- IMPIANTI IDRICI ANTINCENDIO
- NASPI ANTINCENDIO- IDRANTI ANTINCENDIO
- SISTEMI AUTOMATICI SPRINKLER
- IMPIANTI AD ESTINGUENTI GASSOSI
MEZZI DI ESTINZIONE FISSI
-UNI 10779 /2009
“
Requisiti
minimi
da
soddisfare
nella-progettazione, installazione
ed esercizio
degli
Impianti
idrici
-permanentemente
in pressione, destinati
all’alimentazione
di-idranti
e naspi
antincendio”.
-UNI 12845/2009
“
installazioni
fisse
antincendio-Sistemi-automatici
a sprinkler-
Progettazione, installazione
e
-manutenzione”.
-UNI 11292/2008
“
Locali
destinati
ad ospitare
gruppi
di pompaggio
per impianti
antincendio
“
-
RETI AD IDRANTI - RIFERIMENTI NORMATIVI
-UNI EN 671/1: 2003
“
Caratteristiche tecniche dei Naspi antincendio con tubazioni semirigide”
-UNI EN 671/2:2004
“
Caratteristiche tecniche degli Idranti a muro con tubazioni flessibili”
- UNI EN 671/3:2001”
raccomandazioni
relative alla manutenzione
dei
naspi
e degli
idranti
antincendio.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Le reti antincendio, tramite gli idranti ed i naspi ad essa collegata devono essere dimensionate e realizzate per poter combattere
l’incendio
di maggiore entità,
ragionevolmente prevedibile, nell’area da proteggere.
Un fabbricato
o un’area
sono
considerati
protetti
se ogni parte del fabbricato
o dell’area
protetta
sono
raggiungibili
con il
getto
d’acqua
di
almeno
un idrante
o naspo.
GENERALITA’
Non è
compito
della
norma
definire
in alcun
modo
i casi
in cui la rete
di
idranti
deve
essere
realizzata.
Tale decisione
o è
prevista
dalle
norme
di
riferimento
per l’attività
o scaturisce
da
un processo
di
analisi
e valutazione
del rischio
di
incendio
per l’attività
in esame.
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA NORMA UNI 10779/2009
D.M. Ministero dell'Interno del 16/05/1987 n. 246Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione(Omissis)7. Impianti antincendi.Gli edifici di tipo ”b“, ”c“, ”d“, ”e“, devono essere dotati di reti idranti conformi a quanto di seguito
riportato.La rete idranti deve essere costituita da almeno una colonna montante in ciascun vano scala dell'edificio;
da essa deve essere derivato ad ogni piano, sia fuori terra che interrato, almeno un idrante con attacco 45 UNI a disposizione per eventuale collegamento di tubazione flessibile o attacco per naspo.
Il naspo deve essere corredato di tubazione semirigida con diametro minimo di 25 mm e di lunghezza idonea ad assicurare l'intervento in tutte le aree del piano medesimo.
Tale naspo deve essere installato nel locale filtro, qualora la scala sia a prova di fumo interna.Al piede di ogni colonna montante deve essere installato un idoneo attacco di mandata per autopompa.L'impianto deve essere dimensionato per garantire una portata minima di 360 l/min per ogni colonna
montante e, nel caso di più colonne, il funzionamento contemporaneo di 2.L'alimentazione idrica deve essere in grado di assicurare l'erogazione, ai 3 idranti idraulicamente più
sforiti, di 120 l/min cad., con una pressione residua al bocchello di bar 1,5 per un tempo di almeno 60 min.Qualora l'acquedotto non garantisca le condizioni di cui al punto precedente dovrà essere installata
idonea riserva idrica; questa può essere ubicata a qualsiasi piano e deve essere alimentata da acquedotto pubblico e/o da altre fonti.
Tale riserva deve essere mantenuta costantemente piena.Le elettropompe di alimentazione della rete antincendio devono essere collegate all'alimentazione
elettrica dell'edificio tramite linea propria non utilizzata per altre utenze.Negli edifici di tipo ”d“, ”e“, i gruppi di pompaggio della rete antincendio devono essere costituiti da due
pompe, una di riserva all'altra, alimentate da fonti di energia indipendenti (ad esempio elettropompa e motopompa). L'avviamento dei gruppi di pompaggio deve essere automatico.
Le tubazioni di alimentazione e quelle costituenti la rete devono essere protette dal gelo, da urti e dal fuoco. Le colonne montanti possono correre, a giorno o incassate, nei vani scale oppure in appositi alloggiamenti resistenti al fuoco REI 60.
Le reti
antincendio
di
idranti
comprendono
I seguenti componenti
principali:
-
1-
Alimentazione
idrica-
2 -
Tubazioni per la rete (fuori terra e interrati)-
3 -
Valvole di intercettazione-
4 -
Naspi-
5 -
Idranti a parete-
6 –
Idranti soprasuolo e sottosuolo-
7 -
Attacchi di mandata autopompa
COMPOSIZIONE DI UN IMPIANTO
deve
essere
in grado
di
garantire
la portata
e la pressione richiesta
dall’impianto, per il
tempo di
erogazione
previsto
dalle
norme, o dalla
valutazione
del rischio
effettuta
in fase
di
progetto.
deve
mantenere
permanentemente
in pressione
tutta
la rete.
deve
essere
ad uso
esclusivo
dell’impianto
con le eccezioni
per gli
acquedotti
e le riserve
virtualmente
inesauribili.
e’
consentito l’utilizzo di acqua salata o salmastra purchè l’impianto sia normalmente caricato con acqua dolce.
1- ALIMENTAZIONE IDRICA
A) acquedotto cittadino
deve essere installato un pressostato di allarme per bassa pressione a monte della valvola di non ritorno.
Dati statistici e dichiarazione dell’ente gestore devono attestare una indisponibilità
dell’acquedotto, in quell’area, non superiore a 60 ore /anno,
considerata accettabile per le aree di livello 1 e 2.
B) serbatoio di accumulo ( a gravità – con pompe di surpressione)
La capacità
del serbatoio può ridursi al 50% rispetto a quanto nominalmente richiesto se viene previsto il rincalzo da acquedotto.
Il rincalzo deve essere automatico attraverso valvole meccaniche
a
galleggiante.
C) serbatoio in pressione
D) sorgenti inesauribili (fiumi, laghi, mare, canali, ecc.)
ALIMENTAZIONI IDRICHE
Alimentazioni idriche singole
•
Sono ammesse le seguenti alimentazioni idriche singole:a) un acquedotto;b) un acquedotto con una o più
pompe di surpressione;
c) un serbatoio a pressione;d) un serbatoio a gravità;e) un serbatoio di accumulo con una o più
pompe;
f) una sorgente inesauribile con una o più
pompe.
TIPO DI ALIMENTAZIONI IDRICHE
Alimentazioni idriche singole superiori
•
sono delle alimentazioni idriche singole che forniscono un elevato grado di affidabilità. Esse comprendono:
a) un acquedotto alimentato da entrambe le estremità
da due o più sorgenti.
b) un serbatoio a gravità, oppure un serbatoio di accumulo con due o più
pompe
c) una sorgente inesauribile con due o più
pompe.
Alimentazioni idriche doppie
•
Sono costituite da due alimentazioni singole (come definite al punto precedente) in cui ogni alimentazione è
indipendente dall’altra.
Alimentazioni idriche combinate
•
Le alimentazioni idriche combinate devono essere delle alimentazioni idriche singole superiori o doppie, progettate per alimentare più
di un impianto fisso
antincendio, come per esempio nel caso di installazioni combinate di idranti, e sprinkler.
Le alimentazioni combinate devono soddisfare le seguenti condizioni:
a) l’alimentazione deve essere in grado di fornire la somma delle massime portate richieste da ciascun sistema alla pressione dell’impianto che ne richiede maggiormente;
b) la durata dell’alimentazione non deve essere inferiore a quanto richiesto per l’impianto che ne richiede maggiormente;
d) tra l’alimentazione idrica e i sistemi devono essere installate tubazioni dicollegamento doppie.
LOCALI PER GRUPPI DI POMPAGGIO-
Devono essere installati :-
in locali ad uso esclusivo
-
aventi una resistenza al fuoco non inferiore a REI 60-
con accesso diretto dall’
esterno
-
opportunamente areati
Qualora non sia possibile il locale ad uso esclusivo, per le sole pompe di tipo elettrico, è
ammessa l’ubicazione in locali comuni ad altri impianti
tecnologici purchè
tali locali siano :
-
caratterizzati da pericolo d’incendio molto ridotto -
accessibili direttamente dall’esterno
-
separati da altri locali con strutture almeno REI 60
POMPE ANTINCENDIO
CARATTERISTICHE DELLE ELETTROPOMPE -
Le pompe devono essere ad avviamento automatico su segnalazione
dei pressostati ed arresto mediante azionamento manuale.
L’
alimentazione elettrica deve essere disponibile in ogni tempo.
L’alimentazione per il quadro di controllo della pompa deve essere
ad uso esclusivo del gruppo di pompaggio.
L’alimentazione per il quadro di controllo deve essere prelevata a
monte dell’interruttore generale.
I fusibili del quadro di controllo delle pompe devono essere ad alta capacità di rottura per consentire il passaggio della corrente di spunto per almeno 20
sec.
I cavi devono essere protetti contro il fuoco e i danni meccanici, anche tramite strutture di protezione REI 60.
ELETTROPOMPE
CARATTERISTICHE DELLE MOTOPOMPE –
La motopompa deve essere ad avviamento automatico entro 15 sec. dalla segnalazione del pressostato e ad azionamento di arresto manuale.
La motopompa deve essere dotata di serbatoio di combustibile in grado di far funzionare la pompa per almeno 3 ore.
Deve inoltre essere dotata di pulsante di avviamento manuale in emergenza protetto da coperchio frangibile.
Per consentire la verifica periodica dell’avviamento deve essere previsto un ulteriore pulsante di prova e un indicatore luminoso.
MOTOPOMPE DIESEL
a) -
Elettropompa collegata a linea elettrica preferenziale e-
Motopompa antincendio ad avviamento automatico
b) -
Due elettropompe collegate a distinte sorgenti elettriche
c)
-
due motopompe ad avviamento automatico
Gruppi ad alta affidabilità
-
Le tubazioni possono essere fuori terra o interrate.-
Vengono classificate con il Diametro Nominale DN che indica il diametro interno espresso in mm.
2-TUBAZIONI
Diametro nominale Diametro esterno in mm.Per tubi in acciaio
40 48,350 60,365 76,180 88,9
-
Nei tratti fuori terra si devono utilizzare esclusivamente tubazioni metalliche, con giunzioni saldate o filettate.
-
Nei tratti interrati le tubazioni possono essere di acciaio, plastica, ghisa ecc. Se metalliche devono essere esternamente protette contro la corrosione con rivestimento bituminoso.
-
Le tubazioni devono essere collaudate ad una pressione non minore di 12 bar
TUBAZIONI interrate e fuori terra
-
Le tubazioni devono essere installate ad anello.-
Devono essere opportunamente ancorate per sopportare le vibrazioni causate dalla pressione dell’acqua.
-
Devono essere protette da urti accidentali e dal passaggio di automezzi.
-
Negli attraversamenti di strutture devono essere lasciati attorno al tubo giochi adeguati sigillati con lana minerale o schiuma.
-
Non devono attraversare locali che presentano significativo pericolo di incendio se non opportunamente protette.
-
Se interrate la profondità
di interramento non deve essere < di 80 cm.
-
E’
vietata l’installazione al di sotto di edifici o strutture che impediscono l’ispezionamento.
INSTALLAZIONE TUBAZIONI
DIMENSIONE MINIMA TUBAZIONI
Elementi alimentati Diametro nominale tubazione
Due o più
naspi >= 32 mmDue o più
idranti a
muro>= 50 mm
Due o più
idranti a colonna
>= 80 mm
-
Scopo delle valvole di intercettazione poste in una rete ad anello è
quella di poter sezionare una parte della rete, per guasti, modifiche e/o
manutenzione, consentendone l’utilizzo della restante parte senza dover mettere fuori servizio l’intero impianto.
-
Il posizionamento delle valvole deve essere tale da consentire l’esclusione di non più
del 50% degli idranti di ciascun compartimento, e di non più
di 5
idranti esterni.
-
devono installate in posizione facilmente accessibile.
-
Se interrate devono essere posizionate dentro un pozzetto tale da evitare che ne sia ostacolato l’utilizzo.
-
Devono necessariamente indicare la posizione di apertura e chiusura.
3 VALVOLE DI INTERCETTAZIONE
NASPO: apparecchiatura antincendio, collegata
ad una
rete
di
alimentazione
idrica
, costituita
da
una
bobina
mobile
su
cui è
avvolta
una
tubazione semirigida
collegata
ad una
estremità con una
pistola
erogatrice.
4- NASPI ANTINCENDIO UNI-EN 671/1
-
La lunghezza
della
tubazione
deve
essere
massimo
30 m. - diametro
nominale
della
tubazione
19 –
25 –33 mm.
-
la tubazione deve essere dotata di lancia erogatrice a getto pieno o frazionato.
Naspo snodabileNaspo fisso
-
Vengono indicate con la sigla Idranti UNI 25-
Vengono derivate da tubazioni con diametro nominale
non inferiore a DN 32-
Le norme antincendio delle varie attività
soggette a
controllo dei Vigili del Fuoco prescrivono, nella maggior parte dei casi, caratteristiche idrauliche di:
Prestazione normale Q=
35 l/min -
p=
2 bar Prestazione elevata Q=
60 l/min -
p=
3 bar
4- NASPI ANTINCENDIO
IDRANTE A MURO : Apparecchiatura
antincendio
composta
essenzialmente
da
una cassetta
o da
un portello
di
protezione, un supporto
della tubazione, una
valvola
manuale
di
intercettazione, una
tubazione flessibile
completa
di
raccordi
e
lancia
antincendio.
5- IDRANTI A MURO UNI-EN 671/2
- la lunghezza
della
tubazione
non può
essere
superiore
ai
20 m.- La gittata massima si assume uguale a 5 m. -
La lancia deve permettere il getto frazionato e/o getto pieno
idrante a muro - in una cassetta per montaggio a parete
-
Vengono indicate con la sigla Idranti UNI 45
-
Vengono derivate da tubazioni con diametro nominale non inferiore a DN 50
-
Le norme antincendio delle varie attività
soggette a controllo dei Vigili del Fuoco prescrivono, nella maggior parte dei casi, caratteristiche idrauliche di:
Q=
120 l/min (portata al bocchello)
p=
2 bar (pressione dinamica)
5- IDRANTI A MURO
-devono
essere
posizionati
in modo
che
ogni
parte dell’area
da
proteggere sia
raggiungibile
con il
getto
d’acqua
di
almeno
un idrante/naspo.
-devono
essere
installati
in posizione
ben
visibile, segnalata
e facilmente raggiungibile.
-Devono
essere
posizionati
sopratutto
in corrispondenza
delle
uscite
si emergenza
e tali
da
non ostacolare
il
normale
deflusso.
-Se sono
presenti
più
compartimenti
il
posizionamento
degli
idranti
viene effettuato
considerando
i compartimenti
indipendenti
e tali
che:
-
ogni
apparecchio
protegga
non più
di
1000 mq.-
ogni
punto
dell’area
protetta
disti
massimo
20 m. dall’
idrante
e 30 m dal
naspo
più
vicino.
POSIZIONAMENTO DI IDRANTI E NASPI
•L’idrante antincendio soprasuolo è
un dispositivo connesso permanentemente ad una rete di alimentazione idrica
interrata.
•Esso
è
essenzialmente costituito da una valvola alloggiata nella porzione interrata dell’apparecchio, manovrata attraverso un albero verticale che ruota nel corpo cilindrico.
•La parte soprasuolo è
dotata
di
attacchi
filettati
per il collegamento
di
manichette
da
45 e 70 ed una
attacco
DN 100 per il prelievo acqua per autopompa.
6- IDRANTI A COLONNA SOPRASUOLO DI GHISA
esempio di idrante soprasuolo UNI 70 soprassuolo
IDRANTI SOTTOSUOLO ESEMPIO DI INSTALLAZIONE TIPO
esempio di chiusino per sottosuolo
esempio di collo cigno per idrante
sottosuolo
chiave idranti sottosuolo copia
-
Generalmente sono del tipo idranti UNI 70
-
Vengono derivate da tubazioni con diametro nominale non inferiore a DN 80
-
Le norme antincendio delle varie attività
soggette a controllo dei Vigili del Fuoco prescrivono, nella maggior parte dei casi, caratteristiche idrauliche di:
Q= 300 l/min (portata al bocchello)
p= 3 bar (prestazione normale) 4 bar (prestazione elevata)
6- IDRANTI SOPRASUOLO E SOTTOSUOLO
• Gli idranti devono essere installati ad una distanza massima di
60 m.• Si deve preferire l’uso di idranti a colonna soprasuolo.•Devono essere installati in prossimità
dell’ingresso all’area da proteggere.
•
in posizione sicura anche durante l’incendio, generalmente tra 5 e 10 m dalle pareti dell’edificio, in funzione dell’altezza.•
Se del tipo sottosuolo evitare di allocare l’idrante ove possa essere
facilmente coperto da automezzi in sosta •In prossimità
di
ciascun
idrante
deve
essere
prevista
una
cassetta
per
contenere
almeno
uno
spezzone
di
lunghezza
unificata
di
tubazione flessibile
DN 70, completa
di
raccordi
unificati
e lancia
erogatrice
conforme
alla
normativa
di
riferimento.
POSIZIONAMENTO DI IDRANTISOPRASUOLO E SOTTOSUOLO
•
Gli attacchi di mandata per autopompa servono a fornire un’alimentazione idrica sussidiaria.
ESSI HANNO QUINDI L’ESCLUSIVA FUNZIONE DI
IMMETTERE ACQUA PER PRESSURIZZARE L’ANELLO ANTINCENDIO.
7- ATTACCHI DI MANDATA PER AUTOPOMPA
Gruppo mandata flangiato
DIREZIONE DELL’ACQUA
ATTENZIONE: L’ATTACCO
DI MANDATA SERVE SOLO
PER L’IMMISSIONE DI
ACQUA DA PARTE
DELL’AUTOPOMPA E MAI
PER PRELIEVO
ATTACCHI AUTOPOMPA ESEMPIO COSTRUTTIVO
•I gruppi di attacco motopompa devono essere installati in posizione accessibile agli
automezzi
anche
in caso d’incendio. Se si trovano
sottosuolo il pozzetto deve essere apribile senza difficoltà
e
dimensioni tali da rendere agevoli le manovre dal parte degli operatori.
•I gruppi devono essere contrassegnati e segnalati
per permettere l’immediata
individuazione
dell’impianto.
ATTACCHI AUTOPOMPA INSTALLAZIONE
Protezione interna:
protezione che si ottiene mediante idranti a muro, interni o esterni al fabbricato, installati in modo da consentire il primo intervento sull’incendio da distanza ravvicinata, e tali da essere utilizzabili dalle persone che operano all’interno dell’attività.
Protezione esterna:
protezione che si ottiene mediante idranti a colonna soprasuolo e/o sottosuolo, esterni al fabbricato, installati in modo da consentire un opera di contenimento dell’incendio quanto l’evento non è
fronteggiabile da vicino ma
è
richiesto l’intervento a distanza espletato da personale specificatamente addestrato.
SISTEMI DI PROTEZIONE INTERNA ED ESTERNA
APPENDICE ALLA NORMA –
PROGETTAZIONE IMPIANTO ANTINCENDIO
•La documentazione di progetto di un impianto antincendio deve contenere i seguenti elaborati:-
La relazione tecnica : con tutti gli elementi necessari per il
corretto dimensionamento ed installazione dell’impianto.-
La relazione di calcolo idraulico : con i calcoli dettagliati
evidenziando le caratteristiche idrauliche degli idranti e dei naspi utilizzati-
I disegni di lay-out dell’impianto : con una planimetria riportante
l’esatta ubicazione dei dispositivi antincendio, dei punti di misurazione e dei dati tecnici dell’impianto.
LIVELLO DI RISCHIO 1: aree nelle quali la quantità
e/o la combustibilità
dei materiali presenti sono basse e che presentano basso pericolo di
incendio in
termini di probabilità
di innesco, velocità
di propagazione e controllo da parte delle squadre di emergenza. ( es. locali ufficio, residenziali ecc.)
LIVELLO DI RISCHIO 2:
aree nelle quali c’è
una presenza non trascurabile di materiali combustibili e che presentano un moderato pericolo
di incendio in
termini di probabilità
di innesco, velocità
di propagazione e controllo da parte delle squadre di emergenza.( es. tutte le attività
di lavorazione che non
prevedono accumuli particolari di merci combustibili)
LIVELLO DI RISCHIO 3: aree nelle quali c’è
notevole presenza di materiali combustibili e che presentano alto pericolo di incendio in termini di probabilità
di innesco, velocità
di propagazione e possibilità
di controllo da parte delle squadre di emergenza. ( es. magazzini intensivi di materie plastiche espanse, liquidi infiammabili ecc.)
LIVELLI DI RISCHIO
4 naspi con portata di35 l/min cad.
Ad una pressione non minore di 2 bar
OPPURE T ≥
30 minGENERALMENTE NON PREVISTA
2 idranti con portata di 120 l/min cad.
Ad una pressione non minore di 2 bar
DURATAPROTEZIONE ESTERNA
PROTEZIONE INTERNA
DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI LIVELLO DI RISCHIO 1
Per superfici del compartimento > 4000 mq. I valori vengono raddoppiati
* 4 naspi con portata di 60 l/min cad.
Ad una pressione non minore di 3 bar
OPPURE T ≥
60 min
4 idranti UNI 70 con una portata di 300 l/min
cad. Ad una pressione non
minore di 3 bar
DURATAPROTEZIONE ESTERNA
PROTEZIONE INTERNA
DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI LIVELLO DI RISCHIO 2
* Per superfici del compartimento > 4000 mq. I valori vengono raddoppiati
*
3 idranti
con portata
di 120 l/min cad.
Ad una
pressione
non minore
di
2 bar
OPPURE T ≥
120 min
DURATAPROTEZIONE ESTERNA
PROTEZIONE INTERNA
DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI LIVELLO DI RISCHIO 3
* Per superfici del compartimento > 4000 mq. I valori vengono raddoppiati
6 idranti UNI 70 con una portata di 300 l/min cad.
Ad una pressione non minore di 4 bar
*
4 idranti
con portata
di 120 l/min cad.
Ad una
pressione
non minore
di
2 bar
*
6 naspi
con portata
di 60 l/min cad.
Ad una
pressione
non minore
di
3 bar
-
Incognite-
Volume della riserva idrica antincendio (mc)-
Potenza del gruppo di pompaggio ( Kw, CV)-
Dimensione delle tubazioni antincendio ( mm)
-
Dati di progetto:-
Portata massima Q=
l/min-
Pressione P = bar -
Durata di funzionamento dell’impianto T = min
CALCOLO IDRAULICO DI UN IMPIANTO ANTINCENDIO
L’
alimentazione idrica deve essere in grado di fornire le
condizioni di portata e pressione richieste dall’impianto.
V = Qmax x T
In presenza di più
impianti, non indipendenti, l’alimentazione idrica deve assicurare la somma delle massime portate di ciascun singolo impianto alla pressione dell’impianto che ne richiede maggiormente.
La durata dell’alimentazione non deve essere inferiore a quanto richiesto per l’impianto che ne richiede maggiormente.
ALIMENTAZIONI IDRICHE (riserva idrica e gruppo pompe)
Di regola la velocità
nelle tubazioni non deve essere maggiore di 10 m/sec.
A tub
= Qmax
: Vmax
In funzione della portata e della velocità
dell’acqua all’interno delle tubazioni si determinano , per attrito, perdite di carico distribuite e localizzate dovute a valvole, raccordi, curve, gomiti , ecc.
valvole, raccordi, curve, ecc, devono essere trasformate in “ lunghezza di tubazione equivalente”
ed aggiunte alla
lunghezza reale della tubazione.
CALCOLO IDRAULICO TUBAZIONI
DIMENSIONAMENTO POMPE ANTINCENDIO
1000 x Q x HtP (KW) = --------------------
102 x n
1000 x Q x HtP (cv) = ---------------------
75 x n
• 1000 = peso specifico dell’acqua Kg/mc• Q = portata in mc/s• Ht
= prevalenza totale in metri• n = rendimento della pompa
SCELTA DELLA POMPA ANTINCENDIO
La pompa idonea alle richieste di progetto viene scelta in funzione della sua “
curva caratteristica”
che mette in relazione Q e H.
Portata mc/s
Pre
vale
nza
m.
Q x H
P
HTot
(prevalenza totale
Espressa in metri)
H2 (pressione alla lancia)
H1 (altezza geodetica)
H3 (perdita di carico condotta mandata)
P= 2 bar
(pari a 20 metri)
Riserva
idrica
CALCOLO PREVALENZA
Le perdite di carico per attrito nelle tubazioni si calcolano con la formula di Hazen-Williams:
1,85 9
6,05 x Q x 10H3= ----------------------------
x Ltot
1,85 4,87
C x D- H = perdita di carico in mm. di colonna d’acqua,
Q= portata in litri/minuto
D= diametro interno tubazione in mm.
C= costante che dipende dalle caratteristiche del tubo
Ltot.= lunghezza totale della tubazione (L + Leq.)
C= 100 per tubi di ghisa, 120 tubi in acciaio, 150 tubi in plastica
CALCOLO IDRAULICO TUBAZIONI
CALCOLO IDRAULICO TUBAZIONI
Tipo di accessorio
DN
25 32 50 80 100 125 150
Curva a 45° 0.3 0.3 0.6 0.9 1.2 1.5 2.1Curva a 90° 0.6 0.9 1.5 2.1 3.0 3.6 4.2Pezzo a T 1.5 1.8 3.0 4.5 6.0 7.5 9.0saracinesca 0.3 0.3 0.3 0.3 0.6 0.6 0.9Valv. di non ritorno
1.5 2.1 3.3 4.8 6.6 8.3 10.4
CALCOLO LUNGHEZZA EQUIVALENTE
Lunghezza equivalente in m.
COLLAUDO IMPIANTO ANTINCENDIO
-
Il Collaudo degli impianti deve includere le seguenti documentazioni ed operazioni di verifica:-
documentazione comprovante la corretta realizzazione e
installazione dell’impianto secondo il progetto e la relazione tecnica redatta dal progettista;
-
Verifica della conformità
dei componenti utilizzati alle disposizioni normative richiamate dalla presente norma;
- verifica della posa in opera a “
regola d’arte”
-L’esecuzione delle prove specifiche di seguito elencate:
PROVE DI COLLAUDO
•Nel collaudo devono essere eseguite le seguenti operazioni:- Esame generale dell’intero impianto;-
Prova idrostatica delle tubazioni ad una pressione di almeno 1,5
volte la pressione di esercizio dell’impianto con un minimo di 14 bar per 2 ore;- Collaudo delle alimentazioni;-
verifica del regolare flusso nei collettori di alimentazione, aprendo
completamente un idrante terminale per ogni ramo principale della rete a servizio di due o più
idranti;
-
Verifica delle prestazioni di progetto con riferimento alle portate e pressioni minime da garantire, alla contemporaneità
delle
erogazioni, e alla durata delle alimentazioni.-Questi accertamenti devono essere fatti in punti di misurazione predisposti ed indicati e dotati di attacco per manometro.
-
L’utente è responsabile del mantenimento delle
condizioni di efficienza dell’impianto, che rimangono sotto la sua responsabilità
anche esistendo il servizio di
ispezione periodica da parte della ditta installatrice o di altro organismo autorizzato. -L’utente deve seguire un programma di ispezioni, deve approntare una tabella di manutenzione e deve tenere le registrazioni delle ispezioni eseguite (come previsto dall’art. 5 D.P.R. 37 del 12/01/98).
MANUTENZIONE COMPONENTI RETI IDRANTI ESERCIZIO E VERIFICA DELL’IMPIANTO
•L’utente deve provvedere affinché
venga effettuata:
- La sorveglianza dell’impianto;
- la manutenzione periodica;
OPERAZIONI PREVISTE
•La sorveglianza consiste in un esame visivo, nel periodo che intercorre fra due manutenzioni periodiche, che può essere effettuato da personale normalmente presente sul luogo dopo avere ricevuto adeguate istruzioni allo scopo di accertarsi che:
•
“
ogni attrezzatura sia integra, completa dell’equipaggio, collocata nel posto designato ed opportunamente segnalata “
•Eventuali anomalie devono essere segnalate al RSPP
SORVEGLIANZA
-La manutenzione deve essere eseguita da personale competente e qualificato.-Deve essere effettuata con la frequenza prevista dalle disposizioni normative e comunque almeno 2 volte all’anno.-tutte le tubazioni flessibili e semirigide devono essere verificate annualmente sottoponendole alle pressioni di rete ed ogni 5 anni collaudate alla pressione di 12 bar.
L’esito delle verifiche deve essere annotato su registro, firmato dai responsabili, tenuto a disposizione degli organi di
controllo.
MANUTENZIONE
L’esito delle verifiche deve essere annotato su registro, firmato dai responsabili, tenuto a disposizione degli organi di controllo e deve riportare:
-I lavori svolti sull’impianto;-Le prove eseguite;-I guasti riscontrati e se possibile le cause;-L’esito delle verifiche periodiche dell’impianto.
REGISTRO DEI CONTROLLI
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Decreto del M. I. 20 dicembre 2012, recante "Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi"