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EMOSTASI

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EMOSTASI

EMOSTASI

Insieme di meccanismi fisiologici che l’organismo

mette in atto per evitare perdite di sangue.

Difetti dell’emostasi portano all’EMORRAGIA;

l’incapacità a mantenere il sangue fluido alla

TROMBOSI.

L’emostasi necessitadell’equilibrio fra attivitàprocoagulante e attivitàanticoagulante

EMOSTASI

Il meccanismo emostatico ha 4 componenti

principali:

• Vasi

• Piastrine

• Fattori della coagulazione

• Sistema fibrinolitico

FASI DELL’EMOSTASI

EMOSTASI PRIMARIA

• Fase vasale

• Fase piastrinica

EMOSTASI SECONDARIA

• Fase coagulativa

FASE FIBRINOLITICA

· anti-emostatica

EMOSTASI PRIMARIA

FASE VASALE

- Vasocostrizione: meccanismo

diretto e riflesso

- Rallentamento del flusso

sanguigno

- Favorisce la formazione del

tappo piastrinico

FASE PIASTRINICA

Comporta la formazione del tappo piastrinico

(tappo emostatico primario)

- Adesione ai margini della soluzione di continuo

-Attivazione (ADP, trombossano, trombina)

-Cambiamento di forma (shape change)

-Liberazione di fattori piastrinici (release reaction)

-Aggregazione (piastrina-piastrina e piastrina-

fibrinogeno)

TEMPO DI EMORRAGIA

Studia la fase piastrinica. L’allungamento del

tempo di emorragia (o tempo di sanguinamento)

può essere dovuto a:

-Trombocitopenie

-Disfunzioni piastriniche

-Malattia di Von Willebrand

-Assunzione di FANS (ac. acetilsalicilico)

EMOSTASI SECONDARIA

•Fase dell’attivazione del Sistema della

Coagulazione, cui consegue il

consolidamento del tappo piastrinico

temporaneo in tappo emostatico. Inizia

sempre per intervento del Fattore Tissutale.

• COAGULAZIONE: processo enzimatico

– trasformazione di proenzimi in enzimi attivi

(fattori della coagulazione) numerati da I a XIII

secondo la nomenclatura internazionale (serino-

proteasi vit K dipendenti)

–attivazione a cascata, produzione

dell’enzima trombina (fibrinogeno !fibrina solubile)

– formazione di filamenti di fibrina insolubile attorno

ed all’interno del tappo piastrinico ! arresto

stabile dell’emorragia

XII – XI – IX - VIII

X – V – II – I --> FIBRINA

VII

Via intrinseca

Via estrinseca

Via

comune

Tempo trombina

Tempo di protrombina (PT)

Tempo di tromboplastina parziale attivato (aPTT)

Vitamina K

VIIVII

IXIX

XX

IIII

Fattori coagulativi vitamina K-

dipendenti

Anticoagulanti

orali

Una visione recente dello schema della

coagulazione

In vivo non c’è

una netta distinzione

tra fase estrinseca e

fase intrinseca

VIA INTRINSECA

•Ha inizio quando il sangue viene a contatto con superfici

cariche negativamente (collagene subendoteliale per es.)

•Partecipano alla sua determinazione i Fattori: XII

Hageman, XI Christmas, IX, VIII.

VIA ESTRINSECA

Formazione del complesso TF-VIIa-Ca++

Il Fattore Tissutale, liberato a livello della

dalla lesione, funge da recettore per il FVIIa

ed in presenza del Ca++ forma un

“complesso” attivando due reazioni:

•Trasformazione del FIX in FIXa che si

complessa con il FVIIIa in presenza di

fosfolipidi e Ca++.

•Trasformazione del FX in FXa che si

complessa con il FVa, con i fosfolipidi e con

il Ca++ (via comune)

VIA COMUNE

•Trasformazione del FX in FXa che si complessa con il

FVa, con i fosfolipidi e con il Ca++

•Il complesso FXa-FVa-fosfolipidi-Ca++

è anche detto protrombinasi.

Protrombina >Trombina

(TROMBINA=serinoproteasi)

che trasforma il Fibrinogeno ! fibrina solubile

Trombina agisce su XIII !XIIIa ! fibrina insolubile

Inattivatori Inattivatori naturali della coagulazionenaturali della coagulazione

Il bilanciamento dellIl bilanciamento dell’’attività coagulativa avvieneattività coagulativa avviene

ad opera di sostanze anticoagulanti naturali dettiad opera di sostanze anticoagulanti naturali detti

inibitori fisiologici: inibitori fisiologici: Antitrombina IIIAntitrombina III, , Proteina CProteina C

(nella sua forma attivata), (nella sua forma attivata), Proteina SProteina S..

TEST DI BASE PER LA VALUTAZIONE

DELL’EMOSTASI

PT

aPTT

Antitrombina III

Fibrinogeno

FASE FIBRINOLITICA

E’ il processo che comporta la dissoluzione

del coagulo di fibrina dopo che questi ha

svolto la propria funzione di “tappo”.

Funge da meccanismo di controllo

•Fattori esogeni (tessutali) ed endogeni

(plasmatici)

attivano il plasminogeno ! plasmina

Enzima ad azione litica nei confronti del

Fibrinogeno e della Fibrina, dando luogo alla

formazione dei cosiddetti FDP e Dimeri D.

•FDP = prodotti di degradazione del

fibrinogeno

•Dimeri D = frammenti proteici solubili della

fibrina

PRELIEVO DI SANGUE

•Sangue venoso

•Siringhe di plastica (il vetro è un attivatore

della coagulazione)

•Anticoagulante:

•EDTA conteggio piastrine

•Citrato trisodico 3,8% test di coagulazione

•Dosaggio effettuato su plasma

•Utilizzo entro 4 ore per PT e APTT, entro 8 ore

per fibrinogeno

• Si può conservare il plasma in frigorifero o

congelare a - 80°C per dosaggio test specifici .

TEST DI ESPLORAZIONE DELL’EMOSTASI

SISTEMA COAGULATIVO

SISTEMA FIBRINOLITICO

XII – XI – IX - VIII

X – V – II – I --> FIBRINA

VII

Via intrinseca

Via estrinseca

Via

comune

Tempo trombina

Tempo di protrombina (PT)

Tempo di tromboplastina parziale attivato (aPTT)

TEMPO DI TROMBOPLASTINA PARZIALE

(PTT o aPTT)

Il plasma citratato viene posto in provetta in presenza di calcio,

caolino ed una emulsione di fosfolipidi.

Il PTT valuta l’efficacia della via intrinseca e della via comune

della coagulazione. I fattori VIII, IX, XI e XII, oltre che i fattori X

e V, la protrombina ed il fibrinogeno devono essere tutti

adeguatamente presenti. Non è invece necessaria la presenza

del fattore VII (via estrinseca).

Questo test è più sensibile del PT nel valutare la via comune.

E’ appropriato nei pazienti in terapia eparinica.

TEMPO DI PROTROMBINA (PT)

Il plasma citratato viene posto in provetta in presenza di calcio e

tromboplastina tissutale (estratto di cervello).

Il PT valuta l’efficacia della via estrinseca e della via comune

della coagulazione. Il fattore VII, oltre che i fattori X e V, la

protrombina ed il fibrinogeno devono essere tutti

adeguatamente presenti.

Questo test è alterato nella carenza di fattore VII. E’ utilizzato

nel monitoraggio della terapia anticoagulante con dicumarolici.

(standardizzazione con metodo INR).