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E3 DALAI LAMA, UNA LEZIONE DALL 'ESILIO di ALFONSO M. IACONO I 1 Dalai Lama è in Toscana, a Firenze e a Pisa, dove, ol- tre a un incontro pubblico in Piazza dei Cavalieri, sarà presente attivamente a un convegno scientifico e filosofi- co organizzato dall'università sulla Scienza della mente "The Mindscience of Reality" e rice- verà la laurea magistrale hono- ris causa in Psicologia Clinica e della Salute. Il suo arrivo in- duce a due tipi di riflessione. Comincio dalla seconda. Il Da- lai Lama è un uomo esiliato. n A PAG. 5

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DALAI LAMA,UNA LEZIONEDALL'ESILIOdi ALFONSO M. IACONO

I 1 Dalai Lama è in Toscana,a Firenze e a Pisa, dove, ol-tre a un incontro pubblico

in Piazza dei Cavalieri, saràpresente attivamente a unconvegno scientifico e filosofi-co organizzato dall'universitàsulla Scienza della mente "TheMindscience of Reality" e rice-verà la laurea magistrale hono-ris causa in Psicologia Clinicae della Salute. Il suo arrivo in-duce a due tipi di riflessione.Comincio dalla seconda. Il Da-lai Lama è un uomo esiliato.

n A PAG. 5

'lALAI LA"!"L'insegnamento e l'esilioII capo spirituale da oggi in Toscana: a Pisa laurea ad honoremdi ALFONSO M. IACONO

1 Dalai Lama è in Toscana,a Firenze , al Mandela Fo-rum e a Pisa, dove, oltre a

un incontro pubblico in Piaz-za dei Cavalieri, sarà presenteattivamente a un convegnoscientifico e filosofico organiz-zato dalla nostra università sul-la Scienza della mente "TheMindscience of Reality" e rice-verà la laurea magistrale hono-ris causa in Psicologia Clinicae della Salute. Il suo arrivo in-duce a due tipi di riflessione,una scientifico -filosofica, l'al-tra storico -politica. Cominciodalla seconda.

Il Dalai Lama è un uomo esi-liato. Il popolo tibetano soffredi un male simile a quello chehanno subito altri popoli all'in-domani della seconda guerramondiale. Sto pensando a po-poli come quello palestinese oquello curdo. So bene che visono enormi differenze, eppu-re la ripartizione mondiale deiterritori , divisi in stati e nazio-ni, dopo il riassetto seguito algrande conflitto mondiale, haavuto le sue vittime. Popoliche non sono riusciti a ottene-re una loro autonomia nazio-nale e che hanno i loro territorioccupati. Tra questi il Tibet,già con una storia tormentatae complessa, che nel 1950-51,a seguito della rivoluzione diMao Tse Tung, fu annesso allaCina. Esso è tuttora sotto il go-verno di Pechino come regio-ne autonoma che tuttavia,guarda caso , ha come governa-

tore non un tibetano , ma un ci-nese. Negli anni il popolo tibe-tano ha subito repressioni emassacri. Si parla di milioni dimorti. I tentativi di rivolta so-no stati soffocati nel sangue.

Il Dalai Lama dovette fuggi-re nel 1959 e rifugiarsi in Indiaed è tuttora un uomo esiliato.Di esilio la Toscana sa qualco-sa, visto che il suo più illustreuomo lo fu e morì a Ravenna,dove tuttora risiede la sua tom-ba. Di esilio sanno tutti gliebrei e gli antifascisti italianicostretti a fuggire dal nostropaese sotto il fascismo.

A ben guardare la storia re-cente del Tibet e la politica re-pressiva del governo cinese cidicono molto non soltanto sul-la realtà di uno stato totalita-rio, oggi perfetta e inquietantesintesi di dittatura politi-co-ideologica in forma oligar-chica e libertà di mercato eco-nomico capitalistico , ma di co-sa significhi una modernizza-zione che usa la forza in nomedel progresso . L quello che ne-gli anni hanno cercato di fare icinesi che ora, a quanto sem-bra, intendono popolare sem-pre più il Tibet di cinesi immi-grati con intento colonizzato-re in modo da far sparire il po-polo e la cultura tibetane op-pure , come avvenne con gli in-diani americani, portarli all'e-stinzione o chiuderli nelle ri-serve e renderli una realtà piùo meno folkroristica, buonaperi turisti.

Ma il Dalai Lama non si ar-rende e il buddismo tibetano èben lungi dall'essere sopraffat-to. Anzi , al contrario, propriooggi , il pensiero meditativoche vi sta alla base è in conti-nuo dialogo con la cultura filo-sofica e scientifica occidentalenello sforzo di tradursi e com-prendersi a vicenda nel rispet-to della loro reciproca autono-mia. Si , perché tutti i linguaggisono traducibili e irriducibilil'uno all 'altro e questo è un be-ne, perché quando proviamo acomprendere un altro linguag-

gio sappiamo bene che di essoperdiamo inevitabilmentesempre qualcosa che possia-mo cogliere solo se non lo tra-duciamo o solo se, traducen-dolo, sappiamo che il suo si-gnificato è diverso in quella lin-gua.

Faccio un esempio. Nel bud-dismo tibetano è di fondamen-

tale importanza la parola vuo-to, (sunyata in sanscrito) ma ilsignificato che esso dà alla pa-rola sunyata che noi traducia-mo con vuoto è del tutto diver-so dal significato che la culturaoccidentale ne dà. Per noi ilvuoto è vuoto. Abbiamo allespalle l 'esperimento di Torri-celli, l'allievo di Galileo, che celo conferma e che tutti abbia-mo studiato nelle scuole. Per ilbuddismo tibetano il vuoto ètutt'altra cosa.

Se non avessi paura di anda-re troppo oltre nell 'interpreta-zione , non essendo un espertodel campo, direi che il concet-to di vuoto del buddismo tibe-tano si avvicina quasi più al no-stro concetto di pieno. Ma an-che in questo caso non coglie-rei del tutto nel segno. Perché?Perché nel buddismo tibetanonon contano tanto le cose(una cosa è vuota o piena, co-me un recipiente), ma le rela-zioni fra le cose ; non conta ilnostro io che aspira sempre auna pienezza di sé contro ilmondo che lo circonda, contaun sé che non si contrapponea ciò che sta fuori, che sta in re-lazione con il tutto , senza undavanti e un dietro.

Se dovessi azzardare un pa-ragone con la religione cristia-na, nonostante l'abissale di-stanza fra le dottrine, direi chela condizione della vacuità (co-sì poi è tradotta per distinguer-la dal vuoto nel senso nostrooccidentale) ricorda la condi-zione della grazia , dove un ioriesce a vedere se stesso in per-fetta armonia con il mondo.

Le vie sono assai diverse, maquesta è una ricchezza. L ungrave errore cercare di coloniz-zare l 'altro. Questo vale per lereligioni come per le scienze.La scienza occidentale non de-ve inglobare il sapere tibetano,né viceversa. Si tratta di un ar-

ricchimento reciproco senzache l'una si esaurisca nell'al-tra. L questo che io chiamo li-bertà di pensiero nell'epocadella complessità e della globa-lizzazione. E senza che il giocodiventi una moda mass-me-diale alla maniera dei nostritempi, dove tutto viene inglo-bato velocemente con il con-trario di tutto e dura il tempoper fare un affare e poi vienedimenticato e sostituito daqualcos'altro.

Il vero grande nemico comu-ne da combattere è la sofferen-za. Questo è lo scopo del bud-dismo tibetano. Questo do-vrebbe essere lo scopo di tuttele filosofie, le religioni, le scien-ze. Si dirà: lo scopo delle scien-ze come delle filosofie è la co-noscenza. Nessun dubbio. Mauno scopo della conoscenza,lo affermava già la filosofia gre-ca, è conoscere se stessi, il no-stro corpo e la nostra mente.Forse la conoscenza più arduainsieme a quella dell'universoin cui siamo immersi.

Soffocare la libertà politicadi un popolo e soffocare la li-bertà di un pensiero autono-mo sono forme di oppressioneche il nostro illuminismo ci hainsegnato a rifiutare e a com-battere. L in questo spirito di li-bero pensiero che vogliamoaccogliere il Dalai Lama.

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Mandela ForumOre 9 - Cerimonia di consegnadei Sigillo della Pace da partedei sindaco Dario NardellaA seguire - "La libertà nella regola"con padre Enzo Bianchi, il professorJoseph Weiler e l'imam Izzeddin Elzir.Modera Monica MaggioniOre 12 ,30 - "La pace attraversol'educazione", incontro pubblicocon il Dalai lama

Piazza Cavalieri

Ore 9,30 - "I giovani incontranoil Dalai lama", incontro pubblico

Palazzo dei CongressiDalle ore 12 ,30, "The mindscienceof reality", convegno

Palazzo dei CongressiOre 9 - consegna della laureahonoris causa in psicologia clinicaDalle ore 10 - "The mindscienceof reality", convegno

Tenzin Gyatso è nato il 6luglio 1935 con ilnome di Lhamo Dondrub . E il XIV DalaiLama: capo dell'ordine dei Berretti gialli(Guelugpa) è guida spirituale e, fino al1959, politica del Tibet. Ogni Dalai Lama

®LIIRENZE, MANIFESTA

è considerato la reincarnazione del prece-dente e quando muore i monaci tibetanidi più alto lignaggio vanno alla ricerca delneonato in cui, secondo segni misteriosi, ildefunto Dalai Lama si è reincarnato.

;IONI CONTRAPPOSTE

Protesta cinese per il Sigillo della PaceStaamani il sindaco Dario Nardellaconsegnerà il "Sigillo perla Pace"al Dalai Lama . Contro la visita equesta onorificenza è statoorganizzato un corteo di protestadi cittadini cinesi dalle 14 alle 17 inpiazzale Michelangelo. «Leassociazioni cinesi - spiega il loroavvocato Tiziano Veltri - ritengonooffensivo che il Dalai Lama venga

ospitato e premiato in città». Aquesta iniziativa si contrapponeuna contro-manifestazione disegno opposto in piazza dellaSignoria , alle 16 di fronte a PalazzoVecchio , organizzata dai Radicalidell'Associazione "AndreaTamburi" che con un flash mobtorneranno a denunciarel'occupazione cinese del Tibet.

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