Modelli interpretativi della didattica dell’insegnamento
della religione cattolica
Flavia Montagnini
Insegnare Religione Cattolica nella scuola italiana oggi Diocesi della Regione Lombardia
Bienno - Eremo dei Santi Pietro e Paolo, 10-11-12 novembre 2017
Una PREMESSA: COMPETENZE e APPRENDIMENTO
o COSTRUTTIVO RI-COSTRUZIONE e RIELABORAZIONE
o SOCIO-CULTURALE CONTESTO RELAZIONALE
o SITUATO CONTESTO
• Mettere in gioco e mobilitare la GLOBALITÀ della PERSONA
• Prestare attenzione alle DISPOSIZIONI INTERNE e alle MODALITÀ di «lavoro»
• Riferirsi alla capacità di affrontare i compiti in specifici CONTESTI
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Una PREMESSA: Il PROCESSO di APPRENDIMENTO
ATTIVO CONSAPEVOLEZZA e RESPONSABILITA’
COSTRUTTIVO EQUILIBRIO tra «vecchie» e «nuove» conoscenze
COLLABORATIVO INTERAZIONE «ambiente» di apprendimenti
INTENZIONALE MOTIVAZIONE e VOLONTA’ per lo sviluppo
CONVERSAZIONALE LINGUAGGIO per il confronto e la negoziazione
CONTESTUALIZZATO COMPITI di REALTA’
RIFLESSIVO
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Una PREMESSA: le SFIDE per l’IdR
SAPERI e CONTESTI di REALTA’
CENTRALITA’ dell’APPRENDIMENTO
DISCIPLINE per le COMPETENZE
PROGETTAZIONE «A RITROSO»
VALUTAZIONE «ALLARGATA»
• «PONTE» vs «muro»
• PROGETTO DIDATTICO vs unità didattiche e moduli didattici
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ALUNNO
CONOSCENZA INSEGNANTE
L’INSEGNAMENTO «PONTE»
• Centrato sullo studente, facilitato dall’insegnante
• Piacevole e divertente perché l’alunno è interessato e responsabile
• Si sviluppa come una ricerca attraverso la cooperazione
• E’ formalizzato in esperienze
• E’ tematico e organizzato per problemi e per progetti
• E’ controllato attraverso la valutazione autentica
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FIDUCIA AUTONOMIA LIBERTÀ e RESPONSABILITÀ CREATIVITÀ
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Azione PRATICA Azione
POIETICA IRC
ORIENTATA VERSO UN FINE ETICO = MATURAZIONE della PERSONA (autonomia, responsabilità, senso critico, …)
FINALIZZATA ALLA REALIZZAZIONE DI UN DETERMINATO PRODOTTO = APPRENDIMENTO RELIGIOSO «CHIAVE DI LETTURA» della REALTA’
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CONTENUTI DISCIPLINARI
SOGGETTO
TRASFORMAZIONE dei CONTENUTI CULTURALI/DISCIPLINARI in CONTENUTI ACCESSIBILI
all’APPRENDIMENTO
MEDIAZIONE DIDATTICA
TRASPOSIZIONE DIDATTICA
Sapere ACCADEMICO
Sapere da insegnare
DISCIPLINA SCOLASTICA
Sapere insegnato
DIDATTICA
Sapere appreso APPRENDIMENTO
Sapere utilizzato
COMPETENZA
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EFFICACIA della MEDIAZIONE DIDATTICA
• SIGNIFICATIVITÀ
• MOTIVAZIONE
• DIREZIONE
• CONTINUITÀ-RICORSIVITÀ
• INTEGRAZIONE
• TRASFERIBILITÀ LINGUISTICA
• NEGOZIAZIONE SOCIALE
• CONTESTUALITÀ
• RIFLESSIVITÀ
• PLURALITÀ CULTURALE
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MODELLI di PROGETTAZIONE
• Linearità e razionalità
• Centralità degli obiettivi
• Rischi di riduzionismo, tecnicismo, eccessiva rigidità
Per OBIETTIVI
• Progettualità identificata con la selezione dei contenuti
• Assolutizzazione dei contenuti, schemi abitudinari che impediscono il cambiamento
Per TEMI
• Attenzione ai modi in cui il soggetto apprende
• Identificazione dei concetti «chiave»
• Forte concettualizzazione, rischi di eccessiva astrattezza e tecnicismo
Per CONCETTI
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MODELLI di PROGETTAZIONE
• Apertura alla definizione in itinere
• Attenzione alla processualità degli eventi
• Eccessiva indeterminatezza nella progettualità, rischio di improvvisazione, enfasi sull’esperienza
Per SFONDO INTEGRATORE
• Inversione logica tra progettazione e valutazione
• Apprendimento in chiave di competenza
• Attenzione ai contesti di realtà
• Complessità della progettualità
A RITROSO
• Attenzione all’esperienza e alla domanda esistenziale
• Costruzione della conoscenza e apprendimento cooperativo
• Prassi didattica centrata su compiti autentici
• Complessità nella progettazione
ERMENEUTICO-ESISTENZIALE
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STRATEGIE
Cooperazione tra alunno e insegnante
Presentazione di concetti o modelli che fanno intuire le conoscenze da apprendere
Richiede notevoli abilità e conoscenze da parte dell’insegnante
Coinvolgimento
Interazione sociale fattore di motivazione
Facilita i processi di scoperta
Richiede molto tempo
Difficoltà a garantire la partecipazione di tutti
Rischio di non rimanere centrati sullo scopo e sul tema
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LEZIONE SOCRATICA DISCUSSIONE
STRATEGIE
Proposta di scenari molto vicini a situazioni della vita reale
Sviluppa abilità di risoluzione dei problemi
Richiede tempo
Rischio di decisione superficiale
Gruppo quale risorsa
Sostegno reciproco
Diversità dei contributi e delle prospettive «fonte» del lavoro
Rischi di dinamiche disfunzionali e irrigidimento dei ruoli
Difficoltà a rimanere centrati sul compito
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STUDIO DEL CASO APPRENDIMENTO
COOPERATIVO
STRATEGIE
Interazione sociale
Approccio euristico
Problema condiviso
Concretezza veicolata dal compito
Prerequisiti necessari al gruppo
Tempi più lunghi
Problemi di trasferibilità
Motivazione alla soluzione di problemi
Applicazione e valutazione di soluzione alternative
Richiede disponibilità alla simulazione
Coinvolgimento personale che potrebbe mettere in difficoltà
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PROBLEM SOLVING SIMULAZIONE
STRATEGIE
Attività «oltre» la semplice applicazione di procedure
Coinvolgimento nella progettazione
Prerequisiti necessari al gruppo
Tempi più lunghi
Coinvolgimento
Apertura a differenti punti di vista
Valorizzazione delle risorse del gruppo
Difficoltà di pertinenza al tema e allo scopo del confronto
Difficoltà di rielaborazione condivisa
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PROGETTO e RICERCA BRAIN STORMING
I MEDIATORI DIDATTICI ATTIVI ICONICI ANALOGICI SIMBOLICI
Per ricostruire l’esperienza di realtà Racconto, narrazione, attività di interazione verbale, brainstorming
Privilegiano una rappresentazione della realtà attraverso immagini Foto, vignette illustrative, riprese filmiche, figurazioni schematiche
Trasformano la realtà in contesti simulati Giochi del «far finta», drammatizzazioni e simulazioni
Rappresentano la realtà attraverso simboli. Lettere alfabetiche, numeri, segni concettuali, segni convenzionali
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TECNICHE ATTIVE
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Motivazione
Interazione
Complessità
Cooperazione
PASSAGGI «chiave»
Identificare il focus di lavoro
Strutturare e organizzare il lavoro dei gruppi
Analizzare i materiali e le risorse disponibili
Svolgere le attività, monitorare e supportare il lavoro dei gruppi
Analizzare il progresso e il processo
Definire indicazioni correttive e migliorative
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TECNICHE ATTIVE
STUDIO DI CASI
Dal contenuto concreto alla generalizzazione e formalizzazione
Ribaltamento della logica dell’insegnamento
TIPOLOGIE
Per DECISIONI
Per ANALISI del PROBLEMA
«STORIE» come ESEMPI
FASI
Ricostruzione
Analisi critica
Sostituzione e discussione
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TECNICHE ATTIVE
PROGETTO e RICERCA-AZIONE
PROCESSO continuo di PROBLEM SOLVING
COMPLESSITÀ
Percorso EURISTICO
FASI
Identificazione del/i problema/i da risolvere
Formulazione delle ipotesi di cambiamento e dei piani di implementazione
Applicazione delle ipotesi nei contesti-obiettivo
Valutazione dei cambiamenti intervenuti
Approfondimento e diffusione
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TECNICHE ATTIVE
GIOCHI DI RUOLO
Simulazione
Immedesimazione dell’esperienza
Esplorazione, analisi e comprensione empatica
Distanziamento
Azione, riflessione e rielaborazione
PASSAGGI «chiave»
Identificare ed esplicitare i problemi
Analizzare e assegnare i ruoli
Definire le linee d’azione
Decidere «che cosa» osservare e «chi» osserva
Recitazione
Riflessione critica
Condivisione dell’esperienza e generalizzazione
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TECNICHE ATTIVE
FLIPPED LESSON
Lavoro di acquisizione dei contenuti a casa
Lavoro di rielaborazione a scuola
Apprendimento come rielaborazione
Duplice inversione nella fruizione dei contenuti e nella rielaborazione con ruolo docente a supporto
IL PROCESSO
Lanciare la sfida per motivare e avviare l’attività per «conquistare» gli obiettivi disciplinari
Condivisione e negoziazione di argomenti, metodologie, attività
Scoperta attraverso l’apprendimento cooperativo e la costruzione di conoscenze
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L’IRC un «LABORATORIO»
Uno STILE di INSEGNAMENTO
• mette al centro l’alunno/lo studente, lo accompagna e lo sostiene con fiducia e autorevolezza
• costruisce e cura l’ambiente di apprendimento
• riconosce nel gruppo una «risorsa»
• orienta alle competenze e finalizza alla crescita della persona
• favorisce processi di interpretazione per «dare senso» alla realtà e guardare «oltre»
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