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ORGANIZZAZIONE DEI SOCCORSI SANITARI NELLE
CATASTROFI
Asti, 4 ottobre 2012
Marco Leonardi [email protected]
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EMERGENZA SANITARIA?
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DISASTRI NATURALI - CLASSIFICAZIONE Centre for Research on the Epidemiology of Disasters (CRED)
“Disaster Data: A Balanced Perspective” July 2008
But… hazard are natural, disasters are not!
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Disastri tecnologici - classificazione(CRED)
“Disaster Data: A Balanced Perspective” July 2008
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Rischio e vulnerabilità
Il rischio può essere definito come il valore atteso di perdite (vite umane, feriti, danni alle proprietà e alle attività economiche) dovute al verificarsi di un evento di una data intensità, in una particolare area, in un determinato periodo di tempo.
Il rischio quindi è traducibile nell'equazione: R = P x V x E
P = Pericolosità (Hazard): è la probabilità che un fenomeno di una determinata intensità si verifichi in un certo periodo di tempo, in una data area. V = Vulnerabilità: la Vulnerabilità di un elemento (persone, edifici, infrastrutture, attività economiche) è la propensione a subire danneggiamenti in conseguenza delle sollecitazioni indotte da un evento di una certa intensità. E = Esposizione o Valore esposto: è il numero di unità (o “valore”) di ognuno degli elementi a rischio (es. vite umane, case) presenti in una data area.
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RISCHIO SISMICO
La classificazione sismica è la suddivisione del territorio in zone a diversa pericolosità sismica. Attualmente il territorio italiano è suddiviso in quattro zone, nelle quali devono essere applicate delle speciali norme tecniche con livelli di protezione crescenti per le costruzioni (norme antisismiche)
Zona 1 - E' la zona più pericolosa, dove possono verificarsi forti terremoti. 731 Comuni
Zona 2 - Nei comuni inseriti in questa zona possono verificarsi terremoti abbastanza forti.1909 Comuni
Zona 3 - I Comuni interessati in questa zona possono essere soggetti a scuotimenti modesti.
Zona 4 - E' la meno pericolosa. Nei comuni inseriti in questa zona le possibilità di danni sismici sono basse.
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Principali attività di sanità pubblica veterinaria dopo il terremoto del 1980
smaltimento degli animali morti e dei rifiuti di origine animale;
recupero degli alimenti di origine animale conservati in strutture danneggiate e decisione sulla destinazione (distruzione, alimentazione animale, libero consumo)
recupero e cura degli animali dispersi;
controllo e cattura dei cani vaganti;
ripristino e controllo delle attività di macellazione e raccolta del latte
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Sisma 6 aprile 2009Assistenza alla popolazione
Alla seconda settimana risultavano assistite 62.201 persone: circa 25.000 distribuite in 408 alberghi e 1.188 case private, le altre, circa 37.000 sono accolte in 133 campi composti da 5385 tende. Al 19 aprile si contano 67 cucine da campo e 40 tra PMA (?) e presidi sanitari per assistenza di tipo infermieristico
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Attivazione delle strutture veterinarie ai fini del controllo delle situazioni critiche di competenza a valle del sisma: •carcasse di animali morti per il sisma;•randagismo ed abbandono degli animali (per decesso, ricovero o evacuazione dei proprietari);•smaltimento delle derrate alimentari di origine animale avariate, su segnalazione degli stabilimenti di produzione e degli esercizi commerciali, gestite come rifiuti speciali di origine animale.
Al 6 agosto erano stati avviati alla distruzione 152.792,85 kg di prodotti alimentari di origine animale.
Dal 6 aprile al 6 agosto 2009 sono stati effettuati 185 interventi di disinfestazione/derattizzazione
Attivazione delle strutture veterinarie ai fini del controllo delle situazioni critiche di competenza a valle del sisma: •carcasse di animali morti per il sisma;•randagismo ed abbandono degli animali (per decesso, ricovero o evacuazione dei proprietari);•smaltimento delle derrate alimentari di origine animale avariate, su segnalazione degli stabilimenti di produzione e degli esercizi commerciali, gestite come rifiuti speciali di origine animale.
Al 6 agosto erano stati avviati alla distruzione 152.792,85 kg di prodotti alimentari di origine animale.
Dal 6 aprile al 6 agosto 2009 sono stati effettuati 185 interventi di disinfestazione/derattizzazione
SISMA ABRUZZO – 6 APRILE 2009 ATTIVITA’VETERINARIE
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Linee guida per la ristorazione collettiva nelle aree di accoglienza
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Polo logistico di Avezzano – gestione degli alimenti donati
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Intervento in Irpinia - presupposti
Servizio Sanitario Nazionale in fase di organizzazione
Assenza di volontariato organizzato
Sistema dei soccorsi fondato sulla catena di comando del Ministero dell’Interno (Legge 996/1970)
Ruolo marginale di Regioni ed Enti locali
Intervento in un’area ad economia prevalentemente rurale
Rapporto uomo – animale legato alla cultura agricola e al timore delle malattie (rabbia)
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Evoluzione dal 1980
Dipartimenti di prevenzione(Decreto Legislativo 502/1992 e smi)
Legge 281/91 e leggi regionali sul randagismo
Servizio nazionale di protezione civile (Legge 225/1992)
Norme sulla sicurezza alimentare e HACCP(Direttiva 43/93/CEE recepita con il D.Lgs 155/97)
Regionalizzazione e ruolo degli Enti locali (D. lgs 112/1998; Legge Costituzionale 3/2001)
BSE e normative sui sottoprodotti di origine animale (Regolemanto CE 1774/2002 poi sostituito dal
Regolamento CE 1069/2009)
Sistema di allerta nazionale(Direttiva PCM 27 febbraio 2004 e Legge 100/2012)
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AREE AD ALTA CRITICITA’ IDROGEOLOGICA(Ministero dell’Ambiente 2008)
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ALLUVIONE PIEMONTE 1994
Alessandria e provincia
Interessati 1717 allevamenti bovini (n.44 bovine da latte n.1313 da riproduzione )
11 “ suini55 scuderieinnumerevoli allevamenti famigliari animali da
cortile
Animali mortin. 18451845 bovinin. 2525 equinin. 150150 suinin.17001700 animali da cortilen. 3030 ovi-caprinin. 1010 cani
Distrutte 100 100 t alimenti di origine animale
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2 milioni di persone a rischio
Vesuvio - Campi Flegrei - Vulcano – Stromboli - Etna.
Rischio vulcanico in Italia
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- proiettili balistici;- flussi di lava;- flussi piroclastici e valanghe di detriti ;- lahar;- emissione di gas;- emissione di radiazioni ionizzanti;- attività sismica, tsunami; - caduta di ceneri.
Vulcani- rischio sanitario
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Nel 2010 su tutto il territorio nazionale si sono verificati 4.884 incendi che hanno bruciato 46.537 ettari di superficie, di cui 19.357 boscata e 27.180 nonboscata.
INCENDI BOSCHIVI E D’INTERFACCIA
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Crisi idrica – 2006-2007
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Impianti a rischio di incidente rilevante ai sensi del Decreto Legislativo n. 334/99
(agg. Aprile 2012)
Impianti ex art. 6*
Impianti ex art.8**
Totale
564 588 1152
*Stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantita' uguali o superiori a quelle indicate nell'allegato 1, colonna 2
** Stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantita' uguali o superiori a quelle indicate nell'allegato 1, colonna 3
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Regione Art.6 Art.8
Abruzzo 17 10
Basilicata 4 5
Calabria 10 7
Campania 51 17
Emilia-Romagna 38 62
Friuli – Venezia Giulia
18 16
Lazio 33 36
Liguria 10 25
Lombardia 135 154
Marche 10 7
Molise 3 5
Piemonte 50 51
Puglia 23 21
Sardegna 14 27
Sicilia 36 38
Toscana 32 31
Trentino – Alto Adige 11 6
Umbria 12 6
Valle d’Aosta 4 1
Veneto 53 63
Totale 564 588
In art.6 sono elencati gli stabilimenti con obbligo di notifica e che detengono o lavoranosostanze in quantità inferioria quelle stabilite in art.8
Ricadono in quest’articologli stabilimenti che hanno l’obbligodi presentazione del Rapporto di Sicurezza in quanto detengono o lavorano sostanze in quantità superiori a quelle stabilite dal D.Lgs. 334/99.
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Impianti nucleari entro 200 km dal confine italiano
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Attività di protezione civile (Legge 225/1992 modificata dalla Legge 100 del 2012)
Sono attivita' di protezione civile quelle volte alla previsione e alla prevenzione dei rischi, al soccorso delle popolazioni
sinistrate e ad ogni altra attivita' necessaria e indifferibile, diretta al contrasto e al superamento dell'emergenza e alla
mitigazione del rischio, connessa agli eventi di cui all'articolo 2.
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Previsione
La previsione consiste nelle attività, svolte anche con ilconcorso di soggetti scientifici e tecnici competenti in materia,
dirette all'identificazione degli scenari di rischio probabili e, ovepossibile, al preannuncio, al monitoraggio, alla sorveglianza e alla
vigilanza in tempo reale degli eventi e dei conseguenti livelli dirischio attesi.
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Prevenzione
La prevenzione consiste nelle attivita' volte a evitare o a ridurre al minimo la possibilita' che si verifichino danni conseguenti agli eventi di cui all'articolo 2,
anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione. La prevenzione dei diversi tipi di rischio si esplica in attività non
strutturali concernenti l'allertamento, la pianificazione dell'emergenza, la formazione, la diffusione della conoscenza della protezione civile nonche' l'informazione alla
popolazione e l'applicazione della normativa tecnica, ove necessarie, e l'attività di esercitazione.
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Soccorso
Il soccorso consiste nell'attuazione degli interventi integratie coordinati diretti ad assicurare alle popolazioni colpite dagli
eventi di cui all'articolo 2 ogni forma di prima assistenza.
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Superamento dell’emergenza
Il superamento dell'emergenza consiste unicamentenell'attuazione, coordinata con gli organi istituzionali competenti,
delle iniziative necessarie e indilazionabili volte a rimuovere gliostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita.
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Strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile (Art. 11 Legge n. 225 del 1992)
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Aeronautica Militare
Esercito Italiano
Marina Militare
Carabinieri
Polizia di Stato
Guardia di Finanza
Corpo Forestale dello Stato
Capitaneria di Porto
Gruppi nazionali di ricerca scientifica
Croce Rossa Italiana
Strutture del Servizio Sanitario Nazionale
Organizzazioni di volontariato
Corpo Nazionale Soccorso Alpino
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Ai fini dell'attività di protezione civile gli eventi si distinguono in: (Legge 225 del 24 febbraio 1992, art.2, comma 1, modificata da Decreto Legge 59 del 2012, convertito con Legge 100 del 2012):
a) eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria;
b) eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per loro natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria;
c) calamita' naturali o connesse con l'attivita' dell'uomo che in ragione della loro intensita' ed estensione debbono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo.
Classificazione degli eventi secondo la legge
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Sistema di allerta nazionale (Direttiva PCM 27 febbraio 2004 e smi)
La Rete dei centri funzionali è costituita dal Centro funzionale centrale, presso il Dipartimento della Protezione Civile, e dai Centri funzionali
decentrati presso le Regioni e le Province autonome. Ogni Centro funzionale svolge attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza in
tempo reale dei fenomeni meteorologici con la conseguente valutazione degli effetti previsti su persone e cose in un determinato territorio, concorrendo, insieme al Dipartimento della Protezione civile e alle
Regioni, alla gestione del Sistema di allertamento nazionale.
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Rete dei Centri Funzionali
Sala Situazione Italia
COMUNICAZIONI IN TEMPO REALE
I.N.G.V.
Sale Operative e strutture territoriali
ATTIVAZIONE PROCEDURE DI EMERGENZA
Catastrofe- allerta
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Rischio sanitarioCriteri di massima (art. 107 D. lgs 112/98)
• Criteri di massima per l’organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi (G.U. del 12 maggio 2001)
• Criteri di massima sulla dotazione di farmaci e dispositivi medici di un Posto Medico avanzato di II livello utilizzabile in caso di catastrofe (G.U. n. 139 del 25 agosto 2003)
• Criteri di massima sugli interventi psicosociali da attuare nelle catastrofi ( G..U. 200 DEL 29/8/2006)
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Rischio industriale
PIANIFICAZIONE DELL’EMERGENZA ESTERNADEGLI STABILIMENTI INDUSTRIALI A RISCHIO
D’INCIDENTE RILEVANTEDecreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri del 25 febbraio 2005
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Interventi veterinari
• Circolare n. 11 del 18 marzo 1992 – Ministero della sanità
• Linee guida per l’azione veterinaria nelle emergenze non epidemiche - 1998
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Piano nazionale per le misure protettive contro le emergenze
radiologiche (DPCM 17 marzo 20120)aspetti sanitari
Rischio radio-nucleare
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COMITATO OPERATIVO
(Decisioni operative)
COMMISSIONE GRANDI RISCHI
(consulenza tecnico-scientifica)
DI.COMA.C. (IN LOCO)
LIVELLO NAZIONALE
Sala operativa
Funzione Sanità
Servizio Sanitario Regionale
LIVELLO REGIONALE
C.C.S.Centro decisionaleASL-118
Sala operativa
Funzione Sanità
C.O.M
Funzione Sanità
.
C.O.M
Funzione Sanità
C.O.M
Funzione Sanità
C.O.C.sala operativa e decisionaleFunzione sanitàa
c
b
LIVELLO PROVINCIALE
LIVELLO COMUNALE
DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
SALA SITUAZIONE ITALIA / SISTEMA
Modello di intervento
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Funzioni di supporto
F.14 Coordinamento
F.13 Assistenza alla popolazione
F.12 Materiali pericolosi
F.11 Enti Locali
F.10 SAR – Strutture operative
F.9 Censimento danni
F.8 Servizi essenziali
F.7 Telecomunicazioni
F.6 Trasporti e viabilità
F.5 Materiali e mezzi
F.4 Volontariato
F.3 Mass media e informazione
F.2 Sanità e assistenza sociale
F.1 Tecnico-scientifica
Funzioni di supporto: costituiscono l’organizzazione delle risposte, distinte per settori di attività e di intervento, che occorre dare alle diverse esigenze operative. Per ogni funzione di supporto si individua un responsabile che, relativamente al proprio settore, in situazione ordinaria provvede all’aggiornamento dei dati e delle procedure, in emergenza coordina gli interventi dalla Sala Operativa.
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Funzione Sanità
• Nasce dalla necessità di assicurare o ripristinare i livelli essenziali di assistenza sanitaria in caso di disastro
• Si integra nella protezione civile
• Coinvolge tutti i servizi sanitari e gli altri soggetti che dispongono di risorse sanitarie
• Non si contrappone, ma integra e supera i concetti di medicina delle catastrofi
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La Funzione “Sanità e assistenza sociale”-1
Primo soccorso e assistenza sanitaria:• soccorso immediato ai feriti;• aspetti medico legali connessi al recupero e alla gestione delle
salme;• gestione di pazienti ospitati in strutture ospedaliere
danneggiate o in strutture sanitariecampali;
• fornitura di farmaci e dispositivi medico-chirurgici per la popolazione colpita;
• assistenza sanitaria di base e specialistica.
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La Funzione “Sanità e assistenza sociale”-2
Attività di assistenza psicologica e sociale alla popolazione
• assistenza psicologica;• igiene mentale;• assistenza sociale, domiciliare, geriatrica.
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La Funzione “Sanità e assistenza sociale”-3
Interventi di sanità pubblica
• vigilanza igienico-sanitaria;• controlli sulle acque potabili;• disinfezione e disinfestazione;• raccolta e smaltimento delle carogne;• controllo degli alimenti e distruzione e smaltimento degli
alimenti avariati;• sorveglianza epidemiologica e profilassi delle malattie
trasmissibili;• aspetti di sanità animale.
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Pianificazione d’emergenza
• Nazionale• Regionale• Provinciale• Comunale
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Obiettivi della pianificazione, o meglio “preparedness”
• difendere la salute dell’uomo • garantire alle popolazioni colpite
l’approvvigionamento di generi alimentari di origine animale idonei sotto il profilo sanitario;
• salvaguardare il patrimonio zootecnico e le attività economiche ad esso correlate;
• assicurare il benessere degli animali
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Pianificazione, o meglio “preparedness”
• conoscere i rischi del proprio territorio• conoscere il possibile impatto degli eventi naturali o antropici sulle attività
di competenza• coinvolgere i soggetti interessati • elaborare strategie e misure di mitigazione del rischio • organizzare ed elaborare il modello di intervento dei servizi di
competenza in relazione ai rischi esistenti• concorrere all’elaborazione del modello d’intervento complessivo del
sistema di protezione civile• programmi di informazione alla popolazione• programmi di formazione degli operatori
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Soggetti coinvolti
• Assessorati regionali alla Sanità• Aziende sanitarie (Dipartimento di prevenzione, presidi ospedalieri) e ospedaliere• Sistema urgenza/emergenza 118• ARPA• Istituti Zooprofilattici Sperimentali• Sanità militare• Croce Rossa Italiana• Associazioni di volontariato con componente sanitaria• Facoltà universitarie in ambito sanitario• Ordini professioni sanitarie• Servizi sociali dei Comuni
Allevatori? Imprenditori del settore agro-alimentare? Associazioni zoofile /animaliste?Proprietari dei “pet”?
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“I flagelli, invero, sono una cosa comune, ma si crede difficilmente ai flagelli quando ti piombano sulla testa. Nel mondo ci sono
state, in egual numero, pestilenze e guerre; e tuttavia pestilenze e guerre
colgono gli uomini sempre impreparati”.(Albert Camus, “La peste”)