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Oltre il Confine n.3 rivista a cura dellAssociazione Culturale Dal Tramonto allAlba 1 ESOTERISMO: La Qabbalah e i suoi simboli ESOTERISMO : L’Alchimia PARANORMALE: Il sottile confine del tempo GLI SPECIALI: Le profezie di Malachia LUOGHI MISTERIOSI: IL Cimitero dei frati Periodico di informazione culturale curato dallAssociazione Culturale Dal Tramonto allAlba Oltre il confine n3. Rivista telematica a cura dell Associazione Culturale Dal Tramonto allAlba

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Page 1: ESOTERISMO: La Qabbalah e i suoi simboli ESOTERISMO : L

Oltre il Confine n.3 rivista a cura dell�Associazione Culturale Dal Tramonto all�Alba1

ESOTERISMO: La Qabbalah e i suoi simboliESOTERISMO : L'AlchimiaPARANORMALE: Il sottile confine del tempoGLI SPECIALI: Le profezie di MalachiaLUOGHI MISTERIOSI: IL Cimitero dei frati

Periodico di informazione culturale curato dall�Associazione Culturale Dal Tramonto all�Alba

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EditorialeEditoriale

Sommario

Lo Staff di Dal Tramonto all�Alba declina ogni respon-sabilità, sul contenuto degli articoli redatti dai colla-boratori o sulle foto inviate.

Copertina: Massimiliano Lo Cicero

Siamo arrivati al terzo capito di questoimportante veicolo divulgativo, pro-dotto e curato dalla nostra As-sociazione. �Oltre il Confine� daquesto numero cambia unicamente neicontenuti ma non nella sua forma: nonsaranno più pubblicati gli articoliredatti dai nostri Soci, materialeconsultabile all�intero delle pagine edelle sezioni di �Daltramonto-allalba.it�; d�ora in avanti la rivista te-lematica sarà il mezzo con cuil�Associazione intende promuoverel�informazione sulle indagini intra-prese e gli eventi culturali realizzati.Un connubio di informazione a cui laDirezione Editoriale punta oramai daparecchio tempo.Un�altra decisione molto importante èstata quella di lasciare la consultazionedella rivista fruibile a tutta l�utenzaweb, rinunciando all�esclusività in-dirizzata unicamente agli Associati.Questo perché abbiamo compresol�importanza e l�efficacia di questonuovo metodo di informazione, dasubito molto gradito dal grandepubblico.La rivista si apre con la prima Indagineufficiale condotta dalla nostra As-sociazione, pietra miliare di molte altreche verranno proposte. Abbiamoindagato su di una leggenda legata alparco romano chiamato �VillaGordiani�, leggenda divulgata da unsito web. Questo caso fù portatoall�attenzione dello Staff del portale�Daltramontoallalba.it� nei primi mesidel 2003 tramite una segnalazione fatta

da un utente anonimo all�interno delvecchio forum.Durante questa indagine abbiamocercato di verificare l�attendibilità siadelle segnalazioni che dei fatti storiciriportati come veritieri dagli autori delsito web, vi preghiamo di leggere conattenzione tutto il nostro lavoro diricerca e di contattarci qualora vogliatecommentare o aggiungere informa-zioni a quelle riportate da noi. Vorreiringraziare personalmente i SociDaniele Cipriani e Simone Martino peraver condotto con meticolosa scrupo-losità tutte le fasi della ricerca,congratulandomi per l�ottimo lavorosvolto.La seconda parte della rivista èdedicata all�evento culturale svoltosiil 27 Agosto 2005 al Castello diMontebello: il 3° Meeting �DalTramonto all�Alba�. Un evento moltoimportante che ha confermato ancorauna volta il notevole gradimento el�elevata partecipazione agli eventiculturali che la nostra Associazionepromuove.Anche in questo caso ringraziosentitamente i Soci Stefano Tansini,Stefania Ferrari e Alessandro Miazziper aver steso in maniera egregia iresoconti di questo raduno, riportandol�aspetto storico della visita eraccontando i bei momenti passatiinsieme.Non posso che elogiare il lavoro svoltoe i traguardi raggiunti dall�Associa-zione in questi ultimi mesi, obiettivi acui non saremo sicuramente giuntisenza l�instancabile lavoro di squadradei nostri Associati: �Lunga vitaall�Associazione Culturale DalTramonto all�Alba!�

Michele MorettiniPresidente dell�AssociazioneCulturale Dal Tramonto all�Alba

OLTRE IL CONFINERivista telematica a cura dell�Associa-zione Cuturale Dal Tramonto all�Alba

Anno I° N.ro 3

Direttore testata: Massimiliano Lo Cicero

Progetto grafico: Massimiliano Lo Cicero

Collaboratori n.3: Daniele Cipriani,Simone Martino, Stefano Tansini, Ales-sandro Miazzi, Stefani Ferrari

Pubblicità: [email protected] rivista telematica non rappresenta una testatagiornalistica in quanto viene aggiornata senza alcunaperiodicità. Non può pertanto considerarsi un prodottoeditoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

IL MISTERO DEI GORDIANILe porte dell�Inferno in un parco di Roma?

SPECIALE EVENTI CULTURALI:3 Metting Associazione CulturaleDal Tramonto all�Alba

Per non appesantire troppo il file, la qualità delleimmagini è stata abbassata, per cui si consiglia unavisualizzazione non oltre al 100%

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Il mistero dei GordianiIl mistero dei Gordiani

I

� Le porte dell�inferno in un parco di Roma?�

l caso Gordiani fù portato all�attenzione dello Staff del portale

�Daltramontoallalba.it� nei primi mesi del2003; tale segnalazione fu fatta da unutente anonimo tramite un messaggiopostato nel vecchio forum. Durante que-sta indagine abbiamo cercato di verifica-re l�attendibilità sia delle segnalazioni chedei fatti storici riportati come veritieri. Maandiamo con ordine. Come detto, questocaso nasce da una semplice segnalazionedi un utente, che invitava a guardare conattenzione un sito web molto curioso, al-l�interno del quale si narrava in terminidi ricerca parapsicologica, una storia da�soggetto Horror�. Il sito in questione era(ed è, poiché è ancora ONLINE) il seguen-te:http://freeweb.supereva.com/gordiani .Riportiamo di seguito quella che il sito inquestione afferma essere l�introduzione aifatti del �Mistero dei Gordiani�:

Roma, quartiere Villa Gordiani- 12novembre 1996 - Non appena si fece buio,Luca Semprini e Gianni Borrelli, armatidi cinepresa e torcia, si avventurarononell�immenso Parco dei Gordiani, persorprendere il fratello di uno dei duegiovani in intimità con la fidanzata.Doveva essere solo uno scherzo ma finìin tragedia: Luca e Gianni scomparvero

nel nulla. Venne organizzata unasquadra di soccorritori, che però dovettearrendersi al mistero, al silenzio ed aldubbio. Fu ritrovato solo il braccialettodi Gianni e il video girato in quelladrammatica notte. Dopo pochi giornidalla loro scomparsa, uno dei due ragazzitornò a casa. Era Gianni, divenutoincredibilmente vecchio. Magrissimo,con i vestiti macchiati di sangue,mostrava su tutto il corpo emaciato isegni di un�aspra lotta. Raccontò ai suoigenitori di aver visto l�Inferno edaggiunse poi di non sapere che fineavesse fatto Luca; non era neppure ingrado di dire come fosse riuscito asalvarsi. Ora, però, voleva solo riposare.Prima di entrare in camera sua, presecarta e penna dal tavolo del soggiorno ela pistola automatica custodita nelcassetto della scrivania del padre. Tre oredopo si sentì uno sparo: un colpo allatempia e la vita di Gianni si spense.Ma, cosa successe quella notte? Doveerano finiti i due giovani? Chi o cosa liaveva rapiti?Abbiamo ricostruito l�intera vicenda,raccogliendo testimonianze e documenti,leggendo i verbali di polizia e soprattuttoil foglio scritto da Gianni prima che sisuicidasse. La madre ci ha anche fornitoil filmato girato dai due giovani, finoramai fatto vedere a nessun estraneo. Alla

fine della nostra ricerca non siamo ancorain grado di fornire alcun tipo di spiega-zione razionale ai fatti.Sebbene ci ribellassimo sin dall�inizio aqualunque ipotesi che entrasse in conflittocon il nostro sano materialismo, abbiamoscoperto un�antica leggenda su quelParco. Inoltre, abbiamo riscontrato anchealtri casi di misteriosi �rapimenti�avvenuti proprio nella stessa zona doveLuca e Gianni erano scomparsi.E� strano che oggi gli abitanti di quelposto sembrano aver completamentedimenti-cato quelle storie...

Ma vediamo cosa è realmente oggi ilcomplesso conosciuto come VillaGordiani.Esso è un vasto parco archeologico chelambisce le seguenti vie romane: ViaPrenestina, V.le Venezia Giulia, ViaRovigno d�Istria, Via Romiti, Via OlevanoRomano e V.le Partenope; nella partedestra del parco emerge una grandecisterna in laterizio a pianta quadrata,sicuramente al servizio di una grande villa,datata dal Lugli tra la fine del III e l�iniziodel IV secolo d.C. Nella stessa area sorgeanche il Colombario di via OlevanoRomano, oggi protetto da una costruzionein tufo.La camera sepolcrale, a piantaquadrangolare, presenta cinque ordini di

Introduzione

a cura di Daniele Cipriani e Simone MartinoIndagine �Villa Gordiani�

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loculi sulle quattro pareti e la scalettad�accesso. Fu costruita tra la fine delsecolo I a.C. e gli inizi del secolosuccessivo.Nella parte sinistra del parco ci sono i restidi un imponente mausoleo e quelli di unabasilica cristiana di età costantiniana.Non vi è ancora certezza assoluta chequesto complesso lo si possa identificarecon la villa suburbana degli imperatoriGordiani. Gli antichi biografi riportanosoltanto che la villa dei Gordiani sorgevasulla via Prenestina , che aveva un porticoquadrato di duecento colonne, trebasiliche con cento colonne ciascuna eterme bellissime.Dal momento che lungo la Prenestina nonesistono rovine imponenti come quelle delparco, non possiamo che collocare qui lavilla degli imperatori descritta daibiografi.Tra i numerosi resti del parco incontriamoquelli di una villa d�epoca repubblicanacomprendente un complesso di cisterne,un� aula absidata e un�aula ottagonale. Ilmonumento più importante e quellomeglio conservato del parco è un ampiomausoleo circolare, la cui costru-zionerisale all�epoca di Diocleziano.E� un edificio a pianta circolare, in operalaterizia e a due piani.Sulla superficie esterna del muro sonoancora visibili cornici e fasce decorativein mattoni, oltre ad una serie di mensolein marmo. L�edificio, secondo il modellodel Pantheon, era preceduto da un porticocolonnato con ampia gradinata frontale.Non si conosce a chi fosse dedicato questomausoleo.Un po� più tarda del mausoleo è la basilicadisposta a sud-est di quest�ultimo.Misura circa 67 metri per 33 e ha lacaratteristica forma �a circo� dellebasiliche paleocristiane. Non si sa a chifosse dedicata la basilica e la piccolacatacomba sottostante, oggi inaccessibile.Oltre ai suddetti monumenti storici,all�intero del vasto parco sono presentigiochi per bambini, campi bocce, campipolivalenti, un centro per anziani edaddirittura un campo di calcio di 178.000mq.La storia che viene portata all�attenzionedei naviganti del sito è a dir pocoagghiacciante, ma lo è ancora se pensiamoche viene presentata come realmenteaccaduta, frutto delle ricerche di dueaffermati studiosi. Si perché il sito e illavoro di ricerca sul Mistero dei Gordianiè �sponsorizzato� da due notissimi (a dettadi loro) parapsicologi Italiani.

Ecco la loro presentazione contenuta nelsito web:

Siamo un gruppo di parapsicologi,impegnati da anni a studiare i fenomeniche le cosiddette scienze esatte nonriescono a spiegare; in particolare cisiamo occupati di telepatia, percezioneextra-sensoriale, veggenza, telecinesi,precognizioni e spiritismo.Profondamente convinti delle straor-dinarie potenzialità della mente umana,ancora quasi del tutto inesplorate,abbiamo intrapreso diverse ricerche susvariati fenomeni parapsicologici (detticomunemente fenomeni psi) verificatasispontaneamente nella popolazione, al difuori delle situazioni di laboratorio [..].Fu così che una mattina di dicembre del1996 un nostro giovane e brillantecollaboratore ci chiese di esaminare uncaso. Si trattava della scomparsa di duegiovani avvenuta in un parco dellaperiferia romana (Villa dei Gordiani), il12 novembre 1996. Si pensava ad unrapimento, ma non vi era nessun sospettosu chi potessero essere gli autori. Il nostrocollaboratore era stato attratto dallavicenda in quanto l�episodio era avvenutoin una zona non molto lontana da doveabitava.Certo non sarebbe stata una ragionevalida per giustificare un nostrointeressamento, del resto siamo scienziatinon detective! Ma il nostro uomo eraconvinto che avremmo trovato interes-sante la storia.Infatti, dopo qualche giorno dallamisteriosa scomparsa uno dei due ragazziera tornato a casa. Il giovane, divenutoincredibilmente vecchio, magrissimo, coni vestiti macchiati di sangue, raccontò aisuoi genitori di essere stato vittima di unspirito del male, una sorta di demone cheli aveva condotti in un tunnel, sep-pellendoli poi in una nicchia; non sapevadire come fosse riuscito a salvarsi né chefine avesse fatto il suo amico. Tre ore dopoil ragazzo si suicidò, lasciando unalettera, il cui contenuto pubblicato su ungiornale, appariva assai enigmatico.

Per rendere tutto più professionale ecredibile, il sito presenta anche le schedebiografiche dei ricercatori, moltoparticolareggiate tra l�altro. Possiamoquindi desumere da questa fonte, leinformazioni private dei due: il primo èAntonio Albertazzi, di 69 anni; le sueesperienze professionali iniziano nel1966, anno in cui organizza presso

l�Università di Leningrado una sezioneper la Bio-Informazione (termine russoche indicava la telepatia).Da dieci anni a questa parte insegnaall�università di Friburgo, ma tieneperiodicamente seminari di parapsicologiain tutto il mondo.Attualmente dirige il Dipartimento diRicerca del Centro Studi Parapsicologici(C.S.P.) di Bologna.Questa è la mail che rende pubblica:[email protected] .L�altro ricercatore si chiama AndreaGaleano, di 48 anni. E� membro dellaPara-psychology Foundation sin dal 1986,anno in cui vinse lo D. Scott Rogo Awardfor Parapsychological Literature. E�docente di parapsicologia all�UniversitàPopolare Subalpina di Biella (BI).Collabora da anni a vari rivistescientifiche, tra cui European Journal ofParapsychology , Quaderni di para-psicologia, eccetera.La mail che inserisce nel sito è la seguente:[email protected] c�è che dire, due curriculum di tuttorispetto, CSP, prestigiosi istituti di ricercaesteri, fantomatiche cattedre diparapsicologia e quant�altro. Ma siamosicuri che quanto riportato corrispondaalla realtà dei fatti. Torneremo in seguitosu questo punto. Durante le loro indaginii ricercatori asseriscono di aver trovatouna leggenda legata alla Villa appartenutaai Gordiani, INCREDIBILMENTE,rimasta nel dimenticatoio per secoli:

Secondo Giulio Capitolino (HistoriaAugusta) la nobile famiglia dei Gordianipossedeva una villa sulla Via Prenestina(Roma), che fu restaurata con gran lussoda Gordiano III (imperatore tra il 238d.C. e il 244). Vi si ammiravano un porticodi duecento colonne di marmi pregiati,delle terme sontuose e tre basiliche:«Domus Gordianorum etiam nunc extat,quam iste Gordianus pulcherrimeextornavit».Oggi sui ruderi monumentali di questaantica villa sorge un bellissimo giardinopubblico, dall�aspetto tranquillo erilassante.Eppure dietro quei ruderi si cela qualcosadi misterioso e inquietante.Dopo una lunga ricerca bibliograficasiamo riusciti a scoprire una terrificanteleggenda sulla nobile famiglia deiGordiani (da Commodiano, poeta latinodel IV secolo), rimasta incredibilmente neldimenticatoio per oltre millesettecentoanni.

a cura di Daniele Cipriani e Simone MartinoIndagine �Villa Gordiani�

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Ed ecco invece la cronologia degli eventilegati a Villa Gordiani, dal 2 secolo dopoCristo, fino ai giorni nostri.Parleremo in seguito della loro veridicitàe della reale esistenza dei personaggicoinvolti.

238 d.C. Gordiano III divenne imperatore.Poco dopo dette inizio a suntuosi lavoridi restaurazione della villa di famiglia,situata tra il II e il IV chilometro dellavia Prenestina. I Gordiani si erano distintida tempo memorabile per una particolaresensibilità verso l�arte e la musica; aRoma erano famosi anche per numeroseazioni caritatevoli e generose.Nonostante la loro celebrata storia, nonavevano mai dato origine a ramicollaterali durevoli. In altre parolel�intera famiglia era in linea didiscendenza diretta e tranne qualcheinsignificante e transitoria variazione, erasempre stata così.

244 Gordiano morì, e Fabio, unico figliodell�imperatore ed ultimo discendentedella nobile famiglia romana, decise diconservare il corpo del suo amatissimopadre nella sua villa per quattordicigiorni. Era stato spinto a questa decisionedall�insolito carattere della malattia deldefunto e da alcune impazienti e indiscreterichieste avanzate dai medici.Probabilmente Gordiano doveva soffriredi attacchi di catalessi, una tendenza acadere improvvisamente in trance,rimanendo in una sorta di profondoletargo anche per molto tempo.L�osservazione più attenta e le provemediche più rigorose non riescono astabilire una differenza sostanziale tra lostato del paziente e quello che noichiamiamo di morte assoluta. Alla fine,comunque, Fabio fece tumulare la salma.

247 Venne aperta la tomba di GordianoIII per riporvi un sarcofago, ma unterribile sorpresa attendeva Fabio chespalancò di persona la porta.Quando i battenti vennero spinti indietro,un oggetto rivestito di bianco gli caddetra le braccia. Era lo scheletro del padreavvolto nel sudario ancora intatto.A seconda di quanto dice la nostra fonte,un evidente cambiamento si produssenella mente di Fabio: «Usque eocommotus est ut insanire omnibus acfurere videretur.»Da allora non vi fu più nessun banchettonella villa, e il nobile romano preferìvivere rintanato nella sua casa.

249 Lucio Livio, medico ed amico deiGordiani, scrisse nelle sue Memorie cheFabio soffriva di una terribile forma dipazzia, la quale lo portava a compiere attiscellerati ed orribili contro innocentiuomini e donne, molti dei quali vivevanovicino alla villa: attirava le sue vittimenella sua villa sulla via Prenestina, lidrogava e poi li seppelliva vivi nelsotterraneo costruito lì vicino. Manessuno gli credette e fu allontanato daRoma.

251 Gli abitanti della zona diedero fuocoal tumulo e Fabio morì nell�incendi. CosìCommodiano scrive: «Tra le fiamme si udìun grido sconvolgente per metà di orroree per metà di trionfo, quale avrebbe potutovenire solo dalle gole dei dannati nellaloro agonia e dai demoni esultanti nelladannazione...»

Da allora le notizie sulla Villa deiGordiani tendono a farsi piuttosto rare,quasi a scomparire, fino al 1954, anno incui iniziarono gli scavi esplorativi dellazona, condotti dalla X Ripartizione delComune di Roma

23 4 1953 Inizio degli scavi archeologiciper riportare in auge i resti dell�anticavilla.

2 2 1956 Venne ritrovata un�apertura,vicino ai resti della resti della villaimperiale, che sembrava condurre ad unsotterraneo.

19 4 1957 R. N., uno degli archeologiimpegnati negli scavi, scomparve durantei lavori.

20 4 1957 Una squadra di quattro operai,guidati dal dottor Healton, archeologo diorigine americana, si avventurano nelsotterraneo.Dopo circa dodici ore, ritornò solo unuomo della spedizione. Urlava di mostried orrendi abissi, di torture e di altreallucinanti aberrazioni.

30 5 1957 Si interrompono gli scavi.Venne aperta un inchiesta e si organizzòuna nuova spedizione. Ma nessuna tracciané di Healton. né degli altri tre uomini.

7 10 1959 Ripresa degli scavi.

9 9 1960 Altri due operai abbandonaronogli scavi, sostenendo che quel posto erainfestato dagli spettri.

26 8 1963 Fine degli scavi. Si decide dinon proseguire più le indagini esplorativee parte delle rovine vennero interrate.Nei documenti non si fa nessun accennoall�esistenza di un sotterraneo, costruitovicino alla villa imperiale.

10 5 1971 Romina Capuana, una signoradi 43 anni, scomparve nel Parco. Non sinon si ebbero più notizie di lei.

3 7 1986 Flavio Pergola, un ragazzoromano di 28 anni, fu visto di notteaddentrarsi nel parco ma poi di lui siperse ogni traccia.

12 11 1986 Luca Semprini e GianniBorrelli, due ragazzi del posto, siavventurarono nel Parco, per fare unoscherzo al fratello di uno dei due giovani.Entrambi scomparsero nel nulla.

14 11 1996 Venne ritrovato solo ilbraccialetto di Gianni e il video girato inquella drammatica notte.

15 11 1996 Gianni fece ritorno a casa.Raccontò che lui e Luca erano stati spintida una forza soprannaturale in un tunnelapertosi nella zona ovest del Parco (vicinoai resti della villa imperiale). Non sapevadove fosse Luca, probabilmente eramorto, e non era in grado di spiegarecome mai lui fosse riuscito a fuggire. Treore dopo si uccise, ma prima scrisse aisuoi genitori una lettera.

Fin qui abbiamo riportato fedelmentequello che il sito mostra.Non si può dire che, con una quantitàdi informazioni simile, sia statodifficile reperire riscontri e conferme;tutto è stato particolarmente im-mediato e lampante.Le nostre ricerche si sono svolte sudiversi campi, abbiamo ricercatoqualsiasi tipo di conferme di tuttaquesta storia all�interno della vastis-sima rete di informazioni che Internetmette a disposizione; nella fattispecie,abbiamo ricercato tra i più importantimotori di ricerca italiani ed esteri.Si sono cercate notizie inserendo laparola chiave �Antonio AlbertazziC.S.P�; non risulta alcuna informa-zione attinente al caso in esame.

Le nostre indaginiLe nostre indagini

a cura di Daniele Cipriani e Simone MartinoIndagine �Villa Gordiani�

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Invero si può notare che digitando il nome di Bruno Severi, vicepresidente delC.S.P., il motore di ricerca trova nome e sede del centro. Possibile che in tuttoil World Wide Web non ci sia traccia del famoso Antonio Albertazzi, direttoredel Dipartimento di Ricerca del C.S.P.. Lo stesso è avvenuto con tutti gli altrimotori di Ricerca digitando anche �Sparizione villa gordiani�, �Mistero Parcodei Gordiani� ed altre parole annesse. E� evidente che se la storia fosse accadutarealmente sarebbe emersa grazie alla digitazione sopraindicata.

Proprio il vicedirettore di tale Associazione (C.S.P. di Bologna) ci ha fornitoun�informazione molto importante riguardo alla reale appartenenzadell�Albertazzi al Centro Studi Parapsicologi; nel contattarlo gli abbiamo chiestose tra le loro fila di ricercatori e più ampiamente tra tutti coloro che collaboranood hanno collaborato con il C.S.P i due ricercatori figurino. Di seguito la maildi risposta del dott. Severi:

Non ho mai sentito parlare di quelledue persone.Cordiali salutiDr. Bruno Severi(Vicepresidente del CSP di Bologna)

Solo questa conferma basterebbe perfar crollare una delle colonne su cuitutta la storia si appoggia.Ma la nostra ricerca non si è limitata aquesto.Nella vicenda citata dai due �esimiparapsicologi� vengono menzionatidei lavori fatti in Villa Gordiani; si èpensato che se davvero i lavori sianostati eseguiti e se davvero ci sono statedelle scomparse, in primo luogoavremmo trovato notizie degli stessi;invece ci risulta che non esiste alcunriferimento ai lavori di ristrutturazioneoperati alla Villa ne tanto menoinformazioni su sparizioni misteriosenei dintorni del parco Gordiani.Inoltre, si sono cercate notizie sul sitodella Polizia di Stato e dell�Arma deiCarabinieri. L�unica notizia emersache coinvolge il parco dei Gordianiriguardava un furto ad un super-mercato locale; è a dir poco strano chenon ci sia traccia neanche dell�inda-gine e del fatto che sia successoqualcosa in villa Gordiani, consi-derando che il caso sia rimastoinsoluto.Abbiamo addirittura cercato all�in-terno del sito ufficiale di �Chi l�havisto�, un programma molto auto-revole in ambito di persone scomparse.Il sito dispone di un enorme archiviodi tutte le persone scomparse, daglianni �60 fino ad oggi. Anche in questocaso non c�è traccia di Luca Semprini,il ragazzo che, secondo la storia, nonfece più ritorno a casa e di cui sipersero le tracce nel parco. Come giàdetto nella parte introduttiva, lacospicua biografia avrebbe potutoaiutarci a trovare conferme riguardoall�effettiva esistenza dei due ricer-catori. Infatti, si è cercato negli archiviannuali del premioD. Scott Rogo Award for Para-psychological Literature, vinto nel1986 da Andrea Galeano. Il risultato èstato eclatante: il primo concorsoannuale fu tenuto nel 1992, di conse-guenza non è possibile che il sig.Galeano abbia vinto il suddetto premio6 anni prima. Ecco quello che il sitoufficiale della Parapsychology Foun-dation riporta:

a cura di Daniele Cipriani e Simone MartinoIndagine �Villa Gordiani�

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1992 - The winner of the First Annual D. Scott Rogo Award forParapsychological Literature was Professor Frank B. Dilley of the PhilosophyDepartment of the University of Delaware, in Newark, Delaware. At the time ofthe Award, Professor Dilley was working on a manuscript, collecting the worksof H. H. Price, the emeritus professor of logic who was interested in the field ofparapsychology with emphasis on telepathy, apparitional phenomena,mediumship and survival.

Le indagini non hanno interessatosolamente questa tipologia di ricercainformatica, sono stati effettuati anchedei sopralluoghi direttamente sulposto. Si è cercato in loco attinenzafisica e reale con la storia, i luoghi, edesattamente il punto ove i ragazzisarebbero andati attenendosi allastoria; non è stata riscontrata la minimaattinenza con la storia, ne pervengonotracce della stessa, tanto meno deiluoghi. Durante i sopralluoghi si èchiesto tra le persone presenti seconoscessero la storia o l�eventualeomicidio-suicidio dei due ragazzi,nessuno dei contattati ha mai sentitoparlare di anche un solo elemento ditutta la questione. Inoltre, abbiamopreso contatti con un ragazzo cherisiede da anni nei pressi del parcoGordiani; il Sig. Fabrizio Salvati, di18 anni, ci informa che:�abitante in zona Gordiani non è maivenuto a conoscenza neanche persentito dire della storia raccontata daidue parapsicologi e, avendo chiestoanche ai genitori, persone ed amicidel luogo, ha avuto risposta negativa�

a cura di Daniele Cipriani e Simone MartinoIndagine �Villa Gordiani�

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a cura di Daniele Cipriani e Simone MartinoIndagine �Villa Gordiani�

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Un�analisi attenta dell�intera vicendalascia trasparire subito come la stessapossa essere un�invenzione, sul Webnon esistono notizie di nessuno deifatti accaduti in villa Gordiani, le per-sone residenti in zona non hanno maisentito parlare del fatto ed il vice di-rettore del C.S.P ci ha scritto che nonsono mai esistiti all�intero della loroAssociazione, soci di nome �AndreaGaleano e Antonio Albertazzi�. Solol�ultima dimostrazione basterebbe a farcapire a tutti che si tratta di un�inven-zione. Entrando nello specifico, sulsito di Supereva i realizzatori dellostesso accennano qualcosa sullaparapsicologia probabilmente per farcadere in inganno gli ignari che nonsono del campo; ciò che è scritto è solouna minima parte della parapsicologianonché l�introduzione che chiunquepuò copiare ed incollare dal sito delC.S.P, la Parapsicologia spazia tra tan-tissimi fenomeni divisi in classi,sottoclassi ognuna con una specificadefinizione ed uno studio a se. Inol-tre, sul sito dei pseudo �parapsicologi�c�è la voce �filmato�, ossia il filminoritrovato secondo loro dagli agentidella polizia: Quando si tenta di apri-re la pagina appare �PAGINA IN AL-LESTIMENTO�.. ed ancora, il filma-to e la lettera dovrebbero essere al va-glio degli inquirenti essendo ancora uncaso irrisolto, perché e come sono riu-sciti ad avere entrambi gli oggetti ? Ciòche è stato fatto dai creatori del sitonon è altro che un misero �copia e in-colla� nell�intento di alimentare le lorosperanze di credibilità dinnanzi ad unqualunque navigatore. Non vi è trac-cia del filmato che da anni dicono diavere in possesso. Parlano dei quadernidi parapsicologia, riviste autorevoli delC.S.P ma tra tutti gli autori non risul-tano i loro nomi. Nel mondo dell�oc-culto esistono già molte persone chelucrano, che speculano e che con laloro malsana opera screditano e getta-no fango su un mondo ove purtroppo,per paura od ignoranza, di fango ce n�ègià in eccesso. Possiamo affermare concertezza che nel parco dei Gordianinon è mai accaduto nessuno dei fatticitati dal sito e che i realizzatori dellepagine non sono affatto affermatiparapsicologi.

ConclusioniConclusioni

a cura di Daniele Cipriani e Simone MartinoIndagine �Villa Gordiani�

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Speciale Meeting

l 27 Agosto 2005 si è svolto alCastello di Montebello, il 3°

Meeting dell�associazione Culturale Daltramonto all�Alba.Di seguito un resoconto dettagliato cheripercorre la storia del castello, la visita ela fantastica giornata del Meeting.

Sulle prime propaggini montuose dellaRomagna, dove, non troppo distante daRimini e dal mare Adriatico, iniziano amodellarsi gli aspri e severi contorni delladorsale appenninica, costoni di nudaroccia fanno da scenario naturale a piccoliborghi di sparse case appollaiate suimodesti spazi pianeggianti offerti da unterritorio brullo e scosceso. Vivere insiffatti luoghi, ora come in passato, èimpresa ai limiti del proibitivo, ma lerigide condizioni di vita che questa terraimpone non hanno impedito che, sin daprima delle ere storiche, sparuti gruppi diesseri umani prendessero possesso diqueste montagne, eleggendo strette vallatee ripidi pendii a propria dimora.I Villanoviani, primigenia e �mitica�popolazione in grado di dominare i colliriminesi ben prima dell�era cristiana, gliUmbri e i Galli Senoni furono le antichepopolazioni che, seppur in differentiepoche, seppero addomesticare l�Ap-pennino romagnolo, adattandosi, perquanto possibile, alle esigenze di vitaimposte da quelle cime. La storia, tuttavia,poco o nulla ha saputo tramandarci delleloro gesta in questi luoghi. Scarsiframmenti delle antiche culture insediatisinell�odierna Valmarecchia sono noti soloin virtù degli scarni reperti sopravvissutiallo scempio del tempo e, principalmente,dei resoconti tramandatici da Polibio,Strabone, Pausania e Tito Livio, sommiinterpreti di quella cultura romana che,

MONS BELLI

dalla fine del III secolo avanti Cristo,come diretta conseguenza sia di unapolitica di conquista che popolamento, siimpose ai danni di più antiche stirpiitaliche, �contaminando� anche ilRiminese e scacciandone i precedentiabitanti.La colonizzazione di quelle brullemontagne che da lontano sembranovegliare sul mare, risale, comeprecedentemente accennato, alle erepreistoriche, ma i primi stanziamentiumani con carattere di stabilità iniziaronosolo agli albori dell�età classica, quando,principalmente con funzione di difesa oavamposto militare lungo la Via Maior -vitale direttrice che collegava i territoricentrali della Penisola Italica con le vaste

distese della Pianura Padana - i Romanieressero, in posizioni di capitale rilevanzadal punto di vista strategico e militare,piccoli nuclei abitati. Rocche e castelliiniziarono in tal modo a sorgere a guardiadelle principali vallate appenniniche inprossimità della costa adriatica,diventando, ad un tempo, elementocaratterizzante del paesaggio e imponentelinea di fortificazione difensiva. I borghie le contrade che ancora oggi si inerpicanosui colli riminesi sono discendenti direttidi quelle remote rocche di origine romana,ultime vestigia ancora viventi del passato�classico� del luogo. In particolar modo,già le cronache del 1100 tramandanol�esistenza di un paese il cui nome, oltread esemplificare al meglio l�asprezza del

a cura di Stefano Tansini

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3° Meeting Associazione CulturaleDal Tramonto all�alba

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Foto tratte da:

ESOTERISMO:

Copertina: Massimiliano Lo Cicero

OLTRE IL CONFINE

Rivista telematica a cura dell�Associazio-ne Cuturale Dal Tramonto all�Alba

Anno I° N.ro 1

Direttore testata: Massimiliano Lo Cicero

Progetto grafico: Massimiliano Lo Cicero

Collaboratori n.1: Paolo Petitto, MircoNiero, Stefano Tansini, Simone Marcelli,Elisa Palmieri

Pubblicità: [email protected]

Speciale Meetingpaesaggio della Valmarecchia, nel corsodei decenni, ha assunto il ruolo di sintesiestrema della storia e delle leggendedell�intera zona: La Scorticata (CastrumScortigatae). Dal 1930, quel borgo haassunto la denominazione menoinquietante di Torriana, ma ancora aglialbori del XXI secolo l�impatto visivo conil paese, soprattutto per chi non è �di casa�in questo territorio, non riesce a celare deltutto quel senso di inquietudine suggeritodalla visione, al tempo stesso sublime eterribile, che sa offrire l�immagine di ungruppo di case abbarbicate sulla nudaroccia, indissolubile tutt�uno con ilpaesaggio circostante. La Valmarecchia,e Torriana in particolare, ben lungidall�esaurire la loro rilevanza strategicacon la fine della dominazione romana,continuarono a rappresentare un nodo dipassaggio cruciale anche nei caotici annidei regni romano-barbarici, ma fusoprattutto nell�età medievale che tutto ilterritorio tornò ad essere ambito e contesotrofeo. Snodo essenziale nei collegamentitra Montefeltro e Toscana, Torriana e lasua rocca, appollaiate a strapiomboproprio lungo la direttrice dell�antica ViaMaior, furono a più riprese teatro di asprecontese e scenario di feroci battaglie.Montebello (Mons belli = monte dellaguerra), il monte su cui ancora sorge,imponente e maestoso, l�omonimofortilizio, serba ancora nel nome il ricordodi antiche imprese guerresche. I Malatesta,i Borgia ed i Medici, ben conscidell�importanza derivante dal dominiodella Valmarecchia e delle vallatelimitrofe, impegnarono, a più riprese,risorse umane e materiali in gran quantitàper assicurarsi il dominio del castello diMontebello e, conseguentemente, di tuttoil circostante territorio. E la Rocca diMontebello, a lungo fiore all�occhiellodella potenza malatestiana, è forsel�estrema sintesi dei fatti d�arme, e nonsolo, che videro protagonista Torriana. Ilcomplesso fortificato, esempio estremo diingegneria bellica, bellissimo e terribilemonumento al tempo stesso, è statosfigurato dallo scorrere di secoli e dallamano dell�uomo - che ha in parte piegatouna fortificazione prettamente militare

alle esigenze di una dimora nobiliare - mail mastio e parte della fortezza ancoraindomiti resistono, nonostante ai numerosiattacchi degli eserciti, ultimo tra tutti unferoce bombardamento durante l�ultimoconflitto mondiale, come testimonianzadell�originale struttura eretta intornoall�anno 1000. I Malatesta, seppur conalterne vicende (nel 1393 e fino al 1438la rocca fu in mano ai Montefeltro), furonoi principali padroni del castello per quasiquattrocento anni, dal 1197 al 1463, ma,persa la guerra contro Papa Pio II,Sigismondo Pandolfo Malatesta dovettecedere il dominio del feudo di Montebelloal pontefice. Questi, il 1° giugno 1464investì come feudatari di gran parte dellaValmarecchia e di Torriana il conteGiovan Francesco Guidi. Da allora i contiGuidi di Bagno (nel 1554 investiti anche

del titolo di Marchesi di Montebello)detengono la legittima proprietà delCastello. Oltre ad essere protagonista dellastoria narrata la rocca è ancora oggi luogofantastico capace di generare credenze ealimentare leggende. L�isolamentonaturale, l�asprezza del luogo, le atavichemura del maniero, sempre hannocatalizzato la fantasia popolare. Unaleggenda, per esempio, narra che neirecessi della rocca sia stato trucidato, nel1304, Gianciotto Malatesta, colui che, perfolle gelosia, uccise la moglie Francescada Rimini e il proprio fratello, Paolo, glisfortunati amanti celebrati da Dante nellaDivina Commedia. Un altro raccontotradizionale accenna a spettraliapparizioni. Un�altra favola ancoraracconta della triste storia della piccolaGuendalina�

a cura di Stefano Tansini

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CRONACHE DI UNA GIORNATA (PARA)NORMALE)

hi non è mai stato nella patria di Azzurrina come me, parte per tempo: arrivarea Rimini è facile, basta seguire l�autostrada, poi fortunatamente nella città dei

Malatesta non mancano le indicazioni per Torriana. E già qui l�aria salmastra e lavegetazione marittima lasciano spazio ad un paesaggio collinare, e intanto tutt�intornocomincio a vedere monti sulla cui vetta spiccano castelli medioevali: riconosco SanLeo, ma altri due monti rimangono senza nome e comincio a pensare quale di questipossa essere Montebello.Assorta dal paesaggio che mi circonda, e dal dubbio su quale dei due monti sia lamia meta, quasi non mi rendo conto che la strada comincia a prendere pendenza e lecurve cominciano ad essere molto più �curve� (sconsiglio vivamente a chi soffre dimal d�auto di intraprendere il viaggio per Montebello a stomaco pieno�come sidice�assumere prima dei pasti).Comincia così l�avventura tra le montagne di Rimini, tra tornanti e pendenzeincredibili, mentre del cartello con scritto Montebello non c�è ancora nessuna traccia.Intanto passano anche le due vette senza nome: su una c�è una chiesa e sull�altra unaspecie di fortino ormai in decadenza. Il problema ora è che intorno a me non vedoaltre vette, ne chiese, ne fortini, ne tanto meno castelli. Fortunatamente però, quandoormai il dubbio di essermi persa stava diventando sempre più reale, da lontano vedoun puntino, che si avvicina sempre più fino a formare la scritta Montebello. E dopoqualche altro tornante e qualche altra salita, si comincia anche ad intravedere, tra laflora montana, qualche scorcio di castello.Ci siamo! Finalmente sono a destinazione. Decido di non inoltrarmi fin sotto allaporta del paesino e di fermarmi nel parcheggio che si trova pochi metri prima, 200 almassimo�peccato che non avevo considerato la pendenza della strada! Finalmenteentro a Montebello e la visione di tutto ciò che mi circonda mi fa dimenticare all�istanteil travagliato viaggio.Osservo, scruto, rimango incantata dalla bellezza del posto, finchè a svegliarmi dalsogno è un enorme targa ovale con su scritto �Pacini�: è il ristorante, il luogodell�incontro, ma chissà se c�è già qualcuno?Mentre cerco di ricordarmi delle uniche facce che conosco, noto una macchia azzurrache si distingue dall�ocra e dal giallo dell�intero paese, e leggo: � 3° meetingAssociazione Culturale Dal Tramonto All�Alba, Sabato 27 Agosto 2005".Comincio allora a guardarmi intorno, non notando che esattamente al tavolo di fiancoal cartellone c�era seduta Valeria (Consigliere Associazione Culturale Dal TramontoAll�Alba), ma fortunatamente, quasi a volermi salvare da una sicura figuraccia, arrivaMassimiliano (Maxim!!! Vice presidente Associazione Culturale Dal TramontoAll�Alba). Si comincia così a parlare del più e del meno, di chi deve arrivare, di chinon può venire (vorrei elencarli tutti per esprimere il mio dispiacere, ma rischierei didimenticare qualcuno, quindi lancio un SIGH generale per tutti quelli che non

Speciale Meeting a cura di Stefani Ferrari

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Speciale Meetingc�erano), si parla del castello, di Azzurrinae di tutti i suoi abitanti. Nel frattempoarriva anche Cecilia con sua sorellaEzzole, per me le prime due facce nuovedella giornata. Presentazioni e racconti divicende passate e presenti allietano lamezz�ora successiva, fino a quandoMaxim non nota in lontananza Alessandroche gironzolava con uno sguardo sperdutonell�intento di trovare facce conosciute neiparaggi. Lo chiamiamo salvandolo dallaricerca, ci raggiunge al tavolo e si presentaraccontando la storia della sua avventuradisperata, durata un�ora, per trovare undistributore di metano a Torriana. Eraesausto per la lunga ricerca tanto da nonessersi accorto neanche del cartellone delmeeting (sempre azzurro circondato da unpaese completamente giallo) a cui eraseduto di fianco già da un bel po� di tempo.Continuiamo le presentazioni e lechiacchiere mentre intorno a noi lastradina del paese comincia ad animarsi,e noi iniziamo a chiederci se magariqualcuno di loro è dei nostri. Pochi minutidopo arrivano anche Michele (PresidenteAssociazione Culturale Dal TramontoAll�Alba) e Laura (Segretaria Associa-zione Culturale Dal Tramonto All�Alba)insieme ad Andrea, ad un suo amico(reduci da una cosa come 8 ore di treno) ea Marco.All�arrivo del presidente si comincia alavorare�cioè il consiglio direttivocomincia a lavorare, e mentre lorodistribuiscono budge e raccolgono lepresenze, e il buon Alessandro fapubbliche relazioni spiegando aipartecipanti gli obbiettivi dell�associa-

zione, la maggior parte di noi continuaa chiacchierare, cercando di non pensareai crampi di fame alimentati dainumerosi profumi che uscivano dallacucina del ristorante.Dopo circa un�oretta ci siamo, per lagioia delle 61 persone presenti ci si puòaccomodare al tavolo�e chetavolo�un�intera sala dedicata a noi contanto di menù targato AssociazioneCulturale dal Tramonto all�Alba.Comincia così una cena memorabile trachiacchiere, buon cibo e buon vino (perchi ha avuto il piacere di gustarlo!!). Perquanto riguarda il servizio e il cibo, ilgiudizio, personale ma credo comunquecondiviso da tanti se non da tutti, èmolto positivo: tris di primi, completodi discussione sulle tagliatelle (...non chenon fossero buone...è che non as-somigliavano molto a tagliatelle), tris disecondi, contorni e tris di dolci, conportate ben proporzionate, non del tipo�tutto molto buono, ma dopo due primici sarebbe bisogno dell�idraulico liquidoper continuare�, ma nemmeno �ok,questo era l�assaggio...quando sicomincia?�...insomma la giusta misura,e soprattutto senza eccessivi tempi diattesa, giusto quei 10 minuti tra primi esecondi. Durante le pause sigarette sonouscite delle conversazioni non male,dalla musica alla magia, dallacomposizione del tavolo ad Azzurrina,che a frequenza di 10 minuti ritornavanei discorsi di ognuno.Una situazione bellissima, perchè pertutta la cena sono nate mini-conferenzetra persone che avevano gli stessi

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Speciale Meetinginteressi, e poi naturalmente i gruppi simischiavano e creavano nuovi gruppi.Insomma l�atmosfera era serena econviviale, ma soprattutto semprecontornata dal flash della macchinafotografica di maxim che immortalava lagiornata di festa...anzi si può dire che neha fatto una cronaca minuto per minuto.Dopo i vari amari, limoncini e digestividella casa, ci spostiamo tutti all�esternoin attesa dell�inizio del tour al castello, eproprio in quel momento comincia alevarsi un vento montanaro che ci regalaanche qualche goccia di pioggia; ed èproprio ora che alcuni ragazzi tornano allamacchina per prendere giacche edombrelli...e qui vi racconto una scenafantastica. Uno di questi ragazzi (nonfaccio nomi) parte da solo e scende per lastrada che porta al parcheggio (semprequella con la salita incredibile); tenendoconto del fatto che era più o menomezzanotte, del fatto che la suddettastrada era larga due metri e che da unaparte era costeggiata dalle mura delcastello e dall�altra da un fitto bosco, eper ultimo del fatto che era tutta sera chesi parlava della leggenda di Azzurrina ocomunque di cose affini, insommatenendo conto di tutto questo si può benimmaginare come si poteva sentire questopovero ragazzo mentre raggiungeva la suamacchina tutto solo. Arrivato allamacchina, schiaccia il pulsantedell�apertura automatica, ma non entrasubito, prima fa altre cose all�esterno.Quella macchina però ha in dotazione unsistema che, se apri la macchina e non sali,dopo qualche secondo si richiudeautomaticamente con un rumoroso clicclac. In pratica la storia si conclude conquesto povero ragazzo che, battendo ogni

record, si fa di corsa tutta la salita,arrivando senza fiato e spaventatissimo.Dopo qualche minuto da questa bellascenetta arrivano anche i biglietti per ilgiro al castello, insieme alla notizia cheper la visita saremmo stati divisi in duegruppi. Comincia così la seconda parte diquesta bellissima serata.Arrivati in cima alla scalinata che portaal castello e dopo qualche minuto direspiro, durante i quali molte personeentravano ed uscivano dalla biglietteriachiedendosi come mai 60 persone eranoli fuori ad aspettare se gli avevano dettoche i tour erano finiti, ci raggruppiamotutti nell�atrio dove ad accoglierci ci sonodue guide che, prima di farci entrare cispiegano cosa ci stava aspettandoall�interno�ma soprattutto CHI ci stavaaspettando!L�atmosfera era fantastica: insomma, giàavere la possibilità di visitare un castellodi notte da le sue belle emozioni, e in piùabbiamo avuto la fortuna di essere statiaccompagnati da guide che con i lororacconti, e con la loro professionalità, cihanno trasportato ai tempi in cui l�attivitàdella corte era al suo massimo splendore,riuscendo ad escludere il mondo esternoe moderno, da quello interno ed antico,permettendoci così di comprendere inpieno l�anima del posto. Inizia dunque lavisita partendo dalla parte antica delcastello, quella medioevale. Appenaentrati si arriva alle scale dove, spiega laguida, si trovano trabocchetti moltoantichi ma ancora molto efficienti, come,molto gentilmente, ci ha dimostrato ancheAlessandro, sbattendo la testa in unaporta-trappola!!Passiamo le prime tre stanze dove appuntoci viene spiegata la tecnica difensiva del

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castello e la storia della famiglia Guidi diBagno, ancora oggi proprietari dellarocca. Arrivati alla quarta stanza peròl�atmosfera cambia: l�unico mobilepresente è una cassapanca sovrastata dallafamosa tavola islamica; e dall�atmosferaquattrocentesca da cui eri stato avvoltofino ad ora, vieni sbalzato in unasituazione tipo mille ed una notte, doveperò la scena a cui stai assistendo nonracconta di sceicchi e principesse, ma disacrifici e atroci omicidi. Si dice che moltepersone si siano sentite male di fronte aquesta tavola; fortunatamente non èsuccesso a nessuno di noi, ma mentre laguida raccontava la storia della tribù a cuiera appartenuto l�oggetto, vi assicuro chel�animo del gruppo non era dei migliori.Mi sono soffermata a osservare leespressioni dei presenti, su cui devo direche orrore e sofferenza erano i sentimentipredominanti.Insomma, posso sicuramente ammettereche l�energia, sicuramente non positiva,della tavola, ci aveva catturato, raccontan-do quei momenti di cui lei stessa era statatestimone.E le emozioni non finisco certo qui, anzi,sono appena cominciate.Passiamo infatti in un�altra stanza: quellache porta alla ghiacciaia (non aperta alpubblico). Dove scomparve Azzurrina.Scendendo dalle scale ti trovi di fronte aduna specie di cunicolo dove in fondo vi èappeso il quadro della bambina, che di persè ha già una storia interessante, ed èabbastanza inquietante. La guida cominciaad raccontare la triste storia della piccolae delle sue apparizioni fino a quandoarriva il momento di ascoltare leregistrazioni.L�audio è fenomenale, il suono ti arrivada tutte le parti e ti avvolge comple-tamente. La prima registrazione ha unsottofondo musicale, perché usata per unatrasmissione televisiva, e quindi,purtroppo, non è molto chiara, inoltre faproprio effetto film horror; nella secondasi sente il battito di un cuore con ilsottofondo di un temporale, e giàcominciava ad aumentare anche il mio dibattito, ma la terza a parer mio è la piùimpressionante. La registrazione parte con

il rumore di un aereo che sta sorvolandoil castello, poi si sente un ticchettio, comequando cade una goccia d�acqua cherimbomba per una stanza vuota, e si sentela voce di una bambina che, a detta degliesperti, sembra dica mamma, ma a mesembrava più un lamento, quasi come unpianto singhiozzato.Be� le sensazioni che ho provato durantequesta terza registrazione sono quasiinspiegabili, mi sembrava quasi di vederlascendere quelle scale mentre rincorrevala palla, me la sentivo tutt�intorno. Ma nonc�è tempo di soffermarsi più di tanto,perchè il giro continua.Passando a fianco dell�entrata delleprigioni, dove tra l�altro qualcuno di noiha detto di aver sentito �qualcosa�, siarriva alla parte rinascimentale delcastello: un altro emozionante viaggio neltempo. Entriamo quindi nel salone dellefeste che è situato proprio sopra le prigioni(non aperte al pubblico) dove ai tempi lepene e le morti si consumavano inabbondanza: e questa, come si può benimmaginare, è la stanza del castello cheracchiude maggiori energie, e vi assicuroche sentirle è molto semplice, e il fulcro èproprio quell�enorme tavolo ovale che sitrova a centro stanza, protagonista dimolte esperienze medianiche.Ancora un po� rintronati da quell�energiaci spostiamo nella stanza successiva, dovesotto il soppalco si possono ancora vederele impronte di piedi lasciate da unfantasma apparso ad uno dei custodi delcastello non troppi anni fa.Qui vorrei soffermarmi a raccontare unaneddoto che a me è rimasto moltoimpresso.Nel passare dalla stanza delle feste aquest�ultima, siccome il gruppo eraabbastanza numeroso, io mi sono fermatapraticamente sulla porta che le divide. Difianco a me c�era Alessandra che avevapreso con sé il suo stupendo cane che,devo dire, durante la visita è stato moltotranquillo�almeno fino a quel momento.Infatti, mentre tutti erano rivolti allaseconda stanza, intenti ad ascoltare ilracconto della guida, il cagnolino hacominciato ad agitarsi. In pratica conorecchie e coda alzati, fissava la prima

stanza guaendo. Insomma io non so cosafosse stato ad attirare la sua attenzione,ma è risaputo che gli animali sono piùsensibili degli uomini, e se io ho sentitoqualcosa in quella stanza, probabilmentelui l�ha sentita più forte.E così finisce il nostro giro, ma non primanaturalmente di averci fatto passare per ilbazar di Azzurrina.Ci ritroviamo quindi tutti nell�atrio, e dopoqualche ultima domanda alla guida, checi spiega come lavorando in quel luogoogni giorno si ha una più o meno piccolatestimonianza dei suoi abitanti invisibili,cominciamo la discesa verso il paese.Qui i commenti si sprecano: c�è chi ancoraè stordito dall�esperienza e c�è chi inveceè euforico per il cocktail di energie che haricevuto.Arrivano così gli ultimi saluti e si parteper il ritorno, ancora però con la mente edil cuore al castello.Un�esperienza questa che consiglierei atutti perché le emozioni sono tante, comeanche il divertimento, e questo è un puntoimportante. Per ultimo vorrei ringraziaretutti coloro che hanno partecipato einsieme a noi hanno reso grande questagiornata, ma soprattutto volevo ringraziareMichele, Laura, Massimiliano e Valeriache hanno organizzato tutto, e per farlohanno lavorato veramente tanto.

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Speciale Meeting

ontebello di Torriana (Rimini) èsenza dubbio uno dei luoghi più

misteriosi e sensitivamente più energeticidel territorio Italiano. Questo piccoloborgo medioevale si aggrappa allasommità di uno dei piccoli colli romagnoliche caratterizzano il paesaggiocircostante. L�atmosfera che accoglie ilvisitatore nel grazioso borgo è davverosuggestiva. Una volta varcato l�imponenteportale di accesso ci si trova davanti alborgo e, sulla destra, all�accesso allafortezza della famiglia Guidi di Bagno.Ed è proprio questo maniero il centrofocale di maggior interesse che ogni annoattira a se milioni di turisti, curiosi,ricercatori ed appassionati. L�ingressostesso alla fortezza è già di per sesuggestivo. Dopo un�irta e sconnessascalinata si giunge alla base di una delletorri del castello dalla quale si attende,dinnanzi ad un nero cancello, il momentodell�inizio della visita. Purtroppo questoluogo è stato trasformato in un bar-ristorante perdendo molta della magia chepossedeva un tempo. Varcata la sogliainiziale e proseguendo lungo una secondascalinata si giunge all�interno dell�atriodel castello. La visita ha inizio. La parteantica del castello conta numerose stanzee luoghi ricchi di interesse storico edesoterico. I molti trabocchetti disseminatiqua e la per il castello manterranno altal�attenzione del visitatore che dovràparticolarmente guardare dove mette ipiedi e soprattutto la testa! Tutti gli scalinie gli stipiti delle porte dell�area antica delcastello sono trabocchetti che a primavista possono sembrare banali ma cheancor oggi conservano intatto tutto il lorovalore e funzionamento. Le scale sonocostruite appositamente sconnesse conparticolare attenzione a modificarerepentinamente la lunghezza e l�altezzadi ogni scalino in modo da far inciamparelo sventurato soldato che avesse avutol�ardire di attaccare il castello. L�ultimoscalino poi che precede l�arcata dellostipite della porta è appositamentestrutturato in modo da essere più alto

Una porta sull�Ignoto

rispetto a tutti gli altri. In questo modo la �vittima� sarebbe stata costretta ad un maggioreslancio del corpo proteso verso l�uscita e avrebbe sbattuto violentemente il capo sullostipite della porta volutamente costruito più basso per rendere più efficiente iltrabocchetto. E vi posso assicurare che FUNZIONA! Anche quest�ala del castello èsicuramente densa di energia ma sfortunatamente prettamente negativa. Ricordiamociinfatti che il castello in passato è stato spesse volte preso di mira dai signori dei feudicircostanti e quindi teatro di aspre lotte e sanguinari massacri. Molti uomini sonomorti in questo luogo e soprattutto in molti modi terrificanti. Il più tremendo consistevaappunto, da una stanza sovrastante il portone d�ingresso, nel versare sul gruppo disoldati intenti a sfondare il portale un gran quantitativo di resina infuocata. Essapenetrava nelle armature dei soldati incollando la pelle alla corazza e impedendo cosidi toglierla, morendo arsi vivi. Questa morte era molto lunga e dolorosa, talmentetanto che tutti i soldati erano provvisti del cosiddetto �pugnale della misericordia� conil quale uccidevano i propri compagni per non farli soffrire. Vi lascio immaginarel�enorme quantitativo di negatività che ad oggi i più sensibili posso ancora sentire in

a cura di Alessandro Miazzi

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Speciale Meeting

quell�ala antica del castello. Ma il pezzoin assoluto più interessante e densamentepregno di energia, purtroppo moltonegativa, che caratterizza questa parte delcastello è certamente l�antica TavolaIslamica riposta all�interno del coperchiodi un baule sito in una delle stanze delcastello. La guida racconta che moltospesso alcuni visitatori si rifiutano dientrare in quella stanza o, una volta entrati,si sentono talmente male che non riesconoa sostenere la vista o la presenza diquell�artefatto, tanto da dover scapparealla stanza successiva. La prima discre-panza si può gia notare ad una prima su-perficiale osservazione della tavola: alcentro di essa infatti vi è raffigurata unadonna in avanzato stato di gravidanza e,se si pensa che la cultura islamica vietavala raffigurazione antropomorfa sui dipinti,la tavola in questione, che oltretuttoraffigura un soggetto femminile,rappresenta gia un pezzo unico nel suogenere. Ma ad una più attenta osserva-zione della donna al centro della scena sipuò osservare come la sua posizione siamolto innaturale: la donna infatti è distesasupina ma le gambe sono rivolte verso ilbasso. Questa posizione impediva il parto.Molti psicometristi, coloro cioè cheriescono a vedere fatti accaduti nel passatosolo toccando un oggetto coinvolto nelsuddetto fatto, affermano che questoartefatto, proprio per la storia che pos-siede, non andrebbe assolutamenteesposto al pubblico. Esso infatti sarebbeservito ad un�antica tribù di nomadi perla regolamentazione delle nascite. Se unadonna avesse concepito un figlio nonapprovato dalla comunità essa, comecastigo all�averne concepito uno ditroppo, alla prima contrazione venivadeposta su una di queste tavole, legatamani e piedi cosicché il bambino nonriuscisse a venire alla luce e morisse. E ilbambino era colui che soffriva di meno.Difatti, come punizione, la madre venivaanch�ella lasciata morire di spasmi e stentie la morte era molto lunga e dolo-rosissima. La Tavola si è talmenteimpregnata di questo atroce delitto che

ancora oggi emana unanegatività che anche ilpiù insensi-bile puòprovare restando un po�più a lungo a fissare ildipinto.Proseguendo la visita sipuò finalmente giun-gere al sottoscala cheha reso famoso il cas-tello in tutta Italia:siamo giunti alla scalache conduceva allaghiacciaia in cui èscomparsa Azzurrina.La leggenda narra diuna bambina, Guenda-lina figlia di Uguccionefeudatario di Monte-bello, che, purtroppo,nacque albina. A queltempo nascere albinisignificava essere figlidel demonio e diconseguenza giustiziati in pubblica piazza. Per evitare ciò la madre decise di nascondere il suo albinismo tinteggiando i capellidella povera piccola di nero. Purtroppo però i candidi capelli non riuscivano a trattenereil pigmento e sbiadivano assumendo una particolare colorazione azzurrina. Da questofatto prese l�appellativo la sfortunata fanciulla. Cosi i genitori della piccola deciserodi nasconderla all�interno della fortezza perennemente scortata da due soldati. La seradel 21 giugno 1375 accadde però un fatto particolare: un forte temporale imperversavasul castello e la piccola giocava al suo interno con una palla di pezza. Mentre stavagiocando, la palla finì giù per le scale della ghiacciaia. La bambina naturalmente lecorse dietro urlando e facendo quel chiasso che solo i bambini sanno fare mentregiocano. Le due guardie che sempre scortavano la piccola però decisero di rimanere incima alle scale poiché la ghiacciaia era sprovvista sia di porte che di finestre.All�improvviso avvenne un fatto inspiegabile: la piccola smise improvvisamente digridare lasciando solo uno spaventoso silenzio aleggiare nella ghiacciaia. Le guardiesi precipitarono giù ma ritrovarono solo la palla di pezza. Della bambina non vi erapiù traccia.Da quel momento Azzurrina non fu mai più ritrovata. Passarono moltissimi anni e ilcastello, dopo innumerevoli battaglie, rinnovi, e costruzioni adiacenti, divenne unMuseo. E� l�anno 1989. Nonostante sia passato molto tempo i paesani ricordano ancoraquesta triste vicenda e molti curiosi e ricercatori vennero attratti al castello da questoparticolare episodio. E� la notte del 21 giugno del 1990. Alcuni esperti collocano deisensibilissimi registratori all�interno della struttura proprio in corrispondenza dellescale che un tempo conducevano alla ghiacciaia (oggi quelle scale sono murate permotivi strutturali). Riascoltando la registrazione, oltre a tuoni e scrosci d�acqua (c�erainfatti il temporale quella notte) si ode un suono: una voce, una risata o un piantocomunque di una bambina. Da allora le ricerche si intensificarono e quasi tutte leregistrazioni diedero un risultato a dir poco stupefacente. Anche il 21 giugno di

a cura di Alessandro Miazzi

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Speciale Meetingquest�anno (2005) alcuni ricercatorihanno registrato voci e addirittura unvideo ma i risultati saranno resi pubblicitra qualche mese. La visita all�area anticadel castello si conclude passando afianco delle antiche prigioni. Anche inquel luogo aleggia una negativitàagghiacciante. Si dice infatti che ilsignore del castello non avesse la facoltàgiuridica di condannare a morte i proprinemici e allora aveva escogitato un modoaffinché i condannati stessi sisuicidassero. Legava ai poveri sventuratiuna corda che passasse attorno al colloper poi fissarla sui piedi rannicchiati. Alcondannato poi veniva reso impossibilevivere: cibo scarso, condizioni igienicheinesistenti e veniva lasciato sempre albuio. Le prigioni infatti non posseggonofinestre. In questo modo il malcapitatoimpazziva tra atroci sofferenze esuccedeva sempre che stendesse i piedimorendo cosi impiccato.Da qui si lascia l�ala antica del castelloper giungere all�ala rinascimentale. Tuttocambia. Dalle pareti ai mobili (per altroimportantissimi e rarissimi pezzi delmuseo) all�atmosfera stessa. In questoluogo si può respirare un�aria piùtranquilla, quasi più luminosa. Ma lungidal pensare che quel luogo sia di minoreimportanza dal punto di vista energeticoed esoterico. Difatti la prima stanzaprevista dalla visita è molto famosa inambito esoterico poiché è stata testimonedi numerose sedute spiritiche da partedi medium molto dotati e importanti.Molti apporti ed asporti si sono verificatiin quella stanza e addirittura testimoniaffermano di aver visto, durante unaseduta spiritica, l�enorme e massicciotavolo in legno al centro della tavolalevitare come fosse una piuma. Unacuriosità: la guida ci raccontò chel�energia del castello non è mai costantein ambo i luoghi ma, a seconda deiperiodi, è più intensa nell�ala anticapiuttosto che nell�ala rinascimentale.Quella sera l�energia era molto piùintensa nell�ala rinascimentale e piùnello specifico proprio in quella stanza.Si poteva avvertire chiaramente unqualcosa di diverso in quel particolare

luogo. Diverso da tutte le altre stanze. Nel passaggio alla stanza successiva più diuna persona avvertì chiaramente uno strano calore provenire dal massiccio tavoloal centro della sala. Veniamo ora alla stanza credo più suggestiva dell�intero castellopoiché custodisce una traccia fisica del passaggio di un fantasma. Alcuni anni fa ilcustode del castello stava risistemando quella stessa stanza. Era un venerdì santo edegli stava finendo di pulire per chiudere il castello. All�improvviso notò un�ombradietro di lui. Pensando fosse la sua non ci badò all�inizio ma presto si rese conto chenon poteva essere la sua ombra perché non seguiva i suoi movimenti! Allertato sigirò di scatto ciò che vide lo pietrificò per qualche istante. Vide la figura di unabambina molto pallida dai capelli lunghissimi� la particolarità però sta nel fattoche la figura pendeva a testa in giù dal soffitto! Nonostante fosse capovolta i vestiticadevano verso l�alto rimanendo adiacenti al corpo della figura. Solo i capellisembrava fossero attratti dalla gravità in quanto cadevano fino quasi a toccare ilpavimento. Il custode non ci pensò due volte e scappò il più velocemente possibile.Quando raccontò ciò che era successo ai colleghi e al personale decisero di tornaresul luogo dell�avvenimento. La bambina era scomparsa ma ciò che lasciò sbalordìgli astanti: sul soffitto infatti erano comparse tante impronte di piedi delle dimensionidi un bambino che partivano dal luogo dell�avvistamento del fantasma eproseguivano per il basamento in legno dei corridoi sovrastanti. Queste impronteerano bianchissime e non sembravano essere fatte con nessun materiale o coloranteparticolare. Fu tentato più volte di rimuoverle con vari additivi chimici ma fu tuttoinutile. Le tracce scomparivano certo, ma solo per riapparire il giorno dopo. Colpassare del tempo però lentamente le tracce svanirono lasciando solamente un�unicaimpronta. Essa è chiaramente visibile ancor oggi e non smette di destare curiosità emille domande.

a cura di Alessandro Miazzi

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