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1.3 SITUAZIONE ESTERNA
1.3.1 Il Territorio
L’Istituto Comprensivo N. 6 di Verona “Chievo – Bassona – Borgo Nuovo” si è formato attraverso due successivi accorpamenti: nell’anno scolastico 1999-‐2000 dall’ unione della scuola secondaria di primo grado “Fainelli – Gandhi” con le scuole primarie “Camozzini” e “Dall’ Oca Bianca” , nell’ anno scolastico 2006–2007 dall’unione della scuola dell’ infanzia “Rodari” e della scuola primaria “Vilio” da un’ ulteriore aggregazione prevista dal nuovo piano di assetto scolastico del Comune di Verona. Il nuovo Istituto Comprensivo ha assunto una denominazione che, oltre al numero 6, indica nel suo nome gli estremi della copertura territoriale: esso raccoglie, a vasto raggio, l’ utenza dei quartieri Borgo Nuovo, Chievo e Bassona, in pratica la zona Sud-‐Ovest della città di Verona.
Il nostro Istituto è stato pensato per far sì che l’alunno/a venga seguito/a con continuità in gran parte dell’arco di formazione personale, dalla più tenera infanzia alla preadolescenza.
Fra gli obiettivi di questa organizzazione:
a. garantire un’ efficace continuità educativa,
b. permettere un’organizzazione più flessibile,
c. porre le basi per rapporti scuola – famiglie e scuola – territorio più integrati e duraturi;
d. realizzare il coordinamento dell’attività educativa e didattica di tutti gli insegnanti promuovendo un processo formativo unitario, attraverso la ricerca e il confronto di obiettivi, metodologie, valutazioni;
e. concordare e condividere i saperi minimi irrinunciabili per ogni disciplina, svilupparne un’articolazione in percorsi verticali, nel rispetto dei personali stili di insegnamento, per favorire una reale continuità educativa;
f. promuovere percorsi educativi articolati fra conoscenze e competenze “il sapere e il saper fare”, in rapporto equilibrato, per promuovere un’autentica formazione;
g. costruire curricoli che presentino le caratteristiche di essenzialità, di progressività, di flessibilità e di ricerca, facendo leva sia sulle risorse professionali dei docenti che sulla fattiva collaborazione delle famiglie;
h. incrementare la validità dell’operato didattico attraverso il sistema valutativo, affidato ai docenti, e la valutazione di sistema sugli apprendimenti.
L’obiettivo è quello di rendere la scuola un cantiere educativo stabile, che diventa scuola della comunità, punto d’ incontro e scambio felice delle più svariate potenzialità.
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Grazie a questa caratteristica di stabilità e di unicità territoriale, l’esperienza umana e culturale delle giovani e dei giovani, anche nel nuovo scenario pluri-‐culturale, può sperimentare l’educazione alla cittadinanza vera, radicale, perché condivisa fin dai primi passi.
1.3.2 Il Contesto Territoriale
Chievo
Territorio: dal nucleo originario intorno alla piazza, si è avuta una espansione verso Boscomantico, con insediamenti misti, residenziali e rurali. Nuove abitazioni anche verso Via Fava, in espansione e in Via Puglie. Zone verdi: villa Pullè, pista ciclabile lungo il Canale Camuzzoni.
Utenza: nelle prime due zone di più vecchio inurbamento c’è una prevalenza di famiglie ben radicate con legami famigliari presenti nel medesimo territorio. Nella zona più recente abitano famiglie provenienti da altri quartieri; sono presenti anche alcune famiglie di origine straniera, ben integrate.
Altre agenzie educative: associazioni sportive, Parrocchia, Comitato Sagra, Centro anziani protagonisti, Tempo famiglie.
Strutture scolastiche: Scuola primaria “G. C. Camozzini”,Scuola secondaria di primo grado “V. Fainelli-‐Gandhi”, inoltre scuola dell’ infanzia “Angelica”; scuola dell’ infanzia, primaria e Centro di Formazione Professionale “Don A. Provolo”; Istituto Professionale Servizi Alberghieri “A. Berti”.
Bassona
Territorio: inizialmente diviso fra zona agricola e area industriale, oggi è prevalentemente residenziale, pur con una presenza di aree destinate ad attività economiche. L’edilizia è in moderata, ma continua espansione. Ci sono aree verdi, un parco giochi e un campo sportivo comunale.
Utenza: è presente un numero notevole di famiglie originarie del luogo; i nuovi insediamenti, in prevalenza famiglie giovani, sono ben integrati. Modesta è la presenza di famiglie di immigrati, anche queste ben inserite.
Altre agenzie educative: Comitato di Quartiere, Comitato Carnevale e Sagra, Circolo “Noi–genitori per la comunità, Parrocchia, Società sportive.
Strutture scolastiche: Scuola dell’ infanzia “G. Rodari”, Scuola primaria “M. Vilio”.
Borgo Nuovo
Territorio: si può dire pienamente riqualificato, dopo anni di abbandono, sia dal punto di vista edilizio che dal punto di vista sociale grazie ad un importante intervento da parte del Comune (Borgo Nuovo si diventa). Sono già stati realizzati nuovi insediamenti abitativi, ristrutturazioni e bonifiche, teleriscaldamento, piste ciclabili, aree verdi, il rifacimento della Chiesa Parrocchiale e del Centro annesso. Utenza: di tipologia diversificata, è molto attenta e partecipe alle iniziative per il miglioramento della qualità della vita nel quartiere. Discreto il numero di famiglie di origine straniera, ben integrate.
Altre agenzie educative: “La Cittadella delle associazioni”, 12 associazioni benefiche, Centro ragazzi – Borgo Nuovo si diventa, Comitato per il Carnevale, Centro Lettura, Centro Aperto, Centro Diurno, Associazioni Sportive.
Strutture scolastiche: Scuola Primaria “A. Dall’ Oca Bianca”, Scuola secondaria di primo grado “Fainelli-‐Gandhi”, inoltre scuole dell’ infanzia “Suore Dimesse” e “A. Dall’ Oca Bianca” (comunale), Istituto Superiore Statale “M. Sanmicheli”.
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1.3.3 Le collaborazioni
La scuola si avvale poi della collaborazione dei seguenti Enti:
III Circoscrizione Ovest, che propone, sostiene, organizza attività culturali, educative e didattiche
USSL 20 : C.e.r.r.i.s., Servizi Sociali e Centri Diurni per la prevenzione del disagio giovanile e per il recupero di ragazzi con difficoltà;
Sportello d’ascolto per il bullismo presso l’UST di Verona, che opera in sostegno di alunni, genitori e scuola per la prevenzione del bullismo;
Assessorato all’Istruzione del Comune di Verona, che organizza visite a industrie, laboratori artigianali e ambienti naturali;
A.m.i.a. che organizza visite ai propri impianti, interventi di esperti a scuola e propone concorsi con lo scopo di creare nei ragazzi una coscienza ecologica;
Corpo dei Vigili Urbani che, a richiesta, mediante interventi specifici, offre un’utile collaborazione per l’insegnamento dell’Educazione Stradale;
Ente Lirico "Arena di Verona", che offre la possibilità di assistere a concerti e scoprire "luoghi e segreti" degli spettacoli lirici;
A.i.d.a. (Associazione Italiana Diffusione Artistica), per assistere e fare spettacoli teatrali rivolti al mondo dei ragazzi e fatti dagli stessi ragazzi;
Musei di Verona (Museo di Storia Naturale, Museo di Castelvecchio, Museo Archeologico, Palazzo Forti, Comitato per la Celebrazione di San Zeno) che offrono la possibilità di effettuare visite guidate e percorsi didattici particolarmente curati ed accattivanti per i ragazzi;
C.R.I che tiene per le classi corsi di "Primo Soccorso";
CESTIM, associazione per l’integrazione degli alunni stranieri;
Fondazione ANT Italia Onlus, che offre interventi nelle classi sull’alimentazione per la prevenzione dei tumori;
Lingue senza Frontiere, che organizza campus estivi nelle lingue comunitarie.
Vengono presi in considerazione fattivamente i rapporti in rete con le altre scuole del territorio e con agenzie educative e culturali anche attraverso le Figure Strumentali preposte ad aree specifiche d’intervento.
1.4 SITUAZIONE INTERNA
1.4.1 Alunne ed Alunni
Scuola Numero classi/sezioni Numero alunni
• Scuola infanzia G. RODARI 3 71 • Totale scuola infanzia 3 79 • Scuola primaria G.C. CAMOZZINI 10 195 • Scuola primaria A. DALL’OCA BIANCA 10 183 • Scuola primaria M.VILIO 5 112
Totale scuola primaria 25 490
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• Scuola secondaria 1^ grado FAINELLI-‐GANDHI 12 255
Totale scuola secondaria 13,271
Totale 40 826
1.4.2 Il personale
Qualifica Numero
• Dirigente scolastica
• Docenti Scuola infanzia G. RODARI 9
Totale docenti scuola infanzia 9
• Docenti Scuola primaria G.C. CAMOZZINI 21 • Docenti Scuola primaria A. DALL’OCA BIANCA 23 • Docenti Scuola primaria M.VILIO 11
Totale docenti scuola primaria 51*
• Scuola secondaria 1^ grado V. FAINELLI-‐GANDHI 41
Totale docenti scuola secondaria 33*
• Totale docenti 92*
• Direttrice dei servizi (DSGA)
• Personale Amministrativo 6 • Personale utilizzato 3 • Personale ausiliario Scuola infanzia G. RODARI 2 • Personale ausiliario Scuola primaria G.C. CAMOZZINI 3 • Personale ausiliario Scuola primaria A. DALL’OCA BIANCA 5 • Personale ausiliario Scuola primaria M.VILIO 3 • Personale ausiliario Scuola secondaria 1^ grado V. FAINELLI 5
Totale personale ausiliario 18
Totale personale 121
* Alcune/i insegnanti e ausiliari/ie lavorano in due sedi, per cui il numero totale non corrisponde alla somma dei parziali
1.5 IDENTITA’ DELL’ISTITUTO
1.5.1 I nostri principi
L’Istituto Comprensivo n°6 basa la propria azione formativa sui seguenti principi:
La creazione di un ambiente sereno che favorisca l’integrazione di tutti gli alunni all’interno della scuola.
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La formazione di cittadini responsabili e rispettosi degli altri e dell’ambiente che li circonda sulla base dei postulati espressi nei seguenti documenti:
• Costituzione Italiana art. 34 “la scuola è aperta a tutti [...] I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.”
• Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo art.26 comma 2 “L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le nazioni, i gruppi razziali e religiosi [...].
• Carta dei diritti dei bambini dalla Convenzione ONU del 1989 “Il bambino ha diritto all’istruzione [...]” “L’educazione del bambino deve : sviluppare tutte le sue capacità, rispettare i diritti umani e le libertà; rispettare i genitori, la lingua e la cultura del Paese in cui egli vive; preparare il bambino ad andare d’accordo con tutti; rispettare l’ambiente naturale.” “I genitori devono curare l’educazione e lo sviluppo del bambino. Lo Stato li deve aiutare rendendo più facile il loro compito. “ Il bambino ha diritto di esprimersi liberamente con la parola, con lo scritto, il disegno, la stampa.”
1.5.2 La nostra mission
Il nostro istituto pone al centro dell’azione educativa: garantire l’acquisizione dei saperi fondamentali, rendendo gli alunni consapevoli della profonda gratificazione che deriva in ognuno dal sapere e dal saper fare, educare a servirsi degli strumenti di conoscenza (laboratori) e delle occasioni di esperienza(strutture a disposizione);
• stimolare negli alunni la capacità critica come conoscenza attiva del mondo esterno; • far acquisire agli alunni una sempre maggiore consapevolezza di se stessi; • promuovere lo „star bene‟ dell’alunno nella scuola-‐comunità educante; • educare a valori come: “il rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente” e “accettazione ed
integrazione delle diversità”; • sviluppare l’autostima in un’ottica focalizzata all’orientamento al fine di una migliore
percezione di sé, dei propri bisogni, dei propri limiti e delle proprie possibilità e potenzialità; favorire la formazione del senso di cittadinanza.
2 SCELTE ORGANIZZATIVO-‐DIDATTICHE COMUNI AI TRE ORDINI DI SCUOLA
Come già accennato, la struttura “verticalizzata” dell’ Istituto Comprensivo, oltre che obiettivi comuni, offre concretamente occasioni molteplici di operare scelte comuni.
Più specificamente, tali scelte si concretizzano in specifici percorsi che, appunto, si sviluppano nell’arco di tempo che va dalla Scuola dell’infanzia alla Secondaria di primo grado, con tempi e modalità adeguate alle esigenze e alle possibilità delle varie età. Ecco le attività da definirsi sia progettuali sia laboratoriali:
• Progetto accoglienza/continuità • Progetto accoglienza e inserimento alunne/i alloglotte/i • Progetto educazione interculturale • Progetto educazione alla convivenza • Progetto educazione alla pace • Piano uscite didattiche e viaggi d’ istruzione • Progetto iniziative educative su e per il territorio
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• Progetto genitori e iniziative connesse • Progetto star bene a scuola
2.1 CRITERI DI VALUTAZIONE
La valutazione è intesa come un’azione continua, che si svolge per l’intero percorso scolastico, con strumenti diversi a seconda del fine e dell’obiettivo da valutare.
Prove oggettive, dati delle osservazioni sistematiche, risultati dei test ed altre strategie di sperimentata efficacia contribuiscono ad attivare la valutazione formativa di processo e a supportare la valutazione sommativa finale.
Essa è legata alla programmazione ed è improntata a criteri di oggettività, condivisione dei criteri fra insegnanti, chiarezza nel messaggio ad alunni e famiglie.
Più precisamente, la valutazione d’ingresso ha lo scopo di individuare le condizioni iniziali degli alunni in rapporto alle abilità di base previste dalla programmazione sia del Consiglio di classe o team che dei singoli docenti; la valutazione formativa serve, invece, a conoscere, nel corso dell’anno, le competenze raggiunte dagli alunni-‐ per l’attuazione di quanto programmato e per un eventuale recupero tempestivo-‐; la valutazione sommativa finale valuta il grado di maturazione e di competenza raggiunto relativamente agli obiettivi educativi e didattici edi progressi compiuti nell’evoluzione personale.
Alcuni momenti importanti di valutazione sono:
• la valutazione analitica quadrimestrale, fatta da ciascun insegnante, e la valutazione globale, fatta collegialmente
• inoltre, alle risorse valutative di routine di cui si è appena detto, anche quest’anno si aggiungeranno quelle per la Valutazione del Servizio Scolastico (INValSI). Tale iniziativa, estesa a livello nazionale, prevede la somministrazione di prove nelle classi II e V della scuola primaria, e nelle classi I della scuola secondaria di primo grado, per le discipline di Italiano, Matematica. Ciò consente di avere un fattivo ed attendibile riscontro della situazione dell’Istituto a livello di apprendimento e di competenze degli alunni, messa a confronto con quella delle altre Scuole del Veneto e d’Italia. Da qui lo stimolo per convalidare, integrare o modificare le nostre proposte didattiche.
2.2 L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON HANDICAP
L’inserimento degli alunni portatori di handicap nelle classi, con riferimento alla normativa vigente, è finalizzato alla piena integrazione di ognuno; offrendo ad essi ogni possibile opportunità formativa, la scuola si propone alcuni obiettivi irrinunciabili, come i seguenti:
• raggiungimento dell’autonomia, • raggiungimento della conoscenza di sé, • raggiungimento della capacità di rapportarsi positivamente con gli altri, • conquista di strumenti operativi di base linguistici e metodologici, • raggiungimento del pieno sviluppo delle proprie potenzialità.
Tali obiettivi saranno perseguiti con percorsi didattici e strategie metodologiche particolari.
Inoltre, l’integrazione degli alunni portatori di handicap impegna docenti, alunni e genitori nel difficile percorso di accettazione della diversità e rappresenta un importante momento di crescita personale e sociale per ogni componente della comunità scolastica.
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Per ciascun alunno diversamente abile la scuola, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale di Neuropsichiatria Infantile, predispone un apposito “piano educativo individualizzato”.
Per favorire l’integrazione, la scuola si avvale di insegnanti statali specializzati (i cosiddetti docenti di “sostegno”) e, se necessario, di personale assistenziale. L’insegnante di sostegno è assegnato alle classi che comprendono alunni con certificazione specifica; il suo intervento didattico è rivolto anche a migliorare le relazioni fra tutti gli alunni e la ricaduta del suo operato si articola in tutte le discipline. In ogni caso, le attività di integrazione riguardano tutta la classe o tutto il gruppo in cui è inserito l’alunno con handicap; le attività specifiche sono previste nel piano educativo individuale.
Nell’Istituto funziona un apposito gruppo di lavoro, coordinato da un docente referente, formato dai docenti delle classi e da quelli di sostegno, che si riunisce periodicamente con lo scopo di programmare, monitorare e migliorare l’efficacia dell’intervento di inserimento/integrazione.
2.2.1 L’integrazione degli alunni con difficoltà di apprendimento (DSA)
La dislessia riguarda in Italia circa il 4% della popolazione scolastica. Molto spesso però non è riconosciuta o la diagnosi avviene solo tardivamente. I bambini dislessici, perciò, vengono a lungo considerati dai loro genitori e a volte anche dagli insegnanti come svogliati, pigri, se non addirittura, poco intelligenti.
Negli ultimi anni, però, l’attenzione al problema è cresciuta notevolmente e forme di collaborazione fra scuola, professionisti e genitori si vanno sempre più affermando.
Il Parlamento ha promulgato la legge n.170 del 8 ottobre 2010 relativa a “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” finalizzata a garantire il successo scolastico anche a questi bambini, legge che integra la normativa già esistente.
La legge ribadisce la necessità di individuare precocemente i bambini con difficoltà di apprendimento nella letto-‐scrittura , di avviare gli stessi, in accordo con la famiglia, ai servizi socio-‐sanitari per una eventuale diagnosi , di adottare misure compensative e dispensative nell’attività didattica con bambini/ragazzi con diagnosi di DSA e prevede percorsi di formazione per dirigenti e insegnanti.
La nostra scuola già da due anni aderisce al Progetto “La scuola fa bene a tutti” attuato in collaborazione con l’AID /Associazione Italiana Dislessia).
Le attività progettuali focalizzano l’attenzione sull’apprendimento delle attività di base nel primo anno della scuola primaria con la finalità di far acquisire agli insegnanti di classe la capacità di individuare precocemente i bambini che presentano difficoltà di apprendimento fornendo loro approcci metodologici didattici più idonei e adeguati ai bisogni di apprendimento degli allievi. A tal fine nei mesi di gennaio e maggio gli insegnanti già formati, sottopongono gli alunni di classe prima a screening specifici.
Per quanto riguarda gli alunni con Deficit dell’attenzione e iperattività, il nostro Istituto segue i protocolli del Ministero dell’Istruzione (prot. 4089 del 15/06/2010) e le indicazioni dell’USL di riferimento.
2.2.2 Preveniamo il disagio coltiviamo le eccellenze
All’interno dell’Istituto è previsto un concreto impegno programmatico, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie.
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Vengono stabiliti criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti, privilegiando, rispetto a una logica meramente quantitativa di distribuzione degli organici, una logica “qualitativa”, sulla base di un progetto di inclusione condiviso con famiglie e servizi sociosanitari che recuperi l’aspetto “pedagogico” del percorso di apprendimento e l’ambito specifico di competenza della scuola.
Un’attenzione particolare viene data alla rilevazione delle eccellenze all’interno dell’istituto e all’attuazione di percorsi ad hoc finalizzati alla loro implementazione.
Al fine di assolvere all’impegno programmatico per l’inclusione assume fondamentale importanza la partecipazione ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale.
2.3 ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALLA RELIGIONE CATTOLICA
La scuola garantisce la possibilità di scegliere attività alternative con docenti della scuola,
uscita anticipata o entrata posticipata.
2.4 ACCOGLIENZA ED INSERIMENTO SCOLASTICO DI ALUNNI STRANIERI
Nel nostro Istituto, come in molti altri, si osserva il continuo incremento di iscrizioni di alunni/alunne provenienti da diversi paesi; si è quindi provveduto ad attivare una serie di iniziative per realizzare l’insegnamento dell’italiano-‐ alfabetizzazione-‐, oltre che un’adeguata accoglienza e una progressiva integrazione degli alunni/alunne in questione. I docenti, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, definiscono il necessario adattamento dei programmi di insegnamento per la facilitazione dell’apprendimento della lingua italiana come L2.Per l’attuazione di questo impegno didattico, si utilizzeranno di preferenza le risorse professionali dell’Istituto (DPR.394/99 cap. VII). Inoltre, potranno essere istituiti corsi di prima alfabetizzazione per gli alunni con nessuna o scarsa conoscenza della lingua italiana; in tal caso, se indispensabile, si richiederanno eventuali interventi esterni che affianchino il lavoro dei docenti.
2.5 ATTIVITA’ DIDATTICHE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA:
ORGANIZZAZIONE E OFFERTA FORMATIVA
I bambini sono suddivisi in 3 sezioni:
• una sezione di bambini/e di età omogenea (3 anni) di 25 alunni • una sezione di bambini/e di età omogenea (4 anni) di 24 alunni • una sezione di bambini di età eterogenea (4/5 anni) di 14 alunni
Nelle sezioni operano 6 insegnanti + 1 insegnante di IRC
2.5.1 Finalità della scuola dell’Infanzia
La scuola dell'infanzia è un ambiente educativo di esperienze concrete e di apprendimenti riflessivi che integra, in un processo unitario, le differenti forme del fare, del pensare, del comunicare e del conferire senso da parte dei bambini.
Nel fare ciò si considerano elementi fondamentali del suo operare:
• il rafforzamento dell'identità personale • la conquista dell'autonomia
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• lo sviluppo delle competenze
Essa raggiunge questi obiettivi generali del processo formativo collocandoli all'interno di un progetto articolato e unitario, che riconosce sul piano educativo la priorità del ruolo della famiglia e l'importanza del territorio di appartenenza con le sue risorse sociali e culturali.
2.5.2 Obiettivi specifici di apprendimento
Il percorso educativo della scuola dell'infanzia utilizza gli obiettivi specifici di apprendimento all'interno dei campi esperienziali, indicati di seguito, per trasformare le capacità del bambino in competenze.
CAMPI ESPERENZIALI
Corpo, movimento, salute
• Discorsi e parole-‐ Fruizione e produzione di messaggi • Lo spazio, l'ordine e la misura • Le cose, il tempo e la natura • Messaggi, forme e media • Il se' e l'altro • IRC/ Attività alternative
ATTIVITA' DI LABORATORIO
La scuola dell'infanzia è strutturata per tutti i/le bambini/e con laboratori e spazi ben definiti. In tali spazi è possibile svolgere attività quali:
• Manipolazione • Pittura • Costruzioni • Drammatizzazione • Lettura • Scoperta di elementi naturali • Musica • Motoria • Biblioteca • Logica/matematica
2.5.3 L'azione didattica
Le insegnanti della scuola dell'Infanzia durante l'anno scolastico, si incontrano periodicamente in team per organizzare attività, attraverso programmazioni su progetti multiamo, articolare gruppi misti per età (sezione) e per gruppi omogenei (intersezione).
Le docenti, per favorire il processo di apprendimento, fanno riferimento ai seguenti principi e strategie educative:
• la motivazione ed il principio del piacere • l'esplorazione e la ricerca • l'agire, il rappresentare, il rielaborare • la predisposizione di un ambiente scolastico ricco di offerte, proposte, messaggi e stimoli
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Gli interventi educativi verranno effettuati attraverso:
• attività di tipo collettivo • attività di piccolo e grande gruppo • attività di intersezione • attività individuale
Durante l'anno scolastico si eseguono periodiche verifiche sia dei progetti didattici, sia degli apprendimenti, attraverso l'osservazione occasionale e sistematica del comportamento dei bambini e delle loro produzioni.
2.5.4 Organizzazione delle attività
8.00/10.00 10.00/12.00 13.30/15.30
Attività di sezione Attività di intersezione Attività di intersezione per gruppi di età omogenea
La compresenza giornaliera (2.30 h) permette la realizzazione dei laboratori per età.
In presenza di alunni con svantaggi socio/culturali o provenienti da altri Paesi le insegnanti elaborano percorsi individuali con il supporto di mediatori o volontari.
2.5.5 Competenze in uscita
A conclusione del percorso educativo-‐scolastico nella scuola dell'Infanzia il bambino sarà in grado di:
• condividere socialmente il gioco • gestire ruoli e regole complesse • affrontare e risolvere conflitti • riflettere sulle esperienze vissute attraverso l'esplorazione, l'analisi e il confronto • sviluppare l'abitudine a fare domande e acquisire il "gusto" di imparare
2.6 ATTIVITA’ DIDATTICHE NELLASCUOLA PRIMARIA
2.6.1 La programmazione dell’intervento formativo
Con l’entrata in vigore del Decreto Leg. 53/03, la scuola primaria è articolata in un primo anno di raccordo con la scuola d’Infanzia, esteso al raggiungimento della strumentalità di base, e in due periodi didattici biennali. Inoltre, il passaggio alla scuola secondaria avverrà in seguito a valutazione positiva al termine del secondo biennio. Il tempo scuola offerto dall’IC6 si articola nel seguente modo: tempo pieno a 40 ore settimanali (8-‐16) , tempo modulare a 29/30 ore settimanali con rientri pomeridiani.
La programmazione dell’intervento educativo tiene conto in primo luogo delle esigenze formative degli alunni che, nella scuola primaria, fanno riferimento alla necessità di:
• acquisire l’alfabetizzazione di base; • sviluppare rapporti e relazioni interpersonali adeguati; • integrare il curricolo tradizionale con attività che promuovano la pratica di linguaggi
diversi • disporre di adeguati momenti e spazi dedicati all’attività fisica, motoria e sportiva; • disporre di momenti specifici per l’attività individualizzata e di recupero;
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• praticare un primo approccio significativo alle nuove tecnologie informatiche; • entrare in contatto con una seconda lingua; • proporre l’attuazione del metodo di studio applicato in maniera trasversale.
Nelle tre scuole elementari, “Camozzini” , “Dall’Oca Bianca” e "Vilio" le attività didattiche sono organizzate in modo da riservare a ciascuna disciplina di insegnamento un tempo adeguato.
Inoltre, esse possono essere organizzate e svolte con modalità diverse, allo scopo di rendere più efficace l’intervento formativo:
• “lezione” collettiva a livello di classe • attività in piccolo gruppo • attività per gruppi formati da alunni di classi diverse (classi aperte); • interventi individualizzati
Per gli alunni che, nello svolgimento di tali attività, vivono una situazione di particolare svantaggio, si provvede alla stesura di piani personalizzati, che presuppongono, al termine, prove di verifica differenziate.
Per tutte le scuole Primarie il CURRICOLO OBBLIGATORIO si completa con le
ATTIVITA’ AGGIUNTIVE
(99 ORE ANNUE)
LABORATORIO delle ATTIVITA’ ESPRESSIVE Possibilità di esprimersi con linguaggi non verbali in contesti particolarmente significativi
LABORATORIO LARSA Recupero della strumentalità di base. Sviluppo delle potenzialità e degli apprendimenti
METODO di STUDIO Strategie cognitive e organizzative per acquisire una tecnica nello studio delle discipline
Monte ore CLASSI PRIME I BIENNIO II BIENNIO
66 ore Lab.
attività espressive
Lab.
attività espressive
33 ore Laboratorio LARSA Laboratorio LARSA Laboratorio LARSA
33 ore Lab.
attività espressive
33 ore Metodo di Studio
Le attività previste, per un monte ore annuo di 99, potranno essere ripartite:
• settimanalmente (3 ore alla settimana) • a pacchetti da utilizzarsi nei momenti individuati dal piano annuale delle attività
La personalizzazione dell’itinerario formativo avviene, inoltre, attraverso
• l’articolazione flessibile del gruppo classe, con formazione di gruppi di alunni, adottando criteri anche diversi (gruppi omogenei, eterogenei, spontanei);
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• l’integrazione degli alunni con difficoltà e l’organizzazione di iniziative di recupero e di sostegno nel quadro complessivo della flessibilità del gruppo classe, con l’individuazione delle forme migliori per rendere effettivi i diritti formativi degli allievi svantaggiati;
• pronta accoglienza degli alunni stranieri
2.7 ATTIVITA’ DIDATTICHE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
La scuola secondaria di primo grado è strutturata in un biennio e in un anno-‐ il terzo-‐ definito “ di orientamento”-‐ al termine del quale gli studenti devono sostenere un Esame di Stato.
Attraverso le discipline di studio ed in ogni momento di vita scolastica, anche ricreativo, si perseguiranno gli obiettivi didattici che prevedono:
• la crescita delle capacità di autonomia di studio e di lavoro • il rafforzamento di positive interazioni sociali • la conoscenza culturale e scientifica della realtà contemporanea • l’alfabetizzazione e l’approfondimento delle tecniche informatiche • l’acquisizione di consapevolezze e di strumentalità adeguate in vista delle successive scelte
scolastiche.
L'organizzazione della scuola secondaria di 1° grado prevede le seguenti strutturazioni orarie:
• 30 ore settimanali dal lunedì al sabato (8-‐13) • 30 ore settimanali dal lunedì al venerdì (con tre rientri e servizio mensa con sorveglianza
da parte di un operatore esterno previo contributo delle famiglie)
Le classi presenti quest'anno nella scuola sono 12.
2.7.1 Metodologia e didattica delle attività
Con il termine “metodo” si intende la progettazione, la costruzione e la realizzazione di occasioni ed esperienze di apprendimento che tengano conto de:
• la situazione di partenza dell’alunno; • l’atteggiamento personale; • gli stili cognitivi individuali; • i contenuti e gli obiettivi fissati dai programmi; • le risorse strumentali (materiale, documentazione, spazio, ambiente, mezzi).
Le varie esperienze educative si attuano sempre attraverso un’organizzazione didattica diversificata, in relazione allo sviluppo della personalità dell’allievo, alle modalità dell’operare dei vari docenti e alle varie situazioni in divenire, sia a livello ambientale che umano.
Essa si sviluppa nell’arco del triennio curando la dimensione sistemica delle discipline, sviluppando competenze e conoscenze corrispondenti alla Programmazione prevista e alle attitudini degli allievi, considerando le opzioni delle famiglie, personalizzando il Piano secondo obiettivi specifici; la descrizione e la documentazione dei suoi percorsi ( anche attraverso il tutoraggio -‐ancora in fase di ricerca e di studio-‐ ) porterà a conseguire i traguardi previsti dal PECUP ( Profilo Educativo, Culturale e Professionale dello Studente ).
I percorsi di lavoro dei docenti si avvarranno di metodologie in parte largamente sperimentate e, progressivamente, anche innovative, specialmente per quello che riguarda la didattica laboratoriale. Una buona parte della struttura didattica si baserà sulla lezione frontale, sul lavoro a gruppi misti o di livello, sull’attività di classi aperte, sui percorsi fortemente individualizzati, oltre che, come si è detto, sui laboratori.
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2.7.2 Consolidamento, recupero e sviluppo
La progettazione curriculare prevede, al suo interno, attività didattiche di consolidamento rivolte all’intera classe o a piccoli gruppi, per far acquisire con sicurezza le competenze.
Si svolge inoltre, regolarmente, attività di recupero delle carenze degli alunni alla fine di ogni unità didattica.
Le attività di sviluppo sono, infine, previste come momento di ricerca ed approfondimento, per quegli alunni che manifestino particolari attitudini ed interessi.
2.7.3 Orientamento
In tutto l'arco dei tre anni le attività scolastiche, pur nella loro variegata molteplicità, dovranno confermare il loro valore formativo-‐ orientativo; supporti didattici e veri e propri Progetti verranno predisposti ed aggiornati a livello d'Istituto per offrire ai ragazzi tutte le opportunità mirate al raggiungimento della capacità di costruire il proprio cammino con la consapevolezza delle proprie potenzialità.
2.7.4 Convivenza civile
Diverse attività interdisciplinari e progetti (quali l’Educazione all’affettività, all’Interculturalità, all’Accoglienza, alla Diversità, l’Educazione alla Pace, l’Educazione stradale, il percorso di Orientamento e tutto l’indirizzo di Programmazione d’Istituto volto al rispetto di sé e dell’altro ) contribuiscono efficacemente a caratterizzare l’intero operato educativo come esercizio convinto alla Convivenza Civile.
2.8 ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
All'interno dell'Istituto Comprensivo le attività curricolari si integrano da diversi anni con progetti di particolare rilevanza. Essi offrono la possibilità di incontro con persone, ambienti e linguaggi nuovi costituendo occasioni formative uniche ed aprendosi al territorio e alle sue risorse. Alcuni sono comuni a tutte le Scuole Primarie dell’Istituto, altri sono differenziati per plesso e/o per ciclo.
Alla formazione contribuiscono inoltre le uscite sul territorio, le visite d’istruzione, la fruizione di spettacoli teatrali e la partecipazione ai concorsi che ciascun team docente programma ad inizio anno scolastico per le proprie classi. Ogni progetto, accompagnato da una scheda completa nella declinazione degli obiettivi, nella metodologia, nella documentazione e verifica, è parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa.
2.9 RAPPORTI CON I GENITORI
La partecipazione e la collaborazione scuola-‐famiglia è fondata sul rispetto dei ruoli e sulla fiducia reciproca. Esse trovano la loro prima realizzazione nelle occasioni di colloquio con gli insegnanti, formalizzate dalla SCUOLA DELL’INFANZIA in colloqui assembleari e individuali concordati con le insegnanti; dalla SCUOLA PRIMARIA nei colloqui bimestrali e nelle assemblee di classe e nella SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO in due momenti:
• nei colloqui generali pomeridiani in 3 incontri distribuiti nell’anno, • nell’ora di colloquio che ogni insegnante fissa settimanalmente, in orario antimeridiano,
nei primi 15 giorni del mese.
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Inoltre si prevede di incontrare i genitori ogniqualvolta, da una delle due parti, se ne ravvisi la necessità.
Ai genitori viene offerta la possibilità di partecipare ad incontri pomeridiani o serali con esperti di Orientamento e di Educazione all’affettività; essi possono anche svolgere, come di legge, regolari
Assemblee per discutere o prendere decisioni su problemi che possano sorgere nell’ambito scolastico.
Quale emanazione dei rapporti tra il nostro istituto e le famiglie degli alunni e gli alunni stessi è stato formalizzato il “PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA” che verrà consegnato e firmato da ogni contraente all’inizio dell’anno scolastico.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
E’ la dichiarazione, esplicita, partecipata e vincolante con la sua sottoscrizione, attraverso la quale si stabiliscono le priorità educative, i reciproci rapporti, i diritti e doveri che intercorrono tra l’Istituzione scolastica, la famiglia e l’alunno/a. Ciascuno secondo i propri ruoli ele proprie responsabilità.
L’alunno/a si impegna a:
• frequentare tutte le attività didattiche con regolarità, partecipare attivamente al percorso scolastico, essere fornito del materiale necessario alle lezioni, applicarsi con serietà nello studio e nei compiti a casa, sfruttando tutti i vantaggi e le opportunità offerte dalla scuola;
• rispettare il regolamento d’Istituto, arrivare puntuale a scuola, utilizzare correttamente le strutture e gli strumenti della scuola senza danneggiarli, comportarsi con rispetto, disponibilità e collaborazione nei confronti degli insegnanti, dei compagni e del personale della scuola
La scuola si impegna a:
• offrire un ambiente sereno, sicuro, e ben organizzato; • elaborare una programmazione didattico-‐educativa che armonizzi il progetto formativo
della scuola con la fisionomia delle singole classi e sia coerente con la specificità delle discipline e con gli orientamenti e le scelte individuali operate;
• esplicitare gli obiettivi, le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione relativi a tutti i curricoli di studio;
• informare tempestivamente dei progressi e dei risultati di ogni alunno, nonché di eventuali problemi comportamentali o inerenti il percorso di apprendimento;
I genitori si impegnano a:
• conoscere l’offerta formativa ed esprimere pareri e proposte; • collaborare con la scuola per il raggiungimento degli obiettivi didattici ed educativi; • rispettare a far rispettare dal/dalla proprio/a figlio/a le regole dell’Istituto, consapevoli
delle proprie responsabilità educative; • favorire l’autonomia e il senso di responsabilità del proprio/a figlio/a • educare al rispetto ed alla cura della persona sia nell’igiene che nell’abbigliamento,
decoroso e adeguato all’ambiente scolastico. • contribuire con le proprie competenze, professionalità, e con i propri mezzi al
raggiungimento di tali obiettivi.
2.10 Patto Educativo di Corresponsabilità territoriale
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Nel corso dello scorso anno scolastico è stato messo a punto con le diverse agenzie che convergono a livello educativo nel territorio dell’IC6 e i genitori un manifesto educativo finalizzato alla stipula di un Patto Educativo di Corresponsabilità territoriale.
MANIFESTO EDUCATIVO
Diritti e doveri nel campo dell’istruzione e della formazione
La realtà scolastica dell’IC 6 offre ai cittadini la possibilità concreta di percorsi educativi e formativi dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado.
Alla base delle specifiche scelte educative, organizzative e operative di ciascuna istituzione scolastica ci sono valori condivisi:
a) la scuola promuove la conoscenza e l’integrazione tra tutti i bambini/ragazzi e bambine/ragazze, il superamento dei pregiudizi e la crescita comune dei giovani, evitando divisioni e discriminazioni;
b) i processi di insegnamento, adeguati all’età e agli indirizzi di studio, sono attivati nel rispetto delle scelte valoriali, religiose, culturali delle famiglie e dei giovani stessi, sulla base di proposte educative e didattiche coerenti e funzionali alla realizzazione delle Indicazioni fornite dal Ministero dell’Istituzione, dell’Università e della Ricerca.
L’istituzione scolastica si impegna a presentare alle famiglie e agli allievi il Piano dell’offerta formativa e il Patto educativo di corresponsabilità territoriale, allo scopo di informare circa le scelte educative, didattiche, metodologiche e organizzative della scuola, inserita in un contesto ambientale ben determinato che condivide uno stile educativo e si impegna a promuoverlo e a diffonderlo nelle specifiche situazioni di vita quotidiana.
La responsabilità e il compito educativo dei bambini/ragazzi e delle bambine/ragazze , dei giovani sono prerogativa in primis della famiglia, e poi delle altre istituzioni presenti nel territorio: la scuola, le Parrocchie, il Comune con l’Assessorato all’Istruzione e la Circoscrizione, l’ASL locale e dai vari Enti e dalle molte Associazioni Sportive e di volontariato che animano la vita dell’intera Comunità. Le azioni di tutte queste realtà sono legate da fili rossi, impercettibili quanto solidi, che le collegano sulla base di “Nodi valoriali” da cui essi si dipanano.
la Comunità territoriale:
a) è uno spazio collettivo che appartiene a tutti gli abitanti residenti, che hanno il diritto di trovare le condizioni sociali, economiche culturali, educative e formative necessarie perché venga rispettata la dignità di tutti e di ciascuno e garantita la qualità della vita.
b) è unita da un dovere di mutua solidarietà che sta alla base dello sviluppo e della qualità dei servizi pubblici.
c) attraverso le istituzioni preposte al compito, garantisce il diritto all’istruzione dei bambini, dei ragazzi e dei giovani in età scolare, incoraggia molto la formazione per gli adulti e contribuisce ad innalzare il livello culturale della cittadinanza;
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d) mette a disposizione di tutti, con pari condizioni di accesso, spazi e centri scolastici, educativi sportivi, culturali, sociali, in un contesto di coesione sociale fondato sul rispetto e sulla condivisione dei valori democratici.
d) si fa carico delle azioni di prevenzione di ogni forma di dipendenza e di atti di violenza fisica e psicologica, di manifestazioni e atteggiamenti di bullismo tra i giovani, anche ricorrendo ad iniziative di controllo del territorio, di informazione verso i giovani e le loro famiglie, di attività socializzanti e promozionali verso il tempo libero e la loro partecipazione alla vita della Comunità.
e)si impegna anche a facilitare lo scambio di informazioni tra cittadini autoctoni e immigrati, incoraggiando la reciproca conoscenza personale e delle rispettive culture; il valore dell’accoglienza, dell’integrazione sono alla base delle azioni di sviluppo della Comunità stessa, in relazione ai bisogni e alle necessità di tutti i cittadini.
Le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni, pubbliche e private, che si riconoscono nei valori espressi nel Patto educativo di corresponsabilità, si impegnano a:
1. accogliere nei loro Statuti e/o regolamenti interni il principio della corresponsabilità educativa, in accordo con le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni che sottoscrivono il Patto educativo di corresponsabilità a livello territoriale;
2. applicare coerentemente tale principio nelle attività aventi scopi educativi e formativi;
3. informare gli altri Enti e/o Istituzioni firmatarie del Patto Educativo di corresponsabilità territoriale su eventuali comportamenti e/o condotte disciplinari di giovani che li frequentano;
4. progettare e/o organizzare iniziative interistituzionali aventi carattere di prevenzione di comportamenti riprovevoli e di promozione di situazioni positive per i giovani stessi sul paino sociale, ludico, culturale, sportivo, ecc.;
5. coinvolgere responsabilmente i genitori dei ragazzi e/o dei giovani che assumono atteggiamenti violenti verso se stessi e gli altri compagni, oppure che si rendano responsabili di danni all’arredo e alle strutture ed attrezzature di scuole, palestre, impianti sportivi e dell’arredo urbano;
6. promuovere iniziative di coinvolgimento dei ragazzi e dei giovani stessi in ricerche e/o indagini circa le problematiche esistenziali dei giovani delle Comunità territoriali ; oppure promuovere concorsi e/o iniziative perché i giovani del territorio possano esprimere le loro attese, le loro prospettive, i loro sogni, la loro rabbia e insoddisfazione verso aspetti della vita quotidiana nel contesto territoriale;
7. offrire ai giovani le opportunità e le occasioni perché possano diventare protagonisti di loro scelte e/o azioni in relazione al contesto territoriale (es. progetti, rappresentazioni, concerti musicali, produzione di CD o DVD).
Ai responsabili delle varie Istituzioni , degli Enti e delle Associazioni presenti nel gruppo di confronto si chiede, coerentemente con quanto indicato nel Patto Educativo di Corresponsabilità di:
a) concordare a livello territoriale gli orari per iniziative di carattere ludico sportivo allo scopo di evitare sovrapposizioni e soprattutto per offrire nell’arco della settimana e nei vari periodi dell’anno scolastico e solare una distribuzione più funzionale al coinvolgimento e alla
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partecipazione dei giovani. Sarebbe auspicabile la progettazione di territorio delle opportunità formative in campo sportivo;
b) farsi promotori di iniziative formative per la produzione di giornali scolastici e/o parrocchiali e/o di gruppi sportivi e di volontariato con l’obiettivo di diffondere il più possibile le notizie relative alla vita dei giovani presenti sul territorio;
c) avviare una programmazione territoriale sugli eventi e sulle manifestazioni tese a coinvolgere i giovani in esperienze positive sul piano della solidarietà e del volontariato.
3. LE SCELTE ORGANIZZATIVE DELL’ISTITUTO
3.1 ANALISI DELLE RISORSE DISPONIBILI
3.1.1. Organigramma e organizzazione
Nel nostro Istituto, come ovunque, alcune scelte organizzative sono d’obbligo, altra scaturiscono dall’intento di ottimizzare le risorse e le competenze, al fine di migliorare l’ offerta formativa in un clima di scambio e di collaborazione.
3.2 IL CONSIGLIO D’ISTITUTO
Composto dai rappresentanti dei genitori, degli insegnanti e del personale amministrativo e ausiliario e dal Dirigente Scolastico, è presieduto da un genitore. Decide relativamente all’organizzazione scolastica e alla gestione economica.
3.3 LA GIUNTA
(Emanazione del CI) Presieduta dal DS, composta da due genitori uno dei quali può essere il Presidente del CI, dal DSGA, da un docente e da un ATA, prepara il lavoro del CI.
3.4 IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Favorisce il buon funzionamento della scuola governando e dirigendo le varie attività. E‟ affiancato dai collaboratori per lo svolgimento delle proprie funzioni organizzative ed amministrative.
Dall’ Art. 25 §2 del D.Lgs. 165/01 “Il Dirigente Scolastico assicura la gestione unitaria dell’istruzione, ne ha la legale rappresentanza è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio. Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici, spettano al Dirigente Scolastico autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane.In particolare il dirigente scolastico organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative ed è titolare delle relazioni sindacali”
3.5 I COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Nel coordinamento dell’organizzazione didattica. Dall’ Art. 25 §5 del D.Lgs. 165/01 “Nello
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svolgimento delle proprie funzioni il dirigente può avvalersi di docenti da lui individuati (massimo 2) ai quali possono essere delegati specifici compiti …”
3.6 IL COLLEGIO DOCENTI
Organo di indirizzo e di verifica del POF, composto dal dirigente scolastico e da tutti gli insegnanti della scuola. Come emanazione del Collegio vengono nominati: COMMISSIONI UNITARIE, GRUPPI DI LAVORO, DOCENTI con funzioni strumentali, DOCENTI REFERENTI con incarichi aggiuntivi funzionali alle attività del piano. Viene nominato anche il COMITATO DI VALUTAZIONE.
3.7 STAFF DI DIREZIONE
E’ composto dal dirigente scolastico e dai collaboratori.
Concorda azioni finalizzate al miglioramento dell’organizzazione, della comunicazione, dell’azione educativa e didattica. Predispone materiali di analisi e discussione per consentire agli organi collegiali di operare il monitoraggio e la revisione in itinere del Piano dell’Offerta Formativa
3.8 DOCENTI CON FUNZIONI STRUMENTALI
Sono incaricati delle singole funzioni, del coordinamento interno e di quello di eventuali Commissioni, nominate dal Collegio Docenti, che operino nell’area di referenza. Collaborano con le Agenzie esterne. Nell’anno in corso, il Collegio ha individuato le seguenti Funzioni Strumentali:
A) HANDICAP collabora con gli insegnanti di sostegno, con il personale USSL. Coordina accoglienza ed orientamento.
B) DSA collabora con gli insegnanti che hanno in classe alunni diagnosticati, con il personale USSL. Coordina gli screening, la stesura dei PDP e i corsi di aggiornamento specifici.
C) DISAGIO/ECCELLENZE D) INTEGRAZIONE ALUNNI ALLOGLOTTI E ROM coordina il lavoro su alunni non italiani, ne
monitora le esigenze, cura i contatti con le famiglie e le agenzie esterne E) CONTINUITA’ propone e coordina percorsi educativo-‐didattici finalizzati all’accoglienza,
alla continuità ad all’orientamento nei vari stadi del percorso scolastico F) POF aggiorna forma e contenuti del POF, ne coordina le attività, cura lo studio sui curricoli
in verticale ed il collegamento Scuola primaria-‐ Scuola Secondaria.
3.9 DOCENTI RESPONSABILI
Sono incaricati della gestione e del coordinamento dei vari Progetti d’Istituto.
3.10 I CONSIGLI NEI TRE ORDINI DI SCUOLA
SCUOLA DELL’INFANZIA
CONSIGLIO D’INTERSEZIONE Composti dai docenti della scuola e da un rappresentante dei genitori eletto per sezione, presieduti dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato; si riunisce fino a 40 ore annuali ed ha il compito di formulare proposte sul piano educativo didattico e di agevolare i rapporti fra docenti, famiglie ed alunni
CONSIGLIO D’INTERSEZIONE TECNICO (SOLI DOCENTI)Coordinamento didattico
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e dei rapporti interdisciplinari
SCUOLA PRIMARIA CONSIGLI D’INTERCLASSE DI SCUOLA
Composti dai docenti delle singole scuole e da un rappresentante dei genitori eletto per classe, presieduti dal Dirigente Scolastico; si riuniscono quattro volte l’anno ed hanno il compito di formulare proposte sul piano educativo didattico e di agevolare i rapporti fra docenti, famiglie ed alunni.
CONSIGLIO D’INTERCLASSE TECNICO DI SCUOLA (SOLI DOCENTI)Coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari
COLLEGIO DOCENTI ELEMENTARI
TEAM DI MODULO
TEAM INTEGRATI
GRUPPI DI PROGETTO
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
CONSIGLI DI CLASSE Costituiti da Dirigente Scolastico, dai docenti e da quattro rappresentanti eletti dai genitori, si riunisce mensilmente. Si svolge con la presenza dei soli docenti e del Dirigente Scolastico per il coordinamento didattico dei rapporti interdisciplinari e per valutare periodicamente ed a fine anno gli alunni.
Inoltre, formula, propone ed organizza le iniziative didattiche e le valuta in itinere, sempre adattandole alle situazioni ed alle necessità dei singoli alunni.
COLLEGIO DOCENTI SCUOLA MEDIA
GRUPPI DI LAVORO PER AREAGRUPPI DI PROGETTO
3.11 LE COMMISSIONI
Per poter realizzare in modo adeguato la propria proposta formativa, l’Istituto attua una forma organizzativa basata sul funzionamento di commissioni e gruppi di lavoro.
I gruppi hanno il compito di formulare proposte, elaborare progetti didattici e verificarne l’efficacia, realizzare momenti di coordinamento anche con il territorio, valorizzare le risorse professionali ed umane presenti nella scuola, favorendo processi decisionali che coinvolgono tutti i docenti.
3.12 GRUPPI DI LAVORO
Nell’Istituto operano anche Gruppi di lavoro, Coordinati dalle Funzioni strumentali, che ne sono responsabili:
• Gruppo di lavoro di ricerca/azione: le competenze di base • Gruppo di lavoro di ricerca/azione: il curricolo in verticale di storia • Gruppo di lavoro sull’avviamento al metodo di studio • Gruppo di lavoro collegato alla funzione strumentale POF
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• Gruppo di lavoro collegato alla funzione strumentale intercultura • Gruppo di lavoro collegato alla funzione strumentale Handicap e disagio
3.13 IL COMITATO DIVALUTAZIONE DEGLI INSEGNANTI
Organo elettivo formato dal Dirigente Scolastico e da docenti; valuta il servizio del docente, su
sua richiesta ed, obbligatoriamente, l’anno di prova.
3.14LA SEGRETERIA
3.14.1Direttore dei servizi generali e amministrativi
Dall’Art. 25 §5 del D.Lgs. 165/01: il dirigente scolastico “… è coadiuvato dal direttore dei servizi generali e amministrativi, che sovrintende, con autonomia operativa, nell’ambito delle direttive di massima impartite e degli obiettivi assegnati, ai servizi amministrativi ed ai servizi generali dell’istituzione scolastica, coordinando il relativo personale”. Quindi il DSGA sovrintende ai servizi generali, amministrativo – contabili; organizza l’ attività del personale ATA, nell’ambito delle direttive del Dirigente Scolastico; istruisce, predispone e formalizza gli atti amministrativo contabili. E‟ funzionario delegato, ufficiale rogante e consegnatario dei beni mobili.
3.14.2 Assistenti amministrativi
Hanno competenza di gestione nelle loro aree di servizio che, nel nostro Istituto, sono sostanzialmente: contabilità, personale dipendente, didattica; ne curano, con autonomia operativa e responsabilità diretta, l’ aspetto organizzativo e amministrativo seguendone l’ andamento; forniscono tutte le informazioni richieste a coloro che ne abbiano titolo.
3.14.3 Collaboratori scolastici
Garantiscono l’ apertura degli edifici scolastici; la pulizia, la custodia e la vigilanza degli spazi scolastici e degli arredi; l’ accoglienza e la sorveglianza nei confronti degli alunni in momenti specifici; la collaborazione con insegnanti e segreteria. Accolgono le persone che entrano nelle scuole e danno loro le prime informazioni. Prestano ausilio materiale agli alunni portatori di handicap.
SEGRETERIA
via Puglie 7/e -‐37138 Verona
tel: 045 565602 fax 045 472033mail: [email protected]
AREA DOCENTI
Orari di apertura
AREA ALUNNI
Orari di apertura
Dal Lunedì al Venerdì ore 8.00 – 13.30 Dal Lunedì al Venerdì ore 8.00 – 9.00
ore 12.30 – 13.30
Mercoledì ore 14.30 – 15.30
Sabato ore8.00 –10.00
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3.15.RISORSE FINANZIARIE
Tipo Erogato da Finalità
Finanziamento per la Attuazione del Piano dell’offerta formativa (POF)
Ministero, in base al numero degli alunni e degli insegnanti
Finanziare attività che arricchiscono l’offerta formativa; tali attività possono essere fatte in orario scolastico od extrascolastico, dagli insegnanti della scuola o con interventi di esperti esterni; un capitolo di queste entrate viene ad essere utilizzato per la formazione del personale
Fondo dell’ Istituzione Scolastica
Ministero, in base al numero degli insegnanti e ATA
Finanziare progetti e attività didattiche anche con compensi al personale
Fondo per il Funzionamento
Ministero assegnato in base al numero delle classi e ai tempi-‐scuola
Acquistare materiali necessari per il funzionamento della scuola
Legge 23/96
Legge 448/27
Comune di VR Per la Scuola Primaria: spese di cancelleria e per funzionamento ufficio, materiale di pulizia, assistenza scolastica, oneri finanziari, facile consumo, spese postali, materiali scolastici e sussidi.
Altro 3^ Circoscrizione,
Famiglie,
Finanziare progetti didattici
Attività integrative
ISTITUTO COMPRENSIVO N.6
"CHIEVO-‐ BASSONA-‐ BORGO NUOVO
REGOLAMENTO DOCENTI DELL'ISTITUTO
1. I docenti devono essere a scuola 5 minuti prima dell'inizio del loro orario di servizio (art.29 comma 5).
In caso di legittimo impedimento a presentarsi al lavoro devono:
a. comunicare l'assenza tempestivamente e comunque non oltre l'inizio dell'orario delle lezioni (art.17 comma 10).
b. recapitare o spedire a mezzo raccomandata A/R il certificato medico entro 5 giorni (art.17 comma 11)
L'istituzione scolastica, oppure l'amministrazione di appartenenza o di servizio può disporre, sin dal primo giorno, il controllo della malattia(art.17 comma 12).
La segreteria, passati 3 giorni da quello in cui si è verificata l'assenza, se non ha ricevuto quanto previsto dai succitati articoli del CCNL, provvederà come suo obbligo a comunicare alla DPT di Verona l'accaduto per i provvedimenti conseguenti.
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2. l'insegnante della prima ora deve accogliere gli alunni all'entrata al suono della prima campanella (7.55), accompagnarli con ordine nelle rispettive classi ed iniziare la lezione al suono della seconda campanella (8.00). Al termine delle lezioni i docenti devono accompagnare con ordine gli alunni all'esterno della scuola.
2 bis. I docenti di scuola primaria si dovranno assicurare della presenza dei genitori o di altre persone delegate al ritiro dei bambini. Solo in caso di richiesta scritta della famiglia gli alunni/e potranno uscire autonomamente dalla scuola.
2 tris. I docenti della scuola dell'infanzia al termine delle lezioni affideranno l'alunno ai genitori in classe.
3. Gli insegnanti della prima ora controllano la regolarità delle giustificazioni e annotano sul registro di classe le assenze. Ripetute assenze e ritardi vanno segnalati alla famiglia e, se persistono, al capo di istituto.
4. Prima dell'inizio dell'orario di servizio, gli insegnanti sono tenuti a prendere visione del librone contenente le circolari e la sostituzione dei colleghi assenti. Tutte le circolari devono essere firmate per presa visione.
5. L'insegnante coordinatore di team e di classe deve verificare che le comunicazioni alle famiglie vengano puntualmente date e firmate.
6. Il cambio dell'ora deve avvenire in modo sollecito da parte di tutti i docenti.
7. Durante le lezioni gli insegnanti non devono allontanarsi dalla classe, in caso di necessità devono chiedere la collaborazione alla sorveglianza al personale ausiliario.
7 bis. Gli insegnanti che necessitano di materiale didattico durante l'ora di lezione devono rivolgersi al personale collaboratore scolastico.
8. Gli alunni non devono essere allontanati per motivi disciplinari dall'aula. Eventuali problemi vanno segnalati alla D.S. o ai suoi collaboratori.
9.I trasferimenti delle singole classi in palestra, in mensa o nelle aule speciali devono avvenire con
l'accompagnamento dell'insegnante o del personale ausiliario.
10. Durante l'intervallo e la pausa mensa gli insegnanti devono vigilare con attenzione gli alunni, distribuendo la loro presenza in modo da avere il controllo di tutti gli spazi utilizzati. Eventuali infortuni vanno prontamente segnalati con l'apposito modulo di dichiarazione firmato dall'insegnante che sorveglia e da chi ha potuto vedere quanto successo.
11. I docenti devono tenere aggiornato il registro di classe e il registro personale che in qualsiasi momento può essere controllato dalla D.S.
12. In caso di assenza di un docente durante la mensa e la ricreazione gli alunni senza insegnante saranno sorvegliati dai docenti in servizio.
13. ai docenti è vietato:
• fumare in tutti i luoghi della scuola (legge 16/01/2003 n°3) • usare il telefono cellulare durante le attività didattiche e le riunioni degli organi collegiali.
La Dirigente Scolastica
Mariangela Persona
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REGOLAMENTO PER UNA SERENA CONVIVENZA SCUOLA DELL'INFANZIA "RODARI"
Per il buon funzionamento dell'attività giornaliera è necessario osservare le seguenti regole:
1. La scuola non è responsabile degli alunni oltre l'orario delle lezioni, si raccomanda di attenersi all'orario di entrata e uscita.
2. Ad ogni ritardo i genitori dovranno firmare un modulo prestampato e dopo tre ritardi ci sarà un richiamo da parte della Dirigente Scolastica.
3. Durante le assemblee, i colloqui o le riunioni i bambini non possono rimanere incustoditi sia negli spazi interni che esterni dell'edificio scolastico.
4. Per motivi di sicurezza i/le bambini/e sono consegnanti esclusivamente ai genitori e a persone adulte con autorizzazione scritta da parte del genitore e conosciute dall'insegnante (non è possibile affidare i bambini /e a minorenni).
5. Le assenze devono essere comunicate telefonicamente alle insegnanti di sezione. Per assenze di malattia superiori a 5 giorni (compresi sabato e la domenica) occorre presentare il certificato medico il giorno stesso del rientro.
6. Le assenze per motivi di famiglia, oltre i 5 giorni, devono essere comunicate anticipatamente alle insegnanti per iscritto.
7. Qualora i/le bambini/e accusassero malori a scuola i genitori saranno tempestivamente informati telefonicamente.
8. Coloro che usufruiscono del servizio di trasporto, in caso di assenza del bambino/a, sono tenuti ad avvisare l'autista telefonicamente (presso la scuola è possibile avere il recapito telefonico).
La Dirigente Scolastica
Mariangela Persona
REGOLAMENTO PER UNA SERENA CONVIVENZA SCUOLA "CAMOZZINI", "DALL'OCA BIANCA" E "VILIO"
Al fine di favorire una serena convivenza, una fattiva collaborazione tra scuola e famiglia e l'acquisizione di una autonomia responsabile:
1. Si raccomanda il rispetto dell'orario di entrata e uscita dalla scuola. Ripetuti ritardi saranno riferiti al Dirigente Scolastico che provvederà a richiamare la famiglia.
2. Durante le assemblee, i colloqui o le riunioni i bambini non potranno sostare incustoditi negli spazi interni alla scuola.
3. I bambini, all'uscita dalla scuola saranno consegnati esclusivamente ai genitori o ad altre persone adulte segnalate dalla famiglia. Nel caso in cui un bambino faccia ritorno da solo a casa, deve essere presentata richiesta scritta sul libretto personale.
4. L'assenza anche di un solo giorno deve essere giustificata dalla famiglia sul libretto personale. Entrate posticipate e uscite anticipate devono essere richieste sul libretto personale e autorizzate con firma dell'insegnante.
5. Per assenze per malattia superiori a 5 giorni (compreso il sabato e la domenica), i bambini possono essere riammessi solo con presentazione del certificato medico.
6. In caso di malessere o infortunio a scuola, la famiglia sarà avvisata telefonicamente; pertanto risulta di primaria importanza che sul libretto personale siano riportati tutti i numeri telefonici della famiglia.
7. Essendo la mensa scolastica non obbligatoria, i bambini possono uscire per pranzo alle 12.30 e fare rientro a scuola alle 13.30.
8. Le richieste di diete particolari devono essere accompagnate da certificato medico, mentre quelle per motivi etico-‐religiosi da richiesta scritta dalla famiglia.
9. I/le bambini/e non devono portare a scuola: • telefono cellulare
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• I-‐Pod, MP3, giochi elettronici • Le/gli insegnanti ritireranno tali oggetti e li riconsegneranno ai genitori.
10. Durante la permanenza a scuola è richiesto un abbigliamento idoneo e decoroso. 11. Inviti, regalino dolci per festeggiare i compleanni è bene rimangano fuori dalla scuola. Solo
in qualche occasione (es. Carnevale, festa di fine anno…), previo permesso della Dirigente Scolastica, sarà possibile portare a scuola alimenti che dovranno però essere confezionati e indicare la data di scadenza.
12. L'entrata dei genitori a scuola è consentita solo nei momenti previsti dal calendario scolastico; per particolari esigenze si invita a farne richiesta sul libretto personale.
13. Non è consentito portare materiale scolastico o altro durante la lezione, né chiedere, al personale ausiliario, di poter entrare a scuola oltre l'orario di lezione per prelevare oggetti o materiale dimenticato.
La Dirigente Scolastica
Mariangela Persona
REGOLAMENTO PER UNA SERENA CONVIVENZA SCUOLA "FAINELLI-‐GANDHI"
1. Alunne ed alunni, raccolti per classe, devono aspettare l'insegnante della prima ora nel cortile davanti alle scale; entreranno a scuola quando saranno chiamati dall'insegnante incaricato.
2. La stessa regola si applica alla fine dell'intervallo mattutino. 3. Nell'atrio e lungo le scale ci si mette in fila e si tiene un comportamento corretto. 4. Lo spazio dell'intervallo è:
-‐ in caso di bel tempo nella cavea e nel prato posteriore (Fainelli), nel cortile posteriore (Gandhi). -‐ in caso di brutto tempo: in atrio le classi 1^ e 2^; al piano le classi 3^ (Fainelli), nel corridoi antistante le aule (Gandhi).
5. Durante l'intervallo mattutino e nel dopo-‐mensa: -‐ non si gioca a calcio né con il pallone né con altri oggetti che lo sostituiscano. -‐ non si spingono i compagni. -‐ non si entra nei bagni con cibi e bevande. -‐ si gettano i rifiuti negli appositi contenitori.
6. E' vietato l'uso di petardi davanti al cancello della scuola. 7. A scuola non è consentito l'uso di:
-‐ telefono cellulare -‐ I-‐Pod, MP3, giochi elettronici Le/gli insegnanti ritireranno tali oggetti e li riconsegneranno ai genitori.
8. Alunne e alunni non devono fermarsi davanti alle scale, davanti al cancello, nel parcheggio delle auto, nel prato sovrastante il parcheggio (Fainelli)
9. E' vietato farsi portare a scuola materiale dimenticato a casa. 10. E' vietato prelevare panini dalla mensa durante l'intervallo. 11. In mensa si deve tenere un comportamento adeguato, senza imbrattare, sprecare,
disturbare.
La Dirigente Scolastica
Mariangela Persona
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Provvedimenti disciplinari
Scuola Secondaria di 1° grado "FAINELLI - GANDHI"
MANCANZE DISCIPLINARI RELATIVE A: PROCEDIMENTO e PROVVEDIMENTO ORGANO COMPETENTE
DOVERI SCOLASTICI
Abbigliamento inadeguato - Richiamo orale Singolo Docente - Colloquio con famiglia
Uso del telefono cellulare - Ritiro immediato Singolo Docente - Avviso e restituzione alla famiglia
Assenze frequenti / immotivate - Dopo tre mancanze: accertamento telefonico Singolo docente
Assenze strategiche - Dopo tre mancanze successive: richiesta di colloquio con Coordinatore del Consiglio di classe
Ritardi frequenti famiglia tramite lettera (*) Consiglio di classe
- Dopo tre mancanze successive: richiamo ufficiale scritto del
Dirigente Scolastico
- Dirigente scolastico su richiesta del Consiglio di classe - Ricorso agli organi competenti (servizi sociali, .…)
Falsificazione di firme, valutazioni ecc. - Accertamento telefonico immediato Singolo docente - Successiva sospensione di un giorno Consiglio di classe
5 Mancato rispetto degli impegni richiesti: - Richiamo orale o scritto del singolo docente (**) Singolo docente portare il materiale, restituire le verifiche, - Giustificazione orale firme previste, ecc. - Compito aggiuntivo
Ripetuta mancata esecuzione di compiti o studio - Comunicazione scritta alla famiglia Singolo docente
- Se perdura l’atteggiamento: convocazione famiglia (* / **)
COMPORTAMENTI NEI CONFRONTI DEGLI ADULTI E DELLE STRUTTURE
Non osservanza norme di sicurezza, regolamenti,
- Richiamo orale Singolo docente
disposizioni ( uscire dalla classe senza permesso,
- Richiamo scritto e convocazione della famiglia (* / **)
entrare nelle altre aule, rifiutarsi di consegnare il - Intervento educativo diario, ecc.
Danni a strutture - Segnalazione alla famiglia e risarcimento Consiglio di classe Dirigente Scolastico
Accertata sottrazione di materiale - Segnalazione alla famiglia e risarcimento Consiglio di classe didattico/scolastico Dirigente Scolastico
Mancanza di rispetto, insulti e minacce - Convocazione del Consiglio di classe e Consiglio di classe sospensione fino a 15 giorni Dirigente Scolastico
COMPORTAMENTI NEI CONFRONTI DEI COMPAGNI
Spingersi, correre, sgambettarsi, infastidire i - Richiamo orale e intervento educativo Singolo docente compagni, ecc.
Aggressività fisica - Convocazione del Consiglio di classe e Consiglio di classe sospensione fino a 15 giorni Dirigente Scolastico
Sottrazione di materiale, oggetti personali - Segnalazione alla famiglia, restituzione o risarcimento Singolo docente
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Insulti, parolacce, bestemmie - Richiamo scritto (**) Singolo docente - Se perdura l’atteggiamento: convocazione della famiglia e Consiglio di classe intervento educativo Dirigente Scolastico - Eventuale sospensione
Minacce e ricatti (bullismo) - Richiamo scritto e convocazione della famiglia (* / **) Singolo docente - Se perdura l’atteggiamento: convocazione del Consiglio di Consiglio di classe classe e sospensione fino a 15 giorni Dirigente Scolastico
(*) I colloqui con le famiglie devono essere segnalati sul registro personale del docente
(**) I richiami scritti e/o le convocazioni delle famiglie devono essere segnalati sul registro di classe
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INDICE
1.3 Situazione esterna 1
1.3.1 Il territorio 1
1.3.2 Il contesto territoriale 2
1.3.3 Le collaborazioni 3
1.4 Situazione interna 3
1.4.1 Alunne ed alunni 3
1.4.2 Il personale 4
1.5 Identità dell’Istituto 4
1.5.1 I principi 4
1.5.2 La nostra mission 5
2. Scelte organizzativo-‐didattiche comuni ai tre ordini di scuola 5
2.1 Criteri di valutazione 5
2.2 L’integrazione degli alunni con handicap 6
2.2.1 L’integrazione degli alunni con difficoltà di apprendimento7
2.2.2 Preveniamo il disagio coltiviamo le eccellenze 7
2.3 Attività alternative alla religione cattolica 8
2.4 Accoglienza ed inserimento scolastico di alunni stranieri 8
2.5 Attività didattiche nella scuola dell’infanzia, organizzazione e offerta formativa 8
2.5.1 Finalità della scuola dell’infanzia 8
2.5.2 Obiettivi specifici di apprendimento 9
2.5.3 L’azione didattica 9
2.5.4 Organizzazione delle attività 10
2.5.5 Competenze in uscita 10
2.6 Attività didattiche nella scuola primaria 10
2.6.1 La programmazione dell’intervento educativo 10
2.7 Attività didattiche nella scuola secondaria di primo grado 12
2.7.1 Metodologia e didattica delle attività 12
2.7.2 Consolidamento, recupero e sviluppo 13
2.7.3 Orientamento 13
2.7.4 Convivenza civile 13
2.8 Arricchimento dell’offerta formativa 13
2.9 Rapporti con i genitori 13
Patto educativo di corresponsabilità 14
2.10 Patto Educativo di Corresponsabilità territoriale 14
Manifesto educativo 15
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3. Le scelte organizzative dell’istituto 17
3.1 Analisi delle risorse disponibili 17
3.1.1 Organigramma e organizzazione 17
3.2 Il consiglio d’istituto 17
3.3 La giunta 17
3.4 Il dirigente scolastico 17
3.5 I collaboratori del dirigente scolastico 17
3.6 Il collegio docenti 18
3.7 Staff di direzione 18
3.8 Docenti con funzione strumentale 18
3.9 Docenti responsabili 18
3.10 I Consigli nei tre ordini di scuola 18
3.11 I gruppi di lavoro 19
3.12 Le commissioni 19
3.13 Il comitato di valutazione degli insegnanti 20
3.14 La Segreteria 20
3.14.1 La segreteria 20
3.14.1 Direttore dei servizi generali e amministrativi 20
3.14.2 Assistenti amministrativi 20
3.14.3 Collaboratori scolastici 20
3.15. Risorse finanziarie 20
REGOLAMENTI:
-‐ Regolamento docenti dell'istituto 21
-‐ Regolamento scuola dell’infanzia “Rodari” 23
-‐ Regolamento scuole "Camozzini", "Dall'Oca Bianca" e "Vilio" 23
-‐ Regolamento scuole “Fainelli” e “Gandhi” 24
-‐ Interventi disciplinari 25