TTD sport di squadra: CALCIO Prof. Stefano D’Ottavio
Corso di Laurea in Scienze Motorie 3° anno
Settore giovanile adulti didattica
Il portiere di calcio
Il calcio a 5
Il calcio femminile
Istruttore di scuola calcio
Qualità fisiche Abilità tecniche
Prestazione calcio
tecnica
tattica
fisica psicologica
Fondamentali tattici Sistemi di gioco
Situazioni (azioni) di gioco
Guida della palla e dribbling
Passaggio
Stop (ricezione della palla)
Tiro in porta
Rimessa laterale
Contrasto
Copertura
Agonismo
Motivazione
Divertimento
Senso di appartenenza
Coesione squadra
Allenatore
Risultato
Ambiente etc etc.
Accelerazione-velocità
Resistenza anaerobica
Resistenza aerobica
RSA repeated sprint ability
Rapidità
COD agility
allenamento
partita
Forza muscolare (esplosiva, reattiva
etc.)
finta
Tecnica portiere
Modelli di gioco
PRESTAZIONE DEL CALCIO
Prestazione calcio
tecnica
tattica
fisica
Fondamentali tattici Sistemi di gioco
Situazioni (azioni) di gioco
Guida della palla e dribbling
Passaggio
Stop (ricezione della palla)
Tiro in porta
Rimessa laterale
Contrasto
Copertura
Accelerazione-velocità (10-20-30 sprint linea e navetta 10+10 e 15+15
Resistenza anaerobica 300 m.
Resistenza aerobica yo-yo intermittent recovery livello 1 e 2
RSA repeated sprint ability 15+15 (o 30 lineari) a navetta x 7 volte partenza
ogni 30 sec
Rapidità (tapping podalico)
COD agility 5 x 6 cambi di direzione a zig-zag
Forza muscolare (esplosiva, reattiva etc.) test di Bosco (cmj, sj, rebound jump, stiffnes etc mono e bipodalico.)
finta
Tecnica portiere
Modelli di gioco
PRESTAZIONE DEL CALCIO
Obbiettivi del programma
didattico
Presupposti della prestazione
tecnica e livelli di regolazione delle
abilità
modelli di riferimento
tecnico-tattici e tipo di correzione
durante l’esecuzione
Schema corporeo Posturale dinamico
Motorio di base Coordinazione
generale
Cinestesia dei gesti tecnici, percezioni attenzione interna
prevalente
Mezzi didattici con obbiettivo
tecnico
Coordinazione specifica
Regolazione del movimento sul
piano sensomotorio
Tecnica e relazioni nel gioco, percezioni
attenzione interna esterna
Coordinazione grezza>>>>fine
Destrezza, agilità e padronanza della motricità specifica
Tecnica e disponibilità variabile in
relazione alle caratteristiche
della situazione ed al compito
Espressione fisica della tecnica
Influenza dei sistemi di erogazione di
energia metabolica, neuromuscolare: di
forza e rapidità
Performance tecnica in gara
Circuiti funzionali (fasi) di apprendimento della tecnica, D’Ottavio 2010
Regolazione del movimento sul
piano percettivo concettuale
Esercizi di tecnica applicata>>>>tattica
individuale
Esercizi di tecnica di base (open-
closed skills)
Giochi ed esercizi generali con e
senza palla
Situazioni di gioco
Esercizi tecnici con complessità legate
alla condizione fisica e vincoli
tattici
Possessi palla, giochi di posizione, partite standard, small side games con variazioni di
regole
Fase della comprensione del compito motorio
Esercizi per abilità semi-closed
Espressione tattica della tecnica
Fase di crescita e sviluppo delle abilità tecnico-tattiche
feed-back legati agli effetti della giocata in
relazione allo scopo (FR)
feed back legati alla performance
(FP)
Regolazione del movimento sul
piano intellettuale-cognitivo
Processi mentali dell’azione di gioco Mahlo 1963 modificato
analisi della situazione
abilità tecniche
creatività
soluzione mentale
decisione
soluzione motoria
capacità tattiche abilità tattiche
esecuzione percezione
anticipazione
memoria lunga termine memoria breve termine memoria istantanea
informazioni
feed-back
conoscenze tattiche e tecniche
imput output
Presa e trattamento dell’informazione
(elaborazione)
feed-back selezione
Ripetizione dell’esercizio
Nell’uomo non sono veramente importanti i singoli movimenti bensi le azioni prodotte per un fine: infatti per interagire con l’ambiente circostante non ci limitiamo a muovere le braccia, mani e bocca, ma raggiungiamo, afferriamo o mordiamo qualcosa
Attualmente l’allenamento sportivo è fortemente influenzato da una visione “meccanica” del movimento umano. Questa visione affonda le sue radici nella scienza classica che segue un modello di casualità lineare, ispirata alla Fisica Newtoniana tipicamente riduzionista e analitica. Ovvero stesse cause, avranno stessi effetti, e senza le corrispondenti cause non si otterranno effetti. In accordo con la nuova teoria della complessità, solo l’1% dei fenomeni naturali sono LINEARI e dinamicamente stabili, e non riguardano l’essere umano. Questo fa pensare sulla validità del metodo di approccio classico.
La teoria dei sistemi dinamici programma un nuovo modello che permette di comprendere meglio i fenomeni apparentemente inspiegabli dell’allenamento sportivo. Attraverso questa teoria, e le sue molteplici applicazioni al nostro campo di studio, ci concentreremo sulla individualità dei soggetti e sulle necessità pratiche variabili per ottimizzare lo sportivo e il suo rendimento. La caratteristica più significativa dei sistemi dinamici è che pone più attenzione sul cambio di stato nel tempo che all’analisi degli stati stabili. Una recente applicazione di teorie basate sulla complessità di sistemi non lineari offre la possibilità di comprendere il comportamento motorio e gli adattamento psicologici all’allenamento da una prospettiva diversa, seguendo un modello alternativo. Questo modello è basato su una “EMERGENZA SPONTANEA DI AUTORGANIZZAZIONE” di abilità motorie senza un programma prestabilito e senza la necessità di processi “coscienti”..
L’uso dello strumento “allenamento” permette un processo di autorganizzazione dove viene costruito un modello (movimento molto stabile) volto all’apprendimento del gesto tecnico per mezzo di ripetizioni. L’obiettivo è permettere di ottimizzare la tecnica del gesto attraverso le variazioni. L’organismo percorre modelli di comportamento e di attuazione scelti in base alle interazioni tra le sue componenti interne e la sensibilità verso le situazioni esterne. Una condizione differente potrà organizzarsi formando modelli stabili. Oltretutto, considerando che alcune fluttuazioni avvengono nella maggior parte dei sistemi biologici, possiamo considerare l’errore una necessità per il processo di adattamento. Gli errori sono una necessità per sistemi che apprendono (Ashby, 1956).
Open>>closed skills
Complessità di carico contro precisione esecutiva
% complessità di carico
% precisione Unità arbitrarie
Precisione =
*gestualità *cognitiva *esecutiva (funzionale al gioco; efficace)
apprendimento
% complessità di carico
% precisione Unità arbitrarie
Stesso livello di carico con maggior precisione
incremento
apprendimento
% complessità di carico
% precisione Unità arbitrarie
Identica precisione con un carico più complesso
incremento
Differenze fra giovani ed adulti
% complessità di carico
% precisione Unità arbitrarie
100 %
100 %
adulti
giovani 40-50%
Precisione =
*gestualità *cognitiva *esecutiva (funzionale al gioco; efficace)
Apprendimento
Qualità dell’apprendimento
tempo
Tendenza all’insuccesso
talento
normalità
Apprendimento
età
100% carico
16-17
ATTIVITA’ GENERALI
ATTIVITA’ SPECIFICHE
6-8
Apprendimento
età
100% carico
16-17
ATTIVITA’ GENERALI
ATTIVITA’ SPECIFICHE
6-8
Esercizi senza palla
Esercizi tecnici con palla
Possessi palla
Giochi di posizione
Situazioni
Partite a tema (v. regole)
Partita
Apprendimento
età
TENDENZA A CARICHI ESTENSIVI
talento
normalità
100% carico
16-17
TENDENZA A CARICHI INTENSIVI
Apprendimento
Ore settimanali
età
Volume totale e tipologia del carico
talento normalità
6-8
16-17
Quantità
Intensità
Complessità
Qualità (precisione, efficacia, velocità)
apprendimento
Motivazione esterna
Età Unità arbitrarie
Motivazione interna
La motivazione esterna
dipende anche dalla
QUALITA’ DIDATTICA
bambini
ANTICIPAZIONE
cognitiva
di risultato esecutiva
decisionale percettiva
feed-back
ANTICIPAZIONE Orientamento
precoce
Avere meno tempo per
Veloci mentalmente sia prima che durante l’esecuzione
Agire mentalmente in
meno tempo
tempo
cioè
Agire mentalmente in
assenza di tempo
Analizzare la situazione
Ciò è determinato dalla presenza dell’aversario
Didatticamente allenare l’ ANTICIPAZIONE significa predisporre:
Esercizi che Limitano e influenzano la percezione e l’attenzione
Stimolano la riorganizzazione rapida in base ad eventi non previsti
Stimolano la velocità di percezione
Limitano ed influenzano l’elaborazione (decisioni)
Stimolano la velocità di decisione
Processi mentali, tattica e comportamento di finta B.Rossi
1996 La ricerca in ambito sportivo ha messo in luce
come sia lo sviluppo di un software di elevata qualità più che l’hardware, simile a tutti e comunque poco variabile con l’allenamento, a costituire il vero punto di forza dell’atleta di elite (Rossi 1991)
La finta è una evidente espressione di tali concezione: essa può essere considerata un tentativo intenzionale di trarre in inganno l’avversario per acquisire un vantaggio nel contesto competitivo (Okonek 1988)
Ricerche hanno dimostrato che i comportamenti di finta sono decisamente in aumento. Un esempio del basket riporta il 30-40% negli ultimi 40 anni durante l’azione che precede il tiro
I movimenti di finta
Il giocatore oltre ad evitare di fornire troppe informazioni all’avversario, intenzionalmente ne proporrà alcune errate, con lo scopo di innescare nei processi di risposta, soluzioni non pertinenti alla situazione
I giocatori esperti tendono a mascherare il più possibile le proprie intenzioni, aumentando così l’incertezza……..
……le azioni di finta determinano nell’avversario una percezione errata della situazione
I movimenti di finta
LE VARIABILI DEI MOVIMENTI DI FINTA:
1. Movimento preparatorio non correlato al movimento principale
2. interruzione di un movimento (finta) per continuare con un altro movimento o con un’altra direzione (finte di corpo)
3. Presentazione simultanea o in rapida successione di due o più segnali pertinenti (finte collettive)
4. Cambi di ritmo o velocità
I movimenti di finta
DETERMINANO NELL’AVVERSARIO
1. Incertezza nei processi di percezione
2. Tendono ad innescare programmi di risposta in parte automatizzati e sotto il controllo cosciente
3. Interferiscono sulle direzioni attentive
4. Maggior tempo nel prendere decisioni
5. Decisioni non pertinenti
6. Compromettono l’organizzazione tecnico-coordinativa
I movimenti di finta
INDICAZIONI DIDATTICHE:
1. Disponibilità variabile delle tecniche
2. Affinamento dell’informazione sensoria
3. Richiami di esperienze tattiche presenti in memoria
4. Sviluppo del pensiero tattico (prendere decisioni)
5. Utilizzazione di mezzi specifici
6. Utilizzazione prima possibile di esercizi di gara
percezione
Atleta adulto/esperto Atleta giovane/inesperto
Perlustrazione visiva ad accentuata fase psico-semantica
Percezione selettiva adeguata allo scopo ed al compito
Rapida elaborazione delle informazioni (sintesi afferente)
Anticipazione del programma con previsione più probabilistica
Strategie informative di tipo parallelo (macrounità di significato)
Percezione dispendiosa (non economica) e poco qualitativa
Lentezza nei processi elaborativi
Ritardo o mancata o non corretta anticipazione del programma d’azione
Strategie informative di tipo seriale
decisione Atleta adulto/esperto Atleta giovane/inesperto
Decisioni più pertinenti
Decisioni più rapide
Utilizzazione di programmi di risposta automatizzati (imput-output)
Attenzione rivolta a progetti di livello gerarchico più elevati
Facilità nel passaggio da focus attentivi ampi a ristretti e viceversa
Decisione non appropriate al compito
Tempi decisionali più lunghi
Attenzione più diretta alla strutturazione del programma di movimento
Difficoltà nel modulare le strategie attentive
esecuzione Atleta adulto/esperto Atleta giovane/inesperto
Controllo automatizzato del movimento
Precisione esecutiva
Rapidità esecutiva
Uso di feed-back regolativi
Movimento più influenzabile da fattori di disturbo
Esecuzione imprecisa
Esecuzione lenta
Insufficiente capacità di autoregolazione
interpretazione Atleta adulto/esperto Atleta giovane/inesperto
Maggiore capacità di sintesi (confronto fra valore nominale e valore reale)
Maggiore capacità di rievocazione mnemonica
Difficoltà nel trattenimento dell’esperienza o errata valutazione di essa
Difficoltàdei collegamenti con la memoria per errata o insufficiente rappresentazione dell’azione
Insegnamento delle abilità
abilità Obbiettivo
situazionale esercizio
Apprendimento specifico
L’insegnamento delle abilità deve seguire un procedimento didattico che tenda a creare automatismi integrati con le diverse richieste situazionali (adattamento indotto dei parametri che costituiscono l’abilità). Si innescano in questo modo condizioni favorevoli all’apprendimento specifico
Teoria dell’esercizio didattico
L’esercizio può essere considerato come opportunità programmata di rinforzo dell’esperienza …….sperimentazione delle proprie capacità motorie e mentali……unità elementare
della didattica dove è presente un compito motorio
(D’Ottavio 2002)
La ripetizione e l’esercizio rappresentano il processo
neurofisiologico dell’apprendimento
Gli esercizi tendono ad innescare comportamenti
automatizzati………………..
La situazione didattica specifica del calcio
situazione Direzione senso-motoria
Direzione cognitiva
Variazione dei parametri che costituiscono
l’abilità tecnica e tattica
Variazione dei parametri che costituiscono le
abilità tattiche e le capacità tattiche
allenamento
esercizio
livelli di regolazione e controllo
caratteristiche dell’esercizio nel calcio
STRUTTURA BASE
Variabili geometriche
Variabili organizzative (attrezzature didattiche) Variabili
metodologiche
Variabili tecniche
Variabili tattiche
Età dei calciatori
Livello tecnico e
agonistico
OBIETTIVI tecnici tattici fisici
Variabili fisiche
caratteristiche dell’esercizio nel calcio
Variabili geometriche
Variabili organizzative
Variabili didattiche
Variabili tecniche
Variabili tattiche
Dimensioni delle: linee e aree specifiche di sviluppo, n.riferimenti
n. giocatori coinvolti, alternanza lavoro pausa
Pressioni varie (tempo ecc.), complessità, handicap
Gesti tecnici utilizzati (fondamentali)
Riproduzione di azioni tipo (fondamentali tattici)
Variabili fisiche
Implicazioni a carattere organico-metabolico e neuromuscolare
caratteristiche dell’esercizio didattico nel calcio
Ambiente (spazio ampiezza e forma, superficie etc) didattico
Numero giocatori (parità e disparità numerica)
Mezzi e attrezzature disponibili
Obbiettivi didattici primari e secondari
Durata e intensità dell’esercizio
Rapporto fasi attive/fasi di recupero
Relazioni con il ciclo didattico e unità di allenamento
Variabili programmate e/o generate dal contesto
Influenza delle risposte di adattamento
Giocatori con livelli tecnici e di apprendimento diversi
Condizioni ambientali (previste ed impreviste)
Presenza numerica dell’allenatore/assistenti etc
interrelazioni
Teoria dei gradi di libertà
L’esercizio nelle sue traiettorie di sviluppo può essere effettuato dando modo all’allievo di poter utilizzare più o
meno variabili angolari (gradi)
Teoria dei gradi di libertà
Ciò deve essere considerato sia nella traiettoria di avvicinamento alla palla che in uscita
p.e traiettoria di rincorsa traiettoria di tiro
….corsa….passaggio
Teoria del quadrilatero funzionale
Il gioco si sviluppa attraverso linee percorse dai giocatori
e dalla palla: linee di passaggio
Le figure geometriche e la proiezione utilizzata nel
gioco-situazione-esercizio (verticale, orizzontale)
orienta i giocatori a diversi comportamenti tecnici
+ - tiri + - passaggi in profondità + - gioco aereo + - tentativi di uno contro uno + - cambi di gioco Etc.
Azione (pensiero) convergente
Azione (pensiero) divergente
Azione (pensiero) convergente
Azione (pensiero) divergente
L’attenzione nel gioco, passa
continuamente da focus
attentivi ristretti a focus ampi
Azione (pensiero) convergente
Azione (pensiero) divergente
Possessi palla
Possessi palla con direzione gioco
Possessi palla con direzione gioco e posizione
divergente
Divergente convergente
Divergente convergente con specificità
Possessi palla
Possessi palla con direzione gioco (finalizzazione)
Possessi palla con direzione gioco e posizione (finalizzazione e collaborazione specifica)
Circolazione e recupero della palla
Fase offensiva e difensiva
Fase offensiva e difensiva nelle due direzioni
Esempi didattici
Creazione di superiorità (inferiorità)
Giocatore fluttuante (sponde interne)
Fase di ritardo (tecnica) prima di entrare nel gioco
Vincoli tecnici (un tocco, solo un piede, solo gioco aereo etc.)
Vincoli tecnici (alcuni giocatori conducono o
hanno in mano una palla etc)
Linee di passaggio
Azione di smarcamento (gioco senza palla)
ottimo Sicuro per guadagnare spazio
rischioso
Vai e torna e torna e vai
Sicuro per possesso palla
Vai e convergi e vai e divergi
Vai rallenta (frena) e vai
Azione a due giocatori (velo e blocco)
Taglio davanti al difensore (sfilata)
Taglio dietro al difensore (lato cieco) Inserimento da dietro
Inserimento lato inattivo
1. L’azione di smarcamento anticipa e facilita il passaggio
2. Cercare sempre di mantenere il p.p. nel proprio campo visivo
Le regole del disordine Occorre ricreare le condizioni naturali
che a causa dello sviluppo socio-urbanistico si sono purtroppo perse..
Imprevedibilità, variabilità, irregolarità,
instabilità ecc.
Amplificano lo stimolo
ambientale
Apprendimento della tecnica nei quadrilateri
L’eventualità di far intervenire un secondo compagno per il tiro o per un passaggio di ritorno favorisce maggiormente il libero (personale) sfruttamento dello spazio tecnico
Determina inoltre maggiore attenzione e maggiore motivazione
passaggio e tiro in porta
L’opposizione determina direzione tempi e misure all’esercizio e coinvolge sempre più la sfera
cognitiva
…partendo dai fondamenti del gioco…
In fase di possesso di palla: 1. Se è possibile tirare in porta
2. Se non è possibile, cercare il passaggio per la conclusione
3. Se non è possibile, cercare il passaggio verticale
4. Se non è possibile, cercare comunque di guadagnare spazio in avanti (diagonale)
5. Se non è possibile, mantenere il possesso di palla (anche con passaggi dietro)
In fase di non possesso di palla: 1. Se è possibile anticipare
intercettando la palla
2. Se non è possibile, cercare il tackle o pressare
3. Se non è possibile, rallentare lo sviluppo del gioco e gli avanzamenti (temporeggiare)
4. Se non è possibile, marcare comunque il p.p. e in sub ordine gli appoggi prossimali
5. Se non è possibile, cercare rapidamente la copertura della porta
Grado di rischio-sicurezza soggettivo
Principi base per una efficace circolazione della palla (regole tattiche)
Sviluppo dell’azione:
Creare sempre almeno due opportunità d’appoggio al p.p., delle quali una di massima sicurezza
Il p.p. deve poter avere sempre e più rapidamente possibile la soluzione del passaggio verticale
Rapida proiezione sulle fasce (ampiezza del gioco e dell’attacco)
Mantenere sempre una copertura preventiva (equilibri)
Creare una mentalità elastica d’azione: dalla fase difensiva a quella offensiva e viceversa, da un fronte all’altro del gioco (campo)
Principi base per una efficace circolazione della palla (regole tattiche)
Sviluppo dell’azione:
nello sviluppo delle azioni cercare sempre di determinare incertezza negli avversari
tutta la squadra, con movimenti senza palla partecipa allo sviluppo dell’azione
nella fase di possesso (costruzione) non dare mai le spalle alla luce del gioco (palla)
nella circolazione della palla, cercare maggiormente i compagni più abili nella costruzione del gioco
effettuare passaggi lunghi (lanci) solo se esistono effettive possibilità di riuscita e giocatori con caratteristiche funzionali a tale tipo di gioco
Sviluppo dell’azione (esempi)
Possibilità di andare al cross o al passaggio per
la conclusione
Da posizione laterale
Profondità con triangolo
Passaggio dietro e verticalizzazione
Circolazione sull’altro lato
Cambio di gioco
Sovrapposizione
azioni che possono prevedere anche dribbling (prima durante e
dopo)
Sviluppo dell’azione (esempi)
Ricerca di spazio verticale per vie centrali
Ricerca di spazio con sviluppo sulle fascie
Principi base per una efficace riconquista della palla (regole tattiche)
tutti i giocatori partecipano compresi gli attaccanti mantenere compatto l’assetto della squadra rallentare l’azione del portatore di palla con azioni di disturbo permettere alla squadra di ritrovare rapidamente lo schieramento difensivo (equilibri) raddoppiare e fare pressing aggressivo solo se ci sono reali possibilità di portare via la palla ed in zone determinate del campo
Sviluppo dell’azione:
Sviluppo dell’azione:
Principi base per una efficace riconquista della palla (regole tattiche)
neutralizzare dal gioco gli appoggi, e se esistono le condizioni con marcatura d’anticipo individuare subito la posizione dell’attaccante più pericoloso soprattutto se ci sono possibilità di contropiede cercare subito la protezione centrale nella trequarti difensiva orientare il gioco avversario verso le fasce laterali fare attenzione ai cambi improvvisi di gioco (campo)
Dalla teoria dei fondamenti del gioco….e dei principi base della
tattica alla teoria degli schemi e dei sistemi di gioco……..
Nel creare un progetto collettivo o di squadra, occorre porsi delle condizioni e fissare gli obbiettivi primari:
Attraverso la disposizione (schieramento) dei giocatori sul terreno di gioco, cercare di realizzare quanto espresso in precedenza (fondamenti e principi): regole tattiche
Valutare le caratteristiche dei propri giocatori ed il loro livello tecnico
Tener conto delle caratteristiche avversarie
Il sistema di gioco è conseguente ai principi e non viceversa………….
Dalla teoria dei fondamenti del gioco….e dei principi base della tattica alla teoria degli schemi e dei sistemi di
gioco……..
Nelle scelte tener conto di alcune variabili:
Considerare se si tratta di formazione giovanile o di giocatori adulti (dilettanti o professionisti)
Considerare il livello agonistico
Tener conto del numero di giocatori per squadra (5,6,7,…..11)
Tener conto del processo di apprendimento e delle priorità didattiche dell’allenamento
Strategie generali della tattica nel calcio (regole tattiche)
In attacco con difesa schierata
Circolazione della palla alla ricerca di varchi
Verticalizzazione e tagli degli attaccanti
Triangolo uno-due
Tiro da fuori area
1<1 Difesa larga
Strategie generali della tattica nel calcio (regole tattiche)
In attacco con difesa schierata
Aggiramento sulle fasce laterali e ricerca di cross
Sovrapposizioni e uno-due sulle fascie laterali
Difesa concentrata
Strategie generali della tattica nel calcio (regole tattiche)
In attacco con difesa schierata
Ricerca del cambio improvviso di gioco con inserimento esterno da dietro
Difesa decentrata nella zona attiva
Strategie generali della tattica nel calcio (regole tattiche)
In attacco con difesa schierata
Lancio a scavalcare la difesa con inserimento esterno o centrale da dietro
Uno-due alto con ritorno nello spazio
1>1 Difesa alta
Strategie generali della tattica nel calcio (regole tattiche)
In attacco con difesa schierata
Ricerca del tiro in porta da fuori area
Ricerca di cross dal fondo con inserimento da dietro
Difesa bassa
Strategie generali della tattica nel calcio (regole tattiche)
In attacco con difesa non schierata
Soluzioni relative al 2>1
Sbilanciamento verso l’esterno con passaggio sull’appoggio
Finta del passaggio e dribbling
Difesa in inferiorità numerica
Strategie generali della tattica nel calcio (regole tattiche)
In attacco con difesa non schierata
Situazione di contropiede
Lancio nello spazio cercando la massima verticalizzazione
Passaggio all’appoggio meglio disposto al contropiede
Lancio sul lato opposto per l’inserimento da dietro
Difesa alta in inferiorità numerica
LA PARTITA FONDAMENTALI TECNICI COINVOLTI NELL’AZIONE
SITUAZIONI E FONDAMENTALI TATTICI
STRATEGIE E IMPOSTAZIONI TATTICHE (SISTEMI DI GIOCO)
PARARE Tecnica del portiere
CONCLUSIONE A RETE
Tiro in porta Dopo passaggio, stop, dribbling,cross,respinta della difesa,parata del portiere, di spalle
Punizione diretta e indiretta
ULTIMO PASSAGGIO (FINALIZZAZIONE)
Passaggio Verticalizzazione e tagli attaccanti inserimento da dietro,cross, dopo appoggio dietro
Triangolazione 1:2 e 1:3, velo in attacco blocco, cambio di gioco, corner, rimessa laterale
Attacco a 1,2,3 uomini (modulo)
MANTENERE IL POSSESSO DI PALLA (CIRCOLAZIONE)
Passaggi – dribbling – conduzione - stop
Movimenti degli appoggi in aiuto al pp Finte senza palla Movimento degli att. sovrapposizioni
Apertura del fronte d’attacco, cambio di gioco, aggiramento (circolazione est/int/est) verticalizzazione
GUADAGNARE SPAZIO VERTICALE
Passaggi – dribbling – conduzione - stop
angoli di passaggio, smarcamento, finte indiv. e coll., controllo in avanzamento
Apertura sulle fascie, cambio di gioco, triangolazione, contropiede
Centrocampo a 3,4,5 uomini (modulo)
CONQUISTA DELLA PALLA
Intercettamento - contrasto
Anticipo, pressione, pressing, fuorigioco
Diagonale dif. , superiorità zona attiva Marcamento anticipo Piramide, difesa a “L”
Disposizione (marcamento) a uomo e a zona, difesa 3,4,5
Suggerimenti per l’allenamento cognitivo
Passaggio da un’attenzione diffusa ad una selettiva e conseguente decisione sulla risposta motoria da effettuare
Educazione all’’orientamento, dell’attenzione spaziale sulla presa di informazioni
Educazione dei meccanismi di percezione ed elaborazione cognitiva della situazione
Insegnamento del gesto tecnico e sua immediata applicazione in finalità tattiche: la tecnica deve essere sempre finalizzata alla tattica
Gesto tecnico visto in base agli scopi per cui è eseguito
Suggerimenti per l’allenamento cognitivo
Educazione al lavoro situazionale
Educazione ai parametri spaziali e temporali generali (p.e giocatori) e specifici (la palla)
Educazione a percepire gli indici anticipatori presenti nelle reali situazioni sportive: traiettorie della palla, movimento degli avversari, compagni etc.
Migliorare l’elaborazione cognitiva che conduce alla scelta di azione motoria appropriata: esecuzione del gesto o della sequenza di gesti
Suggerimenti per l’allenamento cognitivo: l’esperienza didattica
situazionale L’allenamento situazionale ha lo scopo di favorire
l’elaborazione dell’informazione, l‘anticipazione, la presa di decisione, la comprensione dei sistemi di gioco, dei principi tattici, piuttosto che la padronanza specifica della tecnica in un contesto dato
Sarà necessario quindi costruire una serie di esperienze di gioco, anche elementari, che possono essere richiamate, collegate e riutilizzate in azioni successive. E’ quello che Barth definisce”il potenziamento della memoria episodica delle situazioni”
Durante l’esecuzione il giocatore dovrà continuamente porsi domande sul come, perché e con quale scopo agisce e reagisce
RICAPITOLANDO:
Rapidità
Compito complesso
Precisione
Compito semplice
Fatica
Fase percettivo-cognitiva
Fase tecnico-motoria
Metabolica Neuromuscolare Strutturale (meccanica) Psicologica
VALUTAZIONE DELLA TECNICA
1. Precisione
2. Rapidità e precisione
3. Rapidità e precisione in presenza dell’avversario
Quali problemi è chiamato a risolvere il bambino durante l'effettuazione degli esercizi-test? Per esempio:
• Quante volte riesci a ……………?
• Quanto tempo impieghi a ……………?
• In un tempo prefissato, quante volte riesci a ……………?
Nella terza relazione, quella in presenza dell'avversario, viene anche valutato il quando, il dove e il cosa, cioè rispettivamente il tempo, la direzione e la scelta tecnica adottata dall'allievo durante l'effettuazione dell'esercizio. È importante sottolineare che le seguenti proposte di valutazione, non prendono mai in considerazione il come si riesce a risolvere un dato problema. Evidentemente questa particolarità che si riferisce all’esecuzione tecnicamente corretta del gesto sia dal punto di vista estetico che ergonomico, può essere valutata nel calcio solamente con procedure soggettive e con parametri qualitativi.