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La valutazione del rischio stress lavoro
correlato: aspetti legislativi, ambiti
applicativi
La valutazione del rischio stress lavoro
correlato: aspetti legislativi, ambiti
applicativi
FEDERICA ZANNOL
Cosa sono i rischi psicosociali?Cosa sono i rischi psicosociali?
Quegli aspetti di progettazione del lavoro e di organizzazione e gestione del lavoro,
nonché i rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono
arrecare danni fisici o psicologici” (Cox & Griffiths, 1995).
Stress Stress
Lo stress è la reazione adattiva generale di un organismo, attivato da stimoli esterni di svariata natura
(risultato di adattamento dell’individuo nella sua interazione con l’ambiente)
EUSTRESS +
DISTRESS -
Quali sono i soggetti a rischio?
Quali sono i soggetti a rischio?
Tutte le persone sono a rischio indipendentemente dal ruolo nell’azienda o dal tipo di attivita’
Il rapido cambiamento delle condizioni e caratteristiche del lavoro può incrementare i fattori di stress
Conseguenze dello stress
Conseguenze dello stress
LAVORATORI DIPENDENTI: conseguenze in termini di salute e sicurezza dal punto di vista psico- fisico, sintomi di vario genere fino a vere e proprie patologie
AZIENDE: aumento dei costi in termini riduzione di impegno del lavoratore, prestazione e produttività, assenteismo, aumento del turnover del personale e abbandono precoce, incidenti causati da errore umano, scarsa adesione alle procedure di sicurezza e conseguentemente una loro scarsa applicazione, potenziali implicazioni legali, ecc;
CONTESTO SOCIALE: in termini di costi stimati, diretti e indiretti, connessi
con situazioni di stress. Basti ricordare che nell’Unione Europea è stato stimato in più di 20 miliardi di Euro il costo globale dello stress, comprendendo costi lavorativi, personali e sociali.
Legislazione stlc europaLegislazione stlc europa Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee 89/391
concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro. Sono stati anche conclusiTutti i datori di lavoro hanno l’obbligo giuridico di tutelare la salute e sicurezza sul lavoro dei lavoratori
Due accordi di grande rilevanza da parte dei Partners sociali europei: l’accordo quadro sullo stress lavoro-correlato (2004) e l’accordo quadro sulle molestie e la violenza sul luogo di lavoro (2007).
Art. 2 Comma 2- FINALITA’: L’obiettivo del presente accordo è offrire ai datori di lavoro ed ai lavoratori un quadro di riferimento per individuare o prevenire o gestire problemi di stress lavoro correlato. Non è invece quello di attribuire la responsabilità dello stress all’individuo.
Art.3-DESCRIZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO Lo stress non è una malattia, ma una situazione di prolungata tensione può
ridurre l’efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute.
Non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro possono essere considerate come stress lavoro correlato
Lo stress lavoro correlato può essere causato da fattori diversi come il contenuto del lavoro, eventuale inadeguatezza nella gestione dell’organizzazione del lavoro edell’ambiente di lavoro, carenze nella comunicazione, ecc.”
Accordo interconfederale per il recepimento dell’ ACCORDO Quadro EUROPEO sullo stress lavoro correlato 9.6.2008
Accordo interconfederale per il recepimento dell’ ACCORDO Quadro EUROPEO sullo stress lavoro correlato 9.6.2008
Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004, come recepito dall’Accordo Interconfederale del 9 giugno 2008Art. 4- INDIVIDUAZIONE DI PROBLEMI DI STRESS LAVORO-CORRELATOL’individuazione del problema può implicare un’analisi su fattori quali l’eventuale inadeguatezza nella gestione dell’organizzazione e dei processi di lavoro
e ambientali, comunicazione e fattori soggettiviIl compito di adottare misure per prevenire lo slc spetta al datore di lavoro, con partecipazione dei lavoratori e/o loro rappresentantiArt. 5 RESPONSABILITÀ DEI DATORI DI LAVORO E DEI LAVORATORI La gestione dello slc può essere condotta sulla scorta del generale processo di VRTutti i lavoratori devono rispettare le misure di protezione determinate dal datore di lavoroArt. 6 PREVENIRE, ELIMINARE O RIDURRE I PROBLEMI DI STRESS LAVORO-CORRELATO
Legislazione stlc in ItaliaLegislazione stlc in Italia
Costituzione (art.32): la salute è un diritto dell’individuo e della collettività. (art.40) l’iniziativa economica privata è libera, non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
* Definizione di salute OMS
Legislazione Stlc in ItaliaLegislazione Stlc in Italia
Codice Civile (art. 2087): sulla tutela delle condizioni di lavoro. Richiama l’imprenditore "...ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro".
L’ARGOMENTO HA RADICI PROFONDE…
Legislazione Stlc in ItaliaLegislazione Stlc in Italia Codice Penale: prevede sanzioni specifiche in caso di
omissione dolosa (art.437) e colposa (art.451) di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Inoltre denuncia per "lesioni personali", punisce con la reclusione da tre mesi a tre anni "chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente" (art.582) e punisce con l’arresto fino a sei mesi di reclusione "chiunque reca molestie o disturbo a qualcuno" (art. 660). violenza sessuale (609bis)
Legislazione Stlc in ItaliaLegislazione Stlc in Italia • Statuto dei Lavoratori, Legge 300/1970:
art.9 tutela della salute e dell’integrità fisica. art.13 al dipendente non possono essere date mansioni di livello professionale inferiore a quello d’inquadramento. art.15 atti discriminatori per motivi politici o religiosi art.18 reintegrazione nel posto di lavoro in caso di ingiusto licenziamento
• D.Lgs 626/94: riguardante il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Definisce che il datore di lavoro (art. 4 comma 5 lett. c), nell’affidare i compiti ai lavoratori, deve tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza.
Legislazione fondamentaleLegislazione fondamentaleDlgs 81/08 Articolo 28 - Oggetto della valutazione dei rischi
1. La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004, …
PASSAGGI LEGISLATIVIPASSAGGI LEGISLATIVIil D.Lgs. 106/09, ha introdotto il comma 1-bis dell’art. 28: La valutazione dello stress lavoro-correlato è effettuata nel
rispetto delle indicazioni elaborate dalla Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro e il relativo obbligo decorre dalla elaborazione delle predette indicazioni e comunque, anche in difetto di tale elaborazione, a far data dal 1° agosto 2010
La Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ha il compito di:
m-quater) elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato.1° agosto 2010”…rimandato poi per la pubblica amministrazione e per il privato al 31/12/2010
PASSAGGI LEGISLATIVIPASSAGGI LEGISLATIVI Decreto Legge 31 maggio 2010 … n. 78, comma 12 dell’art. 8
“il termine di applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 28 e 29 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di rischio stress lavoro- correlato
è differito al 31 dicembre 2010“ pubbliche amministrazioni
l'articolo 8 del decreto legge n. 78/2010 stabilisce il differimento al 31 dicembre 2010 del termine di decorrenza per gli obblighi da adempiere in tema di valutazione del rischio stress lavoro-correlato, prevede l'estensione alle imprese private della
proroga precedentemente stabilita per le Pubbliche Amministrazioni
Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza del Lavoro” approvate in data 17.11.2010.
La Commissione, afferma (di fatto confermandola), che la data del 31.12.2010 (decorrenza dell’obbligo previsto
dall’art. 28, comma 1-bis del D.Lgs. 81/2008), deve essere intesa come data di avvio delle attività di
valutazione, da parte dei datori di lavoro, attestando, inoltre, che anche gli organi di vigilanza (in primis UPG dello SPISAL), ai fini dell’adozione dei provvedimenti di
propria competenza, dovranno tenere conto di tale decorrenza e metodologia della programmazione .
PASSAGGI LEGISLATIVI: ultimo!PASSAGGI LEGISLATIVI: ultimo!
Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza del Lavoro” approvate in data 17.11.2010
Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza del Lavoro” approvate in data 17.11.2010
VDR STRESS: tutti i datori di lavoroPUBBLICI E PRIVATIdatore di lavoro+RSPP+MC+ consultazione RLS-T PERCORSO METODOLOGICO Gruppi omogenei di lavoratori/organizzazione
aziendale Semplicità- brevità - comprensibilità
VALUTAZIONE IN DUE FASI: UNA NECESSARIA, preliminare- una eventuale, di approfondimentoDue fasi: indicatori oggettiviindicatori soggettivi: Q e Focus Group
Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza del Lavoro” approvate in data 17.11.2010
Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza del Lavoro” approvate in data 17.11.2010
Fase preliminare ‘oggettiva’Fase preliminare ‘oggettiva’
Eventi sentinella Fattori di contenuto del lavoro Fattori di contesto
Liste di controllo
Fase eventuale ‘soggettiva’Fase eventuale ‘soggettiva’
Fase di approfondimento: -Questionari-Focus group
Fino a 5 lavoratori al posto dei predetti strumenti: valutazione approfondita direttamente con i lavoratori
Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza del Lavoro” approvate in data 17.11.2010
Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza del Lavoro” approvate in data 17.11.2010
Data di avvio 31.12.2010 Data di chiusura valutazione indicata nel dvr 24 mesi…..
LA VALUTAZIONE E’ STRUMENTO DI MIGLIORAMENTO QUINDI PRIMA SI REALIZZA MEGLIO E’…
Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008Con tale Decreto è stato aggiornato l’elenco delle malattie per le quali è obbligatoria ladenuncia, ai sensi e per gli effetti dell’ art. 139 del DPR n.1124 del 30 giugno 1965 (Testo Unico sull’Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali).
- disturbo dell’adattamento cronico lista II .7.o1 F43.2
- disturbo post traumatico cronico da stresslista II .7.o1 F43.1
Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008Con tale Decreto è stato aggiornato l’elenco delle malattie per le quali è obbligatoria ladenuncia, ai sensi e per gli effetti dell’ art. 139 del DPR n.1124 del 30 giugno 1965 (Testo Unico sull’Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali).
- disturbo dell’adattamento cronico lista II .7.o1 F43.2
- disturbo post traumatico cronico da stresslista II .7.o1 F43.1
Legge mobbing venetoLegge mobbing venetoL. 8 del 22.01.2010Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela dellaSalute psico-sociale della persona sul luogo del lavoroValutazione del rischio stress lavoro correlato-osservatorio veneto sul mobbing, disagio lavorativo e stress psico-sociale-sportelli uls per informazione dei lavoratori-centro di riferimento per il benessere organizzativo uls capoluogo di provincia
+ CONSIGLIERA DI PARITA’…
Quali caratteristiche del lavoro possono indurre stress? Quali caratteristiche del lavoro possono indurre stress? Stress associato al contesto di lavoro: comprende i flussi
informativi, il ruolo, l’evoluzione di carriera, il livello di autonomia decisionale, i rapporti interpersonali e le problematiche connesse all’interfaccia casa/lavoro.
Stress associato al contenuto del lavoro: comprende le problematiche connesse all’ambiente di lavoro quali rischi tradizionali (regolamentati per legge) intesi come rischi infortunistici, fisici, chimici, biologici, ergonomici ma anche problematiche legate alla pianificazione dei compiti, ai carichi e ritmi di lavoro ed all’orario di lavoro.
RISCHI PSICOSOCIALI LAVORO CORRELATI
RISCHI PSICOSOCIALI LAVORO CORRELATI
Tipo di lavoro
Carico di lavoro e
ritmo di lavoro
Orari di lavoro
Controllo
Ambiente e attrezzature
Cultura e funzioni
organizzative
Mancanza di varietà nel lavoro o cicli lavorativi brevi, frammentati o lavoro senza significato, sottoutilizzazione delle capacità,grande incertezza, lavoro che richiede una continua interfaccia con altre persone./Sovraccarico di lavoro o lavoro sotto carico, ritmo delle macchine, alti livelli di pressione con scadenze temporali continue./Lavoro a turni, turni di notte, orari di lavoro non flessibili, orari non previsti, orari lunghi o lavoro in assenza di relazioni./Scarsa partecipazione ai processi decisionali, mancanza di controllo sul carico di lavoro, ritmo, lavoro a turni, ecc.Scarsa disponibilità delle attrezzature, loro inadeguatezza e scarsa manutenzione, condizioni ambientali insufficienti come ad esempio mancanza di spazio, scarsa illuminazione, rumore eccessivo./Scarsa comunicazione, modesto supporto ai processi decisionali e allo sviluppo personale, mancanza di una definizione precisa o di consenso sugli obiettivi organizzativi.
RISCHI PSICOSOCIALI LAVORO CORRELATIRISCHI PSICOSOCIALI LAVORO CORRELATI
Relazioni interpersonali
sul lavoro
Ruolo nell’ambito
dell’organizzazione
Sviluppo della carriera
Interfaccia casa-lavoro
Isolamento sociale o fisico, scarse relazioni con i superiori e i collaboratori, conflitti interpersonali, mancanza di supportosociale./
Ambiguità di ruolo, conflitto di ruolo e responsabilità verso le persone./
Stagnazione della carriera e incertezza, promozione immeritata o mancanza di promozione, stipendio inadeguato, incertezza
lavorativa, basso valore sociale attribuito al lavoro./
Esigenze conflittuali tra casa e lavoro, scarso supporto ricevuto in casa, problema di doppia carriera/
DALL’ASPETTO LEGISLATIVO A QUELLO APPLICATIVO…
UN METODO DI VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO
2Informazionedei lavoratori
3Valutazione
4Pianificazione
interventi
5Attuazioneinterventi
6Verifica
1Raccolta datiorganizzativi
Giusto processo di valutazione del rischio stress
-AZIENDE FINO A 10 DIPENDENTI
-AZIENDE FINO A 30 DIPENDENTI
-AZIENDE CON OLTRE 30 DIPENDENTI-
INQUADRAMENTO (CHECK LIST) DEGLI INDICATORI OGGETTIVI
I° LIVELLO NECESSARIOI STEP I° LIVELLO NECESSARIOI STEP
AZIENDE FINO A 10 DIPENDENTI
10 indicatori = INDICATORI AZIENDALI eventi sentinella
1. Indici infortunistici2. Assenza per malattia3. Assenze dal lavoro4. % ferie non godute5. % rotazione del personale6.Vertenze dl-lavoratore7. Procedimenti, sanzioni disciplinari8. Richieste visite straordinarie al mc9. Segnalazioni formalizzate del mc di slc10.Istanze giudiziarie per licenziamento
AZIENDE FINO A 30 DIPENDENTI
CHECK LIST SEMPLIFICATA:- INDICATORI AZIENDALI(10)-INDICATORI DI CONTESTO RIDOTTA10 INDICATORI GENERALI + 4 INTERFACCIA CASA-LAVORO-INDICATORI DI CONTENUTO13 AMBIENTE E ATTREZZATURE DI LAVORO6 PIANIFICAZIONE DEI COMPITI8 CARICO-RITMO DI LAVORO6 ORARIO DI LAVORO
AZIENDE CON PIU’ DI 30 DIPENDENTI
INDICATORI AZIENDALI INDICATORI DI CONTENUTO- Funzione e cultura organizzativa- Ruolo nell’ambito dell’organizzazione-Evoluzione di carriera- Autonomia decisionale-Rapporti interpersonali
INDICATORI DI CONTESTO
Siaggiungono
alla precedente
IN BASE AI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE
TABELLA SEMAFORICA E PERIODICITA’
II STEP identificazione della condizione di rischioII STEP identificazione della condizione di rischio
DA A LIVELLO DI RISCHIO
0 14 RISCHIO BASSOL’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro, si consiglia di monitorare l’organizzazione ogni due anni (in assenza di cambiamenti organizzativi).Per ogni eventuale condizione identificata in zona di rischio medio, è comunque consigliabile adottare le azioni di miglioramento evidenziate.
15 30 RISCHIO MEDIOL’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro.Per ogni condizione identificata si devono adottare comunque le azioni di miglioramento mirate. Si consiglia di attuare una politica di prevenzione per lo stress al lavoro e di coinvolgere attivamente il medico competente ed i preposti.
Monitoraggio annuale degli indicatori 31 64 RISCHIO ALTO
L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che indicano la presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori, coinvolgendo il medico competente o altre figure specializzate. Monitoraggio delle condizioni di stress e dell’efficacia delle azioni di miglioramento .
Tutte le AZIENDE
VALUTAZIONE PRELIMINARE
Rischio basso Rischio medio Rischio alto
Monitoraggio azioni correttive VALUTAZIONE APPROFONDITA
2Anni -efficaci -10 dip-inefficaci - -5 dip
ALTRA DOCUMANTAZIONE DA PREDISPORREALTRA DOCUMANTAZIONE DA PREDISPORRE
DOCUMENTO DI DICHIARAZIONE SU:- DATA DI INZIO DELLA VALTUAZIONE-METODOLOGIA ADOTTATA- … ‘DATA’ CHISURA LAVORI
SCHEDA DESCRITTIVA DELL’AZIENDA
Il capoufficio al suo impiegato:- Bene Sig.Rossi , ho due notizie per lei: una notizia buona e una cattiva…- Allora Dottò .. cominci pure da quella
buona…- D’accordo, allora per lei da domani niente
più stress da lavoro !!!
Grazie per l’attenzione…Grazie per l’attenzione…