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47 e-m e-m @ @il il Parrocchia di San Maurizio Brusson Brusson 22 novembre 2014 Anno XIII° - n°661 www.brusson.net Dio sempre perdona, gli uomini perdonano a volte, la terra non perdona mai papa Francesco

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n° 47e-me-m @@ilil Parrocchia di San MaurizioBrussonBrusson

22 novembre 2014Anno XIII° - n°661www.brusson.net

Dio sempre

perdona, gli uomini

perdonano a volte,la terra

non perdona

mai

papa Francesco

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Dimostratemi che vale la pena

Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero ad ascoltarvi. Ditemi per favore che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che insomma ne vale la pena di stare qua. Dimostratemi, soprattutto con le vostre vite, che lo sforzo che devo fare potrebbe riempire la mia vita come riempie la vostra. Avete dedicato studi, sforzi e sogni per insegnarmi la vostra materia, adesso dimostratemi che è tutto vero, che voi siete i mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che voi possedete e volete regalarmi. Dimostratemi che perdete il sonno per insegnare quelle cose che – dite – valgono i miei sforzi. Parlatemi di quanto amate la forza del sole che brucia da 5 miliardi di anni e trasforma il suo idrogeno in luce, vita, energia. Ditemi come accade questo miracolo che durerà almeno altri 5 miliardi di anni. Ditemi perché la luna mi dà sempre la stessa faccia e insegnatemi a interrogarla come il pastore errante di Leopardi. Ditemi come è possibile che la rosa abbia i petali disposti secondo una proporzione divina infallibile e perché il cuore è un muscolo che batte involontariamente e come fa l’occhio a trasformare la luce in immagini. Ci sono così tante cose in questo mondo che non so e che voi potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce.

Avvenire, 10 settembre 2011

classe quinta elementare

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Anniversari di matrimonio

Io mi accontento di essere serena nel tempo;la felicità sono attimi,

e quando arrivano me li prendo senza esitare.Alda Merini

Brusson 16 novembre 2014

Ventuno coppie di sposi hanno

ricordato insieme il loro anniversario di matrimonio. Dopo la S. Messa la festa è proseguita con il

pranzo al ristorante 'Le Sabot' di Ayas.

Auguri!novelli sposi 55 anni

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L'albero dei pensieriQualche anno fa assunsi un carpentiere per restaurare una vecchia casa colonica. Ricordo in particolare modo una sua giornata molto diffi cile: aveva appena fi nito un turno massacrante ed il geometra gli aveva fatto perdere un’altra ora di lavoro, quello stesso giorno la sua sega elettrica aveva smesso di funzionare e, ciliegina sulla torta, il suo furgone malandato si era rifi utato di partire quando fi nalmente era pronto per tornare a casa. Decisi allora di riaccompagnarlo con la mia auto. Sedeva al mio fi anco, in un silenzio di pietra. Quando arrivammo mi invitò ad entrare per conoscere la sua famiglia. Mentre camminava verso la porta di casa sua, si fermò brevemente vicino ad un piccolo albero e toccò le punte dei rami con entrambe le mani. Quando aprì la porta la sua faccia abbronzata sorrise felice: sembrava un uomo completamente diverso. Strinse in un tenero abbraccio i suoi due piccoli bambini e diede

5 anni

10 anni

15 anni 20 anni

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25 anni 30 anni

35 anni

40 anni

un bacio a sua moglie. La serata trascorse tranquilla tra chiacchiere e risate. Più tardi il carpentiere mi riaccompagnò alla macchina. Passammo nuovamente vicino all’albero e non riuscii a trattenere la mia curiosità. “Cosa ha di speciale quell’albero? Un minuto prima di entrare in casa sembravi immerso nelle tue preoccupazioni e subito dopo eri un altro uomo“. “Oh, quello è il mio albero dei guai” replicò. “Io so che non posso evitare i guai e le preoccupazioni al lavoro, ma una cosa è certa, non sta scritto da nessuna parte che debba portarmi questo macigno a casa e condividerlo con mia moglie ed i miei bambini. Così io prendo i miei guai e li appendo all’albero ogni sera quando torno a casa. Poi la mattina li riprendo di nuovo. La cosa divertente è che” il carpentiere sorrise “quando esco la mattina per riprenderli, ne trovo sempre meno di quelli che ricordo di aver appeso la sera prima”.

da www.effi cacemente.com

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mercoledì 26 novembre 2014all'ex-asilo parrocchiale

Inutili abitudiniincontro per Gruppo Medie su alcolismo e dipendenze

dalle 17h30 alle 19h30per ragazzi/e Gruppo Medie

19h30 pausa per spuntino

20h30 - 20h00 incontro per genitori e adulti

condurranno i lavori prof. Alberto Scuratti

Neuropsichiatra e Responsabile Area Medica

Dipendenze/Psichiatria presso Casa per la Salute

della Mente di Brussone

Cristina Vuillerminpsicologa

presso Casa per la Salute della Mente di Brusson

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ORaRI SANTE MESSELunedì 24 novembre Non ci sarà la S. Messa

Martedì 25 novembre Non ci sarà la S. Messa

Mercoledì 26 novembre Non ci sarà la S. Messa

Giovedì 27 novembre - in sala parrocchiale20h00 - S. Messa anniv. def. Revil Pacifi co

Venerdì 28 novembre - a Vollon 20h00 - S. Messa anniv. def. Surroz Luigi, Serafi na, Cecilia e Giuseppe

Sabato 29 novembre18h30 - S. Messa def. Bréan Jeanette e Vicquéry Savino - in chiesa 20h00 - S. Messa def. Cherubino, Pio, Mercedes, Placido, Giuseppina e Nida - ad Arcesaz

Domenica 30 novembre - in chiesa7h30 - S. Messa10h00 - S. Messa con i Pompieri def. Revil Pacifi co, Augusto e Fassin Maria Carolina

Nella foto sopra: Ex-Combattenti - 7 novembre 2004

18ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentaresabato 29 novembrefai la spesa per chi è povero

Chi ci ruba il tempo?È soltanto “il sistema” che ci ruba il tempo, o siamo anche noi che contribuiamo a farcelo rubare? Nessuno ci ha mai insegnato l’arte di usare il tempo e, quindi, siamo prima di tutto noi a non saper vivere il tempo e a rubarlo a noi stessi, assumendo un atteggiamento sbagliato: ci comportiamo come se ne avessimo all’infi nito e, allo stesso tempo, viviamo nella fretta e nello stress, come se non fosse mai abbastanza. Una cosa è certa: non possiamo aspettare che la realtà ce ne conceda di più, né possiamo concepire come tempo vero “quel che resta del giorno”, cioè i brevi ritagli dagli impegni. Dobbiamo abbandonare la passività che si nasconde dietro la maschera dell’attivismo continuo e tornare a essere più presenti e “vivi” nelle nostre attività quotidiane.Vivere tutto di fretta, conduce all’automatismo, nel quale non siamo presenti a noi stessi e non ci accorgiamo del tempo che trascorre. Tuttavia è possibile imporre ritmi più lenti, uscendo dalla meccanicità e vivendo in uno stato di consapevolezza. Molti vivono quasi solo secondo il senso del dovere, mentre altri fanno quasi tutto secondo il senso del piacere. In entrambi i casi tuttavia le persone percepiscono il tempo che fugge.È necessario quindi che vi sia una giusta via di mezzo tra questi due principi. Solo la compresenza di piaceri e doveri, scandisce armoniosamente il tempo e ci dà la sensazione di “sentirlo nostro”.

www.riza.it

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I care in bacheca

Redazione: Geremia Momo - tel 0125 300 113 - cellulare 347 25 82 830 - e-mail: [email protected] - fotocopiato con mezzi propri

Becker Léon - 25 novembreJasmine Berguet - 26 novembre

Jean Pierre Di Marco - 26 novembre André Grosjacques - 30 novembre

Ludovico Bonin - 30 novembreJean Claude Comé - 30 novembre

Auguri a

da Il Manifesto - 21 novembre 2014

Gruppo animazionelaboratori catechismo

martedì 25 novembre 201420h45 - all'ex-asilo

Più veloce del degrado della natura è il degrado

dell'essere umano.Konrad Lorenz

Notizie Notizie dall'Italiadall'Italia

L’impunito d’amianto Stephan Schmidheiny (...) parlato, e dell’unico argomento che gli interessava davvero: se stesso. Incurante dello strazio che circonda il suo trionfo, ha continuato a indossare i panni della vittima, arrivando in un eccesso di spudoratezza a ribaltare la motivazione della sentenza romana che lo ha assolto per avvenuta (ancorché discutibile) prescrizione, mica per non avere commesso il fatto. Massimo Gramellini - La Stampa - 21 novemre 2014

Un profondo dolore e rabbia si mescolano per l’assassinio di persone innocenti, nel momento della preghiera del mattino, colpiti a casaccio, alla cieca, solo perché erano israeliani ed ebrei. Ma sento anche una grande frustrazione nel vedere, giorno dopo giorno, nuove vittime dalle due parti. Uccisi, feriti, investiti o rapiti in questo circolo vizioso di violenza e di odio, che coinvolge nella sua spirale sempre più gente e che si sta trasformando da confl itto politico, che forse ha ancora una qualche piccola possibilità di venir risolto, in confl itto religioso, fondamentalista e di conseguenza irrazionale e primordiale. David Grossman - La Repubblica - 19 novembre 2014