Ludovico Carrino
SCIENZA DELLE FINANZE
Ludovico Carrino
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• Lezioni in via Tigor, aula Magna
◦ Lunedì 9-12
◦ Venerdì 13-16
• Ricevimento
◦ Lunedì e venerdì, ore 12-13. Aula riunioni V piano (via Tigor)
◦ Su appuntamento (via email)
• Lunedi’ 9 aprile la lezione inizia alle ore 10
Orario
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• La tassazione dei consumi: IVA, IRAP.
• Le imposte sulle attività finanziarie.
• Le grandi aree di spesa pubblica nei paesi OECD.
◦ I servizi sociali pubblici: ragioni e implicazioni.
◦ Politiche sanitarie: intervento pubblico, domanda di assicurazione e i fallimenti del mercato assicurativo.
◦ Politiche previdenziali: funzioni e finanziamento.
• Posticipare la pensione fa bene?
Programma del secondo modulo
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Ouverture
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• PIL italiano nominale 2017 = € 1716 miliardi ◦ PIL 2017 pro-capite= € 27719 (lordi)
• Debito pubblico 2017 = € 2256 miliardi• Gettito IMU+TASI prima casa 2014 = € 3.5 miliardi• “Italy’s tax burden is among the highest in the EU but it is
forecast to decrease. In 2014, Italy’s tax-to-GDP ratio was 43.4 % (EU average 38.8 %)”
• “Tax compliance remains low in Italy, also due to poor tax design”◦ tax under-declaration and evasion, VAT frauds, as well as a
significant weight of the shadow economy.
• Riferimenti on-line◦ EU-Commission: Country Report Italy 2018 e precedenti ; ISTAT◦ Ministero Economia Finanze: Rapporto entrate 2017
Bilancio pubblico ed entrate
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Politiche pubbliche e salute
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• Domande che qualcuno potrebbe farci (non c’è un’unica risposta giusta)
• Perchè aumenta la speranza di vita?
• Ha un impatto sull’economia di un paese? Perché lo Stato dovrebbe occuparsene?
• Perché i livelli (e i trend) di longevità sono così diversi tra i paesi?
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• Ultrasessantenni e ultraottantenni in forte aumento nel 2050
65+
0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0%
IrlandaUSA
AustraliaNorvegia
SveziaOECD
OlandaCanada
BelgioGB
FranciaDanimarcaPortogallo
GreciaSpagnaAustria
FinlandiaItalia
GermaniaGiappone
2010 2050
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79
80
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An
ni
Longevità alla nascita, 2015
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• Rischi di salute (mortalità), per ore di lavoro e status socioeconomico.
• Lavorare di più aumenta o riduce il rischio (rispetto a chi lavora 35-40 ore settimana)fa bene o male?
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House of Commons BRIEFING PAPER CBP-07405, 24 February 2017
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• Grande dibattito sulle politiche che puntano ad estendere le carriere lavorative
• Perché si, Perché no. Ognuno dice la sua. Anche noi.
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SCIENZA DELLE FINANZEImposte indirette
(cap.5 Artoni)
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• Le imposte indirette colpiscono «indirettamente» la capacità contributiva individuale
• La classificazione amministrativa tradizionale distingue le imposte indirette in:◦ imposte sugli affari o sulle vendite
• si applicano al momento degli scambi di beni e servizi o al trasferimento di attività patrimoniali
◦ imposte sulla produzione o di fabbricazione o sul consumo di singoli beni (accise)
◦ monopoli e lotto• si conforma come un'imposta consumo.
• Più di un terzo del gettito tributario del nostro paese è realizzato mediante imposte indirette.
Classificazione amministrativa
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Dati: MEF marzo 2018 mld € 2017 2016
Imposte sugli affari 149.4 144.9
IVA 129.6 124.5
Registro, bollo, Assicurazioni, imposte ipotecarie, canoni radioTV, concessioni, tasse auto, diritti catastali
19.8 20.4
Imposte sulla produzione 32.3 32
Accisa sui Prodotti energetici e derivati 25.7 25.4
Accise su gas naturale e incondensabili 4 4
Accise su energia elettrica 2.6 2.8
Monopoli e lotto 23.7 24.4
Lotto e giuochi 13.2 13.6
Imposta sul consumo di tabacchi 10.5 10.8
Altre indirette 4 4
Imposte indirette 209.8 205.5
IRAP, imposta regionale sulle attività produttive 23.6 22.7
Imposte indirette erariali + IRAP, 2017
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• Due criteri fondamentali: riferimento economico e numero di applicazioni.
• Riferimento Economico: l'imposta può colpire◦ l'intero valore di un bene (imposta sul valore pieno)
◦ l'incremento di valore (imposta sul valore aggiunto)
• Numero di applicazioni lungo il ciclo produttivo e distributivo di un bene. L'imposta può essere applicata◦ una sola volta (imposta monofase)
◦ più volte (imposta plurifase)• l'imposta plurifase colpisca più volte la stessa materia imponibile:
imposta plurifase cumulativa
• L’imposta plurifase non colpisce più volte la stessa materia imponibile: imposta plurifase non cumulativa
Imposte generali: classificazione economica
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• In assenza di imposte il prezzo finale del bene è p = a+b+c
• Gettito delle imposte = 0
Ciclo produttivo, imposte & prezzo finale
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DETTAGLIO
Valore iniziale: a+b Valore aggiunto: c Valore finale = Prezzo = a+b+c
INGROSSO (GRANDE DISTRIBUZIONE)
Valore iniziale: a Valore aggiunto: b Valore finale = Prezzo = a+b
PRODUZIONE
Valore iniziale: 0 Valore aggiunto: a Valore finale = Prezzo = a
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• Imposta monofase sul valore pieno◦ Colpisce l’intero valore del bene◦ Si applica in una sola fase del ciclo di produzione e distribuzione
• Imposte sulle vendite al dettaglio che colpiscono l'intero valore del bene al momento del consumo (imposte di questo tipo sono applicate a livello statale negli USA).
• Le imposte di fabbricazione sono imposte monofase sul valore pieno applicate in una fase precedente alla vendita al dettaglio.
• Imposta plurifase sul valore pieno◦ Colpisce l’intero valore del bene◦ Si applica in tutte le fasi produttive (cumulativo)◦ In Italia, l’IGE (Imposta Generale sull’Entrata), in vigore prima
dell'introduzione dell'IVA
• Imposta plurifase sul valore aggiunto◦ Questa imposta colpisce l'incremento di valore realizzato in ogni
stadio del processo produttivo e distributivo di un bene o di un servizio.
◦ in vigore in tutti i paesi sviluppati con eccezione degli USA
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Imposte indirette
Generali
(tutti i beni)
Valore pieno
Monofase Plurifase
Valore aggiunto
Monofase Plurifase
Imposta da imposta
Base da base
Speciali
(accise, beni specifici)
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• Il prelievo colpisce il valore finale del bene in una fase del ciclo produttivo: 1. produzione (aliquota t1), 2. ingrosso (t2), 3. dettaglio (t3)
• Esempio: imposta sul bene al dettaglio. Cosa possiamo dire di t1, t2, t3 ?
• Gettito totale T = T3
• Date le esigenze di gettito, le imposte monofase sono caratterizzate da aliquote elevate.
• Prelievo concentrato in una sola fase: rischio evasione.• Cambiare stadio di applicazione ad aliquota costante: effetti sul gettito?
Imposta monofase sul valore pieno
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PRODUZIONE, i=1 INGROSSO, i=2 DETTAGLIO, i=3
Valore iniziale VI 0 a a+b
Valore aggiunto VA a b c
Valore finale VF a a+b a+b+c
Gettito in i = Ti T1 = 0 perché t1 = 0 T2=0 perché t2 =0 T3=t3(a+b+c)
Prezzo del bene in i p1 = a P2 = a+b P3 = (a+b+c) (1+t3)
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• Il prelievo colpisce il valore finale del bene in ogni fase della produzione• Esempio:
• Gettito totale imposta: T = T1+T2+T3= t1 a +t2 (a + b)+t3 (a + b + c)• E se l’impresa di grande distribuzione integrasse il dettaglio (il valore
finale del bene rimane a+b+c)?• T = T1+T2 = t1 a +t2 (a + b + c) il carico fiscale si riduce• Il prezzo finale P3 dipende dal numero di passaggi di produzione e
distribuzione. È un problema?
Imposta plurifase sul valore pieno
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PRODUZIONEi=1
INGROSSO, i=2 DETTAGLIO, i=3
Valore iniziale VI 0 a a+b
Valore aggiunto VA a b c
Valore finale VF a a+b a+b+c
Gettito in i = Ti T1=t1 a T2= t2(a+b) T3=t3(a+b+c)
Prezzo del bene in iPi = Pi-1 + VAi + Ti
P1 = a+ t1a P2 = a+b + t1a + t2(a+b) P3 = a+b+c + t1a + t2(a+b) + t3(a+b+c)
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• Con integrazione completa, l'imposta si applica solo sul valore finale (stesso gettito di un'imposta monofase al dettaglio, a parità di aliquota)
• Riassumendo: un’imposta plurifase sul valore pieno
◦ richiede l'applicazione di aliquote estremamente contenute, riducendo gli incentivi all'evasione.
◦ è NON NEUTRALE: crea distorsioni sulle decisioni di di integrazione delle imprese in stadi differenti di produzione
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• Imposta applicata al solo incremento di valore che si verifica in ogni stadio del processo produttivo e distributivo
◦ imposta plurifase non cumulativa
◦ IVA in Italia
• L’IVA è neutrale rispetto alle scelte di integrazione verticale (da dimostrare)
• L'imposta dovuta può essere calcolata secondo due criteri: base da base e imposta da imposta.
Plurifase sul valore aggiunto, IVA
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• Imposta da versare in ogni fase: differenza tra l’imposta calcolata sull’intero valore del venduto e l’imposta già pagata sugli acquisti
• L’agente economico (es. distributore all’ingrosso):◦ Compra il bene dal produttore (valore=a) e paga un prezzo
comprensivo di IVA = a+t1a• IVA SU ACQUISTI («IVA a credito») = a t1
◦ Produce valore aggiunto b. Il bene ora vale a+b
◦ Vende il nuovo bene e paga l’IVA sul nuovo valore a+b ma può detrarre l’IVA pagata sugli acquisti• IVA SU VENDITE = (a+b) t2
• IVA DA VERSARE = IVA su vendite– IVA su acquisti = (a+b) t2 - a t1
• Prezzo di vendita = a+ a t1 + b + (a+b) t2 - a t1 = (a+b) (1+t2)
• Allo stadio i, il prezzo è: VALOREFINALEi + ti (VALOREFINALEi)
IVA: metodo imposta da imposta
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Valore del bene
IVA su vendite (a debito)
IVA suacquisti (a credito)
IVA DA VERSARE
Prezzo del bene = valore + IVA su vendite
Produzione a
Ingrosso a+b
Dettaglio a+b+c
• Gettito totale
◦ T = t1a + t2(a+b) - t1a + t3(a+b+c) - t2(a+b)
◦ T = t3(a+b+c)
• Prezzo finale = (a+b+c)(1+t3)
• Solo t3 concorre alla determinazione del prezzo finale e del gettito totale (effetto rimborso delle imposte pagate negli stadi precedenti)
t1a 0 t1a – 0 a(1+t1)
t2(a+b) t1a t2(a+b) - t1a (a+b)(1+t2)
t3(a+b+c) t2(a+b) t3(a+b+c) -t2(a+b)
(a+b+c)(1+t3)
PREZZO DI VENDITA = VAL.FINALE + IVA sul valore finalePREZZO DI VENDITA = VAL.INIZIALE + VAL. AGG. + IVA sul valore finale
PREZZO DI VENDITA = PREZZO ACQUISTO + VAL.AGGIUNTO + IVA da versarePREZZO DI VENDITA = VAL.INIZIALE + IVA SU ACQ. + VAL. AGG. + IVA da versare
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• Il metodo «imposta da imposta»
◦ Semplicità di calcolo e trasparenza
◦ «contrasto di interessi» dal meccanismo della detrazione: interesse per l’acquirente alla corretta certificazione dell’Iva versata dal venditore per poterla poi vantare come Iva a credito
• Ma il consumatore finale?
◦ È quello adottato in Italia e in tutta l’Unione Europea
Ludovico Carrino
• Valentina, futuro viceministro all’industria, valuta l’introduzione di un’imposta indiretta per la filiera del mobile (al momento, 4 fasi di produzione)◦ Imposta A del 5% sul valore pieno in ogni fase◦ Imposta B del 15% sul valore aggiunto in ogni fase, da calcolare con
«imposta da imposta»
• Quale imposta dovrebbe attuare Valentina per massimizzare il gettito e la sua stabilità rispetto alle strategie industriali delle imprese del settore?
Esercizio 2
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Valore finale del bene
Valore aggiunto IMPOSTA «A» DA VERSARE
IMPOSTA “B” DA VERSARE
I 100 100
II 120 20
III 180 60
IV 200 20
GETTITO TOTALE:
5
6
15 – 0 = 15
18 - 15 = 3
9 27 – 18 = 9
10 30 – 27 = 3
30 30
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• Verifichiamo la neutralità: se il terzo e il quarto stadio della filiera si integrano, che succede?
• L’imposta A (plurifase sul valore pieno) è non-neutrale: produrrebbe incentivi all’integrazione verticale!
Valore finale del bene
Valore aggiunto IMPOSTA «A» (5%) DA VERSARE
IMPOSTA “B” (15%) DA VERSARE
I 100 100
II 120 20
III 200 80
GETTITO TOTALE:
5
6
10
21
15 – 0 = 15
18 - 15 = 3
30 – 18 = 12
30