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ESPRESSIONI REFERENZIALI: TRA SINTASSI E PRAGMATICA Giornata di Formazione per Logopedisti della Svizzera Italiana – Bellinzona 20/10/10
Ludovica Serratrice Università di Manchester
2001: person deixis: bilingual English-Italian (case study) JCL 2004: bilingual and monolingual English-Italian (naturalistic corpora).
BLC 2005: monolingual Italian. AP 2007: bilingual and monolingual narratives JOP 2007: bilingual and monolingual anaphora and cataphora. BLC 2008 : Italian version of Ref choice paper. LLD in prep. 2009: bilingual and monolingual acceptability. Lingua Under revision: bilingual and monolingual acceptability Under revision: word order in pre-schoolers. Cog science In preparation: eye-tracking studies
Nota biografica
Diploma di interprete simultanea (Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori, Milano)
Laura in Letterature Straniere (Istituto Universitario di Lingue Moderne, Milano)
Master in Acquisizione del Linguaggio (Università dell’Essex)
PhD in Linguistica (Università di Edinburgo) Dal 2004 insegno nel Corso di Laurea di
Logopedia all’Università di Manchester (Acquisizione del linguaggio; Linguistica clinica)
Nota biografica
Interessi di ricerca: Acquisizione di sintassi e pragmatica in bambini
bilingui e monolingui (italiano, inglese, spagnolo, olandese, ceco)
Comprensione e produzione di espressioni referenziali
Processi psicolinguistici in comprensione e produzione
Collaboratrici
Antonella Sorace (Università di Edinburgo) Kirsten Abbot-Smith (Università del Kent)
Ricercatrici
Michela Baldo (Università di Manchester) Francesca Filiaci (Università di Edinburgo) Sandra Paoli (Università di Oxford)
Finanziamento alla ricerca
Economic and Social Research Council
The Leverhulme Trust
The Nuffield Foundation
Natura dei dati
Età: 2-10 anni
Metodologia: Produzione
Analisi di corpora naturalistici Narrative Elicitazione
Comprensione Giudizi di accettabilità Scelta forzata Eye-tracking
Partecipanti: Molingui Bilingui
Perché studiare le espressioni referenziali?
Dal punto di vista di uno psicolinguista:
Centrali al processo di comprensione e di produzione Il linguaggio è usato per comunicare stati ed eventi La predicazione è al centro del processo linguistico Un predicato si riferisce ad uno o più partecipanti
Richiedono la coordinazione di conoscenze sintattiche e pragmatiche
Cambiamenti evolutivi
Interessanti per il confronto interlinguistico (differenze tipologiche tra lingue; influenza interlinguistica in bilingui)
Perché studiare le espressioni referenziali?
Dal punto di vista di un logopedista:
Centrali al processo di comprensione e di produzione > valutazione clinica di due aspetti della competenza linguistica
Richiedono la coordinazione di conoscenze sintattiche e pragmatiche > valutazione clinica di due aspetti della competenza linguistica
Cambiamenti evolutivi > valutazione di cambiamenti come indici di sviluppo linguistico
Interessanti dal punto di vista dell’influenza interlinguistica > alcuni “errori” commessi dai bilingui sono normali e prevedibili
Differenze interlinguistiche nell’acquisizione dell’italiano e dell’inglese (spagnolo)
Influenza interlinguistica nei bilingui (italiano-inglese; italiano-spagnolo)
Differenze tra produzione e comprensione Aspetto evolutivo
Quesiti di ricerca
① I bambini italofoni sono sensibili alle restrizioni sintattiche e pragmatiche che regolano la distribuzione delle diverse espressioni referenziali?
② Ci sono cambiamenti evolutivi?
③ Ci sono differenze tra comprensione e produzione?
④ Ci sono differenze tra bambini italofoni monolingui e bilingui?
Espressioni referenziali
Frasi nominali: La mamma Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama Il treno La giustizia
Pronomi personali espliciti: Io, tu, lei, lui.. pronomi forti nominativi “Io vado” Me, te, lei, lui.. pronomi forti accusativi “Guarda me!” Mi, ti, la, lo.. pronomi clitici accusativi “Ti vedo!” Mi, ti, le, gli… promomi clitici dativi “Mi dai il libro?”
Pronomi nulli (soggetto) “Scendono subito” “Mi vedi?” *“Sì, vedo”
Tra sintassi e pragmatica: Soggetti: Sintassi
L’italiano è una lingua a soggetto nullo: Il soggetto di una frase non è sempre espresso fonologicamente
① Laura è arrivata in ritardo. ② E’ arrivata in ritardo. ③ *Est arrivée en retard. ④ *Arrived late.
Tra sintassi e pragmatica: Soggetti: Sintassi
In italiano i soggetti nulli sono sintatticamente ammessi sia nelle frasi principali come in (5), sia nelle secondarie come in (6):
⑤ E’ arrivata in ritardo.
⑥ Ha detto che è arrivata in ritardo.
Tra sintassi e pragmatica: Soggetti: Pragmatica
I soggetti nulli ed espliciti non sono in variazione libera
Un soggetto nullo non solo è sintatticamente possibile, ma è pragmaticamente necessario quando si riferisce ad un antecedente topico:
7) Laurai ha incontrato Mariak e proi l’ha salutata. 8) Laurai ha incontrato Mariak e leik l’ha salutata. 9) Laura ha incontrato Maria e Laura l’ha salutata.
Prevalenza dei soggetti nulli in italiano
80% dei soggetti nell’input materno sono nulli (Abbot-Smith & Serratrice, in sottomissione)
A differenza di un pronome esplicito (ex. lui, lei, loro), un soggetto nullo non fornisce indicazioni di persona (sing./plur.) e numero (1, 2, 3)
Informazione cruciale e non ambigua su persona e numero è pero fornita dal verbo in italiano (a differenza di lingue come francese e inglese con una morfologia verbale relativamente più povera)
Tra sintassi e pragmatica: Oggetti: Sintassi
In italiano il complemento oggetto è sempre fonologicamente espresso.
Gli oggetti possono essere realizzati come frasi nominali in posizione post-verbale, o come pronomi clitici in posizione pre-verbale:
Laura ha chiamato la sua amica. Laura l’ha chiamata.
Tra sintassi e pragmatica: Oggetti: Pragmatica
La scelta di una frase nominale o di un pronome clitico dipende dallo stato del referente nel discorso:
Una frase nominale è pragmaticamente appropriata per un referente che non è stato precedentemente menzionato o che è inaccessibile
Un clitico è pragmaticamente appropriato per un referente con un alto livello di accessibilità
Tra sintassi e pragmatica: Oggetti: Pragmatica
Laura ha visto la sua amicai e li’ha salutata. ?Laura ha visto la sua amica e ha salutato la sua
amica.
Nell’input materno circa il 50% degli oggetti sono espressi da un clitico (Abbot-Smith & Serratrice, in sottomissione)
Asimmetria tra soggetti nulli e pronomi clitici oggetto: Pragmatica
Il complemento oggetto tende ad essere associato con nuova informazione e quindi richiede la scelta di una frase nominale
Il soggetto tende ad essere informazione già nota e come tale richiede un pronome nullo
Quesiti di ricerca
① I bambini italofoni sono sensibili alle restrizioni sintattiche e pragmatiche che regolano la distribuzione delle diverse espressioni referenziali?
② Ci sono cambiamenti evolutivi?
③ Ci sono differenze tra comprensione e produzione?
④ Ci sono differenze tra bambini italofoni monolingui e bilingui?
Studi naturalistici e sperimentali (Serratrice,
2005; Serratrice, Sorace & Paoli, 2004: Serratrice, 2008)
Corpus Calambrone (Cipriani et al., 1989) da CHILDES (MacWhinney, 2000): 6 bambini monolingui
Studio longitudinale 1;7-3;3 (MLUw 1.5->4.0) Fase I: MLUw 1.5-2.0 Fase II: MLUw 2.0-3.0 Fase III: MLUw 3.0-4.0 Fase IV: MLUw >4.0
Serratrice (2005)
Percentuale di soggetti nulli in funzione di MLUw
Percentuale di soggetti nulli in funzione di 1, 2, 3 persona
Percentuale di soggetti nulli in funzione di aspetti pragmatici: referenti altamente informativi > soggetti espliciti Persona Livello di attivazione Ambiguità
Tratti di informatività
Persona
Soggetti di prima e seconda persona dovrebbero essere nulli più frequentemente di soggetti di terza persona
Soggetti: Totale
Soggetti: Persona
Numero e percentuale di soggetti espliciti
Soggetti: Attivazione
Numero e percentuale di soggetti espliciti di terza persona
Soggetti: Ambiguità
Numero e percentuale di soggetti espliciti di terza persona attivi
Serratrice, Sorace & Paoli (2004)
Percentuale di oggetti nulli in funzione di MLUw
Percentuale di oggetti nulli in funzione di aspetti pragmatici: referenti non-informativi > oggetti nulli Presenza fisica Livello di attivazione Contrasto Disambiguazione Domanda
Tratti di informatività
Oggetti nulli: Pragmatica
Numero e percentuale di oggetti nulli in funzione di informatività
Quesiti di ricerca
① I bambini italofoni sono sensibili alle restrizioni sintattiche e pragmatiche che regolano la distribuzione delle diverse espressioni referenziali?
Sì, sia nel caso di soggetti che degli oggetti ci sono chiare indicazioni in proposito
Quesiti di ricerca
① I bambini italofoni sono sensibili alle restrizioni sintattiche e pragmatiche che regolano la distribuzione delle diverse espressioni referenziali?
② Ci sono cambiamenti evolutivi?
③ Ci sono differenze tra comprensione e produzione?
④ Ci sono differenze tra bambini italofoni monolingui e bilingui?
Serratrice (2008)
Come si comportano i bambini in un contesto sperimentale in cui vengono manipolate:
Il tipo di informazione richiesta (generica/specifica) L’accesso dell’ascoltatore ai referenti in questione
Che differenze ci sono tra bambini di 3, 5, 6 anni e gli adulti?
4 condizioni sperimentali
Domanda generica: “Cosa succede?” Domanda specifica: “Cosa fa quella persona?” Ascoltatore presente: guarda le figure con il bambino Ascoltatore assente: non ha accesso alle figure
Partecipanti
ITALOFONI 16 bambini di 3 anni 23 bambini di 5 anni 32 bambini di 6 anni 26 adulti
ANGLOFONI 19 bambini di 3 anni 27 bambini di 5 anni 24 bambini di 6 anni 23 adulti
Stimoli sperimentali
Domanda generica
Domanda specifica
Risultati
Effetto significativo del tipo di domanda Le domande generiche generano un maggior numero di frasi
nominali
Effetto significativo della presenza dell’interlocutore L’assenza dell’interlocutore genera un maggior numero di frasi
nominali
Effetti evolutivi Solo a partire dai 6 anni i bambini sono in grado di fare
attenzione all’accesso dell’interlocutore in casi in cui la domanda è specifica
L’identificazione dei referenti in un contesto narrativo (Serratrice, 2007) Partecipanti:
12 monolingui italiani (età media: 8;6) 12 monolingui inglesi (età media: 8;4) 12 bilingui italiano-inglese (età media: 8;2)
Metodologia: Narrative (Frog Story)
Produzione di espressioni referenziali in posizione soggetto e oggetto in funzione di: Introduzione del referente Re-introduzione del referente Mantenimento del referente
Stato di attivazione del referente: criteri di analisi Introduzione:
Prima menzione del referente in questione nel testo
Re-introduzione Se il referente non è presente nella frase immediatamente precedente
e/o se si riferisce ad un referente in funzione di soggetto che era precedentemente apparso in funzione di oggetto
Mantenimento In tutti gli altri casi in cui un referente non ha funzione di introduzione o
re-introduzione è classificato come mantenimento
Re-introduzione
SoggA-SoggB re-introduzione *CHI: quando il bambino è andato a letto la rana ha
deciso di scappare.
OggA-OggB re-introduzione *CHI: Il bambino ha visto un gufo ma non ha visto le
api.
OggA-SoggA re-introduzione *CHI: il bambino ha fatto shh@o al cane e il cane è
sparito sott’acqua.
Mantenimento
SoggA-SoggA mantenimento *CHI: all’improvviso il canei è caduto fuori dalla
finestra e proi ha rotto il vetro.
OggA-OggA mantenimento *CHI: e poi prende la ranai e lai tiene in mano
SoggA-OggA matenimento *CHI: La ranai era scappata e quando si sono
svegliati non riuscivano a trovarlai.
Soggetto: Introduzione
Soggetto: Re-introduzione
Soggetto: Mantenimento
Oggetto: Introduzione
Oggetto: Re-introduzione
Oggetto: Mantenimento
Quesiti di ricerca
① Ci sono cambiamenti evolutivi? ② Sì, c’è una chiara progressione nel tenere in
considerazione il livello di attivazione di un referente dal punto di vista dell’interlocutore.
③ Solo all’età di 6 anni comincia ad effettuarsi una transizione significativa verso i livelli di produzione degli adulti.
④ Entro l’età di 8 anni, in un contesto narrativo, i bambini italofoni monolingui dimostrano una capacità ben definita di usare l’intera gamma delle espressioni referenziali in modo pragmaticamente appropriato.
Quesiti di ricerca
① Ci sono differenze tra bambini italofoni monolingui e bilingui?
② L’unica differenza significativa riscontrata nello studio sulle narrative riguardo il minore uso di clitici da parte dei bambini bilingui.
Bibliografia
Serratrice, L. (2002). Overt subjects in English: evidence for the marking of person in an English-Italian bilingual child. Journal of Child Language, 29, 327-355.
Serratrice, L., Sorace, A. & Paoli, S. (2004). Transfer at the syntax-pragmatics interface: subjects and objects in Italian-English bilingual and monolingual acquisition. Bilingualism: Language and Cognition, 7, 1-23.
Serratrice, L. (2005). Pragmatic constraints on the acquisition of subjects in Italian. Applied Psycholinguistic, 26, 437-462.
Serratrice, L. (2007). Interpretation of anaphoric expressions: English-Italian bilingual children and Italian monolingual controls. Bilingualism: Language and Cognition, 10, 225-238.
Serratrice, L. (2007). Referential cohesion in the narratives of bilingual English-Italian children and monolingual peers. Journal of Pragmatics, 39, 1058-1087.
Serratrice, L. (2008). The role of perceptual and discourse cues in the choice of referential expressions in English pre-schoolers and school-age children. Language Learning and Development, 4, 309-332.
Serratrice, L., Sorace, A., Filiaci, F. and Baldo, M. (2009). Bilingual children's sensitivity to specificity and genericity: evidence from metalinguistic awareness. Bilingualism: Language and Cognition, 12, 239-257.
Sorace Antonella, Serratrice L, Filiaci Francesca, Baldo Michela. (2009). Discourse conditions on subject pronoun realization: testing the linguistic intuitions of older bilingual children. Lingua, 119, 460-47.