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Tanto per cominciare…
• dati falsati sui volumi di prestazioni erogati nell’anno 2006 dai laboratori pubblici
• la tabella 3 indica 23.173.641 prestazioni erogate dalle sole Aziende Sanitarie Locali nel 2006
• la tabella 4 indica lo stesso identico volume di prestazioni come erogato da ASL con l’aggiunta di IRCCS, Policlinici ed Aziende Ospedaliere
3
Criteri di fondo
• Logica statalista e dirigista• Non considera in nessuna sua parte la
libera scelta• Non considera la soddisfazione degli
utenti in nessuno degli obiettivi (cfr. elenco a pag. 15)
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Obiettivi (pag. 15)• 1) economia di scala con conseguente risparmio di personale
e tecnologia;• 2) raggiungimento delle soglie critiche per rendere “cost-
effective” l’inserimento di tecnologie ad alta produttività (es. attività centralizzata di “service” per estrazione di DNA, sequenziamento, virologia per la sicurezza trasfusionale, etc..);
• 3) adozione nel settore di tecniche di benchmarking• 4) aumento delle competenze e dell’esperienza, correlate
all’aumento di attività;• 5) soddisfazione dei requisiti per accreditamento-
certificazione;• 6) realizzazione di progetti di ricerca usufruendo di tecnologie,
e competenze già consolidate con risparmio di tempo e di risorse;
• 7) garanzia della continuità del servizio potendo fruire di organici più ampi.
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Case mix?
Come si calcola?
“Su tali basi sono individuati, in un modello a “Rete”, Laboratori di base (minimo compreso tra 500.000 e 750.000 esami/anno, case mix <100, t.a.t. ridotto) , Laboratori tipo “Core” ( 1.5 – 3 milioni esami/anno, case mix 100-200 ) e Laboratori specialistici o di riferimento (Tab.2).”
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Linee strategiche• Nella sezione “linee strategiche” (pag. 12, punto 3, si cita trasferire dal privato al pubblico il 50% delle prestazioni oggi erogate dai privati, mediante (pag. 13, punto 4), chiusura di 373 erogatori privati che “risulteranno al disotto degli standards di accreditamento definiti”, con ciò prevedendo, dunque, che i suddetti standards siano già tali da espellere le 373 strutture di cui sopra;• Ed infatti, l’altro braccio della manovra è la loro sostituzione con centri di prelievo, confermata dall’obiettivo 12 (pag. 20).
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E chi paga?
Risparmio totale previsto nei 4 anni: 210 milioni, di cui a carico del privato 160 (pari al 76%).
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Una ipotesi per concludere
Il piano del Lazio (e la sua estensione a livello nazionale) è promosso, se non attivamente sponsorizzato, da alcune aziende di Assobiomedica, le quali mirano a eliminare i piccoli, agendo oggi sulle tariffe, per poi recuperare profitti con la successiva crescita delle tariffe che inevitabilmente dovrà avvenire per allinearsi a qualità ( e quindi costi) europei.