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me Pedalare insieme eme Pedalare insiem eme Pedalare insie me Pedalare insie e Pedalare insie edalare insieme Desde los pobres a todos …”guardare gli avvenimenti dall’angolo prospettico degli ultimi mettendosi e insieme Pe prospettico degli ultimi mettendosi, come dicono in Argentina, in corpo l’occhio del povero” Da “Con Cristo sulle strade del mondo” di Don Tonino Bello Liantonio Editrice Srl – 2008 Pedalare

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Desde los pobres a todos

…”guardare gli avvenimenti dall’angolo prospettico degli ultimi mettendosi

e in

sieme  P

e prospettico degli ultimi  mettendosi, come dicono in Argentina,

in corpo l’occhio del povero”

Da “Con Cristo sulle strade del mondo” di Don Tonino Bello

Liantonio Editrice Srl – 2008 

Pedalare

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                                                                     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

 

 

L’ADELFIA SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE 

 

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     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

Dedicato a Don Donato, 

pastore di Zo è; 

a tutti i sacerdoti 

che come 

lui 

quanto lui 

sanno essere artefici 

e protagonisti 

di solidarietà vera, 

autenticamente vissuta 

interamente praticata 

e per esemplarità 

diffusa.

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                                                                     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

Questo volume raccoglie e propone a giudizio 

gli esiti dell’impegno dei lavoratori della Cooperativa Sociale L’Adelfia 

nell’anno 2013. 

E’ un rendiconto dovuto agli stakeholder interni, 

ma soprattutto agli esterni 

perché partecipino e condividano percorsi di lavoro improntati ai 

principi di 

eguaglianza, imparzialità, continuità, diritto di scelta, partecipazione, 

trasparenza, efficienza ed efficacia. 

A favore delle persone malate e delle fasce deboli, 

non discriminate per disagio, per ceto, per sesso, per nazionalità. 

 

                                                                Maria Mazzone presidente 

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     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 Il presente Bilancio Sociale Consuntivo 2013 – Preventivo 2014 è  stato elaborato e  stampato  in proprio.    Hanno collaborato:   

Presidente dott.ssa Maria Mazzone;  

R.R.U. Ass.Soc. Fiorella Di Lollo;  Dott.ssa Rosa Ferraro;  S.G.I. dott.ssa Sandra Leo;  Dott. Antonio Rigliaco;  Dott. Gianluigi Stefanelli;  Ufficio di Ragioneria: 

Rag. Daniela Amoroso;  Rag. Francesca Bello;  Sig. Lucia Lazzari Volontaria;  Rag. Erika Marzo;  Rag. Simona Sabella.  

 Consulenti Esterni:  

Dott. Raffaele Giordano;  Dott. Paolo Schina;  

Ing. Ermes D’Ambrosio;  Dott. Francesco Malinconico;  Arch.Donato Rizzo;  Dott. Antonio Calsolaro.  

    

 Qualora riscontraste inesattezze metodologiche o aveste suggerimenti per migliorare questo nostro lavoro, 

saremmo lieti di essere contattati e di accogliere le vostre segnalazioni [email protected] 

 Interamente stampato su carta riciclata al 100% 

Realizzazione Grafica: Simona Sabella 

 Stampa: 

Franco Maisto   

Finito di stampare ad aprile 2014 

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                                                                     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

1 Identità 

 Da Pag. 19 

4 S.G.I.: Qualità   Da Pag. 69 

6 Dati Economici 

ed utilità sociale 

Da Pag. 149 

7 Report focus 

group 

Da Pag. 169 

3 S.G.I. Sicurezza 

Sociale 

Da Pag. 38 

2 Il Valore 

Aggiunto 

Da Pag. 31 

5 S.G.I.: 

Ambiente  

Da pag. 138 

8 Appendice   Da Pag. 180

SOMMARIO 

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     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

“Dieci regole sicure per uccidere un'associazione 

 

1. Non intervenire alle riunioni. 

2. Giungere tardi quando si interviene. 

3. Criticare il lavoro dei dirigenti e degli altri soci. 

4. Non accettare mai incarichi poiché è più facile criticare che realizzare. 

5. Offendersi se non si è membri della dirigenza, e, se si è parte della stessa, non intervenire 

alle riunioni oppure astenersi dal dare suggerimenti. 

6. Se la dirigenza chiede un parere su un argomento, rispondere che non si ha nulla da dire. 

Dopo le riunioni dire a tutti che non si è sentito nulla di nuovo oppure esporre cosa si sarebbe 

dovuto fare. 

7. Fare solo lo stretto indispensabile, ma quando gli altri soci si rimboccano le maniche ed 

offrono il loro tempo, senza secondi fini, lamentarsi che l'associazione è diretta da una cricca. 

8. Rimandare il pagamento della propria quota il più a lungo possibile. 

9. Non darsi la pena di reclutare nuovi soci. 

10. Lamentarsi che non si pubblica quasi niente sull'oggetto della propria attività, ma non 

offrirsi mai per scrivere un articolo, dare un consiglio o presentare un oratore.” 

                                                                                                                                                   Anonimo 

 

CONSUNTIVO 2013

PREVENTIVO 2014

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                                                                     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

Anagrafica Aziendale

www.ladelfia.org

 

    

                                 

                                                                                              

Ragione Sociale L’Adelfia Società Cooperativa Sociale

Iscrizione Albo Albo Regionale delle Cooperative Sociali, n°47 sez. A – ONLUS (organizzazione non

lucrativa di utilità sociale)

Sede Sociale Via Stazione, snc

73031 - Alessano (LE) Tel. 0833.781116 – 783079

Amministrazione Via S. Sangiovanni, 115

73031 – Alessano Tel. 0833.781952

e-mail: [email protected]

Partita Iva 00950700757

Codici ATECO 87.2 - 87.9 - 86.90.2 - 87.3

Rappresentante Legale Mazzone Dott.ssa Maria Via D. Latomo Massa, 3

73031- Alessano (LE)

A.S.L. di competenza Dipartimento di Prevenzione ASL LE Settore Igiene e Sicurezza del Lavoro Via Don Minzoni, 2 – 73100 - Lecce

Servizio Revisione Cooperative

Legacoop Sociale Via Capruzzi

70124 Bari

Certificazioni del Sistema di Gestione

Integrato

Ente: RINA

UNI EN ISO 9001: 2008 Sistemi di gestione per la Qualità, requisiti.

BS OHSAS 18001: 2007 Sistemi di gestione della sicurezza e della salute sul luogo di

lavoro.

UNI EN ISO 14001: 2004 Sistemi di Gestione Ambientale, requisiti e guida per l’uso.

SA 8000: 2008, Social Accountability,

Responsabilità Sociale.

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     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

    

  

Relazione del Presidente all’Assemblea dei Soci del 16/12/2013  Bilancio Consuntivo e Preventivo 2013/2014 

  

 Premessa:  Partire dal futuro perché un’azienda solidale sia una solida azienda.  

“C’è nella storia, una continuità secondo ragione, che è il futurum. 

È  la  continuità di  ciò  che  si  incastra armonicamente,secondo  la  logica del prima e del dopo. 

Secondo  le  categorie  di  causa  ed  effetto.  Secondo  gli  schemi  dei  bilanci,  in  cui,  alle  voci  in 

uscita, si cercano i riscontri corrispondenti nelle voci in entrata: finchè tutto non quadra.” 

 

Spesso le uscite non si incastrano con le entrate ed il bilancio non quadra. 

Così nel lavoro, come nella vita privata di ognuno di noi. 

In  momenti  lunghi  di  crisi,  confusamente  estese,  intricate,  imprevedibili,  non  incasellabili 

aritmeticamente,  la  logica  unica  d’accesso  è  quella  di  credere  nelle  possibilità  di  generare 

capacità di governo su un futuro totalmente nuovo che sopravviene pieno di variabili. 

 

Questa  premessa  ho  ritenuto  necessaria  per  condividere  con  tutti  voi,  con  vigore  e  rigore, 

strategie  aziendali  indispensabili  per  fronteggiare  le  variabili  prevedibili  in  un  mercato 

governato  da  una  politica  nazionale  e  regionale  di Welfare  incerta;  e  per  ipotizzare  azioni 

cautelative per fronteggiare gli accadimenti solo ipotizzabili.  

Esporrò, dunque, brevemente, la politica aziendale dell’anno in corso assumendo come base di 

riscontro gli esiti dell’ultimo triennio in relazione alle azioni intraprese; dirò poi sulle previsioni 

politico – amministrative per il 2014. 

 

Politica del Sistema di Gestione Integrato: nel 2013 sono stati previsti ed utilizzati stanziamenti 

per realizzare lo scopo sociale attraverso gli obiettivi che la Cooperativa si è posta. 

Gli impegni realizzati: 

‐ aggiornamento  e  redazione  della  Carta  dei  Servizi  per  pubblicizzare  i  miglioramenti  delle 

prestazioni rispetto agli standard di qualità previsti; 

 

 

Da “Partire dal futuro” Promuovere l’avvento + Don Tonino Bello 

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                                                                     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

‐ adeguamento  dei  requisiti  contenuti  nella  norma  ISO  9001  edizione  2008  per  la  riconferma 

della certificazione; 

‐ sviluppo  di  un  ambiente  di  lavoro  socialmente  responsabile  con  investimenti  notevoli  per  la 

crescita  professionale  di  tutti  i  dipendenti  conservando,  a  verifica,  la  certificazione  di 

conformità alla normativa SA 8000:2008. 

A tale scopo molto più approfondita è stata  la valutazione della soddisfazione dei dipendenti 

condotta,  quest’anno,  in  maniera  assolutamente  anonima  a  garanzia  di  ogni  diritto 

riconosciuto alla persona in ambito nazionale e sovranazionale. 

‐ incremento  del calendario per la formazione dedicata, ad operatori ad ospiti e a visitatori per 

la prevenzione dei rischi derivanti dall’attività. La verifica effettuata dall’ente di certificazione 

RINA  ha  confermato  la  certificazione  BS  OH  SAS  18001:2007  per  “la  progettazione  e  il 

mantenimento di alti requisiti strutturali operativi ed organizzativi dei luoghi di  lavoro nonché 

per la pregnanza dei contenuti del Codice Etico della Cooperativa. Apprezzamenti per l’operato 

del Comitato Etico di Vigilanza.(Ex D.Lgs. 231/2001)”. 

‐ monitoraggio ambientale periodico, mirato a prevenire gli  impatti ambientali di ogni attività 

per  la  salvaguardia  da  ogni  forma  di  inquinamento.  (Riconferma  della  Certificazione  ISO 

14001:2004) 

 

Il  risultato  d’impresa:  la  valutazione  riguarda  il  triennio  2010/2012  e  lascia  emergere  un 

andamento a carattere negativo che ha imposto un massiccio intervento di riorganizzazione e 

di investimenti dedicati al consolidamento e alla salvaguardia dei posti di lavoro. 

Per la fase di consolidamento tuttora in corso il C.d.A. ha deliberato ed ottenuto un mutuo col 

fondo di garanzia statale per € 1.700.000 (unmilionesettecentomila), rateizzato  in versamenti 

mensili  di  €  17.000  circa  estinguibili  nel  2021;  inoltre,  per  decisione  assembleare,  è  stato 

aumentato il capitale sociale da € 48.900 ad € 470.000 circa ed è stato contestualmente aperto 

un  fido  con  Banca  Etica,  filiale  di  Bari,  pari  ad  €  700.000  su  cessione  del  fatturato 

extraprovinciale;  infine,  nella  previsione  della  implementazione  nell’Area  della  Riabilitazione 

Psichiatrica del nuovo assetto previsto dal “Piano Regionale per la Psichiatria” allo studio della 

Commissione interdisciplinare, il C.d.A. ha investito nella realizzazione delle “Strutture leggere” 

previste  dal  Piano  Regionale,  realizzando  una  Casa  per  la  Vita  denominata  “Liria”  sita  in 

Galatina  (LE), un Centro Diurno  Socio Riabilitativo dedicato all’autismo  infantile denominato 

“Enosh”, sito in Tricase ed una Comunità Socio Riabilitativa dedicata denominata “Zigulì” sita in 

Castiglione d’Otranto frazione di Andrano. 

 

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     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

10 

Questi investimenti, alla luce delle “Linee Guida per l’autismo dell’infanzia, dell’adolescenza ed 

adulto”emanate dalla Regione Puglia  il 02/08/2013  in recepimento dell’accordo Stato Regioni 

del 2011, danno senso a quella che poteva apparire un’azione a rischio perché, nelle previsioni 

sufficientemente  attendibili  in  quanto  riscontrate,  tutte  le  predette  unità  di  costo  saranno 

produttive  nel  2014:  la  Regione  Puglia,  per  decisone  del  TAR,  definirà  in  €  95,00/100,00  le 

tariffe per  le Casa per  la Vita a Media  Intensità Assistenziale con una compartecipazione del 

70% a carico della ASL (attualmente le tariffe ammontano ad € 69,30 con una percentuale del 

solo 30% a carico della ASL);  i Centri Diurni Socio Riabilitativi, attualmente regolamentati con 

retta di € 62,24 compartecipata col 50% a carico della ASL e della famiglia/Comune, avranno il 

reale concorso delle famiglie che,  in base al PO FESR 2007/2013 Regione Puglia Asse  III Linea 

3.3 Azione 3.3.1. potranno  fruire a decorrere da gennaio 2014 di un “buono di conciliazione” 

che consentirà loro di onorare gli impegni economici sottoscritti, finora rimasti inevasi. 

Le strutture dedicate per minori ed adulti autistici, potranno fruire di accreditamenti regionali 

così  come  i  Centri  Terapeutici  Residenziali  e  Semiresidenziali  dedicati  per Minori;  anche  il 

C.D.S.R.  “Enosh”  potrà  prevedere  in  entrata  il  contributo  integrativo  delle  famiglie  che 

potranno  avvalersi  del  bonus  per  i  figlioli  che  fruiscono  del  trattamento  ABA  (L.R.  n°45/08 

art.9). 

Le previste revisioni tariffarie per la psichiatria, in applicazione del R.R. 8 luglio 2008 n°11, sono 

state rimodulate con delibera della Giunta Regionale ATP del 2013 con un aumento medio di 

circa  9€  die  pro  capite  per  struttura  con  un  incremento  più  consistente  per  le  cosiddette 

strutture pesanti  (CRAP). Questa  revisione  tariffaria per  la psichiatria,  che decorre dal primo 

gennaio 2013, aumenta  le entrate che, sommate alla riscossione crediti per sentenza positiva 

sulla vertenza avverso  la ASL di Lecce, consentirà  la chiusura  in attivo del Bilancio e porrà  la 

Cooperativa nelle condizioni di onorare ogni adempimento nei confronti dell’Erario. 

Nell’anno  2013,  infine,  la  Cooperativa  ha  ottenuto  diversi  finanziamenti  per  la  gestione  di 

progetti  ancora  in  corso  e  che,  dalle  verifiche  coincidenti  con  le  rendicontazioni  periodiche, 

esitano in risultati encomiabili. Il progetto “Dal Grande Equivoco al Grande Enigma” finanziato 

dal Ministero delle Pari Opportunità e che si concluderà a Giugno 2014, ha coinvolto 42 ospiti 

ed intere platee entusiastiche di cittadini, Associazioni ed autorità civili e religiose di Andrano, 

Castiglione d’Otranto, Diso, Alessano e Galatina.  

 

L’Educativa Domiciliare che come soggetto attuatore  la Cooperativa L’Adelfia gestisce a Lecce 

insieme  al  gruppo  designato  dal Dipartimento  di  Salute Mentale  della ASL  ed  al  team  degli 

Assistenti  Sociali  dell’Ambito  dei  Comuni,  Ente  promotore,  realizza  infine  la  risposta  più 

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                                                                     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

11 

naturale  alla  persona  d’essere  assistita  nel  proprio  contesto  sociale  e  familiare,  lì  dove 

possibile.   

La Regione Puglia ha riconfermato L’Adelfia come Ente accreditato per  il Servizio Civile con  il 

Progetto “Percorsi Solidali” così come la Provincia ha affidato alla Cooperativa la gestione di un 

lavoratore  per  la  formazione  professionale,  progetto  esitato  con  l’assunzione  della  persona 

adeguatamente formata.  

Altro percorso  importante giunto a conclusione è stata  l’iscrizione al Catalogo Regionale per  i 

Servizi di Conciliazione: le famiglie con un determinato reddito accederanno al bonus mensile a 

favore del figlio disabile oggetto di prestazioni sanitarie. 

Tutto quanto realizzato ha comportato investimenti per la formazione professionale che ci vede 

in Puglia ai primi posti per  l’erogazione di servizi d’eccellenza come emerso e confermato dal 

Convegno Nazionale tenuto a Lecce all’Hilton Hotel il 19 e 20 Ottobre.  

 

Questa azione di  consolidamento,  che  rientra nella accorta ed oculata gestione del C.d.A. al 

quale  rivolgo  il mio  sincero  apprezzamento,  è  frutto  anche  della  capacità  di  tutti  voi  soci 

d’essere  imprenditori  solidali  ed  illuminati,  capaci  di  slanci,  di  sacrifici  e  di  fede  nelle 

competenze arricchite dalla formazione e dall’esperienza, ricchi di valori che generano cultura 

oltre i confini, riconosciuta, mutuata o, purtroppo, anche fatta oggetto di invidia e di tentativi 

di ritorsioni che sono rimasti tali perché lo spirito è forte ed incorruttibile.  

E  questo  paga  perché,  in  questo  diffuso  permissivismo  che  sfora  l’onestà  ad  ogni  livello  è 

sbagliato  generalizzare:  c’è  l’uomo  di  lettura  che  forse  premierà  tutti  noi  col  grande 

riconoscimento d’un dono,  che onora me  che  vi  rappresento, ma anche ognuno  tra  voi  che, 

avendo condiviso, ha dato per tutti al di sopra di ogni umano egoismo. 

Grazie. 

Maria Mazzone presidente

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     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

12 

 

Procedure per l’elaborazione del Bilancio Sociale 2013/2014 

Premessa 

La  direttiva  ministeriale  n°63  del  16  marzo  2006,  classifica  il  bilancio  sociale  come  “un documento volontario da realizzare con cadenza periodica per riferire a tutti gli  interlocutori interni ed esterni, privati e pubblici,  le scelte operate,  le attività svolte e  i servizi resi dando conto  delle  risorse  utilizzate  e  descrivendo  i  processi  decisionali  ed  operativi,  i  percorsi attraverso i quali si è prodotta utilità sociale”. 

Quest’anno  pubblichiamo  il  dodicesimo  Bilancio  Sociale  Consuntivo  e,  per  la  terza  volta,  lo mettiamo  in confronto diretto con  il Bilancio Sociale Preventivo, per valutare ciò che è fattibile concretamente alla luce di quanto è stato realizzato. 

Entrambi i documenti, Consuntivo 2013 e Preventivo 2014, sono suddivisi in 7 sezioni relative agli ambiti certificati: Identità, Valore Aggiunto, Sicurezza, Qualità, Ambiente, Dati Economici e di Utilità Sociale, Allegati. 

 

Procedura 

Anche in questa dodicesima edizione del bilancio, è stato dato ampio spazio all’ascolto dei soci e degli  interlocutori esterni:  il Consiglio di Amministrazione e  l’Assemblea dei  Soci hanno preso visione e riapprovato la struttura ed i contenuti del presente Bilancio Sociale, elaborato secondo lo schema di pag.14. 

I gruppi di lavoro si sono riuniti da Novembre 2013 a Febbraio 2014, così composti: 

Familiari – Psicologi – Psichiatri – Coordinatori di Struttura – Associazioni ; 

Componenti  Comitato  Etico,  Rappresentanti  Aziendali,  Rappresentante  della  SA  8000, Rappresentanti  per  la  Sicurezza,  Medico  di  Medicina  del  Lavoro,  Responsabile  Risorse Umane,  Responsabile  della  Gestione  del  Sistema  Integrato,  Rappresentante  Interno  Ente Certificatore RINA; 

Stakeholder esterni: fornitori, rappresentanti del sindacato CGIL e sindaci.  

I partecipanti ai focus‐group hanno confermato l’assetto informativo di base del bilancio sociale, ossia  i  nuclei  di  informazione,  gli  indicatori  e  gli  altri  parametri  ritenuti  fondamentali  e,  per rendere più agevole  la  consultazione del documento hanno  suggerito di  raccogliere  i  lavori di analisi nelle 4 voci corrispondenti al S.G.I. che le certifica:  ‐ Sicurezza BSI 18001:2007 ‐ Qualità UNI EN ISO 9001:2008 ‐ Responsabilità Sociale SA 8000:2008, Social Accountability 8000 ‐ Ambiente UNI EN ISO 14001:2004 Precedono i 4 capitoli la relazione del presidente, i cenni storici e l’identità della Cooperativa e, a conclusione,  il capitolo sui dati economici ed utilità sociale e  l’appendice che contiene anche  le relazioni  redatte  dai  componenti  del  Comitato  Etico,  da  un  fornitore,  dal  presidente dell’Associazione 3giriditè, e sintesi degli interventi dei partecipanti.   

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Il  Comitato  Etico  ha  ritenuto  che  l’argomento  informativo  “crisi  economica  e  tenuta  del cooperativismo”  dovesse  costituire  oggetto  prevalente  di  approfondimento,  di  riflessioni,  di pubblicizzazioni per cui ha relazionato in merito.  Il  Comitato  Etico,  inoltre,  ha  espresso  apprezzamenti  particolari  sui  seguenti  argomenti illustrati: ‐ strumenti e strategie di vicinanza e di supporto alle famiglie; ‐ centralità, in ogni situazione, della persona malata; ‐ ricerca e diffusione degli esiti della riabilitazione/assistenza; ‐ piano formativo per gli operatori; ‐ investimenti per la riabilitazione: inserimenti lavorativi, corsi di formazione per il lavoro,       progetti per la interculturalità; ‐ iniziative culturali che generano sviluppo sociale. Infine, il Comitato Etico, esprime soddisfazione per la implementazione della politica di genere e  per  la  qualità  del  sistema  lavorativo  garantito  ai  soci,  nonché  per  la  riconferma  della certificazione Best 4. 

 

 

 

Nel 2012 è stata condotta una ricerca con i partners francesi ed olandesi in tema di intervento 

precoce sui disturbi pervasivi dello sviluppo. 

Nel 2013 è stato avviato il C.D.S.E.R. “Enosh” che accoglie solo bambini affetti da disturbi dello 

spettro autistico di età  4/10 anni, garantendo, così, la presa in carico precoce. 

Nello stesso anno è stato definito  l’ambito di  intervento del C.D.S.E.R. “LA Casa di  Igor” per 

l’accoglienza di minori con disturbi del comportamento e con problemi di apprendimento, di 

età 10/18 anni distinti per gruppi di 5/6 ragazzi. 

È  stata  avviata  anche,  in  maniera  strutturata,  l’attività  dell’appartamento  residenziale 

dedicato  “Zigulì”  che  accoglie  6 minori  di  15/18  anni  con  problemi  di  comportamento  ed 

apprendimento. 

   

Queste  iniziative  sono  state  rappresentate  all’Assessore  Elena Gentile  che  ha  formalmente 

assunto  l’impegno di discuterne nei  tavoli di  lavoro dove procede  l’elaborazione delle  Linee 

Guida sull’Autismo, riferendole come “interventi pilota”. 

 

 

 

 

 

 

 

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La metodologia di  lavoro, anche  in questa edizione, riprende quella adottata nella precedente. “Metodologia per la elaborazione del Bilancio Sociale”.    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

METO

DOLO

GIA PER

 LA ELA

BORAZIO

NE D

EL BILA

NCIO SO

CIALE  

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                              CENNI STORICI  

                                                              “…si deve parlare dopo aver servito 

                                                            altrimenti la gente non crederà alle parole” 

 

 

 

 

 

 

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“La differenza è l’inizio della sinergia”

Stephen R. Covev

 

CENNI STORICI 

“L’ADELFIA” ha un’origine ricca di senso, muove verso la realtà organizzativa che è oggi, 

partendo dalla motivazione al cambiamento e al servizio senza condizioni, dalla riflessione non 

casuale tra me  e don Tonino, che sarebbe poi divenuto il Vescovo della ‘Chiesa del grembiule’, il 

don Tonino Bello presidente di Pax Christi. 

 

Fine estate del 1978: in piazza ad Alessano, io e il sacerdote, che ha vissuto dal di dentro e con 

profonda  consapevolezza  la  stagione  conciliare  del  Vaticano  II,  riflettiamo  sulla  sconvolgente 

violenza del divario  tra  chi detiene  ricchezza  e potere,  i pochi,  e  chi  è  sempre più  sospinto ai 

margini, una sconsolante moltitudine.  

Alla  necessità  che  si  debba  ‘pensare’,  ‘fare’  qualcosa,  severamente  sostenuta  da  don  Tonino, 

contribuisco  realizzando  il progetto di partecipazione attiva e di condivisione esistenziale con  i 

diversi, i sofferenti, i ‘senza diritti’, elaborato con un gruppo numeroso di volontari. 

Tutti noi del gruppo crediamo negli stessi valori per cui ci risulta naturale e gradevole, mettere a 

disposizione gli uni degli altri competenze, capacità e voglia di fare, in una dimensione concreta 

nella  quale  c’è  la  convivenza  con  il  diverso,  la  comprensione  dell’emarginazione  vissuta 

direttamente, la prova d’efficacia della solidarietà dell’impegno diffuso. Una vera rigenerazione 

culturale, nella società dell’efficienza consumistica e della competizione esasperata. 

Don  Tonino  incoraggia,  sollecita,  segue  con  intensità,  comunque  e  dovunque  si  trovi,  la 

crescita  del  gruppo,  le  fatiche  delle  persone  che  non  si  arrendono:  “Bisogna  andare 

all’essenziale, mordere  la polpa della vita, amare  i poveri,  fare scelte audaci, battersi per  la 

pace, compiere sforzi di liberazione…tenere il capo levato e muoversi facendo qualcosa perché 

il mondo sta già cambiando se si continuerà ad essere profeti della primavera…” 

 

 

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Nel  1982,  il  gruppo  dei  volontari  si  costituisce  nella  Cooperativa  Sociale  L’ADELFIA  e  ottiene 

dall’Amministrazione Comunale di Alessano un  rapporto di convenzione nonché degli ambienti 

nel centro del paese, che accolgono i primi ospiti. 

Nell’estate dello stesso anno, per fare fronte alle numerose richieste, la Cooperativa si trasferisce 

in  una  vecchia masseria  in  contrada  “Macurano”,  dove  volontari  e  ospiti  si  impegnano  nella 

ristrutturazione dei locali. Si allestiscono i primi laboratori e si dà vita ad una intensa attività di 

animazione culturale che caratterizzerà anche in seguito la vita della Cooperativa come tentativo 

di “portare alla comunità” il significato innovativo di una singolare esperienza. Macurano diviene 

un  punto  di  riferimento  anche  per  tossicodipendenti,  portatori  di  handicap  fisico  e  psichico  e 

poveri.  Spettacoli  e  sagre  costituiscono  fonte  di  autofinanziamento,  mentre  la  comunità 

territoriale ben più ampia e non solo Alessano risponde alle iniziative, favorendo socializzazione 

e integrazione. 

Le  prima  barriere  dell’esclusione  e  del  rifiuto  cedono  all’impatto  con  L’ADELFIA;  acquista  un 

senso non la tolleranza bensì la solidarietà. 

L’ADELFIA sceglie come scopo sociale del proprio intervento la riabilitazione del malato di mente: 

la  legge  180,  meglio  conosciuta  dal  nome  del  suo  ispiratore  Franco  Basaglia,  fa  cadere 

rumorosamente  le mura  e  i  cancelli  dei manicomi  e,  altrettanto  rumorosamente,  la  “follia” 

invade la cosiddetta società civile. 

La Cooperativa  si dota delle competenze professionali adeguate e nel 1985  si  trasferisce nella 

tenuta “Armino”: una vecchia casa padronale nel cuore delle campagne tra Alessano e Specchia. 

È  la  fase  decisiva,  caratterizzata  dalla  progressiva  trasformazione  dell’iniziale  esperienza  del 

volontariato in impresa sociale. Nel 1986 la Cooperativa si convenziona con l’ASL territoriale: è il 

primo atto formale di riconoscimento del valore sociale e della qualità del Servizio prestato. 

La tenuta “Armino” si struttura in tre case alloggio per i portatori delle patologie più gravi ed è 

sede del reparto di psicologia, dei laboratori, della redazione della rivista Chora, periodico della 

cultura  della  convivialità  delle  differenze  edito  da  L’ADELFIA.  Vi  si  effettua  anche  la  prima 

osservazione e  il  trasferimento dei pazienti meno gravi  in altre  case  famiglia  che  sorgono nel 

cuore del tessuto urbano di Alessano e di altri comuni del distretto di Tricase. 

Le Case Alloggio, inserite nei quartieri, sono il banco di prova degli ospiti de L’ADELFIA, del  loro 

confronto con  la  libertà e con  i contraccolpi  inevitabili della persistente cultura dell’esclusione, 

dell’incomprensione e del rifiuto. 

Nel  ’93,  lo  sfratto  dalla  “Tenuta  Armino”  si  trasforma  in  nuova  spinta.  L’Amministrazione 

Comunale di Alessano concede alla Cooperativa  l’uso del vecchio Carcere Mandamentale e del 

Mattatoio. 

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L’opera di ristrutturazione sembra immane ma proprio lì, con i soli proventi della solidarietà, si 

compie la costruzione della struttura CHORA, attuale Comunità Riabilitativa Psichiatrica, sede 

Sociale della Cooperativa e Centro Studi Ricerca e Formazione. 

Sorge così  la “casa dove cantano  le pietre, dove  si  respira  la  libertà dalle catene del mal di 

vivere”. L’ADELFIA vince la scommessa di fare di due luoghi di repressione e di pratica cruenta 

la metafora dell’uomo ritrovato e liberato. L’utopia, il sogno concreto che animò don Tonino, 

del riconoscimento dell’ultimo che diviene testata d’angolo, sono divenuti così realtà. 

 

Un’organizzazione come L’ADELFIA non poteva non occuparsi, poi e con grande  rispetto, della 

sofferenza dei bambini e degli adolescenti, della loro interiorità spesso violata, di un futuro senza 

cittadinanza matura e responsabile. 

La Cooperativa si è sempre proposta, in contesti delicatissimi, di generare utilità per i minorenni 

e  le  loro  famiglie  e  per  tutti  gli  attori  sociali  e  istituzionali  che  intervengono  nel  percorso.  

Attraverso la sua offerta, riflette altresì sulla propria  collocazione rispetto agli altri servizi con i 

quali è chiamata ad interagire responsabilmente e contribuisce ad adeguare sempre più l’offerta 

complessiva di sostegno per la possibile piena reintegrazione sociale del minorenne. 

A  trent’anni  dalla  sua  costituzione,  L’ADELFIA  può  affermare  di  aver  contribuito,  con 

consapevolezza e con umiltà, a diffondere  la pratica della condivisione e della responsabilità 

civile e  istituzionale per un’attiva e sempre più compiuta cultura della salute, ottenendone  il 

riconoscimento anche dagli amministratori Regionali che si sono succeduti dal 1993. 

 

 

Il presente documento dà  la  rappresentazione di quello  che è oggi L’ADELFIA, Società 

Cooperativa senza scopo di lucro – ONLUS –, dei servizi che garantisce nell’ambito sanitario e 

riabilitativo, socio sanitario e socio assistenziale.  

          

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                              IDENTITA’

 

 

Storia di una lumaca che scoprì l’importanza 

della lentezza

 U.Guanda Ed. Parma

 

  

 

 

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     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

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 La  scelta  della  forma  cooperativistica  è  quella  che  più  efficacemente  risponde  ai  bisogni  di partecipazione, di solidarietà e di corresponsabilità. L’Assemblea  dei  Soci  determina  le  Linee  Politiche  generali  della  Cooperativa,  alla  cui realizzazione è delegato  il Presidente  che ha  il potere di  rappresentanza e di  gestione  sulla base  di  piani  esecutivi  elaborati  insieme  al  Consiglio  di  Amministrazione  e  controllati  dal Collegio Sindacale, dal Revisore Contabile e dal Comitato Etico. Un  Comitato  Tecnico  –  Scientifico,  presieduto  dal  Presidente  e  composto  dagli  specialisti medici e psicologi  interni e dai  consulenti esterni,  supervisiona  le  scelte e  le  strategie per  il M.C.Q.  

 

 L’Adelfia  è  Cooperativa  Sociale  di  tipo  A  dal  1987;  realizza  Servizi  Sanitari,  Socio  Sanitari  e Assistenziali. È  iscritta all’Albo  regionale delle Cooperative Sociali al n°47 Sez.A ed è ONLUS  (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale). L’Adelfia opera prevalentemente nella provincia di Lecce perché ritiene che è suo compito dare  il proprio contributo ai bisogni che emergono nel territorio su cui è nata e si è sviluppata nel corso del tempo. Per lo sviluppo di progetti extra territoriali attiva relazione di partnership con le realtà cooperative locali per promuovere la cultura del cooperativismo. Per lo stesso motivo ha promosso progetti internazionali con la Grecia, la Francia e l’Olanda. 

 

  L’Adelfia  aderisce  a  Legacoopsociale  con  sede  in  Bari  ed  è  socia  del  Consorzio Elpendù che ha sede legale a Mola di Bari. 

                 

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1.  ORGANIGRAMMA FUNZIONALE  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

     

LIVELLO SOCIETARIO

 

Collegio Sindacale 

Revisore dei Conti 

Assemblea Generale dei Soci

Consiglio di Amministrazione

Presidente – Rapp.della Direzione 

LIVELLO TECNICO GESTIONALE  

Resp.Sistema di Gestione

Medico Competente

Servizio Prevenzione e Protezione - Resp.Servizio Prevenzione (RSPP) - Addetto Servizio Prevenzione e

Protezione (ASPP)

Rappr. dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS)

Rappr. dei Lavoratori per la SA 8000 (RLSA 8000)

LIVELLO TECNICO OPERATIVO  

Responsabile Risorse Umane Comitato Tecnico Scientifico (CTS)

Responsabile Acquisti (RA)

Psicologo del Lavoro

Responsabile Sanitario (RS) Psicologo (PS)

Coordinatore (CO) - Preposto

Operatori Socio Sanitari Tecnici di Laboratorio Collaboratori Professionali Sanitari

Squadra Primo Soccorso (SS) Squadra Antincendio (SA)

Comitato Etico

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     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

22 

 

1.2 MAPPA DEI NOSTRI PORTATORI DI INTERESSE 

 

La mappa degli stakeholder rappresenta  tutti  i soggetti coinvolti nella  fase di  formazione del Valore Aggiunto e/o di distribuzione.  Quindi  identifica tutte quelle realtà  in cui  l’attività della Cooperativa si ripercuote con effetto positivo. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ADELFIA SOCIETA’ 

COOPERATIVA SOCIALE 

ONLUS 

Gestione Servizi alla 

Persona 

RISORSE UMANE

SOCI E DIPENDENTI

SISTEMA IMPRESA 

FORNITORI 

FINANZIATORI

PUBBLICA 

AMMINISTRAZIONE 

CLIENTI

COLLETTIVITA’

SOCI SOVVENTORI 

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23 

2.POLTICHE DEL LAVORO  

Coerentemente con la voce della mission che  ci  impegna  a  “garantire  ai  soci continuità  di  occupazione,  condizioni economiche,  sociali  e  professionali, percorsi  formativi qualificanti”,  l’Adelfia orienta  l’impostazione  delle  proprie politiche del  lavoro secondo alcune  linee guida: 

A. l’applicazione delle norme  contrattuali e la progettazione dei servizi con un’ottica che  valorizzi  le  competenze  del lavoratore; 

B. la  realizzazione  della  formazione continua; 

C. la  progettazione  di  nuove  forme  di gestione dei servizi.  2.1 Il lavoro e le regole L’Adelfia applica i seguenti contratti : 

il C.C.N.L. delle Cooperative Sociali; 

il  C.C.N.L.  della  Sanità  Privata  non medica.  2.2 Formazione e aggiornamento La Cooperativa:              

assicura  ai  lavoratori  che  ne  hanno diritto  il conseguimento sul  lavoro delle qualifiche richieste; 

aggiorna, con la formazione continua, gli operatori,  organizzando  momenti formativi  anche  su  richieste  specifiche degli interessati; 

investe  in aggiornamenti con consulenti esterni  attraverso  giornate  di  studio  e stages  presso  le  strutture  che sperimentano  strategie  riabilitative nuove  in  coerenza  con  le  patologie emergenti; 

realizza formazione d’eccellenza.           

2.3 Gestione dei servizi: L’Adelfia è  impegnata nel mantenimento costante  della  Qualità;  nella  ricerca  di nuove  proposte  nell’ambito  dei  tre settori in cui opera per:  

ridurre  il  tempo  di  permanenza  dei malati nelle strutture residenziali; 

potenziare la semiresidenzialità; 

potenziare l’assistenza a domicilio; 

fare  prevenzione  attraverso  il  proprio Gruppo Scientifico; 

creare  lavoro per gli utenti  in uscita dal circuito  psichiatrico  privi  di  altre alternative; 

potenziare  il  rapporto  di  sinergia  col pubblico; 

verificare  e  realizzare  strumenti  per  la creazione del Sistema; 

diffondere  la  cultura  del Cooperativismo; 

potenziare  la  relazione  con Legacoopsociale, col Consorzio Elpendù, con  la  Sirp  Puglia,  con  le  Università  di Lecce  e  Bari  e  con  le  altre convenzionate; 

intensificare  le  relazioni  con  i  referenti internazionali. 

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3.ASSETTO SOCIETARIO   

3.1 ASSEMBLEA DEI SOCI 

Ne fanno parte tutti i Soci della Cooperativa; hanno diritto di voto gli iscritti nel libro dei Soci da almeno  tre  mesi.  L’Assemblea  dei  Soci  elegge  il  Consiglio  di  Amministrazione,  il  Collegio Sindacale,  il  Revisore  Contabile,  il  Rappresentante  Sindacale  Aziendale,  il  Rappresentante  dei Lavoratori per la Sicurezza, il Rappresentante dei Lavoratori per la SA 8000, il Comitato Etico.  Convocazioni di Assemblea dei Soci effettuate negli anni 2011 – 2012 – 2013:  

ANNO TOTALE 2011 3 2012 4 2013 7

3.2 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 

E’ eletto dall’Assemblea dei Soci, è composto da  sette membri, nomina al proprio  interno  il Presidente ed il Vicepresidente della Cooperativa. 

E’ composto da: 

Dott.ssa Maria Mazzone 

Ass.Soc. Fiorella Di Lollo 

Dott.ssa  Sandra Leo 

Ed. Profess. Letizia Rizzo 

Ed. Profess. Luca Quaranta  

Dott.ssa Rosa Ferraro 

Educat. Ippazio Martella.   

Convocazioni di C.d.A. effettuate negli anni 2011‐2012‐2013.  

ANNO TOTALE 2011 19 2012 17 2013 23

 

 

 

 

 

 

 

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3.3 IL COLLEGIO SINDACALE 

È composto da cinque membri: 3 effettivi e 2 supplenti ed è eletto dalla Assemblea dei soci.  

È composto da:  Dott. Paolo Schina – Presidente Sindaco effettivo; Avv. Umberto Muci – Sindaco effettivo; Avv. Marinella Spiga – Sindaco effettivo; Dott. Raffaele Giordano  – Sindaco supplente; Dott. Giorgio Buffo– Sindaco supplente.

 

3.4 REVISORE CONTABILE 

E’ eletto dall’Assemblea dei Soci col compito della corretta amministrazione della Cooperativa. Attualmente, per riconferma, ricopre il ruolo di Revisore Contabile il Dott. Emanuele Causo.  

           Supervisioni del Revisore Contabile      

Sono  stati  confermati  dall’Assemblea Generale  dei  Soci,  su  proposta  dei  Sindacati,  il  R.S.A. Ippazio Martella e, di nuova nomina,  la  socia Pietrina Marzano, e  il Responsabile per  la  SA 8000 Michele Monsellato. 

 

3.5. COMITATO ETICO  E’  eletto  dall’Assemblea  dei  Soci  ed  è  composto  da:  Prof.  Cosimo  Rizzo,  presidente  Dott. Giancarlo Piccinni, dott. Antonio Bisanti.  

     

 3.6 INCONTRI SINDACALI  

     

              3.7 INCONTRI CON I LAVORATORI PER LA SA 8000 

 

ANNO TOTALE 2011 12 2012 13 2013 13

ANNO TOTALE 2012 2 2013 5

ANNO TOTALE 2012 8 2013 19

ANNO TOTALE 2011 4 2012 5 2013 5

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26 

 

 

Le attività che  investono  il  socio  lavoratore come “referente decisorio”  sono quelle che  lo impegnano nel: ‐Coordinamento Tecnico Scientifico (C.T.S.); ‐Collegio degli Educatori (C.E.); ‐informazione diffusa degli argomenti del C.d.A.; ‐assemblee ordinarie e straordinarie; ‐partecipazione  alla  rilevazione  della  qualità  percepita  dagli  utenti,  dai  servizi  e  dai  loro       familiari e dai servizi invianti; ‐partecipazione alla rilevazione della soddisfazione come lavoratore; ‐partecipazione alla elaborazione dell’attività di studio, ricerca e formazione; ‐gestione diretta della conformità dei processi produttivi e delle procedure organizzative; ‐partecipazione diretta al monitoraggio degli esiti; ‐artefici della gestione e del monitoraggio del M.C.Q.; ‐rilevazione autogestita della funzionalità delle relazioni operatori‐ospiti, operatori tra loro.  

 

 

 

PREVISIONI PER IL 2014  Compatibilmente  con  le  possibilità  economiche,  il  C.d.A.  prevede  la  nomina  di  un  docente “supervisore esterno” per  la conduzione di gruppi‐ascolto degli operatori e dei genitori, nelle strutture più complesse (CRAP).  I  gruppi‐ascolto  ospiti,  sono  già  gestiti  dagli  psicologi  di  struttura;  comunque,  in  passato, secondo  quanto  programmato  e  calendarizzato  dal  Supervisore,  erano  previste  plenarie durante le quali il gruppo dei genitori si allargava alla partecipazione dei figli. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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QUANTIFICAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA DEMOCRATICA 

L’efficacia  e  l’efficienza  organizzativa  vengono  visualizzate  con  i  grafici  che  quantificano  gli incontri per la formazione obbligatoria per gli operatori (es. HACCP; preposti; SdG; …). Tale piano rappresenta anche,  indirettamente, uno degli esiti tangibili della politica di Gestione e Sviluppo delle risorse umane. I  numeri  concernenti  gli  eventi  formativi  erogati  (formazione  obbligatoria),  gli  incontri  di Comitato Tecnico Scientifico  (punto cardine per  la gestione e  la programmazione delle diverse attività),  di  Collegio  degli  Educatori  (che  forniscono  puntualmente  preziose  informazioni sull’andamento delle attività programmate),  che  rappresentano, oltre alla pregnante e  sentita realtà cooperativistica, cicli di  input/output sul social commitment, ovvero, sull’impegno e sulla  efficacia collettiva che contraddistinguono la Cooperativa.  

           Coordinamento Tecnico Scientifico 

 

                                                               Convocazioni di Comitato Tecnico  

ANNO TOTALE

2011 9

2012 11

2013 39

 

Alle  riunioni  di  C.T.S.  partecipano  le  persone  interessate  all’Ordine  del  Giorno.  Spesso  sono presenti i Coordinatori di Struttura, gli Operatori di affidamento o i componenti della UOB (Unità Operativa di Base), i familiari, l’ospite. 

 

       ATTIVITÀ LAVORATIVE NON FRONTALE 

Si  tratta delle ore di  lavoro che  i  lavoratori non svolgono a diretto contatto con gli utenti. È l’attività del collettivo di servizio (Collegio degli Educatori), che è una   riunione programmata con cadenza regolare nella quale  i componenti del gruppo di  lavoro  impostano,  fissano degli obiettivi, verificano  l’intervento  sull’ospite,  scambiano  le esperienze e dirimono  le eventuali tensioni.  Questi  incontri  fanno parte, a pieno  titolo, dell’impegno  lavorativo di ogni operatore e sono quindi  debitamente  retribuiti.  Sono  gestiti  dal  Coordinatore  di  Struttura  che  verbalizza; talvolta partecipano lo Psichiatra di   Struttura, lo Psicologo, il R.R.U., il Presidente o il R.S.I. a seconda degli argomenti. I verbali, redatti dal conduttore, sono tutti sottoscritti dal Presidente e, se richiesto dagli argomenti, portati alla valutazione del C.d.A..  

 

 

 

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      COLLEGIO DEGLI EDUCATORI (C.E.) 

      Convocazioni di Collegio Educatori effettuate nel 2011‐2012‐2013: 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’incremento  del  numero  dei  Collegi  degli  Educatori  è  il  risultato  degli  interventi  per implementare  il sistema di democraticità diffusa e di gestione diretta delle  responsabilità di ruolo.  E’ il Collegio degli Educatori che decide in merito a: ‐valutazione fornitori: compilazione schede; ‐proposte di tirocini formativi per gli utenti; ‐proposte di percorsi formativi per gli operatori; ‐proposte per premi di incentivazione; ‐proposte di acquisto sussidi; ‐proposte di sperimentazione di percorsi riabilitativi alternativi; ‐gestione registri inventari; ‐gestione registro acquisti; ‐proposte per l’ottimizzazione dei costi; ‐valutazione budget di struttura; ‐proposte al C.T.S. di trasferimento/dimissione dell’ospite; ‐progetti per l’inclusione sociale e/o lavorativa dell’ospite. 

 

ANNO TOTALE

Collegio Educatori 2011

126

Collegio Educatori 2012

129

Collegio Educatori 2013

149

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  STRUMENTI  DI  MANAGEMENT  PER  LA  PARTECIPAZIONE  DEI  SOCI  ALLA  VITA  DELLA COOPERATIVA   Le politiche di riferimento puntano a realizzare l’equità interna ed esterna; i principi di giustizia; l’attaccamento al lavoro, affettivo e morale; la fluidità delle informazioni; la coesione.  Questi  argomenti  sono  affrontati,  semestralmente,  dai  gruppi  degli  operatori  delle  varie Comunità durante i gruppo‐ascolto.  In  maniera  standardizzata,  sono  invece  rilevate  le  eventuali  situazioni  conflittuali  (clima lavorativo) e il lavoro da stress correlato, con l’utilizzo di questionari di autosomministrazione e gestiti dallo specialista psicologo del lavoro (da pag. 98 a pag. 117 )   Durante  i focus group tenutisi successivamente alla compilazione dei questionari,   sono emersi bisogni di revisione organizzativa relativamente a: 

implementazione di sistemi informatizzati per lo sveltimento di procedure; 

revisione  del  sistema  organizzativo  degli  Uffici  Amministrativi  per  ottimizzare  le  procedure burocratiche; 

responsabilizzazione dei Coordinatori di Struttura nella gestione di bilancio della propria Unità di 

Costo. La formazione in ambito amministrativo dei Coordinatori, iniziata nel 2011 si è conclusa a marzo del 2013; 

responsabilizzare  gli  operatori  del  turno  di  notte  a  partecipare  agli  incontri  di  Collegio  degli Educatori, di Programmazione e di Verifica; 

richiesta di adottare i provvedimenti disciplinari previsti dal C.C.N.L. per i soci che, per motivi non giustificati, non partecipano alle assemblee per tre volte consecutive; 

necessità di incrementare gli incontri col Comitato Etico anche per dirimere situazioni relazionali critiche tra operatori e/o incomprensione con i Coordinatori; 

necessità  di  prevedere  la  presenza  nelle  strutture  pesanti  di  un  docente  per  la  supervisione esterna. 

 Sono anche emersi elementi che evidenziano la grande motivazione a partecipare alla vita della Cooperativa con assunzioni personali di responsabilità da parte di una percentuale molto alta di lavoratori che sottolineano la soddisfazione esprimendola come di seguito:  ‐ partecipazione diffusa alle attività assembleari; ‐ partecipazione propositiva nei Collegi degli Educatori; ‐ partecipazione attiva ai Comitati Tecnico Scientifici; ‐ partecipazione alla formazione sulla sostenibilità ambientale nei servizi;  ‐ formazione di gruppi di lavoro che hanno gestito numerosi progetti di impegno nel sociale (vedi dopo); 

 

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     L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

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‐ partecipazione alle attività per la formazione anche all’estero; ‐ iniziative autonome a favore di cittadini extra comunitari; ‐ iniziative autonome per eventi culturali in interscambio con le etnie albanesi e rumene; ‐ iniziative autonome per la creazione di una libreria gestita dagli alunni della scuola elementare; ‐ iniziativa autonoma per la pubblicazione dei fogli di informazione “Cantieri”; ‐  rinnovo della Convenzione  con  l’Associazione  culturale Galatina 2000 de  “La nostra Voce  in Web”; ‐ partecipazione motivata a convegni organizzati dalla Cooperativa; ‐ partecipazione, con report  ai colleghi di Comunità, a corsi di formazione organizzati dagli Enti pubblici e dalle Associazioni SIRP, SIP, ENEP; consorzio Elpendù; Legacoopsociali. 

 

 

Con  l’obiettivo della  lotta allo stigma e ad ogni forma  in genere di discriminazione, con forte convincimento  e  competenza  culturale,  tutti  i  soci,  organizzati  in  gruppi  di  lavoro,  hanno prodotto le seguenti iniziative:    ‐ 7 febbraio 2013 FESTA IN MASCHERA – C.S.R. “ZO E’” CON MUSICA AFRO. 

‐ 12 gennaio 2013 “E’ A TEATRO CHE SI PARLA DI DIFFERENZIATA” ‐ C.R.A.P. “CHORA” 

‐ 7 marzo SPETTACOLO CON SORRISO SPONTANEO ‐ C.S.R. “ZO E’” 

‐ 26 marzo PRECETTO PASQUALE ‐ C.S.R. “ZO E’” 

‐ 4 luglio SPETTACOLO “PAOLO E FRANCESCA” 

‐ 5 luglio “QUELLO CHE I RAGAZZI NON DICONO “‐ ANDRANO 

‐ 31  luglio  SPETTACOLO  TEATRALE  “DIRITTO  ALLA  FOLLIA”  –  P.zza  DON  TONINO  BELLO 

Alessano (documento distribuito al pubblico, in allegato). 

‐ 5 agosto “DANZ’ARTE” – CENTRO DIURNO ALESSANO 

‐ 26 agosto LUNA PARK CON GLI ZUCCARELLI – C.D. “LA CASA DI IGOR” ALESSANO 

‐ 19 – 20 ottobre I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 

‐ DAL 12 dicembre AL 6 gennaio 2014 “LA FABBRICA DEL COLORE” 

‐ 17 dicembre SPETTACOLO PER BAMBINI “CHRISTMAS MAGIC” ‐ C.D. “La Casa di Igor” 

‐ 20 dicembre SPETTACOLO “UN INCANTO GOSPEL TYNA MARIA” ‐ C.R.A.P. “CHORA” 

‐ 22 dicembre FANTASIE DI CANTI “SCINTILLE DI NEVE” 

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         IL VALORE AGGIUNTO 

“…dammi un piccolo verso al giorno, mio Dio,

e se non potrò sempre scriverlo perché non ci sarà più carta

o perché mancherà la luce,

allora lo dirò piano, alla sera, al tuo gran cielo.

Ma dammi un piccolo verso di tanto in tanto”                                                                                                                                                                                                                    Da “Il Diario”,                                                                                                                                                                                                                 di Etty Hillesum 

 

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       L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

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Abbiamo molto apprezzato questa foto, donataci dall’Associazione 3giriditè, a ricordo dei bimbi  saharawi  che  l’Associazione  segue  con encomiabile attenzione nelle  loro necessità mediche.  L’impegno dell’Associazione è  anche  culturale: dal popolo  saharawi, presente nel nostro paese attraverso alcuni suoi rappresentanti, apprendiamo gli strumenti per rivalutarci in un passato diverso ma tanto simile nei forti legami familiari e di vicinato. 

           

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33 

     

VALORE AGGIUNTO  

Il  valore  aggiunto  prodotto  è  impegnato  per  il  90,88%  in  costo  del  lavoro,  testimoniando l’impegno costante e prioritario della Cooperativa verso i propri soci lavoratori. Anche nella crisi difficile  che  stiamo attraversando, evidenziamo non  solo una migliore  tenuta della  realtà Cooperativa  (autofinanziamento, aumento del capitale  sociale, capitalizzazione del debito), ma una concreta politica per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Proseguendo nel solco di una scelta ormai consolidata,  il Rapporto Sociale non farà riferimento all’attività della Cooperativa in quanto tale, ma rappresenterà lo strumento per mettere in luce l’attenzione  ai  temi  della  responsabilità  sociale  d’impresa  nell’insieme  del  Sistema Cooperativistico e Mutualistico realizzatosi. In  tal modo  si  intende  rendicontare,  con  gli  strumenti  classici della  “social  accountability”  ,  il ruolo  e  l’apporto  dell’attività  imprenditoriale  svolta  e  nel  contempo  il  valore  della  specificità Cooperativa, del socio lavoratore, della mutualità interna ed esterna, dell’intergenerazionalità.     1. Le previsioni relative al Settore Sanitario sono legate alle seguenti variabili: 

‐ applicazione degli Accordi Contrattuali da parte delle AA.SS.LL. R.R. 11/08 art. 9; 

‐ potenziamento del M.C.Q. per la conservazione degli Accordi Contrattuali. 

2. La previsione, in perdita, del Settore Socio Assistenziale – Sanitario – CSR Zo è, è determinata 

dal  sistema  di  compartecipazione  previsto  dal  nuovo  Sistema  del  Welfare  e  dalla  tariffa 

giornaliera insufficiente a garantire la prosecuzione delle attuali qualità delle prestazioni. 

Una variabile positiva potrebbe essere rappresentata dalla definizione della retta per la Casa per 

la Vita a Media Intensità assistenziale. 

In  questa  ipotesi,  la  CSR  Zo  è  potrebbe  effettuare  un  progetto  di  riconversione,  anche  nel 

rispetto delle patologie degli attuali ospiti. 

3.Il  Settore  Minori,  per  una  previsione  positiva,  ha  bisogno  del  riconoscimento  delle  reali 

prestazioni  erogate,  di  carattere  prevalentemente  sanitario  e  non  esclusivamente  socio  – 

assistenziali. La previsione è attendibile se alle strutture viene riconosciuto  l’art.1 della L.R. n°9 

del 10/02/2010. 

 

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       L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

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Il Valore Aggiunto rappresenta la ricchezza economica misurabile prodotta in un anno dalla Cooperativa.  L’analisi del Valore Aggiunto  consente di ottenere una valutazione oggettiva dell’impatto  sociale  dell’impresa,  in  altre  parole  misura  la  ricchezza  creata  a  vantaggio dell’intera collettività.  La distribuzione del Valore Aggiunto è un  indicatore qualitativo e quantitativo dell’impatto sociale dell’impresa, oltre  che  una  verifica della  reale portata  della  responsabilità  sociale assunta. 

 

Il Valore Aggiunto prodotto dalla Cooperativa nel 2013 è stato di Euro 5.610.923.               Il conto Economico ne evidenzia la formazione. 

 Il prospetto di determinazione del Valore Aggiunto e quello della sua ripartizione hanno  lo scopo, rispettivamente, di misurare  la capacità della Cooperativa di generare “ricchezza” e di  individuare  le  modalità  attraverso  cui  tale  ricchezza  viene  ripartita  tra  i  diversi interlocutori significativi. In particolare, osservando  il modo  in cui  il Valore Aggiunto viene distribuito  si ha un’idea sintetica dei rapporti economici tra l’impresa e i suoi principali referenti. 

               Dall’analisi dei risultati del 2013 si può constatare che:  

Il 90,88% del Valore Aggiunto è destinato alle Risorse Umane, ossia al personale dipendente ed ai collaboratori che a qualunque titolo garantiscono il funzionamento della Cooperativa.  

Il 2,21% del Valore Aggiunto costituisce  la risorsa destinata ai finanziatori terzi  (banche ed istituti di credito).  

Lo  0,79%  è  costituito  dalle  imposte  dirette  e  indirette  corrisposte  alla  Pubblica Amministrazione. 

Lo 0,11% è  la parte destinata al movimento cooperativo, ad elargizioni  liberali a soci e alla mutualità  interna  ed  esterna.  Tali  risorse  sono  state  indirizzate  a  iniziative  di  solidarietà sociale, a programmi e progetti in campo sociale, sportivo, ad attività di carattere culturale, ad attività promosse per l’integrazione sociale e lavorativa del disabile. 

    

               

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35 

PROSPETTO DI DETERMINAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO 

Il parametro del valore aggiunto misura la ricchezza prodotta dall'azienda nell'esercizio, con riferimento agli  

interlocutori (stakeholder) che partecipano alla sua distribuzione.    

Il processo di calcolo riclassifica i dati del conto economico in modo da evidenziare la produzione e la  

successiva distribuzione del valore aggiunto agli stakeholder di riferimento.     

Nel processo di distribuzione si tiene conto anche dell'effettiva attribuzione del risultato d'esercizio. 

      €    %

A   Valore della produzione      7.168.360,00      100%

      Ricavi della gestione caratteristica      7.168.360,00        

              

B   Costi intermedi di produzione      1.798.356,00      25,09%

6   Consumi di materie prime          624.609,00        

      sussidiarie e di consumo          

7    Costi per servizi          694.751,00        

8    Costi per godimento beni di terzi          361.293,00        

9    Accantonamento per rischi su crediti            26.308,00        

10  Altri accantonamenti                           ‐          

11  Oneri diversi di gestione            91.395,00        

              

 Valore aggiunto caratteristico Lordo V.A.C.      5.370.004,00      74,91%

              

C    Componenti accessori e straordinari           240.919,00    

              

12  Saldo Gestione Accessoria          219.426,00        

       Ricavi accessori          197.933,00        

       Gestione Finanziaria            21.493,00        

      ‐Proventi per eccedenze di liquidità a breve termine       

        da Istituti di Credito            21.493,00        

        da Consorzi Cooperativi          

        da Titoli          

        diversi          

       ‐Proventi per eccedenze di liquidità a lungo termine       

        da Istituti di Credito          

        da Consorzi Cooperativi          

        diversi          

       ‐Proventi per dividendi da partecipazioni       

        da Istituti di Credito          

        da Consorzi Cooperativi          

        da società collegate          

       ‐Svalutazioni di partecipazioni          

13    Saldo Componenti straordinari          

              

         Valore aggiunto globale lordo V.A.G.      5.610.923,00      78,27%

    

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36 

PROSPETTO DI RIPARTO DEL VALORE AGGIUNTO 

              

Distribuzione del valore aggiunto  € % Valore Aggiunto  % Valore Produzione 

A   Remunerazione del personale      5.099.108,00   90,88% 71,13%

      Personale dipendente socio      4.524.900,00   80,64% 63,12%

      retribuzioni      3.385.288,00        

      T.F.R.             253.385,00        

      contributi previdenziali e assicurativi          886.227,00        

      Personale dipendente non socio          

      retribuzioni          

      T.F.R.             

      contributi previdenziali          

      Personale non dipendente non socio          574.208,00   10,23% 8,01%

      remunerazioni  per i Lavoratori Autonomi           548.817,00        

      remunerazioni dirette (per i CO.CO.PRO.)            24.391,00        

      altri costi del personale              1.000,00        

              

B   Remunerazione della Pubblica Amministrazione            44.065,00   0,79% 0,61%

     Stato Regione, comuni          

     Imposte dirette: ritenute                           ‐          

     Imposte indirette:           

          bolli                 1.176,00        

          tasse proprietà autoveicoli              3.369,00        

          tarsu            25.825,00        

         diritti camerali              3.825,00        

         altre imposte e tasse              9.870,00        

C  Remunerazione del Capitale di Credito          124.246,00   2,21% 1,73%

     Oneri per finanziamenti a breve termine          

     a soci             

     a Istituti di Credito            69.064,00        

     fornitori                           ‐          

     Oneri per finanziamenti a lungo termine          

     a soci             

     a Istituti di Credito            55.182,00        

              

D  Remunerazione del Capitale di Rischio          

     Dividendi (distribuiti dalla Cooperativa)          

     Remunerazione          

     Rivalutazione          

E   Remunerazione dell'Azienda          342.156,00   6,10% 4,77%

     Ammortamenti e svalutazioni          332.604,00        

     Riserva straordinaria              9.552,00     

     

              

  

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37 

Distribuzione del valore aggiunto  € % Valore Aggiunto  % Valore Produzione 

F   Liberalità esterne              6.286,00   0,11% 0,09%

     Fondo Mutualistico 3%                  295,00        

     Contributi Associativi Legacoop              5.191,00        

     Elargizioni                  800,00        

              

         Valore aggiunto globale lordo V.A.G.      5.610.923,00   100% 78,34%

              

         Valore della Produzione      7.366.293,00        

    

                                    

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38 

                                S.G.I.‐SICUREZZA SOCIALE                      SA 8000       

 

 

 

 

 

 

 

 

“Partendo dal rispetto della normativa cogente di settore e fatti propri 

 i principi espressi dalla norma la Cooperativa  

ha implementato in maniera sempre più efficace, all’interno ed all’esterno,  

le procedure, tutte, contenute nell’opuscolo SA 8000.  

A garanzia dei lavoratori, degli ospiti, dei familiari, del territorio”. 

 

 

 

 

 

 

 

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39 

 

Mission: Garantire ai soci:

Continuità di occupazione, le migliori condizioni economiche, sociali e professionali, percorsi

formativi qualificanti.

                                               

1.OCCUPAZIONE 

I  lavoratori  sono  stati  coinvolti  nell’intero  processo  seguito  dalla  cooperativa  per  il raggiungimento  della  certificazione  SA8000  mediante  la  partecipazione  per  l’elaborazione dell’opuscolo sulla Responsabilità Sociale che è stato poi distribuito ai nuovi assunti per formarli sugli argomenti inerenti la responsabilità sociale, la consapevolezza delle garanzie che la norma offre, con particolare attenzione al diritto di esporre reclami, segnalazioni e suggerimenti ed alle relative modalità di inoltro. 

 

1.1 INDICATORE: NUMERO GLOBALE DEI SOCI 

 

 

 

 

1.2 INDICATORE: BASE SOCIALE 

Il grafico è relativo al numero dei soci nel 2013 distinti per categoria. 

 

SOCI COOPERATORI 

SOCI CAT.SPECIALE 

SOCI VOLONTARI 

SOCI SOVVENTORI 

NON SOCIO 

TOTALE 

166  4  5  2  14  191 

 

                    

 

 

 

Indicatore: numero globale dei soci Previsione 2014 Risultato 2013

                                    191                                                       ‐2%                                                   +5% 

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40 

Dal testo della Dichiarazione del 25 luglio della Commissione Bilancio  

                                                                                                                                                                           del Senato: 

“E’ sempre più necessario operare attraverso politiche di liberalizzazioni con un criterio di 

sussidiarietà per ridurre le spese dello stato e per rendere più efficiente la gestione del patrimonio pubblico. 

Laddove pubblico non significa unicamente statale o comunale. 

È pubblico tutto ciò a cui hanno accesso i cittadini nella Gestione di Servizi con finalità pubblica”. 

 

   Grafico 1.2.1 

 

1.3 INDICATORE: SOCI PER GENERE 

La cooperativa non effettua alcun tipo di discriminazione. Non  sono  ammessi  in  azienda  comportamenti  sessualmente  coercitivi, minacciosi,  offensivi  o volti  allo  sfruttamento.  Non  sono  ammesse  interferenze  nella  sfera  personale  di  ciascun lavoratore. (dalla SA 8000) Su un totale di 177 unità, il 55% delle risorse umane impiegate sono di genere femminile. 

M  F  TOT. 

79  98  177 

 

        Grafico 1.3.1 

 

*Nel grafico non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro. 

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41 

 

1.4 INDICATORE: ANDAMENTO STORICO DEI SOCI  

 

               * Nel grafico non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro. 

 

 

1.5 INDICATORE: SOCI RECEDUTI DISTINIT PER QUALIFICA 

Animatore 1 

Assistente di base 2 

Educatore Professionale 3 

Infermiere Prof.le 1 

Tecnico di laboratorio teatrale 1 

TOTALE 8  

Grafico 1.5.1 

 

 

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42 

1.6 INDICATORE: ASSUNZIONI 

Particolare attenzione è rivolta ai nuovi assunti ai quali viene consegnato materiale esplicativo 

sulla certificazione SA 8000 e sui suoi contenuti.  

ANNO 2013  M  F Nr. 

Tempo determinato p.time  2  5 7 

Tempo determinato f.time  4  0 4 

Tempo indeterminato f.time  1  0 1 

TOTALE  7  5  12  

Grafico 1.6.1 

 

 

Grafico 1.6.2 

 

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43 

 

1.7 INDICATORE: ASSUNZIONI PER QUALIFICA 

Educatore Professionale 3 

Neuropsicomotricista 1 

Ausiliario 2 

OSS 4 

Tecnico di laboratorio 2 

TOTALE 12 

 

 Realizzazione previsione 2012 

Nel  2012  è  stato  incrementato,  nonostante  la  crisi  economica,  il  numero  dei  soci lavoratori. Per  realizzare  il servizio di  intervento precoce sulle patologie pervasive dello sviluppo, è stato messo a  regime  il Centro Diurno Socio Educativo e Riabilitativo “Enosh”, annesso, come da normativa regionale, alla Comunità Educativa “Il Grillo”. Il C.D.S.E.R. “Enosh” è struttura altamente qualificata: interviene sui minori già dai 3 anni con progetti  individualizzati  secondo  il metodo ABA,  riconosciuto dall’OMS e dal nostro Ministero della Salute.    Il  Centro,  già  attivo,  opera  secondo  una  funzionalità  organizzativa  a  rete  costituita  dai servizi territoriali, dalla scuola, e, soprattutto, dalle famiglie.  Il  team  degli  operatori  è  composto  da  personale  assunto  nel  2012:  Tecnico  della Riabilitazione  Psichiatrica;  Educatrice  ABA,  Fisioterapista,  Logopedista,  Terapista Occupazionale,  Psicologo  Specialista  ABA,  Supervisione  della  Formatrice  BCBA, responsabile di Scuolaba Brescia . 

 

CRITICITA’ La  Regione  Puglia  non  ha  ancora  emanato  il  Regolamento  per  il trattamento  delle  patologie  dell’Infanzia  e  dell’Adolescenza nell’ambito della riorganizzazione della neuropsichiatria infantile. La  Comunità  Educativa  “Il  Grillo”  risponde  ai  requisiti  strutturali  ed organizzativi  previsti  dall’emanando  R.R.  sulle  Comunità  Residenziali Terapeutiche Dedicate. È  attivo  anche  il  Centro  Semiresidenziale  Terapeutico  Dedicato  che risponde  alle  emergenze  territoriali  ed  è,  anch’esso,  in  attesa  di accreditamento. 

       

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44 

 1.8 INDICATORE: SOCI PER FASCE D’ETA’ 

 La Cooperativa esclude l’utilizzo di lavoro infantile e di quello minorile; inoltre il lavoro prestato da tutte le persone impiegate è assolutamente volontario, nessuno è vittima di minaccia o altre pressioni che lo costringono in qualsiasi modo a prestare la propria attività. A nessun lavoratore viene  chiesto  né  ha mai  lasciato  alcun  tipo  di  deposito  in  denaro  o  documenti  di  identità  in originale.  Le uniche  somme  che  i  lavoratori  versano  alla Cooperativa  sono quelle  relative  alle quote  associative  secondo  e  come  regolamento  dello  statuto  approvato  dall’Assemblea  dei Soci.(dalla SA 8000) 

 Il grafico  illustra schematicamente  la distribuzione per fasce d’età. E’  interessante notare come la maggioranza delle risorse umane (42%) appartenga alla fascia d’età 31‐40 anni. 

 

   M F  Nr. 

18‐30  8 17  25 

31‐40  30 43  73 

41‐50  30 23  53 

OVER 51  10 14  24 

TOTALE  78 97 175                                         *nella tabella non sono inclusi i 14 non soci e 2 soci sovventori 

  

                            Grafico 1.8.1 

 

  * Nel grafico non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro. e n°2 soci 

sovventori 

   

 

 

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45 

 1.9 INDICATORE: SOCI PER ANZIANITA' DI SERVIZIO  

 Significativa la rappresentazione dell’anzianità di servizio degli operatori della Cooperativa che è segnale concreto di motivazione, spirito di appartenenza, capacità imprenditoriale e propostività anche nei periodi di crisi. La propositività dei soci è ampiamente quantificata dalla loro capacità culturale di  coniugare  il  sacrificio personale  (operazioni di autofinanziamento)  con  la  costanza del livello di qualità. 

 

   M F  Nr. 

MENO DI 1 ANNO  4 7  11 

1‐10 ANNI  42 57  99 

11‐20 ANNI  24 26  50 

21‐30 ANNI  8 6  14 

OLTRE 30 ANNI  0 1  1 

TOTALE  78 97 175                                            *Nella tabella non sono inclusi i 14 non soci e 2 soci sovventori 

 

                                                    

                    Grafico 1.9.1 

 

                                * Nel grafico non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti,                                     4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro. e n°2 soci sovventori 

 

 

 

 

 

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1.10 INDICATORE: SCOLARIZZAZIONE 

La  formazione  e  l’aggiornamento  professionale  vengono  garantiti  a  tutti,  senza  alcun  tipo  di discriminazione.  In  tal  senso,  si  rispetta una  coerenza  con  il profilo professionale e  le  relative mansione (cfr.piano formativo). 

   M F  Nr. 

Media Inferiore/Qualifica OSS OSA  23 9  32 

Maturità Scuola Superiore  38 34  72 

Laurea   18 53  71  * Nella tabella non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4                                             Convenzioni, 3 Co.Co.Pro. e n°2 soci sovventori 

 

 

Grafico 1.10.1 

 

               * Nel grafico non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti,                   4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro. e n°2 soci sovventori 

            

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   1.11 INDICATORE: SOCI E NON SOCI PER QUALIFICA   La  distribuzione  seguente  dei  soci  e  non  soci mostra  l’assetto  organizzativo  globale  della Cooperativa. Unificando  le qualifiche: Coll. Prof.le Ass.Sociale –  Coll.Prof.le  Sanit.Coord.  –  Educat.Prof.le  – Educatore  –  Inferm.Prof.le  –  Tecn.Lab.,  il numero  delle  persone  professionalizzate  per  la riabilitazione  psico‐sociale  è  di  143.  A  questo significativo  numero  che  qualifica  la  Mission 

della Cooperativa, si aggiungono 11 Psicologi, 2 Psichiatri,  per  un  totale  di  personale  socio sanitario pari a 156 unità.    P.5)  Nel  2013  è  stata  conseguita  la riqualificazione di  tutti gli OSA con  l’acquisizione del titolo di OSS. 

  

    

   M  F Nr. 

Ausiliario  8  2 10 

Educatore  12  12 24 

Educatore Professionale/Assistente Sociale/Tecnico Riabilitazione Psichiatrica  10  43 53 

Fisioterapista  0  1 1 

Neuropsicomotricista  0  1 1 

Terapista occupazionale  0  1 1 

Logopedista  0  1 1 

Infermiere professionale  6  1 7 

OSA  7  5 12 

OSS  32  22 54 

Psicologo  4  7 11 

Ragioniera  0  5  5 

Tecnico di laboratorio  5  2  7 

Psichiatri  1  1  2 

TOTALE  85  104  189 

*Nella tabella non sono inclusi i n°2 soci sovventori  

 

 

 

 

 

 

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              Grafico 1.11.1 

 

                             *Nel grafico non sono inclusi n°2 soci sovventori  

1.12 INDICATORE: SOCI PER COMUNE DI RESIDENZA  

Interessante la rappresentazione riguardante la provenienza dei soci.  Si mostra, in tal senso, una chiara apertura nei confronti dell’intero territorio salentino. 

 

 

               * Nel grafico non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro.  

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1.13 INDICATORE: SOCI PER CATEGORIA C.C.N.L. SANITA’ PRIVATA NON MEDICA  

 

Categoria  M  F  Nr. 

B  0  1  1 

B2  15  12  27 

B3  4  6  10 

C  5  6  11 

C1  0  1  1 

D  3  14  17 

DS  0  5  5 

DS2  0  2  2 

DS3  0  1  1 

E  3  3  6 

E1  1  1  2 

TOTALE  31  52  83  

                  *Nella tabella non sono inclusi n°3 co.co.pro., n°10 convenzioni,                     n°5 soci volontari, n°11 non soci, n°2 soci  sovventori    

Grafico 1.13.1 SOCI PER CATEGORIA C.C.N.L. SANITA’ PRIVATA NON MEDICA 

 

                *Nel grafico non sono inclusi n°3 co.co.pro., n°10 convenzioni,                   n°5 soci volontari, n°11 non soci, n°2 soci sovventori            

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1.14 INDICATORE: SOCI PER CATEGORIA C.C.N.L. COOPERATIVE SOCIALI   

Categoria  M  F  Nr. 

A1  3  0  3 

B1  3  0  3 

C1  7  5  12 

C2  15  7  22 

D1  8  10  18 

D2  3  13  16 

D3  1  1  2 

E  0  1  1 

TOTALE  40  37  77            *Nella tabella non sono inclusi n°3 co.co.pro., n°10 convenzioni,               n°5 soci volontari, n°11 non soci, n°2 soci  sovventori                        

                  Grafico 1.14.1 SOCI PER CATEGORIA C.C.N.L. COOPERATIVE SOCIALI 

 

               *Nella tabella non sono inclusi n°3 co.co.pro., n°10 convenzioni,                  n°5 soci volontari, n°11 non soci, n°2 soci  sovventori             

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1.15 INDICATORE: ANDAMENTO STORICO  (SOCI DISTINTI PER ANNO DI ASSUNZIONE) 

Anno di assunzione  M  F  Nr. 

1982  0  1  1 

1988  2  1  3 

1989  1  2  3 

1991  5  2  7 

1992  0  1  1 

1993  6  1  7 

1994  0  1  1 

1995  2  1  3 

1996  2  3  5 

1998  2  2  4 

1999  2  4  6 

2000  5  8  13 

2001  1  3  4 

2002  4  3  7 

2003  2  3  5 

2004  1  0  1 

2005  6  7  13 

2006  7  9  16 

2007  3  14  17 

2008  5  5  10 

2009  3  3  6 

2010  2  5  7 

2011  1  3  4 

2012  12  8  20 

2013  4  7  11 

TOTALE  78  97  175          *Nella tabella non sono inclusi n°14 non soci di cui 7 lavoratori            dipendenti, 4 Convenzioni, 3 Co.Co.Pro. e n°2 soci sovventori   

1.16 INDICATORE: TIPOLOGIA RAPPORTO DI LAVORO  

   M  F Nr. 

Tempo Indeterminato full time  58  77 135 

Tempo Indeterminato part time  3  6 9 

Tempo determinato full time  6  2 8 

Tempo determinato part time  1  1 2 

Contratto di Inserimento full time  0  3 3 

Soci Partita IVA   6  4 10 

Apprendistato  3  0  3 

Soci Volontari  1  4 5 

Soci Sovventori  1  1  2 

Non Soci  3  4 7 

Non Soci Partita IVA  3  1  4 

Non Soci Co.Co.Pro.  1  2  3  

Mettersi insieme è un inizio,

rimanere insieme è un progresso,

lavorare insieme un successo.

Henry Ford

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52 

 Grafico 1.16.1 

 

 

1.17 INDICATORE  PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI 

È  stata definita ed applicata apposita procedura per  la presentazione e gestione dei reclami  interni,  attraverso  la  predisposizione  di  apposite  cassette  dei  reclami,  da presentarsi anche  in  forma anonima. L’apertura della cassetta avviene di norma una volta al mese in presenza del rappresentante dei lavoratori per la SA 8000. La direzione procede prontamente a dare risposta al reclamo pervenuto. (dalla SA 8000) 

L’impostazione  dei  provvedimenti  disciplinari  non  segue  una  logica  “punitiva”  ma  bensì “correttiva”. Tale approccio è in armonia con i principi fondamentali del Sistema Integrato.  

 

ANNO  M  F  NUMERO 

2009  

3  2  1 

2010  

4  6  10 

2011  

8  1  9 

2012  

10  8  18 

2013 di cui: 

4  5  9 

Ammonimento verbale  1  4  5 

Ammonimento scritto  2  1  3 

Censura  

1  0  1 

 

                   

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53 

                 Grafico 1.17.1 

 

 

1.18 INDICATORE ASSENZE 

Le assenze per malattie sono monitorate costantemente, al fine anche di individuarne le possibili cause  ed  eventualmente  porre  in  essere  gli  opportuni  rimedi.  In  particolare  è  da  rilevare, rispetto  al  2012,  una  diminuzione  delle  assenze  per malattia  pari  a  circa  il  20%:  nel  2013  si registrano 6.443 per malattia a fronte delle 6.466 del 2012. 

 

MALATTIA (ore)  MATERNITA' (ore)  PERMESSI (ore) TOT.ORE 

RETRIBUITE 

6.443  7.151  2.786  16.648  

Grafico 1.18.1 

 

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 1.19 INDICATORE: LAVORATORI ISCRITTI AL SINDACATO La cooperativa rispetta il diritto dei lavoratori di aderire ai sindacati di loro scelta, e il diritto alla contrattazione collettiva, nel pieno rispetto delle norme e degli accordi nazionali. Tutti i rappresentanti sindacali sono assolutamente liberi di comunicare con i propri iscritti. Ogni Unità Locale, inoltre, ha riservato uno spazio in bacheca per le comunicazioni sindacali.  

L’azienda annovera nr. 46  iscritti ai sindacati contro i 38 del 2012. I sindacati sono stati coinvolti in tutto il percorso della elaborazione della SA 8000.   

             Tabella n°1.19.1 

ANNO  Nr. iscritti 

2010  46 

2011  43 

2012  38 

2013  46 (32 CGIL e 14 UIL) 

1.21 SISTEMA DI INCENTIVAZIONE 

Sono  state  attuate  le  previsioni  pianificate  nel 

2012:  è  stato  realizzato  un  sistema  di 

incentivazione  con  un  investimento  pari  a  € 

12.000.  I  soci  hanno  diritto  ad  uno  sconto  del 

20%  se  utilizzano  le  prestazioni  della 

Cooperativa di Tipo B Arc’è; hanno diritto ad uno 

sconto  del  5%  se  utilizzano  le  forniture  per 

compleanni,  onomastici  della  Pizzeria  “Magna 

Magna” della Cooperativa di  tipo B Harka,  così 

come per  i prodotti della pasticceria e dell’orto 

biologico; hanno diritto ad uno  sconto del 20% 

se utilizzano l’impresa di pulizia e di pitturazione 

ambienti  della  Cooperativa  di  Tipo  B  Arc’è.

 

 

 

 

 

 

 

 

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55 

 

 

 

 

 

PREVISIONI PER IL 2014 

Sono  state  rispettate  le  previsioni  del  2012  in  quanto  il  costo  per  le incentivazioni è aumentato. Per  il prossimo  anno  si procederà  verso un  approfondimento del  sistema di incentivazione con  lo scopo di valorizzare  le politiche di gestione delle risorse umane  in  armonia  con  il  Sistema  di  Gestione  Integrato.  Il  sistema  di incentivazione  tenderà  a  valorizzare  e  sviluppare  il  personale,  favorendone anche  una  crescita  ed  un  graduale  empowerment.  Il  sistema  riguarderà qualsiasi posizione lavorativa e, ovviamente, poggerà su una chiara definizione del ruolo e delle mansioni. Tale  sistema  è  rilevante  poiché  implementa  la  probabilità  che  l’operatore ricerchi  e  ripeta  comportamenti  finalizzati  al  raggiungimento  degli  obiettivi organizzativi  coerenti  con  la  mission  della  Cooperativa.  L’incentivazione assolve  anche  ad  una  funzione  motivazionale  e  competitiva  e  serve  a diffondere  maggiormente  un  clima  meritocratico.  Il  sistema  prevede  una valutazione analitica di alcuni  fattori e  la  relativa attribuzione del punteggio. Per  le  specifiche  cfr. Manuale  di  Valutazione  delle  Prestazioni  e  Sistemi  di Incentivazione. Il manuale è stato discusso dai singoli Collegi degli Educatori di Struttura.     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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56  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

 

RISORSE UMANE SELEZIONATE NEL 2013 

 Nell’anno 2013, in Adelfia sono stati selezionati 26 candidati, di cui 12 sono risultati idonei. 

Come dimostrato  in tabella,  le figure assunte nell’anno di riferimento sono pari ad un totale di 

12 unità, suddivise per categorie : laureati, OSS e ausiliari. 

L’incremento  del  personale  qualificato  è  giustificato  dalle  prestazioni  erogate  di  carattere 

prevalentemente  sanitario ai  sensi dell’art. 1 della  L.R. n.9 del 10/02/2010,  relativo al  settore 

minori, e al ricovero c/o la C.S.R. Zoè  di pazienti con gravi problematiche comportamentali. 

 

 PERSONALE SELEZIONATO DISTINTO PER QUALIFICA 

LAUREATI  OSS AUSILIARI 

6  4 2 

   GESTIONE AFFIANCAMENTO IN SERVIZIO DEI NEO ASSUNTI  L’iter di  formazione dei neo assunti nell’anno 2013, ha seguito, come negli anni precedenti,  le 

procedure previste nel S.G.I.. 

I  candidati  che  hanno  superato  la  selezione  sono  stati  assunti  dalla  cooperativa  e 

successivamente orientati verso un periodo di affiancamento o periodo di prova. 

Il periodo di affiancamento dura da uno a due mesi e generalmente coincide con  il periodo di 

prova previsto dal CCNL.  

 

 La formazione nel 2013 si è enucleata come di seguito: 

‐chiara descrizione delle mansioni che il neoassunto andrà a svolgere in una realtà complessa ed 

articolata; 

‐indicazione  sulle  procedure  aziendali,  sulla  normativa  di  settore  e  sui  regolamenti  interni 

(MISdG 02‐03); 

‐formazione sull’utilizzazione del VADO, o di altri strumenti di valutazione dei bisogni dell’ospite 

per l’elaborazione del PTI‐PAI‐PEI (MISdG 02‐03); 

‐addestramento che consente ai lavoratori di raggiungere i requisiti richiesti con affidamento al 

tutor (MISdG 02‐04). 

 

 

 

 

 

 

 

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57 

 

Durante  il periodo di prova  il Responsabile Risorse Umane ha esercitato  il ruolo di supervisione 

della correttezza procedurale e valutativa. 

Il  tutor,  coordinatore  di  struttura  o  operatore  con  uguale mansione  dell’apprendista,  ne  ha 

offerto il  feedback su diversi aspetti del ruolo, in relazione sia ai punti di forza che alle aree da 

migliorare.  La  valutazione,  alla  fine  del  periodo  di  affiancamento,  è  avvenuta  attraverso  la 

compilazione  dei  questionari  di  “Valutazione    Performance Operatore  in  Fase  di  Inserimento 

(MISdG 02‐06) ” da parte del tutor designato. 

 

 

 

Le aree che il questionario ha valutato sono:  

Aspetti generali:  Puntualità; Decoro; Cortesia e disponibilità 

Competenze  Generali:  Rispetto  del  programma  delle  attività;  Flessibilità  nella  gestione  delle attività; Equilibrio rispetto a situazioni critiche; Rispetto del programma delle attività 

Competenze  relazionali:  Chiarezza  del  proprio  ruolo;  Correttezza  nel  modulare  le  distanze relazionali; Qualità del rapporto con l’utenza; Qualità del rapporto con i colleghi 

Quadro  motivazionale:  Informazione  sugli  aspetti  specifici  delle  utenze;  Informazione sull’erogazione del servizio; Livello di autonomia; Interesse per il lavoro cooperativistico. 

 

Le criticità hanno determinato un programma di approfondimento delle competenze e delle capacità relazionali con un progetto di formazione gestito dal R.R.U., dal R.S.I. e dal presidente della Cooperativa. 

 

 

  

                 

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58  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

UNA “COOPERATIVA SICURA” SALUTE   E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO  (D. Lgs. 81/08 e ss.mm.ii. – BS OHSAS 18001) E SICUREZZA ALIMENTARE (REG. 852/2004/CE)   

La tutela della salute e della sicurezza sul  lavoro rappresenta  una  assoluta  priorità  per  la Cooperativa  che  attua  ed  assicura  il  puntuale rispetto  del  D.Lgs.  81/08  (Testo  Unico  sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro). Affrontare  tale  tema,  andando  oltre  il  semplice aspetto formale degli adempimenti, ha avuto per l’anno  2013  delle  implicazioni  rilevanti:  ha significato garantire condizioni di sicurezza per gli ospiti  ed  il  personale,  e  nel  contempo  è  stato trainante  sul versante educativo  /  riabilitativo al fine  di  promuovere  sensibilità,  competenze  e comportamenti consapevoli e sicuri. La  Cooperativa,  anche  per  l’anno  2013  ha mantenuto operativo  il  sistema di gestione della sicurezza sul  lavoro secondo  la norma BS OHSAS 18001:2007. Nel perseguire la propria missione di “Impresa Sicura”, la Cooperativa ha continuato ad impegnarsi  per  realizzare  le  migliori  condizioni lavorative coniugando le buone prassi alle proprie procedure interne di salute sicurezza sul lavoro. 

  Gli  obiettivi  specifici  delineati  dalla  direzione sono stati: 

Ridurre ed eliminare eventuali infortuni e malattie professionali; 

Migliorare la gestione e la valutazione dei rischi; 

Garantire  costantemente  un  adeguato grado  di  formazione,  informazione  ed addestramento; 

Ridurre  le  potenziali  e  reali  cause d’infortunio  tramite  azioni  correttive  e preventive; 

Verificare  in modo  tempestivo  il  rispetto degli adempimenti di legge; 

Rendere  continua  ed  efficace  la comunicazione  con  i  lavoratori  tramite incontri periodici; 

Migliorare  il  monitoraggio  del  livello  di controllo  del  rischio  al  fine  di 

minimizzarlo  tramite  azioni  di miglioramento continuo. 

La Presidenza si è impegnata a:  

Mettere  a  disposizione  tutte  le  risorse umane,  materiali,  finanziarie  e strumentali necessarie. 

Richiamare  tutti  i  soci  della  Cooperativa circa  l’importanza  del  rispetto  dei requisiti di sicurezza e salute, dei requisiti legali e dei regolamenti. 

Fare  sì  che  i  soci  siano  sensibilizzati  e formati  per  svolgere  il  loro  compito  in sicurezza  e  per  assumersi  le  proprie responsabilità  in  materia  di  sicurezza  e salute sul lavoro. 

Coinvolgere  e  consultare  i  lavoratori attraverso i loro rappresentanti. 

  

La Cooperativa inoltre ha tutelato la sicurezza dei prodotti alimentari preparati e somministrati agli ospiti,  attraverso  il  rispetto  dei  Regolamenti Comunitari  di  igiene  (Reg.  852/2004/CE).  Gli operatori hanno garantito nelle singole strutture alimenti  il  più  possibile  sicuri  in  tutte  le  fasi  di produzione, trasformazione e distribuzione al fine di  prevenire  i  pericoli  di  contaminazione alimentare.  La  Cooperativa  ha  applicato  un Sistema  di  autocontrollo,  basato  sul  metodo HACCP, al  fine di garantire e mantenere specifici standard di  igiene e salubrità dei propri prodotti in tutte le fasi in cui si articola l’attività.  

          

 

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

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  SELEZIONE E VALUTAZIONE DEI FORNITORI 

L’obiettivo della valutazione  è quello di assicurare che ciascun fornitore dimostri la propria capacità di fornire prodotti e/o servizi che soddisfino tutti i requisiti richiesti nella documentazione di acquisto (ordine di acquisto e contratto) e  riguarda i seguenti aspetti: 

qualità del prodotto/servizio; 

capacità organizzativa (Attrezzature, macchinari, etc.) 

tempi di consegna/intervento 

disponibilità prodotto; 

localizzazione del fornitore; 

capacità di gestire l’ordine; 

condizioni economiche (prezzo e modalità di pagamento); 

aspetti  ambientali  relativi  alla  loro  attività,  e  possesso  delle  autorizzazioni  e  attestazioni  di qualifica quando applicabile, in particolare:  

La valutazione del  fornitore  selezionato  in  fase di  ricerca o  indicato espressamente dal cliente 

avviene seguendo le seguenti metodologie: 

‐ certificazione del sistema di qualità aziendale; ‐ visita ispettiva presso la sede del fornitore; ‐ invio questionario valutazione; ‐ esperienze storiche. 

 

I Fornitori selezionati nel 2013 sono stati 9. 

In fase di selezione al fornitore viene somministrato un questionario di autovalutazione 

rispetto a: 

1. dati società 2. attività 3. certificazioni 4. tutela dei lavoratori 5. sicurezza sul posto di lavoro 6. rapporti con “l’Adelfia” 

 

 

 

 

 

 

 

 

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60  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

 

SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (D. Lgs. 81/08 e ss.mm.ii. – BS OHSAS 18001) 

 

VALUTAZIONE DEI RISCHI PROFESSIONALI  

Anche per  l’anno 2013,  le misure di  tutela della  salute  e della  sicurezza dei  lavoratori hanno avuto  il  fine  di migliorare  le  condizioni  di  lavoro,  ridurre  la  possibilità  di  infortuni  e malattie professionali ai dipendenti, agli ospiti, ai collaboratori esterni e a quanti si sono  trovati, anche occasionalmente, all'interno delle strutture gestite dalla Cooperativa.  Il Presidente, in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ed il Medico Competente, previa consultazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, ha effettuato  la  valutazione  dei  rischi  elaborando  o  aggiornando  i Documenti  di Valutazione  dei Rischi ed i Piani di Gestione delle Emergenze delle singole unità locali. 

 

 

ANDAMENTO INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI 

In merito all’andamento degli  infortuni per  l’anno 2013 si sono verificati n. 4  infortuni mentre non sono state denunciate malattie professionali. 

 

NUMERO INFORTUNI 

INFORTUNI (gravi)  2010  2011  2012  2013 Gravi = più di 7 giorni di assenza dal lavoro 

0 1 1 1

INFORTUNI (lievi)  2010  2011  2012  2013 Lievi = meno di 7 giorni di assenza dal lavoro 

1 1 0 3

 

 

 

 

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I dati relativi agli infortuni del personale vanno letti rispetto al contesto ed alla complessità delle attività lavorative svolte. Considerando che presso le strutture della Cooperativa le tipologie e le entità di  rischio sono  rilevanti per quanto concerne  l’aggressione  fisica da parte degli ospiti  (3 infortuni  su  4 per  l’anno  2013),  il dato  infortunistico può  essere  considerato  sostanzialmente trascurabile.  

A  tali  situazioni  infortunistiche,  la Cooperativa ha dato  risposta attraverso una  forte azione di informazione e formazione per tutto il personale, e con l’incremento delle unità produttive oltre agli standard previsti, con l’obiettivo di arrivare nel medio periodo ad una sostanziale riduzione del  numero  di  eventi  accidentali,  che  peraltro  presentano modalità  di  accadimento  del  tutto imprevedibili. 

 

INDICE DI FREQUENZA:  fornisce il numero di infortuni avvenuti ogni milione di ore lavorate 

 

 

 

 

INDICE DI FREQUENZA 

2011  2012  2013 

9.42  4.29  15.9 

     

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62  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

INDICE DI GRAVITA’: rappresenta il numero di giornate mediamente perdute da ogni addetto a causa degli infortuni.  

 

 

INDICE DI GRAVITA’ 

2011  2012  2013 

10.7  0.66  5.75  

 

 

  

DURATA MEDIA  INFORTUNI  IN ASSENZA DI  INVALIDITÀ: rappresenta  la media aritmetica tra  il  numero  dei  giorni  persi  a  seguito  di  un  infortunio  e  il  numero  degli  infortuni  accaduti riferito al periodo di interesse.  

 

 

MEDIA GG. DI ASSENZA PER INFORTUNIO 

2010  2011  2012  2013 7  19  26  6 

 

 

 

 

 

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INDICE DI  INCIDENZA  INFORTUNI PER DIPENDENTE:  rappresenta quanti  infortuni  si  sono verificati in un anno, in base al numero dei lavoratori.  

 

 

INDICE DI INCIDENZA 

2010  2011  2012  2013 6.32  13.15  6.06  23.5 

 

 

 

 

 

 

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64  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

GESTIONE DELLE EMERGENZE  La  Cooperativa  ha  definito  le  misure  di  emergenza  di  primo  soccorso,  lotta  antincendio, evacuazione dei lavoratori e degli ospiti in caso di pericolo grave ed immediato.  Ogni struttura ha al suo interno: 

‐ Una squadra di primo soccorso e salvataggio;  ‐ Una squadra per la lotta antincendio e gestione delle emergenze; ‐ Idonei mezzi di estinzione; ‐ I numeri utili, i nominativi dei lavoratori preposti alla gestione delle emergenze; ‐ Le planimetrie che descrivono le principali uscite di emergenza ed i percorsi da seguire; ‐ Idonee attrezzature di primo soccorso; ‐ Idonea segnaletica di avvertimento e di sicurezza.  

Inoltre sono stati  informati e formati tutti  i  lavoratori e gli ospiti circa  le misure predisposte e  i comportamenti da  adottare  in  caso di  emergenza. Per ogni  struttura  sono  state  effettuate  le prove annuali di evacuazione durante le quali sono state testate le procedure previste nel piano di gestione delle emergenze. 

 

NUMERO DI EMERGENZE 

  2010  2011  2012  2013 Emergenze incendio, sanitarie, alluvioni, terremoti ecc. 

0  0  0  0 

 

MONITORAGGIO TEMPO DI RISPOSTA ALLE EMERGENZE 

  2010  2011  2012  2013 T= durata delle prove di esodo dalla struttura in minuti 

T≤ 7 minuti (90% delle strutture)

T≤ 6 minuti (90% delle strutture)

T≤ 5 minuti (90% delle strutture)

T≤ 5 minuti (90% delle strutture)

 

 

 

Risultati  prove  di  evacuazione:  dai  verbali  delle  prove  di  evacuazione,  effettuate  in  tutte  le strutture nell’anno 2013, è emerso un  risultato positivo  in quanto sono stati  rispettati  i  tempi previsti e il personale ha eseguito correttamente le procedure di emergenza.  

 

 

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ESITO VALUTAZIONE COMPLESSIVA PROVA DI ESODO 

  2010  2011  2012  2013   70% di prove 

con risultato positivo

80% di prove con risultato positivo

90% di prove con risultato positivo

90% di prove con risultato positivo

 

 

SORVEGLIANZA SANITARIA 

La Cooperativa ha provveduto  ad effettuare la sorveglianza sanitaria per tutti gli esposti a fattori di  rischio  professionali.  Il Medico  competente  ha  sottoposto  a  visita  per  l’anno  2013  n.  176 dipendenti seguendo le indicazioni contenute nel protocollo sanitario. A seguito di tale indagine, non è stata riscontrata nessuna patologia o disturbo o alterazione correlata al lavoro. 

 

NUMERO LAVORATORI SOTTOPOSTI A VISITA MEDICA 

  2010  2011  2012  2013   140 146 140 176

 

 

MANUTENZIONE DELLE OPERE CIVILI E IMPIANTISTICHE 

La Cooperativa ha garantito durante l’anno la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature e  impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla normativa vigente. Ditte specializzate e professionisti hanno garantito l’ordinaria e straordinaria manutenzione degli impianti delle singole unità locali riportando gli esiti dei controlli nel registro delle opere civili e impiantistiche di struttura.  

 

 

FORMAZIONE SULLA SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO 

La  formazione  e  l’aggiornamento  delle  risorse  umane  della  Cooperativa  costituiscono  attività centrali a supporto della crescita professionale di tutti i soci lavoratori. Oltre all’organizzazione di corsi di formazione di base, trasversali e specialistici,  il Servizio di Prevenzione e Protezione ha svolto attività di monitoraggio della qualità della formazione erogata e di analisi dei fabbisogni formativi del personale. Alla formazione base sulla sicurezza, si aggiungono i corsi di formazione specifici relativi alle squadre di emergenza antincendio e primo soccorso. Con riferimento alla formazione, nell’anno 2013, conformemente a quanto previsto dal Decreto Legislativo  n.  81/2008  in  materia  di  informazione  e  formazione  dei  lavoratori,  sono  stati organizzati e svolti corsi di formazione e aggiornamento del personale finalizzati ad assicurare il rispetto delle normative  in materia di  sicurezza nei  luoghi di  lavoro  (si  veda  il dettaglio nella tabella seguente). 

      

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66  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

 

FORMAZIONE SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Anno 2013 

TIPOLOGIA DI CORSO  Numero di Corsi 

Numero di Partecipanti 

Ore di formazione 

Corso formazione Generale lavoratori neoassunti ex art. 37 D.Lgs. 81/08 e Accordo Stato Regione del 21/12/2011 2 

1 35 4

Corso formazione Specifica lavoratori neoassunti ex art. 37 D.Lgs. 81/08 e Accordo Stato Regione del 21/12/2011 2 

1 35 12

Corso di aggiornamento RLS  1 6 8 Corso di aggiornamento formazione Preposti  1 20 2 Corso di aggiornamento in occasione delle prove di evacuazione con gli Addetti alle Squadre Antincendio e Primo Soccorso 

20 160 20

Attività di informazione nei riguardi degli ospiti 

20 110 20

Corso di formazione e/o aggiornamento SdG (qualità‐sicurezza‐responsabilità sociale‐ambiente) 

1 10 4

Corso Aggiornamento Addetti Primo Soccorso DM 15/07/2003, n.388  

1 35 4

 TOTALE 

48 411 74

 

Nell’anno 2013 la Cooperativa ha provveduto alla progettazione e alla realizzazione di una serie di attività calibrate sulle esigenze conoscitive delle differenti mansioni. La formazione erogata ai nuovi assunti ha ricompreso una sezione di carattere generalistico ed una sezione specialistica che  ha  posto  l'accento  sui  singoli  e  specifici  rischi  presenti  nelle  strutture  (rischio  chimico, biologico, strutturale, aggressione fisica etc.).  

Si  è  provveduto  inoltre  a  coinvolgere  l’equipe  medica  e  gli  operatori  di  struttura,  tramite apposita procedura, per  fornire ai  singoli ospiti  le  informazioni  sulle procedure da adottare  in caso  di  incendio  o  di  grave  pericolo,  oltre  che  alle misure  di  prevenzione  atte  a  ridurre  la probabilità  del  rischio  di  incendio  causato  dalla  propensione  al  fumo  e  all’uso  di  fonti  di ignizione. 

0

5

10

15

20

n. o

re di form

azione

Formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

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67 

 

SICUREZZA ALIMENTARE (REG. 852/2004/CE) 

 

Con riferimento all’aspetto alberghiero e della ristorazione,  le misure attuate dalla Cooperativa per garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti alimentari sono state:  

L’implementazione di   un sistema H.A.C.C.P. (hazard analysis and critical control points ‐ analisi dei rischi e controllo dei punti critici); 

L’implementazione di un piano di autocontrollo, che rappresenta la garanzia che la Cooperativa offre all’ospite/consumatore; 

Il  manuale  di  corretta  prassi  igienica  ed  il  registro  dei  controlli  che  rappresentano  la documentazione e le registrazioni del sistema HACCP; che determinano l’individuazione da parte della Cooperativa di ogni  fase che potrebbe  rivelarsi critica per  la  sicurezza degli alimenti e  la garanzia che siano applicate, mantenute ed aggiornate le adeguate procedure di sicurezza; 

La gestione della raccolta,il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti speciali e non; 

I  controlli micorbiologici  sulle  superfici di preparazione,  sui prodotti alimentari e  sull’acqua di processo.  

MANUALE HACCP E PROCEDURE OPERATIVE NELLA RISTORAZIONE 

Il manuale HACCP descrive ogni  struttura  con  le  sue attrezzature,  i  suoi ambienti ed  i  relativi 

processi di produzione mediante il cosiddetto lay out di processo. Il manuale, oltre a descrivere 

la singola struttura, contiene indicazioni per prevenire e risolvere i rischi alimentari per ogni fase 

del processo produttivo. Il manuale di autocontrollo prevede procedure, istruzioni e schede per 

monitorare  i vari punti  in cui  il pericolo per  la salubrità degli alimenti può divenire concreto.  I 

punti più  importanti  che  la Cooperativa  tiene  sotto  controllo  riguardano  il monitoraggio delle 

temperature di conservazione, di cottura,  ricevimento merci, ecc. Ogni  singola unità  locale ha 

delle caratteristiche strutturali e produttive differenti dalle altre; pertanto ogni manuale è stato 

realizzato "su misura" al fine della sua reale utilità e garanzia della sicurezza alimentare. 

 

MODALITA’ DI APPROVIGIONAMENTO 

Per garantire qualità ed efficienza dei servizi offerti, la Cooperativa pone grande attenzione nella 

scelta  degli  approvvigionamenti  e  dei  fornitori,  puntando  alla  condivisione  della  mission 

aziendale  e  realizzando  per  ogni  ospite  la  soluzione migliore  e  più  adatta  alle  sue  esigenze. 

Grande  cura  viene prestata  alla  selezione dei  fornitori  che offrono prodotti  e prestazioni  con 

ricaduta diretta sulla vita degli ospiti, dei servizi gestiti, in particolare sotto il profilo qualitativo, 

etico ed ambientale. La valutazione, se ritenuta positiva, porta all’inserimento del fornitore in un 

elenco, costantemente monitorato e aggiornato, che  lo qualifica come  in  linea con  le politiche 

applicate dalla Cooperativa attraverso i suoi Sistemi di Gestione. 

 

 

 

 

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68  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

FORMAZIONE SULLA SICUREZZA ALIMENTARE 

Da  sempre  la  Cooperativa  pone  grande  attenzione  alle  esigenze  formative  dei  propri  soci lavoratori,  avendo  la  ferma  convinzione  che  conoscenze  tecniche,  relazionali,  organizzative  e gestionali costantemente aggiornate siano la base per una sempre migliore qualità del lavoro e, conseguentemente, dei servizi erogati ai propri ospiti. La  formazione  e  l’aggiornamento,  in  riferimento  alla  sicurezza  alimentare,  hanno  costituito, anche per l’anno 2013, attività centrali a supporto della crescita professionale.  Proprio in quest’ottica di continuo miglioramento dei processi aziendali, si è deciso di catalogare i diversi corsi  realizzati all’interno della Cooperativa  in macroaree, per una capitalizzazione del lavoro e un miglioramento dell’offerta  formativa,  facilitando una più corretta pianificazione ed erogazione. I corsi attivati sono stati: 

‐ Un corso di formazione sull’Igiene e sicurezza degli alimenti HACCP ai sensi del R.R. n.05 del 15 Maggio 2008 per il personale alimentarista addetto alla cucina; 

‐ Un corso di formazione sull’Igiene e sicurezza degli alimenti HACCP ai sensi del R.R. n.05 del 15 Maggio 2008 per gli ospiti addetti alla cucina; 

‐ Un corso di aggiornamento sull’Igiene e sicurezza degli alimenti HACCP ai sensi del R.R. n.05 del 15 Maggio 2008 per il personale alimentarista addetto alla cucina; 

‐ Un corso di aggiornamento sulle procedure del Manuale autocontrollo HACCP. 

FORMAZIONE SULLA SICUREZZA ALIMENTARE Anno 2013 

TIPOLOGIA DI CORSO  Numero di Corsi 

Numero di Partecipanti 

Ore di formazione 

Corso di formazione sull’Igiene e sicurezza degli alimenti HACCP ai sensi del R.R. n.05 del 15 Maggio 2008 per il personale alimentarista addetto alla cucina 

1 35 4

Corso  di  formazione  sull’Igiene  e  sicurezza degli alimenti HACCP ai sensi del R.R. n.05 del 15  Maggio  2008  per  gli  ospiti  addetti  alla cucina 

1 35 4

Corso di aggiornamento sull’Igiene e sicurezza degli alimenti HACCP  ai sensi del R.R. n.05 del 15 Maggio 2008 per il personale alimentarista addetto alla cucina 

1 35 4

Corso di aggiornamento sulle procedure del Manuale autocontrollo HACCP 

1 35 4

TOTALE  4 140 16

 

01234

Corso Add. cucina

Agg. Add. Cucina

Ospiti Agg. Procedure

n. o

re di form

azione

Formazione sulla sicurezza alimentare

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

69 

S.G.I.-QUALITA’  

 

 

 

 

 

“Garantire la soddisfazione del cliente inteso come ospite,  

familiare, dipendente, fornitore, committente,  

sul rispetto di tutto la normativa cogente di settore. 

 A tal scopo sono stati analizzati tutti i processi definiti critici  

per l’organizzazione in quanto capaci di avere un impatto significativo  

sul servizio erogato e sono stati individuati 

 gli obiettivi correlati”. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4

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70  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

 

I SERVIZI EROGATI 

Ciò che questo capitolo presenta non è solo  la puntuale elencazione di prestazioni e  interventi attuati, bensì uno stile di intervento che mira a realizzare una sempre più dignitosa “qualità di vita”  di  ogni  persona,  nel  pieno  rispetto  dei  principi  affermati  nella  Carta  dei  diritti  della persona disabile. La condizione dei disabili  in  Italia è, oggi, a un punto di svolta, per  la grave situazione sociale, politica ed economica, ma d’altra parte anche  in ragione di una rinnovata diffusa coscienza dei deficit nell’esercizio dei diritti di cittadinanza, che non possono essere monetizzabili. Ciò che renderà più accettabile la transizione e capace di produrre responsabilità sociale sarà la qualità dei percorsi assistenziali, riabilitativi e sanitari e dei sistemi  istituzionali e  interpersonali messi in campo. Ne  deriva  la  necessità  di  un  rinnovato  impegno  progettuale  per  organismi  come  L’ADELFIA, espressione  di  un  terzo  settore  protagonista  nella  costruzione  del  nuovo  welfare,  cui  deve seguire  con  costanza,  intelligenza  ed  apertura,  l’organizzazione  e  la  conduzione  quotidiana dell’accoglienza e del sostegno. Centralità  della  persona,  promozione  della  vita,  costruzione  di  relazioni  significative, accompagnamento  della  persona  disabile:  sono  le  polarità  entro  cui  si  svolge  un  rapporto intenso e giustamente articolato, capace di dare serenità e fiducia a soggetti spesso soli ed in difficoltà. L’ADELFIA con i suoi Servizi alla persona vuole essere opportunità di verifica che la sussidiarietà orizzontale e verticale è il parametro inequivocabile dell’efficacia degli interventi socio‐sanitari e riabilitativi. L’ineludibile pratica della corresponsabilità, nella specificità dei compiti degli enti istituzionali e dei soggetti sociali riconosciuti come fondamentali pilastri di una nuova stagione del welfare  di  comunità,  rappresenta  la  condizione  ineludibile  perché  si  sviluppi  un’idea  di libertà sia come attributo individuale sia come “impegno sociale”, un’idea di eguaglianza come eguaglianza  delle  “capacità”  fondamentali,  un’idea  di  solidarietà  non  come  carità ma  come responsabilità di tutti gli uomini e le donne gli uni per gli altri e verso la società. “Il  ruolo  delle  politiche  pubbliche,  in  tale  contesto,  è  essenziale  nel  disegnare  le  regole,  nel rispettarle  e  farle  rispettare  e  governare  l’allocazione  delle  risorse  in modo  da  sostenere  lo sviluppo  dell’insieme  di  Servizi  e  prestazioni  di  welfare  che  assicurano  uguaglianza  delle opportunità e promuovono le capacità, e dunque le libertà dei cittadini. L’interazione positiva tra politiche pubbliche e iniziative che sorgono dalla società civile ‐ relazioni di comunità, terzo settore ‐ è parimenti essenziale per valorizzare le energie presenti nel tessuto sociale  e moltiplicare  le  forme  in  cui  i  cittadini  realizzano  i  propri  piani  di  vita  nel  quadro  di responsabilità collettivamente condivise.  Ed è  infine essenziale  la capacità delle politiche pubbliche di sostenere e regolare  lo sviluppo di mercati dei Servizi di qualità sociale che sfruttino nell’interesse dei cittadini l’apporto di capacità imprenditoriali diffuse, a cominciare dal terzo settore”. (dal Manifesto per il nuovo welfare, 2011).                                                                                                                  Maria Mazzone presidente 

 

      

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

71 

   

1. MAPPA DEI SERVIZI 

                                           

L’Adelfia, oggi opera nelle seguenti aree: 

Settore  Sanitario:  Riabilitazione 

Psicosociale: 

- Servizio Residenziale 

- Servizio Semiresidenziale 

- Servizio Domiciliare 

- Servizio Prevenzione 

 

Settore Minori: 

- Servizi Residenziali 

- Servizi Semiresidenziali 

- Servizio Domiciliare 

- Servizio Prevenzione: Scuola, Famiglie. 

 

Settore Disabili: 

- Servizi Residenziali 

- Servizi Semiresidenziali 

- Servizio Domiciliari 

- Servizio Prevenzione 

 

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72  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

  1.2  I NOSTRI SERVIZI IN ATTIVITÀ NEL 2013 

I nostri servizi in attività nel 2013 

Servizio

Residenziale  

Tipologia  Denominazione  Indirizzo  Posti letto autorizzati 

Posti occupati 

Lista d’attesa 

SETTORE SANITARIO RIABILITAZIONE PSICO ‐ SOCIALE 

 H 24 

Comunità Riabilitativa Psichiatrica 

Chora Accreditamento 

Istituzionale n°360 del 05.11.2007 

Alessano  

Via Stazione s.n.c. Tel. 0833/781116 

 17  

17 

 

    Si   No  

Comunità Riabilitativa Psichiatrica 

 

Archi Accreditamento 

Istituzionale n°166 23.06.2008 

Tricase  

Via Lecce, 22 Tel. 0833/544658 

14  17 

    Si   No   

Comunità Riabilitativa Psichiatrica 

 

Le Zagare Accreditamento Istituzionale n°40 del 15.02.2011 

Galatina  

Via Gallipoli, 2 

Tel. 0836/563071 

14  14 

 

    Si   No   

SETTORE SANITARIO RIABILITAZIONE PSICO ‐ SOCIALE 

 H 12 

Comunità Alloggio  

Villa Fiorile Accreditamento 

Istituzionale n°257 del 31.07.2007 

Depressa di Tricase 

 Via Salvemini 

Tel. 0833/771213 

8  8 

 

     Si   No   

Comunità Alloggio  

Portanova Accreditamento 

Istituzionale n°101 del 18.04.2011 

Tricase  

Via  Varolio Tel. 0833/543461 

8  8 

 

     Si   No   

Comunità Alloggio  

San FrancescoAccreditamento 

Istituzionale n°102 del 18.04.2011 

Tutino di Tricase  

Via Degli Armaioli Tel. 0833/543996 

8  8 

 

    Si   No  

SETTORE SANITARIO RIABILITAZIONE PSICO ‐ SOCIALE 

 Ass. per fasce orarie 

Modulo di due Gruppi 

Appartamento  

La Dimora Accreditamento 

Istituzionale n°103 del 18.04.2011 

Alessano  

Via Fosso Muraglia, 63 

Tel. 0833/781973 

3  3     Si   No  

Modulo di due Gruppi 

Appartamento  

La Dimora 2 Accreditamento 

Istituzionale n°100 del 18.04.2011 

Alessano  

Via Portanova Tel. 0833/522052 

3  3     Si   No  

Modulo di due Gruppi 

Appartamento  

La Casa di Piero 

Autorizzazione all’Esercizio  n°71 del 27.03.2008 

Galatina  

Via Marche Ang. Via Campania, s.n. Tel. 0836/569779 

3  3     Si   No  

 

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

73 

 

SETTORE SANITARIO RIABILITAZIONE PSICO ‐ SOCIALE 

 Ass. per fasce orarie 

Modulo di due Gruppi 

Appartamento 

La Casa di Piero 2 

Autorizzazione all’Esercizio n°71 del 27.03.2008 

Galatina  

Via Marche Ang. Via Campania, s.n. Tel. 0836/569779 

3  3     Si   No  

 

 

 

 

 

 

 

AREA MINORI  

H.24  

Comunità Educativa 

 Art. 48 R.R. 4/07 

Villa Ardena  

Iscrizione  Reg.Reg. n°201 del 26.05.2005 

Tricase  

Via Saitta Tel. 0833/542154 

10+2  10+2     Si   No  

Comunità Educativa 

 Art. 48 R.R. 4/07 

Tirammolla  

Iscrizione  Reg.Reg. n°372 del 10.06.2009 

Alessano  

Via Roma, 15 Tel. 0833/522984 

10  10     Si   No  

Comunità Educativa 

 Art. 48 R.R. 4/07 

Il Grillo  

Iscrizione  Reg.Reg. n°926 del 30.09.2011 

Tricase  

Via Liborio Romano, 20 

Tel. 393/9736310 

10+2  10+2     Si   No  

 AREA 

SOCIO SANITARIA ASSISTENZIALE 

 H. 24 

Comunità Socio Riabilitativa 

 Art. 57 R.R. 4/07 

Zo é  Iscrizione Reg.Reg. 

n°544 del 20.07.2010 

Castiglione d’Otranto 

 Via Fratelli Cervi Tel. 0836/926637 

20 + 2  20+2 

 

    Si   No  

Comunità Socio Riabilitativa 

 Art. 57 R.R. 4/07 

Zigulì  

Iscrizione Reg.Reg. n°1123 del 23.10.2012 

Castiglione d’Otranto 

 Via Turati, snc 

Tel. 0836/926637 

6  6 

    Si   No   

 Casa per la Vita 

 Art. 70 R.R. 4/07 

La Casa di Holden 

 Iscrizione Reg.Reg. 

n°13 del 21.01.2011

Specchia  

Via Pasubio,12 12

    Si   No 

 Casa per la Vita 

 Art. 70 R.R. 4/07 

Liria  

Iscrizione Reg.Reg. n°0252 del 22.03.2013

Galatina  

Via Gallipoli,235 16 

    Si   No  

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74  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

 

 

 

               

Servizio Semiresidenziale Tipologia Denominazione Indirizzi Posti letto

autorizzati Posti

occupati Lista

d’attesa

SETTORE SANITARIO RIABILITAZIONE PSICO ‐ SOCIALE 

 H.8 

 Centro Diurno 

  

Don Tonino Bello 

Accreditamento Istituzionale n°256 del 31.07.2007

Andrano  

Via Pigafetta Tel. 0836/929233 

20  17 

 

    Si   No  

SETTORE SANITARIO RIABILITAZIONE PSICO ‐ SOCIALE 

  

Assistenza Domiciliare Integrata 

Adi L’Adelfia Centro Culturale L’Adelfia 

Lecce Via Duca degli 

Abruzzi   40 

 

    Si   No  

SETTORE SOCIO SANITARIO ASSISTENZIALE 

 H.8 

Centro Socio Educativo e riabilitativo 

 Art. 60 R.R. 4/07 

La Casa di Igor Iscrizione Reg.Reg. 

n°108 del 05.03.2010 

  

Alessano  

Piazza Don Tonino Bello 

15  6      Si   

No  

SETTORE SOCIO SANITARIO ASSISTENZIALE 

 H.8 

Centro Socio Educativo e riabilitativo 

 Art. 60 R.R. 4/07 

Enosh  

Iscrizione Reg. Reg.953 del 16/10/2013 

 Codice Cat. Reg. 

EV10QC3 

Tricase  

Via Liborio Romano, 20 

 

15  4      Si   

No  

ABITAZIONE SUPPORTATA 

 

  

Gestione Privata 

Andrano Via Duca degli 

Abruzzi  

3     

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

75 

 

 

 

“Storicamente  una “fase” di vita ed esperienza è passata,

è necessario cominciare a costruire e percorrere una “fase nuova”

seguendo la prospettiva della curabilità della malattia mentale

e del benessere individuale e sociale dei soggetti/cittadini

affetti da malattia mentale e per fare questo è necessario

andare oltre all’episteme e al costrutto di cronicità

come espressione fenomenica di un sotteso processo degenerativo pre-determinato

da un “destino” iscritto nei “geni” e nella nostra storia individuale

e sociale-antropologica.

Anche in questa proposizione vi è nel mio dire un ulteriore tentativo

di creare le basi mentali per andare oltre il mito di Sisifo”.

Marcello Nardini

Professore Ordinario di Psichiatria

Università degli Studi “A.Moro” di Bari

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76  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

IL SERVIZIO ALLA PERSONA 

La Società Cooperativa L’Adelfia eroga servizi sanitari, socio sanitari ed assistenziali  in regime di residenzialità e semiresidenzialità con grado di assistenza elevato e medio per il trattamento e la cura delle disabilità mentali, delle disabilità organiche e del disagio minorile.  Il  processo  riabilitativo  ha  come  elementi  costitutivi  il  riconoscimento  della  centralità  della persona disabile e  la piena eguaglianza con gli attori del processo stesso e del tessuto sociale esterno.  La progettazione è  individualizzata ed è basata sui bisogni e sulle aspettative di ogni singola persona e sulla valutazione del suo funzionamento in termini di risorse e disabilità.  La  modularità  del  progetto  e  la  sua  articolazione  è  basata  su  obiettivi  finalizzati  al cambiamento  e,  laddove  possibile,  al  reinserimento  nel  contesto  sociale  e  lavorativo territoriale.  Il  modello  è  orientato  al  processo  di  recovery  che  costituisce  il  fondamento  stesso  della riabilitazione psico‐sociale per come viene intesa all’interno della Cooperativa e rappresenta il risultato a cui continuamente  tendere.  L’approccio è  integrato alla persona e aperto alle componenti sociali e  familiari del paziente stesso e ad un modello culturale incentrato sulla convivenza e solidarietà.  Ricreare contesti sociali prossimi a quelli reali  in cui si realizzano  interventi specializzati  in un clima coinvolgente di motivazione e aspettativa di guarigione, rappresenta l’impegno alla base del concetto di riabilitazione a cui si fa riferimento.  Tutte  le strutture sono a  forte connotazione  familiare; gli ambienti non sono medicalizzati e un’attenzione particolare viene posta al comfort e alla scelta degli arredi.  L’Adelfia opera  in forte  interdipendenza con  i Servizi Territoriali, con  il mondo del  lavoro e con il tessuto sociale.   La mission è 

Evitare la cronicizzazione e l’incapacità sociale del paziente; 

Favorire  l’espletamento  di  un  ruolo  valido  nell’ambiente  scelto  con  successo, soddisfazione e  con minor  supporti possibile  (compensazione e  stabilizzazione  clinica, implementazione delle abilità di performance funzionali e di base); 

Contrastare  l’emarginazione  della  persona  malata  con  un  modello  di  intervento territoriale fondato sull’integrazione e  l’inserimento sociale e  lavorativo,  ispirandosi ad un modello culturale incentrato sulla convivenza e la solidarietà (abilità di performance di ruolo sociale, abitativo e occupazionale). 

 

 

 

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

77 

 

 

L’ORGANIZZAZIONE IL COORDINAMENTO TECNICO SCIENTIFICO 

 

Coordinamento Tecnico Scientifico per i Servizi Sanitari ‐ Dott.ssa Daniela Mezzano – Psichiatra  ‐ Dott. Alessandro Antonucci – Psicologo Psicoterapeuta ‐ Dott.ssa Gaia Carata – Psicologo Psicoterapeuta ‐ Dott.ssa Rosa Ferraro – Psicologo Psicoterapeuta ‐ Dott. Gianrico Rollo – Psicologo  ‐ Dott.ssa Giovanna Sergi – Psicologo Psicoterapeuta ‐ Dott. Antonio Rigliaco ‐ Psicologo Psicoterapeuta  ‐ Dott.ssa Maria Mazzone  ‐ Ass.Soc. Fiorella Di Lollo  ‐ Dott.ssa Sandra Leo ‐ Coordinatori di struttura  ‐ Operatori di Affidamento 

  Coordinamento Tecnico Scientifico  per i servizi integrati alla persona

‐ Psichiatra: pubblico  ‐ Dott. Ruggiero De Vitis   Psichiatra ‐ Dott.ssa Maria De Lorenzis       Psicologa ‐ Dott. Pasquale Panico                Psicologo   ‐  Dott.ssa Tiziana Orlanducci      Psicologo Psicoterapeuta ‐ Dott.ssa Chiara Pellegrino         Psicologa esperta ABA    ‐ Dott.ssa Chiara Saracino           Tecnico Riabilitazione Psichiatrica ‐ Salvatore Surano                         Educatore      ‐  Rosario Surano                           Educatore   ‐ Marilena Coi                                Fisioterapista ‐ Gabriele Martella                       Educatore Professionale  

Dott.ssa Maria Mazzone  

Ass.Soc. Fiorella Di Lollo   Dott.ssa Sandra Leo  Coordinatori di struttura   Operatori di Affidamento  

 

 

 

 

 

 

 

 

   

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78  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

  

Il Coordinamento  Tecnico Scientifico per i servizi per i  Minori   ‐ Psichiatra: dott. Ruggero De Vitis  ‐ Psicologo ‐ Psicoterapeuta : dott. Antonio Rigliaco   ‐ Psicologa esperta nei disturbi dell’apprendimento in età prescolare e scolare; esperta ABA : dott.ssa 

Chiara Pellegrino ‐ Tecnico Riabilitazione Psichiatrica esperta ABA:  dott.ssa Chiara Saracino ‐ Logopedista: dott.ssa Barbara Plescia ‐ Neuropsicomotricista: dott.ssa Clara Esposito ‐ Terapista occupazionale: dott.ssa Paola Piscopiello      ‐ Ass. Soc. Rosita Ciullo ‐ Ass.Soc. Federica Bello ‐ Ass. Soc. Domenico Martella  

Dott.ssa Maria Mazzone  Presidente 

Ass.Soc. Fiorella Di Lollo  R.R.U.   Dott.ssa Sandra Leo  S.G.I.  Coordinatori di struttura   Operatori di Affidamento 

Competenze del Comitato Tecnico Scientifico 

Il Comitato Tecnico Scientifico  (C.T.S.) è  l’organismo che presiede alla unitarietà e continuità dell’intervento  riabilitativo,  di  risocializzazione  ,  di  valutazione  degli  esiti  e  di  accettazione, trasferimenti, dimissioni, elaborazione di progetti speciali degli utenti che prende in carica. A  tal  fine  il C.T.S.,  collegialmente,  elabora e propone, per  la  formale  adozione da parte del C.d.A., procedure e linee‐guida in ordine alle prestazioni e alle attività rese nelle diverse aree di intervento  della  Cooperativa  (Area  Sanitaria  e  Socio  Assistenziale)  facendo,  naturalmente, salve le specificità dei Settori stessi e delle strutture che vi afferiscono. È competenza del C.T.S. elaborare  i monitoraggi degli esiti per  ciascun Settore di  intervento della Cooperativa nonché i Piani Sanitari Aziendali, consuntivi e preventivi. 

 Il C.T.S. è presieduto dal Presidente della Cooperativa o suo delegato e può essere composto: ‐dal Responsabile della Gestione delle Risorse Umane (R.R.U.); ‐dal Responsabile del Sistema di Gestione Integrato (S.G.I.); ‐dal/dai responsabile/i sanitario/i; ‐dal/dagli psicologo/i di struttura; ‐dal/dai coordinatore/i di struttura; ‐dagli educatori di U.O.B. (Unità Operativa di Base). Vi partecipano inoltre, se invitati per la specificità delle competenze, il Responsabile Sindacale Aziendale, il Responsabile della SA 8000, il Presidente dell’Associazione genitori “Forticonte”, il Presidente del Collegio Sindacale, l’Ingegnere per la Sicurezza, il Medico di Medicina di Lavoro, l’Architetto, lo Psicologo di Psicologia del Lavoro. 

 

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

79 

 

SETTORE SANITARIO 

Il percorso terapeutico e  la presa  in carico:  il Centro di Salute Mentale (CSM) individua,  definisce,  e  dispone  i  ricoveri;  il  Dipartimento  di  Salute Mentale (DSM) monitora  la  disponibilità  e  autorizza  il  ricovero;  il  Centro  di  Salute Mentale e il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) della Cooperativa formalizzano i  progetti  e  i  programmi,  valutano  ed  individuano  la  struttura,  effettuano verifiche in itinere.  

 

L’Organizzazione delle attività della Cooperativa è improntata a criteri di efficacia, efficienza ed economicità  ed  è  volta  ad  assicurare,  nel  rispetto  degli  obiettivi  generali  e  della mission, l’erogazione  delle  prestazioni  di  tipo  psico‐socio‐assistenziale  e  riabilitativo,  lo  sviluppo  e l’implementazione del sistema di qualità, la miglior accessibilità e fruibilità dei servizi all’ospite, il  raccordo  istituzionale  con gli enti  locali ed  i  servizi  territoriali,  il  collegamento  con  le altre organizzazioni  di  tipo  sanitario  e  con  le  altre  realtà  (famiglie,  associazioni,  centri  culturali, strutture, volontariato, …) territoriali. Si  riportano,  nelle  pagine  successive,  i  dati  relativi  alle  diverse  prestazioni  effettuate  dalla Cooperativa L’Adelfia attraverso un Piano Aziendale di Struttura di tipo Sanitario ed un Piano Aziendale  di  tipo  organizzativo.    Tali  piani  vengono  predisposti  e  compilati  analiticamente presso ciascuna  struttura o Unità Locale e  successivamente, elaborati dal C.T.S. e  inviati alla Direzione per una lettura attenta e ragionata.  Le  tabelle  che  vengono  elaborate  offrono  una  prospettiva  quantitativa  circa  i  ricoveri,  le dimissioni e i trasferimenti dell’utenza e quindi consentono il monitoraggio dei turn over. 

 Illustrano anche una visione qualitativa delle prestazioni effettuate e del “carico” di lavoro; in tal senso, sono significativi i valori concernenti i colloqui con i familiari, gli incontri  con i servizi territoriali,  gli  incontri  di  gruppo  che  periodicamente  vengono  effettuati  in  ogni  struttura,  i colloqui  individuali,  l’investimento  nella  formazione  degli  utenti  e  gli  inserimenti  lavorativi degli utenti.  Il “carico di  lavoro” degli operatori del “servizio alla persona” obbliga  la Direzione ad attivare meccanismi di tutela come la “restituzione” dell’efficacia e dell’efficienza espressa dai fruitori e i report sugli esiti più specificatamente professionali.  Seguono  grafici  comparativi  per  area  (socio‐assistenziale  e  sanitaria)  e  per  macrovoce (Progettazione e programmazione, monitoraggio degli esiti).  

 

 

 

 

 

 

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80  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

MODELLO DI INTERVENTO A RETE DI TIPO RIABILITATIVO GLOBALE E INTEGRATO PER LA CURA DELLE PERSONE CON DISABILITA’ DI PERFORMANCE FUNZIONALE E DI RUOLO CONSEGUENTI A MALATTIA MENTALE GRAVE E PERSISTENTE                                                                         Tipologie di strutture Target di intervento riabilitativo

Residenzialità h.24 Comunità Riabilitative Psichiatriche Abilità di performance funzionali e di base

Compensazione e stabilizzazione clinica

Residenzialità h.12

Semi

residenzialità

Comunità Alloggio

Gruppi Appartamento

Centro Diurno

Abilità di performance di ruolo sociale

Abilità di performance di ruolo

Abilità di performance di ruolo occupazionale

 

Rete Riabilitativa Settore Psicosociale – Adulti

Denominazione

Posti letto 

Connotazione e specializzazione di struttura

Principali modelli teorici e di intervento

Comunità Riabilitative Psichiatriche

h.24

Chora

17

La struttura ospita pazienti con psicosi schizofrenica (anche) con compromissione cognitiva e persone con misure di sicurezza o detentive che necessitano di trattamenti terapeutici e riabilitativi (DLgs 230/99).

Il modello di trattamento deriva dal modello BioPsicoSociale e da quello Cognitivo dell’elaborazione delle informazioni.

Villa Archi

14

La struttura ospita prevalentemente pazienti con Disturbi di Personalità (cluster B) correlati o no all’uso di sostanze. Trattamenti specifici sono erogati per le forme di New Addiction e le comorbilità in Asse II. L’orientamento teorico e metodologico è cognitivo-comportamentale.

Le Zagare 14

La struttura ospita pazienti con disturbi psichiatrici in fase di acuzie che non abbiano un grave discontrollo degli impulsi. Trattamenti specifici sono erogati per la cura dei Disturbi gravi dell’umore e di Ansia. L’orientamento teorico e metodologico è dinamico.

Comunità Alloggio h.12

Portanova 8 Le Comunità Alloggio ospitano pazienti in fase intermedia di progetto riabilitativo che necessitano di (ri)appropriarsi di competenze prevalentemente in ambito sociale e lavorativo. Il Trattamento, secondo il modello spivakiano, verte sul recupero di abilità di performance di ruolo abitativo, sociale e lavorativo.

Villa Fiorile, eccezionalmente, garantisce copertura notturna h.24.

San Francesco

8

Villa Fiorile 8

Centro Diurno Don Tonino Bello

20

Il trattamento è in regime di semiresidenzialità e ci accedono persone con differente grado di disabilità che mantengono un radicamento forte nei contesti di provenienza. I modelli riabilitativi si rifanno ai principi di terapia occupazionale (Ciompi) e di articolazione sociale del paziente (Spivak). Numerose e varie sono le attività laboratori ali. La terapia psicologica è ad orientamento psicodinamico.

Gruppi Appartamento

La Dimora –

La Dimora 2 3+3 Le strutture ospitano pazienti in fase di svincolo con o senza un’occupazione in

attesa di definitivo reinserimento. Secondo modelli di riabilitazione occupazionale e terapia psicologica integrata si attuano programmi di inserimento lavorativo supportato e competitivo in ambito protetto.

La Casa di Piero

La Casa di Piero 2 3+3

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

81 

 

 

1. INDICATORI DI MONITORAGGIO 

 

  

TIPOLOGIA DI INTERVENTI

Medico Psicoterapeutico Riabilitativo Educativo Sociale

colloqui e interventi 

effettuati da psichiatri a scopo diagnostico e terapeutico 

colloqui e interventi psicologici e 

psicoterapeutici individuali, di gruppo o con le famiglie secondo un 

dichiarato modello teorico di riferimento

interventi e attività effettuati 

coerentemente agli obiettivi globali, generali e specifici del PTI così come individuati insieme alla persona in 

trattamento con il coinvolgimento della sua famiglia e con la collaborazione e supervisione del 

CSM  

interventi su singoli e piccoli gruppi di ospiti e familiari di educazione alla conoscenza e alla 

gestione dei sintomi della malattia 

mentale e per la tutela dei diritti e della soddisfazione 

dell'ospite 

interventi di segretariato sociale per l'accesso ai servizi di assistenza 

territoriale e per l'avviamento alla 

formazione professionale e all'inserimento lavorativo  

IND

ICA

TO

RI D

I MO

NIT

OR

AG

GIO

strumenti di assessment

iniziale

accertamenti clinico‐diagnostici 

e impiego di psicofarmaci 

utilizzo di scale di valutazione diagnostica 

standardizzate di etero e auto‐

somministrazione 

V.A.D.O. 

valutazione delle aspettative e della percezione del benessere soggettivo 

valutazione dei problemi e dei bisogni sociali e 

lavorativi 

strumenti di valutazione di

processo

monitoraggi di gestione dei farmaci e dei valori agli 

accertamenti clinico‐diagnostici  

andamento dei punteggi alle scale di 

valutazione psicopatologiche globali e per singoli ambiti clinici di etero 

e auto‐somministrazione 

V.A.D.O. 

misurazione del grado di 

soddisfazione e del grado percepito della qualità della 

vita  

scala di valutazione del funzionamento 

sociale e lavorativo 

strumenti di valutazione di

esito

monitoraggi di gestione dei farmaci e dei valori agli 

accertamenti clinico‐diagnostici  

vaiazioni significative ai punteggi alle scale 

di valutazione psicopatologiche 

V.A.D.O. 

misurazione del grado di 

soddisfazione e del grado percepito della qualità della 

vita  

proporzione di inserimenti lavorativi e sociali  

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82  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

Strutture Sanitarie  

PROGETTAZIONE E PROGRAMMAZIONE 

 

I valori sono espressi in ore. 

MONITORAGGIO DEGLI ESITI 

I valori sono espressi in “pazienti partecipanti”. 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

83 

IPOTESI ESITO PTR ANNO 2014 

Ipotesi Dimissioni/Trasferimenti per l’anno 2014 

Cognome 

e Nome 

CSM 

inviante Data di ricovero 

Diagnosi 

(DSM IV) Dimissioni  Trasferimento 

B.C. GALATINA 24.09.2009

DISTURBO DI PERSONALITA' -

DISTURBO DA ABUSO DI SOSTANZE

dalla C.R.A.P. “Le Zagare”

In Casa per la Vita

C.G. GALATINA 21.08.2012

SINDROME AFFETTIVA BIPOLARE -

EPISODIO MISTO - ABUSO DI ALCOOL EPISODICO

Dalla C.R.A.P. “Archi”

in Comunità Alloggio

C.V. POGGIARDO 10.01.2010

SCHIZOFRENIA DI TIPO PARANOIDE

Dalla C.A. “San Francesco”

In Famiglia

C.P. LECCE 02.02.2005

SCHIZZOFRENIA INDIFFERENZIATA

Dalla C.A. “Portanova”

In Casa per la Vita

C.T. GALATINA 14-mar-05

DISTURBO DEL COMPORTAMENTO

IN CEREBROPATICA

dalla C.R.A.P. “Le Zagare”

In Casa per la Vita

C.S. NAPOLI 19-apr-12

DISTURBO PSICOTICO N.A.S.

dalla C.R.A.P. “Chora”

In Gruppo Appartamento

D.M.N. LECCE 13-dic-12

SCHIZOFRENIA PARANOIDEA

dalla C.R.A.P. “Le Zagare”

In Gruppo Appartamento

D.S.A.

MARTANO 22.07.2011

DISTURBO MISTO DI

PERSONALITA' - ABUSO DI SOSTANZE

dalla C.R.A.P.”Chora”

in Comunità Alloggio

G.M.

CARMIANO 12.04.2011 DISTURBO SCHIZOAFFETTIVO dalla C.R.A.P.

“Chora” in Comunità Alloggio

G.A. BRINDISI 27.08.2011

RITARDO MENTALE LIEVE -

DISTURBI DELLA CONDOTTA CON EPILESSIA

Dalla C.R.A.P. “Archi”

In Casa per la Vita

G.M. CASARANO 01-mar-10

DISTURBO SCHIZOAFFETTIVO -

DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA'

Dal C.D. “Don Tonino Bello”

in Comunità Alloggio

M.A. LECCE 01-ago-05

RITARDO MENTALE DI GRADO

MEDIO

dalla C.R.A.P.”Chora

In Casa per la Vita

M.M. LECCE 01.02.2006

DISTURBO SCHIZOAFFETTIVO DI

TIPO BIPOLARE

Dalla C.R.A.P. “Archi”

in Comunità Alloggio

P.V.

CARMIANO 03.12.2011 DISTURBO SCHIZOAFFETTIVO dalla C.R.A.P.

“Chora” In Casa per la Vita

P.A.

SAN CESARIO

14.04.2011 DISTURBO BIPOLARE dalla C.R.A.P.

“Chora in Comunità Alloggio

R.B.

NARDO’ 22.04.2011

DISTURBO BIPOLARE

dalla C.R.A.P. “Le Zagare”

in Comunità Alloggio

S.P. TARANTO 05-lug-12

DISTURBO DEL COMPORTAMENTO

dalla C.R.A.P. “Villa Archi”

In Famiglia

V.M.

LECCE 09-feb-04

TURBE DEL COMPORTAMENTO IN

SOGGETTO CON DEFICIT COGNITIVO DI GRADO LIEVE

dalla C.R.A.P. “Villa Archi”

In Casa per la Vita

 

 

 

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84  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

 

PIANO SANITARIO AZIENDALE ANNO 2013 

Dimissioni/Trasferimenti realizzati nell'anno 2013 

Cognome e 

Nome 

CSM       

inviante 

Data di 

ricovero Diagnosi (DSM IV) 

Data 

Dimissioni o 

Trasferimenti 

ESITO 

 

 

 

C.D. NAPOLI 01.03.2011 PSICOSI DEPRESSIVA IN

ALCOLISTA 01/06/2013

DIMESSO DALLA C.R.P. “LE ZAGARE”

C.A. FOGGIA 05.10.2009 SCHIZOFRENIA CRONICA 12/06/2013 TRASFERITO IN

CASA PER LA VITA "HOLDEN"

C.A. NARDO’ 17.08.2012

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO 26/09/2013

DIMESSO DALLA C.R.P. “CHORA”

D.V.S. BARLETTA 24.05.2001

SCHIZZOFRENIA PARANOIDEA IN BORDELINE

11/06/2013 TRASFERITO IN

CASA PER LA VITA "HOLDEN"

F.A. GALLIPOLI 11.02.2013 SCHIZOFRENIA DI TIPO

PARANOIDEO 05/03/2013

DIMESSO DALLA C.A. “VILLA

FIORILE”

I.S. LECCE 06.02.2009 DISTURBO OPPOSITIVO

PROVOCATORIO 04/01/2013

DIMESSO DALLA C.A. “VILLA

FIORILE”

L.E. GALATINA 17.02.2010

DISTURBO ISTRIONICO - BORDELINE DI PERSONALITA'

28/02/2013 DIMESSO DALLA

C.R.P. “LE ZAGARE”

L.M. GALLIPOLI 01.08.2012

DISTURBO BIPOLARE I - RECENTE DISTURBO MANIACALE

01/01/2013 DIMESSO DALLA

C.R.P. “LE ZAGARE”

L.L.A. TRICASE 14.06.2010

DEPRESSIONE REATTIVA IN SOGGETTO CON DISTURBO O-C

31/03/2013 DIMESSO DALLA

C.R.P. “ARCHI”

M.L. TRICASE 01.04.2010

DISTURBO SCHIZZOFRENICO DI TIPO PARANOIDEO

09/03/2013 DIMESSO DALLA

C.R.P. “ARCHI”

M.A. MAGLIE 26.11.2012 PSICOSI SCHIZOFRENICA 03/06/013

DIMESSO DAL CENTRO DIURNO

“DON TONINO BELLO”

N.G. SQUINZANO 28.12.2011

DISTURBO BORDELINE - DISTURBO PSICHICO BREVE

26/09/2013 DIMESSO DALLA

C.R.P. “ARCHI”

N.V. NAPOLI 07.06.2012

DISTURBO SCHIZOFRENICO DI TIPO PARANOIDE

09/11/2013 DIMESSO DALLA

C.R.P. “LE ZAGARE”

P.S. TRICASE 10.03.2008 PSICOSI SCHIZOAFFETTIVA 31/03/2013 DIMESSO DALLA

C.A. “SAN FRANCESCO”

P.G. LECCE 30.01.2013

PSICOSI SCHIZOFRENICA TIPO PARANOIDE

11/10/2013 DIMESSO DALLA C.R.P. “CHORA”

P.G. SQUINZANO 02.11.2007 PSICOSI -SCHIZOFRENIA DI TIPO

RESIDUO 03/07/2013

DIMESSO DALLA C.A. “VILLA

FIORILE”

P.C. UGENTO 14.05.2012 PSICOSI SCHIZOFRENICA -

RITARDO MENTALE 08/01/2013

DIMESSO DAL CENTRO DIURNO

“DON TONINO BELLO”

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

85 

 R.M.C. GALATINA 01.03.2007 SCHIZOFRENIA

10/08/2013 TRASFERITO IN

CASA PER LA VITA "LIRIA"

S.R. DISTRETTO SOCIO

SANITARIO GAGLIANO DEL CAPO

07.03.2012 DISTURBO DEL COMPORTAMENTO - SINDROME DEL LOBO FRONTALE - EPILESSIA GENERALIZZATA NON COMPULSIVA CON DISPERCEZIONI

- AGGRESSIVITA' E CRISI PANTOCLASTICHE

16/11/2013 DIMESSO DALLA

C.S.R. “ZO E’”

S.S.

GAGLIANO DEL CAPO

27.09.2013 PSICOSI SCHIZOFRENICA 09/01/2013

DIMESSO DALLA C.R.P. “ARCHI”

T.D. LECCE 09.10.2013 DISTURBO BIPOLARE - DISTURBO

BORDERLINE DI PERSONALITA' 13/12/2013

DIMESSO DAL G.A. “LA CASA DI

PIERO”

T.G. LECCE 25.03.2013 PSICOSI OSSESSIVO COMPULSIVA 15/04/2013

DIMESSO DAL G.A. “LA CASA DI

PIERO”

U.M. CEGLIE MESSAPICA

18.06.1992 SCHIZOFRENIA 05/05/2013

TRASFERITO IN CASA PER LA VITA

"HOLDEN" V.A. SQUINZANO 06.01.2012

PSICOSI CRONICO SCHIZOAFFETTIVA

10/01/2013 DIMESSO DALLA

C.R.P. “ARCHI”

 

Totale dimessi anno 2013: 20 

 

Totale trasferiti anno 2013: 4 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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86  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

Settore Socio Assistenziale

PROGETTAZIONE E PROGRAMMAZIONE 

I valori sono espressi in ore. 

MONITORAGGIO DEGLI ESITI 

 

I valori sono espressi in “numero di incontri”. 

 

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

87 

PROGETTI SPECIALI

 

                                         

Cognome e 

Nome 

CSM 

inviante 

Data di 

ricovero 

Diagnosi 

(DSM IV) 

Data inserimento C.D. 

M.S.  Poggiardo R.R. 11 

01/08/2008 Schizofrenia 

dal 15.02.2010 frequenta il C.D. 

"Don Tonino Bello" 

Q.A.  Ugento R.R. 11 

01/08/2008 Schizofrenia 

dal 02.02.2010 frequenta il C.D. 

"Don Tonino Bello" 

T.R.C.  Tricase R.R. 11 

01/08/2008 

Sindrome 

dissociativa 

dal 01.11.2007 frequenza il C.D. 

"Don Tonino Bello" 

Nuovo Progetto di vita 

Persone prive di referenti familiari ed inserite in appartamento supportato. 

 Il  gruppo,  che  condivide  spazi,  costi,  attività  lavorative  e  di  tempo  libero,  è  stato  selezionato  e 

formato attraverso un percorso formativo di auto‐mutuo‐aiuto, ed ha anche promosso l'Associazione 

"Tanti Colori".  

E'  garantita  dalla  Cooperativa  assistenza  per  la  gestione  della  casa  e  per  la  correttezza  della 

contabilità.  

La  suddetta assistenza è per  fascia oraria, 3 ore al mattino e 3 ore al pomeriggio per  tutti  i giorni 

della  settimana  compresa  la  domenica.  L'appartamento  è  locato  in  Via  Duca  degli  Abruzzi  di 

Andrano. Tutto il gruppo frequenta il Centro Diurno "Don Tonino Bello" di Andrano.  

Il prosieguo del progetto prevede, per alcuni ospiti, l'autonomia totale e  l'inserimento  lavorativo  in 

Cooperativa di tipo B, lo specifico degli inserimenti lavorativi è trattato in paragrafo dedicato. 

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88  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

  

PAZIENTI CON MISURE DI SICUREZZA 

Cognome 

e nome 

CSM 

inviante 

Data di 

ricovero 

Diagnosi 

(DSM IV) 

Nuovo progetto di vita 

V.A.  Squinzano  06/01/2012  Psicosi schizoaffettiva 

Dimesso per conclusione misura di sicurezza 

N.G.  Squinzano  28/12/2011  Disturbo Borderline – 

Disturbo psicotico breve 

Dimesso per conclusione misura di sicurezza. 

B.C.D.  Manduria  24/09/2009  disturbo di 

personalita' ‐ 

disturbo da abuso 

di sostanze 

Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria 

S.P.  Taranto  05/07/2012  Disturbo del comportamento  ‐ Ritardo mentale 

Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria 

L.P.  San Cesario  19/02/2007  Schiz. Paranoidea  Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria 

C.A.  Nardò  17/08/2012  Disturbo di personalità antisociale 

Dimissione per obiettivi raggiunti 

D.B.M.  Gagliano del Capo 

03/04/2013  cleptomania ‐ 

depressione 

reattiva 

Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria 

N.C.  Lecce  11/05/2011  Disturbo di attacchi di panico 

in disturbo borderline di personalità 

Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria 

*C.S.  Napoli  19/04/2012  Disturbo Psicotico Nas 

Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria 

*N.V.  Napoli  07/06/2012  Disturbo schizofrenico di tipo paranoide 

Abbandono volontario e rientro in OPG 

*R.G.  Tricase/Ugento 

22/12/2010  Psicosi Paranoide  Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria 

*S.C.  Lecce  20/09/2000  Dist.borderline di pers.e della condotta 

Rit.ment.moderato 

Non dimissibile senza consenso autorità giudiziaria 

*  Provenienti da OPG 

  

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

89 

La relazionale funzionale  Premessa 

 Questo  lavoro  è  stato  condotto  alla  conclusione  di  una  serie  di  incontri  formativi  sul  tema: “condizioni  che possono  trasformare un  gruppo di persone  che  si  ritrova  spesso per  caso a lavorare insieme, in un insieme di persone capaci di arrivare a curare”.  La  formazione  su  questo  argomento  è  iniziata  nel  2007,  affidata  alla  condizione  del  dott. Giovanni Braidi  che durante  i  tre  incontri di otto ore  ciascuno, ha alternato  la  comunicazione (teoria)  all’ascolto  (partecipazione)  per  concludere,  il  terzo  giorno,  con  il  report  (analisi, condivisioni, suggerimenti) così sintetizzabile: “non il modello clinico della cura tramite farmaci e  chirurgia o  il  controllare‐contenere‐unire‐correggere della  vecchia  istituzione, ma  il  curare tramite la relazione competente, la riproposta di una casa, di una famiglia, di un lavoro, di una comunità…” …”accanto  ai  servizi  pubblici,  privati  o  di  volontariato  che  imparano  ogni  giorno  di  più  ad armonizzare  amore  e  competenza  professionale,  cresce  una  dilagante  impetuosa  e  spesso spericolata  offerta  di  una  specie  di  enciclopedia universale  ed onnipotente di  tutto  che  cura tutto che spesso i mass media e la società ci propongono…” …”molte  cose  cambiano  tanto  rapidamente  che  l’operatore  rimane  sperduto  di  fronte  alle grandi difficoltà di questo mestiere in cui nulla è certo, codificato e traducibile in ben collaudati protocolli operativi. Tutto è continuamente ricercabile nel profondo della propria solitudine e della difficoltà che si vive nel rapporto con il paziente o nel gruppo di lavoro…”  …”quando si  lavora  insieme ad altri  il buono e  il cattivo è sempre frutto del modo  in cui tutti insieme si costruisce o si distrugge…” …”si  lavora nel conflitto quotidiano,  l’informazione non c’è  o  non  diventa  esperienza  di  accomunamento,  l’insieme  delle  persone  di  un  servizio  non diventa gruppo o corpo curante e quel comune modo di pensare, sentire e realizzare il lavoro che si chiama identità di servizio non cresce.  Perché  ciò  accada,  condizione  imprescindibile,  è  che  il  gruppo  di  lavoro  venga  a  sua  volta curato  e  cioè  che  venga messo  o  si metta  nella  condizioni  di  rifornirsi  di  quella  necessaria conoscenza, alleanza, intesa e complicità che danno senso al lavoro e identità al servizio.  I  suggerimenti  del  dott.  Braidi  nonché  di  altri  relatori  che  hanno  gestito  la  formazione  sulle “relazioni funzionali tra operatori e ospiti e operatori tra di loro”,  sono stati colti da “L’Adelfia” che ha implementato un sistema “di gestione e controllo delle relazioni” finalizzato al benessere del lavoratore nel posto di lavoro. Sono organismi di ascolto e gestione del ben‐essere: il Collegio degli Educatori per  la coprogettazione e  le verifiche; organizzazione di Unità Operativa di Base per  la costruzione di gruppi funzionali; gruppi ascolto; gruppi di sostegno; sezioni periodiche di ascolto con l’Associazione dei Familiari.   

Le relazioni funzionali La ricerca per  la valutazione della correttezza delle relazioni tra utenti ed operatori e operatori tra di loro, nella logica di quanto esplicitato in premessa, nella consapevolezza della parzialità dei risultati,  è  stata  condotta  con  l’autosomministrazione  di  un  questionario  che  ha  preso  in considerazione le seguenti aree: ‐ rapporti con gli utenti – 5 item; ‐ rapporti con i colleghi – 5 item; ‐ organizzazione della struttura – 3 item; ‐ competenze professionali – 5 item. Il questionario è stato compilato da 148 operatori; l’elaborazione dei dati è stata schematizzata in quattro grafici di sintesi e in 18 grafici riferiti alle singole Comunità ed ai singoli item.  Giovanni Braidi, Il corpo curante, Franco Angeli ed. 

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90  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

1.RAPPORTO CON GLI UTENTI 

 

 

2.RAPPORTO CON I COLLEGHI  

 

3.AREA DI OSSERVAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA  

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4.AREA DELLE COMPETENZE TECNICO‐PROFESSIONALI 

 

1.RAPPORTO CON GLI UTENTI. GRAFICI DI DETTAGLIO 

1.1 Tende a stabilire relazioni di amicizia                   

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92  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

1.2 Struttura rapporti sulla base di simpatie personali 

 

1.3 Nel suo operare quotidiano emergono pregiudizi 

           1.4 Nel suo operare quotidiano è sempre fatto salvo il rispetto alla persona             (non usa un linguaggio scurrile,un tono della voce alta  atteggiamenti violenti) 

 

 

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93 

             1.5 Nello svolgimento del suo lavoro si  attiene al  segreto  professionale   

2.RAPPORTO CON I COLLEGHI. GRAFICI DI DETTAGLIO 

2.1 È ben integrato nel gruppo di colleghi

2.2 E’ disponibile a venire incontro ad esigenze contingenti dei colleghi   

 

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94  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

        2.3  E’  disponibile  a  lavorare  in  equipe,  fornendo  contributi    di   collaborazione,facendo proposte e fornendo suggerimenti   

      2.4 E’ rispettoso del lavoro svolto dai colleghi

2.5 In situazioni di discussione di gruppo ha difficoltà a  confrontarsi con gli altri e a riconoscere eventuali  suoi errori         

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3. OSSERVAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA 

3.1 Rispetta  le  norme  organizzative  della  struttura    attenendosi  all’orario concordato  con  il  responsabile  della    struttura  e  comunicando  eventuali variazioni e/o assenze 

 

 

3.2 Si  è  dimostrato/a  attivo/a  nel  chiedere  informazioni  in  merito  alla organizzazione della struttura 

 

3.3 Ha partecipato alle attività ricreative e/o educativo  formative promosse dalla struttura 

 

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96  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

4. COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI 

4.1 Ha dimostrato responsabilità nell’esecuzione dei compiti professionali 

 

4.2 Ha dimostrato autonomia dell’esercizio delle prestazioni

 

4.3 Ha dimostrato di saper mettere a frutto le nozioni teoriche acquisite  

 

 

 

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4.4 Ha dimostrato competenza e professionalità nell’applicazione del programma di intervento  

 

4.5 Ha svolto con regolarità e precisione l’aggiornamento di cartelle  schede e materiale di monitoraggio  

 

 

Dalla valutazione globale si rilevano buoni rapporti con gli utenti,  in genere non  invischianti né compromessi da pregiudizi; buon clima organizzativo e collaborativo  tra gli operatori;  i  casi di “scarsa propensione al dialogo” sono abbastanza  contenuti come si evidenzia dalle percentuali.  Le criticità sono presenti nelle comunità dove  la “leadership” è disfunzionale nel sistema delle relazioni, poco credibile perché non “consapevolmente rappresentativa del ruolo”.  Il  team  degli  elaboratori  ritiene  che  sarebbe  necessaria,  nelle  tre  Comunità  complesse,  la presenza di un Supervisore esterno, con sedute periodiche, riprendendo  l’esperienza positiva condotta col prof. Braidi, col prof. Janes e col dott. Bruno Benfatto. 

 

 

 

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98  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

VALUTAZIONE STRESS LAVORO CORRELATO 

Introduzione 

 Il D.Lgs 626/94 ha  introdotto  importanti novità relative alla salute e sicurezza dei  lavoratori.  Il suddetto  decreto,  andando  ad  individuare  e  definire  quelle  che  sono  oggi  le  “  figure  della prevenzione”,  ha  sottolineato  il  ruolo  chiave  del  lavoratore  stesso  nella  gestione  della  tutela della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro. Con le successive modifiche e con il D.Lgs n. 81/8, viene estesa la tutela a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla tipologia contrattuale e  ai  volontari,  ed  è  posta  particolare  attenzione  alle  differenze  di  genere,  di  età  ed  alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati. 

Tra  le  novità  del  D.  Lgs  81/8,  un  ruolo  di  primo  piano  assume  le  definizione,  mutuata dall’Organizzazione  Mondiale  della  Sanità,  del  concetto  di  “salute”  intesa  quale  “  stato  di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o di infermità”  che  rappresenta  la  premessa    per  la  garanzia  di  una  tutela  del  lavoratori  anche attraverso un’adeguata valutazione del rischio “ stress lavoro correlato”. In tale accordo, lo stress è definito  “ uno  stato di malessere  che  si manifesta  con  sintomi  fisici, psichici e  sociali,  legati all’incapacità delle persone di colmare uno scarto tra  i  loro bisogni,  le  loro aspettative e  la  loro attività  lavorativa, ma non è una malattia anche  se un’esposizione prolungata allo  stress può diminuire l’efficienza lavorativa e causare problemi di salute.”  

L’obiettivo del presente  contributo è quello di valutare gli effetti dello  stress  in un gruppo di dipendenti  della  Cooperativa  Sociale  Adelfia,  utilizzando  come  strumento  di  misurazione  il questionario OSI “Occupational Stress Indicator” ( adattamento  italiano a cura di S.Sirigatti e C. Stefanile). La  definizione  di  stress  su  cui  si  basa  l’OSI,  largamente  accettata  sia  dai  ricercatori  sia  dagli psicologi del lavoro è:  “  lo  stress  occupazionale  è  una  qualità  percepita  negativamente  come  risultato  di  un  coping inadeguato  alle  fonti  di  stress  e  ha  conseguenze  negative  per  la  salute  psicologica  e  fisica.”  Aggiungendo  che questa definizione  riguarda per  lo  stress a  lungo  termine, ossia quel  tipo di stress che ha un effetto graduale  sulla persona con conseguenze evidenti  solo dopo un  lungo periodo.  L’OSI può essere visto come un primo passo per l’identificazione di un problema.  I ruoli professionali  inseriti nella ricerca stress lavoro correlato sono stati: 

Ruolo Professionale  Nr. Tot   Partecipanti  

Educatori  Coordinatori                       OSS 

59 18 62 

41 14 62 8 3 2 0 3 2 1 

Infermieri Professionali   8 Psicologo  10 Tecnici di laboratorio  2 Psichiatri   2 Ausiliari  3 Tecnici di Riab. Psichiat. Terapisti 

6 5         

TOT.  180  136 

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

99 

 

Descrizione campione di ricerca 

I soggetti partecipanti alla ricerca sullo studio stress lavoro correlato sono stati 136 su un totale di 180 persone tra dipendenti e convenzionati,  di cui 70 F e 66 M.  

 

                                            

 

La maggioranza dei soggetti che compone il campione è costituita dagli Operatori Socio Sanitario ( OSS  ),  (pari  al  45,59%  del  totale)  per  un  totale  di  62  soggetti.  Seguono  per  numerosità  gli Educatori Professionali   ( pari al 30,15% del totale) per un totale di 38 soggetti e i Coordinatori ( pari  al  10,29%  del  totale  )  per  un  totale  di  14  soggetti, mentre  per  i  restanti  si  suddividono abbastanza  uniformemente.  Tutti  i    dipendenti    provengono  da  diverse  Comunità  presenti all’interno  della Cooperativa sociale Adelfia. 

 

 

 

 

 

 

 

 

        Ruolo Professionale  F  M 

Nr. Tot  % 

OSS  25  37  62  45,59%EDUCATORE  24  17  41  30,15%COORDINAT.  13  1  14  10,29%INFERMIERE  2  6  8  5,88%AUTISTA  1  2  3  2,21%PSICOLOGO  2  1  3  2,21%TEC.LABORAT.  2  2  1,47%TEC. RIAB. PSC.  2  2  1,47%TERAP.  1  1  0,74%

Nr. Tot  70  66  136  100,00%

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100  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

 

Procedura 

Per assicurarsi  risposte  il più sincere e accurate dai partecipanti   e per  far  in modo che a  loro 

volta,   non fossero preoccupati per  la   riservatezza, si è deciso  in accordo con  la presidenza, di 

utilizzare il Questionario OSI assicurandosi che i dipendenti nel momento della somministrazione 

non  indicassero  i  loro  nomi, ma  fornissero  solo  informazioni  relative  al  ruolo  professionale 

ricoperto all’interno della Struttura e al genere. 

L’OSI è stato somministrato: 

‐  a gruppi di persone convocate secondo un ordine alfabetico, questo per garantire una maggior 

privacy 

 ‐ in un ambiente  tranquillo 

‐    la  somministrazione del  test  fosse eseguita usando gli  stessi criteri e  le  stesse modalità per 

ogni gruppo.    

‐ è stata sottolineata la riservatezza delle informazioni fornite  

‐  si ricordava che l’azienda era interessata ai risultati del gruppo e non dei singoli dipendenti. 

 

 

Strumenti 

L’OSI.  I quattro elementi chiave su cui si fonda lo strumento sono: 

1. EFFETTI DELLO STRESS:     1.1 Come giudica il suo attuale stato di salute    1.2. Che cosa pensa, come si sente nei confronti del suo lavoro 2.CARATTERISTICHE DELL’INDIVIDUO:    2.1 Come si comporta di solito    2.2 Come interpreta gli eventi che accadono intorno a lei 3. FONTI DI STRESS:    3.1 Fonti di pressione nel suo lavoro 4. STRATEGIE DI COPING:    4.1 Il suo modo di affrontare lo stress  Il test è suddiviso in sei sezioni raggruppate in un unico questionario che registra le risposte del gruppo dei dipendenti all’interno delle quattro aree definite precedentemente.  Successivamente  i  punteggi    grezzi  ottenuti  dal  campione  “Adelfia”  in  ciascuna  delle dimensioni  indagate,   sono stati poi convertiti  in punti sten per essere così confrontati con  i valori di riferimento della Popolazione Normativa*. (N=855) (*Popolazione  Normativa=  è  un  campione  il  più  possibile  rappresentativo  della  popolazione, rispetto  alle  caratteristiche  ritenute  salienti  per  la  ricerca,  al  fine  di  generalizzare  i  risultati ottenuti   all’intera popolazione di riferimento).          

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

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 1. EFFETTI DELLO STRESS Gli effetti dello    stress  sono  stati ben  identificati   da  ricerche mediche e psicologiche  secondo due prospettive:  a. quella dal punto di vista della persona, dove gli effetti possono essere fisici, comportamentali  o mentali. Gli effetti fisici variano da gravi malattie, come coronaropatia o ipertensione, a fastidi più lievi, come eruzioni cutanee e disturbi digestivi.  Gli effetti comportamentali riguardano i cambiamenti come fumare o bere di più.  Gli effetti mentali coprono una vasta gamma di sentimenti e risposte. b. dal punto di vista dell’organizzazione, dove gli effetti dello stress sono notevoli e cumulativi. Ad  es.  comportamenti  che  vengono  manifestati  con:  aumento  del  turnover  del  personale, assenteismo,    insoddisfazione lavorativa e inoltre effetti  sul morale e sulla performance ecc…     1.1. Che cosa pensa, come si sente nei confronti del suo lavoro Questa sezione misura la Soddisfazione Lavorativa.  Anche  se  la  relazione  con  lo  stress  occupazionale  è  complessa,  in  quanto  la    soddisfazione lavorativa può essere un effetto o una causa dello stress lavorativo. Ad es. : ‐  ad Alti livelli di stress può essere più difficile ricavare soddisfazione da ciò che stiamo facendo. Generalmente  coloro  che  provano  stress  hanno  anche  atteggiamenti  negativi  verso  il  lavoro, invece  di  vedere  una  domanda  come  una  sfida  che  porterà  ad  una  conquista,  questa  viene interpretata come una minaccia, che andrà a ridurre le nostre risorse già impoverite. (Lo Stress è la causa, l’effetto è l’Insoddisfazione lavorativa.) ‐  Un  alto  livello  di  insoddisfazione  può  determinare    stress  lavorativo.  Ad  es.  possiamo  non essere  soddisfatti del nostro  lavoro perché  è  aumentato  rispetto  a quelle  che  sono  le nostre capacità  e  produrre  stress  o  possiamo  non  essere  soddisfatti  dell’organizzazione  perché mal strutturata. ( L’Insoddisfazione lavorativa è la causa, l’effetto è lo stress.)  Questa  sezione  è  suddivisa  in  cinque  sottoscale  le  quali  vanno  a misurare  differenti  aspetti cruciali del lavoro:  a.  Soddisfazione  per  la  carriera  (  SC  ).  Questa  sottoscala  riguarda  principalmente  come  le persone  percepiscono  l’avanzamento  del  proprio  ruolo  . Un  punteggio  al  disotto  della media normativa  ci  suggerisce  che  il  gruppo  è  meno  soddisfatto  riguardo  alle  possibilità  di avanzamento professionale, ma può suggerirci anche che i soggetti percepiscano la sensazione di non  essere  stimati  dall’organizzazione,  visto  la  connessione  a  questi  aspetti  del  lavoro  alla percezione  di ricompense o di  apprezzamenti per lo sforzo.  

 

Valori  Valori 

SC   Adelfia  Nr.  %  SC Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Bassa Sodddisf.  19  14,18%  Bassa Soddisfaz.  6  4,48% 

Media  92  68,66%  Media  91  67,91% 

Alta Soddisfaz.  23  17,16%  Alta Soddisfaz.  37  27,61% 

Totale complessivo  134  100,00% Totale complessivo  134  100,00%

M=24,20 Mdn=24 Ds=4,48  M=21,62 Mdn=22 Ds=5,18   

 Analizzando i dati si può osservare che solo 6 soggetti (pari al 5% del campione normativo ) non è soddisfatto riguardo alla possibilità di un possibile avanzamento professionale o ci può anche suggerire, visto che questa sottoscala risulta poco correlata con la tipologia di lavoro e struttura organizzativa presente  nella  cooperativa  adelfia,  che un    5%  dei  soggetti  che ha ottenuto un punteggio al di sotto della media rispetto al campione normativo percepiscano  la sensazione di non essere stimati dall’organizzazione. 

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b.  Soddisfazione  per  il  lavoro  stesso  (  SJ  ).    Questa  sottoscala  riguarda  semplicemente  la soddisfazione o l’insoddisfazione per “ il tipo di lavoro” che svolge all’interno dell’organizzazione, dove vanno ad influire:  richieste specifiche che il lavoro richiede, il carico di lavoro, sicurezza sul lavoro. Un  punteggio  al  di  sotto  della media  rispetto  al  gruppo  normativo  suggerisce  che  la persona o  il gruppo trae minor soddisfazione rispetto a quelle che è  la  loro attuale giornata di lavoro. 

 

SJ  Adelfia  Nr.  % 

Bassa Soddisfaz.  13  9,70% 

Media  99  73,88% 

Alta Soddiafaz.  22  16,42% 

Totale compl.  134  100,00% M=17,43 Mdn=17 Ds=2,94     

Analizzando i dati della tabella Adelfia confrontata col campione normativo, possiamo osservare come 13 soggetti (pari al 9,70% del totale) non siano soddisfatti del “tipo di lavoro” che svolgono all’interno  della  cooperativa,  89  soggetti  sono  soddisfatti  del  lavoro  che  svolgono  e  un  32 soggetti  pari al 23,88% del totale sono molto soddisfatti del tipo di lavoro che svolgono. 

 

c. Soddisfazione per l’impostazione e la struttura organizzativa ( SS ).  Questa sottoscala misura il grado di soddisfazione del gruppo di lavoro in funzione a quelle  che sono le impostazioni e la struttura  organizzativa.  Allo  stesso  tempo  possiamo  essere  soddisfatti  del  nostro  lavoro, ma essere frustati per le caratteristiche dell’organizzazione per cui si lavora ( es. insoddisfazione per i rapporti o  i metodi usati per attuare cambiamenti o risolvere conflitti, o ancora una struttura gerarchica può causare frustrazione). Quindi  punteggi  bassi  ci  indicano  che  il  gruppo  non  è  soddisfatto  del  tipo  di  impostazione strutturale in cui lavora. 

 

Valori  Valori 

SS Adelfia  Nr  %  SS Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Bassa Soddisfaz.  20  14,93%  Bassa Sodisfaz.  2  1,49% 

media  87  64,93%  media  86  64,18% 

Alta Soddisfaz.  27  20,15%  Alta Soddisfaz.  46  34,33% 

Totale complessivo  134  100,00% Totale complessivo  134  100,00%

M=20,42 Mdn=20 Ds=3,56  M=17,18 Mdn=17  Ds=4,32   

Analizzando i dati si può osservare che solo I’1,49% del totale della tabella Adelfia cfr POP non è 

soddisfatto dell’ impostazione e struttura organizzativa. 

 

 

 

SJ  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Bassa Soddisfaz.  13  9,70% 

Media  89  66,42% 

Alta Soddisfaz.  32  23,88% 

Totale compl.  134  100,00%

M=16,66 Mdn=17  Ds=2,79   

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d.  Soddisfazione  per  i  processi  organizzativi  (  SP  ).  Questa  sottoscala  a  differenza  della precedente va a misurare i processi interni all’organizzazione. (es. Come le persone esaminate si sentono partecipi   nel prendere decisioni,   di disporre di adeguata  flessibilità o di ricevere una adeguata supervisione). Un punteggio basso  rispetto alla media del campione normativo ci  indica  che  il gruppo non è soddisfatto dei processi interni.   

 

Valori  Valori 

SP  Adelfia  Nr  %  SP Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Bassa soddisfaz.  20  14,93%  Bassa Sodisfaz.  8  5,97% 

Media  92  68,66%  Media  83  61,94% 

Alta Soddisfaz.  22  16,42%  Alta Soddisfaz.  43  32,09% 

Totale complessivo  134  100,00% Totale complessivo  134  100,00%

M=16,85 Mdn=17  Ds=3,23  M=14,95 Mdn=15  Ds=3,60  

Analizzando  i dati possiamo osservare che 8 soggetti  ( pari al 5,97% del  totale  ) ottengono un punteggio  al  di  sotto  della media  normativa,  indicandoci  che  il  gruppo  non  è  soddisfatto  dei processi interni all’organizzazione. 

 

e.  Soddisfazioni per  le  relazioni  interpersonali  (  SR  ).    Le  qualità delle  relazioni  all’interno di un’organizzazione è una caratteristica molto importante, in quanto vanno ad influire sul “clima” di  un’azienda.  Un  basso  punteggio  può  esprime  un’insoddisfazione  per  le  dinamiche interpersonali sul lavoro. (Uno sguardo alla sottoscala  Relazioni con le altre persone  nella scala Fonte  di  stress  può  aiutare  a  chiarire  questo  aspetto,  perche  è  una  misura  focalizzata  su specifiche relazioni.) 

 

 

Valori  Valori 

SR  Adelfia   Nr  %  SR Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Bassa Soddisfaz.  12  8,96%  Bassa Soddisfaz.  5  3,73% 

Media  104  77,61%  Media  88  65,67% 

Alta Soddisfaz.  18  13,43%  Alta Soddisfaz.  41  30,60% 

Totale complessivo  134  100,00% Totale complessivo  134  100,00%

M=13,26 Mdn=13 Ds=2,22  M=11,60 Mds=12 Ds=2,61  

Dai dati della tabella Adelfia cfr POP possiamo osservare che i dipendenti sono soddisfatti delle relazioni interpersonali, a discapito di un solo 3,73% del totale del campione che afferma di non essere soddisfatto delle relazioni ottenendo un punteggio al di sotto della media normativa. 

 

 

 

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f.  Soddisfazione  lavorativa  totale  (  S‐TOT  ).    Questa  sottoscala  è  ottenuta  sommando  il punteggio grezzo delle varie sottoscale a, b, c, d, ed e. 

Valori  Valori 

S‐Tot Adelfia  Nr  %  S‐TOT Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Bassa Soddisfaz.  19  14,18%  Bassa Soddisfaz.  6  4,48% 

Madia  93  69,40%  Media  86  64,18% 

Alta Soddisfaz.  22  16,42%  Alta Soddisfaz.  42  31,34% 

Totale complessivo  134  100,00% Totale complessivo  134  100,00%

M=92,03 Mdn=92,5 Ds=14,31  M=82,02 Mdn=82 Ds=16,04  

Osservando  i dati della tabella Adelfia cfr POP, possiamo osservare che  i dipendenti hanno una buona  soddisfazione  Lavorativa e  solo  il   4,48% del  totale del  campione normativo  ( pari  a 6 soggetti del tot.) non è soddisfatto del proprio lavoro. 

                                 

1.2. Come giudica il suo attuale stato di salute 

Questa sezione misura la salute psicologica e la Salute fisica.  

E’ suddivisa  in due parti, con 18  item che vanno a misurare  la salute psicologica e 12  la salute fisica.  

a.  Come  si  sente  o  si  comporta  (  Salute  Psicologica‐  PSYT  ).  Gli  item  misurano  la  salute psicologica complessiva tenendo  in considerazione differenti aspetti.    Il ruolo delle domande è quello di fornire un quadro generale sulla salute, non una diagnosi clinica approfondita. 

Un  punteggio  elevato  in  questa  sottoscala  suggerisce  che,  rispetto  al  gruppo  normativo  le persone esaminate provano una diminuita sensazione di Benessere emozionale. 

PSYT  Adelfia  Nr.  %  PSYT  Adelfia cfr POP  Nr  % 

Buona Salute  20  14,81%  Buona Salute  46  34,07% 

Media  94  69,63%  media  85  62,96% 

Cattiva Salute  21  15,56%  Cattiva Salute  4  2,96% 

Totale complessivo  135  100,00%  Totale complessivo  135  100,00%

M=46,42 Mdn=46 Ds=11,22  M=60,15 Mdn=62 Ds=10,74  

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L’analisi dei dati rispetto al gruppo normativo ci suggerisce che i dipendenti provano una buona sensazione di benessere emozionale, ad eccezione di 4  soggetti  (pari al 2,96% del  totale)  che affermano di non godere di una buona salute emozionale. 

                                   

 

b.  La  sua  salute  fisica  (Salute  fisica‐  PHIT  ).  Tutti  gli  item  che  vanno  a  comporre  questa sottoscala  si  riferiscono  ai  sintomi  fisici  dello  stress.  Dove  punteggi  elevati  suggeriscono  la presenza  di  più  sintomi.  le  risposte  date  dal  gruppo  riflettono  il  grado  di  consapevolezza  dei sintomi.  (  La  salute  fisica è  in  relazione allo  stile di  comportamento nella  scala  caratteristiche dell’individuo. Vedere scala Caratteristiche dell’individuo: persone del tipo A le quali sono spesso così concentrate da perdere  il contatto con  i segnali    fisici dello stress; pertanto un punteggio basso non necessariamente significa che la tensione fisica sia bassa.) 

   

PHIT Adelfia  Nr.  %  PHIT  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Buona Salute  16  11,85%  Buona Salute  54  40,00% 

Media  98  72,59%  Media  71  52,59% 

Cattiva Salute  21  15,56%  Cattiva Salute  10  7,41% 

Totale complessivo  135  100,00% Totale complessivo  135  100,00%

M=24,43 Mds=23 Ds=9,45  M=31,15 Mdn=30 Ds=10,27  

Osservando  i  dati  dal  campione  Adelfia  cfr  POP  vi  è  un  7%  del  totale  del  campione  che percepisce  la presenza di più  sintomi  fisici,  che  vanno ad  influire negativamente  sulla propria salute  fisica.  Il  40% percepisce  assenza di  sintomi  fisici,  invece  il  resto del  gruppo  rientra nel livello  del  quadro  intermedio  che  percepisce  la  presenza  di  sintomi  fisici ma  che  non  vanno ancora ad influire sulla propria salute fisica.  

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2. CARATTERISTICHE DELL’INDIVIDUO Partendo dal presupposto che  lo stress è una qualità soggettiva,  influenzata da quella che è  la personalità  di  un  soggetto  e  siccome  vi  sono molti  tratti  di  personalità,  ce  ne  sono  alcuni  di ricorrente significatività nell’esame dello stress.  La definizione di “ Comportamento di tipo A” è usata per descrivere un insieme di caratteristiche chiaramente identificate,spesso sono i termini con cui è descritta una personalità dinamica. Un’altra  caratteristica  all’individuo  relativa  al  grado  con  cui  le  persone  percepiscono  un avvenimento come stressante o no è data dalla capacità di riuscire a “controllare” o no l’evento.  2.1. Come si comporta di solito Questa  sezione  misura  la  “sindrome  del  Tipo  A”  :    uno  stile  generale  di  comportamento caratterizzato  da  eccesiva  consapevolezza  del  tempo,  impetuosità  verbale  e  gestuale, competitività, ecc.  Anche se questi comportamenti sono orientati allo stress,  sono quelli che la società  occidentale incentiva e, in particolare nei maschi, dipingendo lo stereotipo del manager dinamico, perché orientato al successo e tendente al conseguimento dei risultati. Il comportamento di tipo A oltre all’orientamento al successo, è caratterizzato da un   nucleo di impazienza,  irritabilità, ed è  stato  individuato  come predittore    significativo e  indipendente di  coronaropatia e di altri disturbi legati allo stress.   Questa sezione è composta da quattordici  item  , suddivisi  in tre sottoscale ( ATT, STA e AMB ) che  misurano  differenti  aspetti  cruciali  della  personalità  di  tipo  A.  e  dalla  sottoscala Comportamento del tipo A totale     (A‐ Tot ). Questa si è ottenuta sommando il punteggio grezzo di ATT, STA e AMB.  ( Punteggio alto: predittore di  comportamento di tipo A) :   a. Atteggiamento verso la vita ( ATT ). Questa sottoscala misura la componente mentale ( e cioè la prospettiva  latente) delle persone  verso  la propria    vita e  il  lavoro  come  l’orientamento  al successo e  l’impegno, nonché comportamenti di base come  la fiducia,  l’impegno,  le priorità e  il grado  di  dedizione  al  lavoro,  ecc.  Essa  descrive  in  che  modo  le  persone  organizzano mentalmente tali aspetti.  Coloro che ottengono punteggi alti, hanno un forte bisogno di successo e manifestano dedizione al  lavoro. Questo è positivo se vi sono anche opportunità di rilassarsi e di rinnovare  le proprie risorse, ma se tutte le energie vengono canalizzate solo nel lavoro ne può risultare un danno.   

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b.  Stile  di  comportamento  (  STA  ).  Questa  sottoscala  misura  invece  la  componete comportamentale,  cioè  cosa  realmente  le  persone  fanno.  (Caratteristica  di  questo comportamento di tipo A sono la fretta e l’asprezza del comportamento). Un  punteggio  elevato  suggerisce  un  aumento  del  ritmo  di  vita,  una  sensazione  di  urgenza  di tempo,  che  sfocia  con  aggressività,    irritabilità.  Le  ricerche  suggeriscono  che questo  stile può aumentare la vulnerabilità allo stress.  c. Ambizione  ( AMB  ). Questa sottoscala potrebbe anche essere  inserita nelle due precedenti, ma ci da un’informazione di quanto una persona sia ambiziosa.   

 Analizzando la sottoscala Comportamento di tipo A tot. Possiamo osservare che: 

 

Valori  Valori 

A‐TOT Adelfia  Nr.  %  A‐TOT  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Basso tipo A  18  13,43%  Basso tipo A  31  23,13% 

Media  94  70,15%  Media  97  72,39% 

Alto tipo A  22  16,42%  Alto tipo A  6  4,48% 

Totale complessivo  134  100,00% Totale complessivo  134  100,00%

M=47,27 Mdn=48 Ds=7,13  M=50,51 Mdn=50 Ds=7,94  

Solo  6  dipendenti  ottengono  un  punteggio  alto  (  pari  al  5%  del  totale) manifestando    una personalità  di  tipo  A    rispetto  al  resto  del  campione  normativo,  aumentando  così  la  loro probabilità di  essere più soggetti a  stress. 

 

                           

 

 

 

 

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2.2 Come interpreta gli eventi che accadono intorno a Lei 

Questo  aspetto misura  il modo  in  cui  le  persone  interpretano  gli  eventi  intorno  a  loro,  più specificamente, più le persone sentono di avere il controllo delle cose che le riguardano, minore sarà  la  percezione  dello  stress.  (  Locus  of  Control  ).  La  sensazione  di  avere  il  controllo  sulla propria vita, il sentire che i risultati dipendano dalle nostre azioni e decisioni, l’avere il controllo della  situazione  ci  porta  ad  essere  più  propensi  a  interpretare  gli  eventi  come  stimolanti piuttosto che minacciosi. Queste  interpretazioni portano a  sviluppare delle  strategie di coping più adeguate. 

Questa scala è formata da dodici  item, organizzati nelle tre seguenti sottoscale ( LOCO, LOCG e LOCI  )  che misurano differenti aspetti del  controllo, e dalla  sottoscala  Locus of Control Totale (LOC‐ Tot ). Questa si è ottenuta sommando il punteggio grezzo di LOCO, LOCG e LOCI. 

a.  Forze  organizzative  (LOCO  ).  Questa  sottoscala  misura  il  grado  in  cui  i  dipendenti percepiscono l’influenza di pressioni all’interno delle organizzazioni, ovvero accerta il grado con il quale    i  soggetti esaminati  sentono  che  le  forze all’interno dell’organizzazione  reprimono  le proprie capacità di influenzare gli eventi. (L’interpretazione di queste forze è soggettiva.)  Un punteggio elevato suggerisce quindi una percezione di  incapacità nell’influenzare gli eventi dovuto alle forze e pressioni provenienti dal sistema organizzativo.  b. Processi di gestione  ( LOCG  ). Questa sottoscale misura  tre aspetti chiave su cui  le persone generalmente  esprimono  un  bisogno  di  esercitare  influenza:  valutazione  della  performance, promozioni e gestione del potere. Cioè il grado con cui gli esaminati percepiscono che il proprio sforzo e il proprio rendimento abbiano un’influenza sui risultati conseguiti.  Un punteggio basso suggerisce che, in generale, sforzo e abilità siano congruenti con i risultati ottenuti. 

c. Influenze individuali ( LOCI ).  Questa sottoscala completa il quadro misurando la percezione del controllo a  livello del singolo dipendente, misurando  la percezione delle proprie capacità di influenzare  gli  eventi  di  vita  e  organizzativi.  Punteggi  elevati  suggeriscono  una  sensazione  di scarso controllo. 

Analizzando la sottoscala Locus of Control  Tot. osserviamo che: 

Valori  Valori 

LOC‐ TOT Adelfia  Nr.  %  LOC‐ TOT Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Contr.  Interno  18  13,33%  Contr. Interno  52  38,52% 

Media  105  77,78%  Media  80  59,26% 

Contr. Estreno  12  8,89%  Contr. Esterno  3  2,22% 

Totale complessivo  135  100,00% Totale complessivo  135  100,00%

M=38,91 Mdn=40 Ds=6,68  M=44,55 Mdn=44 Ds=6,55  

Solo un 2,22% del  totale della  tabella Adelfia cfr POP  (pari a 3  soggetti del  tot.  ) sente di non disporre  di un Controllo interno andando incontro ad una maggior percezione dello stress. 

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3. FONTI DI STRESS Raramente  all’interno  di  un’organizzazione  vi  è  un'unica  fonte  di  stress.  Spesso  le  persone affermano di vivere un momento in cui sono sottoposte ad una “tremenda pressione”. La realtà è  più  complessa,  perché  le  cause  che  provocano  stress  sono molteplici:    variabili  lavorative, familiari e tanti altri fattori come le relazioni e la carriera.  3.1. Fonti di pressione nel suo lavoro Questa  sezione  prende  in  considerazione  un’ampia  gamma  di  possibili  cause  di  stress occupazionale.  Gli  item  fanno  riferimento  non  solo  ad  aspetti  legati  al  lavoro ma  anche  ad aspetti  legati alla vita domestica, anche se è  il  tema occupazionale a contare. Vi sono 61  item suddivisi  in  sei  sottoscale  compatibili  con  le  sei  fonti  di  stress  identificate  nel modello  OSI. Punteggi superiori alla media suggeriscono fonti di stress percepito. Le varie sottoscale verranno classificate secondo il grado con il quale le varie fonti contribuiscono a causare stress: 

a. Clima e struttura Organizzativa ( FS ):in questa sottoscale vengono misurate le fonti di stress che originano dal disegno strutturale e dalle caratteristiche dei processi organizzativi. Quindi  lo stress  è  il  risultato  di  un  sentimento  di  frustrazioni  dovuto  alle  caratteristiche dell’organizzazione. 

Valori  Valori 

FS  Adelfia  Nr.  %  FS  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Poco stressante  23  17,16%  Poco stressante  36  26,87% 

Media  92  68,66%  Media  87  64,93% 

Molto stressante  19  14,18%  Molto stressante  11  8,21% 

Totale complessivo  134  100,00% Totale complessivo  134  100,00%

M=41,73 Mdn=42 Ds=8,45 M=45,17 Mdn=45 Ds=7,62 

 

Analizzando i dati possiamo osservare che 11 soggetti ( pari al 8,21% del tot. della tabella Adelfia cfr POP) hanno ottenuto un punteggio superiore alla media normativa, percependo i processi e il disegno strutturale organizzativo come fonte di stress. 

 

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b.  Interfaccia  casa  lavoro  (  FI  ):  Si  tratta di una  relazione  a doppio  senso,  con  fonti di  stress lavorativo  che  influiscono  sulla  vita  privata  e  viceversa.  Un  punteggio  elevato  in  questa sottoscala suggerisce che l’ambiente familiare non contribuisce all’acquisizione di nuove risorse. Questo può dipendere dalle caratteristiche dell’ambiente stesso   o da un’intrusione del  lavoro nella vita familiare, creando una sovrapposizione casa‐lavoro. 

Valori  Valori 

FI  Adelfia  Nr.  %  FI  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

poco stressante  17  12,69%  Poco stressante  36  26,87% 

Media  97  72,39%  Media  88  65,67% 

Molto stressante  20  14,93%  Molto stressante  10  7,46% 

Totale complessivo  134  100,00% Totale complessivo  134  100,00%

M=40,52 Mdn=42 Ds=8,04  M=43,88 Mdn=44 Ds=8,45  

Osservando i risultati della tabella Adelfia cfr POP si evince che 10 soggetti (pari al 7,46% del tot del  campione) percepiscono un’intrusione del  lavoro nella vita  familiare o viceversa, andando incontro a situazioni stressanti. 

c.  Ruolo  Manageriale  (  FM  ).  Questa  sottoscala  misura  come  gli  individui  percepiscono  le aspettative degli altri nei  loro confronti. Un punteggio elevato ci suggerisce che  lo stress deriva dal vivere secondo le aspettative del proprio ruolo. Può essere una sensazione derivata dal fatto che  la  responsabilità  sia  sbilanciata  con  il  grado  di  potere  e  di  influenza  o  una  sensazione generale di non essere all’altezza del ruolo. 

Valori  Valori FM  Adelfia  Nr.  %  FM  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Poco stressante  20  14,93%  Poco stressante  33  24,63% 

Media  96  71,64%  Media  92  68,66% 

Molto stressante  18  13,43%  Molto stressante  9  6,72% 

Totale complessivo  134  100,00%  Totale complessivo  134  100,00%

M=40,94 Mdn=41 Ds=8,03 M=44,86 Mdn=45 Ds=7,42 

  

Analizzando  i dati si può osservare che 9 soggetti hanno ottenuto un punteggio sopra  la media normativa ( pari   al 6,72% del tot. ). Questo dato ci suggerisce  in effetti che  lo stress percepito deriva da una parte  dal ruolo ricoperto e da quelle che sono le aspettative nei propri confronti, ma anche ci può informare che la propria responsabilità è sbilanciata con il grado di potere o di non essere all’altezza del ruolo. 

 

 

 

 

 

 

 

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 d. Relazioni con  le altre persone  ( FR  ):   questa sottoscala misura  il grado di relazione   con  le persone dentro e fuori dall’organizzazione. Un punteggio elevato indica che viene percepito uno stress interpersonale.  

Valori  Valori 

FR  Adelfia  Nr.  %  FR  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Poco stressante  12  8,96%  Poco stressante   38  28,57% 

Media  105  78,36%  Media  87  65,41% 

Molto stressante  17  12,69%  Molto stressante  8  6,02% 

Totale complessivo  134  100,00% Totale complessivo  133  100,00%M=34,27 Mdn=34 Ds=6,71  M=37,20 Mdn=37 Ds=6,73  

Analizzando  i dati dal campione Adelfia cfr POP possiamo osservare che  il gruppo gode di una buona  relazione  interpersonale e solo  il 6,02% del  tot del campione normativo afferma che  le relazioni interne/esterne all’organizzazione sono fonte di stress. 

 

e. Fattori intrinseci al lavoro ( FJ ):  In questa sottoscala, rientrano tutte quelle fonti di stress che hanno origine nella specifica natura del  lavoro come es.: quantità e scopi delle mansioni, orari, varietà  del  lavoro,  ecc.    Punteggi  elevati  in  questa  sottoscala  suggeriscono  che  lo  stress  è percepito sulla base di come il gruppo o il singolo impiegano le giornate lavorative.  Dieci  item della scala riguardano differenti aspetti del  lavoro, cosicché un alto punteggio   viene ottenuto quando diversi aspetti vengono percepiti come fattori di stress. ( Un lavoro può essere percepito come stressante ed essere tuttavia soddisfacente. Guardare la scala  soddisfazione  per  il  lavoro  stesso,  relativa  agli  Effetti  dello  stress,  per  rilevare  se l’esperienza di stress riduce il livello di soddisfazione.)   

 

Valori  Valori FJ  Adelfia  Nr.  %  FJ  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Poco stressante  22  16,42%  Poco stressante   34  25,37% 

Media  90  67,16%  Media  93  69,40% 

Molto stressante  22  16,42%  Molto stressante  7  5,22% 

Totale complessivo  134  100,00% Totale complessivo  134  100,00% M=30,67 Mdn=31 Ds=6,42 

M=33,36 Mdn=34 Ds=6,29 

 

 Analizzando i dati osserviamo che 7 soggetti sul tot. del campione Adelfia cfr POP (pari al 5,22% del tot.) percepiscono stress, dovuto a più fattori intrinseci al lavoro i quali vanno ad influire sulla loro tipica giornata lavorativa.  

  

 

 

 

 

 

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112  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

f. Carriera e  riuscita  ( FC  ).  Il bisogno di  riuscita personale e aziendale può essere un’ulteriore fonte  di  soddisfazione  o  d  stress.  Punteggi  elevati  in  questa  sottoscala  riflettono  frustrazioni collegate alla crescita professionale. 

 

Valori  Valori FC  Adelfia  Nr.  %  FC  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Poco stressante  14  10,45%  Poco stressante  35  26,12% 

Media  100  74,63%  Media  92  68,66% 

Molto stressante  20  14,93%  Molto stressante  7  5,22% 

Totale complessivo  134  100,00% Totale complessivo  134  100,00%

M=32,86 Mdn=33 Ds=6,46 M=35,41 Mdn=36 Ds=6,66 

 

Osservando  i  dati  della  tabella Adelfia  cfr  POP  possiamo  constatare  che  il  5,22%  del  tot.  del campione nutre frustrazioni dovute ad una mancata crescita professionale, andando  incontro a insoddisfazione e a  stress. 

  

4. STRATEGIE DI COPING le  fonti  presenti  all’interno  dell’organizzazione  sono  numerose,  a  loro  volta    interagiscono  in funzione a quelle che sono  le caratteristiche  individuali e a quelle strategie che vengono messe in atto per fronteggiare lo stress. Come le fonti di stress sono varie anche  le strategie di coping saranno varie.  4.1. Il suo modo di affrontare lo stress Si tratta di una sezione contenente 28 possibili modalità per affrontare lo stress, suddivisa in sei sottoscale:  a. Supporto sociale  (CS  ). Le  ricerche  suggeriscono che  l’esistenza di un supporto sociale è un importante tampone contro lo stress. Questa sottoscale misura quanto le persone contano sugli altri  come mezzo  per  fronteggiare  lo  stress;  il  supporto  può  essere  di  svariate  forme  e  non necessariamente nella forma di dialogo. Un punteggio elevato può essere raggiunto anche se  il supporto sociale non è effettivamente disponibile in quanto due item della sottoscala misurano la “ricerca” del supporto e non la “disponibilità”. 

Valori  Valori 

CS  Adelfia  Nr.  %  CS  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Basso Coping  18  13,33%  Basso Coping  18  13,33% 

Media  100  74,07%  Media  79  58,52% 

Alto Coping  17  12,59%  Alto Coping  38  28,15% 

Totale complessivo  135  100,00%  Totale complessivo  135  100,00%M=17,11 Mdn=17 Ds=3,45  M=16,53 Mdn=17 Ds=3,46  

Analizzando  i  dati  osserviamo  la  presenza  di  un  buon  supporto  sociale  all’interno dell’organizzazione, mentre  solo 18  soggetti    ( pari  al 13,33% del  tot. della  tabella Adelfia  cfr POP)  non  utilizza  il  supporto  sociale  come  strategia  di  coping,  dovuto  forse  ad  una  bassa soddisfazione nelle relazioni  interpersonali. ( vedere sottoscala Relazioni con  le altre persone  in Fonti di stress). 

 

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b.  Orientamento  al  compito  (  CP  ).  Questa  sottoscala  misura  il  modo  in  cui  le  persone fronteggiano  lo  stress  riorganizzando  il  proprio  lavoro  a  livello  di  compiti. Manifesta  spesso strette connessioni con la sottoscala Tempo. 

Valori  Valori 

CP  Adelfia  Nr.  %  CP  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Basso Coping  10  7,41%  Basso Coping  10  7,41% 

Media  107  79,26%  Media  107  79,26% 

Alto Coping  18  13,33%  Alto Coping  18  13,33% 

Totale complessivo  135  100,00% Totale complessivo  135  100,00%

M=27,45 Mdn=28 Ds=4,54  M=27,18 Mdn=27 DS=4,32  

Analizzando  i  dati  Adelfia  cfr  POP  osserviamo  che  solo  un  7,41%  del  tot.  ha  ottenuto  un punteggio  al  di  sotto  della  media  normativa,  confermando  di  non  utilizzare  la  strategia orientamento al compito, per fronteggiare situazioni stressanti.  

c. Logica  ( CL  ). È una strategia che permette di  fronteggiare  lo stress adottando un approccio razionale e non emotivo alla situazione. Questa modalità può  implicare  la soppressione di ogni sentimento, ma  con  il  risultato  di  essere  più  oggettivi  e  razionali,  risolvendo  un  problema  in modo  logico/razionale  e  tralasciando  i  sentimenti. Ma  l’uso  della  logica  non  dovrebbe  però precludere il riconoscimento dei sentimenti che si stanno provando. 

Valori  Valori 

CL  Adelfia  Nr.  %  CL  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Basso Coping  17  12,59%  Basso Coping  17  12,59% 

Media  104  77,04%  Media  104  77,04% 

Alto Coping  14  10,37%  Alto Coping  14  10,37% 

Totale complessivo  135  100,00%  Totale complessivo  135  100,00%

M=13,05 Mdn=13 Ds=2,37 M=12,97 Mdn=13 Ds=2,63 

 

Osservando i dati possiamo constatare che la strategia di Logica è molto usata dai dipendenti, ad eccezione di un 12,59% che ha ottenuto un punteggio al di sotto della media normativa. 

d. Relazione casa‐lavoro (CR ). La sovrapposizione tra lavoro e vita domestica è una relazione a 

doppio senso. Questa sottoscala considera il ruolo reciproco di tale relazione e lo esamina nelle 

strategie di coping, andando a misurare l’uso delle risorse al di fuori del lavoro per reintegrare la 

propria capacità di fronteggiare lo stress. Questa strategia può realizzarsi se la casa è un “rifugio” 

o se si creano opportunità per indirizzare le energie verso qualcosa di diverso dal lavoro. 

Valori  Valori 

CR  Adelfia  Nr.  %  CR  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Basso Coping  16  11,85%  Basso Coping  13  9,63% 

Media  105  77,78%  Media  108  80,00% 

Alto Coping  14  10,37%  Alto Coping  14  10,37% 

Totale complessivo  135  100,00%  Totale complessivo  135  100,00%

M=17,93 Mdn=18 Ds=3,32  M=17,59 Mdn=18 Ds=3,63  

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114  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

Analizzando  i dati possiamo osservare che solo 13 soggetti hanno ottenuto un punteggio al di sotto  della media  normativa  (  pari  al  9,63%  del  tot.  ),  non  utilizzando  questa  strategia  come fonte per ridurre lo stress, sovrapponendo la vita lavorativa con quella familiare. 

 

e. Tempo ( CT ). La capacità di negoziare, di saper gestire del tempo. “La gestione del tempo” è la strategia di controllo dello stress più diffusamente  insegnata nelle aziende. Questa sottoscala è in stretta relazione con la sottoscala Stile di comportamento in Caratteristiche dell’individuo.  

Un punteggio elevato  in  tale misura,  indica  la capacità di essere  sufficientemente assertivi dal difendere il proprio tempo dalle richieste che provengono dagli altri.  

Valori  Valori 

CT  Adelfia  Nr.  %  CT  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Basso Coping  9  6,67%  Basso Coping  16  11,85% 

Media  113  83,70%  Media  89  65,93% 

Alto Coping  13  9,63%  Alto Coping  30  22,22% 

Totale complessivo  135  100,00% Totale complessivo  135  100,00%

M=17,46 Mdn=18 Ds=2,68  M=16,72 Mdn=17 Ds=2,63  

Analizzando  i dati della  tabella Adelfia  cfr POP osserviamo  che  la  strategia di  coping Tempo è utilizzata dalla maggior parte dei soggetti ad eccezione di un 11,85% del tot del campione che ha ottenuto un punteggio al di sotto della media normativa, non  riuscendo a difendere  il proprio tempo da richieste che provengono dagli altri. 

 

d.  Coinvolgimento  (  CI  ).  Questa  sottoscala  va misurare  il  processo  di  coinvolgimento  o  di impegno di se stessi nella situazione, cercando di venire a patti con  la realtà, cercando di  fare uno  sforzo per  cambiare  quanto può  essere modificato  e  accettando quanto non può  essere cambiato. 

Valori  Valori 

CI  Adelfia  Nr.  %  CI  Adelfia cfr POP  Nr.  % 

Basso Coping  20  14,81%  Basso Coping  20  14,81% 

Media  102  75,56%  Media  94  69,63% 

Alto Coping  13  9,63%  Alto Coping  21  15,56% 

Totale complessivo  135  100,00%  Totale complessivo  135  100,00%

M=26,82 Mdn=27 Ds=4,34  M=26,31 Mdn=27 Ds=3,74  

Osservando  i dati possiamo notare come solo un 14,81% del  tot del campione ha ottenuto un punteggio al di sotto della media normativa,  confermando di non riuscire a venire a patti con la realtà e lasciandosi coinvolgere in modo eccessivo dalle situazioni. 

 

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

115 

I  valori  medi  di  ciascuna  dimensione  del  campione  Adelfia,  sono  stati  confrontati successivamente con  i valori medi di riferimento della Popolazione normativa, permettendo di effettuare un confronto diretto tra le varie aree. ( Tab. n. 1 ) 

N.B: nelle variabili   (PSYT, PHIT, FS, FI, FM, FR, FJ e FC)  il minor punteggio suggerisce un miglior grado  di percezione di salute fisica, psicologica e di una minore fonte di stress lavorativo. 

VARIABLI MEDIA 

CAMPIONE ADELFIA 

MEDIA CAMPIONE NORMATIVO 

SC  24,2  21,62 SJ  17,43  16,66 SS  20,42  17,18 SP  16,85  14,95 SR  13,26  11,6 

S‐TOT  92,03  82,02 

PSYT  46,42  60,15 PHIT  24,43  31,15 

A‐TOT  47,27  50,51 LOC‐TOT  38,91  44,45 

FS  41,73  45,17 FI  40,52  43,88 FM  40,94  44,86 FR  34,27  37,2 FJ  30,67  33,36 FC  32,86  35,41 

CS  17,11  16,53 CP  27,45  27,18 CL  13,05  12,97 CR  17,93  17,59 CT  17,46  16,72 CI  26,82  26,31 

(Tab. n. 1 ) 

 

Non  è  emersa  nessuna  differenza  significativa  importante mettendo  in  confronto  il Genere  ( maschi vs  femmine)  in  relazione alla dimensione del Ruolo e alla dimensione  Interfaccia casa‐lavoro sezione Fonti di stress.( con significatività per α=.05) 

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116  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

Considerando invece il Ruolo dei soggetti intervistati rispetto alle dimensioni:  Soddisfazioni per il lavoro, Relazioni  interpersonali    e    Interfaccia  casa‐lavoro,  (con  significatività per  α=.05)  sono emerse differenze significative rispetto alle dimensioni indagate.     

 

Analizzando  la Distribuzione  campionaria delle medie  (dCM  )  si può osservare  che ad es. gli Oss  sono più soddisfatti rispetto agli Educatori. ( con significatività per α=.05) . 

 

    

Analizzando  la Distribuzione campionaria delle medie (dCM ) si può osservare che ad es. tra gli Oss, Educatori e Psicologi vi è un’uguale soddisfazione per le Relazioni interpersonali. 

 

 

 

 

 

 

 

Ruolo Profess.  Media di SJ 

TEC. RIAB. PSC.  14,5

INFERMIERE  15,625

PSICOLOGO  16

EDUCATORE  16,73170732

COORDINAT.  17,33333333

OSS  18,09677419

TEC.LABORAT.  19

TERAP.  20

AUTISTA  20

Totale complessivo  17,43283582

Ruolo Profess.  Media di SR 

PSICOLOGO  12

TEC.LABORAT.  12,5

TEC. RIAB. PSC.  12,5

INFERMIERE  12,75

COORDINAT.  13

EDUCATORE  13

OSS  13,5

AUTISTA  15,66666667

TERAP.  16

Totale complessivo  13,26119403

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

117 

 

Analizzando  la  Distribuzione  campionaria  delle  medie  (dCM  )  si  può  osservare  che  sui Coordinatori come anche sugli Oss lo stress lavorativo influisce in ugual modo sulla vita privata e viceversa. 

 

 

SINTESI DEI RISULTATI OTTENUTI 

Il  contenuto delle sottoscale Salute psicologica (PSYT) e Salute fisica (PHIT) ha evidenziato che il gruppo  in  studio  presenta  un  discreto  stato  di  benessere  psico‐fisico.  Nella  sezione “Soddisfazione  lavorativa”    (SC,SJ,SS,SP,SR)  è  risultato  complessivamente  che  i  soggetti  sono molto soddisfatti del loro lavoro. Per quanto riguarda i risultati riferiti al comportamento di tipo A (fattore predittore di disturbi legati allo stress), nel nostro gruppo sono risultate scarsamente presenti le caratteristiche della sindrome di tipo A; anche la scala “Controllo”(LOC ‐TOT) presa in considerazione nel questionario OSI,ha dimostrato che  i soggetti hanno un buon controllo sugli aspetti della  loro vita  lavorativa. Un’importante scala, ai fini del nostro studio, è quella definita “Fonti  di  stress”    che  prende  in  considerazione  un’ampia  gamma  di  possibili  cause  di  stress lavorativo.  L’analisi  delle  sottoscale  ha  evidenziato  una  percezione  positiva    del  clima organizzativo  da  parte  dei  lavoratori.  L’ultima  scala,  che  riguarda  le  differenti modalità  per affrontare lo stress (strategie di coping), ha evidenziato che i lavoratori fanno un uso  adeguato dello strategie di coping . Nel presente contributo l’OSI  si  è dimostrato uno strumento efficace per  evidenziare  variabili  ed  effetti  difficilmente  misurabili,  che  non    sono  comunemente considerati nel normale corso degli eventi organizzativi aziendali. Tuttavia è importante rilevare che, benché  i questionari soggettivi rappresentino strumenti sostanzialmente validi per  l’analisi del rischio da stress, bisogna tenere conto  di alcuni limiti  che li caratterizzano e contestualizzarli adeguatamente  nel  complesso  delle  procedure  di  valutazione  e  gestione  del  rischio  stress lavoro‐correlato. 

                                                        

 

 

 

Ruoli Profess.   Media di FI 

AUTISTA  36

TEC.LABORAT.  38

PSICOLOGO  38,66666667

EDUCATORE  39,65853659

INFERMIERE  39,75

OSS  40,59016393

COORDINAT.  43,76923077

TERAP.  45

TEC. RIAB. PSC.  48

Totale complessivo  40,52238806

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118  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

LA CUSTMER SATISFACTION DEGLI OSPITI E DEI LORO FAMILIARI  

1. I destinatari dell’indagine  All’indagine hanno partecipato 181 persone di cui 129 pazienti e 52 familiari.  La tabella sottostante rappresenta le strutture interessate con il numero di pazienti e di familiari ai quali è stato sottoposto il questionario. 

Il programma utilizzato è il“SPSS”(Statistical Package for Social Science) per l’elaborazione dei dati e per ottenere  l’incrocio delle risposte, per  l’analisi comparata dei dati dei pazienti e dei familiari, e quella dei tre settori di intervento. 

Con  Il  suddetto questionario  si  effettuano  le  valutazioni  di  tenuta degli  standard di  qualità contenuti  nella  Carta  dei  Servizi  misurando  il  livello  di  adeguatezza‐inadeguatezza‐miglioramento nelle seguenti aree: 

 informazione; 

tempi di attesa per l’accoglienza; 

permanenza in comunità;  

reclami; 

osservazioni e suggerimenti.

  Settor

Tipol. di struttura  Denominazione struttura Pazienti intervistati 

Familiari intervistati 

Sanitario 

 

Comunità Riabilitativa 

Psichiatrica 

Chora                     17 4 

Le Zagare              12 4 

Archi                     13 3 

Comunità Alloggio 

Villa Fiorile             8  

San Francesco         8 2 

Portanova              8  

 

Gruppo Appartamento 

La Dimora               5 1 

La Dimora2            

La Casa Di Piero1    4 2 

La Casa Di Piero 2 

 Centro  Diurno Don Tonino Bello 12 9 

Socio sanitario 

Comunità socio riabilit.  Zo’è    1 12 

 

Casa per la vita 

La casa di Holden   14  

Liria 9 8 

C.d.socio educ.e riabilitativo  Enosh 6 

Comunità educativa  Tirammolla 6 1 

 

Il Grillo 12  

 

Totale  129 52 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

119 

1.1 Dati riferiti all’età, al sesso e al titolo di studio 

Età 

 

Sesso 

 

Titolo di studio 

 

1.2  Dati relativi alla facilità di accesso alle informazioni e all’indice di gradimento 

          

I pazienti sono stati raggruppati in quattro  fasce di età per consentire un più comodo livello di analisi. La fascia di età maggiormente rappresentata è quella al di sotto dei 30 anni. Il dato riferisce un’età media inferiore a quella  registrata  lo  scorso  anno  in  quanto,  l’indagine  ha coinvolto anche i minori. 

La  percentuale  maschile,  del  61%  ,  si  riconferma  più numerosa rispetto a quella femminile che è del 34%. 

Il  livello di  istruzione più diffuso è quello di Scuola Media  Inferiore  (45%  ),  seguito  dal diploma di Scuola Media Superiore  (36%), e di    licenza  elementare  (8%)  e    diploma  di laurea (5%) 

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120  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

L’indice  di  soddisfazione  è  positivo;  la  disinformazione,  anche  se  contenuta,  è  ascrivibile  alla necessità di aggiornamento del sito della Cooperativa a cui si sta lavorando. Nelle tabelle che seguono gli stessi quesiti valutati nei grafici precedenti, sono ripartiti nelle tre aree di interesse della Cooperativa: area psichiatrica, area socio sanitaria e area minori. 

 

 

 

 

1.3 Dati relativi ai tempi di accoglienza della domanda e di ingresso 

 

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

121 

 

 

 

Esiste difformità di  soddisfazione  al quesito  “tempo di  ingresso  in Comunità”  tra  l’area  Socio Sanitaria  e  quella  Sanitaria:  nell’area  Socio  Sanitaria  (disabili  e minori)  il  61%  trova  risposte immediate;  nell’area  Sanitaria  invece  (settore  psichiatria  e  settore  minori  con  patologia)  la soddisfazione scende al 30% per l’attesa entro “un mese” e al 20% “oltre un mese”.      

La discrasia  rilevata può essere attribuita alla  circostanza  che  vede  le  strutture di accoglienza socio  sanitarie  (Case  per  la  Vita)  non  ancora  coperte  da  adeguato  Regolamento  Regionale: attivate di recente, dunque non ancora a regime, prevedono una notevole compartecipazione ai costi  di  degenza  da  parte  delle  famiglie,  spesso  non  in  condizioni  di  provvedere  ad  oneri economici  rilevanti,  per  cui  non  tutte  le  strutture  sono  a  regime;  tutte  sono  sollevate  dalla gestione del  turn over. Liste di attesa,  invece, esistono nelle strutture psichiatriche che sono a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.   

Un commento a parte necessita  il grafico relativo ai “tempi di accoglienza della domanda”. Dai documenti di ingresso in possesso della cooperativa non risulta discrepanza tra il primo contatto e  l’accettazione  della  richiesta  come  da  dichiarazione  del  40%  circa  degli    intervistati  (dato ottenuto facendo una media tra  i tre settori). L’alta percentuale del 40% può giustificarsi con  i tempi  che  intercorrono  tra  la  richiesta  che  la  famiglia  avanza  alla ASL  e  la  trasmissione della stessa alla Cooperativa. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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122  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

 

2. Fase della  permanenza in comunità 

In questa sezione  il questionario ha come obiettivo la valutazione della percezione, da parte dei pazienti  e  dei  familiari,  della  qualità  del  servizio  erogato.  Gli  indicatori  individuati  per  la valutazione sono  :il gradimento della proposta riabilitativa/educativa; delle cure prestate; della disponibilità del personale; del  rispetto della riservatezza personale  e dell’aspetto alberghiero. Si è proceduto ad un’analisi dei dati prima in generale e poi confrontandoli tra i vari settori , tra i familiari e gli ospiti e infine  tra le diverse tipologie di comunità. 

Il grado di soddisfazione degli indicatori scelti appare uniformemente alto ( 75% ‐ 80%) sia che il confronto  verta  sulla  soddisfazione  familiare  /  ospite  che  tra  le  diverse  comunità.  L’indice  di gradimento più basso, in un contesto pur positivo, si  rileva quando si analizzano i dati riferiti al fattore  “integrazione  con  gli  altri  ospiti”.  L’abbassamento  si  evidenzia  soprattutto  nella percezione dichiarata dagli ospiti ( 64%) che esprimono  la propria  insoddisfazione attraverso  le comprensibili espressioni “io non sono come  loro”…“io non posso continuare a   stare con  lui/lei che è pazzo”. 

Questo atteggiamento personale di difficoltà di relazione tra ospiti è marcato nelle persone che rifiutano lo stato di malattia o di malessere. 

Dai grafici riferiti all’aspetto alberghiero (pulizia della comunità e qualità dei pasti) emerge una situazione di una buona soddisfazione generale. 

Di seguito le tabelle riferite ai diversi indicatori . 

 

2.1 Grado di soddisfazione delle  attività proposte  

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

123 

 

2.2 Grado di soddisfazione delle cure prestate 

    

 

 

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124  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

2.3 Come valuta la disponibilità del personale 

   

 

 

2.4 Come valuta la riservatezza del personale 

      

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

125 

 

 

2.5 Come valuta l’integrazione con gli altri ospiti 

     

 

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126  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

 

2.6 Come valuta la pulizia all’interno della comunità? 

          

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

127 

2.7 Grado di soddisfazione della qualità dei pasti 

        

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128  L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013

3. Utilizzo cassetta dei reclami 

Come si evince dal grafico  ,  i dati riflettono quasi specularmente quelli rilevati  lo scorso anno:  risulta che “la cassetta dei reclami”è uno strumento che non viene utilizzato, o viene utilizzato poco:  il 93‐98% degli  intervistati (familiari e pazienti) “non hanno mai utilizzato  lo strumento”  ,  di questi  il 53% risponde che “non c’è motivo”; permane ancora, anche se è minima, una parte (10%) che non è a conoscenza dello strumento.  

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129 

3.1 Motivo del non utilizzo della cassetta dei reclami 

“Osservazioni e suggerimenti” 

Questa ultima parte del questionario è espressa nella forma delle risposte aperte. Il risultato è analogo  a  quello  del  2012  dove  gli  intervistati  o  non  rispondono,  o  ripetono  quanto  già espresso nei questionari precedenti a risposta unica.  

Si ritiene pertanto inutile pubblicizzare i risultati dei dati elaborati: così come previsto nel 2012 questa  parte  verrà  estrapolata  dal  questionario  che,pertanto,  per  eventuali  successivi  usi presenterà una veste diversa. 

 

 

Previsioni per il 2014 

1)Continuare  col  Progetto:  “Educazione  alla  salute”:  uso  di  sostanze  (alcool‐  droghe,  fumo; 

sana alimentazione; gestione della sessualità) affidato agli psicologi che hanno conseguito  la 

specializzazione attraverso la frequenza di master esterni 

Previsioni realizzate nel 2013 

1)Coinvolgere  gli  utenti,  rivedendo  le  procedure,  nelle  attività  di  approvvigionamento  dei 

prodotti e di preparazione della mensa realizzato in alcune strutture 

2)Potenziare  la autogestione di piccoli appartamenti favorendo soprattutto la coabitazione in 

appartamento supportato come quello già realizzato  ad Andrano 

 

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 130 

 

 

 

 Previsioni per il 2014 

1)Fare gestire il budget agli utenti; rivedere le procedure. 

Le criticità che hanno destato un maggiore interesse, non perché più importanti, ma perché rilevate per 

la prima volta, sono: 

la presenza di una grossa percentuale di familiari che non rispondono al questionario;  

 lo scarso utilizzo della “cassetta dei reclami” 

 

 

 

Previsioni per il 2014 

1)Educare alla forma di comunicazione attraverso l’uso del reclamo e/o del suggerimento i Coordinatori 

di  Struttura  e  gli  Educatori;  intensificare  gli  incontri  con  le  Associazioni  dei  genitori  e  degli  utenti 

affidando loro la sensibilizzazione dei genitori e degli operatori all’uso di questi strumenti. 

2) Perché ciò sia possibile, è  indispensabile che  l’uno e gli altri  facciano proprio  il concetto che nessun intento  investigativo  o  punitivo  attiene  all’uso  dello  strumento  il  cui  scopo  afferisce  al  dovere  di partecipare per il miglioramento costante della qualità.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

131 

 

1. FORMAZIONE 

Un errore  comune è quello di  considerare  la  formazione  come  semplice  implementazione delle cognizioni. La formazione è un processo complesso che se ben strutturato e organizzato è  in  grado  di  implementare  l’efficacia  personale  e  professionale  degli  individui.  E’  un investimento essenziale al  fine di migliorare  le performance organizzative e  in generale,  il successo personale e aziendale.   Nella  Cooperativa  la  formazione  è  concepita  come  progetto  e  soprattutto  come  attività strategica, tesa  a una valorizzazione continua delle risorse umane. 

 

1.2 FORMAZIONE OBBLIGATORIA 

Nel  2013  per  la  formazione  obbligatoria  la  Cooperativa  ha  investito  €  25.693,34  come  da tabella. Nel 2012 i costi per la formazione sono stati di € 34.607,61. 

   Visite ispettive Rina 

Haccp Formazione professionale 

Gennaio          

Febbraio  € 2.160,00     € 193,60

Marzo     € 1.250,00 € 100,00

Aprile  € 1.296,00     € 1.513,00

Maggio        € 954,00

Giugno          

Luglio        € 2.404,84

Agosto        € 278,18

Settembre  € 1.296,00       

Ottobre  € 1.944,00     € 6.629,18

Novembre     € 1.250,00  € 4.424,54

Dicembre          

TOTALE COSTI  € 6.696,00  € 2.500,00 € 16.497,34

TOTALE  € 25.693,34 

 

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 132 

Gli investimenti più consistenti riguardano la formazione degli operatori in tutte le tre aree di intervento della  cooperativa: nel  settore  sanitario  gli psicologi hanno  acquisito  competenze specifiche  con  corsi  di  formazione  finanziati  dalla  cooperativa  presso  centri  universitari accreditati.  Gli psicologi hanno esteso  la formazione acquisita, secondo criteri di specificità professionali, all’interno delle  comunità nelle quali operano. Nell’area dei minori  la  formazione specifica ha  riguardato  l’ambito di competenze attinenti  i disturbi dell’apprendimento in età scolare e prescolare e le problematiche connesse ai disturbi del  comportamento.  Anche  in  questo  caso  ogni  competenza  acquisita  è  stata  oggetto  di formazione interna, differenziata per qualifica. Nell’ambito  della  disabilità  la  Cooperativa  ha  finanziato  la  formazione  di  3  operatori  per l’acquisizione  del  titolo  “Tecnico  della  T.M.A.”  e  la  formazione  di  3  operatori  per  il conseguimento della laurea in “Psicomotricista funzionale”.  La Cooperativa diviene  luogo di  formazione di numerosi  laureandi  che  chiedono di  svolgere tirocinio presso una delle strutture delle tre aree di pertinenza.  Le università con le quali la Cooperativa ha convenzione sono quelle di seguito schematizzate: 

 

Area   Ente  Località 

 

Psicologica 

Università Degli Studi Di Chieti ‐Pescara  Chieti‐Pescara 

Università Degli Studi ”Carlo Bo”  Urbino 

Università Degli Studi Di Padova  Padova 

Università Del Salento  Lecce 

Università  “La Sapienza”  Roma 

Conorzio Interuniversitario “Fortune”  Roma 

Scuola Di Specializzazione “C.O.I.R.A.G.”  Bari 

Università degli Studi di Bari  Sede Operativa Di 

Bari 

Istituto Gestalt Di Puglia  Arnesano 

Associazione Di Psicologia  Cognitiva‐Scuola 

Di Formazione In Psicoterapia Cognitivo 

Comportamentale 

Roma 

 

Sociale 

Università Del Salento  Lecce 

Università Degli Studi Di Firenze 

Polo Di Scienze Sociali 

Firenze 

Università  Degli Studi “Aldo Moro”  Bari 

 

Pedagogica 

 

Università Del Salento  Lecce 

Università  Degli Studi Di Firenze  Firenze 

Libera Università Mediterranea Per 

L’europa‐Università Popolare 

Firenze 

 

 

 

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133 

La Cooperativa è anche ente di formazione accreditato per il servizio civile volontario. 

Quest’anno si realizza la quarta esperienza di  servizio civile volontario con il progetto “Percorsi solidali”.  I volontari selezionati sono stati quattro, distribuiti i nelle quattro strutture accreditate e di seguito elencate : 

le due Comunità Riabilitative Psichiatriche Chora e Le Zagare; 

La Comunità Alloggio”Villa Fiorile” 

La Comunità Educativa “Villa Ardena”  Il  servizio  è    rivolto  ai  giovani  non  occupati,  compresi  tra  i  18  e  i  28  anni  ,  che  intendano arricchirsi,  nell’arco  dei  dodici mesi  di  durata  del  servizio  ,  di  esperienze  eventualmente  da spendere nel mercato del lavoro.  Il  servizio  inizierà  il  3  febbraio  2014  e  al  termine  dell’esperienza  sarà  somministrato  il questionario di customer satisfaction, così come negli anni precedenti. 

 

Investimenti Etico – Solidali  Nel concetto di Cooperativa è  incluso quello di “appartenenza” che si manifesta nelle  forme della  sussidiarietà e della  solidarietà.  I  costi  compresi nelle  voci  “Elargizioni”,  “Spese per  gli utenti” e “Spese per  la Riabilitazione” rientrano nell’agire Cooperativistico:  il socio, anche nei periodi di  crisi economica, non  rinunzia ad approvare  i  costi  che potenziano  la qualità nella riabilitazione psico‐sociale; è più che mai vicino ai soci ed alle persone  in difficoltà, provvede alla  cura  dignitosa  dell’aspetto  della  persona  –  ospite  che  non  ha  proventi  personali  e/o familiari. 

 

   Spese per la Riabilitazione 

Elargizioni  Spese ospiti 

Gennaio  € 1.577,00  € 500,00 € 1.505,89

Febbraio  € 1.940,00  € 1.000,00 € 826,79

Marzo  € 1.667,00     € 1.646,57

Aprile  € 2.043,33     € 404,33

Maggio  € 2.170,01     € 790,33

Giugno  € 8.387,73     € 1.013,15

Luglio  € 11.421,99     € 745,39

Agosto  € 2.026,13     € 1.658,82

Settembre  € 4.854,00     € 1.927,13

Ottobre  € 1.366,67     € 1.303,70

Novembre  € 666,80     € 762,97

Dicembre  € 2.415,20     € 1.364,76

TOTALE COSTI  € 40.535,86  € 1.500,00 € 13.949,83 

TOTALE  € 55.985,69 

 

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 134 

 

Le  spese  per  l’utenza  sono  a  favore  delle  persone  prive  di  risorse  personali    e  riguardano: acquisto  di  indumenti,  di  farmaci,  visite  ed  esami  specialistici,  sigarette  ed  abbonamenti  a riviste  o  acquisto  di  libri,  prodotti  per  l’igiene  personale,  per  la  biancheria  da  bagno  e  da camera. 

 

Nelle  spese  per  la  riabilitazione  rientrano  le  voci:  progetti  di  formazione  per  l’inserimento lavorativo, costi di formazione dedicati, progetti di interscambi culturali in Italia ed all’Estero, partecipazione  ad  eventi  sportivi  organizzati  dall’ANPIS  Puglia,  dal  CSI  e  dall’Associazione Sportiva‐mente, inserimenti lavorativi. 

 

 

 

     Nel 2013 per gli investimenti etico – solidali la Cooperativa ha investito € 55.985,69.      Nel 2012 l’investimento è stato di € 73.712,90 

 

 

TIROCINI FORMATIVI PER L’AVVIAMENTO AL LAVORO ANNO 2013 

Tirocinio  Formativo  Riabilitativo  dell’ospite  D.S.A.,  presso  la  fioreria  “La  Dama  dei  Fiori”  di 

Alessano. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite P.L. presso la libreria “Idrusa” di Alessano. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite S.C., presso la ditta “Pellegrino s.r.l.” di Galatina. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite L.A., presso la ditta “Zerododici P&F s.n.c.” di Tricase. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite. W.T., presso la ditta “DO.F. S.r.l.” di Alessano. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite P.S., presso la ditta “F.lli Bennardi s.r.l.” di Alessano. 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

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Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite R.B., presso la ditta “Elle Zeta Taglio e Confezione” di 

Galatina. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo degli ospiti C.S., B.Y., N.G., presso la Pizzeria “Magna Magna” di 

Alessano. 

Tirocinio  Formativo Riabilitativo  dell’ospite  F.A.,  presso  la  ditta  “Termo  Impianti  Soc.  Coop.  a 

R.L.” di Tricase.  

Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite M.P., presso la ditta “Valmauto s.r.l.”di Tricase.  

Tirocinio  Formativo  Riabilitativo  dell’ospite  C.F.,  presso  la  tipografia  “Digital  Print  di  Bello 

Angelo” di Alessano. 

Tirocinio  Formativo  Riabilitativo  dell’ospite  R.M.C.,  presso  la  lavanderia  “MI.DA.  s.n.c.”  di 

Alessano. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite G.V., presso la casa di riposo “Celestino Galluccio” di 

Galatina. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite R.A., presso la ditta “Fratelli Bisanti Sas” di Torre Pali.  

Tirocinio  Formativo  Riabilitativo  dell’ospite  P.V.  presso  la  ditta  “Protezione  Civile Don  Tonino 

Bello” di Alessano.  

Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite G.A., presso la ditta “Arkitt interni di Tricase. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo “Accompagnatore Autista” della Coop. L’Adelfia degli ospiti G.V. 

e P.E. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite P.D.   presso  la ditta “GIULIANA stile e benessere” di 

Tricase.  

Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite P.M. presso la ditta “SALONE NUZZO BENNARDETTA” 

di Alessano. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo del Sig. F.P.D. presso la “pasticceria HARHA” di Tricase. 

Tirocinio  Formativo  Riabilitativo  dell’ospite  S.A.,  presso  la  ditta  “La  dolce  arte  di  Pizzileo 

Raffaele” di Alessano.  

Tirocinio  Formativo  Riabilitativo  dell’ospite  S.C.,  presso  la  ditta  “Associazione  Sportiva 

Dilettantistica Amici del Murgese” di Alessano. 

 Tirocinio Formativo Riabilitativo degli ospiti C.G., V.G., P.G., P.A., presso AGRO “Orto Fiorile” di 

Depressa. 

Tirocinio  Formativo  Riabilitativo  dei  Sigg.ri  M.L.,  A.F.,  N.L.,  P.V.,  presso  la  ditta  “Ceramiche 

Branca Italy di Agostino Branca” di Tricase. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo presso dell’ospite D.S.A., la ditta “CAFFE Peluso s.a.s.” di Tricase. 

Tirocinio  Formativo  Riabilitativo  dell’ospite  C.V.,  presso  gli  Uffici  di  Segreteria  de  “L’Adelfia 

Società Coop. Sociale” di Alessano. 

Tirocinio  Formativo  Riabilitativo  dell’ospite  S.G.,  presso  la  ditta  “Agrifarma  Piccinni  s.r.l.”  di 

Depressa. 

Tirocinio Formativo Riabilitativo dell’ospite M.P., presso la ditta “Azienda Agrituristica GLI ULIVI” 

di Marina Serra. 

 

 

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 136 

 

 

 

 

“…i nostri pazienti spesso fanno già un  lavoro terribile e faticosissimo: quello di sopravvivere 

con  la  psicosi  in  un mondo  incerto  e minaccioso,  carico  di  paura  e  di  angoscia,  aiutati  da 

farmaci che non sono proprio ricostituenti…” 

“…si è sostenuto e si sostiene che  il  lavoro è terapeutico  in quanto determina  la ridefinizione 

del  sé,  la  riacquisizione  del  senso  di  spazio  e  tempo,  la  crescita  dell’autostima, 

l’implementazione delle capacità relazionali…ed è subito ergoterapia…” 

“…si è sostenuto e si sostiene che il lavoro fa bene alla salute:…ma allora, se il lavoro fa bene 

alla salute, e la salute è un diritto costituzionale esigibile, diventa legittima la prescrizione su 

ricetta medica: turno alle presse/un turno pro die/per mesi tre/ripetibile. Il problema è che non 

è un’indicazione  terapeutica per  tutti.  Il  lavoro nobilita  l’uomo, ma  è  il  riposo  che  lo  rende 

simile agli déi, e il modello di identificazione per i nostri pazienti è più spesso dio…” 

“…si è sostenuto e si sostiene che  il  lavoro  rende  liberi;  forse è  l’affermazione più vicina alla 

verità: il lavoro in realtà non attiene al diritto alla cura, ma al diritto di cittadinanza…” 

“…non  il  lavoro  fare, ma  il  lavoro  identità  sociale,  reddito,  autonomia,  contrattualità  che 

reimmette nella sfera del diritto/dovere dei liberi cittadini, dalla quale la sofferenza psichica e 

lo stigma sociale rischiano (o riescono) di espellere…” 

“…allora, per essere terapeutico,  il  lavoro deve essere autentico, deve essere un  lavoro vero, 

possibilmente equo e solidale; vero: la produttività efficace ed efficiente è un valore…” 

“…il valore  terapeutico del  lavoro  sta nell’evitare  il modo del “come  se”:  come  se  lavorassi, 

come se abitassi, come se fossi sano…”  

Ospiti inseriti nel lavoro 

1.C.G. impiegata generica presso gli Uffici Amm.vi 

Antonello Lanteri Direttore D.S.M. ASL TO4 ‐ Chivasso (TO)  

 

INSERIMENTO LAVORATIVO DEGLI OSPITI

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137 

 

2.C.A. pasticcere presso Cooperativa B “Harka” 

3.F.G. impiegato presso Ufficio Amm.vo Cooperativa B “Arc’è” 

4.L.M. pasticceria “Harka” 

5.G.C. custode presso il C.D. “La casa di Igor” 

6.A.Q. contadino presso “Ortofiorile” de L’Adelfia 

7.J.B. apprendista pizzaiolo presso pizzeria Coop. “Harka” 

8.G.R. apprendista pizzaiolo presso pizzeria Coop. “Harka” 

9.S.G.  pizzaiolo presso pizzeria Coop. “Harka” 

10.G.Q. cameriere presso pizzeria Coop. “Harka” 

11.V.G. accompagnatore di pulmino 

12.P.E. accompagnatore di pulmino 

 

                               

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 138 

S.G.I.: AMBIENTE  

 

 

 

 

UNI EN 14001:2004 Sistema di Gestione Ambientale 

 

“Il fine ultimo delle prestazioni ambientali, è quello di ridurre gli impatti  

ambientali nocivi generati dalla Cooperativa, oltre al rispetto di tutta la  

normativa cogente di settore. A questo scopo, in seguito ad analisi  

ambientali, sono stati individuati e quindi monitorati gli aspetti  

significativi inerenti i consumi di risorse naturali, di energia elettrica, la  

produzione di rifiuti, individuando per ogni aspetto programmi ambientali  

per la riduzione e/o razionalizzazione degli stessi”. 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

5

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Monitoraggio annuale aspetti ambientali significativi anno 2013:   consumo di risorse naturali ed energia elettrica e produzione rifiuti 

1 Consumo di risorse naturali ed energia elettrica 

Si riporta nel seguito l’analisi  relativa agli impatti ambientali riconducibili alle attività delle sedi della  cooperativa,  dove    il  consumo  di  energia  elettrica  e  di  risorse  naturali,  sono  individuati come gli aspetti ambientali più significativi. 

L’ADELFIA  impiega  per  lo  svolgimento  delle  attività  risorse  naturali  ed  energia  elettrica;  in particolare l’acqua viene utilizzata per i servizi igienici per l’irrigazione e per effettuare le pulizie; il gas (GPL o Metano) è utilizzato come combustibile per il riscaldamento, per l’acqua calda (per le sedi i cui impianti non sono alimentati a gasolio) e per la preparazione dei pasti; e l’energia per gli impianti elettrici e di areazione delle sedi.  

È  stata  effettuata  una  analisi  dei  consumi  su  tutto  il  2013,  i  cui  risultati  sono  riportati  nella tabella 1; in seguito si sono confrontati tali dati con i consumi relativi agli anni precedenti (2011‐2012)  ed un ulteriore  confronto  è  stato  effettuato  tra  le  sedi operative  aventi  caratteristiche simili sia in termini di popolazione equivalente (Peq) che dimensionali. Tale strategia ha lo scopo di  introdurre  una  gestione  maggiormente  razionalizzata  dei  consumi  e  progettare,  ove economicamente e  tecnicamente possibile, nuove  tecnologie che portino ad una  riduzione dei consumi e degli impatti ambientali.  

 

 

Nel  2013  si  è  avuta  una  generale  riduzione  dei  consumi  energetici  in  particolare  presso  la Struttura  “Chora”  dovuta  al    ripristino  della  caldaia  a  gasolio  usata  per  riscaldamento  e produzione  di  acqua  calda  in  sostituzione  dei  condizionatori  e  degli  scaldini  elettrici.    Per quanto  riguarda  i  consumi di Gas  e di  acqua  si  è  avuto  in  aumento dei  consumi  “in  valore assoluto” ma una riduzione se rapportati con la popolazione equivalente aumentata rispetto al 2012 di 12 unità. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 140 

 

1.1 tabella dei consumi 

 

SEDI/RISORSE

LUCE (kw) ACQUA (mc) GASOLIO (Lt) GAS GPL (kg) GAS METANO (mc)

2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013

CRP CHORA 61901 25820 1680 3700 2714 1319 6750 4000 6000 390 285 360 n.a. n.a. n.a.

CRP VILLA MARIA LE ZAGARE

11960 11500 7965 1359 1287 1027 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 5181 6018 5710

CRP ARCHI 4818 4498 4664 700 1067 1176 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 6553 4972 4782

LA CASA DI PIERO 1

662 348 347 80 83 84,61 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 900 734 1065

LA CASA DI PIERO 2

875 603 746 397 246 163 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 1756 958 1530

CENTRO DIURNO

DON TONINO BELLO

20024 10174 7582 4850 3066 4375 3900 4000 5000 210 255 285 n.a. n.a. n.a.

CA VILLA FIORILE

11956 14013 8408 886 492 466 2000 n.a. n.a. 800 1025 1525 n.a. n.a. n.a.

CA SAN FRANCESC

O

11956 8889 10555 1000 333 620 2000 2000 2000 300 180 600 n.a. n.a. n.a.

CA PORTANOV

A

1375 1997 5227 491 561 472 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 1818 1672 1792

GA LA DIMORA

730 840 451 365 177 110 n.a. n.a. n.a. 900 1025 360 n.a. n.a. 1879

GA LA DIMORA 2

2186 3112 842 495 214 279 900 n.a. n.a. 195 210 1050 n.a. n.a. n.a.

CE MINORI IL GRILLO

+ ENOSH

2327 8811 6747 479 894 408 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 1294 4185 5702

CE MINORI VILLA

ARDENA

3400 5079 11310 729 951 2006 2100 2600 1866 420 360 330 n.a. n.a. n.a.

CE MINORI TIRAMMOLL

A

3380 3486 4066 500 500 500 n.a. n.a. n.a. 1440 1020 1930 n.a. n.a. n.a.

CSR ZO E’

+ ZIGULI’

16106 25281 24143 883 849 415 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 7416 10045

11372

Casa per la vita LA CASA DI HOLDEN

-- 11019 10566 -- 866 900 -- n.a. n.a. -- n.a. n.a. -- 2845 3983

CENTRO DIURNO LA

CASA DI IGOR

-- 4654 5498 -- 233 285 -- n.a. n.a. -- n.a. n.a. -- n.a. n.a.

LIRIA -- -- 819 -- -- 333 -- -- n.a. -- -- n.a. -- -- 1450

TOTALE strutture ADELFIA

153656 140124 109934 12549

13667

14938

17650

12600

14866

4655 4360 6440 24918

28584

39245

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141 

1.2 – suddivisione dei consumi di energia elettrica per sede 

  

1.3 – suddivisione dei consumi di acqua per sede 

 

 

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1.4 – suddivisione dei consumi di gas GPL per sede 

 

1.5 – suddivisione dei consumi di gas metano per sede 

I  consumi  vengono  poi  analizzati  rapportandoli  alla  popolazione  equivalente    (N° Utenti  + N° dipendenti)  relativa  all’anno  2013:  170  collaboratori  (dipendenti,  convenzionati,  contratti  a progetto) + 214 utenti ospitati complessivamente, quindi la popolazione equivalente (Peq) è pari a 384 unità.  

 

 

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143 

Indicatore: CONSUMI / Popolazione equivalente (Peq) 

1.6 Energia elettrica:  

Obiettivo Programma Ambientale n. 1/2012 = 666,76kW/Peq 

Risultato ottenuto nel 2013:  109934 kW/384 Peq= 286,29 kW/Peq 

(nel 2012= 376,67 kw/Peq, nel 2011 497,26 kW/Peq, nel 2010: 407,12 kW/Peq e nel 2009= 740,84 kW/Peq) 

 

1.7 Consumi di Acqua: 

Obiettivo Programma Ambientale n. 1/2012  = 48,56Mc/Peq 

Risultato ottenuto nel 2013: 14938Mc/384Peq= 38,40Mc/PeQ 

(Nel 2012= 36,73 Mc/Peq, nel 2011= 44,93Mc/PeQ, nel 2010=14.084 Mc/322 Peq= 43,74 Mc/Peq; nel 

2009=53,96 Mc/Peq) 

 

 

 

 

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1.8 Consumi gas GPL 

Obiettivo Programma Ambientale n. 1/2012 = 20,86kg/Peq 

Risultato ottenuto nel 2013: 6440kg/384Peq=16,77kg/Peq 

(Nel 2012= 11,72 Kg/Peq, nel 2011=15,06kg/Peq, nel 2010=6680 Kg./322 Peq= 20,74 kg/Peq; nel 

2009=23,18 kg/Peq) 

 

  

1.9 Consumi gas Metano 

Obiettivo Programma Ambientale n. 1/2012 = 44,83 Mc/Peq 

Risultato ottenuto nel 2013: 39245Mc/384Peq= 102,20 Mc/Peq 

(Nel 2012= 76,83 , nel 2011= 88,65 Mcc/PeQ, nel 2010 22.914 Mc/322 Peq= 71,16 Mc/Peq; nel 

2009=22,914 Mc/Peq) 

 

 

 

 

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145 

1.10 Consumo Gasolio 

Obiettivo Programma Ambientale n. 1/2012 =  100,56 lt/Peq 

Risultato ottenuto nel 2013: 12600 lt./372 Peq=33,87 lt/Peq 

(Nel 2012= 33.87 lt/Peq, nel 2011= 57,11lt/Peq, nel 2010= 18.200 lt/322 Peq=56,52 lt/Peq; nel 

2009=111,74 lt/Peq) 

 

  

 

 

 

 

Come  si  evince  dai  dati  precedentemente  esposti,  vi  è  stata  nel  tempo  una  considerevole diminuzione  del  valore  relativo  dei  consumi,  rapportato  alla  popolazione  equivalente  (cioè  il numero effettivo di persone che contribuiscono alla produzione degli stessi). Questo conferma il buon esito dei programmi ambientali avviati nel 2009 e riproposti con obiettivi più ambiziosi nel 2012, oltre alla spiccata sensibilità ambientale di tutto il personale. L’aumento del consumo di gas metano rappresenta un dato in linea con i programmi ambientali dell’organizzazione  in  quanto  nelle  sedi  dove  è  logisticamente  possibile  si  è  provveduto  ad effettuare  l’allacciamento  alla  rete  del  gas metano,  dismettendo  o  riutilizzando  gli  impianti preesistenti a gasolio. 

 

 

 

 

 

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2 PRODUZIONE RIFIUTI  

A seguito di analisi ambientale la produzione di rifiuti speciali è stata individuata come aspetto ambientale  significativo  (classe 2 nel  registro degli  aspetti). Quindi  è  stato predisposto uno specifico programma ambientale  (ottimizzazione della produzione di  rifiuti)  che ha prodotto considerevoli risultati e che proseguirà allo scopo di ottenere risultati sempre  in  linea con gli obiettivi previsti nella Politica della Cooperativa. Nella tabella n.1 e 2 sono riportati i dati relativi alla produzione di rifiuti speciali nel corso del 2013, suddivisi per tipologia e per “centro di produzione” e confrontati con gli anni precedenti. 

 2.1 tabella produzione rifiuti 

Sede/tip. rifiuto 18 01 03 (kg) 20 03 04 (lt) 20 01 25 (lt) 08 03 18 (Kg)

Anno 2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013

La casa di piero

4,7 6 3,75 n.a. n.a.  n.a.  0 0 0 0 0 0

La casa di piero 2

4,7 6 3,75 n.a.  n.a.  n.a.  0 0 0 0 0 0

Villa fiorile 17 21 5,5 348700 244300 271500 0 0 0 0 0 0

La dimora 2 15,5 10,5 15 n.a.  n.a.  n.a.  10  0  0  0 0 0

La dimora 15 14 10,5 n.a.  n.a.  n.a.  0  0  0  0 0 0

Le zagare 75,5 77 61 n.a.  n.a.  n.a.  0  0  0  0 0 0

Chora 47 32 38 n.a.  n.a.  n.a.  10  0  0  0 0 0

Archi 32,5 24,5 18 n.a.  n.a.  n.a.  10  0  0  0 0 0

San Francesco 25,5 7 1 n.a.  n.a.  n.a.  0  0  0  0 0 0

Portanova 19 19 17 n.a.  n.a.  n.a.  0  0  0  0 0 0

Zo e’ 30,5 29 22 n.a.  n.a.  n.a.  0  0  0  0 0 0

Don tonino bello

16,5 0 0 56000 45300 n.a.  0  0  0  0 0 0

Il grillo 25 19 15,5 n.a. n.a.  n.a.  0 0 0 0 0 0

Tirammolla 19 11 16,5 70000 142900 133400 0 0 0 0 0 0

Villa ardena 16,5 9,5 2,5 n.a.  n.a.  n.a.  0 0 0 0 0 0

La casa di Igor 3,5 2 3 n.a.  n.a.  n.a.  n.a. 0 0 0 0 0

La casa do Holden (Villa Maria)

14 20,5 24 n.a.  n.a.  n.a. 

0 0 0 0 0 0

Liria -- -- 7,7 -- -- n.a.  -- -- 0 -- -- 0

Segreteria n.a. n.a. n.a n.a.  n.a.  n.a.  n.a. 0 0 13 0 0

Totale 481,4 308 264,6 474700 432500 404900 30 0 0 13 0 0

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147 

 

 

 

2.2 Rifiuti speciali per tipologia (confronto tra le quantità prodotte nel 2011, 2012 e 2013) 

 

Tabella 2.2 

Descrizione  Codice CER  Quantità 

2011 

Quantità 

2012 

Quantità 

2013 

Rifiuti sanitari  (rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni). 

18 01 03  481,4 kg.  308 kg.  264,6 kg. 

Fanghi delle fosse settiche  20 03 04  474.700 lt.  432500 lt.  404900 lt. 

Oli e grassi commestibili  20 01 25  30 lt.  0  0 

Toner per stampa esauriti  08 03 18  13 kg.  0  0 

I risultati ottenuti sono rappresentati nella figura 2.3 

Figura 2.3 Fanghi da fosse settiche (espressi in Lt.) 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

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1.4 Rifiuti “sanitari”  

L’obiettivo di conseguire la riduzione di tale tipologia di rifiuto è stato conseguito, come si vede dalla  figura  2,  grazie  ad  un  intervento  di  formazione  ai  dipendenti  sulla  conoscenza  della classificazione  delle  tipologie  di  rifiuti;  ciò,  nonostante    l’aumento  del  numero  delle  sedi operative.  

 Figura 2.4  Rifiuti sanitari (espressi in Kg.) 

 

 

La  figura  che  segue  rappresenta  la  produzione  di  rifiuti  18  01  03  per  ogni  sede,  è  utile  per individuare  le  principali  aree  di  intervento  iniziando  dalle  sedi  che  hanno  registrato  una maggiore produzione, tenuto conto della popolazione equivalente, ma anche della tipologia dei pazienti.  

Figura 2.5  18 01 03 produzione per sede (anno 2011, 2012 e 2013) 

 

  

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149 

DATI ECONOMICI DI UTILITA’ SOCIALE 

 

        

    

…l’apporto dell’attività imprenditoriale e nel contempo il valore della specificità 

  cooperativa,del socio lavoratore, 

 della mutualità interna ed esterna…

                

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013150 

  

Ricavi  RICAVI CARETTERISTICI COMPLESSIVI  La quota dei ricavi resi nei confronti di Enti Pubblici è  pari al 93,82%  

2005                      3.808.152  

2006                                4.486.509  

2007                                          4.893.296  

2008                                                    5.759.306  

2009                                                                                          6.835.178  

2010                                                           6.437.181  

2011                                                                  6.472.636  

2012                                                                              6.620.923  

2013                                                                                                          7.366.293      

Indicatore: ammontare ricavi (€)  Risultati 2013 Risultati 2013 

Settore Sanitario   €             4.328.228  58,76%

Settore Socio Assistenziale‐Sanitario    €             1.551.594  21,06%

Settore Minori   €             1.285.141  17,45%

Altri   €                 201.330  2,73%

Complessivo   €             7.366.293  100,00%

  COMPOSIZIONE DEI RICAVI  

 

 

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151 

Dettaglio dei ricavi per tipologia di cliente  € %Aziende Sanitarie   €             5.995.424   81,39%

Comuni   €                 714.457   9,70%

Privati   €                 442.688   6,01%

Altri   €                 213.724   2,90%

Totale   €             7.366.293   100%

 

Ricavi per settore Settore Sanitario  

2005                3.347.299  

2006                            3.822.601  

2007                                      4.031.710  

2008                                                       4.810.370  

2009                                               4.567.902  

2010                                      4.056.289  

2011                            4.133.648  

2012                4.096.756     

2013             4.328.228       

Settore Socio Assistenziale – Sanitario  

2005                               ‐    

2006                               ‐       

2007                               ‐          

2008                                                     87.350  

2009                                                           945.550  

2010                                                                 1.153.432  

2011                                               1.049.609  

2012                                                       1.192.841  

2013                                                       1.551.594         

Settore Minori 

2005                   460.859  

2006                                663.908  

2007                                                   861.586  

2008                                          805.428  

2009                                                                 1.302.488  

2010                                               1.209.439  

2011                                                       1.276.915  

2012  1.320.000

2013                                                       1.285.141        

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013152 

 

 

COSTI (commerciali, tecnici, amministrativi e del personale) 

 

Indicatore: ammontare costi (€)  Risultati 2013 Risultati 2013 % 

Settore Sanitario                  3.744.895   54,46%

Settore Socio Assistenziale‐Sanitario                   1.816.531   26,42%

Settore Minori                  1.314.747   19,12%

Complessivo                  6.876.172   100,00%

  

   

MARGINE DI CONTRIBUZIONE 

Indica quello che "resta"dei ricavi dopo aver sostenuto i costi diretti, cioè strettamente inerenti la 

produzione. 

Il Margine di Contribuzione è quindi il risultato della gestione "caratteristica"di un'azienda e indica

la sua efficienza produttiva.   

Indicatore: ammontare in € e % sui ricavi  Risultati 2013 

Risultati 2013 % 

Settore Sanitario   €                583.334   7,90% 

Settore Socio Assistenziale‐Sanitario   ‐€                264.937   ‐3,6% 

Settore Minori  ‐€                  29.606   ‐0,40% 

Altro   €                201.330   2,73% 

Complessivo   €                490.121   6,64% 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

153 

 

SPESE GENERALI 

Le spese generali sono i costi sostenuti dall'azienda per le attività non direttamente produttive. 

L'ammontare è stato di € 494.093 così ripartiti: 

Interessi e oneri bancari                      151.164  

Spese postali                          4.456  

Spese pubblicitarie e di rappresentanza                        13.455  

Spese legali                        27.724  

Spese formazione professionale                          9.700  

Spese per viaggi                        12.466  

Pasti e soggiorni                          9.486  

Spese di rappresentanza                          7.707  

Spese Progetti (Ministero/Ambito Lecce)                        13.462  

Spese per la sicurezza                        30.000  

Spese medicina del lavoro                          5.500  

Spese per rimborsi                        21.970  

Contributo Revisione Coop.                          3.094  

Consulenze commerciali                        43.000  

Compensi a Sindaci                          5.600  

Costi certificazioni                        16.118  

Costo psicologia del lavoro                          7.777  

Fitti strutture non direttamente  

produttive                          4.800  

Quota associativa Lega Coop                          5.191  

Quota associativa Elpendu'                          8.676  

Oneri tributari indiretti                        10.130  

Multe e sanzioni                              536  

Elargizioni                              800  

Accantonamento per rischi su crediti                        26.308  

Sopravv.passive                        18.359  

Imposte e tasse                        35.846  

Ires                              109  

Abbonamento riviste                              659  

Totale                      494.093   

 

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013154 

 

Indicatore: ammontare % sui ricavi  Risultati 2013  Previsioni 2014 

   6,69% 6,00% 

RISULTATO NETTO 

O utile netto. Rappresenta quanto la Cooperativa ha "guadagnato" nell'esercizio 

svolgendo la propria attività. 

Si ottiene sottraendo al Margine di Contribuzione le spese generali e l'imposizione fiscale. 

Il risultato netto è stato di € 9.847,00 

Indicatore:ammontare % sui ricavi  Risultati 2013  Previsioni 2014 

   ‐0,05% 1,00% 

 

 

Risultato netto 

2004                                   17.095  

2005                                                                                                      2.074.490  

2006                                                                      604.715  

2007                                             32.475  

2008                      4.052  

2009                                                                  42.328  

2010  ‐352.907 

2011  ‐16.408

2012  ‐144.578 

2013           9.847 

 

 

 

 

   

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

155 

1. Analisi delle componenti patrimoniali attive  

 

ATTIVITA' FISSE 2009 2010 2011 2012 2013

Immobilizzazioni finanziarie - 56.200 77.303 77.304 77.303

Immobilizzazioni immateriali e costi differiti 320.628 491.220 467.564 515.766 394.266Meno: Ammortamenti dell'esercizio (143.363) (144.905) (146.516) (125.073) (127.049)Immobilizzazioni immateriali nette 177.265 346.315 321.048 390.693 267.217

Immobilizzazioni materiali lorde 2.938.726 3.067.344 3.176.173 3.343.177 3.450.819Meno: Fondo ammortamento (1.209.759) (1.390.856) (1.555.592) (1.726.256) (1.905.503)Immobilizzazioni materiali nette 1.728.967 1.676.488 1.620.581 1.616.921 1.545.317Totale attività fisse 1.906.232 2.079.004 2.018.932 2.084.918 1.889.837

ATTIVITA' CORRENTICassa e Banche 345.548 179.864 184.434 171.440 116.116Valori bollati - - - - -Cassa e banche 345.548 179.864 184.434 171.440 116.116

Crediti verso clienti 4.611.035 4.675.379 5.051.820 4.914.640 5.262.399Meno: fondo svalutazione crediti (23.053) (22.345) (8.765) (24.368) (26.308)Crediti verso clienti netti 4.587.982 4.653.034 5.043.055 4.890.272 5.236.091Altri crediti 27.574 471.383 524.066 334.470 252.520Ratei e risconti attivi 3.530 3.571 11.318 13.056 13.724Totale attività correnti 4.964.634 5.307.852 5.762.873 5.409.239 5.618.452  

 

1.1. Immobilizzazioni finanziarie 

Si parla di “immobilizzazioni finanziarie” per indicare delle attività finanziarie che potranno essere riscosse o smobilizzate solamente in un arco di tempo medio‐lungo, che comunque supera sempre i dodici mesi.  

Rientrano tra le immobilizzazioni finanziarie i crediti che non hanno natura commerciale, i mutui attivi, ma anche titoli con scadenza medio‐lunga.  

Nella situazione patrimoniale della Cooperativa alla data del 31 dicembre 2013 le immobilizzazioni finanziarie sono costituite da partecipazioni della Etica per Euro 11.100, della Banca Popolare Pugliese per Euro 8.804, da partecipazioni nella Cooperativa Sociale Harka per Euro 51.000 e da obbligazioni convertibili della Banca Popolare Pugliese per Euro 6.399. 

1.2. Immobilizzazioni immateriali 

Sotto la denominazione “immobilizzazioni immateriali” sono compresi sia i costi pluriennali che non hanno avuto come contropartita l’acquisto di un bene immateriale, sia i diritti immateriali.  

Il criterio di iscrizione in bilancio è fondato sul costo di acquisto o di produzione: in caso di immobilizzazioni di durata limitata nel tempo, il costo dovrà essere sistematicamente ammortizzato e nel caso in cui, al termine di un esercizio, il valore dell’immobilizzazione risulti durevolmente inferiore al costo, essa dovrà essere iscritta a tale minor valore.  

Si rileva che, per alcune specifiche fattispecie (spese di impianto ed ampliamento, costi di ricerca, sviluppo e pubblicità), il legislatore civilistico ha fissato in cinque anni la durata massima del periodi di ammortamento,  in    altri    casi    invece  (si  pensi  alle  spese  incrementative  su  beni  di  terzi),  la  definizione  del  piano  di ammortamento è lasciata al prudente apprezzamento degli amministratori. 

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013156 

 

Nella  situazione  patrimoniale  della  Cooperativa  alla  data  del  31  dicembre  2013  le  immobilizzazioni immateriali iscritte sono costituiteda spese di manutenzione su immobili di terzi per Euro 257.247, da spese di pubblicità per Euro 5.455 e da spese di formazione capitale umano pari a Euro 4.515; l’ammortamento è stato calcolato in 5 quote costanti. 

1.3. Immobilizzazioni materiali 

Le  immobilizzazioni materiali  sono  beni  di  consumo  durevole  destinati  a  far  parte  dell’organizzazione permanente delle imprese.  

Si  tratta, più esattamente, di costi anticipati o sospesi, comuni a più esercizi, la cui ripartizione concorre alla formazione del reddito ed alla situazione patrimoniale e finanziaria di più esercizi consecutivi.  

Riguardo a tali beni occorre altresì rilevare che, secondo l’attuale disciplina civilistica, sono iscrivibili in bilancio solo se fisicamente esistenti e che la loro inclusione tra le immobilizzazioni materiali è possibile solo all’atto del passaggio del titolo di proprietà: da ciò discende che sono classificabili tra le immobilizzazioni materiali solo i beni di consumo durevole sui quali l’impresa vanta un diritto di  proprietà.  

Per quanto riguarda  i criteri di valutazione,  in condizione di  funzionamento,  le  immobilizzazioni materiali destinate  ad  essere  mantenute  nell’organizzazione  permanente  dell’impresa  vanno  valutate  al  costo, comprensivo delle eventuali rivalutazioni, rettificato dai relativi ammortamenti in modo tale che sia espresso il cosiddetto valore netto contabile.  

Il  valore  netto  contabile  potrà  essere mantenuto  finché  vi  sia  evidenza  che  tale  valore  potrà  essere recuperato tramite l’uso. Quando si rilevano sintomi che facciano prevedere difficoltà di recupero del valore netto contabile, è necessario accertare se si è verificata una perdita duratura di valore.  

In  tal  caso,  va  rilevata  una  perdita  o  una  svalutazione  e  le  immobilizzazioni  vanno  esposte  al  valore recuperabile tramite il loro uso, come definito per un’impresa in condizioni di funzionamento.  

Si  ricorda,  infine,  che  l’ammortamento  non  rappresenta  un  procedimento  di  valutazione,  ma  un procedimento  tecnico  contabile di  ripartizione del  costo del  cespite pluriennale  tra gli esercizi della  sua stimata vita utile. In particolare, in base all’impostazione civilistica, confermata dai principi contabili nazionali, l’ammortamento deve essere sistematico e la quota imputata a ciascun esercizio deve riferirsi alla residua possibilità di utilizzazione del bene.  

La sistematicità è definita nel piano di ammortamento, che deve essere funzionale alla residua possibilità di utilizzazione dell’immobilizzazione: da intendersi riferita non alla durata fisica, bensì alla durata economica.  

Nella situazione patrimoniale al 31dicembre 2013, figurano le seguenti immobilizzazioni: 

Fabbricati industriali e commerciali  Attrezzature generica e attrezzatura specifica  Autocarri e autovetture  Macchine d’ufficio elettroniche ed elettromeccaniche  Mobili e arredamento 

Dalle  indagini  condotte  è  possibile  esprimere  un  giudizio  di  congruità  in merito  ai  piani  sistematici  di ammortamento  adottati:  pertanto,  il  valore  netto  contabile  rappresenta  il  valore  che,  in  condizioni  di normale funzionamento, può ancora essere recuperato tramite l’uso. 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

157 

1.4. Crediti 

Questa  componente  patrimoniale  è  rappresentativa    del    diritto    ad  esigere  ad  una  data  scadenza determinate somme da clienti od altri soggetti. 

In base alle indicazioni fornite dalla normativa civilistica, i crediti debbono essere valutati, in condizione di funzionamento, in base al valore di presunto realizzo. 

A tal fine, punto di riferimento è il valore nominale del credito che, tuttavia, deve essere rettificato al fine di tener conto di eventuali perdite per inesigibilità o per altre cause di minor realizzo: tale rettifica è attuata in forma indiretta, attraverso lo stanziamento di un idoneo fondo svalutazione crediti.  

In proposito,  si  ricorda che può  trattarsi di perdite per  situazioni di  inesigibilità già manifestatesi ovvero soltanto temute o latenti.  

1.4.1. Crediti classificabili nell’attivo circolante 

In  base all’impostazione civilistica i crediti da comprendere nell’attivo circolante sono quelli sorti come di breve durata, o comunque, da rapporti di fornitura e non  in funzione di  investimento finanziario, pur se talora di durata ultrannuale.  

Anche questi, infatti, sono allocati nell’attivo circolante, posto che vi è l’obbligo, per ciascuna voce, di indicare gli importi esigibili oltre l’esercizio successivo. 

Nel bilancio della Cooperativa al 31dicembre 2013 i crediti classificabili nell’attivo circolante sono i seguenti:  

Crediti verso clienti Il conto raggruppa i saldi attivi dei crediti verso clienti alla data di chiusura dell’esercizio.  

Si tratta, a ben vedere, di crediti derivanti da ricavi attinenti alla gestione caratteristica a breve termine. Essi debbono essere esposti in bilancio secondo il valore di presunto realizzo. A tale scopo, punto di riferimento è il valore nominale opportunamente rettificato tenendo conto delle perdite per inesigibilità,  delle rettifiche di fatturazione e di ogni altra causa di minor realizzo.  

In specie, per quanto attiene le perdite di inesigibilità, il valore nominale deve essere rettificato attraverso un fondo svalutazione appositamente stanziato, determinato a seguito di un’analisi dei singoli crediti e di ogni altro elemento di fatto esistente o previsto. Scopo del fondo è quello di fronteggiare i rischi di perdite sui crediti in bilancio: difatti, tali perdite, debbono gravare non sul conto economico degli esercizi in cui esse si manifestano con certezza, bensì sugli esercizi in cui le perdite si possono ragionevolmente prevedere. 

La situazione patrimoniale della Cooperativa al 31dicembre 2013 evidenzia un importo complessivo di crediti verso clienti lordi di Euro 5.261.762.   

Di seguito sono state analizzate la composizione della voce Crediti verso clienti al 31 dicembre 2013 rispetto all’esercizio precedente. 

 

Importi Percentuale Importi PercentualeASL 4.055.084 77,07% 3.924.127 80,52% 130.957 -3,45%Comune 893.179 16,97% 681.594 13,98% 211.585 2,99%Privato 279.663 5,32% 244.956 5,03% 34.707 0,29%USL 11.018 0,21% 7.621 0,16% 3.397 0,05%Regione 22.818 0,43% 15.453 0,32% 7.365 0,12%Totale 5.261.762 100,00% 4.873.751 100,00% 388.010

Var %Var.31.12.201231.12.2013

Macroclasse

 

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013158 

Come risulta dalla tabella, i crediti nei confronti delle Aziende Sanitarie Locali rappresentano il 77,07% dei crediti complessivi (erano l’80,52% nel 2012).  

La  tabella  successiva  riporta,  invece,  i  crediti  verso  clienti  esistenti  alla  data  del  31  dicembre  2013  di ammontare superiore a Euro 15 mila (per esigenze di privacy non è stato specificato  il nome del privato debitore). 

 

Categoria Descrizione 31.12.2013 31.12.2012 Delta Delta %

ASL Lecce 2.327.840 2.051.365 276.475 13,48%

ASL Lecce 2 329.718 387.372 57.654- -14,88%

ASL Brindisi 289.941 348.158 58.217- -16,72%

ASL Foggia 265.322 181.107 84.215 46,50%

ASL Bari 235.997 209.768 26.229 12,50%

ASL Taranto 169.022 149.644 19.378 12,95%

ASL Napoli 1* 157.829 260.279 102.450- -39,36%

ASL Locri 135.253 112.928 22.325 19,77%

Comune Castrignano del Capo 83.027 40.727 42.300 103,86%

Comune Scorrano 81.903 79.811 2.092 2,62%

Comune Gagliano del Capo 64.461 64.461 - 0,00%

Comune Carmiano 59.819 42.101 17.718 42,09%

ASL Napoli 3 58.068 58.068 - 0,00%

Comune Lecce 50.257 36.473 13.784 37,79%

ASL Lecce 1 48.177 48.177 - 0,00%

Comune Castro 44.303 14.424 29.878 207,14%

Comune Scanzano Jonico 39.391 - 39.391 100,00%

Comune Brindisi 38.867 3.222 35.645 1106,20%

Comune Galatina 36.345 13.943 22.401 160,66%

Privato D. R. 33.913 33.616 297 0,88%

Comune Molfetta 31.698 31.698 - 0,00%

Comune Corsano 30.587 22.660 7.927 34,98%

Privato T. L. 28.563 26.957 1.607 5,96%

ASL Matera 24.419 44.838 20.419- -45,54%

Comune Francavilla Fontana 22.979 5.719 17.260 301,81%

Regione Calabria Dipartimento 22.818 15.453 7.365 47,66%

Comune Seclì 18.620 18.620 - 0,00%

Comune Miggiano 18.620 18.303 317 1,73%

Comune Trepuzzi 18.250 21.683 3.433- -15,83%

Privato A. R. V. 17.562 17.562 - 0,00%

Privato M.A. 16.375 10.953 5.422 49,51%

Privato R. E. C. 16.350 10.900 5.450 50,00%

Subtotale 4.816.294 4.380.990 435.304 9,94%

Totale crediti verso clienti 5.261.762 4.873.751 388.011 7,96%

91,53% 89,89%  

 

 

 

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159 

 

Come risulta dalla tabella, il principale debitore della Cooperativa risulta essere la ASL di Lecce. Seguono: la ASL di Brindisi e la ASL di Foggia. 

Il valore dei crediti, pari ad Euro 5.261.762  rappresenta pertanto  il valore che,  in condizioni di normale funzionamento, sarà riscosso, quindi il valore di presumibile realizzo. 

Altri crediti  Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti 

Questa voce accoglie i crediti vantati dalla Cooperativa nei confronti dei soci per somme sottoscritte e non ancora versate.  

Questo conto è un conto di tipo sintetico. Mentre in contabilità generale ci si limita a rilevare il credito che la Cooperativa vanta complessivamente nei confronti dei soci, nelle scritture elementari si procede ad intestare una  scheda ad ogni  socio  rilevando, per ognuno, dati anagrafici,  importi  sottoscritti e  importi versati.  Il pagamento da parte dei soci avviene trattenendo agli stessi 52 euro dallo stipendio mensile.  

Crediti per anticipi e crediti diversi In contabilità risulta iscritto un credito per Euro 67.140 concessi dalla Cooperativa. 

Gli importi più consistenti riguardano:crediti per prestiti solidali agli utenti e ai soci per Euro 11.000; crediti per depositi cauzionali per Euro 44.072,12. 

1.5. Disponibilità liquide 

Le disponibilità liquide sono destinate ad accogliere oltre alle somme giacenti in cassa, le somme disponibili presso banche in base a contratti di deposito, nonché i saldi attivi di conti correnti bancari.  

Sono compresi, quindi, quelle poste che hanno la caratteristica di costituire l’equivalente del denaro in cassa in virtù della particolare natura del debitore e della immediata esigibilità. 

Nel  bilancio al 31 dicembre 2013 della Cooperativa le disponibilità liquide sono costituite: 

— dal saldo attivo dei conti correnti bancari, pari ad Euro 111.564,00; si tratta delle disponibilità presso la Banca Popolare Pugliese aventi il requisito di essere incassabili a pronti;  — dalla cassa contanti; il conto espone il valore della giacenza di moneta esistente alla data del 31 dicembre 2013 pari a Euro 3.155,03 a cui vanno a sommarsi Euro 1.397 di assegni da incassare. 

1.6. Ratei e risconti attivi 

I ratei e i risconti si riferiscono a quote di costi o di proventi comuni a più esercizi.  

In particolare,  i  risconti attivi esprimono quote di  costi  rilevati  integralmente nell’esercizio  in  corso e  in precedenti esercizi e rappresentano la quota parte rinviata ad uno o più esercizi successivi.  

Dunque,  i  risconti  attivi  rettificano  i dati della  contabilità, mediante  storno di  costi  già  sostenuti ma di competenza di esercizi futuri. 

Nel  bilancio  della  Cooperativa  sono  presenti  risconti  attivi  per  Euro  13.667,92  relativi  principalmente  a risconti su fitti passivi, premi assicurativi e interessi passivi su finanziamenti. 

 

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013160 

2. Analisi delle componenti patrimoniali passive 

 

PASSIVITA' CORRENTI 2009 2010 2011 2012 2013

Debiti bancari a breve termine 1.653.664 1.698.010 1.063.237 897.681 942.569Debiti verso fornitori 282.814 451.403 241.470 187.832 237.541Debiti tributari 98.769 174.266 102.321 260.333 582.026Altri debiti 192.553 415.528 207.965 386.038 239.504

Ratei e risconti passivi 33.568 124.440 13.221 13.315 9.007Debiti rappresentati da titoli di credito 47.324 12.717 21.891 9.819 2.136Debiti v/istituti di previdenza e sicurezza sociale 166.951 185.601 157.048 197.793 209.400

247.843 322.758 192.160 220.928 220.543Totale passività correnti 2.475.642 3.061.964 1.807.153 1.952.812 2.222.183

ATTIVITA' CORRENTI NETTE 2.488.992 2.245.888 3.955.720 3.456.427 3.396.269

PASSIVITA' A MEDIO-LUNGO TERMINEDebiti bancari a medio lungo termine 579.975 467.740 2.166.116 1.886.370 1.588.952Debiti verso altri finanziatori esig oltre esercizio successivo 29.576 15.633 - 9.568 13.129Obbligazioni - - - - -Fondo trattamento di fine rapporto 748.449 734.677 738.435 722.171 702.374Altre partite (assimilabili a patrimonio netto) - - - - -Altre passività non onerose - - - - -Fondo rischi su crediti 142.000 115.137 115.137 115.137 115.137Totale passività a medio-lungo termine 1.500.000 1.333.186 3.019.688 2.733.246 2.419.592  

 

 

2.1. Debiti 

Questa componente patrimoniale rappresenta le obbligazioni inerenti il pagamento di determinate somme, di solito ad una data prestabilita.  

Tali obbligazioni derivano, di norma, dall’acquisto di prodotti e servizi ma includono, altresì, debiti verso il personale, debiti per imposte, per l’acquisizione di finanziamenti ed altri ancora. 

I debiti non vanno confusi con i fondi per rischi ed oneri per i quali, invece, alla chiusura dell’esercizio risulta indeterminato l’ammontare o la data di sopravvenienza. 

Nel bilancio della Cooperativa  al 31 dicembre 2013 risultano iscritte le seguenti categorie di debiti: 

Debiti a medio lungo termine Sono costituiti da debiti verso la Banca Popolare Pugliese per due finanziamenti concessi alla Cooperativa: il primo per l’acquisto della struttura Villa Maria‐Le Zagare sita in Galatina (il debito residuo ammonta ad Euro 196.144) ed il secondo per un mutuo chirografario contratto in data 25 febbraio 2011 (durata decennale) di valore residuo pari a Euro 1.281.934. Inoltre, la Cooperativa ha contratto un finanziamento con Banca Etica in data 25 gennaio 2011 (durata quinquennale) di valore residuo pari a Euro 110.874. 

Debiti a breve termine Si tratta di debiti tutti esigibili entro il periodo o, al massimo, entro l’esercizio successivo: si tratta dei debiti verso fornitori; debiti verso banche; debiti verso il personale; debiti tributari; debiti verso enti previdenziali nel seguito analizzati. 

 

 

 

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161 

2.1.1. Debiti verso fornitori 

Il  conto  raggruppa  i  saldi  passivi  dei  debiti  verso  fornitori  alla  data  di  chiusura  dell’esercizio,  pari complessivamente a Euro 173.121,49. 

Si tratta di debiti derivanti dall’acquisto di beni e servizi. 

 La seguente tabella espone i debiti verso fornitori di ammontare superiore a Euro 10.000 alla data del 31 dicembre 2013 (per esigenze di privacy non è stato specificato il nome del creditore): 

 

T.I. di T.I. 11.627

SubtotaleTotale vocePercentuale

P. C. srl

Saldo al 31/12/201325.40514.788

10.345

Debiti verso fornitoriT. I.S.C.A.S.C.S.

172.729,97 35,99%

62.165

 

 

A questi debiti  sono  assimilabili quelli  relativi  alle  cessioni di beni  ed  alle prestazioni di  servizi ottenuti dall’impresa ma la cui fattura non è ancora pervenuta alla Cooperativa. Si tratta, ovviamente, di debiti per “fatture da ricevere”, iscritti nella situazione patrimoniale della Cooperativa per Euro 64.810,85.  

2.1.2. Altri debiti 

Nella situazione patrimoniale alla data del 31dicembre 2013la voce Altri debiti è costituita principalmente dal debito verso  il personale dipendente per retribuzioni pari ad Euro 233.606,66; tale debito si riferisce alle retribuzioni correnti del mese di dicembre.  

2.1.3. Debiti tributari 

La voce debiti tributari del bilancio è destinata ad accogliere le passività per imposte certe e determinate, quali i debiti per imposte dirette ed indirette dovute in base alle dichiarazioni, a seguito di accertamenti o contenziosi definiti, per ritenute operate come sostituto d’imposta ed  in genere  i  tributi di qualsiasi  tipo iscritti a ruolo.  

In  dettaglio,  la  voce  debiti  tributari  nel  bilancio  al  31  dicembre  2013della Cooperativa  è  composta  dai seguenti conti: 

— il debito relativo alle ritenute d’acconto operate ai  fini  I.R.Pe.F. e addizionali comunali e regionali nel mese di dicembre dalla Cooperativa  in qualità di  sostituto d’imposta,  sui  redditi di  lavoro dipendente e assimilati, di importo pari ad Euro 471.715,02;  — il debito relativo alle ritenute d’acconto operate nel mese di dicembre dalla Cooperativa  in qualità di sostituto d’imposta sui redditi di lavoro autonomo, di importo pari ad Euro 62.197,45; più precisamente si tratta delle ritenute d’acconto relative ai compensi dei professionisti.  

2.1.4. Debiti verso enti previdenziali 

I debiti verso enti previdenziali iscritti nel bilancio alla data del 31 dicembre 2013 sono relativi alle retribuzioni correnti e alle retribuzioni differite del personale (ratei di tredicesima e ferie maturate). 

In contabilità, tra i debiti previdenziali, risulta iscritto il debito verso Inps per Euro 209.188,55 riguardante i contributi dovuti sulle retribuzioni correnti del mese di dicembre e i contributi sui ratei di tredicesima.   

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013162 

2.1.5 Ratei e risconti passivi 

Mentre  i  ratei passivi sono quote di costi di competenza dell’esercizio  in chiusura,  la cui manifestazione numeraria  avrà  luogo  nel  successivo  periodo  amministrativo,  i  risconti  passivi  sono  quote  di  ricavi  di competenza del futuro esercizio, anche se  l’operazione di gestione è stata rilevata nel corso dell’esercizio 2013.  

Nel caso specifico, nel bilancio della Cooperativa al 31 dicembre 2013 sono stati rilevati solo ratei passivi per Euro 9.007,30 riferibili quasi esclusivamente a interessi passivi bancari. 

2.2. Fondo Trattamento di Fine Rapporto 

Tale fondo, il cui pagamento è differito al momento della cessazione del rapporto, deve corrispondere alla sommatoria delle indennità maturate da ciascun dipendente alla data di chiusura dell’esercizio. 

Le indennità di anzianità devono essere determinate annualmente in conformità al disposto dell’art. 2120 C.c.  e  dei  contratti  nazionali  ed  integrativi  in  vigore  alla  data  di  bilancio  per  le  singole  fattispecie  e considerando ogni forma di remunerazione avente carattere continuativo.  

Al riguardo, il C.c. stabilisce che il trattamento spettante in caso di risoluzione del rapporto di lavoro si calcola sommando  per  ciascun  anno  di  servizio  una  quota  pari  e  comunque  non  superiore  all’importo  della retribuzione dovuta per l’anno solare stesso, divisa per 13,5. Inoltre, lo stesso trattamento (con esclusione della quota maturata nell’anno) deve essere incrementato al 31 dicembre di ogni anno con l’applicazione di un tasso costituito dall’1,5% in misura fissa e dal 75% dell’aumento dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. 

Nella situazione patrimoniale della Cooperativa al 31 dicembre 2013 risulta iscritto un fondo trattamento di fine rapporto di Euro 702.374,32 stanziato con riferimento ai dipendenti della Cooperativa. 

2.3. Fondo per rischi e oneri 

Risulta esserci un contenzioso con la Regione Puglia per il riconoscimento dell’adeguamento della retta per due strutture  (Portanova e S. Francesco) gestite dalla Cooperativa. A  fronte di  tale  rischio,  il Consiglio di Amministrazione ha prudenzialmente accantonato un  fondo  rischi  su crediti pari ad Euro 115.137. Tale fondo potrà essere rivisto a seguito dell’esito del contenzioso in corso. 

3. Analisi delle componenti del patrimonio netto 

Di seguito si riportano le variazioni del patrimonio netto negli ultimi 5anni.  

PATRIMONIO NETTO 2009 2010 2011 2012 2013Capitale sociale 8.176 498.336 478.004 475.716 524.284Riserva per sovrapprezzo emissione azioni - - - - -Riserve legale e statutaria 402.833 403.315 403.315 403.315 403.315Altre riserve 2.441.887 2.442.962 2.090.054 2.073.646 1.929.068Utile (perdita) dell'esercizio 42.328 (352.907) (16.408) (144.578) 9.847

Totale patrimonio netto 2.895.225 2.991.706 2.954.965 2.808.099 2.866.514  

 

4. Conclusioni 

In virtù dell’analisi sopra condotta diretta alla revisione critica dei valori  iscritti  in contabilità,  il sottoscritto ritiene di poter attribuire al patrimonio netto della Cooperativa “L’Adelfia Società Cooperativa Sociale” un valore di Euro 2.866.514.  

Alessano, 15 aprile 2014 

Dott. Paolo Schina 

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163 

Allegati 

Analisi del Conto Economico Di seguito riportiamo la riclassificazione del Conto Economico dei bilanci degli ultimi 5 anni.

CONTO ECONOMICO 2009 2010 2011 2012 2013

FATTURATO 6.835.178 6.437.181 6.472.636 6.620.923 7.366.292

COSTI OPERATIVICosti per materie prime e materiale di consumo (558.141) (579.897) (573.224) (618.269) (624.609)

Costi per godimento di beni di terzi (263.770) (284.257) (322.011) (358.856) (361.293)

Costi per servizi (1.404.262) (996.023) (900.477) (1.010.944) (1.267.959)Altri servizi - - - - -Costi per servizi (1.404.262) (996.023) (900.477) (1.010.944) (1.267.959)

Salari e stipendi (2.798.946) (3.154.640) (3.074.951) (3.111.458) (3.385.288)Accantonamento al fondo TFR (217.860) (243.126) (251.063) (247.584) (253.385)Contributi sociali (698.111) (819.692) (806.593) (814.338) (886.227)Altri oneri per il personale - (3.600) (2.000) (2.600) (1.000)Costi per il personale (3.714.916) (4.221.057) (4.134.607) (4.175.980) (4.525.901)

Ammortamenti immobilizzazioni immateriali (143.363) (144.905) (146.516) (125.073) (127.049)Ammortamento immobilizzazioni materiali (253.444) (181.487) (164.736) (170.664) (179.247)Ammortamenti e accantonamenti (396.807) (326.392) (311.252) (295.737) (306.296)

Proventi diversi di gestione - - 120 205 205Accantonamento al fondo svalutazione crediti (23.053) (22.345) - (24.368) (26.308)Oneri diversi di gestione (120.980) (135.037) (110.092) (129.499) (141.451)Altri accantonamenti (142.000) (115.137) - - -Oneri diversi di gestione (286.033) (272.519) (109.972) (153.661) (167.554)

Totale costi operativi (6.623.929) (6.680.147) (6.351.543) (6.613.448) (7.253.611)

REDDITO OPERATIVO 211.249 (242.965) 121.093 7.476 112.681

Interessi attivi su conti correnti bancari 674 323 1.184 410 21.493Altri proventi finanziari - - 459 - -Proventi finanziari 674 323 1.643 410 21.493

Oneri finanziari su scoperto bancario (134.480) (92.118) (56.112) (70.277) (68.050)Oneri finanziari su prestiti a lungo termine (30.692) (17.475) (83.032) (82.122) (55.182)Altri oneri finanziari (4.423) (671) - (64) (1.014)Oneri finanziari (169.595) (110.264) (139.144) (152.464) (124.246)Proventi (oneri) finanziari netti (168.921) (109.941) (137.501) (152.054) (102.753)

Proventi (oneri) non operativi - - - - -Proventi (oneri) straordinari - - - - -Altri proventi (oneri) non operativi - - - - -

UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO 42.328 (352.907) (16.408) (144.578) 9.929

Imposte sul reddito - - - - (82)

UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO 42.328 (352.907) (16.408) (144.578) 9.847

 

Sulla base del risultati degli ultimi 5 esercizi è stato ricalcolato il NOPLAT (Net Operating Profit Less Adjusted Taxes ovvero il Reddito Operativo al netto delle imposte).   

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013164 

CALCOLO DEL REDDITO OPERATIVO 2009 2010 2011 2012 2013Fatturato 6.835.178 6.437.181 6.472.636 6.620.923 7.366.292

Costi per materie prime e materiale di consumo (558.141) (579.897) (573.224) (618.269) (624.609)Costi per godimento di beni di terzi (263.770) (284.257) (322.011) (358.856) (361.293)Costi per servizi (1.404.262) (996.023) (900.477) (1.010.944) (1.267.959)Costi per il personale (3.714.916) (4.221.057) (4.134.607) (4.175.980) (4.525.901)Oneri diversi di gestione (286.033) (272.519) (109.972) (153.661) (167.554)

608.055 83.427 432.345 303.213 418.977

Ammortamenti immobilizzazioni immateriali (143.363) (144.905) (146.516) (125.073) (127.049)Ammortamento immobilizzazioni materiali (253.444) (181.487) (164.736) (170.664) (179.247)

Costi operativi (6.623.929) (6.680.147) (6.351.543) (6.613.448) (7.253.611)

Reddito operativo (EBIT) 211.249 (242.965) 121.093 7.476 112.681

Imposte sul reddito operativo (EBIT) - - - - (82)Variazione del fondo rischi e oneri 142.000 (26.863) - - -

REDDITO OPERATIVO 353.249 (269.828) 121.093 7.476 112.599  

 

Il Reddito Operativo è  il nome con cui viene tecnicamente chiamato  il risultato economico della gestione caratteristica.  Come  si  può  notare  dalla  tabella  suindicata,  il  fatturato  nell’ultimo  anno  è  cresciuto dell’11,25%; parimenti si è registrata un aumento dei costi per servizi (25,42%) e del costo del personale (8,37%).  Si  registra,  inoltre,  l’aumento degli oneri diversi di  gestione  (9,04%). Complessivamente,  i  costi operativi hanno registrato un aumento complessivo pari a Euri 640.163.  

Di seguito riportiamo la riconciliazione dell’utile d’esercizio per i periodi 2009‐2013. 

 

RICONCILIAZIONE UTILE DELL'ESERCIZIO 2009 2010 2011 2012 2013

Utile (perdita) dell'esercizio 42.328 (352.907) (16.408) (144.578) 9.847Più: Aumento (diminuzione) del fondo rischi e oneri 142.000 (26.863) - - -

Utile netto rettificato 184.328 (379.770) (16.408) (144.578) 9.847

Più: Oneri finanziari al netto delle imposte 169.595 110.264 139.144 152.464 124.246

Utile totale disponibile 353.923 (269.505) 122.736 7.886 134.093

Meno: Proventi finanziari al netto delle imposte (674) (323) (1.643) (410) (21.493)Meno: Proventi (oneri) operativi al netto delle imposte - - - - -

REDDITO OPERATIVO 353.249 (269.828) 121.093 7.476 112.599  

Analisi del Capitale Circolante Netto e del Capitale Investito Operativo Di seguito procediamo al calcolo del Capitale Circolante Netto detto anche Patrimonio Circolante Netto e del Capitale Investito Operativo.  

Il  Patrimonio Circolante Netto  (CCN)  è  dato  dalle Attività Correnti meno  le  Passività  Correnti.  Indica  la differenza tra il capitale investito nelle Attività correnti che si determinano lungo il ciclo operativo dell'azienda (cassa‐acquisti‐produzione‐vendite‐crediti‐incassi) e le Passività Correnti (cioè l'indebitamento a breve) che normalmente  rappresentano  il  "polmone"  di  finanziamento  esterno  per  sostenere  il  ciclo  operativo.  Il Capitale Circolante Netto esprime la situazione di liquidità dell'azienda, ossia la sua capacità di far fronte alle obbligazioni a breve termine attraverso flussi finanziari generati dalla gestione tipica dell'impresa. Esso,  in definitiva, indica quali siano le capacità dell’impresa di far fronte a necessità impreviste e contingenti. 

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165 

Il Capitale Investito Operativo indica l'ammontare dell'investimento totale necessario alla Cooperativa per lo svolgimento della sua attività. Coincide con il totale dello Stato Patrimoniale (Attivo o Passivo). Nel bilancio il Passivo  indica come e dove  la Cooperativa reperisce  i soldi necessari alla gestione mentre  l’Attivo  indica come questi soldi sono impiegati. 

 

CAPITALE INVESTITO 2009 2010 2011 2012 2013

Cassa operativa 345.548 179.864 184.434 171.440 116.116Crediti verso clienti netti 4.587.982 4.653.034 5.043.055 4.890.272 5.236.091Altri crediti 27.574 471.383 524.066 334.470 252.520Ratei e risconti attivi 3.530 3.571 11.318 13.056 13.724Attività correnti operative 4.964.634 5.307.852 5.762.873 5.409.239 5.618.452

Debiti verso fornitori (282.814) (451.403) (241.470) (187.832) (237.541)Debiti tributari (98.769) (174.266) (102.321) (260.333) (582.026)Altri debiti (192.553) (415.528) (207.965) (386.038) (239.504)Passività operative (574.135) (1.041.196) (551.756) (834.203) (1.059.071)

Capitale circolante netto 4.390.499 4.266.656 5.211.117 4.575.036 4.559.381

Immobilizzazioni finanziarie - 56.200 77.303 77.303 77.303Immobilizzazioni immateriali nette 177.265 346.315 321.048 390.693 267.217Immobilizzazioni materiali nette 1.728.967 1.676.488 1.620.581 1.616.921 1.545.317

Fondo trattamento di fine rapporto (748.449) (734.677) (738.435) (722.171) (702.374)Altre passività - - - - -Altre attività operative nette (748.449) (734.677) (738.435) (722.171) (702.374)

Capitale investito operativo 5.548.282 5.610.983 6.491.615 5.937.782 5.746.844  

 

Come risulta dalla tabella riportata, il CCN è diminuito nell’ultimo anno di Euro 15.655.  

 

FONTI DI FINANZIAMENTO 2009 2010 2011 2012 2013

Capitale sociale 8.176 498.336 478.004 475.716 524.284Riserve legale e statutaria 402.833 403.315 403.315 403.315 403.315Altre riserve 2.441.887 2.442.962 2.090.054 2.073.646 1.929.068Utile (perdita) dell'esercizio 42.328 (352.907) (16.408) (144.578) 9.847Patrimonio netto contabile 2.895.225 2.991.706 2.954.965 2.808.099 2.866.514Altre partite (assimilabili a patrimonio netto) - - - - -Fondi rischi e oneri 142.000 115.137 115.137 115.137 115.137

Patrimonio netto rettificato 3.037.225 3.106.843 3.070.102 2.923.236 2.981.651

Debiti bancari a breve termine 1.653.664 1.698.010 1.063.237 897.681 942.569Quota corrente debiti a medio-lungo termine 33.568 124.440 13.221 13.315 9.007Debiti rappresentati da titoli di credito 47.324 12.717 21.891 9.819 2.136Debiti v/istituti di previdenza e sicurezza sociale 166.951 185.601 157.048 197.793 209.400Debiti bancari a medio lungo termine 579.975 467.740 2.166.116 1.886.370 1.588.952Debiti verso altri finanziatori esig oltre esercizio successivo 29.576 15.633 - 9.568 13.129

Debiti onerosi 2.511.057 2.504.140 3.421.513 3.014.546 2.765.193

Totale fonti di finanziamento 5.548.282 5.610.983 6.491.615 5.937.782 5.746.844  

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013166 

 

Di seguito si riporta il calcolo del Cash Flow della Cooperativa. 

 

FREE CASH FLOW 2009 2010 2011 2012 2013

Reddito operativo (EBIT) 211.249 (242.965) 121.093 7.476 112.681Imposte sul reddito operativo (EBIT) - - - - (82)Variazione del fondo rischi e oneri 142.000 (26.863) - - -

REDDITO OPERATIVO AL NETTO DELLE IMPOSTE 353.249 (269.828) 121.093 7.476 112.599

Ammortamenti immobilizzazioni immateriali 143.363 144.905 146.516 125.073 127.049Ammortamento immobilizzazioni materiali 253.444 181.487 164.736 170.664 179.247Ammortamenti e accantonamenti 396.807 326.392 311.252 295.737 306.296

Flusso di cassa lordo 750.055 56.564 432.345 303.213 418.896

Diminuzione (aumento) del capitale circolante netto (935.057) 123.843 (944.461) 636.081 15.655Investimenti lordi in immobilizzazioni immateriali 136.220 (313.955) (121.249) (194.718) (3.573)Investimenti lordi in immobilizzazioni materiali (264.500) (129.009) (108.829) (167.004) (107.643)Investimento lordo (1.063.337) (319.121) (1.174.538) 274.359 (95.561)Altri movimenti delle riserve (127.923) 579.295 1.069.388 (1.442.093) (1.045.768)

Free cash flow (441.204) 316.738 327.195 (864.521) (722.433)  

 

 

Il Cash Flow misura  l’aumento o  la diminuzione dell’ammontare delle risorse  liquide dell’impresa.    Indica l'ammontare  di  liquidità  "prodotta"  nel  corso  dell'esercizio.  Si  ottiene  per  differenza  tra  la  Posizione Finanziaria Netta del Periodo (vedi sopra) e quella dell'esercizio precedente.  

Se la differenza è positiva, il valore indica la liquidità generata nell'esercizio; se è negativa, come nel caso della Cooperativa, vuol dire che non è stata generata ulteriore liquidità ma, al contrario, l'impresa ha assorbito più liquidità di quanta ne abbia potuto generare. A differenza dell’Utile d’esercizio, il Cash Flow misura il “risultato di cassa”: in altre parole, indica se in un esercizio le entrate monetarie sono state superiori alle uscite o viceversa.   

Il Gross cash flow è il flusso monetario lordo. Il Free cash flow è il flusso monetario netto. 

Di seguito riportiamo una serie di indici di bilancio (ratios). Trattasi di rapporti tra voci diverse del Bilancio atte a favorire una prima indicazione sulle condizioni e sulle caratteristiche di gestione dell’azienda esaminata, sull’adeguatezza del capitale, sulla rischiosità e sulla liquidità. 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

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Rendimento del Capitale Investito 2009 2010 2011 2012 2013

Costi per materiali/Fatturato 8,2% 9,0% 8,9% 9,3% 8,5%Costi per godimento di beni di terzi/Fatturato 3,9% 4,4% 5,0% 5,4% 4,9%Costi per servizi/Fatturato 20,5% 15,5% 13,9% 15,3% 17,2%Costi per il personale/Fatturato 54,3% 65,6% 63,9% 63,1% 61,4%Ammortamenti immobilizzazioni immateriali/Fatturato 2,1% 2,3% 2,3% 1,9% 1,7%Ammortamenti immobilizzazioni materiali/Fatturato 3,7% 2,8% 2,5% 2,6% 2,4%Oneri diversi di gestione/Fatturato 4,2% 4,2% 1,7% 2,3% 2,3%

Oneri operativi/Fatturato 96,9% 103,8% 98,1% 99,9% 98,5%

Reddito operativo/Fatturato 3,1% -3,8% 1,9% 0,1% 1,5%

Capitale circolante netto/Fatturato 76,2% 62,4% 81,0% 70,7% 68,9%Immobilizzazioni immateriali nette/Fatturato 3,1% 5,1% 5,0% 6,0% 4,0%Immobilizzazioni materiali nette/Fatturato 30,0% 24,5% 25,2% 25,0% 23,3%Altre attività operative, nette/Fatturato -13,0% -10,7% -11,5% -11,2% -10,6%

Fatturato/Capitale investito operativo 1,40 1,16 1,15 1,02 1,24

ROIC ante imposte (Reddito Operativo/Capitale investito operativo) 4,3% -4,4% 2,2% 0,1% 1,9%Aliquota fiscale effettiva 0,0% 0,0% 100,0% 100,0% 100,0%Rendimento del Capitale Investito netto 7,2% -4,9% 2,2% 0,1% 1,9%

Rendimento del Capitale InvestitoCapitale circolante netto/Fatturato 57,4% 67,2% 73,2% 73,9% 62,0%Immobilizzazioni immateriali nette/Fatturato 4,6% 4,1% 5,2% 5,4% 4,5%Immobilizzazioni materiali nette/Fatturato 25,2% 26,5% 25,5% 24,4% 21,5%Altre attività operative, nette/Fatturato -10,9% -11,5% -11,4% -11,0% -9,7%

Fatturato/Capitale investito operativo 1,31 1,15 1,07 1,07 1,26

Rendimento del Capitale Investito ante imposte (EBIT/Capitale investito operativo) 4,0% -4,4% 2,0% 0,1% 1,9%

Rendimento del capitale investito netto 6,8% -4,8% 2,0% 0,1% 1,9%  

 

TASSI DI CRESCITA 2009 2010 2011 2012 2013Tasso di crescita del fatturato 18,7% -5,8% 0,6% 2,3% 11,3%Tasso di crescita degli oneri operativi 17,9% 0,8% -4,9% 4,1% 9,7%Tasso di crescita del Margine Operativo Lordo 70,4% -86,3% 418,2% -29,9% 38,2%Tasso di crescita del Reddito Operativo 48,6% -215,0% -149,8% -93,8% 1407,3%Tasso di crescita del Reddito Operativo al netto del fondo rischi su crediti 148,4% -176,4% -144,9% -93,8% 1406,2%

TASSI DI INVESTIMENTO 2009 2010 2011 2012 2013Tasso di inv. in immobilizzazioni (Inv. in immobil./Gross CF) 35,3% 228,1% 25,2% 55,1% 25,7%Tasso di investim. netto (Investim. netto/Reddito Operativo al netto delle Imposte) 148,6% -285,1% 447,0% 8794,8% 370,8%Ammortamenti/Immobil. immateriali lorde 33,7% 35,7% 30,6% 25,4% 27,9%Ammortamenti/Immobil. immateriali nette 45,2% 55,4% 43,9% 35,1% 38,6%Ammortamenti/Investimenti in immobil. immateriali -105,2% 46,2% 120,8% 64,2% 3555,6%Ammortamenti/Immobil. materiali lorde 9,0% 6,0% 5,3% 5,2% 5,3%Ammortamenti/Immobil. materiali nette 14,7% 10,7% 10,0% 10,5% 11,3%Ammortamenti/Investimenti in immobil. materiali -95,8% -140,7% -151,4% -102,2% -166,5%  

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013168 

FINANCING 2009 2010 2011 2012 2013Coverage (Risultato Operativo Lordo/Interessi passivi) 1,25 (2,20) 0,87 0,05 0,91Debiti/Patrimonio Netto 0,83 0,81 1,11 1,03 0,93Costo medio del debito -7,5% -4,4% -4,7% -4,7% -4,3%ROE medio (indice di redditività del Capitale proprio) 1,4% -11,5% -0,5% -4,8% 0,3%

TASSI DI ROTAZIONE 2009 2010 2011 2012 2013Tasso di rotazione dei crediti commerciali 1,7 1,4 1,3 1,3 1,5Tasso di rotazione dei debiti commerciali 6,8 4,3 4,3 7,6 8,9Periodo medio di incasso dei crediti commerciali 218 258 270 270 247Periodo medio di pagamento dei debiti commerciali 53 84 85 47 40

INDICI DI STRUTTURA 2009 2010 2011 2012 2012Indice di disponibilità 8,6 5,1 10,4 6,5 5,3Indice di liquidità 8,6 5,1 10,4 6,5 5,3  

 

Dott. Paolo Schina 

 

 

                 

    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

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 REPORT FOCUS GROUP 

          

 

 

 

“Non mi sembra male quest’abitudine di mangiare in gruppo” dichiarò una seconda lumaca 

e tutte le altre mossero i cornini per indicare che erano d’accordo, quell’abitudine di mangiare in gruppo era fantastica 

  

“La mia lentezza è servita ad incontrarti, a farmi dare un nome da te, a farmi mostrare il pericolo, e ora so che devo avvertire 

le mie compagne”, disse la lumaca alla tartaruga 

  

Là dove avevano lasciato la scia, in lungo e in largo fino a scomparire vicino ai primi 

alberi del bosco, crescevano appetitose foglie di dente di leone.  

 

 

 

 

 

 

 

 

Luis Sepulveda, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, Guanda Ed. 

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013170 

 

In  questo  capitolo  sono  raccolte  le  testimonianze  di  tutti  coloro,  stakeholder 

interni  ed  esterni,  che  con  cortesia  e  grande  spirito  di  appartenenza,  hanno 

accettato di partecipare ai numerosi  focus group  che  rendono più  condivise e 

quindi più veritiere  le  informazioni,  le determinazioni e gli  impegni che questo 

volume porta a divulgazione. 

 

Focus group del 12/02/2014 – Testimonianza  

“Cooperatives are a reminder  to  the  international community  that  it  is possible  to pursue both 

economic  viability  and  social  responsibility  "  (Le  cooperative  ricordano  alla  comunità 

internazionale che è possibile conciliare la produttività economica con la responsabilità sociale). 

Rileggendo quanto affermato nel 2012 dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki‐Moon 

in occasione  dell’anno  internazionale  delle Cooperative,  ci  si  chiede quale  sia  stata  l’influenza 

della crisi economica  internazionale sulle cooperative e quanto queste ultime hanno contribuito 

ad ammortizzare gli effetti nocivi del rallentamento dell’economia globale. 

La storia recente,  italiana ma non solo, ha dimostrato come anche  il mondo cooperativo abbia sofferto  per  la  crisi  economica.  Ma  in  Italia  il  settore  dell’economia  sociale  ha  dimostrato, nonostante  le note difficoltà, una  capacità di affrontare  le avversità meglio dell’economia  c.d. tradizionale.  Poiché  i  bisogni  della  collettività  sono  indipendenti  dall’andamento  ciclico  dell’economia,  e semmai  aumentano  nelle  fasi  di  recessione,  le  Cooperative  tendono  quasi  naturalmente  a mantenere  inalterata  o  ad  accrescere  la  produzione  e  quindi  l’occupazione.  Comprimendo, quando necessario, i margini di profitto.  Al contrario  le società c.d. “profit” sono più sensibili alla ciclicità del sistema economico perché devono tutelare le risorse finanziarie impegnate più che i livelli di attività, in particolare agendo sui  redditi  da  lavoro,  riducendo  il  numero  di  occupati  e  scaricando  i  costi  della  crisi  sulla collettività attraverso gli ammortizzatori sociali. Le Cooperative, al contrario, tendono a tutelare il lavoro dei propri soci, conservandolo anche in tempo di crisi, dato il minore legame che queste realtà imprenditoriali hanno con il mercato rispetto a molte imprese private.  Ma, come ben sappiamo,  il settore è quale quello della Sanità e del Welfare di cui si occupa  la Cooperativa  l’Adelfia,  strettamente dipendente dal  finanziamento pubblico ed  i  segnali arrivati dalle Istituzioni negli ultimi anni non sono incoraggianti. La  scarsa  considerazione  dimostrata  da  molti  per  il  settore  della  cooperazione  risulta quantomeno preoccupante se solo si pensa che in gioco non c’è solo l’erogazione sul territorio, a costi ragionevoli, di servizi spesso fondamentali per la tenuta sociale di una comunità, ma anche e soprattutto il rischio di un’emorragia occupazionale, specialmente giovanile, di risorse capaci e preparate. Un capitale umano e sociale creato negli anni con  il contributo di tutti che rischia di venire  intaccato e compromesso da una crisi non solo economica, ma anche di valori, con costi potenzialmente molto alti per l’intera collettività. Il  problema  fondamentale  delle  cooperative  è  legato  ai  pagamenti  delle  prestazioni  da  parte degli  enti  pubblici;  gli  operatori  del  settore  chiedono  a  gran  voce,  da molti  anni  ormai,  più puntualità  nei  pagamenti  e maggiore  attenzione  da  parte  della  Pubblica  Amministrazione.  A fronte di  tali  ritardi e a costo di grandi sacrifici da parte di  tutti, prima  fra  tutto del personale dipendente,  il mondo  cooperativo,  quello  de  L’Adelfia  nello  specifico,  registra  cifre  positive  su crescita, occupazione e contratti di lavoro sottoscritti.  

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

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 Tale migliore performance non è dovuta, come molti credono, ad una legislazione di favore o ad una  più  bassa  pressione  fiscale,  ma  ad  uno  spirito  ed  una  “linea  etica”  tenuta  da  molte cooperative.  La crisi ha reso evidente che le motivazioni sottostanti all’attività imprenditoriale sono importanti e danno  luogo a comportamenti che possono rilevarsi anche molto differenti. Nello specifico,  le diversità delle forme proprietarie tra cooperative e società profit fanno sì che le prime tendano a mantenere  inalterata,  finché  possibile,  la  propria  offerta,  mentre  le  seconde  si  concentrano maggiormente sul Conto Economico. A ciò va attribuita la diversa resistenza dimostrata dalle due forme di impresa.  Non stupisce, dunque, che siano in molti a credere che le Cooperative possano essere la soluzione alla crisi, se non altro come modello da imitare e di ciò dovrebbero tenere maggiormente conto le autorità di politica economica nel definire le politiche per il rilancio della crescita.  

Dott. Paolo Schina                                                       

Testimonianza del Prof. Cosimo Rizzo, Componente del Comitato Etico 

Avendo  il piacere e  l’onore di  far parte del Comitato Etico della Cooperativa, sento  il dovere di 

scrivere  delle personali considerazioni su questa interessante e particolarissima impresa sociale. 

Mi piace sottolineare, innanzitutto, la piena realizzazione di quei principi e di quelle garanzie  che 

riguardano la persona umana in generale ed i portatori di handicap in particolare: 

conoscendo  l’Adelfia ed  il  suo modo di operare e di porsi nei  confronti dei propri ospiti  c’è da 

essere  orgogliosi  di  tante  conquiste  conseguite  in  difesa  e  a  protezione  di  persone  deboli  e 

bisognose che all’interno di questa organizzazione ritrovano ed esplicano  la propria personalità 

in libertà e spontaneità, in modo veramente esemplare per chi sia ancora schiavo dello stigma. 

Spesso si  ascoltano persone, evidentemente poco informate e di scarsa esperienza e conoscenza 

storica e sociale, esaltare la bontà dei tempi passati e la denigrazione del presente. 

Sarebbe loro sufficiente una visita alla Cooperativa l’Adelfia per comprendere la falsità delle loro 

considerazioni confrontando il livello di assistenza, oggi garantito a tutti con il totale abbandono 

sociale e qualche volta anche famigliare di un tempo. Si rimane felicemente colpiti dalla qualità 

di sostegno e  umanità offerto  dall’Adelfia a persone in così grande stato di bisogno, spesso con 

gravi patologie,  inseriti a pieno titolo nella comunità sino a divenire autentici protagonisti nella 

vita sociale 

Non  trascurabili altri  fattori    che  fanno dell’Adelfia un punto di orgoglio e di  sviluppo  sociale, 

culturale ed anche economico della nostra comunità e della Provincia in generale.  

La Cooperativa garantisce  il  lavoro a centinaia di persone qualificate con notevoli  investimenti 

economici e anche in presenza di una crisi economica devastante, come quella che oggi colpisce il 

nostro  Paese, la Cooperativa, per le sue indiscutibili qualità, ha saputo salvaguardare il lavoro di 

tutti e addirittura ha incrementato le unità lavorative per realizzare progetti pilota. 

Mi  ha  colpito,  nella  politica  di  rispetto  per  la  persona,  la  distribuzione  dei  servizi  su  tutto  il 

territorio provinciale, per garantire il diritto alla cittadinanza di ciascuno. 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013172 

Esemplare,  inoltre,   appare  il  sostegno a  tanti giovani  che  fuggono dai  territori martoriati del 

Medio Oriente e che  trovano nell’Adelfia accoglienza amorevole, qualificazione professionale e  

lavoro con garanzie sul piano di assoluta parità di diritti e doveri, contrattuali e societari. 

Da apprezzare  la continua attività culturale sia contestuale pertinente alle specifiche tematiche 

della cooperativa, ma anche aperta a tutte le problematiche della odierna società. 

Grazie  a  tale  impegno  è  concreta  la  possibilità  per molti  ospiti  di  poter  esplicare  le  proprie 

inclinazioni artistiche e produttive utilizzando i diversi laboratori che la cooperativa mette loro a 

disposizione per l’incremento lavorativo. 

Per quanto mi riguarda non mi stancherò mai di ripetere quanto sia significativo impegnarsi per il 

successo dell’Adelfia e di tutte le simili strutture nazionale che operano, con la medesima qualità, 

nel campo del disagio psichico, fisico e sociale e fare in modo che questi nostri fratelli sofferenti 

ricevano tutta la nostra solidarietà e possano godere di una normale vita sociale alla quale ogni 

uomo, in qualsiasi momento e condizione, ha diritto. 

Questo è un appello che rivolgo alle Istituzioni. 

Cosimo Rizzo 

 

Un nostro fornitore ci invia questo graditissimo riconoscimento che ci piace condividere con il 

lettore. 

 

Lettera per l’Adelfia 

Il mondo è fatto di persone belle o brutte, gradevoli o sgradevoli, 

simpatiche o antipatiche, buone o cattive. 

Tutte sono accomunate da una forte propensione a pensare a se stessi. 

Si diventa buoni solo a Natale… 

L’unica lettera che abbiamo scritto quest’anno, 

l’abbiamo voluta dedicare ad una persona 

che si dedica tutti i giorni agli altri, come fosse sempre Natale… 

Auguri a lei ed a chi le sta sempre intorno in questo, 

che sicuramente le vuole un modo di bene. 

Staff DUE PALME ARREDAMENTI 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013174 

 

Focus group del 03/01/2013 condotto da Sandra Leo: “il lavoro in rete: come costruirlo” 

Come nasce l’idea. L’embrione si forma sempre dall’incontro di due parti poi, in silenzio cresce, si arricchisce man mano e si sviluppa giorno dopo giorno. Da un incontro di persone, che poi è sempre un incontro di pensieri, è nata l’idea di un laboratorio di arti espressive, dapprima di pittura con il maestro Luigi Latino, poi, di poesia con la scrittrice Alessandra Corsano e poi di fotografia con il fotografo –regista Dario  Melissano, gli incontri sono fissati per ogni sabato e a dire il vero nessuno di noi sa che cosa aspettarsi dal sabato successivo, perché non c’è nulla di assolutamente scontato, ci siamo noi, i nostri ospiti, e ogni sabato facce nuove o già viste.  Soprattutto cresce la voglia di stare insieme. 

E il gruppo cresce: 

sono  stati gli  scout di Galatone, di Galatina, gli ospiti di  “Villa Fiorile”e, questo è molto bello, tanti passanti attratti da una porta spalancata dalla quale escono note, colori e voci. 

Si era partiti con un maestro di  laboratorio e   gruppo di ospiti ora  si è giunti ad un  ritrovo di amici, ognuno con il suo bagaglio di esperienze, il suo fardello di vita, il suo sogno nel cassetto e tanta voglia di urlare “io sono nel mondo , io sono con il mondo”. 

“Officina  ApertaMENTE” lì dove  l’arte di ogni genere la fa da padrona. 

 Io  sono  “luogo  dell'anima”  dove  fermare  il  tempo  che  scorre  per ricominciare a riassaporare la lentezza ed il piacere di ascoltare.   

Io sono “luogo vivo” dove condividere, tra un bicchiere di thè,  una lettura e un segno lasciato su una tela, piccole grandi emozioni quotidiane.  Io  sono  “luogo  aperto”  che,  anche  se  necessariamente  circoscritto  da quattro pareti, un pavimento e un tetto, è aperto alla città, alle associazioni che vi operano e che vogliono dare voce alle  loro  iniziative, a tutti coloro 

che  giovani, meno  giovani,  di  qualunque  orientamento  politico,  religioso,  sessuale  e  razziale abbiano qualcosa da raccontare o semplicemente voglia di ascoltare e di capire.  Questo spazio dell’anima ha scelto il suo logo, che è la metafora dell’ incontro dove ogni tessera trova  la sua collocazione  ideale ma anche  l’apertura della mente pronta ad accogliere   e a farsi accogliere dall’ altro; e infine la metafora del distacco del  lasciarsi con la consapevolezza di non essere piu gli stessi ma di essersi arricchiti arricchendo. Ogni tessera è un individuo, un gruppo, un’ associazione  e soprattutto ogni tessera rappresenta il bisogno di unirsi per significare lo step successivo  che  ci  proponiamo  è  quello  di  far  conoscere  l’iniziativa  alla  amministrazione comunale,  informare  la cittadinanza attraverso  inviti  lasciati a disposizione nei    locali pubblici, divulgazione dell’evento tramite la web radio e in fine lancio del progetto attraverso un incontro aperto al pubblico. Un’utopia? Forse, ma… L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due 

passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile. E allora, a 

cosa serve l'utopia? A questo: serve per continuare a camminare. (Eduardo Galeano)                                                     

 

 

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Focus group del 31/12/2012. Partecipano tutti i soci che hanno collaborato alla elaborazione del 

Bilancio  di  Previsione  del  2014,  sulla  scorta  del  Conto  Economico  Consuntivo  del  2013 

distribuito, prima dell’incontro, ad ogni partecipante.  

Estratto  dal  verbale…omissis…il  Presidente  illustra  la  bozza  del  Bilancio  Consuntivo  2013 

elaborato  dal  C.d.A.  per  il  periodo  dal  31/12/2012  al  31/12/2013.  Invita  i  soci  ad  esprimere 

riflessioni  e  considerazioni  inerenti  la  crisi  economica  generale,  le  ricadute  sul  contesto 

lavorativo della Cooperativa e sull’indotto come segnalato dai clienti‐fornitori. 

Numerosi gli interventi dei soci così sintetizzabili: 

a) comunicare  e  condividere  le  vicende  che  riguardano  la  Cooperativa  è  la  sola  strategia  che 

consente di arginare il rischio frequente in molte altre realtà della degenerazione del “problema” 

“in  crisi”;  la  valutazione del  “problema”  se  eseguita  all’esordio, può  ancora  trovare  soluzioni, 

anche se dolorose. Ma ciò attiene al Cooperativismo. 

b) l’Assemblea di oggi è un momento di verifica e confronto costruttivi, momento per analizzare gli 

sforzi  compiuti,  riconoscere  gli  obiettivi  raggiunti  e,  con  un’indagine  storica,  individuare 

strumenti  operativi  per  il  fronteggiamento  delle  difficoltà  in  corso;  queste modalità  possono 

anche prevenire e fronteggiare le criticità del 2013. 

…omissis…l’assemblea  ritiene  fondamentale  pervenire  all’obiettivo  del  recupero  dei  crediti 

vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni…omissis… 

…omissis…l’assemblea unanimamente   si esprime come di seguito:  la ragioneria accrediterà gli 

emolumenti spettanti ad ogni socio lavoratore e ad ogni lavoratore convenzionato relativamente 

al  mese  di  dicembre;  con  le  somme  riportate  nel  prospetto  Conto  Economico  distribuito, 

effettuerà i versamenti INPS,  IRPEF, INAIL e quant’altro dovuto allo Stato relativamente al mese 

di dicembre; accantonerà  le somme per  i versamenti  INPS  relativamente al mese di gennaio.  I 

restanti versamenti  IRPEF,  INAIL e quanto altro dovuto allo Stato saranno effettuati con ratei a 

cadenze mensili. 

Tutti i soci, individualmente espressisi, rinunciano alla tredicesima mensilità che sarà riscossa 

nei tempi e con le modalità consentite dalle entrate 

 

 

Focus group del 10/02/2013 al quale partecipa il Comitato Etico, i genitori della C.S.R. “Zo è” e, 

i Rappresentanti della C.G.I.L. Funzione Pubblica e i lavoratori. 

 

Simone Longo – Rappresentante C.G.I.L. Funzione Pubblica 

 

…omissis…il pensiero comune che incoraggia verso questa politica di “attenzione” è che nessun 

lavoratore ha perduto  il proprio posto di  lavoro anzi, nel 2012 c’è stato un  incremento di nove 

assunzioni  per  l’avvio  del  Progetto  “Interventi  precoci  sui  minori  portatori  di  patologie  di 

pervasività dello sviluppo”; inoltre si è registrato anche un incremento del 2% degli investimenti 

per la qualificazione‐riqualificazione professionale. 

I  sacrifici di  tutti,  in un  clima generalizzato di profonda crisi apparentemente priva di  sbocchi, 

possono garantire il diritto al lavoro coniugato al miglioramento della qualità. 

 

 

 

 

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013176 

Silvio Cataldi ‐ C.G.I.L. Funzione Pubblica (in riferimento alla co‐gestione con la ASL LE e 

Con l’ Ambito di Lecce, del servizio domiciliare) 

L’incontro con  il  servizio pubblico, nel doveroso  riconoscimento delle  rispettive competenze e nella  valorizzazione  dei  processi  di  empowerment  del  privato  sociale  non  profit,  è  servito  a “riconoscersi”  in  grado,  nella  logica  della  sussidiarietà,  di  cooperare  per  una  comunità consapevole,  in  grado  di  dotarsi  di  strutture  sostenibili,  sia  dal  punto  di  vista  quantitativo (strutturale,  finanziario,  operativo)  sia  da  quello  qualitativo  (umanizzazione  della  cura psichiatrica,  restituzione  sociale  della  dignità  personale,  recupero  delle  possibili  abilità, solidarietà e cooperazione con l’altro). 

 

I genitori della Comunità Socio Riabilitativa “Zo è” 

La  Comunità  Socio  Riabilitativa  “Zo  è”  rappresenta  la  finalità,  conosciuta  e  avvalorata  dal Servizio  pubblico  fin  dall’idea  progettuale  de  L’ADELFIA,  di  assicurare  risposte  funzionali adeguate  alle  persone  con  qualità  di  vita  gravemente  compromessa  da  handicap  fisico, intellettivo  e  sensoriale,  con    assenza  o  compromissione  della  capacità,  da  parte  della  rete parentale di riferimento, di rispondere ai bisogni reali. 

Alla base si è posta la questione, riconoscendo il disagio grave, di come scegliere il percorso per la costruzione dei diritti di cittadinanza; di affrontare  in concreto  la sostanziale drammaticità di situazioni  troppo  spesso oscurate dall’incapacità di dare  risposte o dalla  rimozione,  funzionale alla routine dell’acquisto e standardizzato, delle necessità di singole persone, con il loro gravame di  inabilità,  di  perdita  di  consapevolezza,  di  negazione  della  dignità.  Di  come  accompagnare queste persone nella riedificazione, quali soggetti di conoscenza e di cambiamento. 

 

  Dott. Panico Pasquale 

La  concretezza  degli  obiettivi  e  la  praticabilità  del  progetto  si  sono  tradotti  nella  realtà  della Comunità Socio Riabilitativa denominata  “Zo è”,  riconosciuta per quello  che  rappresenta, una risorsa non solo per la comunità del territorio, bensì un punto di riferimento significativo che si è aperta alle esperienze più avanzate, nazionali e transnazionali. Non è casuale il partenariato con organismi  sociali  riabilitativi,  altrettanto  integrati  nel  sistema  specifico  dei  contesti  di riferimento,  operanti  in  Francia  ed  in Olanda.  Così  come  è  significativa  la  persistente  lista  di attesa per gli  inserimenti, ai quali spesso non si riesce, nel rispetto delle norme regolamentari regionali, a dare risposta. 

Sul versante del  riconoscimento e della  legittimazione a dare seguito al percorso  intrapreso, costanti  conferme  vengono  dai  servizi  invianti  e  dalla  condivisone  della  Comunità  che riconosce  la  C.S.R.  “Zo  è”  come  realtà  “virtuosa”,  in  grado  di  prendersi  cura  dei  bisogni estremi,  senza  catene  e  letti  di  contenzione,  ma  costruendo  con  professionalità, pazientemente, percorsi di recupero, di riabilitazione, di reintegrazione di ogni persona, anche la  più  grave,  in  un  mondo  in  qualche  modo  riacquisito,  più  decente  e  umanamente significativo. 

In questo senso, il DSM della Asl di Lecce ha investito, proponendo inserimenti e riconoscendo la necessità dell’intervento, anche in ordine al rapporto ospite/operatore, molto spesso di 1/1 data la  gravità  degli  utenti,  che  comporta  necessità  finanziarie  non  riducibili  a  tariffe  standard teoriche, calcolate sulla base di parametri puramente centrati sulla contrattazione al ribasso. Da  tale  premessa  non  si  può  prescindere,  a  meno  che  non  si  voglia  porre  termine all’erogazione di un servizio che risponde a incontrovertibili Livelli Essenziali di Assistenza. 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

177 

Le modalità gestionali, che sintetizzano efficacemente il quadro di riferimento, sono descritte nel Progetto di Struttura, nella proposta socio‐riabilitativa e nella elencazione delle attività  interne, che  definiscono  nella  loro  completezza,  la  specificità  della  C.S.R.  ZO  è,  assolutamente  non comparabile  ad  una  unità  socio‐educativa,  come  avviene  invece  nel  provvedimento  Codice CIFRA: PRI/DEL/2010/00041 OGGETTO: Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4 – art. 32. 

La Giunta  Regionale,  nel  compiere  l’atto  doveroso  della  fissazione  delle  tariffe,  ha  elaborato proposte  talmente  inadeguate  tali  da  rendere  impraticabile  l’erogazione  del  servizio  con  gli standard  qualitativi  e  quantitativi  descritti,  contrastando  nei  fatti  la misura  adottata  con  la gestibilità della struttura e con gli  istituti contrattuali da applicare, come d’altro canto  la stessa normativa regionale impone. 

 

 Ci riferiamo tra l’altro alla necessità urgente di riflettere e definire i costi derivanti da: 

1. rapporto reale operatori/utenti,  in  forza del progetto  terapeutico condiviso e contrattualizzato con il Servizio inviante; 

2. qualità, strutturale e gestionale, dell’ospitalità; 3. rispetto dei C.C.N.L. applicati; 4. essenziale riconoscimento di risorse per i costi di gestione, dai quali occorre scorporare le spese 

di  locazione che esigono, per condizioni oggettive, un  ristorno a parte, equo e  rapportato alla spesa reale documentata; 

5. riconoscimento e  legittimazione formale delle  iniziative sperimentali tendenti a porre a regime gli obiettivi della L.R. 19/2006 e del Regolamento 4/2007; 

6. coerenza del Regolamento nella intrinseca struttura letterale (v. art. 57).  

 

Focus group diretto da Maria Mazzone“ e  tenutosi  il 20 dicembre 2013 presso  lo  studio del 

notaio Baldassarre “I contenuti dell’Associazione genitori e pazienti “Adelfiautismo”. 

…omissis…l’Associazione  l’Adelfiautismo  vuole  offrire  trattamenti  educativi  ed  abilitativi  in 

regime residenziale, semiresidenziale e ambulatoriale a bambini e adulti con diagnosi di autismo 

e ritardo dello sviluppo. 

L’intervento è di tipo comportamentale intensivo e, laddove possibile, precoce. 

La metodologia è ABA/VB – Applied Behavior Analysis / Verbal Behavior secondo  le più recenti 

applicazioni  delle  ricerche  e  degli  studi  di  B.F.  Skinner,  J.Michael,  M.Sundberg,  V.Carbone, 

J.Partington. 

 

Per  ogni  bambino  si  interviene  con  un  curriculum  individualizzato  attraverso  lo  sviluppo  di 

programmi  volti  a  favorire  il  raggiungimento  dell’autonomia  nella  manifestazione  di 

comportamenti  rilevanti  e  socialmente  significativi.  Ogni  programma  è  costruito  per  la 

generalizzazione  nei  diversi  contesti  sociali  di  vita  del  bambino  di  competenze  diverse  e 

multidisciplinari: comunicazione e linguaggio, gioco, abilità scolastiche, adattamento alle regole, 

autonomia di base, abilità motorie. 

 

Le  attività  di  trattamento  ABA/VB  sono  svolte  in  ambienti  diversi  secondo  programmi  di 

insegnamento  in ambiente naturale  (NET), diretto  (DT), per prove dirette  (DTT),  insegnamento 

della richiesta (MANDING), insegnamento di comunicazioni alternative e aumentative (AAC). Tali 

strategie  si  distinguono  da  metodologie  precedenti  (tipo  LOVAAS  di  cui  costituiscono  una 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013178 

evoluzione  e  differente  applicazione)  per  una maggiore  flessibilità  dei  programmi  e  per  una 

maggiore efficacia nell’insegnamento delle competenze comunicativo – espressive funzionali. 

 

Il coinvolgimento dei genitori nel processo di  insegnamento delle abilità è parte  integrante del 

programma  per  l’acquisizione  di  competenze  necessarie  a  promuovere  il  loro  sviluppo  e 

mantenimento e perché, come ampiamente dimostrato  in  letteratura,  i bambini con autismo o 

con  ritardo  dello  sviluppo  hanno  prognosi  migliore  se  i  familiari  acquisiscono  abilità  e 

conoscenze utili al fine di risolvere problemi e creare appropriate condizioni di apprendimento 

per i propri figli (Dunlap e Fox, 1999). 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013180 

  

 

 

 

 

APPENDICE 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Questionario Fornitori 

1) Conoscete la Certificazione SA 8000?  

Si 

No  2) Conoscete la rilevanza sociale della Certificazione SA 8000? 

 

Si 

No 

Un poco  

3) Siete in possesso della Certificazione SA 8000?  

Si 

No  

4) Se non siete in possesso, avete intenzione in futuro di conseguirla?  

Si 

No 

Non so  

5) Siete in possesso di altri tipi di Certificazioni?  

Si 

No  

6) Se si, potete indicare che tipo di Certificazione avete conseguito?  …  7) Quali sono le ragioni/motivazioni che Vi hanno spinto a conseguire tale/i Certificazione/i? (è possibile 

segnare più di una alternativa) 

  Motivi legislativi 

  Motivazioni di politica aziendale interna 

  Decisioni del top management 

  Ragioni di mercato 

  Strategie di marketing 

  Altro (specificare) … 

     

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013182 

 8) La SA 8000 rappresenta spesso un modello di Responsabilità Sociale che crea  Sistema Integrato 

nelle Organizzazioni, nella gestione e controllo per  la prevenzione di  reati  (in particolare quelli previsti  dal  D.Lgs231/2001),  nella  gestione  della  sicurezza,  nella  gestione  della  qualità  e dell’ambiente. Schematicamente, si riportano i principi fondamentali della SA 8000. Esprimere il livello di condivisione (tra parentesi, specifiche dei principi):  

a) lavoro infantile (lotta al lavoro 

minorile) 

Non 

condivido 

 

Condivido un 

poco 

 

 

Condivido 

abbastanza 

Condivido molto 

b) lavoro obbligato (assenza di costrizioni 

di alcun tipo) 

Non 

condivido 

 

Condivido un 

poco 

 

 

Condivido 

abbastanza 

Condivido molto 

c) salute e sicurezza (rispetto normativa) 

 

 

Non 

condivido 

 

Condivido un 

poco 

 

 

Condivido 

abbastanza 

Condivido molto 

d) libertà associativa (concessione e libertà 

adesione ai sindacato) 

Non 

condivido 

 

Condivido un 

poco 

 

 

Condivido 

abbastanza 

Condivido molto 

e) discriminazione (assenza assoluta di 

ogni forma o modalità) 

Non 

condivido 

 

Condivido un 

poco 

 

 

Condivido 

abbastanza 

Condivido molto 

f) pratiche disciplinari (riduzione)   

Non 

condivido 

 

Condivido un 

poco 

 

 

Condivido 

abbastanza 

Condivido molto 

 

 

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                                                                    L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013 

 

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g) orario di lavoro (rispetto secondo 

normativa) 

 

Non 

condivido 

 

Condivido un 

poco 

 

 

Condivido 

abbastanza 

Condivido molto 

h) retribuzione (rispetto secondo 

normativa) 

Non 

condivido 

 

Condivido un 

poco 

 

 

Condivido 

abbastanza 

Condivido molto 

 

9) Sapreste indicare altre ricadute derivanti dall’applicazione della SA 8000? 

Controllo/monitoraggio interno  no  un pò  abbastanza  molto 

Efficacia organizzativa  no  un pò  abbastanza  molto 

Clima lavorativo  no  un pò  abbastanza  molto 

Soddisfazione lavorativa  no  un pò  abbastanza  molto 

Performances lavorative  no  un pò  abbastanza  molto 

Impegno organizzativo  no  un pò  abbastanza  molto 

Pubblicizzazione esterna  no  un pò  abbastanza  molto 

Qualità dei servizi  no  un pò  abbastanza  molto 

Responsabilità sociale  no  un pò  abbastanza  molto 

Sensibilizzazione terzi  no  un pò  abbastanza  molto 

      Trasparenza verso l’esterno  no  un pò  abbastanza  molto 

      (…)  no  un pò  abbastanza  molto 

  Altri commenti, annotazioni sulla certificazione SA 8000  __________________________________________________________      

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013184 

NOMINATIVO DEL COMPILATORE ______________________________  

SCHEDA VALUTAZIONE 1) Ritiene che il Bilancio Sociale debba essere soprattutto (apporre un numero progressivo da 1 a 3 

secondo il proprio parere):               uno strumento di informazione; 

              uno strumento di partecipazione democratica e di crescita sociale; 

              uno strumento utile per creare e diffondere la Cultura Cooperativistica. 

2) Ritiene che sia utile: a) Privilegiare l’estensione della Cooperativa nel territorio; b) Privilegiare il radicamento della Cooperativa nel territorio. 

 3) Ritiene che le esternalizzazioni dei servizi debbano essere: a) Ampliate; b) Ridotte; c) Evitate. 

 4) Ritiene che lo 0,36% circa dei ricavi investito per la formazione del personale sia: a) Una percentuale adeguata; b) Una percentuale non adeguata; c) Una percentuale da implementare. 

 5) Nel nostro bilancio, il 71,13% circa dei ricavi viene utilizzato per il costo del personale. Ritiene che 

tale scelta aziendale sia: a) Adeguata; b) Non adeguata. 

 6) Nel nostro bilancio, lo 0,78% circa riguarda i costi della Riabilitazione. Ritiene che tale scelta sia: a) Adeguata; b) Non adeguata. 

 7) Ritiene che gli strumenti utilizzati per la Valutazione e la Valorizzazione delle Risorse Umane 

siano: a) Strumenti adeguati; b) Strumenti non adeguati; c) (eventuali commenti/suggerimenti) ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 

 8) Ritiene che gli strumenti utilizzati per la Valutazione della Soddisfazione dell’Utente siano: a) Strumenti adeguati; b) Strumenti non adeguati; c) (eventuali commenti/suggerimenti) 

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________  

9) Esprimere una valutazione globale ed eventuali suggerimenti _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________  Data ___/___/______                                       Firma leggibile del compilatore __________________________ 

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GLOSSARIO ESSENZIALE  

 

Bilancio  sociale:  documento  con  il  quale un'organizzazione,  che  sia un'impresa o un ente pubblico,  o  un'associazione,  comunica periodicamente in modo volontario, gli esiti della sua  attività,  non  limitandosi  ai  soli  aspetti finanziari e contabili. Il bilancio sociale nasce dalla consapevolezza che esistono diverse categorie di persone,  definiti  stakeholders,  che  hanno  un diritto riconosciuto, o interesse, a conoscere quali ricadute,  o  effetti,  l'ente  produce  nei  propri confronti. Una conseguenza di questo aspetto, è che  l'ente,  per  rendere  conto  degli  effetti  del proprio  operato  sulle  diverse  categorie  di persone,  non  può  esimersi  dal  coinvolgerli,  per individuare  insieme  quali  siano  questi  effetti. Attraverso  il bilancio sociale  l'ente rende espliciti i risultati della sua attività, confrontandoli con gli obiettivi,  dichiarati,  in  modo  da  permettere  a tutti, ma  in primo  luogo a se stessa, di verificare se  tali  obiettivi  siano  stati  raggiunti,  o  si  renda necessario  piuttosto,  introdurre  ulteriori interventi. Una gestione corretta, e sperimentata nel  tempo,  del  bilancio  sociale,  ne  fa  non  solo uno  strumento di dialogo, ma un vero e proprio strumento  di  consapevolezza,  e  quindi  di gestione. Non a caso è stato definito "lo specchio magico" (Viviani, 2001). 

Customer  Satisfaction:  tale  attività  che  si  pone come obiettivo  strategico è  sostenuta da alcune tendenze  evolutive  del  mercato.  Tra  le  cause dell’orientamento  alla  soddisfazione  del  cliente, Busacca (1994) adduce 4 tendenze strutturali del rapporto  domanda  e  offerta:  Il  progressivo incremento  della  pressione  concorrenziale,  che aumenta nelle imprese il bisogno di una vicinanza psicologica nei confronti del cliente. L’affermarsi di nuove fonti di vantaggio competitivo, connesse allo  sviluppo  delle  risorse  immateriali dell'impresa  legate  al  valore  aggiunto  della marca,  del  prodotto,  ed  in  generale  tutte  le caratteristiche  che  avvolgono  la  fisicità  del prodotto/servizio.  L’aumento  della  complessità tecnologica  dei  prodotti/servizi.  Questa 

caratteristica  comune  alla  quasi  totalità  degli odierni mercati, manifesta i suoi effetti anche sui processi d’acquisto. Si rende  infatti problematica per  il  consumatore  la  formulazione dei  criteri di scelta  chiari  ed  espliciti.  Alla  luce  di  questa esigenza si richiede allora una più attenta e attiva politica  di  servizi,che  permea  e  avvolge  il prodotto  stesso  ridefinendo  le  sue  componenti intangibili  a  misura  di  ospite.  Una  dinamica evolutiva della domanda caratterizzata più che in passato  da  un  consumatore  alla  ricerca  di prodotti  e  servizi  di  qualità  superiore,  ed  in generale un consumatore che cerca nel consumo l’integrazione  di  più  bisogni.  In  estrema  sintesi emerge chiaramente da questi punti come, da un punto di vista psicologico, il consumo non sia più limitato,  nelle  aspettative  del  consumatore,  al solo  beneficio materiale.  I  processi  di  consumo risultano  allora  intrisi  di  meccanismi  di definizione  di  sé.  Attraverso  l'acquisto  di  un prodotto  si  definisce  anche  un'identità  (Fabris, 1995).  Nel  momento  in  cui  la  componente  del servizio diviene fondamentale, avvolge e sostiene il  prodotto  in  tutti  i  processi  di  consumo,  la misura della soddisfazione del cliente diviene un caposaldo  necessario  per  ottenere  il  vantaggio competitivo.  Nei  contesti  socio‐sanitari  e assistenziali  la  customer  satisfaction  si  riferisce all’analisi  della  soddisfazione  delle  attività  e  dei servizi da parte degli utenti, dei  famigliari e/o di altri attori che ruotano intorno all’organizzazione. 

ISO  14000:  identifica  una  serie  di  standard internazionali  relativi  alla  gestione  ambientale delle  organizzazioni.  La  sigla  «ISO  14001» identifica  uno  di  questi  standard,  che  fissa  i requisiti di un «sistema di gestione ambientale» di  una  qualsiasi  organizzazione.  Lo  standard  ISO 14001  (tradotto  in  italiano  nella  UNI  EN  ISO 14001:2004) è uno standard certificabile, ovvero è  possibile  ottenere,  da  un  organismo  di certificazione  accreditato  che  operi  entro determinate  regole, attestazioni di conformità ai requisiti in essa contenuti. Certificarsi secondo la  

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L’Adelfia Società Cooperativa Sociale – BILANCIO SOCIALE 2013186 

ISO 14001 non  è obbligatorio, ma  è  frutto della scelta  volontaria dell'azienda/organizzazione  che decide  di  stabilire/attuare/mantenere attivo/migliorare  un  proprio  sistema  di  gestione ambientale. È  inoltre  importante notare come  la certificazione  ISO  14001  non  attesti  una particolare  prestazione  ambientale,  né tantomeno  dimostri  un  particolarmente  basso impatto,  ma  piuttosto  stia  a  dimostrare  che l'organizzazione  certificata  ha  un  sistema  di gestione  adeguato  a  tenere  sotto  controllo  gli impatti  ambientali  delle  proprie  attività,  e  ne ricerchi  sistematicamente  il  miglioramento  in modo  coerente,  efficace  e  soprattutto sostenibile.  Utile  sottolineare  ancora  che  la  ISO 14001 non è una certificazione di prodotto. 

Psychological  Risk  Management:  processo  di 

valutazione e di gestione concernente il rischio di 

stress  lavoro  correlato,  recentemente  introdotto 

dalla  normativa  sulla  sicurezza  lavorativa. 

Riguarda    la  valutazione  dei  rischi  soggettivi  ed 

oggettivi  dello  stress  e/o  di  altre  psicopatologie 

correlate al lavoro e alle organizzazioni. Le attività 

di  PRM  dovrebbero  anche  riguardare  la 

prevenzione  dello  stress  (da  quella  primaria  a 

quella terziaria). L’attività va condotta all’interno 

delle  organizzazioni  lavorative  con  una  certa 

regolarità e con strumenti validi e attendibili. 

Responsabilità  Sociale:  negli  ultimi  anni  si  è parlato  molto  di  responsabilità  in  ambito pubblico e in ambito privato. Sono state molte le aziende e le amministrazioni pubbliche che hanno avviato  programmi  di  responsabilità  sociale.  Per quanto diffusa, è ancora difficile  individuare una definizione  unica  di  responsabilità  sociale  e “giova  osservare  che  nonostante  la  fluorescenza di studi e dibattiti nel corso dell’ultimo quarto di secolo,  non  esiste  a  tutt’oggi  una  definizione largamente  condivisa”  (S.  Zamagni,  2007).  La definizione di  responsabilità sociale più diffusa è stata  pubblicata  dall’Unione  Europea: “Integrazione  volontaria  delle  preoccupazioni sociali  e  ecologiche  delle  imprese  nelle  loro operazioni commerciali e nei  loro  rapporti con  le parti interessate” (Libro Verde della Commissione delle  Comunità  Europee,  2001).  Tale  azione volontaria nasce come risposta alle esigenze di  

 

innovazione  delle  pratiche  di  governo dell’impresa  e  del  territorio:  “Con  la Responsabilità  Sociale  di  Impresa  si  intende  un modello di governance allargata, in base al quale chi  governa  l'impresa  ha  responsabilità  che  si estendono dall'osservanza dei doveri fiduciari nei riguardi  della  proprietà  ad  analoghi  doveri fiduciari  nei  riguardi,  in  generale,  di  tutti  gli stakeholder” (L. Sacconi, 2005) 

Responsabilità  sociale  d'impresa  (o  Corporate Social  Responsibility,  CSR)  si  intende l'integrazione  di  preoccupazioni  di  natura  etica all'interno  della  visione  strategica  d'impresa:  è una  manifestazione  della  volontà  delle  grandi, piccole e medie  imprese di gestire efficacemente le  problematiche  d'impatto  sociale  ed  etico  al loro interno e nelle zone di attività. Si tratta di un concetto  innovativo  e molto  discusso,  espresso per  la  prima  volta  nel  1984  da  Robert  Edward Freeman nel  suo  saggio "Strategic Management: a  Stakeholder Approach", Pitman,  London 1984. Ma  già  nel  1968,  in  "Strutture  integrate  nel sistema  distributivo  italiano",  l'economista italiano Giancarlo Pallavicini afferma che l' attività d'  impresa, pur mirando al profitto, deve  tenere esplicitamente  presenti  una  serie  di  istanze interne  ed  esterne  all'  impresa,  anche di natura socio‐economica,  per  la misurazione  delle  quali viene  proposto  il  "metodo  della  scomposizione dei parametri". 

Sistema  di  Qualità:  Il  rilevante  compito  di diffusione  della  cultura  della  qualità  è  stato assolto  dall'Organizzazione  Internazionale  per  le Standardizzazioni  ISO  che,  già  dal  1987,  aveva adottato in tema di certificazione di un sistema di qualità,  le  norme  conosciute  con  il  nome  ISO 29000, aggiornate nel 1994 con il nome ISO 9000, fino alle recenti versioni del 2000, del 2005 e del Novembre 2008.  In ogni versione  l'oggetto delle norme  è  stato  notevolmente  modificato.  Nelle ultime versioni, ISO 9000:2000 e ISO 9000:2005 a cui  corrispondono  le  ISO  9001:2000  e  ISO 9001:2008,  l'attenzione  della  norma  si  è  infine spostata  sull'efficacia  e  sul  miglioramento continuo dei processi aziendali. Si è passati da un approccio  basato  sull'ispezione  e  sul  controllo finale  del  prodotto,  ad  un  approccio  gestionale integrato  in  cui  il  coinvolgimento  di  tutto  il personale, la pianificazione, la documentazione  

 

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dell'attività  e  l'atteggiamento  volto  al miglioramento  continuo,  diventano  i  cardini  del nuovo modello di gestione. La qualità diventa una vera  e  propria  strategia  competitiva  parte  della missione aziendale, e quindi il fine di un processo produttivo e progettuale.  In  Italia,  il  concetto di qualità  come  miglioramento  di  processo  (in particolare  di  creazione  del  valore  aziendale)  è oggetto  di  studio  nel  corso  di  Ingegneria Gestionale che corrisponde a quella che nel resto del  mondo  viene  definita  come  "Industrial Engineering". Il concetto di qualità è un concetto generale, ma applicabile a tutte  le realtà umane, ciò  che  cambia  è  il  metro  di  misurazione, dipendendo  esso da due  soggetti:  chi  fornisce  il prodotto e chi lo commissiona e/o lo utilizza. 

Standard  SA  8000:  In  relazione  al  concetto  di responsabilità sociale si sono sviluppati modelli di gestione  aziendale  innovativi,  legati  al  tema dell’etica.  La  Social  Accountability  International (SAI),  organizzazione  internazionale  nata  nel 1997,  ha  emanato  la  norma  SA  8000  per assicurare nelle aziende  condizioni di  lavoro  che rispettino  la  responsabilità  sociale,  un approvvigionamento  giusto  di  risorse  ed  un processo  indipendente  di  controllo  per  la  tutela dei  lavoratori:  lo  standard  SA  8000  (Social Accountability ovvero Rendicontazione Sociale) è lo  standard  più diffuso  a  livello mondiale per  la responsabilità  sociale  di  un’azienda  ed  è applicabile  ad  aziende  di  qualsiasi  settore,  per valutare  il  rispetto  da  parte  delle  imprese  ai requisiti  minimi  in  termini  di  diritti  umani  e sociali.  In  particolare,  lo  standard  prevede  otto requisiti  specifici  collegati  ai  principali  diritti umani  ed  un  requisito  relativo  al  sistema  di gestione  della  responsabilità  sociale  in  azienda. Gli  otto  requisiti  vertono  su  tematiche fondamentali, a  livello  internazionale,  in materia di diritto del  lavoro quali  lavoro  infantile,  lavoro forzato, salute e sicurezza, libertà di associazione e  diritto  alla  contrattazione  collettiva, discriminazione,  pratiche  disciplinari,  orario  di lavoro,  remunerazione.  Nella  fattispecie,  la conformità  ai  predetti  requisiti  si  concretizza nella  certificazione  rilasciata  da  un  Organismo indipendente  volta  a  dimostrare  la  conformità dell’azienda  ai  requisiti  di  responsabilità  sociale della norma. Lo standard SA 8000 si caratterizza,  

 

inoltre,  per  la  sua  flessibilità.  Infatti  la  sua versione attuale può essere applicata dovunque, dai  Paesi  in  via  di  sviluppo,  ai  Paesi industrializzati,  nelle  aziende  di  piccole  e  grandi dimensioni  e  negli  enti  del  settore  privato  e pubblico. 

Stakeholder:  con  tale  termine  si  individuano  i soggetti  "portatori  di  interessi"  nei  confronti  di un'iniziativa economica, sia essa un'azienda o un progetto.  Fanno,  ad  esempio,  parte  di  questo insieme: i clienti, i fornitori, i finanziatori (banche e  azionisti),  i  collaboratori, ma  anche  gruppi  di interesse  esterni,  come  i  residenti  di  aree limitrofe all'azienda o gruppi di interesse locali. La definizione  fu  elaborata  nel  1963  al  Research Institute  dell'università  di  Stanford. Il  primo  libro  sulla  teoria  degli  stakeholder  è "Strategic  Management:  A  Stakeholder Approach" di Edward Freeman, che diede anche la  prima  definizione  di  stakeholder,  come  i soggetti  senza  il  cui  supporto  l'impresa non è  in grado  di  sopravvivere  (traduzione  letterale). Secondo questa  teoria,  il processo produttivo di un'azienda  generica deve  soddisfare delle  soglie critiche  di  costo,  servizio  e  qualità  che  sono diverse  e  specifiche  per  ogni  stakeholder.  Al  di sotto di una prestazione minima, il cliente cambia fornitore, manager e dipendenti si dimettono, e i processi materialmente non possono continuare. Con  il  tempo prevale  il  "filone  etico". Nel  1984, insieme  a  William  M.  Evan  in  "A  stakeholder approach  on  modern  corporation:  the  kantian capitalism",  si  definiscono  stakeholder  tutti  i soggetti  che  possono  influenzare  oppure  che sono  influenzati  dall'impresa.  L'impresa  deve tener  conto  anche  di  quanti  non  hanno  potere diretto su processi e profitti, ma ne subiscono  le conseguenze  (come  un  impatto  ambientale negativo). Il dibattito si spinge oltre, dicendo che non  solo  l'impresa  non  deve  far  scendere  il benessere  attuale  delle  persone,  ma  deve accrescere  la  ricchezza  generale,  e  tener  conto anche dei portatori d'interesse "passivi" che non sono  in  grado  di  condizionarla  in  un  secondo senso:  lo  stakeholder  è  il  soggetto  il  cui raggiungimento degli obiettivi personali dipende dall'impresa.  Da  Kant  riprende  l'idea  del  regno dei  fini  per  la  quale  nessun  uomo  può  essere mezzo delle azioni di altri uomini, ma soltanto  

 

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fine; la finalità dell'essere umano è un imperativo categorico.  L'impresa  è  intesa  come  luogo  di mediazione  fra  gli  interessi  talora  contrastanti degli stakeholder, e camera di compensazione  in cui  ciascuno  raggiunge  i  propri  fini. I  diritti  della  società  prevalgono  sui  diritti  di proprietà  degli  azionisti.  Fra  i  diritti  degli stakeholder  primeggia  il  diritto  alla  felicità,  che vincola  l'impresa  poiché  i  loro  obiettivi dipendono da ciò che fa l'azienda. 

Nell'interpretazione  di  alcuni  studiosi  sono comprese anche  le aziende concorrenti. Fino agli anni  '90  l'orientamento  escludeva  i  concorrenti perché  la modellazione non entrava  in dettaglio rispetto  agli  stakeholder;  per  i  concorrenti  gli autori  della  stakeholder  view  consigliavano un'analisi  dei  punti  di  forza  e  debolezza  (analisi SWOT: strength weakness opportunity and threat analysis). Gli stakeholder erano pensati come un vincolo  più  che  un  obiettivo,  un  vincolo  ai processi che devono garantire prestazioni minime  

 

di  costo,  servizio  e  qualità  di  prodotto  e  di processo  per  assicurarsi  il  loro  supporto  vitale. Rispettate  quelle  soglie  critiche,  il comportamento di clienti, manager e operatori è una  costante.  E  segmentare  una  costante  è inutile.  Nel  fare  strategia  diviene  rilevante l'ambiente esterno in generale e non un'analisi di ogni  stakeholder.  L'ipotesi  non  vale  per  i concorrenti,  perché  le  loro  azioni  non  sono attivate  solo  in  reazione  al  fatto  che  l'impresa viene  meno  a  standard  minimi  di  certe prestazioni,  ma  anche  in  maniera  autonoma  e proattiva. Soddisfarne le esigenze e le aspettative è  difficile  perché:  i  soggetti  sono  di  natura differente,  spesso  non  sono  chiari  ai  soggetti stessi  gli  obiettivi,  spesso  questi  sono contrastanti,  etc.  A  ciò  si  aggiunge  un  ulteriore argomento  economico,  secondo  il  quale un'impresa  non  può  sopravvivere  nel  lungo periodo  avendo  l'opinione  pubblica  avversa, perché  a  lungo  termine  qualunque  soggetto diventa  influente  e  vitale,  ossia  stakeholder, specialmente  se  non  è  stato  considerato  nel passato.