N O Z I O N I F O N D A M E N T A L I 3
G. Graffi, S. Scalise, Le lingue e il linguaggio
Introduzione2
L’ apparato fonatorio è in grado di produrre una quantità enorme disuoni Ma solo pochi fanno parte di una lingua in senso stretto
Ogni lingua ha: un inventario di suoni che funzionano linguisticamente: i fonemi un insieme di regole per combinare insieme i fonemi in sillabe e in
parole un insieme di regole fonologiche che danno conto dei modi in cui i
diversi fonemi s’influenzano fra di loro regole che definiscono il funzionamento dell’accento, dell’intonazione
e dei toni
La disciplina che studia la produzione dei suoni è detta foneticaarticolatoria
Classificazione dei suoni3
modo di articolazione:i vari assetti (posizioni) che gli organi assumono nella produzione di un suono
punto di articolazione:ognuno dei diversi punti del tratto vocale in cui il flusso d’aria necessario per produrre un suono può essere modificato (labbra, denti, alveoli, palato, faringe ecc.)
sonorità:è data dalle vibrazioni delle corde vocali; se queste vibrano si produce un suono sonoro, se non vibrano, un suono sordo
Classi di suoni
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Vocali:nella loro produzione, l’aria non incontra ostacoli, fuoriesce liberamente. Le vocali sono normalmente sempre sonore.
Consonanti:l’aria viene momentaneamente bloccata (es. [b]) o deve attraversare una fessura molto stretta (es. [f]).Le consonanti possono essere sia sorde che sonore.
Semiconsonanti:condividono proprietà sia con le vocali (sono articolate come delle vocali) sia con le consonanti (es. non possono costituire il nucleo di una sillaba).
Un’altra classificazione distingue tra: suoni sonoranti (tutti sonori, vocali, semivocali, c. liquide e nasali) suoni ostruenti (tutti gli altri suoni)
Consonanti dell’italiano:per modo di articolazione
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Occlusive:occlusione momentanea dell’aria e successiva «esplosione»
Fricative:l’aria passa attraverso una fessura stretta producendo una certa «frizione»
Affricate:iniziano con un’articolazione occlusiva e terminano con un’articolazione fricativa
Nasali:il velo palatino si posiziona per lasciar passare l’aria attraverso la cavità nasale
Consonanti dell’italiano:per modo di articolazione
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Laterali:la lingua si posiziona contro i denti e l’aria fuoriesce dai due lati della lingua stessa
Vibranti: vibrazione dell’apice della lingua o dell’ugola
Approssimanti:gli organi articolatori vengono avvicinati ma senza contatto (semiconsonanti e semivocali)
In italiano i e u sono semiconsonanti quando sono seguite da una vocale tonica (piede, può) semivocali quando seguono una vocale tonica (sei, pausa)
Consonanti dell’italiano:per punto di articolazione
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Bilabiali: occlusione di entrambe le labbra
Labiodentali: il suono attraversa una fessura che si forma appoggiando gli incisivi superiori al labbro inferiore
Dentali: la parte anteriore della lingua (la lamina) tocca la parte interna degli incisivi
Alveolari: la lamina della lingua tocca o si avvicina agli alveoli
Palato-alveolari: la lamina della lingua si avvicina agli alveoli (arcuata)
Palatali (o anteriori): la lingua si avvicina al palato
Velari (o posteriori): suoni prodotti con la lingua che tocca il velo palatino
Vocali dell’italiano8
Sistema eptavocalico (triangolo vocalico)
I parametri per classificare le vocali sono:
altezza della lingua
avanzamento o arretramento della lingua
arrotondamento o meno delle labbra
Combinazioni di suoni
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Le consonanti possono combinarsi insieme in nessi consonantici, soggetti a restrizioni; in italiano, per esempio:
sono nessi consonantici possibili [pr] [tr] [fr] prendere, treno, francese
non sono possibili *[fts] *[gv] *[gf]
[p+r] è possibile sia in posizione iniziale di parola, sia in posizione interna prendi, apri
[r+p] possibile in posizione interna di parola (arpa), ma non in posizione iniziale
se una parola inizia con tre consonanti, la prima deve essere una [s] oppure [z] strano, sbrodolarsi
Combinazioni di suoni10
La combinazione di vocali e approssimanti in una medesima sillaba dà luogo ai dittonghi:
dittonghi ascendenti (approssimante seguita da vocale accentata)a . j+V (fienile, piacere), b. w+V (questo, quasi)
dittonghi discendenti (vocale accentata seguita da vocale)c. V+i (fai, noi), d. V+u (cauto, euro)
Esistono anche dei trittonghi: miei [mjei]
Le combinazioni di due vocali appartenenti a sillabe diverse danno luogo a uno iato (follia, idea, beato)
Suoni e grafia11
Un sistema grafico è coerente quando a un suono corrisponde un segno e viceversa (relazione biunivoca):
[b] bsuono segno
L’italiano ha diverse incoerenze, per es.:
due simboli diversi per un solo suono: cuore/quando [k]
due suoni diversi per lo stesso simbolo: sera [s] / rosa [z]
due simboli per un solo suono: maghe gh per [g]
tre simboli per un solo suono: sciocco sci per [ʃ]
Trascrizione fonetica12
L’alfabeto fonetico internazionale (IPA) permette di usare gli stessi simboli per gli stessi suoni in tutte le lingue del mondo:
suoni semplici [t] [d] [k] [ʣ]
suoni geminati [t:] [d:] [k:] [d:z](anche [tt] [dd] [kk] [ʣʣ]/[dʣ])
anche la lunghezza vocalica si indica con due punti [o] [a] vocali brevi [o:] [a:] vocali lunghe
l’accento [ ' ] si scrive prima della sillaba accentatacane ['kane], lampione [lam'pjone], intimità [intimi'ta]
sui monosillabi l’accento può non essere segnato
in IPA non esistono le maiuscole: Asdrubale [az'drubale]
Confini13
il confine di sillaba viene rappresentato con un punto (.)ie.ri vir.tù ve.lo.ce.men.te i.na.bi.li.tà
il confine di morfema è rappresentato con il simbolo (+); la divisione in morfemi non coincide con la divisione in sillabe
ieri virtù veloce+mente in+abil+ità
il confine di parola, rappresentato con il simbolo (#), marca l’inizio e la fine della parola:
#ieri# #virtù# #velocemente# #inabilità#
Fonetica e fonologia
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La fonetica si occupa dell’aspetto fisico dei suoni Unità di studio: il fono
La fonologia si occupa della funzione linguistica dei suoni Unità di studio: il fonema
In particolare, la fonologia cerca di scoprire:1. quali sono i fonemi di una data lingua2. come i suoni si combinano insieme in una data lingua3. come i suoni si modificano in combinazione
Contesto
15 Ogni suono ha una sua distribuzione: certi contesti o posizioni in cui
può comparire.
Per esempio, [r] in italiano può comparire: tra due vocali ora V__V dopo [t] tra t___ dopo [p] prima p___ dopo [b] bravo b___ all’inizio di parola prima di vocale
rana #___V in posizione finale di parola
bar ____# Ma [r] non può comparire: all’inizio di parola prima di consonante
*rt... #___C tra due consonanti *trf C___C dopo [m] *amr... m___
Foni e fonemi16
Tra i suoni che l’apparato fonatorio può produrre, ogni lingua ne sceglie un certo numero
questi suoni saranno chiamati foni: suoni/rumori del linguaggio articolato
I foni hanno valore linguistico quando sono distintivi, quando cioè contribuiscono a differenziare dei significati
[p] e [t] non sono soltanto foni dell’italiano, ma contribuiscono anche a formare coppie minime
coppia minima: coppia di parole che si differenziano solo per un suono nella stessa posizione (nello stesso contesto)
pare/tare (#___V), premo/tremo (#___r)carpa/carta(r___a), tappo/tatto (V__V)ripa/Rita (V__V), top/tot (___#)
Foni e fonemi17
Due foni che hanno valore distintivo sono detti fonemi
Un fonema non «ha» significato in sé, ma contribuisce a differenziare deisignificati
Un fonema è un segmento fonico che: ha funzione distintiva non può essere scomposto in una successione fonemi è definito solo dai caratteri che hanno valore distintivo
tali caratteri si dicono «pertinenti» i fonemi si rappresentano tra barre oblique (p. es. /t/) i foni si rappresentano tra parentesi quadre (p. es. [t])
Il fonema è una unità che si colloca a un livello «astratto»;i foni si collocano a un livello «concreto»:
Langue/Competenza Fonema /t/Parole/Esecuzione Fono [t]
Le regole di Trubeckoj (1939)18
Prima regola:quando due suoni ricorrono nelle medesime posizioni e non possono esserescambiati fra loro senza con ciò mutare il significato delle parole o renderleirriconoscibili, allora questi due suoni sono realizzazioni fonetiche di duediversi fonemivaro - faro
[v] e [f] in italiano sono fonemi,sono in distribuzione contrastiva
Seconda regola:quando due suoni compaiono nelle stesse posizioni e si possono scambiarefra loro senza causare variazione di significato della parola, questi due suonisono soltanto varianti fonetiche facoltative di un unico fonemarema - Rema
[r] alveolare e [R] uvulare in italianosono due varianti libere di un solo fonema
Le regole di Trubeckoj (1939)
19 Terza regola:
quando due suoni di una lingua, simili dal punto di vista articolatorio, nonricorrono mai nelle stesse posizioni, essi sono due varianti combinatoriedello stesso fonema
naso - ancora['nazo] - ['aŋkora])[n] alveolare e [ŋ] velare in italiano sono varianti combinatorie dello stesso fonema
Le varianti combinatorie di un fonema sono anche dette allofoni (sono indistribuzione complementare)
Il numero dei fonemi varia da lingua a lingua: ci sono lingue con poco più di una decina di fonemi, altre superano il
centinaio, l’italiano ne ha circa trenta
Allofoni20
Due o più foni che coesistono in distribuzione complementare sono allofoni di uno stesso fonema. Ad esempio, nell’italiano del Nord:
1. [s]era, [s]emplice, [s]orriso2. lapi[s], note[s], ribe[s] 3. [s]paurito [s]tupido [s]cavare [s]pirito4. ro[z]a, ri[z]o, corro[z]o, a[z]ola, a[z]ino5. [z]dentato, [z]modato, [z]gocciolare, [z]naturato, [z]bagliare
Il fono [s] ricorre in: posizione iniziale di parola prima di vocale #___V posizione finale di parola ___# prima di una consonante sorda ___Csorda
Il fono [z] ricorre invece: tra due vocali V___V prima di una consonante sonora ___Csonora
Varianti libere e fonemi distinti
Se due suoni foneticamente simili si possono trovare nello stesso contesto, ci sono due possibilità:
se danno luogo a due parole con significato diverso: i due foni sono realizzazioni di due fonemi
se il significato non cambia: sono varianti libere dello stesso fonema
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Tratti distintivi
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Ogni elemento linguistico si differenzia dagli altri per una serie di scelte binarie (di tipo «sì/no», «+/-»)
BINARIETà/DIGITALITA’ DEL SISTEMA
Ogni fonema può essere analizzato in un insieme di tratti distintivi che lo definiscono in opposizione a tutti gli altri fonemi:
Regole fonologiche
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Una regola fonologica collega una rappresentazione astratta (fonematica) a una rappresentazione concreta (fonetica)
Una regola è un’istruzione a cambiare una data unità con un’altra unità in un determinato contesto
Il formato tipico delle regole fonologiche è:
A B / ___C
(in questo caso, «A» diventa «B» nel contesto «prima di C»)
Parentesi24
Le parentesi si usano per «condensare» e unificare regole particolari riconducibili allo stesso fenomeno generale:
Le parentesi tonde ( ) indicano «facoltatività»
Le parentesi graffe { } indicano «scelta»
a. dirigo dirigi b. prediligo predilige c. friggo friggi d. leggo legge
Fenomeni fonologici e tipi di regole25
Le regole fonologiche non fanno cose «imprevedibili»
Sono in genere motivate e operano una ristretta serie di cambiamenti
Le regole fonologiche in particolare possono:
cambiare dei tratti [+] [–] / ___[+] inserire segmenti / ___B cambiare l’ordine dei segmenti AB BA cancellare segmenti A / ___B
Assimilazioni
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Le assimilazioni possono essere:
Totali: il segmento che causa l’assimilazione rende il segmento assimilato totalmente uguale al primo
Parziali: se il segmento che causa l’assimilazione cambia l’altro segmento solo parzialmente
vi sono assimilazioni al tratto di sonorità, al punto di articolazione o al modo di articolazione
Progressive: il segmento che causa l’assimilazione è a sinistra del segmento che si assimila (cioè lo precede)
Regressive: il segmento che causa l’assimilazione è a destra del segmento che cambia (cioè lo segue)
La sillaba
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Definizione fonetica:la sillaba rappresenta un’unità prosodica costituita da uno o più foni agglomerati intorno a un picco di intensità
Nella parola [pa'ta:ta] si osservano tre picchi in corrispondenza delle tre vocali, a ogni «picco» corrisponde una sillaba: [pa.ta.ta]
Definizione fonologica:unità prosodica di organizzazione dei suoni si assume una correlazione tra sillaba e parola e che le restrizioni
sulle sequenze possibili all’inizio/fine di sillaba valgano anche per l’inizio/fine di parola
Costituenti: la sillaba minima è costituita, in italiano, da una vocale, il nucleo
sillabico il nucleo può essere preceduto da un attacco e seguito da una coda nucleo più coda costituiscono la rima
La sillaba28
Una sillaba è aperta o libera se è priva di coda e finisce, dunque, invocale (a, ma)
Altrimenti, una sillaba è chiusa o implicata (con, an)
In alcune lingue il nucleo può essere costituito da sonoranti come [r,l, n, m]:
sloveno Trst [trst] ‘Trieste’, inglese americano bottle [botl]‘bottiglia’, svedese vatten [vatn] ‘acqua’, tedesco haben [ha:bm]‘avere’
Fenomeni soprasegmentali29
Vi sono fenomeni fonologici che non possono essere attribuiti a un segmento (fonema) o che lo oltrepassano
Sono chiamati processi soprasegmentali
Lunghezza
Accento
Intonazione
Tono
Lunghezza
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La lunghezza è relativa alla durata temporale con cui vengono realizzatii suoni
Non tutti i suoni hanno la stessa durata
In certe lingue la lunghezza ha valore distintivo
In italiano, la lunghezza vocalica non è distintiva
non ci sono due parole con significati diversi che si differenzinosolo per la presenza di una vocale lunga o breve
In italiano, la lunghezza consonantica è distintiva:
fato ~ fatto, pale ~ palle, pena ~ penna, caro ~ carro
Accento
31 L’accento è una proprietà delle sillabe e non dei singoli segmenti
Una sillaba tonica è realizzata con maggiore forza o intensità di una sillaba atona
L’accento può essere contrastivo, come in italiano: ['aŋkora] / [aŋ'kora]
['kapito] / [ka'pito] / [kapi'to]['kapitano] / [kapi'tano] / [kapita'no]
Pur essendo un fenomeno soprasegmentale, possiamo considerare l’accento come un «fonema» speciale
Vi sono lingue che hanno accento fisso e lingue che hanno accento non-fisso in ungherese l’accento cade sempre sulla prima sillaba in francese l’accento cade sempre sull’ultima sillaba
Intonazione
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L’altezza dei suoni non è uniforme
Ci sono «picchi» e «avvallamenti» che producono un effetto sonorochiamato intonazione L’intonazione è chiamata anche melodia, curva melodica o contorno
intonativo
L’intonazione ha grande rilevanza sintattica in italiano: frasi dichiarative
Piermarco diverte gli amici con le sue storie incredibili(curva melodica con andamento finale discendente)
frasi interrogative Diverte gli amici con le sue storie incredibili Piermarco? Piermarco [pausa] diverte gli amici con le sue storie incredibili?
(curva melodica con andamento finale ascendente)
Tono
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Una sillaba può essere pronunciata con altezze di tono diverse
In italiano a queste differenti pronunce non corrisponde uncambiamento di significato
Vi sono lingue invece dove a differenza di «altezza» di pronunciacorrispondono variazioni di significato (sono lingue tonali)
In cinese mandarino, una sillaba può essere realizzata con quattrotoni diversi e a ogni tono può corrispondere un significato diverso:
Disclaimer34
Questi lucidi, la cui modalità è tale ai fini della sintesi stessa, si intendono come
un “bignami” con alcuni spunti generali.
IN NESSUN MODO esauriscono i materiali, ciò che è detto a lezione, le
nozioni, gli esempi, i collegamenti che è necessario conoscere ai fini dell’esame.