CONSORZIO DI BONIFICA LEDRA TAGLIAMENTO
TRASFORMAZIONE IRRIGUA DA SCORRIMENTO AD ASPERSIONE EREALIZZAZIONE OPERE IRRIGUE
NEI COMUNI DI CODROIPO E SEDEGLIANO
PROGETTO PRELIMINARE
RAPPORTO PRELIMINAREper la verifica di assoggettabilità alla procedura di v.a.s.
ASSOCIAZIONE DEI CONSORZI DI BONIFICA DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
UFFICIO URBANISTICA E SICUREZZA dr. Pietro Ferigo
UFFICIO TECNICO dr. ing. Stefano Bongiovanni
R
Progettazione
Consulenza
VARIANTE N. 67 AL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE DEL COMUNE DI CODROIPO
0. PREMESSA
Il rapporto preliminare è un documento accessorio alla variante al piano, preordinato allaverifica della compatibilità ambientale dei contenuti della stessa, che trovano pronto riscontronegli interventi contemplati dal progetto preliminare, quindi all’ottenimento del pronunciamentosulla loro sottoposizione o meno alla procedura di valutazione ambientale strategica dall’autoritàcompetente.
In considerazione degli interventi in esame, che determinano l’uso di piccole aree a livellolocale o costituiscono modifiche minori del piano1, identificati dall’art. 6 co. 2 let. a) e co. 3 del D.Lgs 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale” (normativa statale), la verifica diassoggettabilità è disciplinata dall’art. 12 del D. Lgs 3 aprile 2006, n. 152.
Il documento viene redatto secondo i contenuti indicati nell’Allegato I del D. Lgs 3 aprile2006, n. 152.
1 A tal proposito, l’art. 4 co. 2 della L. R. 5 dicembre 2008, n. 16, interviene stabilendo che:«Ai sensi dell’art. 6 co. 3 del D. Lgs 152/2006, sono considerate piccole aree a livello locale:a) le aree oggetto di varianti non sostanziali agli strumenti urbanistici comunali di cui all’art. 63 co. 5 della L. R. 23 febbraio 2007, n. 5, (Riformadell’urbanistica e disciplina dell’attività edilizia e del paesaggio);b) le aree interessate dai piani particolareggiati comunali ancorché comportino variante agli strumenti urbanistici nei limiti di cui alla lettera a).»
1. CONSIDERAZIONI GENERALI
Gli interventi in esame sono annoverati tra le opere pubbliche di irrigazione programmate efinanziate dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Queste opere pubbliche trovano la lororagion d’essere in primo luogo nel perseguimento delle politiche di sostegno del comparto agricoloe in secondo luogo nel compimento delle azioni di tutela della risorsa idrica, volte soprattutto allarazionalizzazione e al risparmio nell’uso della risorsa idrica stessa.
Gli interventi in esame rientrano nell’accezione di trasformazione irrigua in quanto sonofondamentalmente diretti alla sostituzione di un sistema di canali per l’irrigazione a scorrimento,a servizio di quattro comizi irrigui e parzialmente di altrettanti comizi irrigui, per una superficieterritoriale di circa 524 ha (dei 911 ha complessivi), con un sistema di condotte per l’irrigazione apioggia, a servizio del comprensorio irriguo di nuova costituzione, per una superficie territoriale dicirca 320 ha. Sono contemplati lavori complementari che perfezionano le opere pubbliche darealizzare, estendendo il Comprensorio irriguo stesso, per una superficie territoriale di circa 47ha. Quest’ultimi possono trovare una successiva definizione e specificazione in considerazionedelle esigenze irrigue delle aree limitrofe allo stesso comprensorio irriguo di nuova costituzione.L’attingimento della risorsa idrica per l’irrigazione viene effettuato, con un prelievo di un volumed’acqua pari a 252 l/s, che può essere casomai incrementato di 54 l/s, dal Canale di San Lorenzo,che deriva indirettamente la sua portata dal Fiume Tagliamento (presso Ospedaletto di Gemonadel Friuli) e dal Fiume Ledra (presso Andreuzza di Buja).
Le previsioni progettuali relative agli interventi stessi individuano un’opera puntualecostituita dalla stazione di pompaggio con il manufatto di presa e un’opera a rete costituita dallecondotte e dai manufatti di adduzione e distribuzione.
L’area in oggetto, in definitiva, è interessata dalle seguenti attività:
- lo smantellamento dei manufatti (canalette prefabbricate, elementi di rivestimento oattraversamento di infrastrutture e quant’altro) di adduzione e distribuzione, adibitiall’irrigazione a scorrimento;
- la costruzione della stazione di pompaggio (edificio) con il manufatto di presa, compresi irelativi impianti, funzionali all’irrigazione a pioggia;
- la posa delle condotte (tubazioni e pezzi speciali) e dei manufatti (pozzetti prefabbricati,elementi di rivestimento o attraversamento di infrastrutture e quant’altro) di adduzione edistribuzione, adibiti all’irrigazione a pioggia;
- nei casi elencati, l’occupazione con sosta e transito degli addetti e delle macchine operatricie, per le attività derivanti dalle previsioni progettuali, l’escavazione, la movimentazione e ildeposito temporanei della terra e di altri materiali, la sistemazione e/o il ripristino.
Una parte marginale dell’area in oggetto ricade nelle categorie di tutela:
- aree dei fiumi, torrenti e corsi d’acqua di interesse paesaggistico: Torrente Corno (439);
- territori coperti da foreste e da boschi.
Si vedano gli elaborati: A.1, A.2/1, A.2/2, A.3/1, A.3/2, acclusi.
2. CARATTERISTICHE DEGLI INTERVENTI
Gli interventi in esame innanzitutto mirano a perseguire gli obiettivi di razionalizzazione erisparmio nell’uso della risorsa idrica, al contempo puntano a perseguire gli obiettivi di una buonapratica irrigua che contenga la percolazione e il deflusso superficiale dell’acqua e delle sostanze inessa contenute (inclusi gli eventuali nitrati provenienti dalla zootecnia) e consegua valori elevati diefficienza distributiva dell’acqua.
L’opera puntuale costituita dalla stazione di pompaggio con il manufatto di presa è stataindividuata considerando la morfologia dell’area in oggetto, in particolare l’andamento altimetrico,l’uso del suolo e il percorso del Canale di San Lorenzo, da cui viene compiuto l’attingimento dellarisorsa idrica.
La stazione di pompaggio è essenzialmente una struttura in calcestruzzo armato con unacopertura in lastre e tegole di laterizio, di modesta volumetria se si considera che le suedimensioni esterne sono pari a 17,00 m di lunghezza, 12,60 m di larghezza, 3,90 m di altezza digronda e 6,30 m di altezza di colmo. Questa struttura è costituita da un piano interrato con unasezione riservata all’ubicazione della vasca per l’accumulo dell’acqua da utilizzare ai finidell’irrigazione e da un piano fuori terra con tre vani adibiti all’alloggiamento delle elettropompe,delle altre apparecchiature elettriche e idrauliche, complete di quadri di comando, controllo esegnalazione, e delle strumentazioni tecniche per l’immissione in rete dell’acqua da utilizzare aifini dell’irrigazione; la struttura include un piccolo magazzino per parti di ricambio ed attrezzaturedi manutenzione dell’impianto. È questo un fabbricato che a tutti gli effetti, considerando l’aspettoesteriore, può essere assimilato a un deposito agricolo.
Il manufatto di presa è essenzialmente una struttura in calcestruzzo armato, di modestasuperficie se si considera che le sue dimensioni esterne sono pari a 15,20 m di lunghezza e 2,60 -4,10 m di larghezza. Questa struttura è costituita da un piano interrato con due sezioni adibiteall’alloggiamento della griglia fine, nel primo tratto, e della griglia fine a tamburo rotante, nelsecondo tratto, precedute da una paratoia di intercettazione, per la derivazione, la rimozione delcarico solido sospeso e del carico organico e la regolazione dell’acqua da utilizzare ai finidell’irrigazione e una sezione riservata all’ubicazione della vasca per l’accumulo dell’acqua dautilizzare ai fini dell’irrigazione.
Opera analoga già realizzata: stazione di pompaggio con manufatto di presa presso il Comprensoriodi Codroipo
L’opera a rete costituita dalle condotte e dai manufatti di adduzione e distribuzione è stataindividuata considerando la morfologia dell’area in oggetto, in particolare l’andamento altimetrico,l’uso del suolo e la conformazione degli appezzamenti (proprietà e aziende).
esempio
Le condotte di adduzione e distribuzione sono essenzialmente le tubazioni di diametrosuperiore in acciaio e PRFV vetroresina, le tubazioni di diametro inferiore in PVC e PE e i pezzispeciali in acciaio; tutti sono completamente interrati.
I manufatti di adduzione e distribuzione sono essenzialmente i pozzetti prefabbricaticilindrici in calcestruzzo leggermente armato, atti a preservare gli idranti di irrigazione, gli organidi intercettazione costituiti da saracinesche e valvole a farfalla, gli scarichi, i pozzetti prefabbricatiparallelepipedi in calcestruzzo leggermente armato, atti a contenere gli sfiati, e gli elementi dirivestimento o attraversamento di infrastrutture e quant’altro in calcestruzzo, ma anche inmateriale lapideo e/o metallico; i primi sono parzialmente interrati, affiorano infatti per circa 20cm di altezza, gli ultimi sono completamente interrati.
Opera analoga già realizzata: manufatto di distribuzione (pozzetto con idrante di irrigazione) presso ilComprensorio di Codroipo
La rete irrigua di progetto, strutturata con ramificazioni di diverse lunghezze e diametri,intesa come soluzione progettuale, è stata configurata in ragione della tecnologia disponibile ecompatibile, con il fine di realizzare una distribuzione della risorsa idrica quanto più uniformesulla superficie territoriale. Si è tenuta in considerazione l’infrastrutturazione irrigua già presente,ma soprattutto la conformazione particellare e agraria; infatti l’obiettivo fondamentale è statoquello di mettere a disposizione di ciascun fondo un idrante di irrigazione, limitando il passaggiosui fondi altrui alla fascia marginale lungo i confini dei campi, per non danneggiare le colture eper agevolare eventuali futuri interventi di manutenzione.
In tutti i casi si è fatto riferimento alle prescrizioni stabilite dagli strumenti urbanisticigenerali comunali vigenti, evitando l’interferenza con i prati stabili e limitando l’interferenza con lesiepi.
Gli interventi in esame, per quanto attualmente è dato sapere, non sono seguiti dainterventi simili o diversi, comunque complementari, che possano determinare una cumulabilitàcon gli stessi, fatto salvo ovviamente il già accennato ampliamento, comunque di ridottedimensioni.
Bilancio idrologico
Gli interventi in esame si ribadisce che sono fondamentalmente diretti alla sostituzione diun sistema di canali per l’irrigazione a scorrimento, a servizio di quattro comizi irrigui eparzialmente di altrettanti comizi irrigui, per una superficie territoriale di circa 524 ha (dei 911 hacomplessivi), con un sistema di condotte per l’irrigazione a pioggia, a servizio del comprensorioirriguo di nuova costituzione, per una superficie territoriale di circa 320 ha. Sono contemplatilavori complementari che perfezionano le opere pubbliche da realizzare, estendendo ilComprensorio irriguo stesso, per una superficie territoriale di circa 47 ha. Quest’ultimi possonotrovare una successiva definizione e specificazione in considerazione delle esigenze irrigue dellearee limitrofe allo stesso comprensorio irriguo di nuova costituzione.
esempio
Un confronto tra i fabbisogni idrici nella situazione attuale e nella situazione proposta puòessere effettuato delineando un esaustivo bilancio idrologico dell’irrigazione che tenga ancheconto, al di là delle superfici interessate dal servizio irriguo, dell’approvvigionamento.
SUPERFICIE APPROVVIGIONAMENTO
LORDA (ha) NETTA (ha) FONTE PORTATA (l/s)
SITUAZIONE ATTUALE - Sistema di canali per l’irrigazione a scorrimento
COMIZIO C14 133 79 Corso d’acqua 200
COMIZIO C15 102 81 Corso d’acqua 200
COMIZIO C04 112 32 Falda acquifera 192
COMIZIO C05 83 62 Falda acquifera 179
COMIZIO C13* 125 95 Corso d’acqua 200
COMIZIO 06SL* 140 117 Corso d’acqua 200
COMIZIO 04SL** 100 97 Corso d’acqua 200
COMIZIO 02SL** 116 95 Corso d’acqua 200
TOTALE COMIZI 911 658 Falda acquifera eCorso d’acqua
1571
SITUAZIONE PROPOSTA - Sistema di condotte per l’irrigazione a pioggia
TOTALE COMPRENSORIO 320 260 Corso d’acqua 252
AMPLIAMENTO 47 41 Corso d’acqua 54
TOTALE COMPRENSORIO CONAMPLIAMENTO
367 301 Corso d’acqua 306
COMIZIO C13* 75 46 Corso d’acqua 200
COMIZIO 06SL* 137 114 Corso d’acqua 200
COMIZIO 04SL** 69 64 Corso d’acqua 200
COMIZIO 02SL** 106 85 Corso d’acqua 200
TOTALE COMIZI 387 309 Corso d’acqua 800
* L’ampliamento viene qui riportato come ipotesi di massima che non va però considerata ai fini del bilancio idrologico dell’irrigazione* I comizi sono interessati solo parzialmente dalla trasformazione irrigua: le superfici riportate sono quelle complessive nella situazione ante – intervento e residue nellasituazione post – intervento** I comizi sono interessati solo parzialmente dalla trasformazione irrigua, nel caso in cui si realizzi l’ampliamento: le superfici riportate sono quelle complessive nellasituazione ante – intervento e residue nella situazione post – intervento
Il bilancio idrologico evidenzia una riduzione nell’approvvigionamento da un volume d’acquapari a 1571 l/s, di cui 371 l/s da falda acquifera e 1200 l/s da corso d’acqua, a un volumed’acqua pari a 252 l/s, al quale va aggiunto quello ulteriore di 800 l/s per i superstiti comiziirrigui, dal Canale di San Lorenzo, che deriva indirettamente la sua portata dal FiumeTagliamento (presso Ospedaletto di Gemona del Friuli) e dal Fiume Ledra (presso Andreuzza diBuja).
Condotte forzate di derivazione
Aree servite da irrigazione a scorrimento
Aree servite da irrigazione a pioggia
Comprensorio irriguo di nuova costituzione
Ambiti di ampliamento (ipotesi di massima)
Canali di derivazione
Rogge e roielli
3. LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI
3.1 Quadro urbanistico
Gli interventi in esame ricadono in un’area di cui una parte, quella di maggiore estensione,rientrante nel territorio del Comune di Codroipo e una parte, quella di minore estensione,rientrante nel territorio del Comune di Sedegliano. Le previsioni progettuali relative agli interventistessi sono pertanto assoggettate alle prescrizioni stabilite dai rispettivi strumenti urbanisticigenerali comunali vigenti, che a loro volta recepiscono le indicazioni formulate dallo strumentopianificatorio generale regionale vigente e applicano la disciplina urbanistico-edilizia prevista daleggi, regolamenti e disposizioni correnti.
STRUMENTO PIANIFICATORIO GENERALE DELLA REGIONE AUTONOMA FRIULIVENEZIA GIULIA
Lo strumento pianificatorio generale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia èrappresentato dal Piano urbanistico regionale generale, modificato con il Piano regionale dellaViabilità e il Piano regionale per la radiodiffusione televisiva.
Il nuovo strumento pianificatorio generale è costituito dal Piano di governo del territorio cheè stato recentemente approvato ma non è ancora entrato in vigore.
Assetto territoriale
L’assetto territoriale è riprodotto dalla tavola Schema di assetto territoriale del Pianourbanistico regionale generale.
Le opere sono interessate dai seguenti ambiti:
- ambito di preminente interesse agricolo;
- ambito dei sistemi insediativi di supporto comprensoriale;
- viabilità primaria;
- ferrovia a doppio binario;
- zone agricole irrigate.
STRUMENTO URBANISTICO GENERALE DEL COMUNE DI CODROIPO
Lo strumento urbanistico generale del Comune di Codroipo è rappresentato dal Pianoregolatore generale comunale, modificato recentemente con la variante n. 65, approvata con D. C.25/08/2014, n. 65, nonché con la variante n. 66, adottata con D. C. 25/08/2014, n. 36, chedetermina comunque misure di salvaguardia.
Zonizzazione
La zonizzazione e i vincoli principali sono riprodotti dalla tavola Zonizzazione del Pianoregolatore generale comunale.
L’opera puntuale costituita dalla stazione di pompaggio è interessata dalle seguenti zone:
- zona E5, di preminente interesse agricolo.
La costruzione della stazione di pompaggio (edificio) è consentita.Secondo quanto stabilito dall’art. 8 del D. P. R. 8 giugno 2001, n. 327, per l’espropriazione
delle particelle ove si intende costruire la stazione di pompaggio, qualora se ne ravveda l’esigenza,è necessaria l’indicazione dell’area della stessa nello strumento urbanistico generale o in un attodi natura ed efficacia equivalente, ai fini dell’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio.
L’opera puntuale costituita dalla stazione di pompaggio è interessata dai seguenti vincoli:
- zona esondabile dal T. Corno con lama d’acqua inferiore a 30 cm.
La costruzione della stazione di pompaggio (edificio), per quanto concerne la zona esondabiledal T. Corno con lama d’acqua inferiore a 30 cm, non subisce in alcun modo restrizioni.
L’opera a rete costituita dalle condotte e dai manufatti di adduzione e distribuzione èinteressata dalle seguenti zone:
- zona E5, di preminente interesse agricolo;
- area per attrezzature sanitarie;
- area destinata al verde pubblico urbano, di quartiere, attrezzato per il gioco;
- viabilità veicolare e pedonale;
- zona di rispetto ai corsi d’acqua;
- viale storico della Villa Manin e altra viabilità di interesse storico;
- discarica di 2° categoria;
- pista ciclabile;
- zona per servizi alla viabilità.
La posa delle condotte (tubazioni e pezzi speciali) e dei manufatti (pozzetti prefabbricati,elementi di rivestimento o attraversamento di infrastrutture e quant’altro) di adduzione edistribuzione è consentita.
Secondo quanto stabilito dall’art. 8 del D. P. R. 8 giugno 2001, n. 327, per l’asservimentodelle particelle (fascia di 3 m d’ampiezza) ove si intendono posare le condotte e i manufatti didistribuzione, è necessaria l’indicazione del tracciato degli stessi nello strumento urbanisticogenerale o in un atto di natura ed efficacia equivalente, ai fini dell’apposizione del vincolopreordinato all’esproprio (comportante l’imposizione della servitù di acquedotto per uso irriguo).
L’opera a rete costituita dalle condotte e dai manufatti di adduzione e distribuzione èinteressata dai seguenti vincoli:
- limite di rispetto stradale;
- limite di rispetto ferroviario;
- divieto d’accesso;
- zona esondabile dal T. Corno con lama d’acqua compresa tra 30 e 50 cm;
- zona esondabile dal T. Corno con lama d’acqua inferiore a 30 cm.
La posa delle condotte (tubazioni e pezzi speciali) e dei manufatti (pozzetti prefabbricati,elementi di rivestimento o attraversamento di infrastrutture e quant’altro) di adduzione edistribuzione, per quanto concerne il limite di rispetto stradale e il limite di rispetto ferroviario,non compromette la loro funzionalità, per quanto concerne le zone esondabili dal T. Corno conlama d’acqua inferiore a 30 cm e compresa tra 30 e 50 cm, non subisce in alcun modo restrizioni.Il cosiddetto divieto d’accesso, laddove determina un’interdizione nella realizzazione di accessiviari e carrai, non influisce in alcun modo sui lavori. Per le infrastrutture interrate eventualmentepresenti vengono concordati e predisposti specifici accorgimenti tecnici da apportare nei punti diintersezione.
Gli ulteriori vincoli che non sono riscontrabili nella zonizzazione sono menzionati nelsuccessivo capitolo.
STRUMENTO URBANISTICO GENERALE DEL COMUNE DI SEDEGLIANO
Lo strumento urbanistico generale del Comune di Sedegliano è rappresentato dal Pianoregolatore generale comunale, modificato recentemente con la variante n. 20, approvata con D. C.01/08/2012, n. 24.
Zonizzazione
La zonizzazione e i vincoli principali sono riprodotti dalla tavola Zonizzazione del Pianoregolatore generale comunale.
L’opera a rete costituita dalle condotte e dai manufatti di adduzione e distribuzione èinteressata dalle seguenti zone:
- zona E5, di preminente interesse agricolo.
La posa delle condotte (tubazioni e pezzi speciali) e dei manufatti (pozzetti prefabbricati,elementi di rivestimento o attraversamento di infrastrutture e quant’altro) di adduzione edistribuzione è consentita.
Secondo quanto stabilito dall’art. 8 del D. P. R. 8 giugno 2001, n. 327, per l’asservimentodelle particelle (fascia di 3 m d’ampiezza) ove si intendono posare le condotte e i manufatti didistribuzione, è necessaria l’indicazione del tracciato degli stessi nello strumento urbanisticogenerale o in un atto di natura ed efficacia equivalente, ai fini dell’apposizione del vincolopreordinato all’esproprio (comportante l’imposizione della servitù di acquedotto per uso irriguo).
Si vedano gli elaborati: A.4, A.5/1 C., A.5/1 S., A.5/2 C., acclusi.
3.2 Quadro vincolistico
Gli interventi in esame ricadono in un’area che non presenta vincoli particolari ricondotti adaree naturali protette, in particolare: parchi e riserve naturali, biotopi naturali, zone speciali diconservazione (ZSC), zone di protezione speciale (ZPS), aree di rilevante interesse ambientale(ARIA), aree importanti per gli uccelli (IBA), aree di salvaguardia per il reperimento prioritario,zone umide e parchi comunali o intercomunali. L’area inoltre non presenta vincoli idrogeologici.
Gli interventi in esame interessano inoltre il patrimonio culturale costituito dai beniculturali e dai beni paesaggistici; nel primo caso si considerano gli immobili che presentanointeresse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico, nel secondo caso si considerano gliimmobili e le aree di notevole interesse pubblico e le aree tutelate per legge, in particolare: aree deilaghi di interesse paesaggistico3, aree dei corsi d’acqua di interesse paesaggistico4, parchi e riservenazionali o regionali, nonché territori di protezione esterna dei parchi, territori coperti da foreste eda boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo dirimboschimento, aree assegnate alle università agrarie e zone gravate da usi civici, zone umide ezone di interesse archeologico. Le categorie di tutela sono in particolare:
■ per l’opera a rete costituita dalle condotte e dai manufatti di adduzione e distribuzione
- aree dei fiumi, torrenti e corsi d’acqua di interesse paesaggistico: Torrente Corno (439);
- territori coperti da foreste e da boschi.
La posa delle condotte (tubazioni e pezzi speciali) e dei manufatti (pozzetti prefabbricati,elementi di rivestimento o attraversamento di infrastrutture e quant’altro) di adduzione edistribuzione determina una modificazione transitoria del terreno da occupare, comunquel’attività non compromette i beni paesaggistici tutelati, nel loro complesso.
Secondo quanto stabilito dall’art. 146 del D. Lgs 22 gennaio 2004, n. 42, per l’avvio deilavori è necessario l’ottenimento dell’autorizzazione paesaggistica dall’autorità competente.
L’area inoltre presenta al suo interno alcuni siti puntualmente identificati mediantericognizione e schedatura svolti nell’ambito di uno studio condotto con finalità di ricercaarcheologica dalla Società friulana di archeologia per il Comune di Codroipo. Sebbene questi sitinon siano stati formalmente individuati come zone archeologiche e non abbiano trovato una totaleo parziale inclusione negli strumenti urbanistici generali comunali, sono stati comunque tenuti indebita considerazione nella valutazione delle interferenze generate dai lavori. A loro riguardo èemerso un interessamento marginale di tre siti (riconducibili ai progressivi 7, 9 e 85),contraddistinti da aree di differente superficie nelle quali sono stati rinvenuti frammenti fittiliaffioranti di Età romana o medievale.
L’ambito considerato è oggetto di apposita valutazione archeologica preventiva che nepermetta un’analisi più approfondita per quanto attinente al rischio archeologico.
3 I territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 m dalla linea di battigia, anche per i terreni elvati sul mare (art. 142 co. 1 let. b) delD. Lgs 22 gennaio 2004, n. 42).
4 I fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con R. D. 11dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 m ciascuna (art. 142 co. 1 let. c) del D. Lgs 22 gennaio 2004, n. 42).
3.3 Quadro ambientale
Caratteri distintivi dell’area
L’area in oggetto ha una quota media di 50 m s.l.m.m. e una morfologia pianeggiante. Ilsottosuolo risulta composto da sedimenti fluvioglaciali e alluvionali grossolani (ghiaie e sabbie) dielevata permeabilità che consentono una facile infiltrazione verticale e dispersione laterale delleacque meteoriche4. L’area è inoltre caratterizzata dal terrazzo torrentizio del Torrente Corno. Ilreticolo idrografico risulta costituito dal Torrente Corno e da corsi d’acqua minori artificiali: ilCanale di Giavons, la Roggia di S. Odorico o Roggia di Carpacco, il Canale di Beano e il Canale diRivolto, non direttamente interessati, ma soprattutto il Canale di San Lorenzo che scorre inprossimità dell’area stessa e deriva indirettamente la sua portata dal Fiume Tagliamento (pressoOspedaletto di Gemona del Friuli) e dal Fiume Ledra (presso Andreuzza di Buja) e preleva dalcorpo idrico naturale originario, per quanto di competenza, un volume d’acqua pari a 2300 l/s.
L’area in oggetto è inserita in corrispondenza dell’alta pianura friulana5. Questa regione hauna connotazione agricola, si caratterizza infatti per l’avvicendamento di seminativi (le colture piùcomuni sono il mais, la soia, l’erba medica) che sono intervallati da filari a prevalenza di gelsi,siepi a prevalenza di robinia, fasce alberate e frange incolte residuali, relegate nelle zone ruderali;sono esigui i prati stabili e le siepi, sono presenti, soprattutto negli spazi ripariali del TorrenteCorno, i boschi. Le tessiture agrarie sono proprie del sistema a campi chiusi e digradano dal tipointensivo (vicino agli abitati) al tipo estensivo (lontano dagli abitati), con appezzamenti diestensione disomogenea.
La specializzazione e la concentrazione dell’agricoltura hanno comportato unasemplificazione dell’ambiente, l’intensa meccanizzazione dei lavori agricoli e il consistente impiegodi prodotti chimici (fertilizzanti, diserbanti e antiparassitari) hanno consentito agli agricoltori diaccrescere la capacità produttiva ma hanno anche determinato effetti negativi sull’ambiente,aumentando l’inquinamento.
La struttura insediativa riscontrabile è policentrica ed è qui costituita dall’abitato diZompicchia, un tipico villaggio rurale che si presenta piuttosto raccolto, e soprattutto dall’abitatodi Codroipo, una cittadina che si presenta mediamente estesa, con un nucleo compatto diimpianto storico e un intorno disperso, lungo gli assi viari originari, di impianto recente, diviso anord – ovest dall’asse ferroviario. A nord è presente altresì un’area artigianale e industriale dimedie dimensioni.
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Nel complesso, dato il carattere agricolo dell’area, non è riscontrabile un’elevata biodiversitàa causa della semplificazione degli ecosistemi riscontrabili (componenti abiotiche – componentibiotiche – componenti antropiche), dovuta proprio alla pressione esercitata dal settore primario.
I prati stabili e le siepi concorrono comunque a determinare dei sistemi ecologici d’interesseche sono stati opportunamente rilevati con dei sopralluoghi svolti per dare supporto all’attività diprogettazione.
Le siepi sono essenzialmente strutture lineari di vegetazione arborea e arbustiva, diimpianto artificiale, che svolgono molteplici funzioni negli agro-ecosistemi. Dal punto di vistabiologico, laddove presentino carattere di continuità, le siepi possono costituire dei corridoiecologici, ovvero delle fasce che collegano ambienti naturali non contigui, nelle quali gli animali(individui) e le piante (semi e spore) possono migrare agevolmente. In questi veri e propri spazivitali alcune specie, tra cui mammiferi e rettili, ma anche uccelli e insetti, possono sostare,trovandovi rifugio e riparo, nidificare, riprodursi, nutrirsi e abbeverarsi. Va anche considerata laloro utilità per gli insetti impollinatori e per gli insetti parassiti delle specie dannose alle colture. Icanali di distribuzione in un certo qual modo possono essere dei corridoi ecologici per altre specie,tra cui anfibi e pesci, ma il loro discontinuo riempimento d’acqua legato alle operazioni irrigue
4 La natura del sottosuolo, caratterizzata dalla presenza di una matrice di sedimenti di elevata permeabilità, rende necessaria la pratica dell’irrigazione,perlomeno nella stagione estiva in cui eventi siccitosi sono in grado di danneggiare seriamente le colture.
5 L’alta pianura friulana è intesa come unità orografica avente una propria individualità geografica e geologica, essa è estesa dal piede dei rilievi prealpini alla“linea delle risorgive”.
non garantisce tale funzione, anzi determina cambiamenti di habitat che provocano la mortalitàdiretta o indiretta di specie selvatiche, sono quindi piuttosto barriere ecologiche che ostacolanoproprio mammiferi e rettili. Dal punto di vista fisico, le siepi hanno generalmente un effettostabilizzante: fungono da barriera contro l’azione del vento sulle colture agrarie (diminuendo alcontempo l’evapotraspirazione) e da barriera contro il ruscellamento e l’erosione delle acquesuperficiali di origine meteorica sul suolo. Le siepi determinano una varietà di zone micro-climatiche ed un incremento della diversità delle specie vegetali e animali che vi si sviluppano.Infine esse caratterizzano in modo determinante il paesaggio rurale già fortemente impoverito dalmodello insediativo del tipo edilizio a villino e dal modello agricolo della monocoltura.
Il valore delle siepi per la fauna selvatica risulta legato a:- presenza di banchine inerbite sottoposte allo sfalcio solo al di fuori dei periodi di nidificazione;- presenza di parti della siepe in grado di offrire una copertura efficace fino dal livello del suolo e costituite almeno in parte da essenze
spinose;- presenza di specie vegetali produttrici di bacche e possibilmente di vecchi alberi ricoperti di edera;- parziale sfoltimento della siepe nella sua parte centrale e prossima al piede per favorire gli spostamenti della fauna;- presenza di una piccola scarpata e di un fosso di drenaggio che favorisce la localizzazione di tane e nidi.
copertura & rifugio
alimentazione
riproduzione
Gli animali utilizzano le siepi e le zone di confine tra una coltura e l’altra o tra una coltura e gli elementi fissi del paesaggio (ecotoni) indiversi momenti critici del loro ciclo biologico.
Il ruolo delle siepi nelle fasi del ciclo biologico della fauna selvatica7
Le formazioni vegetali nel complesso presenti, seppur caratterizzate da elementi marginali,sia lineari che areali, hanno comunque valore nella fisionomia del paesaggio rurale.
7 Genghini M., Spagnesi M., Toso S. (red.), «Ricomposizione fondiaria e fauna selvatica», Istituto Nazionale di Biologia della Selvaggina, Documenti Tecnici,10, 1992.
4. CARATTERISTICHE DELL’IMPATTO POTENZIALE
Lo smantellamento dei manufatti (canalette prefabbricate, elementi di rivestimento oattraversamento di infrastrutture e quant’altro) di adduzione e distribuzione, adibiti all’irrigazionea scorrimento, permette l’eliminazione di una serie di elementi artificiali; è prevista in tal caso laricostituzione del livello originario del terreno per consentire il conseguente inerbimento o utilizzocolturale. Un problema significativo per le formazioni vegetali nel complesso presenti può esserecostituito dal taglio indiscriminato di alberi e arbusti, attuato dai proprietari o dai conduttori deifondi serviti, nelle strisce comprese tra i canali e le capezzagne, dove la presenza dei canali stessiha determinato nel tempo un effetto barriera che, rendendo difficoltoso lo sfruttamento agricolo,ha favorito il rimboschimento artificiale o naturale delle strisce stesse fino alla creazione, in alcunicasi, di vere e proprie siepi. Le siepi generalmente fungono da zone rifugio, ospitano quindi specieanimali nidificanti, stazionarie, migratrici o svernanti. L’inconveniente del taglio, che ovviamentesi può verificare in seguito all’eliminazione dei canali, non è direttamente connesso ai lavori daeseguire e per essere scongiurato richiede provvedimenti amministrativi specifici.
La dismissione della rete di canali di adduzione e distribuzione avviene in particolare persmontaggio delle canalette prefabbricate e demolizione degli elementi di rivestimento oattraversamento di infrastrutture e quant’altro. Il materiale edile derivante viene raccolto econferito in un primo momento in una o più aree destinate a deposito temporaneo o in discarica;la scelta viene effettuata in funzione di una serie di fattori quali la localizzazione e l’organizzazionedel cantiere, l’ubicazione della discarica più vicina e la disponibilità di mezzi di lavoro. Il materialeedile stoccato viene destinato al riuso, nel caso delle canalette prefabbricate che una volta rimossepossono essere conservate e utilizzate in occasione di eventuali lavori di manutenzione incorrispondenza di tratti della rete di irrigazione a scorrimento ancora in funzione, oppure vieneavviato al riciclo, nel caso delle canalette prefabbricate e degli elementi di rivestimento oattraversamento di infrastrutture e quant’altro che una volta rimossi possono essere trattati erecuperati. Il materiale predominante nel rifiuto di cantiere che in questo caso è ovviamentecostituito dal calcestruzzo, uno scarto di scarso valore ed elevato peso specifico, può richiedere,laddove armato, la separazione delle parti inerti dalle parti ferrose, la frantumazione e lavagliatura, effettuati in specifici impianti di trattamento mobili o fissi.
Ove prevista, la ricostituzione del livello originario del terreno avviene in particolare perdisfacimento delle arginature in terra di monte e di valle dei canali e riempimento dei canali stessifino al pareggio con il terreno circostante.
Attività simili già svolte: smantellamento dei manufatti di distribuzione, adibiti all’irrigazione ascorrimento, presso il Comprensorio di Villacaccia
La costruzione della stazione di pompaggio (edificio) con il manufatto di presa, compresi irelativi impianti, funzionali all’irrigazione a pioggia, determina una modificazione permanente del
esempio
terreno da acquisire; è prevista in tal caso la sistemazione esterna della pertinenza, con lapiantumazione di alcuni alberi e arbusti (essenze autoctone) e l’inerbimento delle parti nondirettamente utilizzate.
La posa delle condotte (tubazioni e pezzi speciali) e dei manufatti (pozzetti prefabbricati,elementi di rivestimento o attraversamento di infrastrutture e quant’altro) di adduzione edistribuzione, adibiti all’irrigazione a pioggia, determina una modificazione transitoria del terrenoda occupare, è previsto in tal caso il ripristino del livello originario del terreno per consentire ilconseguente inerbimento o utilizzo colturale. L’interferenza con filari, siepi o fasce boscate viene ilpiù possibile evitata. Laddove per necessità di vario genere sia imprescindibile attraversare taliformazioni vegetali, è previsto l’espianto e il reimpianto degli esemplari arborei di età significativae delle specie arboree di pregio del querco-carpineto (farnia) così come delle altre specie arboree diinteresse.
Ove prevista, la ricostituzione del livello originario del terreno avviene in particolare permovimentazione della terra di scavo delle trincee e riempimento delle trincee stesse fino alpareggio con il terreno circostante.
Attività simili già svolte: posa delle condotte e dei manufatti di distribuzione, adibiti all’irrigazione adaspersione, presso il Comprensorio di Villacaccia e il Comprensorio di Codroipo
I provvedimenti di mitigazione vengono presi lungo le tratte direttamente interessate, inconcomitanza con i lavori. Le macchine operatrici devono essere in buono stato, nonsovradimensionate rispetto al lavoro da compiere, ogni precauzione utile deve essere presa perevitare il danneggiamento delle formazioni vegetali e degli elementi che possono avere importanza
esempio
per la vegetazione, la flora, la fauna e la popolazione, soprattutto lungo le tratte stesse didismissione della rete di canali di distribuzione e posa delle condotte e dei manufatti didistribuzione, adibiti all’irrigazione ad aspersione, ove è prevista l’occupazione (fascia di 10 md’ampiezza).
La rete irrigua di progetto, interrata ad una profondità tale che la copertura dell’estradossodelle condotte abbia un’altezza di almeno 1 m, consente il normale utilizzo colturale dei fondiagricoli.
In relazione all’attuale uso del suolo, presupponendo che il suo sfruttamento ai fini agricolivenga mantenuto in futuro, ci si può aspettare che l’impianto possa funzionare per almenocinquant’anni, un’aspettativa di vita tecnica che comunque può richiedere nel tempo riparazioni,rifacimenti e modifiche. Eventuali problemi di rotture possono essere risolti senza grandidifficoltà.
▬
L’aggravio sull’ambiente fisico-chimico, nella fase di realizzazione (cantiere), si presentamodesto nella dimensione perturbativa, circoscritto nello spazio e momentaneo nel tempo (per ladurata dei lavori).
Le componenti ambientali che possono subire qualche perturbazione di rilievo sono in primoluogo, per via diretta, il suolo e il sottosuolo e in secondo luogo, per via indiretta gli ecosistemi,per l’escavazione, la movimentazione e il deposito temporanei della terra, la sistemazione e/o ilripristino. Emissioni gassose e liquide, rumore e vibrazioni possono essere prodotti perl’occupazione con sosta e transito degli addetti e delle macchine operatrici.Il disturbo arrecato alla vegetazione, alla flora e alla fauna nelle operazioni di lavoro viene il piùpossibile localizzato con l’esecuzione itinerante dei lavori lungo le tratte delle reti di distribuzioneper l’irrigazione a scorrimento e ad aspersione.Il disturbo arrecato alla popolazione nelle operazioni di lavoro viene il più possibile limitato, anchese, soprattutto in corrispondenza dell’abitato di Zompicchia, esso può raggiungere livelli nontrascurabili in ragione delle inevitabili interferenze con i beni e le attività umane.Un basso incremento dei flussi veicolari è ipotizzabile se si prende in considerazione lospostamento degli addetti e delle macchine operatrici, che può essere quantificatoapprossimativamente in una decina di mezzi di lavoro e una cinquina di mezzi di supportocontemporaneamente presenti all’interno dell’area in oggetto.
L A S O N D G F M A M G
SMANTELLAMENTO MANUFATTI DI ADDUZIONE E DISTRIBUZIONEADIBITI ALL’IRRIGAZIONE A SCORRIMENTO
COSTRUZIONE STAZIONE DI POMPAGGIOCON MANUFATTO DI PRESAFUNZIONALI ALL’IRRIGAZIONE A PIOGGIA
POSA CONDOTTE E MANUFATTI DI ADDUZIONE E DISTRIBUZIONEADIBITI ALL’IRRIGAZIONE A PIOGGIA
Il cronoprogramma dei lavori
L’aggravio sull’ambiente fisico-chimico, nella fase di esercizio (regime), si presenta scarsonella dimensione perturbativa, circoscritto nello spazio e periodico nel tempo (per la durata degliusi).
I materiali costituenti le condotte (tubazioni e pezzi speciali) e i manufatti (pozzettiprefabbricati, elementi di rivestimento o attraversamento di infrastrutture e quant’altro) sonoleghe e plastiche sintetiche nel primo caso, conglomerati nel secondo caso, ad alta resistenza,comunemente considerati versatili, stabili e sicuri nelle applicazioni tecnologiche. I materiali sonorelativamente inerti a temperatura ambiente e, con attinenza alle componenti ambientali,presentano solo un problema legato alla loro eliminazione, infatti non sono biodegradabili,
sebbene riciclabili nonostante abbiano alti costi di trattamento al momento attuale. Essi inparticolare sono:· acciaio, ovvero lega ferro – carbonio con altri elementi leganti;· PRFV vetroresina, ovvero composto formato da una matrice di plastiche sintetiche (poliesteri
miscelati ad additivi polimerizzanti) e da una matrice di fibra di vetro;· PVC, ovvero polivinilcloruro (policloroetene (C2H3Cl)n) miscelato ad additivi plastificanti;· PE, ovvero polietilene (polietene (C2H4)n) miscelato ad additivi plastificanti;· calcestruzzo, ovvero conglomerato formato da una matrice di cemento e da una matrice di
inerti aggregati (sabbia,ghiaia), con acqua.
Matrice di segnalazione / valutazione
In generale le situazioni di impatto, sebbene perlopiù di incidenza assente o trascurabile ebassa, ricorrono più nella realizzazione che nell’esercizio, in ogni caso una valutazione particolaree globale dell’intensità dei potenziali impatti individuabili può essere effettuata mediante l’utilizzodi una tabella di corrispondenza che consiste in una checklist bidimensionale che mette inrelazione le attività contemplate dalle previsioni progettuali (azioni) con le componenti ambientali(caratteristiche) per verificare l’effettiva presenza di tali potenziali impatti ed eventualmente darneuna stima qualitativa dell’intensità mediante rappresentazione grafica cromatica delle relazionicausa-effetto. Quella proposta è una matrice di segnalazione / valutazione che riporta tra leazioni: lo stato di fatto nell’esercizio (ipotesi zero) e il progetto nella realizzazione e nell’esercizio,tra le caratteristiche: trentacinque condizioni ritenute rappresentative della realtà.
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SISTEMA DI IRRIGAZIONE A SCORRIMENTO ESISTENTE
ESERCIZIO(REGIME)
SMANTELLAMENTO MANUFATTI DI ADDUZIONE E DISTRIBUZIONEADIBITI ALL'IRRIGAZIONE A SCORRIMENTO
COSTRUZIONE STAZIONE DI POMPAGGIOCON MANUFATTO DI PRESAFUNZIONALI ALL'IRRIGAZIONE A PIOGGIA
POSA CONDOTTE E MANUFATTI DI ADDUZIONE E DISTRIBUZIONEADIBITI ALL'IRRIGAZIONE A PIOGGIA
SISTEMA DI IRRIGAZIONE A PIOGGIA PREVISTO
ESERCIZIO(REGIME)
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CLIMA
valutazione particolare e globale dell'intensità dei potenziali impatti individuabili
Incidenzaassente o
trascurabileIncidenza bassaIncidenza mediaIncidenza alta
ACQUASUOLO/SOTTOSUOLOALTRO
ATTIVITA' CONTEMPLATE DALLE PREVISIONI PROGETTUALI
REALIZZAZIONE(CANTIERE)
ECOSISTEMIPOPOLAZIONEPAESAGGIOTERRITORIO
A.1C.R.N.
Allegato di inserimentodel comprensorio irriguo
di nuova costituzionenella carta regionale numerica
1:50000
Comprensorio irriguo di nuova costituzione
Ambito di ampliamento (ipotesi di massima)
Stazione di pompaggio con manufatto di presa
PREVISIONI PROGETTUALI
A.2/1C.T.R.N. / 1
Allegato di inquadramentodelle previsioni progettuali
nella carta tecnica regionale numerica
1:10000
Condotte e manufatti di adduzione e distribuzione
Tracciati di ampliamento (ipotesi di massima)
A.2/2C.T.R.N. / 2
Allegato di inquadramentodelle previsioni progettuali
nella carta tecnica regionale numerica
1:10000
Stazione di pompaggio con manufatto di presa
PREVISIONI PROGETTUALI
Condotte e manufatti di adduzione e distribuzione
Tracciati di ampliamento (ipotesi di massima)
A.3/1ORTOFOTO / 1
Allegato di inquadramentodelle previsioni progettuali
nell'ortofoto
1:10000
Stazione di pompaggio con manufatto di presa
PREVISIONI PROGETTUALI
Condotte e manufatti di adduzione e distribuzione
Tracciati di ampliamento (ipotesi di massima)
A.3/2ORTOFOTO / 2
Allegato di inquadramentodelle previsioni progettuali
nell'ortofoto
1:10000
Stazione di pompaggio con manufatto di presa
PREVISIONI PROGETTUALI
Condotte e manufatti di adduzione e distribuzione
Tracciati di ampliamento (ipotesi di massima)
A.4P.U.R.G.
Allegato di confrontotra il comprensorio irriguo
di nuova costituzionee il piano urbanistico regionalegenerale (Friuli Venezia Giulia)
1:50000
Comprensorio irriguo di nuova costituzione
Ambiti di ampliamento (ipotesi di massima)
A.5/1C.
P.R.G.C. / 1Codroipo
Allegato di comparazionetra le previsioni progettuali
e il piano regolatore generalecomunale (Codroipo)
1:10000
Stazione di pompaggio con manufatto di presa
PREVISIONI PROGETTUALI
Condotte e manufatti di adduzione e distribuzione
Tracciati di ampliamento (ipotesi di massima)
Stazione di pompaggio con manufatto di presa
PREVISIONI PROGETTUALI
Condotte e manufatti di adduzione e distribuzione
Tracciati di ampliamento (ipotesi di massima)
Allegato di comparazionetra le previsioni progettuali
e il piano regolatore generalecomunale (Sedegliano)
1:10000
A.5/1S.
P.R.G.C. / 1Sedegliano
Stazione di pompaggio con manufatto di presa
PREVISIONI PROGETTUALI
Condotte e manufatti di adduzione e distribuzione
Tracciati di ampliamento (ipotesi di massima)
A.5/2C.
P.R.G.C. / 2Codroipo
Allegato di comparazionetra le previsioni progettuali
e il piano regolatore generalecomunale (Codroipo)
1:10000