esclusiva. raffaello avanzini e stefano mauri sulla tendenza editoriale ultralowcost. di francesco...
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L'editore di Newton Compton in esclusiva rivela le prossime mosse sul mercato ultra lowcost. Stefano Mauri, presidente GeMS ribatte e contesta le classifiche di vendita. E i librai dicono la loro... Su La Gazzetta del Sud - 21 marzo 2013TRANSCRIPT
Giovedì 21 Marzo 2013 Gazzetta del Sud14.
Cultura
Il grande successo della recente collana “0.99” ha acceso un aspro dibattito nel mondo dell’editoria
Il libro che costa come un caffè«Sì, apre la strada verso la lettura». «No, così tutta la filiera ci perde»
Carrellata di pareri tra Calabria e Sicilia
Ma i librai vorrebberoaltre risposte alla crisiMa i librai, che giorno dopo gior-no si barcamenano fra libri eclienti, cosa ne pensano del profi-lo ultra lowcost intrapreso dalmercato editoriale? I libri a 0,99centesimi proposti da NewtonCompton rappresentano un’op -portunità per avvicinare nuovilettori, uno strumento contro lacrisi o piuttosto sono equiparabiliad un gadget, alla pari dei prodot-ti no-book che stanno invadendole librerie come risposta al calodei consumi?
«Questi libri non sono certo larisposta alla forte crisi che stannoattraversando le librerie – affer -ma Marcello Furriolo, titolaredella libreria Book & Look di Ca-tanzaro – Senza dubbio è un’ini -ziativa dirompente, capace di av-vicinare nuovi potenziali lettori,soprattutto giovani, ma senzauna legge che tuteli le librerie, co-strette a barcamenarsi fra costiche lievitano e ricavi che crollano,difficilmente ne verremo fuori in-denni». Sulla medesima posizio-ne Gioacchino Tavella, titolaredella Tavella di Lamezia Terme:«Il vero problema è la svalutazio-ne del libro come prodotto intel-lettuale. Spero vivamente chequesti libri della collana NewtonCompton possano essere un pro-dotto civetta, aiutando soprattut-to quei lettori che stanno pagan-do la crisi economica ma non vo-gliono rinunciare alla lettura».
Oltre il 90% delle librerie nelCentrosud ha aderito alla collanaLive ma fra questi non figura la li-breria Ubik di Cosenza. «No, nonabbiamo aderito alla campagna,del resto come avremmo potutofarlo? Non esiste alcun marginedi guadagno per il librario – affer -ma il titolare, Gianni Oliveri – InItalia pesa fortemente la mancan-za di una vera politica culturale equeste promozioni non aiutanoné la lettura né i librai, sono ope-razioni pubblicitarie fini a se stes-se». Viceversa la libreria Monda -dori di Vibo Valentia ha aderito,con entusiasmo e qualche per-plessità, come spiega la proprie-taria, Stefania Mobilio: «Èun’operazione commerciale cari-na, però è molto pericolosa poi-ché toglie mercato agli altri titolitascabili che si rivelano decisiviper il fatturato delle librerie». An-che nella libreria Nuova Ave diReggio Calabria i libri a 0,99 nonmancano: «Indubbiamente sonoun veicolo culturale ma non aiu-tano in alcun modo il fatturato –afferma Fabio Saraceno, il nuovo
direttore – e per tale motivo, ap-pena terminati, non li riassortire-mo e aspetteremo le prossimenuove uscite».
Passato lo Stretto di Messina,la situazione non cambia. «I titolisono stati scelti con grande cura –afferma Alessandra Morace, di-rettrice della libreria Mondadoridi Messina – per questo abbiamoaderito ma ci auguriamo che restiun fenomeno circoscritto. Sareb-be bello che i libri ultra-economiciattraessero nuovi potenziali let-tori e questi migrassero, poi, ver-so prodotti di qualità superiore».Più ampia è la considerazione ef-fettuata da Daniela Bonanzinga,titolare della libreria Bonanzin -ga di Messina: «La carta stampa-ta sta attraversando una fase ter-ribile e non ne intravedo la fineperò questa collana Newton Cop-mpton ripropone lo schema deicentopaginemillelire di vent’anni
Incredibile “incidente” negli uffici del quotidiano Le Monde dove il celebre reporter ha lavorato per anni
Nella spazzatura le storiche foto di MordzinskiPaolo Levi
Brutta figura al quotidiano LeMonde: migliaia di negativi ediapositive realizzati dal foto-grafo argentino Daniel Mor-dzinski e conservati nella sededello storico quotidiano france-se sono stati buttati nella spaz-zatura, probabilmente da un ad-detto alle pulizie, a cui era statochiesto di sgomberare la stanza.Ventisette anni di lavoro sonocosì andati in fumo, suscitandol’indignazione di diversi espo-nenti del mondo della cultura. Apartire da Louis Sepulveda, che
nella sua pagina Facebook, halanciato una petizione per pro-testare contro questa piccolatragedia.
Il fotografo è diventato cele-bre per i suoi ritratti di gigantidella cultura: si ricordano quellidi Jorge Luis Borges, GabrielGarcia Marquez e Mario VargasLlosa. «L’archivio di Daniel Mor-dzinski, questi 27 anni di lavorocosì miseramente perduto, eraparte della memoria sociale, cul-turale e letteraria del XX/o seco-lo, erano parte della cultura uni-versale», osserva ancora Sepul-veda.
Da parte sua, sul suo sito web,Mordzinski racconta che per«dieci anni» ha lavorato inquell’ufficio, situato al settimopiano della redazione del gior-nale, nell’ambito di un accordodi collaborazione tra El Pais e LeMonde. Ed era proprio lì, preci-sa, che conservava «migliaia» discatti. È stato il corrispondente aParigi del Pais, Miguel Mora, ascoprire, lo scorso 7 marzo, chel’ufficio era stato svuotato: «Nes-suno sa perché è stato deciso difar sparire il lavoro di una vita»,racconta Mordzinski. Per lui, imotivi di questa vicenda, sono
drammaticamente banali: «Nonc’è nessuna persecuzione o com-plotto, ma solo incompetenza.Come diceva Giuseppe Tomasidi Lampedusa nel Gattopardo,l’unica cosa di cui c’è da averpaura è la stupidità umana...».
In un comunicato comune, ElPais e Le Monde scrivono di «faretutto il possibile per comprende-re le causa di questo incidentespiacevole e studiare come rico-stituire gli archivi mancanti». In-tanto, dalla direzione di Le Mon-de fanno sapere di non aver datoalcuna disposizione perché le fo-to venissero distrutte.3Garcia Marquez ritratto da Mordzinski
fa. È un fenomeno nuovo e serveprudenza nel giudicarlo, ma fran-camente non credo sia un prodot-to che possa distrarre l’acquirentedall’acquisto di un libro e sarebbeinsensato che un librario li spin-gesse autonomamente».
Assai più guardinga, invece, èla posizione di Nino Crapanzano,proprietario della libreria Ciofa -lo di Messina: «Il costo di ognisingolo volume è il medesimo aprescindere dal loro prezzo divendita al pubblico, per tale moti-vo ho deciso di non aderire a que-sta collana ultra economica. Noncredo – prosegue Crapanzano -che questi libri possano portarenuovi lettori e più in generale nonvedo come questa continua politi-ca di sconti possa portare beneficialle librerie».
In questa carrellata di librai ca-labro-siculi, l’atteggiamento piùflemmatico è senza dubbio quellodi Salvo Trimarchi, direttore del-la Feltrinelli Point di Messina: «Ilibri a 0,99 centesimi? Un invitoalla lettura ma in perfetto stileNewton Compton. È quasi una ve-ra e propria provocazione. Perso-nalmente, consiglio di leggerloper poi lasciarlo su una panchinao nello studio del medico. Magarichi lo troverà, incuriosito, entreràin libreria…». 3(m.f.)
«Leggeteli e lasciatelisu una panchina:faranno da escaper nuovi lettori...»
Se piccolo è ancora bello, da Catullo a noi
Un’operazione“sentimentale”Patrizia Danzè
P iccolo è bello. «Achi darò questo li-bretto ben leviga-to, nuovo, leggia-
dro?» L’ incipit dei versidel bellissimo liber di GaioValerio Catullo, il grandepoeta latino che così espri-meva la novità poeticadell’opera “piccola” e raffi-nata, sembra venirci inaiuto per riflettere sullafreschissima (nel senso siacronologico che formaledel termine) operazioneeditoriale avviata di recen-te dalle edizioni NewtonCompton.
Pare, infatti, che Catullovolesse proprio suggerire ilpiacere provato da lui stes-so e dal destinatario dellasua opera ad avere tra lemani un libretto manegge-vole, elegante, un volumenben rifinito che univa il l e-pos, la grazia dello stile, allabor, al lavoro di lima e al-la doctrina dell’autore. Unprodotto perfetto, in qual-che modo.
Adesso il “libretto leggia-dro”, piccolo e bello, chenon rinuncia a un’oncia didottrina, lanciato sul mer-cato non supera le 130 pa-gine ma è soprattutto ilprezzo speciale, 0,99 cente-simi, meno di un caffè, me-no di un croissant, che ac-cresce il fascino dell’o g g e t-to. Che non è di per sé sco-nosciuto, se tornando in-dietro nel tempo si pensa ailibretti della “Biblioteca deicuriosi” o della “Bibliotecadel Popolo”, diffusi perun’operazione di “p r o p a-
ganda di cultura” o “d’i s t r u-zione” – con l’avvertita dici-tura «ogni volumetto una li-ra», «20 centesimi al volu-me» – da alcune case editri-ci romane e milanesi deglianni Trenta del Novecento(dall’Anonima Romana edi-toriale all’Edoardo Tintoeditore a Sonzogno).
Minuscola ed eleganteanche la collana “Vetrinaminima” della Bottegadell’Antiquario, editrice ro-mana degli anni Quaranta,poi seguita dalle edizioniCisalpino La Goliardica del-la Hoepli; in entrambi incasi si voleva suscitare inte-resse e invitare alla letturascommettendo sul piccoloed economico di «opere ra-re e quasi introvabili».
Si sarebbe arrivati quindinegli anni Novanta ai tasca-bili economici Newton chein 100 pagine a 1000 dellevecchie lire (che comunquerestano la metà di 0,99 cen-tesimi, che sono quasi due-mila lire...) diffondevano ilsapere.
E allora, piccolo è ancorabello, se in cambio di unasola moneta ti ritrovi tra lemani un vero tascabile cheridà dignità ad un cartaceodolce al tatto, ecologico(stampato su carta prodottausando materie prime natu-rali, rinnovabili e riciclabili,ottenute da foreste gestitein modo sostenibile), l e p i-dus sin dalla copertina, lu-cente e colorata.
Un’operazione “s e n t i-mentale” che, se pur tra lecassandre e i cinici insistesul low cost, scommetteprovocatoriamente, ancora,sulla cultura.3
Francesco Musolino
Parafrasando il colorito gergopolitico di questi tempi, in que-st’ultima settimana si è abbat-tuto un vero e proprio tsunamisul mondo editoriale. In solisette giorni, i 12 volumetti dellacollana Live, targata NewtonCompton, hanno venduto ben380mila copie, conquistandoben sette posizioni nella top 10,riuscendo persino a spazzarevia – era ora – le “Sfumature”variamente colorate di E.L. Ja-mes. Le ragioni del successo? Ilprezzo prima di tutto. Bastanoappena 0,99 centesimi, pocopiù che un caffè, per comperareuno fra questi dodici volumettida 130 pagine che oscillano frasuper-classici come Freud (“IlSogno”), Seneca (“L’arte di es-sere felici”) e Shakespeare(“Amleto”), e inediti italianitargati Andrea Frediani (“Il ti-ranno di Roma”) e Marcello Si-moni (“I sotterranei della Catte-drale”).
Trascorsi vent’anni dai mitici“centopaginemillelire” che en-trarono nelle case di tutti gli ita-liani, Newton Compton tornaalla ribalta con la collana Live,soprannominata non a caso, “ilibri anticrisi”. «Il risultato è an-dato molto oltre le nostre aspet-tative – dichiara alla Gazzettadel Sud Raffaello Avanzini, edi-tore di Newton Compton – di-fatti nel primo weekend ciaspettavamo di attestarci sulle80mila copie. Il nostro consi-glio ai librai è quello di porrel’espositore accanto alla cassapoiché si tratta di una venditaaggiuntiva, un passepartoutverso altri libri e autori, comenel caso della Némirovski cheproponiamo nella Live ma che èappena entrata nel nostro cata-logo con nuove traduzioni. Ab-biamo fornito un’arma controgli ebook e al tempo stesso, conle prossime uscite, vorremmolanciare esordienti italiani cheavrebbero più visibilità che conil self-publishing».
Avanzini consegna poi allaGazzetta l’annuncio in esclusi-va delle future uscite: «Possoannunciare che in contempora-nea con la Fiera del Libro di To-
rino (16-20 maggio, ndr) lance-remo altri 12 titoli, fra cui “Cuo-re di Cane” di Bulgakov, “Il li-bro del Tao”, “Una stanza tuttaper sé” di Virginia Woolf, “Uno,nessuno e centomila” di Piran-dello e un inedito di MassimoLugli, un giallo davvero avvin-cente».
La collana Live è stata pre-miata dall’entusiasmo dei letto-ri, ma ha destato polemiche nelmondo editoriale: «Questi librinon costano troppo poco, costa-no il giusto e renderanno soloraggiungendo le grandi tirature
che auspichiamo. La NewtonCompton è una casa editrice in-dipendente, abituata a stare alcentro del ring; ricordo chequando lanciammo i libri a 9,90gli altri editori dissero che eraimpossibile guadagnarci ma poilanciarono le loro collane».
Come spiegare questo suc-cesso commerciale in anni co-sì ardui?
«Solo duro lavoro – prosegueAvanzini – seguo da vent’annitutta la filiera del libro, dal ma-noscritto sino ai resi, grazie aglianni fianco a fianco con mio pa-
dre Vittorio. Conoscere il mer-cato a fondo è un bel vantaggiovisto che molti gruppi editorialioggi sono retti da direttori edi-toriali che non possono in alcunmodo sostituirsi alla sensibilitàdell’editore. Inoltre posso con-tare su un gruppo di editor gio-vane e agguerrito che ogni gior-no affronta i numerosi mano-scritti in redazione. Ma – con-clude – non ci sediamo sugli al-lori, difatti a luglio lanceremoun’altra operazione, anche sesarà meno dirompente dellacollana Live».
Cosa accadrebbe se domanianche gli altri gruppi lanciasse-ro collane editoriali ultralow-cost? Come reagirebbero ilmercato e le librerie? Un dub-bio che solleva Stefano Mauri,presidente e amministratoredelegato del gruppo editorialeGeMS, attore di primo pianodel mondo editoriale italiano:«Non credo che le classifiche divendita dovrebbero mischiarecavalli e cavallette; dovrebberomostrare cosa c’è di nuovo co-me contenuti piuttosto che sulfronte dei prezzi». Dinnanziall’ipotesi di rincorrere i “supe-reconomici” è categorico: «As-solutamente! Impieghiamo ilnostro tempo a cercare testi divalore nel mondo, puntiamosulla qualità, insomma. Credo –prosegue Mauri – che questa siaun’operazione da esibizionismodi classifica perché l’editore ciguadagna poco e gli altri ci per-dono e basta. Il mondo dell’edi-toria si regge su una sorta dipatto non scritto che conferisceun equilibrio delicato al settoree tutti sono pagati in percentua-le, dall’autore all’editore; dun-que è bene chiarire che se tuttifacessero così, non ci sarebberopiù librai e così scomparirebbe-ro anche gli editori. Chiariamo– conclude Mauri – che questilibri non possono essere alter-nativi all’ebook poiché unapiattaforma online non ha al-cun costo, per cui può vendere acifre esigue senza problemi,mentre una libreria non puòpermetterselo e alla fine questaoperazione rischia di crearegrossi danni proprio alle libre-rie».3