dsa e scuola primaria · disnomia 4. tradurre il pensiero iconico in parole 1. visualizzazione con...
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C O S A F A R E D O P O L A D I A G N O S I
DSA e scuola Primaria
SISTEMA COGNITIVO CENTRALE
MODULI
TRASDUTTORI
LE COMPONENTI DI ELABORAZIONE
Le componenti di elaborazione del sistema cognitivo (Savelli, 2004).
X
X
X
Linguaggio come codice
LINGUAGGIO
Fonetica
Fonologia
Grammatica
Morfologia
Sintassi
Semantica
Pragmatica
Stile cognitivo
Stile cognitivo = preferenze nell’uso delle proprie abilità, esse non sono le abilità che possediamo ma, il modo in cui ci piace e troviamo più comodo usarle
Teoria triarchica del pensiero Analitica
(analisi,giudizio,valutazione,confronto) Creativa
(creazione,scoperta,produzione,immaginazione) Pratica ( uso di strumenti,applicazioni di
progetti e piani) (Stemberg)
Stile d’apprendimento
Stile di apprendimento è l’insieme di operazioni e di
procedure che chi apprende può usare per
ACQUISIRE
RICORDARE
RECUPERARE CONOSCENZE
Disturbi negli automatismi:
Difficoltà nelle abilità controllate
Dislessia
Discalculia
Disortografia
Disgrafia
Comprensione del testo
Risoluzione dei problemi
Disturbi e Difficoltà dell’apprendimento
Trattamento
Compensazione Metacognizione
Disturbi specifici
Dell’apprendimento
•Dislessia
•Disgrafia
•Disortografia
•Discalculia
•Disturbo
soluzione dei
problemi
•Disturbi non verbali
Dell’apprendimento
• Disprassie
Disturbo
Comprensione
Del testo
La diagnosi dei DSA
Si ottiene osservando i criteri di:
Discrepanza (la prestazione è molto al di sotto della media)
Esclusione (non vi sono altri fattori causali)
Stadi di sviluppo della lettoscrittura
Logografico. Il bambino non ha ancora scoperto che i grafemi rappresentano i suoni
della lingua e legge la parola come un “disegno”, ad esempio legge il suo nome perché
ricorda i segni che lo compongono.
Alfabetico. Il bambino ha scoperto che i grafemi rappresentano i fonemi e si cimenta
nella decodifica; associa due grafemi a formare un suono e poi altri due e mettendoli
insieme forma le prime parole.
Ortografico. Raggruppa insieme più grafemi (es. “cor” o “man” nelle parole “corto” o
“manto”) o legge più grafemi che rappresentano un fonema (digrammi e trigrammi).
Lessicale. Il bambino legge la parola “tutta insieme”, ossia accede al significato
direttamente utilizzando in una lingua trasparente come la nostra il lessico fonologico; in
altre parole la parola “compito” che ha incontrato altre volte non ha più bisogno di
decifrarla. I parlanti le lingue opache utilizzano invece il lessico ortografico, perché
l’instabilità di rappresentazione grafema/fonema costringe il lettore a ricordarsi con quali
grafemi viene rappresentato quel nome (es. any [‘eni]), per lui è impossibile usare il
lessico fonologico.
Le dislessie
Mista
Fonologica:errori nelle non parole
Superficiale (morfo-lessicale): errori nelle par. irregolari
Stadio logografico
Stadio alfabetico
Stadio ortografico
Stadio lessicale
lettura
la mappatura delle competenze di lettura deve essere effettuata prendendo in considerazione tre indici: rapidità, correttezza e comprensione (Prove MT).
In genere possiamo avere:
allievi (dislessici medio/lievi) che leggono molto lentamente, ma riescono a capire globalmente il testo
allievi (dislessici severi) che accanto ad una lettura lenta evidenziano numerosi errori di correttezza che non permettono loro la comprensione del testo.
Limite inferiore velocità di lettura per accedere alla comprensione del testo: 2 sill./sec
Dislessia lieve e severa
I dislessici si presentano con caratteristiche non
accomunabili
In genere i dislessici lievi accedono alla comprensione
del testo attraverso la lettura mentre per i dislessici
severi la comprensione è compromessa dalle difficoltà di
decifrazione testuale e dalle errate anticipazioni del
significato.
Solo una diagnosi clinica permette di accertare il grado di
severità di dislessia. Per la scuola è molto importante
conoscere il grado di compromissione delle abilità.
Lettore esterno
La lettura può essere registrata dall’insegnante o da un compagno o fatta leggere da un software o un libro digitalizzato
L’importante è che l’allievo dislessico possa accedere alla comprensione attraverso l’ascolto del testo. In questo modo si elimina la lettura decifratoria che risulta compromessa
Ausili secondo ciclo primaria
Superquaderno dell’ Anastasis è un editor di testi con oggetti multimediali che
facilita l'apprendimento della letto-scrittura ai bambini che presentano
difficoltà ortografiche o disturbi specifici di apprendimento;
oltre alle funzioni di un normale programma di scrittura permette di illustrare
il testo, anche in modo automatico durante la scrittura, traendo le immagini da
un vocabolario figurato di oltre 1000 parole che ricorrono con maggior
frequenza nei testi scritti dai bambini della scuola primaria.
L'utilizzo di molteplici canali sensoriali: visivo (le parole scritte e
rappresentate attraverso figure) uditivo (le parole lette dalla sintesi vocale
espressiva) stimola la curiosità e l'interesse per la scrittura
Calcolatrice (parlante)
Mappe concettualiSoftware di Mappe concettuali
In fase di stabilizzazione ….
Automatizzazione del processo
Integrazione tra operazioni di trans-codifica e
operazioni di accesso al significato
Autocorrezione degli errori
Programmazione della frase scritta
Le difficoltà emergenti
In fase di stabilizzazione ….
non automatizzazione delle procedure nella costruzione della
frase/periodo
non automatizzazione delle procedure nella esecuzione di calcoli,
nell’uso delle operazioni, nei problemi
lettura lenta, poco comprensibile, non prosodica
non coerenza tra i livelli di decifrazione e comprensione del testo
persistenza di molti errori ortografici
difficoltà nello scrivere rapidamente e nel decodificare la propria
scrittura
difficoltà nell’eseguire rapidamente e correttamente lettura e
scrittura
Le manifestazioni del disturbo
Francesco, IV elementare
L’INTERVENTO SUL DISLESSICO
L’intervento sul bambino diagnosticato dislessico si pone gli
obiettivi di:
- Velocizzare la lettura
.- Favorire il superamento degli errori in letto-scrittura
.- Aumentare le abilità di operare con i numeri
quando l’intervento riabilitativo nel bambino perde efficacia, e sul
limite d’età divergono i pareri scientifici, diventano necessarie le
misure dispensative e compensative.
Le terapie non devono essere a tempo indeterminato, ma a cicli
brevi e su obiettivi mirati.
L’intervento ha buone probabilità di riuscita se il logopedista,
l’insegnante e i genitori collaborano insieme
Quantità brevi di testo per lavorare sulla correttezza
Richiesta di autocorrezione (inizialmente guidata)
Evitare la dettatura di appunti e la copia dalla lavagna
come strumenti di lavoro successivo
Favorire l’uso di strumenti di apprendimento alternativi
al testo scritto
Verifiche orali o dettate all’adulto,
Uso di facilitatori per ridurre le difficoltà di recupero
delle informazioni
Riduzione occasioni di focalizzazione del disturbo
(lettura a voce alta, scrittura alla lavagna etc.)
Modalità didattiche mirate
In fase di stabilizzazione ….
compiti di lettura e scrittura che permettano di individuare le strategie necessarie per controllare prima separatamente e poi contemporaneamente la decodifica e l'accesso al significato;
compiti che permettano di lavorare in modo differenziato sulla maturità cognitiva e linguistica e sulla maturità del controllo del linguaggio scritto
Contenuti dell’intervento
disortografia
Classificazione degli errori
Errori fonologici
Derivano da acquisizioni non sufficienti avvenute durante la fase alfabetica e riguardano un rapporto scorretto tra fonemi e grafemi:
scambio di grafemi, specie se fonologicamente simili (brina/prima, folpe/volpe)
omissione/aggiunta di lettere e sillabe
(taolo/tavolo, tavolovo/tavolo)
inversioni (li/il, bamlabo/bambola)
grafemi inesatti (pese/pesce, agi/aghi)
Classificazione degli errori 2
Errori non fonologici
Conseguono ad acquisizioni insufficienti nelle fasi ortografica o lessicale, si manifestano come errori presenti solo nella rappresentazione ortografica delle parole:
separazioni illegali (par lo/parlo, in sieme/insieme)
fusioni illegali (nonevero/non è vero, lacqua/l’acqua)
scambi di grafemi omofoni (squola/scuola,
qucina/cucina)
omissione o aggiunta dell’h (ha casa/a casa, lui non a/lui non ha)
Classificazione degli errori
Errori fonetici
Sono errori relativi al raddoppiamento delle consonanti e all’uso dell’accento:
omissione o aggiunta della doppia (pala/palla)
omissione o aggiunta di accenti (perche/perché,
pala/palla)
COMPRENSIONE DEL TESTO
Programma; lessico e ortografia
si potenzia la competenza lessicale
Metodo di apprendimento per categorie strutturali, non associative
Si parte dalle categorie infantili per arrivare in modo progressivo a quelle adulte
Al vertice la capacità di tener conto del contesto
Comprensione del testo
Impegna tre componenti:
Memoria (raccoglie,organizza,ricostruisce)
Intelletto (interpreta)
Emozioni (inducono a riconoscersi nel testo)
inferenze
Sono la sostanza di cui è fatta la comprensione del testo
Collegano le conoscenze linguistiche alle conoscenze sul mondo
Comprendere significa costruirsi un modello mentale della situazione di cui tratta il testo
esempio
Disegna un cerchio
Mettici questi numeri: 12,9, 6, 3.
Mettici due frecce: una lunga che va verso il 12 e una corta che va verso il 3.
Collega le frecce tra loro
disegno
Tappe del processo Difficoltà da superare
1. Accesso alle informazioni e comprensione
2. Rielaborazione e selezione delle informazioni
3. Memorizzazione
4. Recupero dei contenuti
1. Disturbo di lettura e/o Deficit di MBT
2. Sequenzialità
3. Disnomia
4. Tradurre in parole le immagini
Percorso di apprendimento
difficoltà Strategie di super
1. Disturbo di lettura/deficit MBT
2. Sequenzialità
3. Disnomia
4. Tradurre il pensiero iconico in parole
1. Visualizzazione con indici testuali/ lettura con le orecchie
2. Rappresentare i contenuti con immagini
3. Mappe, schemi, tavole compensative
4. Mappe con domande stimolo
rimedi
Comprensione testi narrativi
Testo segmentato in periodi
Associare immagini
Evidenziare le informazione più importanti
Fornire schemi come guide sfruttando il canale visivo
Esempio: ri-racconta
Le caratteristiche del testo di facile lettura
• Non più di 150-200 parole complessive
• Parole tratte dal “Vocabolario di base”
• Frasi brevi, semplici, coordinate più che subordinate
• Esplicitare sempre soggetto ed oggetto, evitando i pronomi, attenzione ai connettivi
• Verbi in modo finito, all’indicativo, in forma attiva
• Evitare doppie congiunzioni e doppie negazioni
Strutturazione del testo
• Distinguere informazioni principali e secondarie
• Non sovraccaricare il testo di troppe informazioni e dati
• Evidenziare i passaggi necessari alla comprensione ed esplicitarne il contenuto
• Fornire il testo in anticipo
Lavoro collaborativo
Evitare che il peso della comprensione gravi sul singolo
Favorire lavori di coppia, gruppo.
I contributi dei compagni favoriscono le strategie di controllo e monitoraggio della comprensione, il coinvolgimento emotivo
Mappe concettuali e apprendimento visivo
Le immagini trasmettono le informazioni di base, permettono di vedere le relazioni, le strutture, i modelli
Ovvero
ELABORARE,
ORGANIZZARE,
PRIORIZZARE
L’INFORMAZIONE
Software di Mappe concettuali
Freemind
C-maps
Vue
Mappe mentali. Brainstorming
hanno
una struttura a raggera
che
enfatizzano la grafica
si fondano
sulla logica associazionista
sono strumenti per
raccogliere velocemente le idee/concetti
Esempio di mappa con c-maps
Esempio di mappa con immagini
Strategia compensativa efficace per tutti
Utilizza la comunicazione visiva
Organizza i contenuti strutturandoli
Le misure compensative
“Sono misure che non violano l’imparzialità, ma al contrario mettono il dislessico sullo stesso piano dei suoi compagni”
(Giacomo Stella)
Consiglia pratici 1
A volte l‟insegnante può avere dei timori per la paura di dover giustificare il diverso trattamento dell‟alunno DSA, per questo è necessario che si spieghi il significato dei disturbi specifici di apprendimento a tutta la classe.
Gli alunni con disturbi specifici di apprendimento non godono di una capacità di attenzione „selettiva‟e sono quindi attenti a più cose contemporaneamente. Data l‟alta “distraibilità” lo studente D.S.A., dovrebbe essere posizionato nei banchi delle prime file, in posizione perpendicolare alla lavagna.
Tenere presente che lo studente con disturbi specifici di apprendimento può dare di se un‟idea negativa rispetto a quella reale a causa delle difficoltà che vive nell‟ambito scolastico e delle lacune accumulate negli anni e tende a volte a sminuirsi per attenuare il proprio senso di inadeguatezza rispetto ad un eventuale nuovo fallimento.
Consigli pratici 2
Tenere sempre conto della difficoltà dell‟alunno D.S.A. che non ha una buona cognizione spazio-temporale, nella gestione del diario e del materiale scolastico, ricordando che queste problematiche non derivano da distrazione o poco interesse ma da problemi reali, è quindi molto importante aiutarlo nel controllo del diario.
Assegnare regolarmente compiti per casa su ogni singolo argomento, in minima quantità, focalizzando gli aspetti fondamentali di ciascun apprendimento ed eliminando le parti di pura ripetizione ricordando che lo studente dislessico ha diritto ad una riduzione sul carico di lavoro anche nei compiti assegnati per casa, è quindi consigliabile personalizzare l‟assegnazione dei compiti.
Lo studente D.S.A. trova grandi difficoltà a mettere in ordine le sequenze (anche temporali), a ricordare termini grammaticali e ha bisogno di più tempo per leggere e comprendere ciò che gli viene richiesto.
La scrittura in molti casi non è automatizzata, da ciò deriva molto affaticamento o brutta grafia quando è stanco
Evitare di far scrivere o copiare se non è strettamente necessario, soprattutto nei compiti a casa. La copiatura alla lavagna è controproducente perché può capitare che ometta delle parti della lezione.
Consigli pratici 3
E‟ consigliabile usare lo stampatello maiuscolo anche nelle spiegazioni alla lavagna e consegnare una mappa della lezione che si sta per spiegare.
Evitare di far prendere appunti, ricopiare testi o espressioni matematiche. Il docente, nel caso di un dettato di più pagine, o durante le spiegazioni
dovrebbe fornire le fotocopie o permettere all‟alunno di registrare o affiancare il ragazzo con D.S.A. ad un compagno che possa scrivere gli appunti per lui o che possa aiutarlo.
Per gli studenti che non sono accurati nel copiare ma che devono far pratica, l‟ideale sarebbe fornire un testo con un ampio spazio sotto ogni parola per dargli modo di copiare le parole direttamente sotto e non di lato.
Molto importante insegnare a sottolineare le parti più importanti, mostrare schemi, mappe e aiutare gli alunni nell‟organizzazione del lavoro.
Utile l‟uso di materiale audiovisivo e di tutti i sussidi possibili. Ricordare che i tempi di attenzione sono molto ridotti, è necessario quindi
prevedere pause frequenti.
Verifiche e interrogazioni
Programmare le interrogazioni e le verifiche, fissandole preferibilmente nelle prime ore della mattinata e solo sul programma effettivamente svolto.
Per le verifiche scritte programmare tempi più lunghi o materiale ridotto. In alternativa è anche possibile suddividere la verifica in due o più parti.
In qualunque situazione (test/verifica/esercizio in classe) leggere per più volte per la classe a voce alta.
Sostituire gli esercizi di scrittura con esercizi di riconoscimento. Le domande aperte dovrebbero chiedere risposte precise e non troppo
lunghe. I testi delle verifiche dovrebbero essere scritti in modo chiaro e nitido,
possibilmente al pc con carattere 14 e interlinea 2. Le frasi dovrebbero essere brevi, semplici, evitando di gravare il testo con troppe informazioni, è importante evitare doppie negazioni per non creare confusione.
Verifiche e interrogazioni 2
Nelle verifiche è necessario non tenere conto degli errori di trascrizione, degli errori di ortografia, del tempo impiegato, premiando progressi e sforzi dell‟alunno.
Nel caso di verifica scritta con risultato negativo o non corrispondente alla preparazione dell’alunno, sarebbe consigliabile ripetere la verifica in forma orale.
Per quanto riguarda le interrogazioni orali, è necessario considerare che molti soggetti con DSA hanno difficoltà nell’ organizzazione sequenziale di un discorso. E‟ quindi consigliabile da parte dell’ insegnante che vengano fatte domande mirate, se possibile, supportandole con strumenti visivi ( schemi, diagrammi, tabelle,ecc).
Ricordare che il tempo per i soggetti DSA è fondamentale, hanno bisogno di tempi più lunghi per la risposta in quanto presentano anche problemi di disnomia, evitare quindi di mettergli fretta durante le interrogazioni ed evitare di ammonirlo davanti alla classe
Verifiche e interrogazioni 3
Nelle interrogazioni orali è importante accettare anche risposte concise e aiutare l‟alunno nell’ argomentazione se si trova in difficoltà a causa della compromissione della memoria a breve termine.
Molto utile per questi alunni avere la possibilità di consultare durante l’ interrogazione o la verifica lo schema o mappa dell’ argomento studiato, che potrà consultare in caso di necessità (ad esempio per recuperare un termine che non riesce a ricordare).
Per sapere se l‟alunno ha capito l’argomento, porre spesso domande di verifica di comprensione.
matematica
Discalculia e disorganizzazione spaziale
Anche le difficoltà di organizzazione spaziale che provengono dal disturbo non verbale (Disprassia) provocano delle difficoltà come:
Errori di allineamento
Incapacità a capire il ruolo del valore posizionale
Profilo dell’allievo discalculico
La capacità congenita di comprensione dei numeri (il senso della numerosità) è gravemente compromessa
In altre parole manca il kit di partenza per lo sviluppo dell’intelligenza numerica
Mantengono un concetto del numero primitivo, basato sulle unità che non evolve nel tempo
Caratteristiche dell’apprendimento dei discalculici
Non imparano a vedere i numeri come combinatori
Hanno difficoltà con la struttura interna dei numeri
Faticano a raffigurarsi la struttura in base dieci del sistema numerico e anche la struttura per decine da 0 a 100
Hanno una memoria di lavoro molto scarsa
Non generalizzano le conoscenze acquisite
Usano il conteggio manuale in unità
non mantengono il livello d’apprendimento raggiunto
Metodo didattico per la discalculia
Basato su un apprendimento concreto (offrire modelli e esperienze)
Linguaggio trasparente
Procedere al loro passo
Far fare molta pratica
Limitare i carichi di memoria di lavoro
Intensivo e ciclico
Apprendimento attivo (far parlare il più possibile loro NON NOI)
Frazioni e discalculia
I discalculici vedono un qualsiasi intero o unità frammentato come qualcosa che è stato diviso in interi più piccoli
Es. una pizza è divisa in quattro fette di pizza, invece che in quattro quarti
Da ciò grande difficoltà a:
Visualizzare le forme frazionarie
Memorizzare le regole sul numeratore e il denominatore
Interpretare la grandezza delle forme frazionarie in base al rapporto con le altre forme frazionarie
Calcolo frazionario semplice
Materiali richiesti: qualche striscia rettangolari di uguali dimensioni disegnate su carta. Matite colorate
Istruzioni:Far dividere in 3 parti uguali con due linee verticali, ombreggiarne un terzo e scrivere in lettera e in numero, poi fare lo stesso con gli altri 2.
Utilizzare dei semplici raccontini per rappresentare visivamente i successivi calcoli frazionari .
Spiegare poi che la storiella rappresentava un calcolo frazionario
matematica
Le difficoltà legate ai disturbi di apprendimento che possono manifestarsi a scuola sono la comprensione o l‟acquisizione di termini, operazioni, concetti o simboli matematici, copiare correttamente numeri o figure, incolonnare, seguire sequenze di passaggi matematici.
Anche se il ragazzo dislessico non presenta difficoltà in matematica, bisogna sempre tener presente che i tempi di esecuzione potrebbero comunque essere più lenti rispetto ai compagni.
È controproducente che si richiedano al soggetto D.S.A. continui esercizi di calcolo.
Molto importante invece è lavorare sul problem-solving, utilizzando strategie alternative per la comprensione del testo (esempi pratici, utilizzo di materiale concreto, uso di immagini , ecc).
Disprassia e Disnomia
“è un disturbo della coordinazione e del movimento intenzionale finalizzato (azione) che può anche influenzare il modo di apprendere un bambino a scuola”
Viene anche chiamata “Sindrome non verbale”
La dislessia, comportando un difetto nei meccanismi di automazione, molto spesso è associata alla Disnomia, ovvero alla difficoltà di “recuperare la parola”, di trovare nei magazzini della memoria , i termini adatti.
Alunni con Disprassia
Ha scarsa coordinazione oculo-manuale. Ha poco equilibrio e può apparire goffo e può cadere o urtare
frequentemente contro cose o persone. Mostra difficoltà con la pianificazione motoria (ad esempio per
lanciare correttamente una palla) o l’ esecuzione motoria nella vita quotidiana (allacciare i bottoni, le stringhe, infilare i guanti, ecc).
Ha difficoltà a coordinare la parte destra e sinistra del corpo. Riesce con difficoltà ad infilare perle anche grandi e con fili grossi,
non ritaglia accuratamente, non incolla bene ma pasticcia dovunque, non colora in modo uniforme rispettando i margini, ecc.
Ha difficoltà nell’organizzarsi in quel che deve fare, nella gestione del tempo e dello spazio, ecc. Può essere infastidito da suoni leggeri al punto di non essere capace di concentrarsi (ad esempio il ticchettio di un orologio).
Gli cadono continuamente le cose dalle mani, rompe molti oggetti, ha difficoltà di manipolazione( avvitare, svitare, girare la chiave nella porta,ecc)
Strategie d’aiuto
Quando si eseguono prove che verranno valutate garantire un ambiente silenzioso, senza distrazioni, e lasciare il tempo necessario
Non sottoporre il ragazzo a suoni improvvisi e forti
Fornire al ragazzo esercitazioni suppletive per colmare le abilità mancanti, con ore aggiuntive in palestra con attività specificamente pensate per lui, oppure ore aggiuntive per esercitarsi a tagliare, incollare, tracciare linee, avvitare, svitare.
Fare attenzione che le luci non siano troppo forti o intermittenti.
Elaborazione delle schede e semplificazioni dei testi
Se volete elaborare delle schede didattiche o semplificare dei testi , ricordatevi di: • usare possibilmente lo stampato maiuscolo • non giustificate il testo • aggiungete al testo delle immagini, dei grafici • non dividete le parole per andare a capo • usate un font “senza sarif” ( cioè “senza grazie”) come Comics, il Verdana, il
Georgia, l'Arial • usare come dimensione del font scelto almeno 14 • usate un‟interlinea di minimo 1,5 • dare visibilità ai capoversi • utilizzare il grassetto per evidenziare le parole chiavi • utilizzare prevalentemente frasi coordinate • non utilizzare la doppia negazione • utilizzare, di preferenza, le forme attive dei varbi ed il modo indicativo • non eccedere nell‟uso dei pronomi, che costringono l‟alunno alle inferenze e ad
uno sforzo cognitivo, a discapito della lettura • usare un lessico semplice e/o inserire un mini- vocabolario dei termini più
difficili all‟interno della scheda
Come parlare dei DSA alla classe
"Sono una bambina dislessica. Sapete cosa significa? Quando si è dislessici non si sa leggere e scrivere come gli altri bambini, ma si apprende in maniera diversa perché il tuo cervello va a 200 all'ora come la moto di Valentino Rossi, ma poi ti perdi nelle piccole e semplici cose automatiche come leggere e scrivere. Per esempio quando devo leggere una parola come tavolo, ogni volta che devo leggere e capire i suoni della parola, non riesco a 'vederla' e capire subito che quella parola significa tavolo. Sono tanti i bambini dislessici come me. E non bisogna averne paura perché non è una malattia, né una cosa di cui vergognarsi, è come un serpentello che ti va su e giù, nel corpo e nel cervello...“. ( dal libro “Io, Melania... bambina dislessica” )
Come leggere le diagnosi
Attualmente come riferimento teorico alla diagnosi di DSA vengono
utilizzati: l’ICD-10, il DSM IV e le linee guida della Consensus Conference
La relazione diagnostica redatta dal clinico contiene il percorso diagnostico effettuato, i test somministrati, le conclusioni diagnostiche con evidenziazione di punti di forza e di debolezza del bambino e le indicazioni per il trattamento.
Nella diagnosi è possibile trovare anche le seguenti indicazioni:
PS: Prestazione Sufficiente (abilità sufficiente)
RA: Richiesta di Attenzione (difficoltà lieve)
RII: Richiesta Intervento Immediato (compromissione significativa)
Modello di diagnosi funzionale
. Le informazioni di identificazione del valutatore. 2. Il motivo dell’invio. 3. Anamnesi. 4. Resoconto relativo ai risultati di precedenti valutazioni. 5. Osservazioni relative al comportamento durante la valutazione
(livello di motivazione, di cooperazione, attenzione, ansia, ecc.). 6. Report relativo ai test somministrati con i punteggi ottenuti. 7. Classificazione e formulazione diagnostica, vengono esplicitati i
criteri diagnostici ai quali si fa riferimento e formulata una diagnosi. 8. Riassunto che integra i risultati, i punti salienti dell’anamnesi e le impressioni cliniche. 9. Suggerimenti per la elaborazione di un progetto di aiuti allo
sviluppo1.
Valutazione delle abilità cognitive
La WISC-III (Wechsler Intelligence Scale for Children) è composta da 13 subtest divisi in due gruppi: subtest verbali e subtest di performance. I subtest selezionano diverse abilità mentali (memoria, ragionamento
astratto, percezione, ecc.) che tutte insieme vanno a concorrere all’abilità intellettiva generale (quoziente d’intelligenza).
L’abilità del bambino è sintetizzata attraverso tre diversi punteggi:
· QI verbale (QIV): somma dei punteggi ponderati dei subtest
verbali.
· QI di performance (QIP): somma dei punteggi ponderati dei
subtest di performance.
· QI totale (QIT): combinazione dei punteggi ai subtest verbali e di performance.
Classificazione QI
130 e oltre Eccellente
120-129 Superiore
110-119 Medio-superiore
90-109 Medio
70-84 Funzionamento intellettivo limite
70-50 Ritardo mentale lieve
35-49 Ritardo mentale medio
Inferiore a 34 Ritardo mentale grave
Bibliografia
L’intelligenza numerica vol 2 e vol 3 Didattica per la discalculia La discalculia e le difficoltà in aritmetica Discalculia trainer Parole in corso. Vol 1 (per le difficoltà di lettura) vol 2 (per
le difficoltà ortografiche) Le difficoltà di letto-scrittura. Vol 1 e vol 2 Recupero in ortografia (per il secondo ciclo) Lessico e ortografia La dislessia e i DSA Dislessia evolutiva: kit per dislessici diagnosticati con
esercizi graduati e sintesi vocale