Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
Sergio dal farra & C. Snc
Consulente Tecnico del Giudice - Perito del Tribunale di Torino Albo Nazionale Periti Assicurativi – Ruolo n. P0000127 Email : [email protected] http : www.gabbadei.net
PERIZIA TECNICA
Ricostruzione Cinematica
del sinistro stradale accaduto in TORINO sulla Strada San Mauro / via Matteo Bandello / Via Canonico / via Santagata
fra i veicoli : Fiat Punto 1.3 Multijet tg xxxxx - xxxxxxx FIAT Grande Punto tg xxxxxxxx - xxxxxxx La pedone - xxxxxx
nella data del xxxx ore 11,30 c.a. Sergio Dal Farra & C. Snc - telef. 011 776.41.42 - fax 011 043.10.39 - P. Iva : 05213540015 Corso Trapani 23 - 10139 TORINO - CCIAA – 694123 - Reg. Soc. Tribunale di Torino n. 60121/87
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
CCOONNFFEERRIIMMEENNTTOO DDEELL MMAANNDDAATTOO
Il sottoscritto Sergio p.i. Dal Farra, consulente tecnico d’infortunistica stradale, libero
professionista, iscritto nell’albo dei Consulenti Tecnici del Giudice presso il Tribunale di
Torino e all’Albo Nazionale Periti Assicurativi al ruolo n. P00127, ha ricevuto mandato
dall’avv. xxxxxxxx del Foro di Torino, quale procuratore legale di fiducia del sig. xxxxxxxxx
xxxxxxxx, di compiere la ricostruzione dei fatti e riferire sulle circostanze nelle quali si è
verificato il sinistro stradale accaduto nella data del xxxxxxxxx nel territorio del comune di
Torino, sulla strada San Mauro nei pressi dell’intersezione stradale con la via M. Bandello,
nel quale sono rimasti coinvolti i veicoli Fiat Punto 1,3 Multijet tg. xxxxxxx , di proprietà e
condotta dal sig. xxxxxxxxxx, la Fiat Grande Punto tg. xxxxxxx, di proprietà del sig.
xxxxxxxx xxxxxxxx e la sig.ra xxxxxxxxx xxxxxxx, che nell’occorso e nell’effettuare
l’attraversamento del piano viabile subiva lesioni mortali.
Il conferimento del mandato ha lo scopo di ricostruire la meccanica del sinistro con
riferimento alle indicazioni contenute nel verbale di intervento dei Vigili Urbani della sezione
Infortunistica del Comune di Torino.
Lo scrivente consulente tecnico di parte precisa di aver svolto il proprio incarico mediante
utilizzo e analisi diretta della documentazione fotografica allegata agli atti del verbale di
intervento, così riproducente la situazione post-urto con i veicoli incidentati ancora presenti
sul campo del sinistro, con il supporto fotografico del luogo eseguito direttamente sul
campo del sinistro, con l’analisi specifica e diretta di ogni danno applicato a ogni singolo
veicolo, con la loro comparazione diretta in contrasto e compenetrazione diretta secondo le
linee d’urto accertate mediante analisi preventiva e specifica delle singole aree delle
deformazioni esistenti.
I documenti tecnici e grafici, fotografici e planimetrici, tutti eseguiti dallo scrivente
consulente tecnico nello svolgimento della ricostruzione della meccanica del sinistro,
nonché tutti i documenti fotografici e tecnici forniti dalle parti e quelli eseguiti direttamente
dallo scrivente sul luogo dell’incidente, sono ora allegati alla presente relazione tecnica e ne
fanno parte integrante, tutti a disposizione e per l’utilizzo secondo le necessità di Legge.
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QUADRO CONOSCITIVO
E’ rappresentato da quei fatti riferiti alla data e luogo d’accadimento, alle persone e ai
veicoli coinvolti, alle conseguenze derivanti dallo scontro e ai danni accertati sui veicoli
protagonisti.
Gli accertamenti tecnici, che attengono alla prova dei fatti e che riguardano specifiche
circostanze connesse all’oggetto della consulenza tecnica di parte, in questa sede sono
analizzati dallo scrivente secondo precisi criteri di attendibilità, di rilevanza, di pertinenza e
di concludenza e che hanno permesso ai verbalizzanti di esporre le seguenti
CIRCOSTANZE DEL SINISTRO
Con gli elementi tecnici a disposizione la dinamica del sinistro descritta dai conducenti dei
veicoli protagonisti e riportata dai Verbalizzanti è qui a seguito schematicamente riassunta:
“verso le ore 11,30 del xxxxxxx, il sig. xxxxxxxxxx, alla guida della propria autovettura Fiat
Punto tg.xxxxxxxxxx, percorreva la Strada San Mauro in Torino, quando giunto nei pressi
dell’intersezione semaforica di Via M. Bandello, urtava a tergo la vettura Fiat Grande Punto
tg. xxxxxxxx, condotta dal sig. xxxxxxxxxx, la quale, a seguito del tamponamento subito,
deviava la sua traiettoria verso sinistra e saliva con la ruota anteriore sinistra sulla testata
della banchina spartitraffico centrale.
Nel compiere la traiettoria post-urto la Fiat Grande Punto investiva presumibilmente con le
proprie strutture anteriori la sig.ra xxxxxxxxx, che in qualità di pedone attraversava il piano
stradale da sinistra verso destra rispetto alla direzione di marcia della Fiat Grande Punto tg.
xxx, mantenendosi in corrispondenza delle locali strisce pedonali”.
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ANALISI DEGLI ELEMENTI CONOSCIUTI
In concreto, gli elementi tecnici pertinenti ai fatti provati, sono:
1. i danni alla Fiat Punto Multijet tg. xxxxxxxxx,
2. i danni alla Fiat Grande Punto tg. xxxxxxxxx,
3. la situazione planimetrica al punto d’urto,
4. la situazione ambientale al momento del fatto,
5. la situazione post-urto.
Per una corretta ricostruzione della dinamica del
sinistro e allo scopo di accertare correttamente i fatti accaduti, lo scrivente utilizzerà gli
elementi sinteticamente estrapolabili dalle deformazioni esistenti sui veicoli e li confronterà
con gli elementi topografici esistenti sul campo del sinistro: le risultanze così ottenute
saranno collegate alla ricostruzione dei fatti descritti nel verbale di intervento, sulla base
delle dichiarazioni dei singoli conducenti i veicoli coinvolti e dei testimoni presenti.
I DANNI AI VEICOLI
Eseguito il raffronto fra i punti di presunto contatto con gli elementi architettonici esistenti
sul luogo, collegati i punti d’urto accertati e i danni riportati da entrambi i mezzi, comparati
quelli visibili nella documentazione fotografica allegata agli atti, si riducono a schema e in
sequenza tutti i punti d’urto, predisponendo l’analisi specifica di ogni zona di contatto e
considerando separatamente i danni conseguenti all’urto della Fiat Punto Multijet contro il
veicolo antagonista, la Fiat Grande Punto tg. xxxxxxx, rispetto a quelli generati nel
successivo urto contro un’altra vettura Fiat Grande Punto tg. xxxxxxxx , posteggiata sulle
strisce pedonali e nei pressi del margine destro della carreggiata della Strada San Mauro.
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DANNI ALLA FIAT PUNTO tg. CR342NB
L’analisi tecnica è configurata sulle immagini fotografiche esistenti agli atti, in parte eseguite
dai Vigili Urbani sul luogo del sinistro, in parte da altre persone presenti sul luogo.
Introflessione dei lamierati esterni della parte anteriore sinistra e delle strutture interne
portanti della scocca; deformazione del rivestimento interno anteriore lato sinistro, rottura
del gruppo faro anteriore sinistro, deformazione permanente del parafango anteriore
sinistro, del cofano anteriore, distacco della coppa cerchio ruota anteriore sinistro,
deformazione plastica del longherone anteriore sinistro, probabili danni di natura meccanica
all’avantreno sinistro.
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Danni per urto laterale tangenziale applicati al paraurti anteriore lato destro, al parafango
anteriore destro, rottura del gruppo faro anteriore destro, griglia inferiore presa aria e griglia
laterale sede fendinebbia, compressione volumetrica del parafango anteriore destro al
contatto con la porta anteriore destra.
Fotogrammi eseguiti sul luogo del sinistro con ripresa della Fiat Punto nella sua posizione
di quiete; sul piano stradale i detriti plastici appartenenti alla stessa Fiat Punto.
DANNI ALLA FIAT GRANDE PUNTO tg. DJ085DT
L’analisi tecnica è configurata sulle immagini fotografiche esistenti agli atti, in parte eseguite
dai Vigili Urbani sul luogo del sinistro, in parte da altre persone presenti sul luogo.
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Introflessione dei lamierati esterni, quali il portello posteriore, il parafango posteriore destro,
rottura del paraurti posteriore, deformazione plastica del rivestimento posteriore e traversa
interna parte posteriore destra, deformazione del cerchio ruota posteriore destro e
afflosciamento del pneumatico montato.
Fotogramma con ripresa eseguita sulla parte sinistra della vettura, che rappresenta la sua
posizione di quiete dopo l’urto, con la ruota anteriore sinistra posizionata sopra la parte
terminale della banchina centrale.
Fotogrammi con visibili il rivestimento posteriore lato destro ( foto di sinistra ) e le tracce di
contatto applicate sul pneumatico della sua ruota anteriore sinistra ( foto di destra ).
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ASSETTO DEI VEICOLI ALL’URTO
Conosciute l’entità, la dislocazione delle deformazioni e l’andamento dei vettori d’urto, si
dispongono graficamente i veicoli fra loro in compenetrazione diretta e secondo le traiettorie
originarie:
Fiat Punto 1.3 Multijet
Fiat Grande Punto
Situazione dinamica dei veicoli nella fase di 1° compenetrazione diretta: le linee di
traiettoria dei vettori non sono parallele fra loro e rispetto ai loro assi longitudinali: tutto ciò
con riferimento all’andamento della linea deformativa applicata alla parte anteriore della
Fiat Punto Multijet xxxxxxxx, che risulta angolata rispetto all’asse longitudinale della Fiat
Grande Punto xxxxxxxxxx e profondamente deformata sulla parte anteriore sinistra.
Fiat Punto 1.3 Multijet
Fiat Grande Punto
qui riprodotta nella scheda grafica con ripresa in pianta è visibile la posizione angolata dei
due veicoli al momento dell’impatto diretto.
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1
2
1
2
1
2 1
2
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VALUTAZIONE di ATTENDIBILITA’
Così formulata, la condizione d’urto fra i due veicoli risulta pertinente e realisticamente
attendibile, soprattutto con riferimento a quella zona di reciproco contatto che è stata
identificata e circoscritta nella parte laterale posteriore destra della Fiat Grande Punto,
come tale collocabile, come condizione d’urto principale, all’interno di quella zona di
deformazione accertata sulla parte anteriore sinistra della Fiat 1.3 Multijet.
PUNTO PLANIMETRICO DELLA COLLISIONE
Conosciute le posizioni statiche dei due veicoli dopo l’urto e le traiettorie iniziali dei
medesimi sul piano stradale, lo scrivente ricostruisce la planimetria in scala e analizza a
ritroso le posizioni dinamiche dei veicoli conseguenti a quegli spostamenti che hanno avuto
rapporto diretto con le posizioni finali accertate.
Riproposta la condizione ambientale esistente all’epoca del fatto e nel giorno e ora indicati,
utilizzate le misurazioni in scala inserite nella planimetria redatta dai VV.UU., le effettive
posizioni statiche dei due veicoli risultano del tutto coerenti con quelle indicate dagli stessi
Verbalizzanti.
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La scheda grafica su inserita evidenzia la posizione statica della Fiat Grande Punto ( 2 ), la
posizione statica della Fiat Punto Multijet ( 1 ) e la posizione statica della Fiat Grande Punto
di colore bianco a lato della strada San Mauro e posteggiata sulle strisce pedonali ( 3).
La scheda grafica in pianta qui inserita identifica la disposizione dei veicoli fermi in sosta
lungo il margine destro della Strada San Mauro, la posizione di quiete delle due vetture
protagoniste dell’incidente, la posizione statica della 3° vettura coinvolta nel sinistro, Fiat
Grande Punto posteggiata sopra le strisce pedonali, la quale, urtata nella parte posteriore
sinistra dalla parte anteriore destra della Fiat Punto 1.3 Multijet, si è spostata in avanti
andando ad urtare a sua volta la vettura antistante, una Alfa Romeo Giulietta.
Inoltre, seguendo le traiettorie post urto dei veicoli 1 – 2 ( fiat Punto Multijet e Grande Punto)
si identificano sul campo del sinistro le linee di traiettorie attuate dalle medesime vetture
prima di giungere all’urto. ( le linee A – E – rosse e blu ).
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Identificate le traiettorie impostate dai singoli vettori, in particolare la traiettoria utilizzata dal
conducente della Fiat Grande Punto <<<<<<<<< ( xxxxxx ) che è disposta praticamente al
centro della carreggiata percorribile, s’identifica la traiettoria iniziale coerente con l’angolo di
approccio all’urto e successivamente con la sua posizione statica di quiete…
…ora la sua posizione statica è identificata in forma grafica 3D…
…coerente con la dichiarazione rilasciata in data xxxxxxx ai Verbalizzanti dalla persona
trasportata sulla Fiat Grande Punto, la sig.ra xxxxxxxxxx, la quale riferisce che lungo l’asse
veicolare la vettura Grande Punto procedeva pressoché al centro carreggiata.
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Individuata la traiettoria iniziale della Fiat Grande Punto ( xxxxxxx ), ora si ricerca la giusta
traiettoria iniziale della Fiat Punto Multijet ( xxxxxxxxxx ) tenuto conto del fatto che la
posizione di quiete visibile nei documenti fotografici non coincide con la posizione finale
all’urto, poiché la vettura, che ha urtato con la propria parte anteriore destra la parte
posteriore sinistra della Fiat Grande Punto di colore bianco posteggiata a lato sopra le
strisce pedonali, dopo il contatto è ruotata sul proprio baricentro in moto orario conseguente
all’urto di tipo eccentrico laterale provocato nel contatto con la suddetta vettura, la quale è
stata poi sospinta in avanti contro la vettura antistante, anch’essa posteggiata:
La posizione statica della Fiat Punto 1,3 Multijet, quindi, è stata opportunamente valutata
con riferimento allo spostamento assiale longitudinale provocato in questo successivo urto,
come tale valutabile con riferimento all’individuazione della zona del piano stradale
all’interno della quale è possibile individuare il punto d’urto iniziale d’urto fra i veicoli.
Per ottenerlo, si utilizza un metodo di ricostruzione grafica, denominato MonteCarlo1 che
offre un metodo numerico per valutare le combinazioni collegate al punto di origine dell’urto
mediante numerose ripetizioni dei calcoli fino al raggiungimento di un valore prossimo alla
migliore probabilità.
Completate le operazioni di verifica, si ottiene:
1 Il metodo Montecarlo è una procedura numerica usata in fisica per riprodurre lo stato di un sistema.
In specifico questo metodo permette di generare eventi secondo un'opportuna distribuzione di probabilità.
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Riportando a ritroso i veicoli lungo le traiettorie accertate, all’interno del cerchio di colore
azzurro ( veicoli 1 e 2 ), si identifica con ottima approssimazione la zona di reciproco
contatto fra i veicoli protagonisti e più chiaramente l’urto diretto fra i veicoli; inoltre, sono
convalidate la posizione dinamica della Fiat Grande Punto e la reciproca posizione
dinamica all’urto della Fiat 1.3 Multijet nonché le rispettive posizioni di quiete ( 1s – 2s ).
VALUTAZIONE di RILEVANZA
Da un primo esame della situazione dinamica costituitasi al momento dell’urto fra i veicoli,
si evidenzia come l’asse longitudinale della vettura Fiat Grande Punto ( xxxxxx ) si dispone
già angolato verso sinistra rispetto all’asse longitudinale della strada: ciò indica come il suo
conducente, in quella precisa posizione dinamica e al momento dell’urto, la sua vettura è
già indirizzata a una variazione di assetto della sua traiettoria verso sinistra, che
inizialmente era diritta.
Considerate le deformazioni visibili sui veicoli e le loro profondità di applicazione, si accerta
come l’urto abbia interessato principalmente le parti accessorie esterne e i lamierati esterni
collegati e solo in modo marginale e indiretto le strutture portanti delle rispettive scocche:
tutto ciò indica come la variazione di traiettoria verso sinistra, come tale compiuta dal
conducente della Fiat Grande Punto in modo autonomo, non è conseguente alla spinta
ricevuta nell’impatto, bensì a una manovra impostata alcuni istanti “prima “ dello stesso
urto e con una variazione di assetto posta in atto alla presenza e/o alla percezione di un
immediato pericolo.
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Ottenute le posizioni all’urto dei singoli vettori e la variazione di traiettoria della Fiat Grande
Punto, si accerta altresì la linearità della traiettoria ( A – E ) imposta dal conducente della
Fiat Punto Multi jet ( xxxxxxxx) nei confronti dell’asse longitudinale della carreggiata….
…eseguite le misurazioni in scala con l’utilizzo dei dati esistenti nella planimetria redatta dai
Verbalizzanti, le effettive posizioni dinamiche dei due veicoli risultano coerenti con le
traiettorie impostate secondo le linee di traiettoria iniziali e finali:
Utilizzando i capisaldi inseriti dai verbalizzanti, si ottiene:
Veicolo 1 = Fiat Punto 1.3 Multijet = posizione dinamica al momento dell’urto
Veicolo 2 = Fiat Grande Punto = posizione dinamica al momento dell’urto
Veicolo 1s = Fiat Punto 1.3 Multijet = posizione statica dopo l’urto
Veicolo 2s = Fiat Grande Punto = posizione statica dopo l’urto
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Ora, conosciuti tutti gli elementi tecnici fondamentali che hanno concorso all’esecuzione
dell’urto diretto fra i veicoli protagonisti e calcolate le loro singole distanze post-urto, si
ricercano le velocità che i medesimi possedevano all’interno dell’area di scambio delle forze
impulsive.
Per ottenere i risultati, si rende necessario procedere all’utilizzo di una procedura di calcolo
che non sia solo basata sul principio delle quantificazioni delle quantità di moto, bensì
collegata e integrata ai calcoli delle energie dissipate nello scontro diretto.
Così facendo e dovendo procedere in tale senso, si valuta la necessità di calcolare anche
l’energia che è stata conservata nelle strutture dei veicoli e poi determinare l’energia
cinetica di ognuno dei veicoli, quindi la loro velocità iniziale.
FIAT PUNTO 1.3 MULTIJET
Conosciuta la sua distanza post-urto, così misurata secondo le evoluzioni dinamiche
successive al 1° contatto, si calcola il lavoro eseguito rispetto alla Forza componente:
Conosciuta l’entità del lavoro complessivo compiuto dalla Fiat Punto Multijet, - in funzione di
misurazioni approntate su una vettura di uguali caratteristiche e dimensioni - come tali
eseguite in base alla larghezza e alle profondità delle deformazioni residuate dopo l’urto e
visibili nei documenti fotografici, si calcolano la variazione di velocità e l’energia di
deformazione utilizzata.
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Eseguite le misurazioni comparate:
Si applica la formula:
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Sulla base della larghezza e della profondità e la dettagliata misura delle deformazioni
strutturali residuate al veicolo dopo l’impatto, si ottiene l’entità dell’energia conservata nelle
deformazioni = 4.689 J e la variazione di velocità a cui è stata soggetta la Fiat Punto
Multijet, quell’energia necessaria per produrre le deformazioni rilevate.
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In questa fase si è così ottenuta la quantità di energia di deformazione collegata all’urto
applicato alla parte anteriore sinistra della Fiat Punto Multijet, alla quale va addizionata
anche quell’energia di deformazione conservata nell’urto della sua parte anteriore laterale
destra, quella parte della vettura che è andata al contatto diretto e all’urto contro la parte
posteriore sinistra della Fiat Grande Punto ferma in sosta sulle strisce pedonali.
Eseguite le debite misurazioni…
…si applica la formula…
…con la quale si ricava l’energia necessaria per produrre le deformazioni accertate.
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FIAT GRANDE PUNTO
Conosciuta la sua distanza post-urto, si eseguono le stesse procedure su un veicolo
identico e si calcola il lavoro eseguito rispetto alla Forza componente:
Eseguite le misurazioni comparate:
Quindi, applicando la formula dedicata e basandosi sulle entità di danno applicate alle
strutture della sua parte posteriore destra, si otterrà:
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VALUTAZIONE di PERTINENZA
Ottenuti i dati concernenti le entità delle energie utilizzate nella produzione delle
deformazioni esistenti sui veicoli, si considera come al momento dell’impatto il conducente
della Fiat Grande Punto, il sig. xxxxxxxxxx, percepito un ulteriore elemento di pericolo
rappresentato dal tamponamento, pone in atto una più energica frenatura, oltre a quella
presumibilmente attuata in quella sua iniziale manovra di variazione di traiettoria verso
sinistra alla presenza di un immediato pericolo.
Dato che dall’istante di percezione dell’urto ricevuto fino all’attuazione della più energica
frenata trascorre il tempo di un minuto secondo, denominato “ intervallo psicotecnico di
percezione e reazione” entro il quale il veicolo procede in moto rettilineo uniforme a velocità
costante e nessuna manovra è possibile, ecco che il conducente della Fiat Grande Punto
pone in atto la sua più energica frenatura “ 1 secondo “ dopo l’urto.
Accertato come la vettura Fiat Grande Punto ha percorso, dal punto di origine dell’urto fino
alla sua posizione di quiete, uno spazio di = 13 metri, si procede all’accertamento della
velocità che la vettura stessa possedeva in base allo spazio di arresto.
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Si applica così la formula…
… che permette di stabilire come prima del tamponamento la Fiat Grande Punto era in
movimento uniformemente decelerato e procedeva ad una velocità di c.a. = 28 km/h.
I calcoli così attuati permettono quindi di stabilire come nel tempo psicotecnico = 1 sec il
conducente della Punto ha percorso uno spazio in avanti di c.a. = 7,81 m entro il quale non
ha potuto compiere alcuna manovra di emergenza e/o variazione di traiettoria: questo
elemento tecnico è importante e conferma l’analisi in precedenza eseguita, secondo la
quale la variazione di traiettoria era già stata impostata alcuni secondi prima dell’avvenuto
tamponamento ed era direttamente collegata alla percezione avuta dal sig. xxxxxxxx
dell’esistenza di un immediato pericolo, nella fattispecie raffigurato nella presenza della
pedone xxxxxxxxx, che, stante le sue dichiarazioni rese ai Verbalizzanti, si trovava davanti
alla sua vettura e alla distanza di un metro e mezzo dalle strisce pedonali rispetto alla sua
direzione di marcia.
Inoltre, stante la variazione di traiettoria in precedenza attuata, si ottiene la misura dello
spazio percorso dalla Fiat Grande Punto in frenata = 5,19 m, spazio che è stato percorso
senza alcuna variazione di traiettoria: la prova è data dalla linearità delle ruote anteriori
della vettura nei confronti del suo asse longitudinale: tale condizione direzionale conferma
altresì che la posizione di quiete è stata assunta a seguito della traslazione in avanti verso
sinistra già in precedenza attuata, lungo la quale non vi sono state variazioni conseguenti
all’urto della ruota anteriore sinistra contro il cordolo della banchina centrale e allo sbalzo
della medesima per superare il suo dislivello, né e soprattutto dovute alla spinta dinamica in
avanti conseguente al tamponamento, che è stata modesta e priva di movimenti aberranti.
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Utilizzati insieme i due principi di quantificazione delle quantità di moto e conservazione
dell’Energia, si otterrà:
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Dai calcoli così eseguiti, sulla base dell’entità e profondità delle deformazioni valutate su
ogni veicolo con il massimo rigore numerico, emerge coma la velocità di marcia dei singoli
veicoli erano:
Fiat Punto Multijet era pari a c.a. = 44 km/h,
Fiat Grande Punto era pari a c.a. = 41 km/h.
P.S. si precisa che sul campo del sinistro il limite di velocità è di 50 km/h.
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VALUTAZIONE di CONCLUDENZA
Conclusa la ricostruzione della meccanica del sinistro, emerge con chiarezza come
entrambi i veicoli si sono approssimati all’urto in diverse condizioni di movimento dinamico
e che si possono così descrivere:
1. la Fiat Punto Multijet si muoveva sul piano stradale in una posizione dinamica più
spostata a destra rispetto alla linea mediana della carreggiata unica della strada San
Mauro e giungeva all’urto contro la parte posteriore sinistra della Grande Punto ad
una velocità di c.a. 44 km/h;
2. la Fiat Grande Punto invece si muoveva sul piano stradale pressoché inserita al
centro della carreggiata unica della Strada San Mauro e procedeva in avanti ad una
velocità di c.a. 41 km/h;
3. in prossimità dell’incrocio con le vie M. Bandello, via Santagata, via Canonico, causa
la presenza della pedone xxxxxxxxx, che si trovava si trovava davanti alla sua
vettura e alla distanza di un metro e mezzo dalle strisce pedonali rispetto alla sua
direzione di marcia, il conducente della Fiat Grande Punto deviava la sua traiettoria
da diritta verso sinistra e sottoponeva la vettura ad una frenatura di media intensità,
che riduceva la sua velocità inziale da c.a. 41 km/h a c.a. 28 km/h;
4. negli istanti immediatamente successivi, la Fiat Grande Punto era tamponata dalla
Fiat Punto Multi jet il cui conducente, data l’immediatezza dell’azione di frenatura
posta in atto dal conducente della Grande Punto, non riusciva a frenare in tempo e
la tamponava;
5. nell’urto subito, la Fiat Grande Punto, sottoposta ad una ulteriore maggiore azione
frenante consecutiva all’urto ricevuto, proseguiva in avanti e dopo aver percorso uno
spazio di c.a. 13 m si fermava nella sua posizione di quiete con la ruota anteriore
sinistra disposta al di sopra della banchina centrale.
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6. La Fiat Punto Multi jet, dopo aver provocato il tamponamento, deviava leggermente
la sua traiettoria di marcia verso destra e urtava con la sua parte anteriore destra la
fiancata posteriore sinistra di una Fiat Grande Punto, di colore bianco, quella vettura
posteggiata sul margine destro della carreggiata e sulle strisce pedonali, poi si
fermava nella sua posizione di quiete con la parte destra a ridosso di tale vettura.
VALUTAZIONE DI PERTINENZA
Con i dati tecnici accertati e come tali posti in relazione ai movimenti dinamici dei singoli
veicoli, è possibile rilevare quanto segue:
Con riferimento al minuto secondo = 0 ( zero ) che corrisponde al punto d’urto:
Posizione di quiete dei singoli veicoli = 1,4 secondi dopo l’urto
Posizione dinamica dei veicoli = 2,0 secondi prima dell’urto
La Fiat Grande Punto = 2 sec prima dell’urto, si trovava spostata indietro, rispetto al
punto d’urto di = 30 metri c.a.
La Fiat Punto 1.3 Multi jet = 2 sec prima dell’urto si trovava spostata più indietro, rispetto
alla Fiat Grande Punto di = 10 metri c.a.
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RICOSTRUZIONE degli EVENTI
Accertati i fatti che attengono alla condizione dinamica dei veicoli prima e dopo l’urto, ora si
descrive la sequenza dei movimenti dei singoli vettori con riferimento alla posizione della
pedone xxxxxxxx sul luogo del sinistro e sulla base delle testimonianze rese ai
Verbalizzanti delle persone che hanno partecipato fisicamente e visivamente allo svolgersi
dell’evento.
TESTIMONIANZA di xxxxxxxxxxxxxxx:
in data xxxxxxxxx la testimonianza resa alla Verbalizzante xxxxxxxxxx è qui
schematicamente riassunta:
“percorrevo la strada San Mauro, giunto nei pressi dell’incrocio semaforizzato con la via
Santagata, improvvisamente il veicolo che precedeva, una Fiat Grande Punto, arrestava
bruscamente la marcia e io non riuscivo ad evitare il tamponamento. Tale veicolo veniva
sospinto in avanti e saliva con la ruota sinistra sulla banchina centrale. Mentre scendevo
dalla vettura mi accorgevo della presenza di un’anziana signora accovacciata per terra un
metro e mezzo davanti il veicolo e due metri dopo l’attraversamento pedonale”.
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La posizione della pedone, così descritta dal sig. xxxxxxxxxx è visibile nella scheda grafica
su impressa e inserita all’interno del cerchio azzurro e la sua posizione è contrassegnata
dal n.4, così disposta un metro e mezzo più avanti rispetto alla parte anteriore della Fiat
Grande Punto e c.a. un paio di metri dopo l’attraversamento pedonale:
L’elaborazione grafica in 3D permette di identificare la posizione accovacciata della pedone
Lorenzon ferma davanti la parte anteriore della vettura e dopo le strisce pedonali:
Con ripresa in 3D nella posizione opposta al senso di marcia della Grande Punto e di fronte
a essa, si identifica la posizione statica della pedone, così descritta dal sig. xxxxxxxxx.
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VALUTAZIONE DI ATTENDIBILITA’
La ricostruzione dinamica della situazione temporale evidenzia come alla precisa posizione
statica della Fiat Grande Punto, già collocata con la ruota anteriore sinistra sopra la
banchina, corrisponde la contemporanea posizione statica della pedone xxxxxxxxx,
accovacciata a terra, disposta un metro e mezzo davanti la parte anteriore della Fiat
Grande Punto e a circa due metri e mezzo dalle strisce pedonali: tale ultima indicazione
numerica non risulta coerente con la disposizione della pedone un metro e mezzo davanti
la parte anteriore della Fiat Grande Punto: dai rilievi grafici eseguiti la posizione della
pedone, rispetto alla parte terminale delle strisce pedonali, risulta di = c.a. 6 metri.
TESTIMONIANZA di xxxxxxxxxxx:
in data 22/11/2011 la testimonianza resa alla Verbalizzante xxxxxxxxxx è qui
schematicamente riassunta:
“ percorrevo la strada San Mauro verso esterno città… vedevo una signora che si trovava
alla distanza di circa un metro e mezzo dalle strisce pedonali ivi demarcate, la stessa
attraversava da sinistra verso destra rispetto alla mia direzione. Frenavo immediatamente
senza toccare la signora, subito dopo venivo urtato da tergo da una vettura che mi
sospingeva in avanti di circa dieci metri. Il pedone cadeva a terra lungo l’asse della strada
con i piedi verso le strutture anteriori del mio veicolo. Non sono in grado di riferire con
certezza se il pedone sia stato effettivamente urtato dalla mia auto o se sia caduto
autonomamente”.
In data xxxxxxxxx la testimonianza è resa in pubblica udienza innanzi il Tribunale di Torino
ed ora è qui schematicamente riassunta:
“vidi una signora che stava attraversando col rosso, ho frenato, ho sentito un colpo ma non
mi pare di averla investita. Sono sceso ho trovato la signora distesa a terra a un metro dalla
mia macchina…non ho sentito un colpo davanti, ho sentito solo un colpo dietro, la signora
me la sono vista davanti quando ho frenato, poi non l’ho vista più e l’ho trovata a terra…”
I fatti narrati ora sono nel seguito descritti nella loro sequenza temporale, con inizio della
verifica tecnica dall’istante nel quale il sig. xxxxxxxxx vede la signora xxxxxxx attraversare
da sinistra verso destra a un metro e mezzo circa dalle strisce pedonali, immediatamente
frena e subito dopo viene colpito a tergo da una vettura che lo sospingeva in avanti.
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Gli elementi di verifica sono:
1. Entrambe le testimonianze affermano che la pedone si trovava accovacciata e/o
distesa al suolo, collocata di fronte alla parte anteriore della Grande Punto;
2. Non è chiara la posizione trasversale del transito della pedone nel momento in cui il
teste zzzzzzzz afferma che la persona attraversava da sinistra verso destra e si
trovava a una distanza di circa un metro e mezzo dalle strisce pedonali;
3. Il teste xxxxxxx frena immediatamente alla vista della pedone che attraversa da
sinistra verso destra;
4. Il teste dichiara di aver visto la pedone, quindi la stessa era transitata da sinistra
verso destra e si trovava all’interno della sua carreggiata di percorrenza disposta un
metro e mezzo oltre le strisce pedonali.
Conosciuta la posizione dinamica dei due veicoli 3 secondi prima dell’urto, ( come da
scheda grafica a pag. 23 della relazione ) ora si ricerca il punto planimetrico nel quale la
Fiat Grande Punto si trovava al momento in cui il suo conducente percepiva la presenza
della pedone xxxxxxxxe poneva in atto contemporaneamente una variazione di traiettoria
verso sinistra e una improvvisa frenata.
Sviluppando la formula…
…si evidenzia come alla velocità di 41 km/h, la Fiat Grande Punto, 2 secondi prima dell’urto,
si trovava alla distanza di 19,00 m dal punto di collisione ( tamponamento ).
Ora, tenuto conto che nel 1° secondo, ( che corrisponde all’intervallo psicotecnico ) , la
vettura percorre in avanti 11,30 m in moto uniforme, il conducente della Grande Punto
inizia la sua manovra di variazione di traiettoria e l’azione di frenatura ad una distanza pari
a = 19,00- 11,30 = 7,70 m prima dell’urto, riducendo la sua velocità iniziale a quella
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
accertata = 28 km /h = 7,7 m/sec che corrisponderà poi alla distanza pari alla velocità che la
sua vettura avrà al momento del tamponamento, appunto = 28,00 km/h.
VALUTAZIONE DI PERTINENZA
Allo scopo di evidenziare la posizione intermedia della Fiat Grande Punto rispetto agli
elementi esistenti sul luogo del sinistro, si predispone la seguente scheda grafica:
Quindi, il conducente della Fiat Grande Punto, sig. xxxxxxxxxx, ha percepito il pericolo
rappresentato dall’attraversamento trasversale della pedone xxxxxxxx quando la sua
vettura si trovava alla distanza di c.a. 30 metri dal suo stesso punto di visuale, cioè quel
punto della strada San Mauro ( punto 4 ) che coincide con l’attraversamento compiuto da
sinistra verso destra della stessa pedone e in quella posizione presumibilmente attuata in
movimento dinamico in avanti e in diagonale da sinistra verso destra, con spostamento
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
laterale e partenza dal marciapiede opposto della strada San Mauro esistente all’angolo
con la via Santagata ( indicato la linea rossa tratteggiata ):
In questa scheda grafica 3D si predispongono la visuale dall’interno dell’abitacolo della Fiat
Grande Punto, la posizione di guida del suo conducente ( xxxxxxxx ) e della sua trasportata
( xxxxxxxxx), la visuale completa che entrambe le persone hanno del campo visivo
esistente davanti a loro alla distanza di 30 metri e oltre, cioè partendo dal preciso punto
planimetrico nel quale il conducente e la sua trasportata hanno individuato la posizione
della pedone Lorenzon in procinto di attraversare la strada da sinistra verso destra.
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In questa scheda grafica ora è visibile la visuale del campo del sinistro in possesso della
pedone Lorenzon: la Fiat Grande Punto si trova al centro della carreggiata in quella
posizione che corrisponde esistere alcuni istanti prima del tamponamento ricevuto.
Nel seguito dell’azione dinamica di entrambi gli elementi mobili, la pedone nella sua fase di
attraversamento da sinistra verso destra, la Fiat Grande Punto in avanzamento lungo l’asse
della strada con deviazione della traiettoria verso la sua sinistra, si valuta la posizione che
avrebbero assunto la pedone e la Fiat Grande Punto negli istanti successivi a questa
azione di movimento.
Innanzitutto si considera la qualità motoria della pedone e la sua velocità di
attraversamento; stimata la velocità media della pedone equiparata al cammino di una
persona anziana e sedentaria ( la pedone aveva 81 anni ) e secondo le casistiche ufficiali
una persona come la pedone riesce a percorrere c.a. 2,4- 2,5 km all’ora = meno di 1 m al
secondo = c.a. 50 - 60 cm al secondo, ecco che, rapportata alla posizione che possiede la
Fiat Punto, che in quell’istante ( 2 secondi prima del tamponamento ) si trovava indietro di
c.a. 30 metri rispetto alla posizione della pedone, nel tempo di 2 secondi, che consente alla
Fiat Grande Punto di raggiungere lo spazio planimetrico ove avverrà il tamponamento, la
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pedone, nello stesso tempo, si sposta in linea trasversale di c.a. 1,40- 1,50 m rispetto alla
posizione nella quale è stata vista distesa a terra dal conducente della Grande Punto.
Osservata la posizione dinamica della pedone nei confronti dei veicoli transitanti, si
evidenzia come nella posizione indicata la pedone percepisce il pericolo immediato
rappresentato dalla Fiat Grande Punto blu che sta deviando verso la sua destra e
contemporaneamente percepisce l’arrivo della Fiat Punto ( quella di colore rosso, la Punto
Multijet ) che sta per occupare lo spazio alla sinistra della carreggiata:
La pedone, probabilmente spaventata dalla situazione che gli si è parata davanti, arretra
per cercare di non essere investita, nella sua manovra di arretramento, con tutta probabilità,
perde le scarpe, poi, per effetto dell’arretramento, cade distesa a terra con i piedi verso la
parte anteriore della Fiat Grande Punto che nel frattempo era giunta nella sua posizione di
quiete e in quel punto nel quale si trovava al momento in cui il suo conducente la vede
distesa a terra dopo essere uscito dall’abitacolo:
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
In questa rappresentazione grafica si evidenziano i veicoli nelle loro posizioni di quiete e la
pedone distesa a terra secondo la descrizione resa dal sig. xxxxxxxxx conducente della Fiat
Grande Punto, negli attimi successivi la sua uscita dall’abitacolo.
Nel contesto, si evidenziano le differenti posizioni statiche della pedone sul piano stradale
così descritte dai due conducenti delle vetture protagoniste, che hanno dichiarato:
xxxxxxxxxxxx : mentre scendevo dalla vettura mi accorgevo della presenza di
un’anziana signora accovacciata per terra un metro e mezzo davanti il veicolo e due metri
dopo l’attraversamento pedonale”.
xxxxxxxxxxxx : Sono sceso ho trovato la signora distesa a terra a un metro dalla mia
macchina…
Le due differenti posizioni statiche della pedone hanno una logica spiegazione temporale,
principalmente dovuta alla differente collocazione fisica sul luogo dei due conducenti i
veicoli protagonisti:
Il sig. xxxxxxxx, negli istanti successivi all’uscita dall’abitacolo si trovava
immediatamente vicino alla pedone e ha potuto identificare subito la sua condizione
statica distesa sull’asfalto;
Il sig. xxxxxxxxxxx, disceso anch’esso dalla sua vettura e nell’intento di approssimarsi
al punto in cui si trovava la Fiat Grande Punto, difficilmente può aver visto l’ubicazione
della pedone, innanzitutto perché dalla sua posizione dopo l’urto contro le due vetture,
appena uscito dall’abitacolo, in piedi e allontanato di lato vicino alla vettura spostato
verso sinistra di almeno 1 metro, ( punto Q ) in quella posizione la sua visione della
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pedone distesa a terra era ostacolata dalla sagoma della Fiat Grande Punto distesa a
terra nella sua posizione di quiete…
…oltre a ciò è anche più probabile che, dopo la sua uscita dalla vettura, che si è verificata
almeno un paio di secondi dopo la sua fermata contro la vettura in sosta, la sua attenzione
sia stata attratta dalla presenza del conducente della Fiat Grande Punto di colore bianco,
che per evitare di essere investito, aveva appoggiato entrambe le mani sul cofano anteriore
della Fiat Punto Multijet.
Sulla scorta di questa circostanza, appare corretto ritenere che il sig. xxxxxxxxx, dopo aver
accertato le condizioni di salute del conducente della Grande Punto bianca e nel contempo
aver impiegato c.a. 15-30 secondi per accertarsi dei fatti e della salute del conducente della
Grande Punto bianca, si sia approssimato verso la Fiat Grande Punto blu e abbia
effettivamente visto la pedone accovacciata a terra, così come egli stesso ha descritto
nell’interrogatorio reso all’Ufficiale di P.G. in data xxxxxxxxxx.
TESTIMONIANZA di xxxxxxxxxxxx:
in data xxxxxxxxxxx la testimonianza resa al Verbalizzante dei Vigili Urbani di Torino, sig.
xxxxxxxxxx, è qui riassunta:
.
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
“ ero a bordo dell’autovettura Grande Punto guidata da mio marito…giunti vicini al semaforo
all’incrocio con via Santagata, vedevo l’anziana passante che attraversava alcuni metri oltre
le strisce pedonali da sinistra verso destra. Arrestavamo la marcia e subivamo l’urto da
tergo che sospingeva in avanti il nostro veicolo per diversi metri…sono certa che comunque
il nostro veicolo non investiva il pedone e che questa cadeva autonomamente al suolo,
forse spaventata dalle circostanze.”
La ricostruzione cinematica, così visibile nella scheda grafica, indica la posizione della Fiat
Grande Punto nel momento in cui avviene il tamponamento e il tragitto compiuto dalla
pedone xxxxxxxxx ( n. 4 ) che partendo dal marciapiede sito all’angolo della strada San
Mauro con Via Santagata, attraversa diagonalmente la carreggiata di destra della stessa
strada San Mauro e la percorre da sinistra verso destra in quella posizione trasversale sul
piano d’asfalto che la teste xxxxxxxxxx indica essere collocata alcuni metri oltre le strisce
pedonali ( freccia tratteggiata rossa).
Questa descrizione dei fatti è poi completata da ulteriori dichiarazioni inserite nel verbale di
udienza xxxxxxxxxx avanti il Giudice e che qui a seguito è brevemente riassunta:
“ quando c’è stato l’incidente abbiamo visto una figura che stava attraversando, ho detto a
mio marito – fermati – lui si è fermato, abbiamo sentito un colpo e immediatamente dopo ho
visto la signora come se fosse stata risucchiata, come inginocchiata. Quando mio marito ha
frenato la signora era a quattro metri da noi, abbiamo sentito il colpo. Non eravamo prima
del passaggio pedonale, quando mio marito ha frenato era lontana, dopo la frenata di mio
marito siamo stati urtati da una macchina e la nostra macchina è finita sulla banchina.”
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
Le dichiarazioni rese dalla teste xxxxxxxxx forniscono un quadro della situazione molto
chiara ed evidenziano alcuni elementi certi, che sono:
1. La pedone attraversava la strada in linea diagonale da sinistra verso destra e
l’attraversamento stesso è stato realizzato alcuni metri oltre le strisce pedonali;
2. La frenata del marito è stata eseguita quando la vettura che guidava si trovava
prima delle strisce pedonali e la pedone era lontana;
3. Quando ha sentito il colpo, la teste ha visto la pedone cadere come se fosse stata
risucchiata, come inginocchiata.
VALUTAZIONE DI ATTENDIBILITA’
Accertati i fatti narrati dai due conducenti i veicoli e confrontate le conclusioni di carattere
tecnico ottenute dalle loro dichiarazioni, gli elementi qui descritti trovano piena conferma
con quanto dichiarato anche dal teste xxxxxxxxxxxx e confermano l’impianto ricostruttivo
della dinamica del sinistro, nonché i movimenti dinamici dei due veicoli e le varie fasi
dell’incidente, alla conclusione del quale emerge con tutta chiarezza un elemento
fondamentale, che indica come la pedone non attraversava la strada percorrendo le strisce
pedonali.
TESTIMONIANZA di xxxxxxxxxxxxx
in data xxxxxxxxxxxx la testimonianza resa all’Ufficiale di P.G. xxxxxxxxxxxx è qui
schematicamente riassunta:
“ alla guida della mia Volvo percorrevo la corsia esterna della carreggiata Sud della strada
San Mauro…mi portavo al xxxx della via intenzionato ad entrare nel relativo cortile; mentre
effettuavo la manovra di entrata nel carraio, con le ruote anteriori già sul marciapiedi, udivo
un forte rumore di frenatura alle mie spalle e verso sinistra…notavo che la signora Lorenzon,
intenta ad attraversare la strada nella mia direzione, colle mani appoggiate sul cofano di
una Grande Punto di colore blu…la signora appariva spaventata ma non era caduta…ne l
frangente una Punto blu tamponava violentemente quest’ultima deviandola verso sinistra
colle ruote anteriori sullo spartitraffico…la Punto tamponante deviava verso destra urtando
l’auto bianca che aveva parcheggiato al posto mio. Preciso che non ho notato i colori
semaforici e che l’investimento avveniva sulle strisce pedonali.”
.
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
Sulla scorta delle dichiarazioni rese dal teste, si evidenziano i seguenti elementi:
1. La signora xxxxxxxxx attraversava la strada in linea trasversale sulle strisce pedonali;
2. La pedone quindi si trovava sul piano stradale all’interno delle strisce pedonali;
3. La signora xxxxxxxxx era ferma con le mani appoggiate sul cofano anteriore della
Grande Punto blu guidata da xxxxxxxxxx;
4. La Grande Punto blu, in quel frangente e con la pedone ferma, in piedi, con le mani
sul cofano anteriore, era anch’essa ferma e la sua parte anteriore era collocata al di
sopra delle strisce pedonali;
5. In quel frangente, cioè immediatamente dopo i fatti narrati, la Fiat Punto avrebbe
tamponato la Grande Punto facendola deviare verso sinistra;
1° FASE : conosciute le posizioni della Volvo ( V ) e della pedone, si evidenzia…
… anche in forma grafica 3D…
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…la situazione temporale, così come descritta dal teste xxxxxxxx nel momento in cui egli,
che stava manovrando per parcheggiare all’interno del passo carraio, vede la pedone ferma
al centro dello spartitraffico centrale…
… poi esegue la svolta a destra all’interno del passa carraio al n. 174 con le ruote anteriori
già sul marciapiedi…
… dove la parte posteriore della Volvo va ad occupare una notevole porzione di quel piano
stradale adiacente alla zona del posteggio dislocato lungo il margine destro della strada.
2° FASE : eseguita la svolta a destra all’interno del passaggio carraio, il testimone
xxxxxxxxxxx vede accadere, praticamente in contemporanea e in sequenza coordinata
continuata, tutti i seguenti episodi:
.
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
I. Non ha visto la pedone muoversi in avanti e in linea trasversale sulle strisce
pedonali ma l’ha vista chiaramente già chinata in avanti e con le mani appoggiate
sul cofano anteriore della Fiat Grande Punto;
II. In contemporanea vede la Fiat Punto blu, che seguiva la Grande Punto blu,
tamponare violentemente la Grande Punto blu, che ovviamente era ferma,
facendola deviare verso sinistra e mandandola a finire con le ruote anteriori sopra lo
spartitraffico;
III. Il teste però non vede assolutamente quali movimenti abbia dovuto compiere la
pedone, così “violentemente” caricata sul cofano dopo essere stata investita dalla
Grande Punto, nonostante questa vettura un istante prima fosse stata
“violentemente” sospinta in avanti contro il marciapiede.
Nello svolgersi degli episodi così descritti dal testimone Lavardino, vi sono altri elementi
contraddittori che pongono diversi interrogativi e che ora sono qui a seguito specificati…
IV. Ia vettura Volvo, se fosse stata posteggiata ferma con le ruote anteriori già sul
marciapiede, avrebbe di fatto impedito il transito della Fiat Punto Multijet, quella
vettura che avrebbe poi tamponato la Grande Punto e che immediatamente dopo il
posizionamento della Volvo sul marciapiede stava sopraggiungendo lungo la parte
destra della carreggiata unica della strada San Mauro…
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…così com’è visibile nelle schede grafiche qui presenti, ( freccia blu ) dove la parte
posteriore destra della Volvo sarebbe stata urtata dalla parte anteriore della Punto
sopraggiunta “dopo” il posizionamento della Volvo, poiché, stante a quanto dichiarato dal
testimone xxxxxxxxxx egli avrebbe sentito il botto dopo che la sua vettura era già
posizionata con le ruote anteriori sul marciapiedi:
Per capire cosa sarebbe accaduto alla pedone se si fossero verificati i fatti così come sono
stati descritti dal teste Lavardino, si dispone la seguente scheda grafica…
.
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… nella quale, alcuni istanti dopo l’urto, la Grande Punto si sposta in avanti per effetto della
spinta ricevuta dal tamponamento: nel frangente si evidenzia il caricamento del corpo della
pedone sul suo cofano anteriore…
..e la visione diretta e immediata che avrebbe avuto il sig. xxxxxxxxxx, con la posizione
della pedone caricata sul cofano anteriore della sua Fiat Grande Punto…
.
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
Ora, accertato che la Fiat Grande Punto, dopo il tamponamento ricevuto, si è spostata in
avanti fino a raggiungere la sua posizione di quiete con la ruota anteriore sinistra collocata
sopra la banchina centrale e tenuto conto della posizione “statica “ della pedone, quella
indicata dal teste xxxxxxxxxx, così esistente all’interno delle strisce pedonali, si calcola…
…che per raggiungere la sua posizione di quiete, la Fiat Punto, che era “ferma” ( punto 2 ) e
con tutta probabilità “ totalmente frenata “ cioè con il suo conducente che pigiava il pedale
del freno al suo limite, quindi, dopo l’urto, in possesso di una decelerazione massima = 6,86
m/s2, doveva avere una velocità iniziale di = 37 km/h , che corrisponde alla velocità di
lancio del corpo della pedone = 37 km/h e che avrebbe determinato un lancio parabolico di
= 4,64 m e successivamente un lancio il corpo alla distanza totale di = 12,34 metri c.a. dal
punto nella quale la stessa pedone ( punto 4 ) si sarebbe dovuta trovare sulle strisce
pedonali…
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…come visibile anche nella sua forma grafica in 3D…
… nella quale si evidenzia la linea del lancio parabolico del corpo della pedone e la sua
posizione di quiete. ( punto 4b ) sulla base dei quali, eseguendo un controllo dei valori
accertati, si avrà…
.
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
…che la Fiat Grande Punto avrebbe percorso lo spazio totale = 7,70 m…
…così come evidenziato nella presente scheda grafica.
Ora, proseguendo nell’indagine per la ricerca della velocità che avrebbe dovuto possedere
la Fiat Punto Multi Jet all’urto contro la parte posteriore della Fiat Grande Punto, tenendo
conto che deve raggiungere la sua posizione di quiete accertata, si avrà…
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
… si evidenzia che la Fiat Punto Multi jet, a seguito del tamponamento provocato, per
spingere in avanti di c.a. 7,70 m la Fiat Grande Punto, già ferma completamente frenata,
fino a farla collocare con la ruota anteriore sinistra sopra la banchina spartitraffico, doveva
essere in possesso di una velocità di arrivo all’urto pari a = 81 km/h.
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Ora si prosegue nell’indagine tecnica e si completa il quadro informativo considerando la
posizione statica della Fiat Grande Punto in corrispondenza delle strisce pedonali, con la
pedone ferma e con le mani appoggiate sul suo cofano anteriore, ma con una diversa
condizione statica della vettura, cioè priva di azione frenante, più precisamente con il suo
conducente senza il piede appoggiato sul pedale del freno e tenendo conto che comunque
la vettura avrebbe dovuto raggiungere quella posizione di quiete già accertata e con la
ruota anteriore sinistra appoggiata sopra il terminale della banchina centrale spartitraffico,
utilizzando allo scopo le stesse formule…
… con le quali, ferme restando le caratteristiche dinamiche della Fiat Punto Multi Jet, si
applicano alla Fiat Grande Punto i parametri di fattore frenante = 0 , allo spazio di frenata
ante urto = 0 , alla velocità iniziale = 0 km, in sintesi si identifica la condizione della Fiat
Grande Punto ferma, senza alcuna frenatura, con la pedone ferma piazzata davanti e con
le proprie mani disposte sopra il suo cofano anteriore.
In tali condizioni, tenuto conto dei fattori accertati, la velocità di arrivo all’urto della Fiat
Punto Multi Jet, che è pari a = 80 km/h, non si discosterebbe di molto da quella in
precedenza accertata, poiché nello svolgimento delle verifiche non sono state considerate
le deformazioni applicate ai veicoli e le quote di energia utilizzate per la loro produzione.
Il report che segue completa l’analisi descritta e fornisce i dati di impostazione della verifica,
dalla quale emerge un quadro dinamico del tutto simile a quello già in precedenza
accertato.
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VALUTAZIONE DI CONCLUDENZA
Dall’accertamento dei fatti così come descritti dal teste xxxxxxx, emerge con tutta chiarezza
un quadro dinamico improponibile, sia per quanto riguarda la posizione dinamica della
vettura Grande Punto sul campo del sinistro, sia e soprattutto per quanto riguarda le
velocità di approccio all’urto, che sono inverosimili con riferimento alle posizioni statiche
assunte dai veicoli protagonisti.
Inoltre, tutte le varie fasi dinamiche che il corpo della pedone ha compiuto, non
corrispondono alla descrizione resa dagli altri testimoni presenti, in particolare dal
conducente della Fiat Grande Punto, il sig. xxxxxxxxxx, e della moglie trasportata, i quali
hanno fornito una descrizione dei fatti sostanzialmente diversa da quelli descritti dal teste
xxxxxxxxxx.
----------------------o0o--------------------
Questa descrizione dei fatti è poi completata da ulteriori dichiarazioni inserite nel verbale di
udienza del xxxxxxxx avanti il Giudice e che qui a seguito sono riassunti e commentati con
schede grafiche tutti i punti contraddittori rispetto alle dichiarazioni rese nel 1° verbale:
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- …andavo in direzione San Mauro…,
- …sono entrato in tale passo carraio…sono quindi salito con le due ruote sul passo
carraio, mia zia era in mezzo al passo carraio…non ero totalmente dentro.
ora si ottiene la visuale che era in possesso della pedone ferma al centro dello
spartitraffico…
….e la visione che aveva il conducente della Volvo della pedone ferma al centro dello
spartitraffico nella sua posizione di guida, che per vederla doveva voltarsi completamente
all’indietro….
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- …la signora era in mezzo allo spartitraffico, quello zebrato;
- …mi sono voltato, ho aperto la porta per fare salire mia zia…
- ho sentito una frenata e quando ho visto la macchina ferma ho visto la signora con la
faccia terrorizzata e le mani appoggiate sul cofano;
.
.
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
Dal posto di guida, voltato all’indietro, il conducente della Volvo vede la vettura che aveva
eseguito la frenata, poi la pedone con le mani appoggiate sul cofano anteriore…
- …è passato poco tempo e ho sentito una seconda frenata…ho sentito il botto e la
signora non l’ho più vista… la macchina sbattendo si è spostata verso destra…
.
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- Ho sentito la frenata…la seconda macchina non l’ho vista arrivare, ho sentito la
frenata, il tempo di girarmi e ho seguito più la macchina che andava sulla destra…ho
alzato lo sguardo e non ho visto più la signora, quindi sono sceso…
- …la macchina che mi ha rubato il posto aveva parcheggiato, il signore stava
chiudendo la macchina, la macchina che arrivava ha tamponato la macchina
all’incrocio il conducente tendando di evitare la macchina è andata a verso destra,
verso la macchina bianca….
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
In questa parte della dichiarazione il sig. Lavardino ha omesso di dire, oppure non ha visto,
che la vettura che sarebbe andata verso destra è la Fiat Punto Multijet e il proprietario della
Fiat Grande Punto bianca, che effettivamente stava salendo sulla sua auto, è stato quasi
investito dalla Fiat Punto Multijet sopraggiunta dopo l’urto e che aveva le mani appoggiate
sul suo cofano anteriore.
VALUTAZIONE DI PERTINENZA
Per gli elementi contraddittori qui a seguito indicati:
1. Le Fiat Punto Multijet e Fiat Grande Punto sono vetture entrambi equipaggiate con
il sistema ABS ( Antilock Braking System ) che evita il bloccaggio delle ruote; tale
sistema è obbligatorio in Europa su tutte le auto a partire dal Gennaio del 2004;
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2. Dato che il sistema impedisce le frenature di emergenza, il sig. xxxxxxx non può
assolutamente aver sentito alcuna frenata di emergenza;
3. Sull’asfalto del campo del sinistro i Verbalizzanti non hanno trovato alcuna traccia di
frenature di emergenza;
4. Se la vettura Volvo si fosse trovata con le ruote anteriori sopra il marciapiede la
sagoma esterna limite posteriore della Volvo avrebbe ostruito una buona parte della
carreggiata e impedito l’arrivo della Punto Multijet, che dopo l’urto contro la Grande
Punto aveva deviato la sua traiettoria verso destra;
5. Il suo conducente, sig xxxxxxxxx, nella posizione statica da lui dichiarata, ha prima
affermato che a bordo della sua vettura “era entrato nel passo carraio “, poi, in
seconda battuta che la vettura “ aveva due ruote sul passo carraio “ e non sul
marciapiede, infine che la sua vettura “ era sul passo carraio e stavo cercando di
entrare “;
6. Considerando ognuna delle dichiarazioni, appare certo che il sig. xxxxxxxx, nella
sua posizione seduta al posto di guida, per poter vedere bene la pedone nella sua
posizione al centro dello spartitraffico e anche in quella posizione al centro della
carreggiata, avrebbe dovuto girare la testa all’indietro di almeno 170°-180°.
Valutate le dichiarazioni rese dal testimone xxxxxxx, considerate le incongruenze emerse
nella comparazione con gli elementi tecnici già descritti nei capitoli inseriti nella presente
relazione e confrontate le stesse con le dichiarazioni già analizzate e descritte dagli altri
testimoni presenti, lo scrivente ritiene che il sig xxxxxxxx non sia stato in grado di essere
preciso nelle sue affermazioni rendendole non congruenti con i fatti accertati.
TESTIMONIANZA di xxxxxxxxxxxx
in data xxxxxxxxxx la testimonianza resa alla verbalizzante xxxxxxxxxxx è qui
schematicamente riassunta:
“ …ero seduto al primo tavolino del bar che si trova all’angolo con la via Bandello… mentre
chiacchieravo con alcuni amici ho visto una signora che stava attraversando la strada San
Mauro dai numeri dispari ai numeri pari in corrispondenza dell’attraversamento pedonale
che c’è all’incrocio con la via Santagata, più precisamente l’ho vista arrivare al centro strada
e poi proseguire per circa un metro per ultimare l’attraversamento. Nel contempo ho sentito
un botto e ho visto la signora che arretrava per tornare al centro della carreggiata per
evitare una autovettura che sopraggiungeva dalla sua destra. Nonostante tentasse di
ripararsi con le mani in avanti veniva colpita dalle strutture anteriori mentre appoggiava le
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
mani sul cofano e cadeva al suolo davanti l’autovettura. Quest’ultima terminava la sua
corsa salendo con la ruota anteriore sinistra sopra la banchina spartitraffico.”
Sulla scorta delle dichiarazioni rese dal teste, si evidenziano i seguenti elementi:
1. La signora xxxxxxxxx attraversava la strada in linea ortogonale rispetto alla strada
San Mauro e procedeva sulle strisce pedonali proveniente dal marciapiede della via
Santagata ma si trovava già al centro della carreggiata opposta…
Secondo il testimone, che si trovava all’interno del bar-ristorante seduto al tavolino
appoggiato alla parete interna che si trova in corrispondenza della finestra ( freccia rossa
con cerchio ) e la posizione della pedone ( freccia gialla ) così descritta dallo stesso
testimone…
visibile l’interno del bar e il
tavolino al quale era
seduto il teste
xxxxxxxxxxxx ( punto 1 ).
All’esterno si vede lo
scorcio che identifica il
marciapiede sito all’angolo
della via Santagata dal
quale proveniva la pedone
xxxxxxxxx
.
1
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
Riportate sulla mappa ricavata da Google la posizione del teste ( freccia rossa ) e la
posizione della pedone sulle strisce pedonali ( freccia gialla ) valutato l’angolo visuale del
teste con riferimento alla sua posizione ( seduto all’interno del bar ) con le vetture ferme in
sosta posteggiate fuori e lungo il margine della carreggiata…
… risulta difficile ritenere come il teste, nella posizione indicata, abbia potuto seguire passo
passo il movimento dinamico della pedone fino alla sua posizione eretta già collocata al
centro della carreggiata, atteso come le vetture in sosta, che hanno una sagoma esterna in
verticale più alta (mediamente 1,50 – 160 m ) rispetto alla vista che può avere il testimone
seduto, ( c.a. 1,10 – 1,20 m ) che è in linea trasversale alla stessa altezza della vista di un
conducente di auto seduto al posto di guida, ne impediscono di fatto la stessa sua visuale…
.
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
La sua posizione - seduto al tavolino del bar - e la sua visione del campo del sinistro - linea
tratteggiata gialla - con le vetture posteggiate davanti - ora è visibile in grafica 3D:
…così accertato, dalla ricostruzione del campo del sinistro, all’interno del quale si trovavano
la pedone e il testimone xxxxx, oltre a considerare incerta la posizione dinamica della
pedone all’interno dell’area delle strisce pedonali, si tiene conto del fatto, come già
specificato, che la visuale del teste è impedita dalla presenza delle vetture in sosta: la prova
della loro esistenza e collocazione al momento del verificarsi dell’incidente è data dalla
posizione della 3° vettura coinvolta nel sinistro, la Grande Punto di colore bianco, quella
che risulta essere effettivamente “parcheggiata sulle strisce pedonali “.
Posizione della pedone al centro strada
Posizione del testimone seduto all’interno del bar
Posizione della pedone al centro carreggiata
Linee di visuale del teste seduto all’interno del bar
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
Tale elemento conferma e contribuisce a stabilire come in quel frangente non era possibile
ad alcun automobilista posteggiare lungo quel margine destro della carreggiata, poiché gli
spazi erano già tutti occupati, anche quello di fronte alla finestra del bar dietro la quale era
seduto al tavolino il testimone xxxxxxxxxxx.
Ora, per illustrare le varie fasi dell’incidente così come descritte dal testimone xxxxxxx
xxxxxxxxxx sono qui a seguito descritte:
1° FASE :
La Fiat Grande Punto, che secondo il teste xxxxx“ va avanti e la signora cerca di scappare
di sotto “ in effetti avrebbe dovuto spostarsi in avanti, causa il tamponamento ricevuto, da
quella posizione statica nella quale si trovava la stessa vettura con la pedone ferma e con
le sue mani sopra il cofano motore.
La pedone, disposta al centro della carreggiata e sulle strisce pedonali, è già arretrata e si
ripara con le mani in avanti appoggiandole sul cofano…
2° FASE :
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
…alcuni istanti dopo, la Grande Punto, che per effetto dell’urto ricevuto nel tamponamento è
stata sospinta in avanti, prosegue la sua marcia, il suo paraurti anteriore va al contatto con
le ginocchia e gli arti inferiori della pedone e carica il corpo sul suo cofano anteriore…
3° FASE :
…poi, per effetto della spinta ricevuta e della decelerazione stessa della vettura, subisce un
lancio, viene proiettata in avanti verso l’alto secondo le caratteristiche del lancio parabolico,
lancio che il teste xxxxxxx non poteva non vedere, anche se era seduto al tavolino e con le
vetture posteggiate che ne impedivano concretamente la visuale, visto che il corpo è stato
lanciato in avanti e verso l’alto…
….fino a raggiungere la sua posizione di quiete, che si prefigura non coerente con le
risultanze tecniche già descritte dai testimoni oculari presenti.
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
VALUTAZIONE DI ATTENDIBILITA’
Valutati gli elementi tecnici di giudizio secondo la descrizione resa dal teste e tenuto conto
delle incongruenze legate alla posizione dinamica della pedone, si evidenzia come il
testimone, presente all’interno del bar e seduto al tavolino intento a conversare con gli
amici, dopo aver sentito un botto, avrebbe spostato la sua attenzione verso la provenienza
di tale rumore e avuto modo di vedere il corpo della pedone caricato sopra il cofano
anteriore della Grande Punto, poi volare in alto al di sopra della stessa Fiat Punto in fase di
avanzamento, infine disporsi disteso sul piano d’asfalto con le gambe rivolte verso la parte
anteriore della stessa vettura, la quale, per effetto della decelerazione in atto, si sarebbe
fermata nella sua posizione di quiete accertata e non avrebbe raggiunto il corpo della
pedone disteso a terra.
Nel contesto, gli avvenimenti non si sono svolti così come descritti dal testimone xxxxxx,
perché la pedone non transitava all’interno delle strisce pedonali, non è stata caricata sul
cofano anteriore della Fiat Grande Punto, non è stata successivamente scagliata a terra e
soprattutto il suo corpo non è finito sotto la parte inferiore della stessa vettura.
In sintesi, tutto quanto descritto e accertato, indica come le dichiarazioni testimoniali rese
dal sig. xxxxxxxxx non appaiono coerenti con l’effettiva ricostruzione della dinamica del
sinistro e con la realtà dei fatti veramente accaduti.
TESTIMONIANZA di xxxxxxxxxxxx:
in data xxxxxxxxx la testimonianza resa avanti il Giudice e qui schematicamente riassunta:
“ arrivo in strada san Mauro, parcheggio l’auto subito dopo il passo carraio, sulle
strisce…stavo andando verso la mia vettura…non c’era niente…ad un certo punto vicino alla
mia macchina…sento la Grande punto dei signori anziani, sento la frenata, il semaforo era
verde per la nostra parte, vedo la signora che stava attraversando per andare in Via
Bandello, vedendo arrivare la Grande Punto fa un passo indietro… la signora era al di là del
semaforo, oltre la banchina. Lei si accorge della macchina e spaventata è andata indietro
cadendo. Ho sentito quindi la frenata della macchina del xxxxx, sono saltato sul cofano e ho
detto- cosa stai facendo? – siamo quindi andati verso la signora che era caduta…la signora
l’ho vista cadere, non so se è inciampata…non ricordo bene, mi sono accorto che la
macchina non l’ha presa perché se lo avesse fatto l’avrebbe spostata in avanti.”
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
VALUTAZIONE DI PERTINENZA
Le dichiarazioni rese dal teste xxxxxxx sono confermative della ricostruzione della
meccanica dell’incidente così come è stata dallo scrivente accertata e ampiamente descritta
nei vari capitoli della presente trattazione, nonché corroborate, come effettivo svolgimento
dei fatti, dalle testimonianze rese dal conducente della Fiat Grande Punto, il sig. xxxxxxx
xxxxxxxxx e dalla trasportata, sua moglie, sig.ra xxxxxxxxx.
VALUTAZIONI TECNICHE CONCLUSIVE
Nei precedenti capitoli lo scrivente ha:
- Descritto lo stato dei luoghi,
- Accertate le situazioni ambientali e topografiche;
- Riferito sui danni riportati dai veicoli;
- Riferito sulla posizione dinamica e statica della pedone,
- Definita la metodologia ricostruttiva delle evoluzioni dei singoli veicoli.
Nelle attività di analisi complessive dell’evento, lo scrivente, dopo aver utilizzato tutti quei
dati oggettivi inseriti sui danni applicati ai veicoli protagonisti già inseriti nei documenti
fotografici eseguiti dai Verbalizzanti, ha valutato la fase iniziale, quella riguardante
l’individuazione dell’urto principale fra i veicoli, poi ha proseguito nello studio delle traiettorie
percorse dagli stessi prima e dopo gli urti, infine ha attentamente valutato la posizione
dinamica della pedone sul campo del sinistro,
Tutti i dati tecnici oggettivi utilizzati nella realizzazione di questa ricostruzione cinematica,
posti in relazione con gli elementi tecnici valutati nello sviluppo della meccanica del sinistro,
hanno consentito allo scrivente di stabilire quanto segue:
Verso le ore 11,30 del 20 Novembre 2011, la signora xxxxxxx, proveniente dalla via
Santagata, dopo essere scesa dal marciapiede con l’intento di dirigersi verso la via
Bandello, che si trova al lato opposto della strada San Mauro, nonostante il semaforo
segnalasse luce rossa per la sua direzione, attraversava in diagonale il piano stradale della
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
carreggiata nord della suddetta strada San Mauro, più precisamente si spostava in senso
trasversale da sinistra verso destra oltrepassando la testata della parte terminale della
banchina spartitraffico centrale, lasciando alla propria destra la zona delle strisce pedonali
ivi esistenti e che si trovano oltre il termine della banchina.
Nell’eseguire l’attraversamento, che come detto è stato attuato con luce semaforica rossa
per il suo senso di marcia, la pedone oltrepassava la parte terminale della testata della
banchina centrale sopraelevata e camminava per circa 1 metro, 1 metro e mezzo all’interno
della carreggiata sud della strada San Mauro.
In quella circostanza e negli stessi istanti, il sig. xxxxxxxxx, che conduceva la sua vettura
Fiat Grande Punto xxxxxxxx e transitava al centro della carreggiata sud della strada San
Mauro con direzione il comune di San Mauro, accortosi della presenza della pedone
xxxxxxx, che si trovava sulla sua carreggiata e nella sua fase di attraversamento, poneva in
atto una manovra di spostamento verso sinistra e contemporaneamente frenava, riducendo
la sua velocità iniziale.
Dopo aver eseguito tali manovre, alcuni istanti dopo, la sua vettura era urtata nella parte
posteriore destra dalla parte anteriore sinistra della Fiat Punto Multijet xxxxxxxx, condotta
dal sig. xxxxxxxxxxxx, il quale, nel percorrere la stessa carreggiata sud, si trovava a
transitare sulla parte destra della strada e nell’immediatezza dell’azione frenante posta in
atto dal sig. xxxxxxxxx, non riusciva ad evitare di tamponare la sua vettura.
Nella contemporaneità di queste azioni, la pedone xxxxxxxx, sentito il botto, si voltava verso
destra e rendeva conto della situazione, vedeva le due vetture che occupavano
praticamente tutta la carreggiata e che si approssimavano verso di lei; in quella posizione e
con tutta probabilità spaventata, arretrava di poco nei suoi passi, nella concitazione e dalla
fretta di sottrarsi all’impatto con la vettura Grande Punto che stava sopraggiungendo,
cadeva a terra in modo del tutto autonomo, poi si distendeva supina sul piano stradale con i
piedi verso ovest, disponendosi 1,5 – 2,0 metri più avanti della parte terminale della
banchina centrale spartitraffico.
Nel seguito delle azioni dinamiche compiute dai veicoli, dopo il tamponamento, la Fiat
Grande Punto proseguiva in avanti verso sinistra e la sua ruota anteriore sinistra saliva
sulla banchina centrale spartitraffico e si ferma sopra nella sua posizione di quiete, mentre
la Fiat Punto Multijet, per effetto della sua energia cinetica residua, deviava la sua traiettoria
verso destra e terminava la sua corsa con la parte anteriore destra contro la parte
posteriore sinistra di una vettura Fiat Grande Punto di colore bianco che era ferma in sosta
sulle strisce pedonali.
.
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
CONCLUSIONI FINALI
Secondo quanto personalmente verificato e
accertato, tenuto conto del luogo, degli spazi, dei tempi di svolgimento del sinistro e delle
caratteristiche ambientali all’epoca del fatto, lo scrivente ritiene, dal punto di vista
strettamente tecnico:
I. che il sinistro stradale è principalmente avvenuto causa l’azione dinamica di
attraversamento posta in atto dalla pedone sig.ra xxxxxxxxx, la quale, incurante del
semaforo segnalante la luce rossa per la sua direzione, attraversava diagonalmente la
strada San Mauro, proveniente dalla via Santagata, e dopo aver percorso tutta la
carreggiata nord e parte della carreggiata sud, creava un preciso e circostanziato
pericolo e intralcio alla circolazione stradale, costringendo il sig. xxxxxxxxx,
conducente della Fiat Grande Punto, che percorreva la carreggiata sud della strada
San Mauro e si dirigeva verso Sn Mauro, a porre in atto una manovra di spostamento
verso sinistra e una contemporanea frenatura di emergenza, azioni immediate che a
loro volta provocavano il tamponamento prodotto dal sig. xxxxxxxxxx, conducente
della Fiat Punto Multijet, il quale, sorpreso dalla repentina azione frenante, non
riusciva ad evitare l’ostacolo, provocando così l’urto;
II. Che nello svolgersi delle azioni dinamiche descritte nessuno dei veicoli protagonisti è
arrivato all’urto diretto contro la pedone, la quale si trovava a transitare in un area del
campo del sinistro disposto molto più avanti rispetto alla zona d’urto fra i veicoli e
soprattutto più avanti rispetto alle loro stesse posizioni di quiete;
III. Che nello svolgersi dei fatti è stato accertato come la pedone xxxxxxxxxx non ha
attraversato la strada San Mauro transitando sulle strisce pedonali, bensì al di fuori di
esse, muovendosi oltre il terminale della banchina centrale dello spartitraffico e circa
sette - otto metri più avanti della loro collocazione terminale sul piano d’asfalto;
IV. Che la caduta a terra della pedone xxxxxxxx è avvenuto in modo del tutto autonomo,
causato con tutta probabilità dalla paura di essere investita dalla vettura Fiat Grande
Punto, che al momento della percezione della sua presenza da parte della pedone si
trovava spostata indietro di c.a. 30 metri rispetto alla posizione della pedone stessa;
Sergio p.i. Dal Farra ricostruzione cinematica
V. Che nessuna traccia di urto, di contatto diretto, abrasioni, rigature, deformazioni, sono
state identificate dai Verbalizzanti sul cofano anteriore della Fiat Grande Punto;
VI. Che i testimoni presenti, più precisamente i sigg.ri xxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxx , hanno
reso dichiarazioni non coerenti con la effettiva dinamica del sinistro e contrastanti circa
la posizione dinamica assunta dalla pedone xxxxxxxxxxxx;
VII. Che la responsabilità dell’avvenuto incidente è da attribuire alla condotta personale
adottata dalla pedone xxxxxxxxxxx nel suo attraversamento all’interno del luogo del
sinistro, attuato in modo continuato nel tempo, nonostante le fosse impedito di
proseguire dal segnale semaforico segnalante luce rossa per la sua direzione;
VIII. che i conducenti dei veicoli protagonisti dell’incidente, i sigg.ri xxxxxxxxx e xxxxxx non
hanno alcuna responsabilità diretta alla caduta a terra della pedone xxxxxxxxx e alle
sue conseguenze.
Il consulente tecnico
Torino 28 Febbraio duemilaquattordici
Allegati:
CD contenente tutti i documenti tecnici, grafici e fotografici.
Schede grafiche varie, planimetrie.