POC-N1/ ottobre 2012
COMUNE DI SALSOMAGGIORE TERME
Piano Urbanistico Attuativo: 1° Stralcio
ambiti per servizi di rilievo urbano e per il verde attrezzato da integrare
con funzioni residenziali (art.6.15) ambito N1 – Sub-ambito B+C
RELAZIONE OPERE DI URBANIZZAZIONEELABORATO L
Proprietà: Russo F.lli s.n.c.
Russo Costruzioni s.r.l.
Francesco Russo
Annunziata Cataldo
Tecnici: Arch. Mario Scaffardi Reti Tecnologiche: Ing. Gianlorenzo Bernini
Ing. Adriano Murachelli
Data: Dicembre 20121
Ing. Rosaria Ragazzini
Il progetto delle opere di urbanizzazione ha tenuto conto, prima di tutto delle infrastrutture
esistenti e sono stati preventivamente consultati gli enti erogatori dei servizi.
Il dimensionamento delle reti è stato eseguito in base all’insediabilità massima prevista dallo
strumento urbanistico e dal progetto complessivo primo e secondo stralcio. Il primo stralcio,
sub-ambito B+C, prevede la realizzazione di tutte le opere di urbanizzazione inerenti al sub-
ambito B, con il dimensionamento relativo alla massima insediabilità prevista dal P.O.C.
Per il sub ambito C il progetto delle opere di urbanizzazione prevede la realizzazione di un
tratto di strada di collegamento con via San Francesco D'Assisi, la realizzazione del
parcheggio pubblico e l’attrezzatura di aree a verde pubblico. Anche in questo caso il
dimensionamento delle reti che saranno realizzate sotto alla strada, tiene conto del
dimensionamento relativo al progetto definitivo del sub ambito stesso (secondo stralcio), oltre
alle altre opere inerenti alla strada stessa.
Tale impostazione si rende possibile in quanto i tre sub ambiti (A-B-C) sono tutti staccati
fisicamente, morfologicamente differenziati ed hanno diverse connessioni con i servizi
esistenti. E’ pertanto possibile realizzare le opere di urbanizzazione di ciascun sub ambito
indipendentemente dagli altri.
Tutte le reti sono state progettate conformemente alle norme vigenti in materia e nel rispetto
delle norme di riferimento suggerite dal Comune di Salsomaggiore Terme e dagli Enti
erogatori.
Per quanto concerne scarichi, acque meteoriche e acque nere, sono state previste reti,
opportunamente dimensionate prevedendo, comunque per le acque meteoriche la massima
permeabilità dei parcheggi.
1) Strade e marciapiedi
Le strade saranno pavimentate in asfalto, mentre i marciapiedi saranno pavimentati con
autobloccanti.
Per quanto riguarda i parcheggi, tutti gli stalli saranno in autobloccante drenante, mentre le
aree di manovra saranno in asfalto.
I marciapiedi saranno in autobloccanti con soletta in c.l.s. al fine di evitare lo sviluppo di erbe
infestanti ed eventuali cedimenti.
In particolare le pavimentazioni saranno così realizzate:
Strade e aree di manovra dei parcheggi: tessuto non tessuto, sabbia cm.10, ghiaia cm 50,
POC-N1/ ottobre 2012
stabilizzato cm 10, binder cm 10, manto di usura in conglomerato bituminoso cm 3;
Stalli dei parcheggi: tessuto non tessuto, sabbia cm.10, ghiaia cm 50, stabilizzato cm 10,
autobloccante forato cm 8;
Marciapiedi e percorsi pedonali: tessuto non tessuto, sabbia cm.10, ghiaia cm 30, stabilizzato
cm 10, soletta in c.a. cm 10 con doppia rete Ø6 20x20, autobloccanti spessore cm 6/8.
Per migliori dettagli si rimanda alla tavola delle pavimentazioni e delle sezioni stradali.
I soggetti attuatori del primo stralcio, sub-ambito B+C, provvederanno ad eseguire
l'asfaltatura del tratto di strada individuato dal mapp.n°902 (di proprietà Polis S.p.a.), al fine
di poter funzionalmente collegare la via Tuberti alla nuova viabilità.
2) Illuminazione pubblica
La rete della pubblica illuminazione è prevista per strade, percorsi pedonali, parcheggi e per
le nuove aree destinate a verde pubblico, sarà alimentata dalla linea elettrica.
L’intera rete è costituita da un cavidotto in tubo in pvc Ø 100 che collega tutti i pali previsti
che sono di due tipologie: una per tutte le strade di progetto ed i parcheggi, l’altra per
percorsi pedonali e verde pubblico di progetto.
Per il primo caso si propone la tipologia AG3 della Alcatel illuminazione con lampada a sodio
ad alta pressione a 100/150 W e palo con altezza di 8 ml (vedi immagine allegata). Per
strada e parcheggi è prevista un’interdistanza tra i pali non superiore a ml 30.
Per le aree a verde e i due stradelli pedonali si propone la tipologia Clima zona 1 della
DISANO illuminazione con lampada a sodio ad alta pressione a 100 W e palo con altezza di
4 ml.
Potranno essere posizionati pali di medesime caratteristiche e qualità.
3) Linea elettrica
Per il sub ambito B e per la nuova strada di collegamento dalla via San Francesco al sub
ambito C, le linee elettriche verranno derivate in parte dalla rete esistente di via F.lli Cervi ed
in parte dalla rete esistente di via San Francesco.
3
4) Rete acqua- rete gas
Per quanto concerne la rete acquedotto i concessionari si impegnano all’estendimento della
rete idrica, così come richiesto dall’ente erogatore quando anche gli altri soggetti
interverranno e comunque in occasione del secondo stralcio. Fino a quel momento i
concessionari si obbligano a realizzare le opere di estendimento della rete solo nelle aree di
proprietà, sotto alle sedi stradali come previsto nelle tavole di progetto, e verranno
provvisoriamente alimentati da via Trento, così come indicato nel parere espresso da
EmiliAmbiente Vedi prot. 5448 dell'1/10/12.
Per quanto concerne il sub ambito C si prevede di collegare la nuova linea alla via San
Francesco e in occasione del secondo stralcio con il proseguimento della viabilità verrà
completato l’anello con la linea di acquedotto esistente in via Bottego.
Per il sub ambito B il gas verrà derivato da via F.lli Cervi per proseguire fino a via Tuberti con
allaccio anche su via San Francesco.
Per quanto concerne il sub ambito C si prevede di collegare la nuova linea alla via San
Francesco e in occasione del secondo stralcio con il proseguimento della viabilità verrà
completato l’anello con la linea del gas esistente in via Bottego.
Tutte le nuove linee sono realizzate parte in tubo in acciaio, diametro variabile ( vedi tavola n.
8).
5) Rete acque nere
Per il sub ambito B lo scarico delle acque nere è previsto su viale Matteotti. Le acque nere
dei lotti verranno raccolte e recapitate verso valle così come indicato nella tavola n. 10. Per
un più preciso dettaglio si veda relazione idraulica allegata.
Per il sub ambito C si prevede di realizzare sotto alla nuova strada una condotta in PVC,
opportunamente dimensionata per captare le acque nere delle costruzioni del 2° stralcio. La
pendenza delle fognature è prevista non superiore al 0,45%, creando pozzetti di salto al fine
di poter superare la pendenza effettiva delle strade.
6) Rete acque chiare
Saranno captate tutte le acque meteoriche provenienti dai fabbricati, dalle strade e dai
marciapiedi ed anche quelle provenienti dagli impluvi delle aree verdi che, a causa della forte
POC-N1/ ottobre 2012
pendenza, rischiano di riversare copiose quantità di acqua verso valle. A tal fine il progetto
prevede di captare con apposito pozzetto in diversi punti le acque superficiali del parco e
delle nuove aree verdi, dividendole in due condutture verso valle.
Per un miglior dettaglio vedi relazione idraulica allegata.
Per il sub ambito C si prevede di scaricare le acque chiare provenienti dalla nuova strada su
via S. Francesco.
La raccolta delle acque di drenaggio della zona a parco sarà realizzata tramite due trincee
drenanti sub orizzontali in corrispondenza dell’inizio dell’area urbanizzata e con recapito nei
pozzetti A11 e B01. Le trincee saranno formate da tubazione DN400 drenante avvolta con
tessuto non tessuto e posata all’interno di cassonetto in ghiaia di lato minimo 80 cm sempre
avvolto in TNT. Lungo i tratti di tubazione drenante si dovrà prevedere pozzetto di testa e
pozzetto di ispezione almeno ogni 50 m.
7) Rete telecom
La rete Telecom sarà derivata per il sub ambito B, da via Tuberti, mentre per il sub ambito C
è prevista la realizzazione del primo tratto stradale con derivazione da via S. Francesco.
8) Verde pubblico
È prevista la realizzazione di aree verdi e la cessione, in parte in adiacenza al parco pubblico
per incrementarne la dimensione; in parte tali aree sono previste all'interno dei relativi sub-
ambiti.
Le aree verdi oggetto di cessione saranno seminate, piantumate con essenze arboree
autoctone e sulla base anche delle indicazioni dell’U.T.C., creando percorsi pedonali
inghiaiati di ampiezza ml 1,50, senza cordoli o altri elementi impattanti, per dare la migliore
permeabilità dell’area ed integrazione con il verde esistente.
Nelle suddette aree è prevista la realizzazione dell'impianto di irrigazione sotterraneo, che
verrà derivato dalla linea dell'acquedotto di progetto.
In questo primo stralcio non sarà possibile alimentare l'area verde posa sul mappale n°1636,
fino a quando non verranno realizzate le opere di urbanizzazione previste nel secondo
stralcio.
Nel primo stralcio sub-ambito B+C è prevista l'esecuzione di un tratto di percorso pedonale in
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PUA N1 SUB AMBITI A ‐ B
RELAZIONE IDRAULICA RETE PUBBLICA ACQUE BIANCHE
Ing. Gian Lorenzo Bernini
Ing. Ad r i ano Mura che l l i
Ing. R o s a r i a R a g a z z i n i
Gennaio 2012
Comune di Salsomaggiore Terme
COMMITTENTI
POLIS S.P.A. SIG. EMILIO SOZZI RUSSO F.LLI S.N.C.
POLIS S.P.A. SIG. SOZZI RUSSO F.LLI S.N.C.
PUA N1 – SUB AMBITI A‐B RELAZIONE IDRAULICA RETE PUBBLICA ACQUE BIANCHE
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I N D I C E
1 PREMESSA .................................................................................................................................................. 5
2 CRITERI E METODOLOGIA DI IMPOSTAZIONE DEL LAVORO ...................................................................... 7
3 ANALISI PLUVIOMETRICA ........................................................................................................................... 8
4 ANALISI IDROLOGICO‐IDRAULICA DELLA RETE DI SCOLO ........................................................................ 10
4.1 Il modello numerico utilizzato ....................................................................................................... 10
4.2 La calibrazione del modello idrologico SWMM ............................................................................. 12
4.3 Risultati dell’analisi idrologico‐idraulica nello stato di progetto ................................................... 13
4.4 Efficacia delle opere di laminazione .............................................................................................. 20
5 CONCLUSIONI ........................................................................................................................................... 22
POLIS S.P.A. SIG. SOZZI RUSSO F.LLI S.N.C.
PUA N1 – SUB AMBITI A‐B RELAZIONE IDRAULICA RETE PUBBLICA ACQUE BIANCHE
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INDICE ALLEGATI:
1. MODELLAZIONE DELLA RETE FOGNARIA NELLO STATO DI PROGETTO
2. MASSIMO RIEMPIMENTO NELLO STATO DI PROGETTO – TR25 ‐ D 15'
3. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO A01 ‐B01 PER TR25 ‐ D 15’
4. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B01‐B12 PER TR25 ‐ D 15’
5. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO MANUFATTO LAMINAZIONE PER TR25 ‐ D 15’
6. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B12‐SB47.1 PER TR25 ‐ D 15’
7. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO P01‐P06 PER TR25 ‐ D 15’
8. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C01‐C05 PER TR25 ‐ D 15’
9. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C04‐C08 PER TR25 ‐ D 15’
10. MASSIMO RIEMPIMENTO NELLO STATO DI PROGETTO – TR25 ‐ D 30'
11. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO A01 ‐B01 PER TR25 ‐ D 30’
12. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B01‐B12 PER TR25 ‐ D 30’
13. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO MANUFATTO LAMINAZIONE PER TR25 ‐ D 30’
14. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B12‐SB47.1 PER TR25 ‐ D 30’
15. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO P01‐P06 PER TR25 ‐ D 30’
16. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C01‐C05 PER TR25 ‐ D 30’
17. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C04‐C08 PER TR25 ‐ D 30’
18. MASSIMO RIEMPIMENTO NELLO STATO DI PROGETTO – TR25 ‐ D 1H
19. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO A01 ‐B01 PER TR25 ‐ D 1H
20. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B01‐B12 PER TR25 ‐ D 1H
21. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO MANUFATTO LAMINAZIONE PER TR25 ‐ D 1H
22. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B12‐SB47.1 PER TR25 ‐ D 1H
23. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO P01‐P06 PER TR25 ‐ D 1H
24. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C01‐C05 PER TR25 ‐ D 1H
25. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C04‐C08 PER TR25 ‐ D 1H
26. MASSIMO RIEMPIMENTO NELLO STATO DI PROGETTO – TR25 ‐ D 3H
27. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO A01 ‐B01 PER TR25 ‐ D 3H
28. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B01‐B12 PER TR25 ‐ D 3H
29. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO MANUFATTO LAMINAZIONE PER TR25 ‐ D 3H
30. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B12‐SB47.1 PER TR25 ‐ D 3H
31. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO P01‐P06 PER TR25 ‐ D 3H
32. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C01‐C05 PER TR25 ‐ D 3H
33. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C04‐C08 PER TR25 ‐ D 3H
POLIS S.P.A. SIG. SOZZI RUSSO F.LLI S.N.C.
PUA N1 – SUB AMBITI A‐B RELAZIONE IDRAULICA RETE PUBBLICA ACQUE BIANCHE
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34. MASSIMO RIEMPIMENTO NELLO STATO DI PROGETTO – TR25 ‐ D 6H
35. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO A01 ‐B01 PER TR25 ‐ D 6H
36. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B01‐B12 PER TR25 ‐ D 6H
37. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO MANUFATTO LAMINAZIONE PER TR25 ‐ D 6H
38. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B12‐SB47.1 PER TR25 ‐ D 6H
39. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO P01‐P06 PER TR25 ‐ D 6H
40. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C01‐C05 PER TR25 ‐ D 6H
41. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C04‐C08 PER TR25 ‐ D 6H
42. MASSIMO RIEMPIMENTO NELLO STATO DI PROGETTO – TR25 ‐ D 12H
43. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO A01 ‐B01 PER TR25 ‐ D 12H
44. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B01‐B12 PER TR25 ‐ D 12H
45. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO MANUFATTO LAMINAZIONE PER TR25 ‐ D 12H
46. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B12‐SB47.1 PER TR25 ‐ D 12H
47. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO P01‐P06 PER TR25 ‐ D 12H
48. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C01‐C05 PER TR25 ‐ D 12H
49. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C04‐C08 PER TR25 ‐ D 12H
50. MASSIMO RIEMPIMENTO NELLO STATO DI PROGETTO – TR25 ‐ D 24H
51. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO A01 ‐B01 PER TR25 ‐ D 24H
52. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B01‐B12 PER TR25 ‐ D 24H
53. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO MANUFATTO LAMINAZIONE PER TR25 ‐ D 24H
54. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO B12‐SB47.1 PER TR25 ‐ D 24H
55. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO P01‐P06 PER TR25 ‐ D 24H
56. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C01‐C05 PER TR25 ‐ D 24H
57. PROFILO MASSIMO RIEMPIMENTO TRATTO C04‐C08 PER TR25 ‐ D 24H
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PUA N1 – SUB AMBITI A‐B RELAZIONE IDRAULICA RETE PUBBLICA ACQUE BIANCHE
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1 PREMESSA
La presente relazione idraulica descrive le attività svolte nell’ambito del progetto e della verifica dimensionale della rete di collettamento fognario acque bianche a servizio del PUA N1 – Comparti A e B, in Comune di Salsomaggiore Terme. Più in particolare si sono sviluppati i seguenti punti:
- Valutazione dei deflussi durante eventi di pioggia di breve durata e di elevata intensità.
- Dimensionamento della rete di scolo acque bianche nel rispetto del criterio dell’invarianza della
portata e, quindi, senza perturbare o influenzare l’officiosità idraulica dei collettori ricettori.
Lo studio esamina l’influenza dei deflussi generati dalle piogge, la loro compatibilità col sistema ricevente finale e si prefigge di determinare gli accorgimenti da adottare al fine di minimizzare l’impatto dei Comparti sulla rete drenante esistente. In particolare, la presente progettualità discende dal più generale studio idrologico‐idraulico del reticolo fognario cittadino, mirato proprio a individuare i possibili effetti generati dalla nuova rete di collettamento al servizio del PUA in esame.
I due comparti si estendono su una superficie territoriale complessiva di circa 31.200 m2 che, allo stato attuale, si può considerare al 100% non edificata e, quindi, con un buon coefficiente di permeabilità. L’intervento prevede l’impermeabilizzazione (edifici, strade, parcheggi) di circa il 40% dell’area generando, quindi, una risposta alle sollecitazioni pluviometriche intense e di breve durata diversa da quell’attuale.
Nel dimensionamento della rete di drenaggio si sono considerati, come parametri di progetto, le superficie territoriali complessive dei due Sub Ambiti, senza distinzione fra primo e secondo stralcio, ma prevedendo già l’urbanizzazione funzionale nel suo complesso.
Il progetto prevede la realizzazione di due dorsali pubbliche all’interno dei comparti:
‐ la prima, partendo dal pozzetto A01 (Allegato 1), attraversa il comparto A in diagonale sino a raggiungere, passando per l’area verde esterna ai due comparti, il pozzetto B01; da qui la condotta procede in maniera rettilinea sino a raggiungere il punto di recapito finale su Viale Matteotti, in corrispondenza dell’inizio del collettore acque bianche denominato Sb47. La laminazione delle acque meteoriche, la cui necessità è stata evidenziata dal citato studio del reticolo fognario cittadino, viene ottenuta parzialmente all’interno della stessa dorsale pubblica, nel tratto A06‐A08 opportunamente sovradimensionate tramite condotte DN630, e soprattutto mediante la realizzazione di un manufatto scatolare all’interno del comparto B (tra i nodi P245 e P249) avente sezione 1.50x1.50m e uno sviluppo di 60 m, con funzione di laminazione per derivazione; il processo di laminazione del manufatto scatolare è regolato mediante una condotta DN250 lungo il collettore principale, con funzione di regolare la portata massima verso valle, e da due condotte di adduzione/scarico di collegamento del manufatto scatolare, rispettivamente di diametro DN200 sul fondo e DN400 sulla sommità dello scatolare; lo scarico finale è regolato mediante una tubazione DN315 a monte del collettore ricettore Sb47;
‐ la seconda dorsale è a servizio di un piccolo parcheggio nell’estremità occidentale del comparto A e dell’area verde attigua, che per l’andamento morfologico del terreno non è in grado di recapitare le proprie acque nella dorsale principale sopra descritta. La laminazione è, in questo caso, affidata ad uno scarico nel collettore ricettore (S42) mediante tubazione DN160 (Allegato 1).
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Note le portate nello stato di fatto e di progetto non laminato, risultanti dal citato studio del reticolo fognario cittadino, si determina il funzionamento della rete in progetto con le opportune opere di laminazione, al fine di verificarne la compatibilità con la rete fognaria cittadina esistente. Determinate le portate drenate, esaminando eventi di pioggia con tempo di ritorno 25 anni e durate differenti, si calcolano le portate defluite per il dimensionamento della rete di collettamento delle acque bianche e il volume da invasare depurando l’idrogramma di piena generato della quota parte scaricabile nel ricettore finale.
La rete acque bianche è stata dimensionata col supporto del modello idrologico‐idraulico SWMM vers. 5.0 (Storm Water Management Model), sviluppato e aggiornato dall’agenzia federale statunitense per la protezione dell’ambiente (U.S. Environmental Protection Agency).
La rete acque bianche è stata progettata per drenare e contenere deflussi generati anche da eventi di pioggia con tempo di ritorno TR pari a 25 anni, sia in termini di portata che di volume.
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2 CRITERI E METODOLOGIA DI IMPOSTAZIONE DEL LAVORO
Le modifiche di destinazione d’uso del territorio determinano variazioni sostanziali dei parametri idraulici di riferimento (coefficiente di deflusso e tempi di corrivazione), per tale motivo, in via cautelativa, si propone, nello stato di progetto, di mantenere, al massimo, lo stesso valore al colmo della portata che si genera nello stato di fatto, al fine di non perturbare l’equilibrio idraulico della rete attuale. Lo studio idrologico ed idraulico si è svolto secondo le seguenti fasi:
- Individuazione dei bacini tributari per ogni tratto fognario, definizione dell’uso del suolo previsto, con particolare riferimento alle caratteristiche di permeabilità del territorio;
- Valutazione delle sollecitazioni pluviometriche che, per assegnati livelli di probabilità, possono interessare il comparto in esame;
- Definizione dei carichi idraulici esterni gravanti sul collettore acque bianche in progetto;
- Valutazione della risposta idrologica dei comparti attraverso il sistema idrico di drenaggio in termini di portate, velocità e volumi di deflusso per l’assegnato livello di probabilità;
- Dimensionamento dei collettori di progetto in termini di definizione dello speco, regime idraulico di deflusso e grado di riempimento.
La rete acque bianche principale sarà realizzata con tubazioni (PVC) di diametro minimo DN400 con antenne di collegamento ai lotti privati di diametro DN160, e oltre a funzionare da drenaggio e scolo nelle condizioni normali di esercizio, ha anche vocazione di invaso dinamico delle acque meteoriche per eventi pluviometrici intensi e quindi di laminazione delle portate in arrivo, mantenendo quelle in uscita su valori compatibili con la rete esistente. Il dimensionamento della rete è stato progettato adottando i seguenti principi in accordo con le direttive vigenti che impongono di rispettare il criterio dell’invarianza della portata:
- la portata in uscita nello stato di progetto non sia superiore a quella presumibile nello stato di fatto;
- il tempo di ritorno (TR) massimo dell’evento sia uguale a 25 anni;
- il volume d’invaso, stimato quale differenza tra gli idrogrammi in uscita tra i due stati simulati, sia ottenibile tramite il parziale sovradimensionamento della rete fognaria bianca e la realizzazione di un apposito manufatto scatolare di laminazione;
- i lotti privati devono scaricare nella rete pubblica con tubazione tarata DN160;
- gli scarichi finali per ciascuna delle due dorsali pubbliche nei collettori Sb47 e S42 avvengono a gravità attraverso due condotte, rispettivamente, DN315 e DN160.
I risultati delle verifiche hanno consentito di calibrare, e quindi meglio interpretare, le soluzioni tecniche, per le problematiche idrauliche riguardanti i comparti in esame. La verifica di compatibilità idraulica della rete nello stato di progetto tiene quindi conto della variazione dell’uso del suolo determinata dal PUA e permette di determinare, sempre attraverso simulazioni idrologico‐idrauliche, le variazioni di sollecitazioni e di risposta della rete esistente. Tale analisi nella configurazione di progetto permette, quindi, di determinare i principali parametri idraulici di riferimento in condizioni di funzionamento in moto vario dell’intera rete considerata, verificando la compatibilità dell’intervento con le criticità idrauliche esistenti, risultanti dal citato studio preliminare della rete comunale.
Per le strade e i parcheggi pubblici non sono previsti impianti di trattamento delle acque di prima pioggia.
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3 ANALISI PLUVIOMETRICA
L’analisi idrologica ha lo scopo di definire le portate generate dall’area di intervento nello stato di progetto in funzione del “tempo di ritorno” (TR) e della durata dell’evento di pioggia.
La determinazione della relazione fra altezza (h) e durata (t) dell’evento di pioggia in funzione del tempo di ritorno fa riferimento alla legge probabilistica che meglio si adatta al campione di dati utilizzato.
I modelli probabilistici in grado di rappresentare le piogge estreme scala‐invarianti sono vincolati all’autosomiglianza statistica. Per esempio, se F(h) è una distribuzione gamma, il suo parametro di forma dovrà risultare costante per ogni durata esaminata; se lognormale, sarà costante il parametro di scala, ovvero la varianza della trasformata logaritmica del massimo annuale; se F(h) segue la legge di Gumbel, il rapporto tra i parametri di scala e di posizione; se F(h) è una distribuzione generalizzata del valore estremo (GEV), i parametri di scala e di forma. In caso di autosomiglianza statistica, la variabile adimensionale W, che si ottiene normalizzando i valori estremi rispetto al valore atteso,
W = H(D)/E[H(D)]
non dipende dalla durata D, poiché H(D)/E[H(D)] = H(1)/E[H(1)]. Di conseguenza, il quantile di riferimento si può esprimere come
hT(1) = E[H(1)] wT ,
dove wT rappresenta il quantile Tennale della variabile normalizzata W.
Per una qualsiasi durata di interesse, si può quindi esprimere il quantile Tennale dell’altezza di pioggia tramite la relazione:
( ) nTT DwaDh 1=
dove:
E[H(1)] rappresenta il coefficiente di scala della linea segnalatrice, pari al valore atteso dell’altezza di pioggia massima annuale per la durata di riferimento;
wT = rappresenta il fattore di crescita in frequenza, in quanto esso dipende dal tempo di ritorno T e dalla distribuzione di probabilità scelta per rappresentare la variabile normalizzata W a media unitaria, E[W] = 1. wT è stato stimato con le formule della distribuzione generalizzata del valore estremo o GEV;
n = rappresenta l’esponente di scala con cui la variabilità del fenomeno si trasmette dalla scala temporale di riferimento alle altre scale temporali.
Nel caso della stazione pluviometrica in questione la determinazione della relazione fra altezza (h) e durata (t) dell'evento di pioggia, in funzione del Tempo di Ritorno (TR), è stata ottenuta tramite la legge probabilistica di Gumbel, stimandone i parametri a(T) ed n(T), al fine di ottenere le curve di possibilità pluviometrica nella forma:
)()( TntTah =
L’elaborazione statistica ha portato alla definizione delle curve di possibilità climatica, dove l’altezza di pioggia espressa in millimetri è rappresentata dall’espressione:
POLIS S.P.A. SIG. SOZZI RUSSO F.LLI S.N.C.
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9
aRT
nh⎟⎟
⎠
⎞
⎜⎜
⎝
⎛
⎟⎟
⎠
⎞
⎜⎜
⎝
⎛−⋅−⋅
−=
11lnln
dove:
TR = tempo di ritorno
YN SYYn ⋅−=
YN SSa /=
YN = media ridotta
SN = deviazione standard ridotta
Y = media aritmetica delle massime altezze di pioggia osservate
SY = scarto quadratico medio delle massime altezze di pioggia osservate.
Per la definizione della curva di possibilità pluviometrica sono state utilizzate serie storiche di valori delle piogge intense massime annuali relative alla stazione pluviometrica interessata (dati desunti dagli Annali Idrologici aggiornati e pubblicati da ARPA EMR). Si riportano nel grafico seguente le curve di possibilità pluviometrica riassuntive dei valori di h in millimetri per i TR di riferimento per la stazione di Salsomaggiore Terme.
Curva di Possibilità climatica alla staz. pluv. di Salsomaggiore Terme (oss. dal 1951 al 2009)
0
50
100
150
200
250
0 3 6 9 12 15 18 21 24
tempo (ore)
altezza pioggia (m
m)
Tr=100
Tr=25
Tr=5
Figura 1: Curve di possibilità pluviometrica per la stazione di Salsomaggiore Terme
Al fine di garantire le opportune cautele progettuali, il presente studio ha fatto riferimento al tempo di ritorno pari a 25 anni.
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4 ANALISI IDROLOGICO‐IDRAULICA DELLA RETE DI SCOLO
Partendo dai risultati dell’analisi pluviometrica sopra descritta, nella presente fase di studio si è passati all’interpretazione delle dinamiche di trasformazione A/D con il codice di calcolo SWMM dell’intera rete di scolo considerata.
Ne risulta un completo quadro conoscitivo che, attraverso un’analisi integrata idrologico‐idraulica, descrive le dinamiche di trasformazione degli afflussi meteorici e propagazione dei deflussi nella rete di condotte pubbliche di progetto e la relativa interazione con la rete fognaria cittadina per gli eventi pluviometrici di riferimento con TR 25 anni e per durate comprese tra 15 minuti e 24 ore.
Ne discende una serie di modellazioni per diverse durate dell’evento pluviometrico, finalizzate a individuare gli evento critici che determinano la maggior portata istantanea convogliata nella rete fognaria esistente e i maggiori volumi di invaso.
Nei paragrafi seguenti si descrivono i criteri assunti per le modellazioni, gli strumenti di calcolo impiegati e i risultati ottenuti.
4.1 IL MODELLO NUMERICO UTILIZZATO
L’analisi integrata idrologica e idraulica è stata effettuata tramite il codice di calcolo Storm Water Management Model (SWMM – versione 5.0) dell’U.S. Environmental Protection Agency (EPA).
Il modello SWMM descrive quantitativamente la trasformazione delle piogge in deflussi superficiali sulla estensione di un bacino imbrifero e in correnti idriche che confluiscono e si propagano lungo i suoi collettori drenanti. Fra le varie potenzialità del codice, in questa occasione è stata sfruttata soprattutto quella di valutare la formazione del ruscellamento superficiale e il suo trasferimento al reticolo di correnti monodimensionali lungo le condotte drenanti.
Per quanto riguarda il deflusso di superficie, SWMM considera ogni area elementare utilizzata per la schematizzazione dell’intero bacino come un serbatoio non lineare con un singolo ingresso che rappresenta le precipitazioni, e con più uscite che rappresentano rispettivamente l’infiltrazione, l’evaporazione e appunto il deflusso superficiale. La capacità del serbatoio non lineare rappresenta la capacità massima d’accumulo sulle superfici del bacino, fornita principalmente dai micro e macro avvallamenti delle superfici e dal velo d’acqua presente sulle superfici bagnate, d’altezza variabile durante l’evento di pioggia.
Nella logica del modello il deflusso superficiale ha inizio solo quando il volume d’acqua nel serbatoio supera la capacità d’accumulo superficiale, mentre l’infiltrazione (solo nella porzione permeabile della superficie) e l’evaporazione riducono continuamente tale volume accumulato. L’infiltrazione viene modellata secondo lo schema di Horton modificato. Nei casi in cui l’infiltrazione e l’evaporazione risultino potenzialmente superiori alla precipitazione, il deflusso superficiale risulta ovviamente nullo. Non è presente la componente di deflusso ipodermico né quella di base, schematizzate come due serbatoi della regione sotterranea non lineari e interconnessi fra loro; tale elemento, che può simulare anche gli scambi idrici fra falda freatica e corsi d’acqua, riveste qui una importanza trascurabile nella simulazione di singoli eventi di
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piena, perché i tempi di risposta dei due serbatoi sotterranei eccedono largamente quelli del ruscellamento superficiale ed i relativi deflussi non vengono intercettati dalla rete di scolo in esame.
Il processo appena descritto viene ripetuto per ognuna delle 41 aree elementari schematizzate e per ogni passo temporale in cui è necessario discretizzare l’intervallo di tempo durante il quale interessa simulare la trasformazione afflussi‐deflussi e la propagazione della conseguente onda di piena lungo il sistema idrografico, tenendo conto delle confluenze secondo la struttura topologica della sua rete.
Matematicamente il processo è rappresentato dalla soluzione di un sistema di equazioni differenziali che governano il bilancio della massa liquida (equazione di continuità) e della corrispondente energia meccanica (equazione del moto) tanto per il deflusso che si sviluppa come lama d’acqua fluente sulla superficie di una area elementare per effetto della saturazione del suolo e del superamento della sua capacità di infiltrazione, quanto del deflusso che si sviluppa come corrente essenzialmente monodimensionale in ciascuno dei tronchi elementari costituenti i collettori drenanti. Oltre tali equazioni differenziali, il modello impone contemporaneamente, attraverso ulteriori equazioni, le condizioni al contorno, ed in particolare l’identità del livello in tutti gli estremi di collettori che connettono lo stesso nodo, il legame tra livello raggiunto nei nodi, dimensione fisica delle confluenze e livelli idrici nelle condotte riceventi.
Le condizioni iniziali nella rete vengono invece calcolate sulla base delle condizioni al contorno che riguardano i corpi idrici riceventi e della portata iniziale in ogni condotto.
Dopo aver definito preliminarmente il reticolo drenante in termini di nodi e tratti di condotte (Allegato 1), il modello SWMM viene applicato congiuntamente a tutte i sottobacini identificati, specificandone il relativo nodo di afferenza e l’eventuale manufatto di regolazione dello scarico.
La rete drenante in esame consiste nelle due dorsali pubbliche in progetto, indipendenti tra loro, e nella rete fognaria attuale costituita da condotte interdipendenti attraverso diramazioni e confluenza nono governati da manufatti regolabili.
Mentre nei comparti in progetto le reti acque bianche e nere sono separate, la rete cittadina esistente, riceve allo stato di fatto sia i deflussi meteorici (acque bianche) che, per buona parte della rete, i reflui civili (acque nere).
In tale contesto, l’apporto idrologico dovuto alle acque bianche viene calcolato mediante i procedimenti analitici sopra illustrati, mentre gli apporti dei reflui civili nelle condotte miste cittadine vengono stimati per ciascun singolo sottobacino urbano sulla base della stima di rispettivi abitanti equivalenti, ponendo la dotazione idrica pari a 400 l/giorno/Ab.
Per il calcolo del carico di punta, è stata usata la formula indicata dal “Committee of the American Society of Civil Engineers” e dalla “Water Pollution Control Federation”
0.2P A.E.20C −⋅=
che è strettamente legata al numero di abitanti equivalenti che gravano sulla rete.
La portata delle acque nere è stata calcolata tramite la seguente formula
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86400A.E.CDε
Q p ⋅⋅⋅=
dove:
Q è la portata delle acque nere di punta della fogna, in l/sec
D è la dotazione idrica giornaliera pro‐capite, l/abitante/giorno
A.E. è il numero di abitanti equivalenti serviti dalla fogna
Cp è il coefficiente di punta
ε è un coefficiente riduttivo che tiene conto dell’acqua dispersa per evaporazione ed infiltrazione nel suolo, posto cautelativamente pari a 1.
La portata massima al colmo si realizza in condizioni di punta ovvero dove il carico idraulico si concentra in poco tempo. La portata massima vale pertanto:
pCQQ ×= 0max
Gli effetti degli ulteriori apporti idrologici dovuti ai reflui civili, stimati per ciascun sottobacino e considerati nella modellazione complessiva della rete in esame, vengono considerati imponendo ingressi puntuali di portate lungo la rete drenante. Il valore di portata delle acque nere risulta comunque di modesta entità rispetto agli apporti meteorici (generalmente di uno o due ordini di grandezza inferiore).
4.2 LA CALIBRAZIONE DEL MODELLO IDROLOGICO SWMM
Il modello SWMM utilizza un numero elevato di parametri idrologici e idraulici, distribuiti su ogni sottobacino e collettore drenante; i loro valori numerici dovrebbero essere assegnati sulla base del confronto tra il valore delle grandezze misurate (portate o livelli) in alcuni tratti della rete ed il valore delle medesime grandezze ottenuto come risultato del modello di simulazione, con riferimento ad uno o più eventi di pioggia reali monitorati. I valori dei principali parametri del modello SWMM dopo la calibrazione sono i seguenti:
- lama d’acqua di detenzione superficiale su suolo impermeabile (mm): 2.54 costante per tutti i
sottobacini;
- lama d’acqua di detenzione superficiale su suolo permeabile (mm): 5.15 costante per tutti i
sottobacini;
- coefficiente di scabrezza secondo Manning su suolo impermeabile (m‐0.33 s): 0.011 su tutti i
sottobacini;
- coefficiente di scabrezza secondo Manning su suolo permeabile (m‐0.33 s): 0.25 su tutti i sottobacini.
Oltre a fissare i parametri interni di calibrazione del modello di infiltrazione si sono fatte alcune ipotesi fisiche, di seguito riportate, sulla condizione della rete esaminata:
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- le condotte della rete sono state considerate pulite, senza nessun tipo di ostruzione e intasamento e
quindi in un perfetto stato di manutenzione;
- la rete è simulata con tubi di diametro interno variabile da DN400 a DN630;
- lo scarico avviene a gravità con due tubazioni di scarico, rispettivamente, DN160 e DN315;
- il processo di laminazione del manufatto scatolare è regolato mediante una condotta DN250 lungo il
collettore principale e da due condotte di adduzione/scarico di collegamento del manufatto scatolare,
rispettivamente di diametro DN200 sul fondo e DN400 sulla sommità dello scatolare;
- la condizione di valle nel punto di uscita dal sistema è quella che deriva dalla contemporanea analisi
della rete fognaria esistente.
L’area del comparto è stata suddivisa in singole zone scolanti afferenti alle coperture, alle strade, ai parcheggi e al verde. In totale, per la schematizzazione modellistica, l’areale cittadino considerato, quindi comprensivo dei due comparti in progetto, è stato suddiviso in 41 sottobacini scolanti, aventi caratteristiche di permeabilità omogenee e dove ogni sottobacino è definito da una pendenza di falda, da una larghezza della superficie di scolo e da un nodo di recapito.
Il metodo di calcolo utilizzato, per l’implementazione del modello, è il Dynamic Wave, ossia definizione dei parametri idraulici della rete in moto vario e quindi tenendo conto sia degli effetti di laminazione che delle condizioni di monte e valle dinamiche in ogni nodo della rete.
4.3 RISULTATI DELL’ANALISI IDROLOGICO‐IDRAULICA NELLO STATO DI PROGETTO
Il principale obbiettivo della modellazione idrologico‐idraulica è stata quella di dimensionare la rete fognaria acque bianche e le rispettive opere di laminazione al fine di non incidere negativamente sul reticolo idrico ricettore, ed in particolare di non aggravare le criticità idrauliche esistenti nella porzione di reticolo fognario potenzialmente interessato dai deflussi originati dal PUA in progetto.
I risultati proposti consistono nell’indicare la risposta della rete acque bianche in progetto, in termini di grado di massimo grado di riempimento, portate e volumi generati per le diverse durate di pioggia, nonché l’influenza sulla rete cittadina esistente in termini di portate massime convogliate dalle opere in progetto.
Gli Allegati riportano, oltre all’inquadramento generale della rete modellata (Allegato 1) le planimetrie con indicati i gradi di riempimento delle condotte ed i nodi critici della rete per il tempo di ritorno di 25 anni ed i profili longitudinali delle condotte ed i rispettivi livelli idrometrici all’istante di massimo riempimento per i collettori in progetto, rispettivamente per durate di pioggia di 15’ (allegati da 2 a 9), 30’ (allegati da 10 a 17), 1h (allegati da 18 a 25), 3h (allegati da 26 a 33), 6h (allegati da 34 a 41), 12h (allegati da 42 a 49) e 24h (allegati da 50 a 57).
Allo stato attuale, le massime criticità idrauliche che emergono dalle simulazioni idrologico‐idrauliche si verificano per eventi pluviometrici estremamente brevi, con le piogge di durata critica pari a 15 minuti che generano i maggiori valori di portata massima al colmo.
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La rete in progetto, grazie alle opere di laminazione previste, è invece caratterizzata dal raggiungimento delle massime portate allo scarico per piogge con durata di 1 ora, mentre i maggiori volumi di invaso nel manufatto scatolare di laminazione si verificano per durate di pioggia pari a 3 h.
Al fine di verificare l’influenza che l’evoluzione urbanistica della porzione di territorio comunale interessata dal PUA N1 può comportare sulle dinamiche della rete di scolo cittadina, si è proceduto a simulare l’incremento dei deflussi a seguito della realizzazione delle nuove dorsali fognarie acque bianche al servizio dello stesso PUA.
L’analisi idrologico‐idraulica preliminare ha condotto ad individuare come principale ricettore delle acque bianche drenate dal PUA in esame il collettore su viale Matteotti denominato Sb47 (vedi Allegato 1), che allo stato di fatto presenta un grado di massimo riempimento che, per TR25, è compreso tra il 23 e il 35% della capacità del collettore.
A tale ricettore si aggiunge una minima parte dei deflussi generati dall’estremità occidentale del PUA che, per vincoli legati alla morfologia del terreno, verranno recapitate nel collettore S42 all’altezza dell’incrocio tra via Bissolati e via Tuberti (pozzetto denominato C08).
Entrambi gli scarichi avvengono con una condotta di sezione tale da limitare i deflussi provenienti dal PUA N1, effettuando una opportuna laminazione delle portate generate che, con riferimento al principale collettore in progetto (dorsali A e B), si aggiunge all’opera strutturale di laminazione attraverso un manufatto scatolare di sezione 1,50x1,50 m e lunghezza di 60 m.
La necessità di prevedere opportune opere di laminazione dei deflussi è stata evidenziata dal citato studio idrologico‐idraulico del reticolo fognario attuale, che aveva verificato come un’eventuale nuova rete senza laminazione risultasse aggravare alcune puntuali criticità presenti attualmente nella rete fognaria cittadina.
La tabella seguente riporta la descrizione puntuale delle caratteristiche dei collettori in progetto e la risposta alle sollecitazioni idrologiche per il tempo di ritorno TR 25 anni e durata di pioggia di 15 minuti, corrispondente al raggiungimento del massimo grado di riempimento della porzione di monte della rete in progetto.
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Tabella 1: Caratteristiche e risposta idraulica dei diversi tratti in progetto della rete di scolo per TR 25 e d 15’ con evidenziato il funzionamento di condotte e manufatto di laminazione
Tratto Lungh.
Scorr. Scorr. Pend. Diam. Largh.
Istante Massimo da
pozz. a pozz.
monte valle media ( altezza) max riempim. (m) (m s.l.m.) (m s.l.m.) (%) (m) (m) (da inizio (%) A01 A02 11.00 210.20 209.85 3.2 0.400 0.40 0 00:09 0.10 A02 A03 10.50 208.15 207.80 3.4 0.400 0.40 0 00:09 0.15 A03 A04 9.50 206.10 205.75 3.7 0.400 0.40 0 00:09 0.20 A04 A05 10.00 203.90 203.55 3.5 0.400 0.40 0 00:09 0.54 A05 A06 10.00 202.30 201.30 9.9 0.400 0.40 0 00:10 0.39
Laminaz. A06 A07 40.00 200.70 200.60 0.3 0.600 0.60 0 00:09 0.86 Laminaz. A07 A08 36.00 200.60 200.50 0.3 0.600 0.60 0 00:10 0.95
A08 A09 38.50 200.50 200.38 0.3 0.400 0.40 0 00:12 0.89 A09 A10 18.97 199.25 199.00 1.3 0.400 0.40 0 00:12 0.72 A10 A11 16.91 197.00 196.30 4.1 0.400 0.40 0 00:12 50% A11 B01 10.00 194.50 194.15 3.5 0.400 0.40 0 00:13 59% B01 B02 10.00 193.20 192.85 3.5 0.400 0.40 0 00:13 59% B02 B03 6.84 191.55 191.30 3.7 0.400 0.40 0 00:14 61% B03 B04 22.26 190.35 189.50 3.8 0.400 0.40 0 00:14 53% B04 B05 10.00 187.80 187.45 3.5 0.400 0.40 0 00:14 59% B05 B06 10.00 186.10 185.70 4.1 0.400 0.40 0 00:14 57% B06 B07 10.00 184.35 183.95 3.9 0.400 0.40 0 00:13 81% B07 B08 15.00 182.60 181.05 10.1 0.400 0.40 0 00:13 54% B08 B09 18.00 179.95 179.20 4.1 0.400 0.40 0 00:14 73% B09 B10 18.50 178.10 177.50 3.3 0.400 0.40 0 00:13 86% B10 B11 15.75 175.40 174.75 4.1 0.400 0.40 0 00:13 83% B11 B11bis 1.50 173.65 173.50 11.4 0.250 0.25 0 00:18 96%
scatolare P245 P249 60.00 173.80 173.70 0.2 1.500 1.50 0 00:21 89%scarico fondo P249 B11 4.00 173.70 173.65 1.2 0.200 0.20 0 00:26 100%troppo pieno B11 P249 4.50 174.65 174.60 1.1 0.400 0.40 0 00:14 100%
B11bis B12 15.00 173.50 172.45 6.9 0.400 0.40 0 00:18 0.51 B13 B14 27.50 168.20 165.75 8.8 0.400 0.40 0 00:19 45% B14 B15 27.50 164.65 163.20 5.3 0.400 0.40 0 00:19 52% B15 B16 40.00 162.30 159.70 6.5 0.400 0.40 0 00:11 51% B16 B17 40.00 158.70 157.15 3.9 0.400 0.40 0 00:11 60% B17 B18 38.50 155.90 154.35 4.0 0.400 0.40 0 00:11 60%
Scarico 1 B18 Sb47.0 25.00 153.45 152.50 3.8 0.316 0.316 0 00:13 100% C01 C02 44.50 193.50 191.00 5.6 0.400 0.40 0 00:15 22% C02 C03 44.50 191.00 190.90 0.2 0.400 0.40 0 00:16 27% C03 C04 10.00 190.00 189.50 5.0 0.400 0.40 0 00:16 15% C04 C06 10.00 189.50 189.00 5.0 0.400 0.40 0 00:09 18% C05 C04 25.00 190.00 189.50 2.0 0.400 0.40 0 00:09 20% C06 C07 20.00 188.00 186.00 10.0 0.400 0.40 0 00:09 15%
Scarico 2 C07 C08 16.00 185.30 184.60 4.3 0.160 0.16 0 00:10 72% P01 P02 20.00 206.20 205.50 3.5 0.400 0.40 0 00:09 37% P02 P03 20.00 205.50 205.45 0.2 0.400 0.40 0 00:09 60% P03 P04 20.00 205.45 205.40 0.3 0.400 0.40 0 00:09 63% P04 A04 18.00 205.40 205.35 0.3 0.400 0.40 0 00:10 53% P05 A04 24.00 205.50 205.46 0.2 0.400 0.40 0 00:09 73% P06 P05 36.00 206.80 205.50 3.6 0.400 0.40 0 00:09 57%
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Anche nelle condizioni maggiormente critiche per quanto riguarda i massimi gradi di riempimento delle condotte in progetto, in occasione dell’evento meteorico di progetto con durata 15 minuti, tutta la rete funziona a pelo libero, con un grado di riempimento generalmente inferiore all’80%; fanno eccezione i manufatti ed i tratti di condotta avente funzione di laminazione e invaso di una parte dei volumi generati. Il manufatto scatolare arriva ad un grado di riempimento prossimo al 90%, corrispondente ad un volume di circa 120 m³. Considerando il volume di invaso complessivo fornito dalla rete in progetto in funzione del rispettivo grado di riempimento, si ottiene un volume di invaso dinamico massimo proprio in occasione dell’evento con durata di 15 minuti, pari a 215 m³.
I massimi valori di portate recapitate alla rete esistente si verificano, invece, per la durata di pioggia di 1 ora, come illustrato nei grafici seguenti, con valori al colmo di 309 l/s per lo scarico nel collettore Sb47 (scarico principale) e di 50 l/s per lo scarico nel collettore S42, come illustrato nei due grafici seguenti.
Portate recapitate al collettore Sb47
0
50
100
150
200
250
300
350
0.00 1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 7.00 8.00 9.00 10.00 11.00 12.00
tempo (ore)
Q (l/s)
15'
30'
1h
3h
6h
12h
24h
Figura 2: andamento delle portate recapitate al collettore Sb47 per Tr25 e durate di pioggia da15’ a 24h
Portate recapitate al collettore S42
0
10
20
30
40
50
60
0.00 1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 7.00 8.00 9.00 10.00 11.00 12.00
tempo (ore)
Q (l/s)
15'
30'
1h
3h
6h
12h
24h
Figura 3: andamento delle portate recapitate al collettore S42 per Tr25 e durate di pioggia da15’ a 24h
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La tabella seguente riporta la descrizione puntuale delle caratteristiche dei collettori in progetto e la risposta alle sollecitazioni idrologiche per il tempo di ritorno TR 25 anni e durata di pioggia di 1 ora, corrispondente al raggiungimento delle massime portate allo scarico della rete in progetto.
Tabella 2: Caratteristiche e risposta idraulica dei diversi tratti in progetto della rete di scolo per TR 25 e d 1 ora con evidenziato il funzionamento di condotte e manufatto di laminazione
Tratto Lungh.
Scorr. Scorr. Pend. Diam. Largh.
Istante Massim da
pozz. a
pozz. monte valle media ( altezza) max carico riempi
(m) (m s.l.m.) (m s.l.m.) (%) (m) (m) (da inizio (%) A01 A02 10.87 210.20 209.85 3.2 0.400 0.40 0 00:41 8% A02 A03 10.44 208.15 207.80 3.4 0.400 0.40 0 00:41 13% A03 A04 9.58 206.10 205.75 3.7 0.400 0.40 0 00:41 18% A04 A05 10.04 203.90 203.55 3.5 0.400 0.40 0 00:41 33% A05 A06 10.07 202.30 201.30 9.9 0.400 0.40 0 00:42 25%
Laminaz. A06 A07 39.82 200.70 200.60 0.3 0.600 0.60 0 00:44 47% Laminaz. A07 A08 36.32 200.60 200.50 0.3 0.600 0.60 0 00:45 51%
A08 A09 38.50 200.50 200.38 0.3 0.400 0.40 0 00:46 71% A09 A10 18.97 199.25 199.00 1.3 0.400 0.40 0 00:46 51% A10 A11 16.91 197.00 196.30 4.1 0.400 0.40 0 00:46 37% A11 B01 9.98 194.50 194.15 3.5 0.400 0.40 0 00:55 58% B01 B02 10.04 193.20 192.85 3.5 0.400 0.40 0 00:55 58% B02 B03 6.84 191.55 191.30 3.7 0.400 0.40 0 00:55 60% B03 B04 22.26 190.35 189.50 3.8 0.400 0.40 0 00:55 52% B04 B05 9.98 187.80 187.45 3.5 0.400 0.40 0 00:55 58% B05 B06 9.80 186.10 185.70 4.1 0.400 0.40 0 00:55 56% B06 B07 10.17 184.35 183.95 3.9 0.400 0.40 0 00:50 67% B07 B08 15.42 182.60 181.05 10.1 0.400 0.40 0 00:50 47% B08 B09 18.25 179.95 179.20 4.1 0.400 0.40 0 00:51 61% B09 B10 18.31 178.10 177.50 3.3 0.400 0.40 0 00:51 72% B10 B11 15.76 175.40 174.75 4.1 0.400 0.40 0 00:51 100% B11 B11bis 1.32 173.65 173.50 11.4 0.250 0.25 0 00:56 100%
scatolare P245 P249 60.00 173.80 173.70 0.2 1.500 1.50 0 01:11 100% scarico fondo P249 B11 4.17 173.70 173.65 1.2 0.200 0.20 0 01:18 100% troppo pieno B11 P249 4.54 174.65 174.60 1.1 0.400 0.40 0 01:10 100%
B11bis B12 15.05 173.50 172.45 6.9 0.400 0.40 0 00:56 61% B12 B13 14.80 171.30 169.30 13.5 0.400 0.40 0 00:56 49% B13 B14 27.70 168.20 165.75 8.8 0.400 0.40 0 00:56 53% B14 B15 27.28 164.65 163.20 5.3 0.400 0.40 0 00:56 63% B15 B16 40.09 162.30 159.70 6.5 0.400 0.40 0 00:56 58% B16 B17 39.97 158.70 157.15 3.9 0.400 0.40 0 00:56 70% B17 B18 38.61 155.90 154.35 4.0 0.400 0.40 0 00:58 100%
Scarico 1 B18 Sb47.0 25.06 153.45 152.50 3.8 0.320 0.32 0 00:58 100% C01 C02 44.37 193.50 191.00 5.6 0.400 0.40 0 00:50 36% C02 C03 44.46 191.00 190.90 0.2 0.400 0.40 0 00:53 45% C03 C04 9.95 190.00 189.50 5.0 0.400 0.40 0 00:53 25% C04 C06 9.98 189.50 189.00 5.0 0.400 0.40 0 00:52 24% C05 C04 25.01 190.00 189.50 2.0 0.400 0.40 0 00:37 18% C06 C07 20.03 188.00 186.00 10.0 0.400 0.40 0 00:52 42%
Scarico 2 C07 C08 16.12 185.30 184.60 4.3 0.160 0.16 0 00:56 100% P01 P02 19.94 206.20 205.50 3.5 0.400 0.40 0 00:40 20%
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Tratto Lungh.
Scorr. Scorr. Pend. Diam. Largh.
Istante Massim da
pozz. a
pozz. monte valle media ( altezza) max carico riempi
(m) (m s.l.m.) (m s.l.m.) (%) (m) (m) (da inizio (%) P02 P03 20.86 205.50 205.45 0.2 0.400 0.40 0 00:39 34% P03 P04 19.17 205.45 205.40 0.3 0.400 0.40 0 00:40 39% P04 A04 17.91 205.40 205.35 0.3 0.400 0.40 0 00:41 34% P05 A04 23.80 205.50 205.46 0.2 0.400 0.40 0 00:45 47% P06 P05 36.32 206.80 205.50 3.6 0.400 0.40 0 00:40 36%
Il grafico di Figura 4 illustra, invece, l’andamento dei volumi di invaso all’interno del solo manufatto scatolare per le diverse durate di pioggia e Tr 25 anni, da cui si evince come il manufatto arrivi a riempirsi completamente per durate di pioggia comprese tra 30 minuti e 3 ore e apporti il massimo beneficio, in termini di volumi di invaso e di durata del massimo invaso, proprio per la durata di pioggia di 3 ore descritta nella Tabella 3.
0
20
40
60
80
100
120
140
160
0.00 1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 7.00 8.00 9.00 10.00 11.00 12.00
tempo (ore)
Volume di invaso (m
³)
Vol. 15'
Vol. 30'
Vol. 1h
Vol. 3h
Vol. 6h
Vol. 12h
Vol. 24h
Figura 4: andamento dei volumi di invaso nel manufatto scatolare per le piogge con Tr 25 anni e durata da 15’ a 24h
La tabella seguente riporta la descrizione puntuale delle caratteristiche dei collettori in progetto e la risposta alle sollecitazioni idrologiche per il tempo di ritorno TR 25 anni e durata di pioggia di 3 ore, corrispondente al raggiungimento del massimo invaso all’interno del manufatto scatolare.
Per le rimanenti durate di pioggia, i risultati delle analisi modellistiche sono riportati in forma esaustiva negli allegati alla presente relazione.
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Tabella 3: Caratteristiche e risposta idraulica dei diversi tratti in progetto della rete di scolo per TR 25 e d 3h con evidenziato il funzionamento del manufatto di laminazione e i due scarichi nella rete esistente
Tratto Lungh.
Scorr. Scorr. Pend. Diam. Largh.
Istante Massimo da
pozz. a pozz.
monte valle media ( altezza) max carico riempim. (m) (m s.l.m.) (m s.l.m.) (%) (m) (m) (da inizio (%) A01 A02 11.00 210.20 209.85 3.2 0.400 0.40 0 02:01 4% A02 A03 10.50 208.15 207.80 3.4 0.400 0.40 0 02:01 8% A03 A04 9.50 206.10 205.75 3.7 0.400 0.40 0 02:01 12% A04 A05 10.00 203.90 203.55 3.5 0.400 0.40 0 02:01 27% A05 A06 10.00 202.30 201.30 9.9 0.400 0.40 0 02:01 20%
Laminaz. A06 A07 40.00 200.70 200.60 0.3 0.600 0.60 0 02:02 37% Laminaz. A07 A08 36.00 200.60 200.50 0.3 0.600 0.60 0 02:03 40%
A08 A09 38.50 200.50 200.38 0.3 0.400 0.40 0 02:04 57% A09 A10 18.97 199.25 199.00 1.3 0.400 0.40 0 02:04 42% A10 A11 16.91 197.00 196.30 4.1 0.400 0.40 0 02:04 31% A11 B01 10.00 194.50 194.15 3.5 0.400 0.40 0 02:15 57% B01 B02 10.00 193.20 192.85 3.5 0.400 0.40 0 02:15 57% B02 B03 6.84 191.55 191.30 3.7 0.400 0.40 0 02:15 59% B03 B04 22.26 190.35 189.50 3.8 0.400 0.40 0 02:15 51% B04 B05 10.00 187.80 187.45 3.5 0.400 0.40 0 02:15 57% B05 B06 10.00 186.10 185.70 4.1 0.400 0.40 0 02:15 55% B06 B07 10.00 184.35 183.95 3.9 0.400 0.40 0 02:15 63% B07 B08 15.00 182.60 181.05 10.1 0.400 0.40 0 02:15 45% B08 B09 18.00 179.95 179.20 4.1 0.400 0.40 0 02:16 58% B09 B10 18.50 178.10 177.50 3.3 0.400 0.40 0 02:16 67% B10 B11 15.75 175.40 174.75 4.1 0.400 0.40 0 02:16 100% B11 B11bis 1.50 173.65 173.50 11.4 0.250 0.25 0 02:22 100%
scatolare P245 P249 60.00 173.80 173.70 0.2 1.500 1.50 0 02:47 100% scarico fondo P249 B11 4.00 173.70 173.65 1.2 0.200 0.20 0 03:16 100% troppo pieno B11 P249 4.50 174.65 174.60 1.1 0.400 0.40 0 02:56 100%
B11bis B12 15.00 173.50 172.45 6.9 0.400 0.40 0 02:23 58% B12 B13 15.00 171.30 169.30 8.8 0.400 0.40 0 02:23 47% B13 B14 27.50 168.20 165.75 8.8 0.400 0.40 0 02:23 50% B14 B15 27.50 164.65 163.20 5.3 0.400 0.40 0 02:23 60% B15 B16 40.00 162.30 159.70 6.5 0.400 0.40 0 02:23 55% B16 B17 40.00 158.70 157.15 3.9 0.400 0.40 0 02:23 66% B17 B18 38.50 155.90 154.35 4.0 0.400 0.40 0 02:24 89%
Scarico 1 B18 Sb47.0 25.00 153.45 152.50 3.8 0.316 0.316 0 02:24 100% C01 C02 44.50 193.50 191.00 5.6 0.400 0.40 0 02:15 34% C02 C03 44.50 191.00 190.90 0.2 0.400 0.40 0 02:15 42% C03 C04 10.00 190.00 189.50 5.0 0.400 0.40 0 02:15 23% C04 C06 10.00 189.50 189.00 5.0 0.400 0.40 0 02:15 22% C05 C04 25.00 190.00 189.50 2.0 0.400 0.40 0 01:46 16% C06 C07 20.00 188.00 186.00 10.0 0.400 0.40 0 02:15 18%
Scarico 2 C07 C08 16.00 185.30 184.60 4.3 0.160 0.16 0 02:16 100% P01 P02 20.00 206.20 205.50 3.5 0.400 0.40 0 02:00 13% P02 P03 20.00 205.50 205.45 0.2 0.400 0.40 0 02:01 24% P03 P04 20.00 205.45 205.40 0.3 0.400 0.40 0 02:00 29% P04 A04 18.00 205.40 205.35 0.3 0.400 0.40 0 02:01 26% P05 A04 24.00 205.50 205.46 0.2 0.400 0.40 0 02:01 40% P06 P05 36.00 206.80 205.50 3.6 0.400 0.40 0 02:00 31%
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Per la durata di 3h, sempre con TR 25 anni, si ottengono i massimi volumi di invaso all’interno del manufatto scatolare, che arriva al 100% di riempimento e garantisce il massimo invaso di 135 m³. Per tale evento la rete di scolo acque bianche in progetto presenta gradi di riempimento modesti, generalmente inferiori al 60%.
4.4 EFFICACIA DELLE OPERE DI LAMINAZIONE
Andando ad analizzare l’efficacia del sistema di laminazione costituito sia dal sovradimensionamento di alcuni tratti della rete che, soprattutto, della riduzione dei diametri delle condotte di scarico finale e di realizzazione del manufatto scatolare governato da opportune condotte di modulazione, adduzione e scarico (di fondo e di troppo pieno, come precedentemente descritto), è possibile determinarne l’efficacia rispetto alla realizzazione di un’analoga rete priva di accorgimenti ed opere per la riduzione delle portate allo scarico.
In particolare, confrontando i risultati ottenuti dalla modellazione della rete di progetto rispetto alla analoga rete non laminata verificata nel citato studio idrologico‐idraulico del reticolo fognario cittadino, si verifica come la massima portata al colmo, che nel caso di assenza di laminazione era pari a circa 500 l/s per l’evento con tr25 anni e durata 15 minuti, per il medesimo evento di pioggia di riferimento risulta dimezzata a 250 l/s (Figura 5).
L’effetto delle opere di laminazione, inoltre, fa sì che l’evento pluviometrico critico passi da quello con durata 15’, corrispondente all’evento più gravoso per la rete fognaria cittadina esistente, a quello di durata pari a 1h.
La massima portata che si verifica per la rete in progetto laminata, quindi, oltre ad essere ridotta al 60% rispetto alla rete non laminata, si presenta per una durata di pioggia tale da non provocare particolari criticità nella rete fognaria attuale.
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Confronto tra portate massime recapitate al collettore Sb47senza e con laminazione
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500
0.00 0.25 0.50 0.75 1.00 1.25 1.50 1.75 2.00 2.25 2.50 2.75 3.00
tempo (ore)
Q (l/s)
15' non laminato15' laminato1h non laminato1h laminato
Figura 5: confronto tra le massime portate recapitate nella rete esistente (scarico principale) in ipotesi di assenza e presenza di opere di laminazione
Le misure previste per l’invaso e la laminazione dei deflussi per eventi meteorici particolarmente intensi consentono, quindi, di ovviare all’incremento del grado di insediamento e alla conseguente impermeabilizzazione di superfici permeabili contenendo l’incremento dei deflussi meteorici convogliati alla rete fognaria esistente.
Con particolare riferimento allo scarico principale sul collettore di viale Matteotti denominato Sb47, per il quale l’analisi idrologico‐idraulica preliminare ha determinato un grado di massimo riempimento per TR25 compreso tra il 23 e il 35% della capacità del collettore, si verifica come le opere in progetto conducano, nella condizione più gravosa, ad incremento sino ad un grado di riempimento compreso tra il 33 e il 50%, mantenendo quindi un ampio margine di sicurezza anche in occasione dell’evento pluviometrico critico.
Per quanto riguarda lo scarico nel collettore S42, le portate convogliate dalla rete in progetto comportano, anche nelle condizioni maggiormente critiche, un incremento della portata complessiva del collettore nel tratto di innesto limitato al 10%.
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5 CONCLUSIONI
Dai risultati esposti si evince che la durata di pioggia critica, che determina i massimi deflussi all’interno delle condotte e, conseguentemente, i massimi valori di portata recapitati ai recettori finali, è quella relativa ad un evento con durata di pioggia pari a 60 minuti. In questo caso il volume d’invaso complessivo fornito delle condotte e da manufatto scatolare di laminazione è, per TR=25 anni, di circa 210 m3.
Questo sistema consente di limitare la portata in ingresso ai ricettori recapitando nel collettore Sb47 una portata al colmo pari a 309 l/sec e una portata media di 105 l/sec e nel collettore S42 una portata al colmo pari a 50 l/sec e una portata media di 19 l/sec.
Queste portate risultano compatibili sia con il collettore SB47, in funzione della sezione e del grado di riempimento dello stesso, che nello stato di progetto non raggiunge il 50%, sia con il collettore S42, per il quale anche nelle condizioni maggiormente critiche la portata recapitata dalla rete in progetto comporta un incremento limitato al 10% della portata totale del collettore nel tratto di innesto.
Nella successiva fase di progettazione, si dovranno meglio calibrare i parametri progettuali contenuti nelle indicazioni riportate, e quindi, meglio definire i volumi e i sistemi di laminazione necessari per garantire l’invarianza della portata all’interno della fogna comunale esistente e che, in ogni modo, non dovranno discostarsi sensibilmente da quelli determinati nel presente studio.
PUA N1 SUB AMBITI A ‐ B
RELAZIONE IDRAULICA RETE
Ing. Gian Lorenzo Bernini
Ing. Ad r i ano Mura che l l i
Ing. R o s a r i a R a g a z z i n i
Gennaio 2012
Comune di Salsomaggiore Terme
COMMITTENTI
POLIS S.P.A. SIG. EMILIO SOZZI RUSSO F.LLI S.N.C.
PUBBLICA ACQUE NERE
POLIS S.P.A. SIG. SOZZI RUSSO F.LLI S.N.C.
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2
I N D I C E
1 PREMESSA .................................................................................................................................................. 3
2 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ............................................................................................................... 4
3 LA RETE DI SCOLO ACQUE NERE ................................................................................................................. 5
3.1 Determinazione del carico idraulico .................................................................................................. 5
3.2 Verifica dei collettori ......................................................................................................................... 6
4 SPECIFICHE TECNICHE RETE FOGNARIA ..................................................................................................... 7
RELAZIONE IDRAULICA RETE PUBBLICA ACQUE NERE
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3
1 PREMESSA
La presente relazione idraulica descrive le attività svolte nell’ambito del progetto e della verifica dimensionale della rete di collettamento fognario acque nere a servizio del PUA N1 – Sub Ambiti A e B, in Comune di Salsomaggiore Terme.
Nel dimensionamento della rete si sono considerati, come parametri di progetto, le superficie utili complessive dei due Sub Ambiti, senza distinzione fra primo e secondo stralcio, ma prevedendo già l’urbanizzazione funzionale nel suo complesso.
Il progetto prevede la realizzazione di una dorsale principale a servizio dei due Sub Ambiti (da pozzetto N01 a N12 Sub Ambito A e da pozzetto N12 a N30 Sub Ambito B) e che trasportano i reflui alla rete fognaria Comunale esistente su via Matteotti con impatto previsto al pozzetto S46.1.
La rete privata interna ai lotti si allaccerà, previo pozzetto con sifone Firenze posizionato in area di proprietà, alla rete pubblica tramite pezzo speciale di raccordo (sella o braga a 45°).
Le dorsali per la raccolta e lo smaltimento delle acque reflue collettano complessivamente tutti i lotti e saranno realizzate in scavo nel terreno e sistemate al di sotto della strada pubblica. Le reti, funzionanti a
gravità, sono previste realizzate con tubazioni in PVC φ200 in PVC SN8 secondo la norma UNI EN 1401 con marchio IIP e con pendenza minima dello 0,35%. La rete acque nere è stata verificata per i rami principali (pubblici) e dimensionate in modo da evacuare il carico generato e quindi collettare i reflui fino all’allaccio alla rete fognaria Comunale esistente.
RELAZIONE IDRAULICA RETE PUBBLICA ACQUE NERE
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PUA N1 – SUB AMBITI A‐B
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2 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
Il progetto dei sub ambiti A e B prevede la realizzazione di 36 lotti edificabili destinati ad ospitare complessi con funzioni residenziali con una distribuzione delle superfici servite complessive pari a circa 3.132 m2 di SLU e rispettivamente di 1.770 m2 per il sub Ambito A e 1.362 m2 per il sub Ambito B.
Il dimensionamento della dorsale principale è stato implementato considerando una suddivisione nei due tratti scolanti (dorsale A e B) riferiti ai sub Ambiti e della dorsale nel suo complesso (Totale).
I reflui sono raccolti dalla dorsale principale e drenati fino al tratto terminale di confluenza come riportato di seguito:
1. Dorsale A DN200: 1.770 m2 (Sub Ambito A) da pozzetto N01 a N12;
2. Dorsale B DN200: 1.362 m2 (Sub Ambito B) da pozzetto N12 a N30;
3. Dorsale Totale DN200: 3.132 m2 (Sub Ambiti A+B) da pozzetto N01 a N30.
La nuova dorsale pubblica di lunghezza pari a circa 575 m sarà realizzata interamente su suolo pubblico o gravato da servitù e previste con tubazioni in PVC SN8 DN200.
Analizzate le attività previste e la superficie di ogni fabbricato si è proceduto alla stima degli abitanti equivalenti totali e, quindi, alla determinazione della portata media e di punta e al dimensionamento e alla verifica dei diametri della rete acqua nera.
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3 LA RETE DI SCOLO ACQUE NERE
La determinazione del carico idraulico prodotto da ogni attività e gravante sulla rete è stato condotto con riferimento alla tipologia di insediamento residenziale e con riferimento ai reflui di origine domestica.
3.1 DETERMINAZIONE DEL CARICO IDRAULICO
Il progetto prevede la realizzazione di due nuove dorsali fognarie che si collegano al collettore fognario Comunale esistente e che colletta i reflui al depuratore. Il calcolo degli abitanti equivalenti A.E. deriva dal numero dalla superficie utile lorda assegnata ai lotti, con una densità abitativa, per il residenziale pari a 0,033.
Funzioni Sub Ambito A
SLU
(m2)
Sub Ambito B
SLU
(m2)
Abitanti equivalenti (A.E.)
Sub Ambito A Sub Ambito B
Residenziale 1.770 1.362 58 45
Totale 5.733 103
In totale gli abitanti gravanti sono 103 e la dotazione idrica media è stata prevista pari a 350 l/giorno/Ab.
Per il calcolo del carico di punta, è stata usata la formula indicata dal “Committee of the American Society of Civil Engineers” e dalla “Water Pollution Control Federation”
0.2
P A.E.20C −⋅=
che è strettamente legata al numero di abitanti equivalenti che gravano sul bacino.
Per tale motivo si è verificata la rete con carico di punta complessivo pari a 7,90 volte la portata media.
La portata delle acque nere è stata calcolata tramite la seguente formula:
86400A.E.CDε
Q p ⋅⋅⋅=
dove:
Q è la portata delle acque nere di punta della fogna, in l/sec
D è la dotazione idrica giornaliera pro‐capite, l/abitante/giorno
A.E. è il numero di abitanti equivalenti serviti dalla fogna
Cp è il coefficiente di punta
ε è un coefficiente riduttivo che tiene conto dell’acqua dispersa per evaporazione ed infiltrazione nel suolo=1
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La portata massima al colmo si realizza in condizioni di punta, ovvero, dove il carico idraulico si concentra in poco tempo. Per il caso specifico, dove il carico di punta può aumentare significativamente, si ritiene cautelativo adottare, a favore di sicurezza, di utilizzare un coefficiente Cp=8,90 per la rete A e Cp=9,35 per la rete B. La portata massima per le due dorsali vale pertanto:
pCQQ ×= 0max
Con i dati di progetto si ottengono i seguenti valori per la rete A:
‐ Q0 = 0,24 l/s
‐ Qmax = 2,10 l/s.
Con i dati di progetto si ottengono i seguenti valori per la rete B:
‐ Q0 = 0,18 l/s
‐ Qmax = 1,70 l/s.
Considerando nel complesso la rete al punto di innesto N12 e considerando il numero di A.E. pari a 103 si ottiene un carico di punta Cp pari a 7,90 con i seguenti dati di progetto:
‐ Q0 = 0,42 l/s
‐ Qmax = 3,30 l/s.
Pertanto le portate di punta di progetto Qmax sono quelle esposte sopra, il che significa verificare che con
tali portate la rete progettata con tubazioni φ200 nell’asta e con la pendenza media di progetto si mantenga con un grado di riempimento minore o uguale al 60% (≤60%) per evitare indesiderati rigurgiti e il corretto funzionamento della rete.
3.2 VERIFICA DEI COLLETTORI
La verifica del collettore è eseguita con la espressione di Chezy adottando tubazioni in PVC con coefficiente di scabrezza di Gauckler‐Strickler pari a 80 m1/3s‐1 e pendenza media tra lo 0,35 e lo 0,55%.
Tabella 1: Caratteristiche della rete acque nere in progetto
COLLETTORE
Diametro Diametro interno
PendenzaPortata massima
Altezza di riempimento
Raggio idraulico
Velocità Scabrezza Rapporto di riempimento
DN Φ i Qmax h R V k Q/Qd
mm mm % l/s mm m m/s m1/3s‐1 %
Rete pubblica Condotta A
200 188,2 0,35% 2,10 41 0,03 0,49 80 22%
Rete pubblica Condotta B
200 188,2 0,35% 1,70 37 0,03 0,47 80 19%
Rete pubblica Condotta Totale
200 188,2 0,35% 3,30 45 0,03 0,50 80 24%
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4 SPECIFICHE TECNICHE RETE FOGNARIA
La realizzazione della rete di smaltimento acque nere a gravità in area pubblica è prevista con diametro DN200 e tale da garantire il franco minimo di speco libero. Il materiale è il PVC SN8, per posa in area asfaltata carrabile o in terrapieno, secondo norma UNI EN1401 con marchio IIP e le giunzioni sono previste di tipo elastico con giunti a bicchiere ricavati sul tubo stesso, a tenuta mediante guarnizione elastomerica.
La posa è prevista in trincea stretta con spessore minimo del letto di posa pari a 10 cm e il materiale utilizzato dovrà essere di sabbia mista a ghiaia con granulometria non superiore ai 10‐15 mm così come il riempimento sino a 15 cm al di sopra della generatrice superiore del tubo sul quale andrà posta apposita striscia colorata di segnalazione.
Non sono previsti bauletti e ricoprimenti in cls in considerazione di un ricoprimento minimo del tubo sulla generatrice risulta sempre superiore al metro. Il raccordo tra tubi di diametro diverso avverrà sempre in pozzetto aperto con fondello idraulico in cls per evitare rigurgiti.
Le ispezioni sulla fognatura sono realizzate con camerette in C.A. prefabbricate o gettate in opera, di dimensione minima 80x80 cm e posizionate in linea ad un interasse di circa 30÷50 metri e comunque sempre in corrispondenza di:
• testa tubazione;
• cambi di direzione;
• cambi di diametro;
• intersezione con altri rami di fognatura;
• impatti di valle.
I pozzetti di ispezione dovranno essere realizzati a perfetta tenuta idraulica, mediante apposito trattamento impermeabilizzante delle pareti interne fino al potenziale massimo livello di escursione di falda, sigillature con apposite malte cementizie espansive internamente ed esternamente ai raccordi tra gli elementi sovrapposti e adozione di idonea guarnizione a tenuta tra gli stessi elementi (giunzioni dei componenti e degli innesti a tenuta ermetica con guarnizioni in elastomero resistenti ai liquami aggressivi conformi alle norme UNI 4920). I fori di passaggio delle tubazioni, se realizzati in opera, dovranno essere sigillati con idoneo composto monocomponente idro‐espandente.
Inoltre, i pozzetti dovranno essere realizzati con fondo idraulico ispezionabile sagomato secondo i flussi in transito e trattato per rendere la superficie liscia e non attaccabile dai reflui.
In caso di pozzetti con profondità superiore ai 2,50 m dal piano campagna la camera di lavoro di base avrà dimensione interna di almeno 120 cm.
I chiusini di accesso saranno in ghisa sferoidale tipo GTS con telaio rotondo e coperchio rotondo diametro minimo 600 mm o quadrato, classe di resistenza minima D400 per traffico pesante, fornito di guarnizione antirumore, con apertura ad incastro; rispondenti alla norma UNI EN 124, riportanti quindi sul coperchio
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l'identificazione del produttore, la classe di appartenenza, il riferimento alla norma EN 124, il marchio dello Ente di certificazione.
Gli allacci dei lotti privati saranno dotati di sifoni tipo Firenze collocati in proprietà a valle di tutti gli scarichi dell’immobile; andranno eseguiti nei limiti del possibile all’interno delle camerette d’ispezione di linea avendo cura di far corrispondere il fondo tubo di recapito con il fondo pozzetto e tubazione d’innesto direzionata nel senso di deflusso.
L’impatto della rete di lottizzazione sulla rete pubblica esistente è previsto nel pozzetto esistente S46.1 posizionato lungo la strada Matteotti e l’innesto della condotta nuova sulla vecchia sarà previsto con un invito di almeno 45° al fine di migliorare le perdite di energia sul flusso ricevente.
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autobloccanti, sull’area del parco pubblico, come indicato nella tavola n°13, che consentirà di
collegare il nuovo asse pedonale, proveniente da viale Matteotti, con via Zara Zanchi.
Le opere previste nel primo stralcio sub-ambito B+C, corrispondono ad oltre il 28% che
rappresenta la percentuale in attuazione rispetto al totale del progetto complessivo previsto
sull'area comunale.
Questo primo intervento prevede opere di scavo, realizzazione di massetto in cemento con
rete, cordoli laterali e autobloccanti per la definizione del primo tratto di collegamento
pedonale tra il sub-ambito B e la via Zara Zanchi e la relativa piazzola.
E' prevista pure la realizzazione dell'impianto di illuminazione con la fornitura e posa di
lampioni altezza ml.4,00 e la fornitura n°4 panchine.
La quantità di opere individuate nel primo stralcio è superiore al 28% dell'importo relativo
all'intervento complessivo.
9) Arredo del verde
Per l'intervento sul parco si prevede di installare panchine in legno resistente agli agenti
esterni, dotate di schienale e fissate su piazzole pavimentate.
Sono previsti cestini portarifiuti ed una fontanella per l’acqua potabile.