Transcript
  • Dopo l’affresco europeo delle Necropoli immaginarie. Rappresentazioni della

    morte in Balzac, Flaubert, Zola, Dickens, Dostoevskij e Tolstoj (1996), Ernestina

    Pellegrini con Il grande sonno disegna il funebre ipogeo della letteratura siciliana

    fra Otto e Novecento. Dal modello secolare della morte addomesticata al nuovo tabù

    contemporaneo. Dalla fine degli eroi romantici che morivano con gli occhi volti

    al di là delle nuvole ai decessi sporchi dei “poveri diavoli” ai margini del mondo.

    La morte è ritornata selvaggia. Da Verga a De Roberto, da Pirandello a Tomasi

    di Lampedusa, da Sciascia a Bufalino, si individuano i trucchi estetici con cui gli scrittori cercano di colonizzare il nulla.

    Ernest ina Pe l l egr in i

    S a l o n e I n t e r n a z i o n a l e d e l L i b r o d i To r i n oS t a n d R e g i o n e To s c a n a

    s a b a t o 2 0 m a g g i o 2 0 1 7 , o r e 1 7 . 3 0

    in te r v i enedot t . s sa Ana Cr i s t ina Vargas

    Dire t tore sc ient i f i co Fondaz ione A. Fabret t i ONLUSsa ranno pr e s ent i l 'A ut r i c e e l 'Edi to r e

    www.F lorenceAr tEdiz ioni . comwww.fondaz ionefabre t t i . i t

    IL GRANDE SONNO


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