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La Voce di Rioneroa Voce di RioneroPeriodico mensile gratuitoMensile - Aprile 2006 Anno Domini I - Numero 1
Un giornalismo fatto di verit
Lo Spirito di un Giornale Dove c verit, si pu realizzare giustizia e difendere la libert!
http://www.lavocedirionero.tk
SALUTE
BENESSERE
CULTURA
SPORT
SPETTACOLO
CURIOSITA
ATTUALITA
Religione nelle
scuole
Forl del Sannio
ARCHIVIO
STORICO
Pietransieri
Santa Lucia
Il laser
pag 8,9pag 10pag 3,4,7pag 1,2,6
Io ho un concetto etico del giornalismo.
Ritengo infatti che in una societ demo-
cratica e libera quale dovrebbe essere
quella italiana, il giornalismo rappresenti
la forza essenziale della societ. Un
giornalismo fatto di verit impedisce
molte corruzioni, frena la violenza la
criminalit, accelera le opere pubbliche
indispensabili. pretende il funzion-
amento dei servizi sociali. tiene continu-
amente alrerta le forze dellordine,
sollecita la costante attenzione della
giustizia, impone ai politici il buon
governo.
Se un giornale non capace di questo,si fa carico anche di vite umane.
Persone uccise in sparatorie che si
sarebbero potute evitare se la pubblica
verit avesse ricacciato indietro i crimi-
nali: ragazzi stroncati da overdose di
droga che non sarebbe mai arrivata
nelle loro mani se la pubblica verit
avesse denunciato linfame mercato,
ammalati che non sarebbero periti se la
pubblica verit avesse reso pi tempes-
tivo il loro ricovero. Un giornalista inca-pace - per vigliaccheria o calcolo - della
verit si porta sulla coscienza tutti i
dolori umani che avrebbe potuto evitare,
e le sofferenze. le sopraffazioni. le
corruzioni, le violenze che non stato
capace di combattere. Il suo stesso
fallimento!
Ecco lo spirito politico del Giornale del
Sud questo! La verit! Dove c verit,
si pu realizzare giustizia e difendere la
libert! Se lEuropa degli anni trenta-
quaranta non avesse avuto paura di
affrontare Hitler fin dalla prima sfida di
violenza, non ci. sarebbe stata la strage
della seconda guerra mondiale, decine
di milioni di uomini non sarebbero caduti
per riconquistare una libert che altri,prima di loro, avevano ceduto per
vigliaccheria.
E una regola morale che si applica alla
vita dei popoli e a quella degli individui.
A coloro che stavano intanati, senza il
coraggio d. impedire la sopraffazione e
la. violenza, qualcuno disse: "Il giorno in
cui toccher a voi non riuscirete pi a
fuggire, n la vostra voce sar cos alta
che qualcuno possa venire a salvarvi! "
S TRAGE DI P IETRANS IERI F o r l d e l S a n n i o S a n t a L u c i a
di FELICE DI FIOREdi AMICO DI VINCENZO
la guerra ha portato tantissime atrocit,
perirono tantissimi civili, giovani e anziani
che non combattevano alcuna guerra, ma
attendevano il ritorno della pace.
PAG. 6,7 PAG. 2,3 PAG. 3
Divenne capoluogo del circondario nel
1816, comprendendo i comuni di Acqua-
viva, Montenero, Rionero Sannitico e
Roccasicura
Pascasio ordin di ucciderla il 13 Dicem-
bre del 304 d.c. nel luogo dove oggi a
Siracusa sorge la basilica di Santa Lucia,
nel quartiere che porta il suo nome.
IN EVIDENZA
di PIPPO FAVA11 Ottobre 1981
di IVANA ROGGI
Iscritto al Tribunale di Isernia al num 123 registro stampa 29 marzo 2006
Religione nel le scuole
Il Cardinale Renato Martino,
preso da orgasmo di fratellanza
religiosa, propone, su invito dei
Fratelli Musulmani dellUCOII, (
quelli che vogliono islamizzare
lItalia, per intenderci), di
inserire nelle scuole italiane
lora di religione islamica e di
lingua araba.
La prima cosa che mi venutain mente leggendo la notizia
stata quella che invece di elimi-
nare lora di religione Cattolica
e laicizzare la scuola italiana,
come sarebbe giusto, si vuole
peggiorare la situazione inser-
endo linsegnamento della
religione che pi sta facendo
danni nel mondo.
di LUBER
CONTINUA A PAG. 2,3
L O P I N I O N E
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La Voce di Rioneroa Voce d i Rioneroattualit
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Religione nel le scuole
Madrasse istituzionalizzate nellascuola di un paese occidentale,
dunque, dove si potrebbe inseg-
nare, legalmente, ai piccoli arabi
che bisogna odiare cristiani ed
ebrei.
Al di la del fatto che in molti paesi
arabi considerato reato profes-
sare religioni diverse da quella
musulmana e, addirittura, si
rischia la pena capitale se si
ostentano simboli di altre religioni
il Cardinale ha pensato che inItalia ci sono altre fedi religiose,
oltre a quella cattolica e islamica?
Cosa pensa di fare con gli ebrei, i
buddisti e tutti gli altri gruppi
religiosi presenti nel paese?
Diamo a tutti lora di religione cos
in Italia non si studier altro?
Nelle scuole passerebbero la
giornata a dividere gli studenti in
gruppichi islamico vada con
limam nellaula A, i cattolici col
prete nellaula B, gli ebrei col
rabbino nellaula Ce cos via i
protestanti, i valdesi, i buddisti, poi
ci sono i seguaci della dea Kali, gli
animisti, gli atei, dove li mettiamo
gli atei? Anche loro avranno diritto
di avere un insegnante che gli
spieghi in cosa consiste
lateismoDovranno costruire
nuove scuole solo per insegnare
la religione ad ogni gruppo di
studenti.
Ha avuto proprio unideona, signor
Cardinale!Non crede che i cristiani, gli ebrei,
i musulmani e tutti gli altri dovreb-
bero studiare la propria religione
ognuno presso la propria comu-
nit? Cristiani nelle parrocchie,
Ebrei nelle sinagoghe, Islamici
nelle moschee? Non pensa che
apprendere la bellezza della
propria religione sia affare delle
famiglie e delle comunit e non
dello Stato?
Gli ebrei vivono in Italia da pi di2000 anni , eppure mai nella loro
storia hanno chiesto di avere lora
di religione nelle scuole statali
perch la fede un piacere perso-
nale che va condiviso con la
propria comunit ma che non
deve tenere in ostaggio lo stato.
di LUBER
L OP IN IONEsegue da pag. 1
* * ** *
Vi a R o m a , 1 2 0
8 6 0 8 7 R i o n e r o S a n n i t i c o ( I S )
t e l . 0 8 6 5 8 4 8 1 1 0 - - f a x 0 8 6 5 8 4 8 0 1 6
e m a i l : i n f o @ h o t e l p a b l o . i t
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La Storia di Santa Luciasegue da pag. 2
di IVANA ROGGI
Aprile 06prile 06
Esiste lo scontro tra due
opposti, tra due ere, lo
scontro tra una mental-
it medievale e la men-
talit del 21 secolo, tra
libert ed oppressione,
tra democrazia e ditta-tura. Esiste lo scontro
tra i diritti umani e chi li
vuole negare, esiste uno
scontro tra chi tratta le
donne come scarafaggi
e chi le tratta come
esseri umani e lei Cardi-
nale non pu sottostare
al volere dellUcoii,
facendo uninsana
proposta, per fortuna,
osteggiata da tutti o
quasi.Le posso suggerire
signor Cardinale di
volgere lo sguardo a
Israele dove vivono,
insieme alla maggio-
ranza ebraica, molte
minoranze religiose.
Ebbene in Israele non si
studia religione nelle
scuole statali, si studia
Storia della Bibbia
perch la storia delPopolo Ebraico, ma gli
ebrei religiosi vanno a
studiare nelle Yeshivot (
scuole di ebraismo ).
I musulmani studiano
nelle loro comunit e
cos i cristiani e a
nessuno passa per
lanticamera del cervello
di insegnare ogni
religione a tutti, creando
una babele proprio in un
periodo cos difficile per
tutta lumanit.
La scuola deve essere
di tutti senza creare
ghettizzazioni o scontri
tra gruppi religiosi.
Cardinale si affidi
allintelligenza, non
allintolleranza e allodio
di chi vuole cancellare le
radici cristiane dellItalia.
La storia insegna che,
quando si tagliano leradici, lalbero della
civilt si secca e inesor-
abilmente muore.
Circa 1700 anni or sono,
quando il cristianesimo
iniziava a diffondersi non
essendo una religionetollerata dallo stato,
limperatore Diocleziano
aveva ordinato, durante il
suo governo, la persecuzi-
one di tutti quei cristiani che
non volevano rinnegare
Ges Cristo.
Anche Lucia, una dolce
fanciullo siracusana, fudenunziata, infatti aveva
promesso di non sposarsi
per offrire la propria via a
Ges, consacrandosi a Lui
sin da bambina. Quando poi
Eutiche, madre di Lucia
gravemente ammalata,
guar prodigiosamente,
inseguito alle preghiere
recitate a Catania, sulla
tomba di SantAgata, Lucia
conferm la promessa fatta
a Dio.
Cos crescendo, port nel
cuore lesempio di Cristo;
donando i suoi beni ai
poveri e aiutandoli con
gioia, prestando soccorso ai
pi deboli e curando gli
ammalati nel nome di Ges.
La sua casa era meta di chi
soffriva e aveva bisogno di
conforto. La sua vita sem-
plice, la carit e la sua
devozione avevano destato
la curiosit e lo scalpore tra
le famiglie pagane.
Quando il giovane chevoleva sposarla la denunzi
perch offeso e deluso dal
suo insistente rifiuto, Lucia
accett la condanna pur di
non rinunciare al suo voto.
Il giudice Pascasio, per
convincerla, decise dicondurla su una piazza
per esporla alla pubblica
umiliazione, ma neppure gli
uomini pi forzuti riuscirono
a spostare la ragazza, che
rimase immobile, salda
come una colonna. Prova-
rono allora a farla trainare
dai buoi, ma non riuscendo
a muoverla dovettero rinun-
ciare.
Fu un evento prodigioso
permesso da Dio, che cos
dimostr la sua predilezione
per Lucia.
Pascasio, visto vano ogni
tentativo di convincere la
fanciulla a rinnegare il
Cristianesimo, ordin di
ucciderla il 13 Dicembre del
304 d.c. nel luogo dove oggi
a Siracusa sorge la basilica
di Santa Lucia, nel quartiere
che porta il suo nome.
Dopo la sua morte Lucia
non fu dimenticata, mavenne amata ed onorata
sempre pi. Il suo corpo,
sepolto in un sarcofago,
dopo circa 750 anni dalla
morte, venne trafugato dal
generale Maniace e portato
a Bisanzio.Poi i veneziani, nel 1204,
riuscirono a rapire le sacre
spoglie della Santa, portan-
dole a Venezia, dove sono
ancora oggi custodite.
Lucia, che non ha mai
dimenticato la sua citt e la
sua gente, ha sempre
assicurato la sua protezi-one, come per esempio
durante la terribile carestia
del 1646.
Si racconta infatti, che dopo
tante preghiere, una
colomba si pos sulla soglia
del Vescovo durante la
celebrazione della Santa
Messa, annunziando in
questo modo larrivo di navi
cariche di grano e legumi.
Per ricordare quellevento, i
siracusani festeggiano la
loro Patrona ogni prima
domenica di Maggio. La
citt di Siracusa custodisce
solo una piccola reliquia del
suo corpo che come detto
prima riposa a Venezia.
Il nome Lucia vuol dire
illuminata dalla luce, la luce
della fede in Dio che lha
fatta Santa. Per questo suo
significato divenuta in tutto
il mondo cristiano la Santa
protettrice della vista e
viene sempre raffigurata
con un vassoio in mano sucui sono posti gli occhi,
simbolo della luce.
Provarono allora a farla trainare dai buoi
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di AMICO DI VINCENZO
Il martirio di Pietransieri
La storia ci segue giorno dopo
giorno, ma ci insegna soprattutto avivere meglio il domani.
Nelle edizioni di questo giornalino
abbiamo potuto, grazie alla collab-
orazione del dr. Giuseppe Fioritto,
ripercorrere la tragedia della
seconda guerra mondiale, dell
angoscia, della morte di Rionero, in
base alle testimonianze scritte dal
nostro Don Antonio.
Ma la guerra ha
portato tantissime
atrocit in tutta Italia,
dove perirono tantis-
simi civili, giovani e
anziani che non
c o m b a t t e v a n o
alcuna guerra, ma
attendevano il ritorno
della pace.
Sono noti i vari eccidi
come Marzabotto,
S.Anna di Stazzema,
e Fosse Ardeatine.
Molti per non sanno che in quei
giorni tragici del Novembre 1943, a
pochi chilometri di distanza da
Rionero e per la precisione aPIETRANSIERI, frazione di Rocca-
raso in provincia di LAquila, si
consum una atroce strage di
donne, anziani, e bambini rei di
aver profondamente amata la terra
natia.
Molti, vedendo pubblicati in questo
e nei prossimi numeri di La Voce di
Rionerole pagine riguardanti lastrage, potranno tranquillamente
obiettare tale scelta ma i motivi che
mi spingono a fare ci sono due:
1) la strage di Pietransieri mi
sta particolarmente a cuore vistoche materia di una mia appas-
sionante ricerca
2) questa tragedia un monito
per tutte le generazioni a venire e
valori come pace, amore per il
prossimo,fratellanza fra i popoli,
devono essere perpetrate nelle
nuove generazioni
E, lAzione Cattolica deve combat-
tere in prima linea.
Combattere, si, perch oggi i veri
valori si vanno perdendo di giornoin giorno creando per molti
(soprattutto giovani) dei veri gironi
di sofferenza di angoscia che li
porta a cadere, se non in tragedie
come queste, ma in altre tragedie
come droga, alcol, e violenza.
Invito tutti coloro che avranno la
cortesia di leggere questa amara
storia a fare una riflessione suquanto accaduto.
Ogni giorno ci dibattiamo in prob-
lemi che spesse volte sono solo
frutto di una esistenza fatta di
stress e di orari da rispettare, mapensiamo all immane dolore di
queste vittime della crudelt, e ai
superstiti che dopo lo smarrimento
e lagonia che hanno provato
perdendo padri, madri figli, fratelli,
si sono rimboccati le maniche e
hanno ricostruito Pietransieri
rendendola bella e confortevole, e
tenendo sempre ben
nitida nella loro
memoria quella
tragedia, che ha
contribuito alla
nascita della
democrazia e del
benessere in cui
oggi ci troviamo.
A nome dell Azione
Cattolica della
Parrocchia di
S.Bartolomeo Apos-
tolo di Rionero San-
nitico, mi stringo ai
pietransieresi, forti e coraggiosi, e
ai loro Martiri caduti nel nome della
libert e dei valori.
Un popolo cancellato
di AMICO DI VINCENZO
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di DOMENICO DESIDERIO
La Fiduc ia
Nella nostra vita man mano che si
cresce ci si deve fidare di qualcuno checi insegni a camminare. Sin da piccoli
ci sono i genitori, nei quali il bambino
ripone tutta la sua fiducia, a sua volta
anche i genitori man mano che cresce
il bambino ne concedono. Tante volte
la mentalit di questo mondo ci porta a
mettere da parte gli insegnamenti
ricevuti (quelli dei nostri genitori), per
andare alla ricerca di qualcosa di
diverso, magari solo per far contento
un amico, e cos, entrando in un circolo
vizioso, che pu essere quello
dellalcool, della droga, del sesso del
gioco, logoriamo la nostra vita. Cos
facendo si inizia a perdere la fiducia di
tutte le persone che si hanno intorno, e
anche quella della famiglia. Per
riacquistare la fiducia negli altri ma
soprattutto in se stessi c bisogno
della comunit. Nel cammino comuni-
tario che sto facendo essa si acquista
con il tempo, ci si arriva con atticoncreti quali il rispetto degli altri e
delle regole. La fiducia serve per
essere accettati dalle persone, e per un
pieno dominio di se stessi. Chi accet-
terebbe una persona di cui non ci si
pu fidare? Allora per una persona che
nella sua vita ha vissuto sempre di
sotterfugi, spinto dai vizi, difficile
dargliene. Allora nella comunit il
Resto dIsraele sinizia un cammino in
cui la fiducia si riacquista giorno dopo
giorno partendo da piccole respon-
sabilit fino ad arrivare a quelle pi
grandi che sono ad esempio quella
dellintera struttura. Tutto ci porta ad
avere anche maggiore autostima di se
stessi perch il cammino permette di
riacquistare quella dignit che era
andata perduta a causa del vizio e pian
piano si riacquista anche valore di chi
ci circonda. Una cosa molto importante
su cui io che scrivo ho riposto tutta lamia fiducia il Signore e il suo Vangelo
perch sto riscoprendo come la sua
parola non passa mai nonostante i
duemila anni la quale fa supporre una
certa concretezza, allora; come non
posso io riporre tutta la mia speranza in
Ges per poter poi dare attraverso il
vangelo fiducia agli altri? S! E proprio
vero, perch mi accorgo che se vivo il
vangelo ho prima di tutto stima di me
stesso ma riesco a dare sicurezza
anche agli altri. Al giorno doggi, con i
tempi che corrono molto difficile
abbandonarsi a qualcuno che ci possa
dare sicurezza. Io, questo qualcuno
lho incontrato e si chiama Ges.
Come gi visto nellarticolo prec-
edente, il fondatore della congregazi-
one (Russel) aveva previsto che nel1914 il mondo doveva finire. Invece
stava per iniziare la prima Guerra Mon-
diale: la sua profezia fu una falsit. Il
suo successore Rutherford port
avanti clamorosamente la falsit eredi-
tata, dicendo che nel 1925 sarebbero
risorti gli antichi patriarchi: Abramo,
Isacco, Giacobbe; naturalmente risult
unaltra bufala. Ora mi domando, come
pu un testimone di geova prestar fedeai suoi capi, sapendo che dicono solo
delle falsit? Il peggio che chiamano
in causa anche Dio nelle loro false
profezie, affermando di averle ricavate
dalla Bibbia! I testimoni di geova sono
attualmente comandati da un corpodirettivo, formato da 16 membri, e che
restano in carica fino alla morte:
lunico responsabile dellinsegnamento
che viene trasmesso attraverso la
stampa Torre di guardia , Svegliat-
evi e molti altri libri; tutte queste
pubblicazioni rendono alla societ
Torre di guardia molti milioni di euro.
Nel decennio 1971-1980 il ricavato
della vendita delle Bibbie, libri e opus-coli ammont a circa cinquecentoventi
miliardi di vecchie lire, bella cifretta no?
Pensate, per eleggere il successore di
Russel e altri direttori, si tenne un
congresso dove seicento persone
parteciparono allassemblea e cento-cinquanta mila voti furono formulati a
favore di Rutherford. La spiegazi-
one?!? Lelezione non fu fatta dal Dio
trino, ma dal dio quattrino, perch ogni
dieci dollari offerti alla societ, dava il
diritto a un voto! Nonostante ci, il libro
Qualificati per essere ministri dice che
i membri della societ, sono scelti in
base alla maturit, e non in base a
contribuzioni pecuniarie . Alla facciadella sincerit.
Chi sono i Testimoni di Geova
a cura di MASSIMO RAVARRO
un p di storia
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di FELICE DI FIORE
Forl del Sannio: La Storia
l Comune di Forl del Sannio sorge
n un fondovalle coronato da monti
da sud ovest a nord est, lungo lastrada tortuosa, ma a tratti incante-
vole, che ci conduce in Abruzzo.
Laltra via daccesso sinerpica sul
fianco di una collina, tra boschi di
querce e faggi, offrendo una vista
panoramica sulle montagne
circostanti e un colpo docchio sul
suggestivo costone sul quale sorge
il Comune di Rocca-
sicura. La continuit
delle aree boschive e
e notevoli variazioni
altimetriche creano
unatmosfera vaga-
mente selvaggia,
addolcita dal torrente Van-
drella che attraversa la
piccola valle richiamando
unimmagine tipica
delliconografia campestre.
Lo stemma raffigura cinque
monti azzurri su sfondo oro,
sormontati da una corona
ducale anchessa azzurra e da tra
croci nere che spezzano in due il
nome del paese.
l nome Forl deriva da Forum,
uogo di parlamento pubblico e dimercato, poi trasformato in Foru-
um Julii ( i fiori dellet cesariana ),
Foruli e Forali, fino allattuale
nome risalente al 1863, quando il
Comune fu autorizzato a chiamarsi
Forl del Sannio per distinguerlo da
Forl capoluogo emiliano. Forl del
Sannio vanta origini molto antiche,
come risulta da una lapide romanarinvenuta in una sua contrada, pare
che i primi insediamenti umani nella
zona fossero di molto anteriori
allanno mille. Fece parte della
contea dei Sanniti Saraceni, uno
dei tre popoli feudatari in cui erano
divini i Sanniti. Per tutto il periodo
longobardo Forl appartenne alla
contea di Isernia e successiva-
mente, in epoca normanna, fu
annesso allimportante bada bene-
dettina di S. Vicenzo al Volturno.
Nel 1395 divenne feudo di una
potente famiglia napoletana che logovern per circa mezzo secolo, i
Carafa: dopo la costruzione del
palazzo ducale, avvenuta nel 1618
per opera di Muzio Carafa, il feudo
visse il suo periodo pi prospero.
Nella stazione dei raccolti, grossi
carri trainati da cavalli facevano da
spala dalla Vigna del Duca
(rimasto come toponimo) al maga-zzino per depositi di prodotti agri-
coli ( attuale Farmacia al centro di
Piazza Regina Margherita ): i
cavalli, una volta saziati, venivano
lasciati nelle stalle che si trovavano
alla destra e alla sinistra del maga-
zzino e che delimitavano, in undisegno circolare, un foro, oggi la
piazza principale del paese.
Una via sulla destra
del magazzino-
f a r m a c i a
conduceva attra-
verso la porta prin-
cipale ( attuale
collaporta ) al
nucleo abitativo del
feudo dove il
maestoso edificio dellarmeria
o gendarmeria del Duca (
sembra che nel fondo si
producessero armi ) si ergeva a
difesa del feudo e del Palazzo
ducale con il quale comunicava
tramite cunicoli sotterranei.
Ledificio ha poi conservato a lungo
la sua funzione, essendo stato, fino
ad alcuni decenni fa, sede della
Caserma dei carabinieri. Nel 1807
Forl fu aggregato al distretto di
Salmone, governo di Castel di
Sangro ( divenne una sorte di
appendice avanzata dellAbruzzo
Ulta confinante col vecchio Con-
dato di Molise ) , per tornare poi nel1811 alla provincia di Molise, nel
distretto di Isernia. Divenne capo-
luogo di circondario nel 1816,, com-
prendendo i comuni di Acquaviva,
Montenero, Rionero Sannitico e
Roccasicura: centro di una certa
importanza, dunque, come testimo-
niavano la presenza di sei Chiese e
listituzione, nel 1841, della Con-gregazione di carit e del Monte
Frumentario.
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La Voce di Rioneroa Voce d i RioneroARCHIVIO STORICO
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Pietransieri Ma la t raged ia doveva ancora cominc ia re
di AMICO DI VINCENZO
Aprile 06prile 06
Era l autunno del 1943 e Pietran-sieri dove il pacifico popolo dedito
alla pastorizia e allagricoltura,
non sapeva nemmeno cosa fosse
la guerra, se non per le rare e
scarne notizie che , di tanto in
tanto arrivavano per bocca di
persone che passavano da quelle
parti viveva come sempre nella
sua tranquillit.
All inizio di ottobre cominciarono
ad arrivare i primi tedeschi, che
videro nel borgo un baluardo per
contrastare il nemico e contem-
poraneamente trascorrere l
inverno.
La testimonianza di Italino Oddis,
guardia municipale dell epoca
che si trov al centro delle richi-
este dei tedeschi, ci dice che
allinizio queste persone erano
placide e stabilirono con la popo-
lazione un rapporto di solidale
amicizia.
I pietransieresi li accolsero subito
con grande ospitalit, fornendo
loro cibo e alloggio, privandosi
dei viveri che avrebbero dovuto
sfamarli durante il lungo e nevoso
inverno.
Ma i teutonici si rivelavano di
giorno in giorno pi esigenti e
prepotenti e cominciarono a
creare tensione fra i buoni conta-
dini che li ospitavano; sfrattaronoletteralmente dalle loro abitazioni
alcune famiglie e cominciarono a
inveire e a infierire contro la
popolazione.
E il caso dellottantenne Bartolo-
meo Cicone sagrestano del
paese.
Trovatolo in un vicolo lo obbliga-
rono a trascinare un carico di
legna, sostituendolo con il mulo
che avevano, ormai in punto di
morte.
La situazione degenerava di
giorno in giorno con varie razzie
di animali, cose e uomini che
venivano impiegati in vari lavori
come scavi di trincee e costruzi-
oni, in punti strategici di
baracche.
Ma la tragedia doveva ancora
cominciare; il giorno 30 ottobre
arriva secco, inquietante, l ordine
di sfollamento che annunciava la
distruzione del paese per motivi
di guerra e lallontanamento
forzoso della popolazione dal
paese e dai dintorni, pena la
morte.
Ed eccoli i nostri pietransieresi in
quel livido giorno di fine ottobre, a
salvare le poche cose che
avevano, a incoraggiare i bam-
bini, a piangere e pregare la
Madonna e San Bartolomeo loroPatrono, e ad allontanarsi dal
paese, dalla loro casa, dalle loro
propriet che la guerra avrebbe di
l a poco distrutto.
Alcune famiglie raggiunsero
Sulmona, altre il Molise dove
stavano arrivando gli Inglesi, altre
si rifugiarono in alcuni casali nel
bosco di Limmari, sotto labitato.
Un bosco di faggi, di querce,
interrotto ogni tanto da qualche
distesa di verde.
Riuscirono a tenere nascosto il
bestiame, la loro ricchezza e
nello stesso tempo a sorvegliare
il paese, quasi a proteggerlo
quasi a proteggere il loro tran-
quillo passato.
Ma i Tedeschi cominciano divertiti
il loro spietato lavoro: cominciano
a minare ed a incendiare le case
vuote e tristi decretando la prima
vittima di Pietransieri, Barbara
Oddis, una vecchina paralizzata
che era rimasta sola nella sua
casa, assistita dai fuggiaschi
parenti.
Mor bruciata viva in quella che
era stata la sua dimora di tutti i
giorni.
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La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerorubrica
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di VINCENZO DAMICO
Nel Grembo dellOrco
Nella scala biologica, tanto negli
animali comuni quanto negli esseri
umani (pi o meno evoluti), il geni-
tore si occupa, deve occuparsi, della
propria prole accudendola e, con il
naturale incedere degli anni,
utilizzandolacome bastone per la
vecchiaia. La natura tristemente pu
opporsi donando (perch ogni
bambino, un dono speciale, divino
ed unico, se gli si da la possibilit dinascere e non ci se ne sbarazza
come se fossero 2 cellule che si
buttano nel w.c.) un figlio invalidato o
richiamandolo prematuramente a
miglior vita.
Questo quello che la ragione
umana comprende. Quando per il
genitore non rispetta il suo ruolo di
protettore dei propri figli qualcosa nel
meccanismo famiglia si interrompe
bruscamente.
Nell ascoltare gli ultimi fatti di
cronaca, vedi il best-seller Cogne ma
soprattutto il caso della donna segre-
gata da trentacinque anni in un
bagno di servizio dai suoi familiari,
sorge spontanea (oltre a tanta,
tantissima rabbia..) una riflessione:
come pu, o meglio, quale macabro,
crudele, istinto, pu spingere una
mamma a rinnegare il sangue del
suo sangue, confinandola in un buio
orfanotrofio e ricordandosi
(purtroppo) di lei solamente dopoventi anni, quando al richiamo della
prole si era sostituito quello della
pensione di invalidit?
Rinchiudere per altri trentacinque
anni una persona malata di mente,
ma non per questo incosciente del
mondo che la circonda, in una stan-
zina un gesto che credo sia inclas-
sificabile, e, opinione dello scrivente,
una barbarie che merita una pena
(purtroppo) non consentita nel nostro
sistema civile.
Come dovrebbe comportarsi la legge
dinnanzi a queste efferatezze? Pu
una donna che per una vita intera ha
visto sua figlia come una portatrice
sana di invalidit che le fruttava 700
euro mensili, lavandola una tantum
con una pompa sul balcone, essere
reintegrata nella societ civile? E
soprattutto come possibile che in
trentacinque anni nessuno, n un
vicino n tantomeno un parente, si
sia accorto mai di quella bambina(poi ragazza, poi donna ed infine
anziana) chiusa in uno sgabuzzino?
Davvero nessuno ha mai ascoltato i
suoi lamenti?
Anche in questo caso qualcuno
merita di pagare per questo rusti-
cano sfoggio di omert che, seppur
nel quartiere popolare pi degradato
della citt, inimmaginabile nel
ventunesimo secolo.
Ognuno si senta in dovere di riflett-
ere e di trarre le proprie conclusioni.
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Aprile 06prile 06
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8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_10
9/10
La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerocuriosit & sport
9
TV spazzatura?Non sempre per fortuna
Se vero che viviamo in tempi magri per la cultura medi-
atica, se ancor pi vero che quella scatola di immaginioggi trasmette esclusivamente sottoprogrammi che
rappresentano una functio lesa dellintelligenza umana
altrettanto doveroso osservare che, seppur in terza
serata, esistono trasmissioni ideate, dirette e condotte da
grandi uomini di cultura, che fortunatamente non ci fanno
vergognare di aver comprato quella pacca d vitr per
citare un famoso rionerese.
Spicca su tutti il grande Giovanni Minoli (non a caso osan-
nato dal genio-ribelle G.Funari come il miglior uomo in
R.A.I) che prima con MIXER e in questi mesi con LA
STORIA SIAMO NOI espone, verso mezzanotte, su rai 3
il suo modo di fare giornalismo che tutti i fanatici dell
informazione pura dovrebbero prendere come esempio:
uno stile schietto, imparziale (meglio sottolinearlo.. in
questi tempi), istintivo, educato, essenziale.
Largomento della serata viene esposto sotto tutte le sue
sfaccettature, cos come un uomo dinformazione deve
esporre la notizia. Nulla lasciato al caso o alla libera
interpretazione dell ascoltatore. Se prendiamo ad esem-
pio la puntata del 20 marzo, Gli Angeli di San Giuliano,
episodio tristemente noto alla regione Molise sia per la
immane sciagura che per linteresse mediatico del
momento, il crollo della scuola stato analizzato nelmodo pi imparziale possibile, per quanto sia difficile
esserlo davanti alla morte di bambini innocenti. Tutto
stato posto al vaglio dell ascoltatore, dall analisi delle
perizie all intervista ai genitori, passando per le richieste
dei legali e le giustificazioni dei costruttori, tutto ci non
per giustificare
il fatto che i bambini siano morti in un modo atroce, una
morte che indiscutibilmente doveva e poteva essere
evitata ma per sottolineare il brillante intento del direttore
Minoli che, pur non dando mai una sua personale opin-
ione, ci abbandona con una Hitchockiana penombra che
intende dirci Io vi ho detto quanto era necessario.. spetta
a voi trarre la conclusione.
Insieme a FUORIORARIO, cose mai viste di E. Ghezzi,
uno dei pochi motivi validi per continuare a pagare il
canone e non staccare i tasti dal telecomando.
RITE OF STRING
(Al Di Meola, J.L.Ponty, S. Klarke)
Rite of strings si presenta come unode acustica a 3
strumenti, chitarra, violino e contrabasso, suonati dai 3 loro
maggiori rappresentanti: Al Di Meola, Jean Luc Ponty e
Stanley Clarke.
Che dire.. il primo a 18 anni sosituisce Scott Handerson nei
Return to forever di Chick Corea, si affaccia al mondo
fusion e a 22 anni con Elegant Gipsy entra definitivamente
nell olimpo dei chitarristi, celeberrima la sua Mediterra-
nean Soundance che esegue anche nel live Friday Night in
S. Francisco assieme al grande fondatore della Mahavisnu
orchestra J. McLaughlin e al grande chitarrista spagnolo
Paco De Lucia. Sentirlo suonare un piacere continuo.. il
suo jazz-gitano lascia davvero senza fiato.. travolgente,
scale e melodie assurde, tecnica del mooping sublime
ottenuta smorzando le corde col polso della destra sul
ponte e con i polpastrelli senza far toccare del tutto la
corda al manico, in modo da avere un suono xilofonato
J.L.Ponty..beh, in assoluto il miglior violinista vivente.
Allievo di Un certo Stephan Granelli (alzino la mano quanti
non lo ricordano nel Quintet Hot De France assieme ad un
certo Django Rheinart...) collabora per anni con la
Mahavisnuu orchestra di Jhon Mc Lauglin (friday night in
san Francisco in italia lo troviamo nel concept ARIA di Alan
Sorrenti (prima che si infangasse con quelle ridicole canzo-
ncine era un talento progressive pari a mauro Pagani..)Stanley Clarc un uomo un contrabbasso. Forse a livello
di jazz puro il miglior bassista vivente. Il suo modo di fare
melodia e ritmica unico, inconfondibile, si riconoscerebbe
il suo tocco anche se stesse suonando con 2 cucchiaini su
una basso senza corde.
Lalbum alterna momenti melodici in arpeggi delicatissimi a
spazzi di ordinaria follia con tecniche
chitarristiche e non solo di inarrivabile difficolt. Poco
spazio lasciato all estrema improvvisazione Free Jazz a
cui, onestamente, i nostri non sono per nulla avvezzi. Tutto
segue gerarchie e ordini precisi, le composizioni sono
fluide, pulite.
Ci sono alcuni tratti in cui ognuno espone il suo fraseggio
senza mai distaccarsi per dal contesto della canzone.
Ogni ulteriore commento risulta superfluo.
Per gli amanti del jazz un buon punto di approdo, per i
principianti dell ascolto impegnato.. un buon punto di
partenza.
di VINCENZO DAMICO
d i Vincenzo DAmico
M u s i c a
Aprile 06prile 06
di VINCENZO DAMICO
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8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_10
10/10
La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerospettacolo, benessere & news
100
l a r e c e n s i o n e
Ennesimo capolavoro dei fratelli
Wachowski, che dopo i vari sequel di
Matrix, abbandonano il palcoscenico
tecnologico per tuffarsi in una Londra
tuttaltro che moderna(nonostante il
film sia ambientato nel 2020 ca.). V.
per vendetta, film tratto da un fumetto,
cos come accaduto per Sin city,
Spiderman e altri ancora, il classico
film avventuroso-politico in cui sem-
brano quasi rinascere le antiche lotte
tra Bene e Male. Elementi questi,
senza i quali i Wachowski nulla avreb-
bero potuto per animare nello spetta-
tore il forte senso di repulsione nei
confronti del totalitarismo. Tornando
alla trama del film, tutto avviene
neglanni 20 del terzo millennio. Il
popolo inglese, costretto a sopportare
la tirannide del cancelliere Sutler, il
quale con il terrore, la censura e le
menzogne tiene sottomessi i propri
sudditi, quasi attende lavvento di un
messia che venga a salvarlo. Certo,
lironica maschera bianca indossata
da V inizialmente non promette nulla di
buono, e perch ricorda quella di un
persecutore della Chiesa Cattolica di
James I, e perch copre il viso del
protagonista completamente devas-
tato da un incendio. Tuttavia proprio
V il messia tanto atteso, visto pi che
altro nelle vesti di un terrorista positiv-
ista che si promuove esclusivamente
di mettere in atto unazione vendica-
tiva oltre a tentare di liberare il popolo
inglese. La sua teoria forse sintetiz-
zabile il ununica frase:-La violenza si
pu usare per una buona causa-. E
proprio affidandosi a questa dritta
uccide uno dopo laltro i capi del
regime aggiungendo a questi omicidi
un sottile tocco di eleganza: su ogni
cadavere posa una rosa rossa. V
agisce da solo e nellombra, non ha
amici, non ha seguaci, non cerca aiuto
nel prossimo. La maschera gli imprime
una personalit fredda che ci impe-
disce di conoscere quella che
lindole del protagonista. Non per
questo per il film mal riuscito, anzi,
anche se talvolta diventa stancante
recitato benissimo ed inoltre molto
appassionante.
Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile la stesura, nonch la pubblicazione del presente.
Nel numero di oggi hanno scritto (in ordine cronologico) : pippo fava, luber, ivana roggi, amico di vincenzo, domenico desiderio,
massimo ravarro, felice di franco, vincenzo damico, marco coletta, veronica di fiore.
Segnalaci le tue opinioni, riflessioni, allindirizzo email: [email protected]
Per le questioni che interessano lAzione Cattolica, rivolgiti ai nostri aderenti presenti sul luogo.
Per qualsiasi altra informazione inerente questo opuscolo rivolgersi a : [email protected]
Pubblicato in Italia nellanno 2006; Stampata da Adelio Fioritto, via Roma n 56, Rionero Sannitico(IS); Proprietario: Azione Cattolica di San Bartolomeo Apostolo di
Rionero Sannitico (IS); Direttore responsabile: Deborah Di Vincenzo; Legale rappresentante: Adelio Fioritto
V PER VENDETTA
b e n e s s e r el laser un metodo di epilazione
definitiva.
Sicuramente un trattamento poco
doloroso; la sensazione provocata di
calore o al massimo di lieve pizzicore.
Possono essere epilate tutte le zone:
ascelle, labbro superiore, barba,
gambe, inguine, schiena, ecc.
Occorrono pi sedute per poter epilare
in tempi diversi tutti i peli di una deter-
minata zona corporea.
Si pu avere una ricrescita del 10-20%
dopo un anno.
Linconveniente maggiore che, su
alcuni tipi di pelle possono comparire
piccole macchie depigmentate; per
questo motivo va fatta unattenta
analisi cutanea.
Il laser va eseguito in studi medici e ha
ancora costi abbastanza elevati
essendo una tecnologia recente.
a cura di VERONICA DI FIORE
Aprile 06
TITOLO ORIGINALE :V for Vendetta
PAESE :USA
DURATA :120 min
GENERE :Azione, Fantascienza, Thriller
DATA DI USCITA :17 Marzo 2006
REGIA :James McTeigue
SCENEGGIATURA :Andy Wachowski .
. .PROTAGONISTI :
Natalie Portman ,Hugo Weaving ,
Stephen FryJohn Hurt ,
Stephen Rea. . .
a cura di MARCO COLETTA