emergenti: le opportunità e i rischi brescia terza in ... · architrave del testo del decreto...

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Fondato nel 1865 Quotidiano Politico Economico Finanziario € 2,50 in Italia — Domenica 16 Settembre 2018 — Anno 154°, Numero 255 — www.ilsole24ore.com Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, C. 1, DCB Milano domenica Copertina Il «Rhinoceros» del Velabro Alla Ribalta Traviata e Valentino al passo di Tokyo Tendenze Nati per la carta: scrivere fa bene, per la gioia di cartiere e maestri cartai di Chiara Beghelli a pagina 11 Enoturismo La vendemmia aperta agli ospiti Federico De Cesare Viola a pag. 12 Imprese sportive L’avvocato-pesce a Manhattan Riccardo Barlaam a pag. 14 lunedì ISTITUZIONI AL RINNOVO di Sergio Fabbrini M ercoledì scorso è iniziata ufficialmente la campagna per l’elezione del Parlamen- to europeo del prossimo maggio 2019. Nel giro di poche ore, il Parla- mento europeo ha deciso di de- nunciare il governo ungherese di Viktor Orban per violazione dello stato di diritto (avviando la relativa procedura d’infrazione), ha appro- vato la contrastata direttiva sulla riforma e la protezione del copyri- ght (che mira a regolare la circola- zione delle informazioni nel web) e ha discusso la relazione annuale sullo “Stato dell’Unione” tenuta dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Se qualcuno pensava che l’Unione europea (Ue) si fosse addormenta- ta, dovrà ricredersi. L’Ue è divisa, non già anestetizzata. È divisa tra stati, oltre che tra e all’interno dei partiti, sulla sua identità (costitu- zionale ed economica). L’Europa si è politicizzata. L’integrazione non è il più il processo silenzioso dei primi decenni del dopo-guerra. Da quando il Parlamento europeo è eletto direttamente (1979), non era mai successo che la sua elezione fosse divenuta così importante, come ora, per il futuro dell’Europa. Vediamo meglio. Il voto del Parlamento europeo contro il governo ungherese è un fatto di grande importanza politi- ca. È ovvio che quel voto non basterà a fermare la degenerazio- ne illiberale dell’Ungheria. Tutta- via, esso porta alla superficie dell’opinione pubblica europea una divisione che era rimasta sotto l’acqua delle tensioni tra i governi nazionali. —Continua a pagina 5 PER L’EUROPA CAMPAGNA ELETTORALE TUTTA POLITICA Class action, riforma al via Ultimi ritocchi sui fallimenti Il calendario. Da martedì alla Camera il Ddl sull’«azione di classe» - Verso il traguardo il decreto sulle crisi d’impresa - Manovra: Lega e M5S in pressing per più risorse Si stringono i tempi sulle riforme del diritto fallimentare e della class ac- tion. Entro pochi giorni la nuova versione della disciplina della crisi d’impresa sarà inviata dalla Giusti- zia agli altri ministeri competenti, Mef e Mise, per il concerto, con l’obiettivo di presentarla in Consi- glio dei ministri all’inizio di ottobre. Architrave del testo del decreto legi- slativo, in esecuzione di una delega che scade il prossimo 14 novembre, è quanto previsto dal lavoro della commissione Rordorf, con alcuni si- gnificativi aggiustamenti. Sulla class action si riparte dalla versione approvata solo alla Camera nella scorsa legislatura. Giovanni Negri —a pagina 3 Domani con il Sole 24 Ore Come scegliere l’affitto più conveniente L’INCHIESTA Investimenti e tecnologia: per l’acciaio la crisi è finita Lello Naso a pag. 4 .lifestyle la guida rapida + Con Il Sole 24 Ore in edicola domani doppio appuntamento sugli affitti. Alla Guida rapida sul contratto a canone concordato si affianca un test di rendimento sui contratti di breve o lunga darata Magneti, Kkr chiede lo sconto a Fca AUTOMOTIVE Il ceo Mike Manley verso l’accordo con il fondo Usa di private equity Offerta vicina a 5 miliardi di euro, meno dei 6 chiesti inizialmente dal Lingotto La vendita di Magneti Marelli da parte del gruppo Fca è questione di giorni: Kkr, il fondo di private equity americano in corsa per rile- vare la società di componentistica, ha chiesto al Lingotto un maxi sconto rispetto alle valutazioni iniziali, ma secondo indiscrezioni ci sono i margini per trovare un accordo sul prezzo. La società Usa ha terminato questa settimana la due diligence sul gruppo di com- ponentistica. Un attento esame che ha portato il fondo di private equity a presentare una nuova proposta che taglia in modo sensi- bile la iniziale richiesta di Fca di 6 miliardi di euro. Lo “sconto” ri- chiesto dal gruppo americano è superiore a un miliardo, con nuo- ve valutazioni che si attestano ora ben sotto i 5 miliardi. Proprio in- torno a questa soglia si sta trattan- do in queste ore. Nonostante la sensibile differenza di prezzo, al- cune fonti riferiscono che ci sono i margini per trovare un accordo soddisfacente per entrambe le parti. E la prossima settimana è indicata come quella decisiva per chiudere il dossier. Nel frattempo il capo di Fca, Mike Manley, si ap- presta a completare la squadra. Pietro Gorlier, amministratore delegato di Magneti Marelli , è ri- tenuto al Lingotto il manager più adatto a diventare capo delle atti- vità Emea di Fca, casella lasciata vuota da Alfredo Altavilla. Marigia Mangano —a pagina 7 LETTERA AL RISPARMIATORE Tecnoinvestimenti sfrutta l’M&A per espandersi in Europa di Vittorio Carlini a pagina 9 LA SFIDA EPOCALE DELLE MIGRAZIONI Una volontà politica unitaria per progresso e giustizia sociale di Bruno Forte a pagina 10 INFRASTRUTTURE Chiuso il ponte Fs sull’Adda Lombardia in affanno La chiusura del ponte ferrovia- rio e stradale San Michele a Pa- derno d’Adda, che congiunge le province di Bergamo e Lecco, sta creando gravi disagi e pro- blemi per pendolari e imprese nelle aree industriali di Lecco, Bergamo e Monza-Brianza. Il ponte, costruito nel 1887, era da tempo sotto monitoraggio co- stante e ha bisogno di impor- tanti lavori di manutenzione. Resterà chiuso per due anni. Giovanna Mancini —a pagina 2 2 miliardi Gli obiettivi per l’Ebitda fissati del piano industriale, che verrà presentato martedì Fulvio Irace pag. 17 Carla Moreni a pag. 29 FRANCESCO A PALERMO ALESSANDRA TARANTINO / AP Carlo Marroni a pagina 3 Il Papa: «Mafiosi, convertitevi. Il denaro non rende liberi» di Paolo Bricco a pagina 5 A tavola con Albiera Antinori «UN DOVERE PRESERVARE LA TERRA PER I POSTERI» Mattarella: tutelare la libertà di stampa — Lina Palmerini P.3 Emergenti: le opportunità e i rischi — Vito Lops P. 6 Brescia terza in Europa — Luca Orlando P. 2 Economia e società Le teorie rilette alla prova dei fatti di Alessandro Merli a pagina 22 Nella terra di Don Puglisi. Papa Francesco in visita pastorale in Sicilia, a venticinque anni dall’assassinio del sacerdote palermitano a pagina 7 Ferrari Il Cavallino alla sfida di Camilleri la guida rapida Il trend. Le locazioni calmierate crescono nelle grandi città Le intese locali rilanciano l’appeal anche nei centri minori Formula che conviene a proprietari e inquilini Cristiano Dell’Oste S libero a Roma (circa 23mila con- tratti rispetto a 20.500) e sia di fatto molti Comuni sono stati rinnovati gli accordi locali. Da Firenze a Fer- erano finiti un po’ in secondo pia- no, anche perché le agevolazioni Ici 1 Rent Contratti di affitto Il canone concordato Antiquorum Auctioneer, leader mondiale nella vendita all’incanto di orologi moderni e vintage, è lieta di invitare le Signorie Vostre per una valutazione gratuita e senza alcun impegno dei vostri preziosi segnatempo da uno dei nostri esperti di fama mondiale. Vi aspettiamo il giorno 24 settembre a Firenze ed il giorno 1 ottobre a Milano E’ gradita la prenotazione Giovanni Varesi - Director & Watch Expert Autore di “Collezionare Orologi 2.0” e “Daytona Revolution”

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Fondato nel 1865QuotidianoPolitico Economico Finanziario

€ 2,50 in Italia — Domenica 16 Settembre 2018 — Anno 154°, Numero 255 — www.ilsole24ore.com Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003conv. L. 46/2004, art. 1, C. 1, DCB Milano

domenica

CopertinaIl «Rhinoceros»del Velabro

Alla RibaltaTraviata e Valentino al passo di Tokyo

TendenzeNati per la carta:scrivere fa bene,per la gioiadi cartieree maestri cartai

di Chiara Beghelli—a pagina 11

EnoturismoLa vendemmiaaperta agli ospitiFederico De Cesare Viola —a pag. 12

Imprese sportiveL’avvocato-pescea Manhattan

Riccardo Barlaam —a pag. 14

lunedì

ISTITUZIONI AL RINNOVO

di Sergio Fabbrini

Mercoledì scorso è iniziataufficialmente la campagnaper l’elezione del Parlamen-

to europeo del prossimo maggio 2019. Nel giro di poche ore, il Parla-mento europeo ha deciso di de-nunciare il governo ungherese di Viktor Orban per violazione dello stato di diritto (avviando la relativa procedura d’infrazione), ha appro-vato la contrastata direttiva sulla riforma e la protezione del copyri-ght (che mira a regolare la circola-zione delle informazioni nel web) e ha discusso la relazione annuale sullo “Stato dell’Unione” tenuta dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Se qualcuno pensava che l’Unione europea (Ue) si fosse addormenta-ta, dovrà ricredersi. L’Ue è divisa, non già anestetizzata. È divisa tra stati, oltre che tra e all’interno dei partiti, sulla sua identità (costitu-zionale ed economica). L’Europa si è politicizzata. L’integrazione non è il più il processo silenzioso dei primi decenni del dopo-guerra. Da quando il Parlamento europeo è eletto direttamente (1979), non era mai successo che la sua elezione fosse divenuta così importante, come ora, per il futuro dell’Europa. Vediamo meglio.

Il voto del Parlamento europeocontro il governo ungherese è un fatto di grande importanza politi-ca. È ovvio che quel voto non basterà a fermare la degenerazio-ne illiberale dell’Ungheria. Tutta-via, esso porta alla superficie dell’opinione pubblica europea una divisione che era rimasta sotto l’acqua delle tensioni tra i governi nazionali.

—Continua a pagina 5

PER L’EUROPACAMPAGNAELETTORALETUTTA POLITICA

Class action, riforma al via Ultimi ritocchi sui fallimentiIl calendario. Da martedì alla Camera il Ddl sull’«azione di classe» - Verso il traguardo il decreto sulle crisi d’impresa - Manovra: Lega e M5S in pressing per più risorse

Si stringono i tempi sulle riforme deldiritto fallimentare e della class ac-tion. Entro pochi giorni la nuova versione della disciplina della crisi d’impresa sarà inviata dalla Giusti-zia agli altri ministeri competenti, Mef e Mise, per il concerto, conl’obiettivo di presentarla in Consi-glio dei ministri all’inizio di ottobre.Architrave del testo del decreto legi-

slativo, in esecuzione di una delegache scade il prossimo 14 novembre,è quanto previsto dal lavoro della commissione Rordorf, con alcuni si-gnificativi aggiustamenti. Sulla class action si riparte dalla versioneapprovata solo alla Camera nella scorsa legislatura.

Giovanni Negri—a pagina 3

Domani con il Sole 24 Ore Come sceglierel’affitto più conveniente

L’INC HIE ST A

Investimenti e tecnologia:per l’acciaio la crisi è finita

Lello Naso —a pag. 4

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rapida+

Con Il Sole 24 Ore in edicola domani doppio appuntamento sugli affitti. Alla Guida rapida sul contratto a canone concordato si affianca un test di rendimento suicontratti di breve o lunga darata

Magneti, Kkr chiede lo sconto a FcaAUTOMOTIVE

Il ceo Mike Manley verso l’accordo con il fondo Usa di private equity

Offerta vicina a 5 miliardi di euro, meno dei 6 chiesti inizialmente dal Lingotto

La vendita di Magneti Marelli daparte del gruppo Fca è questionedi giorni: Kkr, il fondo di privateequity americano in corsa per rile-vare la società di componentistica,ha chiesto al Lingotto un maxisconto rispetto alle valutazioniiniziali, ma secondo indiscrezionici sono i margini per trovare unaccordo sul prezzo. La società Usaha terminato questa settimana ladue diligence sul gruppo di com-ponentistica. Un attento esameche ha portato il fondo di private

equity a presentare una nuovaproposta che taglia in modo sensi-bile la iniziale richiesta di Fca di 6miliardi di euro. Lo “sconto” ri-chiesto dal gruppo americano èsuperiore a un miliardo, con nuo-ve valutazioni che si attestano oraben sotto i 5 miliardi. Proprio in-torno a questa soglia si sta trattan-do in queste ore. Nonostante lasensibile differenza di prezzo, al-cune fonti riferiscono che ci sonoi margini per trovare un accordosoddisfacente per entrambe leparti. E la prossima settimana èindicata come quella decisiva perchiudere il dossier. Nel frattempoil capo di Fca, Mike Manley, si ap-presta a completare la squadra.Pietro Gorlier, amministratoredelegato di Magneti Marelli , è ri-tenuto al Lingotto il manager piùadatto a diventare capo delle atti-vità Emea di Fca, casella lasciatavuota da Alfredo Altavilla.

Marigia Mangano—a pagina 7

LETTER A A L R I S P A RMIAT O RE

Tecnoinvestimenti sfrutta l’M&Aper espandersi in Europadi Vittorio Carlini —a pagina 9

LA SFIDA E PO C ALE DE LLE MIGRAZIO NI

Una volontà politica unitariaper progresso e giustizia socialedi Bruno Forte —a pagina 10

INFRAST RUT T URE

Chiuso il ponte Fs sull’AddaLombardiain affannoLa chiusura del ponte ferrovia-rio e stradale San Michele a Pa-derno d’Adda, che congiunge leprovince di Bergamo e Lecco,sta creando gravi disagi e pro-blemi per pendolari e impresenelle aree industriali di Lecco,Bergamo e Monza-Brianza. Ilponte, costruito nel 1887, era datempo sotto monitoraggio co-stante e ha bisogno di impor-tanti lavori di manutenzione.Resterà chiuso per due anni.

Giovanna Mancini—a pagina 2

2miliardiGli obiettivi per l’Ebitda fissati del piano industriale, che verrà presentato martedì

Fulvio Irace —pag. 17 Carla Moreni —a pag. 29F R A NCES CO A P A LE RMO

ALESSANDRA TARANTINO / AP

Carlo Marroni —a pagina 3

Il Papa: «Mafiosi, convertitevi. Il denaro non rende liberi»

di Paolo Bricco—a pagina 5

A tavola conAlbiera Antinori«UN DOVEREPRESERVARELA TERRAPER I POSTERI»

Mattarella: tutelare la libertà di stampa — Lina Palmerini P.3 Emergenti: le opportunità e i rischi — Vito Lops P. 6 Brescia terza in Europa — Luca Orlando P. 2

Economiae societàLe teorierilettealla prova dei fatti

di Alessandro Merli—a pagina 22

Nella terra di Don Puglisi. Papa Francesco in visita pastorale in Sicilia, a venticinque anni dall’assassinio del sacerdote palermitano

—a pagina 7

FerrariIl Cavallinoalla sfidadi Camilleri

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Il Sole 24 Ore Lunedì17 Settembre2018ilsole24ore.com

Il trend. Le locazioni calmierate crescono nelle grandi città Le intese locali rilanciano l’appeal anche nei centri minori

Formula che convienea proprietari e inquilini

Cristiano Dell’Oste

Sono più usati nelle gran-di città, ma negli ultimitempi molti proprietarine hanno scoperto laconvenienza anche nei

centri minori. Parliamo dei con-tratti di locazione a canone concor-dato. Una formula che punta a farquadrare il cerchio, offrendo all’in-quilino un canone calmierato e in-centivando il locatore con un pac-chetto di sconti fiscali variabili aseconda del Comune.

Un canale in crescitaNei Comuni ad alta tensione abita-tiva (quelli in cui l’uso dei concor-dati è più frequente), l’anno scorsoogni 100 locazioni di lunga duratasono stati stipulati 47 contratti diquesto tipo, di cui solo 13 nelle ottocittà più grandi. Lo dice il Rapportoimmobiliare 2018 dell’Omi, cheevidenzia come il canale concorda-to abbia ormai sorpassato quello

libero a Roma (circa 23mila con-tratti rispetto a 20.500) e sia di fattoalla pari a Torino, Bologna e Firen-ze. Agli estremi opposti Genova,dove quasi l’80% delle locazioni èagevolato, e Milano (solo il 6%).

Le differenze dipendono in largaparte – anche se non solo – dalleintese locali tra associazioni dellaproprietà edilizia e sindacati degliinquilini, che stabiliscono il livellodi canone applicabile. Spesso gliaccordi assegnano una sorta di pa-gella all’abitazione in base alle suedotazioni (ad esempio, ascensore,balconi, prestazione energetica ecosì via) e arrivano – considerandoanche il quartiere e la dimensionedella casa – a fissare una cifra mi-nima e massima, espressa in euroal metro quadrato all’anno.

Gli accordi rinnovatiDopo il varo del decreto ministeria-le Infrastrutture-Economia del 16gennaio 2017, che ha recepito lanuova convenzione nazionale, in

molti Comuni sono stati rinnovatigli accordi locali. Da Firenze a Fer-rara, da Lecce a Legnano, da Ales-sandria ad Avellino, le firme sonomolte. Comunque, la regola è sem-plice: finché non viene depositatala nuova intesa, i contratti possonoessere stipulati seguendo quellavecchia, sia sotto il profilo norma-tivo, sia sotto quello economico(né, dopo il deposito, è necessariomodificare i contratti già firmati).

Per i contratti stipulati in basealle nuove intese, uno degli aspetticui fare maggiore attenzione è l’ob-bligo di acquisire un’attestazionequando le parti hanno redatto la lo-cazione senza l’assistenza delle as-sociazioni di categoria. In pratica,se le parti hanno seguito il fai-da-te, serve una bollinatura (non pre-vista sotto il regime del Dm 30 di-cembre 2002).

Tra crisi e cedolare al 10%Con la cedolare secca al 19% e l’arri-vo dell’Imu, i contratti agevolati

erano finiti un po’ in secondo pia-no, anche perché le agevolazioni Icierano state cancellate con un trattodi penna.

La cedolare al 10%, unita alla ri-duzione del 25% di Imu e Tasi, li harilanciati. E anche la crisi ha giocatoun ruolo rilevante, perché in moltecittà ha ridotto la forbice tra i cano-ni di mercato (diminuiti anche del20%) e i canoni concordati (rimastifermi entro il range minimo e mas-simo dettato dalle singole intese).Secondo le Statistiche fiscali delleFinanze, dal 2011 al 2016 i locatoriche hanno scelto la cedolare ridottasu contratti agevolati si sono sonomoltiplicati per nove: da 65mila aquasi 592mila.

Proprio la contrazione dei cano-ni di mercato, del resto, potrebberendere appetibile il canale agevo-lato anche in alcuni Comuni fuoridalla lista di quelli ad alta tensioneabitativa, per sfruttare (quanto me-no) le agevolazioni Imu e Tasi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Rent

ILLUSTRAZIONE DI SANDRA FRANCHINO

Contrattidi affittoIl canoneconcordato

Antiquorum Auctioneer, leader mondiale nella vendita all’incanto di orologi moderni e vintage, è lieta di invitare le Signorie Vostre per una valutazione gratuita e senza alcun impegno dei vostri preziosi

segnatempo da uno dei nostri esperti di fama mondiale.

Vi aspettiamo il giorno24 settembrea Firenze

ed il giorno 1 ottobrea Milano

E’ gradita la prenotazione

Giovanni Varesi - Director & Watch ExpertAutore di “Collezionare Orologi 2.0” e “Daytona Revolution”

Il Sole 24 Ore Domenica 16 Settembre 2018 31

Tempo liberato

kok di Aldo Buzzi. Ma, sopra tutti, c’èlui, scrittore «di quella progenie diprosatori che ha fatto grande la no-stra lingua nell’epoca del suo declinoculturale» (così Marco Belpoliti, chea Camporesi dedicò un ottimo nume-ro della bellissima rivista «Riga»).

L’arcobaleno di parole con le qualiCamporesi deliba e riesce a farci gu-stare mode e modi, saperi e sapori, dettagli e intrugli di un tempo diverso,nel quale la cucina era la cucina, e la fame era la fame, e la natura, con i suoicicli, dominava su entrambe, sono unairidescente, se si vuole barocca, dimo-strazione di come si possono (ri)co-struire epoche e genti, idee e abitudinipopolari, rendendoci vicino ciò che èlontanto, pratica ciò che è memoria sepolta, scoperta ciò che è sapere radi-cato nella grande tradizione: erudi-zione e concretezza, per una volta, messe insieme, d’amore e d’accordo.

Solo un esempio, dal suo libro cheamo di più (e mi preparo a qualche al-zata di sopracciglio), Il brodo indiano.Ecco mezza pagina su come cambianole abitudini della tavola nel Settecen-to: e c’è tutto: cultura, cibo, libri, vita.E ritmo, musica. Prego, maestro: «Po-ca vivanda, ma in molte portate: una sfumata tastiera di gusti orchestrata sulla varietà e sul giuoco dei sapori in-crociati e accostati ma non amalga-mati, una nervosa, agile sintassi di cu-cina lontana da quella antica nella quale l’abbondanza massiccia e greveschiacciava il morbido e sensibile pa-lato sotto una pesante cascata di “torteimmense” e di torreggianti pasticci. Scomparse le patriarcali portate dovela selvaggina e le carni di pesanti e ro-busti quadrupedi sfilavano in grasseprocessioni per poi scivolare dagli enormi vassoi nei larghi, accoglienti taglieri e nei capaci piatti dei com-mensali, le moderne forme del discor-so culinario si articolavano in un défilédi vasellame minuto, aereo e fragile su

s Da anni sostengo che non è sufficiente il solo giacimento ga-stronomico per avere lo sviluppo economico-turistico, ma servonoleader e la narrazione del prodottolegata a quella terra. Case history disuccesso ce ne sono nel Buon Pae-se, ma potrebbero essere molto dipiù vista la ricchezza dei giacimen-ti. Di recente ho visitato Rotonda (Potenza), un borgo di 4mila abi-tanti con un primato: 2 Dop, la me-lanzana rossa e due fagioli bianchitra cui lo straordinario «poverel-lo». Vale la pena di ricordare che laBasilicata è una regione molto ric-ca di prodotti di qualità Dop e Igp (olio, formaggi, peperone).

La melanzana rossa, nono-stante la sua unicità, è tuttora po-co conosciuta fuori del territorio di coltivazione. Eppure presentauna narrazione davvero intrigan-te: i semi sono stati portati a Ro-tonda dall’Eritrea da un soldato locale dopo la prima guerra mon-diale. Si tratta di un ortaggio dutti-le da usare in cucina come carpac-cio, quale condimento della pasta(davvero squisiti gli spaghettoni con la rossa e colatura di cacioca-vallo podolico della trattoria A’Ri-messa di Rotonda), come crema per la bruschetta o addirittura uti-lizzata nella crostata.

Il territorio è molto attrattivo,dotato di un fascinoso paesaggiomontano e di un rifugio ben te-nuto, che offre accoglienza assie-me all’albergo diffuso nel borgo,il tutto opera di un imprenditoreche ha intuito le potenzialità dellamelanzana rossa sia come pro-dotto sia quale medium del terri-torio. Sine qua non

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A ME MI PIACE

MELANZANAROSSAAD ALTOPOTENZIALE

Davide Paolini

SCARPE STRETTE

CORONA& BIANCAFORMATOPOP

s Corona & Bianca sono – perdirla con il gergo di chi sa – unformat. Esattamente come San-dra & Raimondo un tempo, nel-la rivista tivù che fu. Lo scrittoremontanaro, Mauro Corona, e laconduttrice più inossidabile diRai3 giocano ai ruoli dei due adorabili litigarelli per ravviva-re il sussiego post-sociale del talk Cartabianca. La trasmissio-ne onora nel nome la intoccabi-le tra gli inarrivabili – BiancaBerlinguer nientemeno – e la narrazione, col siparietto, capo-volge lo charme musone dellagiornalista. È la contaminazio-ne pop, certo, e però è alta, altis-sima, perfino alticcia. Hanno come un copione collaudato, fatto di avances e ritrosie (di lei).

Corona – tra gli scrittori italia-ni, uno dei più autentici – offre ilproprio personaggio; mentre lei,padronale, sperimenta l’asticelladel famolo strano con gli esiti del-l’avanspettacolo. È il giornali-smo tirato via – se vale il soprac-ciò da realismo socialista della ti-tolare – oppure una versione briosa della letteratura disgra-ziatamente costretta all’aiutino telegenico?

Né l’uno e neppure l’altra.Èsolo un capriccio del destino pro-prio delle scuole alte questo del Bibì da tivù se Carlo Cottarelli – insigne economista – va a fare il Corona di Fabio Fazio, il Bibò pereccellenza, nel format unico del siparietto alto, altissimo. E paga-tissimo.

@PButtafuoco

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Pietrangelo Buttafuoco

I n una tipica giornata umida epiovosa da pianura padana (lastoffa del regista navigato nonmente) Mario Soldati giunge a

Samboseto, in provincia di Parma,a due passi da Busseto e da Ronco-le Verdi (dove abita e fa pure il ri-storatore lo scrittore GiovanninoGuareschi, padre letterario di Pep-pone e don Camillo). È il 1957 eSoldati, nell’istrionica veste dipioniere culturale e gastronomico,sta mostrando agli italiani da pocorapiti dalle magiche immagini del-la televisione in bianco e nero lemeraviglie del nostro paese, «allaricerca dei cibi genuini». Il viaggiocomincia dalla Valle del Po, unadelle direttrici storiche dell’identi-tà italiana e ora principale prota-gonista dell’incalzante progressoeconomico, sancito pochi anni do-

po dall’inaugurazione dell’Auto-strada del Sole.

Ma che ci fa Soldati a Samboseto?(e non «San Boseto!», come precisascherzando). Soldati è lì per presen-tare agli spettatori una delle nuovevette gastronomiche italiane, labottega e trattoria di Giuseppe e diMirella Cantarelli, aperta nel 1953 esalita rapidamente agli onori dellacronaca culinaria e mondana na-zionale.

Una «bottega vera e fantastica»la definisce Soldati; un miracolosorto tra le nebbie della pianura, inun luogo periferico diventato benpresto centrale, sorgente del rinno-vamento della cucina italiana. Can-tarelli è stato, quasi, il principio:l’inizio di una rinascita gastrono-mica che ha coinciso con lo straor-dinario sviluppo del Paese, fatto ap-

punto da persone come Peppino eMirella, brillanti inventori e infati-cabili lavoratori, che non si sono ac-contentati di quello che avevano mahanno voluto andare oltre, aprirestrade nuove. Questo è stato lo spi-rito con il quale l’Italia è diventatanel secondo Novecento una dellepotenze economiche mondiali.

Peppino di strade ne ha percorsetantissime, partendo dalla propriaminuscola «borgata» per andare soprattutto a Bordeaux e in Borgo-gna, a cercare i grandi vini francesie creare una cultura del vino di qua-lità allora da noi pressoché ignota;o portare in Italia dalla Scozia glistraordinari single malt che pri-meggiavano come perle nella suainarrivabile cantina. Cantarelli haricreato a Samboseto il paese diBengodi sognato dai protagonisti di

Boccaccio, innestando il nuovo sul-le solide e luminose radici della tra-dizione, saldamente ancorato allabontà del parmigiano-reggiano edel culatello, dei tortelli d’erbette edegli agnolotti in brodo, del maialee del lambrusco.

Ma certamente Peppino senzaMirella non sarebbe stato «Canta-relli», perché è alla sobria genialitàdella moglie che è dovuta l’espe-rienza e l’esplosione di una nuovacucina, che farà da modello a moltisuccessivi grandi ristoranti italiani,dal «Sole» di Franco Colombani aMaleo al «Pescatore» dei coniugiSantini a Runate di Cannetosull'Oglio. Il «Savarin di riso»(«sformato guarnito di lingua e disugo di carne») è stato il capolavorodi Mirella, a cui si aggiungono la«faraona alla creta », il «vitello pre-

libato», «l’anitra al vino rosso», lo«zabaglione» e forse gli impensabi-li «agnolotti alla panna», a ribadireil primato della cultura del burro edella libertà creativa, contro ognirigidità puristica, di antica e di odierna data.

Semplicità e provocazione, pro-fonde radici nel territorio e spirito-sa voglia di esplorare, con creativitàe tenacia. Accompagnati da gestiessenziali, come avere la gentile ac-cortezza di pulire con una «spazzo-lina» e un piccolo vassoio «apposi-to» la tovaglia dalle briciole di pane.La trattoria Cantarelli chiuse nel1982, la bottega nel 1992, alla mortedi Peppino. Oggi il figlio Fernandogestisce l’enoteca.

Gino Ruozzi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La storia del ristorante Cantarelli

Quando a Samboseto partì la riscossa della cucina italiana

Mirabilia. Una mostra virtuale e nuove edizioni riportano l’attenzione su un «irregolare» la cui cifra di scrittore è almeno pari a quella di studioso

Camporesi,il retrogustodel classico

INAUGURATOIL FERRANIA

FILM MUSEUMDEDICATO

ALLE PELLICOLE

Cairo Montenotte

Si conclude oggi la tre giorni di

eventi per l’inaugurazione

del Ferrania Film Museum, museo

di cultura industriale e territoriale

dedicato alla celebre fabbrica di pellicole nata

nel 1917. Il Ferrania Film

Museum, che avrà sede presso lo storico Palazzo

Scarampi a Cairo Montenotte

(Savona), racconterà la

storia del glorioso stabilimento Ferrania che, attraverso le pellicole, ha

trasformato il nome di un

piccolo borgo della Val Bormida in un sinonimo di

eccellenza mondiale nel campo della tecnologia

fotografica e radiografica.Un

ruolo chiave nella realizzazione del

Ferrania Film Museum è stato

svolto da Fondazione 3M, proprietaria di

uno storico archivio

fotografico di oltre 107 mila

immagini

cui “preziose salse”, “estratti e sughi sostanziosi”, consommé e brodi ri-stretti, culì e gelatine (lo spirito della carne prelevato dall’alchimia dei cuo-chi ai volgari, rosseggianti brandelli diignobile bestiame) assolvevano i finimangeurs dall’obbligo triviale di mor-dere, strappare, masticare, favorendodelicati colloqui e frizzanti conversa-zioni». Respiro, e pensiero. E poi, piùavanti: «La tavola stava diventando lacamera di condensazione delle nuovefrontiere mentali, la scacchiera su cuisi giuocava la partita della riconver-sione della natura umana alle regole della ragione e della scienza. “Il gustonon si potrebbe egli definire” si chie-deva Algarotti nei Pensieri diversi “il risultato della dottrina delle propor-zioni nella geometria dello spirito?”».

Dottrina delle proporzioni nella geo-metria dello spirito: l’opera di Campo-resi è, in fondo, in questa definizione.Perciò c’è bisogno di tornare a rileg-gerlo e, miracolosamente, in un’edi-toria spesso soporifera, i suoi libri nonsono andati dimenticati, grazie al Sag-giatore. Tali gioielli di sollevamenti ideali e radici profonde sono forse spia di una domanda di ritorno al sen-so del “pubblicare”, e sicuramente una risposta, non ovvia, al nostro esse-re nel mondo: siamo interpreti di unacultura che va “gustata”, sapendo cheogni gesto riporta una tradizione e che ogni tradizione non è altro che futuro incarnato. Saper vedere una sequenza in quel minestrone di fattied eventi di ciò che è stato, capire per-ché siamo così e non in un altro mo-do, omaggiare il futuro, chiuso in libriantichi e gesti immemori: la lezione,il piacevole retrogusto di un classicoeccentrico della nostra letteratura, che, ci piace pensarlo, sapeva di es-serlo, ma non osò confessarlo. L’aca-demia cui appartiene, e a pieno titolo,era, ed è sempre stata, quella.

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Le nuove edizioniNei giorni scorsi è uscito, di Piero Camporesi, La casa dell’eternità. Sono già stati riediti dal SaggiatoreIl pane selvaggio, Le belle contrade, Il sugo della vita, Il brodo indiano. Le prossime edizioni in cantiere sono: La maschera di Bertoldo, Le vie del latte, Camminare il mondo, I balsami di Venere, Il governo del corpo, Il libro dei vagabondi, Il palazzo e il cantimbanco.La mostra virtuale (e reale)La mostra virtuale allestita sulla piattaforma Movio del Mibact prende spunto dal Congresso Adi (Associazione degli Italianisti). Protagonisti di tutte le sezioni, i libri e i documenti di Piero Camporesi sono testimoni vividi dei suoi percorsi di studio. La mostra virtuale sarà affiancata anche da un allestimento “reale” che sarà visibile al pubblico presso la Biblioteca “Ezio Raimondi” dell’Università di Bologna, dal 13 settembre al 20 ottobre. La mostra, che è visibile all’indirizzo www.movio.beniculturali.it/unibo/ilgustodellaricerca/en/23/la-mostra, è stata realizzata da Federica Rossi e Alberto Natale, con Alberto Di Franco.

MO ST RE E LIBRI

Omaggio degli italianisti a Bologna

Stile baroccoUna foto di Piero Camporesi di Giovanni Giovannetti. Camporesi è presente anche con un video su Youtube (lo si trova partendo dalla mostra virtuale, vedi box), sulla sua biblioteca, un fondo di circa 20 mila volumi, attualmente presso l’Università di Bologna

Il meglio di una volta Mirella e Giuseppe Cantarelli nella loro trattoria di Samboseto. La foto appare anche nella copertina di una bella monografia sul ristorante che ha cambiato la cucina italiana, scritta da Alberto Salarelli per «La Gazzetta di Parma editore»

«Non possoritener-mi unostorico,non sonoun critico

letterario, non sono un sociologo dellaletteratura, non mi sento un cattedra-tico: posso solo dichiarare (come il Nolano) di essere “academico di nullaacademia”». Parole vere, e certamenteperfette e meditate, di Piero Campore-si (1926-1997) (ne Il governo del corpo);risposta d’autore, in qualche modo,alla ricorrente domanda che si pone-vano Umberto Eco e Giorgio Manga-nelli in articoli a lui dedicati.

Eppure, paradossalmente, e perquanto autentiche e autorevolissi-me, ancora non sufficienti a scioglie-re né l’enigma della sua figura di stu-dioso né, tantomeno, la misteriosabellezza con la quale essa si è mani-festata: una serie strepitosa di libri,conferenze, elzeviri e articoli (ma so-prattutto libri) che hanno ribaltato,in molti casi, la visione del mondoalla quale eravamo abituati ante Camporesi; e, in altri, hanno aperto –spalancato addirittura – interi filoni diricerca, di riflessione, di “modo” di porsi di fronte alla realtà, fino a farsi quasi “metodo”. La realtà reale, si badi,alla quale i suoi scritti erano tenace-mente attaccati – realtà fatta di puzze,odori, sensazioni tattili e visive, putre-scenze e “selvaggi” pani, sangue e cor-pi in decomposizione, straccioni, pi-tocchi e vagabondi, e, in generale, di ciò che i benpensanti e l’“accademia”,quella con due C, appunto, finisconoper occultare sotto il tappeto della Sto-ria; fino alla nascita del paesaggio ita-liano, ovvero della sua percezione, percitare alcuni suoi temi –, e cionono-stante sempre vincolata, attenzione!,alla mediazione che di essa ne hannofatto i documenti scritti, maxime la let-teratura, vera forma di conoscenza, asaperla interrogare.

Erudito fino al midollo, letteratofradicio, bibliofilo incallito, brillante-mente puntiglioso, errabondo pei campi del sapere al pari dei suoi “va-gatores”, con i quali affina il gusto di una lingua furbesca e meravigliosa, che in lui diventerà cuccagna di cono-scenza e tonalità di colore, ironico e, tra le righe, garbatamente puntuto al-l’occorrenza, Camporesi resta un for-midabile irregolare nel panorama sghembo della nostra pur migliore saggistica. La sua devozione ai testi, eai marginalia di quei testi, la sapienzapolimorfa che sapeva incanalare in

narrazioni di ampio respiro e di incal-zante ritmo, ne avevano progressiva-mente fatto scivolare la cifra in quellache credo sia la sua forza più intensae palese, a rileggerlo, e con quale pia-cere, oggi: quella di scrittore che, sem-plicemente, anziché volgersi al ro-manzo d’invenzione – fino a qualchedecennio fa indubbiamente la formaprincipe della nostra letteratura – ave-va deciso di disegnare le sue campitu-re e affreschi raccontando, con forza diletteratura, l’evoluzione del gusto, del-l’estetica, dei riti, della cultura; della nostra e altrui maniera, insomma, distare a questo, e persino all’altro, mondo. E aveva scelto, per farlo, le strade, gli argomenti, i soggetti, più peregrini. Tra questi, per nostra fortu-na di avidi lettori e di, sperabilmente,decenti degustatori, quella del cibo, anzi, della civiltà del mangiare: e ciò grazie a un incontro che gli cambiò lavita, quello «traumatizzante» con Pel-legrino Artusi e le sue ricette che fece-ro gli italiani, se non l’Italia.

È che la storia della gastronomianel nostro Paese (del ragionamentocomplesso intorno al cibo, dico) ha pochi altri momenti cruciali come quell’incontro e ciò che, prodigiosa-mente, ne scaturì; momenti che sipossono dividere in cucina vera e propria (il Ristorante Cantarelli, vediqui sotto Gino Ruozzi, la presenza “culturale” dirompente di GualtieroMarchesi, l’eccellenza discreta diGianni Cosetti, le vette cuciniere di Gianfranco Vissani) e in “scrittura” del cibo – e quale altro strumento piùnobile, altrimenti, per capirlo?: e quii capisaldi sono pochi.

Ovviamente il Mario Soldati allaricerca dei cibi “genuini” (concetto, per altro, sdrucciolevole, e Campore-si lo sapeva benissimo) che, in molticasi, è lavoro fondante della consape-volezza “terragna” e concreta di ciò che si fa e si mette in tavola; gioioân-brerafucarlo, inevitabilmente, lessicoe mitologia culinaria, pacciade che sanno di freddo e nebbie padane di un «figlio legittimo del Po» ma che valgono a tutte le latitudini, propriocome l’epica; Luigi Veronelli e la suacommovente «zerga rotondità» nel parlar e scrivere di vino, che è parlaredi anima; l’esperienza a tratti esal-tante della rivista «La Gola» (articolidel primo numero: «Whisky e tè nelgiallo anni 30» di Alberto Capatti,«Verso il cavolo nero» di Antonio Porta o «La cena di Brummell» del nostro Beppe Scaraffia...); la qualità sobriamente eccelsa de L’uovo alla

Stefano Salis