Download - Diario di una vita spezzata
23 Maggio 201023 Maggio 201023 Maggio 201023 Maggio 2010
Un’altra giornata massacrante nell’orto è finita. Dalle 5 di stamane sino al
tramonto con quell’orto e quella terra che mi entra anche nelle ossa. Dopo
quarant’anni di lavoro inizio quasi ad odiare quella terra, ma mai come ora sono
motivato a spaccarmi la schiena. Devo portare al mercato il prima possibile le
zucchine, ho bisogno di soldi. E’ per un’ottima causa! Maria si laurea tra
qualche giorno! Sono orgoglioso di lei: è stata brava, laurea in Medicina in sei
anni esatti. E’ la prima persona della mia famiglia che si laurea, che si
riscatta da questo lavoro infame. Sono il padre più orgoglioso del mondo. Ora
basta scrivere, che domani sveglia presto.
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Un’altra giornata sotto il sole è finita. Le zucchine ed i fiori stanno venendo
benissimo. Forse al mercato mi daranno qualche centesimo in più. Mi servono
proprio, per la festa di Maria non bado a spese. Ne vale la pena! Sarà il
giorno più bello della mia vita. Ho le mani spaccate. Mi fa male la schiena,
stare sempre chinato mi distrugge, ormai l’età si fa sentire e gli anni nella
terra stanno presentando il conto. Ma che ci posso fare? Mica mio padre
poteva farmi diventare medico! Non c’erano soldi allora! E poi, di certo non
sarei stato bravo come Maria! Il mio destino non è mai stato su una sedia e
dietro una scrivania. L’unica sedia che uso è il sedile del trattore, quello sì
che fa per me, anche se rimpiango ancora quel corso obbligatorio sulla
sicurezza. Per qualche giorno, per legge, sono stato obbligato a passare delle
ore su una comoda sedia a sentire uno che secondo me in campagna non c’è mai
stato, che parlava di sicurezza sul lavoro. I discorsi erano scoccianti, secondo
me portava pure male, ma almeno non stavo nell’orto e mi sono riposato in quei
giorni. Certo non mi interessavano le fregnacce che blaterava, quindi di tanto
in tanto la comodità della mia sedia era l’anticamera di un pisolino. Ora basta
che domani è un altro giorno niente male.
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Altra giornata massacrante, ma domani si va al mercato e quando venderò le
zucchine non solo mi passeranno i dolori di un anno di lavoro, non solo la mia
stanchezza svanirà, ma correrò alla Sala “Grandi Eventi” per saldare il conto
della festa per Maria. Già mi vedo, con l’abito nuovo che ho comprato, quello
di un gran signore che, se non fosse per queste manacce che mi ritrovo e la
pelle bruciata dal sole, sembrerei un principe. Isabella non dorme da notti per
la laurea della figlia, ma io non posso permettermi di non dormire, le mie
giornate sono troppo dure. Domani finirò prima, raccoglierò le zucchine, le
porterò al mercato e poi dovrò andare da Dinuccio, ho già prenotato barba e
capelli. Domani dovrò fare presto, domani dovrò fare tante cose e soprattutto
dovrò stare lontano da Isabella e Maria che saranno nervose e mi
rimprovererebbero continuamente. Fanno così le donne quando sono sotto stress,
ma chi se ne importa. Dio solo sa quanto ho sognato di vivere la laurea di un
figlio…. Nulla potrà impedirmi di vivere questo momento, nulla mi priverà di
questa gioia. Ora a letto, sperando di riuscire a dormire…..