L i v i ng Longe rBetter and Healthier Lives
L i v i ng Longe rBetter and Healthier Lives
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Indice
Living Longer Better and Healthier Lives
Indice
Prolungare e migliorare la vita dei pazienti ............................................................................................4Una grande passione per la ricerca...........................................................................................................4Celgene, in Italia per ambire all’eccellenza ............................................................................................5
Dedicati ai pazienti in ogni parte del mondo..........................................................................................6
Impegnati a sviluppare terapie per le malattie rare .............................................................................7
Farmaci orfaniL'impegno di Celgene per i farmaci orfani ............................................................................................10
HematologyCambiare il corso della malattia puntando alla causa, non solo ai sintomi ..............................14Talidomide........................................................................................................................................................15Lenalidomide....................................................................................................................................................15Pomalidomide ..................................................................................................................................................16Mieloma multiplo ......................................................................................................................................................17
Linfomi non Hodgkin..................................................................................................................................................17
Linfoma mantellare ...................................................................................................................................................17
Azacitidina .......................................................................................................................................................18Sindromi mielodisplastiche .........................................................................................................................................18
Leucemia acuta mieloide............................................................................................................................................19
OncologyMigliorare la salute dei pazienti attraverso audaci progetti di ricerca .......................................22Nab-paclitaxel .................................................................................................................................................23Carcinoma mammario metastatico...............................................................................................................................23
Carcinoma del pancreas ............................................................................................................................................24
Carcinoma del polmone ............................................................................................................................................25
Inflammation & ImmunologyRisultati d’eccellenza da farmaci di nuova generazione in grado di migliorare la salute delle persone.....................................................................................28 Apremilast .......................................................................................................................................................29Psoriasi ..................................................................................................................................................................29
Artrite psoriasica .....................................................................................................................................................29
Ricerca & SviluppoI nuovi candidati della ricerca Celgene ..................................................................................................32CC-486 ............................................................................................................................................................33CC-223 ............................................................................................................................................................33CC-115.............................................................................................................................................................33ACE-011 ..........................................................................................................................................................34ACE-536 ..........................................................................................................................................................34CC-122.............................................................................................................................................................34
Responsabilità socialeI nostri valori condivisi ...............................................................................................................................38Impegno alla sostenibilità ...........................................................................................................................39I pazienti, prima di tutto ............................................................................................................................40Sicurezza e ambiente ..................................................................................................................................41Diritto alla salute globale ...........................................................................................................................42
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54 Living Longer Better and Healthier Lives
“Cambiare il corso della salute umana attraverso un’intensa attività di ricerca
scientifica è il nostro principale obiettivo e tutti in Celgene siamo accomunati dal
desiderio di cambiare la vita di ogni singolo paziente, ma anche dalla passione,
dall’entusiasmo, dall’impegno, dalla curiosità e dall’ambizione di creare un valore
reale per i pazienti, per il sistema sanitario e per l’economia.
Ci impegnamo a promuovere, favorire e creare innovazioni in campo medico, a
pensare in modo diverso, a essere audaci e pronti a perseverare.”
Una grande passione per la ricerca
Celgene, in Italia per ambire all’eccellenza
Mark AllesChief Executive Officer, Celgene Corporation
“Siamo convinti che la pipeline sia la linfa vitale della nostra azienda. Riconosciamo
che i successi ottenuti sono il risultato degli importanti investimenti che abbiamo
fatto più di dieci anni fa con l’impegno di rendere disponibili nuovi trattamenti ai
pazienti di oggi. Crediamo che solo attraverso tecnologie rivoluzionarie con un
impatto importante sui pazienti sia possibile creare una significativa proposta di
valore per payer, pazienti e medici.”
Prolungare e migliorarela vita dei pazienti
Robert J. HuginExecutive Chairman, Celgene Corporation
Celgene, presente in Italia dal 2006, ha portato anche nel nostro Paese l’impe-
gno nella ricerca e la dedizione per i pazienti.
Forti dei numeri che fanno della nostra azienda, a livello globale, una delle prime
nel settore biofarmaceutico delle cure ematologiche ed oncologiche, oggi con
nuove sfide nelle malattie infiammatorie immunomediate, lavoriamo costante-
mente per migliorare e prolungare la vita dei pazienti con impegno, coraggio, pas-
sione.
“Investiamo oltre il 30% del fatturato in ricercae sviluppo di farmaci innovativi”
Per Celgene è fondamentale il rapporto con la comunità dei pazienti e con il
mondo scientifico. Da questo punto di vista, il valore aggiunto della nostra pre-
senza in Italia è la collaborazione con la ricerca accademica nazionale, di cui ab-
biamo da sempre riconosciuto e valorizzato le grandi potenzialità.
Siamo convinti che essere leader in campo medico significhi aprire la strada
verso nuove soluzioni scientifiche, farmaci innovativi, esiti terapeutici migliori e
benefici sociali ed economici.
Questo significa essere leader non solo nel proprio settore ma nell’intero ecosi-
stema sanitario.
Pasquale FregaVice-President & General Manager, Celgene Italia
78 78 studi clinici, di cui 5050 ad oggi attivi
69 69 studi accademici supportati
Studi clinici in Italia*
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Celgene è un’azienda biofarmaceutica leader impegnata nella ri-
cerca, nello sviluppo e nella commercializzazione di terapie innova-
tive per pazienti affetti da neoplasie e da patologie infiammatorie e
immunomediate invalidanti.
La nostra capacità di migliorare costantemente i risultati terapeutici per i pazienti
poggia su una solida base: un team globale di oltre 7.000 persone, operative
in più di 50 Paesi per realizzare la nostra promessa e portare i benefici clinici
delle nostre terapie innovative in oltre 70 Paesi.
■ Fondata in USA nel 1986, presente in Italia dal 2006
■ Celgene è impegnata nella Research & Development (R&D) di farmaci per
il trattamento di mieloma multiplo, sindromi mielodisplastiche, leucemia
acuta mieloide e patologie oncologiche come il carcinoma mammario
metastatico, carcinoma del pancreas e carcinoma del polmone
■ Celgene si concentra anche in nuove aree terapeutiche quali le patolo-
gie infiammatore e immunomediate invalidanti (psoriasi, artrite psoriasica,
malattia di Crohn ed altre ancora)
■ Dipendenti globali: 7.000 di cui 2.300 in Europa
■ Dipendenti in Italia: 203 (43 impegnati in R&D)
Dedicati ai pazientiin ogni parte del mondo
Impegnati a sviluppareterapie per le malattie rare
La storia ha dimostrato che l’innovazione in medicina sta trasfor-
mando le malattie rare.
Circa un terzo di tutti i trattamenti approvati negli ultimi cinque anni sono stati
classificati come farmaci orfani, un termine impiegato per indicare i farmaci per
il trattamento di malattie rare.
EURORDIS (European Organization for Rare Diseases), organizzazione senza
scopo di lucro attiva nel campo delle malattie rare, ha insignito Celgene del pre-
stigioso EURORDIS Company Award per l’eccellenza raggiunta nella ricerca nel
campo delle malattie rare. Il premio, consegnato alla vigilia della Giornata delle
Malattie Rare del 28 febbraio 2013, è il riconoscimento alla consolidata attività di
Celgene nell’area delle malattie cosiddette orfane. Con 17 designazioni di farmaci
orfani e quattro indicazioni di farmaci orfani approvate dall’Agenzia Europea del
Farmaco (EMA), Celgene detiene una posizione di leadership tra le aziende im-
pegnate nello sviluppo di terapie per le malattie rare.
L’azienda ha dimostrato un chiaro impegno nel voler continuare i suoi sforzi nell’area
delle malattie rare per i pazienti con esigenze mediche insoddisfatte.
*Dati aggiornati a giugno 2016
Fa rmac i o r f an i
Farmac
iorfa
ni
Nello sviluppo di terapie per le malattie rare, Celgene:
■ è la seconda azienda per numero di prodotti designati come farmaci or-
fani nell’Unione Europea e la terza, sempre nella UE, titolare della mag-
gior parte di medicinali orfani
■ vanta 4 prodotti approvati nella UE per diversi tipi di tumori rari del sangue
■ vanta 17 designazioni UE di farmaci orfani
■ sta portando avanti programmi clinici in aree patologiche quali mieloma
multiplo (MM), sindromi mielodisplastiche (SMD), leucemia acuta mieloide
(LAM), linfomi e leucemia linfatica cronica (LLC)
Malattie rare per le quali un farmaco di Celgene presenta designazione di orfanicità
■ Carcinoma polmonare a piccole cellule
■ Fibrosi polmonare idiopatica
■ Leucemia linfatica cronica
■ Leucemia acuta mieloide
■ Linfoma cutaneo a cellule T
■ Linfoma diffuso a grandi cellule B
■ Linfoma mantellare
■ Linfoma periferico a cellule T (nodale, extranodale e leucemico/disseminato)
■ Mielofibrosi post-policitemia vera
■ Mielofibrosi post-trombocitemia essenziale
■ Mielofibrosi primaria
■ Mieloma multiplo
■ Sclerosi sistemica
■ Sindromi mielodisplastiche
Grazie ai più recenti progressi nella ricerca molecolare e cellulare,
Celgene sta sviluppando terapie sempre più mirate verso i mecca-
nismi che danno luogo alle malattie, ottenendo importanti risultati
clinici per quei pazienti che, più di altri, soffrono di necessità medi-
che insoddisfatte; quelli affetti da malattie rare e invalidanti.
Le malattie rare sono condizioni gravi e spesso invalidanti che, secondo la de-
finizione dell'Unione Europea, colpiscono non più di 5 persone su 10.000.
Nell'Unione Europea sono state classificate tra 5.000 e 8.000 malattie rare che
affliggono circa 29 milioni di persone. Il Regolamento Europeo n. 141/2000 con-
cernente i medicinali orfani, fornisce un quadro per lo sviluppo di questi farmaci at-
traverso la creazione di uno speciale percorso normativo e di incentivi per i
produttori in Europa.
Attualmente, la pipeline Celgene include programmi di trial clinici per 45 condizioni
rare, con l’azienda che investe il 30% delle sue entrate annue in iniziative di R&D.
Nel quadro di tali iniziative risulta chiaro l’impegno nel portare avanti una ricerca
ampia e approfondita nell’area delle malattie rare, che è poi il motivo per cui è
stata fondata l’azienda.
L'impegno di Celgeneper i farmaci orfani
“La consapevolezza di essere vicinialla scoperta di trattamenti innovativi
ci spinge a dedicare tutto il nostro tempo,i nostri sforzi e le nostre risorse alla ricerca
per poter garantire ai pazienti l’accessoad ogni progresso scientifico”
11Farmaci orfani10 Living Longer Better and Healthier Lives
Hemato logy
Hemat
ology
Talidomide
Lenalidomide
1514 HematologyLiving Longer Better and Healthier Lives
L’ematologia rappresenta le fondamenta sulle quali è stata creata
Celgene. Dalle nostre prime ricerche con talidomide nel trattamento
del mieloma multiplo fino agli studi clinici in corso su numerose pa-
tologie, le nostre terapie stanno contribuendo a trasformare lo sce-
nario della cura delle neoplasie ematologiche.
Farmaci immunomodulanti come i nostri IMiDs® non si limitano a curare la sin-
tomatologia, ma vanno direttamente al cuore della malattia: grazie a un’azione
combinata, attaccano le cellule tumorali e contemporaneamente potenziano l’at-
tività del sistema immunitario per meglio contrastare malattie come il mieloma
multiplo. Oltre agli immunomodulanti, il nostro portafoglio ematologico include
potenti terapie epigenetiche che riducono la capacità di sopravvivenza e di ri-
produzione delle cellule tumorali: questo meccanismo d’azione ci ha permesso
di fare grandi progressi nel trattamento di malattie come le sindromi mielodispla-
stiche e i linfomi a cellule T.
La ricerca Celgene è tutta proiettata verso terapie di nuova generazione destinate
sia alle indicazioni sulle quali già lavoriamo sia ad altre patologie con rilevanti bi-
sogni terapeutici non ancora soddisfatti come la leucemia acuta mieloide, i linfomi
non Hodgkin (linfoma follicolare e linfoma diffuso a grandi cellule B, linfoma man-
tellare), la leucemia linfatica cronica e altre ancora.
Cambiare il corso della malattia puntando alla causa, non solo ai sintomi
“Stiamo lavorando per migliorareradicalmente l’approccio ai tumori,
identificando e colpendo in modo selettivoi fattori responsabili della crescita
delle cellule tumorali”
Negli anni ’80, Sol Barer, fondatore di Celgene, scommette su talidomide, ipotizzando che l’effetto tera-
togeno del farmaco (inibizione della crescita dei vasi sanguigni) potesse essere applicato anche ai vasi che
nutrono i tumori, non permettendone quindi la crescita. Talidomide, oggi, è approvato a livello mondiale
per il trattamento del mieloma multiplo (MM) ed ha cambiato il corso della malattia per milioni di pazienti.
Nel 1999 sono state pubblicate le prime evidenze
dell’efficacia di talidomide nel MM in pazienti pe-
santemente pretrattati, refrattari alla chemioterapia
convenzionale o ad alte dosi. Da allora l’importanza
di talidomide nel trattamento del MM in tutte le sue
fasi è stata dimostrata da numerosi studi.
Studi clinici randomizzati ne hanno infatti eviden-
ziato il ruolo come prima linea di trattamento in pa-
zienti candidati a trapianto autologo di cellule
staminali così come nei pazienti anziani non candi-
dabili a trapianto.
Lenalidomide, strutturalmente derivato da talidomide, è un farmaco immunomodulatore orale (IMiD) che in-
terferisce sull'attività del sistema immunitario, bloccando lo sviluppo delle cellule tumorali, inibendo l'an-
giogenesi e stimolando anche particolari cellule del sistema immunitario nei confronti delle cellule tumorali.
In vitro, lenalidomide ha tre attività principali: favorisce
l'apoptosi delle cellule tumorali (effetto citotossico di-
retto), inibisce il microambiente che sostiene lo svi-
luppo e la sopravvivenza delle cellule tumorali
attraverso un effetto anti-angiogenico e anti-osteo-
clastogenico (effetto citotossico indiretto) e modifica
l'attività del sistema immunitario stimolando alcune
cellule ad attaccare le cellule tumorali (effetto immu-
nomodulante). Nel 2003, riceve la designazione di far-
maco orfano nell’indicazione mieloma multiplo (MM).
Lenalidomide in associazione con desametasone, è
indicato per il trattamento di pazienti con MM sotto-
posti ad almeno una precedente terapia ed è il primo
farmaco appartenente al gruppo degli IMiDs®, carat-
terizzati da proprietà immunomodulanti ed autorizzato
nell’Unione Europea per il trattamento del MM.
Nel 2015, la Commissione Europea ha espresso pa-
rere favorevole all’uso di lenalidomide per il tratta-
mento di prima linea di pazienti adulti con MM non
candidati al trapianto. L’Autorizzazione all’Immissione
in Commercio (AIC) di lenalidomide è stata aggiornata
per includere questa nuova indicazione per il MM.
Nell’Unione Europea, lenalidomide è approvato anche
per il trattamento di pazienti con anemia trasfusione-
dipendente dovuta a una sindrome mielodisplastica a
rischio basso o intermedio-1 associata a delezione
5q isolata nel caso in cui le altre opzioni terapeutiche
si siano rivelate insufficienti o non adeguate.
Mieloma multiplo
1716
Linfomi non Hodgkin
Pomalidomide
HematologyLiving Longer Better and Healthier Lives
Pomalidomide, IMiD di terza generazione, che ha ricevuto la designazione di farmaco orfano nel
2009, è un immunomodulatore orale con un meccanismo d’azione multimodale basato su tre ef-
fetti principali: azione diretta contro le cellule del mieloma, inibizione dello stroma e immunomodu-
lazione.
Pomalidomide è un farmaco che in vitro ha mo-
strato efficacia nei confronti delle cellule di mie-
loma resistenti a lenalidomide; tale efficacia
contro il mieloma multiplo resistente (refrattario) a
lenalidomide è stata dimostrata anche in vivo nei
pazienti, offrendo quindi la possibilità di un trat-
tamento ai casi resistenti a lenalidomide.
Pomalidomide è stato approvato dalla Food
and Drug Administration (FDA) e ha ottenuto
l’autorizzazione all’immissione in commercio
dalla Commissione Europea (CE) nel 2013 per
il trattamento, in associazione con desameta-
sone, di pazienti adulti con mieloma multiplo
recidivato e refrattario che sono stati sottopo-
sti ad almeno due precedenti terapie, com-
prendenti sia lenalidomide che bortezomib, e
con dimostrata progressione di malattia du-
rante l’ultima terapia.
Il mieloma multiplo (MM) è una neoplasia ematolo-
gica in cui le plasmacellule – importanti componenti
del sistema immunitario – si replicano in modo in-
controllato, accumulandosi nel midollo osseo. An-
ziché creare normali anticorpi, le cellule del
mieloma tendono a produrre in eccesso un anti-
corpo, noto come proteina M. Il MM è il secondo
tumore del sangue maggiormente diagnosticato
dopo i linfomi non Hodgkin e colpisce soprattutto
gli adulti anziani: l’età media dei pazienti alla dia-
gnosi è 70 anni. Il tasso di sopravvivenza a cinque
anni per i pazienti è del 35% circa.
I linfomi non Hodgkin (LNH) sono un gruppo etero-
geneo di neoplasie in cui linfociti patologici si ac-
cumulano a livello dei linfonodi o di altri tessuti
linfatici. Con il progredire della malattia, le cellule tu-
morali possono propagarsi dai linfonodi da cui ori-
ginano ad altre sedi dell’organismo: midollo osseo,
milza, fegato e sistema nervoso. Sono stati identi-
ficati circa 30 diversi tipi di LNH, classificati in base
a caratteristiche che includono la morfologia delle
cellule linfoidi.
Due tipologie rappresentano quasi la metà di tutti i
casi di LNH:
■ Linfoma a grandi cellule B. E’ la forma aggres-
siva più diffusa e, se non trattato o non respon-
sivo alla terapia, ha un decorso rapidamente fatale
(sopravvivenza di poche settimane o pochi mesi)
■ Linfoma follicolare. E’ la forma più diffusa di
linfoma di basso grado ed è caratterizzato da
una progressione lenta e da una scarsa re-
sponsività alle cure.
Un altro sottotipo di LNH è il linfoma mantellare di
cui esistono una forma agressiva, con rapida pro-
gressione e difficile guarigione, e una forma più in-
dolente.
Linfoma mantellareIl linfoma mantellare è un raro sottotipo di lin-
foma non Hodgkin aggressivo, che origina ge-
neralmente dai linfociti B della zona mantellare
dei linfonodi, ma potenzialmente può insorgere
nel tessuto linfoide associato a qualsiasi or-
gano, più frequentemente il tratto gastrointesti-
nale. Il midollo osseo è spesso coinvolto fin
dall’inizio e lo stadio risulta avanzato fin dalla
diagnosi. Il linfoma mantellare rappresenta il 3-
6% di tutti casi di linfoma non Hodgkin ed è uno
dei sottotipi di linfoma a cellule B, caratterizzato
da peggiore sopravvivenza a lungo termine con
meno del 50% dei pazienti che sopravvivono a
5 anni.
19
Leucemia acuta mieloide
18
Azacitidina
HematologyLiving Longer Better and Healthier Lives
Azacitidina è una molecola della classe terapeutica degli agenti demetilanti, impiegati nel trattamento
delle sindromi mielodisplastiche (SMD). In alcune patologie, tra cui le SMD, l'aggiunta di un eccesso di
gruppi metilici al materiale genetico permette alle cellule tumorali di crescere e proliferare. Incorporata nella
struttura del gene, azacitidina impedisce l'introduzione di gruppi metilici in eccesso, consentendo alle cel-
lule di crescere e funzionare normalmente.
Azacitidina è una terapia innovativa che trova le
sue radici nell’epigenetica, una scienza che stu-
dia la capacità di attivare o disattivare i geni
senza modificare l’effettiva sequenza del DNA.
Al momento, azacitidina sottocute è approvata
per il trattamento di pazienti con SMD a rischio
intermedio 2 e alto, secondo l’International Pro-
gnostic Scoring System (IPSS), pazienti con leu-
cemia mielomonocitica cronica (LMMC) con il
10-29% di blasti midollari e assenza di caratteri-
stiche mieloproliferative, e pazienti con leucemia
acuta mieloide (LAM) con 20-30% di blasti e di-
splasia multilineare, secondo la classificazione
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
A fine 2015, l’EMA ha approvato l’impiego di
azacitidina in pazienti affetti da leucemia acuta
mieloide con una quota di blasti superiore al
30%.
La leucemia acuta mieloide (LAM) è una neopla-
sia che ha origine nel midollo osseo dove realizza
un sovvertimento totale del processo di produ-
zione delle cellule del sangue propagandosi
spesso anche ad altri organi e tessuti. Nella LAM
le cellule anomale del midollo osseo non diven-
tano globuli bianchi maturi. Se non trattata, la
LAM progredisce rapidamente e può essere fa-
tale nel giro di pochi mesi.
L'età media di un paziente con LAM è di 67 anni
e solo raramente la malattia è stata diagnosticata
in persone con meno di 40 anni. La LAM è lieve-
mente più frequente tra gli uomini rispetto alle
donne.
Sindromi mielodisplastiche
Le sindromi mielodisplastiche (SMD) sono un
gruppo eterogeneo di disordini clonali del midollo
osseo caratterizzati da un’alterata maturazione
delle cellule emopoietiche con conseguente in-
sufficiente e/o anomala produzione di globuli
rossi, globuli bianchi e piastrine (emopoiesi ineffi-
cace). Le SMD interessano tipicamente, ma non
esclusivamente, i soggetti anziani e, se non trat-
tate, sono caratterizzate da un progressivo ag-
gravamento dell'emopoiesi inefficace e dei sintomi
ad essa correlati (affaticabilità e dispnea da sforzo
imputabili all'anemia, complicanze infettive se-
condarie alla neutropenia, emorragie da piastri-
nopenia), e da un rischio di evoluzione in leucemia
acuta mieloide. Pur non esistendo alterazioni ci-
togenetiche specifiche delle SMD, è tuttavia ben
nota la correlazione esistente tra determinati fe-
notipi clinici di SMD e specifici difetti cromosomici
ricorrenti. La presenza esclusiva della delezione
parziale del braccio lungo del cromosoma 5 (5q-)
caratterizza un'entità clinico-ematologica deno-
minata sindrome del 5q-.
Questa anomalia cromosomica è di più frequente
osservazione nell’anemia refrattaria (AR) e nel-
l’anemia refrattaria con eccesso di blasti (AREB).
Se si presenta in forma isolata e associata a una
percentuale di blasti inferiore al 5% nel midollo
osseo, configura un quadro clinico di sindrome
del 5q- caratterizzata da preferenza per il sesso
femminile, anemia macrocitica, ipoplasia eritroide,
trombocitosi. Il decorso clinico è indolente con
rara evoluzione leucemica.
Onco logy
Oncolo
gy
Nab-paclitaxel
Carcinoma mammario metastatico
Con la crescita di Celgene a livello globale, ha preso forma una vi-
sione più ampia delle patologie alla cura delle quali siamo convinti
di poter apportare un contributo determinante. In particolare, il
campo dei tumori solidi è un’area in cui è ancora molto evidente il
bisogno clinico di cura e di nuovi risultati terapeutici.
Migliorare la salute dei pazienti attraverso audaci progetti di ricerca
“Celgene si impegna a modificareil corso della salute umana,
attraverso la ricerca scientifica e lo sviluppodi terapie che migliorano e prolungano
aspettativa e qualità di vita dei pazienti”
23Oncology22 Living Longer Better and Healthier Lives
Nab-paclitaxel è un farmaco anti-tumorale formulato in nanoparticelle che contengono l’agente
chemioterapico paclitaxel, racchiuso in un guscio di albumina che ne facilita il trasporto e l’accesso
alla massa neoplastica. Il farmaco viene trasportato alle cellule tumorali in modo selettivo grazie
alla nanotecnologia sviluppata su piattaforma Nab® (nanoparticelle di paclitaxel legate all’albu-
mina) brevettata da Celgene.
Nell’ambito della linea oncologica, la nostra
principale terapia associa il taxano, una delle
più potenti chemioterapie, ad un esclusivo si-
stema farmacologico di trasporto e distribu-
zione del principio terapeutico, basato sulla
nanotecnologia. Si utilizza infatti l’albumina
come trasportatore naturale per veicolare il far-
maco direttamente nelle cellule tumorali, per-
mettendo così una maggiore efficacia e una
migliore tollerabilità.
L’albumina è una proteina naturale che le cel-
lule tumorali assorbono normalmente in fase di
crescita. Racchiudendo paclitaxel all’interno
dell’albumina, si utilizza il normale meccanismo
nutritivo del tumore per veicolare il principio at-
tivo chemioterapico proprio all’interno delle cel-
lule tumorali.
Questa modalità permette anche di evitare il ri-
corso ai solventi e alle sostanze chimiche ag-
gressive, necessarie per infondere nel flusso
sanguigno paclitaxel convenzionale, che è una
sostanza non idrosolubile.
Il carcinoma mammario è la prima neoplasia per
incidenza nella popolazione femminile e, ancora
oggi, risulta la prima causa di morte per cancro
nelle donne.
Nonostante i progressi compiuti in termini di te-
rapia e di prevenzione, ad oggi, circa il 20-30%
delle donne dopo intervento chirurgico va incon-
tro a recidiva e circa il 5-7% delle pazienti giunge
alla diagnosi con malattia già metastatica.
L’eterogeneità biologica e clinica di questo tu-
more richiede una flessibilità nella strategia tera-
peutica.
La chemioterapia continua a rappresentare uno
dei trattamenti cardine e Nab-paclitaxel si è re-
centemente aggiunto a questo complesso pano-
rama terapeutico, rendendo il prolungamento
della sopravvivenza un obiettivo realistico per la
maggior parte delle pazienti. Nel gennaio 2008,
la Commissione Europea ha approvato Nab-pa-
clitaxel in monoterapia per il trattamento del car-
cinoma mammario metastatico in pazienti adulte
che abbiano fallito il trattamento di prima linea per
la malattia metastatica e per le quali è controindi-
cata la terapia standard contenente una antraci-
clina.
Con l’emergere della linea oncologica, ci stiamo
muovendo verso nuove aree terapeutiche con
concrete possibilità di vedere aumentare pro-
gressivamente il numero di pazienti che siamo in
grado di aiutare.
25Oncology24 Living Longer Better and Healthier Lives
Carcinoma del pancreas
L’adenocarcinoma pancreatico è la neoplasia ma-
ligna della ghiandola pancreatica più diffusa. Que-
sto tumore è responsabile del 7% dei decessi
nella popolazione generale ed è tra le prime 5
cause di morte per tumore.
E’ una delle neoplasie a prognosi più sfavorevole:
solo il 5% degli uomini e il 7% delle donne risul-
tano vivi a 5 anni, senza sensibili variazioni della
prognosi negli ultimi 20 anni.
Si prevede un netto aumento dell’incidenza:
12.700 casi nel 2020 e 14.600 nel 2030.
Nab-paclitaxel è stato studiato in un ampio studio
di fase III (MPACT Study) aprendo a nuovi para-
digmi di terapia in una patologia a prognosi com-
plessa.
Nel dicembre 2013, la Commissione Europea ha
approvato Nab-paclitaxel in combinazione con
gemcitabina per il trattamento di prima linea dei
pazienti adulti con adenocarcinoma metastatico
del pancreas.
Carcinoma del polmone
Il tumore del polmone è una neoplasia a prognosi
particolarmente sfavorevole che, in Italia, rappre-
senta la prima causa di morte per tumore nel sesso
maschile (26% del totale dei decessi) e la terza
causa nelle donne (11% del totale dei decessi).
Il maggior fattore di rischio riconosciuto per l’in-
sorgenza di questo tumore è il fumo di sigaretta
(85-90% dei casi). Il carcinoma polmonare non a
piccole cellule (NSCLC) comprende un gruppo
eterogeneo di istotipi, tra cui carcinoma squa-
moso, adenocarcinoma e carcinoma a grandi
cellule.
Alla luce dei progressi effettuati in ambito bio-pa-
tologico nella definizione di fattori predittivi di ef-
ficacia rispetto ai farmaci utilizzati in questo tu-
more, un’adeguata diagnosi istologica ed una
dettagliata caratterizzazione molecolare dei car-
cinomi polmonari sono estremamente importanti
per una corretta scelta terapeutica.
La combinazione di Nab-paclitaxel con carbopla-
tino nel trattamento di prima linea di pazienti con
carcinoma polmonare in fase avanzata è stata
studiata in un ampio studio di fase III.
Nel marzo 2015, la Commissione Europea ha
approvato l’impiego di Nab-paclitaxel in combi-
nazione con carboplatino per il trattamento di
prima linea metastatica del tumore del polmone
non a piccole cellule.
Inflammat
ion &
Immun
ology
In f l ammat i o n &Immuno logy
Apremilast
Grazie all’impegno costante dei ricercatori che lavorano nei labora-
tori Celgene, oggi si può contare su una pipeline emergente di mo-
lecole innovative tra cui immunomodulatori orali, inibitori delle
chinasi, oligonucleotidi antisenso, modulatori del recettore della sfin-
gosina-1-fosfato.
Presenti da tempo nella pipeline aziendale, queste terapie stanno rapidamente
entrando nelle fasi finali dei trial clinici dimostrandosi in grado di dare riposte si-
gnificative a esigenze mediche non ancora soddisfatte relative ad importanti
malattie che possono comportare un significativo impatto sulla qualità di vita dei
pazienti.
Risultati d’eccellenza da farmaci di nuova generazione in gradodi migliorare la salute delle persone
“Celgene è in grado di offrire supporto anche a un considerevole numerodi persone affette da patologie che non
rientrano nell’area oncologica, come alcune malattie infiammatorie
e immunomediate invalidanti(psoriasi, artrite psoriasica,
malattia di Crohn ed altre ancora)con un significativo impatto sulla
qualità della vita”
29Inflammation & ImmunologyLiving Longer Better and Healthier Lives
Apremilast è un farmaco orale, con effetti di modulazione di numerosi mediatori citochinici pro- e anti-in-
fiammatori. È un inibitore orale della fosfodiesterasi 4 (PDE4), specifico dell’adenosina monofosfato ci-
clica (cAMP). L’inibizione della PDE4 aumenta i livelli intracellulari di cAMP, regolando in via indiretta la
produzione dei mediatori dell’infiammazione implicati nel processo infiammatorio a carico della cute e
delle articolazioni.
Apremilast è approvato nell’Unione Europea per il trat-
tamento della psoriasi a placche cronica da moderata
a grave in pazienti adulti che non hanno risposto, o
che presentano controindicazioni o intolleranti ad
un’altra terapia sistemica, compresi ciclosporina, me-
totrexato o psoralene + ultravioletti A (PUVA). Inoltre è
approvato in monoterapia o in associazione a farmaci
anti-reumatici che modificano l’evoluzione della ma-
lattia (DMARDs, Disease Modifying Antirheumatic
Drugs), per il trattamento dell’artrite psoriasica in fase
attiva (PsA) in pazienti adulti con risposta inadeguata
o intolleranti ad una precedente terapia con DMARDs.
Psoriasi
La psoriasi è una malattia della pelle, di natura in-
fiammatoria e immunomediata, la cui causa è an-
cora sconosciuta. È una condizione cronica
ricorrente con vari livelli di gravità, che vanno da un
numero limitato di chiazze al coinvolgimento di
ampie superfici del corpo.
La psoriasi a placche è la forma più diffusa: inte-
ressa circa l'80% delle persone colpite dalla malat-
tia, senza differenziazione tra uomini e donne, e si
manifesta sotto forma di chiazze rosse alla base,
ricoperte da scaglie di colore bianco-argento. Que-
ste chiazze, o placche, si formano con maggiore
frequenza su aree quali gomiti, ginocchia, parte
bassa della schiena e cuoio cappelluto. Studi re-
centi dimostrano una possibile correlazione tra ma-
lattia ed etnia; la psoriasi è infatti più frequente nelle
popolazioni di etnia caucasica e leggermente meno
diffusa negli altri gruppi etnici. A livello mondiale, è
più diffusa in Scandinavia e altri Paesi del Nord Eu-
ropa. Una quota compresa tra il 10 e il 30% circa
dei pazienti con psoriasi sviluppa anche una con-
dizione chiamata artrite psoriasica.
Artrite psoriasica
L'artrite psoriasica è una patologia reumatica in-
fiammatoria cronica che colpisce oltre un milione
di persone negli Stati Uniti e in Europa. Si tratta di
una malattia clinicamente molto eterogenea, con
manifestazioni articolari, ma anche cutanee (pso-
riasi) e muscolo-scheletriche (entesiti, dattiliti).
Questa malattia invalidante provoca dolore, rigidità
e gonfiore alle articolazioni e nelle aree circostanti,
e può comportare nel tempo un grave deteriora-
mento delle articolazioni, con conseguente disabi-
lità per il paziente e impatto negativo sulla sua
qualità di vita.
28
R ice rca &Sv i l u ppo
Rice
rca &
Svilupp
o
PROTEINHOMEOSTASIS
NEXT-GENBIOLOGICS
INFLAMMATION& IMMUNOLOGY
CANCER STEM CELLS
IMMUNO-ONCOLOGY
T CELLS
INNATEIMMUNITY
CHECKPOINTINHIBITION
NEURO-INFLAMMATION
IBDTHERAPIES
FIBROSISEPIGENETICS
T CELLS
INNATTEAIMMUNNITYY
Il nostro ecosistemadell’innovazione
HEMATOLOGY/ONCOLOGY
CC-486 è la formulazione orale di azacitidina.
Attualmente, sono in corso in Italia due studi ran-
domizzati di fase III che prevedono l’utilizzo di CC-
486 a confronto con terapia di supporto.
Lo studio MDS-003 valuta l’efficacia e la tollerabi-
lità del farmaco in pazienti anemici trasfusione-di-
pendenti e con trombocitopenia affetti da sindromi
mielodisplatiche a basso rischio secondo l’Interna-
tional Prognostic Scoring System (IPSS).
Lo studio AML-001 verifica l’efficacia e la tollerabi-
lità del farmaco come terapia di mantenimento in
soggetti con leucemia acuta mieloide in remissione
completa.
CC-486 è in valutazione anche nei tumori solidi.
CC-486
Nell’ambito dei farmaci innovativi, per i tumori so-
lidi, è in corso di valutazione la molecola CC-223,
un inibitore duale della TOR chinasi.
L’mTOR (mechanistic Target Of Rapamycin), un
target sempre più importante per la ricerca onco-
logica, è una proteina-chinasi che regola la cre-
scita, la proliferazione, la motilità, la sopravvivenza
cellulare, la sintesi delle proteine e la trascrizione.
L’importanza del pathway della TOR chinasi è ben
nota. L’80% dei tumori presentano una disrego-
lazione di questo pathway. L’uso di rapamicina e
dei suoi analoghi ne hanno chiarito il ruolo chiave.
Tuttavia, rapamicina e i suoi analoghi inibiscono
solo una parte del pathway, TORC1, che è il mo-
tivo per il quale nel tempo si determina resistenza
a questi composti. CC-223 inibisce TORC1 e
TORC2 e ha quindi uno spettro di attività molto
più ampio.
CC-223
Quando viene somministrato CC-223 ai pazienti,
si osserva un incremento dei meccanismi di ripa-
razione del DNA. CC-115 è in grado di inibire
TORC1, TORC2 e un enzima di riparazione del
DNA denominato DNAPK (protein chinasi). CC-
115 ha quindi molteplici proprietà aggiungendo
alla modulazione del pathway della TOR chinasi
quella dei meccanismi di riparazione del DNA.
CC-115
Celgene è in prima linea nello sviluppo e nella ricerca di terapie in-
novative che contribuiscano a migliorare le prospettive future dei
pazienti con malattie oncologiche ed ematologiche in tutto il mondo
e oggi ha raccolto le nuove sfide nel trattamento delle patologie in-
fiammatorie immunomediate.
L’innovazione è la chiave per prolungare e migliorare la qualità della
vita, contenere i costi della sanità, incrementare la produttività e fa-
vorire la crescita economica.
Celgene continua a investire significativamente nella ricerca di farmaci innovativi sia
con le proprie risorse interne sia mettendo in atto importanti collaborazioni scientifi-
che con aziende biotech, proprietarie di molecole molto promettenti, e gruppi acca-
demici. Oltre alla ricerca sui farmaci innovativi candidati alla nostra pipeline, Celgene
collabora a diversi progetti di ricerca scientifica di grande rilevanza su nuovi mecca-
nismi d’azione, che potrebbero rivelarsi fondamentali per capire e trattare le malattie.
I nuovi candidatidella ricerca Celgene
33Ricerca e Sviluppo32 Living Longer Better and Healthier Lives
35Oncology34 Living Longer Better and Healthier Lives
ACE-011ACE-011 appartiene a una nuova classe di farmaci
per il trattamento dell’anemia ed è una proteina di
fusione che ha come bersaglio molecole della su-
perfamiglia di TGF-β .
ACE-011 è una molecola costituita dal dominio ex-
tracellulare del recettore dell’activina di tipo IIA (Ac-
tRIIA) legato alla porzione Fc dell’immunoglobulina
umana IgG1. L’activina attraverso il legame con Ac-
tRIIA sopprime l’attività delle cellule responsabili
della formazione dell’osso (osteoblasti) mentre va a
stimolare le cellule preposte alla distruzione del-
l’osso (osteoclasti). Bloccando il segnale attraverso
ActRIIA, ACE-011 aumenta significativamente la
densità minerale ossea e incrementa la formazione
di tessuto osseo migliorandone l’architettura e la re-
sistenza meccanica. Inoltre, in studi preclinici, la
somministrazione di ACE-011 è stata associata ad
un aumento dell’eritropoiesi e della conta dei glo-
buli rossi.
Attualmente sono in corso studi clinici di fase II che
prevedono l’utilizzo del farmaco nella beta-talasse-
mia.
ACE-536Appartiene a una nuova classe di farmaci per il trat-
tamento dell’anemia. È una proteina di fusione mo-
dificata che lega la porzione Fc dell’IgG1 con
inibizione dell’attività delle molecole della superfa-
miglia di TGF-β, della via di trasduzione del segnale
di Smad2/3 e con conseguente stimolo dell’eritro-
poiesi. Promuove la differenziazione dei progenitori
eritroidi ed aumenta l’efficacia dell’eritropoietina
(EPO). Attualmente sono in corso studi clinici di fase
II che prevedono l’utilizzo del farmaco in patologie
come la beta-talassemia e le SMD a basso rischio
o Int-1 secondo l’IPSS-R.
CC-122È attualmente in fase di valutazione per studiare
l’aspetto della resistenza ai composti IMiDs® quali
lenalidomide, talidomide e pomalidomide.
CC-122 può rappresentare un’importante alterna-
tiva terapeutica nel trattamento delle neoplasie
ematologiche ed oncologiche.
CC-122 è stato scelto per essere sviluppato es-
sendo 10 volte più potente di lenalidomide e po-
malidomide nel suo effetto immunomodulatorio e
antiproliferativo e 100 volte superiore nella sua at-
tività anti-angiogenetica. Attualmente è in fase I/II
di sperimentazione clinica con dati molto promet-
tenti in diversi tipi di tumori solidi, epatocarcinoma
incluso, nel linfoma a grandi cellule B, nella leuce-
mia linfatica cronica e nel linfoma non Hodgkin in-
dolente.
Responsab i l i t àsoc ia le
Resp
onsabilità
social
e
Passione per il paziente Celgene è convinta che il proprio compito sia importante per l’umanità ed essenziale per il progresso della medicina, contraddistinguendosi da coloro che l’hanno preceduta e da coloro che verranno in futuro.
Coraggio di affrontare le sfide Celgene affronta le sfide del passato e le incertezze del futuro. L’azienda è pioniera nella scienza e nel trovare nuove modalità di business. Proporre soluzioni innovative e accettare i rischi è ciò che le permette di creare nuovi standard in medicina.
Eccellenza nell’ottenere i risultati migliori In Celgene, vengono mantenuti gli standard professionali più elevati, dalla qualità fino agli aspetti scientifici ed etici. Non solo: vengono incoraggiati anche la creatività e la semplicità nel trovare soluzioni, la trasparenza nella comunicazione e l’ottenimento di risultati supportati da forti evidenze scientifiche.
Fiducia nelle promesse e nelle azioni I dipendenti Celgene hanno fiducia l’uno nell’altro – in termini di conoscenze ed intenzioni – e non dimenticano mai il rispetto e la dignità, collaborando per ottenere il meglio per l’azienda. Viene dato il massimo valore agli individui per l’integrità che dimostrano nel loro lavoro quotidiano.
Impegnoalla sostenibilità
Mai come negli ultimi anni, la sostenibilità dei Sistemi Sanitari dei
Paesi europei ed internazionali è stata così gravemente minacciata
fino al rischio di collasso. Le cause principali sono rappresentate
dall’invecchiamento della popolazione a livello mondiale, dai costi
crescenti delle terapie personalizzate ed in generale da un decre-
mento delle risorse finanziarie disponibili.
Pur in un quadro così precario, tuttavia, l’innovazione resta per tutti e, soprattutto
per i pazienti, un valore irrinunciabile ed una speranza da alimentare costante-
mente.
Tutte le attività che vengono svolte da Celgene, non solo nell’ambito della ricerca,
sono sostenute dall’obiettivo comune di produrre innovazione, da mettere a di-
sposizione del maggior numero di persone e nel minor tempo possibile.
Da ormai dieci anni, con tale intento chiaro in mente, Celgene contribuisce in Ita-
lia al miglioramento delle condizioni di salute di tanti pazienti che precocemente
hanno potuto e possono accedere a terapie efficaci attraverso l’arruolamento
negli studi clinici.
Ad oggi sono stati condotti in Italia 78 studi clinici*, la maggior parte dei quali in
area onco-ematologica, che hanno visto il coinvolgimento di circa 1.800 pazienti,
oltre alla partecipazione indiretta dell’azienda a studi accademici indipendenti,
con il coinvolgimento di ulteriori 10.000 pazienti.
Celgene è fortemente impegnata nello sviluppo di farmaci per patologie orfane e
l’attenzione ai pazienti che ne sono affetti viene costantemente dimostrata anche
attraverso molteplici iniziative di collaborazione con le Associazioni di Pazienti e
con la Comunità scientifica.
39
Tutte le persone che lavorano in Celgene sono impegnate a prolun-
gare e migliorare la vita dei pazienti e la salute di ogni persona nel-
l’interesse del benessere globale e del progresso.
Per noi i pazienti vengono sempre al primo posto. Questo significa, in primo luogo,
assicurare che in tutto il mondo i pazienti possano accedere in modo sicuro e
controllato a terapie in grado di spostare in avanti l’orizzonte della vita e, in se-
condo luogo, migliorare l’assistenza attraverso l’educazione, l’innovazione e la ri-
cerca scientifica d’avanguardia.
Rispettiamo l’ambiente e ogni giorno svolgiamo la nostra attività basandoci su
integrità, etica, trasparenza nelle decisioni.
I nostri comportamenti rispecchiano i nostri valori. Le nostre iniziative di respon-
sabilità, fondate su assistenza e supporto ai pazienti, sicurezza, governance, sa-
lute globale e ambiente sono la base sulla quale continueremo a dare il meglio ai
nostri pazienti, ai nostri partner, ai nostri collaboratori.
I nostri valori condivisi
38 Living Longer Better and Healthier Lives Responsabilità sociale
*Dati aggiornati a giugno 2016
4140 Living Longer Better and Healthier Lives
Per garantire la sicurezza, Celgene ha promosso programmi di farmacovigilanza
molto rigorosi attraverso i quali i pazienti sono strettamente monitorati durante
tutto il trattamento farmacologico. Per ognuno di questi programmi è stato pre-
disposto materiale educativo rivolto agli operatori sanitari, per garantire un uso
corretto e sicuro dei nostri farmaci, un’attenzione professionale continua alle esi-
genze del paziente e l’estrema cura nella sorveglianza dell’uso dei nostri prodotti.
Celgene, a livello globale, è inoltre impegnata a svolgere le proprie
attività in modo sano, sicuro e rispettoso dell’ambiente.
Lavoriamo per minimizzare l’impatto ambientale delle nostre prestazioni profes-
sionali, promuovendo prassi aziendali sostenibili e responsabili e integrando ini-
ziative ecologiche nelle nostre attività di tutti i giorni.
Nell’ambito di questo impegno, il Celgene Global Climate Change Team stabi-
lisce obiettivi di sostenibilità e di contrasto al cambiamento climatico, oltre a im-
plementare programmi per migliorare costantemente il lavoro aziendale e
incrementare la sostenibilità degli impianti e la consapevolezza del personale per
quanto riguarda i temi della sostenibilità, sia sul lavoro che nel privato.
Sicurezza e ambiente
I pazienti, prima di tutto
Celgene si impegna affinché tutti i pazienti possano beneficiare di
ogni significativo progresso ottenuto nel campo del trattamento dei
tumori e di altre malattie gravi. Di conseguenza, lavoriamo per assi-
curare l’accesso ai benefici offerti dalle nostre terapie innovative.
Lavoriamo fianco a fianco con le Associazioni di Pazienti, non solo supportando
eventi di sensibilizzazione e solidarietà, ma soprattutto ascoltando le loro esigenze
per rispondere in modo concreto alle loro richieste. Lo facciamo secondo criteri
di assoluta trasparenza e salvaguardando la loro indipendenza e autonomia.
Dal 2013 ad oggi, Celgene ha realizzato in Italia cinque campagne di sensibiliz-
zazione, ha concretamente supportato più di 50 Associazioni di Pazienti, si è di-
rettamente impegnata in attività di fund raising e ha sostenuto più di 50 iniziative
a favore di Ospedali, ASL, Fondazioni, Associazioni di Pazienti e Onlus.
Responsabilità sociale
42 Living Longer Better and Healthier Lives
Diritto alla salute globale
Celgene promuove e sostiene attività con l’obiettivo di estendere il
diritto alla salute nel mondo. Attraverso la divisione Global Health,
Celgene collabora con partner in tutto il mondo per trovare risposta
alle sfide dell’assistenza sanitaria nei Paesi in via di sviluppo.
La divisione Celgene Global Health (CGH), fondata nel 2009, è nata con lo
scopo di dare vita a partnership nei Paesi in via di sviluppo.
Le attività di CGH si basano sulla convinzione che terapie innovative e parte-
nariati sanitari siano componenti essenziali del progresso e della prosperità a
lungo termine in tutto il mondo. Inoltre, CGH si impegna a fornire il supporto
necessario a migliorare le infrastrutture e le capacità dei sistemi sanitari e degli
esperti medici locali dei Paesi in via di sviluppo, al fine di potenziare l’accesso
a farmaci sicuri ed efficaci.
Le iniziative volte a migliorare l’accesso ai farmaci si fondano sulla convinzione
che gli approcci più efficaci derivino da partenariati pubblico-privati, collabora-
zioni con esperti locali e condivisione delle migliori pratiche.
CELGENE S.r.lVia Mike Bongiorno 13
20124 Milanowww.celgene.it
P ipe l i ne
Finito di stampare a ottobre 2016