Transcript

Goccia dopo GocciaAnno II - Dicembre 2005 - Numero 11 - Iscrizione al registro dei giornali e periodici del tribunale di Lecco 03/04 del 15/11/04 - Direttore Giovanni Marcucci - Periodico mensile di informazione, politica, cultura, spettacolo, umorismo e associazionismoSede redazione: Rogeno (LC) , V ia XXIV maggio, 3 - Edi tore-propr ie tar io : Assoc iaz ione “La gocc ia” (Rogeno - LC, V ia XXIV maggio 3) - T ipograf ia Ef feg iemme sr l (Bos is io Par in i - LC, V ia Caminanz 3)

La Goccia Briantea compie un anno !

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Miss PadaniaPoker di Bellezze Padane

Michela Di Fiore,Roberta De Grandis,Paola Palari, LauraCremaschi: questi inomi delle aspiranti

Miss Padania(a pag. 4)

Ogni Angolo ha un nomea Bosisio

Spesso, per non dire sempre,questo nome sostituiva la viae più direttamente consentiva

di orientarsi.(a pag. 6)

Premio“Panchina d’oro

comasca”a Mister Gerosa

Il nostro concittadino, qualetecnico della Pontelambrese,ha ricevuto l'ambito riconosci-mento come miglior allenato-re della stagione 2004-2005.

(a pag. 10)

Jennifer IsaccoAspettandole Olimpiadi

Facciamo tutti il tifo per lanostra Jennifer: frenatrice nelbob a 2 femminile alle olim-

piadi di Torino 2006(a pag. 10)

Cari abbonati,scrittori, lettori,è già passato un anno dallanascita del Vostro giornale.Con orgoglio e passione spe-riamo di aver contribuito,seppur in misura minima ...una Goccia... ,ad offrire unservizio che la società civile emoderna richiede: il migliora-mento della comunicazione,

L'etica laica è fondata sul-l'utilità. Essere etici conviene,è utile. Conviene all'interaumanità, e quindi anche aogni singolo individuo.Eppure quel singolo indivi-duo potrebbe chiedersi: "Perquale motivo non dovreiagire direttamente per la miautilità, per il mio interessepersonale, anche se in contra-sto con l'interesse dell'umani-tà?"Un'etica che si fonda sull'uti-lità è la negazione di se stes-sa. Semplicemente non esiste.Nulla più è morale o immo-rale, tutto è utile o dannoso.Il laicismo, da sempre,maschera il proprio vuotomorale con un moralismoipocrita, che si vanta di nonavere certezze se non quelladi essere onesto. Un morali-smo che assume di volta involta le forme dell'ambienta-lismo, del pacifismo o delgiustizialismo, e che per con-vincere se stesso e gli altri diesistere ha bisogno di con-dannare. E di usare violenza.La morale, quella vera, non sinutre di condanne, ma dellaMisericordia e dell'Amore diun Padre, se non ci fosse ilquale non potremmo maiessere, come siamo, fratelli.

Omaggio a Giorgio Roversi

L'etica laica

del contatto, dell'approfondi-mento e il superamento degliostacoli e dei problemi comu-ni. Come tutte le iniziativegiovani anche noi abbiamobisogno di tempo e di adesio-ni. L'iniziativa non è a scopodi lucro e quindi ha bisognodi aiuti, di tolleranza, dipazienza e di fiducia. Ci sonostati alcuni errori di percorso

e di questo ci scusiamo, ma larisposta e il risultato raggiun-to finora fanno ben sperare;grazie a tutti Voi possiamocrescere ancora e per questoche Vi chiediamo di sostenerel'iniziativa. Ognuno per quelche può, al di là di ogni credopolitico perché comunque èstimolante, benefico e porteràsicuramente lustro e benefici

ai nostri paesi ed a un arric-chimento culturale generale.Non si chiede molto, bastapoco: diffonderlo, abbonarsi,fare pubblicità, scrivere!Tutto questo servirà a farascoltare la Vostra voce ed adevidenziare la comune ricercaa risolvere e condividere.Grazie a chi ci ha dedicatotanto tempo, a chi si è abbo-

nato, a chi ha inviato i suoiscritti, alle ditte che ci fannola pubblicità, a chi offre lapropria professionalità allabuona riuscita di questaavventura.Un augurio ed ancora un gra-zie proprio a tutti di cuore.

Un anno straordinario

Il “Punto di Incontro”tira le somme di una stagionericca di soddisfazioni ed avve-

nimenti(a pag. 9)

Riccardo, Carlotta, Greta, 3 Matteo, 2 Arianna, Matias, 3 Giulia, Susanna, Maria, Alice, Roberto, Martina, Ilaria,Thomas, 2 Chiara, Gaia, Michele, Silvia, 2 Tommaso e Filippo

2 - Mese di Dicembre 2005 Ai cittadini di Rogeno

Spronato, a più riprese da unvero amico, a frugare tra imiei ricordi giovanili e presoanche da una buona dose dicuriosità mai sopita, ho con-sultato quello che in que-gl'anni era il mio diario cheho gelosamente conservato emi ha particolarmente colpi-to, direi turbato, ciò che diseguito trascrivo integralmen-te:Casletto, 31 Ottobre 1955"Solo chi lascia Rogeno puòcomprendere e condividerne leragioni; chi, per scelta onecessità, decide di rimaner-vi, sembra ostinarsi a noncapire. E' tutto così chiaro,che ogni volta mi stupisco ditrovare persone che la pensa-no diversamente. Da quandoho cominciato a pensare dilasciare Rogeno ho passatomolto tempo cercando dimotivare altre persone nelseguirmi in tale scelta. Credopossa essere l'unica scelta sen-sata al fine di portare avanti imiei progetti, perseguire imiei obiettivi. Abbandonareil gruppo di amici, veri amici:ma come si può asserire unacosa simile; cosa porta un gio-vane ad affermare tale insen-satezza? Cosa spinge un indi-viduo a rimanere in un luogoarido e desolato sotto il profi-lo socioculturale? E cosa lospinge a difenderlo come fosseun'oasi nel deserto? Non hola benché minima intenzionedi regalare anni della miavita a un passato di cui nonho memoria.Io non abbandono il campodi battaglia; non combattocontro mulini a vento.Rimanere significa non averrispetto per se stessi e soprat-tutto per il proprio lavoro. Lepersone, come diceva qualcu-no, si dividono in due gruppi:quelli che cercano di ottenereciò che vogliono, e quelli chenon lo fanno. Tutti quelli che si appassio-nano e inseguono quello chevogliono, potrebbero anchenon ottenerlo, ma almenovivono la vita, e quando verràla fine avranno pochi rim-pianti. Per quelli che noninseguono ciò che vogliono,non vale neanche la pena diparlarne.Io farò le mie scelte, sarò sere-no. Ho scelto di essere fraquelli che proveranno a mori-

re senza rimpianti, o quanto-meno con il minor numeropossibile. Ho deciso dimostrare, affermare e dimo-strare le mie idee, o almeno aprovare a farlo. Sarò felice selascerò Rogeno; sono feliceall'idea di potervi tornareogni tanto; sono felice di nondovervi vivere odiandola-odiandomi per il resto deimiei giorni".

Ebbene, dopo cinquant'anni,e un'attenta riflessione, con-vengo che non ho rimpiantiper non aver lasciato Rogeno.Non ho rimpianti perché hospeso, finora, la mia vitacome ho voluto. Ho fattoincontri straordinari purrimanendo a Rogeno, alcunianche inconsueti. E ora scri-vo che le maggiori soddisfa-zioni le ho avute proprio inquel di Rogeno, ciò non vuoldire che non ne abbia avutetante e anche di preziose al difuori di questo paese brianzo-lo.E' vero, sono sorte molte casee molti capannoni. Sono statiperò avviliti i suoi Cittadini ein più occasioni. E' stato cal-pestato, derubato, deturpato,insozzato, il mio lago: ilnostro lago! Si fa un granvociare, ma i risultati nonvengono, la balneabilità nondecolla….. le "spiagge" lan-guono, sono immonde e nonpiù fruibili; il lago non puòessere ridotto a una farsadella politica, come sta succe-dendo. Mi chiedo quando gliAmministratori Comunaliriusciranno a comprendereciò che indegnamente fingo-no di ignorare.Sono stati commessi alcuniassurdi edilizi, uno più ditutti deturpa e deturperà iltessuto urbano di Rogeno.Sono state eseguite operepubbliche concepite carentidi logicità, altre assurde inriferimento al contesto stra-

dale e quest'ultime sono assairecenti. Non si sono attuate svariateopere che da vent'anni vengo-no promesse ai Cittadini delComune di Rogeno e che sol-tanto ora, una, e con enormied abnormi deformazioni,viene concretizzata nel peg-giore dei modi.Non si è fatto nulla per colo-ro che erano, che sono emolto probabilmente saranno

giovani. Poco si è fatto per glianziani. Assurdamente nullasi è fatto per l'infanzia. La domanda sorge sponta-nea: ma allora cosa si è fatto?Poco, molto poco! E il piùdelle volte male! QualsiasiCommissario Prefettizioavrebbe fatto di più e megliosia sotto il profilo delle scelte,sia sotto quello delle prioritàe sia sotto il profilo finanzia-rio!Guardiamoci attorno, soltan-to un pochino, ci accorgerem-mo che i Comuni limitrofi al

nostro, le varieAmministrazioni Comunali,hanno profondamente incisoin tutto il contesto urbano edi arredo anche dei vecchicentri storici.E da noi? Ciò che di valido èstato eseguito lo dobbiamoall'intelligenza dell'iniziativaprivata anche se più volteosteggiata dalle nostreAutorità Comunali, quelleche ultimamente si sono suc-cedute alla guida del nostroComune; con imposizioni, seben ricordo, appartenenti alpeggior totalitarismo. Esarebbero questi gli intelli-genti e sensibili incentivirivolti al recupero di vecchiedifici nel centro storico?Questo modo di operaresotto il profiloAmministrativo è la media-zione più subdola che unComune, che dovrebbe essereimprontato a un intelligente elungimirante uso del territo-rio, può adottare nei confron-

ti di chi, molto più solida-mente avveduto, trae da unrottame di edificio, complessiche tornano a vivere e a bril-lare di luce propria, malgradole riprovevoli imposizionicomunali.Un esempio, uno fra i tanti:un tentativo molto mal riusci-to di arredo urbano da partedella PubblicaAmministrazione, è quella"porzione" della Piazza SanMarco di Casletto che è statamal pensata, troppa borianell'uso di materiali diversi.

Arredi e segnaletiche chedeturpano il vero significatodel monumento stesso. Si èvoluto scimmiottare l'esem-pio di altri Comuni senzatener conto del contesto par-ticolare e del significato dellanostra "crus".Non ha più lo stesso impatto:si è voluto strafare giungendoa una caduta di stile fin trop-po evidente. Una pacchiana-ta! La piazza, così com'era intempi che non permettevanoalcuna possibilità di sciupiofinanziario, era bella e riden-te in forza anche dell'affrescoraffigurante San MarcoEvangelista. Avrebbe dovutorestare com'era e cioè: ilmonumento centrale conl'obelisco sormontato dallacroce in ferro sbalzato, con iquattro lati delimitati dacolonnine con intuibili sem-bianze falliche unite fra loro

da catenelle anch'esse in ferrobattuto. Il tutto "annegato",per l'intera piazza, nel soloacciottolato in perfetta armo-nia sia tonale che di materia-le al monumento stesso.Parrebbe che nel dire questecose io goda: vi garantiscoche ogni nota, è un tremendopugno che incasso nello sto-maco.Forse siete giunti alla conclu-sione che avendo io fatto ilcallo non mi impressionanopiù? Falso! Veramente falso!Vi partecipo che scrivere que-ste parole mi procura unanausea vomitevole ma, mal-

grado ciò, non posso esimer-mi nell'esprimere un senti-mento di odio-amore per ilmio paese, i miei concittadi-ni, la nostra storia, il vostrofuturo…Proseguo con un'altra nota:la viabilità della rete stradalerogenese è un'altra ciliegina.Casletto è il fulcro del trafficocittadino e sopporta, con lesue stradine interne, momen-ti sempre più stressanti diintensissimo andirivieni diogni mezzo di locomozionemotoristico. Forse, dico forse,con un poco di buona volon-tà unita a una certa dose diintelligenza, si potrebbe e sidovrebbe trovare qualcosa dimeglio della situazione attua-le e senza strafare.La zona industriale cioèCalvenzana: riconosco l'in-tervento al ponte di Spinoun'opera ottimamente esegui-

ta. Non era piùproficuo, oltreche collegare losvincolo dellasuperstrada conil ponte già esi-stente, prosegui-re fino a rag-giungere, con unnuovo ponte sulBevera, la stradainterna allazona industria-le?

Certo si finiva per transitaresul territorio diCostamasnaga ma, sicura-mente, affiancando il corsodel torrente Bevera, si"rischiava" di togliere, conopportuna segnaletica, com-pletamente il traffico pesantedalla Via Spino e con essoanche gli stazionamenti dicamion che quotidianamentesono di notevole intralcio altraffico. Non penso che gliAmministratori del Comunedi Costamasnaga ed even-tualmente le aziende che sor-

DEDICATO AI CITTADINI DEL COMUNE DI ROGENO

(SEGUE A PAG: 3)

Mese di Dicembre 2005 - 3Ai cittadini di Rogeno

Dal 4 dicembre presso lo presso lo spazio Pontiggia Eyes a Erba(Co) in via G. Leopardi, 11/C (zona stazione) Tel. 031/610976, èpossibile visitare l’interessante mostra"L'essenziale è invisibile agli occhi:TERMOGRAMMI FOTOGRAMMI"

WWW.TERMOGRAFIASALUTEAMBIENTE.ITWWW.PONTIGGIAEYES.COM

TERMOGRAMMI: DOTT. GIANCARLO CORTIFOTOGRAMMI: FABRIZIO PONTIGGIA

gono o che sorgeranno inprossimità di quella zonaavrebbero osteggiato l'esecu-zione di questo svincolo,anzi!Per quanto riguarda il centrostorico di Rogeno, si sonoaccese dispute tutt'altro cheedificanti e sulle quali non mipronuncio per il momentoper non fomentarle ulterior-mente.Che dire poi delle "rotonde":ho avuto sentore che un'at-tuale AmministratoreComunale ebbe modo diesprimersi affermando che civolevano molti soldi ancheper eseguirne una: figuriamo-ci se poi ce ne volessero tre oquattro.Per forza ci vogliono i soldi emagari tanti, ma per la pale-stra, pardon, per il centrosportivo polifunzionale che civuole? Forse 2 milioni e 685mila euro come preventivato?Ma probabilmente quellinon sono soldi?La scuola elementare: già…la scuola elementare! Seppurvalida sotto il profilo architet-tonico purtroppo è ubicata inun luogo angusto.Le più recentiAmministrazioni hannoricercato soluzioni che hannoperò ulteriormente allargatoil baratro entro il quale sisono riversate, a piene mani,ingentissime somme di dena-ro pubblico coprendo erroricon errori. Ma non era piùavveduto edificarne unanuova ubicandola in loco piùconsono? magari provvista dipalestra aperta non solo agliscolari ma anche al pubblico?E già che c'erano perché non

pensare con un pochino piùdi lungimiranza e provvederealmeno allo studio di unascuola d'infanzia pubblicavisto la pressante attualità diquesto gravoso problema?Altro neo: gli ambulatorimedici. Nati vecchi e non piùrispondenti alle esigenze siadei pazienti che dei medici!Suggerirei di guardarsi attor-no: magari quelli di Meronetanto per notare qualche irri-nunciabile differenza.La biblioteca pare, in alcuneoccasioni, plagiata dall'attua-le AmministrazioneComunale.Per la restante attività laritengo lodevole per l'im-pegno che emana dalledisparate iniziative chesvolge.Prendiamo il problemadella pulizia delle stradee delle piazze delle qualisi potrebbe dire di tuttosenza però tralasciare difar notare con veemenzache sono molto sporche.Sarà ora che chi di com-petenza si prendano leproprie responsabilità.Mi ricordo che il buon evalido Egidio, tutti, dicotutti i sabati mattina conla sua brava ramazzapuliva a dovere tuttoquanto c'era da pulire,con risultati più che sod-disfacenti: oggi… sten-diamo un velo pietoso!Spezzo qui una lancia a favo-re del ritorno degli operatoriecologici che, con opportuno"olio di gomito", com'è dimo-strato dall'esperienza di tantialtri Comuni come il nostro,sono tutt'altro che superati e

potrebbero perdi più richiama-re, con il lorolavoro e la lorocostante presen-za, la nostraattenzione suun problemache dovrebbevederci tutti piùs e n s i b i l i .L'operato delfurgone conalcune gocce diacqua e spazzo-le lo si deve rite-nere un fiascos o l e n n e !B a s t e r e b b epoco: seguire,una volta, il per-corso per accer-tarne l'ineffi-cienza e la trop-pa solerte pre-

mura che l'addetto dimostra ascapito della consistenza delservizio, tra l'altro limitato asoltanto alcune vie e nontutte come di dovere! Il sottopasso alla strada pro-vinciale che immette sulla viaalla Punta che porta a quellache avrebbe dovuto essere la"passeggiata a lago", nel belmezzo di un bosco con stra-dina cementata e contorni di"finocchi", e l'errato posizio-namento del parcheggio,sono due delle più assurderealizzazioni che la preceden-te Amministrazione, che èpoi l'attuale, ci ha "regalato"con uno spropositato sperpe-ro dei nostri soldi. Si vocifera che il sottopassofu voluto da qualche Ente,

pena la perdita di un concor-so di spesa per la sua realiz-zazione. Ottimo! Invece di unerrore se ne sono fatti due.Notevole il risultato: infattidetto sottopasso è diventato ilregno dei "san carlit".Come evitare che il pensierocorra alle sorti recenti dellabandiera, "aggiornata", chedistingue l'attualeAmministrazione e in apertocontrasto legittimo avvolge ilparapetto del poggiolo delpalazzo municipale delnostro Comune? Apro una breve parentesi: imigliori Sindaci hanno sem-pre avuto un rapporto direttocon i propri subalterni, sia diLista che di Minoranza e coni propri Cittadini e quando lohanno perso, o non l'hannomai avuto, hanno smarrito lastrada o non l'hanno mai tro-vata. In questi anni, la que-stione di una vera cittadinan-za, di una partecipazione chesia rispettosa delle parti edelle competenze ma tuttaviadovuta e necessaria, non si èposta, anzi è stata, dai nostriAmministratori Comunali,

scoraggiata in molti modi.Purtroppo ci si abitua a nonpartecipare, si può cessare diessere Cittadini nel modo dipensare e nella disponibilitàad assumersi responsabilitàcollettive. A mio modo divedere l'individualismo dila-gante è sotto gli occhi di tuttie allora ci si riunisce e si esi-bisce una logora patente dicittadinanza quando vengo-no toccati i propri o presuntiinteressi.Ma questa è decadenza civi-ca, offesa per la dignità di chiè, vuole, ha il diritto, e deveavere gli strumenti per essereun Cittadino capace anche diproporre e partecipare.Non ho intenzione di resiste-re a questi comportamenti

senza provare un sensodi impotenza, e michiedo come sia possi-bile che un Comunecome Rogeno debbasottostare a simili con-cezioni di annichili-mento intenso senzaaprirsi a nuove espe-rienze amministrative.Chiusa la parentesi,punto e a capo.Notevole è stata ladeterminazione con laquale si è "lasciato"edificare una centraleEnel per la trasforma-zione dell'altissima ten-sione in prossimità diCalvenzana, oltre aldisastroso sterminio dialberi di alto fusto per

il passaggio dei cavi elettrici.Ciò è accaduto perché i nostri"benemeriti" Amministratorihanno voluto si variasse iltracciato dell'elettrodotto.Tutto questo all'insaputadella popolazione. Comemai? E' così che operano i,dicono, tutori del verde, i sal-vifici eroi dell'ambiente?Brillante esempio di coerenzapolitica! … Non vi pare? Meritoria, da parted e l l ' A m m i n i s t r a z i o n eComunale, è stata l'iniziativadi coinvolgere la popolazione(anche se alcuni Cittadinihanno dato l'impressione diessere strumentalizzati) nelproblema che riguardava larichiesta di installazione diun'antenna per telecomunica-zioni in prossimità del cimite-ro di Casletto: prova ne è chese informata, anche se soltan-to parzialmente, la popola-zione sa prendere con fer-mezza decisioni alquantoponderate e tali da supporta-re perplessità chel ' A m m i n i s t r a z i o n eComunale ha fatto credere.La rete di illuminazione pub-

blica, "che funziona quandofunziona", è una babele distili e di fogge anche nel trat-to interessato dallo stessocontesto urbano: danno lapiù convinta impressione chenon trovando di meglio si èpensato di sopperire conquello che il "convento" pas-sava.Un bel pasticciaccio.Notevole, invece, l'illumina-zione di quella comunementedefinita "area mercatoria":infatti è più luminosa di unaradiosa giornata di solleone!Come non accorgersi dellapericolosità dell'attraversa-mento pedonale della provin-ciale per recarsi al cimitero diCasletto? Come non accor-gersi della elementare fattivi-tà di un ponte pedonale chedal parcheggio a lato di via24 maggio congiunga l'areacimiteriale sopraccitata? Maroba da matti!… Non mi dimentico delCimitero di Rogeno, unavolta lo si chiamava anche e

(Continua da pag. 2)Dedicato ai cittadini del comune di Rogeno

soprattutto "camposanto",forse quest'ultima definizioneè più appropriata anche per-ché con tutti i soldi che inostri AmministratoriComunali si apprestano a"spendere", termine che è uneufemismo, gli stessiAmministratori dovrannorivolgersi a qualche Santo,magari più di uno, non vorreiche si dovesse scomodareanche "LUI", per trovare,dopo tutto questo sperpero, isoldi necessari per provvede-re in merito.Ce ne sarebbero ancora dicose da dire! Tante ancora!Ma proprio tante anche dafare: ma devo dedurre chenon ci sono i soldi, o meglio,non ci sono le idee, queste,per le nostreAmministrazioni Comunali,in special modo le più recen-ti, sono sempre poche maben confuse.

Antonio Isacco

4 - Mese di Dicembre 2005 Cronaca

Desio. Michela Di Fiore,Roberta De Grandis, PaolaPalari, Laura Cremaschi:questi i nomi delle aspirantiMiss Padania che hannosuperato la selezione lombar-da di Desio, svoltasi all'inter-no della festa provincialedella Lega Nord di Monza edella Brianza.. Tra le nume-rose ragazze, di età compresatra i 16 e i 27 anni, presenta-tesi venerdì 11 novembrepresso il Paladesio, soltantoloro hanno dimostrato diavere le carte in regola perincarnare l'ideale di bellezzapadana. A selezionarle, dopouna passerella che le ha vistesfilare in abbigliamentocasual, elegante, in bikini enel costume istituzionale,una giuria composta - tra glialtri - da Massimo Zanello,capogruppo Lega NordRegione Lombardia, RosyMauro, consigliere regionaleLega Nord, GiacintoMarinai, Sindaco di Seregno,Maria Teresa Baldini, micro-chirurgo e dal Prof. WillyPasini, psichiatra e scrittore.A premiare Miss Padania ilSegretario Federale dellaLega Nord, l'On. UmbertoBossi. Al voto dei giurati si èpoi aggiunto, e questa è unadelle grandi novità dell'edi-zione 2006, quello del pubbli-co presente, che ha vissutocon entusiasmo e partecipa-zione l'evolversi della selezio-ne, anche grazie all'abilità e

alla simpatia della presenta-trice Federica Ferrero, finali-sta dell'edizione 2005, non-ché conduttrice della trasmis-sione televisiva "Cani gatti ealtri amici", Rai2. Con la suasplendida voce ha allietato laserata la cantante Melissa.Altre importanti novità diquest'anno il sito internet(www.misspadania.com), dacui si possono scaricare lefoto delle concorrenti, lamusica di Miss Padania per ilcellulare, e il numero199.40.40.00 (costo dellachiamata 24 centesimi dieuro al minuto + iva + 12centesimi di euro per lo scat-to alla risposta) per riceveretutte le informazioni.Seguono alcune informazionisulle quattro vincitrici diDesio: Michela Di Fiore, 19anni di Busto Arsizio (VA),studentessa universitaria ininterpretariato e comunica-zione, è la vincitrice dellafascia "Miss Padania" e diquella di "Miss Charme". Ilsuo piatto preferito è la par-migiana. Ama molto la suaterra perché in essa ritrova le

sue tradizioni. LauraCremaschi si è aggiudicata iltitolo di "Miss Sole delleAlpi". Studentessa ventunen-ne di Dalmine (BG), aspira adiventare interprete e neltempo libero ama viaggiare.Parla quotidianamente il ber-gamasco. Apprezza la suacittà per la doppia valenza dimodernità e di tradizione.Con la fascia di "MissCamicia Verde" è invece stataeletta Paola Paleari, 28 annidi Villasanta (MI). Laureatain giurisprudenza, aspira adiventare una buona moglie emadre, nonché un buon avvo-cato. Parla in dialetto con lanonna. Il suo piatto forte è latorta paesana. Roberta DeGrandis, diciottenne diSolaro (MI), è stata eletta "Lamia Miss" dal pubblico pre-sente alla serata. Studentessa,ha l'hobby della lettura, delballo e dello sci. Ha deciso dipartecipare al concorso per-ché pensa di poter rappresen-tare la sua terra che ritienericca di cultura e di opportu-nità.

Marcella Ubezio

Miss Padania, poker di bellezze padane

Studi sul cavedano

Il cavedano, pesce fusifor-me d'acqua dolce dallalivrea grigio-olivastra chevive nel lago di Pusiano, èdivenuto oggetto di stu-dio da parte dell'ittiologoportoghese ManuelCarreras. Lo studiosointende analizzare il rap-porto che collega il pescecon le acque del lagocaratterizzate da un pro-cesso di eutrofizzazione.Oltre alla presidente delCeda!, Lauretta Carpani,collaborano alla ricerca ivolontari dell'enteMonica Riva di Galbiatee Piero Corti di Merone,entrambi esperti di biolo-gia

L.C.

La Poesia di ZIA GIADA

E' uscito il libro "Poesie in rima ... per i più piccini". Si puòtrovarlo nelle librerie e sul sito internet www.edizionifioridi-campo.it nella collana "Le camomille".

Definito "un libro per i bimbi e per i grandi che nonhanno l'età", è opera di Zia Giada, nota ai lettori de"La goccia briantea" che ha pubblicato alcune suepoesie. Sperando di non fare torto alla riservatezza diZia Giada, pseudonimo con cui la poetessa ama fir-mare le sue poesie, la pubblicazione del libro ci offrel'occasione di svelare il nome dell'autrice. Dotata diun'ammirevole sensibilità e caratterizzata da un'ecce-zionale immaginazione, Zia Giada è in realtà MariaRosa Frigerio. Nata a Erba il giorno di Natale dei1960 (auguri per il prossimo), risiede a Rogeno doveesercita l'attività di collaboratrice di impresa.Mamma di due giovanotti, un maschio e una femmi-na, ha scoperto il proprio estro poetico quando i figli

erano piccoli, recitando loro delle poesie o raccontando storielle. In "Poesie in rima ... per ipiù piccini", splendidamente illustrate da Christian Seppi, Zia Giada ha la genialità di farpercepire immagini che evocano specifiche realtà legate a intime esperienze vissute, elabo-rando, con gli elementi che le costituiscono, una funzione psico-pedagogica di notevole effet-to.Protagonisti cagnolini, pesciolini, ragni, cavalli e altri soggetti del genere, ognuno di essidiventa un dinamico personaggio in grado di assumere un'impronta poetica che si traducenel rispetto degli animali da parte dei bambini e dei "grandi che non hanno l'età" nella visio-ne di un rapporto d'interdipendenza in cui si evidenzia il valore della libertà di vita per ogniessere vivente da realizzare con la bontà. Nella raccolta di poesie non mancano altri perso-naggi come il pagliaccio, ii folletto e un piccolo mago che conosce ogni segreto del lago "neidintorni di Casletto". I versi delle "Poesie in rima ... per i più piccini" dai suoni ritmici earmoniosi, oltre a creare sensazioni estetiche e fantastiche hanno il potere di elaborare uneloquente linguaggio poetico pacato e suadente.

Giovanni Marcucci

Mese di Dicembre 2005 - 5Approfondimenti

Colletta Alimentare sotto la neve

Sabato 26 novembre: giorna-ta nazionale della CollettaAlimentare.Primo pomeriggio: la nevescende abbondante comepiace solo ai bambini.Nel supermercato dove fac-ciamo la colletta le unichepresenze, oltre le cassiere equalche sparuto cliente,siamo noi volontari della col-letta: gli alpini della sezionedi Lambrugo, alcuni ragazzie ragazze dell'oratorio diRogeno, che hanno dato ilcambio a quelli di Meroneintervenuti la mattina, lemamme dei bambini dellascuola materna di Rogenointerpellate da mia moglie,amici (che si vedono nelmomento del …"bisogno") econoscenti "rispolverati" perl'occasione.Io guardo fuori dal supermer-cato perplesso, ricordandoquando, negli anni scorsi, ilcibo raccolto non fosse suffi-ciente a rispondere piena-mente alle necessità pervenu-te al Banco Alimentare, e midomando perché laProvvidenza ci abbia tiratoquesto tiro mancino.Alla sera resto comunquesoddisfatto: tanti amicihanno cooperato a questogesto, tanta e tanta gente hadato con generosità.La Provvidenza spiazza,però, ogni nostro calcolo: la

colletta, organizzata dallaFondazione BancoAlimentare e dallaFederazione dell'ImpresaSociale di Compagnia delleOpere, insieme agli alpini ealla Società San Vincenzo,ha raccolto quest'anno oltre8.100 tonnellate (il 17% inpiù rispetto al 2004) !!!Grazie allora ai volontari,che spero per un giorno sisiano sentiti più parte di unpopolo e non di una massa inbalia di triti e ritriti piagnisteipolitici ed economici.E grazie agli amici che ognianno vengono a chiedermi diaiutarli con questo semplicegesto, perché mi tolgonodalla mia piccola routine peruna giornata, mi rendono piùcontento e mi educano adessere più uomo. Perché,come scrive GiorgioVittadini, Presidente dellaFondazione per laSussidiarietà: "Così, speri-mentano con questo prossi-mo sconosciuto ciò che diceCristo: "Ogni volta che avetefatto queste cose a uno solodi questi miei fratelli più pic-coli, l'avete fatto a me". Ecosì il gesto fatto per l'altrodiventa, per sé, fonte di corri-spondenza infinita, rispostaal proprio animo fatto per ilBene.".

Giorgio Brivio

Nel riordinare alcuni libri, mi è capitato tra le mani un volu-metto che acquistai una trentina di anni fa. Si tratta di un pic-colo manuale, dal titolo "Per non sbagliare fungo" edito daGorlich e fu il mio primo " maestro" sulla impervia via dellaconoscenza dei funghi.Lo ho sfogliato per curiosità, anche perché ora possiedo volu-mi più specifici ed aggiornati in tale materia e molte speciedescritte hanno, nel frattempo, variato la denominazione e/o

la classificazione a seguito di studi più approfonditi. Mi ha colpito, però, il retro della coper-tina che ritengo di piena attualità e che Vi sottopongo in toto, vignette incluse.

Rispettare la Natura

Sono consigli e indicazioni di comportamento forniti 30 anni fa e che tutt'oggi sono pienamen-te validi, da riproporre e da ricordare in quanto più efficaci, se applicati, di molte campagneecologiche. Questo vuole essere il primo articolo che ho ritenuto di scrivere in occasione del-l'anniversario dei 20 anni di attività del "Gruppo Micologico Brianza di Rogeno", a cui aderii,sia per esigenze di conoscenza che per la passione di gite nei boschi e sui monti. Un gruppoche non è scevro da discussioni al suo interno ma che è aperto a tutti e a tutte le idee e acco-glie soci da una ventina di comuni del circondario, ciascuno con proprie esperienze, conoscen-ze ed esigenze, che vengono debitamente valorizzate.Si basa sul volontariato e l'impegno profuso varia a seconda delle possibilità e della disponibi-lità dei soci e collaboratori. L'adesione a questo gruppo la ritengo una ottima opportunità perchi voglia trovare un luogo di evasione, di socializzazione, oltre che di accrescimento di cono-scenze personali, tenuto conto che il gruppo dedica diverso spazio ad attività anche di carat-tere non propriamente "micologico". I più "impegnati" possono inoltre contare su alcuni soci,esperti micologi di assoluto valore, con cui poter approfondire i propri studi e le proprie cono-scenze.

Giuseppe Ratti - Un socio del Gruppo Micologico "BRIANZA" Di Rogeno

Per non sbagliare ... e non solo!

MONSIGNOR MERISINUOVO VESCOVO DI LODI

Lo scorso 14 novembre Mons. Giuseppe Merisi, da 10 anniVescovo Episcopale della zona pastorale di Lecco, è statonominato da Papa Benedetto XVI Vescovo di Lodi. Nato aTreviglio il 25 settembre 1938, ha frequentato il liceo classi-co e si è laureato in Giurisprudenza all'Università CattolicaSacro Cuore di Milano. Dopo una esperienza lavorativa èstato ordinato Sacerdote il 27 febbraio 1971. I primi anni diministero li ha trascorsi presso la parrocchia di ColognoMonzese. Dal 78 è diventato prima Assistente Generaledell'Azione Cattolica Diocesana poi stretto collaboratoredel Cardinale Carlo Maria Martini. Ha ricevuto l'ordinazio-ne Episcopale nel 1995 con l'incarico, tra gli altri, di VicarioEpiscopale per la zona pastorale di Lecco. La sua azionepastorale in questi 10 anni trascorsi nella zona di Lecco, si èconcentrata su diverse direttrici ma ha mirato soprattutto alcoinvolgimento dei laici e delle associazioni nella realizza-zione dei progetti pastorali della Diocesi. Molto assidua lasua presenza a fianco dei parroci a sostegno della loro atti-vità nelle parrocchie: recentemente è stato a Rogeno in occa-sione dei funerali di Monsignor Giovanni Fusi e nella circo-stanza più lieta dell'inaugurazione della rinomata tenso-struttura di Casletto. In questa occasione ha ribadito l'im-portanza dello sport come strumento per l'educazione deigiovani e la necessità di instaurare una maggiore collabora-zione tra le parrocchie di Rogeno e Casletto.

Roberto Molteni

“UN SORRISO”Poesia di Luisella Sala

Portami un sorriso Dio mio,portami il sorriso con il tuo esistere.

Dammi la luce che mi è ignota.Svuotami dal maleche mi attanaglia.

Angeli di creta che non volano,ruotano nella mia mente.

Lacrime che scivolano sulla mia pellecome perle liquefatte,

mi spingono verso il basso.La voce infuocata del maligno

che traspare da dietro una tenda,mi trascina in un vortice di calore,

verso un antro buio.Non. voglio perdermi.

Portami un sorriso Dio mio,adagialo su di un tavolo,

apparecchia lo spazio dell'essere e brinderòin aulici calici

l'abbraccio di mio Padre.

“Verità elementare”

C'è una verità elementare la cui ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi sogni:nel momento in cui uno si impegna a fondo,anche la Provvidenza allora si muove.

Infinite cose accadono per aiutarlo,cose che altrimenti mai sarebbero avvenute...Qualunque cosa Tu possa fare,o sognare di poter fare, incominciala.L'audacia ha in sè Genio, Potere, Magia.Incomincia adesso.

J. W. Goethe

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6 - Mese di Dicembre 2005 Bosisio Parini

Ogni luogo di Bosisio Pariniveniva individuato grazie adun nome in dialetto. Spesso,per non dire sempre, questonome sostituiva la via e piùdirettamente consentiva diorientarsi. Eccone una serie:

SabinaSi trova sulla riva del lagosotto la Chiesa Nuova. E unluogo sabbioso. Il suo nomeprobabilmente significa`Sabbia fine'.DarsenaÈ una località il cui nome èlegato ad una darsena che sitrova in riva al lago. Lacostruzione, di proprietàArnaboldi, serviva qualchedecennio fa come depositoper la barche.Ul CròttE una zona a cento metri dallago; qui c'era un crotto aper-to solitamente in estate,quando la gente passava di lìper recarsi al lago.Ul mòllÈ dietro la Chiesetta di S.Gaetano ed è un luogo dovespesso ci sono i pescatori. Idue muretti che si allunganonel lago (frangiflutti per lebarche), cinquanta anni facirca servivano alle donne,che lavavano li la loro bian-cheria. "Ul moll" vennecostruito nel 1861 per l'attrac-co delle barche che collegava-no Bosisio a Pusiano; esseerano adibite al trasportodella ghiaia e di persone. Lebarche erano di proprietàcomunale.PrecampellSi trova a nord della scuolaelementare. C'è un grandeprato ed un grande piazzaleche serve per il mercato delsabato e per il parcheggio. Ilsuo nome significa `prima delcampo', della Campagnola.Piazza in bassoE la parte bassa del paese. Alcentro della piazza si trova ilmonumento dedicato alpoeta Giuseppe Parini.ValògeParte da Via BeniaminoAppiani e prosegue dietrol'ospedale, fino ad uscire inPignoeu. Il suo nome, proba-bilmente, significa: valleuggiosa, buia; ha anche ilsignificato di `mancanza diluce e di sole'; oppure derivadal com'asco `burrone, valleprofonda' (Boselli).Pignoeu (lett. pignolo opinolo)

Località che si trova in unazona bassa rispetto al restodel territorio del paese; forsedalla voce 'pigna' come`pino', oppure `pigna' come`mucchio di quadrucci, tego-le e simili' (Boselli). Nellalocalità ci sono poche caseraggruppate forse a `pigno-eu', come le biglie. In questalocalità si trovava un lavatoio

pubblico, usato dalle donneresidenti lontano dal lago, perlavare i panni, costruito nel1852.BuscuènBosco per le pecore. Untempo le portavano qui apascolare. Si trova dove sor-geva l'ex-laboratorio per rica-matrici.

CerceeÈ presso Pignoeu: forse ilnome deriva da un latino vol-gare CERCEA, forma dissi-milata da QUERCEA, `quer-cia.Galbee (lat. galbetrus o gal-bulus)Viene dal nome di un uccello.In dialetto è il no-me del rigo-golo. Questa zona si trova

presso ViaBelvedere.

La MadonnaSi trova in Piazza dellaVittoria, ai piedi della ChiesaParrocchiale. In questa zonasi può vede-re una cappelladedicata alla Madonna diCaravaggio, apparsa aGiannetta. E' stata fattacostruire dalla popolazionedi Bosisio per un voto allaMadonna, in seguito allamoria di bestiame causatadalla terribile Afta epizooti-ca.Piazza in alto

E la zona più alta del paese:m. 295 di altitudine. Nelpunto più elevato di tale zonasi trova una piccola piazza.Essa è la parte più antica delpaese e le case qui sonomolto attaccate fra toro. Inuna di queste, nel 1729, nac-que Giuseppe Parini.PredelgàlIl nome significa, forse,`prato del gallo' perché untempo era solo un prato dove`cantava il gallo'. Ma in real-tà la località potrebbe averderivato il nome da un pratodi proprietà di un contadinodi nome `Gallo' o di cogno-me `Galli' (Boselli).ComarciaSi trova sulla strada che portaa Cesana; è una zona paludo-sa perché l'acqua del lago èbassa e ristagna.Probabilmente il suo nomederiva da "luogo marcio". Lavegetazione di questa zonaècostituita prevalentementeda canne di palude(Phragmites communis).BrúgneeSignifica, forse, vigna contante susine, che in dialetto sichiamano "bròegn''. La casadi abitazione si chiama "Brùgnee".La SelvaZona boscosa, selvaggia. Sitrova prima di Brùgnee, aridosso del residence "LagoTurchese".Roccolo. Un tempo zona dirichiamo e cattura degliuccelli. Punto più alto dellecolline. A Bosisio c'erano seio sette roccoli, tra cui quellodi Vigna al doss, aGarbagnate Rota.CanèfSi trova sotto il residenceGabetti. Si chiama così pro-babilmente perché è unazona bassa e fredda. Quandoviene la neve, ci rimane permolto tempo; il suo nomeinfatti significa "casa dellaneve".CulumbeePiccionaia, casa per i colom-bi. Cascina con stalle ed abi-tazioni.Cà del Négher (o fighèt)Casa Negri. Si trova in ViaBrianza, prima dei Pascoli.MazzecavallE alla fine di Via dei Livelli.Un tempo, questa strada daPizzighettone portava adAnnone. E chiamata cosìprobabilmente perché i caval-li che andavano a prendere ilfieno fin lì, si affaticavano, si"ammazzavano", perché ilfondo stradale era molle efangoso.CasupolaFattoria vecchia, malmessa.Oggi, ristrutturata, è adibita aristorante.Il magazzinoE chiamato così perchénell'800 serviva da deposito omagazzino per la torba che siraccoglieva nei pascoli circo-stanti. Il magazzino era chia-mato infatti anche CassinaTorbiera. In seguito fu adibi-to a cascina con stalla.CaminànzÈ la via sottostante i "Mort diDoss", anche oggi ViaCaminànz.Bordone

(SEGUE A PAG: 7)

Ogni “Angolo” ha un “Nome” ... a BosisioUl Cròtt, ul Mòll, ul Galbee ... ogni luogo del paese ci rivela un pizzico di Storia

Villa Mira

Via Appiani

Mese di Dicembre 2005 - 7Bosisio Parini

Località che si trova lungo lasuperstrada Milano-Lecco,nei pressi del ponte che colle-ga Bosisio a Molteno, ove untempo c'era il crocicchiodetto "i quater stràd".Probabilmente il suo nomesignifica "bordo grande, colli-na".Camp lunchCampi lunghi e non interrottida abitazioni. Si trova dove èstata costruita la centrale elet-trica.CanteranaE in via Europa Unita. È unazona con diversi stagni doveancora gracidano o "canta-no" le raganelle.Praa di feeE' un prato grande, che confi-na con il lago. E' nel-la zonadi Sant'Ambrogio. Qui l'erbaè principalmente usata perfare il fieno.SegrancE di fronte al campo sportivoparrocchiale di GarbagnateRota.CrusònPresso Segranc: vi si trovavauna grossa croce in ferro e dali passavano durante leRogazioni (processioni).Perade (ora Via VittorioVeneto)Zona di case vecchie e moltoravvicinate di GarbagnateRota. Qui un tempo forsec'erano delle piante di pero;oppure il nome potrebbe deri-vare da "pietra", ad indicareun luogo pietroso o un "muc-chio di sassi", una "mora disassi", che, posta lungoun'antica strada, segnavaconfini o in-dicava al vian-dante la prossimità di una"statio" (Boschi).Loeuch de suraLocalità situata dietro lachiesa di Garbagnate Rota, inuna zona un po' ripida; è laforma dia-lettale di "luogo disopra". Il lombardo"Loeuch", oltre al significatodi "luogo", ha anche quello di"casa agricola", "podere","campo" (Boselli).RisciulònOra Via Giulini e Via alLago, nella frazione diGarbagnate Rota. Una è vici-na all'ex-trattoria Gina, oratrattoria "Vecchia Bosisio";l'altra porta sulla strada che

va a Casletto.Cancèll di sciuri"Cancello dei signori".Località che si trova primadella Chirola, in Via Pozzolo.ParaminoE' di fronte alla Chirola. Cisono delle collinette e quan-do nevica i bambini qui scia-no.La ChirolaE una strada stretta che portanei campi. Si trova dove oggic'è il condominio Ravasi, altermine di Via Pozzolo.Bosch in peeBosco in piedi, ripido. Sitrova sulla strada che porta

alla "Nostra Famiglia".MògiaLocalità situata vicinoall'Istituto "La Nostra Fa-miglia": probabilmente era lavoce dialettale di "molle",con riferimento al terreno.BisèraLocalità situata vicino a "LaNostra Famiglia" gnifica"luogo dove ci sono le bisce".DòssLocalità vicina a Mògia e aBisèra; il nome significa"luogo collinare dove ci sonoi filari d'uva".La MerlottaPrima della costruzione

dell'Istituto "La NostraFamiglia" era un luogo riccodi boschi e di fauna avicola;da merlotta, "merla giovane,di nido" e "femmina delmerlo"; oppure è il femminiledi merlotto, "merlo giovane".(Boselli)Ul CàfCanale di Bosisio scavato nel1854 per bonificare la zonapaludosa del pascolo: dacavo, "canale", "fosso".La GiascéraE' una zona paludosa e fred-da; il suo nome significainfatti "ghiacciaia". Si trovasulla strada che porta a

(Continua da pag. 6)Ogni Angolo ha un Nome ... a Bosisio

Casletto, dove c'è Pralon. Lapietra, Pralòn, Camp deltórc, Fusalòn sono tutte loca-lità che confinano tra loro; sitrovano dietro Villa Mira,sulla strada che porta aCasletto.Corte di AssisiE' un cortile sassoso nel qualeci sono vecchie case, ora disa-bitate.ScalettaÈ così chiamata perché unapiccola scala in ce-mentoscendeva nell'acqua del lago.Via Dei LivelliÈ la via che ospita diverseindustrie. Il suo nome deriva

da "Livelli", sassi in serizzoche servivano per tenere sem-pre allo stesso "livello" loscolo delle acque del Càf.CalchiroeulaLuogo dove si produceva lacalce che veniva usata per lecostruzioni. Si trova dallaparte opposta del Predelgàl.

Tratto daBosisio Parini

e La Sua Storia Rino Perego

Edizioni Bellavite

Piazza Parini

S. Anna Nuova Originaria

Interno S. Anna Vecchia

8 - Mese di Dicembre 2005 Cultura

Siamo agli inizi del 700 in unpiccolo paese della Brianza.Mancano ormai pochi giornial Natale e in ogni famigliafervono i preparativi per lafesta più sentita dell'anno.L'aria è fredda e pungente edil fuoco che arde nel caminoè appena sufficiente ad intie-pidire la stanza; Anna esce afare scorta di legna. La nevefiocca. Non potendo fare altrilavori Pietro è sulla portadella legnaia a spaccare lalegna. Pietro ed Anna sonodue poveri contadini. Hannolavorato tutta l'estate ma unabrutta grandinata ha resovano i loro sforzi ed orafanno fatica a tirare avanti e asfamare i loro numerosi pic-coli figli. Proprio a questoPietro sta pensando. Con latristezza nel cuore ed unnodo alla gola. QuandoAnna gli si avvicina non puòproprio fare a meno di sfogar-si: "Quest'anno non so comepossiamo fare per festeggiareil Natale, il raccolto è andatomale, come faremo a farefesta con i nostri vicini ed inostri cari?". "Non disperarePietro caro," le rispondeAnna serena, "ma come!Non ti ricordi? Abbiamo ilnostro tesoro!!! Ci dà la lucesenza bisogno di accendere lalanterna, ci dà il calore senzaaccendere il fuoco, ci dà lagioia, soprattutto la gioia.Vedi, abbiamo tutto ciò cheserve, ne sono certa, sarà unosplendido Natale, abbiamo ilnostro tesoro!!!" "Cosa fareisenza di te!" le rispondePietro rincuorato "Ti vogliotanto bene." Proprio mentrePietro ed Anna stavano par-lando, passano di li il conte ela contessa. I signori delpaese e ascoltano questidiscorsi. Subito non dannomolto peso alle loro parole;più tardi però, tornata alcastello, la contessa non potéfare a meno di pensare eripensare a quello che Pietroed Anna si dicevano. Non eracattiva ma il solo pensieroche qualcuno potesse averequalcosa in più di lei, qualco-sa di più bello, le rodeva tal-mente dentro che non deside-rava nient'altro che possederequella cosa. "Conte ha senti-to anche lei? Quei due conta-dini parlavano di un tesoro!Ma come è possibile che cisia un tesoro in quella poveracasa piena solo di animali edi bambini? E poi, oltretutto,un tesoro che dà luce, caloree gioia. Lo voglio e quandodico lo voglio, lo voglio!"Chiamò la servitù con unaimpaziente scampanellataaccompagnata da una urlata,cosa insolita per una damadel suo rango. Ortensia eLavanda, le sue servitrici piùfedeli accorsero subito: "cosaè successo contessa, sembracosì agitata: c'è qualcosa digrave?". "Di grave" rispose lacontessa "magari fosse solograve, qui la cosa è gravissi-ma, anzi è un vero e propriomistero! Oggi pomeriggiomentre passeggiavo con ilconte, passando davanti allacasa di quei due contadini,quei due con quel mucchio difigli! Anna e Pietro, si, pro-prio loro; ho involontaria-mente sentito un loro discor-so e sapete di cosa parlava-no?" "No, dica, dica" risposeOrtensia. "Parlavano di untesoro," rispose la contessa

"pensate, un tesoro in quellacasa! Ma cosa ci può essere lidi più prezioso dei miei gio-ielli, dei miei vestiti, dei mieiarredi? E, non è tutto: pareche questo tesoro illumini,riscaldi e dia gioia, soprattut-to gioia. Comunque io lovoglio e voi dovete procurar-melo". Le due donne rimase-ro stupite dalla richiesta enon sapevano che cosa cerca-re. Poi, per trarsi d'impaccio,Ortensia, abbozzò un'idea:"ecco, ho trovato, che dàcalore potrebbe essere unmantello! Un caldo mantellofatto di una stoffa così lucen-te da rimanere abbagliati"."Bravissima", si complimen-tò la contessa "non ci avevoproprio pensato! Presto, chia-mate il sarto migliore di tuttala contea, anzi di tutta laregione, voglio essere sicuradi avere quel che cerco! Su,su datevi subito da fare, nonc'è tempo da perdere". Dopoqualche giorno di ricerca ledame ritornarono al castelloaccompagnate da un sartofamoso per aver cucito i vesti-ti della regina. "Onorato diservirla" disse il sarto inchi-nandosi "ho fatto più prestoche ho potuto ma sa, nelperiodo natalizio, tutti i nobi-li del paese desiderano degliabiti nuovi ed io sono piutto-sto indaffarato; comunquefarò in modo di soddisfare lesue richieste". La contessa glispiegò di volere un mantello,un bel mantello, che dessecalore, luce e gioia, tantagioia. Il sarto rimase perples-so dalla richiesta della con-tessa e disse: "abbiamo man-telli di ogni tipo, mantelli dipelliccia che scaldano molto,mantelli dorati molto lumi-nosi, ma non abbiamo man-telli che danno gioia. Come sifa a cucire un mantello chedà gioia! Mi spiace, ma temodi non avere ciò che cerca."Alla contessa non restò chesalutare il sarto e farloaccompagnare alla porta. Perqualche giorno le tre donnepensarono e ripensarono altesoro dei contadini. La ten-sione cresceva finchéLavanda esclamò: "Houn'idea, se non è un mantellosicuramente sarà una corona;certo una corona talmentesplendente da illuminaretutta la stanza, e quando la siindossa infonde calore e ladevozione di tutto il popolo".La contessa si congratulò conla sua serva e gli ordinò dichiamare subito il più bravoorafo della contea. Il giornoseguente l'orafo giunse alcastello ed ascoltò la richiestadella contessa. "Lei vuoleuna corona che dia luce, calo-re e gioia?" disse l'orafo per-plesso "io so fare corone bel-lissime e preziosissime, manessuna possiede le caratteri-stiche che lei cerca". E cosìalla contessa non restò chesalutare anche l'orafo. Simise a pensare ma dopo averscartato molte altre idee, met-tendo da pare con molta fati-ca il suo orgoglio si alzò discatto e disse: "ho deciso,andrò a casa di quei contadi-ni e vedrò personalmente dicosa si tratta". Le dame cer-carono di dissuaderla in ognimodo, suggerirono persino dichiamare le guardie per farperquisire la casa dei contadi-ni ma la contessa fu irremovi-bile. La carrozza impiegò

poco tempo per giungere adestinazione, del resto, nono-stante la contessa si dessemolte arie, la sua non era stagran contea. Giunta allaporta, la contessa bussò. FuAnna ad aprire; appena lavide rimase stupita e fece fati-ca a proferire qualche parola:"contessa, che onore, venga,entri". Poi si riprese e conti-nuò: "bambini portate unasedia e tu Agnese offri un po'di pane e un bicchiere di lattealla contessa". Era tutto quel-lo che potevano offrire. Lapiccola Agnese obbedì pron-tamente. La contessa si stupìdell'accoglienza e della dispo-nibilità di Anna e dopo qual-che frase di circostanza entrònel discorso che più le inte-ressava: "qualche giorno fastavo passeggiando con ilconte mio marito da questeparti e, passando davanti allavostra casa mi è capitatoinvolontariamente di sentirelei e suo marito che parlavatedi un tesoro, un tesoro che dàluce, calore e gioia, soprattut-to gioia. Io ho pensato ad unmantello caldo e lucente, aduna corona, a molte altrecose che possiedo ma nessu-na di queste da luce, calore egioia". Anna abbozzò un sor-riso e rispose "ma in questecose non potrà mai trovarequel che cerca!" Così si alzò,prese la contessa per mano, lacondusse in un angolo dellacasa e le mostrò un piccolopresepe con una capanna eun bambino in una mangiato-ia. La contessa si stupì: pen-sava di trovare chissà qualeoggetto prezioso, oro, dia-manti. Anna la guardò: "noncapisce? Questa non è unasemplice capanna e questonon è un semplice bambino;è il nostro Salvatore, ilMessia, la luce del mondo!Solo amandolo e amandocicome Lui ci ha insegnato sipuò avere il calore, la luce e lasua gioia, perciò, più i cuorisono colmi del suo amore,più la gioia è grande. Ecco ilnostro tesoro!" La contessarestò pensierosa ma d'un trat-to il suo volto si illuminò:"ora capisco tutto!, e io chepensavo a mantelli, corone egioielli: tutte cose inutili;invece la cosa più importanteè qui, in questa capanna: èGesù il Salvatore. "Oh, se ciavessi pensato prima". Poi,dopo un attimo in silenzio,esclamò: "Forse però non ètroppo tardi. Ma certo, grazieAnna e grazie a voi tutti."Tornata in fretta al castello,tutta felice la contessa chia-mò il conte: "conte, corretepresto ho una grande notiziada darvi!" Esclamò tra lo stu-pore generale "voglio che lamessa di Natale venga cele-brata nella nostra cappella eche, dopo la messa, tutti ipartecipanti vengano a pran-zo da noi! Diamoci da fare,altrimenti non faremo intempo". Subito un banditorevenne mandato in tutti gliangoli della contea perannunciare la notizia.Ascoltandolo Pietro disse adAnna: "hai sentito, aveviragione, sarà un grandeNatale. E fu proprio così, fuun grande Natale, lo stessoNatale che vorremmo augu-rare anche a voi, pieno diluce, calore e gioia, la gioiavera naturalmente.Buon Natale

La Vera Gioia Racconto di Nataleda un’idea di Maria Rita Piantanida

LA STORIADELLA FILOSOFIA

Ha ancora senso studiare ifilosofi, specie quelli più anti-chi? La storia della filosofiaha ancora qualcosa da direall'uomo d'oggi o è solo unasequela di opinioni succedu-tesi nel tempo?A tali quesiti non posso cherispondere positivamente,anche se qualche articolo hapotuto generare equivoci.La filosofia, intesa come cre-scente consapevolezza chel'uomo acquista di se stesso,non va mai separata da quel-la che è la sua dimensionestorica. Hegel vedeva unacoincidenza tra filosofia estoria della filosofia, per luiogni filosofia era stata unpasso necessario e, perciò,nessuna poteva essere accan-tonata, ma ognuna andavaconservata come momento diun tutto organico: "ogni filo-sofia rappresenta il risultatodei principi precedenti ed iprincipi vanno mantenuti".La storia della filosofia, puressendo una vera e propriastoria, non tratta però unmondo scomparso, perché ilcontenuto di questa specificastoria sono i prodotti dellarazionalità e questi non sva-niscono. Nella filosofia si rag-giunge il vero che è eterno inquanto "non può esistere inun tempo e in un altro no, èvero sempre e in ognitempo". Ritorna allora attua-le quanto sostenuto dagliumanisti:"non siamo chenani sulle spalle dei giganti".Lo diceva anche Bernard deChartres: la nostra ragionesarà tanto più potente e tantopiù potrà guardare in lonta-nanza quanto più avremoacquisito il pensiero dei "clas-sici"(i giganti), perché issan-doci sulle loro spalle possia-mo dirigere il nostro sguardopiù in lontananza. I filosofinon possono fare a menodelle conquiste dei loro pre-decessori: il patrimonio dirazionalità è il risultato dellavoro di coloro che hannooperato prima.Pure le altre scienze amplia-no i propri orizzonti parten-do da quanto già raggiunto.Nella filosofia però gli stadiprecedenti sono sempre pre-senti nella comprensione delmondo, perché essa è sortacome conoscenza razionale ecome tale non è conoscenzaimmediata, ma "mediata",

poggia su una concatenazio-ne di termini ognuno deiquali è l'anello di una catena.Nella filosofia nessun termi-ne della catena del ragiona-mento è superfluo. Al contra-rio della conoscenza sensibileche è immediata e diretta(vedo un albero, sento un fru-scìo, gusto un frutto, ecc.) ilragionamento è "mediato",cioè passaggio da un termineall'altro, e perciò non può

essere istantaneo ma devesvilupparsi nel tempo. Lafilosofia si sviluppa nella suastoria. Ciò che trasformò levarie scienze nella filosofiafu un mutamento qualitativodelle stesse che, da conoscen-ze settoriali e finalizzate ascopi pratici, divenneroaspetti di una riflessione glo-bale che voleva comprenderela totalità delle cose medianteuna spiegazione razionale e aprescindere da ogni scopopratico. Più volte parleremodel carattere teoretico dellascienza greca, ma un aneddo-to può chiarire meglio di ogniragionamento: si narra di ungiovane che, avendo appresoda Euclide una nozione geo-metrica, chiese al maestrocosa avrebbe potuto ricavar-ne; Euclide gli fece consegna-re dal suo schiavo una mone-ta d'oro allontanandolo dallascuola. Le scienze settorialidescrivono e classificano ivari aspetti della realtà (pian-te, animali, ecc.), la filosofia,invece, vuole cogliere l'unitàdel reale al di là dell'apparen-te disordine della molteplicitàGiustamente Reale ha detto

che la filosofia alle sue originiha tre elementi di base:1) si rivolge alla realtà global-mente intesa (il "tutto") e nonad un suo aspetto;2) vuole essere una spiegazio-ne razionale di questa realtà;3) mira alla conoscenza pura,scevra da ogni utilità pratica.Già in Talete,il primo filoso-fo, notiamo la loro presenza :1) pur essendo astronomo,fisico, matematico ricerca il

principio del tutto, utilizza lesue conoscenze settoriali peruna comprensione globaledella realtà;2) ritiene che tale principio èl'acqua. Anche nella mitolo-gia omerica, come abbiamoavuto occasione di dire, vi erauna spiegazione simile, maqui cambia totalmente la pro-spettiva perché Talete formu-la questo principio attraversouna riflessione razionale.Nella spiegazione del reale ilmito è sostituito dal "logos";3) come visto nell'aneddotodi Aristotele, Talete dimostròche per il filosofo è facilearricchirsi, ma non è ciò cheegli vuole.Ritornando all'utilità dellostudio della storia della filo-sofia dobbiamo rilevare chemolti manuali tendono a pre-sentarla come una sequela diopinioni la cui conoscenzadiventa solo semplice erudi-zione che nessun valoreaggiunto apporta alla com-prensione che si vuole averedi sé, degli altri e della realtàtutta. Una tale storia apparedel tutto inutile perché l'opi-nione è una rappresentazionesoggettiva e non può diventa-re pensiero universalmentevalido. Hegel diceva che chiparla di opinioni filosofiche,anche se ha scritto di storiadella filosofia, è privo deiprimi fondamenti perché "lafilosofia è scienza oggettivadella verità, scienza dellanecessità della verità, cono-scenza concettuale e non giàun opinare o una sfilza diopinioni". Per Hegel filosofa-re è un po' come nuotare ecome non si può pretenderedi imparare a farlo senzaimmergersi nell'acqua cosìnon si può comprendere lafilosofia prima di esercitarsiin essa, prima cioè di filosofa-re e per farlo occorre cono-scerne la storia.

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Mese di Dicembre 2005 - 9Associazioni

Riuscite ad immaginare una scenografia tutta speciale per ilVostro Grande Giorno? Vedere apparire la sposa a bordo diun'auto degna dell'occasione, che avanza a passo di cerimoniatra gli sguardi stupefatti di amici e parenti!Non resta che l'imbarazzo della scelta: Rolls Royce, Daimlere Bentley per nozze classiche ed eleganti, sportive e raffinateJaguar, romantiche Packard Limousine, o....per distinguerviin modo eccentrico ed anticonformista, spiritose Buick,Cadillac, Chrysler, Chevrolet Impala e Maggiolini.L'auto dei vostri sogni è all'Autoservizi Vittorio Viola: unassortimento unico di bellissimi e rari modelli inglesi e ameri-cani dagli anni '30 ai '60, nato dallo spirito e dalla passione delvero collezionista.Vittorio Viola è in grado di offrirvi un servizio di prima qua-lità, garantito da più di cinquant'anni di esperienza nel setto-re: serietà, competenza e alta professionalità sono alla basedel successo di un'azienda leader.Venite a visitare di persona un parco auto spettacolare, aColnago (Mi) in via Biffi, 14: solo dal vivo potrete renderviconto delle dimensioni e della bellezza dell'auto che vi accom-pagnerà nel giorno più importante della vostra vita! Chiamateil 335 207972 e scegliete quella che più si adatta al vostro stile!

Arriva la sposa!!

Care amiche,eccoci di nuovo a chiacchie-rare con voi! Come vi aveva-mo promesso nell'ultimo arti-colo, di volta in volta analiz-zeremo e vi presenteremo levarie tecniche di ricamo cheeseguiamo nei nostri incontrisettimanali (per chi non losapesse ci troviamo tutti imercoledì dalle 20.30 alle22.30 presso la saletta del cir-colo ACLI a Rogeno). Il rica-mo che presentiamo su que-sto numero è il "ricamo tradi-zionale".Alcuni cenni storici:Il ricamo ha radici molto pro-fonde e quasi sicuramente haavuto origine in Cina da dovepoi si propagò nel resto delmondo. Sono giunti a noiframmenti di ricami risalentiall'antico Egitto, mentre inEuropa i primi manufattirisalgono al Medioevo.. Nonavendo trovato ricami cosìantichi d'uso comune (proba-bilmente deteriorati per iltroppo uso) si è più propensia pensare che il ricamo eradestinato solamente alle clas-si più abbienti (sono statiritrovati ricami bizantini alta-mente preziosi) che potevanopermettersi la spesa dei mate-riali impiegati ed avevano iltempo necessario per eseguir-li. In Italia la prima scuola diricamo ha avuto sede a

Palermo e risale ai primi annidel secondo millennio. Neldodicesimo secolo però l'atti-vità dilaga in tutta Europa.Nel tredicesimo secoloFirenze diventa molto famo-sa per la produzione di veri epropri capolavori, soprattuttodi paramenti ecclesiastici. Lamaggiore commessa quattro-centesca fu quella per ilBattistero, tra il 1466 e il1480. Furono ricamati pivia-li, dalmatiche e pianeti su cuiera riportata in 26 scene lavita di San Giovanni Battista.Da allora il ricamo ha fattopassi da gigante, subendoanche variazioni di stile e dipunti che seguivano la modadel tempo. Si è sviluppatoanche il ricamo in bianco equello a fili contati che daràpoi origine al merletto.Possiamo dividere i vari rica-mi in due sezioni: Il ricamosu disegno dove c'è una fasepreparatoria che prevede cheil disegno del motivo sia tra-sportato a matita o ricalcatosulla stoffa e poi ricopertocon filati di vario colore. Ipunti più usati sono: Erba,Pieno, Catenella,Broccatello, Nodini, Corallo,Filza, Margherita, Ombra,Palestrina, Raso, Vapore.IL Ricamo a fili contati cheprevede l'uso di stoffe a tramaabbastanza larga ed omoge-

nea da poterne contare i filidi tessitura, in modo da per-mettere l'esecuzione di ricamidai punti assolutamenteomogenei per grandezza. Ildisegno non viene trasportatosulla stoffa, ma si effettuaricamando direttamente,dopo avere contato i puntinecessari per coprire unnumero dato di fili. I puntipiù usati sono: il puntoCroce, il punto Antico,Assisi, Piatto, HardangerFanno parte dei ricami a filicontati anche le varie tecni-che di sfilatura, dove il rica-mo viene eseguito dopo averetolto dalla stoffa i fili necessa-ri per eseguire il punto scelto.Ad esempio: l'à-jour, ilgigliuccio e tantissimi altripunti. Oggi purtroppo, l'artedel ricamo è quasi scompar-sa, lasciando l'interesse quasiesclusivamente a livello dihobby. (Riassunto tratto daWikipedia, l'enciclopedialibera).Anche per noi il ricamo è unhobby, che però ci permettedi incontrarci e di scambiarcile varie esperienze e perchéno, di fare beneficenza, inquanto il frutto del nostrolavoro va alla Parrocchia perle sue necessità. Ripetiamoancora che le nostre portesono aperte a tutte e se vorre-te unirvi a noi sarete le benve-nute!!! Ciao e….a presto!

Care amiche del Ricamo ...Tutti gli sportivi ricorderannosempre questo anno. La rea-lizzazione della pavimenta-zione all'interno della tenso-struttura ha permesso lo svol-gimento di vari sport quali ilcalcio a 5 e la pallavolo.Questo è stato un traguardoimportante per le nostrefamiglie che finalmente pos-sono tranquillamente seguirei propri figli . Senz'altro sirivela un nuovo centro diaggregazione sociale confinalità Sportive a disposizio-ne di tutte le associazioni,oratori e gruppi sportivianche dei paesi limitrofi.Inaugurate l'11 settembre2005 da Mons. Merisi ed ilPresidente della Fondazionedella Provincia Dr. MarioRomano Negri, ha permessoa tutte le squadre del VolleyRogeno, per la stagione incorso 2005-06, di avere il pro-prio campo di casa, sia per gliallenamenti che per le partite,senza dover girovagare adelemosinare spizzichi di orelibere a orari impossibili nellevarie palestre del circondario.Anche i nostri campioni pro-vinciali, ( calcio a 5) hanno illoro campo di casa. . A pochimesi dall'apertura , i campisono quasi sempre occupati,anche da nuove squadre chenel frattempo si sono aggre-gate e formate. Nel 1999 èstata realizzato il complessocon notevole sforzo economi-co che poteva ospitare solomostre, teatri, sfilate, manife-

stazioni sagre, Sante Messe;adesso non appena conclusi ilavori, il Centro Polivalentepuò veramente dar seguitoalla sua vocazione sportiva.Un grazie di cuore ai i volon-tari che dedicano il lorotempo a tutti gli eventi, ecome se non bastassero oraanche ad un maggior aggra-vio di lavoro (si pensi all'aper-ture, pulizie, chiusure, conse-gne delle chiavi etc.) . Un rin-graziamento particolare aDon A. Castelli e Don A.Fazzini, che da hanno condi-viso le nostre aspettative. Unriconoscimento G.S. Rogenoed al suo presidente Gerosache hanno voluto dare unaconcreta ed immediata rispo-sta ai propri atleti ed a tutti igiovani del paese. Un grazieanche al giornale La Gocciabriantea che ha seguito meseper mese tutte le nostre ini-ziative e manifestazioni per-mettendo di farci conoscere,e soprattutto facendoci cono-scere altre Associazioni etante esperienze diverse . Ilbilancio è stato positivo. Unanno ancora una volta pienodi eventi. Primavera: puliziadel lago. Estate: la sagra delpess con il mercatino pro-missioni, la festa del lago.Autunno: inaugurazione deinuovi campi polivalenti con itornei inaugurali con il Gs.Rogeno e con il VolleyMerone, calcio a 5 ed a 7.La maratona dello sport-proRanda. La castagnata -sagra

delle torte casalinghe e frittel-le, torneo calcio a 5 a.m.Flaviano Corti e di Volley , lafesta d'autunno - cazzuolata.In Inverno: l'8 / 9 / 10 dicem-bre, il mercatino di Natalepro-Rwanda ; domenica 18dicembre , nel piazzale, dopola santa messa delle ore10,00il lancio dei palloncini con lelettere a Gesù Bambino.Invitiamo tutti lettori dellaGoccia, all'evento più impor-tante dell'anno, che più cistringe in una vera e vivacomunità e ci dà la gioia diregalare a tutti il PAESEPRESEPE (vivente). Una tra-dizione che da più di trent'an-ni i Caslettesi rappresentanocon il lavoro di preparazionedi molti giorni che come diceDon Castelli: " il nostro cen-tro storico diventa una picco-la Betlemme ". La sera di S.Stefano, 26 dicembre, pressola sede sarà offerto a tutti latradizionale fetta di panetto-ne con brindisi per lo scam-bio di auguri. L'ultima ini-ziativa dell'anno è il cenonedi fine anno per brindare alnuovo anno e con l'occasionefesteggiare il compleanno delnostro parroco che è nato il01 gennaio 1917. Vi aspettia-mo a tutte le nostre iniziativeed auguriamo un BuonNatale ed un meraviglioso2006 .

PUNTO D'INCONTROil presidente Gianni Rossin

Un Anno Straordinario !

GRAZIELLA RUFFO

SILVIO REDAELLI e ALFREDO FRIGERIO

LUIGI REDAELLI e MARILENA FRIGERIO

SERGIO MAURI ANGELA SUPPA GIUSEPPE RATTI

GIOVANNI GRANDE e PAOLO VIGANO'

10 - Mese di Dicembre 2005 Sport

Squadra basketAIDO Rogeno

Anche quest' anno il nostrogruppo "dei non più giovanidel basket" si ritrova ogni gio-vedì sera alle ore 21 nellapalestra delle scuole medie diMerone . Ormai sono 5 anniche ci ritroviamo, ma la pas-sione e la voglia di vincerenon sono di certo diminuite,anzi abbiamo notato che aduna c'erta età perdere bruciaancora . Il nostro gruppo sicompone di circa 25 personecon un'età che varia dai 25 ai52 anni, ed un'altezza: cheparte da m. 1,55 a m.1,95. Lanostra idea iniziale era quelladi partecipare ad un campio-nato di C.S.I. ma problemi

Il nostro concittadino, qualetecnico della Pontelambrese,dopo una doppia promozio-ne con i nero arancio, ha rice-vuto l'ambito riconoscimentocome miglior allenatore dellastagione 2004-2005. Ritornail premio "Panchina d'orocomasca". A distanza di alcu-ni anni (l'ultimo premiato fumister Della Torre),

l'Associazione allenatori dicalcio ripristina l'ambito rico-noscimento per l'allenatoreche più si è messo in mostracon risultati importanti nel-l'ultima stagione. Il 17 otto-bre, all'Auditorium DonGuanella di via TommasoGrossi, a Como, il tecnicoche ha portato laPontelambrese in due anni

Parlami di te… Bene, alloravi racconto la storia di unache al bob è arrivata per caso.Andiamo con ordine.Immaginate una ragazzanata e cresciuta nella realtà diun piccolo paese della pro-vincia di Lecco con una nor-male carriera scolastica allespalle e una laurea in LettereModerne all'Università stata-le di Milano. Impegnata inuna bellissima esperienza dilavoro con i bambini comeistruttrice dei corsi di avvia-mento all'atletica leggera

presso la Società sportivaMetanopoli di San DonatoMilanese. Una passione per il teatro,tanto che "da grande" le pia-cerebbe lavorare nel campodell'organizzazione teatrale,o magari nel campo del gior-nalismo, chissà; una passioneper il cinema, anche se iltempo a disposizione è sem-pre poco, per la musica a

tutto volume in came-ra, per le mostre d'arte,soprattutto di fotogra-fia, per gli amici, quellidi sempre, dei tempidella scuola, dei campidi allenamento, per iviaggi, perché sonoveramente tanti i luo-ghi che vorrebbe visita-re. Passioni che hannoin tanti, ma per questaragazza c'è un amoreancora più grande:quello per lo sport. Da picco-la voleva fare la ballerina, poi

la pallavolista, poi siè avvicinata all'atleti-ca leggera ancoraragazzina, dopo leprime esperienzenelle gare scolastiche,e ne è stata contagia-ta.Da allora sono ormaitredici anni. Ha fattouna buona carrierasoprattutto nelle cate-gorie giovanili, conrisultati anche moltosoddisfacenti nellacorsa veloce, nei 100e nei 200 metri. Epoi? Poi è successoche questa ragazzache con ghiaccio eneve aveva ben pocaconfidenza, in unfreddo novembre del

1999 si ritrova a scendere suuna pista da bob, in Austria,senza sapere bene chi glieloha fatto fare! Un'esperienza nata per gioco,grazie ad un amico che avevabisogno, come si dice ingergo, di un "frenatore". E fusubito amore! Sì, dice lei, per-ché al bob ci puoi arrivaremagari per caso, per provarequelle sensazioni che in tele-visione non riesci tanto a per-cepire: la velocità, il rumore,le curve. Poi però dietro allaspettacolarità della discesa cisono, come in ogni sport adalto livello, ore e ore di alle-namento in palestra e inpista, lunghe trasferte a ritmiveramente massacranti, tra

caricare, scaricare il bob (esono 200 Kg!), tirare e ritirarei pattini (devono essere splen-denti!), provare e riprovaregesti e sensazioni essenzialiin gara. Ma che bello è, dopotutto questo, vincere! Correrequei 50 metri al massimo,cercando di sfidare il peso ela gravità e renderti conto altraguardo che il cronometroper te e il tuo pilota si è fer-mato prima di tutti e sei sulgradino più alto! Fantastico!E' in questi momenti chedimentichi la fatica e pensiche ne vale veramente lapena. Allora guardi avanti eti poni degli obiettivi: ci sonole Olimpiadi a Torino nel2006 e si sa che per ogni atle-ta che si rispetti quello è il tra-guardo più bello e più ambi-to. Perché non farci un pen-sierino?Bene, penso di non avere tra-lasciato nulla nel mio raccon-to: realtà, sogni e ambizionidi questa ragazza. Ah,dimenticavo: questa ragazzasono io!

APPUNTAMENTI NATALIZI DEL GS ROGENOIl Natale, ormai alle porte, interromperà tutti i campionati sportivi in corso, ma la società sportiva rogenese non smetterà lasua attività, anzi, come di consueto arricchisce il proprio calendario con diversi appuntamenti che vi segnaliamo.Domenica 4 dicembre, a conclusione dei festeggiamenti del 30° anniversario di fondazione si terrà in collaborazione con laParrocchia dei S.S. Ippolito e Cassiano un concerto del gruppo Alpini di Canzo, che si esibirà con una serie di canti dellatradizione popolare. Sabato 17, atleti, allenatori, dirigenti e le loro famiglie festeggeranno insieme in oratorio l'arrivo del S.Natale, con l'ormai consueto scambio di auguri e il taglio dei panettoni. Lunedì 19 sarà la volta dei soli allenatori, dirigentie promotori sportivi, che parteciperanno al Natale dello Sportivo CSI, con la collaborazione del Coni provinciale di Lecco.In questa occasione verrà celebrata la S. Messa a partire dalle 20.30 nella basilica di S. Nicolò, al termine della quale è pre-visto il saluto del Presidente provinciale del Coni: Pinuccio Castelnuovo e lo scambio di auguri presso l'Oratorio di Lecco.Ed infine, la perla all'occhiello degli eventi di questo periodo natalizio sarà la TOMBOLATA di Domenica 8 Gennaio. Èormai diventata un'abitudine, infatti, per il GS Rogeno, organizzare questo momento di festa per tutti gli amici e i sostenito-ri di questa società. In questa occasione verranno inoltre sorteggiati i biglietti fortunati della lotteria, tra cui quello che potreb-be addirittura vincere un viaggio! Non bisogna lasciarsi scappare questa possibilità, perciò comprate tanti biglietti e non man-cate alla tombolata! Aspettando con ansia l'arrivo di questo S. Natale auguriamo a tutti un bellissimo e felice Natale con unafrase che il Papa Giovanni Paolo II, durante l'omelia della S. Messa di mezzanotte del 2002, fece ai ragazzi e ai giovani:"Troverete un bambino, avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia! Passano i secoli e i millenni, ma il segno rimane, e valeanche per noi, uomini e donne del terzo millennio. È segno di speranza per l'intera famiglia umana: segno di pace per quan-ti soffrono a causa di ogni genere di conflitti; segno di liberazione per i poveri e gli oppressi; segno di misericordia per chi èchiuso nel circolo vizioso del peccato; segno di amore e di conforto per chi si sente solo e abbandonato".

burocrati( organizzativi (arbi-tri, segnapunti e dirigenti) edeconomici ci hanno fattoprendere un' altra strada.Dopo ogni allenamento/par-tita ci ritroviamo davanti ad"una" bottiglia di buon vinoed una cena dimagrante pre-parata con cura dal nostro

chef "Pierorso". Rinnoviamol'invito : se qualcuno volessepartecipare a una serata disport ed allegria può presen-tarsi il giovedì sera con tuta .scarpette e accappatoio Viaspettiamo ! ! ! ! ! ! ! ! !

Gaetano Brivio

Premio "Panchina d'oro comasca"a mister Gerosa

dalla Terza alla Prima, è statopremiato dall'Aiac. La pre-miazione del mister neroarancio è avvenuta all'internodella tradizionale serata dipremiazione di tutte le socie-tà comasche che si sonoimposte nei rispettivi campio-nati nell'ultima stagione.Erano presenti, oltre ai verti-ci dell'Aiac di Como e delComitato provinciale dellaFigc, anche alcuni consiglierifederali, il presidente del CrlMilesi, il presidente regionaledell'Aiac, Tosi, e il consiglie-re nazionale dell'Aiac,Milanesi. A dir poco merita-to il riconoscimento perGerosa, bravo a ricostruireinsieme al suo prezioso viceParedi, una squadra e, intor-no, anche un'organizzazionesocietaria che a Pontelambroera venuta a mancare con iltempo.

Mese di Dicembre 2005 - 11Ambiente e Cultura

ConcorsoPresepi a

Bosisio Parini

Giuseppe Parini:il poeta bistrattato(parte prima)

L’isola dei Cipressi

Il Natale si avvicina, ma ilprespio, insieme al ricordodelle antiche tradizioni appa-re sempre più sbiadito nellanostra memoria. Le capanne di legno e le sta-tuine hanno ceduto il posto aBabbi Natali elettronici ealberi di Natale che parlano,cantano e ballano; tuttavia,quando si entra in una casadove il "vecchio" presepe fabella mostra di sé, inevitabil-mente si viene attratti daquella rappresentazione checu trasporta indietro neltempo, fino al ricordo dellanostra fanciullezza.Allora si aspettava la vigiliadel Natale per tirare fuori lestatuine, la capanna, fare lastrada con i sassi e disporrepecore, pastori, magi... un po'lontano dalla capanna perchéloro arriveranno all'Epifania.La Pro-Loco, attraverso laprima edizione della rasse-gna/concorso "La gioia del presepe" ci invi-ta a tirare fuori nuovamentele nostre vecchie statuine, lacapanna, le luminarie e...dare vita al nostro migliorpresepe di sempre!

Pro Loco Bosisio Parini

"Deliziosa, amenissima sme-raldo del lago di Pusiano,arcadico Isolino, romanticoangolo verde": sono alcuniaggettivi e commenti lasciati-ci dai nume-rosi scrittori,poeti, ricercatori, principi edaristocratici, visitatoridell'Isola dei Cipressi.In effetti l'isola è bella edattraente, ma non certo più ditanti altri angoli della nostraBrianza. Non ha niente dispeciale, se non il fatto diessere appunto un'isola e diavere quindi il fascino di unluogo circondato dall'acqua."Oscure tradizioni tra que'villici dicono, che una notteimprovvisamente è sortal'amena isoletta, che vediamonel lago di Pusiano vicinoalla sponda settentrionale,

dell'estensione di 24 perti-che' .Vi è una collina naturale di13 metri, originariamenteappuntita, ma nobilitata inepoca medioevale da duemuraglioni che circoscrivo-no la vetta formando unpiccolo alto-piano, un ter-rapieno. Ha un'estensionedi circa 18.000 mq.Sul versante nord della col-lina e sulla punta ad est visono boschi. Il resto èprato; ma tutta la cornicedell'isola, che ha una formaovale, è alberata. La confor-mazione del luogo e la vege-tazione, quindi, celano lecostruzioni e il prato dandoun senso di intimità, dinascondiglio sicuro e prezio-so; mentre l'isola ha un aspet-

Giuseppe Parini viene consi-derato un personaggio piutto-sto antipatico;odiato daglistudenti e ignorato dal gran-de pubblico,eppure si parla diuno dei padri della letteraturaitaliana. Spesso mi sono chie-sto il perché di questo atteg-giamento e sono giunto aduna personalissima conclu-sione:"Parini viene studiatomale e qualche volta insegna-to peggio " .La fonte di tantaacredine è dunque dovuta auna certa "ignoranza " ,intesacome scarsa conoscenza delletterato bosisiese.La realtà èa mio parere ben diversa percui vorrei, con un po'diimmodestia, tentare di riabili-tare la figura dell'uomo e delpoeta. Giuseppe Parini nac-que a Bosisio il 22 o il 23maggio del 1729. Già il suogenetliaco offre motivo didiscussione, anche se piutto-sto faceta, tra chi vorrebbecelebrare il compleanno ilgiorno 22 e chi il giornoseguente. In realtà il giallodella data può essere risoltocon estrema semplicità. Nelperiodo in cui nacque il gio-vane Giuseppe, infatti,lamortalità infantile era moltoelevata per cui i bambinivenivano battezzati veloce-mente. Per la precisione la"regola " consisteva nel bat-tezzare il giorno stesso dellavenuta al mondo coloro chenascevano prima di mezzo-giorno, mentre chi nascevanel corso del pomeriggio

veniva battez-zato il giornoseguente.In ogni caso,ap r e s c i n d e r edalla data delcompleanno ,l'atto di battesi-mo conservatopresso la par-rocchia diBosisio Pariniriporta laseguente dicitu-ra: "Alli venti-trè maggiomilla e settecento ventinove Antonio MariaGiuseppe Gaetano figlio diFrancesco Maria Parino, etsig.Angiola Maria Caspani,jugali ratto,è battezzato ilgiorno suddetto da me infra-scritto curato di Bosisio;compare è stato messer CarloAndrea Appiano habitante inBosisio, et in fede..."Leggendo con attenzione l'at-to di battesimo si nota che c'èun altro piccolo enigma cheinteressa la nascita diGiuseppe Parini;ossia il fattoche egli non si chiamavaaffatto Parini, bensì Parino.La conferma di questo fattoci viene fornita anche dallaprima raccolta di versi da luipubblicata:"Alcune poesie diRipano Eupilino". Ebbeneanagrammando la parola"Ripano " contenuta nel tito-lo della pubblicazione siottiene a parola "Parino";

ossia proprio il cognome delpoeta bosisiese. Anche inquesto caso l'enigma è di faci-le soluzione. Fu egli stessoche per "ingentilire " il cogno-me lo trasformò in "Parini ".A riguardo dell'infanzia che ilgiovane Giuseppe trascorse aBosisio si sa ben poco, se nonil fatto che intraprese i suoiprimi studi sotto la guida delparroco: don Carlo Cabiati equando questi morì il suosuccessore:don CarloGiuseppe Gilardi divenne ilnuovo precettore del giovaneParini. Va segnalato il fattoche l'arciprete di Villa Incino,avendo occasione di conosce-re il piccolo Giuseppe osser-vò come gli occhi del bambi-no fossero molto luminosi equindi, sempre secondo il suoparere,"segno d'intelligenza". In realtà oggi sappiamo cheil prelato aveva ragione davendere e aveva saputo rico-noscere, è il caso di dirlo,"avista d'occhio " la genialitàdel futuro poeta. Nel 1739,all'età di dieci anni, il piccoloGiuseppe lascia Bosisio emuove alla volta di Milano;la città che lo adottò e nellaquale visse sino al 1799anche se, fino al 1765, tornòdiverse volte a Bosisio. Conla partenza di Parini vogliochiudere questa prima "pun-tata " della sua biografia, spe-rando di avere destato in chilegge un poco di curiosità neiconfronti di questo particola-re bambino.

La seconda puntata...chi losa...potreste leggerla sul pros-simo numero de "La GocciaBriantea "

Eros Baseotto

Rassegna / Concorso “La Gioia del Presepe”I Edizione REGOLAMENTO1. La partecipazione alla I rassegna / concorso "La Gioia delPresepe" è libera e gratuita per i presepisti della sezione 1 mentrepresuppone il versamento della quota di euro 15,00 quale contribu-to spese per i presepisti della sezione 2. - 2. Il presepista o il gruppodi presepisti che si iscrivono alla "rassegna / concorso" hanno facol-tà di allestire il presepio secondo il gusto e l'estro artistico propri.Possono quindi adottare tutte le tematiche inerenti la Natività emettere a frutto tutte le tecniche per il miglior allestimento.3. Gli elaborati devono avere misure massime di: o Larghezza 100cm; Lunghezza 100 cm; Altezza 100 cm. - 4. Ad ogni partecipanteal concorso sarà consegnato un ricordo della manifestazione. - 5.Tutte le spese di realizzazione dei presepi saranno a carico dei par-tecipanti. - 6. Tutti i presepi iscritti alla rassegna / concorso saran-no contraddistinti da un numero fornito dall'organizzazione comu-nale per la votazione. La graduatoria finale sarà stilata sommandoi voti ottenuti dalla votazione popolare ai voti assegnati da un'appo-sita giuria di esperti. - 7. Verranno stilate due graduatorie relativa-mente alla: o Sezione 1: Presepi in miniatura riservata alle scuole diogni ordine e grado ed agli oratori; o Sezione 2: Presepi deiBosisiesi e Garbagnatesi, delle Associazioni, degli Artigiani e dialtri partecipanti. - 8. Di ciascuna sezione saranno premiati i primitre presepi che avranno ottenuto il maggior numero di voti. In casodi parità di voti il premio sarà suddiviso in parti uguali. - 9. La ceri-monia di premazione della I rassegna / concorso "La Gioia delPresepe" si svolgerà Sabato 07 Gennaio 2006 alle ore 21,00 pressoil teatro dell'oratorio di Bosisio Parini. - 10. L'organizzazione potràapportare modifiche e integrazioni al presente Regolamento non-ché alle modalità organizzative della Manifestazione. Sarà curadella stessa organizzazione informare i partecipanti. - 11. I presepi-sti di entrambe le sezioni dovranno consegnare tassativamente ilproprio presepe nei giorni di Venerdi 16 dicembre 2005 dalle ore20,30 alle ore 22,00 e di Sabato 17 dicembre 2005 dalle ore 10,00alle ore 12,00 e dalle ore 17,00 alle ore 19,00 presso la "Cà di Pai"ad un responsabile della Pro Loco Bosisio, il quale rilascerà apposi-to attestato di ricevimento. - 12. Unitamente al presepio dovrà esse-re allegato un fotocolor della creazione artistica di formato minimo18x24 (preferibilmente una visione complessiva del presepio). Sulretro della foto dovranno essere riportati integralmente i dati indi-cati nella domanda di iscrizione. - 13. I presepi che arriverannofuori dai termini stabiliti al punto 11), non verranno ammessi allarassegna / concorso. - 14. Il modulo di iscrizione e la copia del pre-sente Regolamento potranno essere ritirati presso la Segreteria delComune di Bosisio Parini (Sig.a Marilena) negli orari di aperturadegli uffici comunali, oppure presso la sede della Pro Loco Bosisio(Aula Civica di Garbagnate) il lunedì dalle ore 21,00 alle ore 23,00.- 15. L'iscrizione al concorso presuppone la conoscenza e l'accetta-zione di quanto sopra esposto; Il termine ultimo per la presentazio-ne del modulo di iscrizione è fissato per il giorno 03 dicembre 2005ore 12,00 presso una delle sedi indicate al punto 14 del presenteregolamento. - 16. Per informazioni relative al concorso telefonareai seguenti numeri: o Comune di Bosisio Parini (Marilena031/3580511).

to molto selvaggio vista dalontano e dalle rive del lagopoiché si nota solo la folta erigogliosa vegetazione che lafa sembrare una grandemassa flottante, come unbastimento, sulle placideacque di Pusiano.

G. Gavazzi

12 - Mese di Dicembre 2005 Varie

Per partecipare alle rubriche, inviare articoli,fotografie, consigli e suggerimenti manda un

messaggio a: [email protected] invia una lettera a “LA GOCCIA” Via XXIV

Maggio, 3 Rogeno (LC)

La Goccia Briantea è Aperta a tutti ...

Anno II - Dicembre 2005 - Numero 11 - Iscrizione al registro dei giornali eperiodici del tribunale di Lecco 03/04 del 15/11/04 - Direttore Giovanni

Marcucci, Periodico mensile di informazione, politica, cultura, spettacolo, umo-rismo e associazionismo - Sede redazione: Rogeno (LC) , Via XXIV maggio, 3, Editore-proprietario: Associazione “La goccia” (Rogeno - LC, Via XXIV mag-

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Volevo cominciare una seriedi articoli che descrivevanoogni mese un sito WEB dellapubblica amministrazione.Con il forte impulso al il pro-gramma di E-Government(Governo elettronico) daparte del nostro ministroLucio Stanca la PA centrale elocale ha sviluppato i conte-nuti e le informazioni per icittadini attraverso larete di comunicazioneInternet. Si sono diffu-si quindi, e riempiti dicontenuti i siti WEB,soprattutto quelli deiministeri e istituziona-li, che possono dispor-re di una buona orga-nizzazione nellagestione stessa del sito.L'idea che ho e' quella di fareconoscere questi siti comefonte di informazione per glieventi della vita. E partendoproprio da questo tema cheintroduco il sitowww.italia.gov.it che e' ilpunto di partenza del nostroviaggio.

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Questo sito e' un po' la radicedella navigazione nei sitiWEB della PubblicaAmministrazione. E' unaguida agli eventi che ci succe-dono nella vita.Nel collegamento Eventidella vita troviamo tutto quel-lo che normalmente ci succe-de e i servizi di cui abbiamobisogno. Lavorare, studiare,avere un figlio, salute, sport,pensione, tasse, insomma

una guida di rifermento sugliargomenti che ogni giorno citoccano. Qui potremmoavere molte informazioniutili senza la necessita' ditelefonare o andare a unosportello.E' stata inserita una nuovasezione Risolvi Oline, chepermette di accedere a serviziforniti attraverso la rete

Internet. Un esempio la ricer-ca di auto rubate basata sulletarghe. In un'altra sezionesono presenti delle guide sututto quello che c'e' da saperedella societa' e dei servizi incui viviamo. Un Esempio,potete vedere attraverso unfilmato video il discorso delpresidente della RepubblicaCiampi della fine anno 2004quindi nel sito sono presentianche dei contenuti multime-dialii. L'ultima sezione moltosemplice ma importante per-che ci apre la porta a tutti idettagli della pubblica ammi-nistrazione e' "PubblicaAmministrazione dalla Aalla Z". In questa sezionesono riportati tutti i collega-menti agli altri siti dellaPubblica Amministrazioneche potremmo visitare sesiamo interessati a informa-zioni dettagliate su quell'ar-

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LA SCUOLA DELL'INFANZIA "A. RATTI" E LA PARROCCHIA DIROGENO SI PREPARANO AL NATALE

Domenica 18 dicembre si terranno due rappresentazioni sul Natale che vedranno come attori bambi-ni, ragazzi e genitori del paese. La prima realizzata dal collegio docenti, in collaborazione coi genitoridella Scuola dell'Infanzia A. Ratti, consiste in un piccolo presepe vivente che sarà messo in scena a par-tire dalle ore 14 con partenza davanti alla chiesa parrocchiale e arrivo presso la Scuola dell'Infanzia. Ilpercorso farà rivivere il viaggio di Maria e Giuseppe da Nazareth a Betlemme ed il cammino di pasto-ri verso la grotta dove Gesù è nato. La seconda rappresentazione dal titolo "Nulla è impossibile a Dio"si terrà nella chiesa parrocchiale di Rogeno alle ore 20,30. I ragazzi delle elementari, medie e superio-ri metteranno in scena alcuni episodi relativi alla nascita di Gesù. L'invito a partecipare è per tutti.

gomento. Da non dimentica-re che esiste un supporto daparte di un operatore telefo-nico o via Internet, scrivereun email o fare domande adegli esperti.Insomma un sito ben fattosemplice da consultare chepuo' soddisfare ogni tipo dicuriosita' sulla PA e puo' dareun reale supporto alle esigen-ze quotidiane.

BRANZINO AL SALE1 grosso branzino di circa 1kg, rosmarino, sale grosso,pepe.Pulite il pesce senza squa-marlo; strofinatene l¹internocon il pepe e il rosmarino tri-tato finemente, quindi richiu-dete bene l¹apertura.Distribuite sul fondo di unapirofila uno strato di salegrosso piuttosto alto, adagia-tevi sopra il pesce e ricopritecon altro sale grosso, avendocura di premere bene inmodo che venga a formarsiuna massa compatta e benaderente al pesce. Passate acottura in forno molto caldo(220-250 °C) per circaun¹ora; a fine cottura spacca-te la crosta di sale e prelevateil pesce, pulendolo con cura(la pelle dovrebbe rimanereattaccata al sale).


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