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CONVEGNO
Evasione – Reati Tributari - Responsabilità
La cooperazione internazionale e lo scambio di informazioni: strumenti di
prevenzione, trasparenza fiscale e contrasto all'evasione
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Cooperazione internazionale
Banca d'Italia – audizione Senato 5 marzo 2014: “In un'economia globalizzata l'evasione e l'elusione fiscale sono favorite da regole nazionali di tassazione internazionale e standard internazionali non adeguatamente aggiornati, ancora basati su un sistema economico caratterizzato da un basso livello di integrazione tra paesi, ...
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Cooperazione internazionale
Segue Banca d'Italia – audizione Senato 5 marzo 2014: “... e dall'interazione di sistemi di tassazione nazionali, che può creare spazi per ridurre in maniera significativa l'imposta fino, talvolta, ad annullarla.”
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Scambio di informazioni tra A.F. dei vari paesi
In questo contesto, fondamentale il ruolo degli accordi internazionali che prevedono lo “scambio di informazioni” tra Amministrazioni dei Paesi aderenti
Così da ridurre fenomeni di “concorrenza fiscale sleale”
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Scambio informazioni: caratteristiche
Individuate tre tipologie: “su richiesta” da parte dell'autorità interessata di specifiche informazioni
“spontaneo” su iniziativa dell'autorità estera
“automatico” secondo standard condivisi di cooperazione tra Stati ed Autorità fiscali
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Scambio “automatico” informazioni
E' oggi strumento indispensabile per scongiurare l'erosione della base imponibile nei singoli stati
Rappresenta la risposta pragmatica ed efficace alla percezione di una carenza di governance globale sulle problematiche fiscali
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Segue: Scambio “automatico” informazioni
Richiede condivisione internazionale di procedure che garantiscano la sistematica e periodica trasmissione di informazioni tra i paesi aderenti
In tal senso si stanno muovendo gli Stati e le Organizzazioni a livello internazionale
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Pianificazione fiscale aggressiva e collaborazione internazionale
Metodo oggi sempre più utilizzato dalle multinazionali per minimizzare gli oneri fiscali attraverso il trasferimento dei profitti in paesi a fiscalità privilegiata (profit shifting)
E' fenomeno all'attenzione delle diverse Organizzazioni internazionali coinvolte nella lotta all'evasione
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Cooperazione internazionale: disciplina ed accordi
D.Lgs. n. 29/2014 (in vigore dall'1/4/2014) – ha dato attuazione alla Direttiva 2011/16/UE sulla reciproca assistenza fra le Autorità competenti degli Stati membri
In materia di “imposte di qualsiasi tipo riscosse da o per conto dell'A.F. E delle ripartizioni territoriali, comprese le autorità locali”
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Cooperazione internazionale: segue D.Lgs. n. 29/2014
Disciplina le procedure relative: allo scambio con le autorità competenti negli Stati Membri della UE
di “informazioni prevedibilmente rilevanti” per l'amministrazione interessata e per l'applicazione delle relative leggi nazionali
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Cooperazione internazionale: segue D.Lgs. n. 29/2014
Prevede fra l'altro, a partire dall'1/1/2014, lo “scambio automatico obbligatorio” di informazioni per alcune categorie di redditi (redditi di lavoro, compensi per dirigenti, prodotti di assicurazione sulla vita, pensioni, proprietà e redditi immobiliari) di soggetti residenti in altro Stato membro
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Cooperazione internazionale: segue D.Lgs. n. 29/2014
Ai fini dell'operatività delle disposizioni di cooperazione è prevista l'istituzione dell'”ufficio centrale di collegamento” con
responsabilità dei contatti con gli altri Stati del “servizio di collegamento” per lo
scambio di informazioni
entrambi inseriti negli uffici già esistenti presso Dipartimento Finanze, Agenzia Entrate e G.d.F.
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Cooperazione internazionale: segue Direttiva Europea - proposta
La Commissione europea ha già formulato Proposta - COM(2013)348 del 29/09/2013 – per estendere lo scambio automativo informazioni a: dividendi, plusvalenze, qualsiasi altro reddito da attività detenute in conto finanziario, qualsiasi importo al quale l'istituto finanziario è l'obbligato o il debitore, saldi dei conti
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Cooperazione internazionale: art. 26 Mod. OCSE
Inserito nel modello di convenzione contro le doppie imposizioni prevede “lo scambio d'informazioni tra autorità competenti”
Profondamente innovato nel luglio 2014 ridefinendo lo standard per lo scambio di informazioni così da garantire maggiore trasparenza nelle procedure
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Cooperazione internazionale: segue art. 26 Mod. OCSE
In particolare chiarimenti sullo standard della “verosimile pertinenza” ai fini fiscali:
per le informazioni richieste non più necessità ma “prevedibile rilevanza”
Ampliamento dello scambio ma irrilevanza di richieste prive di nesso con un'indagine o un accertamento in corso (“fishing expedition”)
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Cooperazione internazionale: segue art. 26 Mod. OCSE
Principio della reciprocità per evitare asimmetrie tra Stati
Inopponibilità del segreto bancario quale motivo di rifiuto dello scambio di informazioni
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Cooperazione internazionale:Standard OCSE
In occasione del Global Forum per la trasparenza e lo scambio di informazioni dell'OCSE (Berlino 29/10/2014) 51 Paesi (inclusa l'Italia) hanno sottoscritto l'accordo per implementare il nuovo Standard globale per lo scambio automatico di informazioni (Common Reporting Standard -CRS- elaborato dall'OCSE) a partire dal 2017
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Cooperazione internazionale:segue Standard OCSE
Scopo dell'accordo è ottenere una mappatura dei capitali investiti
all'estero da persone fisiche e da persone giuridiche
Attraverso lo scambio automatico di informazioni tra autorità fiscali
Con l'effetto di limitare le pratiche di trasferimento dei profitti e di pianificazione aggressiva
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Cooperazione internazionale:segue Standard OCSE
Le autorità tributarie ricevono informazioni (nominativo e dati identificativi del titolare, numero del conto, dati identificativi dell'Istituto, saldo o valore del conto) dalle banche e da altri operatori in ambito di servizi finanziari e automaticamente le condividono con le autorità tributarie degli altri Paesi aderenti
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Cooperazione internazionale:segue Standard OCSE
Lo standard sullo scambio di informazioni tra autorità fiscali di tutto il mondo è composto di due parti: Il Common reporting and due diligence Standard (CRS)
Il Model Competent Authority Agreement (CAA)
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Cooperazione internazionale:segue Standard OCSE
Il Common reporting and due diligence Standard (CRS) disciplina in dettaglio i dati oggetto di scambio, le relative modalità e tempistiche
Le informazioni sulle attività finanziarie dei soggetti saranno acquisite e scambiate in modo automatico con quelle degli altri Stati e con cadenza annuale
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Cooperazione internazionalesegue: Standard OCSE
Il Model Competent Authority agreement(Model CAA) rappresenta un modello di accordo per lo scambio di informazioni in via automatica tra le Autorità competenti degli Stati contraenti.
Il CRS ed il CAA sono completati dal Commentario esplicativo
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Cooperazione internazionalesegue: Standard OCSE
Necessita il recepimento negli Ordinamenti nazionali con apposita legge.
Dal 1° gennaio 2016 scatterà l'obbligo per gli intermediari di identificare la residenza fiscale della clientela
Nel 2017 verrà effettuato il primo scambio di informazioni
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Cooperazione internazionaleProgetto BEPS - OCSE
Si tratta dell'”Action Plan on Base Erosion and Profit Shifting” - 2013Si inserisce nell'ambito dell'azione di contrasto alle politiche di pianificazione fiscale aggressivaMira a contrastare lo spostamento di base imponibile dai Paesi ad alta fiscalità a Paesi a fiscalità bassa o nulla
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Cooperazione internazionalesegue: Progetto BEPS - OCSE
Si basa su un piano di azione strutturato su 15 aree di intervento, tra cui: transfer pricing – economia digitale – CFC – stabile organizzazione – interessi – procedure amichevoli – disclosure su schemi di tax planning
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Cooperazione internazionaleOCSE e Paesi Consiglio d'Europa
L'Italia ha aderito con L. 10/02/2005, n. 19 alla Convenzione sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale (MAAT)Si tratta di un accordo multilaterale tra gli Stati firmatari che si impegnano allo scambio di informazioni (su richiesta, automatico e spontaneo)
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Cooperazione internazionale:segue OCSE e Consiglio d'Europa
Alla cooperazione nella riscossione dei crediti tributari, compresi i provvedimenti cautelari, derogando al segreto bancario
Effetto parzialmente retroattivo: se illeciti fiscali con rilevanza penale, le informazioni riguardano anche i 3 anni precedenti la sottoscrizione della Convenzione
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Cooperazione internazionalesegue OCSE e Consiglio d'Europa
Tra gli Stati firmatari anche la Confederazione Elvetica (entrerà in vigore nel 2017, ma in caso di effetto retroattivo i dati potrebbero riguardare anche il 2014)
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Cooperazione internazionaleNormativa FATCA (USA)
La normativa USA FATCA (Foreign Account Tax Compliance Act) ha lo scopo di contrastare l'evasione delle imposte USA da parte di soggetti statunitensi, persone fisiche o giuridiche, compresi i Trust
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Cooperazione internazionalesegue Normativa FATCA (USA)
Il Governo Italiano ha siglato l'accordo con gli USA il 10/01/2014 ma è ancora in fase di esame il disegno di legge di ratifica dell'accordo stesso (anche se l'entrata in vigore era prevista per il 1° luglio 2014)
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Cooperazione internazionalesegue Normativa FATCA (USA)
Una volta a regime, le due amministrazioni scambieranno automaticamente le informazioni di carattere fiscale riguardanti soggetti residenti o cittadini americani, intestatari di c/correnti in Italia e soggetti residenti in Italia intestatari di c/correnti in USA
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Cooperazione internazionalesegue Normativa FATCA (USA)
Si differenzia dal CRS sviluppato dall'OCSE in quanto si basa su accordi bilaterali di scambio informazioni tra Amministrazione statunitense e singoli StatiLo standard dell'Ocse si propone come strumento multilaterale a cui più stati possono aderire
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Quadro internazionalevalutazioni
Il mutato quadro internazionale, sotto anche la spinta della fine del segreto bancario, porta non solo a una maggiore trasparenza fiscale una più efficace lotta all'evasione internazionale
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Quadro internazionalesegue valutazioni
Porta altresì l'A.F. ad acquisire una vastissima quantità di dati in relazione a fatti fiscalmente rilevanti
anche da A.F. straniere, affidabili e dunque meno facilmente contestabili dai contribuenti
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Collaborazione volontaria“voluntary disclosure”
In questo contesto di ampliamento delle informazioni, rilevanti ai fini della verifica e dell'accertamento nei confronti dei contribuenti, la “collaborazione volontaria”, già introdotta in altri ordinamenti stranieri, non può prescindere dal contesto internazionale descritto
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Segue Collaborazione volontaria“voluntary disclosure”
L'istituto va valorizzato per il contenuto “collaborativo” che esprime, in ottica di recupero di risorse a breve, implementazione della “compliance” a medio/lungo termine, circolarizzazione dei capitali.
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Collaborazione volontaria:la previsione a regime
Se ciò sia frutto di timore o convincimento reale non è dato sapere ma l'evoluzione è chiaramente nel senso di una previsione normativa a regime con sanzioni equilibrate e certezza di procedura
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GRAZIE PER L'ATTENZIONE!
Tiziana Pradolini
E-mail: [email protected] sito: www.studiopradolini.itwww.studiopradolini.it