Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali
La rilevazione del rischio stress lavoro-correlato presso il Presidio Ospedaliero San Jacopo
dell’AUSL 3 Pistoia
Angelo Avarello
Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali
Sala Cinzia Lupi
Pistoia, 24 e 26 novembre e 18 dicembre 2015
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Che cos'è lo stress?
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Che cos’è lo stress?
a. La parola STRESS deriva dal latino strictus (stretto, serrato, compresso). Nel XVII secolo viene utilizzato nei paesi anglofoni con il significato di difficoltà, avversità e afflizione. Nel XVIII e XIX ha acquisito il significato di forza, pressione, tensione o sforzo.
b. Il termine stress è stato utilizzato a lungo nel linguaggio della metallurgia nell’ambito della quale si era soliti mettere sotto stress le travi metalliche al fine di provarne l’effettiva resistenza
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Lo stress secondo Hans Selye
Secondo Hans Selye la Sindrome Generale di Adattamento o stress in termini biologici si traduce nell’insieme delle risposte aspecifiche dell’organismo a qualsiasi richiesta proveniente dall’esterno.
Per risposta aspecifica s’intende l’insieme delle modificazioni che l’organismo mette in atto quando deve affrontare situazioni nuove (per qualità e/o quantità) e circostanze di emergenza.
Questo perché il nostro organismo tende a mantenersi all’interno di confini abbastanza precisi per quanto riguarda lo stato di tensione che in esso è presente (omeostasi).
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Le vie fisiologiche dello stress
Stimoli stressanti endogeni o esogeni
Stress Attivazione via nervosa sistema adrenosimpatico
Attivazione via endocrina asse ipotalamo-ipofisi-surrene
Sistema nervoso simpatico
Midollare del surrene
Risposte “lotta o fuga”
Ipotalamo
Corteccia surrenale
Cortisolo
Adrenalina, noradrenalina
Ormone adrenocorticotropico,
(ACTH)
Tratto da: Del Forno et al., 2012
Ipofisi anteriore
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Origini dello stress?
Qualche definizione:
• Cannon (1929), fisiologo americano, fu il primo ad usare il termine stress per indicare uno stimolo di intensità eccessiva che determina una reazione di allarme caratterizzata da particolari manifestazioni psico-neuro-endocrinologiche
• Selye (1936), medico austro-ungherese, osservò che le reazioni fisiologiche di allarme sono il primo passo di una concatenazione di adattamenti e modificazioni fisiologiche. Egli definì lo stress, come una risposta generale aspecifica a qualsiasi richiesta proveniente dall'ambiente. L'organismo attiva quindi una reazione di difesa, chiamata sindrome generale di adattamento (SGA).
• Lazarus (1984), definisce lo stress come “un particolare tipo di rapporto tra la persona e l'ambiente, valutato come gravoso o superiore alle proprie risorse e minaccioso per il proprio benessere”. Questo significa che non sono gli eventi a farci star male ma la percezione che abbiamo di essi. Le circostanze stressanti vengono filtrate infatti dal sistema cognitivo del soggetto.
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Modello transazionale di Cox
Secondo il modello, la condizione di stress si sviluppa dalla percezione di sbilanciamento che le persone ravvisano tra le esigenze dell'ambiente e la capacità di rispondervi. Cox sottolinea come sia importante considerare che il bilanciamento o lo squilibrio non è tra domanda e capacità, ma tra domanda percepita e capacità percepita. E ’ importante per l’individuo la valutazione cognitiva della situazione potenzialmente stressogena e della sua capacità di farvi fronte. Quando la persona percepisce uno squilibrio tra richieste ambientali e abilità personali, inizia a sperimentare il vissuto di stress (Favretto, 1994).
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Sindrome Generale di Adattamento
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Che cos'è?
Dalla fisiologia …
L'eustress è fisiologico e ci rende più capaci di adattarci positivamente alle situazioni: si tratta di quella giusta tensione che è alla base di uno stato di attivazione che consente all'organismo di essere attento alle esigenze dell'ambiente circostante.
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Che cos'è?
… alla patologia Si arriva al distress quando lo stato di attivazione diventa troppo elevato o si prolunga troppo nel tempo. Si rileva una situazione di distress anche in condizioni di un eccessivamente ridotto stato di attivazione.
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Curva di risposta allo stress
Stress
Perf
orm
ance
Fatica Z
ona d
i confo
rt
La gestione dello stress
incrementa il livello
della performance
Esaurimento
Patologia
Breakdown
Distress Eustress
Fatica
Distress
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Le strategie di coping
Modalità che definiscono il processo di adattamento ad una situazione stressante: risorse e capacità di far fronte allo stimolo stressogeno.
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Esperimento sul coping
Co
nd
izio
ne
sper
imen
tale
1
Co
nd
izio
ne
sper
imen
tale
2
Produzione di ulcere gastriche
alta
Produzione di ulcere gastriche
bassa
L’effetto non è causato dal dolore, entrambi i gruppi di topi ricevevano la stressa quantità di scosse. Quindi, essere in grado di esercitare una certa forma di controllo su una situazione avversiva riduce la risposta di stress.
In un esperimento, Weiss (1968) ha rilevato che i ratti che imparavano a minimizzare (ma non ad eliminare) uno shock elettrico, mettono in atto in atto una risposta particolare non appena percepiscono un segnale sonoro di avvertimento, sviluppano meno ulcere gastriche rispetto a quelli che non avevano appreso a controllare la shock.
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Reazioni allo stress
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Le strategie di coping
strategie di coping “emotion-focused”, tese a ridurre l'emozione negativa generata dalla situazione stressante;
Strategie “problem-focused”, in cui si intraprendono azioni atte a riconcettualizzare o minimizzare gli effetti della situazione stressante;
strategie di coping centrato sull'evitamento (avoidance coping): rappresentate dal tentativo dell'individuo di ignorare la minaccia dell'evento stressante o attraverso la ricerca del supporto sociale o impegnandosi in attività che distolgono l’attenzione dal problema.
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Effetti sulla salute
1. Sistema nervoso
2. Sistema muscolo-scheletrico
3. Sistema respiratorio
4. Sistema cardiocircolatorio
5. Sistema endocrino
6. Sistema gastrointestinale
7. Sistema riproduttivo
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Disordini emotivi e comportamentali causati dallo stress
• abuso di sostanze alcoliche;
• uso e abuso di sostanze stupefacenti
• tabagismo
• turbe del comportamento alimentare
• inibizione generalizzata o sovreccitazione
• reazioni affettivo-emotive, ad esempio, tristezza, irritabilità, rabbia, depressione
• scarsa concentrazione e attenzione
• calo di rendimento e aumento degli errori
• facilità a dimenticare
• impoverimento del senso di autostima
• aumento del senso di impotenza
• indecisione
• insicurezza
• impulsività
• diffidenza
• impazienza e suscettibilità
• voglia di isolarsi
• difficoltà nei rapporti interpersonali
• stato ansioso e apprensivo costante
• crisi di pianto e autocommiserazione
• crisi depressive
• alterazioni posturali
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Disturbi psicofisici causati dallo stress
• disturbi del sonno • anomalie cardiovascolari e
palpitazioni • disturbi della respirazione • ipertensione arteriosa • aumento della glicemia • disturbi della sudorazione • disturbi gastro intestinali (nausea,
gastriti, ulcere, coliti) • tensione muscolare generalizzata • dolori muscolari cronici • rigidità articolari • tremori • involontarie contrazioni muscolari • irrequietezza psicomotoria ed
incapacità a rilassarsi
• stanchezza inspiegabile • emicranie • improvvise variazioni della
temperatura corporea • sclerotizzazione delle capacità
immaginative • ipertrofia dei processi di
razionalizzazione • predisposizione ad allergie, asma e
dermatiti • modificazione del quadro biologico
con effetti immunodepressivi e aumentata suscettibilità alle malattie infettive (batteriche, virali, parassitarie), aumentata suscettibilità all’insorgenza di tumori, alterazione delle risposte immunitarie.
Lo stress nel contesto lavorativo
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Sondaggio d’opinione paneuropeo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 2013
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Campagna ambienti di lavoro sani e sicuri 2014-2015
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Campagna ambienti di lavoro sani e sicuri 2014-2015
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Le aspettative dell’utenza
Strutture idonee
Strumenti adeguati
Farmaci efficaci
Indagini precise
Procedure validate
Professionisti preparati
Trattamento umano
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Pressioni sulla sanità
Caratteristiche demografiche
Progressi tecnologici
Problemi/prospettive legate alle risorse umane Comportamenti/decisioni
manageriali
Cambiamenti dell’incidenza delle malattie
Pressioni socio-politiche
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Pressioni ambientali e politico-sociali
Aspettative dell’utenza
Organizzazione sanitaria sotto stress
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• performance scadente o rallentata;
• gestione del tempo inadeguata;
• organizzazione inefficace;
• predisposizione agli incidenti;
• conflitti interpersonali nei luoghi di lavoro;
• scarsa concentrazione;
• ridotta capacità di giudizio;
• scarsa creatività.
Quanto costa lo stress
Costi misurabili dello stress
• malattie fisiche (problemi coronarici, infarti, ecc.);
• disturbi psicologici (burnout, disturbo post traumatico da stress, ansia, depressione, abuso di alcol, ecc.);
• prepensionamento;
• morte in servizio;
• incidenti/infortuni sul lavoro;
• assenteismo.
Costi non misurabili dello stress
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Il duplice percorso rischio-danno
Fonte: Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro
D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008
La normativa
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D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i.
Art. 28, comma 1
Oggetto della valutazione dei rischi
La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro e i rischi derivanti dal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri temporanei o mobili, come definiti dall’articolo 89, comma 1, lettera a), del presente decreto, interessati da attività di scavo.
L’Accordo quadro europeo 8 ottobre 2004
La normativa
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Definizione di stress lavoro-correlato
Non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro possono essere considerate come
stress lavoro-correlato
Lo stress non è una malattia
L'individuo è assolutamente in grado di sostenere una
esposizione di breve durata alla tensione
Potenzialmente lo stress può riguardare ogni luogo di lavoro
ed ogni lavoratore
L'obiettivo del presente accordo non è quello di
attribuire la responsabilità dello SLC all'individuo
Il presente accordo non concerne la violenza, le
molestie e lo stress post-traumatico
Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è
conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro
Indicazioni della Commissione consultiva permanente del 17 novembre 2010
La normativa
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Lettera circolare del 18/11/2010
Il documento indica un percorso metodologico che rappresenta il livello minimo di attuazione dell'obbligo di valutazione del rischio da SLC per tutti i datori di lavoro pubblici e privati
Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro
La valutazione del rischio da SLC è parte integrante della valutazione dei rischi e viene effettuata (come gli altri fattori di rischio) dal datore di lavoro avvalendosi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione con il coinvolgimento del medico competente, ove nominato, e previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
La valutazione si articola in due fasi: una necessaria (la valutazione preliminare), l'altra eventuale, da attivare nel caso in cui la valutazione preliminare riveli elementi di rischio da SLC e le misure di correzione adottate a seguito della stessa dal datore di lavoro, si rivelino inefficaci
La valutazione preliminare: I. Eventi sentinella; II. Fattori di contenuto del lavoro; III. Fattori di contesto del lavoro.
La valutazione approfondita prevede la valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori sulle famiglie di fattori/indicatori della valutazione preliminare. Tale fase fa riferimento ovviamente ai gruppi omogenei di lavoratori rispetto ai quali sono state rilevate le problematiche.
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Valutazione del rischio Prevenzione
Sorveglianza sanitaria Cura
Stress lavoro-correlato
Stress lavoro-correlato
Condizioni lavorative
Malattie professionali
Valutazione del rischio
Evoluzione del rischio
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Relazione fra stress e salute
Stressor Percezione Strain Coping
Fattori di rischio psicosociale
Valutazione cognitiva ed emozionale
Sintomi individuali, malessere fisico e psichico
Modalità attive o passive di gestione dello stress
Modifica del contenuto e del contesto del lavoro
Training e formazione
Terapia
La gestione del rischio stress lavoro-correlato
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Il gruppo intraziendale
Gruppo aziendale Delibera del Direttore Generale
n. 332 del 22 giugno 2015
• Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione – Luciano Lippi
• Medici Competenti – Luca Pastacaldi, Anna Maria Fialdini
• Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza – Massimo Ciuti
• Rappresentanti della Direzione Sanitaria – Mauro Baldeschi
• Gruppo di lavoro stress lavoro-correlato – Sergio Biagini, Enrico Ricciardi, Michela Nieri, Mancino Marisa, Luca Grossi, Tiziano Giovannelli, Stefanelli Antonia, Serena Bartolini, Daniela Gavazzi.
• Referente del CRR Criticità Relazionali - Angelo Avarello e collaboratori
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Strategia aziendale inerente il rischio stress lavoro-correlato
Rilevazione del rischio stress lavoro-correlato
Rilevazione del rischio stress lavoro-correlato in programmazione
Azioni di miglioramento in base alla rilevazione del rischio SLC del 2009
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Cronoprogramma delle attività relative il rischio stress lavoro-correlato
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Organizzazione del lavoro e D.Lgs. 81/2008
Dipendente Lavoratore
Giu
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rist
ica
Giu
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den
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te e sicurezza n
ei luo
ghi d
i lavoro
INAIL 1. Indici infortunistici, 2. Assenze per malattia, 3. Assenze dal lavoro 4. % Ferie non godute 5. % Trasferimenti interni richiesti dal personale 6. % Rotazione del personale 7. Procedimenti/sanzioni disciplinari 8. Richieste visite mediche straordinarie al
medico competente 9. Segnalazioni formalizzate di lamentele dei
lavoratori all'azienda o al medico competente 10. Istanze giudiziarie per
licenziamento/molestie morali e/o sessuali e demansionamento
Eventi sentinella della Commissione consultiva: • indici infortunistici; • assenze per malattia, • turnover, • procedimenti e sanzioni, • segnalazioni del medico competente, • specifiche e frequenti lamentele formalizzate
da parte dei lavoratori.
Tirocinanti Frequentatori volontari Specializzanti Borse di studio Contratti libero professionali Convenzionati ecc.
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Percorso del progetto
1 • Direzione Aziendale
2 • Direttori di Struttura e Coordinatori
3 • Personale delle aziende
4 • Somministrazione dello strumento, elaborazione dei dati
5 • Restituzione delle valutazioni del rischio all’Azienda
6 • Definizione dei piani di miglioramento (coinvolgimento del tavolo aziendale)
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Il processo di valutazione e di gestione del rischio
Informazione sullo SLC a tutti i
lavoratori
Raccolta dati dell’organizzazione
Valutazione preliminare e approfondita
Pianificazione degli
interventi
Attuazione degli
interventi
Verifica e aggiornamento
DVR
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Valutazione preliminare del rischio stress lavoro-correlato
Valutazione preliminare: analisi condizioni oggettive
a. Eventi sentinella 1. Indici infortunistici 2. Assenza per malattia 3. % Assenze dal lavoro 4. % Ferie non godute 5. % Trasferimenti interni richiesti dal personale 6. % Rotazione del personale (usciti-entrati dall’azienda) 7. Procedimenti, sanzioni disciplinari 8. Richieste visite mediche straordinarie medico
competente 9. Segnalazioni formalizzate di lamentele dei lavoratori
all’azienda o al medico competente 10. Istanze giudiziarie per
licenziamento/demansionamento/molestie morali e/o sessuali
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Valutazione preliminare del rischio stress lavoro-correlato
Valutazione preliminare: analisi condizioni oggettive b. Fattori di contenuto del lavoro
1. Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 2. Pianificazione dei compiti 3. Carico di lavoro – ritmo di lavoro 4. Orario di lavoro
c. Fattori di contesto del lavoro 1. Funzione e cultura organizzativa 2. Ruolo nell’ambito dell’organizzazione 3. Evoluzione della carriera 4. Autonomia decisionale controllo del lavoro 5. Rapporti interpersonali sul lavoro 6. Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro
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Valutazione approfondita del rischio stress lavoro-correlato
Work Organisation Assessment Questionnaire
a. la qualità delle relazioni con il management (“Relazioni con il management”);
b. la qualità delle relazioni con i colleghi (“Relazioni con i colleghi”);
c. le ricompense e riconoscimenti (“Valorizzazione dei collaboratori”);
d. la qualità dell’ambiente fisico (“Ambiente fisico”); e. il carico di lavoro (“Carico di lavoro”).
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Valutazione approfondita del rischio stress lavoro-correlato
Indicatori del modello Management Standards (HSE) 1. DOMANDA - Comprende aspetti quali il carico lavorativo,
l’organizzazione del lavoro e l’ambiente di lavoro 2. CONTROLLO - Riguarda l’autonomia dei lavoratori sulle modalità
di svolgimento della propria attività lavorativa 3. SUPPORTO - Include l’incoraggiamento, il supporto e le risorse
fornite dall’azienda, dal datore di lavoro e dai colleghi. 4. RELAZIONI - Include la promozione di un lavoro positivo per
evitare i conflitti ed affrontare comportamenti inaccettabili. 5. RUOLO - Verifica la consapevolezza del lavoratore relativamente
alla posizione che riveste nell’organizzazione e garantisce che non si verifichino conflitti
6. CAMBIAMENTO - Valuta in che misura i cambiamenti organizzativi, di qualsiasi entità, vengono gestiti e comunicati nel contesto aziendale.
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Esempio di tabella riassuntiva del Work Organisation Assessment Questionnaire
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La riservatezza dei dati
I dati personali saranno protetti ai sensi dell’art. 13 del D.lgs. 30 giugno 2003 n. 196 - Codice in materia di protezione dei dati personali.
Le informazioni relative la stratificazione saranno ridotte al minimo, in ogni caso la restituzione dei sdati avverrà tutelando la riservatezza dei casi in cui risultasse evidentemente riconoscibile il professionista.
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La riservatezza dei dati
Possibili casi in cui i dati non risulteranno presenti nella tabella di output.
a. Scelta della struttura prevalente.
b. I collaboratori risultano riconoscibili.
c. I collaboratori alla compilazione non hanno riportato la struttura di appartenenza.
d. La struttura esiste ma non contiene personale.
e. Il questionario non è stato compilato.
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Dibattito
Domande