Download - Dialogo immaginario
(E' mattina, Giacomo e Giuseppe si trovano in trincea)
Ci stiamo preparando per un attacco. Giuseppe sei pronto?
In realtà no, ho paura di andare in combattimento!
In realtà, anch’io ho paura, ma lo faccio per la mia patria!
Io credevo che fosse più facile attaccare e conquistare gli Austriaci!
Io per non aver paura penso al nostro ideale cioè conquistare la libertà!
Dobbiamo andare, ci sta chiamando il comandante!
(Giacomo durante un combattimento viene colpito da una pallottola alla gamba e viene rimandato a casa dai suoi cari.
Intanto Giuseppe muore durante un combattimento, per colpa di una bomba. Giacomo, sapendolo, si intristisce, ma nello stesso tempo è felice di essere tornato sano e salvo.
(Gennaro) We guaglio’, come ti chiami?(Carlo) Mi me ciami Carlo né, e tu?(Gennaro) Io mi chiamo Genna’.Da quanto sei qua?(Carlo) Da un mese e mezzo,ma mi sono pentito di essere partito come vuluntari.(Gennaro) Comm, scusa?(Carlo) Come volontario!
(Gennaro) Aggio’ capi’! I so’ di Napoli. Sono volontario come te! Mia madre mi aveva detto di non partire! Pensavo fosse una cosa bella la guerra perché credevo che il nemico fosse più lontano, più debole, il cibo fosse più abbondante e la vita fosse meno precaria ma mi sono ricreduto.(Carlo) L’è sucedù anca a mi! Che nostalgia dei miei missultin con la pulenta, e ovviamente della mia famiglia.(Gennaro) Anche io ho nostalgia delle gaffe che mi cucinava mia mamma.(Carlo e Gennaro) Aiuto una bombaaaaa…(Le loro urla si dispersero nel frastuono)
(In Alto Adige a Lagazuoi, in prima linea, da una trincea, due ragazzi di nome Giacomo e Primo stanno mangiando prima di andare all’ attacco contro gli Austriaci )
–Io non l’avrei mai detto, ma sono stanco di questa guerra!–Sì, hai ragione!–Ti ha insegnato qualcosa la guerra?–Sì, avrei dovuto ascoltare mia madre a costo di disertare...– … Anche perché la guerra è orrenda e vediamo ogni giorno la morte dei nostri compagni. –Io terrò duro fino alla fine della mia vita!–Sì dobbiamo essere convinti
(Una mattinata, dolorosa, in infermeria, Fausto e Ignazio sono feriti, dall’ultimo scontro)Salve, sono Ignazio e voi?Io sono FaustoAnche lei è partito volontario?Sì, purtroppoAnche voi, siete partito non ascoltando vostra madre?Sì, pure io.Dovevo ascoltarla! Se l’avessi saputo!Come vi siete fatto la vostra ferita?Una bomba mi ha sfiorato, e voi?Cecchini…A voi piacciono le patate?
No, però sono l’unica cosa da mangiare, e a voi?Neppure!La guerra è bruttissima, anzi spregevole!Siamo abbandonati, non vengono mai a trovarci, a incoraggiarci, quei colonnelli…Eravamo così felici di partire!Eravamo anche molto fieri di difendere la patria!Ma non sapevamo…
…che la guerra fosse questo! Cecchini, bombe, sofferenza, urla, lamenti, niente igiene, malattie, invasioni, spari, pidocchi, pulci, rimorsi, odio, orrore, scoppi, timore, puzza, Ferite, sacrificio, nostalgia, paura, pianti, terrore…Che disgrazia!Ha ragione, speriamo che la guerra finisca presto.Lei dov’è stato ferito? Io sull’Adamello
Anch’io Lei quando se ne andrà dall’ infermeria?Io questo martedìNo, io lunedìCioè domani?Sì sono qui da un bel po’Domani ritornerò in trincea, che disgrazia!C’è molta probabilità di morte, ci rimarrebbero malissimo i tuoi familiari!Fortuna che ci sono le lettere!Almeno la nostalgia diminuisce un po’Anche se poco!
Ah, che male! Cos’è successo? Mi hanno sparato sulla gamba! A me hanno lasciato riposare perché sono
veramente esausto! Aveva ragione mia madre a dirmi che non dovevo
andare in guerra…
(siamo in infermeria sull’Adamello Pietro e Giuseppe Ungaretti si sono appena incontrati)
Già, anche a me,”fratello” andare al fronte non è bello! ieri,guardando i soldati morire ho scritto una poesia:Si stacome d’autunnosugli alberi le foglie. Wow allora sei un poeta !Sì ma da poco,da quando è iniziata la guerra.
Il mio sogno, invece,è diventare pittore e spero che questa tragedia non mi impedisca di
esserloSpero anche io per noi perché la guerra ha rovinato
la speranza di migliaia di persone
Sai, adesso vorrei essere con i miei bambini, e mia moglie
Ti capisco amico … dovremmo stare qui ancora un mese
Che disgrazia!