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M'è venuto in sogno Giorgio Imperitura e ne ho approfittatoper conoscere il suo pensiero su Giuseppe Campisi, una violamammola buttata nel letamaio dei comuni sciolti per mafia. Ecosì mi parve di sentire: “Su questo ner risponne a quarcheamico/ che vorrebbe sapé come la penso ,/peso e misuro querche dico./ E metto tra er pensiero e la parola/ la guardiadoganale der bon senso/ che me sequestra er conrabbando ingola”.

FESTIVAL DEL CINEMA DI RIACEIL SABATO FASCISTA DI LUCANOTRA PREGIUDIZIO E DDTANTIMAFIA

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Parlandodi...

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CONTROCOPERTINA

Una storia triste. E la storia è: l'ex pastificioCataldo. Una vergogna, che non fa arrossire più nes-suno, svetta al centro del lungomare diSiderno. Da tre decenni questo sfollagentesta lì a simboleggiare la vocazione di un ter-ritorio al degrado. Confiscato, sequestrato ochissà cosa, è circondato da una distesa d'e-ternit grande quanto un campo che sputapolline cancerogeno nelle giornate di vento.Oltre questo tiro al bersaglio contro la salutepubblica, in alcune stanze del piano terra siconcludono incontri a pagamento. Si potevafare qualcosa per cambiare la situazione, perrecuperare un po' di dignità, per crearequalche posto di lavoro. Ma i nuovi commis-sari prefettizi Pitaro-Tarricone sono desa-parecidos: né vivi né morti, semplicementescomparsi. E quando compaiono agiscono daburocrati perfetti. Domano spifferi e scap-pano dai tornado. No!Foto: Majida Zobida Nasro Allah

Lungomare di Siderno, mar Jonio

Confische, marchette e cancro

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Parlandodi...

LA SETTIMANA

PASQUINO CRUPI

Nonostante siano assistitidallo Spirito Santo, checerto non li vorrà abbando-nare dopo la detestata sogliadei 75 anni, anche i vescovivanno in pensione. Lascia,perciò, per raggiunti limitid’età l’importante diocesi diReggio Calabria mons.Vittorio Mondello la cuiimpaziente intelligenza,nemica d’ogni tatticismodiplomatizzante, ha consenti-to alla Chiesa reggina il pre-stigio alto che solo vienedalla piena sovranità del pen-siero e dell’azione. Non saràfacile succedergli, anche senon mancano i nomi dei suc-cessori. E tra questi il nome,che più risuona, è quello delvescovo di Gerace-Locri,

mons. Giuseppe FioriniMorosini.Non è una notizia. I vescovihanno radici nel Vangelo,non nella geografia. E vannodove il Pontefice li destina. La notizia, perciò, è un’altra,vale a dire che il trasferi-mento, con ogni probabilitàdi certezza, di mons.Giuseppe Fiorini Morosinidalla cattedra di Gerace-Locri a quella di ReggioCalabria è caduto nel silen-zio più assoluto. Non un’e-mozione, non un sussulto.Come se il Presule fosse pas-sato, negli anni del suo vesco-vado, quale acqua sulla pie-tra liscia. Senza, cioè, lasciaretraccia. E non c’è chi nonricorda la tromba d’aria, chescompigliò Locri e i paesilimitrofi, e fece sentire la sua

voce oltre Locri e laCalabria, quando un altrovescovo, mons. GianCarloMaria Bregantini, pervolontà, più dei Signori chedel Signore, fu trasferito nel2007 alla diocesi diCampobasso. Non tutti possiamo tutto.Mons. Giuseppe FioriniMorosini ha sviluppato nelladiocesi di Gerace-Locri lapolitica del giusto mezzo.Non ha estremizzato nessunaposizione. Ha amato l’equili-brio e ha tentato di armoniz-zare posizioni, che, a dirvero, erano inconciliabili. Esolo tardi ha combattuto lapretesa egemonia culturaledell’antimafia prezzolatasulla Chiesa, il suo Ministero,i suoi santuari. Né a me pareche egli sia stato in prima

linea nel dichiarareguerra a quellasporcizia nellaChiesa, che si chia-ma pedofilia, e piut-tosto attento a purificarele Confraternite dei fratel-li, raggiunti da avvisi digaranzia e rinvii a giudizio. Sono gli uomini di rottura,con la tonsura e senza la ton-sura, che trascinano gli entu-siasmi e alimentano anche leavversioni. Mons. GiuseppeFiorini Morosini a me pareche sia stato un vescovointeso a normalizzare l’e-piscopato di Locri, metten-do tra parentesi l’epopeacristiana di Bregantini. Sene andrà senza rimpianti.Nel silenzio, che è laforma dolce dell’ indif-ferenza.

L’Ufficio Postale di Gioiosa Ionica neiprimi giorni di ogni mese blocca leporte d’ingresso al pubblico, lasciando

entrare soltanto dieci persone allavolta. Questa misura è stata adot-

tata, così dicono i dipendenti, alfine di tutelare gli utenti daeventuali disagi che si possonocreare all’interno degli uffici.

Visti anche alcuni episodi già acca-duti. Innanzitutto alcune personea causa del sovraffollamento sonostate colpite da malori, ma la

ragione principale resta la sicurez-za, anche perché nell’ultimo anno que-sta filiale ha subito numerose rapine.A contribuire all’aumento di questeindigenze per i clienti è stato soprattut-to la decisione della chiusura dellefiliali bancarie. Nell’ultimo anno, infat-ti hanno chiuso i battenti due sportelliimportanti, la Banca Carime e ilBanco di Napoli, ragion per cuil’Ufficio Postale rimane l’unico postodel paese in cui si possa prelevare oversare denaro. La chiusura degliIstituti di Credito oltre a contribuirealle difficoltà già esistenti denota unchiaro abbandono del territorio e dellaVallata del Torbido.

Si entra 10 per volta. File e protestein aumento

POSTE GIOIOSA JONICA

Dopo dieci giorni di Ponente il vento è girato. Ora tutti temono la grande macchia, già pronta a risalire dai fondali. Abreve farà rotta su di noi. Per anni abbiamo chiesto alla politica locale, contenuta con tutta la puzza di questo mondodall’Associazione dei Comuni della Locride, la risoluzione di un unico problema: i depuratori. Ma loro hanno soloaffilato la mediocrità che li contraddistingue. Quella che taglia il futuro. “ Comu vi cumbinastivu” ha scritto un turista su “la Riviera”. Non so perché ma a volte hovoglia di scendere in piazza e spaccare qualcosa. E addirittura di alzare la posta nei confronti dei responsabili.Facilmente individuabili. Basta porsi la domanda: chi comanda nella Locride da trent’anni. Io lo so.LO

CR

IDE Il Ponente è finito:

trema popolino

Mons. GiuseppeFioriniMorosini versoReggio

Il pastore se ne va, le pecore belanoLa notizia del trasferimento, con ogni probabilità di certezza, del Presule dalla cattedra diGerace-Locri a quella della Città della Fata Morgana è caduto nel silenzio più assoluto.Quando si trattò di Giancarlo Maria Bregantini ci fu una tromba d’aria. Come si spiega ?

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la Riviera

3) TENTATO OMICIDIO A LOCRI, ARRE-STATO PRESUNTO AUTORE FERIMENTOCORREALE

1) SIDERNO INDIANO IN DIFFICOLTÀ.OPERATORE DEL 118: “SÌ, LASCIATELOMORIRE!”

2) COMU VI COMBINASTUVU!!!!

5) FINE DI UNA LUNGA ESTATE: IL LUN-GOMARE DI SIDERNO SENZA MIMÌ EMIMMO

6) LOCRI: VANDALIZZATA LA NUOVAGIOSTRA PER DISABILI

8) LOCRI: AGGUATO A CARMELOCORREALE

Dati Google.com

Le notizie più lettedella settimana sularivieraonline.com

4) IL PONENTE È FINITO: ORA TREMAPOPOLINO DELLA LOCRIDE

IL DIAVOLO NERO

Il dr. Nicola Gratteri non ha una visioneangelica dell’uomo, e questo dovrebbecospirare a una superiore alleanza di ideecon il Diavolo Nero. E, invece, perdura ildisaccordo. È difficile andare d’accordocon il dr. Nicola Gratteri, che pure nelsuo perseverare in materia di delitti daridurre al minimo comune denominatorecon la massima elevazione legislativadelle pene e di disaffollamento delle car-ceri, aprendo altre carceri, qualcosa didiabolico lo mantiene sempre. E questesue tesi egli ha ribadito nella secondaserata di TabulaRasa, organizzata daivispi Giusva Branca e Raffaele Mortelliti. Ma c’è un punto su cui il Diavolo Neroesprime il suo pieno e incondizionatoaccordo con il dr. Nicola Gratteri. Ed èquello che riguarda i sani imprenditoridel Nord, scesi qui, in Calabria, per dareesempio non solo d’efficienza, come inse-gnano i lavori dell’ Autostrada, masoprattutto di moralità del capitale set-

tentrionale, come è lezione magistrale daTangentopoli in poi. Tutto il marcio diReggio in quel nefasto 1992 fu il marciodei Lanzichenecchi del Nord, e impren-ditori reggini alla fame a far da palo, aoffrire qualche camion e qualche moto-pala: ricordiamolo. E , siccome la marciadel Nord verso il Sud non è finita, il mar-

cio continua e con la sua inquieta intelli-genza, che mai posa, il dr. Nicola Gratteridenuncia: “[Gli imprenditori del Nord] siaggiudicano gli appalti e cercano accordicon la ‘ndrangheta. Con la 488 hannoavuto i finanziamenti e poi sono scappa-ti”.Il Diavolo nero è ormai tardo negli anni.E ricorda. Ricorda che negli anni Sessanta l’econo-mista inglese Vera Lutz, soffusa dallenebbie del Tamigi, teorizzò che il Sud erauna zona infetta e che perciò gli impren-ditori meridionali dovevano trasferirsidalla zona insana, che era ilMezzogiorno, alla zona sana, che era ilNord. Non so se gli imprenditori meridio-nali diedero seguito al prezioso consiglio.So quel che han fatto e fanno i saniimprenditori del Nord. Certificato dall’e-sperienza giudiziaria del dr. NicolaGratteri, meridionalista suo malgrado.

7) NORDICI?NEANCHE IL CULO SI SAPE-VANO LAVARE, POICHÉ GLIELO ABBIA-MO INSEGNATO NOI

CCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

Alba sul TirrenoE allora pensi che forse que-sto mare è solido, e chediventa liquido soltantoquando vuoi toccarlo, e quin-di è fatto come sono fatti isogni, ma poi Eos balza incarrozza e scioglie ognisogno sospeso, nell’alba,ultima ora valida per fantasti-cherie e astrazioni. E ti con-cedi l’ultima, e quelle sono lecase dei pirati e il promonto-rio è quello di Tortuga. Unacosta viola come i sogni eincoronata dal Sole. Proprioqui da noi.

Arduo, ma sono d’accordo con il dr. Gratteri

Una missione: andare da Siderno aReggio. Una nemica: la ss.106. Mille osta-coli: gli automobilisti indisciplinati dellaLocride.Non è stato un viaggio ma un'epopea.Ogni paese un crocevia e una serie diinfrazione da ritiro di patente. La piùcomune sicuramente è la striscia di par-cheggi in orizzontale e l'auto posteggiatain trasversale. Poi gli stop non rispettati.Per non parlare dei guidatori che si incro-ciano, si salutano e conversano amabil-mente da una macchina all'altra, in mododa bloccare entrambi i sensi di marciaovvio.Ma la cosa più bella sono state le spose chehanno bloccato il traffico per poter salirenelle auto. Considerando che quasi ognipaese ha la propria chiesa in direzioneSiderno-Reggio Calabria e che in estate i

matrimoni si moltiplicano come i conigli,sarà semplice capire quanti ne ho incon-trati e quante volte ho sperato che l'atei-smo contagiasse la Locride. E quante autodi spose ferme in direzione opposta alsenso di marcia fossero tranquille in attesadei novelli marito e moglie.Arrivare fino aReggio dallla ss.106 implica anche questo:aspettare che almeno quattro o cinquespose con ospiti correlati escano dallachiesa e liberino la strada per gli altri auto-mobilisti.

el.ar.

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Una missione:andare da

Siderno a Reggio via ss106

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Polaroid

SOCIETÀ

In alto Un momento delRiace Film FestivalSotto Domenico Lucano,sindaco di Riace, e VincenzoCaricari, direttore artisticodell’evento

La polemicaRiaceInFestival

Sabato scorso Riace, rappresentata dal suo illustre primo cittadino, ha girato le spalle adautorevoli ospiti, alcuni tra l'altro di sinistra libertaria. Mimmo Lucano ha snobbato, non haaccolto né degnato oltre quel circolo di adepti specializzati in DDT contro le ‘ndrine

Formale, come la Bossi-Fini: ilFestival del Cinema di Riace che siè svolto nel paese vecchio dal 26 al

30 giugno si è fermato al valido cartello-ne. Nel luogo con più arcobaleni almondo non c’era un colore, un fiore, unabandierina, un cocktail, una BrigitteBardot. Nessun coriandolo né tappeti efrutta di stagione. Nel centro dell’acco-glienza è mancata l’ospitalità, la cittadi-nanza. Nella patria della pace si è alimen-tato il sospetto.La fine di un volo?

Mimmo Lucano da qualchetempo non apre le ali, picchiabasso, imbrattato di un petrolio

che non si scioglie. Gracchia solo antima-fia, quell’antimafia social nazionalista,sparuta, civil servant, gravida di un fasci-smo che condanna Guantanamo ed esal-ta il 41 bis, che applaude chi arresta LeleNucera e perseguita invece chi si permet-te di sfiorare i black bloc. Quella falangecarica di simboli discutibili, malata e con-dannata a ripetersi senza risultati. Sabato scorso Riace, rappresentata dalsuo illustre primo cittadino, ha girato lespalle ad autorevoli ospiti, alcuni tra l'al-tro di sinistra libertaria. Mimmo Lucanoha snobbato, non ha accolto né degnatooltre quel circolo di adepti specializzati inDDT contro le ‘ndrine. Ma la giornata no di un sindaco a cui

questo settimanale ha dedicato più d’unacover story non si è esaurita con la cacciaalle blatte di Mastrosso. Mimmo Lucanoha anche respinto un artista newyorche-se che adora la nostra terra e che haofferto collaborazione in cambio di allog-gio. Gratuitamente. Ma niente. JeremyHolden era un po' allegro, col suo cap-pello verde acceso, i pantaloni larghi. Malui è americano non curdo, e neppurepalestinese. Portava il foulard, mica la

kefia. Detto questo, per me, Mimmo Lucanorimane storicamente il miglior sindaco diquesto territorio, la sua opera è immen-sa, peccato che a breve finirà nella manifigure capaci solo di disperdere patrimo-ni. Una cattiva prestazione ci può stare:in una carriera di gloria l'ha registratapure Edson Arantes do Nascimentodetto Pelè.

Vincenzo Caricari, direttore artisti-co. L'uomo delle stelle della ker-messe riacese replica a un articolo

de “la Riviera” accusandola di invidia edisfattismo.Obnubilato e gonfio d'irriconoscenzadimentica però che “la Riviera” gli èstata amica, che questo sporco settima-nale è stato sempre vicino alle personecol suo talento. Ma bianco e nero, panna e limone, siattacca a kefie e foulard e subisce,annuendo, la trama scostumata diLucano contro i diversi. Su Caricari mi fermo qui. Raspo, ma nonpubblico le ulteriori dieci righe che loriguardavano direttamente e che avevogià scritto. Amici in comune (molto pro-tettivi con lui) mi hanno garantito che lasua grassoccia impulsività è sì sguaiata,ma sana. Dello stesso avviso il direttore Crupi el'editore Condarcuri. Aggiungo solo che nella Riace angustadella kermesse cinematografica nonc'era la Locride. Più del 99% della gente del nostro terri-torio non conosce un Festival che rimaneda ultima provincia. È una tendenza chein futuro merita certamente un'inversio-ne. E Resistenza.

Ercole Macrì

Il sabato fascista di Lucano tra pregiudizio e Ddt antimafia

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Parlandodi...

COPERTINA

Due cittadini sidernesi: “C'è bisogno di un'ambulanza per un signore dinazionalità indiana con forti dolori, probabilmente all'addome, tali da impe-dirgli di stare in piedi”. Operatore 118 di Reggio Calabria: “Non abbiamo ambulanze a disposizio-ne”Due cittadini sidernesi: “E cosa dobbiamo fare lo lasciamo morire per stra-da?”Operatore 118 di Reggio Calabria: “Si, lasciatelo morire!”Questo più o meno il dialogo tra i due cittadini sidernesi e, appunto, un ope-ratore del 118 di Reggio Calabria, domenica scorsa. Lo sconcerto e la rea-zione a queste parole, ovviamente scontate. Ma andiamo per ordine. Questedue persone si accorgono di un uomo a terra, nei pressi della centralissimaChiesa di Porto Salvo, con forti dolori, lo soccorrono subito e, pensandoquale la migliore cosa da fare, lo portano a Siderno nel punto di primo inter-vento. I medici presenti, costatata l'impossibilità di fare qualcosa per l'uomo,dicono loro di chiamare il 118 e con l'ambulanza portarlo al pronto soccor-so dell'Ospedale di Locri. Le due persone così fanno, ma mai avrebberopotuto immaginare una risposta del genere, poi proprio da chi, soccorrere la

gente, lo fa per lavoro. L'operatore ha detto loro di portarlo con la propriaauto, nessuna ambulanza a disposizione. Una volta capito che l'ambulanza non sarebbe mai arrivata, così hanno dovu-to fare, con tutti i rischi connessi. Trovata un'auto, hanno trasportato l'uomoal pronto soccorso di Locri, che a quel punto stava così male da non riuscireneanche a sedersi su una sedia a rotelle in attesa, brevissima, di essere aiuta-to. Infatti immediato l'intervento da parte dei dottori Giuseppe Principato ePaolo Di Martino. La notizia circola e con lei l'incredulità per ciò che è acca-duto, impossibile pensare che si possa arrivare a dire una cosa del genere.Meno male che alla fine per l’uomo si è trattato di dolori connessi a calcolirenali, per quanto dolorosi, e che tutto è rientrato nella stessa serata. Ai due dottori, e in generale al reparto, va il più sentito ringraziamento perla sensibilità, la disponibilità manifestata e le cure date all'uomo, dimesso intarda serata. All'operatore del 118 il più assoluto biasimo per le poco feliciparole dette, nella speranza, per lui, di non trovarsi mai nella stessa situazio-ne dell'uomo di nazionalità indiana. Questi accadimenti portano inevitabil-mente a riflettere pensando prima di tutto dove sia andato a finire il sensocivico.

Siderno: Indiano in difficoltà,Operatore 118 “Sì, lasciatelo morire!”

All’operatore del 118 il più assoluto biasimo per le poco felici parole dette,nella speranza, per lui, di non trovarsi mai nella stessa situazione dell’uomo

Due cittadini sidernesi: “C’è bisogno diun’ambulanza per un signore di nazio-nalità indiana con forti dolori, probabil-mente all’addome, tali da impedirgli distare in piedi”.Operatore 118 di ReggioCalabria: “Non abbiamo ambulanze adisposizione” Due cittadini sider-nesi: “E cosa dobbiamo fare lo lascia-mo morire per strada?”Operatore 118 di Reggio Calabria: “Si,lasciatelo morire!”. Se questo dialogo sarà ufficialmenteconfermato dalle registrazioni delletelefonate al 118, dimostrerà, oltre alcinismo dell’operatore, l’ipocrisia ditanti buoni alla bisogna. Nessuno,quasi, nell’informazione e nella“società civile” ha approfondito lanotizia, niente strepiti e bandiere inalto a scandalizzarsi. Certo non c’erala mafia a scatenare i sentimenticonformisti a destra e a sinistra, o unatoga rossa o un poliziotto manganella-tore da catechizzare. C’era il rantolodi un indiano e la pietà di due cala-bresi a scontrarsi contrò il muro del-l’insensibilità o dell’impotenza. Una banale storia di emarginazione,come tante vissute quotidianamente,nella quale più che i buoni sentimentivincono le valutazioni su quanti riflet-tori si potrebbero accendere per unacausa del genere. Spiace per l’indiano,i sikh non sono buona merce dalpunto di vista pubblicitario, e poi sonofastidiosi e imprudenti con le loro bicisgangherate ai margini bui delle car-reggiate. Ne vengono investiti cosìtanti che le loro disgrazie sono infla-zionate. Non servono ai cuori puri,che hanno bisogno di disgrazie rareper gonfiarsi il petto e urlare lo sde-gno.

di Gioacchino Criaco

Quando ai buonistidi un indiano non frega nulla

L’EDITORIALE

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la Riviera

ILARIO AMMENDOLIA

George Orwell ha sbagliato la data maha intuito perfettamente la realtà chesi andava costruendo e che Lui ha deli-neato magistralmente in “1984”. Il“grande fratello” ti spia, ti scheda, tisussurra come devi vivere, chi frequen-tare, con chi parlare al telefono, anzi èmeglio non parlare perché qualcuno tiascolta! Per esempio, trovo scandalosoche un giovane giocatore del Palermosia stato sbattuto in prima pagina per-ché sbruffone capace di sparare a raf-fica frasi idiote. Le cose che ha dettosu Falcone sono sicuramente brutte edindegne ma non rappresentano unreato ed ognuno ha diritto alla libertàdi pensiero e di espressione quanto-meno in una conversazione privata.Tutto ci dice che c’è una schedaturacome ai tempi del fascismo. Centinaiadi migliaia di intercettazioni ogni gior-no, di queste solo una piccola parteautorizzate, condotte con assolutadiscrezionalità dal “fratello intercetta-tore”. Certo il “grande fratello” lo faper difenderti dai delinquenti, poiquando te ne accorgerai che il grandespione si sta impadronendo della tuavita sarà troppo tardi per tornareindietro. Qualcuno dice “io non honulla da nascondere!”.Che rispostastupida! Ognuno di noi avrebbe dirittoalla sua vita privata senza il grandeorecchio che ti ascolti o il grandeocchio che ti osservi.. Un diritto che hail Papa come l’ultimo pastore che con-duce le mandrie nei prati.. Non siamonoi a pretenderlo ma la Costituzionescritta col sangue dei combattenti perla libertà. Ci scrive un imprenditore:“Il sottoscritto che per anni si è impe-gnato prima nella creazione della suaimpresa, di cui ricopre la carica diamministratore unico,e che grazie allavoro svolto unitamente agli altri soci,si è guadagnata una credibilità esterna,non facile da ottenere per le aziende delnostro territorio, sia di fronte ai fornitoriche agli istituti di credito ma anche di

fronte ai privati…… ha scoperto, deltutto casualmente, di essere stato quali-ficato come mafioso dagli inquirentiche, incomprensibilmente, hanno rite-nuto che il sottoscritto potesse essere lapersona a cui alcuni intercettati nelcorso di indagini di Polizia Giudiziariaeffettuate nell’ambito di due procedi-menti penali, avrebbero fatto riferimen-to. Tali riferimenti venivano anche ripor-tati nella Banca dati in uso alle forzedell’Ordine con gli intuibili inconvenien-ti”. Un uomo, un imprenditore, un cit-

tadino della Repubblica italiana puòessere schedato come ndranghestistasenza, quantomeno, una sentenzadella magistratura? Le schedatureerano una costante nelle attività crimi-nali dell’ l’OVRA fascista. Furonoschedati Musolino, Mancini, Gramsci,Salvemini, Pertini, tuttavia, in quell’e-poca oscura, ognuno sapeva che moltopiù che i delinquenti si combattevanogli uomini liberi e coraggiosi. Quandoad essere schedato è un imprenditorele conseguenze sono gravissime, infat-

ti ci dice “mister X” nella sua lettera“Tali notizie hanno infatti immediata-mente inciso nei rapporti e nelle relazio-ni con le società fornitrici e con gliIstituti di Credito che da subito sonodivenute più restie a concedere aperturedi credito (non solo monetario) indi-spensabili alla stessa sopravvivenza dellasocietà che, peraltro, garantisce lo sti-pendio a molte persone”. Mister X rea-gisce con gli strumenti che la legalitàrepubblicana mette a disposizione diogni cittadino ma presto deve prende-

re atto che, come negli stati totalitari,ogni protesta diventa inutile, così dopomoltissimi tentativi di chiarire la suaposizione si è visto costretto, per difen-dere la sua onorabilità, la propria per-sona e la sua azienda, a “presentareuna regolare “decuncia\querela” neiconfronti degli inquirenti”. Il cittadinoX denuncia lo Stato in nome dellegaranzie costituzionali che apparten-gono ad ogni cittadino dellaRepubblica. La lettera non avrebbebisogno di alcun commento.Personalmente non ho mai conosciutomister X, né conosco la sua attività diimprenditore. In uno Stato normaleavrei potuto leggere di cosa lo si accu-sa, leggere una sentenza e trarne leconseguenze. Non in Calabria! Quiposso leggere solo una sua lettera. Lebattaglie hanno un senso se sono con-dotte non in nome di una persona madi un principio. Quando la ndranghe-ta colpisce qualcuno non dovremmomai domandarci “chi è la vittima”,chiunque sia è un nostro fratello.Ancora di più ciò è valido quando l’a-buso e la violenza sono di Stato. Noirinunciamo a parte della nostra sovra-nità, paghiamo regolarmente le tasseper avere uno Stato capace di difende-re la nostra libertà. Quando lo Statodiventa oppressivo, quando tende atrasformarsi in un “grande fratello”abbiamo il dovere di opporci! È diffici-le! La codardia è più diffusa di quan-to si creda e, spesso, si coniuga con l’i-gnoranza dei tanti e la malafede deimolti.. Comunque, anche quando tuttitacessero noi non dovremmo farloanche se gli interrogativi ed i dubbi checi assalgono sono molti.. Non c’è altromodo per dimostrare la superioritàpolitica e morale della Democraziarispetto alle organizzazioni malavitosee ad ogni forma di totalitarismo apertoo mascherato. Certo, non mi sfugge lanostra debolezza e mi viene in menteuna frase di un grande poeta ceco“Uomini vi amo ma stiamo attenti”.

George Orwell e il caso “mister X”Un imprenditore, un cittadino della Repubblica italiana può essere schedatocome ‘ndranghestista senza, quantomeno, una sentenza della magistratura?

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ATTUALITÀ

“Beato chi fu, più beato ancora chi non fu mai, perchéritorna nel nulla come prima”. Se Sandro Autolitano,sindaco (ex) di Palizzi, meritasse le rime del testamen-to di Ronsard, non saremmo qui a scrivere di unavicenda politica che non fa onore alla vituperata terradei nostri avi. La maggioranza consiliare del Comunedi Palizzi si è sfarinata, ridotta a coriandoli direbbe ilsociologo De Rita, perché l’impolitico e l’inconcluden-

te sindaco (ex) di Palizzi, avendo solo l’istinto alla fre-quentazione dei salotti “eccellenti”, pensava che il“popolo pecora” era quello deriso tra i divani nellacasa del grande fratello. Il 4 luglio, giorno del ringra-ziamento per gli americani, sarà ricordato anche daipalizzesi come la liberazione di un incubo durato unterzo di secolo. La fuoriuscita indecorosa dal Palazzomunicipale del residuato sinistrorso dei rivoluzionarial cornetto alla crema e della terrazza Martini è segna-ta dall’ignominia dell’abbandono di tutti i consigliori

che avevano brigato per portare le tre U (Umanità,Umanesimo ed Umorismo) al soglio del Comune. Laterra di Palizzi dovrà subire ancora i colpi di coda diuna struttura cresciuta negli anni settanta del secoloscorso, fatta di piccoli e di grandi intrallazzi, sotto ilmantello di un grande Partito Comunista, che espelle-va gli intellettuali di grande pregio con l’infamia diessere indisciplinati ed incorporava le mediocrità conlaurea acquisita con le raccomandazioni. Della destra, fascista fino al parossismo, è inutile

disquisire. Non valeva e non merita neanche un rigodi questo settimanale. Succede, però, che cinquegalantuomini, Consiglieri comunali di Palizzi, si sianodimessi dal civico consesso ed abbiano determinatofinalmente la fine anticipata del mandato amministra-

tivo di Autolitano e Co. Sono tutti del PDL, AntoninoD’Aguì, Leone Nocera (ex maggioranza), DavidePlutino, Marco Potitò e Walter Scerbo (minoranza),che hanno staccato la spina ad un’amministrazionecomunale nata sotto un equivoco e cresciuta all’om-bra dell’incompetenza e dell’incapacità fatta di culturae bellezza, per non usare parole più forti ed appro-priate. Commissariare un’Amministrazione è sempre unaferita dolorosa, anche se si tratta accompagnare, perpochi mesi, fino al prossimo responso elettorale, manon si poteva che rispondere al Martin Lutero allaDieta di Worms: “io mi fermo qui, non posso fare altri-menti”. Onore ai protestanti. Questa terra, che non è“res nullius”, si è finalmente svegliata, reagendo ecombattendo, con persone di qualità e di carattere,libere da compromessi e da ricatti. Persone su cuiPalizzi ci potrà contare.

“Un percorso etico per il rilancioeconomico della nostra provincia”

L’ADDIO SENZA ARMI DEL SINDACO (EX) SANDRO AUTOLITANO

CONFINDUSTRIA REGGIO CALABRIA PREPARA LA SUA ASSEMBLEA ANNUALE

“Un percorso etico per il rilancioeconomico della nostra provincia”.Confindustria Reggio Calabria hascelto questo tema per celebrare lasua assemblea annuale, in pro-gramma lunedì 8 luglio 2013, alleore 17, nel Salone degli Industrialidi via Torrione 96.L'appuntamento è particolarmenteatteso e assume una particolarerilevanza perché rappresenta ilprimo momento di verifica del lavo-ro svolto dall'Associazione a unanno dall'elezione del nuovo diret-tivo guidato dal presidente AndreaCuzzocrea. Dodici mesi faticosi maesaltanti, che hanno vistoConfindustria Reggio Calabriarecuperare un ruolo di primo piano

nell'ambito della vita pubblica pro-vinciale e assumere la funzione dipunto di riferimento istituzionaleper la maggior parte degli attori delmondo economico, sociale e politi-

co. Prestigioso parterre di relatori peraffrontare il tema del percorso eticoda intraprendere - e in parte giàintrapreso - per il rilancio economi-

co della provincia reggina.L'assemblea si aprirà con la relazio-ne del presidente Cuzzocrea, chetoccherà numerosi temi di attualitàpolitico-economica, soffermandosisull'attuale stato dell'imprenditoriaprovinciale e sul rinnovato impegnodegli industriali nel nostro territo-rio. Al centro dell'incontro si è deci-so di porre il tema di più strettaattualità in Calabria e, in particola-re, nel Reggino: la legalità, intesacome presupposto indefettibile perlo sviluppo economico e, al contem-po, come indice di una normalitàdel tutto sconosciuta in una realtàin perenne emergenza.All'assemblea interverranno il sena-tore Nico D'Ascola, componente

della commissione Giustizia diPalazzo Madama, che si soffermeràsui limiti all'ingerenza dello Statonell'iniziativa economica privata; eil procuratore della Repubblicapresso il Tribunale di ReggioCalabria, Federico Cafiero DeRaho, che si occuperà dell'azionerepressiva della magistratura con-tro le infiltrazioni delle cosche neltessuto produttivo locale. Le con-clusioni sono state affidate al dele-gato nazionale di Confindustria perla legalità, Antonello Montante, atestimonianza dell'attenzione chegli industriali rivolgono a un temadelicatissimo, considerato decisivoper consentire alla provincia diReggio Calabria l'affrancamento

dalla condizione di sottosviluppo incui versa. “Dobbiamo colmare un pesantegap competitivo rispetto al resto delPaese e dell'Europa - spiega il pre-sidente Cuzzocrea nel presentarel'assemblea - ma per far questo ènecessario che Reggio Calabriacominci a correre lungo i binari delrispetto delle regole. Troppe voltela nostra comunità ha “deragliato”da questa direttrice. E ancora tanti,troppi, sono gli scandali che passa-no quasi inosservati agli occhi diun'opinione pubblica, rassegnata eassuefatta a certe logiche che noiindustriali stiamo combattendo.Faremo il possibile perché i regginisi risveglino dal torpore”.

La cicala non canta piùFRANCO PLUTINO

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SERENA IANNAPOLLO

‘Omm se nasce, Brigante se more.Ndavi na simpatica storia chi ndiriguarda, “S’impàtica sutta i pedi!”dirrìa cocchiùnu! Ebbene, ndimpaticaru a nui! Chilli chi viditi,cari compatrioti, ennu testi tag-ghiàti i paesani nostri, genti i ccanui, genti da Sicilia, da Calabria,da Basilicata, da Campania. Ncitagghiaru a testa pemmu ma espò-nunu nta nu museu, u“Lombroso” i Torinu, (e i avundi,sinnò?). Pecchì eranu famosi,dirrìti vui. Tipo museo delle cere? Evi pari ca si eranu famosi comu aFreddie Mercury esponìanu sulu atesta? (A parti u fattu ca i cira noneranu, ma eranu testi veri, i carni eossa, o chigliu chi restava). Chistafu na teoria scientifica tutta madein Italy. Teorie… e sì, pecchì poirestaru sulu paroli, in effetti, ma idoluri e l’umiliazioni ndi portamuancora mo i ncogliu, pecchì ndiriguardanu a tutti nui, tutti nui iccà. E mo va cuntu.Cesare Lombroso fu nu medicud’origini ebraica, e u consìderanu“patri da criminologia moderna”,ndaju u citu Wikipedia: “Le sueopere si basano sul concetto del cri-minale per nascita: l’origine delcomportamento criminale è insitanelle caratteristiche anatomiche delcriminale, persona fisicamente dif-ferente dall’uomo normale in quan-

to dotata di anomalie ed atavismi,che ne determinano il comporta-mento criminale”. Iamu ò detta-gliu: “I caratteri che manifestanol’atavismo e la degenerazione sareb-bero esplicitati fisicamente dallapresenza di caratteristiche quali legrandi mandibole, i canini forti, gliincisivi mediani molto sviluppati adiscapito dei laterali, i denti sopran-numerari o in doppia fila (come neiserpenti), gli zigomi sporgenti, leprominenti arcate sopracciliari, l’a-pertura degli arti superiori di lun-ghezza superiore alla statura dell’in-dividuo, i piedi prensili, la borsaguanciale, il naso schiacciato, ilprognatismo, le ossa del cranio ined altre anomalie fisiche e scheletri-

che nonché caratteri funzionalidiversi da quelli dell’uomo evoluto;ad esempio una minore sensibilitàal dolore, una più rapida guaribilità,maggiore accuratezza visiva e dicro-matopsia ed anche tatuaggi edaccentuata pigrizia.” Praticamentiieu sugnu criminali i nascita,secundi igliu (a parti i denti comui serpenti, u nasu schiacciatu, uprognatismu, e l’accentuata pigri-zia). Allura secundu a teoria mia,vistu ca u medicu e “scienziatu”nascìu a Verona, studiau a Pavia emoriu a Torino… è insitu nta l’es-seri soi u m’è razzista versu i gentii ccà, e dassamu futtari ca eraebreu ed eramu nto primu periu-du du fascismu… e dassamu futta-ri tuttu, ma comu fu mai possibilica i teorì soi diventaru a basi dacriminologia moderna?Compatrioti, I testi chi viditi ccàfotografati in “bella mostra” ennucranei ì cosiddetti “briganti”: i pie-montesi i mmazzàvanu (quandos’affidìanu), nci staccavanu a testae ncià levàvanu ò Signor DottorScienziatu Cesare Lombroso ca iesaminava e nci facìa cridìri a tuttica i genti du sud ennu malviventipè nascita, e quindi ennu na razzachi discendi di ladri, dì lordazzi, il’assassini. Ma i cu stamu parran-du? E’ tempi i mò, i cosiddetti bri-ganti sarrìanu i partigiani, ma èveru puru ca a storia a scrivi cuvinci! E a vinciru i piemontesi, e

tutti fumma improvvisamenti fur-fanti e briganti, pecchì… pecchìtentamma u difendimu a terranostra i l’occupazioni piemonte-si?? Allura ieu su brigantessa (eaccussì mi chiamu) pecchì difendua terra mia i cui nci voli mali.Lombroso fici n’esperimentupemmu crea a “fisionomia du bri-ganti tipu”: fotografàu a tutti itesti dì compaesani nostri, a una auna, e poi sovrapponìu tutti i foto-grafì pemmu crea u voltu schifusudù furfanti meridionali. Non potticonsegnari u studiu, sapiti pecchì?Pecchì cchiù fotu mentìa una supaall’atta e cchiù bella nescìa a faccidu briganti! Poverettu u dottorLombroso, non s’affidìu u porta atermini a teoria sua, però u museoresta apertu a Torinu, e tutti quan-ti ponnu jiri cu ribrezzu u m’osser-vanu i testi di compaesani nostri.A fini da storia fu ca quandoLombrosu morìu, dassau nte manida scienza puru u scheletru soi(grazie dottore, quali onuri!) che èmentùtu in bella vista nta na stan-za du museu. Sapiti quali fu a sco-perta cchiù grossa? Ca a “fossettaoccipitali” ca igliu sostenìa esseri aparti cchiù evidenti i nu brigantipecchì era assai pronunciata,beh… igliu a ndavia ancora cchiùpronunciata i nu briganti! R.I.P.Lombroso, vai spièganci i l’angeli(o dì diavoli) cu eranu daveru i bri-ganti.

Polaroid

PROVINCIA

Quando ero ragazzino, negli anni Cinquanta,mio padre mi portò ad assistere all' insediamen-to del consiglio comunale . Indicandomi i tregradini che introducevano alla casa municipale“ Vedi quei tre gradini ? Prima di percorrerli iconsiglieri sono delle normali teste di - e omiseper riguardo alla mia età il complemento dispecificazione - dopo è già tanto se risponderan-no al saluto “.Ancora oggi sindaci e consiglieri dei vari comuniassumono, dopo l' insediamento, l' aplomb ed illinguaggio delle persone che contano. Parlanoastruso e per circonlocuzioni : mai che dicano : “la situazione è questa “ ma “ bisogna tener pre-sente quella che è la situazione attuale la quale ècaratterizzata da una problematica non creatada noi ma ereditata da coloro che ci hanno pre-ceduto nell' amministrare la cosa pubblica”.Ovviamente, “la problematica sarà evidenziatanell' ordine del giorno del prossimo consigliocomunale in cui emergerà con chiarezza la tem-atica che verrà sottoposta all' esame degli elettidal popolo sovrano “. Attraverso la problemati-ca - ne sia essa la madre, il contenitore o lasomma - i problemi assurgono ad unità “ per cuila tematica dell' azione amministrativa è unaloro soluzione unitaria “ che, però, dalle nostreparti, è strozzata nella culla dall' insediamentodei commissari prefettizi conseguente all' accer-tamento di infiltrazioni mafiose .Questa gente in qualche misura mi fa tenerezza: non fa in tempo a posare il fondoschiena sulseggio che già è invitata ad alzarsi; e a questopunto viene da domandarsi se tutto ciò ha senso.La 'ndrangheta, come ogni lobby che ha - standoalle indagini giudiziarie - enormi interessi eco-nomici, necessita di aderenze politiche e in ciònon differisce, se non nei metodi cruenti, dallealtre ( assicuratrici, bancarie, petrolifere,finanziarie, industriali) che condizionano benpiù pesantemente la vita politica e amministrati-va italiana. Come gli altri “ lobbysti” , i mafiosivotano; e, finchè non gli si neghi il diritto, con-corrono - come vuole la Costituzione - a deter-minare la vita politica e amministrativa del Paesee, come ogni altra lobby, pretendono il corrispet-tivo dell' appoggio elettorale. E allora, se è legaleche le altre lobby impongano ai partiti di poterel' adozione di leggi a proprio beneficio, pena ilritiro dell' appoggio finanziario e mediatico, ènormale che il povero sindaco di un comunedella Locride, che rischia ben più dell' appoggioelettorale e finanziario, possa cedere a pressioniminacciose. Se, invece, quell' appoggio se lo èandato a cercare e non gratuitamente, è giustoche paghi la cambiale con soldi suoi e non con inostri, perchè merita quel che gli capita, com-missione di accesso e commissariamenti com-presi. Sarebbe giusto, però, che ciò valesse ancheper le altre lobby, le cui pretese, sotto forma ditasse, rottamazioni, accise, premi di assicu-razione, provvedimenti legittimanti gli interessicomposti e le commissioni bancarie, non è chedifferiscano, eticamente, dalle pretese mafiose.Insomma, in entrambi i casi : “ io do una cosa ate, tu dai una cosa a me “ . Solo che quel che ilpotere dà loro - è proprio il caso di dirlo - è cosanostra, nel senso che noi ce lo siamo sudato.

Democrazia e comuni

Francesco E. Nirta

IN EVIDENZA

Cesare Lombroso funu medicu d’originiebraica, e uconsìderanu “patrida criminologiamoderna”, ndaju ucitu Wikipedia: “Lesue opere si basanosul concetto delcriminale per nascita”

‘Omm se nasce,Brigante se more

BRIGANTI

Rubrica/ Le frasi fatte

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CENTRO PER L’IMPIEGO

la Riviera

Martedì mattina h 9.30, Centro Perl'Impiego, Locri. Il parcheggio all'esternonon ha spazi liberi, gente staziona sull'am-pio marciapiede. Maschi e femmine sonotroppo in forma e ben vestiti per fare fila aduno sportello: giovani avvocati che colti-vano sogni di gloria attorno ai locali del tri-bunale civile, giusto accanto, danno l'im-pressione di movimento.All'interno bella sensazione di ordine edefficienza, due file di sedie su oppostepareti. Una porta in fondo suggerisce ufficipoco frequentati dal pubblico. Quattrosportelli su una linea curva attendono dirisolvere i problemi della gente.Allo sportello informazioni Paolo non staseduto. Vigile e disponibile, gentile e calmocome da sempre. Il ragazzino più pacatodella strada dove è cresciuto. In piedi al suoposto è pronto al minimo cenno di doman-da di chiunque.Nell'ampia sala otto-dieci persone (il 45%sono parenti dei questuanti) attendono il

turno. Qualcuno esce per fumare renden-do incerto il conteggio.Iscriversi è semplice, dice Paolo, bastanocodice fiscale e carta d'identità, documentid'identità di un genitore in caso di minore.Il resto, questionari, competenze, titoli, sicompila tutto online allo sportello con l'aiu-to dell'operatore. Tutto qui.E vengono a iscriversi i ragazzi, ora che nonè più obbligatorio? domando io. Certo!risponde, vengono. Con questa crisi, non sisa mai… ieri abbiamo avuto centocinquan-ta persone, precisa.E quello si può usare? indico il grandeschermo (45 pollici almeno) su un tavolinoin fondo. Vi scorrono lentamente paginedel CPI, dalla rete.Beh, risponde, si leggono gli annunci e leofferte. Ah, non si usa, incalzo. No, no, silegge.Il mouse che fa mostra di sé accanto alloschermo testimonia di un'idea di interattiv-ità ancora di là da venire.

La ressa del giorno prima è un incubotrascorso.Giovedì, h 10.00, solito pacato tran tranillusorio all'esterno. Dentro sette-otto per-

sone, solita incertezza (ma il numero degliaccompagnatori pare calato di un buon20%).Paolo mi saluta gentile.

L'ampia bacheca sulla parete ha tantospazio libero: un bando per giovani opera-tori da impiegare in Germania, un altrocerca quattro ausiliari entro il 22 luglio. Unavviso in più copie espone le modalità dicandidatura LavoroTurismo. Poi, vecchibandi dell'anno scorso. Locandine qui e làoffrono corsi di formazione e master inqualcosa.Un ragazzino in bermuda da mare azzurri,12 anni, a occhio, smanetta col cellulareaspettando qualcuno impegnato allosportello, forse. Cover di silicone azzurratrasparente.La voce della signora Lidia assiste una cop-pia di clienti. Eterno sorriso da Buddha.Vai via che sei ancora disoccupato, ma tisenti sereno tutto il giorno.Contemporaneamente due coppie soddis-fatte, pare, lasciano la postazione edescono. H 10.12, un cicalino chiama il n°12allo sportello 1, il 13 al 4.

Daniele Mangiola

Uno dei più grossi difetti che vengono rinfac-ciati all'Università italiana è quello di esseretroppo distante dal mondo del lavoro e diessere quindi incapace di dare una concretapossibilità ai propri studenti di confrontarsicon contratti, stipendi, stress, diritti, doveri edatori di lavoro. D'altra parte spesso sono glistessi studenti che, per lo scarso tempo a dis-posizione, l'eccessivo impegno o a volte merapigrizia, non si danno veramente da fare percercare il classico lavoretto saltuario tanto dif-ficile da conciliare con le frequenze obbligato-rie quanto utile sotto molteplici aspetti. Il primo, il più banale e scontato, è quello difar entrare un minimo di liquidità nelle taschedello squattrinato studente, permettendogli diiniziare a ritagliarsi un primo piccolo spazio diindipendenza economica. La gestione dei fondi che ti sei guadagnatocon il cosiddetto “sudore della fronte” è infat-ti molto diversa rispetto a quelli che arrivanodirettamente sul conto da papà o mamma. Il secondo, meno visibile ma forse più impor-tante, è la possibilità di scontrarsi con unmondo dal quale l'Università di tiene spessoall'oscuro, trincerata dietro teorie e grafici chenon ti spiegano il significato di permessi nonretribuiti, contratti collettivi, cocopro, giorna-

ta lavorativa, ritardo, trattenuta in busta paga,capi sclerati e colleghi a dir poco irritanti. Solo l'esperienza sul campo, infatti, riesce atirarci fuori qualità, abilità che prima nonconoscevamo e smalizia lo studente nelgestire un faccia a faccia con un cliente, un col-lega, un direttore. In terzo luogo permette di cominciare a colti-vare una rete di rapporti e conoscenze chepotrebbero tornare più che utili una volta ter-minata l'università. Non è raro che, se un datore di lavoro si trovabene con un giovane laureando il quale è rius-cito a portare avanti con successo entrambi gliimpegni, lo aiuti poi a cercarsi una sis-temazione iniziale nella propria azienda omediante altri contatti. Le aziende, nonos-tante il periodo di crisi, sono sempre attente avalutare menti giovani e fresche che sidimostrino proattive e versatili. In sintesi lavorare studiando è certamente tut-t'altro che semplice, in special modo se sivuole mantenere un percorso di studi chegarantisca una media dignitosa, ma rimaneun'opportunità da cogliere al volo perché ilrapporto tra fatica e vantaggi è sicuramente afavore di quest'ultimi.

Andrea Ferrini

Appena uscito dal mondo universi-tario, fresco di laurea e con gliocchi speranzosi di chi ancora non

sa a cosa andrà incontro, mi sono affac-ciato a quello che io vedevo come l'intri-gante mondo del lavoro. Un contesto incui poter finalmente dimostrare che tuttiquegli anni buttati sui libri fossero davve-ro serviti a qualcosa, che l'aver spesotempo e dedizione, senza dimenticare ilsupporto economico di mamma e papà,potesse essere ricompensato con unposto, non dico fisso, ma che almeno pre-sentasse qualche parvenza di liete pro-spettive future. Tanti, prima dell'agogna-to traguardo, mi avevano avvisato«vedrai che è difficile trovare lavoro»,«c'è la crisi, ormai farsi assumere è quasiimpossibile». Ma io, tutt'altro che demo-tivato, ho iniziato così a mandare curricu-la su curricula, convinto che qualcuno miavrebbe contattato. Il risultato? Quasil'80% dei cv non hanno avuto risposta. Ilresto sono state proposte di lavoro gra-tuito (concetto troppo spesso confusocon quello ben più nobile di volontariato)o proposte di lavoro al limite dell'inde-cente. In realtà, pensando di essere forseio il problema, mi sono messo a indaga-re, consultando tutti quei colleghi che,

come me, si erano laureati, in tempo econ ottimi voti, per capire l'andazzogenerale. E, venuto a conoscenza chenessuno di loro aveva avuto uno stracciodi contratto, ho finalmente compreso lagravità della nostra situazione. La cosache, però, mi ha colpito di più è che moltisono stati rifiutati con la classica scusa del«mi dispiace, lei ha poca esperienza lavo-rativa». Mi pare, a questo punto, inevita-bile chiedermi se lo svolgere un lavoroparallelamente agli studi possa averedavvero un senso, giacché pare che unneolaureato debba comunque avere unavasta esperienza lavorativa (fermorestando che spesso ci sono delle esigen-ze economiche che spingono uno studen-te a trovarsi un lavoretto, anche part-timeo limitato al week-end, giusto per raci-molare qualche euro). Si, è vero che tro-vare un lavoro e studiare allo stessotempo è possibile e, a seconda del lavoro,può anche garantire una formazione pro-fessionale estremamente utile. Tuttavia,si tratta, per lo meno dal mio punto divista, di una coperta decisamente corta,perché nel tentare di fare tutte e due lecose c'è il serio pericolo di farle entrambemale. Il rischio di tralasciare l'universitàperché presi dal lavoro e, forse, da un'i-

potetica paga, o perché semplicementeappassionati da ciò che si sta facendo. Ilrischio di non essere capaci di gestirsi tradue mondi sì complementari, ma estre-mamente diversi e, quasi sempre, inter-pretati in maniera propedeutica dallanostra società. Il rischio che, a percorsouniversitario concluso (posto che questosi realizzi), si sia perso troppo tempo per-ché impegnati a fare due cose allo stessotempo e si risulti decisamente poco appe-tibili come potenziali neo-assunti.D'altronde, anche l'età è un fattore rile-vante nei processi di selezione. Sia chia-ro, fare entrambe le cose è possibile, avolte anche brillantemente. La chiave sta,a mio parere, nel riuscire a valutare sestessi, nel comprendere se si è capaci diportare avanti le due “vite parallele”senza il rischio che la presenza dell'unainfici sull'altra. Se si riesce in questo, se siè capaci di inserire la vita lavorativa all'in-terno del proprio percorso universitario,senza intaccarne la qualità dello stesso,allora il gioco è fatto. In caso contrario,tornate indietro, concentratevi sui libri e,se varrete davvero, vedrete che il lavoroarriverà.

Giovanni Larosa

Lo sportello di Locri, i giovani e la crisi

Il dilemma: studiare o lavorare?

la Vocedegli studenti

Studiare è laurearsi nel più breve tempo possibile o cercare un lavoretto part time per fareesperienza e guadagnare qualcosina mentre si sta ancora all’università? Èquesto uno deidilemmi che i giovani universitari si pongono. Ecco cosa ne pensano due nostri collaboratori

STUDIARE E LAVORARE? SI PUO', MA...L’ESPERIENZA SUL CAMPO È FONDAMENTALE

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PROVINCIA

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ILARIO AMMENDOLIA

Roccaforte è un bastione di pietra coloratache diventa un baluardo di Resistenza perla democrazia. Salendo verso la montagnacogli con lo sguardo la bellezza di questanostra terra che ti fa trattenere il respiro.I roccafortesi dinanzi all’ennesimo sciogli-mento del loro consiglio comunale, hannodeciso di “dimettersi” da cittadini italianiastenendosi in massa dal voto. Domenicascorsa ci siamo mescolati alla gente di quelpaese di antichissima civiltà, siamo diventa-ti cittadini di Roccaforte e come loro inten-ti a discutere sui destini di questa terra.Non eravamo i “migliori” che andavano aparlare ai “peggiori”, non avevamo nulla dainsegnare, nulla da “predicare”. Eravamopersone mescolate a persone, calabresi tracalabresi. Non ho avuto alcun imbarazzo adire che ero lì a dare un modesto contribu-to per costruire una società senza ‘ndran-gheta. Ero lì per difendere la Costituzione,la democrazia, la libertà. Non ci sono voti a Roccaforte! È un picco-lissimo paese in una vallata incantata chediventa uno snodo fondamentale in unalotta per la democrazia e la sovranità popo-lare.La grande stampa ha inviato i propri corri-spondenti a Roccaforte ed hanno visto ciòche volevano vedere, uomini abbrutiti col

ventre gonfio, capre tra le case, ed ovun-que i segni dell’imperio mafioso. La grande menzogna si costruisce parten-do dalle piccole cose! Il giorno prima ho partecipato a Cauloniaad una riunione di zona del Partito demo-cratico aperta ai cittadini. Tra i presentiPeppe Campisi, sindaco di Ardore sino allasettimana scorsa, iscritto al partito demo-cratico, “renziano”. Nel 2008 la campagnaelettorale dei democratici è partita daArdore appena conquistata da una compa-gine guidata dal sindaco Campisi. Egli haintrodotto la riunione di presentazionedella candidatura del senatore Desena.Oggi Ardore è stata espugnata! PeppeCampisi, come ho già detto, non è un pap-pagallo dell’antimafia, ma porta sulle suecarni e nella sua testa i segni delle feriteprofonde impressagli dalla mafia.Nessuno ha sentito il bisogno di dire unaparola di solidarietà. Improvvisamente nonera più “nostro”. Non intendo riparlare delcaso “Ardore” che ho già trattato altrevolte.Avverto però una grande amarezza perchéPeppe Campisi, in un partito vero, oggisarebbe stato “nostro” ancor più di quandoha vinto le elezioni. Ho l’ardire di dire chese anche avesse commesso qualche errorel’avremmo dovuto sentire a noi particolar-mente vicino. “Io ascolto sempre il pecca-

tore che è in me” diceva Carlo MariaMartini. Se solo riuscissimo a riflettere suqueste parole…Si parla spesso di consumismo a propositodella nostra mania di distruggere ciò che cicirconda.In questo caso è la persona umana che èoggetto del consumismo imperante. Lapersona umana che perde la sua unicità, ilsuo inestimabile valore e diventa oggetto di

consumo.Un uomo non può essere un oggetto “usae getta”. Peppe Campisi non è un oggetto èuna persona umana.Il “Nuovo Umanesimo” delineato daConcetto Marchesi si coniugava alla cen-tralità dell’Uomo del nostro Rinascimento.Una corrente di pensiero e di civiltà che hasegnato la storia dell’Occidente e che devemolto al Cristianesimo.

Sabato ho visto la deriva che minaccia ilPD. Quando al centro dell’attività di unpartito si pone la conquista del potere, o ilsuccesso fine a se stesso, finisce col diventa-re una organizzazione amorfa.La storia di questi anni orribili ci insegnache non ci sono “uomini superiori” chedanno la patente di moralità ad altri. Gliuomini possono diventare migliori in unpercorso non semplice e non scontato.“Uomini superiori” si ritenevano i nazistied hanno regalato al mondo trenta milionidi morti. “Uomini superiori” si sentono irazzisti. Noi ci sentiamo soltanto uominiche tentano di migliorarsi in un rapporto diumiltà e di solidarietà con gli altri uomini.A Roccaforte c’era la politica, c’era lo slan-cio ideale, c’era la gente, (c’era anche unagiovanissima parlamentare del PD) man-cava il Partito. Mancavano i partiti. I partitivanno verso i voti e solo nelle campagneelettorali. La Politica viva e si alimenta ognigiorno tra la gente .A Caulonia c’era il partito , ma si avvertivaun forte deficit di politica.La piazza di Roccaforte è piccola ed è lon-tana.. È collocata a mille metri di altezza.Anche le stelle appaiono piccole e lontanema spesso sono una immensa sorgente diluce.

Da Roccaforte a CauloniaA Roccaforte c'era la politica, c'era lo slancio ideale e politico, c'era la gente, (c'era anche una giovanissima parlamentare del PD) mancava il Partito. A Caulonia c'era il partito , ma si avvertiva un forte deficit di politica.

EMANUELA ALVARO

Pianificare il territorio provinciale tenendoben presente l’interesse urbanistico è unadovere comune a tutti gli enti locali, ma nonsempre facile da attuare. Con l’approvazio-ne della delibera della giunta provinciale diReggio Calabria istitutiva dellaCommissione Urbanistica Provinciale(CUP) ed ora, con il decreto del PresidenteRaffa di nomina dei componenti, laProvincia di Reggio Calabria si dota di unodegli strumenti cardine per il governo delterritorio, materia delegata dalla Regionealle Provincie, attraverso la LeggeRegionale Urbanistica 19 del 2002 . Sei i professionisti che ne fanno parte, conesperienza decennale nel settore, i quali siesprimeranno su tutte le questioni di inte-resse urbanistico, di pianificazione per il ter-ritorio provinciale ed a supporto degli orga-ni della Provincia di Reggio Calabria.Angela Casile, Pasquale Melito, Domenico

Novella, Natale Praticò, Walter Scerbo eMichele Spoleti, i professionisti chiamati afarne parte. L’approvazione, a seconda dei casi dei Pianistrutturali associati o dei Piani strutturalicomunali, sono un passaggio obbligato per iComuni, da troppo tempo in ritardo in que-sto settore. Sono molte le amministrazionicomunali che si avvalgono ancora di PianiRegolatori Generali o Programmi diFabbricazione approvati decine di anni fa, adiscapito dello sviluppo urbanistico e strate-gico di territori e comunità. Nel regolamento attuativo si evidenzia chela Commissione Urbanistica Provinciale,oltre a fornire alla Giunta provinciale la con-sulenza tecnico-giuridica sulle questioni diinteresse urbanistico, esprime parere suipiani urbanistici e sui loro aggiornamenti epropone soluzioni urbanistiche ritenuteopportune per l’insorgere di nuove esigenzee di nuovi problemi, o comunque segnalainiziative che incidono sull’attuazione dei

piani e sull’assetto del territorio. Tutto que-sto in conformità al Piano Provinciale diCoordinamento del Territorio, atto di piani-ficazione generale e strumento strategico,come in più occasioni ha sottolineato ilPresidente della Provincia di ReggioCalabria, Giuseppe Raffa, il quale ponel’accento su due aspetti prioritari connessiall’attribuzione della valenza paesaggisticaed alla determinazione di un sistema diattrezzature strategiche di interesse sovralo-cale. La pianificazione territoriale provincia-le è per diversi settori, coordinamento, sti-molo e valorizzazione delle domande di svi-luppo emergenti dai territori.La Commissione Urbanistica Provincialefornisce al Settore PianificazioneTerritoriale, Programmazione edUrbanistica ed all’AmministrazioneProvinciale assistenza e può essere chiamataad esprimere pareri e suggerimenti su quan-to previsto dalle normative nazionali eregionali, in merito ad argomenti inerenti i

settori dell’urbanistica, della gestione e dellaprogrammazione territoriale. «Si colma così – esprimendo la sua soddisfa-zione il Presidente Raffa – un vuoto funzio-nale essenziale per la pianificazione, la pro-grammazione ed il governo del territorio e,nel contempo, la Provincia di ReggioCalabria, dopo quella di Cosenza si dotadelle migliori professionalità per accompa-gnare i Comuni in un percorso irto e com-plesso, ma necessario per uno sviluppoarmonico e razionale in conformità ai detta-mi della legge». Stessa soddisfazione per Giuseppe Pirrotta,Assessore provinciale all’urbanistica, coluiche ha proposto la delibera istituiva dellaCUP, la quale permetterà «la nomina deicommissari ad acta in quei Comuni cherisultano inadempienti nell’approvazione enel varo degli strumenti di pianificazioneterritoriale».

Commissione Urbanistica Provinciale strumento cardine per il governo del territorio

Conferito il titolo di cittadinoonorario al Ministro dell’inte-grazione del Governo Letta,Cècile Kyenge. Questo è statouno dei punti trattati nel con-siglio comunale tenutosi in viadel tutto eccezionale. IlMinistro, conosce molto beneil paese di Roccella Jonicaperchè ogni anno ci onoradella sua presenza, grazie adun’amicizia che dura fin daitempi dell’università.

Roccella Jonica:MinistroKyenge, cittadinoonorario

Sei i professionisti che fanno parte della CUP, con esperienza decennale nel settore, iquali si esprimeranno su tutte le questioni di interesse urbanistico, di pianificazione peril territorio provinciale ed a supporto degli organi della Provincia di Reggio Calabria

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Consapevolezza dell’impatto dei prodottiacquistati sull’ambiente. Questo il senso deiG.A.S., Gruppi di acquisto solidale, semprepiù presenti sul territorio della Provincia diReggio Calabria. Ed è proprio la consapevo-lezza a motivare il gruppo di persone chedecidono di aderirne, perché non si trattadell’acquisto di prodotti fine a se stesso, maappunto essere coscienti dell’impatto cheuna determinata scelta produce sull’ambien-te e sugli uomini in generale. Quella dei G.A.S. è una storia che ha inizionegli anni novanta, ma è con un emenda-mento alla legge finanziaria del 2008, cheottengono la giusta collocazione, perché sisono andati a regolamentare gli aspetti fisca-li. Infatti, da quel momento in poi, l’attività diacquisto e distribuzione svolta dai G.A.S.costituisce attività “non commerciale”, defi-nendo i “gruppi di acquisto solidale, soggettiassociativi senza scopo di lucro, costituiti alfine di svolgere attività di acquisto collettivodi beni e distribuzione dei medesimi, senzaapplicazione di alcun ricarico esclusivamenteagli aderenti, con finalità etiche, di solidarietàsociale e di sostenibilità ambientale in direttaattuazione degli scopi istituzionali con fina-lità etiche e con esclusione di attività di som-ministrazione e vendita”. L’intenzione di quanti aderiscono e utilizzanoquesto metodo per i propri acquisti “è infor-marsi e documentarsi su origine, lavorazioni,trattamento e trasporto dei prodotti cheusano ed acquistino per nutrirsi, lavarsi,vestirsi, divertirsi e detergere; acquistare pro-dotti che siano necessari, solidali, equi, tradi-zionali e locali; rifiutare e sostituire i prodot-

ti usa e getta imparando a riusare, riciclare,riparare; avviare buone pratiche di autopro-duzione nei più svariati ambiti; scambiare leinformazioni raccolte in modo da poterlecondividere creando un’efficiente rete dicomunicazione; avviare uno stile di vita ten-dente alla sobrietà; evitare nel modo piùassoluto tutti gli sprechi energetici, alimenta-ri, di denaro; privilegiare forme di economiaalternative non basate sul denaro quali ilbaratto; riconoscere le effettive necessitàsvincolandosi da condizionamenti esterni dimass media e pubblicità e cercare sempreun’alternativa ad un modello di società basa-to su continui e acritici consumi”. Questo è ilmanifesto del G.A.S. Esperia di ReggioCalabria, ma gli stessi concetti valgono nellasostanza anche per gli altri. A ReggioCalabria e dintorni “convivono” ancheGaStretto, Felce e Mirtillo e Gaslico. I fornitori vengono scelti ovviamente dando

la precedenza a quelli locali e a quelli che cer-tificano di produrre utilizzando il metodobiologico, pretendendo dagli stessi cherispettino in ogni fase di produzione l’am-biente. Nelle linee guida del G.A.S. Esperiasi evidenzia che “un produttore che sia trop-po piccolo per riuscire a certificarsi bio, maper cui almeno un membro attivo del G.A.S.garantisca il rispetto del regolamento sul bio-logico, equivale a tutti gli effetti ad un pro-duttore biologico. I fornitori che si trovanonelle vicinanze di Reggio Calabria, coltivan-do i prodotti incidono in modo rilevante epositivo sul territorio nel quale vivono i mem-bri del gruppo. I fornitori dunque non crea-no solo buoni prodotti, ma anche un buonambiente di cui conseguentemente tutti trag-gono beneficio”. Certificazione Bio e controlli sull’operato deifornitori, due elementi importantissimi per lascelta di prodotti non reperibili sul territorio.E poi il commercio Equo e solidale, del qualei G.A.S. sposano i principi. Gli aderenti al gruppo visitano i produttori ei fornitori per comprendere meglio il tipo dilavoro svolto e gli stessi partecipano alle riu-nioni del gruppo per presentare se stessi e lapropria azienda. Quindi, cibi da agricoltura biologica o sem-plicemente non trattati chimicamente, pro-dotti a chilometri zero, cioè coltivati o creativicino al luogo di consumo prodotti vendutida fornitori che abbiano come obbiettivo ilrispetto della terra, sono le basi da cui parti-re per dare una svolta al proprio modo diporsi nei confronti del “resto del Mondo”.

em.al.

G.A.S. una vita consapevole

Dopo il convegno del 25 maggio 2013organizzato da ALI, Confindustria,Corsecom e Associazione dei Comunidella Locride a Siderno è stato inviataal dott. Pietro Speranza, segretariodella Commissione regionale ABIdella Calabria, la proposta di un pro-tocollo d’intesa per promuovere ilsostegno alle imprese e alle famigliedella Locride. In particolare è statasuggerita l’idea di mettere a disposizio-ne dei «plafond di credito da determi-narsi singolarmente in base alle auto-nome valutazioni di ciascuna Banca».La risposta giunta dal dott. Speranza ècauta. Secondo lui infatti sarà difficileche l’ABI Roma stipuli un protocollocome quello presentato dagli impren-ditori della Locride. A limitare le speranze che il progettopossa essere approvato è in particolarmodo la valenza circondariale (laLocride), e neppure provinciale, che èstata data all’operazione. «Sarebbe difficile poterlo diffondereall’interno del sistema, limitandone glieffetti alle sole filiali operanti nel terri-torio della Locride senza creare pro-blemi organizzativi alle Banche even-tualmente interessate».Ma sottolinea anche che sul territorio

regionale «già risultano stanziatiimportanti plafond di credito a favoredelle PMI su iniziativa di diverseBanche operanti in Calabria:- Banca Carime plafond di 200 milionidi euro in convenzionamento operati-vo con Fincalabra e rete regionale deiConfidi con essa accreditati;- Banca Nuova plafond di credito di100 milioni di euro (idem c.s.);- Banco di Napoli assegnatario di partedel Fondo Jeremie Calabria per 45milioni euro.- MCC assegnatario di parte delFondo Jeremie Calabria per 45 milio-ni euro.Ed altre Banche sembra si stiano muo-vendo nella medesima direzione».Il dott. Speranza ha inoltre posto l’ac-cento su «la nuova attenzione dedicatadal mondo bancario alla Calabria -dopo la stasi dell’ultimo anno dovutaalle ragioni ben note - stia registrandouna inversione di tendenza che darà isuoi frutti». Uno spiraglio di speranzaverso un cambio di marcia e una nuovaapertura per imprenditori e famiglie.Intanto con il convegno e con l’inizio diquesto dialogo sono state lanciate lebasi per un rapporto più diretto traimprenditori e banche.

la Riviera

In tempi in cui si parla quasi sempre in modonegativo della Sanità, lo Studio RadiologicoFiscer di Siderno va in controtendenza. E nonsolo per la qualità dei suoi prodotti (referti), laprofessionalità del personale ed il confort dellasua struttura. Per mantenere alta la qualità diuno studio medico, difatti, è indispensabilepuntare sull’informazione e la tecnologia. E sequalche anno fa il centro radiologico diSiderno poteva vantarsi di essere una delle 3-4strutture al mondo ad usufruire di unaRisonanza Magnetica “aperta” che facilitava aipazienti il superamento dell’opprimente sensa-zione di stare “dentro una macchina”, oggi èuna delle 3-4 strutture italiane dotata di un’al-tra moderna risonanza aperta che consenteprecisissime immagini diagnostiche agli artisuperiori ed inferiori (perfetta per atleti epazienti con problemi di vario tipo) a cui siaggiunge un nuovo apparecchio di RMN dielevate prestazioni tecniche e grande precisio-ne dell’indagine diagnostica. L’utilità di quest’ultimo dispositivo è che con-sente di eseguire esami importantissimi comela “Spettro RM e la RMF in neuropsichiatriainfantile”. Un aspetto rilevante, questo, benrelazionato dal dott. Spanò sabato 29 giugno,all’Hotel President di Siderno, in un convegnoorganizzato proprio dallo Studio Radiologico

Fiscer. Tema dell’incontro: “Dall’adolescenzaalla maturità, i primi trenta anni della RisonanzaMagnetica”. Ripartiti in due sezioni, sono stati tanti e dinotevole interesse gli argomenti trattati. Nellaprima parte del programma sono intervenuti ildott. Cafarelli che ha spiegato il ruolo della Rmnella sclerosi multipla. I dottori G. Fiscer,G.Strangio e A. Carriero hanno sottolineato,invece, il nesso tra “cancro e acqua”. Dopo la pausa, nella seconda parte, sono inter-venuti il dott. Migliaccio Spina che ha analizza-to il ruolo della RM nella patologia muscoloscheletrica, il dott. Mangialavori che ha dibat-tuto di Senologia e RM ed il dott. Carriero

(prof. Università di Novara e Direttore dellaScuola di Specializzazione di diagnostica perimmagini della stessa Università) che haapprofondito il tema dell’Angiografia.Successivamente il dott. Salcuni ha spiegatol’utilità dell’Angio TC nella preparazione e nelcontrollo degli interventi mentre il dott. Napoliha concluso la serie delle relazioni parlando diRM ed anestesia. Un confronto particolareggiato e di alto livello,quindi, che conferma il ruolo di primo piano diuno studio radiologico che, quotidianamente,si sforza di essere al passo con i tempi e lenuove tecnologie.

lr

L'ABI valuterà la proposta sul sostegno a imprese famiglieStudio Radiologico Siderno,

le nuove applicazioni della RM

Truffa carburante al Comune LOCRI

A quanto pare nel comune di Locri c'èun po' di maretta. Il sindaco GiovanniCalabrese insospettito dalle migliaia dieuro accreditate sulle carte carburantedai dipendenti dell'Ente ne ha chiesto ilritiro e ha avviato un'indagine interna.Sembrerebbe infatti che i dipendenti inpossesso di queste carte di credito le uti-lizzassero non solo per rifornire i mezzicomunali ma anche per fare il pienoalle proprie auto. Il caso è finito adessosulle scrivanie della Procura che staavviando i dovuti accertamenti.Quest’inverno tra l’altro il comuneaveva avuto numerosi problemi con irifornimenti del pulmino della scuola,che più volte è rimasto parcheggiatoper mancanza di soldi. Adesso più di un

genitore vorrebbe saperechi deve ringraziare peraver arrecato questodisagio ai suoi figlimentre il truffatore/itruffatori girava/nocomodamente con ilpieno di gasolio“offerto”dallecasse comu-nali.

Rientrati i profughi iracheniCAULONIA

Il progetto d’integrazione in Italia peri 200 profughi iracheni si è rivelatopiu’ complesso del previsto a causadella mancata collaborazione propriodegli stessi che per non rimanre inItalia hanno fatto e detto di tutto perscreditare il nostro paese. Volevano

emigrare altrove, forse sperando ditrovare di meglio ma alla fine, come sisuol dire, e qui cito un antico prover-bio calabrese “Chi lascia il vecchioper il nuovo, sa quello che perde manon sa quello che trova”; sono ritor-nati adoremus…!

Importante convegno moderato dal Dott. Carriero, dell’Università di Novara

IN EVIDENZA

Con un emendamento allalegge finanziaria del 2008, ottengono la giusta collocazione.Con la regolamentazione degliaspetti fiscali, l’attività di acquistoe distribuzione svolta dai Gruppidi acquisto solidale costituisceattività “non commerciale”

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Probabilmente la scorsa settimana, aBovalino, nemmeno il Governatoredella Calabria, Giuseppe Scopelliti, si

aspettava una partecipazione così cospicua alConvegno organizzato da Nuova Calabria eben moderato dal Consigliere ProvincialeAlessandra Polimeno. Tra i relatori, presenteanche il senatore Nico D’Ascola. Sarà che laLocride dopo tre anni poteva finalmentevantare un suo rappresentante al ConsiglioRegionale, sarà che l’argomento lavoro èsempre e drammaticamente attuale, ma, inogni caso, non è facile di questi tempi piani-ficare eventi con più di 300 persone. Ed a gio-care in casa, nella cittadina jonica, era pro-prio il neo Consigliere Regionale PietroCrinò che, dopo i saluti di Francesco Perrone(uno dei responsabili di Nuova Calabria), haespresso il suo punto di vista sullo sciogli-mento dei Comuni. Dopo aver rivendicatocon orgoglio il fatto di essere stato sindaco,l’ex primo cittadino di Casignana ha sottoli-neato il rischio di una paralisi che ricacciaindietro una comunità se, dopo “la democra-zia interrotta” (la definizione lo convince),non si riesce a proseguire l’attività delleamministrazioni fuori dalla semplice ordina-rietà. Successivamente, Crinò si è addentratonel tema lavoro chiarendo senza indugio chenon si possono sprecare i finanziamenti.<<Dobbiamo allontanare da noi l’immagi-ne del “secchio bucato” – ha detto – dobbia-mo pretendere più attenzioni, in quantosiamo all’altezza di proporre un progettonuovo. “Bisogna versare più acqua”, perdirla con l’economista, quindi ci vogliono piùinvestimenti e piena disponibilità di risorsemateriali e umane…Occorre una grandissi-ma attenzione nell’amministrare, nel calibra-re la spesa ed i trasferimenti, nelle riforme,in una classe dirigente di qualità, negli inve-stimenti per le infrastrutture. E’ necessariorimettere in moto il lavoro, i consumi devonoripartire e serve attenzione verso le misurepreliminari richieste da Berlusconi alGoverno >>. Poi, Crinò ha continuatoaffermando che non si deve tardare sulleopere pubbliche, sui lavori di consolidamen-to del suolo e sulla depurazione. “Guai a nonselezionare i nuovi incentivi per il lavoro - haseguitato il Consigliere Regionale – guai anon chiedere con risolutezza anche l’impe-gno degli imprenditori”. Poi, sulla capacità ditrovare altre finalizzazioni che vadano oltrele condizioni finanziarie pubbliche, Crinò hafatto intendere che c’è una riflessione in attorelativa alla struttura ospedaliera di Gerace.Per quanto riguarda, invece, le politiche tesea “dare valore al lavoro” è stato ricordato chene parla anche Pietro Ichino (che non è certodi destra) il quale spiega bene che dare valo-re al lavoro significa far rimanere liberi gliuomini e significa che gli imprenditori nonpensano solo al profitto ma anche a valoriz-zare le braccia ed i cervelli degli uomini chesi impiegano e che si impegnano.Naturalmente il lavoro stabilizzato è quellopiù richiesto, eppure bisogna avere la capa-cità di utilizzare anche le “porzioni” di flessi-bilità. In agricoltura, ad esempio, non si pos-sono non rilanciare e commercializzare pro-dotti come i vini pregiati. Per Crinò anche laPubblica Amministrazione (pensiamo allaSanità) va rammodernata. “Non ci servonomille idee, basterebbero quelle che è possibi-le collegare ai fondi strutturali ed a unanuova fase nella quale le iniziative economi-che vengono incoraggiate”. Per quantoriguarda il problema rifiuti Crinò ha afferma-to che la responsabilità è di tutti ed ognunodeve fare la sua parte per risolvere una “crisidi sistema” che è “un pugno nello stomacotirato due volte per noi che viviamo in un ter-ritorio così favorito dalla natura e dagli inse-diamenti storico/archeologici”. Quantodirettamente all’ambito del lavoro, tra letante cose, il Consigliere Regionale ha pun-tualizzato che la formazione, i tirocini forma-tivi, l’apprendistato e le borse lavoro nonsono un semplice surrogato del lavoro. Sono,invece, preparazione e disponibilità di addet-ti formati per i progetti che mettiamo incampo.E sul tema dei tirocini formativi si è concetra-to anche l’intervento di Bruno Squillaci, con-sulente del lavoro nonchè uno dei tre giova-ni che sono intervenuti insieme all’imprendi-tore Bruno Panuzzo ed all’avvocatoFrancesco Criaco. Per Squillaci, “nell’attesa dell’annunciata edindispensabile riforma dell’apprendistato, è

necessario rilanciare i tirocini formativi. Loha fatto il Governo stanziando, tra le variemisure varate, 168 milioni di euro per borsedi tirocinio formativo per giovani che nonlavorano, non studiano e non partecipano adalcuna attività di formazione. Qualche mesefa presso la segreteria del ConsiglioRegionale è stata finalmente depositata laproposta di legge n. 430, proponente l’on.Alfonsino Grillo, che ha per oggetto “Normeper i tirocini formativi nella Regione

Calabria”, al fine di dare seguito all’impegnoassunto con l’accordo del 24 gennaio scorsotra Governo, Regioni e Province autonomedi Trento e Bolzano, e recepire le linee guidanazionali entro il prossimo 24 Luglio, andan-do finalmente a colmare un vuoto normativoin materia che avevamo segnalato in diverseoccasioni e che costituiva un ostacolo all’uti-lizzo di questo utile strumento di accesso almondo del lavoro. A quanto mi risulta - hasottolineato Squillaci - ma spero di essere

smentito, la suddetta proposta di legge èancora ferma in commissione. Sarebbe auspi-cabile accelerarne l’iter perché rischiamo diarrivare impreparati a questa importantesfida. Al momento, per avviare un tirocinioformativo, è necessario fare riferimentoall’intricatissima normativa nazionale, ungroviglio di norme in cui è difficile orientarsi,e che lascia - purtroppo - ampi margini dilibertà d’azione e d’interpretazione a tuttequelle aziende e quegli enti che vogliano

usare impropriamente il tirocinio in sostitu-zione di un regolare contratto di lavoro ed inassenza di reali contenuti formativi. Unrecente esempio è costituito dai tirocini desti-nati ai percettori di ammortizzatori in deroga,che in Provincia di Vibo sono stati strutturatiper 12 mesi e nelle altre province da 3 a 6,creando di fatto una ingiusta disparità di trat-tamento tra i lavoratori interessati.Mutuando una felice affermazione del VicePremier Alfano, in provincia di Reggio

CONVEGNO A BOVALINO

CrinòScopelliti

e

parlano di lavoro

Il Governatore: “oggi per fortuna la Locride ha un rappresentante”

Probabilmente la scorsa settimana, a Bovalino, nemmeno il Governatore della Calabria,Giuseppe Scopelliti, si aspettava una partecipazione così cospicua al Convegno organizzatoda Nuova Calabria e ben moderato dal Consigliere Provinciale Alessandra Polimeno.

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permanente sul lavoro e l’occupazione possanascere proprio nella Locride”.Anche Scopelliti, che con il suo intervento haconcluso il dibattito, nel suo incipit ha parla-to dello scioglimento dei Comuni. “Le istitu-zioni dovrebbero essere salvaguardate e tute-late – ha detto il Presidente della GiuntaRegionale – invece sono sotto assedio. Il veroproblema è che un sindaco oggi è additatocome un delinquente e non come un rappre-sentante dello Stato sul territorio. Certo iproblemi ci sono e la criminalità organizzataè un male, ma si rischia di fare troppe gene-ralizzazioni. Fin quando i primi cittadini,eletti con il consenso popolare, non avrannola libertà di guidare i processi di crescita e svi-luppo di una comunità, noi non saremo ingrado di dettare una linea, di determinaredelle scelte”. Poi, Scopelliti ha argomentatosul tema lavoro sostenendo che “ in unademocrazia quando si pensa di creare lavorobisogna sempre porsi una domanda: comelegarlo al territorio. Quindi, riferendosi spe-cificatamente alla Locride ha detto che èpossibile dare respiro a questa parte dellaCalabria. “Oggi per fortuna c’è Pietro Crinò,perché io mi sono sempre posto il problemadella rappresentanza della Locride. Noi – hacontinuato il Governatore della Calabria -dobbiamo concentrare le risorse su pochipunti importanti, sulle vere grandi esigenzecome l’occupazione giovanile. Su questaparte di territorio, poi, quello del turismo è ilsettore prioritario su cui investire. L’aspettoclimatico, difatti, soprattutto per chi viene dalNord Europa, può essere attrattiva turisticaper almeno 6-7 mesi l’anno. Ma bisognaattrezzarsi. C’è una nuova programmazione,ci saranno i bandi per la riqualificazione dellestrutture ricettive. Dobbiamo essere compe-titivi ed investire anche su qualche nuovastruttura. Ma è pure vero, come è stato giàdetto, che bisogna puntare sui tirocini forma-tivi per chi lavora nel campo del turismo, poi-ché si può creare riqualificazione, maggioreformazione e si può dare una risposta emigliori prospettive ai giovani che lavoranosolo per un trimestre”. Per Scopelliti “èessenziale ragionare come territorio e noncome singolo comune. E’ il territorio nel suoinsieme che deve essere capace di dare i ser-vizi standard richiesti dai tour operator.Progetti come i Pisl unitamente al dialogo tragli amministratori devono essere la chiave dilettura per indicare una via di sviluppo in unmomento pur così difficile”.Insomma, un evento rilevante per unaLocride che si è sentita troppo emarginata inquesti ultimi anni. La speranza è quella che cisia una rinnovata attenzione verso questoterritorio che deve sì pensare al turismo,come lo stesso Scopelliti ha detto, ma è anco-ra troppo indietro per poter puntare al cosid-detto turismo di massa. Al di là della insuffi-cienza dei servizi, ad esempio, come fronteg-giare il vecchio problema della carenza di unadeguato numero di strutture ricettive?

Calabria abbiamo fatto gol in zona Cesarini,riuscendo in extremis a prorogare i tirocini diulteriori tre mesi rispetto ai 6 originariamen-te previsti, dopo un lungo ed estenuantelavoro svolto insieme alle organizzazioni sin-dacali, ai rappresentanti politici ed ai tecnicidell’Ente. In un momento così difficile laparità di diritti deve essere garantita per tuttied a tutti i livelli”. Un altro punto su cui si è soffermatoSquillaci è quello della costituzione di untavolo tecnico permanente sul lavoro e l’occu-pazione per ambiti provinciali o meglio territo-riali. In tal senso bisogna coinvolgere le isti-tuzioni, le parti sociali, il sistema del credito egli ordini professionali interessati, al fine dimonitorare le situazioni a rischio occupazio-nale ed ottimizzare le risorse della program-mazione 2014-2020, che con il nuovo pianodel lavoro metterà in campo oltre 160 milio-ni di euro, con proposte che arrivino diretta-mente dal territorio tenendo conto delle esi-genze e delle peculiarità dello stesso.Secondo Squillaci “è indispensabile veicola-re queste preziose risorse in direzioni benprecise, come la riduzione del costo del lavo-ro o il credito d’imposta (questa volta tele-matico), per creare reale e nuova occupazio-ne e non forme di mero assistenzialismodannose per le imprese e per gli stessi lavora-tori”. A tale riguardo Squillaci, ribadendo latotale disponibilità dell’Ordine Provincialedei Consulenti del Lavoro di ReggioCalabria, si è augurato che il primo tavolo

PI servizio a pagamento

IMMAGINI

1) da sinistra: Francesco Criaco, BrunoPanuzzo, Pietro Crinò, GiuseppeScopelliti, Alessandra Polimeno, BrunoSquillaci e Nino D’Ascola. 2)L’intervento del consigliere regionalePietro Crinò. 3) La grande affluenza dipubblico. 4) Il Senatore Nico D’Ascola.5) L’intervento del Presidente GiuseppeScopelliti. 6) Bruno Squillaci. 7)Francesco Perrone

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

RUBRICHE

Loqui e sproloqui di Filomena CataldoMessagi nel tempo di Daniela Ferraro

COLLABORATORIAnna Laura Tringali, Franco Crinò,Nicodemo Barillaro, GiuseppeGangemi, Mimmo Romeo, GiuseppeFiorenza, Franco Parrello, FrancoBlefari, Daniele Mangiola.

Direttore responsabile: PASQUINO CRUPIIn redazione: ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, ILARIA AMMENDOLIA, MASSIMO PETRUNGARO, KATIA CANDIDO, NINO SIGILLI.Editorialista: ILARIO AMMENDOLIAResponsabile sport: ANTONIO TASSONEArt Director: PAOLA D’ORSA

Grafica: EUGENIO FIMOGNARI

NOTE E SCHERMAGLIE

Il vento, il più invisibile degli eventinaturali, e la città, la più visibile delleope¬re dell'uomo. Due elementi in rapporto sinergicoo conflittuale a seconda delle circo-stanze, perfetta metafora dell'affa-scinate e inestricabile intreccio tranaturae cultura. Il vento come principiovitale per eccellenza, fecondatorenel mito pe¬lasgico della creazionedel mondo. La città come principioideale della storia ita¬liana, perCarlo Cattaneo, e più in generale diquella umana, secondo autorevoliinterpretazioni archeologiche, urba-nistiche e geografiche.Aristotele, filosofo della polis pereccellenza, per primo riorganizzaanche il sa¬pere meteorologicodando ampio risalto ai venti, allaloro origine e formazione,alla loro essenza e alle «proprietà

comuni a tutti e a ciascuno».Qualche secolodopo sarà Andronico, architetto eastronomo, a dare una vera e pro-pria dimoradi pietra agli otto venti principali nelcuore dell'agorà romana di Atene.Con tuttala sua possanza litica e allegorica latorre ottagonale, da due millenni,insegna alcittadino direzione e qualità degliotto venti principali, indiscussi signo-ri dell'aeremarino e terrestre, anche urbano.Il vento è per alcuni un accidentemeteorologico, per altri un piacere.Per tutti,magari inconsciamente, elementoimprescindibile del paesaggio, alcontempoinvisibile e potentissimo. Il ventopiega gli alberi e le antenne, muovele onde ele nuvole, ribalta le cose e le consue-tudini, animando la città. Il vento èl'anemos

della città. Ognuna ha un vento d'e-lezione: Trieste è scossa dalla Bora,Palermodallo Scirocco, Genova dallaTramontana, Roma dal Ponente . IlLibeccio piega ipini e le storie delle città tirreniche.Cambiando nome"e carattere, manon pro¬venienza, il Garbino scuote le tame-rici e le menti delle città adriatiche.A Triestela Bora, «scricchia e turbina la città»quando disfrena la sua «raucaanima», scriveScipio Siapater.. «Genova ditra¬montana», canta GiorgioCaproni nella sua litania per laDominante. Il Ponentino,quello«più malandrino che c'hai», è l'unico,eterno re di Roma. EugenioMontale descrive il levante liguredove il «Libeccio sferza da anni levecchie mura», mentresulle oppostesponde Raffaello Baldini dà voce auno dei suoi deliranti personag¬giin un sincopato romagnolo: «L'è

garbéin, a I so, a I sint, t vu ch'a n'e'sinta?», «Ègarbino, lo so, lo sento,vuoi che non lo senta?». DalMaistrale della sua Sardegnanatia al Furien della sua Romagnaadottiva, Grazia Deledda ha sempresceltoluoghi ventosi, e raccontato storie dipaesi del vento. Qui da noi , a Locrie luoghi vicini che condividiamo l'af-faccio sul Sud del mare Jonio primache lo si avverta nell'aria, lo sciroccosi è già avvitato alle tempie, alleginocchia. Personalmente ,ogni voltache cammino lungo una strada oarrivo in una piazza non guardo ipalazzi,ma sento il vento Sento si',perché come sanno i marinai èinnanzitutto una sensazione tattile,uditiva, olfattiva. Il vento prima di vederlo con gliocchi, lo sentiamo con la pelle, leorecchie, il naso. Il vento è schiaffo ocarezza, frastuono o melodia, puzzao profumo; sempre foriero di cam-biamento, movimento, evoluzione.Rinnova arie ferme, stantie e uggio-

AnemoiI compiti del vento sono pochi,sospingere navi, in mare,insediare marzo, scortare maree,e accompagnare la libertà.I piaceri del vento sono ampi,risiedere nell'estensione,restare, o vagare,meditare o intrattenere i boschi.I compagni del vento sono le vetteAzof - l'equinozio-anche con l'uccello e asteroidesi saluta passando.I limiti del ventose esiste, o muoia,sembra troppo saggio per l'insonniadi questi non so nulla.

PASQUALE GIURLEOProbabilmente architetto

Il vento e la Città

I veterinari segnalano allarmati un incre-mento di avvelenamento da imidacloprid epermetrina, due sostanze venefiche per igatti, innocue sul cane. Entrambi i principiattivi si trovano in un noto antiparassitarioper cani, che non va assolutamente usato suigatti. L'incremento di avvelenamenti casualiè certamente dovuto all'avanzare della sta-gione estiva in cui il terribile flebotomo dellaLeishmaniosi è più attivo. Per tal motivo ipadroni si preoccupano di proteggere i lorobeniamini da parassiti e ne fanno un mag-giore uso. Purtroppo accade sempre piùspesso che per negligenza, indifferenza,approccio mercantilistico, quando non deltutto mancanza di conoscenza del prodotto, ivenditori diano delle sostanze sbagliateall'ignaro acquirente, il quale, in caso fortu-nato si dovrà sobbarcare centinaia di euro dicosti per il ricovero del gatto oltre alla paurae alla sofferenza dell'animale. In caso sfortu-nato dovrà scavare una fossa in giardino perseppellirvi il povero gatto. A chi acquistaantiparassitari per gatti consigliamo di accer-tarsi con assoluta sicurezza che il prodottosia effettivamente destinato a loro. Ma chedire a questi venditori che coltivano la piùtotale noncuranza verso la sorte di un ani-male che hanno direttamente danneggiatoper trascuratezza? I tempi del rispetto sonoahimè finiti anche in un piccolo paese untempo civile come la nostra Siderno.

Lidia Zitara

L'antipulci killerper i gatti

L’ex Consigliere Comunale informa i cittadini sui lavori pubblici incompleti

La biennale delle emozioni tornasui palcoscenici della Locride. La"Ruota della memoria" è l'espo-sizione itinerante di SaraParlongo, la docente di DisciplinePittoriche del Liceo Artistico"Panetta" di Locri che, in ricordodel poliedrico padre, realizza un

viaggio tra i colori che richiamaartisti di diversa provenienza.Grazie alla collaborazione dell'at-tore Antonio Caracciolo, l'eventodiventa una vera e propria ker-messe estiva e Sara, per la terzavolta, decide di far emergereanche altre specialità del campo

della comunicazione.L'appuntamento del 9 e 10 agos-to è in piena fase di elaborazione,per parlare di arte e artisti a 360 erinnovare un appuntamento cheesalta la calabresità nei suoi tal-enti. I premi alla pittura, letteratura,

cinema e memoria ne sono l'e-sempio e i nomi di Bacillieri,Criaco, Casile e Correale ne sonola testimonianza.

La "Ruota della memoria",quest'anno, fermerà i suoi raggi aSiderno, in ricordo di Correale eParlongo.

L'ex consigliere comunale,Aldo Caccamo, delegatoper le problematiche diSiderno Superiore, informache in questi giorni haavuto un incontro con laCommissione Straordinariadel comune di Siderno, allapresenza del dottorEugenio Pitaro e il dottorArmando Brescia, per sol-lecitare alcune opere che

purtroppo ancora non sonostate realizzate nel centrostorico e precisamente: LaPiazza in Via Cavone, perun importo di 350.000 euroche nonostante il contrattodi appalto tra la ditta el'amministrazione comu-nale sottoscritto nel mese diluglio anno 2012 i lavori atutt'oggi non sono statiiniziati, rischiando così di

perdere il contributo di100.000 euro a fondo per-duto, finanziatod a l l ' A m m i n i s t r a z i o n eProvinciale; l'ampliamentodell'anfiteatro finanziatodalla Regione Calabria perun importo di 350.000 euro;sette botteghe artigiane giàrealizzate e mai utilizzateper un importo di 600.000euro.

L'ex consigliere comunale,Aldo Caccamo, ringrazia laCommissione Straordinariaper la disponibilitàdimostrata e l'interessa-mento a voler risolvere leproblematiche inerenti alladefinizione delle suddetteopere.

Aldo Caccamo

La “Ruota della Memoria” di Sara Parlongo

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Giuseppe Patamia, ,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,

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Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa

COPERTINE

DOMENICA 07 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 21

se, rende più luminoso il cielo o piùfredda la pioggia, comunque sferza.Per inciso io sono un anemofilo, hobisogno del vento, mi dà vitalità esicurezza, mi restituisce serenità ebuon umore.Il vento riattiva sensibilità ancestrali,muove le nuvole e i pensieri, agita leacque e il sangue. Senza il vento nonsolo le merci ma uomini e culturenon si sarebbero mosse da una rivaall'altra dei mediterranei prima edegli oceani dopo. La storia è stataper millenni spinta dalla vela, che del

vento è la macchina perfetta, findalla notte dei tempi e, forse, tor-nerà ad esserlo.Alternando allo stesso modo dolcez-za e violenza, il vento spazza leacque e le terre. Grazie al vento siraccolgono i frutti dell'ulivo e dellavite, si disperdono i semi di tanteerbe, alberi e arbusti, rianimandoanche quel terzo paesaggio che èspesso l'unica speranza di naturalitàdegli ambienti urbani e industriali,attivi o dismessi, immagine grandio-sa e quotidiana di vitalità.

Anemogamia e anemocoria, lechia¬mano i botanici, impollinazio-ne e dispersione. Il polline portatodal vento raggiun¬ge l'ovulo ed èfecondazione, il seme spinto dalvento vola per chilometri ed è germinazione. Pappi e samare, ache-ni piumosi e alati, piccoli capolavorinaturali capaci di sfruttare al meglioforza e bizzarria del vento. Con lostesso stupore dei bambini guardo lemanine del tarassaco ondeggiarenell'aria fresca delle mattine di pri-mavera o le eliche degli aceri volarenell'aria dolce delle sere d'autunno.«Il vento, venendo in città da lonta-no, le porta doni inconsueti, di cuis'accorgono solo poche anime sensi-bili», racconta Italo Calvino che,forse non a caso, ha inti¬tolato ilsuo sogno architettonico Le cittàinvisibili. Anima sensibile èMarcovaldo che, proprio grazie alvento, riesce a raccogliere funghi incittà. Le spore impre¬ziosiscono «ilmondo grigio e misero», magica-mente portate dal vento, elementodrinusitata potenza paesaggistica,troppo spesso trascurato.Non da Vitruvio, autorevole testi-mone dell'attenzione con cui biso-gnerebbe con¬siderare i venti nellacostruzione di case e città. Perché iventi, al pari della terra, dell'acqua edel sole, sono elementi importantiper il benessere dell'uomo, per unabitare ideale in armonia con lanatura e i suoi ritmi.Immediatamente dopo aver erettomura, «perfette ed eterne», bisognaorientare il reticolo stradale «al ripa-ro dai venti che, se freddi saranno

molesti, se caldi provocheranno unasorta di spossatezza, se umidi risulte-ranno nocivi». Se l'attenzione diVitruvio è tutta rivolta alla salutepubblica, in questo tempo di gas tos-sici il vento è insieme sal¬vezzaimmediata e monito ecologico. Ilvento ci libera dall'aria inquinata edall'a¬ria condizionata ,due faccedella stessa medaglia, dello stessovivere in libertà condizionata. Nellepiazze delle città e nella testa degliuomini, vanno costruite meridianeper conoscere il sole, sui tetti dellecase e sui pensieri delle persone,vanno montati segnaventi per capireil vento. Anche Leon BattistaAlberti non trascura i venti nel valu-tare «Qual Regione sia più comoda,e qual meno nel col¬locare gliEdificj».Oggi il fascino della meteorologiaquotidiana è l'unico antidoto al cata-strofismo di quella mediatica. Solosapendo leggere il cielo, preveden-done l'evoluzione, preoccupandosidegli effetti occasionali negativi e diquelli quotidiani positivi,anche lavita in città regalerà le piacevoliemozioni offerte dall'incedere dellesta¬gioni. Perché anche nel piùanonimo dei parcheggi possiamogodere del caldo refolo dello sci-rocco della gelida scossa dellaTramontana, anche nel più asetti-co dei non luoghi i venti portanosemi capaci di rinverdirli, di spazzarequei non, restituendoci - i luoghi. Come il Marco Polo calvinianoattendiamo un soffio che liberi l'oriz-zonte lasciando l'aria secca e diafana«svelando città lontane».

Addio uomo in Frack!In ricordo di Tony Romeo

C'era la Benestare che lo ha amato in vita, ai funerali di“Peppe l'attore, la Benestare che lo rispettava per quelloche era e per tutto ciò che rappresentava: un uomo - comeha scritto l'amico scrittore e poeta Franco Caminiti sufacebook - che era un attore aiutentico di questo teatrodell'assurdo che è la vita, dove ognuno recita a soggettonel ruolo che si dà, identificandosi in un personaggio alpunto da sentirsi davvero tale”. E Peppe si è talmenteidentificato nel suo personaggio che non si è nemmenoaccorto che davanti ad una malattia così grave alle vie uri-narie, non era più tempo di fingere, ma di vivere la vitaper quello che era e di gettare via per sempre la mascheradella finzione. Dopo un ricovero di quindici giorniall'Ospedale di Locri, Peppe è tornato a Benestare perrappresentare la sua ultima scena, che era quella dell'ad-dio. E mentre la bara usciva dalla Chiesa Maria SS.madella Misericordia, dove si è svolto il rito funebre officia-to da Don Rigobert Elangui, nell'aria sono volate alte lenote della “Boheme” di Aznavour e quelle di “VecchioFrack” di Domenico Modugno, le canzoni che per unavita aveva cantato accompagnandosi con la chitarra eidentificandosi nell'uomo della canzone che dice “adieu,adieu al mondo, / ai fanali illuminati, / ad un gattoinnamorato,/ che randagio se ne va...” E mentre la baralasciava la piazza antistante la Chiesa, dopo il saluto aiparenti, Peppe scompariva sulla via dell'eternità, sullenote di “Nel blu dipinto di blu” diffuse da un altoparlante.Proprio come avrebbe voluto lui, l'uomo in frack.

Franco Blefari

Addio Tony Romeo, attore autentico di questoteatro dell’assurdo che è la vita, dove ognunorecita a soggetto nel ruolo che si dà, identifican-dosi in un personaggio al punto da sentirsidavvero tale.Addio Tony, emigrante, come tutti noi; tanto,emigranti sono anche coloro che sono rimasti,perché se la vita è un ‘passaggio’, Benestare oTorino non sono che le tappe di un viaggio spessoinconsapevole.E i sogni sono troppo grandi per stringerli tutti inuna valigia, che diventa sempre più pesante lungola strada del nostro destino. Vedi, Tony, anche glialberi migliori faticano a dare frutti se vengonosradicati e trapiantati altrove. E del resto cerchi-amo sempre di piantare il cuore in buona terra,per scoprire poi che non c’è migliore terra che lanostra, quella dove siamo nati, dove il seme harotto le zolle con il primo germe sfidando leavversità della vita.Lo sai bene tu che hai inseguito l’amore, e l’arte,signora incantatrice e beffarda che illude e poistronca col calice della disillusione. Saresti statoun grande attore: ‘Tony Romeo’, il tuo nomeavrebbe fatto una gran bella figura sui cartellonidi un teatro, i tuoi capelli avrebbero sfilato benesul tappeto rosso di Hollywood. Purtroppo non èandata così, perché la strada per il successo è trop-po lunga se si parte da Benestare. Tropposcivoloso questo albero della cuccagna: ci abbi-amo provato in tanti, nessuno di noi è riuscito adarrivare in cima.Ma tu avevi una marcia in più: il coraggio di cred-

erci davvero, così sino all’ultimo hai sperato dimettere in scena la ‘tua’ Medea. Perché, diciamo-lo: chi nasce in Calabria ha nel sangue solo latragedia, e non diventerà mai cabaret, piuttostodiventerà farsa, questo sì, perché dal tragico algrottesco il passo è breve, così come è facile quan-do si mostra una smisurata fede in qualcosa,diventare ridicoli e finire vittime di una societàsempre più pronta al sarcasmo.Ricordo la tua prima canzone, diceva: “cammino,cammino, in cerca di un sogno” e poi, “…d’im-provviso, vedo splendere, mille stelle, su nel cielo,sono gli angeli, che ritornano...”Ecco come mi piace ricordarti. Poi la vita ci costringe a compromessi, perché nonè mai come l’avremmo immaginata, allora diven-tiamo diversi dal personaggio che ci siamo pro-posti di essere, per diventare più adatti alla crudarealtà quotidiana, per diventare, insomma, peg-giori. Arriva il giorno in cui i calcoli sbagliati pereccesso non danno il risultato che speravamo,perché la vita è fatta di somme aritmetiche e lafantasia, che è pura illusione, è un pessimo molti-plicatore. E allora, per chi, come te, trova il coraggio difarlo, c’è il grande atto di umiltà del ‘ritorno’.Benestare accoglie e non rimprovera, giudica manon punisce. E tu sei ritornato, sconfitto ma nonvinto, perdente e, tuttavia, fiero. La vita, alla fine,trova sostegno e ragion d’essere in quello che erastato l’origine di tutto: il sogno. Quel sogno cheanche se non si avvera, sostiene l’esistenza comeil paletto che sorregge l’alberello fragile contro le

intemperie dell’inverno.Non altra immagine voglio serbare di te, caroamico, che quella di un giovane che, nel micro-scopico teatro di strada che il circo Lillino avevaimprovvisato in piazza San Giuseppe, con la suachitarra accompagnava i cantanti in erba di unimprobabile festival benestarese. Era il ’59 o il ’60,non ricordo, e non importa. Aspettami, non tarderò, e tieniti pronto: tichiederò la rivincita per quella vittoria che mistrappasti allora per un punto in più.

Addio, Tony.Franco Caminiti.

L'ultimo saluto a “Peppe l'attore”sulle note de la “Boheme”, “VecchioFrack” e “Nel blu dipinto di blu”.

Grazie papà per tuttoquello che ci hai trasmes-so: amore, onestà, rettitu-dine morale, dedizione allavoro e alla famiglia. Seistato il punto di riferimen-to per tutti noi, una guidaesemplare sarai semprenel nostro cuore e nei nos-tri pensieri, il nostro ange-lo custode. Ti Amiamo…Beatrice, Carmelina eCarlo

In ricordo di VincenzoZelferino, panettiere dal 1953

Caro Commissario, sollecitato dal popolo lechiedo un pò di riguardo per il nostro paese,

il quale come abbiamo avuto modo dinotare tutti quanti , sta andando alla deri-va. Ma dove sono le Istituzioni? Il mareinquinato, il lungomare privo d'illumi-nazione… ma con tre Commissari acapo del comune di Siderno è possibile

che tutto questo passi inosservato a tutti etre?Ridateci la nostra città, si stava meglio quan-do si pensava di stare peggio!

Giuseppe Belligerante

Lettera di un cittadino al Commissario

di Siderno

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Riceviamo e pubblichiamo:Ieri è stato presentato ufficialmente al pubbli-co il primo campo di paintball realizzato adopera dell’Associazione SportivaDilettantistica “Warriors Paintball Locri”(affiliata AICS e CONI) e situato a Locri inContrada Mantinea. Un evento importanteper tutta la Locride, se si considera che la dis-ciplina del paintball è ancora poco conosciutaa livello nazionale, nonché meno praticata. Ilcampo di Locri è quindi una novità in assolu-to, ponendo la Locride al passo con quelle chesono le discipline sportive innovative praticatein tutta Italia. L’idea nasce dalla volontà di gio-vani locresi che vogliono offrire un’alternativaludico-sportiva al di fuori di quelle disciplinegià praticate e note, e che in un qualche modohanno la predominanza. Il paintball è unosport adrenalinico, basato su tattica e strategiamilitare, con una vera e propria azione disquadra. La sua particolarità consiste nell’uti-lizzo di pallini di vernice colorata (naturale e

biodegradabile) che al contatto con un qualsi-asi oggetto si disintegrano completamente las-ciando una simpatica macchia colorata. Nascenegli Stati Uniti negli anni ’70, ma è solo negliultimi 10 anni che inizia a diffondersi in Italia.A dispetto di quanto si possa credere, è unodegli sport più sicuri e con meno infortuni,addirittura molto meno del calcio.L’importante è che questo venga praticatosempre con tutte le adeguate protezioni,messe a completa disposizione dall’ASDWarriors Paintball Locri, e possono prendereparte alle gare ragazzi e ragazze dai 16 anni insu, in squadre da 4vs4 fino a 6vs6. Lo staff diri-genziale dell’ASD Warriors Paintball Locrimostra tutta la propria soddisfazione nel pre-sentare questo evento inaugurale e scommet-tendo nel paintball come vera novità per l’es-tate 2013 della Locride, anche se i progettisociali non si fermano qui, anzi sono ben chiarie ad ampio respiro nella mente dei promotori.

lr

Il Presidente nazionale Marcello Nicchi ed IlComitato Nazionale dell’Associazione ItalianaArbitri, riunito a Roma, ha deliberato dl'assegna-zione di diversi Premi Nazionali per la stagione2012/2013 tra cui quello a Stefano Archinà appar-tenente alla sezione di Locri, e Presidente delComitato Regionale Arbitri Calabrese, premiatocome dirigente arbitrale che si è particolarmentedistinto nel corso della stagione sportiva. Grandesoddisfazione ha espresso Archinà, che in una gior-nata campale per gli arbitri calabresi, che hannoottenuto diverse promozioni nelle categorie supe-riori, ha esternato tutta la gioia e l'entusiasmo pergli ottimi risultati conseguiti. "Quella di oggi è unagiornata di enorme soddisfazioni, per una stagioneche si è conclusa con brillanti risultati, - ha com-mentato il massimo esponente regioale degli arbi-tri -, è stata una stagione fortemente caratterizzata

da comportamenti, che, per quanto mi riguarda,sono stati di grande umiltà semplicità e serietà daparte degli arbitri calabresi. L’arbitro deve essereumile semplice e competente, perché garante, unatleta. Questo ha determinato il risutlato che oggiabbiamo visto durante la conferenza stampa delnostro Presidente Nazionale. Quindi Calabria cheriteniamo fortemente allineata con il restod’Italia." Poi Il Presidente del CRA Calabria com-menta il Premio Nazionale di cui è stato insignito"per il riconoscimento alla mia persona, lo vogliocertamente condividere con quanti hanno credutoin me in questo Comitato Regionale. Anche voi diStadioRadio avete contribuito in questi anni a ren-dere più chiara la nostra missione sul territorio, edi questo ringrazio anche voi, perché c’è una parteimportante in questo premio che vi riguarda". Nonsi può nemmeno evitare di evidenziare due promo-

zioni al primo anno in CAN D di Mario Vigile diCosenza e Gaetano Massara di Reggio Calabria,"In questi anni siamo stati abituati a vedere passa-re già al primo anno in CAN D aribtri calabresi - hacommentato Archinà -, e questo è stato un grandeincoraggiamento verso le scelte che abbiamo fatto.Quello che è successo alla Calabria anche quest’an-no, e il riconoscimento verso la mia persona, cheripeto è un riconoscimento che va ad un’interaregione, deve essere d’incoraggiamento a nonabbassare la guardia, ad intensificare il nostro lavo-ro tecnico, ed a sperare che presto la calabria possatrovare nell’organico di serie A anche un arbitro. -Il Presidente Archinà concldue poi ricordando -Oggi un assistente calabrese, Salvatore Longo diPaola, è stato promosso in Serie A, e questo è ungrandissimo risultato".

www.stadioradio.it

Nella Locride arriva ilpaintball: si gioca allaguerra con pallini colorati!

Con l'approssimarsi delle incombenzeper le iscrizioni ai campionati, l'iniziativasul ‘microcredito', lanciata nel mese digiugno dal presidente della LegaNazionale Dilettanti Carlo Tavecchio, statrovando attuazione sul territorio.Nonostante le difficoltà applicative,soprattutto quelle che riguardano il pas-saggio di informazioni degli Istituti diCredito che dal centro devono trasmette-re alle filiali in periferia modalità e conte-nuti delle convenzioni, il progetto hariscontrato i favori di numerose società.La crisi, d'altronde, va aggredita condeterminazione ed iniziative mirate, que-sto lo scopo del numero uno deiDilettanti: "Ci stiamo scontrando condelle lungaggini di comunicazione insitenel sistema Paese - ha affermatoTavecchio - ma il progetto è stato accolto

con entusiasmo e, laddove possibile, cistiamo attivando per risolvere le proble-matiche che necessariamente stanno sor-gendo a causa delle diversità che convivo-no in tutto l'Italia". Oltre alla firma con laBanca di Credito Cooperativo di Roma(www.bccroma.it), che interessa tutta laregione Lazio ed il basso aquilano inAbruzzo, da segnalare la convenzionecon il gruppo cui aderisce la BancaPopolare dell'Emilia Romagna(www.bper.it). Con questa sinergia,entrano a far parte del paniere diBanche, infatti, anche la Banca dellaCampania (www.bancacampania.it), laBanca Popolare di Ravenna(www.bpr.it), la Banca Popolare delMezzogiorno (www.bpmezzogiorno.it) ela Banca di Sassari (www.bancasassari.it).Prime a partire in ordine cronologico

sono state invece gli Istituti toscani ade-renti alla Federazione Toscana Banche diCredito Cooperativo. (www.ft.bcc.it). Neldettaglio, il protocollo d'intesa tra leBanche e la LND prevede la concessionedi finanziamenti agevolati per l'iscrizioneai vari campionati. Potranno accedere al‘microcredito' le società dilettantistichedella LND aventi sede legale negli stessiComuni o in quelli viciniori a quelli dicompetenza della Banca e ove la Bancaha proprie filiali e/o agenzie. Ciascunfinanziamento erogato dalla Banca nonpotrà superare la somma di 10.000 euro.Le domande dovranno essere indirizzatealle Banche dalla società calcistica inte-ressata, allegando la domanda di iscrizio-ne al campionato di competenza. Ilfinanziamento è previsto sotto forma dimutuo chirografario o anticipazione dicassa, con scadenza massima fino a 10/12mesi. Il rimborso verrà disciplinatomediante rate mensili costanti posticipa-te, comprensive di capitale e interessi,regolato con interesse agevolato dalrichiedente il finanziamento, mediantepiano di ammortamento. Il tasso di inte-resse applicato dalla Banca potrà essererivisto e modificato ogni 12 mesi, entro il30 giugno di ogni anno. L'erogazione delfinanziamento potrà avvenire solo edesclusivamente tramite accredito dellasomma richiesta su conto corrente inte-stato alla società e acceso presso laBanca. La società provvederà, conse-guentemente, ad effettuare ordine irre-vocabile di bonifico al rispettivoComitato, Divisione o Dipartimento, suun conto corrente della LND, dellasomma necessaria per l'iscrizione al pro-prio campionato.lr

CRA: Archinà Premiato aRoma dal Comitato Nazionale

Polaroid

SPORT

Decolla il microcredito per il calcio di base

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Parlandodi...

SPORT

Il presidente del Marina CalcioVincenzo Tavernese insieme ai diri-genti Carmelo Carbone e TommasoMazzone hanno incontrato ieri matti-na nel palazzo municipale la triadecommissariale del Comune di Marinadi Gioisa Jonica per discutere delfuturo della squadra giallorossa.L'incontro è stato positivo sono stateillustrate dai dirigenti le diverse prob-lematiche e soprattutto si è parlatodella gestione del campo sportivo .Nei prossimi giorni ci sarà un'altroincontro per programmare la prossi-ma stagione calcistica . Archiviatol'entusiasmante campionato2012/2013, la dirigenza giallorossa stalavorando alacremente su più frontiper risolvere i tanti problemi, vecchi enuovi. In seno alla Società il clima èsereno e si guarda con ottimisto alfuturo.Il problema del campo dagioco, i nuovi assetti societari - con lasperanza di nuovi ingressi di soci - ilmercato, dal quale dovranno arrivarei puntelli giusti per affrontare il cam-pionato di Promozione, vedono tutti iprotagonisti che, a vario titolo, hannocontribuito all'ottimo piazzamentodella scorsa stagione, continuare alavorare con determinazione nell'in-tento di regalare ai tifosi giallorossiuna squadra che possa raggiungere iltraguardo dei play off sfuggiti per unsoffio nello scorso campionato. Il diri-gente storico Carmelo Carbone affer-ma : “ Prima di tutto punteremo allasalvezza, certo, perché bisognadimostrare umiltà e realismo…senza,però, mettere nessun limite alla“provvidenza”… A breve, dunque,verrà ufficializzata l'iscrizione della

squadra al campionato diPromozione, conquistato sul campo econ indiscusso merito. Poi ci occuper-emo di mercato e di quant'altro ènecessario per presentarsi pronti alvia della nuova stagione”.L'impressione è che a Marina diGioiosa stia nascendo, a livello soci-etario, qualcosa di importante, comese l'entusiasmo derivato dall'ottimocampionato scorso abbia convintotutti a buttarsi con la passione cheserve per vincere questa ennesimasfida, sempre più grande e affasci-nante. Tutti consapevoli, dunque, chesi debbano gettare solide basi strut-turali e tecniche, per raggiungeredeterminati risultati. Basi tecnichedelle quali la squadra, così com'è, nonè certo priva, visto i tanti elementi diassoluto valore, di esperienza e deitanti giovani di sicuro avvenire che sisono messi in evidenza nel campiona-to appena concluso. Intanto anche ilGuardavalle cerca Matteo Carbonela trattativa è stata bene avviataadesso bisognerà capire se l'offertasarà vantaggiosa e se il Marina sipriverà del suo giocatore simbolo.N.B.

Una grande festa che ha coinvolto i piccoli atleti, ma anche i geni-tori. Con la classica festa di fine anno calcistico , si è conclusa un'al-tra stagione positiva per la scuola calcio di Mammola . L'impiantodi via mulino, in questa annata sportiva giunta alla conclusione, èstato frequentato da circa 70 atleti, con un ottimo riscontro sullapartecipazione, ma anche sul valore sportivo e sociale che una disci-plina come calcio giovanile può regalare. «Qualità, educazione,salute e tecnica per tutti, nessuno escluso - spiega il presidente dellascuola calcio Nicodemo Gallo -. Questo è il messaggio che ci siamosforzati di far passare e credo anche che, tracciando un bilancio, cisiamo riusciti, con piena soddisfazione dei bambini che hanno par-tecipato alla nostra scuola calcio e dei lori genitori».Chiusa una sta-gione, si guarda già alla prossima e al futuro di una scuola calcio cheha già aperto le iscrizioni per il 2013-2014. «Gran parte dei tecnicisono stati riconfermati - precisa Gallo -, sia per un segnale di conti-nuità e di punti di riferimento sul cammino intrapreso finora, siaperché in questa stagione hanno lavorato bene. Questa ci pare giàuna buona base di partenza per il futuro. Ci ha colpito il fatto chemolti bambini, soprattutto tra i più piccoli, hanno già chiesto ai lorogenitori di ritornare il prossimo anno. E' un aspetto da non sottova-

lutare, soprattutto se parliamo di bambini di 7 e 8 anni, molto volu-bili e soggetti al cambiamento di disciplina. Questo è sicuramenteun buon viatico sulla strada dell'attenzione e della professionalitàche vogliamo mettere in campo. La nostra scuola calcio si è dotatada diversi mesi di defibrillatore e di una figura importante per inostri bambini la Psicologa grazie alla professionalità della dott.ssaSusanna Fieromonte che da subito ha abbracciato questo nostroprogetto che grazie alla sinergia instaurata con le famiglie è desti-nato a crescere ». Al termine dell'ultimo allenamento, i bambinidella scuola calcio sono stati premiati con l'attestato di frequenza eun trofeo di partecipazione. La giornata è trascorsa all'insegna deldivertimento con i dirigenti che hanno portato tutti giovani calcia-tori in pizzeria . Ricordiamo come la scuola calcio, che ha preso ilvia lo scorso 10 settembre, è stata protagonista insieme ai suoi gio-vani atleti, di una serie di raduni e tornei che hanno permesso aiMister e agli stessi calciatori in erba di mostrare quanto fatto in que-sto anno. Il presidente con i suoi più stretti collaboratori hanno datoappuntamento a tutti al prossimo settembre per la ripresa dell'atti-vità che riserverà ancora una volta diverse sorprese.

Nicodemo Barillaro

A seguito della prima riu-nione stagionale tra vecchie nuovi soci, la situazione èapparsa positiva.L’iscrizione al campionato ègarantita, anche la vertenzadell’ex tecnico PippoLaface sarà risolta. Lasquadra così non partiràcon handicap di classifica ofinanziari. Si sono vistialcuni volti nuovi che contanto entusiasmo hannopartecipato attivamente aldibattito dei vari puntiall’o.d.g.. Ricapitolando, i

punti da seguire sono:entro questa settimanapagare definitivamente lavertenza economica dell’extecnico Laface e contem-

poraneamente formare ildirettivo e iscrivere la squa-dra al prossimo campiona-to di promozione.Successivamente, il diretti-vo eletto, andrà a formarelo staff tecnico. Si punteràa far crescere e valorizzaretanti giovani calciatori cheavranno voglia di giocaresoprattutto per passione evoglia di emergere.Seguiranno maggioriapprofondimenti.UFFICIO STAMPAA.S.D. Siderno 1911

Siderno calcio: La squadra sembrapronta a partire

Il Marina di Gioiosa dalla “triade”commissariale

Reggina-Rizzato alpasso d'addio. Per lafascia di capitano c'èanche Di MicheleLe probabilità di rivedere Simone Rizzatocon la maglia della Reggina, sono pratica-mente pari allo zero. I recenti contatti tra ilclub di via delle Industrie ed il calciatorenon hanno portato ad alcuno spiraglio oavvicinamento, ed a questo punto l'addio èscontato. L'esterno di Terracina, il cui con-tratto è scaduto domenica scorsa, si avvia alasciare la Calabria dopo 4 stagioni, men-tre è già partita la corsa a chi sarà il nuovocapitano: a portare la fascia al braccio,nella Reggina del Centenario, sarà uno traAntonino Barillà e David Di Michele.Lorenzo Vitto-reggionelpallone.it

Bovalinese: destino legato ad un filo sottileÈ andata quasi deserta l'ultimaassemblea pubblica, organizzatadal Comitato che doveva valutare etrovare eventuali soluzioni alla crisisocietaria in seno all'AsBovalinese. Le riunioni e i dibattitisi sono susseguiti in gran numeronelle ultime settimane, e di volta involta si sono sempre più registratemaggiori defezioni. La scarsapartecipazione ha fatto così alzarebandiera bianco anche all'ultimobaludardo della società, il dimis-sionario Giuseppe Cartisano cheinsieme agli altri componenti delComitato nella stessa serata, nontrovando altra via d'uscita, ha con-segnato il titolo nelle manidell'Amministrazione Comunalenella persona dell'Assessore allosport Sergio Delfino, presenteall'assemblea. Quest'ultimo dopo un ampio dibat-tito ed un serrato confronto con ipochi presenti è riuscito ad aprireuno spiraglio sul futuro dellasquadra amaranto, individuandonelle persone di Giuseppe Serranò,Francesco Costabile e FrancoSeminara, che hanno dato la loro

disponibilità, gli uomini giusti perdare un'ultima chance alla cente-naria Bovalinese. Per i tre, ora l'im-portante e delicato compito ditrovare le condizioni minime perdare seguito alla cetenaria storiaamaranto, in vista anche del primoadempimento ufficiale, l'iscrizioneal prossimo torneo di Promozione,in scadenza fra poco più di diecigiorni, l'11 Luglio. Quel che rimane dei vecchi ranghisocietari è stato definitivamentecancellato da questa ultima assem-blea che ha registrato anche ledimissioni del dg Mimmo Tuscano,che si è reso tuttavia disponibile,qualora si formerà un nuovo grup-po dirigenziale, a discutere una suaeventuale collaborazione, semprese gli verrà richiesto dalla dirigenzache verrà. Parte un nuovo ciclo perla Bovalinese? Toccherà a Serranò,Costabile e Seminara trovare lerisposte tra la popolazione, nei pic-coli e medi imprenditori ed in tutticoloro hanno a cuore le sorti dellaBovalinese.www.radiovenere.netwvenere.net

CONTINUANO LE ADESIONI

La scuola calcio Mammola cresce

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DOMENICA 07 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 25

la Rivieradi...

Alla presenza del presidente delCONI Calabria, dottor MimmoPraticò e dell'assessore allo sport, dot-tor Francesco Cagliuso, piazzaSant'Antonio di Caulonia Marina, nelcuore della Magna Grecia calabrese,gremita di pubblico, ha ospitato, il 2luglio, una straordinaria kermesse dikickboxing, arti marziali e difesa per-sonale organizzata dall'Accademiacampione nazionale e mondiale,diretta dal professore e maestroGiuseppe Cavallo, coordinatorenazionale del settore difesa personaleFIKBMS. L'evento, al quale ha presoparte anche sifu Perlongo, esperto distili interni cinesi, è stato patrocinatodalla provincia di Reggio Calabria,presieduta dal medico GiuseppeRaffa. Nel corso dell'iniziativa, in cui èstato ricordato il trentunenne WalterGuido, atleta dell'Accademia portatovia da un male incurabile, sono statimessi in risalto, dal presidente CONIcalabrese, i valori e il prestigio dell'u-nica federazione riconosciuta di kick-boxing, muay thai, savate, shoot boxee arti marziali e sport da combatti-mento affini. Anche il dottor CarloFigliomeni, coordinatore nazionale

della Consap della Polizia di Stato,presente all'evento, ha evidenziatol'ottimo lavoro, compiuto dal profes-sore Cavallo, in questi anni e ha ricor-dato l'impegno congiunto nei proget-ti di educazione alla legalità. Nelcorso della manifestazione sono statieffettuati i passaggi di cintura pertanti bambini, ragazzi e adulti prati-canti nei centri diretti dal maestroCavallo, ovvero di Caulonia Marina,Siderno Marina e Polistena.Esibizioni delle varie discipline checompongo la kickboxing hanno fattoda cornice all'evento, al quale hannoassistito moltissime persone e, fraqueste, il parroco don DonatoAmeduri il quale, ha avuto modo di

constatare l'alto valore educativodello sport plasmato dal grande presi-dente Ennio Falsoni. Ad affiancare ilmaestro Cavallo lo staff tecnico e diri-genziale dell'Accademia, a comincia-re da: Teresa Peronace, Maria Spanò,Angela Mileto, Francesco Garelli,Nicola Geranio, Rosanna Fuda,Osvaldo Cavallo, Antonio Riggio,Rosetta Foriglio, Roberto Garelli,Mery Minniti, Rocco Garelli eGabriella D'Angelo. Il 5 luglio avràluogo un'altra importante manifesta-zione promozionale di kickboxing edifesa personale che avrà come prota-gonisti ospiti d'eccezione del mondodella cultura e dello sport nazionale.

Isabella Rogini

La Festa dell’Accademia arti marzialli CAULONIA

Si è svolta domenica 30 giu-gno,la 7 edizione della gara asurici dedicata a ricordare ilgrande Arturo Pedullà,che diquesta passione era un grandeportavoce. La manifestazioneorganizzata dallo sportfishingdi siderno,e in particolar mododal suo presidente SergioPedullà, con la preziosissimacollaborazione del bracciodestro,sempre fido,CarmineBarranca,si è svolta nell'ormaiconsueto clima di gioia e diver-timento. vi hanno partecipatodai grandi ai piccini,con il piugiovane concorrente di sem-pre,Luigi Racco. Ha vinto lacoppia formata da Multari eSainato,che ha avuto la megliosugli avversari nell'ordine:Francesco Vumbaca e AntonioRossello,a seguire SalvatorePellegrino e RobertoSansalone,Sergi Sergio ePedullà Sergio e per chiuderel'elenco dei premiati Roberto

Parisi- Tonino Catalano.Numerose le imbarcazioni chehanno partecipato a cui va ungrazie per lo spiritosportivo,ma un plauso piùgrande va a PinoCanzonieri,ToninoPasqualino,EnricoCusenza,Sergio Fragomeni,JoeAlbanese,RobertoParisi,MimmoCommisso,RobertoSansalone,PasqualeColosimo,Luigi Romeo,chehanno fatto uno sforzo per

rendere migliore la riuscitadella gara,al termine dellaquale,con grande sorpresa,c'èstata la presenza,premiata conuna bellissima targa,dellamoglie di Arturo Pedullà,lasignora Maria Canzonieri,euna splendida foto ricordo contutti i parenti: i figli Giuseppe eSergio Pedullà,DonellaGreco,il fratello CesarePedullà e la nipote Francesca.Appuntamento al prossimoanno,con la speranza,ormaidiventata certezza,di poter fare

VII Memorial Arturo PedullàStravince la coppia Multari-Sainato

Il suo nome, non ha certo bisogno di moltepresentazioni. Tonino Raffa, storica 'voce' delcalcio nostrano, ha raccontato la sua lumi-nosa carriera al collega Michele Favano, nelcorso di un'intervista esclusiva per lmetropol-itano.it.Te la ricordi ancora la prima radiocronaca,la preparazione, l’emozione dell’esordio?“Difficile dimenticarlo, Lecce-Campobasso,risultato finale 2-2. La consueta rassegnastampa pre-gara, la raccolta di quante piùinformazioni possibili sulle due squadre, perarrivare preparato all’incontro e raccontarlonel migliore dei modi. La mia unica preoccu-pazione era quella di far bene. La veraemozione arrivò nel 1982, al fianco di EnricoAmeri, in occasione di Catanzaro Juventus,gara che sancì la vittoria dello scudetto bian-conero. Segnò Brady su calcio di rigore, nellasua partita di addio, lasciava il posto per lastagione successiva, al grande Platini. A finegara intervistai Paolo Rossi che rientravadopo la lunga squalifica per il calcioscommesse. Fu una felice intuizione, perchéqualche settimana dopo Beazort lo convocòin nazionale, l’Italia vinse il Mondiale e PaoloRossi conquistò il titolo di cannoniere.”L’esperienza più significativa ed emozio-nante della tua lunga carriera?“Più di una esperienza. L’intervista con Pelèquella che ricordo con particolare piacere.Nel 1998 in Francia, in occasione della top 16,organizzata dalla Fifa, c’erano almeno 1000giornalisti presenti. Finita la parte celebrativa,chiesi di poter intervistare Pelè, ma la possi-bilità di avvicinarlo spettava solo alle televi-

sioni. Incrociai Saverio Montingelli, inviatoRai ma per la tv, riuscì ad affiancarlo e adinserirmi nella lunga lista di giornalisti preno-tati. Strappai ben sei minuti di intervista conquello che viene considerato il più grandegiocatore di tutti i tempi. Per me fu una sod-disfazione enorme. E poi inserirei anche leindimenticabili esperienze alle Olimpiadi diAtlanta, Atene e Pechino, momenti che tientrano dentro, sotto i tuoi occhi, in 200 mq,hai la possibilità di osservare il mondo intero,gli atleti, i vari inni, i colori, le autoritàsportive, i capi di Stato.”In quaranta anni di giornalismo e 1200 gareraccontate, ci sarà qualche aneddoto partico-lare…“ Quello che mi viene in mente al momento

e la chiacchierata con Josè Altafini riguardola storica partita di Wembley, con la vittoriadel Milan sul Benfica grazie ad una suadoppietta. Gli feci subito simpatia e dopo unoscambio di battute, mi chiese se fossi interes-sato ad avere la maglia di Pelè, visto il suostretto rapporto di amicizia. Ovviamenterisposi di si, passò del tempo e quasi non cipensavo più. Inviato agli Europei del 2008,nel corso della manifestazione, mi arrivò unmessaggio di Josè, con il quale mi comunica-va di essere in possesso della maglia di Pelè,autografata e con tanto di dedica. Apprezzaimoltissimo quel gesto".Il cronista radiofonico più bravo di sempre“Il radiocronista ideale è la perfetta fusionetra Enrico Ameri e Sandro Ciotti. Il primoera la radiocronaca, ritmo scandito, passione,grande racconto, il secondo era l’anima deltecnicismo radiofonico, con un lessico piùricercato. Il vantaggio di Ciotti rispetto aglialtri, era quello di aver avuto un passato dacalciatore e quindi la capacità di leggere situ-azioni tecniche e tattiche con più facilità.Insieme a questi, tre grandi conduttori,Bortoluzzi, De Luca e Provenzali.”Il fascino della radio mai tramontato, anchenegli anni della tv satellitare“La radio trasmette un’emozione che è sem-pre diversa. Il racconto ti aiuta ad immag-inare una partita che non vedi, il cronista oltread essere concentrato su ciò che commenta,deve preoccuparsi di essere chiaro e com-prensibile verso chi ascolta. Ogni partita ècome un’opera d’arte, la tavolozza è lo stadio,il pubblico ed i giocatori sono i colori, le

parole sono le pennellate, citazione di Zavoli,uno dei tre inventori di Tutto il calcio minutoper Minuto.”Hai vissuto la trasformazione del calcio, aquale periodo sei più legato?“Io sono legato al calcio dei valori. Mi identi-fico maggiormente in quello degli anni 60-70,era tutto più romantico, quando i numeri dimaglia andavano dall’uno all’undici e nonesisteva l’esasperazione delle moviole.L’analisi tecnica è sparita a vantaggio del gos-sip, si tende ad alimentare la polemica, piut-tosto che sottolineare un gesto tecnico. Neigrandi talk show televisivi, ci sono opinionistiche da una vita non vedono più partite dalvivo ma attraverso i monitor, quindi con unavisione distorta, non completa.”Una vita al servizio del calcio, con la Regginanel cuore…“Quando scegli di fare il cronista ed hai la for-tuna di lavorare a livello nazionale, la squadradella tua città deve necessariamentediventare una delle tante. Bisogna raccontarela partita in maniera imparziale, questo con-cetto si rafforza se riguarda un cronista dellaRai, perché si parla di servizio pubblico. Se lasquadra della tua città vince, provi ovvia-mente piacere, ma tutto questo avviene ilgiorno dopo.”Pensavi mai di dover commentare partitedella Reggina in serie A?“Quando la Reggina al Delle Alpi di Torinoconquistò la massima serie, mi trovavo aCosenza. Avvertivo il valore dell’evento el’importanza di una promozione storica per-ché raggiunta per la prima volta. Commentai,

invece, l’esordio della Reggina in serie Ainsieme a Livio Forma, fu una partitapreparata tatticamente in maniera impecca-bile dall’allora tecnico Franco Colomba.Kallon siglò la prima indimenticabile rete perla Reggina nel massimo campionato.”L’ultima radiocronaca e quel saluto che ti hacommosso…“Decisamente quella che mi ha dato piùemozioni, tutte insieme. Parma-Juventus,vinsero gli emiliani con gol di Giovinco.Avvenne una cosa straordinaria. Cucchi eProvenzali nei minuti finali invertirono lascaletta dando a me l’onore del campo prin-cipale, spiegandone le motivazioni. Una sortadi standing ovation radiofonica, da tutti glialtri campi giungevano auguri e saluti daparte di tutti gli altri colleghi. Ho trattenuto astento l’emozione, ma riuscì ad arrivare finoin fondo. Al termine di quei novanta minutidi sensazioni forti, un’ondata di messaggi. Lasocietà del Parma, invece, prima della partita,mi consegnò una maglia personalizzata con ilnumero 1125. Una giornata indimentica-bile.”Cosa consigli a chi si affaccia oggi al mondodel giornalismo sportivo?“E’ necessaria una buona preparazione dibase, l’umiltà, la curiosità, tradotta nel dovercapire i fatti per poterli raccontare agli altri el’amore per questo lavoro, insieme ad unaggiornamento costante. Niente potrà esserefatto bene, in qualsiasi settore lavorativo, senon ci sono dentro tutte queste caratteris-tiche.”

rnp (fonte: ilmetropolitano.it)

TONINO RAFFA AL METROPOLITANO:"Il calcio di una volta era più romantico..."

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DOMENICA 07 LUGLIO 2013 26

Si apre il sipario a Siderno per ladecima edizione del Premio lettera-rio “Giomo Trichilo”che si svolgeràdomenica 4 agosto, dalle 21,00 in poinella tradizionale cornice di PiazzaVittorio Veneto. Una manifestazionedi grande spessore culturale dedicataa Giomo Trichilo (poeta analfabetaoriginario di Siderno Superiore) nataproprio con la finalità di tutelare,valorizzare e promuovere l’uso deldialetto. Il Premio alla Carriera saràassegnato al direttore de la RivieraPasquino Crupi. Pasquino Crupi ènato a Bova Marina, ReggioCalabria, il 24 marzo 1940).Intellettuale militante, meridionali-sta senza conversione, è autore dinumerosi saggi, tutti centrati sullaciviltà nello stato d'assedio, ossia ilMezzogiorno e la Calabria. E traquesti i più rappresentativi: a) sulversante della battaglia di idee, I fattidi Melissa- in collaborazione conVisconte Frontera- (Calabriaoggieditrice, Catanzaro 1976; Falzea,Reggio Calabria 1999 ); Processo amezzo stampa. Il 7 aprile (Com2,Venezia 1982); Stragi di Stato nelMezzogiorno contadino (Pellegrini,Cosenza 1985); Il giallo colore delsangue di Luino (CalabriaoggiEditrice, Reggio Calabria 1990); b)

sul versante della critica letteraria,Letteratura calabrese contempora-nea ( D'Anna, Messina- Firenze1972) ; Un popolo in fuga (Pellegrini,Cosenza 1982); L'uomo, la donna, illetterato ( IVI 1984); L'anomaliaselvaggia- Camorra, mafia, picciotte-ria e 'ndrangheta nella letteraturacalabrese del Novecento ( Sellerio,Palermo 1992); Benedetto Croce egli studi di letteraturacalabrese(Pellegrini, Cosenza 2003);La letteratura calabrese per la scuolamedia, Voll. 3 ( IVI 2008- 2009).Svetta per originalità, completezza,recupero della civiltà letteraria cala-brese la monumentale Storia dellaLetteratura calabrese, voll. 4 (Periferia, Cosenza 1992- 1997). Ed'assoluto valore per la ripresa dellabattaglia di idee sul Mezzogiornocriminalizzato è il suo saggio Laquestione meridionale al tempodella diffamazione calcolata del Sud(Ferrari Editore, Rossano, Cosenza,2013). Concluso da un convincimen-to destinato a fare discutere: “Piacciao non piaccia, il meridionalismocreativo si apre e si chiude con lagenerazione dei meridionalisti libe-raldemocratici, autoritari, riformisti,rivoluzionari”.

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Il premio “Trichilo” alla carriera a Pasquino Crupi

Sempre il prossimo 4 agosto, nell’ambi-to della decima edizione del premioGiomo Trichilo, ci sarà la consueta rap-presentazione teatrale, una commediain tre atti "L'eredità do zzù previta" ispi-rato ad un classico della commediapopolare siciliana come "L'eredità dellozio canonico" scritto da Antonio RussoGiusti. Lo speciale riadattamento in ver-nacolo catanzarese verrà diretto daPiero Procopio esarà proposto in PiazzaVittorio Veneto. "L'eredità do zzù previ-ta" rappresenta la tipica commedia degliequivoci con una vena grottesca in gradodi dare nuova linfa al meccanismo dellegag assumendo a tratti i toni della farsa.Protagonista della storia è AntonioFavazza che, dopo aver dedicato la vitaallo zio canonico, si ritrova senza unalira, perché l'eredità milionaria è contesada due famiglie che, dopo una serie di

peripezie, riusciranno a trovare unaccordo per accaparrarsi gli averi deldefunto. Un triplice matrimonio, infatti,rimetterà in sesto la situazione. Unacommedia, dunque, in cui la caratteriz-zazione dei personaggi diventa chiavebasilare della messinscena mettendo inrisalto la figura del protagonista che, bat-tuta dopo battuta, troverà modo peresaltarsi assurgendo ad autentico para-digma della mediocrità, dell'attaccamen-toal denaro e di una bonaria ignoranza.A salire sul palco saranno: PieroProcopio, Biagio Bianco, ValentinaRames, Gori Mirarchi, AlessandroMangiacasale, Teresa Barbagallo,Maurizio Corrado, Stella Surace, DarioCosta e Franco Procopio. Costumi acura di Elisa Procopio, scenografie diGori Mirarchi e luci e fonica di MattiaProcopio. a.t.

Piero Procopio in scena con "L'eredità do zzù previta"

Questo il bando ufficiale del PremioLetterario ”GIOMOTRICHILO”- XEdizione 2013Art. 1 – L’ associazione culturale L’Eco diSiderno, indice la decima edizione delPremio Letterario ”Giomo Trichilo” Cittàdi Siderno.

Art. 2 Il concorso comprende:a) Una sezione di poesia in lingua cal-abrese inedita- Premio Giomo Trichilob) Premio alla Carriera

Art. 3 Ogni partecipante al concorso dellapoesia inedita in lingua calabrese deveinviare fino a n. 3 poesie in sei copie dat-tiloscritte.

Art. 4 I lavori rigorosamente anonimidevono pervenire in busta chiusa, conte-nente un’altra busta chiusa, con i dati ana-grafici del concorrente, l’indirizzo, ilnumero di telefono . Inoltre unadichiarazione in cui l’autore se ne assumela paternità sotto la propria responsabilità.

Art. 5 I lavori inviati devono giungereentro e non oltre il 28 luglio p.v a mezzoservizio postale al seguente indirizzo.

Premio Letterario”Giomo Trichilo- Città di Siderno”c/o Edicola Bonavita – Piazza VittorioVeneto - 89048 Siderno (Rc)

Art. 6- I lavori saranno giudicati da unagiuria tecnica composta da autorevoliesponenti del mondo della cultura cal-abrese e sarà presieduta dal presidentedell’Associazione Culturale L’Eco diSiderno, Avv. Antonio Tassone.

Art. 7- Il giudizio della giuria è insindaca-bile

Art. 8 Tutti i lavori pervenuti , inediti,restano di proprietà dell’organizzazione.

Art. 9- Il concorso prevede la consegna ditre premi per i primi tre classificati perquanto concerne la sezione relativa allapoesia inedita ”Giomo Trichilo”. UnPremio alla Carriera.

Art. 10- Il Premio alla Carriera, è determi-nato a giudizio insindacabile della giuria.

Art. 11- La Giuria conferirà, inoltre, men-zioni speciali.

Art. 12 I premi verranno consegnati aivincitori che verranno a ritirarli personal-mente nella manifestazione finale del 4agosto 2013

Per ulteriori informazioni rivolgersi alnumero 347-9940108 oppure 0964-383478oppure inviare una e.mail al seguente ind-irizzo di posta [email protected], [email protected]

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BIBLIOTECA MERIDIONALISTA

DOMENICA 07 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 27

DOMENICO ROMEO

Nella seconda metà dell’Ottocento furono igiovani esponenti della borghesia intellettualeche studiavano o si erano laureati a Napoli,che ritornando nei paesi di origine, portaronole prime idee socialiste e repubblicane appre-se negli ambienti universitari e nei circoli poli-tici napoletani, promuovendo in vari paesi delcircondario geracese, come Ardore, GioiosaJonica, Caulonia, manifestazioni che videro lapartecipazione del popolo e di molti lavorato-ri, nel corso delle quali vennero esposti cartel-li inneggianti al Socialismo e alla Repubblica.Tra gli esponenti di spicco del socialismo delcircondario geracese tra la fine dell’Ottocentoe i primi anni del Novecento sono da annove-rare: a Gioiosa Jonica, Nicola Palaia,Benvenuto Lucà, Francesco e Rocco Ieraci; aBrancaleone, Vincenzo De Angelis e PietroTimpano; a Melito Porto Salvo, Tiberio Evolie Pasquale Namia; a Marina di GioiosaJonica, Francesco Montagna e NicolaAgostini; a Grotteria, Francesco Malgeri; aRoccella Jonica, Eugenio Bova e FilippoMinici; a Siderno, Francesco La Torre, LuigiMacrì, Oreste Badolato, Luigi Misuraca,Giuseppe Galea, Giuseppe Costantino; a SanGiovanni di Gerace, Ferruccio Ferrara; aPlacanica, Gerardo Brundy; a Mammola,Francesco Bruzzese, Nicola Del Pozzo eVincenzo Macrì; a Pazzano, RobertoTaverniti; a Ferruzzano e Bruzzano, GiovanniSculli; a Caraffa del Bianco e Casignana,Salvatore Cupido; a Bovalino, Gaetano Ruffo;a Canolo, Aurelio D’Amico, Nicola Femia eBruno De Agostino; ad Africo, Favasuli eAntonio Princi; ad Ardore, A. Martino e G.Scali; a Staiti, Calì e Leopoldo Papalia. Le prime due sezioni socialiste del circondariogeracese vennero costituite nel 1897 aBrancaleone ed a Gioiosa Jonica.A Brancaleone, fu Vincenzo De Angelis acostituire intorno al 1897 un circolo socialistadetto “Zappa e Martello”, che successivamen-te prese il nome di “Emancipazione eLavoro”, all’interno del quale, l’anno successi-vo, venne costituita la sezione socialista.L’altro circolo socialista venne costituito nel1897 a Gioiosa Jonica; era detto circolo filolo-gico, con chiari intenti politici e di diffusionedel socialismo; promotori furono: il prof.Nicola Palaia, Benvenuto Lucà, RoccoHieraci e Francesco Ieraci. Al suo internovenne costituita il 9 ottobre 1898 la primasezione socialista di Gioiosa Jonica con 37iscritti.Nel 1903 venne costituita la sezione socialistadi Roccella Jonica che organizzò il IIICongresso Provinciale Socialista che si svolse aRoccella Jonica il 4 ottobre 1903.Il 12 luglio 1912 venne costituita a Ferruzzanosu iniziativa del giovane farmacista GiovanniSculli la sezione socialista, che ebbe ben 170tesserati.A Siderno, antesignano della sezione socialistafu il Fascio Operaio Francisco Ferrer, costitui-to nel 1909, sull’onda di commozione cheseguì alla notizia della fucilazione avvenuta nelcorso di quell’anno in Spagna del pedagogistarivoluzionario Francisco Ferrer, fondatore aBarcellona della cosiddetta “scuola moderna”,che divenne centro di propaganda di ideeanarchiche. Primo presidente del Fascio Operaio fu PietroPedullà, mentre presidente onorario vennenominato l’on. Guido Podrecca, socialistariformista, direttore tra il 1906 ed il 1911 delsettimanale politico satirico L’Asino.I componenti del Fascio Ferrer, nel giugno del1910, promossero la pubblicazione del perio-dico La Protesta, di cui il 1° numero uscì aSiderno il 29 giugno 1910. Il direttore delperiodico era Pietro Pedullà.All’epoca dello scioglimento, nel 1911, erapresidente Pietro Pedullà, segretarioFrancesco La Torre, cassiere DomenicoCongiusta, consiglieri Alfredo Fedele, PietroGiordano, Girolamo Bonavita, GiuseppeConforti, Vincenzo Pisani, tutti di fede sociali-sta; i suddetti furono nel 1913 - come appres-so si dirà - tra i soci fondatori della prima sezio-ne sidernese del Partito Socialista Italianoinsieme a Gigi Macrì e Salvatore Carbonaro.

Il 7 luglio del 1913, un gruppo cospicuo deisoci dell’ex Circolo Popolare Giuseppe Nanni,dell’ex Fascio Operaio Francisco Ferrer e dellaLega di Resistenza di Siderno, legati alla cor-rente del socialismo rivoluzionario, costituì laprima sezione sidernese del Partito Socialista,che fu anche la prima sezione di un partitopolitico ad essere fondata a Siderno.Tra i soci fondatori ci furono: Francesco LaTorre e suo fratello Giuseppe (ebanisti), LuigiMacrì (ferroviere), Domenico Congiusta,Pietro e Giuseppe Pedullà, Francesco Soraceo Surace, Vincenzo Pisani, Alfredo Fedele,Pietro Giordano, Girolamo Bonavita,Giuseppe Conforti, SalvatoreCarbonaro (barista), GiuseppeCostantino (maestro elementare),Salvatore Marando, Giuseppe Galea(calzolaio), Francesco Mammoliti.Intorno alla sezione ruotavano altrirappresentanti del socialismo sider-nese e di zona, tra cui: NicolaPalaia, Luigi Misuraca, FrancescoMontagna, Oreste Badolato,Vincenzo Carbonaro.La sezione socialista - scrivePeppino Brugnano - costituì unfatto rivoluzionario per la chiaraazione di classe che andava svol-gendo tra i giovani ed i lavoratori.Vi fu un periodo di stasi durantela prima guerra mondiale, masubito dopo, l’opera di proseliti-smo fatta dal gruppo dirigentecon profonda fede e fervoreideale, fece si che in breve laSezione diventasse una dellepiù numerose ed attive di tuttala Provincia.Primo segretario della sezionefu Luigi (Gigi) Macrì. Nel1914 fu eletto segretarioGiuseppe Galea che insiemeai compagni socialistiMichele Macrì, GiuseppeReale, Francesco Pisani eGiuseppe Bombara firmònell’aprile del 1914 unaLettera Aperta, indirizzataal periodico Vita eall ’AmministrazioneComunale guidata daPietro Campoliti a tutela

della classe operaia di Siderno. I soci dellaSezione Socialista aumentarono tanto che ungruppo di giovani fondarono anche un CircoloGiovanile Socialista.La sezione socialista per le elezioni comunalidi Siderno del 1914 presentò una lista di can-didati alla carica di consigliere comunale,insieme ad esponenti che possiamo definiredemocratici, radicali e “combattenti”, in con-trapposizione alla lista della borghesia liberaleguidata dal sindaco Pietro Campoliti, daFrancesco Albanese e dagli avvocati CarloRomeo, Aristide Bava e Luigi Giancotti.La lista socialista-radicale del 1914 era compo-sta da: Audino Agostino di Carlo, BadolatoOreste fu Vincenzo, Bombara Giuseppe fuFelice, Carbonaro Luigi Vincenzo fu Antonio,

Caridi Antonio fu Vincenzo,De Mojà Cav. Guglielmo fuMichele, Diano CarmeloVincenzo fu Tommaso, FallettiFrancesco Antonio fu Simone,Fragomeni Saverio fuGiuseppe, Lizzi Francesco PaoloGiuseppe fu Domenico, MacrìMichelangelo di Francesco,Macrì dott. Simone Beniaminofu Giuseppe, Macrì Vincenzo fuGiuseppe, Pisani Francesco fuAngelo, Reale Giuseppe fuRaffaele, Romano Francesco fuPaolo, Russo Giuseppe fu Agatino,Speziale Girolamo fu Francesco.La lista, anche se sconfitta nella tor-nata elettorale del 1914, ottenne unnotevole numero di voti e costruì lebasi per la storica vittoria del settem-bre del 1920.Con lo scoppio della prima guerramondiale, l’attività politica ebbe unperiodo di stallo, dovuto anche allapartenza per la guerra di buona partedei giovani.Alla fine della guerra, il movimentosocialista del circondario geracese siriorganizzò e nel 1920 raggiunse unaconsiderevole diffusione sul territorio enei paesi, grazie alla presenza di sezioni,circoli operai, società cooperative eleghe di lavoratori.I rappresentanti di spicco del socialismojonico, il 25 marzo 1920, nei locali dellasezione socialista di Siderno Marina

costituirono la Federazione SocialistaCircondariale, che pubblicò Il GazzettinoRosso, periodico dei socialisti jonici. Con l’avvento del Fascismo, le sezioni sociali-ste furono costrette a chiudere e i socialisti siriunirono in clandestinità.Caduto il Fascismo e ripresa l’attività politica edei partiti, anche il partito socialista si riorga-nizzò contribuendo al ripristino delle libertàdemocratiche ed associative.Nei primi mesi del 1944 si ricostituì la SezioneSocialista di Siderno sotto la spinta dei “vec-chi” socialisti che avevano trionfato nelle ele-zioni amministrative comunali del 1920, vale adire Domenico Congiusta e Francesco LaTorre; alla ricostituzione della sezione collabo-rarono vari giovani socialisti emergenti, tra cuiPeppino Brugnano, Tobiolo Pezzano,Giovanni Macrì, Massara, Sgotto e tanti altri.Alla ricostituita sezione, nuova linfa e vigorevenne apportata anche dalla SezioneGiovanile Socialista detta MoGiS(Movimento Giovanile Socialista), costituitasinel mese di ottobre del 1944 su iniziativa diuna numerosa gioventù, tra cui Nicola Zitara,Fausto Calderazzo, Oreste Sorace, CosimoIannopollo con l’avvallo della sezione “anzia-ni” diretta da Mico Congiusta, che venne inti-tolata ad Ugo Correale Santa Croce, siderne-se, fucilato dai Tedeschi a Cefalonia nel 1943.Nel frattempo, nel corso del 1945 PeppinoBrugnano con la sua attività di propagandadelle idee socialiste e democratiche era dive-nuto il principale esponente del socialismosidernese e come scrive Peppe Errigo, “Fra lenuove leve emerse subito, appena rientratodal servizio militare, la personalità di PeppinoBrugnano che divenne in pratica il leader delsocialismo sidernese e il punto di riferimentoculturale per molti giovani della zona”.Il 1946 segnò una svolta, visto che fu l’annodelle prime elezioni libere dopo il ventenniofascista e la guerra.Per le elezioni comunali amministrative diSiderno comunisti, socialisti e repubblicani siunirono in una lista detta di ConcentrazioneDemocratica Popolare, contrapposta alla listaDemocrazia Cristiana.Le elezioni si tennero il 24 marzo 1946 e regi-strarono la vittoria della lista diConcentrazione Democratica Popolare conpiù del 68 % dei voti.I consiglieri comunali eletti tra le fila deicomunisti furono: Albanese Carmelo Aurelio,Archinà Francesco, Caridi Francesco, CataldoDomenico, Fragomeni Michele, Leone Carlo,Malafarina Vincenzo, Massara CarloGiuseppe, Piscioneri Cosimo, SpezialeGiuseppe, Pedullà Santo Umberto. I socialistifurono: Brugnano Peppino, CavallaroGiuseppe, Congiusta Domenico, GentileGiuseppe, Iannopollo Cosimo, LombardoIreno, Pezzano Tobiolo, Albanese Giuseppe. Irepubblicani furono: Audino Carlo, CordìCarmelo, Macrì Gerasoli Francesco, MelecaAldo, Sanci Alberto. Della lista DemocraziaCristiana furono eletti: Calderazzo Salvatore,De Leo Antonio, Galea Francesco, OlivaGiuseppe, Sanci Eduardo, Russo Cosimo.Una volta vinte le elezioni, la lista diConcentrazione Democratica Popolare dovet-te affrontare il problema di chi dovesse essereil nuovo sindaco di Siderno.La scelta cadde su Cosimo Iannopollo, ilquale, nella seduta del Consiglio Comunale diSiderno del 5 aprile 1946 con 22 voti su 26 afavore, venne eletto sindaco di Siderno.Il neoeletto sindaco Cosimo Iannopollo, pro-fessore di appena trent’anni, nonostante la suagiovane età, forgiato e responsabilizzato daglianni di guerra, alla quale aveva partecipato inprima persona, con molto entusiasmo e deter-minazione, avvalendosi di compagni di partitoe collaboratori capaci, si mise all’opera per farrinascere Siderno.Già dai primi giorni di amministrazione, sipensò subito alla riqualificazione urbana delpaese, alla apertura ed alla costruzione discuole, strade, case per i poveri e alla risoluzio-ne dei molteplici problemi sociali.Così dal dopoguerra (1946) fino alla fine deglianni Ottanta il partito socialista, nel bene e nelmale, resse le sorti politiche e sociali diSiderno.

Cento anni fa, il 7 luglio1913, venne costituita a

Siderno la prima sezionedel Partito Socialista

BRUGNANO, IANNOPOLLOE PERTINI COMIZIO DEL1948 A SIDERNO

LLLLuuuuiiiiggggiiiiMMMMaaaaccccrrrrìììì,,,,pppprrrriiiimmmmoooo

sssseeeeggggrrrreeeettttaaaarrrriiiioooossssoooocccciiiiaaaalllliiiissssttttaaaa

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DOMENICA 07 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 28

Parlandodi...

CULTURA E SOCIETÀ

DUE AMERICANI A MAMMOLA

NUOVI PROGETTI

resta affascinato dai lavori di Nik.Scrive ad Hiske. Un semplice gesto.Una e-mail che crea un ponte tra laCalabria e l’America. Alex a sua voltaviene coinvolta in questo progetto unpo’ folle da Holden. Hanno studiatoinsieme all’Art Insitute di Chicago ed èstato lì che sono diventati amici edhanno iniziato a collaborare.Sono entrambi solari, sorridenti e si

capiscono al volo. Tra loro il feeling ètangibile e, come ci confessano,Holden è la mente, è lui che di solitoriesce ad avere un’idea di base da cuipartire. Alex poi lavora in piena libertàsull’abbozzo di progetto che lui le forni-sce. Ma senza regole. Hanno un’ener-gia particolare e riescono con il lorocarisma e la loro spontaneità a renderedivertente anche un piccolo borgo di

periferia. Come è successo a Riace. È stato lì cheli ho incontrati per la prima volta, sedu-ti in un bar tra sigarette, whisky, colorie disegni. Cantavano, ridevano e tra-smettevano un senso di allegria e dipositività. Quell’angolo del borgo erapiù vivo che mai grazie a loro. Della Calabria, della sua luce e del suocaos controllato si sono innamorati. E

sono rimasti affascinati anche da Nik edalla caparbietà con cui lui e Hiskelavorano. Alex in particolare ammiracome il Gigante di Mammola affrontale tante paure che si attraversano primadi iniziare un’opera. Alex è più pacata di Holden, è la piùsilenziosa tra loro, soprattutto quandoparliamo delle loro creazioni. Come cispiega non è facile parlare delle proprie

ELEONORA ARAGONA

Holden Materazzo e Alex Ferm, unvolo intercontinentale e il Musaba.Due artisti americani che decidono diattraversare l’Oceano per dipingere unmurales nel parco di Nik Spatari eHiske. L’amore per l’arte e per la nostraterra li ha portati a creare un’opera aMammola e ad innamorarsi della lucedel centro della Locride.Due trentenni (lui di New York, lei diColumbus) e un pilone della Jonio-Tirreno trasformato in tela e animatoda decine colori vivacissimi. Il muralesche hanno scelto di realizzare raffigurail Diogene di Sinope che con la sualampada osserva due donne appollaia-te sulla sua botte. Ai lati del pilone dueuomini eccitati dalla visione delledonne. Ma come saranno finiti questi artistiamericani al Musaba? Come spessoaccade il passaparola riesce a realizzaredei miracoli e per fortuna crea delleoccasioni come questa. Un’amica cala-brese parla ad Holden del Parcomuseale di Mammola, lui visita il sito e

Holden e Alex

Domenico Sisto alla conquista di iTunes

Lui ama le donne, il vino e l’arte. È una forza della natura. Lei piùpacata ma altrettanto libera e vivace. Insieme hanno trasformatoun pilone della Jonio-Tirreno in un’opera d’arte

Musica made inCalabria. La vitalità del Sudscende in piazzacon il CalabriaSonaIl successo della musicapopolare “Made inCalabria” coinvolge l’interaregione, rappresentando almeglio la vitalità di un Sudvincente e non subalterno. Partendo dalle piazze, dallagente, il successo dellamusica popolare si trasfor-ma, con CALABRISONA,in una rivincita per unpopolo che vuole riscattarsiriappropriandosi della suaidentità culturale e storica. CALABRIASONA: eventimusicali e festival nellemaggiori Piazze Calabresi eoltre i confini regionali.La Provincia di ReggioCalabria è lieta di invitarVialla Conferenza Stampa dipresentazione del grandeprogetto CALABRIA-SONA e, con l'occasione,avviare eventuali rapporti dimediapartnership.

L'impatto è di quelli che non ti aspetti, che tilascia un attimo interdetto. E se non ce l'avessidavanti il cantante di quel pezzo non ti ver-rebbe difficile immaginare che a impugnarequegli strumenti siano i classici intellettualidella scena indie italiana, quelli cazzuti, ingamba, che si spaccano la schiena per portareavanti la loro arte. Invece chi ha vissuto gli anni80-90 loro li conosce bene. O almeno conoscelui, Domenico Sisto, voce “fuori dal coro” degliOmerthà, storica band cauloniese che ora luirispolvera inserendone il nome in una band chedi certo non ha nulla da farsi insegnare: gli“Omerthà Music Clan”. La loro nuova avven-tura non parte certo da un sottoscala polverosodella Locride ma dalla piattaforma musicalepiù grande del mondo, iTunes. Dal due luglio,infatti, ad ogni latitudine e lognitudine delglobo terrestre è possibile acquistare “Nujornu”, il primo singolo di un disco ancora topsecret. Non è dato conoscerne il titolo, nésapere quali siano i temi caldi di questa nuovacreazione artistica che però, di certo, mettecuriosità a tutti. Per prima cosa perché acantare è lui, il cantautore rock di Caulonia, l'e-clettico artista-produttore che ti aspetta nel suoregno, il “6 sul Dado Record Art Studio”, perfarti assaporare il gusto della creazione musi-cale. E non è lui a parlarti della sua canzone, seitu a doverlo fare. Perché lui è fatto così: vuole

conoscere l'effetto di ciò che produce, sempre ecomunque. Quando l'ascolti non hai dubbi: inquel pezzo c'è tutto, musicalità, grinta, tensioneemotiva, rabbia benevola di chi può guardarsiin faccia e riconoscersi, perché non si è maipreso in giro. Però invita gli altri a spogliarsi deipregiudizi, delle convinzioni e delle conven-zioni, seguendo il ritmo degli strumenti, che tiincalzano, ti spingono a muoverti. Ti mettonofrenesia. E te lo dice anche Massimo Bonelli,general manager della Cni Music, che haprodotto la prima fatica discografica di questaband tutta da scoprire. «Domenico ha una sen-

sibilità non comune - spiega Bonelli -, comuni-ca le sue emozioni con una sincerità disar-mante, in modo semplice e diretto, come solo igrandi compositori sanno fare. Ne è venutofuori un piccolo capolavoro, capace di fonderela Calabria alle sonorità del resto d'Europa. Lotrovo lungimirante». Il tutto avviene fondendoil dialetto a sonorità a tratti grunge, a tratti pro-gressive e beat, messe insieme dalle mani diMatteo Cantaluppi, che ha dato il tocco finalenel suo “Tempel Studio” di Berlino, dovehanno lavorato artisti come Jovanotti,Saturnino e Peu Meurray.

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DOMENICA 07 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 29

la Riviera

opere perché lei si esprime dipingen-do. Lo fa da quando a nove anni lanonna le ha fatto dipingere una naturamorta. Holden è invece una forza irre-frenabile e dice di essersi appassionatoalla pittura quando si è accorto che sefaceva bei quadri riusciva a conquista-re le donne. Lui ama le donne e il vino.E poi le pietre e le donne. La luce, ledonne. E ancora le donne e il vino. E il

vino. Ma anche il Tempio di Apollo aMonasterace è tra entrato nella suarosa di amori. Holden e Alex hannoamato infatti il fatto di poter cammina-re senza restrizioni tra le rovine dell’a-nica Kaulon. “È un privilegio enorme eil posto è di una bellezza senza tempo”,come ci dicono. Ma allo stesso temposono rimasti perplessi dalla scarsa cura

riservata ad un patrimonio delgenere che meriterebbe molta piùattenzione. E il fatto che ad un paio dimetri abbiano visto un cumulo di rifiu-ti e pezzi di una lavatrice li ha sconcer-tati. Anche questo fa parte delle con-traddizioni calabresi.Ed infine ad attrarre la loro attenzioneci ha pensato Francesco Misuraca conle sue sculture. Il giovane artista di

Roccella ha colpitomolto Holden che crede sia uno deimigliori giovani talenti che abbia cono-sciuto e che meriterebbe più attenzio-ne dal nostro mondo dell’arte. Anche lui fa parte del loro quaderno diviaggio, un album che hanno creato esu cui le persone che hanno incontratohanno lasciato un ricordo, un disegno ouna poesia.

Gli anni dellescuole mediesono i più belli

Tra vino e letteratura

Un percorso di cultura

Hanno un’energiaparticolare eriescono con il lorocarisma e la lorospontaneità arendere divertenteanche un piccoloborgo di periferia. Èstato a Riace che liho incontrati per laprima volta. Seduti inun bar tra sigarette,whisky, colori edisegni.

Gli anni delle scuole medie sono gli anni più belli.Il cervello è al culmine della sua esplosione neu-ronale, onnipotenziale, ancora, come il cervellodi un bimbo, ma già sorgono le capacità critichedell'adulto.Ci vorrà ancora qualche anno perché si mani-festino i talenti e le inclinazioni. Quello che sem-bra un processo di potenziamento cerebrale è inrealtà l'opposto: maturiamo abilità specifichesoltanto perché il cervello comincia a perdereneuroni in varie parti esprimendo le massimepotenzialità solo in alcune. Ma fino ai 13 anni ilcervello è una potenza.E poi è ancora pulito, emotivamente parlando, lavita non lo ha sporcato più di tanto.Insegnare alla scuola media è entusiasmante. Lamocciosetta dinoccolata che hai di fronte puòdiventare chiunque: la prossima Eva Peron oMargherita Hack. Sono anni cruciali, determi-nanti per la vita.Eppure è il ciclo scolastico più in crisi della scuo-la italiana. Non più tanto piccoli da avere nellamaestra una seconda mamma ma neancheabbastanza grandi da avere diritto di parola(attraverso un rappresentante di classe, comenelle superiori), un limbo dove tutti decidono perte perché sei piccolo ma nessuno ti protegge per-ché sei grande.A casa e a scuola, tutti contro di te, mentre tu seiimpegnato a crescere, il tuo corpo cambia ognigiorno, le tue relazioni si fanno più complesse.L'insegnante M. insulta e umilia l'allievo R., terzamedia, Locri, un giorno sì e l'altro pure.

“Ringrazia che è venuta tua madre, gli dice, maio con tuo padre voglio parlare, così te le rompele ossa!”. Davanti a tutta la classe. Infierisce sullamadre dell'allieva R., terza media, Locri, che lafiglia è diventata una cosa impossibile e altrebrutte cose. In corridoio, urlando, presenti altremadri. L'allieva R. è punita per giorni dalla geni-trice umiliata.Ma questi ragazzini si rialzano, dopo le batoste, esorridono insieme alla vita, nessuno deride l'altroper queste umiliazioni. Ferite di questo tipo, nel-l'organismo più rigido di una diciassettennelasceranno segni duraturi.Tutti gli allievi dell'insegnante X. di matematica,terza media, Locri, prendono 4 al compito inclasse, tranne G. il cocco della prof., che prende8. Chi ha fallito? Gli argomenti di logica si saltanoa piè pari dal libro, come non esistessero. Poi ci sichiede perché tutti prendono 5 alle proveINVALSI.L'insegnante di ripetizioni private G. tiene a badai maschietti irrequieti pizzicando e torcendo loroi capezzoli…Beh, certo, c'è poi l'insegnante M., di Mammola,burbero e generoso come un padre, e come lui,altri, di sicuro. Ma tutto è aleatorio, lasciato alcaso o alla fortuna. In un'età così preziosa e bis-trattata. E., allievo, prima media, Mammola, rib-adisce il diritto “ad avere insegnanti preparati. Illavoro degli insegnanti deve essere controllato dapersone incaricate dal ministero che ascolteran-no anche gli studenti”. Parole sagge.

Daniele Mangiola

KATIA CANDIDO

Al Pferdestall Beach di Locri il 4 luglio sono andati in scena isapori mediterranei con la rassegna “Tra vino e letteratura”,promossa dall'Ais - delegazione Locride. Ospiti della serataNicola Fiorito e Gianfranco Manfredi con la presentazione deirispettivi libri “La Rivoluzione è un pranzo di gala”, di Città delSole Edizioni, scritto insieme a Mita Borgogno e “Guida ai ris-toranti di Calabria” di Rubbettino Edizioni. Nicola Fiorito eMita Borgogno insieme hanno intrapreso un tour attraverso isapori mediterranei, che non si tratta di ricette culinarie, ma diun vero e proprio percorso nella nostra Regione, all'interno delquale s'incontrano altre tematiche come l'ambiente e la pesca,legate al cibo e alle pratiche alimentari calabresi. Una Regione

che può rinascere attraverso la cucina e giocare le sue carte inItalia e nel Mondo partendo da tre cose molto importanti:eliminare gli sprechi, salvaguardando la tutela del territorio esfruttare la nostra creatività. Accanto a questo libro che rapp-resenta, un grande passo verso il futuro, un gesto di fiducia edottimismo, la Guida ai ristoranti calabresi di Manfredi, la primaguida alla ristorazione regionale. 130 schede di ristoranti, trat-torie, wine bar, osterie e pizzerie, 500 segnalazioni di locali,luoghi del gusto, sfiziosità, cantine e spacci aziendali, locandeed enoteche nelle cinque provincie calabresi. Una serata all'in-segna del bello e del buono che la nostra Regione può offrire,conclusasi con la degustazione, a cura di Pierfrancesco Multaried Emanuela Alvaro, del vino ospite, il “Philos” diCasaponziana di Caterina Salerno.

Con il partrocinio dei comuni di Caulonia,Roccella Ionica e Placanica, la Scuola estivadi alta formazione in filosofia “Giorgio Colli”IV edizione “del comune” presenterà unconvegno della durata di cinque giorni dal 24luglio al 28 luglio 2013, in cui si discuterà divarie tematiche filosofiche. A presiedere sarà il professore GiuseppeCantarano, direttore della scuola.Interverranno: professore GiuseppeCertomà, sindaco del comune di RoccellaIonica; la professoressa Teresa Serra, presi-dente Centro per la Filosofia Italiana e il pro-fessore Raffaele Perrelli, direttoreDipartimento Studi Umanistici Unical.

Convegnofilosoficoindetto dalla“Scuola EstivaDi AltaFormazione inFilosofia“Giorgio Colli”

Roccella Jonica

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Peppe iniziabene l’estate

Tutti lo vogliono, tutti lo cerca-no. Anche a Roma non possonofare a meno di Tony White.

Parlandodi...

La genuinità

‘NdiNdrupamma

DOMENICA 07 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 30

KATIA CANDIDOGiovane cantante calabrese. Da cosanasce la tua passione?Dire che mi è stata tramandata benchéverità potrebbe “suonare” banale anche sebanale poi non lo è!Una passione quando arriva non chiedepermesso nasce e muore con te, può esse-re parte di un mistero o semplicemente ungrande dono come io lo reputo. Attraversoquesto grande regalo fattomi da Dio possoraccontare la mia vita e la vita di tutti noiattraverso note dolcissime.Raccontaci la tua prima esperienza nelmondo della musica?Ho iniziato a cantare alla tenera età di 3anni, li capì che questa sarebbe stata la miaVita! Raccontare un solo episodio sarebbecome sminuire tutti gli altri, i miei primiconcorsi tutte le volte che cantavo inChiesa tutte le volte che stringevo le brac-cia intorno la pancia, la frangia lunga pernascondere la timidezza i piano bar e poifinalmente il mio primo trofeo, il miosecondo trofeo, ma ancora più emozio-nante vedere tutta quella gente davanti ame in silenzio e con grande attenzionepronti a sentirmi cantare, gratificavanotutti i sacrifici come quello più grandeallontanarsi dalla mia amata terra x rag-giungere il mio sogno fino ad arrivare aSanremo, o prima in classifica in Francia,Belgio, Spagna. Fare altri 4 album o partedi compilation in tutto il mondo averescritto con nomi illustri del campo musica-le o aver ricevuto complimenti e riconosci-menti.Il tuo talento ti ha portato a vincere il

Festival di Sanremo classificandoti alterzo posto. Cos'ha significato per te que-sta vittoria?Un sogno che finalmente si realizzava eche si ripeteva :la prima volta arrivando 2 tra i Giovani con“Se”; la seconda volta 3 con “Sempre”; laterza volta 5 con “Oceano” con la quale hosuperato le 600 mila copie in tutto ilmondo!

Sappiamo che anche in Francia hai riscos-so notevole successo. Hai mai pensato diincidere un cd interamente in lingua?Adoro cantare in italiano ed abbracciareanche le altre lingue ! Ho cantato anche infrancese “Vivre Ici”, arrivando ancoraprima in classifica nelle radio locali.. Dopoaver vissuto per cinque anni là, mi è sem-brato naturale. Ho registrato in spagnolo“l’'Essenziale”. Canto anche in Inglese.Vedremo più in là magari un disco tutto inlingua greca oltre quello totalmente infrancese.Qual è il brano al quale ti senti più legata?E perché?Ogni brano rappresenta un momento, unperiodo speciale, …diventa difficile sce-gliere!Avrai ricevuto numerosi riconoscimenti.Qual è stato per te quello più emblemati-co? E perché?Si moltissimi Riconoscimenti!Tutti molto significativi, di grande impor-tanza ma non posso proprio dimenticarequando ho cantato per Papa Wojtyla aToronto per la giornata mondiale della

Gmg. A San Pietro per la “Santissima” eprima che morisse, a Loreto perché era unPapa dal cuore grande, proprio comecredo sia Papa Francesco che incontrerò aPalestrina (Roma) il sei Luglio per laprima giornata della Gmg nel Mondo,sarà per me un grande onore cantare!Cosa consigli ai giovani di oggi che voglio-no intraprendere la tua stessa carriera? Dare consigli non è il mio forte ma se pro-prio devo: umiltà, fede, tenacia e un timserio sono alla base di tutto se si amaprofondamente qualcosa non bisognamollare a prescindere dagli ostacoli, più siva avanti più difficile diventa il percorso! Non dimenticate mai la propria famiglianè la propria provenienza ma fare di tuttociò una propria base di vita e la propriaforza. Colgo l'occasione per fare un saluto a tuttii miei compaesani e a questa meravigliosaterra che spesso vengo a trovare .. mimetto seduta sulla spiaggia di fronte almare per trarre spunto a nuove melodie.

Mastro Peppe, l'instancabile lavoratore

Grazie Ragazzi

Area grecanica presente

Marco Davidson

L’INTERVISTA CON LISA

L’allegria

La magia

Il grande ritorno

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la Riviera

Messaggitemponel

Locri Epizefiri. “La verde esolitaria collina che scendedolce al piano di Marasà e almare, oggi coperta di umili abi-turi, andava superba di unacostruzione che, col candoredei suoi calcari stuccati e con lavivace policromia delle sue ter-recotte, spiccava da lungisegnando la meta al navigantelungo la costa infida.” Così scri-veva Paolo Orsi ma del gran-dioso edificio cui lui fa riferi-mento ed ascrivibile ad etàclassica, purtroppo solo pochevestigia si offrono ora ai nostriocchi: il saccheggio degli anti-chi, la rovina operata dai conti-nui terremoti, il furto incle-mente dei cercatori di pietra,hanno fatto sopravvivere deldisgraziato santuario soloavanzi delle fondazioni e dellaplatea. La forma planimetricadel tempio , periptero-esastilo,

di stile dorico frammisto adelementi ionici, si può infattidesumere non tanto dai miseriresti quanto, piuttosto, dalleimpronte lasciate sul terrenodalle trincee di fondazione.Non si può affermare con sicu-rezza neppure a quale divinitàfosse esso dedicato: il riferi-mento a Zeus appare aleato-rio. La scoperta più notevole ècomunque rappresentata dalgruppo fittile (ora conservatonel museo di Reggio Calabria)che ornava l'acroterio del tem-

pio, detto dell'Efebo cavalcan-te o Dioscuro. Una sfingeantropomorfa emergente dalsuolo dall'ombelico in su fungeda sostegno ad un biancocavallo dalle nari aperte e sbuf-fanti e la bocca socchiusa chereca in groppa un giovanecavaliere. Il gruppo, per quantoriferibile ad età classica, non èesente da una certa rigidezza:la figura del giovane corpo,anatomicamente non benmodellata, rivela, infatti, chiarereminiscenze arcaiche. È evi-dente che il gruppo fittile pre-ceda di almeno mezzo secoloquello marmoreo del tempio diMarasà al cui soggetto chiara-mente si rifà il manufatto inquestione. Anche questo rap-presenta, dunque, un commos-so omaggio dei Locresi a unodei Dioscuri, i “divini fratelli”salvatori e protettori della città.

di Daniela Ferraro

DOMENICA 07 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 31

Buon appetito, gnam!!!

Ciccio CasillasUna squadra di eccellenzaha messo gli occhi su di lui

Viste le tante richieste chegiungono alla redazione per la

pubblicazione di foto di auguri,non riuscendo ad

accontentare tutti, ricordiamo ainostri lettori che le foto

sono a pagamento

rea grecanica presente

Consiglio comunale di Geracein trasferta a Bovalino

Marco Davidson

Dopo una breve pausa, rientro ingrande stile per Giancarlo al barAquila. Tutti sentivano la sua mancanza

Il tempio MarafiotiIn breve

Fine di una lunga estate: Il lungomare di Siderno senza Mimì e MimmoMimì e Mimmo, Mini Bar e Tropical. Lato Sud eNord del lungomare più famoso della Locride.Hanno dato i loro monumenti estivi in gestione.Sostanzialmente hanno mollato dopo quarant'an-ni: è difficile accettare il passaggio dalla “luna” diGianni Togni che faceva sognare l'anima a quellamovimentata del merengue che muove ventre erutta schiamazzi. È impossibile. Non ci rimaneche dire grazie a due grandi personaggi e a un'es-tate che non tornerà.

Tanti auguri Pamela per i tuoi 18anni, con la speranza che tu ancheda maggiorenne possa seguiresempre il tuo cuore

Agli sposi Maria Chiara e Giuseppe auguri dai vostri familiari

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