti e membri del Consiglio e tutti gli altri membri delle Federa-zioni degli Exallievi - un Natale particolarmente santificato e gioioso, in compagnia della nostra Madre Benedetta che solo noi possiamo com-prendere nel raggiungere con amore i "piccoli", come ha fatto Don Bosco nostro Padre. Che lo spirito del Natale - gioia, amore, apprezzamentoreciproco, specialmente per i più piccoli e bisognosi, e gratitudine per tutte le Sue benedizioni come ex allievi di Don Bosco - dimori in noi enelle nostre famiglie a Natale e sempre!Dio benedica voi e le vostre famiglie! Augurandovi un Natale pieno di grazia e un nuovo anno pieno di Spirito 2018.

Con desideri affettuosi,Don Jayapalan Raphael Sdb

Delegato mondiale per l'associazione degli exallievi

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EDITORIALE

Carissime Amiche ed Amici,

ogni qualvolta ci troviamo per chiudere Newsflash ci rendiamo conto che il numero delle pagine dovrebbe essere triplicato, per poter con-tenere tutte le idee e le notizie che giungono, per poter dare testimonianza di quanto accade nel nostro mondo di exallievi.

Lo stile di una Rivista, il modo come si presenta, la maniera con cui si fa percepire prima ancora di essere letta, è fattore importante di co-municazione. Occorre stabilire, quindi, un corretto stile e fare in modo che sia coerente. Una Rivista vive ed ha garanzie di continuità se hauna buona organizzazione redazionale. Insieme siamo efficienti e importanti; l’atmosfera e il tono familiare voluto da Don Bosco rendonobella la collaborazione.

Forse qualcuno se ne sarà già accorto senza aprire del tutto la Rivista: Newasflash sta cambiando. Anzitutto cambiano alcuni aspetti del-l’impaginazione, cercando di dare più “respiro” agli articoli, ma non è tutto lì. Anche i contenuti sono accresciuti e abbiamo diversi nuovi col-laboratori e argomenti.Una Rivista deve essere uno spettacolo, non deve annoiare... Il modo secondo cui io ordino le informazioni e le faccio incontrare al mio let-tore, deve essere una sorpresa, non dico una pagina diversa dall’altra, ma uno non deve poter vedere quello che accade dopo, in manieratale che l’attenzione rimanga sempre viva. Non si può camminare in avanti con lo sguardo rivolto indietro. Qualsiasi pubblicazione è frutto diun lavoro di squadra. Tutti sono importanti e svolgono un lavoro importante.

Quello che, come giornalista, fa maggiormente piacere è associare l’attività ad una operazione culturale, ad uno strumento che serve allacrescita civile della collettività. Non è poco. In molti casi è auspicabile essere “preventivi”: non attendere ma anticipare, non rispondere maproporre, non difendere ma promuovere. Spesso il giornale cattolico viene considerato come una cattedra di morale. Il discorso giornali-stico non è una predica, è l’esposizione di un fatto. Come osservava già Luigi XIV: «Chi è male informato non può fare a meno di ragionaremale». Chi fa comunicazione deve essere al passo con i tempi.

Nella Famiglia Salesiana noi Exallievi rappresentiamo una parte consistente e per questo dobbiamo operare con sempre maggior vigore. Nonsi deve vendere, ma convincere. Non cercare il piacere, ma diffondere un messaggio. «Io mando il Bollettino Salesiano a chi lo vuole e a chinon lo vuole» affermava Don Bosco.

È Natale! Una ricorrenza che certamente dona gioia, perché ricorda il giorno in cui il più grande dono è stato fatto all’Umanità, la salvezza;un messaggio che ci viene regalato dal protagonista: Gesù!

Auguri di un sereno Natale a tutti gli Exallievi e per un felice e costruttivo 2018.

Pierluigi Lazzarini

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CCONSIGLIOONSIGLIO EESECUTIVOSECUTIVO

Malta – Consiglio Esecutivodella Confederazione Mondialedegli Exallievi/e di Don Bosco

Sliema, Malta – settembre 2017

Il Consiglio Esecutivo della Confederazione Mondiale degli Exallievi di Don Bosco si è riunito a Malta dal 15 al 17 settem-bre.Michal Hort, Presidente Mondiale, Ángel Gudiña, Vicepresidente GEX, Bryan Magro, Tesoriere, Peter Kovác, assistente,don Raphael Jayaplan SDB, Delegato dei Salesiani, hanno affrontato vari temi di sviluppo degli Exallievi e degli amici di DonBosco nel mondo.

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Francia - Eurobosco 2017Gli Exallievi di Don Bosco

per la famiglia

Altri momenti di particolare interessesono stati quelli in cui sono state presen-tate le buone pratiche nell’ambito familiareportate avanti da diverse realtà nel con-testo europeo, come “la Famiglia Parodi”,in Italia, e “Hogares Don Bosco”, in Spa-gna.

Nelle varie giornate dell’incontro, svoltosinel tradizionale clima di allegria e condi-visione salesiana, i partecipanti hannoanche condiviso momenti di riflessione,festa e spiritualità.

Significativa è stata la visita alla Basilicadella Visitazione di Annecy, dov’è custoditala reliquia di San Francesco di Sales.

Il prossimo Eurobosco si terrà a Valdocco

Nella prima giornata di lavori è stato ap-profondito il tema dell’esortazione apo-stolica “Amoris Laetitia” da unaprospettiva salesiana, preparata dal sale-siano don Francesc Riu, che ha pubblicatorecentemente dei materiali di divulgazionesu questo testo; mentre nella seconda èstato sviscerato l’aspetto “onesti cittadiniper la famiglia”, grazie all’intervento diAnna Zaborska, Europarlamentare slo-vacca, responsabile delle politiche fami-liari dell’Intergruppo del ParlamentoEuropeo; Antoine Renard, Presidente dellaFederazione Europea delle OrganizzazioniFamiliare Cattoliche (FAFCE) e di LaurentGregoire, Presidente della ConfederazioneFrancese delle Associazioni degli Exallievidelle Scuole Cattoliche.

(ANS – Samoens)

Quattro giorni per discutere sulle visioni,le sfide e le idee degli Exallievi di DonBosco per il loro futuro: questo è stata laXII edizione dell’ “Eurobosco”, il con-gresso europeo dedicato a tutti gli exal-lievi ed exallieve degli istituti salesiani delVecchio Continente, svoltosi dal 12 al 15 ot-tobre a Samoens, in Francia, in uno dei vil-laggi vacanze costruiti dagli Exallievifrancesi nell’ambito dei loro progetti so-ciali.

A 4 anni dalla precedente edizione, realiz-zata a Malta sul tema dell’Identità e Mis-sione dell’Exallievo Salesiano, oltre 65partecipanti si sono radunati da 12 paesieuropei – con un Exallievo venuto anchedal Cile – per riflettere e condividereesperienze sul tema della famiglia, all’in-segna del motto prescelto: “Buoni Cri-stiani nella famiglia ed Onesti Cittadiniper la famiglia”.

All’evento hanno preso parte alcuni tra imassimi esponenti dell’Associazione degliExallievi: il Presidente, Michal Hort; il Con-sigliere per l’Europa, Fernando Nuñez; ilConsigliere per la Formazione e la Fami-glia, Maurizio Bruni; il Vicepresidente Gio-vani Exallievi (GEX), Angel Gudiña, insiemeal Delegato Mondiale dei Salesiani per gliExallievi, don Raphael Jayapalan.

EEUROBOSCOUROBOSCO

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MICHAL HORTa cuore aperto

invita a... sognare

L’L’INTERVISTAINTERVISTA ALAL PPRESIDENTERESIDENTE

Nella Famiglia Salesiana gli Exallievi/erappresentano una parte consistente.Come valuti l’attuale vitalità degli Exal-lievi/e nel mondo e le diverse realtà?

«Come un gigante dormiente che si stasvegliando poco a poco. L’Europa é da sal-vare, l’Africa da ri-scoprire, America La-tina ed Asia da indirizzare e Nord Americada definire.

Il paradosso é che altri gruppi della Fami-glia Cristiana ci capiscono spesso megliodegli stessi Exallievi; c’é da lavorare moltosulla identità dell’Exallievo».

Come sta andando la realizzazione dellaProgrammazione che hai ideato con ilConsiglio mondiale della Confedera-zione?

Bene, ma piano. Puoi avere idee bellissimequanto vuoi ma, fin quando la gente non losa, é difficile andare avanti.

Ecco perché stiamo disponendo tutte leforze nella diffusione delle nostre idee, delnostro Piano strategico e dei nostri Pro-getti chiave».

Si dice che nella Chiesa ci vuole più lai-cità. Non credi che oggi ci sia troppoclericalismo nei laici?«No, penso proprio in maniera diversa.

mattina alle dieci di sera, che ti costringead essere concreto e razionale.Poi ho proseguito gli studi all’Università aBologna.

Tornato a casa (avendo acquisito espe-rienza all’estero che all’epoca costituivaun bonus non da poco) mi sono messo afare l’imprenditore.

Oggi gestisco una mia azienda di circa 50persone, che si sviluppa in tre Stati. Sono50 famiglie di cui prendersi cura. Allora siche devi essere razionale».

A prima vista sembri un uomo concretoe razionale. Potresti presentarti ai no-stri lettori?

«Sono un figlio educato dal padre e dallamadre, tutti e due exallievi, che mi hannoinsegnato come nella vita bisogna esserealtruisti e servire gli altri.Mi hanno insegnato ad essere responsa-bile.

Ho frequentato la scuola superiore dei Sa-lesiani assieme allo studentato, dove èproprio il programma, fissato dalle sei di

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L’L’ INTERVISTAINTERVISTA ALAL PPRESIDENTERESIDENTE

cità e le conoscenze personali a serviziodegli altri, e specialmente della FamigliaSalesiana, è la via giusta per arrivare alcielo».

Esprimi una nota di speranza, per con-cludere…

«Capire che Don Bosco ci ha formati è unpensiero che libera. Provare a seguirlo é lasoluzione di tante incertezze. Sognarecome lui é garanzia di sucesso...

Invito tutti gli Exallievi a sognare».

e i doni che ho ricevuto da Dio e vedereche con la preghiera le cose vanno avantie progrediscono».

Cosa desideri dire agli Exallievi ed Exal-lieve che leggeranno questa intervista?

«Auguro di scoprire che essere “Onesticittadini e buoni cristiani” é il piano di vita.

Auguro di capire che “Essere sale dellaterra e luce del mondo” è un programmadi azione.Auguro di realizzare che usando le capa-

Oggi c´é troppo laicismo tra i preti.

Voglio dire che dedicano troppo tempo delgiorno ad occuparsi di lavori e di attivitàche non sanno fare, che non hanno stu-diato e che toglie loro troppe forze psichi-che e fisiche. Il prete ha studiato e ha lasua vocazione per le anime.

Se deve dedicare troppo tempo alla con-tabilità, alla manutenzione degli edifici, allagestione amministrativa, è ovvio che nonha tempo per quello per cui è stato for-mato e chiamato da Dio.

È meglio lasciare queste cose ai laici, chele hanno studiato e sono professionisti.

Ecco perché spesso diciamo che gli Exal-lievi vogliono essere “gruppo di Servizio edi Management”».

Un po’ confidenzialmente: è difficile fareil Presidente della Confederazione Mon-diale degli Exallievi/e?

«Si, lo é. In quanto non é un lavoro al qualeti puoi dedicare a tempo pieno. Adesso ca-pisco che cosa voleva dire il mio coachpersonale nel 2015 (quando sono statoeletto) nel consigliarmi: «Prendi la fami-glia e trasferisciti per 2 anni aRoma...». Dall´altra parte però, é stimo-lante, perché posso usare appieno i talenti

Il presidente degli Exallievi/e di Don Bosco, Michal Hort, è di nazionalità slovacca. Natoil 12 ottobre 1977; sposato con Martina Hortova con cui ha tre figli.Laureato presso il Liceo Salesiano di Šaštín (1995), ha studiato Scienze Politiche e Re-lazioni Internazionali all’Università di Bologna (1996-2001). Successivamente, pressol'Università di Economia di Bratislava (2001-2006) studia relazioni economiche inter-nazionali.Come alunno ha ricoperto diversi ruoli: Vicepresidente dell'Associazione degli ExallieviSloveni; Promotore della "Piattaforma commerciale degli exallievi". È stato membro delComitato esecutivo dell'Associazione slovacca per le relazioni internazionali.

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VVISITAISITA DIDI ANIMAZIONEANIMAZIONE

LaosLaos

(un exallievo che gestisce le proprie botti-glie di filtraggio e gallone per le vendite ele consegne). Il business di Mr. Sikhamlaysta crescendo di giorno in giorno.

Poi ci hanno fatto visitare anche il Centrodi formazione di Foca Vocation - sezione dicucito per le ragazze, prima di visitare ilCentro di formazione professionale DonBosco.

Nel Don Bosco Training Center, p. Maccioniha introdotto diversi reparti di meccanicaper la moto, la fusione e l'elettricità. Alcunidei nostri studenti sono alunni e gli inse-gnanti sono per lo più allievi del Centro DonBosco.

L'incontro con gli exalunni è stato orga-nizzato il 1° settembre alle 18.30 nel Cen-tro; hanno partecipato circa 20-25studenti scolastici tra cui Zae Tern e Mr.Sikhamlay.

Mr. Gudiña e Mr. Piedade hanno fatto di-verse presentazioni su: 1) ConfederazioneMondiale, 2) Statuto, 3) Come stabilire

Bosco, Bounpithak e uno degli insegnantidel Centro di formazione professionaleDon Bosco in Laos, Sida Saiphiavong.

I salesiani ci mostravano la città di Vien-tiane - ricordano Mr. Gudiña e Mr. Piedade- con due dei nostri giovani exalunni di DonBosco, il signor Nai Khaiy Zae Tern (che ge-stisce il proprio laboratorio); poi siamo an-dati a visitare Mr. Thanouthong Sikhamlay

Vientiane, Laos, 1 settembre 2017

Dopo la visita in Thailandia, Angel Gudiña(vicepresidente del GEX) e Alberto Piedade(Consigliere di GEX per l'Asia) si sono re-cati a Vientiane attraverso il confine tra laThailandia e il Laos (Amicizia Ponte).Hanno ricevuto un caloroso benvenuto dap. Patrizio Maccioni, SDB insieme all'at-tuale Presidente degli Exallievi di Don

Prima visitadi animazione

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VVISITAISITA DIDI ANIMAZIONEANIMAZIONE

un'Unione Locale agli exallievi, con l'assi-stenza di p. Maccioni per la traduzione.La realtà dell'associazione degli exalunniè abbastanza giovane e non ancora benconsolidata. Tuttavia, hanno mostrato unavolontà ferma e l'entusiasmo di continuarela loro amicizia ed i legami reciproci comei Bosconi.

La riunione si è conclusa con la consegnadi souvenir e il Laos Don Bosco. Gli exa-lunni (Bosconi) saranno in contatto con P.Maccioni con l'Assessore mondiale del-l'Asia - Oceania per quanto riguarda il pro-gresso dell'associazione locale.

Il Centro di formazione vocazionale di DonBosco in Laos è iniziato nel 2004 in modomolto umile, attraverso l'iniziativa dellaScuola Tecnica Bangkok Don Bosco scola-stica del passato, con l'aiuto di p. Tito Pe-dron (ex provinciale di THA).

Fino ad ora più di 1000 studenti sono lau-reati e contribuiscono allo sviluppo dellasocietà del Laos.

Alberto Sequeira Alves Piedade, GEX

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RREGIONIEGIONI

GiapponeGiappone

che la Federazione sta affrontando adesso.Sentiranno con entusiasmo il compito ditrovare buone risposte sulle sfide parti-colarmente importanti:

1. Pubblicità (Comunicazione sociale)2. Asia-Oceania: Congresso in Giappone nel

20203. Finanza e Incorporazione

Anche se ci sono stati alcuni nuovi arrivatinella riunione della Federazione, i membridel Team di lavoro sono molto in contattotra loro. Ogni squadra ha un leader e i co-municatori della Federazione (Mr. TateishiMitsuhiro e Chihiro Okawa) sono stati no-minati come Capitani dei Team di Lavoro(WT). I membri del WT dovranno avere riu-

lievi. Prima della riunione le 5 associazioniscolastiche avevano scelto 16 ragazzi piùgiovani, tra cui me, come i membri delWorking Team (WT), che prenderà in con-siderazione la sostenibilità e lo sviluppodella Federazione.

Il presidente Yoshida ha sottolineato: «Èmolto importante che questa Federazioneinviti più exallievi, in particolare i membripiù giovani, ad adottare i loro nuovi pareriper attivare l'associazione per la gioventùfutura».

Nell'ultima parte dell'incontro, il sig. Yo-shida ha concesso molto tempo ai membridel team di lavoro e gli alunni più giovanihanno discusso concretamente le sfide

Tokyo, Giappone, 14 ottobre 2017

La Federazione di Exallievi di Don Bosco,presieduta dal Presidente Hiroshi Yoshida,in presenza del P. Provinciale SDB, MarioYamanouchi, ha tenuto la riunione annualedel consiglio a Shibuya, Tokyo.25 exallievi di Don Bosco di 5 Scuole Sale-siane in Giappone, Presidente degli Exal-lievi di Maria Ausiliatrice (Unione Giappone:Sig.ra Soh Eiko), Provinciale SDB, DelegatoProvinciale (P. Suzuki Masao), Giovani De-legato del Ministero (Fr. Shin Mishima) eDelegato per il SYM Japan (Fr. Urata Shin-jiro).

Questa volta, la Federazione ha prodottoun foglietto di raccolta di fondi dagli exal-

Avanzare coni giovani exallievi

1313

RREGIONIEGIONI

nioni di persona o in rete frequentemente,per un futuro più luminoso, in collabora-zione con ogni Associazione Exallievi.Dopo la riunione si è tenuta una festa con-viviale. I rappresentanti di 5 associazionihanno parlato delle notizie dei loro attualialunni.

Poi p. Mishima e p. Urata e io abbiamo in-trodotto le attività del ministero della gio-ventù SDB in Giappone e abbiamo chiestouna maggiore cooperazione sui Movimentisalesiani per la gioventù.

Infine, p. Suzuki Masao ha pronunciato uncolloquio di “buona notte”. Per i primi cri-stiani giapponesi, "Gotaisetsu" significavaAmore.Fr. Suzuki ha sottolineato il valore di "Go-taisetsu" e ci ha chiamato ad amare ancorpiù i giovani e i bambini come parte im-portante di una grande Famiglia Salesiana.

Mr. Okawa Chihiro, EXDB

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RREGIONIEGIONI

IndiaIndia

Guwahati, India – 27 ottobre 2017Circa 60 Delegati della Federazione Nazionale Indiana degli Exallievidi Don Bosco si sono radunati venerdì 27 ottobre presso l’Istituto DonBosco di Guwahati per un incontro di confronto e delibera su que-stioni organizzative, riguardante le procedure di funzionamento e iprogetti della Federazione.All’appuntamento hanno partecipato anche il Delegato Nazionale pergli Exallievi, don Albert Johnson, e il Presidente della Federazione, si-gnor Ketan Gala.

Incontro dellaFederazione Nazionale

degli Exallievi

da adottare come appello del PresidenteMondiale, che dovrebbe essere Exallievidi Don Bosco e non Alunni.P.Jayapalan ha incentivato il Consiglio aseguire questo nome.

Anche un rapporto del movimento V.P. Gexin India è stato presentato da Mr.BikashAgarwal, insieme a una dichiarazione di vi-sibilità. A ciò ha fatto seguito il lancio deldinamico sito Web nazionale(www.dbppinf.org).

Un'altra sessione importante è stata lamodifica degli Statuti.

Tenendo presente il tessuto indiano e l'at-tuale periodo, è stato a lungo necessarioapportare alcune modifiche agli Statuti.

gato nazionale), dal messaggio di P. Joh-nson (Direttore, DBI) e l'indirizzo di P. Al-bert Johnson (delegato nazionale).

Il rapporto della recente visita del presi-dente nazionale e del delegato nazionaledella provincia di Shillong è stato poi pre-sentato al consiglio dal segretario provin-ciale Mr. Valerian Pakma; il punto forte èl'interazione della squadra nazionale conoltre 1400 classi 10, 11 e 12 studenti, moti-vandoli a unirsi al movimento Exallievi unavolta che lasciano le istituzioni.

Nelle sessioni aziendali sono stati letti estudiati i verbali dell'ultimo NCM, quindianche i resoconti sono stati presentati alconsiglio e analizzati.C'è stata una breve discussione sul nome

Il momento saliente dell'incontro è statola partecipazione (per la prima volta) ditutte le 11 Province dell'India, di tutti i 39membri (compresi quelli di V.P. Gex).

In linea con la chiamata del Presidentemondiale a coinvolgere e promuovere at-tivamente i membri di V.P. Gex, è stata laprima volta che sono stati invitati a parte-cipare all'MNC.

Di grande ispirazione è stata anche la pre-senza speciale del Delegato mondiale Rev.Fr. Raphael Jayapalan.

Si è iniziato con l'indirizzo di benvenuto didon Jananuari, Delegato ispettoriale dellaprovincia di Guwahati, seguito dal mes-saggio di P.Maria Arokiam (letto dal dele-

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2) Promuovere il movimento V.P. Gex atutti i livelli.

3) Garantire che la raccolta dei databasesia effettuata a livello provinciale e uni-taria.

4) Animazione dei Delegati locali da partedel Delegato provinciale.

5) L'attività "A MILIONI DI IMPEGNI" riguar-dante la donazione di organi sarà ac-quisita da PAN INDIA in tutte le province.

6) Premi Alberto Marvelli per il CongressoNazionale.

Ketan Gala(Presidente nazionale)

sulla Pianificazione finanziaria della Fede-razione nazionale.Importanti anche le sessioni di animazionecondotte dal Delegato Mondiale Fr. RafaelJayapalan e dal Delegato Nazionale Fr. Al-bert Johnson.

L'NCM si è concluso con la presentazionedel piano d'azione al Consiglio da parte delPresidente nazionale Mr.Ketan Gala, comesegue:

1) Ingressi tempestivi delle province per ilsito web nazionale. Riguardo a questo,tutte le province hanno chiesto gentil-mente di inoltrare i nomi insieme alle fo-tografie della squadra provinciale, unabreve storia della provincia e le statisti-che delle unità e dei membri della vita.

Gli emendamenti furono approvati dal Con-siglio e sarebbero stati trasmessi allaConfederazione Mondiale per approva-zione, dopo la quale sarebbero stati im-plementati.

È stata inoltre intrapresa la pianificazioneper l'ospitalità del Congresso nazionalenel 2018.

È stato suggerito di prendere di mira unapartecipazione di circa 350 delegati dellevarie province dell'India.

La partecipazione dei coniugi degli exallievisarebbe anche incoraggiata per questoCongresso nazionale.

Questo è stato seguito da una sessione

RREGIONIEGIONI

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RREGIONIEGIONI

ArgentinaArgentina

Paraná, 24 ottobre 2017

Gentili Exalunni Salesiani,

ricevete un cordiale saluto e in questo contatto vorrei lasciarvi unpensiero di Don Bosco, raccontarvi di una riunione e annunciare un fu-turo incontro.

Don Bosco consigliava di evitare critiche e mormorazioni. Affermava:«Quando posso parlare bene, lo faccio, quando devo parlare male, michiudo» (Memorie Biografiche, Volume III, pagina 246).«Egli ha espresso la dolorosa impressione quando ha sentito qualchecritica, e ha esortato tutti a non parlare mai male di nessuno, ancormeno da parte di appartenenti al clero o ad un ordine religioso, inquanto contraria alla carità e lascia sempre una cattiva impressionein coloro che hanno un po’ di giudizio»(MB II 84).

Sabato 7 ottobre, presso la scuola Don Bosco di San Juan, si è tenutol'Incontro Zonale degli Exalunni. Vi hanno partecipato exalunni di Rodeodel Medio (Mendoza), Cordoba (PIO X, Domenico Savio, Villada), SantaFe, Paraná e di San Juan.

L'incontro ha avuto due profondi momenti di illuminazione dal SDBAbel Iglesias Cortina sulla “Identità dell’Exalunno” e SDB OrlandoSánchez su "Famiglia Salesiana", completando la giornata un wor-kshop sugli Statuti nazionali e internazionali degli Exalunni con riferi-menti al Congresso Nazionale 2018 e il JEX Pablo Ríos affrontando iltema di "Patios per gli Exalunni".Tra i partecipanti vi erano 6 JEX.

È stato un giorno in cui è stato possibile approfittare dei diversi casiin cui il contenuto era chiaro e semplice, consentendo al dibattito, aicontributi di idee e proposte di continuare a lavorare in ogni centrolocale. Questa esperienza è stata molto apprezzata a causa della ne-

cessità di creare collegamenti per il Congresso del prossimo anno,ma anche per rafforzare il lavoro e aggiungere ancora maggiore im-pegno come ex studenti nella stessa linea di quello tenuto due mesifa a Mar del Plata.

A mezzogiorno si recitò un Rosario, ricordando il giorno della Verginedel Rosario e nella chiusura serale veniva celebrata l'Eucaristia. Unringraziamento molto grande per tutti i project manager che hannodiffuso ed economicamente sostenuto gli exalunni per poter esserepresenti allla riunione nella città di San Juan, dove studenti localihanno fornito tutta la logistica ed i pasti.

Grazie mille! Con affetto.Víctor L.M. Centurión

CONGRESSO LATINO AMERICANO DI EX–ALUNNI/E DON BOSCO (CON-GRELAT), nella città di Santo Domingo, Repubblica Dominicana dal 19al 22 aprile, 2018.Per ulteriori informazioni scrivere all'e-mail:

[email protected]

Lettera del Presidente

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NNOTIZIEOTIZIE

Una normalepausa pranzo

in una scuola salesiana

Corea del SudCorea del Sud

viene espresso attraverso molti modi di-versi – con del tempo dedicato agli origaminella sala dei catechisti, nel dialogo tra do-centi e allievi durante le passeggiate per ilcampus e davanti alla riproduzione dellaGrotta della Madonna, percorrendo le verdicolline, giocando ai diversi giochi da tavoloo negli sport come Calcio o Pallacanestro.

«Sì, per noi Salesiani occupare tempo coni giovani, ascoltare il loro cuore durante lepause è il modo migliore per arrivare alloro cuore – spiegano i Salesiani dell’isti-tuto –. In questi momenti i nostri studentipossono sentirsi veramente amati e cosìla nostra educazione riesce ad essere re-almente salesiana.E siamo grati alle molte generazioni di Sa-lesiani, docenti, laici collaboratori ed exal-lievi che hanno contribuito a creare questomeraviglioso ambiente salesiano alla pe-riferia di Gwangju in questi oltre 60 anni!».

don Joseph Sin Minsoo, SDBFonte: AustraLasia

della scuola – il Direttore, don Mike Chang,5 sacerdoti, 1 coadiutore e 2 tirocinanti –insieme ad oltre 100 laici collaboratorinella missione, compresi non pochi exal-lievi e Salesiani Cooperatori, fanno sem-pre del loro meglio per favorire anche lacrescita umana degli allievi.

Ad esempio, dato che in tutto il paese im-pazza il “K-Pop”, la musica pop koreana,nella scuola salesiana si esibiscono ognivenerdì, durante la pausa pranzo, delle“Salesian Pop Star” (S-Pop) con canzonialle volte improvvisate, altre volte ben pre-parate, accompagnate da balli o altri gio-chi.

E tutti i 1400 studenti sono ben lieti di con-tribuire a tali iniziative, insieme al Coordi-natore Spirituale della scuola, ai giovanisalesiani tirocinanti coinvolti nella forma-zione pratica, e a diversi insegnanti.

Inoltre lo spirito di famiglia nel campus

(ANS – Gwangju)

Come in ogni scuola salesiana, il tempodella pausa pranzo è un momento prezio-sissimo per l’accompagnamento dei gio-vani, per essere presenti vicino ai ragazzicome padri, fratelli maggiori e amici.

Anche nella “Salesian Junior & Senior HighSchool” di Gwangju, che ha appena festeg-giato 60 anni d’esistenza, questo tempoprivilegiato è un tempo vivace e molto in-teressante.

Nel grande campus immerso nella valle “IlGog Dong”, ogni giorno dal lunedì al ve-nerdì quasi 1400 studenti delle scuolemedie e superiori fanno esperienza delcuore salesiano nella loro vita quotidiana.

E a fronte di un sistema scolastico moltocompetitivo nel paese, che ogni anno trovail suo obiettivo negli esami di ammissioneuniversitaria di novembre, i 9 salesiani

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Rinnovarsi per rinnovare

PortogalloPortogalloNNOTIZIEOTIZIE

cora, una volta, che l’educazione ricevutanon può rimanere come ricordo ma sidovrà trasformare in una forza dinamicaincidente nel mondo, in modo di renderlopiù umano e autenticamente cristiano.

Si è anche deciso che il Delegato della Fa-miglia Salesiana si radunerà entro brevetempo con il Gruppo di Lavoro ivi costituitoappositamente, perché sia possibile arri-vare ad un buon risultato al più presto.

António G. Pires

riunito un gruppo di Exallievi con il Dele-gato Nazionale e l’Ispettore per incremen-tare l’organizzazione di questo settoredella Famiglia Salesiana.

Si è costituito un Gruppo di Lavoro ri-stretto per studiare e proporre le lineed’impegno verso un vero rinnovamentodell’associativismo degli exallievi pressole opere salesiane nel Portogallo.

Tra gli altri argomenti si è sottolineato an-

Fátima, Portogallo

Rinnovarsi per rinnovare, una parola d’or-dine. Creato un GL (Gruppo di Lavoro) pro-motore di una ripresa sul serio delle UnioniLocali e della stessa Federazione Nazionaledegli Exallievi portoghesi.

Approfittando dell’opportunità dell’incon-tro della Famiglia Salesiana a Fátima, ilgiorno 16 settembre, per la presentazionedel Programma Pastorale del 2017-18, si è

Nelle fotografie, il gruppo con l’Ispettore e il Delegato Nazionale degli Exallievi.Rappresentanti dei diversi gruppi della Famiglia Salesiana riuniti a Fatima, nel Centenario delle apparizioni della Madonna ai Pasto-relli.

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NNOTIZIEOTIZIE

Salesianos Antequerainaugura il portico e lenuove aule secondarie

SpagnaSpagna

Dopo alcuni mesi di lavoro, dedizione esforzo per preparare gli studenti ad avereuna bella e accogliente classe, il 19 otto-bre, dopo una prima riunione dei genitori,il portico e le nuove aule sono state inau-gurate nella scuola secondaria di Salesia-nos Antequera.

L’evento, aperto all'intera Comunità Edu-cativa, ha visto la presenza di genitori, in-segnanti, educatori, studenti e personaledi servizio.L'atto ha inizio con poche parole del diret-tore del Centro, Miguel Conrado Montes.Gonzalo Urbano, un ex allievo e gioca-tore attuale del CD Antequera UMA, haquindi tagliato il nastro inaugurale.

Così queste nuove aule sono state ufficial-mente aperte, dotate ciascuna delle più re-centi tecnologie e servizi per ildivertimento e l'uso di studenti e docenti diESO: isolamento delle finestre, aria condi-zionata, proiettori e un sistema di illumi-nazione moderno.In questo modo si è avverato un vecchiosogno, risolvendo una necessità esistenteda anni e scommettere su un continuo ri-modellamento di questa vecchia casa,sede dei giovani.

José Carlos ParadasFonte: salesianos MARÍA AUXILIADORA

Gonzalo Urbano, un ex allievo e attuale player del CD Antequera UMA, ha tagliato il nastro inaugu-rale in un evento aperto all'intera Comunità Educativa

NNOTIZIEOTIZIE

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Week-end Don Boscogiovani e famiglie

“Noi siamo una famiglia”

FranciaFrancia

Saint-Jean-de-Sixt, Francia – novembre 2017

La Federazione degli Exallievi di Don Bosco della Francia porta avanti dal 2008 un progetto per offrire a famiglie e giovani momenti di relax,giochi, condivisione, riflessioni e preghiere in uno dei villaggi vacanza dell’Associazione delle rete Don Bosco.

Nell’ultima edizione svoltasi tra fine ottobre e inizio novembre nel villaggio di Forgeassoud, sono stati 210 i partecipanti, che hanno potuto ap-profondire vari temi e problematiche della società attuale, ascoltare varie testimonianze tra cui quelle di due migranti siriani accolti pressola casa di Don Bosco di Parigi.

Ricordando il venerabile don Vandornel 38° anniversario della sua morte

CubaCuba

Santa Clara, Cuba – ottobre 2017

Nella parrocchia “Nuestra Señora del Carmen”, la stessa che accolse donVandor al suo arrivo nel 1954, è stato commemorato il venerabile salesianonel 38° anniversario della sua morte.Conclusa l’Eucaristia domenicale, si è svolto un incontro per ricordare imomenti più importanti della vita di don Vandor, anche come scrittore, con-dotto dalle storiche Heidy Águila Zamora e Yuliana Denis, entrambe MSC.

Dopo la lettura della sua opera ci sono state le testimonianze degli exal-lievi dell’allora collegio salesiano “Rosa Pérez Velasco” e di amici chehanno conosciuto don Vandor.Nell’incontro non è mancata la musica, interpretata da Pedro O’rrelly, cheha musicato alcuni poemi del venerabile Vandor.

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NNOTIZIEOTIZIE

Inauguratoun nuovo edificioal Don Bosco Prep

Stati UnitiStati Uniti

Ramsey, Stati Uniti – settembre 2017

Il 21 settembre mons. John J. O’Hara, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di New York ed exallievo del Don Bosco Prep di Ramsey, ha pre-sieduto la Messa per l’inaugurazione di un nuovo edificio dell’Istituto, denominato “Savio Hall”.

Presenti alla cerimonia don Timothy Ploch, Consigliere per la Regione Interamerica, don Timothy Zak, Ispettore degli Stati Uniti Est e Canada,la comunità salesiana di Ramsey e circa 1200 persone tra membri del clero, alunni, famiglie, professori e staff.

La nuova struttura include mensa, laboratorio di robotica e vari laboratori e aule all’avanguardia.

Viaggio di studiopresso la NASA

BrasileBrasile

Cape Canaveral, Stati Uniti – ottobre 2017

Si è svolta, come programmata, nel mese di ottobre, la visita da parte di dieci professionisti – docenti, exallievi ed al-lievi – della Facoltà di Ingegneria dell’UniSALESIANO di Araçatuba, in Brasile, presso le strutture del “Kennedy Space Cen-ter” della NASA (National Aeronautics and Space Administration), nell’ambito del “Progetto per la Settimana dell’InnovazioneTecnica”.

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SSOLIDARIETÀOLIDARIETÀ

MaltaMalta

tente per aiutare i giovani a farli usciredalla povertà e aiutarli a diventare più so-cialmente inclusi.

I lavori di costruzione e ristrutturazionedella proprietà sono già stati avviati.

Anche gli exalunni stanno dando il pro-prio tempo nell'offrire volontariato nellapreparazione della casa. Entro un anno siprevede che il Residence sarà completatoe pronto per essere utilizzato.

questa casa per un periodo temporaneofino a due anni, con l'obiettivo di aiutarli adiventare totalmente indipendenti.

Una caratteristica unica del progetto saràla fornitura di servizi di supporto mentalea questi giovani durante il loro soggiornopresso il Residence, preparandoli a viverein modo autonomo e ad entrare nella co-munità come cittadini buoni e esemplari.

La testimonianza dei giovani è un modo po-

Nell'anno centenario della nascita di Al-berto Marvelli, la Federazione Nazionaledegli Alunni e degli ex Alunni di Don Boscoa Malta ha lanciato un progetto sociale peraiutare i giovani senza casa a vivere indi-pendentemente nella comunità.Questo progetto è stato realizzato in col-laborazione con l'Associazione maltese delSovrano Ordine di Malta.

I giovani svantaggiati hanno diverse sfideper superare la povertà e l'esclusione so-ciale. Tra i più vulnerabili, ci sono giovaniche sono senza tetto e non hanno la sicu-rezza di una famiglia. L'elevato costo dipossedere una casa e il forte aumento del-l’affitto a Malta rende più difficile condurreuna vita indipendente per i giovani senzacasa.

Una casa a schiera nel centro di Paola, do-nata ai salesiani di Don Bosco da un bene-fattore, è stata completamente ristrut-turata e trasformata in una abitazionecompletamente funzionale che prende ilnome da Alberto Marvelli, un ex allievo diDon Bosco beatificato.Il residence ospiterà e sosterrà tre gio-vani in qualsiasi momento della loro vita.

L'obiettivo del progetto è quello di offrireservizi di alloggio ai giovani senza fissa di-mora grazie alla vita indipendente soste-nuta. I giovani senza tetto rimarranno in

Gli Exallievi apronoun Residence per lagioventù senza casa

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SSOLIDARIETÀOLIDARIETÀ

L’umanista tecnologicoinventa i braccialiper farsi ritrovare

ItaliaItalia

con tecnologia NFC, può collegarsi all’indi-rizzo web stampato sul prodotto e può farpartire una chiamata o inviare un mes-saggio.

Una notifica istantanea con la posizioneviene inoltrata ai familiari».

Quanto è stata utile la formazione uma-nistica?«Tantissimo. Ho frequentato il liceo clas-sico a Treviglio, dai Salesiani.Lo scorso anno mi sono laureato in Lettereclassiche alla Cattolica».

Simona Ballatore

Fonte: Il Giorno di Milano, 25 agosto 2017

di Alzheimer e alle persone autistiche.

Dietro le quinte, insieme a lui, dieci giovanimilanesi, dai 24 ai 40 anni.

Quando è iniziata questa avventura?«Nel 2013. Studiavo ancora, ma volevo tro-vare il modo di unire le mie passioni, per lematerie umanistiche e per la tecnologia,per creare qualcosa di veramente utile».

Come funziona?«È waterproof, il microchip integrato nel“Semiperdo” attiva, se avvicinato ad unosmartphone, il sistema di geolocalizzazionesenza dover disporre di app. Se chi ritrovala persona smarrita non ha un cellulare

Nel nome c’è un personaggio mitologicoshakespeariano e c’è il blu, il colore del-l’elettricità.La doppia anima di Pietro Tinelli, 24enne, edella startup milanese “Blue Oberon” di cuifa parte.

Già mentre studiava Lettere classiche al-l’Università Cattolica di Milano Tinelli hainiziato a sviluppare bracciali intelligentiper rintracciare chi si perde. I primi pen-sati per i bambini nelle più disparate si-tuazioni, dai centri balneari ai centricommerciali; poi i collari per animali.

L’ultima creatura si chiama “SemiperdoSenior” ed è dedicata agli anziani, ai malati

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SSOLIDARIETÀOLIDARIETÀ

BrasileBrasile

La testimonianzadi Lílian Maia

apprendimento; l’importanza di costruireforti alleanze e relazioni. Nel concreto:onestà, auto conoscenza, fiducia in sestessi, flessibilità, intelligenza sociale, coe-renza con i propri valori».

Come porti avanti quanto hai imparatoa scuola?

«Oggi svolgo una professione che mi per-mette di usare tutti gli insegnamenti cheho appreso da studentessa. E, cosa ancorpiù incredibile, posso sviluppare quelleforze in un numero sempre maggiore dipersone.

Credo che non sarei in grado di stimolarequegli insegnamenti se non li avessi primavissuti e creduti.

Nel coaching ho trovato la mia missione:aiutare un numero crescente di persone aperseguire lo sviluppo e l’apprendimento,in modo che i loro obiettivi siano gradual-mente raggiunti seguendo fasi di cambia-mento che culminano nel raggiungimentodi un obiettivo finale».

nali della nostra vita, quelle abilità cheognuno di noi amava sviluppare…Organizziamo visite agli orfanotrofi e agliospedali, che mi resero consapevole diquanto fosse importante sviluppare que-ste opere sociali!

Ho imparato cos’è la solidarietà e l’impor-tanza di non essere individualista.

Amavo raccogliere cibo nel mio palazzoper le “Campagne di Solidarietà” ed ero laprima a donare giocattoli e vestiti perquelle realtà che visitavamo».

Cosa hai imparato nella tua scuola?

«Ho appreso proprio a scuola grandi in-segnamenti, che mi accompagnano nellavita adulta.Tra questi, posso dire: identificare ecreare piani di azione collaborativi per ilfuturo; sviluppo dello spirito di solidarietà,di cooperazione e unione tra gli esseriumani; sviluppo del senso di associazionee appartenenza tra colleghi; consapevo-lezza che la leadership è un processo di

(ANS - Niterói)

«Tutto ciò che sono lo devo alla mia infan-zia. Sono sempre stata una bambina estro-versa, carismatica e affettuosa e mipiaceva chiacchierare sia con i bambini,sia con gli adulti.

A scuola volevo essere rappresentante diclasse e, poiché studiavo in una scuolacattolica, mi piacque entrare a far partedella Pastorale Giovanile.

Ed è in quell’ambiente che ho imparato asviluppare me stessa, come essereumano».

È la testimonianza di Lílian Maia, exallievasalesiana, avvocato di professione e for-matrice in qualità di coach.

Che ricordi hai della tua infanzia?

«Nella Pastorale Giovanile eravamo divisiin gruppi, di solito per età, e avevamo in-contri settimanali per parlare di religione,comportamenti, valori, aspetti motivazio-

«Ho imparato a scuola che cos’è la solidarietà e l’importanza di non essere individualista»

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Formazione del Gex

Timor EstTimor Est

Federazione locale (progetto)4. Spiegazione su GEX5. Dichiarazione del Congresso Regionale

EAO 2016

Dopo il primo turno di animazione (27 ago-sto-4 settembre) in Thailandia, Cambogia eLaos, sono felice di condividere la pros-sima proposta (2018, 26-31 luglio) in altreprovince dell'EAO. Desidero sapere seviene richiesta una ulteriore assistenza!Risorse sul Boscolink: (Don Bosco AlumniConfederazione Mondiale)

Alberto PiedadeConsigliere Mondiale degli Exallievidi Don Bosco per l'Asia-Oceania

mente nel Segretariato Mondiale dellaConfederazione sta ancora mettendo in-sieme l'organigramma per dimostrare lastruttura e i ruoli complessivi (Confede-razione Mondiale, Regioni - Continente, Fe-derazione Nazionale o Provincia -Federazione o la più piccola organizza-zione) che è Unione (locale).

Sul Boscolink è possibile trovare i seguentidocumenti;

1. Piano strategico della ConfederazioneMondiale per gli Ex Allievi di Don Bosco

2. Identità e Statuto Mondiale3. Manuale di organizzazione dell'Unione /

Dili, Timor Est, 9 ottobre 2017

Vorrei informarvi sulla nostra assembleanazionale di Dili. Sono stato invitato a co-municare l'associazione, insieme ad alcunidei rappresentanti del nuovo governo diTimor-Este, anche loro ex allievi.

Dopo aver informato l'associazione su GEXe su altri programmi di GEX - con l'assi-stenza dell'associazione, siamo riusciti aselezionare 4 giovani studenti ex allievi perentrare nel National GEX e fornirò loro unbriefing sulle attività GEX.

Speriamo che entro la fine di novembreposso avere un progetto della Scuola diLeaders pronto per essere consultato ediscusso con il nostro delegato SDB, p.Mario do Rosario.

Fortunatamente i primi quattro "anima-tori" sono molto desiderosi ed interessatia partecipare.

A seguito di questa riunione, sono dispo-nibili alcuni documenti che potrebbero aiu-tare a comprendere l'animazione e la"gestione" degli exalunni di Don Bosco.Per quanto riguarda la struttura, attual-

«Come avviare una nuova unità di Exallievi di Don Bosco (Giovani)?»

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Corso di formazioneper la Federazione

degli Exalunni

ThailandiaThailandia

l'Assemblea Generale.

La sessione pomeridiana è stata incen-trata sulla piattaforma di business, in cuila Federazione thailandese ha una grandeesperienza e numerose conoscenze dacondividere con altre Federazioni.

Il 31 agosto la sessione ha avuto inizio conla presentazione del piano strategico dellaConfederazione Mondiale (facile da trovarenel sito www.exallievi.org) e le sette prio-rità per il periodo 2017.

Entrambi i consiglieri hanno dettagliato ipunti salienti di questi piani, spiegando al-cune delle iniziative di punta che la Presi-denza mondiale sta preparando.La seconda parte della sessione è stata in-

L'evento è stato organizzato su richiestadi P. Provinciale quando ha frequentato ilnuovo corso provinciale di formazione aRoma.Il 30 agosto il signor Piedade ha iniziato a

spiegare il concetto di GEXe la sua strategia di coor-dinamento per il periodo2016-2021 e alcune delleiniziative più importanti,come la scuola di leaderper l'Asia, il programmaper lo scambio di giovanie il programma di volon-tariato.

Il signor Gudiña ha conti-nuato con una spiegazione dettagliata delloStatuto Mondiale, aggiornato nel 2015 nel-

Bangkok, Thailandia, 31 agosto 2017

Dal 30 al 31 agosto si è tenuto presso laCasa Provinciale THA un corso di forma-zione guidato da Alberto Alves Piedade,

Consigliere GEX per l'Asia e Angel Gudiña,vicepresidente GEX della ConfederazioneMondiale Ex Allievi (GEX per Giovani Exal-lievi, giovani studenti passati).

L'incontro è stato fortemente appoggiatoda Fr. John Bosco Theparat, provinciale ep. Louis Ponchit, delegato per gli ex alunni.

Il corso di formazione è stato onorato dallapresenza del Dott. Wanlop Chiaravanont,Presidente e Wichai Srisura, SegretarioGenerale della Federazione Tailandese, econ i rappresentanti dei sindacati locali edi altre Presenze Salesiane con Alunni nonattivi.

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centrata sulla comunicazione e sugli stru-menti e sulle strategie che la Presidenzamondiale cerca di mettere in atto per au-mentare la comunicazione e la sinergia trale Federazioni in tutto il mondo.

L'incontro si è concluso con una sessionedi riflessione per avviare la preparazionedel piano strategico tailandese e per au-mentare le attività a livello nazionale, con-tando sul sostegno della Provincia.

Sia gli oratori che i partecipanti sono statimolto felici alla conclusione della riunione,in quanto ha rappresentato un'esperienzamolto incoraggiante per la crescita del-l'Associazione in Thailandia.

Angel Gudiña, GEX

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Primo incontrodel gruppo di lavoroGex giapponese

GiapponeGiappone

sono minoranza e la maggior parte degliexallievi non è cristiana. Quindi gli ex alunninon cristiani possono svolgere ruoli piùimportanti in varie aree del ministero sa-lesiano, cooperando bene con gli SDB oaltri membri del gruppo della Famiglia Sa-lesiana.

I partecipanti hanno parlato con entusia-smo soprattutto di come risolvere pro-blemi di comunicazione sociale e finanza.Alla fine abbiamo deciso che più impor-tante per la Federazione è essere fedeliallo Spirito di Don Bosco - cioè l'assistenzaai giovani e ai giovani bisognosi.

Per condividere le informazioni e invitarealtri Exallievi a collaborare e contribuire,faremo il sito ufficiale della Federazione ilprima possibile. Nel prossimo futuro or-ganizzeremo assistenza e eventi significa-

Fr. Vaclav Klement, consigliere regionaleEAO e p. Anche Mario Yamanouchi, provin-ciale SDB Giappone, era lì per condividerealcune utili informazioni su GEX e DonBosco Exallievi nelle altre province della

regione EAO e in tutto ilmondo.

Fr. Klement ha sottoli-neato alcuni punti.

Primo. Gli ex alunni diDon Bosco devono sa-pere che sono un mem-bro essenziale dellaFamiglia Salesiana.

Secondo. Gli exallievi devono ricevere unaformazione adeguata sulla spiritualità sa-lesiana. Nella maggior parte dei 23 paesidella EAO, compreso il Giappone, i cattolici

Tokyo, Giappone, 26 novembre 2017

Un mese dopo la riunione annuale della Fe-derazione giapponese Exalunni di DonBosco, il 25 novembre si è tenuta a SITEC

(Suginami, Tokyo) la prima riunione delgruppo di lavoro GEX Japan. La squadra ècomposta da 16 Exallievi di Don Bosco di 5scuole salesiane in Giappone, e il DelegatoGEX è p. Shin Mishima, SDB (Delegato delMinistero giovanile).

Il team di lavoro è composto da 3 piccoliteam, Social Communication, Asia-OceaniaCongress in Giappone 2020 con Finanza eIncorportation; 2 capitani, 2 leader e 1membro del Politecnico Salesiano (Tokyo),Osaka Seiko Gakuin (Osaka) e Salesio Ga-kuin (Yokohama), e p. Mishima ha parteci-pato al primo incontro.

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tivi per l'interazione degli attuali studentidi cinque scuole salesiane in Giappone (ades. Attività di volontariato congiunto, com-petizione sportiva, ecc.).

L'intero tempo dell'incontro è stato riem-pito di speranza e aspettativa e non ve-diamo l'ora che arrivi il prossimo! Perfavore continuate a pregare per noi!

NB: GEX significa Giovani Ex Allievi (italiano)o Young Don Bosco Alumni (inglese).La Confederazione Mondiale degli AlumniDB ha una doppia struttura: in ogni conti-nente c'è un Consigliere Mondiale per gliAdulti e un Consigliere Mondiale per i Gio-vani Alunni (GEX)

Chihiro OkawaExallievo di Don Bosco

Fonte: AustraLasia

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Essere il saledella terra a Macao

CinaCina

da seguire. Preghiamo che in tutte le 17scuole della provincia cinese (Hong Kong,Macao e Taiwan) questa Casa Madre(scuola salesiana - Istituto Salesiano, fon-data nel 1906 da don Luigi Versiglia) abbiauna base di volontariato giovanile simile.

Quando i nostri giovani assaporano l'at-trazione di servire altri giovani, di solitosono contagiosi.

Il volontariato apre i cuori della nostra gio-ventù salesiana alla fede e al cammino vo-cazionale.

Nei nostri tempi siamo chiamati a investirenella costruzione della cultura del volon-tariato in ciascuna delle nostre comunitàeducativo-pastorali.

lievi dopo la loro educazione ricevuta?Tra le più frequenti menzionano lo spiritodi famiglia, la stretta presenza dei loro in-segnanti e dei fratelli o sacerdoti salesiani,l’ambiente gioioso e stimolante delle loroscuole.

Infatti il nome di Don Bosco era spessosulle loro labbra durante il tempo di con-divisione.

Possiamo espandere questo spirito di vo-lontariato e l'azione oltre il nostro am-biente scolastico?In effetti, la sfida del servizio di volonta-riato missionario nel proprio paese oanche all'estero (volontariato internazio-nale) è stata accettata dall'assemblea deiGiovani Alunni (GEX) come possibile via

Macao, Cina, 13 dicembre 2017

Con una consolidata tradizione di aiutare inostri studenti delle scuole salesiane a de-gustare il volontariato a scuola, i giovanialunni delle scuole salesiane di Macao (Isti-tuto Salesiano, Yuet Wah College - scuoleprimarie e secondarie e scuole FMA ) sonocoinvolti in regolari servizi di volontariatoper i loro fratelli e sorelle più giovani nelleattività quotidiane dopo la scuola (Oratorioquotidiano).

Dallo scorso 1992, infatti, la cultura del vo-lontariato tra gli studenti e gli ex allievisalesiani di Macao ha registrato ungrande sviluppo.

Di cosa fanno tesoro i nostri giovani ex al-

Giovani al servizio della gioventù

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ItaliaItalia

OONESTINESTI CITTADINICITTADINI EE BUONIBUONI CRISTIANICRISTIANI

Congregazione, delle sue realtà locali, del-l'impegno missionario, del carisma ispira-tore, del Sistema Preventivo, dei SantiSalesiani, delle realtà giovanili...

Oggi il bagaglio da comunicatore si vasempre più arricchendo, anche grazie allapartecipazione a significativi momenti dispiritualità giovanile, vissuti professional-mente con numerosi coetanei. Intendo ri-ferirmi, tra i numerosi altri, alla GiornataMondiale della Gioventù di Madrid nel 2011e al “SYM Don Bosco” dell’Anno Bicente-nario della nascita di Don Bosco (2015).

Sono i motivi per i quali desidero conti-nuare ad impegnarmi nel diffondere quelle“informazioni e relazioni educative” ispi-rate al carisma di Don Bosco: per l'ANS ei Salesiani, come per la Famiglia Salesianae gli Exallievi. Con la consapevolezza che,nella vasta missione per la salvezza deigiovani che coinvolge la Famiglia Salesiana,c'è oggi grande spazio e necessità dell'im-pegno dei laici.

Gian Francesco Romano

Fatto sta che al termine di quell'esperienzauna collega, Salesiana Cooperatrice, mi in-formò che i Salesiani stavano cercando ungiovane da inserire nel progetto "DonBosco Web Community - II Tempo" - unprogetto di Servizio Civile per "soddisfarela richiesta di aumento di informazioni erelazioni educative tramite gli strumentivirtuali" dei navigatori web, in particolarmodo giovani.

All'epoca, a parte qualche riferimento allatoponomastica romana, non conoscevopraticamente nulla di Salesiani e di Fami-glia Salesiana; anzi, pur essendo cresciutoin un oratorio parrocchiale, la logica miportava a collegare i Salesiani a San Fran-cesco di Sales, senza passare per DonBosco!

Eppure a quel primo colloquio estivo feceseguito un intero anno da volontario e, alsuo termine, l'inserimento vero e proprionella piccola ma laboriosa Redazione.

E negli anni è cresciuta la conoscenza della

Un'opportunità per conoscere, e far cono-scere, quanto di buono fa nel mondo "quelvasto movimento di persone impegnatoper la salvezza dei giovani" che è la Fami-glia Salesiana: mi piace considerare inquesto modo il mio lavoro all'Agenzia iNfoSalesiana (ANS), iniziato ormai oltre 8anni fa ed evolutosi insieme al contestomediatico e alla Chiesa.

Quando, nell'estate del 2009, misi per laprima volta piede all'ANS - nella storicasede di Via della Pisana - avevo appena ul-timato un tirocinio presso “SAT2000”(oggi TV2000), la TV della CEI (ConferenzaEpiscopale Italiana).

Sorvolo sull'intera gamma di “provviden-ziali coincidenze” che nel giro di pochi mesimi avevano portato fin lì – dall'obbligato-rietà del tirocinio per il mio corso inScienze delle Comunicazioni, alla scopertacasuale, durante una cena tra amici, dellaricerca di stagisti da parte di SAT2000,fino all'invio ripetuto, per errore, di unamail, che mi permise di sostenere il collo-quio come tirocinante ben prima del temponaturale.

Come si puòdiventare… exallievo

STATUTO MONDIALECapitolo I - Identità e Missione degli Exallievi ed Exallieve di Don

BoscoArt. 2 - Livelli di identitàa) Exallievi di Don Bosco sono coloro che, per aver frequentatoun oratorio, una scuola o una qualsiasi altra opera salesiana,hanno ricevuto in essa una preparazione per la vita con gradi emodalità differenti secondo le culture, le religioni, la qualità edu-cativa dell’opera, la capacità di ricezione dei singoli, seguendo iprincipi del Sistema Preventivo di Don Bosco: formare personesviluppando l’originalità di ciascuno.

Il 16 agosto 2015, nel compimento dei 200 anni dalla nascita, nelle chiese salesianed'Italia e del mondo sono stati svolti solenni festeggiamenti, compreso il pellegrinag-gio a Roma in occasione dell'Angelus di Papa Francesco. Inoltre 5000 giovani prove-nienti da tutto il mondo si sono riuniti, prima a Torino poi al Colle Don Bosco, durantela settimana tra il 10 e il 16 agosto 2015 per festeggiare il bicentenario in un eventodi scala mondiale. Questo evento è noto come SYM Don Bosco e il suo motto è "LIKEDon Bosco WITH the young FOR the young" (ovvero "COME Don Bosco CON i gio-vani PER i giovani"). Il SYM è stato caratterizzato da spettacoli e celebrazioni in varielingue, prevalentemente inglese, spagnolo e italiano (Fonte Wikipedia).

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Il Rettor Maggiorenell’Ispettoriadi Bangalore

(ANS – Bangalore)

La Visita di Animazione del Rettor Mag-giore, Don Ángel Fernández Artime, nel-l’Ispettoria di India-Bangalore, ha avutoinizio con una festosa accoglienza nel mat-tino di sabato 4 novembre presso l’aero-porto di Kochi.

La seconda giornata della visita, domenica5, si è aperta con l’Eucarestia presiedutadal Rettor Maggiore per i membri della Fa-miglia Salesiana: tra i numerosi concele-branti c’erano anche don Maria ArokiamKanaga, Consigliere per la regione AsiaSud, l’Ispettore e don Tom Uzhunnalil.

Nel pomeriggio, attraverso un affascinanteviaggio in battello sulle acque davantiKochi, il X Successore di Don Bosco haraggiunto l’opera “Don Bosco Vaduthala”,nota come “la Valdocco del Kerala”.

La sua presenza, insieme a quella di di-verse altre autorità, e della star della mu-sica internazionale Charles Antony,exallievo dell’istituto, è servita a festeg-giare il 60° anniversario dell’opera.

don Bastin Nellissery, SDB

Kochiite Charles Antony, può cantare in 14 lingue internazionali (spagnolo, italiano, fran-cese, tedesco, messicano, russo, africano, arabo, giapponese, coreano, ebraico, sinhala,indonesiano e malese); canta con l'accompagnamento di un organo di bocca e di una chi-tarra acustica.

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Testimonianza di un exallievo guatemalteco

Raùl Vásquez Diéguez

GuatemalaGuatemala

anche la Condecorazione “Croce Pro Ec-clesia et Pontifice”, dalle mani del SignorNunzio della Città del Guatemala, Monsi-gnor Nicolas Thevenin. È stato proprio Lui,insieme agli exallievi dell’Opera Tecnica, achiedere a Sua Santità l’attribuzione diquesto riconoscimento per premiare i mieianni come Salesiano Cooperatore ed Exal-lievo.Io mi sento un vero Salesiano Cooperatoree un vero Exallievo di Don Bosco! Nonposso essere una cosa senza l’altra. Ècome l’anima al corpo, come il giorno allanotte.Questo riconoscimento è di tutti noi exal-lievi, i cooperatori dei salesiani di DonBosco; una significativa approvazione peril lavoro della Famiglia Salesiana ed un belmodo per dire a tutti: “Siete avanti”...».

Ricordi un aneddoto da exallievo cheavresti piacere di raccontare?«Certo che sí! Stavo a Roma per il Con-gresso Mondiale degli Exallievi, mi pare nel2004; ci trovavamo alla Pisana e, mentredon Chávez stava salutando tutti nel cor-tile, arrivava una macchina della polizia.A bordo vi era un exallievo, un ragazzomoro, non parlava affatto l’Italiano; lo ave-vano fermato all’aeroporto sospettati dalsuo viso, il colore della pelle, e senza al-cuna comprensione della lingua locale.Erano tempi difficili e di grande attenzionealla sicurezza per gli attentati terroristici.Ispezionando i suoi documenti ecco venirfuori una foto di Don Bosco. Tra la sor-presa generale, i poliziotti, dialogando traloro, alla fine affermano: “È un exal-lievo...”. Per di più. Visto che per le nume-

Salesiani Cooperatori in diversi livelli: lo-cale, nazionale e regionale; così come nel-l’Associazione Exallievi, ove da alcuni anniil nostro ispettore mi ha chiesto di essereil suo Delegato per gli Exallievi dell’OperaTecnica della Città di Guatemala.Veramente credo che Dio sia stato gene-roso con me! É cosi che ho conosciutotante brave persone, tantissimi luoghi; tral’altro ho fatto la traduzione allo spagnolodel libro Mammá Marghereta di don JoseAubry e le traduzioni sulla vita di AlbertoMarvelli.Con il ricavato della vendita dei libri tantogli Exallievi come i Salesiani Cooperatorihanno potuto fare qualcosa di bene ai ra-gazzi più bisognosi.Da 16 anni opero come Direttore dell’OperaTecnica Salesiana dove gli exallievi fannotanto bene tramite l’Associazione e spe-cialmente con la Fondazione “Alberto Mar-velli”, che si dedica ai giovani disagiati,quelli più emarginati che però nutronotanta forza nello spirito per conquistareuna vita più degna proprio tramite la pro-fessionalità lavorativa».

Perché sei stato premiato?«Anch’io mi pongo la stessa domanda. Per-ché mi hanno premiato?Alcuni anni fa ho ricevuto dal Governo Ita-liano la Condecorazione di Cavaliere“Stella della Solidarietà”; in un primo mo-mento non volevo ritirarla perché in realtàsono un po’ timido, però un grande sale-siano mi ha convinto dicendomi: “Fai comeDon Bosco... cerca qualcosa di positivo peri ragazzi”.Appena alcune settimane fa ho ricevuto

Presèntati ai lettori di Newsflash. Ri-cordaci il tuo curriculum (quando edove sei nato, quali scuole hai frequen-tato, ecc.).«Cari amici, mi chiamo Raùl Vásquez Dié-guez, sono nato nella Cittá del Guatemala,secondo di tre figli: un maschio più grandemorto alcuni anni fa mentre faceva sport

nella casa salesiana e una donna an-ch’essa exallieva delle Figlie di Maria Au-siliatrice. Quindi... “salesiano dallanascita”.Penso che il mio curriculum sia moltosemplice. Ho conosciuto Don Bosco dabambino, ho trascorso tutta una vita ac-canto a Lui nella scuola salesiana di questacittá, poi sono andato all’Università perprendere la laurea in Diritto; nello stessotempo ho imparato un pochettino la linguaitaliana, il francese e il tedesco, perché hosempre desiderato conoscere il mondotramite le diverse culture.Da bambino suonavo il pianoforte, adessoho dimenticato tutto perché non ho più lapratica. Ma Don Bosco mi é stato semprepresente, motivo per cui sono diventatosalesiano cooperatore nel 1990, all’età di27 anni.Ho prestato il servizio nell’Associazione dei

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rose domande e per l’accurato controllodel bagaglio era trascorso un lungo tempo,hanno deciso di farlo recuperare al ra-gazzo accompagnandolo con una loro autoalla Pisana.Appena arrivati e ascoltato quel bel rac-conto, don Chávez ha prontamente bene-detto i poliziotti che... sorprendendo ancorpiù tutti... si sono dichiarati exallievi di unoratorio fuori della città di Roma,Bello? Certo! Così è nata anche l’amiciziatra i poliziotti e quell’exallievo».

Quali sono per te i valori più impor-tanti?«Quelli che ho imparato in casa, nella fa-miglia. Mia mamma è una donna molto re-ligiosa, però di una religiositá pratica, unareligiositá attiva, dove non ci si deve maidimenticare che Dio si trova accanto a metramite le persone, specialmente quelle piùdisagiate.Per questo i valori essenziali sono quellidella “Cordialità”, del “Saper ascoltare piùche parlare”, della “Fedeltà”, del “Servi-zio”, della “Donazione” di se stesso nelservizio».

Ritieni che la figura di Don Bosco possaservire da guida al giorno d’oggi? Eperché? È importante la presenza deiSalesiani su Facebook o Twitter?«Penso di si. Ci troviamo nell’era della co-municazione, e senza dubbio Don Boscoavrebbe fatto uso di Facebook, Twitter, In-ternet, anche del telefonino. Perché questisono i mezzi dei ragazzi, sono proprio que-ste le possibilità per fare il bene, ancheper lottare contro il male, contro tutto ciòche non è utile alla persona umana».

tico, bensì “concreto”. Lavorare e pregarecome faceva Don Bosco; non si può per-dere tempo, i laici non possono aspettarein un mondo che vuole risposte, in specialmodo dalla politica, dall’economia, dallacultura. Tutto quanto parla ai ragazzi».

A chi vorresti somigliare? Come vedi iltuo futuro?«Somigliare a Don Bosco. A quel DonBosco che ho conosciuto tramite tantibravi exallievi, un Don Bosco amico, ama-bile, sempre pronto ad ascoltare con ilcuore, capire i tempi e soprattutto i tempidei ragazzi, un Don Bosco capace di pre-gare in mezzo agli ostacoli del mondo edella vita.Pensando al futuro non lo vedo come unqualcosa di brutto. Penso alla morte e perquesto voglio prepararmi. Sai, mi piace-rebbe morire in piena attività, in mezzo airagazzi, forse in un cortile, nello studio,nella cappella; cadere in terra lavorandonello stile di Don Bosco.Non è una forma romantica di parlare e unmodo concreto di condurre la propriavita?».

Peter Kovác

Qual è, secondo te, la sfida centrale cheabbiamo davanti?«Come Exallievi penso sia il collaborare dipiù con i salesiani. Voglio dire, assumersil’incombenza di alcune opere insieme aisalesiani che si, con il carisma e lo spiritodi Don Bosco possono fare tanto, peròmolte volte per l’età avanzata o per la sa-lute carente non possono più lavorarecome vorrebbero.Noi figli dobbiamo attribuirci la responsa-bilità dei nostri “genitori spirituali” per ga-rantire una vera famiglia a tanti ragazzibisognosi. Penso sia giunto il momento dilavorare, non più quello riservato ai ri-cordi, al parlare solo di quanto fosse statobello quando eravamo allievi».

Quali elementi di pensiero e di prassidovrebbero caratterizzare un laicocredente?«Penso che il laico debba essere “pratico”,“concreto”, “all’impronta”, non aspettare,non fare tanti programmi, come si è solitiorganizzare adesso: “Una Commissioneche comincia a organizzare un’altra Com-missione”... Vuol dire non essere burocra-

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PakistanPakistan

nità parrocchiale abbiamo già pubblicatoun piccolo libretto in inglese e in urdu conpoche testimonianze e preghiere: "AkashBashir è una di quelle persone che si sonodimostrate veri cristiani e esseri umani.Noi crediamo che dando la sua vita per glialtri è seduto in compagnia di altri martiri.Il suo atto audace e spirituale trasmette il

Akash Bashir brilla, sempre piena di fiori.

E leggiamo i versi della Rivelazione: "Re-staci fedele anche nella morte e ti darò lacorona di Vivere" (Apocalisse 2,10).

Molti vengono a pregare e chiedono la suaintercessione. A nome della nostra comu-

Lahore, Pakistan, 10 novembre 2017

"Due anni e mezzo dopo i bombardamentisuicidi nella nostra colonia cristiana diYouhannabad, la vita sta andando. Unadelle più grandi parrocchie in Pakistan - laParish di St. John - è piena di vita. 800nuovi battezzati (soprattutto bambini) e lenostre scuole cattoliche, centro di comu-nità e servizi di Caritas sono la miglioreespressione della vitalità della nostra co-munità cattolica.

Tra le nostre luci e le nostre motivazioninasce l'amato Akash Bashir, il nostroeroe e martire del bombardamento suicidadi due anni fa, marzo, a due chiese catto-liche di San Giovanni ed alla vicina parroc-chia anglicana. La vita sta tornando dinuovo quasi in modo normale, la nostraChiesa parrocchiale è stata rinnovata econtinuiamo l'abbellimento del complessoper sollevare lo spirito dei nostri cattolici.

Ogni volta che giungono i frequenti visita-tori, sia dall'estero che da altre parti delnostro paese, siamo incoraggiati dallaforte fede della famiglia Akash Bashir - isuoi genitori, due fratelli e una sorella.Nel nostro cimitero cristiano la tomba di

Nuova luce nella comunità cattolica di Youhannabad

Akash Bashirun simbolo di

speranza per tutti noi!

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hanno iniziato a raccogliere i documenti ele testimonianze, utili per la prima stesuradel Dossier per avviare la fase preliminaredella Causa del Martirio con la Congrega-zione per i Santi in Vaticano.

La situazione della comunità cristiana inPakistan (2% dei 200 e più milioni di abi-tanti) rimane piena di sfide, anche a causadel basso livello di socialità e di istruzione.

Tuttavia ogni luce, come il modello del gio-vane Akash, ispira i giovani cattolici e leproprie famiglie nel loro viaggio quoti-diano!

p. Francis Gulzar, SDB

propria vita per l'amore del suo Cristo».

Akash Bashir (1994, 22 giugno 2015, 15marzo) ha frequentato la scuola seconda-ria Don Bosco di Lahoreed ed è stato mi-nistro dedicato nella sua parrocchia di SanGiovanni.

Quando la guardia armata nel giorno del-l’attacco suicida fuggì, non esitò a morireinsieme all'attaccante per salvaguardarela vita di centinaia che celebravano laMessa della domenica delle Palme nellaChiesa.L'Arcidiocesi di Lahore e soprattutto la co-munità parrocchiale di Youhannabad

messaggio del sacrificio.E oggi preghiamo per tutte le famiglie i cuifigli hanno dato la loro vita per gli altri eposizionano l'esempio dell'amore vivente.Che il loro esempio vivente diventi la fontedel cambiamento, che deve avvenire nellementi dei malfattori, un vero amore,l'amore di Dio".

L'arcivescovo Sebastiano Francis Shaw,OFM di Lahore è fiducioso: «Akash è unsimbolo di speranza per tutti noi: c'era unasperanza nel suo cuore che, sacrificandola sua vita, sta per dare vita a molti...Aveva un cuore più grande dei suoi sogni,cuore che lo ha portato ad abbandonare la

OONESTINESTI CITTADINICITTADINI EE BUONIBUONI CRISTIANICRISTIANI

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Cinque salesiani – due pakistani, due missionari filippini eun altro in formazione – si sono riuniti presso il Centrosalesiano di Lahore per iniziare la visita di quattro giorni(6-10 novembre), insieme a don Václav Klement, Consi-gliere per la Regione Asia Est-Oceania, alle opere sale-siane del paese. L’intenso programma è stato incentratosoprattutto sulla tabella di marcia della delegazione paki-stana fino al 2020. Oltre alla visita alle comunità di Quettae Lahore, la delegazione ha avuto anche un breve incon-tro con la famiglia dell’exallievo salesiano Akash Bashir,rimasto ucciso per difendere i fedeli radunati in chiesa daun attacco kamikaze il 15 marzo 2015.

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OMAECOMAEC

Roma, Italia – ottobre 2017Dal 22 al 25 ottobre si è svolto il XV Congresso dell’Organizzazione Mondiale degli Exallievi delle Scuole Cattoliche (OMAEC), sul tema “Per-sone e Valori per trasformare la società”, in occasione del suo 50° anniversario di fondazione. L’OMAEC raggruppa le Confederazioni Mon-diali degli Exallievi delle Congregazioni, le Unioni Continentali e Federazioni Nazionali degli Exallievi delle Scuole Cattoliche di quattro continentied è stata fondata nel 1967 su invito di Paolo VI. Gli exallievi SDB e FMA figurano tra i soci fondatori dell’OMAEC. Al congresso è intervenuto,tra gli altri Angel Gudiña, Vicepresidente GEX, e vi hanno partecipato 15 persone tra exallievi/e, SDB e FMA.

Organizzazione mondiale Exallievi/edell’Insegnamento cattolico

50° anniversariodi fondazione OMAEC

Un gruppo di Exallievi ed Exallieve SDB e FMA, partecipantial XV Congresso ed alle celebrazioni del 50º anniversariodell’OMAEC, a Roma dal 22 al 25 ottobre 2017. Con la Vica-ria della Madre Generale, Sr. Chiara Cazzuola e il DelegatoMondiale dell’AA.

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Zagabria, Croazia – ottobre 2017

Il 21 ottobre si è svolta la Giornata annuale della Famiglia Salesiana sul tema della Strenna 2017 del Rettor Maggiore “Siamo Famiglia! Ognicasa, Scuola di Vita e di Amore”.

Oltre 200 i partecipanti tra SDB, FMA, Salesiani Cooperatori, Exallievi e il primo gruppo ADMA formatosi nel paese.

Don Pejo Orkic, Ispettore della Croazia, ha presieduto l’Eucaristia, concelebrata da oltre 20 Salesiani delle varie opere salesiane di Croazia,Bosnia ed Erzegovina.

CroaziaCroazia

FFAMIGLIAAMIGLIA SSALESIANAALESIANA

Giornata dellaFamiglia Salesiana

Macao, Cina – 2 dicembre 2017

Sabato 2 dicembre, presso l’“Istituto Salesiano” di Macao, si è svolta la giornata della Famiglia Salesiana della Cina, quest’anno realizzata inanticipo a motivo della presenza di don Václav Klement, Consigliere regionale per l’Asia Est-Oceania.

All’appuntamento erano rappresentati i sei gruppi della Famiglia Salesiana locale – Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Coopera-tori, Exallievi di Don Bosco e di Maria Ausiliatrice e Volontarie di Don Bosco – che, accompagnati anche dall’Ispettore salesiano, don Lan-franco Fedrigotti, hanno condiviso momenti di preghiera, dialogo, confronto e festa.

CinaCina

La Famiglia Salesiana siriunisce per celebrarela festa della fraternità

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FFAMIGLIAAMIGLIA SSALESIANAALESIANA

20° Anniversario

AUGURI “AUSTRALASIA”!

riormente raccolto dall'Agenzia di stampa(ANS: http://www.infoans.org) in 7 linguee molte notizie sono tradotte in vietnamita,giapponese e cinese.

Ringraziamenti e congratulazioni a tutticoloro che hanno contribuito in questi ul-timi 20 anni a questo strumento di comu-nione e all'area EAO per la condivisionedigitale delle aree di gioco con i loro testie foto, con traduzione e semplicementepassando le buone notizie ad altri membridella famiglia salesiana.Il modo migliore per celebrare è sempli-cemente quello di contribuire([email protected])!

Buon compleanno!

(EAO Team Visit 2017, Hua Hua Hin).Uno dei traduttori di AustraLasia nella sualingua condivide la propria convinzione:

«Felice di festeggiare il ventesimo com-pleanno! Continuerò a provare il mio me-glio per diffondere il carisma salesiano atutti, soprattutto ai giovani. Notizie in Fa-cebook, molti lettori contattano queste no-tizie, anche Cooperatori Salesiani edExallievi di Don Bosco» (Don GiovanniBattista).

Dal lancio del nuovo sito web BOSCOLINK(www.bosco.link) il 3 febbraio 2015 sonostati condivisi più di 1550 articoli di notizie.Il servizio quotidiano in inglese viene ulte-

EAO, 7 novembre 2017Vent'anni fa (esattamente il 7 novembre1997) durante l'incontro regionale dei Pro-vinciali e Soc.Com. Delegati delle provinceEAO con p. Martinelli (Consigliere Generaleper la SC e la Famiglia Salesiana) è natol' ”e-mail news service AustraLasia” dauna semplice raccolta di pochi indirizzi e-mail e invito a condividere.

Dal 1997 al novembre 2017 non meno di4500 notizie sono state condivise via emaile recentemente anche via SNS tra i mem-bri della famiglia salesiana EAO.

Nella riunione regionale di comunicazionesociale (10-14 novembre), presente anchel'assessore generale per SC, p. FilibertoGonzalez e 20 delegati provinciali SDB conalcuni Mission Partners si è celebrato ilventesimo compleanno del servizio distampa regionale - ministero comunitario- AustraLasia & Boscolink.

Il Rettore Maggiore p. Angel ha apprezzatoin diverse occasioni la crescita della co-munione tra le province della regione EAO:

«È molto apprezzato lo sforzo che la Re-gione EAO sta realizzando in stampa e nelletraduzioni video: sono modi di comunica-zione che portano la realtà della Congre-gazione e Rettor Maggiore più vicini aifratelli, permettendoci di crescere in unsenso di appartenenza e di partecipazione. Allo stesso modo continuiamo a spingereAustraLasia - Don Bosco Link, che unisce erende visibile la Congregazione nella Re-gione...».

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Capitolo III

Finalità e Obiettivi dell’Associazionedegli Exallievi ed Exallieve di Don Bosco

Statuto dellaStatuto dellaConfederazioneConfederazione

MondialeMondialePræit ac tuetur / Ci precede e ci protegge

Roma, 5 dicembre 2015

24 P. CHÁVEZ, Buonanotte nella IV Assemblea Mondiale Elettiva 2010.25 Art. 3 dell’antico Statuto 1973.26 E. VIGANÒ, op. cit., p. 21.

SSTATUTOTATUTO MONDIALEMONDIALE

sfacimento della società24.

b) L’Exallievo/a cristiano vive seriamente i vincoli del Battesimo edella Cresima, accentuando la tipica spiritualità di Don Boscoespressa in uno stile di vita apostolicamente impegnato, deri-vante dall’essere discepolo del Cristo. A questo scopo:

~ promuoverà le attività a servizio dell’uomo coinvolgendoquanti, nobilmente orientati e animati da buona volontà, ope-rano per la crescita globale, della persona umana e il rispettodella famiglia25.

~ Promuoverà la vita spirituale e la partecipazione attivaalla vita della Chiesa come sacramento.

~ Curerà un’aggiornata sensibilità ecumenica tra i cristiani26 el’apertura al dialogo con le altre religioni.

c) Inoltre, l’Exallievo/a di Don Bosco, sia cristiano che di altre reli-gioni, è chiamato ad esprimere e sviluppare i semi della “educa-zione ricevuta”, cioè:

1. A svolgere la missione con:

Art. 6 - Fine generale

a) L’Associazione ha come fine generale l’avere molto a cuore e di-fendere ad ogni costo i valori umani con l’impegno sociale, poli-tico ed economico. In particolar modo:

~ la vita: essa è sacra, dalla nascita fino alla morte. Occorreaiutare i giovani a trovare il senso della vita e ad impegnarsia curare la qualità della vita, specie quella dei più poveri e bi-sognosi;

~ la libertà: specialmente quando i governi sembrano agire sem-pre più in modo autarchico, pur apparendo democratici, met-tendo a repentaglio la libertà e l’impegno comune di costruireun mondo migliore, dove la libertà venga garantita a tutti;

~ la verità: non solo scientifica, ma anche quella etica e morale,soprattutto quando si assiste al passaggio da un sano plura-lismo al relativismo, per approdare infine nel nichilismo, cheporta alla perdita di qualsiasi quadro di riferimento e al di-

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SSTATUTOTATUTO MONDIALEMONDIALE

(Continua nel prossimo numero)

nale, nell’inserimento nel mondo del lavoro e della cultura, nella prepara-zione socio-politica, nell’acquisizione di specifiche competenze di comu-nicazione sociale, nel sano impiego del tempo libero, nella risposta allavocazione ricevuta. Cura questi settori con particolari interventi.L’Associazione, in particolare, ha anche cura delle vocazioni per gli altrigruppi della Famiglia Salesiana e per la Chiesa.

Art. 10 - Volontariato

L’Associazione degli Exallievi di Don Bosco incoraggia la partecipazionealle varie attività del volontariato salesiano e si preoccupa di stimolarel’impegno personale nell’apostolato missionario.

Art. 11 - Attenzione verso i giovani

a) L’Associazione cura i giovani sin dal primo momento in cuiincominciano a frequentare una presenza salesiana, facendoconoscere l’esistenza dell’Associazione e i vantaggi di essernemembri giovani, predisponendo con e per essi progetti eprogrammi a loro confacenti.

b) L’Associazione entra in contatto con i giovani iscritti nei centri enelle altre opere salesiane, poiché sono i primi destinatari del-l’azione di aiuto, recupero e coinvolgimento dell’Associazionestessa.

Art. 12 - La Famiglia Salesiana

a) L’Associazione incrementa la comunione attiva con gli altri gruppidella Famiglia Salesiana partecipando alla creazione e al funzio-namento di strutture che facilitino l’accoglienza reciproca, il dia-logo, la collaborazione di lavoro e l’interazione dei diversi gruppi.Partecipa alla Consulta Mondiale e alle Giornate di Spiritualità.

b) L’Associazione studia e programma intese e attività con le Exallieveed Exallievi delle Figlie di Maria Ausiliatrice, per l’evidente affinitàdi spirito e di pedagogia che caratterizza le due Associazioni, checondividono lo stesso pregiato patrimonio.

Art. 13 - Gli Amici di Don Bosco

L’Associazione è un punto di riferimento e di aggregazione per quanti “avario titolo” si sentono vincolati all’opera salesiana, ne condivide gli obiet-tivi e costituisce l’ampio movimento di simpatizzanti, includendo “gli Amicidi Don Bosco”, che da molto tempo hanno operato ed operano nella so-cietà.

a) Competenza professionale.b) Coscienza morale.c) Impegno sociale.

2. A programmare esperienze di formazione ed educazione.

3. A rendere viva e presente l’educazione ricevuta, come indicail Sistema Preventivo, eredità preziosa e ricca sintesi di con-tenuti e di metodi da promuovere integralmente.

4. Promuovere la dignità umana, il rispetto per la vita e una so-cietà più giusta; una cultura del lavoro responsabile, comemezzo per arrivare alla piena realizzazione all’Associazione;

~ effettuando gli impegni contratti con l’Associazione a livelloeconomico, etico e morale;

~ partecipando affettivamente ed effettivamente nei progetti so-ciali ed educativi promossi dall’Associazione;

~ testimoniando i valori del Sistema Preventivo in famiglia, nellavoro e nella società;

~ partecipando nella missione della Chiesa.

Art. 7 - Promozione educativa

L’Associazione degli Exallievi, cosciente della propria speciale responsa-bilità, si preoccupa di animare e promuovere la crescita personale deisoci e dei giovani tutti in Don Bosco, impegnandosi a:

a) Programmare esperienze di formazione permanente per gli Exal-lievi, atte a favorire un loro ulteriore arricchimento personale eaggiornare l’educazione ricevuta, in modo che possano affron-tare le esigenze dei tempi attuali.

b) Essere presenti come esperti nelle sfere in cui si sviluppano le po-litiche educative della gioventù.

Art. 8 - Impegno familiare

L’Associazione promuove e testimonia i valori e la dignità della famiglia,fondata sul sacramento del Matrimonio, promuovendo in essa il principiodella sua indissolubilità, della sacralità della vita, della parità di diritti e do-veri tra i coniugi, di un’educazione cristiana e di altre fedi, del metodo pe-dagogico preventivo e del rispetto delle capacità, dell’inclinazione naturalee delle aspirazioni dei figli.

Art. 9 - Servizio alle Vocazioni e ai compiti secolarispecifici

L’Associazione accompagna i giovani nella scelta scolastico-professio-

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CCALENDARIOALENDARIO SALESIANOSALESIANO

GGENNAIOENNAIO FF EBBRAIOEBBRAIO

7 - Beato Pio IX9 - Beata Eusebia Palomino25 - SS. Versiglia e Caravario

GLI APPUNTAMENTI DELLA CONFEDERAZIONE

EXALLIEVI NEWSFLASHPeriodico di attualità religiosa e sociale della Confederazione Mondiale degli Exallievi ed Exallieve di Don Bosco

Direzione e RedazioneSede Centrale Salesiana - Via Marsala, 42 - 00185 Roma - Italiatel. + 39 06 656 12609E-mail: [email protected]: www.exallievi.org

Coordinamento redazionalePierluigi Lazzarini

Segreteria di RedazioneSilvia Bruni, Silvia Ciamarra

Collaboratori di questo numeroDon Ángel Fernández Artime sdb, Michal Hort, don Jayapalan Raphael sdb, Simona Ballatore, Okawa Chihiro, Ketan Gala, AngelGudiña, P. Francis Gulzar sdb, Peter Kovác, Victor L.M., don Bastin Nellissery sdb, José Carlos Paradas, Alberto Sequeira AlvesPiedade, António G. Pires, Gian Francesco Romano, don Joseph Sin Minsoo

TraduzioniInglese (Pietro Riparbelli), Spagnolo (Angel Gudiña), Francese (Redazione), Portoghese (António Guilhermino Pires), Italiano (Re-dazione)

Foto e immaginiArchivio ANS, AustraLasia, Wikipedia, Salesianos MARÍA AUXILIADORA, “Il Giorno” di Milano

IL NOSTRO NUMERO DI CONTO

Nome: Confederazione Mondiale Exallievi ed Exallievedi Don Bosco

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8 - Beato Titus Zeman15 - Beato Luigi Variara22 - Beata Laura Vicuña24 - San Francesco di Sales30 - Beato Bronislao Markiewicz31 - San Giovanni Bosco

Valdocco (Torino) - 18-21 gennaio 2018Famiglia Salesiana: Giornate di spiritualità

Timor Este (Asia Est-Oceania) - 5-9 marzoCongresso Provinciale

Slovenia (Europa) - 24 marzo / 1 aprileScuola di Leaders