e a roma saltò fuori un lago
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E a Roma salt fuori un lago
A largo Preneste, Roma est, c un lago. S, un vero lago, emerso da qualche anno, ma pochissimi
romani lo conoscono. Naturalmente a rischio di cementificazione. Cosa rende straordinario
questo specchio di acqua e vegetazione? Le sue dimensioni, certo, diecimila metri quadrati, e il fatto
che sia perfino balneabile, ma soprattutto che da oltre un mese un quartiere intero si messo in testa
che quel lago un bene comune, ed giusto che tutti lo conoscano per poterne godere. E cos si
creano dei belvedere per ammirarlo, si va nelle scuole per raccontarlo ai bambini, persone comuni si
mettono in strada a diffondere volantini. Un lago di tutti che un piccolo quotidiano web come
Comune-info ha immerso in un fiume di comunicazione che sta dilagando. Seguiteci con la
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di Giulia Barra
A largo Preneste, Roma est, c un lago. Si, proprio un lago. Lo sanno in pochi, anche tra quelli che
abitano a pochi metri da l. Il lago dietro il Parco delle Energie, dietro gli edifici dismessi da
tempo della Ex Fabbrica Snia. Dietro il lungo e monotono muro che costeggia via di Portonaccio,
per intenderci. Insomma, questo lago dietro. E infatti nessuno lo conosce. O meglio, nessuno lo
conosceva: da oltre un mese un quartiere intero si messo in testa che quel lago di tutti, ed
giusto che tutti lo conoscano per poterne godere. E cos si creano belvedere per ammirarlo, si va
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nelle scuole per raccontarlo ai bambini, si svolantina con qualsiasi condizione atmosferica, ognuno
come pu, ragazzi di centri sociali e associazioni, gente comune, e pure giornalai e benzinai,
raccontano e diffondono questa scoperta.
Una bella scoperta, perch non parliamo di una pozza stagnante, ma di un lago vivo vero, connesso
alla falda che ne rigenera le acque in continuazione. E di un lago grande: quasi diecimila metri
quadri. Basti pensare che pi grande di quello ben pi noto di Villa Borghese, e che alcuni prodi
del quartiere lhanno attraversato in canoa.
La storia della sua nascita intrigante: il proprietario dellarea negli anni Novanta fa carte false (nel
vero senso della parola) per costruire sullarea un centro commerciale, scava scava per fare i piani
interrati di parcheggio (un classico dei megasupermarket) e per caso, guarda un po, incontra la
falda acquifera (forse il nome di via dellAcqua Bullicante non stato scelto a caso), che riprende
possesso dello scavo illegittimo effettuato. Anche grazie allacqua stessa, la situazione illecita viene
alla luce e si blocca tutto. In questi ventanni la natura, in barba agli scheletri di cemento del centro
commerciale ancora presenti, si riappropria di questo angolo di citt stranamente non ancora
asfaltato e decide di regalare al quartiere un piccolo paradiso: intorno al lago la vegetazione si
scatena, diventando casa di animali protetti, a cominciare dai germani reali, mentre nel lago non si
faticano a intravedere pesci e libellule. Qualcuno, sorridendo, ha detto: Il lago vivo, e lotta
insieme a noi.
Dopo questi ventanni,
intervallati da ulteriori tentativi di speculazione (risparmiamo ad esempio il racconto del tentativo di
portare una mega struttura per i mondiali di nuoto), il simpatico proprietario (Antonio Pulcini, noto
per le inchieste di Report sulle speculazioni romane) nel 2012 ritenta la fortuna, presentando un
nuovo progetto per larea: quattro torri di trenta piani, ovvero 106 metri luna. Del lago,
ovviamente, neanche lombra. Il bando si chiamava Relitti Urbani, un bando per riqualificare aree
industriali dismesse, con ovviamente annessi e connessi premi di cubatura collegati al Piano Casa. Il
progetto nello stesso anno supera il primo scoglio, dichiarato ammissibile ed avviabile
allattuazione urbanistica dalla giunta Alemanno.
Due mesi fa i partecipanti al Forum del Parco che autogestiscono gli spazi del Parco delle Energie,
vengono casualmente a conoscenza di questo progetto, e preoccupati si attivano per diffondere la
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notizia del pericolo. I risultati non tardano ad arrivare: dopo un mese di mobilitazione serrata del
quartiere (e non solo), le amministrazioni municipali e comunali (nel frattempo rinnovatesi nel
maggio 2013) si affrettano a rassicurare che il progetto delle torri fermo, e che non intenzione
portarlo avanti.
E ci mancherebbe altro, verrebbe da dire. Perch se proprio vogliamo essere pignoli, il Piano
Regolatore di Roma in persona, su quellarea prevede verde pubblico e servizi pubblici di rango
urbano. A tal proposito anni fa era partito il progetto di costruire un polo Universitario, ipotesi
accettata e condivisa dal quartiere. Nel 2010 luniversit Sapienza del rettore Frati si tira indietro
dallimpresa, senza ovviamente dimenticarsi di pagare i Dipartimenti che avevano elaborato il
progetto. Sui perch di questa decisione, quelli in buonafede prendono per buone le motivazioni del
rettore, che si sarebbe tirato indietro avendo scoperto debiti annessi e connessi allarea. Quelli in
malafede, insinuano che sia tutto un riassestamento di potere e favori tra rettore Frati, sindaco
Alemanno, allora in carica, e Pulcini proprietario dellarea.
Ad oggi, qualcuno spera che le ultime dichiarazioni delle amministrazioni che decreterebbero lo
stop definitivo del progetto delle quattro torri siano un buon segno. In queste dichiarazioni non vi
traccia di riferimenti al lago, per. Una dimenticanza? Una mancanza imbarazzata dal non avere
unidea di come sbrogliare la matassa, senza scontentare nessuno? Queste sarebbero le motivazioni
pi rassicuranti.
Quello che certo che il lago esiste, vivo e soprattutto pulito: analisi per determinarne
linquinamento fatte qualche anno fa sarebbero addirittura nei limiti imposti per la balneazione
insomma, cos pulito da poterci fare il bagno. Ma non basta: oltre ad essere bello, vivo e vegeto,
pare anche che il bellissimo lago si trovi per met su suolo pubblico. Si, perch lunica cosa buona
di aver rinvenuto le carte del progetto delle quattro torri, aver scoperto che c unarea di propriet
del Comune (che comprende anche buona parte del lago) quasi contigua al Parco delle Energie,
divisa solo da una lingua di terra di propriet privata (dove tra laltro svettano i famosi scheletri
abusivi del centro commerciale, mai demoliti dal proprietario). Larea in questione quella dietro il
gi citato muro di via Portonacco, per intenderci.
Insomma, a Largo Preneste c unarea pubblica non costruita e verde (cosa rara ormai!) espropriata
come fu larea del parco delle Energie, conquistata grazie alle battaglie dei comitati e del quartiere,
a cui non permesso accedere. E allora si va avanti: convegni con esperti e luminari, naturalisti,
architetti, urbanisti, per raccontare insieme la bellezza e limportanza di allargare il parco a
questarea, e al contempo preservare lecosistema creato dal lago. Chi si sta battendo per questa
lotta ci tiene a ricordare che il lago di tutti, e anche per questo da tutti va reclamato, conquistato e
difeso.
A giudicare dallo stupore di chi andato a vederlo dopo esserselo fatto raccontare, quando lo si
vede dal vivo sembra ancora pi bello e pi grande. Nessuno se lo aspetta, eppure sta li. E allora
fatevi avanti, signore e signori!Vedere per credere. E per difendere.