eat right. eat fruit
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fruit. Classe 2LSA1 Liceo Scietifico delle scienze applicate
Favolosa Raccolta di Uva, mele, pesche, albicocche e susine,
Tanta, saluTare e mAgica
I BENEFICI DELLA FRUTTA
La frutta è talmente importante per la salute che la Comunità Europea arriva a
consigliare ben 5 porzioni di frutta e verdura al giorno per avere un ruolo
significativo nei confronti della prevenzione da:
ictus: ( riduzione del 30% del fattore di rischio);
insorgenza di disturbi visivi tipici dell età avanzata ;grazie alle vitamine A,
C ed E, compresi i pigmenti carotenoidi, la luteina e la zeaxantina ;
patologie dell apparato cardio vascolare ;
calcoli alla cistifellea;
osteoporosi;
rischio di Alzheimer;
diabete, ipercolesterolemia, ipertensione;
forme tumorali di vario genere.
LE DIVERSE OPINIONI SU COME CONSUMARLA
MANGIARE FRUTTA DOPO I PASTI E’ SBAGLIATO
Tutti pensiamo che mangiare frutta significhi comprarla, sbucciarla, affettarla e
portarla alla bocca. Ma non è così semplice e banale. È importante sapere come
e quando mangiarla. Qual è dunque il modo corretto di consumare la frutta? La
prima regola è di non mangiarla mai a fine pasto, ma sempre a stomaco vuoto.
Se voi imparerete a mangiare tanta frutta, e a farlo nel modo corretto, essa
giocherà un ruolo basilare nella detossificazione del vostro sistema corporale, e
metterà a vostra disposizione una enorme quantità di energia utile a farvi perdere
eventuale sovrappeso e a condurre al meglio tutte le altre migliorie corporali.
MANGIARE FRUTTA DOPO I PASTI E’ SALUTARE
Non è vero che a fine pasto la frutta fermenti, rallenti la digestione o gonfi. Non
c'è mai un motivo valido per non consumare frutta: può essere uno spuntino o
completarlo, ma può e deve anche essere mangiata ai pasti.
Proprio durante un pasto, infatti, la frutta esercita tutti i suoi benefici effetti:
migliora l'assorbimento del ferro presente negli altri vegetali grazie alla vitamina
C; con la sua acidità aiuta a ripulire la bocca da eventuale residui di cibo e dai
grassi (soprattutto le mele e le pere);favorisce inoltre il raggiungimento della
sazietà senza eccessi di calorie, perché è un alimento “ingombrante” rispetto alle
calorie che contiene. Ciò significa che sazia, fornendo pochissimi grassi e poche
calorie, un aspetto tanto più utile oggi, data la vita sedentaria condotta da molte
persone.
ALCUNE PRECISAZIONI. . .
La frutta regola l'equilibrio acido-base del sangue, ossia neutralizza l'eccesso di
acido causato dai cibi di origine animale.
È ricca di potassio e povera di sodio, quindi adatta agli ipertesi, contiene zuccheri
prontamente utilizzabili dall'organismo. Sotto la buccia poi c'è una miniera di
vitamine, minerali e fibre, tutti indispensabili per la salute dell'organismo.
Tranne che in pochissimi casi, non contiene proteine e grassi.
Riassumendo...
1. È scorretto, da un punto di vista nutrizionale, basarsi su una dieta
composta quasi esclusivamente di frutta.
2. Si deve mangiare lontano dai pasti solo se si soffre di gonfiori e difficoltà
digestive.
3. La frutta aiuta a prevenire i tumori poiché ricca di sostanze antiossidanti
(vitamine A e C) che aiutano l'organismo a ripulirsi dai radicali liberi, da
esso prodotti normalmente per vivere, ma il cui eccesso (dovuto
all'inquinamento ed allo stress) risulta dannoso.
SITOGRAFIA
http://www.frutta-verdura-edicola-beria.it/Frutta.htm
http://ambientebio.it/limportanza-della-frutta-nellalimentazione/
S.C.
INDICE
Albicocca Greppi Michelangelo Ananas Canonaco Chiara
Anguria Turner Katherine Arancia Wickremasinghe Hasara Avocado Fais Giorgia
Banana Cornelio Andrea Caco Melfa Alessandro Castagna Moro Pietro
Ciliegia Caruso Stefano Cocco Lanfranconi Pietro Dragon Fruit Savitteri Arianna
Fico d’india Ballabio Giulia Fragola Sosa Geovanny Kiwi Roncoroni Filippo
Lampone Bovenzi Sonia Lichti Vigiliante Luca Lime Terraneo Giorgio Limone Cappi Riccardo
Mango Borromini Andrea Mela Mogavero Alessandro Melograno Branca Martino Mora Zocchi Andrea
Nespola Pirola Federico Noci Riva Daniele Papaia Poletti Luca
Pesca Napolitano Giuseppe Uva Ruggieri Sara
Prunus armeniaca (albicocca)
PRUNUS ARMENIACA M.G.
L’albicoccaLa pianta appartiene alla stessa famiglia e genere di frutti quali la ciliegia, la pesca
e la prugna. Con alcuni di questi sono stati prodotti vari ibridi molto apprezzati dai mercati in cui sono stati introdotti.
L’albicocco
Si presenta come alberello che può raggiungere i 12-13 metri allo stato selvatico. Nelle coltivazioni, tuttavia, la pianta viene tenuta sotto i 3,5 metri per agevolare la raccolta dei frutti. Ha una chioma a ombrello, con tronco e rami sottili e leggermente contorti. Le foglie sono ellittiche, con punte acuminate e bordo seghettato e piccioli rosso violaceo. La larghezza media è di 7-8 cm. I fiori sono singoli, ma sbocciano a gruppetti che si situano all'attaccatura delle foglie. Hanno 5 sepali e petali, molti stami eretti e variano dal bianco puro ad un lieve colore rosato. Il frutto ha contenuto di 28 calorie ogni 100 grammi di peso. Le stagionalità di raccolta sono giugno, luglio, agosto.
Il clima necessario
La pianta in sé non patisce il freddo e sopporta temperature davvero rigide, tuttavia fiorisce molto presto rispetto a quasi tutti gli altri alberi da frutto e questo rende la produzione di albicocche vulnerabile alle gelate primaverili. Inoltre l'albicocco è soggetto a funghi se troppo bagnato e le albicocche stesse possono marcire sulla pianta: questi fattori hanno determinato la sua diffusione in climi caldi e asciutti, dove il rischio di gelate è minore e minori sono le precipitazioni.
PRUNUS ARMENIACA M.G.
Il raccolto e il frutto
L'albicocca è un frutto della famiglia delle rosacee. Dal caratteristico colore arancione, la buccia vellutata ricopre una polpa dello stesso colore, dolce e zuccherina, al cui interno si trova un nocciolo di forma ovoidale.
L'albicocca è un alimento ipocalorico e ricco di vitamine e sali minerali, con un alto indice di sazietà, e pertanto molto apprezzato nelle diete.
Il frutto, detto drupa, ha una dimensione tra i 3,5 e i 6 cm. Gli albicocchi sono abbastanza precoci e cominciano a fruttificare già dal secondo anno, ma la piena produzione non inizia prima del terzo/quinto ed è più abbondante su alberi piccoli, e rami corti. Le albicocche necessitano di un periodo dai 3 ai 6 mesi per svilupparsi e maturare e sono prevalentemente raccolte a mano dai primi di maggio alla metà di luglio.
L’origine dell’albicocca
L'albicocco è una pianta originaria della Cina nordorientale al confine con la Russia. La sua presenza data più di 4000 anni di storia. Da lì si estese lentamente verso ovest attraverso l'Asia centrale sino ad arrivare in Armenia (da cui prese il nome) dove, si dice, venne scoperta da Alessandro Magno. I Romani la introdussero in Italia e in Grecia nel 70-60 a.C., ma la sua diffusione nel bacino del Mediterraneo fu consolidata successivamente dagli arabi, infatti Albicocco deriva dalla parola araba Al-barquq. L'albicocca crescerebbe in natura selvatica in Cina da ben 4.000 anni. Oggi è diffuso in oltre 60 paesi e viene coltivato in climi caldi o temperati e relativamente asciutti.
Le albicocche in cucina
Le albicocche sono ottime da consumare come frutta fresca, da sole o in macedonia, ma sono anche molto apprezzate in ricette salate, grazie al loro sapore acidulo.
A causa della loro veloce deperibilità, le albicocche trovano largo uso anche nell'industria conserviera: in confetture, sciroppi o succhi di frutta, ma anche essiccate o sciroppate.
In pasticceria, l'albicocca trova largo uso anche in gelatina per “apricottare”, ovvero, per l'appunto, spalmare una torta con gelatina di albicocca prima di glassarla.
PRUNUS ARMENIACA M.G.
Ananas sativus (ananas)
L'Ananas, o ananasso, è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae. È conosciuto soprattutto per la specie coltivata Ananas comosus. La parola Ananas deriva dal nome del frutto nella lingua degli indios Guaraní.
Dominio: Eukaryota Regno: Plantae Classe: Liliopsida Famiglia: Bromeliaceae Genere: Ananas Tipo di frutta: Sorosio
1STORIA: Si pensa sia originaria del Brasile meridionale e del Paraguay, ma era presente ai tropici americani quando Cristoforo Colombo sbarcò a Guadalupa nel 1493 nel suo secondo viaggio. Gli spagnoli in seguito lo esportarono nelle Filippine e nel 16° secolo raggiunse le Hawaii e Guam. L’ananas sbarcò in Inghilterra nel 1660 e iniziò ad essere coltivato nelle serre all’incirca nel 1720.
2DISTRIBUZIONE: (L’Italia la importa
principalmente dal Brasile) Il genere è originario del Sud America. Piantagioni commerciali si trovano nelle Hawaii, nelle Filippine, nell'Asia sud-orientale, in America Latina, in Florida e a Cuba. 3CARATTERISTICHE
BOTANICHE: L'ananas è particolarmente ricco in sali minerali (potassio, manganese) e in vitamine (carotenoidi, vitamina A, complesso B e vitamina C). E’ una pianta, che allo stato naturale risulta perenne propagandosi principalmente per via agamica e raramente via seme. Valori nutrizionali: CARBOIDRATI (95,21%) PROTEINE (3,92%)
GRASSI (0,87%) Calorie per 100g: 48 kcl 4CURIOSITA’: La cosa interessante è che la vitamina C resta stabile anche dopo la raccolta, perché il frutto la protegge dall’ossidazione con la sua scorza spessa e il suo alto tasso d'acidità. Infatti è un
alimento alcalinizzante: riduce quindi il livello acido del nostro pH.
Citrullus lanatus (anguria) Caratteristiche dell’anguria L’anguria o cocomero è una falsa bacca (peponide) appartenente alla famiglia delle cucurbitaceae. Ha un fusto rampicante che può raggiungere la larghezza di 10m da cui prima di lasciar maturare il frutto sbocciano dei fiori circa 5 cm in larghezza, normalmente di colore giallo.
Il frutto stesso ha una forma ovale data dall’involucro esterno liscio in varie sfumature di verde che non è commestibile. Il suo interno può essere rosso, giallo o bianco e ha una consistenza molto acquosa, all’interno di questo strato sono contenuti moltissimi semi che misurano poco meno di 1cm che hanno la tipica forma a goccia; è un frutto molto voluminoso e può raggiungere un peso di 20 kg, anche se il peso non ne determina sempre la qualità. Dove viene prodotta? In realtà l’anguria è tipica dell’Africa meridionale ma viene prodotta in grande quantità anche in Italia, specialmente nel Lazio e nell’Emilia Romagna.
Quando matura? L’anguria matura nel periodo estivo tra Maggio e Settembre, ma viene venduta solo a fine Giugno e a Luglio. Quali sono i suoi nutrienti?
K. T.
L’anguria è composta dal 93% di acqua che rende il frutto dissetante e rinfrescante. Tra le vitamine contenute in essa abbiamo A, C, B e B6. Per 100g di prodotto sono contenute 16 calorie e 0,4 di proteine (tra cui Calcio, Ferro, vitamina D e Magnesio).
Come si mangia? L’anguria ha un sapore dolce e acquoso, normalmente viene tagliata a spicchi per facilitarne la consumazione. Anche se spesso l’anguria può essere trovata sotto forma di zuppa, insalata, sorbetto o gelato. Hanno una simbologia di qualche tipo?
L’anguria è sempre stata ritenuta un simbolo estivo, probabilmente per il suo periodo di maturazione e per il suo gusto fresco. In alcune culture è anche ritenuto segno di ricchezza, infatti alcuni faraoni si fecero seppellire con delle angurie che avrebbero potuto portare nel loro viaggio nell’aldilà. Curiosità Di recente vari baristi gareggiano per loro per farne varie sculture utilizzando la sua solidità e le varie sfumature di rosso, bianco e verde. In alcuni paesi, tra cui Italia e Giappone hanno inventato le angurie cubiche o piramidali, ottenute facendo crescere l’angurie all’interno di recipienti appositi. Bibliografia http://it.wikipedia.org/wiki/Citrullus_lanatus http://www.fruttanellescuole.gov.it/contenuti/fruttaaz/Anguria www.immagini.google.it
K. T.
Citrus x Sinensis (arancia) L'arancio (Citrus × Sinensis) è un albero da frutto appartenente al genere Citrus (famiglia Rutaceae). È un ibrido, probabilmente fra il pomelo e il mandarino, ma da secoli cresce come specie autonoma e si propaga per innesto o talea. L'arancio è un albero che può arrivare fino a 12 metri, dalle foglie allungate e
carnose e dai fiori candidi, le zagare. I germogli sono sempre verdi, i frutti sono esperidi, dalla forma rotonda. Sia la buccia che la polpa sono del tipico colore arancione; la buccia è caratterizzata da una leggera ruvidezza.
Viene prodotta in Italia? L’Italia è il maggior produttore di arance europeo insieme alla Spagna. Le regioni in cui la produzione di questi agrumi è più concentrata sono quelle meridionali come la Sicilia e la Calabria.
In che periodo matura? Le arance in Italia maturano nei mesi compresi fra Ottobre e Maggio.
Viene importata? Nel periodo in cui le arance non vengono prodotte in Italia, questi frutti vengono importati, ad esempio dalla Spagna.
1
1 H.W.
Utilizzi in cucina La prima cosa che viene in mente pensando alle arance è la spremuta, ma si possono preparare un’infinità di piatti con questo agrume, sia dolci come ad esempio la torta alle arance con glassa al cioccolato, o salati come l’anatra all’arancia.
2
Vari tipi di arance
L’arancia è uno degli agrumi più diffusi al mondo e ne esistono moltissime varietà. Possono esser divise generalmente in arance dalla polpa rossa (es. Sanguinello, Tarocco, Moro…) o dalla polpa bionda (Navelina, Ovale, Washington Navel, Biondo comune…).
2 H.W.
G.F
Fonte:http://www.alimentipedia.it/avocado.html
Persea americana (avocado)
Il frutto:
È una bacca a forma di pera, lunga dai 7 ai 20 centimetri e con un peso che può variare dai 100 ai
1000 g. Presenta un grosso seme centrale di 3-5 cm di diametro.La polpa è di colore giallo verde
o giallo pallido. La buccia può essere di colore verde o melanzana, liscio o rugoso.
La pianta:
L'albero è di taglia media e misura circa 10 metri d'altezza, anche se può raggiungere i 15-20 m.
La chioma ampia, il tronco ricoperto di una scorza grigiastra. Ha foglie persistenti, lunghe dai
12 ai 25 cm semplici, ovali e di colore verde. I fiori misurano 5-10 mm. Di questa pianta se ne
consumano i frutti.
G.F
Fonte:http://www.alimentipedia.it/avocado.html
AVOCADO
Viene prodotto in
Italia?
No
Viene importato? Sì, l’avocado è originario di una vasta zona geografica che si estende dalle
montagne centrali ed occidentali del Messico, attraverso il Guatemala fino
alle coste dell'Oceano Pacifico nell'America centrale. I maggiori paesi
produttori sono Messico, Indonesia, Stati Uniti d'America, Colombia,
Brasile e Cile.
In quale periodo
dell’anno matura
questo frutto?
Gli avocado sono disponibili tutto l'anno, poiché vengono importati da
tutto il mondo. In più è un frutto climaterico, cioè una volta raccolto, a
temperatura ambiente, il frutto continua a maturare.
Come si mangia
l’avocado?
L’avocado va consumato crudo in quanto non resiste alla cottura, per
questo lo possiamo trovare nelle insalate, minestre, nei dessert come
gelato, mousse e macedonie. Inoltre è l'ingrediente principale della salsa
messicana Guacamole a base appunto di avocado.
G.F
Fonte:http://www.alimentipedia.it/avocado.html
Valori nutritivi L'avocado è uno dei pochi frutti freschi molto ricco di grassi e povero di
zuccheri semplici; infatti veniva utilizzato su molte navi nel ‘700 in
sostituzione del burro e per questo venne soprannominato “il burro del
marinaio”. Contiene anche varie sostanze benefiche, come carotenoidi e
non contiene colesterolo. L'avocado è inoltre un ottima fonte di
antiossidanti.
In 100g di avocado ci sono 231 Kcal.
Altri usi L’avocado usato nella formulazione di cosmetici ad azione idratante ed
emolliente, destinati alle pelli mature, contro le rughe, smagliature, e per
trattamenti rassodanti e protettivi solari.
Curiosità:
- In USA crescono più di 20 varietà di avocado, piuttosto differenti come forma, grandezza,
colore e aspetto della buccia.
- L’olio di avocado è in grado di abbassare i livelli di colesterolo ed può aiutare a prevenire le
malattie cardiovascolari.
Musa acuminata
(banana)
Il banano è una pianta della famiglia delle
Musaceae.
Il termine banana è applicato al frutto della
pianta, che si sviluppa (nella specie e nelle
varietà commestibili) in una serie di grappoli.
Quasi tutte le varietà di banane commestibili
sono frutto di incroci e mutazioni della specie
musa acuminata.
COLTIVAZIONE
In Italia la regione più importante in quanto a coltivazione di banani è la Sicilia,
dove si coltiva la cultivar comune di Sicilia.
Tuttavia è molto maggiore il numero di banane importate dal nostro paese
rispetto a quelle prodotte nei suoi confini. I maggiori coltivatori di banane sono
l’ India e il Brasile.
A.C.
Un albero di banano (a sinistra) della specie Musa acuminata. Una banana selvatica, diversa dalle banane impiegate a scopo alimentare, risultato di mutazioni genetiche (a destra).
La banana si può mangiare sia al naturale (sbucciandola ovviamente), oppure con gelato o con altra frutta. NUTRIENTI per 100 g calorie: 89 kcal proteine: 1,09 g grassi: 0,33 g acqua: 74,91 g carboidrati: 22,84 g potassio: 0,358 g
A.C.
SITOGRAFIA http://it.wikipedia.org/wiki/Banana http://ricette-calorie.com/valori-nutrizionali/frutta-esotica/banane.php
A.C.
Diospyros kaki (cachi o kaki)
Il cachi o kaki è un albero da frutto originario orientale appartenente alle Ebenacee, una famiglia di angiosperme dicoteledoni. Esso appartiene all’ordine delle ebanales. L’albero di cachi può raggiungere un’altezza di 18m, le foglie sono ovalibislunghe, estese e lucenti, caduche e poco appuntite. I fiori sono presenti esclusivamente nelle piante femminili e sono dal colore bianco.
Il Diospyros kaki è una pianta antichissima, una delle prime coltivate dall’uomo, che probabilmente ha avuto origine in Cina per poi diffondersi nell’Estremo Oriente e successivamente essere importata in America e in Europa nel diciannovesimo secolo. Nonostante la provenienza il cachi è molto
coltivato in Italia, in particolare nelle zone dell’Emilia Romagna (40% della
A.M.
coltivazione in Italia) e in Campania (50%). Negli ultimi anni però la coltivazione del kaki in Italia ha subito un calo drastico a causa di una mosca che ha abbattuto la produzione da 3 milioni a 50mila tonnellate.
Il kaki è molto ricco di vitamina C, becarotene e di minerale come il potassio e presenta proprietà benefiche che spaziano dagli effetti lassativi e diuretici alla capacità di proteggere e depurare il fegato. Il kaki svolge anche la funzione di energizzante grazie all’alto quantitativo di zuccheri che contiene.
La raccolta del cachi si esegue attorno al mese di ottobre e novembre, mentre la consumazione avviene attorno al mese di gennaio.
A.M.
Castanea sativa (castagno)
CLASSIFICAZIONE
regno Magnoliophyta Phylum Magnoliopsida Classe Fagales Ordine Fagaceae
STRUTTURA DELLA PIANTA
Il castagno è una pianta che in media raggiunge i 15/20m di altezza e i 6/8m di circonferenza. E’ presente nelle regioni montuose temperate, è coltivato tra i 300m e i 1200m di altitudine e si adatta a temperature medie annue tra 8°C e 15°C.
CARATTERISTICHE DEL FRUTTO Il frutto commestibile, noto come castagna è incluso in un riccio spinoso. I frutti laterali sono emisferici mentre quello centrale è appiattito; ciò è dovuto oltre che a cause genetiche anche alla posizione all'interno del riccio. La raccolta delle castagne avviene in tempi diversi a seconda delle aree geografiche. In Italia generalmente la castagnatura inizia verso la fine di settembre e in passato questa attività (che copriva un periodo di tempo di circa 1015 giorni dal mattino alla sera) era considerata uno fra gli avvenimenti più importanti della vita agricola.
P.M.
VARIETA’ Tutte le varietà derivano dal castagno europeo (Castanea sativa). Si distinguono 4 gruppi varietali: Marroni, Castagne, Ibridi Eurogiapponesi, Giapponesi.
CURIOSITA’
Si chiama «cinipide galligeno» ed è l'insettokiller responsabile di aver reso l'autunno del 2013 privo di castagne nella maggior parte dei boschi del Biellese e della Valsesia. Questa piccola vespa provoca la formazione di ingrossamenti, chiamati galle, sulle foglie e sulle gemme del castagno. Nei mesi di giugno e luglio da queste galle fuoriesce un insetto che deposita le uova e causa l’interruzione del ciclo produttivo di questa pianta.
sitografia: http://www.ecologiadellanutrizione.it/rubriche/schede/castagna.pdf
P.M.
S.C.
Prunus avium (ciliegio)
LA PIANTA
Il ciliegio, chiamato anche ciliegio degli
uccelli o ciliegio selvatico, è un albero
appartenente alla famiglia delle Rosacee,
originario dell’Asia occidentale e coltivato
anche in alcune zone dell’Europa ma, oggi, è
coltivato in tutte le zone con clima
temperato. In Italia è presente naturalmente
dalle zone altocollinari sino a quelle montuose
presentando una buona resistenza al freddo.
Ama terreni ben drenati e fertili. Non tollera
la pioggia durante le fasi di raccolta in quanto
i frutti tendono a spaccarsi.
IL FRUTTO
Il frutto, normalmente sferico, di 0,7-2
centimetri di diametro, può assumere anche la
forma a cuore o di sfera leggermente
allungata. Il colore, normalmente rosso, può
spaziare, a seconda della varietà, dal giallo
chiaro del graffione bianco piemontese al rosso
quasi nero del durone nero di Vignola. Anche la
polpa assume colorazione e consistenza diverse
a seconda della varietà e passa dal bianco al
rosso nerastro nel primo caso e dal tenero al
croccante nel secondo caso. Il gusto è dolce, mai stucchevole, con punte di acidulo.
Si stima che, 100 g di prodotto, hanno 38 kcal.
S.C.
DOVE E’ COLTIVATO MAGGIORMENTE IN ITALIA
Le principali regioni
di produzione delle
ciliegie sono:
Piemonte, Veneto,
Emilia Romagna,
Lazio, Campania,
Puglia, Sicilia.
CURIOSITA’
La conservazione dopo la raccolta delle
ciliegie in attesa della vendita è in
frigorifero tra -1 a 0°C e con umidità
relativa del 90% per due-tre settimane.
PERIODO DI MATURAZIONE IN ITALIA
maggio giugno luglio
S.C.
ALCUNE RICETTE...
Cannoli siciliani
I cannoli siciliani sono dolci tradizionali che nascono
sotto Carnevale, periodo tipico dei dolci fritti, ma
si trasformano brevemente in dolci preparati e
gustati tutto l’anno, visto il loro grande successo.
Cheesecake alle ciliegie
La cheesecake è una torta fresca di tradizione
americana che in questa versione è impreziosita
dalla presenza di ciliegie fresche.
Plumcake alle ciliegie
Il plumcake alle ciliegie è un dolce morbido e
semplice, ottimo per la prima colazione, uno
spuntino per la merenda. Una torta preparata con
un impasto di ingredienti classici, arricchita con
ciliegie e spolverizzata con zucchero al velo.
ALTRI USI
La resina è aromatica e viene usata come aroma per le gomme da masticare.
L'industria farmaceutica usa il succo dei pedicelli dei frutti che ha proprietà
astringente, antitossica e diuretica.
Cocus nucifera (palma da cocco) La palma da cocco è una palma dioica tipica dei litorali di paesi caldi, l'unica specie riconosciuta del genere Cocos, della famiglia delle Arecaceae, sottofamiglia Cocoidae.
FUSTO: > Il fusto è colonnare e slanciato, alto dai 20 ai 40 m, con un diametro alla base di 50–70 cm, con la superficie di
P.L.
colore grigio, termina all'apice con una corona di grandi foglie paripennate. RADICI→ Le radici sono fascicolate, cilindriche, di diametro uniforme, di notevole sviluppo ma dalla vita breve, sostituite dalle radici avventizie che si sviluppano dalla base della pianta, e che si estendono negli strati superficiali del terreno.
FOGLIE> Le foglie sono paripennate, lunghe 4–5 m, con la base dilatata a formare una larga guaina, erette nei primi due anni di vita.
FIORI> I fiori sono piccoli e giallastri, riuniti in infiorescenze a spadice, ramificate in circa 50 rami secondari, protette esternamente da una grande spata concava. Ogni pianta porta annualmente da 6 a 12 infiorescenze, prodotte in tempi diversi.
P.L.
FRUTTI> I frutti sono drupe voluminose, dette comunemente noci di cocco, di circa 1 kg di peso, che si formano dopo 2 settimane dalla fioritura, e crescono rapidamente per circa 6 mesi. Occorrono 1213 mesi perché da una spata aperta si passi ad un frutto maturo, ma in alcune varietà serve anche più tempo. PRODUZIONE>L'habitat ottimale è quello delle coste di regioni tropicali, con precipitazioni annue tra i 1.300 e i 2.000 mm. MATURAZIONE: I suoi frutti necessitano di circa 6 mesi di sviluppo per arrivare a pesare circa un chilo e poi occorrono ancora molti mesi affinché il frutto giunga a maturazione. METODI DI CONSUMO: Il cocco si può gustare a spicchi direttamente ricavati dentro al guscio, preferibilmente in una giornata di caldo o si puo berne il latte che si trova all’interno del frutto quando lo si apre.
P.L.
Hylocereus undatus (pitahaya)
Hylocereus megalanthus Hylocereus undatus
Frutto Il frutto pesa dai 150 ai 600 gr, ha una forma allungata o ovale, una polpa cremosa caratterizzata dall’aroma delicato, contiene numerosissimi semi neri commestibili e, a seconda del colore esterno e della polpa, si distingue in pitahaya rossa, pitahaya del Hylocereus costaricensis Costa Rica e pitahaya gialla. La varietà gialla assomiglia ad una pigna sottile, mentre quella rossa ha una forma più rotonda e sulla buccia presenta delle lingue verdi allungate che avvolgono il frutto.
Pianta La pitahaya, appartenente alla famiglia delle Cactacee, è una pianta succulenta, originaria delle foreste tropicali, probabilmente dell'America Centrale (Messico, Guatemala). Questo Cactus ha un portamento ricadente e vegeta nelle zone tropicali aride che, utilizzando gli alberi come sostegni, raggiunge i 10 metri d’altezza. Fonte 1 , Fonte 2, Fonte 3
A.S.
Prodotto in Italia? No
Viene importato? Sì. E’ coltivato in Sud America, dove è conosciuto anche come frutto "pulizia" e in sudest asiatico. Si trovano anche ad Okinawa, nelle Hawaii, in Israele, Australia del nord, Cina del sud e aCipro. Introduzioni probabilmente effettuate dagli europei di ritorno dal nuovo mondo.
Quando maturano? I frutti del drago, di solito, vengono raccolti quando sono vicini alla piena fase di maturazione, perché non continuano a maturare una volta raccolti. Gli indici di maturità usati comunemente sono i giorni dopo la fioritura (minimo 2733 giorni, a seconda della zona di coltivazione e di produzione) e l'intensità del colore della buccia rossa o gialla. In piena produzione, le piante di Pitahaya rossa possono avere fino a 46 cicli fruttiferi all'anno. Il momento giusto per la raccolta è quattro giorni dopo il cambiamento di colore. Se sono destinati all’esportazione, i frutti vengono colti il giorno successivo al cambiamento di colore.
A.S.
Come si mangia? La pitaya può essere gustata in purezza, estraendo la polpa con un cucchiaino dopo averla tagliata a metà oppure condita con zucchero e limone e servita all'interno della buccia svuotata. È un ottimo e fresco dessert ma viene utilizzata anche per preparare cocktail e frullati, dando loro un colore ed un gusto veramente particolare. Oltre ad essere consumati crudi, la polpa e i fiori possono anche essere cucinati come verdura, utilizzati come contorno a pesce o carne. I fiori essiccati possono essere tagliati in pezzi e cotti e utilizzati per la preparazione di infusi. Anche la buccia può essere cucinata come marmellata o gelatina, oppure bollita come tè.
Valori nutritivi E’ ricca divitamina C, specie quella rossa che a quanto sembra è anche più ricca di calcio. La varietà dalla pelle gialla si caratterizza invece per un maggior contenuto di fosforo. Entrambe comunque sono ricche di fibre e sali minerali. La polpa del frutto del dragoè ricca di vitamina E. 100 gr di polpa apportano solo 36 Kcal.
A.S.
Opuntia ficus-indica (fico d’india)
È una pianta succulenta, originaria del Messico, che può
raggiungere i 3-5 m di altezza con una struttura in grado di
catturare ed immagazzinare l'acqua che non viene dispersa
grazie alla loro conformazione anatomica: l'apparato
radicale è carnoso e si sviluppa per lo più in larghezza ed è
capace di colonizzare gli ambienti più impervi pur di trovare
l'acqua. Il fusto è formato da diversi articoli uniti tra loro,
chiamati cladodi ma conosciuti come pale, sono di forma
cilindrica, appiattita ed in pratica sono i rami della pianta,
possono essere lunghi fino a 50 cm; sono ricoperti da uno
strato ceroso, per limitare la traspirazione e quindi la
perdita d'acqua.
Sulla superficie dei cladodi vi sono delle areole che si formano all'ascella delle foglie dalle
quali si formano i caratteristici ciuffi di peli detti glochidi forniti di una serie di uncini volti
all'indietro e particolarmente pericolosi in quanto le spine vere e
proprie possono anche non essere presenti.
I fiori sono molto vistosi, di colore che varia dal bianco, al giallo,
all'arancio a seconda della specie; fioriscono a partire dalla
primavera per tutta l'estate.
I frutti sono delle bacche commestibili polispermiche,
ricoperte di spine, di colore verde quando acerbi e rossi o
gialli se maturi. E’ possibile che la pianta non dia frutti,
spesso la causa è da ricercare nel clima non idoneo.
I semi, presenti in notevole quantità all'interno dei frutti,
vengono diffusi soprattutto grazie agli animali che
mangiando i frutti espellono i semi con la defecazione in
quanto passano indenni attraverso l'apparato intestinale.
Proprietà nutritive
I frutti contengono una buona dose di minerali come potassio, magnesio, calcio e fosforo.
Stabilisce e riequilibra il sistema nervoso e si comporta come se fosse il suo carburante:
controlla la permeabilità delle membrane cellulari, mantiene l'equilibrio neuro-muscolare
e interviene nella maggior parte dei processi biochimici dell'organismo.
G. B.
Produzione in Italia
In Italia la regione con la maggior produzione dei fichi d’india è la Sicilia, seguita da
Basilicata, Puglia, Sardegna e Calabria.
Consumo alimentare
I frutti, oltre ad essere consumati freschi, possono essere utilizzati per
la produzione di succhi, liquori, gelatine, marmellate e dolcificant;
anche i cladodi, possono essere mangiati, ed in particolare vengono
consumati: freschi, in salamoia, sottoaceto, canditi o sotto forma di
confettura.
G. B.
Fragaria vesca (fragola)
DESCRIZIONE: Per fragola si intendono i frutti (frutto aggregato) delle piante del genere fragaria a cui appartengono molte specie differenti. Con questa terminologia si intende la parte edule o morbida, queste piante vengono considerate nutrizionali, ma non dal punto di vista botanico. I frutti veri e propri sono gli Acheni, semi derivati dalla pianta. PRODUZIONE:
G.S.
PERIODO DI MATURAZIONE: Le fragole precoci in Italia sono coltivate tutte sotto tunnel di plastica che favoriscono una maturazione più precoce evitando basse temperature durante la notte e aumentando le massime durante il giorno. Al Sud le prime vengono raccolte anche a fine Febbraio, al Nord si deve aspettare la prima decade di Aprile. In seguito, a
distanza di circa 3 settimane maturano le fragole a campo aperto e questa stagione si estende, al Nord, dai primi di Maggio a metà Giugno. MANGIARE LA FRAGOLA: Le fragole son perfette per tutti coloro che sono a dieta: pochissime calorie, solo 27 per 100 g e sono una buona fonte di fibre e di vitamina C. le fragole poi hanno il vantaggio di avere un gusto dolce che piace praticamente a tutti: se non ci sono intolleranze infatti, le fragole possono essere consumate in tantissime circostanze e si prestano anche a diverse ricette. Oltre alle fragole classiche, si sono anche le fragole di bosco, piccole e molto dolci che si trovano spontanee in alta montagna. Perfette per cucinare mousse, crostate, ma anche per risotti e piatti di carne in agrodolce.
G.S.
Actinidia chinensis (kiwi)
Il kiwi in, in latino kivi, è una bacca commestibile prodotta da numerose specie di liane del genere Actinidia, famiglia delle Actinidiaceae.
Caratteristiche: Le due principali qualità di questo frutto sono: verde e gold. Il primo è il più diffuso, ha la buccia marrone scuro con pilucchi e la polpa verde brillante, semi piccoli e neri disposti a raggiera intorno al centro del frutto, la forma è simile ad un uovo o ad una piccola patata. La varietà gold ha forma più allungata la polpa è gialla e non ha pilucchi sulla buccia. Esistono anche altre varietà ma sono poco diffuse come ad esempio il kiwi con la polpa rossa e la buccia color mattone.
Pianta: La pianta è l’Actinidia
Chinensis, è una pianta da frutto originaria della Cina. La pianta è una liana rampicante a foglie caduche, di notevoli dimensioni, in grado di arrivare fino a 10 m di altezza. Il Kiwi è dioica, cioè che gli organi riproduttivi maschili (stami) e femminili (pistillo) sono portati su due piante distinte, e quindi vi sono piante maschio e piante femmina (che producono i frutti); molto raramente si sono rilevate ermafrodite.
F.R.
Curiosità:
Qualità nutrizionali: Il kiwi è un frutto dallequalità benefiche, per questo alcuni consigliano di mangiarne uno al giorno. Il kiwi è infatti un frutto ricco di vitamina C (85 mg/100 g), potassio,vitamina E, rame, ferro e fibre. L'alto potassio e la povertà di sodio rendono il frutto ideale per gli sportivi poiché diminuisce il rischio di crampi. L’apporto calorico è molto basso: ha 44 kcal in 100 g circa questo perché è costituito da circa l'84% di acqua, il 9% di carboidrati e da tracce di grassi e proteine.
Coltivazione: Il kiwi viene raccolto tra settembre e ottobre ed è commercializzabile da novembre ad aprile, anche se in realtà si trova sul mercato tutto l'anno perché grazie ai moderni metodi di conservazione dura a lungo.
Problematiche: Le maggiori problematiche che si riscontrano durante il trasporto ed aumentare la vita commerciale dei frutti sono dovute per lo più allo sviluppo di eventuali muffe presenti sulla buccia durante la raccolta. In passato si privilegiava l’utilizzo di agrofarmaci ma alcuni studi hanno dimostrato che, nonostante la spazzolatura del frutto o varie metodiche di lavaggio con acqua o soluzioni saline, non si riusciva ad eliminate totalmente la sostanza chimica.
Come preparare il frutto: Questo frutto ha un sapore acidulo ma gustoso e rinfrescante; lo si può mangiare tagliandolo a metà e
F.R.
scavandolo con un cucchiaino, come un gelato, oppure a fette sottili con l'aggiunta di zucchero, se si preferisce, addolcirlo un po', è ottimo anche con la macedonia o sugli spiedini di frutta.
Produzione:
Nazione Produzione (tonnellate)
Italia 431 558
Nuova Zelanda 364 598
Cile 237 104
Grecia 140 400
Francia 73 395
Stati Uniti 38 102
Turchia 29 231
Giappone 27 185
Totale mondiale 1 438 923
F.R.
Rubus idaeus (lampone)
La pianta del lampone La famiglia delleRosacee (Rosaceae) è
una delle famiglie più importanti del
mondo vegetale dal punto di vista
dell'uomo.
Ne fanno parte oltre 2000 specie di
erbe, arbusti e alberi, molti di grande importanza per l'economia umana.
Le Rosaceae costituiscono una delle grandi famiglie delle Angiospermae,
apprezzamento che si riferisce sia al grande numero di forme che vi sono
comprese (circa 125 generi con 3250 specie: 18 generi e 120 specie da
noi), sia alla varietà di strutture, sia alla grande diffusione, sia ancora al
loro cospicuo interesse economico. Le rosaceae hanno una notevole
importanza agraria come piante ornamentali, da frutto, medicinali,
foraggere e industriali (industria del fiore reciso e dolciaria). 1
1 S.B.
Curiosità sul lampone
Prodotto in Italia? No
Importato? Dagli Stati Uniti, Polonia, Russia, Ucraina, Messico e Canada
In che periodo matura?
AgostoSettembre
Golosità con il lampone
I lamponi in cucina hanno un uso molto
vario: gustosi al naturale, possono essere
serviti col gelato, aggiunti alle torte, serviti
con la panna montata, nelle macedonie e
nelle crepes.
Sono inoltre molto utilizzati per la
produzione di confetture, sciroppi e gelatine e la purea è particolarmente
adatta per la preparazione di budini, gelati e bavaresi.
S.B.
Litch chinensis (litchi) Il litchi è una pianta della famiglia delle Sapindaceae, unica specie del genere
litchi. È una pianta tropicale e subtropicale originaria della Cina meridionale e del
SudEst Asiatico, oggi coltivata in molte parti del mondo. Il frutto fresco ha una
polpa bianca e delicata, profumata.
L'albero del litchi è un sempreverde che raggiunge i 1020 metri, e porta frutti
che possono raggiungere i 5 centimetri di lunghezza e i 4 di larghezza. L'esterno
del frutto presenta una buccia di un colore che va dal rosa al rosso, estremamente
scabra. La buccia non è commestibile ma si può togliere con facilità. L'interno del
frutto presenta uno strato di polpa dolce, bianca e traslucida. I litchi entrano a far
parte di una ampia varietà di piatti e dessert, e in Cina sono particolarmente
popolari.
L.V.C.
INFORMAZIONI GENERALI
Dove viene coltivato? Cina, Brasile, Pakistan, Bangladesh, India, Giappone, Sud Africa, Israele e Messico
In che periodo matura? Maturano tra gli 80 e i 112 giorni in un clima subtropicale
Usi culinari Macedonia o aggiunto ai cocktail di spumante e rum
VALORI NUTRIZIONALI
Calorie 66 per 100 g
Lipidi 0,4 mg Acidi grassi saturi 0,1 mg Acidi grassi polinsaturi 0,1 mg Acidi grassi moninsaturi 0,1 mg
Colesterolo 0 mg
Sodio 1 mg
Potassio 171 mg
Glucidi 17 g Fibra alimentare 1,3 g Zucchero 15 g
Proteine 0,8 g Retinolo 0 IU Calcio 5 mg Vitamina D 0 IU Cobalamina 0 µg Acido ascorbico 71,5 mg Ferro 0,3 mg Piridossina 0,1 mg Magnesio 10 mg
L.V.C.
G.T.
Citrus × aurantifolia (limetta o lime)
La limetta (nome scientifico Citrus × aurantifolia),
commercialmente conosciuta anche come lime , è un
esperidio del genere Citrus, nella famiglia delle
Rutaceae. Si tratta probabilmente di un ibrido tra il
cedro e il limone, ma non tutti gli esperti sono
d'accordo sulla sua origine. Prevale comunque
l'opinione che la limetta sia stata ottenuta con
ibridazioni ripetute tra vari citrus, fino al raggiungimento di questo frutto dalle
caratteristiche peculiari e durature nel tempo, che hanno permesso di annoverarlo
come specie a sé stante nel genere citrus.
La pianta
La limetta è un alberello di 4-5 metri di altezza. I frutti sono
piccoli, ovali o rotondi, dalla buccia sottile; per raggiungere un
chilogrammo di peso ne servono una trentina. Se vengono
G.T.
lasciati a maturare sull’albero, assumono un colore giallo fino a leggermente
arancio, ma solitamente vengono colti ancora verdi, quando
offrono il massimo del gusto e sono più succosi. La polpa è
profumatissima e molto agra, in quanto
contiene fino al 6% di acido citrico.
Può fruttificare tre volte all’anno.
Le origini di produzione
A differenza di tutti gli altri citrus, che sono piante subtropicali, la limetta
preferisce il clima dei tropici. Ecco perché è l’unica pianta del suo genere quasi
sconosciuta nel Mar Mediterraneo (tranne che in Egitto). Le sue patrie sono la
Malaysia e l’India, da cui veniva
copiosamente esportata verso
l’Inghilterra. La scelta di sostituire la
limetta al limone era dovuta al fatto che il
limone doveva essere acquistato
nell'Europa mediterranea, mentre la
limetta arrivava dalle colonie inglesi
nonostante la limetta contenga meno
vitamina C del limone.
Oggi la limetta viene coltivata principalmente nel Sudest asiatico, in Messico,
nell'America Latina e nei Caraibi. La limetta spesso viene confusa con il limone o
talvolta considerato come la traduzione in inglese del termine limone. In realtà non
è lo stesso agrume, pur appartenendo alla stessa famiglia.
G.T.
Valori nutrizionali per 100 g
Fibre naturali 2,8 g
Carboidrati 10,54 g
Grassi 0,2 g
Zuccheri 1,69 g
Acqua 88,26 g
Vitamina C 29,1 mg
Citrus x limon (limone) Caratteristiche della pianta: Il limone è un albero da frutto appartenente al genere Citrus e alla famiglia delle Rutaceae. Secondo alcuni studi il limone è un antico ibrido probabilmente tra il pomelo e il cedro Questa pianta può raggiungere dai 3 ai 6 metri di altezza. I germogli e i petali sono gialli e violetti, mentre i frutti sono gialli all’esterno e quasi incolori all’interno.
R.C.
Luoghi di produzione: I primi luoghi in cui è stato coltivato il limone sono la Cina e a nord della Birmania. Oggi il maggior produttore di limoni è l’india con il 16% della produzione mondiale. In Italia il limone si coltiva soprattutto in meridione, ed è al 10 posto tra i coltivatori mondiali.
I Frutti: I frutti possono essere raccolti da Maggio in poi, ma anche nel periodo post invernale. In condizioni favorevoli un albero adulto può dare dai 600 ai 800 frutti. Si tratta di un frutto carnoso, il suo nome è esperidio.
Curiosità:
R.C.
Il limone è utilizzato anche per scopi farmaceutici: infatti può essere applicato come disinfettante, battericida e valido per la pressione arteriosa etc.
R.C.
Mangifera indica ( mango )
Descrizione: Il mango è un albero che appartiene alla famiglia delle Anacardiacee, originario dell'India e coltivato in tutte le zone tropicali. L’albero del mango è sempreverde, alto fino a 40 metri e con una chioma che può raggiungere i 10 metri di diametro. Il legno è duro e ruvido, le foglie sono lunghe 1535 cm e larghe 616 cm. I fiori sono prodotti in pannocchie terminali lunghe 1040 cm; inoltre il fiore ha un colore bianco rosato. Il frutto è ovoidale, ha la polpa giallaarancio, compatta e profumata. La buccia ha la tonalità di colore tendente dal verde al giallo al rosso, può arrivare a pesare fino a un chilo ed è lungo circa 14 cm. Il nocciolo occupa gran parte del frutto ed ha una larghezza di circa 78 cm.
A.B.
E’ prodotto in Italia? Si, può essere prodotto in Italia ma solo in alcune zone della Sicilia e della Calabria, quindi la produzione risulta essere abbastanza esigua. I maggiori produttori di mango sono in ordine di maggior produzione l’India, la Cina, la Thailandia e l’Indonesia e questi paesi coprono circa l’80% della produzione mondiale di mango. E’ importante? Il mango risulta essere importante nella nutrizione di una persona perché ricco di nutrienti inoltre la polpa è ricca di fibre e di vitamina C. La buccia del mango contiene pigmenti con proprietà anti ossidanti che possono contrastare l’azione dei radicali liberi in vari processi patologici. Inoltre il mango è il frutto nazionale di India, Pakistan e Filippine. Quando matura? Essendo un frutto originario del sudest asiatico, il mango ha bisogno di un clima tendente al caldo e/o al mite per crescere, soprattutto in zone dove non sono presenti le gelate. Inoltre è preferibile coltivare il mango in zone non ventose per evitare la caduta del frutto dall’albero, il quale è molto delicato.
A.B.
A.M.
Malus communis (mela)
CARATTERISTICHE: La mela è il frutto del melo (Malus domestica, Borkh. 1760), una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rospceae. Origine dall’asia centrale.
GALLERIA FOTOGRAFICA:
RED DELICIUS
MORGENDUFT
A.M.
RED DELICIUS
PINOVA
GOLDEN
GRANNY SMITH + RED DELICIUS
A.M.
MELO (IN TRENTINO)
PRODOTTA IN ITALIA O IMPORTATA?
La specie è presente in Italia con circa 2000 varietà; il commercio di mele è particolarmente fiorente, poiché esse sono coltivate pressoché in tutte le regioni, anche se è negli ambienti più freschi e nelle zone pedemontane che la mela trova la sua migliore collocazione, dal momento che qui si sviluppano le caratteristiche organolettiche di maggior pregio.
*vedi aprofondimento a fine pagina
PERIODO DI MATURAZIONE:
Per le mele estive il periodo di maturazione, che coincide con quello di raccolta, inizia a metà luglio e termina a metà settembre. Invece, per le mele autunno-vernine, la raccolta avviene da ottobre fino a metà giugno.
A.M.
LE PIU’ BUONE:
Più croccante e succosa nei frutti non ancora completamente Le qualità migliori di mele, le golden, hanno frutti piuttosto grossi, 150 - 200 grammi, con la buccia di colore giallo dorato, esclusa la piccola parte intorno al picciolo. La polpa è bianca, tendente al verde vicino al torsolo, ha un sapore dolce acidulo, con una consistenza leggermente farinosa quando le mele hanno raggiunto la piena maturazione, maturi.
CURIOSITA’: http://www.psichesoma.com/una-mela-al-giorno-toglie-il-medico-di-torno-si-ma-perche/
VALORI NUTRIZIONALI
Quantità per 100 grammi 100 grammi
Calorie 52
Lipidi 0,2 g
Acidi grassi saturi 0 g
Acidi grassi polinsaturi 0,1 g
Acidi grassi monoinsaturi 0 g
Colesterolo 0 mg
Sodio 1 mg
Potassio 107 mg
Glucidi 14 g
Fibra alimentare 2,4 g
Zucchero 10 g
Proteine 0,3 g
A.M.
Retinolo 54 IU
Calcio 6 mg
Vitamina D 0 IU
Cobalamina 0 µg
Acido ascorbico 4,6 mg
Ferro 0,1 mg
Piridossina 0 mg
Magnesio 5 mg
Punica granatum (melograno)
Genere: punica. Specie: P. Granatum. Dove prodotto: In Asia: Armenia, Azerbaijan, Iran, Afghanistan, Turchia, Israele. SudEst asiantico. Quando matura: Ottobre. Caratteristiche della pianta:
FIORI: I fiori sono, nella specie botanica, di un vivo colore rosso, di circa 3 cm di
diametro hanno trequattro petali
FRUTTI: Il frutto è una bacca di consistenza molto robusta, ha forma rotonda o leggermente allungata. I semi, di colore rosso, sono di saporo aciduli.
M.B.
Valori nutrizionali:
Calorie Kcal 63,00
Lipidi 0,20
Carboidrati 15,90
Potassio 250mg
Calcio 10mg
Vitamine A,B e C 30,50,20mg
Grassi saturi 0,03
Proteine 0,50
Fibre 2,20
Fosforo 20mg
Magnesio 5mg Simbolismo: EBRAISMO: Nella simbologia ebraica, il melograno è simbolo di onestà, carattere e fertilità. ISLAM: In accordo con il corano, il melograno è citato per crescere nel giardino del paradiso.
M.B.
CRISTIANESIMO: Il melograno è anche presente nella decorazione religiosa cristiana, soprattutto per gli abiti e paramenti dei sacerdoti per le funzioni religiose. In molti dipinti è un Gesù bambino a tenere in mano un melograno. In questi casi è un simbolo anticipatore della passione. Per il colore del suo succo il melograno richiama infatti il sangue. Nell'iconografia cristiana diventerà quindi simbolo di martirio. Un martirio però fecondo, come il frutto pieno di semi. Altre curiosità: FRUTTO ANTI CANCRO? Il melograno rientra nella categoria dei possibili frutti ad azione anticancro ma, anche in questo caso, la teoria è in attesa di nuovi riscontri pratici. L’attività anticancerogena viene attribuita ad un particolare acido contenente nel frutto in grado di rallentare il processo di distruzione della proteina tumorale, quest’ultima in grado di sopprimere le cellule tumorali.
M.B.
Rubus ulmifolius Schott (mora)
Il rovo delle more( 1818) è una pianta
spinosa appartenente alla famiglia delle
Rosaceae. A questa categoria di piante
appartengono anche il melo, il pero, il
ciliegio, il pesco, il susino, il mandorlo, il
nespolo, il sorbo, l'albicocco e il cotogno.
Si presenta come pianta arbustiva perenne,
sarmentosa con fusti aerei a sezione
pentagonale lunghi fino a 6 metri ed anche
più, provvisti di spine arcuate.
È considerata una infestante in quanto tende a diffondere rapidamente e si
eradica con difficoltà. Né il taglio né
l'incendio risultano efficaci. Anche gli
erbicidi danno scarsi risultati. Poiché è una
pianta eliofila, tollera poco l'ombra degli
altri alberi, pertanto si riscontra ai margini
dei boschi e lungo i sentieri, nelle siepi e
nelle macchie.(È una semicaducifoglia,
infatti molte foglie permangono durante
l'inverno.)
Le foglie sono imparipennate,
variabilmente costituite da 3-5 foglioline a
margine seghettato di colore verde scuro,
ellittiche o obovate e bruscamente acuminate, pagina superiore glabra e pagina
inferiore tomentosa con peli bianchi.
Z.A
I fiori bianchi o rosa, sono composti da cinque petali e cinque sepali. Sono
raggruppati in racemi a formare infiorescenze di forma oblunga o piramidale. Il
colore dei petali varia da esemplare a esemplare con dimensioni comprese tra i
10 e 15 mm. La fioritura compare al principio dell'estate.
Il frutto In Italia il frutto è maturo in agosto e settembre; il
gusto è variabile da dolce ad acidulo e appartiene
anche alla classificazione di frutti dei sorosi, questa
categoria viene anche definita “dei falsi frutti” perchè
insieme di tanti piccoli frutti aggregati.
Oltre essere coltivato in Italia, è presente anche nell’
intera Europa, nel NordAfrica e nel sud dell’Asia.
Il frutto commestibile è composto da numerose piccole
drupe, verdi al principio, poi rosse e infine nerastre a maturità (mora), derivanti
ognuna da carpelli separati ma facenti parte di uno stesso gineceo.
Il frutto, annoverato tra i cosiddetti frutti di bosco, ha discrete proprietà
nutrizionali con marcata presenza di vitamine C e A 6.5 gr (equivalente in
retinolo) di vitamina A, 21 mg di vitamina C. per 100 g continene 43 kcal.
utilizzi in cucina: esistono varie ricette culinarie da preparare con l’ausilio delle more, tra le quali
ci sono le seguenti:
crema di formaggio e more
Muffin alle more,
Torta ai frutti di bosco,
Tiramisù cocco e frutti di bosco,
Z.A
Bomba alle more
Bramble-bramble
Brioche fruttata
Confettura di pesche e more
Coppe del bosco (3)
Coppe lorena
Z.A
Mespilus germanica (nespolo)
CARATTERISTICHE DELLA PIANTA Il nespolo comune è un albero di dimensioni medio grandi (fino 4–5 m di altezza) a foglie caduche. Fa parte della famiglia delle rosacee e della sottofamiglia delle Maloideae. I fiori ermafroditi, di colore bianco puro, sono semplici, a cinque petali. Il legno che si ricava è giallobruno, duro a grana fine.
I frutti sono piccoli pomi a buccia ruvida e di colore marrone chiaro, spesso coperti da una finissima peluria; sono di piccole dimensioni: 22,5 cm di diametro.
frutti maturi frutti prima della maturazione
MATURAZIONE E FIORITURA
La fioritura, che è piuttosto tardiva (maggio), avviene dopo l'emissione delle foglie, successiva alle ultime gelate.
P. F.
La raccolta delle nespole avviene in autunno quando la pianta, il nespolo comune, ha lasciato cadere le foglie (all’incirca a fine ottobreinizio novembre). La nespole vanno staccate, senza rovinarle, in corrispondenza dell’attaccatura con il peduncolo. Appena raccolte non sono pronte per il consumo, in quanto si presentano dure e con polpa molto astringente. Per renderle commestibili vanno fatte maturare in un luogo fresco sino a quando hanno assunto un colore marronecioccolata.
LUOGHI DI PROVENIENZA Si trova in boschi radi di latifoglie, in Europa meridionale e orientale, fino all’Asia minore. In Italia molto probabilmente che si sia naturalizzato propagandosi da esemplari introdotti fin dal tempo dei Romani.
VALORI NUTRITIVI E PRODOTTI ALIMENTARI Le nespole sono costituite soprattutto da acqua, contengono inoltre minime quantità dicarboidrati, grassi proteine e fibre vegetali. 100 grammi di nespole, per quanto concerne il relativo valore nutrizionale, forniscono all'organismo solamente 28 calorie. Le nespole contengono vitamina A, vitamine del gruppo B e sali minerali; presentano inoltre un buon contenuto di vitamina C ed un ottimo potere saziante. Una volta mature le nespole sono pronte anche per la trasformazione : si possono preparare una confettura e la nespolata, una sorta di cioccolata da spalmare.
UTILIZZI MEDICI
P. F.
Anticamente i medici credevano che avesse il potere di regolare i flussi intestinali. Questa utilizzazione riprese all’inizio del secolo con una sperimentazione a livello ospedaliero da parte di un medico francese, che ottenne buoni risultati sulla regolazione delle diaree.
CURIOSITA’ Era pianta sacra al dio greco Crono ed al latino Saturno veniva anche considerata, in Vandea, come utile per mettere in fuga gli stregoni agitando un suo ramo. Della nespola esiste anche una varietà giapponese di differente colorazione: essa si chiama Eriobotrya japonica. Il nespolo del Giappone è un albero di medie dimensioni, (fino ad otto — dieci metri di altezza), che normalmente è coltivato e condotto a dimensioni più modeste. L'albero è sempreverde e le foglie sono molto grandi(lunghezza fino a 25 cm, larghezza fino 10 cm), di consistenza molto robusta, simile al cartone, con superficie dorsale colore verde carico, lucide, mentre al verso sono colore verde pallido, biancastro e fortemente pelose.
P. F.
Juglans regia (noce)
La parola noce viene comunemente usata per indicare la parte commestibile del
frutto del frutto dell’albero del noce. La pianta è un caducifoglie di larga taglia,
con altezze comprese fra 10 e 40 metri.
Il noce è comune in molte parti del mondo ma i maggiori coltivatori sono
l’America e l’Asia orientale.
Culinariamente la noce è usata in modo diverso a seconda della specie, ad esempio
la noce moscata (Myristica fragrans) è usata come spezia mentre la noce di cocco
(Cocos nucifera) è usata nei dolci.
Le specie della noce sono:
Noce in senso comune: è un seme contenuto in una drupa (prodotta da
Juglans regia).
Noce pecan: è un seme contenuto in una drupa (prodotta da Carya
illinoensis).
Noce del Brasile: è un seme contenuto in una capsula (prodotta da
Bertholletia excelsa).
Noce di cocco: è una drupa fibrosa (prodotta da Cocos nucifera e altre
specie di palme).
Noce di areca o Noce di ara o Noce di betel: è una drupa (prodotta da
Areca catechu)
Noce moscata: è un seme contenuto in una drupa (prodotta da Myristica
fragrans).
Noce di cola: è un seme (prodotto da alberi del genere Cola).
Noce macadamia o Noce del Queensland: è un seme (prodotto dalla
Macadamia integrifolia).
Noce d'acagiù o anacardio: è un achenio (prodotto da Anacardium
occidentale).
Noce vomica: è una bacca (prodotta da Strychnos nux-vomica).
Nocciola cilena: è un seme usato in modo simile alla noce macadamia
(prodotto da Gevuina avellana).
Nocciolina o Arachide: è un seme contenuto in un bacello indeiscente
(che non si apre)
La noce comune è un frutto molto calorico (650 Kcal per 100g) e dal punto di vista
nutrizionale per 100 g contiene: 16% di proteine, 12% di glucidi e oltre il 62% di
grassi.
L'allergia alimentare alle noci è un problema relativamente comune tra gli
individui, e spesso può causare seri problemi. Per le persone allergiche ingerire o
entrare in contatto anche con piccole quantità di prodotto (soprattutto se presente in
preparazioni industriali non dichiarate) può causare fatali shock anafilattici.
L'allergia alle arachidi è la più comune; studi effettuati, hanno dimostrato che
alcune allergie alle arachidi possono essere causate dall'utilizzo delle stesse nel
cibo per neonati; infatti se viene
somministrato a un bambino che non è in
grado di digerirle completamente, il corpo
reagisce contro questo alimento.
Comunque non c'è alcuna connessione
(reazione crociata) tra l'allergia alle
arachidi con quella alle noci, infatti coloro
che sono allergici alle prime, non è detto
siano allergici anche alle noci.
D.R.
Carica papaia (papaia)
La papaia o papaya (Carica papaya) è una pianta della famiglia delle Caricacee.
È una pianta originaria del Centroamerica, conosciuta e utilizzata in tutta
l'America da molti secoli, per quanto oggi si coltivi in molti Paesi di altri
continenti, principalmente in Asia e Africa. Prima dell'arrivo degli Europei, in
Messico era chiamata Chichihualtzapotl, che in nahuatl significa "frutto dolce
(da) balia".
L.P.
Vive in ambienti tropicali (America centrale e meridionale e Asia pacifica) a
temperature che non devono mai scendere sotto 0 °C per evitare marciumi.
Nelle Filippine il frutto della papaya è oggetto di coltivazioni industriali di
grande rilievo per l'economia del Paese: di particolare pregio le coltivazioni
sull'isola di Guimaras, nota per la grande varietà e qualità delle piante da
frutta.
La Papaya è matura quando il frutto è tutto, o quasi, giallo. Viene considerata
un super frutto grazie ai suoi nutrienti e alle sue proprietà benefiche.
Il frutto della papaia è ricco di:
antiossidanti come la vitamina C
caroteni
flavonoidi
vitamine del gruppo B
acido pantotenico
acido folico
potassio e magnesio
vitamina E e vitamina A.
La papaya è un frutto delizioso e nutriente dal sapore dolce e la polpa dalla
consistenza morbida. La papaya era considerato un frutto esotico, ma oggi è
reperibile in molti supermercati. Della papaya sono commestibili:
le foglie
il frutto
i semi
L.P.
Le foglie sono cotte a vapore in alcune parti del mondo e mangiate come gli
spinaci. Il frutto è mangiato maturo. I semi possono essere mangiati
tranquillamente, anche se hanno un sapore amaro o piccante. La parte più
apprezzata e mangiata della papaya è il frutto.
Il frutto della Papaya si può mangiare tagliato, si può frullare, spremere, ma i
modi per consumarlo sono molteplici e variano anche a secondo delle diverse
popolazioni.
La papaya può essere usata come succo, se ne mangia la polpa o addirittura
può anche essere cotta. Il frutto della papaya è succoso, dolce, rinfrescante e
gustoso. Le sue proprietà digestive, cioè di proteolisi, facilitano la digestione
delle proteine e di conseguenza migliora la digestione; questa proprietà rende
la papaia un frutto che può essere consumato anche dopo un pasto
abbondante.
In cucina se ne possono usare i semi essiccati e macinati, che quindi sono
utilizzati per intenerire e profumare le carni.
L.P.
G.N.
Prunus persica (pesco)
Caratteristiche del frutto:
Le pesche sono carnose, succose e zuccherine, hanno la buccia di colore
giallo-rossastra che può essere sottile e vellutata o liscia. La polpa è
dolcissima e profumata e, secondo la
varietà, può essere gialla o bianca con
venature rosse più evidenti in
prossimità del nocciolo che può essere
aderente alla polpa (pesche duracine)
o non aderente (pesche spiccagnole).
Caratteristiche della pianta:
Il pesco è un albero originario della Cina, Albero di medie dimensioni (max 6-8 metri). Il pesco richiede una buona illuminazione, mantenere quindi almeno 4-5 metri di distanza tra le piante. Rispetto ad altre piante da frutto la longevità è limitata, difficilmente supera i 15-20 anni d’età. Tra le piante da frutto, il pesco è una delle più generose, caratterizzato dalla rapidità della pianta nella messa a frutto. Tutte le varietà di pesco oggi coltivate sono
G.N.
autofertili cioè, per fecondare l’ovario e formare il frutto, non occorre il polline proveniente da una diversa varietà. Di conseguenza basta la presenza di una sola pianta per assicurare un copioso raccolto.
Luogo di provenienza: Viene coltivato in molti Stati nelle zone con clima temperato mite. A livello mondiale i maggiori produttori sono gli Stati Uniti, seguiti dall'Italia, Spagna, Grecia, Cina, Francia e Argentina. In Italia le regioni maggiori produttrici sono l'Emilia-Romagna (circa 1/3
della produzione), Campania (1/4), Veneto e Lazio. I primi pescheti specializzati in Italia risalgono alla fine dell'800 e sono stati realizzati in provincia di Ravenna.
Quando maturano: Il pesco matura d’estate tra l’inizio di giugno e la fine di settembre in base se è a polpa gialla che matura durante tutto questo lasso di tempo, invece se è a polpa bianca matura solo verso la metà di ogni mese estivo. http://www.battistinivivai.com/sito/home_page/prodotti/calendario_di_maturazione
Varietà di pesche: "Pesca gialla": polpa succosa e profumata, con nocciolo libero, o
meno, e pelle vellutata; "Pesca bianca": polpa bianca e filamentosa, con nocciolo aderente, o
meno; "Nettarina" o "pescanoce" o "nocepesca": sia a polpa gialla sia a
polpa bianca, dalla pelle liscia e rossastra, con nocciolo libero, o meno;
"Percoco": pesca da industria idonea alla trasformazione, Alcune varietà di percoca della Campania hanno la denominazione di prodotto agroalimentare tradizionale;
G.N.
"Merendella": pelle liscia e colore bianco-verde, con polpa aderente al nocciolo, diffusa in Calabria e in particolare nella fascia ionica catanzarese;
"Pesca saturnina" o "Pesca tabacchiera" o "platicarpa": forma schiacciata, sapore intenso;
“Pesca di Bivona” o “montagnola”
Piatti tipici:
Le pesche vengono usate anche per fare dei piatti tipici come:
Bicchierini freddi di pesche al dolcetto
(I bicchierini freddi di pesche al dolcetto, sono
una rivisitazione più ricercata e raffinata delle
pesche al vino, dessert servito a fine pasto.)
Claufotis alle pesche (Il clafoutis alle pesche è
una variante dello squisito dolce francese,
preparato con frutta fresca di stagione e una
dolce pastella.)
Cruble di pesche (Il crumble di pesche è uno
sfizioso dessert composto da pesche e fragole
appassite nella birra e completato da una
croccante copertura.)
S.R.
Vitis vinifera (uva)
DESCRIZIONE: La vite è una pianta rampicante che per crescere si attacca a dei sostegni mediante i viticci. E’ dotata di un apparato radicale molto sviluppato che può superare anche i 10 metri di lunghezza. Le foglie sono semplici e costituite da cinque lobi principali più o meno profondi, su una forma di base a cuore. I frutti sono delle bacche (acini) di forma e colore variabile: gialli, viola o bluastri, raggruppati in grappoli.
PROVENIENZA: La vite comune o vite euroasiatica, dalla quale derivano tutti i vitigni destinati alla produzione di uva da vino o uva da tavola, attualmente è presente in tutti i continenti ad eccezione dell’Antartide; fu coltivata per la prima volta 8000 anni fa in Asia.
PRODUZIONE: Tra i maggiori esportatori nell’emisfero nord troviamo gli USA e l’Italia con 400-500 tonnellate a testa. L’Italia è tra i primi paesi produttori di uva nel mondo, al terzo posto dopo Cina e Stati Uniti: la sua produzione si attesta circa sui 14 milioni di quintali di uva. Le produzioni italiane di uva si
concentrano in due grandi poli: la Puglia e la Sicilia. Le altre regioni italiane non incidono significativamente sul totale della penisola. Per quanto riguarda l’esportazione, le uve italiane sono destinate per l’88% a destinazione interne all’Unione Europea, e solo per il 12% a destinazioni extraeuropee.
S.R.
USI: L'uva, viene utilizzata soprattutto per la produzione del vino, e si parla in questo caso di uva da vino, ma anche per il consumo alimentare come frutta, sia fresca (uva da tavola), sia secca (uva passa, utilizzata in cucina e, nella preparazione dei dolci);
infine dall'uva si estrae il succo d’uva (bevanda, non alcolica), e dai semi si estrae l'olio di vinaccioli. Generalmente, le uve senza semi sono meno dolci di quelle con i semi. Ha molte proprietà; gli acini ridotti in purè applicati su viso e collo hanno potere astringente e rivitalizzante per la pelle ed è utile alla guarigione dell' Herpes sulle labbra.
MATURAZIONE E VENDEMMIA: Quando gli acini iniziano ad ingrossarsi e a prendere colore, ha inizio la maturazione dell’uva; in questa fase la polpa diventa morbida ed in essa si concentrano gli zuccheri, soprattutto il fruttosio, chiamato anche zucchero d’uva. Il periodo di maturazione coincide con la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Durante il processo di maturazione dell’uva, alcune sostanze dell’acino diminuiscono; questo è il
motivo per cui le uve non del tutto mature e coltivate in zone fredde rendono il sapore del vino più acerbo e brusco. La maturazione dell’uva è uno degli elementi fondamentali per la decisione del periodo di vendemmia; I fattori che, nel complesso, determinano in maniera fondamentale il periodo della vendemmia, sono legati all’ambiente: altitudine e latitudine, clima, terreno.
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Greppi albicocca
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Turner anguria
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Wickremasinghe arancia
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Fais avocado
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Cornelio banana
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Melfa caco
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Moro castagna
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Caruso ciliegia
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Savitteri dragonfruit
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Roncoroni Kiwi
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Bovenzi lampone
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Vigilante litchi
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Terraneo lime
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Borromini mango
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Mogavero mela
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Branca melograno
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Zocchi mora
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Pirola nespola
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Poletti papaya
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Napolitano pesca
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